Introduzione Festival Mousiké 2012

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Il nostro Festival ha incentrato la tredicesima edizione sull’omaggio al tricentenario della nascita di Jean-Jacques Rousseau, uno dei maggiori pensatori dell’Europa “illuminata”, che ha aperto le frontiere del pensiero alle culture “altre” ponendo al centro la dignità umana. A differenza della città natale (nacque a Ginevra il 28 giugno 1712) e della patria di adozione, la Francia, dove le mani- festazioni per Rousseau sono state esuberanti, in Italia non si è fatto quasi nulla per ricordarlo. Nel nostro piccolo, siamo entrati fin dall’inizio nel comitato internazionale delle celebrazioni Rousseau 2013 organizzate dalla provincia francese dell’0ise (capoluogo Bauvais) dove si trova il parco che fu l’ultima residenza di Rousseau a Ermenonville e abbiamo costruito con Fiorella Sassanelli e il Festival di musica contemporanea UrtiCanti un percorso comune per ricordare Rousseau almeno in Puglia. Pochi sanno che Rousseau fu anche musicista e che amava l’opera italiana a tal punto da difenderla nella celebre “Querelle des bouffons” scoppiata a Parigi intorno al 1752: fu dapprima copista, poi compositore (si ricorda almeno la sua opera “Le Devin du Village”, eseguita decine di volte alla corte di Francia) e teorico della musica, inventore di un originale sistema di notazione della musica e infine redattore del primo moderno Dizionario di musica. Di tutto questo parla la Mostra “Rousseau, L’Ita- lie, La Musique” a cura di Michel Delon e Michele Sajous, in corso presso la Galleria degli affreschi nel Palazzo Ateneo di Bari, dove si svolgerà la Giornata di studi congiunta sulla notazione musicale da Rousseau ai contemporanei, in collaborazione con UrtiCanti, che si conclude con un concerto in parte barocco e in parte contemporaneo. Le altre manifestazioni “intorno a Rousseau” vanno dal diacronico programma dell’ensemble greca Ex Silentio, dal titolo riferito al trattato rousseauiano Sur l’origine des langues, con brani che partono dalla musica greca antica e dal Mediterraneo sefardita fino al Giappone del secolo XVII; al concerto con brani tipici dei salotti parigini del Settecento diretto al cembalo da Debora Del Giudice; all’antologia di grandi autori francesi del tempo di Rousseau pro- posti dal complesso siciliano “Les Eléments” diretto da Piero Cartosio. Quest’ultima manifestazione ci consente di rafforzare il legame con Matera, avviato con successo da Natalia Bonello e Claudia Di Lorenzo (“Mousiké nella città dei Sassi”). Un nuovo legame si instaura felicemente quest’anno con il Festival sloveno Dnevi Stare Glasbe di Lubiana, con cui presentiamo in coproduzione la prima ita- liana del progetto “I viaggi di Jacopo Gorzanis”, con villanelle danze e brani strumentali del Cinque- cento nella perfetta cornice del Castello Svevo di Bari, ad inaugurazione di Mousiké il 28 settembre. Gorzanis nacque in Puglia e, trasferitosi a Trieste, divenne nonostante la condizione di non vedente uno dei maggiori compositori di villanelle e musica per liuto del suo tempo, attivo soprattutto nei terri- tori oggi sloveni (è in corso l’edizione completa delle sue musiche da parte dell’Istituto di Musicologia di Lubiana, mentre era ignorato finora nella sua terra d’origine). In un programma dedicato a Bach per violino solo si cimenta Francesco D’Orazio, uno dei grandi violinisti italiani del nostro tempo, anche protagonista del concerto “intorno a Rousseau” in collaborazione con UrtiCanti. L’apertura al Mousiké 2012

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Introduzione Festival Mousiké 2012

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Il nostro Festival ha incentrato la tredicesima edizione sull’omaggio al tricentenario della nascita di Jean-Jacques Rousseau, uno dei maggiori pensatori dell’Europa “illuminata”, che ha aperto le frontiere del pensiero alle culture “altre” ponendo al centro la dignità umana. A differenza della città natale (nacque a Ginevra il 28 giugno 1712) e della patria di adozione, la Francia, dove le mani-festazioni per Rousseau sono state esuberanti, in Italia non si è fatto quasi nulla per ricordarlo. Nel nostro piccolo, siamo entrati fin dall’inizio nel comitato internazionale delle celebrazioni Rousseau 2013 organizzate dalla provincia francese dell’0ise (capoluogo Bauvais) dove si trova il parco che fu l’ultima residenza di Rousseau a Ermenonville e abbiamo costruito con Fiorella Sassanelli e il Festival di musica contemporanea UrtiCanti un percorso comune per ricordare Rousseau almeno in Puglia. Pochi sanno che Rousseau fu anche musicista e che amava l’opera italiana a tal punto da difenderla nella celebre “Querelle des bouffons” scoppiata a Parigi intorno al 1752: fu dapprima copista, poi compositore (si ricorda almeno la sua opera “Le Devin du Village”, eseguita decine di volte alla corte di Francia) e teorico della musica, inventore di un originale sistema di notazione della musica e infine redattore del primo moderno Dizionario di musica. Di tutto questo parla la Mostra “Rousseau, L’Ita-lie, La Musique” a cura di Michel Delon e Michele Sajous, in corso presso la Galleria degli affreschi nel Palazzo Ateneo di Bari, dove si svolgerà la Giornata di studi congiunta sulla notazione musicale da Rousseau ai contemporanei, in collaborazione con UrtiCanti, che si conclude con un concerto in parte barocco e in parte contemporaneo. Le altre manifestazioni “intorno a Rousseau” vanno dal diacronico programma dell’ensemble greca Ex Silentio, dal titolo riferito al trattato rousseauiano Sur l’origine des langues, con brani che partono dalla musica greca antica e dal Mediterraneo sefardita fino al Giappone del secolo XVII; al concerto con brani tipici dei salotti parigini del Settecento diretto al cembalo da Debora Del Giudice; all’antologia di grandi autori francesi del tempo di Rousseau pro-posti dal complesso siciliano “Les Eléments” diretto da Piero Cartosio. Quest’ultima manifestazione ci consente di rafforzare il legame con Matera, avviato con successo da Natalia Bonello e Claudia Di Lorenzo (“Mousiké nella città dei Sassi”). Un nuovo legame si instaura felicemente quest’anno con il Festival sloveno Dnevi Stare Glasbe di Lubiana, con cui presentiamo in coproduzione la prima ita-liana del progetto “I viaggi di Jacopo Gorzanis”, con villanelle danze e brani strumentali del Cinque-cento nella perfetta cornice del Castello Svevo di Bari, ad inaugurazione di Mousiké il 28 settembre. Gorzanis nacque in Puglia e, trasferitosi a Trieste, divenne nonostante la condizione di non vedente uno dei maggiori compositori di villanelle e musica per liuto del suo tempo, attivo soprattutto nei terri-tori oggi sloveni (è in corso l’edizione completa delle sue musiche da parte dell’Istituto di Musicologia di Lubiana, mentre era ignorato finora nella sua terra d’origine). In un programma dedicato a Bach per violino solo si cimenta Francesco D’Orazio, uno dei grandi violinisti italiani del nostro tempo, anche protagonista del concerto “intorno a Rousseau” in collaborazione con UrtiCanti. L’apertura al

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mondo arabo, che contraddistingue da anni le nostre rassegne, è rappresentata dal programma “Dam Sait. Viaggio nel Mediterraneo” allestito da uno dei pochi virtuosi italiani di ‘ud (liuto arabo) con la partecipazione del musicista siriano Hadi Abduh Kasiss grazie alla collaborazione del Ministero degli Affari Esteri italiano. Nell’occasione presenteremo il libro fresco di stampa sulla storia del liuto di Davide Rebuffa, già collaboratore di Mousiké nel 2010, riannodando il nostro legame con la Fonda-zione Marco Fodella di Milano. Come si vede, accanto a Rousseau, il collante che lega tutte le nostre manifestazioni si potrebbe definire la coerenza nel tempo: i compagni di viaggio che hanno condiviso tratti del nostro cammino, li ritroviamo periodicamente. Così avverrà per la conclusione del Festival, che abbiamo voluto legare simbolicamente alla nascita del Sistema Orchestre Giovanili in Puglia, con cui Mousiké ha collaborato quest’anno alla straordinaria Giornata nazionale di raccolta di strumenti musicali al Petruzzelli il 22 aprile scorso, e che ci auguriamo diventerà un appuntamento annuale, il 6 dicembre, per una festa di tutti i bambini che fanno musica insieme. E forse il legame più antico di Mousiké è quello con Antonio Florio (primo Premio Mousiké nel 2006): i suoi Turchini festeggiano i 25 anni di successi nel mondo con una Mostra che viene a Bari dopo l’apertura a Napoli, in colla-borazione con il Teatro San Carlo e ‘NaMusica. Ai Turchini è strettamente associato il nome di Pino De Vittorio, straordinaria figura di cantante-attore nato a Leporano e attivo da tempo in territori diversi, dalla canzone popolare meridionale al teatro alla musica barocca, in particolare l’opera buffa napoletana. Protagonista del concerto inaugurale dedicato a Gorzanis, De Vittorio sarà il Premio Mousiké 2012. In questa edizione accanto alla preziosa medaglia della Regione Puglia e alla targa in terracotta realizzata da "La Terra Rossa", Paré Gioielli di Michele Paparella farà dono all'artista della "Sirena", simbolo di Mousiké, realizzata con una particolare e raffinata tecnica orofa.Tutte le manifestazioni “intorno a Rousseau” del nostro Festival hanno il sostegno dell’Alliance Française di Bari, grazie alla consueta intelligente disponibilità di Domenico D’Oria che ringraziamo di cuore, insieme agli altri sponsor tra cui la Camera di Commercio di Bari, che insieme al pilastro insostituibile dell’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia ci consentono di tenere in vita la nostra manifestazione dal 1995, unico festival di Puglia e Basilicata nel coordinamento europeo REMA (Reseau Européen des festivals de Musique Ancienne), attivo dal 1982 e da non confonder-si con la recente lodevole iniziativa della Rete di quattro festival di musica antica pugliesi, alla quale non aderiamo per le caratteristiche che rendono così particolare Mousiké: la musica che presentiamo in luoghi storici di una regione cerniera così vitale tra Oriente e Occidente è “antica” in quanto con-divide una visione del mondo tipica delle genti del Mediterraneo prima dell’attuale frantumazione in culture separate, un melting pot in continuo arricchimento nello scambio e nel confronto, in cui le individualità locali contribuiscono al sapere (e al piacere) di tutti. Come aveva capito già tre secoli fa il ginevrino italianato Jean-Jacques Rousseau. Vivete felici.

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