Intonaco in facciata

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● ● ● 6 F ACCIA TE M&T se tt embr e· di c embr e 2005 L’ARGOMENTO l a superf i ci e ori g i nal e . Un ve cchi o i ntona- c o , si a esso anche d’ed ili zi a mi nore , rac- chi ude i n se l a test i moni anza materi al e d i l avorazi oni trad i zi onali ormai abbandonate che devono essere tute l ate , perseguendo l ’attegg i amento general e d i re cupero e d i manteni mento che si riserva a tutto il c o- strui to . La de cisi one d i c onservare o sost i- tui re un ve cchi o i ntonac o non può d i pen- dere escl usi vamente da una val utazi one e c onomi ca, si deve i nfatt i tener presente che l e quali tà apprezzab ili d i un ve cchi o i n- tonac o non sono quasi mai garant i te da al- cun t i po d’ i ntonac o moderno . In def i ni t i va l a de cisi one d i ri muovere e sost i tui re il ve cc hi o i ntona c o dev’ess ere presa i n c onsi deraz i one so l o quando non esistono l e possi b ili tà de l suo manteni- mento , veri f i c ando i nve c e , attraverso l e L ’APPROCCIO ALLE SUPERFICI I NT ONACA TE SI È PROFONDAMENTE MODI FICA T O. A TTUALMENTE SI TENDE A PRIVI LEGIARE, ANCHE PER LA COSI DDETT A EDI LIZIA MI NORE, I L RECUPERO CONSERV A TIVO CHE FI NO AGLI ANNI NOV ANT A ERA RISERV A T O AI SOLI EDI FICI ST ORICI VI NCOLA TI DALLE SOVRI NTENDENZE L i nt on aco i n f acciata 1A 1B. LA F ACCIA T A ESTERNA DEL CONDOMINIO DI VIA CANALETTO PRI MA E DOPO L INTERVENTO DI RICOLORITURA DEI PROSPETTI MEDIANTE APPLICAZIONE DI TINTE AI SILICA TI bbandonata def i ni t i vamente l a ve cc hi a ab i tud i ne menta l e d i c onsi derarl e “ superf i ci d i sa cri- f i ci o” , l e superf i ci i ntona c ate sono ormai oggetto d i un’at - tenta r i va l utaz i one , f i na l mente r i c ono- sci ute quali font i i nsost i tui b ili d’ i mportan- t issi me i nformaz i oni stori c he , soprattutto per i pal azz i ant i c hi. F i no ag li anni ’90 l i ntervento c ons ervat i- vo era ci rc oscri tto ai so li i ntervent i monu- mentali o ad ed i f i ci vi nc o l at i dall e Sovri n- tendenze , uni c o organo d i c ontro ll o c he da s empre ri c hi ede pre cis e veri f i c he sug li i ntona ci trad i z i onali. In tutt i g li al tri c asi l a demo li z i one e il c omp l eto ri fa ci mento deg li i ntona ci era l a prassi. Ogg i ne i c onfront i de ll e superf i ci i ntona- cate si reg istra un d i verso e nuovo atteg- g i amento , che tende a pri vil eg i are l a c on- servazi one rispetto all a sost i tuzi one . Le cause d i questo d i verso appro cci o sono da ri c ercarsi i nnanzi tutto ne l forte svil up- po de ll e te cnol og i e d i c onsoli damento i n si tu e d i ri t i ntegg i atura, sempre p i ù sci en- t i f i che ed aff i dab ili, ma anche ne ll a ormai ragg i unta c onsapevol ezza de l basso li ve ll o quali tat i vo deg li i ntonaci moderni: il ri c or- so a prodott i non anc ora suff i ci entemente speri mentat i e l ’uso i nd iscri mi nato de ll e mal te c ement i zi e a d iscap i to de ll ’e l ast i ci e de ll a permeab ili tà de ll e superf i ci ha da- to pessi mi risul tat i. È bene ri c ordare i nol tre che un ed i f i ci o stori c o è tanto p i ù apprezzab il e se c onser- va l a d isomogene i tà e l a d isc ont i nui tà de l- A 1.a

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Facciate ad intonaco

Transcript of Intonaco in facciata

Page 1: Intonaco in facciata

! ! ! 6 FACCIATE M&T settembre·dicembre 2005

L ’ARGOMENTO

la superficie originale. Un vecchio intona-co, sia esso anche d’edilizia minore, rac-chiude in se la testimonianza materiale dilavorazioni tradizionali ormai abbandonateche devono essere tutelate, perseguendol’atteggiamento generale di recupero e dimantenimento che si riserva a tutto il co-struito. La decisione di conservare o sosti-tuire un vecchio intonaco non può dipen-dere esclusivamente da una valutazioneeconomica, si deve infatti tener presenteche le qualità apprezzabili di un vecchio in-tonaco non sono quasi mai garantite da al-cun tipo d’intonaco moderno. In definitiva la decisione d i rimuovere esostituire il vecchio intonaco dev’esserepresa in considerazione solo quando nonesistono le possib ilità de l suo manteni-mento, verificando invece , attraverso le

L’APPROCCIO ALLE SUPERFICI INTONACATE

SI È PROFONDAMENTE MODIFICATO. ATTUALMENTE

SI TENDE A PRIVILEGIARE, ANCHE PER LA COSIDDETTA

EDILIZIA MINORE, IL RECUPERO CONSERVATIVO CHE FINO

AGLI ANNI NOVANTA ERA RISERVATO AI SOLI EDIFICI

STORICI VINCOLATI DALLE SOVRINTENDENZE

L’intonaco in facciata

" 1A 1B. LAFACCIATA ESTERNADEL CONDOMINIODI VIA CANALETTOPRIMA E DOPOL’INTERVENTO DI RICOLORITURADEI PROSPETTIMEDIANTEAPPLICAZIONE DITINTE AI SILICATI

bbandonata definitivamente lavecchia ab itud ine mentale d iconsiderarle “superfici d i sacri-ficio” , le superfici intonacatesono ormai oggetto d i un’at-

tenta rivalutazione , finalmente ricono-sciute quali fonti insostituib ili d’importan-tissime informazioni storiche , soprattuttoper i palazzi antichi. F ino ag li anni ’90 l’intervento conservati-vo era circoscritto ai soli interventi monu-mentali o ad ed ifici vincolati dalle Sovrin-tendenze , unico organo d i controllo cheda sempre richiede precise verifiche sug liintonaci trad izionali. In tutti g li altri casi lademolizione e il comp leto rifacimentodeg li intonaci era la prassi.O ggi nei confronti delle superfici intona-cate si registra un diverso e nuovo atteg-giamento, che tende a privilegiare la con-servazione rispetto alla sostituzione. Lecause di questo diverso approccio sonoda ricercarsi innanzitutto nel forte svilup-po delle tecnologie di consolidamento insitu e di ritinteggiatura, sempre più scien-tifiche ed affidabili, ma anche nella ormairaggiunta consapevolezza del basso livelloqualitativo degli intonaci moderni: il ricor-so a prodotti non ancora sufficientementesperimentati e l’uso indiscriminato dellemalte cementizie a discapito dell’elasticitàe della permeabilità delle superfici ha da-to pessimi risultati. È bene ricordare inoltre che un edificiostorico è tanto più apprezzabile se conser-va la disomogeneità e la discontinuità del-

A

1.a

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FACCIATE M&T settembre·dicembre 2005 7 ! ! !

numerose indag ini d iagnostiche che lacultura scientifica ogg i ci mette a d ispo-sizione , le cond izioni ind ispensab ili per lasua conservazione .

LE INDAGINI DIAGNOSTICHEAttraverso queste indag ini si può identi-ficare esattamente la tipolog ia de l sup-porto e si possono ind ividuare le caused i degrado in atto d istinguendo que llee liminab ili da que lle irreversib ili. Si puòinoltre verificare il grado d i compatib ilitàcon i prodotti da utilizzare nonché con-trollare il risultato finale de lle operazionicondotte . Pertanto si può:! verificare l’adesione con il supporto e

de i vari strati tra loro;! controllare il grado d i umid ità de lla

muratura;! verificare la tipolog ia e l’estensione

de lle fessurazioni quando presenti;! valutare la trasp irazione de ll’intonaco

ind ividuando esattamente la sua strut-tura ne i d iversi strati (superficie ester-na, que lla sottostante e supporto);

! ind ividuare le sovrapposizioni d i deco-razioni succedutesi ne l tempo con tas-se lli stratigrafici.

Le indag ini p iù opportune per d iagnosti-care i motivi de l deterioramento d i un in-tonaco antico, sono: ! l’analisi stratigrafica de lla sezione luci-

da, ind ividuando la natura de i legantie deg li inerti;

! la verifica de ll’adesione de l rivesti-mento al supporto e deg li strati de l ri-vestimento tra loro;

! controllo de l grado d i umid ità re lativa;! localizzazione d i eventuali efflorescen-

ze saline , cavillature e crepe .Le tecniche analitiche prevedono la mi-croscop ia ottica, l’analisi conduttimetri-ca, l’analisi colorimetrica, la porosità amercurio, l’analisi granulometrica, l’inda-g ine termografica e a ultrasuoni (per ri-conoscere le parti d istaccate e le zone daconsolidare), le prove d’abrasione e d’as-sorb imento d’acqua per cap illarità.A lcune analisi si possono fare d iretta-mente in cantiere , altre devono essereeseguite in laboratori specializzati.

di Fabio Carria

COMMITTENTE CONDOMINIO C /O

AMM.NE APPEZZATO

APPALTO EURO 800.000

IMPRESA ESECUTRICE GRUPPO S.I.M.E. SPA

D.L. 494 ING. SCIAKY

Scheda dei lavori ANNO 2004

VIA CANALETTO 10 - MILANO

" 2B. L’INTERVENTO HAPREVISTO LA RISARCITURADELLE LACUNE CONRAPPEZZI E NUOVARASATURA DIREGOLARIZZAZIONE

" 2A. FACCIATA INTERNA DELLOSTABILE DI VIA CANALETTO PRIMADEGLI INTERVENTI SULLE SUPERFICIINTONACATE

1.b

2.b

2.a

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! ! ! 8 FACCIATE M&T settembre·dicembre 2005

L ’ARGOMENTO

LA PULITURA Il recupero de ll’intonaco avviene normal-mente con la pulitura e il consolidamen-to, limitando le integrazioni o le sostitu-zioni alle sole parti estremamente amma-lorate , in fase d i d istacco accentuato equind i non p iù affidab ili, per le quali vie-ne ripristinata la portanza de l supporto.Con la pulitura si rimuovono sia i mate-riali accumulati naturalmente (croste , de-positi o efflorescenze) che intenzional-mente (protettivi, p itture , riparazioni) maper ogni intervento deve essere attenta-mente valutato il degrado specifico d iogni strato costituente l’intonaco. Pulitura de lle p itture inorganiche . Per lapulitura si privileg iano i sistemi ad acqua,erogata a moderate pressioni: data la ca-ratteristica porosità de l materiale , è im-portante limitare la quantità d’acqua, du-rante i lavagg i, per evitare pericolosi as-sorb imenti che porterebbero a infrag ilireulteriormente g li strati. Questa tecnicadà buoni risultati in presenza d i p ittureinorganiche ed è preferib ile alla semp licespazzolatura perché è efficace anche ne ipunti d ifficili da ragg iungere . N e ll’ed ilizia storica l’asportazione de ideposit i incoerent i avviene med iante ri-moz ione meccan ica con spazzo le d inylon, sagg ina, seto le naturali o sintet i-che , anche in abb inamento a leggere ne-

bu lizzaz ion i d ’acqua (p i-sto le ad aereoso l), per ri-muovere g li agent i b iode-teriogeni trattat i con b io-cid i, o con semp lici soffi d iaria compressa erogata dap isto le portat ili o spazzo lemorb ide rotate meccani-camente . Quando l’intonaco e la co-loritura non sono d i gran-de interesse storico si pos-sono abb inare anche leg-geri interventi d i raschiatu-ra per e liminare la vecchiap ittura, benché eventualiresidui d i p itture inorgani-che non compromettano lefasi successive .

COMMITTENTE CONDOMINIO C /O AMM.NE GIANELLI

APPALTO EURO 1.000.000

IMPRESA GRUPPO S.I.M.E. SPA

D.L. 494 ING. BADALOTTI

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" FOTO 1 E 2ESEMPIO DI RIPRISTINOCOMPLETO DELLESUPERFICI INTONACATEIN UN MODERNOCOMPLESSOIMMOBILIARE

Scheda dei lavori ANNO 2004

VIA VALSESIA 86 - MILANO

Page 4: Intonaco in facciata

FACCIATE M&T settembre·dicembre 2005 9 ! ! !

Pulitura de lle p itture organiche . N e i casid i prodotti organici, invece , è importantela loro comp leta asportazione , che si ot-tiene grazie all’ausilio d i svernicianti o d ileggere sabb iature controllate . Il primometodo è sempre preferib ile per nondannegg iare il supporto e prevede:! app licazione de llo sverniciante;! e liminazione de lla magg ior parte de l

rivestimento con spatole o con altrimezzi meccanici;

! risciacquo con acqua calda a pressionevariab ile secondo l'aderenza e la co-esione de l supporto;

! secondo lavagg io, una volta asciugatala superficie , per evitare la ritenzioneanche parziale de i resti de llo sverni-ciante .

Secondo lo stato conservativo de lle su-perfici intonacate l’intervento d i puliturapuò essere eseguito con spray d’acqua abassa pressione , con acqua nebulizzata oatomizzata quando l‘intonaco è perfetta-mente aderente al supporto e si vuole as-sociare anche la rimozione d i sali solub ilisuperficiali; dato che med iamente le su-perfici si trovano degradate , è meg lio op-tare verso l’idro lavagg io leggero conidropulitrici a basse pressioni (circa 6-8Atm.) anche riscaldando leggermentel’acqua e agg iungendovi t ensioat t iviquando i depositi sono deboli. In que-st’ultimo caso è opportuno eseguire an-che il risciacquo finale . È utile ricordareche l’uso de ll’acqua è sempre sconsig lia-to in presenza d i intonaci molto porosi econ presenza d i fratture e microfessureche facilitano la penetrazione interna. La microsabbiatura (ad es. con polvere dialluminio 150-220 mesh) è idonea per la ri-mozione di residui di stuccature e di escre-scenze superficiali non in forma di crosta.Preventivamente all’operazione d i pulitu-ra occorre stuccare le fessurazioni e pro-cedere alla rappezzatura per evitare chel’acqua penetri all’interno de l supportomurario.La pulitura chimica. La pulitura chimicacon impacco prevede solitamente l’usodei bicarbonati di sodio e ammonio scioltiin acqua ed inerti come le argille o la pol-

pa di carta. Anche quando si trattano su-perfici tinteggiate con tempere o legantisensibili all’azione dell’acqua, si dovrà ri-correre agli impacchi a base d’acqua per-ché consentono di limitare l’azione di so-lubilizzazione ai soli depositi superficiali. L’intervento b iocida deve essere attenta-mente valutato ed eseguito da maestran-ze esperte perché limita i successivi inter-venti d i consolidamento e d i protezione .

IL CONSOLIDAMENTOL’operazione d i consolidamento può es-sere eseguita in due mod i.! consolidamento corticale: si trasferisce

all’intonaco una quantità d i riaggre-gante attraverso la superficie ,

! consolidamento in profond ità: si iniet-ta la sostanza adesiva attraverso lospessorede ll’intonaco.

I materiali utilizzati devono possedere ac-certate compatib ilità fisiche , chimiche emeccaniche con que lle de l materia lepreesistente e comunque avere le se-guenti proprietà: ! minimo contenuto possib ile d i sali so-

lub ili;! caratteristiche meccaniche e porosità

simili a que lle de lle malte trad izionali;! presa idraulica e basso ritiro per con-

sentire il riemp imento anche in cavitàd i pochi millimetri d i larghezza.

Il consolidamento corticale si ottiene at-traverso l’applicazione a pennello sulle su-perfici decoese di un prodotto consoli-dante, inorganico o a base di resine, chepenetra nelle microfratture superficiali.Un prodotto comune frequentementeadoperato a questo scopo è l’acqua dicalce (ottenuta dal grassello di calce che,lasciato in recipienti coperti, precipita sulfondo separandosi dall’acqua di calce cheresta in superficie) che viene spesso con-sigliata per il suo contenuto in carbonatodi calcio. A ltri consolidanti utilizzati sem-pre più diffusamente sono quelli a base disilicato di etile. Il loro meccanismo di azio-ne consiste nel precipitare silice all’inter-no dei pori e delle fessure, mentre la par-te organica (etile) si disperde durante lafase d i consolidamento. Intervenire in

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! ! ! 10 FACCIATE M&T settembre·dicembre 2005

profondità sulle fessurazioni è importan-tissimo: la fessura produce infatti un’azio-ne di spinta creando delle tensioni internedi intensità quasi doppia rispetto a quelladegli strati superficiali. Le fessure profon-de devono essere lavate e pulite da de-positi e /o polveri, stuccate con malte dicalce aerea anche additivate con pozzola-na o cocciopesto, o con malte idrauliche eresine acriliche. In superficie la stuccaturadeve concludersi con malte di calce aereadi granulometria simile a quella dell’ulti-mo strato (velo o stabilitura) dell’intonaco.Il consolidamento sarà completato me-diante la stuccatura delle fessure, risarci-mento delle lacune (rappezzi), iniezioni eincollaggi di porzioni distaccate. I d istacchi così detti “a bolla” possono es-sere recuperati facendoli riaderire tramiteiniezioni consolidanti d i misce le opportu-natamente stud iate secondo i casi e ne-cessariamente d i natura idraulica perchédevono indurire senza aria, attraversoun‘operazione che prevede , ne ll’ord ine:l’esecuzione de i fori con precisi trapani;asp irazione o lavagg io de lle polveri inter-ne con acqua add itivata con alcool; app li-cazione ad ogni foro d i tub icini in p lasticae stuccatura de i bord i per evitare la fuo-riuscita de l prodotto consolidante; inie-zione con leggera pressione de l consoli-dante avendo cura d i evitare colature pertracimazioni superficiali. È utile precisareche questa operazione non viene normal-

mente eseguita ne i casi d i ed ilizia comu-ne per rag ioni d i convenienza economica(de l tutto da verificare) e per il fatto chele maestranze devono essere particolar-mente addestrate .

RISARCITURA DELLE LACUNE E RAPPEZZATURA Quando i distacchi sono irrecuperabili siprocede alla loro rimozione ed al risarci-mento delle lacune mediante i rappezziche devono essere realizzati con prodottidel tutto simili a quelli esistenti per com-posizione, numero degli strati, spessori egranulomeria degli inerti, cercando di ot-tenere anche i medesimi valori di elasticitàe traspirabilità, formulando l’impasto dellemalte con gli inerti di origine locale. Prima de i rappezzi, ove possib ile , sareb-be necessario e liminare le integrazioni ce-mentizie su intonaci non cementizi e ig iunti tra i mattoni ne l caso fossero statieseguiti con malte cementizie . In genera-le , per evitare crepe al contorno, d iffe-renze strutturali de lla superficie o fuoriu-scita d i sali, b isogna imp iegare materialicompatib ili senza mai sovrapporre il nuo-vo intonaco a que llo vecchio. N e l caso d iintonaci finiti a calce con corpo sottostan-te a granulometria e levata, il possib ile ri-pristino (o rappezzo) prevede il rinzaffocon sabb ia e cemento add itivato (con re-sine d i ripresa), ricostruzione de l corpocon malta pozzolanica add itivata e finitu-ra con stab ilitura a calce pozzolanica. Se , per rag ioni particolari, si sceg liesse d inon effettuare tutti i rappezzi, lasciandode lle lacune e la struttura muraria a vista,sarebbe necessaria una stuccatura de ibord i perimetrali (stuccature “salvabor-do”) de lla lacuna per evitare le infiltrazio-ni d i acqua p iovana. L’esecuzione de i rap-pezzi deve seguire le tre fasi generalmen-te valide per l’esecuzione deg li intonaci:rinzaffo, arriccio e finitura.Il rinzaffo (rabboccatura o ancoragg io)serve per costituire il primo strato com-posto d i malta grassa e inerti grossolani:attraverso il getto de lla malta sulla strut-tura muraria con la cazzuola e live llando siottiene una superficie p iuttosto scabrosa.

L ’ARGOMENTO

" A SINISTRAIMMAGINETERMOGRAFICADI UNA FACCIATA" A DESTRAQUANDO SIDEMOLISCE UNINTONACO FINOAL VIVO DELLAMURATURAOCCORRE QUASISEMPREINTERVENIRESULLA STESSAPER RESTITUIREUNA PERFETTAADESIVITÀ ALLASTRUTTURA DIANCORAGGIO

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FACCIATE M&T settembre·dicembre 2005 11 ! ! !

L’arriccio (fondo o corpo) si app lica qual-che g iorno dopo il primo strato, che deveessere ancora umido per favorire la pre-sa: si app lica uno strato d i malta p iù gras-sa d i que lla de l rinzaffo, de llo spessore d ipochi millimetri.La finitura o ve lo (o intonaco civile o sta-b ilitura) o “polimento” come lo chiamavaL.B. A lberti ne l XVI secolo, costituisce lostrato d i finitura dove g li aggregati sonomolto p iù fini e la malta ancora p iù gras-sa de lle precedenti. Questo strato è que l-lo magg iormente esposto alle intempe-rie , perciò deve offrire buona resistenzafisica, sopportando senza alterazioni lesollecitazioni termiche e meccaniche , es-sere stab ile all’acqua e molto permeab ileal vapore acqueo, infine asciugare rap ida-mente dopo la p iogg ia. La lisciatura finale de lle superfici può es-sere ottenuta con svariati effetti a secon-da deg li attrezzi adoperati. Con frattazzometallico si ottiene il cosiddetto intonacolamato; l’intonaco graffiato si ottiene pro-ducendo de lle scanalature verticali o oriz-zontali; gettando l’impasto con forza eprendendo poco materiale per volta si ot-tiene lo strollato; con un pettine dai den-ti d i acciaio o d i legno e movimenti verti-cali e in d iagonale si ottiene l’intonacopettinato; intervenendo sull’intonaco an-cora fresco con la punta de lla cazzuola siottengono effetti d i spuntatura de lla su-perficie e con appositi scalpe llini o boc-ciarda su intonaci con inerti p iuttostoconsistenti (ghiaietto) si ottiene un rive-stimento marte llinato.

LA RASATURAA volte dopo le integrazioni può esserenecessario uniformare le rugosità superfi-ciali e regolare i differenti assorbimenti delfuturo ciclo di coloritura mediante rasatu-ra. Su intonaci eminentemente a calce larasatura può essere eseguita con pozzola-na mentre su intonaci con malte bastardepuò essere eseguita con malta compostada calce idraulica e sabbia fine di quarzo.Quando, invece, ci si trovasse di fronte apercentuali di distacchi del 40-50% si do-vrebbe procede al rifacimento completo

dell’intonaco e in questo caso le possibili-tà sono varie. Esistono intonaci più tradi-zionali come quelli colorati in pasta, gli in-tonaci a stucco o a marmorino, oppure in-tonaci più moderni, basati su una compo-nente cementizia, che possono esserepreparati in cantiere o precomposti contutti gli elementi già predosati secondoun’impostazione inaugurata, negli anni acavallo dell’ultima guerra dalla Terranovas.p.a. Stiamo parlando degli intonaci im-permeabilizzanti, coibentanti, deumidifi-canti, traspiranti.

LA PROTEZIONE FINALELa protezione finale de ll’intonaco può es-sere eseguita con sostanze trasp iranti eincolori come resine sintetiche acriliche osiliconiche oppure d i tipo trad izionale co-me olii esiccativi, cera d’ap i o altri, cheperò hanno l’inconveniente d i provocarealterazioni cromatiche con ing iallimenti ed i facilitare il deposito d i polveri per ef-fetto e lettrostatico. Esiste un’altra solu-zione d i protezione che consiste ne l rifa-cimento frequente e scadenzato de ll’ulti-mo strato d i intonaco con tecniche trad i-zionali compatib ili (calce , silicati, ecc.).Questa soluzione avvicina la protezione alconcetto d i manutenzione tecnica. !

" ESEMPIO DISTRATIGRAFIAESEGUITA PERCONOSCERETUTTI GLI STRATIDI INTONACO ELE RELATIVETINTURE CHE SISONO SUCCEDUTENEL TEMPO