Intervista a Costanzo Preve

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  • 8/13/2019 Intervista a Costanzo Preve

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    Attacco alla sovranit e ruolo (negativo)deglintellettuali. Intervista a Costanzo

    Preve

    :::: Andrea Bulgarelli :::: 4 dicembre, 2011 ::::

    Costanzo Preve un filosofo piemontese, formatosi tra Parigi e Atene, e tra imaggiori studiosi italiani del marxismo. I suoi studi, ma anche la sua passione

    politica che lo spinse ad una lunga militanza, si sono tradotti in un gran

    numero di articoli e saggi su una pluralit dargomenti, tra in quali in annirecenti anche la geopolitica. Fin dai primissimi numeri un frequente

    contributore alla rivista Eurasia. Andrea Bulgarelli lha incontrato per noi a

    Torino, il 26 novembre scorso, per discutere con lui partendo dai pi recentisviluppi politici in Italia.

    In un suo l ibro (La quarta guerra mondiale, 2008, Edizioniallinsegna del Veltro)sc rive:La q uarta g uerra m ondiale in co rso

    una guerra di t ip o geop olit ic o-culturale condotta dallimperomessianico USA contro tutto il resto del mondo ribelle(p. 143).Tuttavia gl i ult imi sv i lupp i del la cr is i economic a semb rano apr ireun nuovo scenar io: nel mir ino non ci sono pi solo Staticanaglia dotati di propri sistemi politici (socialismo arabo,pop ul ism o lat ino-americano, islamism o), ma anch e Paesi (t ra iqual i i l nostro) pienamente inser i t i nel la sfera di inf luenzastatunitense e nel capital ismo occ identale, che vengono attaccat inon in nome dellideologia dei diritti umani ma di parametrieconomici neutri quali il debito pubblico e lo spread. Comeinterpreta questa situ azione?

    http://www.insegnadelveltro.it/catalogo/metropoli/preve_quarta_guerra_mondiale.htmhttp://www.insegnadelveltro.it/catalogo/metropoli/preve_quarta_guerra_mondiale.htmhttp://www.insegnadelveltro.it/catalogo/metropoli/preve_quarta_guerra_mondiale.htmhttp://www.insegnadelveltro.it/catalogo/metropoli/preve_quarta_guerra_mondiale.htmhttp://www.eurasia-rivista.org/attacco-alla-sovranita-e-ruolo-negativo-deglintellettuali-intervista-a-costanzo-preve/12558/print/http://www.eurasia-rivista.org/attacco-alla-sovranita-e-ruolo-negativo-deglintellettuali-intervista-a-costanzo-preve/12558/email/http://www.eurasia-rivista.org/attacco-alla-sovranita-e-ruolo-negativo-deglintellettuali-intervista-a-costanzo-preve/12558/print/http://www.eurasia-rivista.org/attacco-alla-sovranita-e-ruolo-negativo-deglintellettuali-intervista-a-costanzo-preve/12558/email/http://www.eurasia-rivista.org/attacco-alla-sovranita-e-ruolo-negativo-deglintellettuali-intervista-a-costanzo-preve/12558/print/http://www.eurasia-rivista.org/attacco-alla-sovranita-e-ruolo-negativo-deglintellettuali-intervista-a-costanzo-preve/12558/email/http://www.insegnadelveltro.it/catalogo/metropoli/preve_quarta_guerra_mondiale.htmhttp://www.insegnadelveltro.it/catalogo/metropoli/preve_quarta_guerra_mondiale.htm
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    Sebbene abbia scritto il mio libro La quarta guerra mondialegi quattroanni fa, ritengo che le tesi di fondo siano sempre pi attuali e che gliavvenimenti degli ultimi quattro anni (per esempio la guerra diaggressione alla Libia, le minacce alla Siria e allIran, la tensione versola Cina come antagonista strategico, il desiderio di tenere basipermanenti in Afghanistan) le abbiano rafforzate. La domanda non difacile risposta, perch il vero dilemma (a cui personalmente non sorispondere) questo: lattacco alleuro ha dietro una volont di tipogeopolitico strategico americano di indebolimento della moneta diriserva alternativa al dollaro, e quindi , seppur con qualchepassaggio, teleguidato politicamente, oppure al contrario lEuropa completamente sottomessa allAmerica (pensiamo a Sarkozy, Merkel eCameron) e lattacco alleuro non si presenta come una volont politicastrategica, ma come il meccanismo implicito di una globalizzazione

    liberista, che in quanto tale mira alla distruzione del modello europeo dicapitalismo, ritenendo il welfare insostenibile (e naturalmente dietro laparola insostenibile ci sta la volont di aumentare la massa circolantedi moneta che deve servire alla speculazione finanziaria)? Io vorreirispondere a questa domanda, ma onestamente non so farlo, perchnon ho elementi sufficienti. Non so quindi dire se si possa configurareunaggressione strategica alleuro da parte di una forza che non puche essere la forza del dollaro americano, oppure se si tratta di unasorta di automatismo dei mercati internazionali (al proposito, interessante notare come le agenzie di rating mettano sotto processola stessa economia americana). Sono pi propenso verso la secondaipotesi (ma non ho elementi per escludere la prima) in base alla miainterpretazione del capitalismo speculativo come meccanismoincontrollabile, ma preferirei lasciare la domanda in sospeso. A questoproposito, si tende a pensare che gli arcana imperii, cio i segreti delpotere, siano tipici di un mondo pre-borghese e pre-capitalistico. Inrealt, mai come ora siamo di fronte agli arcana imperii, ovvero alsegreto sulla elaborazione delle decisioni strategiche. Su questopunto, quando La Grassa consiglia di interpretare levoluzione della

    borghesia imprenditoriale come agente strategico della riproduzionecapitalistica coglie un fatto reale, del tutto indipendentemente dalgiudizio negativo (che io non posso condividere) sulla filosofia,lumanesimo e lidealismo. Gliarcana imperiidel Medioevoriguardavano generalmente la decisione delle guerre, che non venivaesplicitata e rimaneva allinterno di piccoli gruppi, e questo non cambiato, perch ad esempio la Prima guerra mondiale fu decisa dapiccoli gruppi, anche se per linteresse di gruppi di entit maggiore. Tragli arcana imperiidella politica americana c il sapere a che punto ilrapporto con lEuropa sia condizionato dalla competizione dollaro-euro,

    e segnalo questo problema ad economisti e politologi la cuicompetenza maggiore della mia.

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    La caduta del governo Berlusconi, che ha descr i t to(cfr. Berlusconeide, disponibi le in rete) come la f ine di unaanomalia, si inser isce a su o avv iso in un con testo pi generale, i lcommissariamento della politica da parte delleconomia. Agenti di

    questo proc esso n on sarebbero pi i cet i pol i t ic i p rofession al i ,su bo rdin ati ma evident emente inaff id abil i , bens i tecnic i e glispecialisti, per lo pi cooptati direttamente negli apparatiuniversitari.Cosa pensa del matr imon io pol i t ico tra le ol igarchie capital ist ichee quello che lei chiama clero universitario?Ho scritto da tempo che il sistema medioevale europeo, da distinguersida quello giapponese e dal modo di produzione asiatico in India e inCina, utilizza un clero (in questo caso un clero religioso) comeelemento di mediazione tra la classe dirigente dei nobili e dei signori

    feudali e limmensa massa dei servi della gleba, degli artigiani, e diquello che in seguito fu chiamato Terzo stato.Con lilluminismo la funzione del clero venne meno, perch lalegittimazione dellinsieme sociale pass dalla religione a un impasto dieconomia, cultura e politica intessuto su due fondamentali basi, il mitodel progresso e il mito dellautoregolazione del mercato da parte dellamano invisibile. chiaro che non era pi necessario un clero chemediasse tra dominanti e dominati tramite la religione. Il clero dovevaeffettuare la sua funzione di mediazione attraverso una nuovalegittimazione, a met fra filosofia politica, ideologia del progresso edelleconomia (ovvero il mito del mercato autoregolato). Il vecchioclero, quello cattolico, protestante e ortodosso, fu derubricato adassistente psicologico di anime in pena e a gestore simbolico dei riti dipassaggio (sostanzialmente la nascita, la morte, la malattia ed ildisagio sociale). Il nuovo clero insediato lo distinguerei tra cleroregolare e clero secolare. Il clero secolare fondamentalmentecomposto dai giornalisti e dagli esperti dei media, ovvero il circomediatico, mentre il clero regolare (che corrisponde agli ordini deidomenicani, dei francescani e dei gesuiti) sono i professori universitari.

    Questo avviene allinterno di quello che Baumann ha chiamatodecadenza degli intellettuali da legislatori ad interpreti, o meglio adesperti tecnici di settori limitati, in quanto la totalit completamentenelle mani della riproduzione anonima capitalistica, che diventa unasorta di fatalit sovrapposta al mondo. Non dimentichiamo che laparola scienziato nasce solo nellOttocento (perch prima non siparlava di scienziati, ma di filosofi naturali), cos la parola intellettualenasce a fine Ottocento, a meno che il concetto non venga esteso, inmaniera secondo me arbitraria, e vengano considerati intellettuali itragici greci, il gruppo di Mecenate con Orazio e Virgilio, oppure gliintellettuali dellet comunale del Dolce stile nuovo. Secondo mequesta estensione arbitraria, per cui sono favorevole a chiamare

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    intellettuali solo un gruppo sociale emerso alla fine dellOttocento. Ilprimo grande studioso del movimento socialista che mise in dubbio lafunzione positiva degli intellettuali come organizzatori del punto di vistadelle classi subalterne fu Sorel, e lo fece in maniera scandalosa. Il suoessere considerato confusionario perch parlavacontemporaneamente a sinistra e a destra non era altro che unaconseguenza del fatto che lui gi allora usciva dai limiti delpoliticamente corretto del suo tempo. Il fatto che collaborasse sia conlAction franaiseche con la rivista LeMouvement socialiste sintomosuperficiale di un elemento profondo, cio la negazione dellidentit deigruppi intellettuali di sinistra. Sorel il primo esempio di socialista nondi sinistra. Questo fatto sfugge alla maggior parte degli analistisoreliani, a mio parere perch ritenuto troppo scandaloso.Riassumendo, il punto importante che gli intellettuali sono un gruppo

    sociale, ed un errore considerarli come un aggregato di atomi socialiportatori di libero arbitrio e di competenze, perch se fosse cossaremmo tutti intellettuali, in quanto lintelletto umano per fortunadistribuito in tutti gli individui. Evidentemente, gli intellettuali sono ungruppo cui affidato un mandato di mediazione fra le idee dominanti diriproduzione sociale e il modo in cui queste idee vengono trasmesse aigruppi dominati, per cui condivido la teoria di Sorel, secondo la qualegli intellettuali sono strutturalmente al servizio del potere. La grandeobiezione che si pu muovere a questa tesi quella di Gramsci e diLenin, per i quali gli intellettuali sono gli unici in grado di organizzare ilpunto di vista delle classi dominate, le quali hanno bisogno di questamediazione per diventare classi dominanti. A lungo ho creduto aquesto, ma adesso non ci credo pi, proprio a causa dellintegrazionedei gruppi intellettuali tramite la attrazione magnetica delle classidominanti. Secondo me questo il punto fondamentale.Personalmente per capire i gruppi intellettuali odierni mi ispiro a duefonti. La prima quella del sociologo francese Bourdieu, che hadefinito, secondo me correttamente, gli intellettuali come un gruppodominato della classe dominante. Secondo me questa formulazione

    molto felice. Gli intellettuali fanno parte della classe dominante, perchposseggono un capitale intellettuale che possono spendere evalorizzare, ma per poterlo valorizzare devono venderlo sul mercato, enon possono che venderlo alle classi dominanti stesse, le qualifunzionano da filtro per lo spazio pubblico, selezionando chi puaccedervi e chi non pu accedervi. In questo senso gli intellettuali sonoun gruppo dominato della classi dominante, quella dei capitalistiindustriali e finanziari.La seconda posizione quella dei sociologi francesi Boltanski eChiapello, i quali, in modo secondo me molto intelligente, hanno

    sostenuto che la sinistra che conosciamo sia nata a fine Ottocento apartire dallalleanza instabile tra la critica economico-sociale

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    allingiustizia del capitalismo e una critica culturale-estetica allipocrisiadella borghesia (anche se Boltanski e Chiapello non distinguono traborghesia e capitalismo, e in questo modo si interdicono lacomprensione di ci che loro stessi hanno scoperto). Dopo ilSessantotto questalleanza si rotta, e le classi dominate in Occidentesono rimaste senza intellettuali, perch le richieste di liberalizzazionedei costumi che gli intellettuali avevano rivolto alla borghesia per circa100 anni sono state soddisfatte ampiamente allinterno del capitalismo.Ora, se questo vero, e in parte vero, Baumann ha colto il puntofondamentale, per il fatto che oggi il capitalismo ha bisogno di unasorta di fondamentalismo illuministico, che non ha pi la funzioneemancipatrice del vecchio illuminismo, ma semplicemente unafunzione di rigorosa laicizzazione e secolarizzazione del saperesociale. Esso trova nelle caste universitarie il suo clero regolare e nelle

    caste giornalistiche il suo clero secolare. Il fatto che il governo Monti sisia rivolto direttamente a degli intellettuali specialisti nel campodelleconomia, del diritto e delle scienze sociali assolutamente ovvioe chiaro. Oramai lintellettuale filosofo non ha pi il ruolo che hannoavuto a suo tempo Croce, Gentile e Gramsci. La filosofia ridotta a deiriti di appartenenza limitati allinterno del sapere universitario, in cuideve dire che il mondo non ha senso, che lEssere non esiste,riducendosi fondamentalmente o a gnoseologia (cio epistemologiadel sapere scientifico), oppure a delle forme di disincanto (pensiamo alfrancese Lyotard e al tedesco Sloterdijk). Quindi io penso che il clerouniversitario oggi sia un clero di servizio. Perch un clero di servizio?Perch ha introiettato completamente la riproduzione capitalisticacome necessit storica intrascendibile, e ci si pu chiamare in varimodi, gabbia dacciaio in senso weberiano o dispositivo dellatecnica (Gestell) in senso heideggeriano. In ogni caso, gli intellettualisono al servizio di una divinit infinitamente pi dispotica e sanguinariadi quello che poteva essere il Dio medioevale, una divinit checertamente non chiede pi roghi e sacrifici umani, ma che haaumentato ancora di pi (sebbene in forma laicizzata ed

    apparentemente umanistica) lidea dellintrascendibilit del mondo.Oggi gli intellettuali sono portatori di questa intrascendibilit eimmodificabilit del mondo, e lo fanno proprio perch hannometabolizzato la critica alle grandi narrazioni di origine weberiana,liotardiana e post-sessantottina.In una recente opera col let t iva (Lidea di comunismo, 2011,Der iveApprodi) , intel let tual i che benef ic iano di una notevolevis ib ilit mediatica, tra cu i Negr i, Hardt , Badio u e Zizek,auspicano una rivitalizzazione dellideale comunistar ivolu zionar io, inteso soprat tut to com e lot ta con tro lo Stato econtro la pro priet priv ata (e quella p ubblic a).

    A questa fuga in avanti massimalista lei contrappone la

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    degl obalizzazione, la so vran it nazionale e il ri orien tamentogeopolitico, ci di cui secondo lei le classi dominanti avrebberorealmente paura. Pu spiegarci meglio la su a pos izione?In uno scritto che stato messo in rete (cfr.Comunismo fra Idea eStoria), ma che desidererei fosse stampato per renderlo pi stabile,ho fatto unanalisi della raccolta di saggi di Negri, Hardt, Badiou eZizek, oltre a commentare Gianfranco La Grassa, che considero unpensatore interessante. Io credo che questa domanda siasemplicemente unappendice alla domanda precedente. Essendo gliintellettuali un gruppo dominato della classe dominante, questultimapossiede sistemi di filtraggio, in modo che arrivino allopinionepubblica, e soprattutto alla cultura universitaria, idee non pericolose.Oggi le idee veramente incompatibili con la riproduzione capitalisticasono tutte connesse con il recupero della sovranit nazionale

    (economica, politica, militare), dunque deglobalizzazione, sovranitnazionale e riorientamento geopolitico. Siccome queste tre idee sonototalmente incompatibili con lo spazio pubblico manipolato dellariproduzione capitalistica, assolutamente fisiologico che essevengano ostacolate in tutti i modi. Dal momento che ci non puavvenire nella forma artigianale del Medioevo, con roghi, squartamentie tenaglie roventi, oggi lemarginazione avviene generalmente inmodo soft, con la reclusione in gruppi catacombali con accesso limitatoad Internet, dove esse vengono perdute nel gigantesco rumore difondo della rete. Quello che importa per, che queste tre idee(deglobalizzazione, sovranit nazionale, riorientamento geopolitico)vengono completamente negate. Al posto della deglobalizzazionetroviamo linnocuo altermondialismo, al posto della sovranit nazionalelinnocuo multiculturalismo dei diritti umani, al posto del riorientamentogeopolitico la condanna dei crudeli e feroci dittatori barbuti o baffuti.Per questo il sistema deve disporre di un meccanismo soft di filtraggio,e naturalmente personaggi come Negri, Hardt, Badiou e Zizek ne sonoun esempio. Se lo facciano in buona fede o in mala fede lo sa solo Dio,ed sempre molto complicato capire se qualcuno sta mentendo

    sapendo di mentire o se lo faccia per stupidit oppure tradimento. Ioper constato che questo marxismo universitario completamenteinnocuo. Per esempio, nel caso di Negri sostiene lanarchismo, che quanto di pi innocuo ci sia, perch totalmente inapplicabile. Come sivende la merda dartista, normale che si venda anche la lotta controlo Stato che lei cita. Io credo che questo sistema di filtraggio funzionimolto bene, e che il ceto universitario sia corrivo, anche se non so selo sia coscientemente oppure se lo faccia per stupidit (evidentementele due cose sono mescolate). Il ceto universitario pratica dacinquantanni la decostruzione, luso di sinistra di Nietzsche, il

    fatalismo destinalistico weberiano e heideggeriano, le teorie diFoucault sulla microfisica del potere e sulla biopolitica, perci credo

    http://www.comunismoecomunita.org/?p=2879http://www.comunismoecomunita.org/?p=2879http://www.comunismoecomunita.org/?p=2879http://www.comunismoecomunita.org/?p=2879http://www.comunismoecomunita.org/?p=2879http://www.comunismoecomunita.org/?p=2879
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    che abbia introiettato, con la tipica stupidit dei matti (intendo proprio imatti da manicomio) e credendo di essere libero, quello che in realtun mandato sociale. Particolarmente scandaloso poi quando il cetouniversitario dice che non c il problema del Pubblico, ma delComune. Ora, tutti sanno che se in futuro si arriver al Comune, sarattraverso il Pubblico e una sua radicale democratizzazione, perch impossibile arrivare al Comune con un colpo di pistola. Ammesso chevi si possa arrivare e che non sia solo, come direbbe Kant, unconcetto-limite della ragion pura pratica, ci presuppone la difesa delPubblico. Oggi il sistema vuole smantellare il pubblico, cio il welfarestate, e quali migliori alleati dei buffoni che dicono che il problema non il Pubblico ma il Comune? Sembra quasi che si mettano daccordo.Si mettono daccordo? In parte s, perch lintellettuale, trai suoi tantidifetti, anche vanitoso e sa individuare, con listinto del cane da

    tartufo, quali cose dire per arrivare aimass media. Quindi in parte soggettivamente cos, e in parte dovuto ad un meccanismo selettivodi filtraggio degli intellettuali i quali, non dimentichiamolo mai, sono ungruppo dominato della classe dominante.