INTRODUZIONE AL CORSO DI AUTOMAZIONE I
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INTRODUZIONE AL CORSO DI
AUTOMAZIONE I
Dipartimento diInformatica e Sistemistica
Dott. Ing. VINCENZO SURACIANNO ACCADEMICO 2012-2013
Corso di AUTOMAZIONE 1
PARTE 1
INTRODUZIONE AL CORSO
3
Nuclei Tematici1. Introduzione2. Piramide della Automazione3. Livello di Campo4. Livello di Coordinamento5. Livello di Conduzione6. Livello di Gestione
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MODALITÀ DI ESAME• PROVA SCRITTA
– Reverse Engineering di un sistema reale
• PROVA ORALE– Revisione critica della tesina;– Domande sul programma dell’esame.
INTRODUZIONE
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BIBLIOGRAFIA
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BIBLIOGRAFIA
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BIBLIOGRAFIA
Facoltà di Ingegneria
AUTOMAZIONE 1Slide #8
PARTE 2
INTRODUZIONE ALL’AUTOMAZIONE
Facoltà di Ingegneria
AUTOMAZIONE 1Slide #9
«Scientia quo magis speculativa eo magis practica» Gottfried Wilhelm von Leibniz
FORMARE UN INGEGNERE
• Formare un ingegnere significa rendere un allievo capace di utilizzare i principi di base e i metodi di lavoro tipici dell’ingegneria per affrontare e risolvere razionalmente problemi complessi realmente esistenti.
• L’ingegnere deve pervenire a soluzioni tecnicamente competitive ed economicamente convenienti.
Facoltà di Ingegneria
AUTOMAZIONE 1Slide #10
PERCHÉ INVESTIRE NELL’AUTOMAZIONE ?• l’Ingegneria Industriale è finalizzata alla progettazione e
realizzazione di apparecchiature e impianti con tecnologie facilmente riconoscibili: chimica, meccanica, elettrica, elettronica, informatica, aeronautica, aerospaziale;
• L’Automazione è una tecnologia nascosta ma sempre presente, indispensabile per rendere funzionanti le realizzazioni ottenute con le altre tecnologie, al fine di raggiungere le finalità, le prestazioni e le specifiche desiderate.
Facoltà di Ingegneria
AUTOMAZIONE 1Slide #11
L'OBIETTIVO DELL’INGEGNERE DELL’AUTOMAZIONE• L’ Ingegnere dell’Automazione ha come
obiettivo quello di individuare, progettare, rendere operative, secondo approcci sistematici, le modalità in grado di imporre le azioni di intervento sul sistema da controllare (ad esempio una macchina, un impianto, ecc.), utili per raggiungere le finalità, le prestazioni e le specifiche desiderate.
Facoltà di Ingegneria
AUTOMAZIONE 1Slide #12
IL RUOLO DELL’INGEGNERE DELL’AUTOMAZIONE• Il ruolo dell’Ingegnere dell’Automazione è
quello di seguire il ciclo di vita del sistema da controllare, ovvero quello di progettare, scegliere, realizzare, installare, rendere operativo e gestire il sistema controllato.
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AUTOMAZIONE 1Slide #13
PRINCIPALI SETTORI DELL’INGEGNERIA
CIVILE / EDILE
AUTOMATICA
ELETTRICAELETTRONICAMECCANICAENERGETICA
AERONAUTICACHIMICA
LA REALIZZAZIONE RAGGIUNGE LE FINALITÀ DESIDERATE SENZA NECESSITÀ DI ULTERIORI INTERVENTI
FORNISCE LE MODALITÀ SISTEMATICHE DI PROGETTAZIONE DELLE AZIONI DI INTERVENTO DA APPLICARE ALLA REALIZZAZIONE IN ESAME.
SVILUPPA NUOVE METODOLOGIE PER MIGLIORARE LE PRESTAZIONI STATICHE E DINAMICHE E PER RENDERE PIÙ FLESSIBILI SIA LE SINGOLE
REALIZZAZIONI SIA I SISTEMI CONTROLLATI COMPLESSI.
LA REALIZZAZIONE CONSENTE DI RAGGIUNGERE LA FUNZIONALITÀ DESIDERATA A REGIME, TALVOLTA IL TRANSITORIO È TRASCURATO
OCCORRE INDIVIDUARE GLI INTERVENTI NECESSARI A RAGGIUNGERE LE PRESTAZIONI E LE SPECIFICHE DESIDERATE A REGIME.
SISTEMI
STATICISISTEM
I DIN
AMICI
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AUTOMAZIONE 1Slide #14
REALIZZAZIONI CON TECNOLOGIE
MECCANICHE, ELETTRICHE, ELETTRONICHE, INFORMATICHE
AUTOMAZIONE
Facoltà di Ingegneria
AUTOMAZIONE 1Slide #15
REALIZZAZIONI CON TECNOLOGIE MECCANICHEREALIZZAZIONI CON TECNOLOGIE ELETTRICHEREALIZZAZIONI CON TECNOLOGIE ELETTRONICHEREALIZZAZIONI CON TECNOLOGIE INFORMATICHE
ELEMENTI SINGOLI
REALIZZAZIONI CON TECNOLOGIE DELL’AUTOMAZIONE
SISTEMA
PROGETTAZIONE
PRESTAZIONI
CRITERI EMPIRICIMETODOLOGIE SISTEMATICHE
VENGONO ACCETTATE QUELLE CHE POSSONO ESSERE OTTENENUTE
DEVONO ESSERE RAGGIUNTE QUELLE PREFISSATE
METODOLOGIE
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AUTOMAZIONE 1Slide #16
SISTEMA DI CONTROLLOATTUATORIDISPOSITIVI DI MISURADISPOSITIVI DI ELABORAZIONERETI DI COMUNICAZIONE
MODALITÀ DI CONTROLLO
SISTEMA DA CONTROLLARE E SISTEMA DI CONTROLLO• La macchina o l’impianto sui cui intervenire è
indicato come sistema da controllare;• Gli attuatori, i dispositivi di misura, i dispositivi di
elaborazione, le reti di comunicazione e le modalità di controllo costituiscono il sistema di controllo.
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AUTOMAZIONE 1Slide #17
SISTEMA CONTROLLATOIl sistema da controllare e il sistema di controllo costituiscono un insieme inscidibile indicato comunemente come sistema controllato.
SISTEMA CONTROLLATO
SISTEMA DA CONTROLLARE
SISTEMA DI CONTROLLO
ATTUATORIDISPOSITIVI DI MISURADISPOSITIVI DI ELABORAZIONERETI DI COMUNICAZIONE
MODALITÀ DI CONTROLLO
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AUTOMAZIONE 1Slide #18
STRUTTURA DI UN SISTEMA COMPLESSO
COMPONENTI
APPARATI
IMPIANTI
MODELLO DELLA STRUTTURADI UN SISTEMA COMPLESSO
SISTEMA COMPLESSO
APPARATO 2
APPARATO 1
APPARATO 3
APPARATO 4
IMPIANTO 1 IMPIANTO 2
IMPIANTO n
APPARATO 5
COMPONENTE
APPARATO 1
APPARATO i+1
APPARATO nAPPARATO k
COMPONENTE
COMPONENTE COMPONENTE COMPONENTE
COMPONENTE COMPONENTECOMPONENTE
SISTEMA COMPLESSO
STRUTTURA DI UN SISTEMA COMPLESSO
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AUTOMAZIONE 1Slide #19
SISTEMA CONTROLLATO
COMPLESSO
SCELTA DELLE CONDIZIONI OPERATIVE DEGLI IMPIANTI IN FUNZIONE DELLE FINALITÀ
RICHIESTE ALLA PRODUZIONE AZIENDALEOTTIMIZZAZIONE DELLA GESTIONE DEL SISTEMA
VERIFICA ON-LINE DEL RAGGIUMENTO DELLE CONDIZIONIOPERATIVE, IMPOSIZIONE DELLE CONDIZIONI OPERATIVEDESIDERATE E SEGNALAZIONE DI EVENTUALI ANOMALIE
OTTIMIZZAZIONE DELLA CONDUZIONE DEGLI IMPIANTI
INTERVENTI SPECIFICI FINALIZZATI ALLA OTTIMIZZAZIONE DELLA PRONTEZZA E DELLA
FEDELTÀ DI RISPOSTA DEGLI ELEMENTI SINGOLICAMPO
ELEMENTI SINGOLI
CONDUZIONE IMPIANTI
COORDINAMENTOAPPARATI
GESTIONESISTEMA COMPLESSO
STRUTTURA DI UN SISTEMA CONTROLLATO COMPLESSO
COORDINAMENTO DEGLI ELEMENTI SINGOLI DI OGNI APPARATO E SEQUENZIALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI
OTTIMIZZAZIONE DELLE PRESTAZIONI DEGLI APPARATI
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AUTOMAZIONE 1Slide #20
ORGANIZZAZIONE DEI CORSI
CAMPOELEMENTI SINGOLI
CONDUZIONE IMPIANTI
COORDINAMENTOAPPARATI
GESTIONESISTEMA
COMPLESSO
FONDAMENTIDI AUTOMATICA
AUTOMAZIONE
Facoltà di Ingegneria
AUTOMAZIONE 1Slide #21
PROGETTAZIONE DELLE AZIONI DI INTERVENTO A LIVELLO DI CAMPO
APPROCCIO EMPIRICO
Permette di INDIVIDUARE le azioni di intervento sugli elementi singoli in modo da portare il sistema complesso in condizioni operative di funzionamento senza possibilità di imporre alcun vincolo sulla precisione statica e senza possibilità di poter intervenire sull’intervallo di tempo necessario a raggiungere le condizioni operative desiderate.
Non è necessario disporre di un modello matematico che descriva la dinamica dei singoli elementi.
È sufficiente conoscere le caratteristiche statiche dei singoli elementi.
APPROCCIO SISTEMATICO
Permette di PROGETTARE le azioni di intervento sugli elementi singoli in modo da portare il sistema complesso in condizioni operative di funzionamento imponendo opportuni vincoli sia sulla precisione statica sia sul tempo massimo entro cui devono essere raggiunte le condizioni operative.
È necessario disporre di un modello matematico che descriva gli aspetti dinamici significativi dei singoli elementi.
Prima di rendere operative le azioni di intervento è necessario validarle su un modello matematico più accurato.
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AUTOMAZIONE 1Slide #22
realizzazione del sistema da controllare
acquisizione dellastrumentazione e della rete di comunicazione
realizzazione dei programmi per il raggiungimento delle finalità e funzionalità desiderate del sistema controllato
realizzazione dei programmi per il miglioramento della qualità delle prestazoni del sistema controllato
progettazione del sistema da controllare
progettazione delle modalità di intervento
progettazione delle modalità di controllo e loro trasferimento nei
dispositivi di elaborazione
RAPPORTO COSTO/PRESTAZIONI DI UN SISTEMA CONTROLLATO
scelta e istallazione della strumentazione
CO
STO
PRES
TAZI
ON
I
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AUTOMAZIONE 1Slide #23
• Tutto ha inizio con la richiesta del committente ad un fornitore.
• Il committente fornisce gli obiettivi che devono essere raggiunti dal sistema da controllare, nonché i vincoli di progetto.
• Il fornitore è responsabile della progettazione, della realizzazione e della messa in funzione del sistema controllato.
COMMITTENTE E FORNITORE
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AUTOMAZIONE 1Slide #24
OBIETTIVI• Le finalità indicano cosa deve fare il sistema controllato
quando è in condizioni nominali di funzionamento.• La funzionalità rappresenta l’insieme delle attività che
devono essere svolte dal sistema controllato per poter soddisfare le finalità desiderate.
• Le prestazioni rappresentano le modalità secondo cui devono essere svolte le attività previste per ottenere la funzionalità desiderata.
• Le specifiche indicano come le prestazioni devono essere raggiunte. In particolare rappresentano i valori che devono assumere le grandezze che caratterizzano il raggiungimento delle prestazioni.
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AUTOMAZIONE 1Slide #25
VINCOLI• vincoli strutturali che impone il sistema da
controllare (ad es. sovradimensionamento);• vincoli operativi del sistema controllato (ad es.
ambientali, energetici, spaziali, temporali);• vincoli di costo intesi come la somma di costi
di progettazione, di realizzazione, di istallazione, di configurazione, di messa in funzione e di gestione.
Facoltà di Ingegneria
AUTOMAZIONE 1Slide #26
FASI DELLA PROGETTAZIONE• individuazione del sistema da controllare,
definizione degli obiettivi e dei vincoli di progetto;• definizione del modello astratto;• individuazione delle azioni di intervento;• scelta delle modalità di controllo;• progettazione della legge di controllo;
DOCUMENTAZIONE
VERIFICA
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AUTOMAZIONE 1Slide #27
PARTE 3
RICHIAMI DITEORIA DEI SISTEMI
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AUTOMAZIONE 1Slide #28
ELEMENTI DI UN SISTEMA• Un elemento fa parte di un sistema da controllare se e solo se esso
è in grado di accumulare almeno una delle forme di energia che partecipano attivamente all’evoluzione del sistema in esame ed in maniera determinante al fine del raggiungimento degli obiettivi;
• Pertanto un elemento che non è in grado di accumulare energia o che accumula una forma di energia non determinante per la dinamica del sistema utile a verificare il raggiungimento degli obiettivi desiderati, non deve essere preso in considerazione.
• Individuati gli elementi, devono essere prese in considerazione tutte e sole le interazioni energetiche che essi hanno tra di loro e con elementi esterni al sistema da controllare.
Facoltà di Ingegneria
AUTOMAZIONE 1Slide #29
EVOLUZIONE DI UN SISTEMA• Un evento è un qualsiasi intervento effettuato sul sistema da
controllare che ne determina un evoluzione. • Per avere una evoluzione è necessaria una variazione dell’energia
in termini di immissione, sottrazione, dissipazione o trasformazione.• Per avere una variazione di energia è necessario che essa sia
immessa o sottratta dal sistema e/o che essa sia già accumulata nel sistema.
• Un sistema che non presenta una evoluzione è in equilibrio.
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AUTOMAZIONE 1Slide #30
VARIABILI DI UN SISTEMA• Qualsiasi grandezza che varia in maniera significativa nel periodo di
osservazione del sistema è detta variabile, altrimenti è detta parametro.
• Solo quelle variabili che risultano determinanti per caratterizzare il comportamento dinamico del sistema devono essere prese in considerazione.
• Vengono indicate come variabili di ingresso tutte e sole quelle grandezze che sono in grado di imporre un’evoluzione. Il loro valore istantaneo è significativo della quantità di energia immessa o prelevata al sistema e coinvolta nella sua evoluzione.
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AUTOMAZIONE 1Slide #31
VARIABILI DI UN SISTEMA• Vengono indicati come disturbi, quelle variabili di ingresso sul cui
valore istantaneo non si può agire in maniera diretta. Essendo variabili di ingresso sono in grado di immettere o sottrarre energia al sistema provocando una evoluzione (indesiderata) che altera il raggiungimento delle finalità desiderate. Di un disturbo si possono in genere misurare o stimare i suoi effetti e solo in casi particolari anche l’intensità. La misura o la stima del valore istantaneo del disturbo è indice della quantità dell’energia immessa o sottratta al sistema. Non si può agire sul valore istantaneo di un disturbo, ma si può agire sugli effetti che esso provoca nell’evoluzione del sistema da controllare. Ovvero si può solo attenuare l’effetto indesiderato dei disturbi.
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AUTOMAZIONE 1Slide #32
VARIABILI DI UN SISTEMA• Sono indicate come variabili di uscita, ovvero come variabili
controllate, quelle grandezze che risultano significative per valutare gli effetti delle variabili di forzamento e dei disturbi ed il cui valore viene utilizzato per verificare il corretto soddisfacimento delle finalità desiderate. Le variabili di uscita sono significative dell’evoluzione del sistema. La misura del loro valore istantaneo non è pertanto indice di una quantità di energia ma solo degli effetti che ha avuto l’energia utilizzata per ottenere l’evoluzione.
• Sono indicate come variabili di stato quelle grandezze il cui valore istantaneo è significativo della quantità di energia accumulata dal sistema. Si devono considerare tutte e sole quelle variabili di stato associate a forme di energia accumulabile nel sistema e che partecipano in maniera determinante alla sua evoluzione e al raggiungimento delle finalità desiderate.
Facoltà di Ingegneria
AUTOMAZIONE 1Slide #33
SCELTA E RUOLO DELLE VARIABILI• Per una corretta scelta delle variabili di ingresso, di uscita, di
disturbo e di stato occorre conoscere:– la struttura del sistema da controllare;– le modalità di funzionamento del sistema da controllare– le finalità del sistema da controllare.
• Per uno stesso sistema da controllare la scelta e il ruolo delle variabili può essere differente in quanto sono differenti le finalità.
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AUTOMAZIONE 1Slide #34
ENERGIA IMMESSA
ENERGIA ACCUMULATA
ENERGIA PRELEVATA
MODELLO DEL COMPORTAMENTO
DINAMICO DEL SERBATOIO
u(t) y(t)
d(t)
VARIABILE DI INTERVENTO DISTURBOVARIABILE
CONTROLLATA
FINALITÀ : mantenere costante il livello del liquido nel serbatoio al variare della quantità del liquido prelevata
VARIABILE CONTROLLATA: livello del liquido nel serbatoioVARIABILE DI INTERVENTO: quantità di liquido immessaDISTURBI: quantità di liquido attinta dal serbatoio in maniera casuale
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AUTOMAZIONE 1Slide #35
VARIABILE DI INTERVENTO
MODELLO DEL COMPORTAMENTO
DINAMICO DEL SERBATOIO
u(t) y(t)
d(t)
FINALITÀ : istante per istante prelevare dal serbatoio la quantità di liquido desiderata
VARIABILE CONTROLLATA: quantità di liquido prelevataVARIABILE DI INTERVENTO: posizione della valvola di intercettazioneDISTURBI: quantità di liquido immessa nel serbatoio in maniera casuale
VARIABILE CONTROLLATA
q(t)
DISTURBO
ENERGIA IMMESSA
ENERGIA ACCUMULATA
ENERGIA PRELEVATA
ENERGIA IMMESSA
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AUTOMAZIONE 1Slide #36
CONDIZIONI OPERATIVE TIPICHE DI UN SISTEMA DINAMICO
ENERGIA IMMESSA
ENERGIA ACCUMULATA
ENERGIA PRELEVATA
ENERGIA IMMESSA
NESSUNA EVOLUZIONECONDIZIONE DI FUNZIONAMENTO: SISTEMA DINAMICO IN STATO DI QUIETE
ENERGIA IMMESSA
tempo
ENERGIA ACCUMULATA
tempo
ENERGIA PRELEVATA
tempo
CASO 1 – STATO DI QUIETE
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AUTOMAZIONE 1Slide #37
CONDIZIONI OPERATIVE TIPICHE DI UN SISTEMA DINAMICO
ENERGIA IMMESSA
ENERGIA ACCUMULATA
ENERGIA PRELEVATA
ENERGIA IMMESSA
CASO 2 – REGIME PERMANENTE
NESSUNA EVOLUZIONECONDIZIONE DI FUNZIONAMENTO: SISTEMA DINAMICO FUNZIONANTE IN REGIME PERMANENTE O FUNZIONAMENTO A RÈGIME
ENERGIA IMMESSA
tempo
ENERGIA ACCUMULATA
tempo
ENERGIA PRELEVATA
tempo
Facoltà di Ingegneria
AUTOMAZIONE 1Slide #38
CONDIZIONI OPERATIVE TIPICHE DI UN SISTEMA DINAMICO
ENERGIA IMMESSA
ENERGIA ACCUMULATA
ENERGIA PRELEVATACASO 3 – EVOLUZIONE LIBERA
EVOLUZIONE DINAMICA A SPESE DELL’ENERGIA ACCUMULATACONDIZIONE DI FUNZIONAMENTO: SISTEMA DINAMICO FUNZIONANTE IN EVOLUZIONE LIBERA
ENERGIA IMMESSA
tempo
ENERGIA PRELEVATA
tempo
ENERGIA ACCUMULATA
tempo
ATTIVAZIONE DELLA VARIABILE DI INTERVENTO
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AUTOMAZIONE 1Slide #39
CONDIZIONI OPERATIVE TIPICHE DI UN SISTEMA DINAMICO
EVOLUZIONE DINAMICA A SPESE DELL’ENERGIA IMMESSA E DELL’ENERGIA ACCUMULATACONDIZIONE DI FUNZIONAMENTO: SISTEMA DINAMICO FUNZIONANTE IN EVOLUZIONE FORZATA E IN EVOLUZIONE LIBERA
ENERGIA IMMESSA
ATTIVAZIONE DELLA VARIABILE DI INTERVENTO
tempo
ENERGIA ACCUMULATA
tempo
ENERGIA PRELEVATA
tempo
CASO 4EVOLUZIONE FORZATA ed EVOLUZIONE LIBERA
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AUTOMAZIONE 1Slide #40
Dimensionamento di un sistema rispetto alle specifiche e all’effetto di disturbi prevedibili.
tempo
varia
bile
con
trol
lata
campo di escursione della variabile controllata previsto dalle specifiche
variabile controllatavalore nominale
SISTEMA DA CONTROLLARESOVRADIMENSIONATO
effetto del disturbo prevedibile
tempo di assestamento
tempo
varia
bile
con
trol
lata
campo di escursione della variabile controllata previsto dalle specifiche
variabile controllatavalore nominale
SISTEMA DA CONTROLLAREDIMENSIONATO CORRETAMENTE
effetto del disturbo prevedibile
tempo di assestamento