Introduzione Fisica generale. Cariche, campi e moti di cariche La carica elettrica è una grandezza...
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Introduzione
Fisica generale
Cariche, campi e moti di cariche
La carica elettrica è una grandezza scalare che può essererilevata tramite un elettroscopio a foglie.Esistono due tipi di cariche elettriche: le positive e lenegative. Esse sono le sorgenti delle forze e dei campi elettrici.Cariche dello stesso segno si respingono mentre cariche disegno opposto si attraggono.Il valore della forza elettrica di attrazione o repulsione tra
cariche èricavabile dalla Legge di Coulomb:
Cariche, campi e moti di cariche
Legge di Coulomb
Cariche, campi e moti di cariche
Legge di Coulomb
Cariche, campi e moti di cariche
Per elettrizzazione si intende un’ alterazione dell’ equilibrio tra cariche
positive e negative esistente di norma in qualunque corpo (neutro).
Alcuni corpi, se strofinati, si elettrizzano, cioè acquisiscono la capacità
di attrarre o respingere altri corpi, a loro volta elettrizzati.E’ anche possibile elettrizzare un corpo ponendolo a contatto con
unaltro corpo elettricamente carico realizzando, così, il passaggio dicariche elettriche da un corpo ad un altro.Un corpo, infine, può essere elettrizzato per induzione
elettrostatica avvicinandolo ad un altro corpo carico elettricamente.All’ interno del corpo neutro (metallico) si ha una ridistribuzionespaziale delle cariche elettriche: quelle di ugual segno del corpo
caricosi portano nella zona più lontana da esso, quelle di segno opposto
siportano nella zona più vicina.In tali condizioni, tra i corpi nasce attrazione in quanto si vengono
atrovare vicine cariche di segno opposto.
• In tutti i processi fisici, la carica totale (somma tra le cariche elettriche coinvolte) si conserva.
• I corpi isolanti sono quelli all’ interno dei quali le cariche elettriche non sono libere di muoversi.
• I conduttori sono, invece, corpi nei quali parte delle cariche negative (elettroni) hanno la possibilità di spostarsi liberamente.
Cariche, campi e moti di cariche
Cariche, campi e moti di cariche
Un elettroscopio è un semplice strumentousato per la rilevazione dello stato dielettrizzazione di un corpo.E’ costituito da due sottili lamine metallichecollegate ad un’ asta anch’essa metallica.Il tutto si trova all’ interno di un recipiente divetro e l’ asta è a contatto soltanto con materiali
isolanti.Toccando con un corpo elettricamente carico l’ astacentrale, una certa dose di cariche elettriche
raggiunge lelamine che, caricandosi di elettricità di ugual segno,
sirespingono, divergendo tra loro.
Cariche, campi e moti di cariche
Elettroscopio
Cariche, campi e moti di cariche
Elettroscopio
Cariche, campi e moti di cariche
In tutti gli esperimenti fisici si rivelanocariche elettriche esclusivamente multipli interi di una carica elementare fondamentaleil cui valore è: 1,6 x 10-19 Coulomb (C).Nel Sistema Internazionale il Coulombrappresenta l’ unità di misura della carica elettricaed è definito come il quantitativo di carica elettricatrasportata, in 1 sec, da una corrente di 1 A (1 C = 1 A x 1
sec).Per completezza, si riporta la definizione di Ampere, unitàdi misura dell’ intensità di una corrente elettrica: la corrente di
1 A èquella che, fluendo in due conduttori rettilinei, paralleli,
indefinitamentelunghi, con sezione circolare trascurabile, posti a distanza di 1
m nelvuoto, determina tra di essi una forza di 2 x 10-7 N, per metro
diconduttore.
Cariche, campi e moti di cariche
La materia è costituita da nuclei positivi, nei
quali e concentrata la maggior parte della
massa, e da elettroni negativi.Nella maggior parte dei fenomenielettrostatici sono soltanto gli elettroni
amuoversi.Gli elettroni sono le particelle in
possessodella carica citata di 1,6 x 10-19 C.
Cariche, campi e moti di cariche
Modello di un atomo
Cariche, campi e moti di cariche
Nel corso dell’ Ottocento, in alternativa alconcetto di azione a distanza, si sviluppò ilconcetto di “campo”.Il campo svolge la funzione di“intermediario” tra corpi interagenti.Usando tale concetto non si afferma più, adesempio, che tra il Sole e la Terra agisceuna forza di attrazione gravitazionale quanto,invece, che il Sole crea un campo gravitazionale e
che,successivamente (in senso logico e cronologico) tale
campoagisce sulla Terra con una forza di attrazione.
Cariche, campi e moti di cariche
Secondo la teoria del campo, allora, lecariche elettriche non esercitano forzedirettamente su altre cariche: esse creano,invece, campi elettrici, cioè perturbazioniche si propagano nello spazio a velocitàfinita (quella della luce).Le cariche elettriche sono le sorgenti deicampi elettrici nel senso che esse modificano leproprietà dello spazio circostante rendendolo sede
di forzeelettriche in grado di agire su altre cariche
posizionatearbitrariamente nella stessa zona.
Cariche, campi e moti di cariche
Il vettore campo elettrico è definito come il
rapporto tra la forza elettrica F che agisce
su una carica di prova q (positiva) e lacarica stessa:
E = F / q (N/C)
Cariche, campi e moti di cariche
La direzione del vettore campo elettrico è
quella della forza che agisce sulla carica di
prova q.Il verso del vettore campo elettrico èstabilito con una convenzione: coincide
conquello di una forza che agisce su una
caricapositiva.
Cariche, campi e moti di cariche
E’ presente in natura un minerale del ferro,la magnetite, spontaneamente capace diattirare frammenti di ferro o di altrimetalli come cobalto e nichel.Due barrette di magnetite, avvicinate, siattirano o si respingono ed è facileconstatare che, a parità di distanza, tali forze diattrazione o repulsione risultano più intensequando si posizionano, una di fronte all’ altra, le
estremitàdelle barrette stesse, individuando, quindi, tali
“poli” comei centri da cui originano le azioni citate.
Cariche, campi e moti di cariche
Sappiamo che tali poli sono noti come“Nord” e “Sud” in quanto un piccolo agomagnetico, sospeso ad un filo, ruota fino adisporsi con un’ estremità (Polo Nord) versoil Polo Nord terrestre e l’ altra (Polo Sud)verso il Polo Sud terrestre.Sappiamo, inoltre, che poli dello stesso tipo
sirespingono mentre poli di tipo opposto siattraggono.
Cariche, campi e moti di cariche
Attrazione e repulsione tra poli magnetici
Cariche, campi e moti di cariche
Da sottolineare che, mentre è possibileisolare cariche elettriche di tipo
diverso,realizzando concentrazioni di carichepositive oppure negative, non è
possibileseparare i poli di uno stesso magnete,
percui, tagliando in due un magnete, se
neottengono due più piccoli con
entrambe lepolarità.
Cariche, campi e moti di cariche
E’ impossibile separare tra loro poli magnetici
Cariche, campi e moti di cariche
Intorno ad un magnete, quindi, nasce uncampo di forze, il campo magneticoappunto, la cui intensità varia in termini diproporzionalità inversa con il quadrato delladistanza dai poli.Per definizione, la direzione del vettore campomagnetico in un punto è individuata dalla rettalungo la quale si dispone un ago magnetico postoin quel punto mentre il verso dello stesso vettore
coincidecon quello che va dal Polo Sud al Polo Nord dell’
ago.
Cariche, campi e moti di cariche
Il comportamento degli aghi magnetici chesi orientano lungo la direzione Nord-Sudgeografica, ci suggerisce che il pianeta
Terra,nel suo complesso, si comporta come unenorme magnete generando un campomagnetico che possiede, all’ incirca, la
struttura diquello prodotto da un’ enorme barra di
magnetitepresente all’ interno della Terra stessa.
Cariche, campi e moti di cariche
Campo magnetico terrestre
Cariche, campi e moti di cariche
Nel 1820 Oersted dimostra che un filopercorso da corrente fa ruotare un agomagnetico posto nelle sue vicinanze e che,se si inverte il verso della corrente, si inverteanche il senso di rotazione dell’ ago.Si tratta della prima esperienza che mette inEvidenza, in modo inequivocabile, che le
correntielettriche, cioè le cariche elettriche in moto,generano campi magnetici.
Cariche, campi e moti di cariche
Esperienza di Oersted
Cariche, campi e moti di cariche
Successivamente, nel 1821, Faradaydimostra che un conduttore percorso
dacorrente, posto in un campo
magnetico,avverte una forza perpendicolare sia
allacorrente che al campo e mette in
evidenza,quindi, la reciprocità delle azioni tra
magnetie correnti elettriche.
Cariche, campi e moti di cariche
Infine, Ampere, sempre nel 1821, osservache due fili percorsi da corrente siattraggono se le correnti hanno lo stessoverso, si respingono se hanno versi opposti.
Cariche, campi e moti di cariche
Una particella carica che si venga a trovarein un campo elettrico uniforme risultasottoposta alla forza F = q x E ed acquistaun’ accelerazione a = (q x E)/m .La particella si muoverà, quindi, di motouniformemente accelerato di tipo:• rettilineo, se la velocità iniziale della particella è
nulla oppure parallela alle linee di forza del campo;
• parabolico, se la velocità iniziale della particella forma un angolo diverso da 0 con le linee di forza del campo.
Cariche, campi e moti di cariche
Cariche, campi e moti di cariche
Su una particella carica, in moto in uncampo magnetico uniforme con una
velocitàperpendicolare alle linee di forza del
campo,agisce una forza, detta forza di
Lorentz,perpendicolare sia alla velocità della
carica,sia alla direzione del campo: F = qv x B F = q v B senα
Cariche, campi e moti di cariche
In tale situazione la particella si muoverà di
moto circolare uniforme e si ricava che il
raggio della traiettoria circolare dellaparticella vale: r = (m v)/(q B) .
Cariche, campi e moti di cariche
Il periodo di rotazione del moto circolare
della particella vale: T = (2 π m)/(q B)
La frequenza del moto vale: f = (q B)/(2 π m) [freq. di
ciclotrone]
Cariche, campi e moti di cariche
Se la velocità della particella forma con ladirezione del campo magnetico un angolodiverso da 0° e da 90°, è necessarioscomporre la velocità in due componenti:quella parallela al campo “va” e quellaperpendicolare al campo “vb”.La componente parallela della velocità non
vieneinfluenzata dal campo e, quindi, la carica
avanzanella direzione delle linee del campo con
velocitàcostante va.
Cariche, campi e moti di cariche
La componente perpendicolare dellavelocità subisce, invece, l’ azione del
campomagnetico e, quindi, la particella va amuoversi su una traiettoria circolare
convelocità tangenziale pari a vb.La composizione dei due moti(contemporanei) fa nascere un motoelicoidale caratterizzato da:
Cariche, campi e moti di cariche
• raggio dell’ orbita: r = (m vb)/q B• periodo: T = (2 π m)/(q B)• passo: p = va T
Il passo rappresenta la distanza di cuiavanza la carica nella direzione
parallela allelinee del campo B in un intervallo di
tempopari a T.
Cariche, campi e moti di cariche
Traiettoria elicoidale
Cariche, campi e moti di cariche
Se il campo magnetico B non è omogeneo,
la particella sarà soggetta ad un moto a
spirale con raggio e velocità di rotazione
variabili.
Cariche, campi e moti di cariche
Se, ad esempio, la particella carica si spostaverso zone in cui il campo è in crescita, ilraggio dell’ elica decresce continuamente(raggio ed intensità del campo sonoinversamente proporzionali) e si puòdimostrare che la componente della velocitàparallela al campo diminuisce insieme con ilpasso dell’ elica. Quando tale componente dellavelocità si riduce a zero, la particella carica viene
costrettaa muoversi all’ indietro ed il campo si comporta
come unospecchio magnetico.
Cariche, campi e moti di cariche
Se il campo possiede la configurazioneriportata in figura, si usa dire che la
particella restaintrappolata in una “bottiglia magnetica”
così comeaccade per parte della radiazione cosmica
che,raggiungendo la Terra dalle direzioni adatte
allanascita del fenomeno e penetrando nel
campomagnetico terrestre, resta confinata in dueparticolari zone dette fasce di Van Allen.
Cariche, campi e moti di cariche
Cariche, campi e moti di cariche
Fasce di Van Allen
Cariche, campi e moti di cariche
Fasce di Van Allen
Cariche, campi e moti di cariche
Infine, nel caso più generale, una particella
carica può trovarsi immersa, incontemporanea, in un campo elettrico
ed inun campo magnetico, caso in cui
risultasottoposta alla forza di Lorentz nella
formacomplessiva: F = q (E + v x B)
Cariche, campi e moti di cariche
Un caso particolare è quello in cui E e Bsono perpendicolari tra loro ed entrambiperpendicolari al moto della carica: in talesituazione la forza elettrica e quellamagnetica hanno la stessa direzione per cuisi raggiunge una situazione di equilibrio setali forze posseggono verso opposto emoduli uguali: q E = q v B , con la velocità dellaparticella che prenderà il valore: v = E/B . (Esperimento di Thomson sul rapporto tra carica e
massadell’ elettrone).