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PATROLOGIA E PATRISTICA Pontificia Università Lateranense - Facoltà di Teologia Anno Accademico 2018-2019 Prof. P. Rocco Ronzani, OSA

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  • PATROLOGIA E PATRISTICAPontificia Università Lateranense - Facoltà di Teologia

    Anno Accademico 2018-2019

    Prof. P. Rocco Ronzani, OSA

  • IN CH(RIST)O DEO |

    PAX ET CONCORDIA SIT | CONVIVIO NOSTRO

    - Mensa dalla necropoli di Mactaris, Tipasa di Mauretania (Museo di Tipasa, Algeria)

    - Refriferium: riposo dell’anima ovvero culto funebre

    - Si svolgeva nella cornice di un pasto sacro come le Parentalia pagane che si celebravano per nove giorni, tra il 13 e il 21 febbraio, con l’offerta ai defunti di corone di fiori, viole, farina di farro, spighe di grano e pane inzuppato nel vino. Il 21 si concludevano con la celebrazione di una dea dell’oltretomba Tacita, dea del silenzio e della discrezione (Cf. Ovidio, Fasti II, 533-534).

    - I cristiani lo celebravano per ricordare il dies natalis del defunto ed era occasione di condivisione: al banchetto venivano invitati i poveri.

    - Gli abusi portano alla proibizione tra fine IV e inizi V secolo (Milano, Africa).

  • ProgrammaI temi trattati – ai quali saranno dedicate una ovvero più lezioni –

    verranno distribuiti nel calendario delle lezioni secondo un programma (vedi sito PUL: https://www.pul.it/team/ronzani-

    rocco/) che corrisponde anche al “tesario” dell’esame finale.

    https://www.pul.it/team/ronzani-rocco/

  • • 1. Storia della disciplina. Terminologia: patrologia, teologia patristica, letteratura cristiana antica, storia del cristianesimo. Lo studio dei Padri nei documenti del Magistero.

    • 2. I testi delle origini cristiane: caratteri generali; dall’età apostolica all’età subapostolica; la letteratura eretica.

    • 3. L’apologetica: Giustino, Taziano, Atenagora, Teofilo.

    • 4. Lo scontro tra Cristianesimo e gnosticismo: letteratura antieretica e Ireneo di Lione.

    • 5. Gli inizi dell’esegesi cristiana e sue caratteristiche generali: Ippolito.

    • 6. Il cristianesimo alessandrino: giudeoellenismo, Clemente e Origene, l’eredità origeniana e la reazione antiochena all’alessandrinismo.

    • 7. Alle origini del cristianesimo latino: Minucio Felice e Tertulliano; letteratura cristiana a Roma dei secc. II-III.

    • 8. Persecuzione e conflitti interni alla chiesa africana: Cipriano; Donatismo e antidonatismo (secc. III-IV).

    • 9. La crisi ariana e la fede trinitaria di Nicea (325): Ario, Atanasio, Ilario di Poitiers.

    • 10. I Cappadoci: Basilio, Gregorio di Nazianzo, Gregorio di Nissa; la questione dello Spirito santo; il concilio di Costantinopoli I (381).

  • • 11. Controversia cristologica I (da Apollinare di Laodicea a Calcedonia; secc. IV-V): origini; Nestorio, Cirillo di Alessandria, concilio di Efeso 431; Leone Magno e gli altri protagonisti del concilio di Calcedonia 451.

    • 12. Controversia cristologica II (da Calcedonia a Massimo il Confessore: secc. V-VII): concilio di Costantinopoli II (553); controversie e cenni di cristologia post-calcedonese: neocalcedonismo, monoenergismo, monotelismo).

    • 13. La letteratura antiochena: Antiochia e Cesarea; la scuola di Antiochia; Diodoro di Tarso; Teodoro di Mopsuestia; Giovanni Crisostomo; Teodoreto di Ciro.

    • 14. Letteratura monastica e storiografia cristiana.• 15. Le lettere cristiane in occidente nel IV e VI secolo: Ambrogio; Girolamo; Leone

    etc..• 16. S. Agostino d’Ippona.• 17. Continuatori e avversari di Agostino; gli ambienti di Marsiglia e Lerino.• 18. I vescovi e il vescovo di Roma (da Vittore a Gelasio).• 19. Gregorio Magno.• 20. L’età patristica più tarda tra occidente e oriente: pentarchia e Filioque (sec. VII-

    IX ineunte).

  • Dopo una introduzione storica e metodologica sulla disciplina, il corso presenterà la vita, l’attività e il pensiero dei Padri della Chiesa e degli scrittori

    ecclesiastici (sec. II-IX) attraverso lezioni di carattere storico-teologico e la lettura commentata di testi scelti.

    Perché fino al secolo IX ineunte?La Chiesa del primo millennio è sostanzialmente una chiesa

    unita che condivide concilî ecumenici dottrina disciplina

  • Indicazioni bibliografiche

  • Manuali, Patrologie, Letterature

    per le lezioni e le letture

    - M. SIMONETTI - E. PRINZIVALLI, Storia della letteratura cristiana antica, EDB, Bologna 2010. (PREFERITO)

    - J. LIÉBAERT - M. SPANNEUT - A. ZANI, Introduzione generale allo studio dei Padri della Chiesa, Queriniana, Brescia 1998 (= edizione rinnovata).

    - Letteratura cristiana antica, vol. I-III, a cura di M. SIMONETTI- E. PRINZIVALLI, Casale Monferrato (AL) 1996 (Sarà indicata la modalità di reperimento dei testi delle letture se tratte da altra fonte).

    - Imprescindibile per l’orientamento storico-geografico: Atlante storico del Cristianesimo antico, a cura di A. DI BERARDINO- G. PILARA, Bologna 2010.

  • Letture piacevoli:

    A. HAMMAN, La vita quotidiana dei primi cristiani, Milano 19962

    M. SIMONETTI, Cristianesimo e cultura greca, Roma 1990

    Strumenti da conoscere pur non essendone richiesto l’uso:Nuovo Dizionario Patristico e di Antichità Cristiane (NDPAC), A. Di Berardino, ed.,Casale Monferrato (AL) 2006-2008

    Corpora di testi in lingua originale e in traduzione: PL; PG; CCh; SCh etc…

  • Perché studiare i Padri?

    - CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA, Lo studio dei Padri della Chiesa nella formazione sacerdotale, Roma 1989.

    - I Padri della Chiesa. Documenti recenti del Magistero, Istituto Patristico Augustinianum(Sussidi patristici 12), Roma 2001.

    - P. SINISCALCO, «Patristica, patrologia e letteratura cristiana antica ieri e oggi», Augustinianum 20 (1980) 383-400.

  • L’intelligenza della fede dei Padri, il metodo che ci hanno trasmesso, è caratterizzato dal:

    • a) ricorso alla Sacra Scrittura, norma normans non normata del teologare; e fin dai primi secoli dalla Tradizione, norma normans normata dalla Scrittura;

    • b) senso dell’originalità e universalità cristiana. Non è stato affare di un momento, ma lento continuo paziente incontro tra il Logos e la cultura. I Padri hanno saputo adattare la loro predicazione alle capacità di tutti, anche degli incolti, e alle esigenze dei sapienti, creando così uno stile – come vedremo – che per il concilio Vaticano II «deve rimanere legge di ogni evangelizzazione» (GS, 44).

    • c) senso del mistero: la teologia dei padri non si basa solo sulle risorse dell’intelletto, ma anche e soprattutto su un’intensa vita interiore, illuminata dalla grazia e dalla contemplazione, che si sperimenta in medio Ecclesiae.

  • «Essa (la Chiesa) … fin dagli inizi della sua storia, imparò ad esprimere il messaggio di Cristo ricorrendo ai concetti e alle lingue dei diversi popoli; inoltre si sforzò di illustrarlo con la sapienza dei

    filosofi: e ciò allo scopo di adattare il Vangelo, nei limiti convenienti, sia alla comprensione di tutti, sia alle esigenze dei

    sapienti. E tale adattamento della predicazione della parola rivelata deve rimanere la legge di ogni evangelizzazione».

    GS 44

  • Ù

    Inculturazione / Acculturazione

  • Iter di evangelizzazione/cristianizzazione(distinguiamo così il primo annuncio e la conseguente cristianizzazione della società e della cultura,

    sono una delle concause della fine del mondo antico)

    La cristianizzazione in particolare:• nel mondo romano è portatrice della inculturazione del messaggio

    cristiano su due livelli socio-culturali che a breve indagheremo: uno popolare e uno colto;

    • nel mondo extra-romano è portatrice sia di una inculturazione che via via produsse una valorizzazione delle lingue e culture dei popoli; sia di una acculturazione in senso romano, discendente dal livello più elevato dell’inculturazione in ambito romano.

    • missio ad gentes (Gv 1,14; Mt 28,19)• discorso ateniese di Paolo (At 17,22-31)

  • L’esigenza dell’evangelizzazione e della cristianizzazione sul versante ellenistico/romano si esplicita fin da subito su un duplice piano, popolare e colto:

    1. Livello popolare

    - Priorità del contenuto sulla forma è uno dei più significativi aspetti della rivoluzione culturale cristiana.

    - Valorizzazione delle sacche linguistiche locali, resistenti alla ellenizzazione e romanizzazione latina.

    - Il sermo humilis dei predicatori cristiani recupera una concezione precristiana dell’eloquentia – smarrita nel tempo – per cui quest’ultima è a servizio della sapientia.

  • 2. Livello colto

    Il messaggio evangelico destinato ai poveri che sono prima di tutti a cuore al Signore nel vangelo e alla Chiesa, una priorità che non si può né deve mai eludere, allo stesso tempo è un messaggio per tutti; Mt 19, 23-26:

    «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. 24Ve loripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che unricco entri nel regno dei cieli». 25A queste parole i discepoli rimaserocosternati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». 26E Gesù, fissandosu di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Diotutto è possibile».

    Tra i tutti c’è anche l’intellettualità pagana. L’inculturazione del messaggio cristiano nel mondo romano fu assunzione valorizzazione, da parte cristiana, di due diverse culture espressive proprie di questo stesso mondo: di quella umile delle masse e di quella elevata delle élite intellettuali, in una evidente sintesi di antico e nuovo.

  • 3. I fenomeni inculturativo e acculturativo

    sui versanti non romani /terzo confine culturale

    3.1 Il versante celtico

    3.2 Il versante germanico: caratteristiche e inculturazione/acculturazione

    Ma anche:

    Etiopia

    Georgia

    Marcomanni …

  • Epigrafe in scrittura ogamica e in capitale latinada Killeen Cormac (SO Dublin)

    OAVNOS AVI IVACATTOS

    IVVEREDRVVIDES

    sepolcro di Ovanonipote di Ivacatto

    Chiaro interesse per la scrittura latina

    Difficile datazione

  • LINGUA GOTICA:

    L’evangelizzazione prevulfilana e quella vulfilana fanno entrare nel gotico latinismi e grecismi. • aggilus per angelo

    • aikklesjo per chiesa

    • aipiskaupus per vescovo

    Non mancano parole ebraiche come gaiainna per geenna o rabbei per maestro della legge

    Per esprimere il messaggio cristiano in lingua gotica era necessario esprimere non facili concetti attraverso la risemantizzazione di termini gotici:

    • Fede Πίστις, fides galaubeins (ted. Glauben)

    • Battezzare βαπτίζω, tinguere/grecamente baptizare daupjan

    • Agape ἀγάπη/dilectio frijadwa / friadwa

  • Formazioni lessicali e scelte di ordine lessicale sono molto significative:

    • *armahairts = misericordioso è un calco latino da arms misero e hairtocuore;

    • Miθwissei = coscienza è un calco da conscientia o gr. Συνείδησις dove Miθ-sta per cum e -wissei è il termine cui inerisce la nozione di conoscenza;

    • L’espressione domus Dei è formata da gud che sta per Dio e da hus casa;

    • Usstas è calco da anastasis dove us- sta per ana e stass dal verbo gotico standan p riconducibile a στάσις.

  • La scelta vulfilana del sostantivo che rende il termine Spirito.

    πατήρ / Pater attaὙἱός / Filius sunus (engl. sun) πνεύμα / Spiritus ahma

    Il termine è in relazione con intelletto/mente e non con la terminologia che rende soffio/vento.

    È evidente che questa scelta scarta volutamente il verbo gotico soffiare / *waian (soffiare del vento) legato al culto pagano.

  • Codex Argenteus

    Università di Uppsala[Sign. DG. 1]

    Scritto in Italia (a Ravenna ?) inizi del VI secolo

    187 ff. (originariamente 336)

    Contiene parti dei vangeli di

    Mt Mc Lc Gv

    Pergamena porpora

    scritta in oro e argento

  • Per chi voglia approfondire il tema dell’inculturazione/acculturazione in età patristica consiglio la lettura:

    B. Luiselli, La formazione della cultura eupopea occidentale, Herder ed., Roma 2003 (Biblioteca di cultura romanobarbarica 7)

  • I. Teologia patristica, Patrologia, Letteratura cristiana antica

    e Storia del cristianesimo. Storia della disciplina

    Lo studio dei Padri nei documenti del Magistero

    e significato di «Padre della Chiesa»

  • Gli scritti cristiani antichi, come avviene per ogni testo scritto, possono essere avvicinati da più punti di vista dei quali i tre fondamentali sono i seguenti: • - dogmatico-teologico• - storico• - letterario

    tre punti di vista che in passato hanno giustificato e ancora giustificano l’esistenza di tre discipline affini, indipendenti eppure strettamente correlate tra loro: la teologia patristica/patristicala patrologiae la storia della letteratura cristiana antica/cristianesimo antico (storia si fa con i testi e gli altri monumenti: epigrafici, archeologici, numismatici etc.).

  • «Comunemente si suole ancora distinguere fra patrologia e patristica; questa seconda, in tal differenza, si considera come l’ esposizione sistematica delle prove dedotte dagli scritti patristici in dimostrazione dei dogmi cattolici, mentre la prima studia direttamente, per sé medesimi, gli scritti patristici, e in relazione ad essi, la vita dei loro autori».

    Il manuale specifica:

    La patrologia è infatti una … «trattazione storica, critica ed esegetica degli scritti patristici: in quanto storica deve fornirci la cognizione della vita (e del tempo) dei Padri, senza di che spesso i loro scritti sarebbero inintelliggibili, e così compie, in parte, la storia ecclesiastica (biografia); in quanto critica, deve enumerare e descrivere le loro opere, discernendo le genuine dalle spurie (bibliografia); in quanto esegetica, deve esporre, almeno sommariamente, il contenuto e il valore dommatico dell’opera dei Padri (ermeneutica)».

    Mannucci-Casamassa, p. 1

  • Potremmo attenerci a questa ben datata definizione di Manucci-Casamassa! Infatti, essa ha il pregio di rilevare la stretta/inscindibile connessione tra i vari punti di vista:

    - storico (noi lo chiamiamo: storico-patrologico),

    - esegetico (patristico-teologico-dottrinale),

    - critico (storico-letterario).

    Nessuno di essi è estraneo al nostro lavoro, alla ricerca della nostra disciplina.

  • • LE NOTE TRADIZIONALI PADRI

    che designano come tale un PADRE della Chiesa:

    • antiquitas/antichità

    • sanctitas vitae/santità di vita

    • doctrina orthodoxa/ortodossia

    • approbatio Ecclesiae/approvazione della Chiesa (sive explicita, siveusualis) che non coincideva sempre con un’approvazione formale –più spesso con la recezione della dottrina da parte della Chiesa;

    Il Decretum Gelasianum (VI sec.) considera esplicitamente Padri, dotati di tali caratteristiche, Cipriano Gregorio di Nazianzo Basilio Atanasio Crisostomo Teofilo e Cirillo alessandrini Ilario Ambrogio Agostino Girolamo Prospero A. e Leone Magno.

  • • LE NOTE TRADIZIONALI

    che designano come tale un DOTTORE della Chiesa, sono tre dei precedenti, ma con l’aggiunta del grado eminente della dottrina e della santità di vita + dichiarazione ufficiale della Chiesa.

    • antiquitas/antichità non è necessaria

    • insignis vitae sanctitas/insigne santità di vita

    • eminens doctrina orthodoxa/eminente dottrina ortodossa

    • declaratio Ecclesiae/dichiarazione ufficiale della Chiesa

  • Declarationes per i Padri latini dell’età patristica:

    Agostino (papa Celestino, Ep. 21)

    Girolamo, Ambrogo, Gregorio M. (v. attestazione in Beda)

    Ufficializzati definitivamente da Bonifacio VIII, 1295; poi:

    Isidoro di Siviglia (1722)

    Pietro Crisologo (1729)

    Leone Magno (1754)

    Ilario di Poitiers (1851)

  • Declarationes per i Padri greci dell’età patristica:

    Ab antiquo/senza dichiarazione ufficiale

    Basilio, Gregorio di Nazianzo, Giovanni Crisostomo

    (dottrina/eloquenza sacra)

    I latini li hanno accolti e hanno aggiunto Atanasio

    (per l’appoggio romano/crisi ariana) cfr. Breviario di Pio V, 1586

    Cirillo di Gerusalemme e Cirillo di Aless. (1882)

    Giovanni Damasceno (1890)

    Efrem Siro (1920)

  • Gli scrittori antichi, che mancano di una delle note, vengono tradizionalmente detti ecclesiastici scriptores.

    Il termine è stato introdotto da GIROLAMO, De viris illus., Prol.; Epist. 112,3.

    Sono detti scriptores Christiani tutti gli altri autori, anche eretici e gli autori di opere profane.

  • Vincenzo di Lerino, Comm. 2 (testo complesso) Convergenza diacronica/sinconica del consenso

    1. Spesso ho chiesto, con grande cura e massima attenzione, a moltissime persone, insigni per santità e dottrina, se esiste un criterio, in qualche modo universale e normativo, per poter distinguere la verità della fede cattolica dalla falsità dell’eresia, e quasi tutte mi hanno dato sempre questa risposta: se qualcuno vuole smascherare l’inganno degli eretici che pullulano ovunque, evitare i loro lacci, restare integro e incolume nella retta fede, deve proteggere, con l’aiuto di Dio, la sua fede con un duplice baluardo: l’autorità della Legge divina e la tradizione della Chiesa cattolica. …

    5. … nella chiesa cattolica infatti dobbiamo con ogni cura attenerci a ciò che è stato creduto dovunque, sempre e da tutti (quod ubique, quod semper, quod ab omnibus creditum est); questo infatti è veramente e propriamente il significato di cattolico, come mostra l’etimologia del nome stesso, proclamano che esso comprende praticamente l’idea di universalità.

    6. Ma questo infine si realizzerà esclusivamente se seguiamo l’universalità l’antichità e il consenso (universitatem antiquitatem consensionem).

    Seguiremo l’universalità in questo modo: se confessiamo che è vera questa unica fede che confessa tutta la chiesa in tutto il mondo;

    l’antichità se non ci allontaniamo in nulla dai significati che i santi antichi e i nostri padri hanno chiaramente divulgato;

    il consenso, parimenti, se nella stessa antichità ci soffermeremo sulle definizioni e le opinioni condivise da tutti o quasi i vescovi e i maestri.

  • Comm. 28,6-7, regole del consenso

    6. Quanto ai Padri poi, bisogna consultare soltanto il pensiero di coloro che vissero santamente, insegnarono saggiamente, rimasero costantemente saldi nella fede e nella comunione cattolica, e che sono morti fedeli a Cristo o meritarono di dare gioiosamente la vita per lui.

    7. Ad essi tuttavia si deve prestare fede seguendo questa regola: deve essere ritenuto indubitabile, certo e vero ciò tutti oppure la maggioranza (unanimità morale: basta che la maggior parte presenti una dottrina e gli altri, pur conoscendola, non l’avversino) ha insegnato in modo univoco, con chiarezza frequenza costanza – come fosse un Concilio di maestri perfettamente concordi – ciò che hanno ricevuto conservato trasmesso.

    Ut quidquid vel omnes vel plures uno eodemque sensu, manifeste, frequenter, perseveranter, uelut quodam consentiente sibi magistrorum concilio, accipiendo, tenendo, tradendo firmaverint, id pro indubitato, certo ratoque habeatur.

  • Comm. 22, esplicitazione progressiva della dottrina

    «E' necessario dunque che, con il progredire dei tempi, crescano e progrediscano quanto più possibile la comprensione, la scienza e la sapienza così dei singoli come di tutti, tanto di uno solo, quanto di tutta la Chiesa. Devono però rimanere sempre uguali il genere della dottrina, la dottrina stessa, il suo significato e il suo contenuto. La religione delle anime segue la stessa legge che regola la vita dei corpi. Questi infatti, pur crescendo e sviluppandosi con l'andare degli anni, rimangono i medesimi di prima. Vi è certamente molta differenza fra il fiore della giovinezza e la messe della vecchiaia, ma sono gli stessi adolescenti di una volta quelli che diventano vecchi. Si cambia quindi l'età e la condizione, ma resta sempre il solo medesimo individuo. Unica e identica resta la natura, unica e identica la persona».

  • Comm. 28,15, primato-sinodalità / convergenza sincronica

    Giuliano non firmò la condanna del pelagianesimo comminata da papa Zosimo (417-18) con l’ep. Tractoria.

    Tuttavia, riteniamo che al pelagiano Giuliano sia accaduto proprio secondo la minaccia dell’Apostolo, lui che o non si è dato cura di unirsi all’opinione dei confratelli (collegarum) o ha avuto la presunzione di estraniarsene.

    Cita prima Paolo:1Cor 1,10: siate unanimi nel parlare 1Cor 14,36-38 [36] Forse la parola di Dio è partita da voi? O è giunta soltanto a voi? [37] Chi ritiene di essere profeta o dotato di doni dello Spirito, deve riconoscere che quanto scrivo è comando del Signore; [38] se qualcuno non lo riconosce, neppure lui è riconosciuto.

  • Nella tradizione cattolica sono state elaborate alcune regole circa il consenso dei Padri:

    1) Nelle questioni di puro dominio della ragione, l’autorità dei Padri vale quanto gli argomenti che portano.

    2) Nelle questioni di fede e morale:a) l’opinione di uno o più, in contrasto con quella di altri, non è da

    ammettersi per certa, ma neppure da trascurare.

    b) Il consenso unanime è considerato infallibile perché coincidente con il magistero ecclesiastico uelut quodam consentiente sibimagistrorum concilio (Conc. Trento, sess. IV; Vat. I, sess. III, 2)

    c) I Padri che, approbante Ecclesia, hanno combattuto con la loro dottrina particolari eresie sono da considerasti autorità classiche nei dogmi relativi (Agostino sulla grazia, Cirillo in cristologia etc… ma quale Cirillo?).

  • b) Anche l’interesse storico verso i padri, quello proprio della prospettiva della patrologia, è antico.

    • La motivazione che spinse a raccogliere e conservare gli Atti dei martiri, le passioni e le vite dei santi, era incentrata su un nuovo valore che la storia assume per i cristiani. La storia è anzitutto historiasalutis, storia salvifica.

    • Ma c’erano anche altre motivazioni: di fronte a sette eretiche c’è la necessità di dimostrare l’antichità delle comunità cristiane riunite intorno ai rispettivi vescovi: e allora ecco le liste episcopali che mettono in luce come gli attuali capi delle comunità ortodosse sono i diretti discendenti di coloro che gli apostoli o gli uomini dell’epoca apostolica avevano insediato nelle varie sedi.

    • Liste dei vescovi di Roma/sedi maggiori, Egesippo (155), Ireneo L. (180), Eusebio (IV s.)

  • EUSEBIO, Storia ecclesiastica

    GIROLAMO, Gli uomini illustri

    FOZIO, Biblioteca

    c) Terzo aspetto: storia culturale/letterariaIl Cardinale Erhle nel 1925 affermava che per la conoscenza delle origini cristiane e della teologia patristica, il teologo deve divenire non solo storico, ma anche filologo, formato alla scuola della filologia classica: «così egli potrà vedere ciò che altri impiegherà un tempo enorme a sospettare e non vedrà che difficilmente». Viceversa questo vale per gli storici e per gli storici della letteratura che si accostano a questi testi, digiuni di dottrina e di teologia.

  • II. I testi delle origini cristiane

    Caratteri generali; dall’età apostolica all’età subapostolica

  • Temi trattati:

    1. Funzionalità, popolarità, oralità, pluralità delle lettere cristiane antiche;

    2. Due casi emblematici: IV vangeli; questione della Pasqua tra Roma, l’Asia Minore e Ireneo(Eusebio, Storia ecclesiastica, V, 223-25);

    3. «Padri apostolici»:

    - CLEMENTE ROMANO – Lettera della comunità di Roma a Corinto;

    - IGNAZIO DI ANTIOCHIA (episcopato ‘monarchico’);

    - ERMA, Pastore (penitenza per i peccati post-battesimali; rivelazioni/visioni);

    - PAPIA di Gerapoli di Frigia, frammenti (millenarismo, antropologia unitiva);

    - PS. BARNABA, Lettera (critico verso l’eredità giud.; interpret. cristologica di AT).

  • - Didachai

    datazione risalente: anni 50-70

    datazione + probabile: fine I secolo-inizi II

    testo funzionale; pro memoria per la comunità

    ambiente giudeocristiano, ma non radicale (mai usa nomos-legge)

    Sezioni:

    - Sez. morale (due vie; modulo binario antico, v. Ercole al bivio V sec. a.C.);

    - Sez. liturgica (battesimo, eucaristia ? – pluralità forme);

    - Sez. disciplinare;

    - Sez. escatologica.

    - Epitaffio di Abercio (ca. 180?), di Gerapoli ad Lycum, nella Frigia Prima ???? Oppure di Geropoli nella Frigia Salutare ???. Scoperto nel 1883, poi donato a Leone XIII e ora ai Musei Vaticani (Museo Pio Cristiano). Monumento epigrafico di grande importanza (de Rossi), forse sopravvalutato (?). Tre pezzi.

    - Abercio personaggio cristiano cospicuo, ma non sappiamo che ruolo avesse nella sua comunità; viaggia molto da Roma alla Mesopotamia (vedi Marcione a Roma nel 144 ca., Policarpo a Roma nel 154 e altri).

    - Conosciamo (da Eusebio, V 16,3) un Abercio Marcello al quale è dedicata un opera antimontanista.

    - La Vita di Abercio vescovo di Gerapoli è molto tarda (riporta il testo completo).

  • 1. (Io), il cittadino di una eletta città, feci fare questo (monumento)

    2. da vivo per avere qui una degna sepoltura per il mio corpo,

    3. (io) di nome Abercio, discepolo del casto pastore

    (4. che pasce greggi di pecore per monti e per pianure;

    5. egli ha occhi grandi, ovunque veggenti.

    6. Egli mi insegnò … lettere di fede;)

    7. egli mi mandò a Roma a contemplare la regno/reggia/capitale (basileia/basilída)

    8. e a visitare la regina dall’aurea stola, dagli aurei sandali;

    9. Vidi poi colà un popolo che porta un fulgido sigillo.

    10. Vidi anche la pianura della Siria e tutte le città e Nisibi, attraversato l'Eufrate,

    11. e dovunque avevo confratelli...,

    12. avendo Paolo sul carro, e la Fede mi guidò dovunque

    13. e mi dette per cibo un Pesce dalla fonte

    14. grandissimo, puro, che una vergine santa aveva pescato

    15. e che (la Fede) offre come cibo agli amici,

    16. con vino buono che suole donare con il pane.

    17. Io Abercio stando ritto ho fatto scrivere queste cose qui,

    18. avendo settantadue anni.

    19. Chiunque comprende quel che dico e pensa come me, preghi per Abercio.

    20. Che nessuno ponga un altro nel mio sepolcro, 21. altrimenti pagherà duemila aurei 22. e

    all'erario mia diletta patria Ieropoli mille aurei.

  • III. L’apologetica

  • Gli autori di testi apologetici scrivo in età antonina (imp. adottivi), dopo Traiano (†117) ben noto per il suo rescritto sui cristiani a Plinio il Giovane (†114), legato del Ponto e della Bitinia, e fino all’età di Marco Aurelio.

    Imperatori interessati:

    - Adriano 117-138

    - Antonino Pio 138-161

    - Marco Aurelio (con Lucio Vero 161-169) 161-180

    - Commodo 180-192

    - 193-235 dinastia dei Severi e il III secolo cristiano

  • Plinio scrive a Traiano (Epistularum, X, 96):

    È mio costume, o signore, riferire a te su tutte le questioni in merito alle quali sono incerto. Chi infatti può meglio dirigere la mia titubanza o istruire la mia incompetenza? Non ho mai preso parte ad istruttorie a carico dei Cristiani; pertanto, non so che cosa e fino a qual punto si sia soliti punire o inquisire. …

    Rescritto dell’imperatore:

    Mio caro Plinio, nell’istruttoria dei processi di coloro che ti sono stati denunciati come Cristiani, hai seguito la procedura alla quale dovevi attenerti. Non può essere stabilita infatti una regola generale che abbia, per così dire, un carattere rigido. Non li si deve ricercare; qualora vengano denunciati e riconosciuti colpevoli, li si deve punire, ma in modo tale che colui che avrà negato di essere cristiano e lo avrà dimostrato con i fatti, cioè rivolgendo suppliche ai nostri dei, quantunque abbia suscitato sospetti in passato, ottenga il perdono per il suo ravvedimento. Quanto ai libelli anonimi messi in circolazione, non devono godere di considerazione in alcun processo; infatti è prassi di pessimo esempio, indegna dei nostri tempi.

    - Non ricercare i cristiani;

    - Se denunciati e rei confessi sarebbero stati puniti (perché?);

    - Non dare seguito alle denunce anonime.

  • - Quadrato - scrive ad Adriano durante un viaggio ad Atene dell’imperatore (124-125)

    - Aristide di Atene - scrive ad Adriano; prima apologia giunta a noi

    - Milziade - sotto Marco Aurelio, nulla

    - Apollinare di Gerapoli - sotto Marco Aurelio, nulla

    - Melitone di Sardi - sotto Marco Aurelio (verso il 176)

    - Atenagora di Atene - sotto Marco Aurelio (verso il 177), Supplica

    - Giustino - sotto Marco Aurelio († Roma 165); 2 Apologie e Dialogo

    - Taziano siro - allievo di Giustino, rigorista, vs cultura greco-romana

    - Teofilo Antiocheno – 6° vescovo di Antiochia; creatio ex nihilo…

    - A Diogneto

  • Terminologia

    Teologia del Lógos

    - λόγος, il cui significato oscilla tra "ragione", "discorso" (interiore ed esteriore) e "parola". Tema di λέγω «dire/raccogliere. Term. fil. stoica. Acclimatato in ambito giudeoellenistico e cristiano (Gv).

    - νοῦς (contrazione dell'analogo ionico νόος nóos), indica, a partire da Omero, la facoltà di comprendere, quindi l'intelletto. Term. fil. platonica.

    - τάξις (taxis) dal verbo τάσσω (tasso) = metto in ordine, schiero, quindi ordine/rango.

    - Lex orandi – regola di fede che si evince dal culto cristiano

  • Terminologia stoica:

    da lógos endiáthetos

    a lógos prophorikós

    Teofilo per la prima volta ( a nostra conoscenza) impiega:

    triás –ados = triade, il tre, il num. tre – Trinità

    Τριάς ΤριάδοςNo triás, -antos = triente, 1/3 di libra/asse, 4 once

  • SCHEMI della “dottora del Logos”:

    Subordinanti / la monarchia è la signoria di D sugli intermediari divini, non la monarchia degli eretici.

    binario (Giustino; Taziano) ternario 1 (Atenagora di Atene) ternario 2 (Teofilo di Antiochia)

    D (P) D (P) D (P)“s” sostanza divina

    L (F) L(F) L (F) S

    S.

    mondo mondo mondo