Introduzione alle scienze della comunicazione sociale - pul.it · a vivere, ma anche lo stesso...
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Pontificia Università Lateranense
Istituto pastorale Redemptor Hominis
Introduzione alle scienze
della comunicazione sociale
Prof. Dario Edoardo Viganò
LEZIONE 8: Semiologia dell’audiovisivo - seconda parte
60360 / 1° semestre / 3 CFU
• Lanterne rosse (Da hong deng long gao gao gua, 1991) di Zhang
Yimou.
• Ruolo dell’ambiente, del palazzo rigido e oppressivo, indica la
condizione cui è sottomessa la protagonista (Gong Li).
• Sequenze:
Esordio, arrivo della protagonista a palazzo.
Primo incontro, prima notte con il ricco signore feudale, lo
sposo.
LANTERNE ROSSE (1991) DI YIMOU
Il palazzo e la nuova moglie
Prof. Dario Edoardo Viganò
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• G. Rondolino, D. Tomasi: “ L’uso dei campi lunghi, delle
angolazioni dall’alto e della posizione frontale della macchina
da presa evidenziano le rigide simmetrie dell’ambiente che si
viene così a configurare come un luogo altamente simbolico,
espressione di un potere assoluto che perpetua se stesso
attraverso il rigido rispetto della tradizione e delle sue regole
codificate […] uno spazio claustrofobico e oppressivo, troppo
ordinato e simmetrico per essere anche vivibile e umano, che
prefigura non solo l’ambiente del castello in cui la donna andrà
a vivere, ma anche lo stesso epilogo del film”.
LANTERNE ROSSE (1991) DI YIMOU
Il palazzo e la nuova moglie
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• Psyco (Psycho, 1959) di A. Hitchcock.
Uso delle angolazioni nella scena di dialogo tra Marion (J.
Leigh) e Norman (A. Perkins) nel salotto di un motel, prima
dell’uccisione della donna.
Il pericolo, la presenza della minaccia verso la donna è
espressa in maniera efficace, non dalle parole, bensì
dall ’ alternanza delle diverse inquadrature tra Marion e
Norman.
Le inquadrature di Marion sono diverse da quelle di Norman
e in tale diversità emerge la presenza del pericolo.
PSYCO (1959) DI HITCHCOCK
Marion e Norman
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PSYCO (1959) DI HITCHCOCK
Marion e Norman
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PSYCO (1959) DI HITCHCOCK
Marion e Norman
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Marion
Frontalità
Centralità
Mdp ad altezza di sguardo
Assenza di angolazione
Mdp parallela al terreno
Linee orizzontali e verticali
Luce omogenea
Elementi scenografici neutri o
rassicuranti
Norman
Lateralità
Marginalità
Mdp bassa
Angolazione dal basso
Mdp inclinata
Linee oblique
Luce contrastata
Elementi scenografici
minacciosi o inquietanti
PSYCO (1959) DI HITCHCOCK
Marion e Norman
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• G. Rondolino, D. Tomasi: “ È evidente che spetta proprio
all’alternanza di queste inquadrature rappresentare la minaccia
che Norman esercita nei confronti di Marion. La costruzione di
questo senso di minaccia, di suspense narrativa, non è così tanto
affidata al dialogo, quanto alle caratteristiche visive delle due
serie di immagini nell’ambito delle quali il gioco delle angolazioni
e delle posizioni della macchina da presa - in generale del suo
punto di vista - assumono una funzione fondamentale”.
PSYCO (1959) DI HITCHCOCK
Marion e Norman
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• Sequenza del comizio elettorale del candidato Charles F. Kane
(Orson Welles).
• Dimensione contraddittoria del personaggio resa attraverso il
contrasto tra:
il grande manifesto alle sue spalle (immagine promozionale);
la sua figura minuta sotto di esso (realtà fisica).
QUARTO POTERE (1941) DI WELLES
Il comizio elettorale
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QUARTO POTERE
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• Esistono quattro tipologie di “sguardi”:
oggettiva;
oggettiva irreale;
Interpellazione;
soggettiva.
GLI “SGUARDI”
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• PRINCIPALI
P. Peverini, I media: strumenti di analisi semiotica, Carocci, Roma 2012.
D.E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma
2009.
• APPROFONDIMENTI
G. Rondolino, D. Tomasi, Il manuale del film, UTET, Novara 2011.
E. De Blasio, D.E. Viganò (a cura di), I film studies, Carocci, Roma 2013.
D.E. Viganò, G. Scarafile, L’adesso del domani, Effatà, Torino 2007.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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Introduzione alle scienze
della comunicazione sociale
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LEZIONE 9: Etica e comunicazione
60360 / 1° semestre / 3 CFU
• Paradigmi filosofici
Etica antica (Aristotele): definizione dell’agire.
Tradizione ebraico-cristiana: tematiche relative al dovere (con versioni laicizzare di tipo deontologico).
Dopo Nietzsche: il problema del senso dell’agire.
• Ripensare nozione di etica.
• Etiche applicate.
ETICA E COMUNICAZIONE
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• Negli ambiti concreti di cui si occupano le etiche applicate emergono istanze che richiedono regole precise per l’azione.
Deontologia professionale, codici deontologici.
I dovere indicati in tali codici divisi in 2 tipologie.
Limiti dei codici deontologici, carenze sul piano applicativo.
• “ L ’etica della comunicazione è la disciplina che individua, approfondisce e giustifica quelle nozioni morali e quei principi di comportamento che sono all’opera nell’agire comunicativo, e che motiva all’assunzione dei comportamenti da essa stabiliti” (A. Fabris, Etica della comunicazione, in D. E. Viganò, Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009, p. 991).
ETICA E COMUNICAZIONE
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• Quattro modelli, paradigmi, di etica della comunicazione:
modello naturale;
modello del principio dialogico;
modello retorico (audience);
modello dell’utilitarismo;
modello della comunità della comunicazione.
• Non sono opzioni indifferenti.
MODELLI DI ETICA DELLA
COMUNICAZIONE
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• Tutti i modelli analizzati fanno emergere il problema del senso:
Quale motivazione spinge a comunicare in un modo piuttosto che in un altro?
Perché comunicare bene?
• La risposta a tali domande è possibile solo se teniamo insieme:
il riconoscimento dell’istanza etica;
l’idea di un comunicare inteso come creazione di uno spazio comune;
tutto questo non come un dato di fatto, ma come qualcosa collegato a una possibilità.
MODELLI DI ETICA
IL PROBLEMA DEL SENSO
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• Ambiti dell’approccio etico:
Etica del giornalismo.
Etica della televisione.
Etica delle nuove tecnologie.
Etica della comunicazione ambientale.
Etica della comunicazione pubblica.
Etica della comunicazione pubblicitaria.
MODELLI DI ETICA
IL PROBLEMA DEL SENSO
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• PRINCIPALI
D.E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma
2009. Approccio: A. Fabris, Etica della comunicazione, pp. 985-1005.
• APPROFONDIMENTI
K. O. Apel, Etica della comunicazione, Jaca Book, Milano 1992;
G. Di Biase, Comunicare bene, Vita & Pensiero, Milano 2008.
A. Fabris, Etica della comunicazione, Carocci, Roma 2006;
G. Gili, La violenza televisiva, Carocci, Roma 2006.
J. Habermas, Teorie dell’agire comunicativo, Il Mulino, Bologna 2003.
R. Stella, Media ed etica, Donzelli, Roma 2008.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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Introduzione alle scienze
della comunicazione sociale
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LEZIONE 10: Etica del cinema e dell’audiovisivo
60360 / 1° semestre / 3 CFU
• Questioni attinenti all’etica del cinema e degli audiovisivi per molto
tempo delegate al legislatore.
• Quadro storico-culturale: la revisione cinematografica in Italia.
La stagione del grande cambiamento in Italia, anni ‘60-’80.
Fine del cristianesimo geografico.
Gli ultimi accesi dibattiti sulla censura: La ricotta (1963) di P.P.
Pasolini e Ultimo tango a Parigi (1972) di B. Bertolucci.
La revisione cinematografica in Italia. Prove di cambiamento.
Modelli di rating in Europa e negli USA.
ETICA DEL CINEMA
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• Note per un’etica del cinema e dell’audiovisivo.
Riflessione sulla modalità attraverso la quale il dispositivo filmico
costruisce un sapere attraverso un vedere.
• NON un’etica nel cinema e nell’audiovisivo.
Riflessione su quanto viene rappresentato (male, morte,
violenza, ecc.).
QUESTIONE TEORICO-
METODOLOGICA
Prof. Dario Edoardo Viganò
• Non si può parlare solo di etica del cinema, ma in generale di etica
dell’audiovisivo.
• “Rivoluzione” cross-mediale: cinema prodotto cross-mediale.
Contaminazioni con la Rete, i social media, i videogame, ecc.
ETICA DELL’AUDIOVISIVO
Prof. Dario Edoardo Viganò
• Il cinema è un “testo disperso”, che sta ampliando i suoi luoghi di
fruizione.
La sala ha perso la sua centralità.
L’audience è ormai una mobile audience.
• Ruolo di Internet. Lo spettatore è divenuto un prosumer.
Partiche di ri-uso dei testi (remix, mash-up, ecc.).
CINEMA TESTO “DISPERSO”
SPETTATORE PROSUMER
Prof. Dario Edoardo Viganò
• Guadagni teorici per l’etica del cinema
Psicologia
Sociologia
Semiotica
Ermeneutica
Etica della comunicazione
RIFERIMENTI TEORICI
Prof. Dario Edoardo Viganò
• Attenzione al ruolo e alla libertà dello spettatore.
• Focus cinematografico: temi della bioetica.
Cinema e la questione dell’aborto anni Novanta-Duemila.
Cinema e la questione dell’eutanasia Novanta-Duemila.
IL RISPETTO DELLO SPETTATORE
Cinema e temi della bioetica
Prof. Dario Edoardo Viganò
• PRINCIPALI
D.E. Viganò, Etica del cinema, Editrice La Scuola, Brescia 2013.
• APPROFONDIMENTI
D.E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci,
Roma 2009. Approccio completo: A. Fabris, pp. 985-1090.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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Introduzione alle scienze
della comunicazione sociale
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LEZIONE 11: Comunicazione e politica
60360 / 1° semestre / 3 CFU
• Rapporto comunicazione e politica ha origini lontane, ma si sviluppa propriamente con la nascita dello Stato democratico.
• Alcuni decenni fa, forme di comunicazione politica dominate da un rapporto comunicativo lineare.
Relazione fra leader politici e cittadini di tipo top-down.
• Sviluppo dei media elettrici/elettronici. Influenza sulla società, sui comportamenti elettorali e sulla partecipazione politica.
• Studiosi hanno individuato 3 grandi linee di tendenza.
COMUNICAZIONE E POLITICA
Prof. Dario Edoardo Viganò
• Interrelazione fra sistema politico, media e pubblico trasforma la logica comunicativa da unidirezionale a multidimensionale.
• Due filoni interpretativi sulla comunicazione politica:
1. Processo che comprende tutte le forme di comunicazione, comprese quelle interpersonali.
2. Concetto di intenzionalità comunicativa.
COMUNICAZIONE E POLITICA
Prof. Dario Edoardo Viganò
• Elementi della comunicazione politica.
Relazioni tra società e sistema politico.
Concetti di sfera pubblica e di opinione pubblica (J. Habermas), ma anche di spazio pubblico (H. Arendt).
• G. Mazzoleni delinea due modelli di comunicazione politica:
Modello pubblicistico-dialogico.
Modello mediatico.
ELEMENTI E MODELLI
Prof. Dario Edoardo Viganò
• Comunicazione politica e Communication Research.
• Primi riconoscimenti scientifici a partire dagli anni ’ 50, acquisendo poi uno statuto di disciplinare, accademico.
• Anni ’80 studi di D. D. Nimmo e K. R. Sanders.
• Anni ’90 sviluppo degli studi di comunicazione politica.
Studio di J. G. Blumler, D. Dayan, D. Walton: 8 elementi che sostanziano i filoni scientifici della comunicazione politica.
G. Mazzoleni, 3 fasi di sviluppo della comunicazione politica.
STATUTO DISCIPLINARE E
ACCADEMICO
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• Comunicazione politica e comunicazione elettorale.
Ruolo della Campagna permanente (Permanent Campaigning).
• G. Mazzoleni individua 5 modelli di relazione fra sistema mediale e sistema politico:
1. modello avversativo;
2. modello del collateralismo;
3. modello dello scambio;
4. modello della competizione;
5. modello del mercato.
MODELLI DI INTERAZIONE TRA
MEDIA/POLITICA
Prof. Dario Edoardo Viganò
PRINCIPALI
D.E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma
2009.
APPROFONDIMENTI
G. Mazzoleni, La comunicazione politica, Il Mulino, Bologna 2004.
M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Milano 1992.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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Introduzione alle scienze
della comunicazione sociale
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LEZIONE 12: Educazione mediale
60360 / 1° semestre / 3 CFU
• Due scuole di pensiero sull’educazione mediale:
a) Considerata come ambito tematico della pedagogia.
b) Rivendica all’educazione mediale una propria autonomia scientifica.
• Secondo approccio declina l’educazione mediale in 2 direzioni:
scienze dell’educazione;
scienze della comunicazione.
EDUCAZIONE MEDIALE
MEDIA EDUCATION
Prof. Dario Edoardo Viganò
• L’educazione mediale e i digital media.
• Rapporto tra questi media e i soggetti, sviluppato secondo alcuni schemi teorici:
Determinista.
Tradizionalista.
Apocalittico.
• Ciascun approccio propone una “ricetta educativa”.
EDUCAZIONE MEDIALE
MEDIA EDUCATION
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• Rapporto sistemico tra la tecnologia, l’ individuo e il sistema sociale.
Sistema di relazioni a tre, di tipo bidirezionale.
• Media digitali si possono leggere sia in ottica sociale sia individuale.
EDUCAZIONE MEDIALE
MEDIA EDUCATION
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• Partendo dal modello sistemico, con i media digitali, si ipotizzano 5 scenari formativi, che presentano vantaggi e svantaggi:
1. Formare con i media digitali.
2. Formare ai media digitali.
3. Formare attraverso i media digitali.
4. Formare nei media digitali.
5. Formare sui media digitali.
5 MODI DI INTENDERE
L’EDUCAZIONE AI DIGITAL MEDIA
Prof. Dario Edoardo Viganò
• PRINCIPALI
D.E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma
2009. Approccio: P.C. Rivoltella, Educazione mediale, pp. 801-815.
Ambito: F. Ceretti, Pedagogia dei media, pp. 816-828.
• APPROFONDIMENTI
D. Felini, Pedagogia dei media, La Scuola, Brescia 2004.
P.C. Rivoltella, Media education, Carocci, Roma 2001.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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