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. 1 / 3 Data Pagina Foglio 20-09-2020 54/56 FAMIGLIA CRISTIANA INTERVISTA i IL RUOLO DELLA CHIESA NEL DIBATTITO PUBBLICO, LA PANDEMIA, LA GIO ESCLUSIVA «CREDENTI, BASTA COM «SENTIRSI IRRILEVANTI È UNA MALATTIA CHE VA CURATA. L'ATENEO ORGANIZZI LA RESISTENZA ALL'IMPERIALISMO DEL GRIGIORE CHE DOMINA LE NOSTRE VITE». E SULLA SCUOLA: «IL RISCHIO È CHE SI PARLI SOLO DI PROTOCOLLI E NON DEI CONTENUTI» di Antonio Sanfrancesco C attolico italiano, cosa pen- si? È la domanda che rivol- ge l'arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, nel Messaggio per la 96esima Giornata dell'Università Cattolica, che si celebra il 20 settembre, promossa dall'Istituto Toniolo, l'ente fondatore dell'Ateneo del quale Delpini è presi- dente. Eccellenza, nel dibattito pubblico i cristiani oggi hanno un complesso d'inferiorità? «Essere complessati è una malat- tia che va curata. La comunicazione deprimente è noiosa, l'intelligenza timida è triste: molte illusioni sono 54 E3 38/2020 finite, anche per quanto riguarda al- cune pretese della scienza, della po- litica, della globalizzazione. Molti sogni si sono infranti. Per i cristiani pensare è un dovere: se hanno qual- che cosa da dire che non sia noioso, triste, deprimente lo dicano e saran- no ascoltati con interesse». Quale dovrebbe essere il posto dei cattolici nella società italiana? «I cattolici sono come il profumo di nardo che rende piacevole vivere in una casa. Non è localizzabile però crea il clima e rende buona l'aria che si respira. Come il sale si scioglie per dare sapore al cibo, i cattolici devono mescolarsi con gli altri. Il loro posto è dove c'è bisogno di rendere piace- L'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, 69 anni, all'inaugurazione dell'anno accademico 2019-20 dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che nel 2021 festeggerà un secolo. vole vivere, dove c'è un uomo che sof- fre, un povero da aiutare, una istitu- zione che deve funzionare per il bene comune. Non c'è una riserva indiana dove rifugiarsi perché ci sentiamo in minoranza o in via d'estinzione». Pensa a un partito dei cattolici? «Non so se sia meglio fare un par- tito o entrare in quelli che ci sono già. Bisogna prendere atto della real- tà: non abbiamo nostalgia di quello che era ma neanche il complesso di quello che è stato, come se i mali del Paese fossero tutti colpa dei cristia- ni. I cattolici sono adulti e pensanti. Hanno vocazioni, pensieri, sensibili- tà, appartenenze diverse. Condivido- no però una visione comune: hanno Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. 084806 Settimanale Altre Segnalazioni Tiratura: 319.812 Diffusione: 266.151

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20-09-202054/56FAMIGLIA

CRISTIANA

INTERVISTA i IL RUOLO DELLA CHIESA NEL DIBATTITO PUBBLICO, LA PANDEMIA, LA GIOESCLUSIVA

«CREDENTI, BASTA COM«SENTIRSI IRRILEVANTIÈ UNA MALATTIACHE VA CURATA.L'ATENEO ORGANIZZILA RESISTENZAALL'IMPERIALISMO DELGRIGIORE CHE DOMINALE NOSTRE VITE».E SULLA SCUOLA: «ILRISCHIO È CHE SI PARLISOLO DI PROTOCOLLIE NON DEI CONTENUTI»

di Antonio Sanfrancesco

C attolico italiano, cosa pen-si? È la domanda che rivol-ge l'arcivescovo di Milano,mons. Mario Delpini, nelMessaggio per la 96esimaGiornata dell'UniversitàCattolica, che si celebra il20 settembre, promossa

dall'Istituto Toniolo, l'ente fondatoredell'Ateneo del quale Delpini è presi-dente.

Eccellenza, nel dibattito pubblicoi cristiani oggi hanno un complessod'inferiorità?

«Essere complessati è una malat-tia che va curata. La comunicazionedeprimente è noiosa, l'intelligenzatimida è triste: molte illusioni sono

54 E3 38/2020

finite, anche per quanto riguarda al-cune pretese della scienza, della po-litica, della globalizzazione. Moltisogni si sono infranti. Per i cristianipensare è un dovere: se hanno qual-che cosa da dire che non sia noioso,triste, deprimente lo dicano e saran-no ascoltati con interesse».

Quale dovrebbe essere il posto deicattolici nella società italiana?

«I cattolici sono come il profumodi nardo che rende piacevole viverein una casa. Non è localizzabile peròcrea il clima e rende buona l'aria chesi respira. Come il sale si scioglie perdare sapore al cibo, i cattolici devonomescolarsi con gli altri. Il loro posto èlà dove c'è bisogno di rendere piace-

L'arcivescovo diMilano, monsignor

Mario Delpini, 69 anni,all'inaugurazione

dell'anno accademico2019-20 dell'Università

Cattolica del Sacro Cuoredi Milano, che nel 2021

festeggerà un secolo.

vole vivere, dove c'è un uomo che sof-fre, un povero da aiutare, una istitu-zione che deve funzionare per il benecomune. Non c'è una riserva indianadove rifugiarsi perché ci sentiamo inminoranza o in via d'estinzione».

Pensa a un partito dei cattolici?«Non so se sia meglio fare un par-

tito o entrare in quelli che ci sonogià. Bisogna prendere atto della real-tà: non abbiamo nostalgia di quelloche era ma neanche il complesso diquello che è stato, come se i mali delPaese fossero tutti colpa dei cristia-ni. I cattolici sono adulti e pensanti.Hanno vocazioni, pensieri, sensibili-tà, appartenenze diverse. Condivido-no però una visione comune: hanno

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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20-09-202054/56FAMIGLIA

CRISTIANA

RNATA DELL'UNIVERSITÀ CATTOLICA. PARLA L'ARCIVESCOVO DI MILANO MARIO DELPINI

PLESSI D'INFERIORITÀ»-11-i• i

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simpatia per il mondo e fiducia inDio, sono persuasi che le famigliesono ciò che tiene vivo e dà futuro alPaese. Ho motivi di ammirazione permolti sindaci e amministratori locali,molti responsabili delle istituzionidella Stato, della scuola, delle forzedell'ordine, degli ospedali. Tra di loro,ci sono tanti cristiani che vivono inmodo convinto l'appartenenza allaChiesa e la pratica ordinaria comeservizio al bene comune».

Che significa che il cattolico sitrova a suo agio in Europa? Molti la

contestano accusandola di esseretroppo secolarizzata o colpevole dirichiamare a una responsabilità co-mune sull'accoglienza dei migranti.

«Quando si parla di cattolici nonsi parla di un monolite, di un'unifor-mità indistinta. Trovarsi a proprioagio non vuol dire condividere tuttele scelte della Commissione o del Par-lamento europeo ma essere d'accordosu alcune cose fondamentali: è me-glio la pace della guerra; la condivi-sione delle risorse dell'autarchia; laciviltà della barbarie. L'Europa è unaciviltà dove si è elaborata una visioneapprezzabile dell'uomo e della con-vivenza civile. Ci sono molte riservesensate sul modo con cui l'Europa

Sopra, una studentessa conla mascherina nel chiostrodell'Università Cattolica diMilano. A lato, misurazionedella temperaturaall'ingresso dell'ateneo.Più a sinistra, l'entratain questi giorni segnatidalla paura per il Covid.

oggi è organizzata e funziona, sul-le linee che offre o impone agli Statimembri, sulla gestione dei fondi. Al-cune scelte, a volte, sono dettate daun laicismo che mortifica l'identitàcristiana».

Quale ruolo è chiamata a giocarel'Università Cattolica in questa fasedove il pensiero cattolico sembra di-sorientato o addirittura latitante?

«Deve organizzare la resisten-za all'imperialismo del grigiore chesparge polvere sulla vita con unaprepotenza difficile da contrastareperché non si avvale di strumenticoercitivi e di persecuzioni violente.L'imperialismo svilisce l'originalitàcristiana con l'indifferenza, la de- 4

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20-09-202054/56FAMIGLIA

CRISTIANA

INTERVISTAESCLUSIVA

a sede centrale~ellá.iCattolica, accantoll~i Basilica di Sant'Ambrogio.

4 risione, il compatimento, lo scet-ticismo. Pretende l'omologazione, ri-duce le persone a masse di clienti pervendere prodotti e luoghi comuni.Non sopporta la speranza, preferiscela paura. Pone una sfida ai cristiani adessere originali. L'Università Cattoli-ca è l'istituzione più attrezzata per ilpensiero cattolico. Ha cent'anni, manon è vecchia. È dentro la Chiesa elavora per la Chiesa. Prepara personecompetenti e motivate».

Che anno si apre perla Chiesa am-brosiana dopo i lunghimesi del lockdown?

«Inedito: si può ve-dere come una minacciao, all'opposto, come unasfida che mette alla provala nostra capacità di con-tinuare la missione tiran-do fuori risorse e idee chepensavamo di non avere.Il tempo deve essere con-tinuamente inventatodalla libertà delle persone. Abbiamodavanti un cammino di liberazione, laChiesa ambrosiana deve vivere que-sto momento come occasione».

Che cosa la preoccupa maggior-mente?

«Come tutti, ho a cuore la salutedelle persone visto che siamo in unapandemia dai contorni ancora sfug-genti e poco chiari. E poi sono moltopreoccupato perché vedo che tutte leenergie sono consumate dai proto-colli. È impossibile parlare di scuola,

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‘‘Ci siamo

fermati allamorte, ma noicrediamo cherisorgeremocome Gesù

perché si parla delle regole per andarea scuola. Noi vogliamo parlare dei do-centi, degli studenti e dei contenuti.Ogni iniziativa, ogni intraprendenzaimprenditoriale, ogni proposta cul-turale, ogni azione amministrativa ècosì impigliata nella burocrazia chesono eroi quelli che non si scoraggia-no. Serve una scioltezza onesta ed ef-ficiente. Lo smarrimento dei principimorali, l'invadenza del denaro facile,gli enormi interessi che spingono acorrompere i giovani e l'economia

seminano uno squallo-re disastroso. Dobbiamosostenere l'onestà, l'eco-nomia pulita, la propostaai giovani di vivere la vitacome una vocazione. Èquasi impossibile parlaredella Messa e del misteroche si celebra perché siparla delle regole per an-dare a Messa. Sembra chei contenuti della fede non

contino più».A cosa si riferisce in particolare?«Un tema che non riesco a co-

municare come decisivo per la vitacristiana è la risurrezione. In questimesi si è parlato tanti dei morti, cisiamo resi conto della nostra fragili-tà e mortalità e basta. Ma il messag-gio cristiano dice che Gesù è risorto eche senza la Sua risurrezione è vanala nostra fede. Ci sono stati tantimorti, certo, ma noi crediamo che ri-sorgeranno». •

IL TEMA DELLA GIORNATA

UN'ALLEANZAPER IL FUTURODomenica 20 settembre si celebrala 96esima Giornata dell'UniversitàCattolica, promossa dall'IstitutoGiuseppe Toniolo, ente fondatoredell'Ateneo, presieduto dall'arcivescovodi Milano, monsignor Mario Delpini, cheper l'occasione ha scritto il MessaggioCattolico italiano, che cosa pensi? (inbasso, la copertina). E una data insolitarispetto al passato: la Giornata eraprevista per il 26 aprile ma è statasospesa per volontà della Cei a causadella pandemia. Il tema di quest'anno è"Alleati per il futuro" e rappresenta laprima tappa del percorso di preparazioneal centenario dell'Ateneo, che saràufficialmente aperto con l'inaugurazionedell'anno accademico 2020-2021. Un

percorso chemette in strettarelazione lacostituzionedell'IstitutoToniolo con quellodell'UniversitàCattolica evuole essereun'occasionedi riflessione

per promuovere il ruolo dell'Ateneo nellacostruzione di un futuro per i giovanidel nostro Paese e per l'apporto dellacultura cattolica nel ridisegnare la ripresadopo la pandemia. Sfide da affrontarecon urgenza anche in vista del "GlobalCompact on education" voluto da papaFrancesco per i115 ottobre durante ilquale sarà firmato il Patto educativoglobale. Inoltre, l'Istituto Toniolo harealizzato un percorso di riflessioneattraverso alcune video clip ll dizionarioper un nuovo inizio (disponibile al sitowww.giornatauniversitacattolica. it)con la collaborazione dei docenti e dipersonalità illustri dell'Università Cattolica,che hanno scelto le parole-chiave dellaripresa fra cui futuro, libertà, serietà,responsabilità, collaborazione, inclusività,sostenibilità, conoscenza.

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