Internazionale 873

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AttuAlità16 La nuova sidadi Aung SanSuu KyiThe IrrawaddyeuropA20 Sarkozy indebolitopensa solo al 2012Le MondeAfricAe medio orieNte22 Al Malikiconfermatopremier grazieall’appoggiodell’IranAl Quds al ArabiAmeriche24 Tensione alconine traNicaragua eCosta RicaThe EconomistAsiA e pAcifico26 Le industrieasiatiche allaconquista del LaosAsia Sentinelvisti dAgli Altri28 Berlusconi nonsi arrendeThe GuardianiN copertiNA38 CocainaboomerangGatopardoiNdiA46 Con i piediper terraNew StatesmanmozAmbico54 Dall’albaal tramontosui taxi di MaputoPúblicoscieNzA58 Oggi no,domani forseThe New Yorkerportfolio64 Le ombredi Las VegasLe foto di MauroD’AgatiritrAtti70 DominiqueStrauss-KahnUn uomo ai verticiNewsweekviAggi74 Lo scattobritannicoFinancial TimesgrAphicJourNAlism78 Cartolineda PalermoLaurent Mafre eStéphane Soularuelibri81 L’enciclopediadei norvegesiFrankfurterAllgemeine Zeitungpop96 Generation why?Zadie Smith

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Internazionale873|19 novembre 2010 5Sommariointernazionale.it/sommarioLa settimana 19/25 novembre 2010 Numero 873 Anno 18Calcolare il numero di anni in cui stato alleato di Silvio Berlusconi (sedici).Memorizzare almeno un paio di sue frasi famose (Mussolini stato il pi grande statista del secolo, La Stampa, 1 aprile 1994; Ci sono fasi in cui la libert non tra i valori preminenti, La Stampa, 3 giugno 1994).Elencare i nomi dei deputati per cui ha negato lautorizzazione a procedere o allarresto (Cesare Previti; Marcello DellUtri; Gaspare Giudice; Amedeo Matacena; Umberto Bossi, accusato per la frase Col tricolore io mi pulisco il culo).Trascrivere i numeri di due delle leggi di cui stato promotore (189/02, primo irmatario con Umberto Bossi della legge sullimmigrazione clandestina; 49/06 primo irmatario con Carlo Giovanardi della legge che elimina la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere, e tra consumo e spaccio di droga). Tradurre la frase del Guardian a proposito della sua presenza nella questura di Genova durante il G8 del luglio 2001 (He has never been required to explain what orders he gave).Esercizi da fare per resistere alla tentazione di non trovare poi cos male Gianfranco Fini.Giovanni De [email protected] nuova sida di Aung SanSuu KyiThe IrrawaddyeuropA20Sarkozy indebolito pensa solo al 2012Le MondeAfricA e medio orieNte22Al Malikiconfermato premier grazie allappoggio dellIranAl Quds al ArabiAmeriche24Tensione al conine tra Nicaragua eCosta RicaThe EconomistAsiA e pAcifico26Le industrie asiatiche alla conquista del LaosAsia Sentinelvisti dAgli Altri28Berlusconi nonsi arrendeThe GuardianiN copertiNA 38Cocaina boomerangGatopardoiNdiA46 Con i piediper terraNew StatesmanmozAmbico54Dallalbaal tramonto sui taxi di MaputoPblicoscieNzA58Oggi no,domani forseThe New Yorker portfolio64 Le ombre di Las Vegas Le foto di Mauro DAgatiritrAtti70 Dominique Strauss-Kahn Un uomo ai verticiNewsweekviAggi74Lo scatto britannicoFinancial Times grAphic JourNAlism78Cartolineda PalermoLaurent Mafre e Stphane Soularuelibri81Lenciclopediadei norvegesiFrankfurter Allgemeine Zeitung pop96 Generation why?Zadie Smith scieNzA etecNologiA104 Quanto siamo disposti a pagare per il nostro pianeta New Scientist106 Il diario della Terra ecoNomiAe lAvoro 108La crisi delleurozona al secondo attoTages-Anzeiger cultura84Cinema, libri, musica, tv, arte Le opinioni23Amira Hass25Yoani Snchez34Keith Gessen36Will Hutton86Gofredo Foi88Giuliano Milani92Pier Andrea Canei 94Christian Caujolle101Tullio De Mauro 105Anahad OConnor 109Tito Boeri le rubriche15Editoriali33Italieni112Strisce113Loroscopo114LultimaGatopardo un mensile messicano di attualit e reportage. Larticolo a pagina 38 uscito nel numero di ottobre del 2010 con il titolo El efecto boomerang de la cocana. The Irrawaddy un mensile di attualit birmana e del sudest asiatico. stato fondato da esuli birmani e ha la redazione in Thailandia. Larticolo a pagina 16 stato pubblicato online il 14 novembre 2010 con il titolo Aung San Suu Kyi: Burmas national leader. New Statesman Fondato nel 1913, un settimanale di politica e attualit britannico di orientamento progressista. Larticolo a pagina 46 uscito il 5 ottobre 2010 con il titolo Everything is broken. The New Yorker un settimanale newyorchese di qualit. Larticolo a pagina 58 uscito l11 ottobre 2010 con il titolo Later. Pblico un quotidiano portoghese fondato nel 1990. Larticolo a pagina 54 uscito il 9 settembre 2010 con il titolo Para c e para l, assim se movem dois milhes nos chapas de Maputo. Internazionale pubblica in esclusiva per lItalia gli articoli dellEconomist.le principali fonti di questo numero DwIGHT ESCHLIMAn (APoSTroPHE)Quant lunga una generazione oggi?zAdie smith, pAgiNA ImmaginiLisola malataPort-au-Prince, Haiti13 novembre 2010Una donna con i sintomi del colera vie-ne trasportata in barella nellospedale temporaneo allestito da Medici senza frontiere nella capitale haitiana. Secon-do le autorit sanitarie dellisola, lepi-demia ha gi provocato pi di mille vit-timeelepersoneospedalizzatesono oltre sedicimila. Il 16 novembre stato confermato il primo caso di colera nella vicinaRepubblicaDominicana.Il28 novembre ad Haiti si svolger il primo turno delle elezioni presidenziali. Foto di Emilio Morenatti (Ap/Lapresse)ImmaginiPiani in fumoShanghai, Cina15 novembre 2010Il governo di Pechino ha ordinato una revisione dei piani di sicurezza antin-cendio in tutto il paese dopo la morte di 53 persone in un incendio a Shanghai. Il fuoco divampato in un grattacielo di 28 piani. Trentasei persone sono ancora disperse. La polizia sta indagando sul numero di estintori presenti nelledii-cio e sulla frequenza con cui gli abitanti svolgevano le simulazioni antincendio.Foto Afp/Getty ImagesImmaginiLa divisa della festaLa Mecca, Arabia Saudita10 novembre 2010I reparti speciali delle forze armate sau-dite si preparano alla parata militare che precede linizio dellHaj, il pellegrinag-gio annuale dei fedeli musulmani alla Mecca. I riti dellHaj si sono svolti dal 14 al 18 novembre. Lanno scorso in questo periodo La Mecca ha accolto 2,5 milioni di pellegrini, di cui 1,6 milioni prove-nienti dallestero. Foto di Mustafa Ozer (Afp/Getty Images)12 Internazionale 873 | 19 novembre [email protected] Milana, tempo fa ho preso a mia iglia un coni-glio. Ma ora troppo gran-de per stare in casa. Credi sia sbagliato darlo via?Non ho molta esperienza con gli animali domestici, ma tut-te le volte che ne ho avuto uno e me ne sono dovuta separare ho soferto molto. Temo che lallontanamento del coniglio avr un inevitabile efetto su tua iglia. Se esiste un modo per far s che il coniglio continui a far parte della famiglia, cercate di tenerlo. In caso contrario, le lacrime saranno inevitabili. Non ho idea di quanti proble-mi possa creare un coniglio adulto in casa, perch la mia esperienza con questi animali prevalentemente letteraria (per esempio il coniglio bian-co di Alice nel paese delle mera-viglie). Anche se non un animale domestico molto comune, e che per natura ha abitudini particolari, sono sicura che anche per me sarebbe diicile separarmi da un coniglio che considero parte della fami-glia. Ma credo anche che se per lui diventa diicile vivere in una casa piccola e senza giardino, per il suo bene sa-rebbe giusto pensare di darlo via. Potresti dire a tua iglia che il coniglio sofre molto in uno spazio piccolo perch un animale a cui piace correre nellerba, saltellare libera-mente e avere ogni giorno co-se nuove da fare. Sono convin-ta che capirebbe. Penso siameglio diventare portavoce del coniglio che esporre le proprie opinioni. itMilana Runjic risponde alle domande dei lettori allindiriz-zo [email protected] Milana Un coniglio di troppoSoldi, donne e rock CaroeconomistaI regali del governo Berlusconi Larticolo di Birgit Schonau sul declino di Berlusconi (12 no-vembre) un ottimo punto di vista straniero, e lo condivido. Mi fa male, per, leggere che i liberi professionisti italiani sia-no genericamente messi tra co-loro che traggono vantaggi dal-la sua politica. E che, viene det-to velatamente, non pagano tutte le tasse. Cosa? Sono certo di parlare a nome di tantissimi professionisti se dico che prima di tutto non lhanno mai votato, poi sono contrari alla sua politi-ca e alla sua persona, inoltre pa-gano le tasse e inine si trovano oggi in una situazione econo-mica molto brutta. Siamo in tanti che alla ine di questo 2010 guarderemo con preoccu-pazione e incertezza al prossi-mo anno. Lunica cosa certa che pagheremo le tasse.Lettera irmata Sono da anni unabbonata, di sinistra. Larticolo Le ultime battute mi sembrato pieno di forzature: la DAddario accolta come una diva a Venezia e au-trice di un best seller? Gli italia-ni che avrebbero accettato da tempo che il potere nelle ma-ni di uomini corrotti e dalla dubbia moralit? E poi basta prendersela con la Carfagna: sul modo in cui arrivata alla poltrona non ci sono dubbi, ma il suo operato non stato certa-mente il peggio che ci ha rega-lato il governo Berlusconi, anzi.Valentina Paradisi Eh no! Di solito teniamo In-ternazionale in casa con la co-pertina in vista, ma questa set-timana non ce la possiamo fare: preferiamo incontrare lo sguar-do di Clive Owen per sette gior-ni. Immagino che non saremo gli unici, quindi potete applica-re tarifa doppia a Bulgari!Annalisa e MorenoViva i femministi Tra Ruby, Nadia e veline, vorrei ringraziarvi per averci mostrato quanto le problemati-che femministe siano ben vive. Il bellarticolo del 12 novembre (La liberazione delle iglie) un ottimo spunto di rilessione. Specialmente per uomini, co-me me, che si deiniscono femministi, vista lammira-zione e la sconinata solidariet per moglie, iglia, madre, ami-che, che vivono in un mondo dove sono ancora molto sfrutta-te. Da anni, quando posso esprimere una preferenza, voto solo per candidate. Edward Carrino Il tempo di pensare Scrivo in riferimento allarti-colo Il tempo di morire (5 no-vembre). Sono un oncologo me-dico. La letteratura scientiica ricca di studi e casi clinici simili a quello di Sara, il problema che sono estrapolati dal conte-sto, cos per noi medici pi fa-cile pensare alla malattia che allindividuo. Consiglio lartico-lo a tutti i miei colleghi.Diego DongiovanniPER CONTATTARE LA REDAZIONETelefono 06 441 7301 Fax 06 4425 2718Posta viale Regina Margherita 294, 00198 RomaEmail [email protected] internazionale.itINTERNAZIONALE SUFacebook.com/internazionaleTwitter.com/internazionaleFlickr.com/internazYouTube.com/internaz09I Dire Straits cantano: Suoni la chitarra su Mtv...soldi facili e ragazze gra-tis. Cosa mi dici dei van-taggi economici di diventa-re una rockstar? M.K., Notting HillIn Money for nothing Mark Knopler si lamenta che le popstar accumulano tanti sol-di senza fare apparentemente grandi sforzi. Suona ironico detto da uno che ha guada-gnato oltre 80 milioni di euro. Molti artisti incidono solo un paio di album e dopo anni di lavoro ricavano non pi di ventimila dollari dai diritti dautore. Questa concentra-zione di soldi si pu spiegare in due modi. Il primo con la teoria dei tornei, dove solo chi vince guadagna molto. Lidea dare il massimo di incentivi in una situazione dov pi fa-cile valutare il risultato relati-vo (chi pi bravo) che nonquello assoluto (quanto bra-vo). Di solito per, nel settore discograico i guadagni dipen-dono dai risultati assoluti le vendite e se li dividono in due: la casa discograica e il musicista. I diritti dautore servono a mantenere vivo lin-teresse degli artisti. Ecco per-ch alcuni musicisti sono stra-pagati e perch saresti uno sconsiderato se facessi il mu-sicista per procurarti soldi fa-cili. Lunico rocker che cono-sco ha rinunciato alla musica per diventare un economista.Tim Harford risponde alle do-mande dei lettori del Financial Times. Internazionale 873 | 19 novembre 2010 15EditorialiNegli ultimi mesi vari paesi del mondo sono sta-ti obbligati a sistemare i loro conti: entro il 2013 il rapporto tra deicit e pil non dovr superare il 3 per cento, pena la scomunica. In Europa ci sono stati drammatici tagli alla spesa pubblica, pagati dai cittadini. Tanta seve-rit viene dimenticata quando bisogna regola-mentareimercatifinanziari,primicolpevoli della crisi. Per loro, non ci sono scadenze vinco-lanti n regole perch non ripetano gli abusi e gli errori del recente passato.Al deprimente vertice del G2o a Seoul sono state prese almeno quattro decisioni sul sistema inanziario internazionale. E tutte dimostrano che si usano due pesi e due misure. La prima: sono stati approvati gli accordi di Basilea 3 per raforzare la capitalizzazione mini-ma delle banche, ma le banche hanno tempo ino al 2019 per adeguarsi ai nuovi criteri (cio sei an-ni in pi di quelli concessi agli stati per ridurre il loro deicit). La seconda riguarda la deinizione di quali banche vadano considerate entit siste-miche, cio capaci di causare problemi globali se si trovano in diicolt, come la Lehman Bro-thers. Questa deinizione doveva essere pronta entro la ine del 2010, e lo sar invece per la ine del primo semestre del 2011. La terza decisione stata di rimandare alla ine del 2011 (al prossi-mo G2o in Francia) la deinizione dei requisiti che dovranno essere rispettati da queste entit sistemiche. Ancora una volta il vertice dei prin-cipali paesi del mondo rinvia un problema alla prossima puntata. La quarta decisione stata di non adottare la tassasulletransazioniinanziariechedoveva servire a inanziare gli obiettivi del millennio is-sati dalle Nazioni Unite o la lotta ai cambiamen-ti climatici. Il 29 novembre comincia il vertice di Cancn, che dovrebbe decidere il futuro del pro-tocollo di Kyoto e il modo per inanziare la ridu-zione dei gas serra, ma improbabile che si arri-vi a unintesa. I risultati del G20 sono deludenti. I banchieri di tutto il mondo sono daccordo sul fatto che il 2011 sar un anno pi diicile di quello in corso. Oggi il timore che si produca una coincidenza nefasta tra la contrazione del credito, il rallenta-mentodellacrescitaelindebolimentodegli equilibri delle istituzioni inanziarie. Questa la situazione. Qualcuno se ne rende conto? u cabI grandi indecisiJoaqun Estefana, El Pas, SpagnaDove comincia la PalestinaHaaretz, Israele Prima o poi tutte le cose belle iniscono. E al suo rientro dal viaggio negli Stati Uniti, dove ha fe-steggiato la vittoria dei suoi amici repubblicani alle elezioni di met mandato, il premier israe-liano Benjamin Netanyahu dovuto tornare alla realt. In in dei conti con lamministrazione democratica di Obama che deve dialogare. Ai suoi ministri Netanyahu ha mostrato la proposta di Hillary Clinton, che prevede una nuova mora-toria di tre mesi sulle costruzioni negli insedia-menti in cambio del sostegno diplomatico e mi-litare statunitense. Al cuore della proposta c la richiesta di deinire i conini dello stato palesti-nese che Netanyahu dice di volere.Lobiettivodellamoratoriafartornarea trattare il presidente palestinese Abu Mazen e discutere subito la questione dei conini. Fissare le frontiere porter ordine sugli insediamenti e chiarir dov che Israele pu costruire e dove no. Stabilito questo, il negoziato afronter le al-tre questioni chiave. Finora Netanyahu ha evita-to di parlare del futuro conine tra Israele e lo stato palestinese, perch teme di spaccare la sua coalizione. Ma per il premier israeliano si sta av-vicinando il momento di scegliere se procedere verso la soluzione dei due stati, come ha promes-so, o rifugiarsi sotto lala destra della sua coali-zione, distruggendo cos i rapporti con lammini-strazione Obama. La decisione che simpone a Netanyahu chiara: accettare la proposta statu-nitense, congelare subito i lavori negli insedia-menti e issare il conine in base ai nuovi accordi di sicurezza con gli Stati Uniti. Deve farlo anche se questa decisione richieder una coalizione diversa, per esempio con il partito Kadima, e con la leader dellopposizione Tzipi Livni al posto del ministro degli esteri Avigdor Lieberman.Invece di tentare inutili mosse sullo scacchie-repoliticostatunitense,Netanyahudevedar prova di essere un vero leader accettando lofer-ta di Barack Obama. Qualsiasi altra decisione nuocerebbe a Israele e comprometterebbe le gi scarse possibilit di concludere un accordo con i palestinesi. u maVi sono pi cose in cielo e in terra, Orazio,di quante se ne sognano nella vostra ilosoiaWilliam Shakespeare, Amleto Direttore Giovanni De MauroVicedirettori Elena Boille, Chiara Nielsen, Alberto Notarbartolo, Jacopo ZanchiniComitatodi direzione Giovanna Chioini (copy editor), Stefania Mascetti (Internazionale.it), Martina Recchiuti (Internazionale.it), Pierfrancesco Romano (copy editor)Inredazione Liliana Cardile (Cina), Carlo Ciurlo (viaggi), Camilla Desideri (America Latina), Simon Dunaway (attualit), Mlissa Jollivet (photo editor), Alessandro Lubello (economia), Maysa Moroni, Andrea Pipino (Europa), Claudio Rossi Marcelli (Internazionale.it), Francesca Sibani (Africa e Medio oriente), Piero Zardo (cultura), Giulia Zoli (Stati Uniti) Impaginazione Pasquale Cavorsi, Valeria QuadriSegreteria Teresa Censini, Luisa Cifolilli Correzionedi bozze Sara EspositoTraduzioni I traduttori sono indicati dalla sigla alla ine degli articoli.Marina Astrologo, Sara Bani, Caterina Benincasa, Roberta Capasso,Diana Corsini, Stefano Costa, Gabriele Crescente, Stefania De Franco, Andrea De Ritis, Nazzareno Mataldi, Giusy Muzzopappa, Floriana Pagano, Fabrizio Saulini, Ivana Telebak, Bruna Tortorella, Stefano Valenti,Anna ZulianiDisegni Anna Keen. I ritratti dei columnist sono di Scott Menchin Progettograico Mark Porter Hannocollaborato Gian Paolo Accardo, Isabella Aguilar, Luca Bacchini, Francesco Boille, Annalisa Camilli, Alessia Cerantola, Catherine Cornet, Giovanna DAscenzi, Sergio Fant, Andrea Ferrario, Antonio Frate, Francesca Gnetti, Anita Joshi, Alessio Marchionna, Jamila Mascat, Odaira Namihei, Lore Popper,Fabio Pusterla, Michael Robinson, Marta Russo, Andreana Saint Amour, Junko Terao, Laura Tonon, Pierre Vanrie, Guido Vitiello, Abdelkader ZemouriEditore Internazionale srl Consigliodi amministrazione Brunetto Tini (presidente), Giuseppe Cornetto Bourlot (vicepresidente), Emanuele Bevilacqua (amministratore delegato), Alessandro Spaventa (amministratore delegato), Antonio Abete, Giovanni De Mauro, Giovanni Lo StortoSedelegale via Prenestina 685, 00155 Roma Produzioneedifusione Francisco Vilalta Amministrazione Tommasa Palumbo, Arianna CastelliConcessionariaesclusivaper lapubblicit Agenzia del marketing editorialeTel. 06 809 1271, 06 80660287 [email protected] Download Pubblicit S.r.l.Stampa Elcograf Industria Graica, via Nazionale 14, Beverate di Brivio (Lc) Distribuzione Press Di, Segrate (Mi)Copyright Tutto il materiale scritto dalla redazione disponibile sotto la licenza Creative Common Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 3.0. Signiica che pu essere riprodotto a patto di citare Internazionale, di non usarlo per ini commerciali e di condividerlo con la stessa licenza. Per questioni di diritti non possiamo applicare questa licenza agli articoli che compriamo dai giornali stranieri. Info: [email protected] Registrazione tribunale di Roma n. 433 del 4 ottobre 1993Direttoreresponsabile Giovanni De MauroChiusoinredazione alle 20 di mercoled17 novembre 2010PER ABBONARSI E PER INFORMAZIONISUL PROPRIO ABBONAMENTONumeroverde 800 156 595Fax 030 319 8202Email [email protected] internazionale.it/abbonatiLO SHOP DI INTERNAZIONALE Numeroverde800 321 717(lun-ven 9.00-18.00)Online shop.internazionale.itFax 06 4555 2945AttualitIl 13 novembre la leader democratica birmana e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi stata inalmente liberata. Questa notizia far nasce-re molte speranze e aspettative. Ol-tre a essere la segretaria del suo partito, la Leganazionaleperlademocrazia,Aung San Suu Kyi anche considerata la leader politica della Birmania. Mentre era agli ar-resti domiciliari, alcune voci critiche, sia allinterno del paese sia allestero, hanno messo in dubbio la sua popolarit, ipotiz-zando che non rappresentasse pi la mag-gioranza dei birmani. Ma si sbagliavano. Come ha detto Andrew Heyn, lambascia-tore britannico a Rangoon, tutto fa pensa-re che il regime abbia ancora paura di lei. I cittadini birmani oppressi dai militari non 16 Internazionale 873 | 19 novembre 2010lhanno dimenticata. Quando a Rangoon si sparsa la voce della sua liberazione, molte persone, anche i pi giovani che non lave-vano mai vista da vicino, si sono radunate davanti alla sede della Lega nazionale per la democrazia e hanno marciato ino allabita-zionediAungSanSuuKyi,dovehanno aspettato il suo rilascio senza preoccuparsi dei soldati in assetto antisommossa.La nuova sidadi Aung San Suu KyiAung Zaw, The Irrawaddy, ThailandiaLa leader democratica birmana stata liberata. Ma ha di fronte un paese ancora saldamente in mano alla giunta e indebolito dalle sanzioni economicheCKN/Getty IMAGeSRangoon, Birmania, 14 novembre 2010. Aung San Suu Kyi davantialla sede del suo partitoMa ora bisogna vedere in che modo la leader dellopposizione afronter le nuove side e il mutato panorama politico del pae-se, dove trover problemi molto diversi da quelliaffrontatinellugliodel1995enel maggio del 2002, le altre due volte in cui la giunta militare al potere laveva liberata da-gli arresti domiciliari. Il 7 novembre 2010 si sono svolte le elezioni legislative birmane, ma il regime ha manipolato il voto e presto annuncer la sua vittoria dichiarando di aver ottenuto un improbabile 80 per cento dei voti. I militari formeranno un nuovo go-verno e convocheranno il parlamento, dove per non sieder Aung San Suu Kyi. I gene-rali, quindi, potrebbero pensare di averla neutralizzata per sempre, ma questo calco-lo rischia di rivelarsi sbagliato. I militari che governano la Birmania dal 1988 hanno de-ciso di correre un rischio liberando un per-sonaggio che gode di una popolarit cos ampia.Tuttavia,potrebberoancheaver pensatochenevalevalapena,vistoche controllano saldamente il paese. La leader dei democratici, comunque, continuer a essere una spina nel ianco del regime.Un passo in avantiAnche se una dittatura militare, il governo birmano ha molti appoggi. La Cina ha so-stenuto le elezioni, mentre lAssociazione delle nazioni dellAsia sudorientale (Asean) ha deinito il voto un signiicativo passo in avanti. Il capo di stato vietnamita Nguyen MinhTriet,chepresidentediturno dellAsean, ha dichiarato: LAsean invita la Birmania a continuare nel processo di ri-conciliazione e democratizzazione nazio-nale per la stabilit e lo sviluppo del pae-se.Ma grazie alla sua lotta non violenta, an-che Aung San Suu Kyi ha molti amici e am-miratori in tutto il mondo, e in Birmania continua a essere un simbolo delle battaglie contro la giunta. La leader della Lega nazio-nale per la democrazia ha sempre chiesto ai suoi avversari di avviare un dialogo politico serio, ma gli ultimi incontri con i dirigenti del regime non hanno prodotto grandi ri-sultati. Anzi, lei non ha fatto altro che entra-re e uscire di prigione.Secondomoltiosservatori,AungSan Suu Kyi continuer a invitare al dialogo e chieder al regime di liberare gli oltre due-milaprigionieripoliticichesonoancora dietro le sbarre. Ma un fatto ancora pi im-portante che avr un ruolo cardine nella riconciliazioneenellariunificazionedei Internazionale 873 | 19 novembre 2010 17gruppi etnici birmani. Prima del suo rila-scio, infatti, si stava occupando dellorga-nizzazione di una seconda conferenza di Panglong. La prima fu presieduta da suo padre, Aung Sang, e si svolse nel 1947, un anno prima che il paese ottenesse lindi-pendenza dalla Gran Bretagna. In quelloc-casione i rappresentanti dei vari gruppi et-nici costituirono un fronte unito per lindi-pendenza.Dal momento che Aung San Suu Kyi in grado di conquistare la iducia delle diverse etnie della Birmania, una seconda confe-renza di Panglong sarebbe altrettanto im-portante.Laquestioneseilregimene permetter lo svolgimento. Aung San Suu Kyi vorrebbe anche far ritirare le sanzioni economiche imposte al suo paese ed favo-revole allinvio di aiuti umanitari in Birma-niaenellezoneconfinanti(dovevivono molti profughi birmani). Ma ora bisogna vedere in che modo la giunta militare reagi-r alla sua oferta di dialogo.I sostenitori e i militanti della Lega na-zionale sono preoccupati per la sicurezza della leader birmana. Il popolo sa bene che, nonostante la scarcerazione, il regime le rimarr ostile: la liberazione non stata un gesto di apertura dei militari, che in passato hannocostruitodiverseaccusefinteper mandarla in prigione. Quello che il regime vuole evitare che Aung San Suu Kyi diven-ti la Benazir Bhutto della Birmania. usdfAung Zaw un giornalista birmano. il fondatore e direttore di The Irrawaddy, un mensile pubblicato in Thailandia da un gruppo di dissidenti birmani fuggiti allestero.The Observer,Gran BretagnaLopinioneIl momento commovente. Aung San Suu Kyi, una donna di 65 anni fragile ma irriducibile, tenuta agli arresti per quindici degli ultimi ventun anni, torna-ta sorridente a vedere la luce, circondata dai suoi sostenitori in festa. I promotori della campagna per la sua liberazione, tra cui molti paesi occidentali, hanno buoni motivi per esultare. Ma questo non an-cora un momento decisivo della storia birmana. Non ancora arrivato quel momento Mandela al quale alcuni han-no creduto di assistere.Nelson Mandela fu liberato perch il regime sudafricano aveva capito che la partita era inita e lapartheid non era pi sostenibile. Il regime militare birmano, invece, deciso a restare al potere. Le elezioni indette dalla giunta sono state una trufa. Un generale in doppiopetto diventato primo ministro e, allettati dalle opportunit commerciali oferte dalla Birmania, alcuni paesi si dichiareranno presto disponibili ad allentare le sanzioni. Questo era uno degli obiettivi che hanno portato alla liberazione di Aung San Suu Kyi.La leader birmana un simbolo di speranza, forza e fermezza. Ma i generali avranno anche previsto che questo sim-bolo del passato possa avere diicolt a confrontarsi con lattuale realt del pae-se. Il suo partito, la Lega nazionale per la democrazia, diviso e non ha contestato le elezioni. E daltronde Aung San Suu Kyi stata arrestata gi due volte: quindi se dar problemi, potrebbe tornare tra i due-mila prigionieri politici che sono ancora in carcere. La leader birmana deve af-frontare ostacoli enormi, ma sar messa alla prova anche la forza danimo di chi la sostiene. I generali usano il gesto simbo-lico della liberazione per coprire le mano-vre volte a consolidare il controllo sul pae se. Gli amici di Aung San Suu Kyi non devono permettere che la solidariet sva-nisca quando le grida di gioia si saranno spente. ufpNon ancoraMandelaQuandomipresentai,AungSan SuuKyimirivolseunodeisuoi famosisorrisimalgradofosse esausta. Mi saluti i miei amici dellIndependent, disse. Era il 7 maggio 2002. Ci trovavamo in una stanzetta della sede del suo partito, la Lega nazionale per la democrazia, vicino alla pagoda Shweda-gondiRangoon.Inquellostessoufficio scalcinato il 14 novembre 2010 Suu Kyi ha tenuto il suo primo discorso dopo il rilascio dagli arresti domiciliari.Allepocalanostrachiacchieratanon dur pi di mezzora e, per sua scelta, par-lammo solo di politica: il dialogo con il regi-me, i suoi progetti, i possibili sviluppi della situazione. Era uno dei rari momenti di spe-ranza nel mezzo secolo di tirannia birmana. Uno di quei momenti in cui sembrava che dialogo e riconciliazione, parole con cui Suu Kyi bombardava da anni la giunta, potesse-ro signiicare qualcosa. Nel 2003, invece, tornata agli arresti e ci rimasta ino al 13 novembre 2010.In questi anni non ho mai dimenticato quel breve incontro. Dopo il rilascio di Aung San Suu Kyi, nel 2002, stavo dando unoc-chiata intorno alla sede della Lega naziona-leperlademocrazia.Ceranoimilitanti impegnati a confezionare le bandiere con vecchie macchine da cucire e mi avventurai in lunghe e tortuose conversazioni con diri-genti di partito dai nomi impossibili. Poi, senza preavviso, eccola l: un grido dalla porta, tutti in piedi disposti in due ile, e lei pass in mezzo, veloce, dritta come un fu-so, lombra di un sorriso sulle labbra. Quin-di svan sulle scale dietro alluicio.Il personaggio di Aung San Suu Kyi sta-to sempre avvolto da unaura di poesia che non ha afatto oscurato la sua azione politi-ca. La poesia cera gi allinizio: minuta e delicatabellezza,figliadelgeneraleche Attualit18 Internazionale 873 | 19 novembre 2010aveva strappato la Birmania ai giapponesi e ai britannici prima di essere assassinato, iore sbocciato per guidare il movimento democratico come sogno proibito di una studentessa attivista, la donna dalla squisi-ta eleganza con giacca e sarong sempre coordinati e un rametto di gelsomino tra i capelli che brillava sul tetro sfondo di una terra povera. Cera la poesia nellaprile del 1989, quando Aung San Suu Kyi cammin da sola per le vie di Danubyu, mentre i so-stenitori guardavano spaventati sul marcia-piede, verso i soldati pronti a sparare, inch un uiciale annull lordine allultimo mo-mento.Master in letteraturaAungSanSuuKyidiventataleroina dellinsurrezione birmana del 1988 senza volerlo. Si trovata al posto giusto nel mo-mentogiusto.Nelmarzodel1988aveva appena cominciato un master in letteratura birmana moderna alla School of oriental and african studies di Londra. Non poteva studiareatempopienoperchabitavaa Oxford e i suoi doveri di madre di due ado-lescenti e di moglie del tibetologo Michael Aris la occupavano a tempo pieno. I ragazzi, soprattutto Kim, il pi piccolo, richiedeva-La donna che diventleader per casoNel 1988 Aung San Suu Kyi torn in Birmania da Londra per assistere la madre. Da allora guida lopposizione al regimePeter Popham, The Independent, Gran Bretagnano molte attenzioni e un costante incita-mento a fare i compiti, mentre Michael era un sognatore, un marito poco pratico che dipendeva per quasi tutto da Suu la birma-na(comelachiamavaunacaraamicadi Oxford per distinguerla dalle altre Sue).Niente lavrebbe allontanata dai lavori domestici. Solo un richiamo emotivo fu pi forte. Arriv nel marzo del 1988. Una sera unamica la chiam da Rangoon per dirle che la madre, Daw Khin Kyi, aveva avuto un infarto ed era in ospedale. Suu, che andava in Birmania ogni estate con i igli, conosce-va bene gli ospedali del suo paese: senza una famiglia vicina i pazienti non mangia-vano. Il giorno dopo part. E da allora non pi tornata in Inghilterra.Il suo arrivo coincise con lapice di quel-le proteste studentesche che in cinque mesi erano diventate una vera e propria rivolta, quantodipivicinoaunarivoluzioneil paeseavessevissutodallindipendenza. Unarivoltaspontanea,anarchica,senza leader e sempre pi violenta. In quei mesi Suu si lasci convincere ad avere un ruolo. Era la decisione pi importante che avesse mai preso. Fin dallinfanzia aveva capito che la sua famiglia aveva qualcosa di spe-ciale. Il padre, Aung San, era stato ucciso quando lei aveva due anni. Di lui aveva solo ricordivaghi.Quellosquarcioprofondo nella sua famiglia era lo stesso che si era aperto nella societ birmana. Era il motivo, o uno dei motivi, per cui lindipendenza era cominciata in modo stentato e caotico, con il dolce ma confuso U Nu come primo mini-stro. Aung San, il generale forte, geniale e pragmatico, avrebbe avuto idee pi chiare sulla guida del paese.Nel 1958, quando Suu aveva tredici anni, arriv lesilio. Su richiesta di U Nu, il capo dellesercito Ne Win aveva assunto il con-trollo del governo per ripristinare lordine. Con il senno di poi evidente che Ne Win stava preparando il terreno per impadronir-sidelpotereassoluto.Cosachefecenel 1962. Una delle sue prime misure fu aida-re alle persone scomode alte cariche diplo-matiche lontano da casa. Cos Daw Khin 1989 La giunta militare mette Aung San Suu Kyi agli arresti domiciliari.1990 La Lega nazionale per la democrazia (Lnd), guidata da Suu Kyi, vince le elezioni ma la giunta non riconosce il risultato del voto.1991 Suu Kyi vince il Nobel per la pace.1995 La leader dellLnd viene rilasciata. 2000-2002 Secondo periodo di arresti domiciliari.2003 Dopo gli scontri tra la polizia e lLnd, Suu Kyi viene arrestata e ottiene i domiciliari per motivi di salute.2007 Il periodo di detenzione viene esteso per due volte, ino al 2009.2009 Poco prima della ine della pena, Suu Kyi condannata ad altri 18 mesi di detenzione per aver violato le regole dei domiciliari ospitando un estraneo in casa.Da sapere Internazionale 873 | 19 novembre 2010 19Kyi fu mandata in India, dove divent la pri-ma donna birmana a fare lambasciatore.Fu senza dubbio un esilio dorato. Suu Kyi trasse enormi beneici dal contatto con il mondo intellettuale indiano. Daw Khin Kyi non perse occasioni per parlare del pa-dre alla iglia. Lentamente, durante ladole-scenza in India e poi a Oxford, sono emerse le caratteristiche della donna che oggi. Su insistenza della madre, ricevette unistru-zione in tutte le discipline adatte a una ra-gazza educata allantica: pianoforte, equi-tazione, sartoria, cucina. Divent una fana-tica di Sherlock Holmes e di Agatha Chri-stie. La sua bellezza rainata si manifestava in tutto il suo splendore. Il suo cammino cosparso di corteggiatori respinti, e perino i ragazzi che le piacevano dovevano fare i conti con una ragazza molto allantica: ri-iutava lalcol e il sesso prima del matrimo-nio.In una serie di lettere inviate a Michael Aris prima di sposarlo, Suu scrive che prima o poi il suo paese avrebbe avuto bisogno di lei e che in quel caso la Birmania avrebbe avuto la precedenza sul matrimonio. Fino al 1988, per, lidea di quello che poteva fa-re per la Birmania rimase molto vaga. Aung San Suu Kyi voleva fondare una catena di biblioteche pubbliche e un programma di borse di studio allestero per i giovani bir-mani. A Oxford aveva studiato ilosoia ed economia, ma non aveva mai avuto nessun impegno sindacale o fatto attivit politica. Il profondo senso del dovere si era concen-trato sulla famiglia.Le ambizioni cominciarono a destarsi nel 1986, quando accett una borsa alluni-versit di Kyoto per studiare i documenti del padre conservati negli archivi giappo-nesi. Gli studenti birmani le raccontavano la situazione sempre pi tragica del suo pa-ese, trattandola con un misto di rispetto e di speranza. Cosa avrebbe fatto con quel no-me? Due anni dopo, a Rangoon, ricevette pressioni simili. Mentre i corpi degli stu-dentimassacratisiaccumulavanoperle strade,iumidipersonepassavanosotto casa sua, chiedendole di intervenire. E il 26 agosto 1988 Aung San Suu Kyi si decise. Alla pagoda Shwedagon tenne il primo vero di-scorso della sua vita davanti a un milione di persone. Aveva un talento naturale. ufpPeter Popham un giornalista dellIn-dependent. Sta scrivendo una biograia di Aung San Suu Kyi. Il libro uscir nel 2011 per la casa editrice Rider.La giunta Negli ultimi ventanni Suu Kyi ha provato, senza successo, a dialogare con la giunta. Oggi dovrebbe cercare di coinvolgere nuove personalit del mondo accademico ed economico per avere un ampio consenso sulla riconciliazione na-zionale in tutto il paese. Prigionieri politici La liberazione dei 2.100 detenuti politici ancora in carcere dovrebbe essere la priorit della leader dellopposizione (il giorno dopo il suo rila-scio, Suu Kyi ha dichiarato che come pri-ma cosa si occuper di loro). Unit nazionale e conlitto etnico ar-mato In passato Suu Kyi ha gi afermato di voler tenere una nuova conferenza di Panglong per ristabilire lunit tra le et-nie del paese (la prima risale al 1947, quando i leader di alcune etnie sincontra-rono a Panglong, nellattuale stato Shan, in Birmania, con il generale Aung San, ca-po del governo ad interim, e irmarono un accordo di collaborazione per afrancarsi rapidamente dalla Gran Bretagna e getta-re le basi per luniicazione della Birma-na). I recenti scontri tra i militari della giunta e un gruppo di fuoriusciti delleser-cito buddista democratico karen (Dkba) dimostrano la necessit di mettere ine al conlitto armato. Suu Kyi dovrebbe con-centrarsi sul dialogo con tutti i gruppi etni-ci per dare vita alla seconda conferenza di Panglong.Divisioni politiche Con le ultime elezio-ni le forze democratiche si sono divise tra chi ha boicottato il voto e chi lha solo con-testato. Come capo dellopposizione, Aung San Suu Kyi dovrebbe cercare di ri-avvicinare le due parti. Innanzitutto ri-componendo la frattura tra la Lega nazio-nale per la democrazia (Lnd) e la Forza de-mocratica nazionale (Ndf ), formata da chi era contrario al boicottaggio. Inoltre do-vrebbe includere i nuovi partiti, nati di re-cente, nel processo di riconciliazione.Nuova costituzione e risultato del vo-to La costituzione voluta nel 2008 dalla giunta antidemocratica e il voto del 7 no-vembre fasullo. Suu Kyi dovrebbe formare unampia alleanza politica per afrontare questioni costituzionali e parlamentari.Sanzioni, aiuti e comunit internazio-nale Aung San Suu Kyi ha cercato in pas-sato di trovare un modo per far togliere le sanzioni economiche che colpiscono la popolazione. Dovrebbe lavorare per la lo-ro eliminazione e formulare una chiara politica sugli aiuti umanitari internaziona-li. Inoltre dovrebbe cercare di aprire di pi il paese alle agenzie umanitarie e ai loro programmi.The IrrawaddyVademecum per il futuroDa sapereSOE ZEyA TuN (REuTERS/CONTRASTO)Rangoon, 16 novembre 2010. Suu Kyi incontra i leader etnici del suo partito20 Internazionale 873 | 19 novembre 2010 Europa questoilrimpastocheNicolas Sarkozy sognava sei mesi fa? Si-curamente no. Dalla nascita della quinta repubblica, nessun presi-dente aveva mai annunciato un rimpasto con tanto anticipo. Questo ha spinto molti membri del governo a preoccuparsi pi del loro futuro politico che della loro attivit. E adesso le cose si sono complicate per il capo dello stato.Largamente battuto alle elezioni regio-nali di marzo, Sarkozy ha cercato di reagire. Durante lestate ha rilanciato il tema della sicurezza, che durante la campagna eletto-rale del 2007 gli aveva permesso di attinge-re al serbatoio elettorale del Front national (Fn). Poi ha mostrato la sua determinazione riiutando ogni compromesso sulla riforma delle pensioni. Inine ha puntato sul presti-gio internazionale grazie alla presidenza del G8 e del G20.Ma questa volta la sicurezza si ritorta contro di lui. La linea dura nei confronti dei rom ha suscitato dei dubbi perino in Alain Jupp (appena rientrato nel governo). Mal-grado otto giornate di sciopero contro lab-bassamento dellet pensionabile a 60 an-ni, Sarkozy ha tenuto testa alla contestazio-ne e il 9 novembre ha promulgato la legge. Ma Eric Woerth, il padre della riforma, stato costretto a lasciare il governo, anche per lo scandalo Bettencourt. Quanto al G8 e al G20, presto per dire se ofriranno una ciambella di salvataggio a Sarkozy.Quelchecertochelastrategia dellEliseo fallita. Dopo queste dimostra-zioni di fermezza, apprezzate dallala pi a destra dellUnione per un movimento po-polare (Ump), il capo dello stato voleva au-mentareilpesodeicentristiprovenienti dallUnioneperlademocraziafrancese (Udf ).Lideaeradilanciareilministro dellambiente Jean-Louis Borloo come pre-mier al posto di Franois Fillon. Lobiettivo era puntare sul sociale, come chiedeva la componenteliberaledellamaggioranza. Ma Sarkozy si scontrato con lopposizione dei parlamentari dellUmp provenienti dal Raggruppamento per la repubblica (Rpr) e dello stesso Fillon.Il duello ha avuto conseguenze impor-tanti: Sarkozy si visto imporre Fillon dai deputati, cosa che ricorda pi le pratiche della quarta repubblica che la tradizione gollista. Richiamato a Matignon, Fillon ha Sarkozy indebolitopensa solo al 2012Il rimpasto voluto dal presidente ha prodotto un governo pi schierato a destra, che invece di risolvere i problemi del paese si occuper della campagna elettoraleOlivier Bifaud, Le Monde, Franciadato vita a un nuovo governo pi in sintonia con le sue idee. Sono initi i tempi in cui il presidente paragonava il primo ministro a un semplice collaboratore. La vendetta un piatto da servire freddo.Impegno svuotatoOrmai non resta pi niente dello spirito di apertura del 2007. Il rimpasto ministeriale ha prodotto un governo schiacciato sullRpr. Le poche poltrone attribuite alla compo-nente centrista dellUmp Michel Mercier alla giustizia e Maurice Leroy per le citt non modiicano il quadro. Lultimo afondo stata la sostituzione di Borloo con Natha-lie Kosciusko-Morizet, che aveva denuncia-to la mancanza di coraggio del ministro su-gli ogm. E comunque al ministero dellam-bientestatarevocatalacompetenza sullenergia. Limpegno di mettere lecolo-gia al centro dellazione di governo ormai completamente svuotato.Ilveroobiettivodelnuovogoverno preparare la campagna elettorale. Lesecu-tivo ha diciotto mesi per ridare popolarit a un presidente indebolito, in crisi nei son-daggi. Ma forse preferir puntare a un cam-biodellaguardiaallEliseo:ilpianobsi chiama Franois Fillon. u adru Il 14 novembre 2010 il presidente francese Nicolas Sarkozy ha deciso un ampio rimpasto per rilanciare lazione del governo in vista delle elezioni presidenziali del 2012. Franois Fil-lon stato confermato premier, mentre il mini-stro dellambiente Jean-Louis Borloo, che pun-tava a sostituirlo, ha lasciato lesecutivo. Il mi-nistro degli esteri Bernard Kouchner stato so-stituito da Michle Alliot-Marie, quello della difesa Herv Morin dallex premier Alain Jup-p. Il nuovo governo ha 22 ministri e otto segre-tari di stato.Da saperePIERRE HOUNSFIELD (GAMMA/CONTRASTO)La ministra dellambiente, Nathalie Kosciusko-Morizet Internazionale 873 | 19 novembre 2010 21GRECIAVincono gli astensionisti Come gi al primo turno, il bal-lottaggio per lelezione dei sin-daci stato favorevole al Partito socialista (Pasok), anche in citt come Atene e Salonicco da sem-pre feudi di Nuova democrazia (Nd). una svolta storica, ri-conosce Kathimerini, vicino alla destra moderata. Il governo socialista di Giorgos Papan-dreou si raforzato e potr at-tuare i drastici tagli economici chiesti dal Fondo monetario in-ternazionale. Ma il vero vincito-re del voto lastensionismo, che ha raggiunto il 50 per cento.UNIONE EUROPEABocciato il bilancio I negoziati tra gli stati membri e il parlamento europeo sul bi-lancio dellUe per il 2011 sono naufragati il 15 novembre, scri-ve Le Monde. La Commissione europea dovr ora preparare una nuova bozza, e nel frattem-po i primi mesi del prossimo an-no saranno inanziati sulla base del budget 2010. Gli stati mem-bri hanno riiutato di concedere agli eurodeputati pi poteri sul bilancio. In particolare Gran Bretagna e Paesi Bassi hanno respinto laumento delle risorse dellUnione attraverso nuove tasse. I governi europei hanno cos limitato lincremento del bilancio al 2,92 per cento, scri-ve il quotidiano belga Le Soir, anche se il parlamento euro-peo aveva chiesto il doppio.IN BREVESpagna L11 novembre co-minciato il processo al leader in-dipendentista basco Arnaldo Otegi (nella foto), accusato di apologia del terrorismo. Otegi era il portavoce del partito Bata-suna. Gran Bretagna Il 16 novembre il governo ha annunciato che ri-sarcir sedici ex prigionieri di Guantanamo che hanno accusa-to le forze di sicurezza britanni-che di complicit nelle torture subite nella base statunitense.Russia Sette poliziotti e quattro ribelli islamici sono morti l11 novembre nei combattimenti a Makhachkala, la capitale del Daghestan, nel Caucaso russo. Trentanni dopo la sua fondazione, il partito dei Verdi non riesce a credere ai recenti successi. Nel 1990 lex cancelliere Helmut Schmidt non lo deiniva neanche un partito, ma un gruppo di idioti, che saranno presto dimenticati, scrive Der Spiegel. Oggi nei sondaggi supera il 20 per cento dei consensi, ed la terza forza del paese. Supera i socialdemocratici (Spd) a Berlino e nel Baden-Wrttemberg. Amministra il Nord Reno-Westfalia con lSpd, governa con i cristianodemocratici (Cdu) ad Amburgo e fa parte della coalizione di maggioranza nel Saarland (con Cdu e liberali). La forza dei Verdi non consiste tanto nel loro programma. Sulle questioni economiche, per esempio, sono piuttosto deboli. Attraggono gli elettori perch danno limpressione di essere dalla parte giusta. Inoltre, alcuni punti sui quali si sono battuti come il biologico, le zone a traico limitato o gli asili autogestiti fanno ormai parte della quotidianit. Ora si tratta di capire se il partito in grado di afrontare temi pi complessi, come il lavoro o lintegrazione degli immigrati. GermaniaIl miracolo verdeDer Spiegel, GermaniaITALIAREP. CECATURCHIAUNGHERIAGRECIAROMANIABULGARIAAUSTRIAALBANIARUSSIASERBIABOSNIAIl gasdotto South Stream400 kmPeTROS GIANNAkOURIS (AP/LAPReSSe)J.J. GUILLeN (AFP/GeTTy IMAGeS)BULGARIAUn gasdotto per Putin In poche ore di visita a Soia, il premier russo Vladimir Putin ha registrato una vittoria sul recal-citrante collega bulgaro Boiko Borisov, scrive il quotidiano bul-garo Dnevnik. I due premier hanno stabilito che il gasdotto NATOIncertezza nucleare Il 19 e il 20 novembre si svolger a Lisbona il vertice della Nato, incentrato sui nuovi obiettivi dellorganizzazione, ma anche sui tagli alla difesa decisi da molti paesi europei, scrive il Fi-nancial Times. Si discuter anche della questione delle armi nucleari non strategiche statuni-tensi presenti in cinque paesi eu-ropei (Belgio, Paesi Bassi, Ger-mania, Italia e Turchia), scrive Manlio Dinucci su Voltairenet.org. I primi tre paesi hanno de-ciso di chiedere il trasferimento delle armi americane. Questo lascia pensare che potrebbero i-nire nei due paesi rimanenti: Ita-lia e Turchia (nelle basi di Avia-no e Incirlik). South Stream, fortemente volu-to da Mosca, raggiunger il terri-torio dellUnione europea pas-sando per la Bulgaria. I due pae-si daranno vita a una societ mi-sta a quote paritarie che gestir la costruzione dellinfrastruttu-ra. Borisov ha dato il via libera al progetto senza ottenere in cam-bio le tanto sperate forniture di gas russo a prezzi di favore. Lin-vestimento costituisce un pe-sante onere inanziario per la Bulgaria, senza che sia ancora chiaro quali saranno le entrate generate dai diritti di transito, aggiunge il quotidiano. La Rus-sia ha lanciato un monito alla Bulgaria, lasciando intendere che se il progetto non dovesse procedere come vuole Mosca, c sempre la possibilit di far transitare il gasdotto attraverso la Romania.22 Internazionale 873 | 19 novembre 2010 Africa e Medio OrienteL11 novembre i leader politici ira-chenihannoraggiuntounac-cordosullattribuzionedelle principali cariche dello stato. Il parlamento ha rieletto il curdo Jalal Talaba-ni come presidente della repubblica, che ha designato lo sciita Nuri al Maliki per forma-re il nuovo governo. Al sunnita Osama al Nujaii, del blocco Al Iraqiya guidato dellex premier Iyad Allawi, andata la presidenza delparlamentomentreAllawiguideril consiglio nazionale per le politiche strategi-che, un organo di nuova creazione. Laccor-do mette ine a una crisi politica lunga otto mesi e dovrebbe portare alla formazione di un governo di unit nazionale. Ma anche la prova che in Iraq le alleanze confessiona-li continuano a prevalere sulle regole della democrazia.Inoltre,moltiesponentidel mondo politico iracheno hanno gi espres-so dei dubbi sulleventualit che un governo del genere possa durare a lungo. Il vincitore senza poteriChi esce sconitto da questi accordi Alla-wi,illeaderdiAlIraqiya,cheraggruppa forze e personalit laiche appartenenti a comunit diverse. La sua coalizione ha ot-tenuto il maggior numero di voti alle elezio-ni del 7 marzo 2010 ma questo risultato non si tradotto in nuovi incarichi istituzionali. Al Maliki, invece, riuscito a imporsi come primoministrograzieallappoggiodelle forze confessionali sciite: il movimento di Moqtada al Sadr e il Consiglio supremo isla-micoiracheno.DopoavercontestatoAl Maliki per due anni, le due formazioni han-no messo da parte i loro risentimenti su in-vito di Teheran. Con questo compromesso, anche i curdi ottengono buoni risultati. So-no riusciti infatti a consolidare lidea che la presidenza della repubblica debba spettare a uno di loro. Questo fatto sar considerato sempre di pi come un diritto legittimo da nonmettereindiscussione.Lartefice dellaccordo stato Massud Barzani, presi-dente della regione autonoma del Kurdi-stan e leader del Partito democratico del Al Maliki confermato premier grazie allappoggio dellIranLa crisi politica in Iraq sembra avvicinarsi alla ine. Ma laccordo che dovrebbe portare alla formazione di un governo di unit nazionale estremamente fragile Al Quds al Arabi, Gran BretagnaKurdistan, che ha ospitato a Erbil i colloqui tra le varie forze parlamentari. Figura chia-ve della politica irachena, Barzani riuscito ad aumentare il peso dei curdi sulla scena politicanazionaleeatenerelontanodal Kurdistan il suo principale rivale, Jalal Tala-bani,leaderdellUnionepatriotticadel Kurdistan, che rimarr a Baghdad. lIran, per, ad aver fatto la parte del leone. stato chiaro in dallinizio che il go-verno di Teheran preferiva Al Maliki come premier e si opponeva alla nomina di Allawi come presidente. Ed riuscito a fare in mo-do che le cose andassero come voleva, di-mostrando di avere un ruolo fondamentale nellapoliticairachena.Eppure,Teheran non ha contribuito in nessun modo al rove-sciamento del regime di Saddam Hussein e gli Stati Uniti hanno fatto per il governo ira-niano quello che non era riuscito a ottenere con otto anni di guerra (1980-1988).Si potrebbe pensare che questo accordo apra una nuova fase nella storia dellIraq, favorendo unautentica riconciliazione na-zionale e lavvio delle riforme necessarie a mettere ine alla corruzione, allineicienza dei servizi pubblici e alla mancanza di sicu-rezza. Ma guardando al passato non c da essere ottimisti. gimHADI MIzBAN (AP/LAPRESSE)In attesa della prima seduta del parlamento di Baghdad, il 14 giugno 2010Alleanza nazionale la principale coalizione sciita in parlamento. nata dopo le elezioni del 7 marzo 2010 dallunione tra lAlleanza per lo stato di diritto di Nuri al Maliki e lAlleanza nazionale irachena, in cui sono conluiti i seguaci di Moqtada al Sadr. Controlla 159 seggi su 325.Al Iraqiya lalleanza che si formata intorno allex premier sciita laico Iyad Allawi, che sostenuto dai leader sunniti che lo considerano in grado di opporsi allinluenza di Teheran. Controlla 91 seggi.Alleanza del Kurdistan formata dal Partito democratico del Kurdistan di Massud Barzani e lUnione patriottica del Kurdistan di Jalal Talabani. Controlla 43 seggi.Unit dellIraq una coalizione di forze nazionaliste guidata dal ministro dellinterno Jawad Bolani. Controlla 4 seggi.BbcDa sapere Internazionale 873 | 19 novembre 2010 23GUINEALe promesse di Alpha Cond Il 15 novembre la commissione elettorale di Conakry ha annun-ciato che il vincitore delle prime elezioni presidenziali democra-tiche in Guinea Alpha Cond, 72 anni, di etnia malink, da sempre allopposizione. Cond ha ottenuto il 52,5 per cento dei voti contro il 47,4 per cento dellavversario Cellou Dalein Diallo, di etnia peul, che in un primo tempo si era proclamato vincitore. In alcune regioni a maggioranza peul ci sono stati violenti scontri tra i sostenitori di Diallo e la polizia, in cui sono rimaste uccise almeno sette persone (nella foto, una famiglia malink scappa dagli scontri con i peul a Conakry). Il 17 novembre stato proclamato lo stato demergenza su tutto il territo-rio ino alla pubblicazione dei risultati deinitivi delle elezioni. Cond, scrive Le Potentiel, ha promesso di essere il presidente dellunit nazionale. Tra le side pi importanti che dovr afron-tare, ci sono la risoluzione delle divisioni etniche, lo sfruttamen-to razionale delle risorse mine-rarie e la lotta alla povert.Jerome DelAy (Ap/lApresse)OceanoAtlanticoMALISENEGALLIBERIASIERRA LEONEGUINEABISSAUGUINEAConakry150 kmKankanCondDiallo Il voto per regioniNel mondo musulmano la festa dellAid al Adha, che segna la ine del mese del pellegrinaggio alla mecca e ricorda la prova superata dal profeta Abramo, celebrata con il sacriicio di animali. Questanno in egitto linizio dei festeggiamenti, il 16 novembre, ha coinciso con lavvio della campagna per le elezioni politiche del 28 novembre e con un aumento folle dei prezzi della carne, fa notareAl Shorouq. Un caso o il frutto di una chiara volont politica? Di certo, il partito nazionale democratico (pnd) del presidente Hosni mubarak, al potere da pi di trentanni, ne ha approittato per parlare alla pancia degli elettori. Il sottosegretario agli afari militari said mashaal, candidato del pnd nella regione di Helwan, ha organizzato vendite di carne a prezzi stracciati. Un altro politico del partito governativo ha distribuito sessanta chili di carne ai lavoratori di un quartiere del Cairo. A sohag, invece, un candidato indipendente ha fatto una vera opposizione allegiziana: mentre lavversario ofriva un chilo di carne in cambio di un voto, lui ne regalava uno di carne e uno di pomodori. EgittoLa pancia del popoloAl Shorouq, Egitto luna di notte in Israele, ma io sono a san Diego, negli stati Uniti, e sono le tre del pome-riggio. ricevo un messaggio al computer con una domanda in ebraico: Insonnia?. sh. Ho gi parlato di lui in passato. sette anni fa, quando aveva appena lasciato leserci-to, mi ha spedito unemail: Disapprovo tutto quello che scrive, ma non trovo le parole per ribattere. Ci incontriamo per un caf?. Non pensava che lavrei fatto. Invece ci sono andata. Da allora ci siamo in-contrati molte volte, e piano piano sh si allontanato dalle comode posizioni dellopinio-ne pubblica dominante.Dunque sh, che non sa do-ve mi trovo, mi scrive nel cuo-re della notte israeliana.sono a san Diego. e tu perch non dormi?.sono a sion, per insegnare ai sionisti.I sionisti dovrebbero dor-mire di notte, per essere bravi occupanti di giorno.Anche i sionisti sofrono dinsonnia.Ieri, durante una confe-renza, ho elencato le aziende che speculano sulloccupazio-ne. Forse dovrei aggiungere il mio nome allelenco.Gi. Alla ine scopriremo che loccupazione una cospi-razione tua e di Gideon levy.Come mai sofri dinson-nia? Ti hanno richiamato come riservista?.piantala. lultima volta che mi hanno chiamato, i colo-ni mi hanno dato del nazista.Ti mander un link con una ninna nanna.sei un tesoro, grazie.ecco il link: intern.az/deGTj4. un video, guardatelo! nmDa San Diego Amira HassNinna nannaIN BREVECamerun Il 17 novembre sei persone sono morte nellattac-co a una piattaforma petrolifera al largo della penisola di Bakas-si. lazione stata attribuita ai ribelli dellAfrica marine com-mando (Amc). Madagascar Il generale Nol rakotonandrasana ha dichiara-to il 17 novembre di aver preso il controllo dello stato ma le au-torit hanno smentito. erano in corso le operazioni di voto per il referendum costituzionale. Nigeria Il movimento per lemancipazione del delta del Niger (mend) ha rivendicato il 16 novembre il rapimento di sette persone durante lattacco a una piattaforma dellazienda statunitense exxonmobil.Rdc Il 17 novembre 23 civili so-no morti in un attacco dei ribel-li hutu ruandesi nel Nord Kivu.Somalia Il 17 novembre 21 civi-li sono morti nei combattimenti tra islamisti e soldati dellUnio-ne africana a mogadiscio.Striscia di Gaza Un miliziano islamista, Islam yassin, stato ucciso insieme al fratello il 17 novembre in un raid aereo israe liano a Gaza.24 Internazionale 873 | 19 novembre 2010AmericheLa giungla alla foce del iume San Juan sembra di poco valore. Ma perilpresidentedelNicaragua Daniel Ortega, questa palude si sta rivelando utile. La riva destra del iume segna il conine tra il Nicaragua e la Costa Rica. I due paesi si contendono i diritti di navigazione da pi di un secolo. Ma alla ine di ottobre il Nicaragua passato ai fatti: un gruppo di nicaraguensi che dragava il iume si accampato sulla sponda costaricana con la protezione di una cinquantina di soldati. La Costa Rica ha inviato sul luogo settanta poliziotti e si rivolta allOrganizzazione degli stati americani (Osa), che ha chiesto il ritiro del Nicaragua entro il 27 novembre e lapertura di colloqui. Secondo il coman-dante Edn Pastora, il Comandante Zero della guerriglia sandinista, Google maps indicava che il campo era in territorio nica-raguense. Google ha ammesso unimpre-cisionenellasuamappa,sottolineando per che non ci si pu basare su queste map-pe per decidere un intervento militare. In-tanto a Managua Ortega si gode il suo mo-mentodisuccesso:perlaprimavoltain quattro anni, il 3 novembre ha ottenuto il consenso unanime in una votazione nellAs-semblea nazionale. Proprio in coincidenza con lapertura della campagna elettorale.Secondo la costituzione del Nicaragua, un presidente pu essere rieletto per due mandati non consecutivi. Ortega, che ha governato dal 1985 al 1990 ed stato rielet-to nel 2006, non pu ripresentarsi. Ma lex leader sandinista ha cercato di abolire le li-mitazioni costituzionali alla sua rielezione. Non riuscendo a ottenere la maggioranza in parlamento, si rivolto ai suoi alleati nel-la corte suprema: i giudici hanno stabilito che il divieto di rielezione vola i suoi diritti umani. Il presidente ha quindi prorogato illegalmente i mandati di questi giudici. Per giustiicare questa scelta, i leader del parti-to sandinista hanno ordinato la stampa di una costituzione riscritta (ma falsa) durante una festa nazionale a settembre. Le autorit elettorali hanno accettato la candidatura di Ortega per il 2011.Rivoluzione traditaIl presidente il favorito. Nonostante la ri-duzione degli aiuti occidentali per non aver rispettatolacostituzione,Managuapu contare sulle donazioni del Venezuela, che si aggirano intorno ai 400 milioni di dollari allanno. Grazie a questi fondi, gestiti attra-verso una societ privata, Ortega regala ri-vestimenti di zinco per i tetti delle case e capidibestiame,oltreagarantiretarife contenute per i mezzi pubblici.Lopposizione,divisaalleelezionidel 2006, ha trovato un possibile candidato: Fabio Gadea, 80 anni. Il noto giornalista radiofonicounconservatorepopolare nelle zone rurali del paese, dove di solito lopposizione non vince. Gadea non ha an-cora parlato del suo programma, al di l del-le accuse a Ortega. I suoi consiglieri hanno una speranza, che sembra inverosimile: eli-minando la corruzione e lineicienza, lop-posizione potr contare sullo stesso potere economico del Fronte sandinista di libera-zione nazionale (Fsln) anche senza laiuto del Venezuela. Ortega in testa a tutti i son-daggi, ma non vuole correre rischi. I gradi pi alti della polizia sono stati rimpiazzati con nomi vicini allFsln; lattuale capo della polizia una donna molto rispettata, ma il suo mandato si concluder prima delle ele-zioni. Lesercito viene corteggiato con astu-zia, dando incarichi ministeriali ai generali in pensione.Secondo Vilma Nez, presidente del Centro nicaraguense de derechos huma-nos, i dissidenti sono minacciati dai Consi-gli per il potere popolare. Ortega un truf-fatore. Questa rivoluzione non ha niente a che vedere con quella sandinista, conclude Nez, prigioniera politica durante la ditta-tura della famiglia Somoza. uscTensione al conine tra Nicaragua e Costa RicaDa ine ottobre una cinquantina di soldati del Nicaragua sono accampati sulla sponda costaricana del iume San Juan. La giustiicazione: un errore di Google mapsThe Economist, Gran BretagnaELMER MARTINEZ (AFP/GETTy IMAGES)Il iume San Juan Internazionale 873 | 19 novembre 2010 25CUBAArnaldo Ramos libero Il 13 novembre il governo di Ral Castro ha liberato Arnaldo Ramos Lauzurique, un econo-mista di 68 anni condannato a diciotto anni di carcere nel 2003, scrive La Nacin. Ra-mos il primo dissidente del Gruppo dei 75 che Cuba accetta di liberare, grazie alla mediazio-ne della chiesa cattolica, senza chiedere la sua espulsione im-mediata dal paese.IN BREVEArgentina-Uruguay Il 15 no-vembre i governi dei due paesi hanno raggiunto un accordo per mettere ine alla disputa sulla fabbrica di cellulosa a Fray Ben-tos, in Uruguay. Secondo Bue-nos Aires, la fabbrica inquinava le acque del iume Uruguay, che segna il conine tra i due paesi.Canada L11 novembre stata inaugurata a Inuvik, nei Territo-ri del Nordovest, la moschea pi a nord del paese.Almeno due persone sono morte e una trentina sono rimaste ferite negli scontri scoppiati il 15 novembre a Cap- Hatien tra la popolazione e i caschi blu delle Nazioni Unite. Secondo lOnu, un soldato ha sparato per legittima difesa dopo essere stato attaccato da un gruppo di manifestanti armati. Gli haitiani accusano i peacekeeper nepalesi, arrivati ad Haiti a met ottobre, di aver portato il colera. La malattia ha gi provocato pi di mille vittime. Intanto, scrive La Jornada, stato confermato il primo caso di colera nella vicina Repubblica Dominicana. uHaitiScontri con i caschi blu EmILIO mORENATTI (AP/LAPRESSE)STATI UNITIUn annoda fame Pi di 50 milioni di cittadini sta-tunitensi vivono in unit fami-liari che nel 2009 hanno avuto diicolt a nutrirsi adeguata-mente. La cifra comprende 17 milioni di bambini, mezzo mi-lione dei quali sofre di carenze alimentari gravi, scrive il Wa-shington Post. Secondo il mi-nistero dellagricoltura statuni-tense, che ha difuso i dati, gli americani che nel 2009 si sono nutriti grazie ai food stamps, i buoni alimentari per le famiglie meno abbienti, sono 42 milioni, uno ogni otto abitanti.CANADAI dirittidegli indigeni Il Canada ha appoggiato ui-cialmente la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei po-poli indigeni, un documento non vincolante che ha lobiettivo di proteggere i diritti di circa 370 milioni di persone appartenenti ai popoli indigeni nel mondo. Approvata nel 2007 dopo 22 an-ni di negoziati, la dichiarazione aferma che i popoli indigeni hanno diritto alla propriet della terra e non possono essere sfrat-tati dai loro territori senza il loro consenso. Dopo la irma di Ca-nada, Australia e Nuova Zelan-da, solo gli Stati Uniti non hanno ancora approvato il documento, spiega il quotidiano La Presse.Port-au-Prince, Haiti. Un soldato dellOnuIn cifre (milioni)Unit familiari in cui c insicurezza alimentarePersone che vivono in unit familiari in cui c insicurezza alimentareBambini che vivono in unit familiari in cui c insicurezza alimentarePersone che hanno ricevuto buoni alimentari nel mese di dicembre 17,149,1 16,731,6 17,450,2 17,239,0 2008 2009Fonte: Us department of agricultureSono nata nel 1975, lanno del primo congresso del Partito comunista cubano. Nel 1986, quando il Pcc si riunito per la terza volta, cominciato il processo di rettiica degli er-rori.Nel 1991 il piatto forte stata la lessibilizzazione che ha permesso ai religiosi di en-trare nel partito, anche se la percentuale di credenti entrati nel Pcc stata pi bassa di quella degli iscritti che si sono tolti pubblicamente la ma-schera dellateismo. A causa del periodo speciale, abbiamo dovuto aspettare ino al 1997 per vedere la quinta riunione dellavanguardia organizzata della nazione cubana. Que-sta volta per redigere un docu-mento intitolato Per la de-mocrazia e i diritti umani che difendiamo. Unironia non da poco in un paese da cui non si pu uscire senza un per-messo e dove sono punite las-sociazione e lespressione del dissenso.Pochi giorni fa sono state pubblicate le linee guida del sesto congresso del Pcc. La piattaforma raforza liniziati-va privata e si preigge di dare pi libert ai lavoratori auto-nomi.La questione pi scottante poteva essere la rielezione di Fidel Castro come eterno lea-der del Pcc o la sua sostituzio-ne. ma le aspettative sono sfu-mate con lannuncio di una conferenza nazionale paralle-la al congresso, dove si afron-teranno le questioni interne al partito. Il vero congresso, di cui non si conoscono n luogo n data, sar questo e segner le nostre vite con la stessa ce-cit del passato. usbDallAvana Yoani SnchezSesto congresso26 Internazionale 873 | 19 novembre 2010 Asia e PaciicoIl Laos un paese chiuso e senza sboc-chi sul mare con 6,8 milioni di abitan-ti che vivono in povert. Sta provando a crescere con grandi investimenti in dighe, miniere e piantagioni, nella speran-za che creino lavoro, nuove entrate e pi tasse. Ma lo sviluppo, in buona parte ali-mentato dagli interessi della Cina e di altri paesi vicini, sta distruggendo lambiente e le fondamenta della produzione alimenta-re; recita lultimo rapporto dellagenzia svizzera per lo sviluppo e la cooperazione (Dsc). Dilaniato dai bombardamenti incessan-ti e dallo scoppio di decine di milioni di mi-ne antiuomo disseminate dagli statuniten-si durante la guerra del Vietnam, il Laos uno dei pochi stati socialisti a partito unico rimasti e uno dei paesi pi poveri al mondo. Circa il 41 per cento della popolazione ha meno di 14 anni. Lagricoltura di sussisten-za costituisce il 30 per cento del pil e impie-ga l80 per cento della forza lavoro. Nono-stante il rapido sviluppo, linsicurezza ali-mentare cronica non accenna a diminuire, anzi, sta aumentando. E anche lambiente ne paga il prezzo. Nel paese sono in funzio-ne dieci dighe che generano 669 megawatt di energia. Altre otto dovrebbero diventare operative entro il 2012, producendo 2.531 megawatt. Ne sono previste altre 19, e 42 sono al vaglio di studi di fattibilit, inan-ziati e sviluppati da paesi stranieri, tra cui Thailandia e Vietnam, che sperano di rica-vareprofittidallaproduzionedienergia elettrica. Altri paesi stanno cercando di approit-tare delle risorse minerarie del Laos. Cina e India sono alla ricerca di grandi giacimenti dipotassio,fondamentaleperprodurre fertilizzanti, a sud di Vientiane. I giacimen-ti potrebbero garantire quasi 50 miliardi di tonnellatediminerale.Ilsottosuolodo-vrebbe fornire anche 2,5 miliardi di tonnel-late di bauxite, usata per produrre lallumi-nio. La prima miniera gi in fase di costru-zione a opera di una compagnia controllata dallaChinanonferrusinternationalmi-ning. Il settore minerario dovrebbe arrivare a costituireil 10 per cento del pil entro la ine di questanno, secondo le stime del go-verno.Il paese pi interessato alle altre risorse del Laos la Cina. Pechino vorrebbe ricava-re soprattutto gomma, pasta di carta, com-bustibili e amido, trasformando il paesag-gio e lagricoltura. La prospettiva di buoni guadagni sta spingendo molti agricoltori a mettersi al servizio delle industrie trascu-rando le necessit alimentari del paese. Le aziende cinesi dello Yunnan hanno ottenu-to 166.700 ettari da coltivare a gomma in quattro province del nord. Altri investitori stanno facendo accordi con le autorit lao-tiane per concessioni di terreni destinati a piantagioni industriali. La conseguenza che le foreste natura-lisarannoridottealminimo.Linteresse degli investitori per gli alberi industriali po-trebbeandareincontroallobiettivodel governo di portare lestensione delle fore-ste da 9 a 12 milioni di ettari entro il 2010. Se per foresta sintende ununica specie di alberi che crescono insieme, allora questo obiettivo raggiungibile. Ma se sintende una grande variet di alberi e iori che cre-scono in simbiosi con la fauna in un ecosi-stema diversiicato, sar impossibile da re-alizzare, dice il rapporto della Dsc. Le dighe stanno cambiando lambiente con conseguenze sulla pesca e sullagricol-tura: i contadini sono obbligati a passare dalla coltivazione del riso in terreni asciutti a terreni sommersi a causa delle modiiche delterritoriodovutialledighe.Lerisaie stanno semplicemente scomparendo sotto lacqua. probabile che, dato il grado di povert del Laos e la grande quantit di risorse di-sponibili,questo tipo di investimenti au-menter, con efetti disastrosi. u rcLe industrie asiatichealla conquista del LaosLa Cina e altre potenze economiche investono in uno dei paesi pi poveri del mondo, ma ricchissimo di risorse naturali. Con gravi conseguenze ambientaliAsia Sentinel, ThailandiaNICk RAINS (CoRbIS)Il iume Nam Son a Vang Vieng, Laos Internazionale 873 | 19 novembre 2010 27sri lankasfollati e abbandonati Un anno e mezzo dopo la ine della guerra civile che ha deva-stato il nord del paese, i tamil sfollati vivono tuttora in condi-zioni precarie. Il Sunday Lea-der scrive che molti terreni non sono ancora stati restituiti ai le-gittimi proprietari. Chi riuscito a tornare in possesso della sua terra spesso ha trovato la casa distrutta. Delle 300mila perso-ne rinchiuse nei campi di sfollati dagli ultimi mesi di guerra ne ri-mangono ancora circa 20-30mi-la con scarse quantit di cibo, acqua ed elettricit. Il processo di riconciliazione con la mino-ranza tamil, annunciato dal pre-sidente Mahinda Rajapaksa, rimasto inora lettera morta, commenta Green Left.cinaDiscriminarenon reato Il primo cinese sieropositivo a denunciare un caso di discrimi-nazione sul lavoro ha perso la causa contro il dipartimento delleducazione della citt di Anqing. Luomo, neolaureato, aveva passato le prove per esse-re assunto come insegnante e solo dopo che i test medici han-no rivelato che afetto da hiv gli stato negato il lavoro. Il di-partimento, scrive il South China Morning Post, ha di-chiarato di aver agito nellinte-resse degli studenti. Luomo ha deciso di ricorrere in appello.corea Del suDesuliin aumento Il numero dei rifugiati nordcore-ani in Corea del Sud negli ultimi anni aumentato in modo espo-nenziale: mentre nel 1999 furo-no solo mille, recentemente hanno superato i 20mila. Il Ko-rea Herald scrive che il 68 per cento sono donne e che il 75 per cento ha tra i 20 e i 40 anni. Se-condo una legge approvata nel 1997, linserimento dei rifugiati nordocoreani prevede dodici settimane di adattamento prima che possano diventare cittadini sudcoreani. Per i primi cinque anni il governo fornisce sussidi e borse di studio. Secondo i dati del ministero delluniicazione, nel 2009 solo il 42 per cento dei nordcoreani sopra i 15 anni ha trovato un lavoro entro sei mesi dallarrivo.in breveAustralia L11 novembre lalta corte ha stabilito che i richie-denti asilo hanno il diritto di presentare ricorso nei tribunali nazionali contro la bocciatura della loro domanda decisa dai funzionari dellimmigrazione.Cina Almeno 53 persone sono morte il 15 novembre nellin-cendio di un grattacielo a Shanghai.Thailandia Il 16 novembre il governo ha estradato negli Stati Uniti il traicante di armi russo Viktor Bout. accusato di aver venduto illegalmente armi in Africa, Medio Oriente e Suda-merica.In Cina laumento di copie pirata dei best seller giapponesi rischia di rovinare i rapporti tra i due paesi anche sul fronte editoriale. Con il successo di libri come 1Q84, lultimo romanzo di Haruki Murakami, che nella prima edizione tradotta in cinese ha venduto un milione e 200mila copie, in Cina aumentano le vendite delle versioni piratate del romanzo. Secondo il settimanale Aera, a Pechino ci sono molti negozi specializzati in libri pirata, che aprono nel tardo pomeriggio per sfuggire ai controlli. Si tratta di un mercato diicile da controllare perch i volumi sono scansionati appena pubblicati, a volte su carta pi pregiata di quella delloriginale. Inoltre, le copie pirata di testi giapponesi si possono scaricare via internet da siti appositi. Questo sistema, oltre a violare i diritti dautore e quelli della casa editrice, mette a rischio lintera difusione delle pubblicazioni digitali. Alcuni editori, continua Aera, usano questi siti per capire quali sono i libri di maggior successo. Giapponese il best seller pirataAera, GiapponeMUNIR UZ ZAMAN (AFP/Getty IMAGeS)opposizione in piazza a Dhaka Pi di cento persone sono rimaste ferite negli scontri tra la polizia e i sostenitori della leader del partito nazionalista del Bangladesh, allopposizione, Begum Khaleda Zia. Il partito aveva proclamato una giornata di sciopero generale contro la decisionedel governo di Dhaka di sfrattare Zia dalla sua casa. Khaleda Zia, vedova del presi-dente Ziaur Rahman assassinato in un tentato colpo di stato nel 1981, stata a capo del governo del Bangladesh dal 1991 al 1996, prima donna a ricoprire la carica nella storia del paese.Dhaka, Bangladesh, 14 novembre 2010Numero di rifugiati nordcoreani in Corea del Sud20051.38320062.01820072.54420082.80920092.927Fonte: Ministero delluniicazione sudcoreano28 Internazionale 873 | 19 novembre 2010 Comincia a essere diicile capire cosaltro deve succedere perch Silvio Berlusconi venga manda-toacasa.Nellamaggiorparte dei paesi sarebbe bastato uno dei tanti scan-dali in cui stato coinvolto per distruggerlo politicamente. Ogni volta che scoppia un nuovo scandalo, pi squallido e incredibile del precedente, viene da pensare che non se la caver. Non riuscir a sopravvivere a una sentenza che lo accusa indirettamente di aver corrotto un avvocato perch rendesse falsa testimonianza. O a ridimensionare la montagna di prove dei festini che organizza regolarmente nelle sue residenze private. Eppure lui sempre al potere, leader di uno dei paesi europei pi ricchi di cultura. Dopo tutti questi anni, ha dellincredibile.I fatti sono noti, ma vale la pena ricorda-re alcuni degli scandali che Berlusconi ri-uscito a superare. Ci sono stati gli intermi-nabili processi di corruzione, che si sono conclusi con una serie confusa di condanne e assoluzioni. Per chi abbia seguito la storia dellacquisizionedelcolossoeditoriale Mondadori, o il caso dellavvocato britanni-co David Mills, evidente che c abbastan-za fumo per sospettare un grosso incendio. Berlusconi stato inoltre ritenuto colpevole di falsa testimonianza per aver negato di essere stato iscritto alla P2, la loggia masso-nica di estrema destra che negli anni settan-ta tramava contro la democrazia (anche se il reato stato cancellato da unamnistia). Poi ci sono le voci sui rapporti tra il pre-mier e la maia: negli anni settanta Berlu-sconi assunse come stalliere per la sua villa di Arcore Vittorio Mangano, un maioso in seguito condannato per omicidio, traico di droga ed estorsione. Il capo del governo non ha mai spiegato perch un imprendito-re milanese avesse bisogno di un simile ga-lantuomo.Nhamairispostoinmodo trare. Poi, ovviamente, ci sono le prostitute. Fino a poco tempo fa gli scandali sessuali non sembravano intaccare la reputazione di Berlusconi. Molti italiani invidiano o am-mirano il suo successo con le donne, am-messo che pagare profumatamente per fare sesso voglia dire avere successo. Ma ora la situazione sembra cambiata. In parte per-ch probabile che con i suoi comporta-menti Berlusconi stia mettendo in pericolo lasicurezzanazionale;inparteperchil premier usa la sua passione per le donne per decidere chi otterr un lavoro e perino chi entrer in politica (come lex show girl Ni-cole Minetti). E per quanto sia disinvolto in fatto di costumi sessuali, lelettorato italia-no sa riconoscere lipocrisia. Nelle ultime settimane, mentre venivano difuse le ulti-me rivelazioni sullo scandalo Ruby, il go-vernohaannunciatomisurerepressive contro la prostituzione. stato un po come se un preside alcolizzato proibisse ai suoi alunni di bere Coca-Cola.Ma la percezione cambiata soprattutto perchgliitalianiammiranoilfascinoe leleganza, specie in fatto di seduzione, e Berlusconi pi volte apparso come un pal-peggiatore feudale e un vecchio rimbambi-to. In visita allAquila, dopo il terremoto di un anno e mezzo fa, rivolgendosi a unas-sessora ha detto: Posso palpare un po la esauriente a uno dei principali enigmi della sua straordinaria carriera imprenditoriale: chi ha messo a disposizione lingente capi-tale servito a inanziare la costruzione dei suoi complessi residenziali alla periferia di Milano, circa quarantanni fa? Da tempo si sospetta che il inanziamento sia passato attraverso la banca Rasini, dove lavorava il padre di Berlusconi e dove alcuni boss di Cosa Nostra mettevano i loro risparmi. Di recente uno dei pi stretti collabora-toridelcapodelgoverno,Marcello DellUtri, stato condannato a sette anni per i suoi rapporti con la maia, e negli ulti-mi anni molti collaboratori di giustizia han-noriferitocheCosaNostraconsiderava Forza Italia, il partito fondato da Berlusconi nel 1994, il cavallo di Troia per accedere al potere. Il fatto che nelle elezioni del 2001 Berlusconi abbia ottenuto in Sicilia il 100 per cento dei seggi la dice lunga su quale sia il cavallo in cui Cosa Nostra ha deciso di en-Berlusconi non si arrendeIl premier stato abbandonato dagli alleati e cala nei sondaggi. Ma ancora disposto a tutto per restare al potereTobias Jones, The Guardian, Gran BretagnaMix & Remix SvizzeraFine del regno in Italia. Tutti abbandonano Berlusconi. Finalmente solo.LHEBDOVisti dagli altri Internazionale 873 | 19 novembre 201029signora?. La sua difesa nellultimo scanda-lo (Meglio essere appassionati di belle ra-gazze che gay) stata ritenuta stupida e ofensiva e, in qualunque paese normale, sarebbe stata di per s uno scandalo.Ma la crisi del governo arrivata anche per quello che Berlusconi non ha fatto. A un annoemezzodalterribileterremotoin Abruzzo, la ricostruzione ferma. Nono-stante tutte le promesse, il governo stato quasi del tutto assente. Ed rivelatore che il giorno del terremoto alcuni costruttori sia-no stati intercettati mentre ridevano pen-sando ai soldi che avrebbero guadagnato grazie alla tragedia e che il capo della Prote-zione civile, responsabile della ricostruzio-ne,abbiaincontratounamassaggiatrice brasiliana messa a disposizione dagli stessi costruttori.Il peso delle tvLa scorsa settimana un ediicio di Pompei crollato: lennesima vittima dellincuria e dellincompetenza del governo. A quanto pareinterezonedelpaesesonoletteral-mente in rovina, mentre lunica cosa che importa al grande leader rinviare la pro-pria ine. Ha trasformato il paese in una bar-zelletta. circondato da cos tante pistole fumanti da sembrare in una zona di guerra. Com possibile che sia ancora al potere? E come faranno gli italiani a sbarazzarsene? La risposta pi ovvia (e convincente) alla prima domanda che Berlusconi e la sua famiglia controllano una parte importante dei mezzi dinformazione: tre emittenti te-levisive nazionali, unenorme azienda pub-blicitaria, un importante quotidiano e deci-ne di riviste. Il vero parlamento, il fulcro del dibattito nazionale, sono i talk show televi-sivi, molti dei quali si svolgono negli studi di propriet del premier. Una simile concentrazione di potere fa s che ogni scontro politico sembri una lotta tra una potenza nucleare e un ragazzino ar-mato di pugnale. Ogni volta che qualcuno osa criticarlo, vengono sciolti i mastini e viene montata una campagna difamatoria. Gianfranco Fini, a lungo considerato il del-ino di Berlusconi, ne stato vittima duran-te lestate. Mentre prendeva le distanze dal governo, stato accusato di illeciti inanzia-ri nella compravendita di un appartamento a Montecarlo. Emma Marcegaglia, presi-dente di Conindustria e critica di Berlusco-ni,hasubtounacampagnasimile.E anchio ne sono stato vittima. Anni fa, quan-do ho pubblicato un libro raccontando quel-lo che Berlusconi stava facendo allItalia, su una delle sue riviste uscito un articolo che mi deiniva il Pinocchio inglese: linquie-tanteministrodellecomunicazioni dellepoca mi accus di essere un misto di marxismo e bigottismo. Fino a quando Berlusconi avr in mano questo potere, nes-suno oser attaccarlo. Sarebbe un suicidio politico.Il fatto che i pericoli pi credibili proven-gano dai suoi alleati la dice lunga, dato che lopposizione di centrosinistra spaccata e debole. E anche se molti detestano Berlu-sconi, temo che siano ancora di pi quelli che trovano patetici i partiti di centrosini-stra. La Lega nord ha saputo intercettare i voti degli operai del nord che erano lo zoc-colo duro della sinistra.Berlusconi non si far mai da parte. Mal-grado i suoi difetti, un combattente osti-nato, deciso e inlessibile. Ha deinito i cin-que anni passati allopposizione, tra il 1996 e il 2001, la sua traversata nel deserto, in riferimento al periodo passato da Ges nel deserto della Giudea. Tuttavia, il suo com-plesso messianico tale da non averlo mai fatto dubitare della sua resurrezione politi-ca. Lunica volta che, controvoglia, ho pro-vato ammirazione per lui stato quando, nel dicembre 2009, gli hanno lanciato in faccialaminiaturadelduomodiMilano rompendogli i denti e facendolo sanguina-re. Mentre le guardie del corpo tentavano di portarlo via, lui ha gridato verso il suo assa-litore con aria di sida. Anche in politica si comporta cos. A ogni attacco risponde con un contrattacco. Non si arrender mai.Nellamaggiorpartedeipaesi,perri-muovere i leader di questo tipo si fa appello allinteresse nazionale. In quel modo si ren-de pi dignitosa la loro uscita di scena. Tut-tavia, anche se Berlusconi fosse davvero Van Dam Paesi BassiI problemi di Berlusconi cominciano ad accumularsi.30 Internazionale 873 | 19 novembre 2010 convinto di essere un salvatore, non il tipo che crede al sacriicio personale. E, soprat-tutto,noncredeallinteressenazionale. Quasi tutto quello che successo durante il suo governo lascia pensare che non abbia la minimaideadiqualisianogliinteressi dellItalia. Due possibilitAdesso anche molti dei suoi fanatici soste-nitori ammettono che diventato un peso. Ogni volta che compare sulla scena inter-nazionale, gli italiani trattengono il iato: negli ultimi anni ha deinito Obama ab-bronzato, stato zittito dalla regina dIn-ghilterra, ha fatto aspettare i leader della Nato e ha mimato il gesto del mitra a una giornalista russa imbarazzata. Ma il paese sembra incapace di liberarsene: a Fini man-ca il coraggio di votare la mozione di sidu-cia e lopposizione non pu farlo da sola. Il parlamento paralizzato. Due settimane fa il governo stato battuto tre volte in un gior-no. Il 15 novembre Futuro e libert ha ritira-to i suoi uomini dal governo. Ma lesecutivo ancora in piedi, come un pugile malconcio senza un allenatore che getti la spugna.Ho capito la gravit della situazione par-lando con un avvocato di Roma. Il mio in-terlocutore,unpacifistaconvinto,miha conidato che, a suo parere, lunica soluzio-neperliberarsidelpremierlomicidio. Pensavoscherzasse,inveceeraserio. Anchio detesto Berlusconi, ma preferisco che resti al potere pur di non assistere al ri-torno degli anni di piombo. Eppure, quando un avvocato cattolico, di ceto medio, rispet-toso della legge, parla seriamente dinsur-rezione armata, signiica che nel paese sta succedendo qualcosa di grave. Dal 1994, tutte le elezioni sono state di fatto un refe-rendum su Berlusconi. Liberarsenenonunasempliceque-stione di elezioni o di golpe. In passato ha gi perso e si sempre ripreso. Per liberare la politica italiana dalla sua inluenza biso-gner aspettare la sua morte naturale o av-viare una profonda deberlusconizzazione delpaese,pertornareallarealtdopo ventanni di lavaggio del cervello televisivo. Temo che la prima soluzione sia pi proba-bile della seconda, ma comunque ancora lontanissima. usdfTobias Jones un giornalista britannico. Ha vissuto in Italia e ha pubblicato Il cuore oscuro dellItalia. Un viaggio tra odio e amore (Rizzoli 2003).A 74 anni, Silvio Berlusconi ormai vicino al tramonto politico. Peri-no Giuliano Ferrara ha dovuto ammetterlo. Nellipotesi in cui ottenesse la iducia in parlamento, il 14 dicembre, Berlusconi continuer a governare ma con evidenti diicolt. Le elezioni anticipate potrebbero consegnarli di nuovo il paese, ma con il rischio di fargli perdere il con-trollo del senato. Inine, unimprobabile pace con Gianfranco Fini non basterebbe a cancellare lodore aspro del declino. Sia-mo entrati nellultima fase della parabola del premier. Anche se la sua storia politica dovesse prolungarsi, Silvio Berlusconi non rappresenter pi lelemento di novit e di rottura che in passato aveva sedotto una buona parte degli italiani. Il corpo del re sta morendo. Ma non c nessuna rivolu-zione allorizzonte. Non si tratta di una de-tronizzazione: il leader del Pdl sta per es-sere sepolto dal ritorno dei vecchi e fango-si giochi politici da prima repubblica.Gianfranco Fini stato inora molto abile a gestire la sua separazione da Silvio Berlusconi, facendo dimenticare i sedici anni in cui, da alleato, ha collaborato allapprovazione di leggi ad personam e provvedimenti come quello per la fasulla risoluzione del conlitto dinteressi. Con la crisi economica sullo sfondo, Fini riusci-to a creare unattesa, una dinamica e un desiderio elementi essenziali per il suc-cesso in politica a fronte di un quadro stagnante, immobile e ormai insoddisfa-cente per tanti cittadini. Negli ultimi anni in vari paesi (dagli Stati Uniti alla Francia e alla Gran Bretagna) il richiamo al cam-biamento stato vincente. Ma inora il presidente della camera ha in realt gioca-to di rimessa aspettando di vedere le mos-se del capo del governo. Dopo le dure cri-tiche rivolte a Berlusconi e ai suoi collabo-ratori, un leader politico con un progetto serio e una visione chiara del paese avreb-be tratto le conseguenze dalle sue conclu-sioni radicali: dimissioni dalla presidenza della camera e siducia al governo. Invece ha tenuto per mesi il paese in una intermi-nabile crisi parlamentare, concentrando il suo attacco sul comportamento del capo del governo e sulle sue uscite infelici (di-menticando quello che lui stesso aveva detto in passato sui gay e sugli insegnanti). Gli errori della sinistraLa politica anche larte del saper cambia-re, ma per avanzare proposte nuove. E da questo punto di vista, negli ultimi mesi an-che lopposizione si nascosta dietro a comportamenti da prima repubblica. Un Partito democratico veramente innovato-re avrebbe continuato a combattere le fondamentali battaglie sulla giustizia, la libert dinformazione e il conlitto dinte-ressi. Ma avrebbe anche accettato lidea che una maggioranza eletta nel 2008 deve poter governare per cinque anni. Negli ul-timi mesi Nicolas Sarkozy stato dura-mente contestato per la sua riforma delle pensioni, per altre scelte politiche e per al-cuni suoi comportamenti. Eppure, anche se caduto molto in basso nei sondaggi, i socialisti non chiedono le sue dimissioni. Si limitano a preparare unalternativa cre-dibile per le elezioni del 2012. Invece il Partito democratico, sperando in un colpo di grazia miracoloso contro Berlusconi, si accontentato di andare al rimorchio di Fini, lasciandogli la scena senza neanche chiedergli di chiarire la sua posizione. La prossima partita si giocher il 14 dicembre in parlamento. Ma non detto che, anche nel caso in cui si andasse alle elezioni, sar risolutiva. Intanto, fuori dal palazzo, leco-nomia mondiale travolta dalla guerra delle monete, leuro rischia di scomparire ed Herman Van Rompuy, presidente del consiglio europeo, parla di crisi di so-pravvivenza dellUnione europea.uEric Jozsef un giornalista francese. cor-rispondente in Italia per il quotidiano fran-cese Libration e per lo svizzzero Le Temps.LItalia avrebbe bisogno di leader responsabili. Invece impantanata in una crisi da prima repubblicaGiochi pericolosiEric Jozsef per InternazionaleDiario della crisiVisti dagli altriAli, 19 anni, originario dellAfghanistan e vive a Sulmona. arrivato in Italia il 1 agosto del 2008, viaggiando a piedi, in barca e sotto un camion. Il momento pi brutto stato quando, appena arrivato, era senza documenti e viveva per strada. Il pi bello, quando ha trovato la-voro come benzinaio. stato vittima di episodi di razzismo, ma vuole restare in Italia.Volti nuoviMilano Helene ParaskevaRomaTutti i giorni attraverso una parte di Roma, da monte Mario, nella zona nordovest della citt, per andare a lavorare nel quartiere Prati, vicino al cen-tro. Un pezzo della strada che percorro si chiama panoramica, perch ofre una buona vista della capitale. In una giornata di cielo limpido si vede quasi tutta la citt, dal cupolone ai monti Tiburtini. In cima alla panoramica ci sono lalbergo Cavalieri Hilton per turisti ricchi, la camminata del-lo zodiaco per gli innamorati e il planeta-rio per scienziati e studenti. Sul versante sudest della collina, per, tra arboscelli che crescono precari sui tornanti, si vedo-no delle baracche di cartongesso. Durante i saliscendi quotidiani, tra alberi e arbusti, si scorgono materiali di fortuna, rifugi di cartone e scarti di ogni genere. La mattina presto si vedono persone che scendono dalle pendici della collina, e che risalgono verso sera. Sono gli abitanti di questa sorta di favela: rom, romeni, la-vavetri, senzatetto, clandestini e barboni. Ascolto spesso la radio mentre percorro in macchina la panoramica, e tra gli arbusti intravedo le baracche comparire e appari-re velocemente, prima della ine del noti-ziario. Non faccio in tempo a capire quello che vedo che gi comincio a dubitare che sia reale. Dopo ripetute proteste degli abitanti della zona, stamattina la baracco-poli sulle pendici di Monte Mario stata boniicata, capita di sentire alla radio. Ma dopo ogni boniica, il pendio si ripopola di emarginati. E ricomincia il pellegrinag-gio di gente che scende e risale a piedi o in carrozzina. Un campionario di umanit molto diverso da quello che percorre i tor-nanti in macchina. Lascio agli esperti la misurazione del livello di inquinamento dei gas di scarico che le nostre macchine rilasciano nellatmosfera, ma proprio non riesco a capire perch siano solo quelli senza macchina a dover essere boniicati.Helene Paraskeva una scrittrice nata ad Atene. Vive a Roma dal 1975 ([email protected]).La gente della panoramicaSTEfANo G. PAvESI (CoNTRASTo)Nel capoluogo lombardo c una zona abbandonata a se stessa. Simbolo di disagio economico e socialePeriferia perdutaAl Corvetto, periferia sudest di Mi-lano, a un passo dalla campagna e a quattro chilometri dal Duomo, c un blocco di case che si sta sgretolan-do: quello formato dal quartiere Mazzi-ni, abitato da circa quattromila persone e realizzato allinizio del novecento. com-posto da ediici pericolanti che ruotano in-torno a cortili fatiscenti. Molti apparta-menti sono vuoti, altri occupati, tanti sprangati o in mano al racket delle abita-zioni, gestito da italiani. Entro in un ediicio di via dei Cinque-cento: Marzia, 40 anni, disoccupata, abita in trenta metri quadrati con il marito disa-bile e tre igli minorenni. filippo, 75 anni, pensionato, tempo fa stato rapinato. Per rubargli qualche spicciolo, lo hanno legato e picchiato. Lui non li ha denunciati: Non ho il fegato, dice. Qui parlano i