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Introduzione ai materiali metallici:L’Acciaio
• Classificazione dei materiali da costruzione• La produzione industriale dell’acciaio
– La metallurgia primaria e secondaria– I semilavorati: tecnologie produttive
• Proprietà meccaniche degli acciai– Prove meccaniche
•Prova di trazione•Resilienza
– Effetto della temperatura sulle caratteristiche meccaniche– Confronto acciaio/calcestruzzo
Materiali
MetalliCeramici
Polimeri
Cemento armato
Murature
Calcestruzzo
Compositi
CHE COSA E’ L’ACCIAIO?
• L’acciaio è una lega di ferro e carbonio con tenore di carbonio fino al 2%.
• Contiene piccole percentuali di elementi in lega che ne modificano le caratteristiche meccaniche e microstrutturali
• La composizione chimica degli acciai è certificata (certificato di colata), così come le proprietà meccaniche
Microstruttura dei materiali
Materiali porosi (calcestruzzo, ceramiche tradizionali, pietre naturali….)
Materiali non porosi (metalli, polimeri, vetri…)
Calcestruzzo Acciaio
Metallurgia
• Primaria– Semilavorati prodotti dal minerale di ferro
ridotto per ottenere il metallo
• Secondaria– Semilavorati prodotti dal riciclaggio del
rottame ferroso
Siti siderurgiciDati Federacciai 2013
Produzione dell’acciaioDati Federacciai 2013
I «prodotti» siderurgiciDati Federacciai 2013
Ciclo produttivo primario
• Si produce l’acciaio in altoforno• Gli impianti sono localizzati in zona
costiera per favorire gli approvvigionamenti delle materie prime
• Alti costi di esercizio a causa delle quantità in gioco (volumi di carbone e minerale di ferro)
Materie prime
• Minerale di ferro• Carbone coke• Calcare
Preparazione del COKE
• In Cokeria il carbone fossile viene frantumato, vagliato e miscelato con acqua e olio minerale
• Il materiale passa in una batteria di forni dove permane per 18 ore a 1000 °C, diventando COKE
• Viene spento mediante pioggia d’acqua nella torre di spegnimento
• Viene di nuovo frantumato e vagliato
Il minerale di ferro
• Viene frantumato ed agglomerato con polverino di COKE e calcare, con funzione di fondente
• Si porta la miscela a fusione ottenendo un agglomerato
• Si procede a frantumazione dell’agglomerato così ottenuto
L’altoforno
• Reattore chimico costituito da un involucro metallico rivestito internamente da materiale refrattario, periodicamente reintegrato
Produzione dell’acciaiociclo primario da minerale
Altoforno
Conversione della ghisa
• Convertitore rivestito in refrattario inclinato e caricato con:– 70% Ghisa liquida (da altoforno)– 30% Rottame
• Viene insufflato ossigeno dal fondo • Reazione violenta e rapida di
decarburazione e trasformazione della ghisa in acciaio
Produzione dell’acciaiociclo primario da minerale
Altoforno
Coke
Calcare
Minerale di ferro
Cockeria
Impianto di trattamento
Impianto di trattamento
Convertitore
Rottame
Siviera
Elementi alliganti (Mn,Si,Al)
Impianto di solidificazione
ghisa acciaio
Ciclo produttivo secondario
• La materia prima è essenzialmente il ROTTAME
Ciclo produttivo secondario
• Si utilizza un forno tondo basculante ad arco diretto trifase, rivestito in materiale refrattario e talvolta con pareti raffreddate ad acqua
• L’arco fusorio si innesca calando gli elettrodi nel forno dove sono stati caricati in precedenza i rottami
Produzione dell’acciaio(ciclo da rottame)
Ciclo produttivo secondario
• Il rottame si riscalda e fonde sia per irraggiamento sia grazie alla presenza di bruciatori di ossicombustibile
• Il bagno di acciaio fuso si raccoglie sul fondo del forno mentre le scorie si depositano sulla superficie e vengono rimosse durante la descorificazione
Ciclo produttivo secondario
• Durante la fusione vengono estratti campioni di materiale fuso per verificarne la composizione chimica che può essere corretta mediante l’aggiunta di elementi di lega carenti
• L’acciaio fuso può passare alla siviera
Operazioni in siviera
• Degasaggio con gas inerte• Omogeneizzazione dell’analisi di
colata ed eventuale aggiunta di ulteriori ferroleghe
• Eventuale decarburazione ulteriore dell’acciaio
• Desolforazione e defosforazione
La produzione del semilavorato
• Lingottiera
• Colata continua
Solidificazione in colata continua
paniera
lingo
ttier
a
Produzione dell’acciaio
Colata continua
Lingottiera
Impianto di solidificazione
Blumi
Slebi
Lingotti
Forno diriscaldo
Gabbie dilaminazione
Gabbie dilaminazioneprimaria
BilletteGabbie dilaminazionea freddo
•Le bramme sono prodotti di sezione rettangolare, ottenuti o dalla laminazione dei lingotti colati o dalla colata continua. •Le billette e i blumi sono prodotti di forma quadrata o rettangolare, ottenuti o dalla laminazione dei lingotti colati o dalla colata continua. I blumi, rispetto alle billette, hanno una sezione maggiore. Blumi e billette sono in genere utilizzati per la realizzazione di prodotti laminati a caldo lunghi.
Laminazione a caldo
• Processo di deformazione plastica effettuato a circa 1200-1300 °C
• Necessario per cambiare forma al semilavorato derivante da lingotto o dalla laminazione continua
• Treno di laminazione composto da cilindri sagomati
• Ottenimento di numerose tipologie di prodotti per uso strutturale (tondo per ca)
Processo produttivo dell’acciaio
• Fonderia:–Metallo fuso–Solidificazione in stampi dei getti–Lavorazione di finitura superficiale
del prodotto intermedio
Processo produttivo dell’acciaio
• Solidificazione e successiva deformazione– Deformazione del semilavorato a caldo o a
freddo
Diverse proprietà meccaniche
Processo produttivo dell’acciaio
• Metallurgia delle polveri: sinterizzazione– Il metallo liquido viene atomizzato in particelle
dal diametro controllato– Compattazione delle polveri
Minore difettosità e maggiori costi
Ciclo di formatura dei metalli
FusioneFusione
SolidificazioneSolidificazione SolidificazioneSolidificazioneAtomizzazioneAtomizzazione
SolidificazioneSolidificazione
CompattazioneCompattazione
SinterizzazioneSinterizzazione
Deformazioneplastica a caldoDeformazioneplastica a caldo
Deformazioneplastica a freddoDeformazione
plastica a freddo
getti
sem
ilavo
rati
sinterizzati
Lavorazioni successive (trattamenti termici, macchin e utensili, lavorazioni di carpenteria, trattamenti superficiali , trattamenti
galvanici)
da minerale da rottame
Proprietà meccaniche dei materiali
• Elasticità• Rigidità• Resistenza • Plasticità• Fragilità • Resistenza all’usura• Durezza• Resistenza a fatica
Capacità di resistere ai carichi
Capacità di riprendere forma dopo la rimozione della sollecitazione
Capacità di modificare la forma in modo permanente senza rompersi
Capacità di mantenere la forma in presenza di sollecitazione
Tendenza a rompersi in frantumi a seguito di un urto (inverso della tenacità)
Resistenza all’azione superficiale di un altro corpo in contatto, in movimento relativo
Resistenza alla scalfitura o alla penetrazione
Resistenza all’azione di una sollecitazione ciclica
Equilibrio dei corpi rigidi
F1
F2
Azioni interne(definizione di tensione o sforzo)
F1
F2
σ
Unità di misura della tensione: [N/mm2]1 [N/mm2] = 1 [MPa]
F
Effetto di un carico di trazione/compressione
F
F
trazione
F
F
compressione
∆l/2
Definizione di deformazione
F
F
L
l
l
∆L/2
∆L/2
∆l/2
Le deformazioni sono grandezze adimensionali
Prova di trazione
• È la prova principale per la caratterizzazione dell’acciaio
• Permette la determinazione dei parametri reali del materiale che devono verificare quelli utilizzati dal progettista della struttura (D.M. 14/09/2005)
Prova di trazione
• La prova è eseguita attraverso macchine idrauliche o elettromeccaniche nelle quali sono afferrate le due estremità di un provino metallico a sezione tonda o rettangolare. Durante la trazione il provino è sottoposto ad una deformazione crescente fino alla sua rottura. Sono registrati i valori del carico applicato e dell’allungamento del provino, da cui è possibile ricavare rispettivamente:- lo sforzo nominale, dividendo per l’area della sezione iniziale del provino (la sezione minima resistente)- la deformazione nominale, calcolata utilizzando la lunghezza iniziale del tratto utile del provino.
Prova di trazione:Curva sforzo - deformazione
• Il comportamento dell’acciaio è di tipo elastoplastico o duttile
• Nel diagramma sono presenti 3 zone ben distinte:– Il primo tratto, con andamento lineare, individua il
comportamento elastico del materiale.– Il secondo tratto è caratterizzato da una deviazione
rispetto la proporzionalità diretta: è il campo di deformazione plastica uniforme del materiale metallico
– Il terzo tratto rappresenta il campo di deformazione plastica localizzata, che prende il nome di strizione, al termine della quale si verifica la rottura duttile del provino
Deformazione elastica
Deformazione plastica uniforme
Snervamento
Deformazione plastica
localizzata
fy
f t
Prova di trazione:Curva sforzi reali - deformazioni reali
Le curve sforzo-deformazione nominali non danno un’indicazione completamente aderente alla realtà fisica poiché sono calcolate rispetto alle dimensioni originali del provino. Per determinare lo sforzo reale è necessario dividere il carico per l’area minima istantanea della sezione trasversale del provino. Si può ricavare per lo sforzo reale la relazione:
Analogamente per la deformazione reale è necessario considerare la lunghezza istantanea del provino e si può ottenere la relazione:
Curve Sforzo-Deformazione Nominali e Reali
f t
• Nel tratto elastico il comportamento del materiale segue una relazione di proporzionalità diretta tra sforzo e deformazione
• La deformazione è di tipo reversibile: supponendo di rimuovere il carico in questo tratto della curva, il provino recupererebbe le sue dimensioni originali
Comportamento elastico
Comportamento elastico
ε
σ
• Una grandezza direttamente ricavabile dalla curva sforzo-deformazione è il modulo di elasticità o di Young (E) che rappresenta la costante di proporzionalità che lega tensioni e deformazioni nel campo di validità della legge di Hooke. Questa legge descrive il legame costitutivo del materiale.
• Si definisce modulo di Poisson (υ) il rapporto tra le deformazioni in direzione perpendicolare alla retta di applicazione del carico e nella direzione ad essa parallela
Moduli di elasticità
Moduli di elasticità
σ
σ
εn
E = modulo di Young
εt
υ = modulo di Poisson
Moduli di elasticità
Mod
ulo
di Y
oung
[GP
a]
Densità [kg/dm3]
Malte, calcestruzzi
Acciai
• Acciai generali da costruzione:200 000 N/mm2 < E < 210 000 N/mm2
• Acciai inossidabili:E = 190 000 N/mm2
TUTTI gli acciai: υ pari a circa 0.3
Moduli di elasticità degli acciai:dati caratteristici
La tensione di snervamento
Nella progettazione di una struttura civile ha notevole interesse ingegneristico il valore della tensione in corrispondenza del quale viene meno la proporzionalità diretta tra sforzo e deformazione, ovvero Se la curva di trazione presenta un punto angoloso il valore dello sforzo in corrispondenza di questo rappresenta la tensione di snervamento fy
Quando si verifica il fenomeno dello snervamento discontinuo, si determinano due distinti valori della tensione di snervamento fy corrispondenti al massimo ed al minimo registrati nella zona ad andamento oscillante.Se la curva è continua, il valore di fy è quello cheproduce una deformazione (ovviamente plastica) residua dello 0.2%. Si ricava tracciando una retta parallela al tratto elastico che interseca l’asse delle deformazioni nel punto di ascissa 0.2% ed individuando l’intersezione di questa con la curva sperimentale.
La tensione di snervamento
Definizione di tensione di snervamento
ε
σ
ε
σ
0.2%ε
σ
fy fy inf
fy supfy,0.2
Snervamento discontinuo Snervamento continuo
Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3
Nel tratto compreso tra la tensione di snervamento e la tensione massima il materiale ha un comportamento di tipo plastico: si hanno deformazioni irreversibili uniformemente distribuite su tutta la lunghezza del tratto utile del provino.Supponendo di scaricare il provino in questo tratto la deformazione elastica accumulata nella fase di carico è completamente recuperata. Permane tuttavia una deformazione residua dovuta alla plasticizzazione del materiale.L’ampiezza del tratto plastico indica la capacità del materiale di cambiare forma in modo permanente, ovvero dell’attitudine a subire determinate lavorazioni.
Comportamento plastico
Comportamento plastico
ε
σ
εp εe
Limite elastico
L’incrudimento
Supponendo di caricare nuovamente un provino già deformato plasticamente si ottiene una curva di trazione con un tratto elastico che si estende fino al massimo valore di tensione raggiunto durante la prima deformazione. Questo fenomeno di incremento del valore della tensione di snervamento è detto incrudimento.
Incrudimento
ε
σ
Rs
R’s
R’’s
incrudimento
fy1
fy2
fy3
Tensione di rottura
La tensione di rottura ft è la massima tensione nominale raggiunta durante la prova di trazione e costituisce quindi il massimo valore di tensione sopportabile in esercizio, oltre il quale si giunge a rottura. La tensione di rottura individua la suddivisione del campo di deformazione plastica uniforme e quello di deformazione plastica localizzata (strizione).La semplicità di determinazione ed una consolidata consuetudine ne hanno fatto un importante parametro di caratterizzazione del materiale, spesso utilizzato in fase di specifica o di accettazione.
Deformazione elastica
Deformazione plastica uniforme
Deformazione plastica
localizzata
fy
f t
La strizione
Fenomeno di deformazione plastica localizzata in un breve tratto del provino
• Si manifesta sino alla rottura del provino, con separazione delle due metà lungo una sezione perpendicolare all’asse di applicazione del carico
• È indice della duttilità del materiale
è quantificata attraverso il parametro Z%
Strizione percentuale
Difficoltà di misurazione
Allungamento percentuale a rottura
Energia elastica e energia per la deformazione plastica
L’area sottesa alla curva di trazione rappresenta l’energia (per unità di volume) necessaria rompere il provino
σ
ε
Energia elastica
Energia plastica
Tale energia è un indice della TENACITÀ del materiale:
� Resistenza del materiale all’innesco della frattura
Fattori che influenzano l’insorgenza della frattura fragile
L’acciaio non sempre si rompe in modo duttile, esistono alcuni fattori che possono determinare una frattura di tipo fragile, ovvero una rottura caratterizzata da una deformazione plastica minore o del tutto assente, con una corrispondente minor capacità di assorbimento di energia del materiale. Questi fattori sono:
• Bassa temperatura• Alta velocità di carico (urto)• Triassialità degli sforzi
» Alto spessore» Difetti acuti (effetto intaglio)
L’effetto di temperatura ed urti sull’acciaio è valutato tramite la prova di resilienza.Questa consiste nel colpire un provino intagliato con un coltello montato sul maglio del cosiddetto “pendolo di Charpy” (l’urto avviene sul lato opposto rispetto all’intaglio). La differenza tra l’energia potenziale del maglio nella posizione di partenza, nota, e l’energia potenziale all’arresto del maglio, calcolabile misurando la risalita dello stesso dopo l’urto e la rottura del provino, permette di ottenere l’energia assorbita dal materiale.
La prova di resilienza: il pendolo di Charpy
La prova di resilienza: pendolo di Charpy
Pendolo di Charpy Configurazione di prova
La prova di resilienza è eseguita su provini a differente temperatura, valutando l’energia assorbita nell’urto. È possibile quindi determinare una temperatura di transizione duttile-fragile Ttr che identifica il passaggio del materiale da un comportamento di tipo fragile, con basso assorbimento di energia, ad uno duttile.Convenzionalmente Ttr è individuata in corrispondenza del valor medio di energia assorbita.In alternativa, poiché la frattura di tipo fragile è caratterizzata da un aspetto cristallino, si può determinare la Ttr come il valore di temperatura in corrispondenza del quale si ha un grado di cristallinità del 50%.
La prova di resilienza: temperatura di transizione
duttile-fragile
Temperatura di transizione duttile / fragile
a) R
esili
enza
(J)
Temperatura (°C)
b) C
rista
llini
tà (
%)
Ttr
La temperatura non influenza solamente la capacità del materiale di assorbire energia, ma determina una variazione anche delle altre proprietà meccaniche del materiale.All’aumentare della temperatura diminuiscono infatti sia il modulo di elasticità dell’acciaio che la sua resistenza meccanica (minor tensione di snervamento e minor tensione di rottura).
Effetto della temperatura sulle caratteristiche meccaniche
Effetto della temperatura sul modulo di elasticità
Effetto della temperatura sulla resistenza di un acciaio
σ
ε
Incremento T
Applicazioni strutturali in condizioni di bassa e alta temperatura
Data l’influenza della temperatura sulle caratteristiche dell’acciaio è necessario, in particolari condizioni di esercizio, valutare gli eventuali problemi connessi.In condizioni climatiche estremamente rigide sarà necessario considerare il possibile effetto di urti sulla struttura, specialmente in presenza di intagli o zone di concentrazione delle tensioni.In modo analogo si terrà conto del forte degrado delle proprietà meccaniche in presenza di alte temperature, ad esempio in situazioni di incendio, dove in caso di struttura in cemento armato sarà fondamentale l’azione isolante del copriferro.
Ambienti a basse temperature
Effetto del calore sulle proprietà meccaniche: il rischio incendi
Comportamento a compressione
F
F
compressione
Comportamento a trazione/compressione
Compressione
Trazione
σ n(N
/mm
2 )
εn
xAcciaio strutturale
Comportamento a trazione/compressione
Compressione
Trazioneσ n
(N/m
m2 )
εn
x
Calcestruzzo