Internazionalizzazione delle imprese. I numeri giusti per ... · Workshop «I numeri giusti per...
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Asolo – 28 marzo 2014
Workshop «I numeri giusti per competere»
Internazionalizzazione delle imprese.
I numeri giusti per essere competitivi
L'ANALISI STRATEGICA E COMPETITIVA A SUPPORTO DEI PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE
Nicola Castellano – Università di Macerata
…le imprese più grandi fanno investimenti diretti esteri, le più piccole esportano.
Una possibile tassonomia (ISTAT 2013):
1) Solo esportatori 26,4% 13,4
2) Importatori di «altri beni e servizi» 8,3% 18,9
3) Importatori di beni intermedi 14,9% 30,3
4) Esportatori-Importatori 30,8% 35,2
5) Global 11,4% 89,2
6) Imprese con controllate estere 3,4% 206,6
7) Imprese italiane a «controllo estero» 4,7% 219,8
Le strategie di internazionalizzazione
Strategie di
Sviluppo
Commerciale
Strategie di
Sviluppo
Produttivo
Benefici attesi
Clerides, Lach e Tybout (1998) Learning by exporting: quando le imprese si affacciano sui mercati esteri, considerati generalmente più competitivi dei mercati interni, sono spinte a ridurre le inefficienze e ridisegnare i processi produttivi aumentando la produttività. Greenaway e Kneller (2007) E’ possibile associare all’aumento della produttività legato al learning by exporting una ricomposizione intra-settoriale verso prodotti a maggior valore aggiunto. Queste dinamiche di upgrading qualitativo, secondo alcuni studi sul mercato italiano (Lanza e Quintieri, 2007 e Borin e Lamieri, 2007), sembrano verificate per la manifattura ed in particolare nei settori tradizionali dove l’evidenza di una diminuzione delle quantità esportate a livello aggregato si accompagna ad una sostanziale tenuta dei valori giustificata da un aumento dei valori medi unitari dei prodotti esportati. (Castellani 2007) Vari studi mostrano che le imprese italiane che hanno investito all’estero abbiano conseguito vantaggi di competitività e non abbiano perso occupazione. Indicazioni analoghe sembrano emergere anche a livello di sistema economico di origine, attraverso effetti di spiazzamento, esternalità e mutamento strutturale.
Perché «internazionalizzarsi»
1) Presidio dei mercati di sbocco (investimenti orizzontali)
2) Sfruttamento di minori costi di produzione
Barriere all’internazionalizzazione
1) Ricerche e studi di mercato 2) Progettazione e riconfigurazione dei prodotti per i nuovi mercati 3) Creazione di nuove reti di distribuzione 4) Costi di trasporto 5) Vincoli finanziari 6) Limiti manageriali 7) Limiti informativi (Knowledge capital) 8) Limiti istituzionali 9) Trade-off prossimità-concentrazione (in caso di delocalizzazione prod.va)
La prospettiva manageriale
Perché dare corpo ad una business idea?
Perché si ritiene ragionevolmente possibile acquisire un vantaggio competitivo partendo dall’analisi delle caratteristiche del mercato: tasso di crescita della domanda, modelli di comportamento d’acquisto, ciclicità / stagionalità, sostituibilità dei prodotti, elasticità della domanda rispetto al prezzo, disponibilità di approvvigionamento risorse operative e tecnologiche.
Quale posizionamento si ritiene ragionevole assumere sul mercato?
Dipende da: approccio strategico
differenziazione vs leadership di costo innovazione vs imitazione
tensioni competitive caratteristiche strutturali e dinamiche evolutive del settore (in espansione,
maturo, ecc.), difendibilità/sfruttamento dell’idea imprenditoriale, disponibilità e potenzialità di accesso alle risorse, aspettative di redditività e cash flow, sostenibilità nel tempo del vantaggio competitivo.
Il posizionamento nel mercato
La stima dei fabbisogni operativi e finanziari
Quali risorse sono necessarie per dare corpo all’idea imprenditoriale?
Obiettivi di mercato
Fabbisogni di risorse operative
Risorse correnti Risorse strutturali
Fabbisogno Fin.rio corrente
Fabbisogno Fin.rio strutturale
Modalità di copertura
La valutazione dell’ investimento
Finanziatori «equity»
Valutano la convenienza a supportare il progetto in base ai seguenti elementi: ammontare del fabbisogno finanziario; giustificazione operativa del fabbisogno finanziario; la redditività del progetto; prospettive di generazione cash flow e di rimborso prestiti; garanzie disponibili.
Gli investitori potenziali valutano in particolare le potenzialità di crescita del valore aziendale collegate con lo sviluppo del progetto strategico. La decisione si basa in particolare sui seguenti elementi: analisi del mercato, della società, del management ragionevolezza degli obiettivi e probabilità di successo il fattore critico: il management previsioni di «wayout»
Finanziatori tradizionali
La ragionevolezza del progetto è condizionata dall’affidabilità e dalla verificabilità delle informazioni utilizzate a supporto dell’analisi strategica e di mercato e per la successiva quantificazione degli obiettivi. Fondamentale l’impiego di fonti informative: autorevoli (attendibili), aggiornate, verificabili da parte dei destinatari.
Fonti informative a pagamento: € Società di Consulenza € Società di informazioni commerciali € …
Fonti informative gratuite: ∞ Stampa specializzata di settore ∞ Istat ∞ Istituto per il Commercio Estero ∞ Regioni, Province ∞ Associazioni di settore/di categoria ∞ Studi universitari ∞ Motori di ricerca (verificare attendibilità/aggiornamento delle informazioni)
Affidabilità informativa
I DATI PER LE DECISIONI: IL CONTRIBUTO DELLA STATISTICA UFFICIALE
Tommaso Di Fonzo
Asolo – 28 marzo 2014
Workshop «I numeri giusti per competere»
Sommario
1. Le basi quantitative dei processi decisionali
2. Le informazioni statistiche
3. I metodi e gli strumenti statistici
4. Conclusioni
Per decifrare la complessità del presente occorrono strumenti adeguati e le informazioni statistiche rappresentano un mezzo privilegiato per analizzare e comprendere le caratteristiche fondamentali di molti fenomeni. La statistica aiuta a leggere la realtà attraverso i dati.
1. Le basi quantitative dei processi decisionali
L’abilità di comprendere e usare correttamente il dato statistico (statistical literacy) è condizione essenziale per: 1. la piena partecipazione dei
cittadini alla vita della collettività 2. il supporto quantitativo ai processi
decisionali delle aziende
1. Le basi quantitative dei processi decisionali
Fornisce strumenti e metodi per capire, valutare, prevedere, decidere
sulla base di dati quantitativi
La statistica trasforma i numeri in informazioni e queste in conoscenza
1. Le basi quantitative dei processi decisionali
statistiche
statistica
Dati
Informazioni
Prime analisi
Strumenti per l’approfondimento
DECISIONI
1. Le basi quantitative dei processi decisionali
Pil, tasso di disoccupazione, indice dei prezzi al consumo, indice della produzione industriale, indice di dipendenza strutturale , capacità degli esercizi ricettivi, …
Statistiche
1. Le basi quantitative dei processi decisionali
metodi di campionamento, costruzione dei questionari, tecniche di somministrazione, tecniche di analisi dei dati semplici e complesse, valutazioni probabilistiche, modelli di simulazione, …
Statistica
1ˆ ' '
X X X y
1. Le basi quantitative dei processi decisionali
Ogni giorno sono prodotti 1.826
petabyte di dati (National Security Agency, agosto 2013)
1 PB = 1 biliardo di byte
2. Le informazioni statistiche
Orientarsi nel diluvio di dati
1. I dati statistici non sono tutti uguali
2. Esistono fonti ufficiali nazionali e internazionali
3. Sono stati definiti Standard di qualità basati su 15 principi generali
Principio 14 Coerenza e
confrontabilità
2. Le informazioni statistiche
Individuare la fonte
Statistiche ufficiali
Statistiche pubbliche
2. Le informazioni statistiche
Le organizzazioni pubbliche di produzione statistica e gli organismi internazionali: • concordano e stabiliscono le definizioni, le classificazioni e le metodologie e gli standard generali per favorire la comparabilità fra le statistiche dei vari paesi •raccolgono, elaborano e diffondono i dati
2. Le informazioni statistiche
2. Le informazioni statistiche
The Inter-Agency Group on
Economic and Financial Statistics
2. Il contributo della statistica ufficiale
2. Le informazioni statistiche
Le statistiche pubbliche ed erogatori servizi pubblici
2. Le informazioni statistiche
Le statistiche private
2. Le informazioni statistiche
Pertinenza
Accuratezza
Tempestività e puntualità
Accessibilità e chiarezza/
trasparenza Confrontabilità
Coerenza
Completezza
2. Le informazioni statistiche
2. Le informazioni statistiche
Rispondenza al fabbisogno informativo
Identificare la fonte
Verificare la metodologia adottata (ampiezza e copertura del campione, modalità di raccolta, tipo di questionario, trattamento mancate risposte)
Analizzare come sono stati valutati tutti gli aspetti rilevanti del fenomeno
Verificare l’esistenza di altri dati disponibili
Controllare il periodo di riferimento dei dati
2. Le informazioni statistiche
Data Producer
Data Consumer Application
Programming Interface
Single Exit Point
L'Open Data si basa sulla constatazione che il dato pubblico è stato prodotto con denaro pubblico, quindi della collettività. Ed è a questa che il dato deve essere restituito.
2. Le informazioni statistiche
I dati devono essere liberamente accessibili a tutti in formato aperto senza restrizioni di copyright, brevetti o altre forme di controllo che ne limitino l’utilizzo.
2. Le informazioni statistiche
3. I metodi e gli strumenti statistici
Dati grezzi Codifica a priori (matrice dei dati
grezzi)
Codifica a posteriori (matrice
dei dati)
Scelta dell’incrocio dei dati e delle
rappresentazioni grafiche
Scelta del metodo e del programma di
analisi Output di sintesi
Tecniche statistiche di analisi: scelta
Obiettivo dell’analisi
Tipologia delle
variabili osservate
3. I metodi e gli strumenti statistici
report
Analisi multivariata
Analisi bivariata
Analisi univariata
3. I metodi e gli strumenti statistici
Una serie storica è una sequenza di osservazioni ordinate rispetto al tempo (ad esempio: il fatturato mensile, i prezzi giornalieri delle azioni, il tasso di interesse settimanale, il profitto annuo, ecc.). Lo scopo dell’analisi delle serie storiche consiste nello studio dell’evoluzione passata del fenomeno rispetto al tempo.
3. I metodi e gli strumenti statistici/esempio1
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
100,0
1900
1903
1906
1909
1912
1915
1918
1921
1924
1927
1930
1933
1936
1939
1942
1949
1952
1955
1958
1961
1964
1967
1970
1973
1976
1979
1982
1985
1988
1991
1994
1997
2000
2003
2006
2009
Europa Asia Africa America Oceania
Esportazioni per continente - Anni 1900-2011 (a) (b) (composizioni percentuali; valori a prezzi correnti)
Fonte: Ministero delle Finanze e Ministero dell' Agricoltura, Industria e Commercio (fino al 1925); Istat (dal 1926)
(a) Serie interrotta dal 1943 al 1947 a causa degli eventi bellici.
(b) I dati per il 2011 sono provvisori.
3. I metodi e gli strumenti statistici/ esempio 1
Da un punto di vista statistico prevedere significa determinare con il minore errore possibile la realizzazione di una variabile casuale, eventualmente sfruttando la realizzazione di altre variabili casuali.
3. I metodi e gli strumenti statistici/esempio2
Analisi multivariata: previsioni
Fonte: IMF , World Economic Outlook Update, 2013
3. I metodi e gli strumenti statistici/esempio2
Analisi univariata: previsioni di scenari
3. I metodi e gli strumenti statistici/esempio 2
Istat, le prospettive per l’economia italiana nel 2013 – 2014. Novembre 2013
Competenze di base
- Excel
- Indicatori sintetici: tendenza centrale (media, mediana, moda), variabilità (scarto quadratico medio, range, scarto interquartilico), associazione e correlazione (2 , r di Pearson)
- Semplici modelli di previsione (lisciamento esponenziale semplice, estrapolazione tramite retta di regressione)
- Rappresentazioni grafiche
- Relazioni tra le variabili
4. Strumenti per l’approfondimento
Strumenti
4. Strumenti per l’approfondimento
Assegni di ricerca e borse
di studio
Progetti di ricerca e di
analisi sociali ed
economiche
Collaborazioni in ambito
nazionale ed internazionale
Iniziative di diffusione
della cultura statistica
Alta formazione in
campo statistico
Corsi di formazione a catalogo e ad
hoc
4. Strumenti per l’approfondimento
Collaborazioni in ambito
nazionale ed internazionale
4. Strumenti per l’approfondimento
Conclusioni
La statistica: 1. contribuisce ad un approccio consapevole all’uso dei dati esistenti 2. rappresenta il presupposto per approfondimenti 3. supporta con basi quantitative i processi decisionali
Conclusioni
Il data business analyst può rappresentare la figura chiave
in un team a supporto dei processi decisionali
Tommaso Di Fonzo [email protected] scuoladistatistica.istat.it
Grazie