Introduzione ai metodi statistici

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Che cos’è la statistica Un tempo per statistica si intendeva “la scienza degli stati”, ormai questa definizione storica è da considerarsi superata. In compenso ne sono state fornite molte altre: Willcox (1934) ne raccolse addirittura 124! La definizione che ricorre maggiormente afferma che la statistica è “quella scienza che ha come fine lo studio quantitativo o qualitativo dei fenomeni collettivi”, ovvero quei fenomeni il cui studio richiede una raccolta di numerose informazioni. E’ un metodo per studiare i caratteri variabili che si rilevano su una collettività, con lo scopo di sintetizzare le informazioni disponibili e di estendere per via induttiva i risultati a casi più generali. La statistica, quindi tratta caratteri, cioè aspetti della realtà osservabili, che devono essere variabili nel senso che possono assumere espressioni differenti; devono poter essere rilevati sui soggetti che li esprimono (cioè le unità statistiche); questi ultimi 1 Cos'è la Statistica - G. Garau, L. Schirru

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Che cos’è la statistica

Un tempo per statistica si intendeva “la scienza degli stati”, ormai questa definizione storica è da considerarsi superata. In compenso ne sono state fornite molte altre: Willcox (1934) ne raccolse addirittura 124!La definizione che ricorre maggiormente afferma che la statistica è “quella scienza che ha come fine lo studio quantitativo o qualitativo dei fenomeni collettivi”, ovvero quei fenomeni il cui studio richiede una raccolta di numerose informazioni.

E’ un metodo per studiare i caratteri variabili che si rilevano su una collettività, con lo scopo di sintetizzare le informazioni disponibili e di estendere per via induttiva i risultati a casi più generali.

La statistica, quindi tratta caratteri, cioè aspetti della realtà osservabili, che devono essere variabili nel senso che possono assumere espressioni differenti; devono poter essere rilevati sui soggetti che li esprimono (cioè le unità statistiche); questi ultimi devono appartenere ad una collettività (un unico dato rilevato su un singolo individuo è privo di interesse per la statistica).

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Lo scopo dei metodi statistici

Lo scopo dei metodi statistici:• Sintetizzare: significa predisporre i dati raccolti in una forma (tabelle, grafici, sintesi

numeriche) che consenta di comprendere meglio i fenomeni considerati, rispetto ai quali è stata eseguita la raccolta.

• Generalizzare: cioè estendere il risultato dell’analisi effettuata sui dati di un gruppo limitato di unità statistiche (campione) all’intera collettività di appartenenza (universo, popolazione)

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Dalla Statistica Descrittiva all’Inferenza

La Statistica Descrittiva raccoglie i dati ottenuti dallo studio del fenomeno collettivo, li ordina, li riassume, li analizza e li presenta.

L’Inferenza estende i risultati ottenuti con la statistica descrittiva ad un insieme di elementi più vasto di quello studiato: estende cioè i risultati dal campione alla popolazione.

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Statistica e valutazione

In ambito pubblico, i dati statistici sostengono le decisioni politiche, le scelte amministrative, i programmi e i progetti. Si effettuano quindi valutazioni a partire dai dati.

Le valutazioni possono essere preliminari (ex ante), successive (ex post) o intervenire durante l’esecuzione delle azioni (in itinere).

Ex ante, i dati statistici servono per simulare, attraverso opportuni modelli, gli effetti di scelte alternative, per valutare l’impatto dei provvedimenti.

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Statistica e valutazione

Nel caso di programmi, progetti, azioni amministrative, è importante eseguire anche valutazioni in itinere, nel corso cioè degli interventi.

Ogni intervento produrrà numerosi dati amministrativi che potranno essere utilizzati a fini statistici. Ciò consentirà di effettuare il “monitoraggio” delle azioni e suggerirà eventuali azioni correttive per migliorarne gli effetti.

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Statistica e valutazione

La valutazione ex post viene effettuata al termine dell’intervento. Si avvale di dati statistici ottenuti a partire da quelli amministrativi; inoltre, è sostenuta da rilevazioni ed indagini statistiche effettuate ad hoc.

In questa fase è possibile avere informazioni importanti sui risultati ottenuti, sui costi complessivamente sostenuti, sulla validità delle soluzioni organizzative adottate. Questi permettono di rendicontare i risultati ed alimentano i meccanismi di retro-azione.

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A chi serve la statistica?

Scienze naturali

Scienze demografiche e attuariali (es. censimenti)

Scienze economiche

Scienze sociali (es. sondaggi di opinione)

Programmazione economica e territoriale (vedi valutazione)

Ricerca operativa (gestione risorse, investimenti …)

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Le fonti dei dati

L’oggetto dell’analisi della statistica sono i dati, i quali possono essere già

disponibili o devono essere raccolti ad hoc.

In funzione della disponibilità o meno dei dati si classificano le fonti.

Il termine fonte significa in senso figurato principio da cui qualcosa emana o proviene direttamente (Devoto e Oli, 1971).

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Le fonti dei dati

Non può essere fatta una classificazione definitiva ed esaustiva delle fonti dei dati, ma ci sono molti possibili criteri in funzione degli scopi di chi la attua.

E’ possibile classificare le fonti in base:

1. alla natura dell’ente;

2. allo scopo della rilevazione;

3. alla territorialità.

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La natura dell’ente

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Una prima classificazione è quella basata sulla natura giuridico – amministrativa della fonte.

Considerando sia gli enti pubblici che quelli privati è possibile definire quattro grandi categorie:

• istituzionali;

• pubbliche o di erogatori di servizio pubblico;

• private;

• enti di natura scientifica.

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Lo scopo della rilevazione

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Lo storico polacco Wiltod Kula (1972) considera fonti tutti queidocumenti che sono prodotti dai singoli o dalle organizzazioni e che si possono dividere in fonti di origine statistica e fonti di tipo istituzionale.

Le prime sono costituite da quel materiale che già in principio è stato raccolto con l’intento di conoscere alcuni aspetti della vita sociale (le fonti statistiche). Le seconde comprendono quei documenti predisposti dalle amministrazioni pubbliche e private per scopi inerenti alla propria attività (le fonti amministrative) (Kula, 1972).

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Lo scopo della rilevazione

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In pratica sono fonti sia quelle amministrative degli organi dello Stato che quelle conoscitive, preposte alla rilevazione di un determinato fenomeno sociale.

Esse possono essere classificate in tre categorie:

• Censimenti;

• Indagini campionarie;

• Rilevazioni amministrative.

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Le fonti statistiche

Il censimento

• è svolto al fine di accertare il numero, le caratteristiche strutturali e la distribuzione

territoriale di tutte le unità di una popolazione all’interno di dati limiti territoriali;

• è una rilevazione diretta e individuale, nel senso che ogni unità rispondente è

enumerata separatamente con tutte le sue caratteristiche;

• è una rilevazione trasversale, ossia riferita ad un preciso istante.

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POPOLAZIONE

Le fonti statistiche

Le rilevazioni campionarie.Raramente possono essere studiate tutte le unità che compongono una popolazione.Pertanto si studia spesso soltanto una parte (campione) della popolazione, per poi generalizzare i risultati (questo processo di generalizzazione si definisce “inferenza”).

campionamento

campione

Studio del campione

INFERENZA

Si definisce la popolazione di interesse e attraverso il campionamento si estrae un campione di numerosità stabilita.

Si riportano, attraverso l’inferenza le sintesi ottenute sul campione all’intera popolazione.

Si effettua la rilevazione sul campione e si traggono le sintesi.

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Le rilevazioni campionarie.

Un campione è un insieme di unità selezionate fra tutte quelle che compongono una popolazione, della quale riassume le caratteristiche.

Il campione deve essere selezionato in modo da riprodurre il più fedelmente possibile le caratteristiche del collettivo di riferimento; le unità che lo compongono devono essere sempre scelte in modo del tutto casuale.

Esempi di campionamento: Campionamento casuale semplice (senza ripetizione); Campionamento sistematico; Campionamento stratificato; Campionamento a più stadi.

Le fonti statistiche

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Campionamento casuale semplice

Campione

accesso casuale

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Campionamento sistematico

lista di campionamento

campione

1°estratto

i= n

n-1

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Campionamento stratificato

campione

Caratteristica 1

Caratteristica 2

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Campionamento a più stadi

C. 1 C. 2 C. 3 C. 4 C. 5 C. 6

estrazione 1° stadio

2.1 2.2 2.3 2.4 3.1 3.2 3.3 5.1 5.2 5.3 5.4

estrazione 2° stadio

comuni

campione

unità

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Le fonti amministrative

Sono i dati prodotti dall’attività amministrativa (process-produced data) e consentono di acquisire informazioni regolarmente aggiornate su individui o enti.

Le più famose di queste rilevazioni sono sicuramente le anagrafi o registri della popolazione. Esse sono tenute dalle amministrazioni comunali ed hanno la funzione di registrare nominativamente gli abitanti residenti nel comune. Altri esempi di rilevazioni amministrative sono il registro delle imprese, il PRA (Pubblico registro automobilistico) e le liste elettorali.

Le fonti amministrative, perciò, vengono create ed utilizzate per fini amministrativi (es. l'archivio INPS, la cui attività principale consiste nella liquidazione e nel pagamento delle pensioni che sono di natura previdenziale e di natura assistenziale; oppure il Registro delle imprese, tenuto dalleC.C.I.A.A. al fine di rendere pubbliche le vicende delle imprese) dell'ente o istituzione che li raccoglie, ma possono essere utili anche a fini statistici, consentendo un notevole risparmio di costi di reperimento. Occorre però prestare particolare attenzione per non incorrere in errori sistematici, dovuti alle metodologie di raccolta.

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Le fonti amministrative

Da qualche tempo a questa parte l'utilizzo delle fontiamministrative sta sostituendo quello delle rilevazioni dirette (che vengono per lo più utilizzate per integrarle), perché è migliorato il sistema di raccolta, archiviazione e gestione delle basi di dati o archivi. Spesso si ricorre all'uso congiunto di più fonti amministrative ricorrendo all'integrazione delle fonti. Con tale processo, utilizzato anche dall'ISTAT, si hanno i seguenti vantaggi:

• costi limitati;

• tempestività senza rinunciare al dettaglio;

• migliore qualità delle informazioni raccolte.

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La territorialità

La terza suddivisione utile è quella che fa riferimento alla territorialità dell'ente che produce il dato. Su questa base è possibile definire almeno tre categorie di fonti.

• Internazionali

• Nazionali

• Locali

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Il Sistan

Il Sistema statistico nazionale (Sistan) è la rete di soggetti pubblici e privati che fornisce l'informazione statistica ufficiale. Fanno parte del Sistan:

• l'Istituto nazionale di statistica (Istat); • gli enti e organismi pubblici d'informazione statistica (Isae, Inea, Isfol); • gli uffici di statistica delle amministrazioni dello Stato e di altri enti pubblici, degli Uffici

territoriali del Governo, delle Regioni e Province autonome, delle Province, delle Camere di commercio (CCIAA), dei Comuni, singoli o associati, delle aziende sanitarie locali, nonché gli uffici di statistica dei soggetti privati che svolgono funzioni di interesse pubblico.

Il Sistan nasce con il decreto legislativo 322 del 6 settembre 1989, punto di partenza di un processo di riforma della statistica pubblica che ha coinvolto tutte le amministrazioni italiane. Lo scambio di esperienze, di conoscenze, di tecnologie e di informazioni costituisce oggi il patrimonio più importante del Sistema.

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L’Istituto nazionale di statistica è un ente di ricerca pubblico. Presente nel Paese dal 1926, è il principale produttore di statistica ufficiale a supporto dei cittadini e dei decisori pubblici. Opera in piena autonomia e in continua interazione con il mondo accademico e scientifico.

Compito istituzionale dell'Istat è produrre e diffondere informazioni affidabili, imparziali, trasparenti, accessibili e pertinenti, capaci di descrivere le condizioni sociali, economiche e ambientali del Paese e i cambiamenti che avvengono in esso, con il vincolo del più rigoroso rispetto della privacy.

Tra i suoi impegni più rilevanti, la realizzazione dei censimenti generali: popolazione e abitazioni, industria e servizi, agricoltura. All'Istat spetta anche l'esecuzione della maggior parte delle indagini comprese nel Programma statistico nazionale, l'insieme di rilevazioni ed elaborazioni considerate indispensabili per il Paese.

L’Istat

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I dati forniti dall’Istat riguardano:

• Popolazione http://www.istat.it/popolazione/

• Famiglia e società http://www.istat.it/societa/

• Istruzione e lavoro http://www.istat.it/lavoro/

• Salute e welfare http://www.istat.it/sanita/

• Giustizia e sicurezza http://www.istat.it/giustizia/

• Prezzi http://www.istat.it/prezzi/

• Industria e servizi http://www.istat.it/imprese/

• Commercio estero http://www.istat.it/comest/

• Conti economici http://www.istat.it/conti/

• PA e istituzioni private http://www.istat.it/istituzioni/

• Agricoltura e zootecnia http://www.istat.it/agricoltura/

• Ambiente e territorio http://www.istat.it/ambiente/

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L’indagine statistica

I passi dell’indagine statistica:

• Definizione degli obiettivi dell’indagine (es. studiare le principali cause della disoccupazione in Sardegna)

• Individuazione del fenomeno e del collettivo di interesse (fenomeno: disoccupazione in Sardegna: collettivo: i disoccupati residenti in Sardegna);

• Definire la popolazione oggetto dell’indagine (tutti i disoccupati che rispettano determinate caratteristiche);

• Rilevazione dei dati (sull’intera popolazione se Censimento o sul campione se rilevazione campionaria);

• Ordinamento o spoglio dei dati;

• Elaborazione ed analisi;

• Interpretazione dei risultati, inferenza sulla popolazione (se la rilevazione è campionaria) e divulgazione.