Introduzione ai lavori del laboratorio
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Introduzione ai lavori del laboratorio
Laboratorio “La pianificazione dei centri storici dei Comuni della Sardegna”17 giugno 2014
Sabrina LaiUniversità di Cagliari - Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura
2. I Comuni, nell’adeguamento degli strumenti urbanistici, provvedono a verificare ed integrare le perimetrazioni degli insediamenti storici, come delimitati dal P.P.R., e individuano in modo dettagliato i tessuti di antica e prima formazione, analizzando i seguenti fattori:
a) quadro geografico: orografia, idrografia, rapporto con gli elementi naturali, giaciture;
b) funzioni e ruoli nelle reti insediative territoriali;
c) margini, eventualmente fortificati;
d) assi e poli urbani;
e) caratteri dell’edificato, tessuti e tipologie edilizie;
f) presenza di complessi e manufatti di carattere emergente e monumentale;
g) presenza di verde storico, parchi, giardini e ville, slarghi e piazze;
h) caratteri, significatività, rappresentatività e fruibilità dello spazio pubblico, delle sue superfici e dell’arredo urbano;
i) stato di conservazione del patrimonio storico;
j) criticità in atto, problemi di recupero e riuso emergenti.http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_22_20060911101100.pdf
3. Gli interventi sui tessuti edilizi e urbani che conservano rilevanti tracce dell’assetto storico devono essere rivolti esclusivamente alla riqualificazione ed al recupero, mediante:a) manutenzione ordinaria e straordinariab) restauro e risanamento conservativo,c) ristrutturazione edilizia interna
4. Gli interventi di riqualificazione e recupero di cui al comma precedente devono riguardare non solo i corpi di fabbrica storico-tradizionali, ma anche le recinzioni e le relazioni originarie con gli spazi vuoti di pertinenza degli organismi edilizi, da considerare e salvaguardare nella loro integrità, nonché il contesto degli spazi collettivi costituiti da aree verdi, strade e piazze.
5. Qualora in sede di adeguamento dello strumento urbanistico comunale si dimostri che, nei perimetri storicamente identificati, parti dell’assetto urbano, dell’impianto fondiario e dei tessuti degli isolati, nonché dei caratteri tipologici e costruttivi siano stati profondamente alterati e risultino non riconoscibili, lo stesso strumento deve prevedere misure atte a garantire la riqualificazione dei tessuti modificati con un complesso di regole insediative, espresse anche mediante abachi, rivolte a favorire la conservazione degli elementi identitari superstiti. In particolare, per le unità edilizie ed i tessuti sostituiti in tempi recenti, dovranno prevedersi interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica che per densità, rapporti di pieni e vuoti, altezze, allineamenti e affacci risultino coerenti e non pregiudizievoli delle preesistenze.
http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_22_20060911101100.pdf
Art.52 Sistemi identitari: Aree caratterizzate da insediamenti storici
4. La pianificazione urbanistica comunale si conforma, inoltre, alla direttiva di prevedere che il piano particolareggiato contenga le analisi di cui ai successivi commi e che sia sottoposto agli atti di accordo di cui all’articolo 5 comma 1, lettera c) delle NTA.
5. Il piano particolareggiato analizza i seguenti fattori paesaggistici:
a) caratteri dell'edificato, tessuti e tipologie edilizie;
b) presenza di complessi e manufatti di carattere emergente e monumentale;
c) presenza di verde storico, parchi, giardini e ville, slarghi e piazze;
d) caratteri, significatività, rappresentatività e fruibilità dello spazio pubblico, delle sue superfici e dell'arredo urbano;
e) caratterizzazione del patrimonio edilizio in termini di epoca di costruzione, grado di conservazione, valore architettonico e tipologia al fine di identificare gli edifici di valore storico, gli edifici da riqualificare, gli edifici di recente costruzione o quelli i cui caratteri storico-architettonici siano stati alterati in modo da determinarne la non riconoscibilità e i ruderi;
f) criticità in atto, problemi di recupero e riuso emergenti.
http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20131030211420.pdf
Art.52 Sistemi identitari: Aree caratterizzate da insediamenti storici (1/2)6. Il piano particolareggiato si conforma alla direttiva di prevedere le seguenti misure di salvaguardia
e utilizzazione:
a) gli interventi sugli edifici di valore storico, laddove ancora superstiti, devono essere rivolti esclusivamente alla riqualificazione ed al recupero attraverso opere, ai sensi dell'articolo 3 del D.P.R. n. 380/2001, di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo e mediante opere interne di cui all’articolo 15 della L.R. n. 23/1985. Potranno essere realizzate opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’edificio, espressi anche mediante abachi, assicurino la funzionalità e il riutilizzo a fini abitativi e per altre destinazioni d'uso compatibili anche attraverso limitati interventi di nuova costruzione strettamente connessi alle suddette finalità. Gli interventi di riqualificazione e recupero di cui sopra devono riguardare non solo i corpi di fabbrica storico-tradizionali, ma anche le recinzioni e le relazioni originarie con gli spazi vuoti di pertinenza degli organismi edilizi, da considerare e salvaguardare nella loro integrità, nonché il contesto degli spazi collettivi costituiti da aree verdi, strade e piazze;
b) gli interventi sugli edifici da riqualificare che, pur conservando la propria consistenza materiale e formale, hanno subito limitate e reversibili modificazioni su alcuni elementi di fabbrica o risultano inabitabili per quanto riguarda la loro inadeguatezza funzionale e dimensionale e in termini di altezze utili, oltre quelli di cui al punto a) precedente, sono quelli di riqualificazione anche attraverso completamenti, sopraelevazioni, aumenti di volume in coerenza con l’abaco tipologico mediante l’uso di tecnologie edilizie compatibili e l’eliminazione degli elementi incongrui con il contesto storico;
http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20131030211420.pdf
Art.52 Sistemi identitari: Aree caratterizzate da insediamenti storici (2/2)
c) per gli edifici di recente costruzione o quelli i cui caratteri storico-architettonici siano stati alterati in modo da determinarne la non riconoscibilità, prevedere misure atte a garantire la riqualificazione dei tessuti modificati con un complesso di regole insediative, rivolte a favorire la conservazione degli elementi storici superstiti. In particolare, per le unità edilizie ed i tessuti sostituiti in tempi recenti, prevedere interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica che per densità, rapporti di pieni e vuoti, altezze, allineamenti e affacci risultino coerenti e non pregiudizievoli delle preesistenze;
d) per quanto concerne le aree libere a seguito di demolizione di unità e organismi edilizi preesistenti o per gli edifici fortemente degradati tali da essere classificati come ruderi, valutare l'opportunità del mantenimento degli spazi per finalità di pubblico interesse e, in caso di ricostruzione, privilegiare il concorso di idee con procedure ad evidenza pubblica per l'approvazione dei progetti edilizi;
e) consentire la collocazione di impianti tecnologici e di produzione energetica da fonte rinnovabile a servizio dell’edificio in modo da ridurre, per quanto possibile, la loro visibilità dalla strada pubblica, anche attraverso la previsione di apposite schermature ovvero di altre soluzioni tecniche che ne garantiscano il coerente inserimento nel contesto.
http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20131030211420.pdf
Manca l’identificazione dell’epoca di costruzione
La determinazione del grado di conservazione è indiretta (compare il degrado)
Caratterizzazione della riconoscibilità storico/tipologica (pochi/molti? di che tipo?)
“Interventi ammessi” di non immediata leggibilità
Caratterizzazione unità edilizia
Caratterizzazione materiali e geometrie corpo di fabbrica
Manca l’identificazione dell’epoca di costruzione
Manca uno spazio descrittivo per le annotazioni
La determinazione del grado di conservazione è indiretta (compare il degrado - espresso in modo numerico)
Caratterizzazione unità edilizia
Caratterizzazione materiali e geometrie corpo di fabbrica
Interventi ammessi e relative prescrizioni dettagliati nella scheda
Caratterizzazione u.e mancante di dati superfici/volumi
Caratteri edilizi non dettagliati
Manca una mappa dell’u.i. (ci sono diversi corpi di fabbrica? Non si capisce)
Interventi ammessi di non immediata leggibilità
Riferimento alla proprietà
Valutazione del valore architettonico
Presente epoca costruzione
Manca l’identificazione dell’epoca di costruzione
Manca uno spazio descrittivo per le annotazioni
Presentazione grafica/leggibilità
Caratterizzazione unità edilizia
Caratterizzazione della riconoscibilità storico/tipologica
Interventi ammessi e relative prescrizioni dettagliati nella scheda
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1. Blocco di analisi dell’unità minima di intervento
2. Rappresentazione carto-fotografica dell’unità minima di intervento
3. Blocco di analisi dei singoli corpi edilizi
4. Analisi valutativa
5. Blocco del progetto
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Deve comprendere almeno: Codifica Anagrafica (indirizzo) Alcuni dati dimensionali (es. altezza, superficie
UMI, superficie coperta, volume, indice fondiario)
Elementi di riconoscibilità storica
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Murature in pietra (Gavoi) Murature in pietra (Armungia)
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Murature in pietra (Villasalto) Murature in terra cruda (Serramanna)
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Portale in pietra con arco (Masullas)
Portale in pietra con arco(Gonnoscodina)
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Portale in pietra con schema architravato
(Siddi)
Portale in pietra con architrave
(Senis)
Portale in pietra con architrave (Noragugume)
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Loggiato rustico (Ales)
Loggiato (Simala)
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Decori in facciata (Quartu Sant’Elena)
Decori in facciata (Meana Sardo)
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Balconcini in ferro battuto (Cagliari)
Balconcino in pietra(Meana Sardo)
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Copertura in coppi sardi (Seui)
Copertura in coppi sardi (Nureci)
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Quartu Sant’Elena Orroli
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Orroli Samugheo
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Per approfondimenti, consultare http://www.sardegnaterritorio.it/cittacentristorici/manualirecupero.html
“I manuali del recupero dei centri storici della Sardegna”. In particolare:
Vol. 0/1 “Atlante delle culture costruttive della Sardegna - La geografia dell’abitare”
Vol. 4 “Architetture delle colline e degli altipiani centro-meridionali: Marmilla, Trexenta, Sarcidano, Siurgus, Gerrei, Marghine, Planargia, Barigadu, Montiferru, Guilcer”
“il Manuale del recupero dei centri storici delle colline”. In particolare:
Capitolo II “ Tipi dell’architettura popolare nei centri delle aree collinari”
Deve comprendere almeno: Una foto (da rilievo in loco di mercoledì) Una mappa con evidenziati i corpi edilizi
Esempio PPCS Assemini
Esempio PPCS Elmas
Esempio PPCS Simaxis
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Deve comprendere almeno: Destinazione/i d’uso (es. residenziale, commerciale, uffici etc)
Numero di piani Epoca di costruzione presunta Descrizione muratura (es. materiali, strutture, finiture etc)
Descrizione coperture (es. materiali, strutture, geometria etc)
Descrizione infissi (es. materiali, tipo etc)
Classificazione del degrado
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Deve classificare l’intera UMI fornendo
1. un riferimento alla tipologia edilizia tradizionale a corte antistante
tradizionale a corte retrostante
tradizionale a corte doppia
moderna non riferibile a tipologie tradizionali
2. un giudizio basato sulle seguenti classi di valori tipologia storica tradizionale integra
tipologia storica tradizionale compromessa in modo reversibile
tipologia storica tradizionale compromessa in modo irreversibile
edificazione recente conforme alla tipologia tradizionale
edificazione recente edificazione recente difforme dalla tipologia tradizionale
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Deve classificare l’intera UMI fornendo
1. un riferimento alla tipologia edilizia tradizionale a corte antistante
tradizionale a corte retrostante
tradizionale a corte doppia
moderna non riferibile a tipologie tradizionali
2. un giudizio basato sulle seguenti classi di valori tipologia storica tradizionale integra
tipologia storica tradizionale compromessa in modo reversibile
tipologia storica tradizionale compromessa in modo irreversibile
edificazione recente conforme alla tipologia tradizionale
edificazione recente edificazione recente difforme dalla tipologia tradizionale
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Deve prevedere, per ogni corpo interno alla UMI, le possibili categorie di intervento (ex DPR 380/2001):
http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2001_0380.htm#003
manutenzione ordinaria manutenzione straordinaria restauro e di risanamento conservativo ristrutturazione edilizia nuova costruzione demolizione (con o senza nuova costruzione) ristrutturazione urbanistica
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Le categorie di intervento devono essere individuate in funzione degli esiti dell’analisi tipologica
svolta con la schedatura!
• manutenzione ordinaria
• manutenzione straordinaria
• restauro e risanamento conservativo
• ristrutturazione edilizia interna
Edifici di valore storico (tradizionali ben conservati)
• manutenzione ordinaria
• manutenzione straordinaria
• restauro e risanamento conservativo
• ristrutturazione edilizia con o senza variazione di volume
Edifici di valore storico (tradizionali compromessi in modo reversibile)
• manutenzione ordinaria
• manutenzione straordinaria
• restauro e risanamento conservativo
• ristrutturazione edilizia con o senza variazione di volume
Edifici di valore storico (tradizionali compromessi in modo irreversibile)
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• manutenzione ordinaria
• manutenzione straordinaria
• restauro e risanamento conservativo
• ristrutturazione edilizia con o senza variazione di volume
Edifici recenti conformi alla tipologia tradizionale
• manutenzione ordinaria
• manutenzione straordinaria
• restauro e risanamento conservativo
• ristrutturazione edilizia con o senza variazione di volume
• ristrutturazione urbanistica
Edifici recenti difformi rispetto alla tipologia tradizionale
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