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Integrazione e Consiglio degli Stranieri: l’esperienza del Comune di Calenzano Convegno Ne parliamo con: Leslie Mechi (CAT Cooperativa Sociale onlus) Il Progetto Mi impegno per il mio futuro La progettazione e l’attuazione del progetto Livia Bruscaglioni (CAT Cooperativa Sociale onlus) Partecipazione politica dei cittadini stranieri Presentazione ricerca e analisi dei risultati Mariagrazia Biagiotti (referente per l’intercultura e la legalità dell’Istituto Comprensivo Statale di Calenzano) I genitori di origine straniera e la scuola Valutazione intervento in ambito scolastico Riflessioni e discussione con: Luca Raffini - Dottore di ricerca in sociologia e sociologia politica dell’università di Firenze Sajmir Lopci - Presidente del Consiglio degli stranieri Monica Squilloni - Assessore alle politiche dell'Integrazione e Solidarietà Internazionale Giuseppe Carovani - Consigliere Provinciale e Presidente della 5^ Commissione della Provincia di Firenze - Politiche comunitarie. Rapporti Internazionali, Cooperazione e Gemellaggi. Pace. Politiche per l’immigrazione Moderatore: Stefano Pelagatti - Responsabile dello Sportello Immigrati LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARTECIPARE Sala Conferenze - Nuovo Palazzo Comunale - 4°piano Ingresso dalla galleria di piazza A. Gramsci Sabato 22 Marzo ore 9.30 Consiglio degli stranieri

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Integrazione e Consiglio degli Stranieri: l’esperienza del Comune di Calenzano

Convegno

Ne parliamo con:

Leslie Mechi (CAT Cooperativa Sociale onlus)Il Progetto Mi impegno per il mio futuroLa progettazione e l’attuazione del progettoLivia Bruscaglioni (CAT Cooperativa Sociale onlus)Partecipazione politica dei cittadini stranieriPresentazione ricerca e analisi dei risultatiMariagrazia Biagiotti (referente per l’intercultura e la legalità dell’Istituto Comprensivo Statale di Calenzano)I genitori di origine straniera e la scuolaValutazione intervento in ambito scolastico

Riflessioni e discussione con:

Luca Raffini - Dottore di ricerca in sociologia e sociologia politica dell’università di Firenze Sajmir Lopci - Presidente del Consiglio degli stranieriMonica Squilloni - Assessore alle politiche dell'Integrazione e SolidarietàInternazionaleGiuseppe Carovani - Consigliere Provinciale e Presidente della 5^ Commissione della Provincia di Firenze - Politiche comunitarie. Rapporti Internazionali,Cooperazione e Gemellaggi. Pace. Politiche per l’immigrazione

Moderatore:Stefano Pelagatti - Responsabile dello Sportello Immigrati

LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARTECIPARE

Sala Conferenze - Nuovo Palazzo Comunale - 4°pianoIngresso dalla galleria di piazza A. Gramsci

Sabato 22 Marzo ore 9.30

Consiglio degli stranieri

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Rapporto di ricerca Mi impegno per il mio futuro – C.A.T. cooperativa sociale 1

Indice

1. Introduzione. Il quadro di riferimento delle forme istituzionali di partecipazione degli stranieri

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2. Disegno della ricerca 5

3. Risultati 3.1 Indagine qualitativa. 3.1.1 Il Consiglio degli stranieri a Calenzano: attività e impatto

7

3.1.2 Le funzioni del Consiglio degli Stranieri: le aree di miglioramento

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3.2 Indagine quantitativa. Il Consiglio degli stranieri nella percezione dei cittadini stranieri a Calenzano

3.2.1 Conoscenza e partecipazione alle attività del consiglio

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3.2.2 Le opinioni rispetto alle funzioni del Consiglio 21 3.2.3 Territorio e cittadinanza 23 3.2.4 Inquadramento socio-anagrafico del campione 25

4. Bibliografia 29

5. Allegati

- Questionario 30 - Traccia di intervista 32 - Report Interventi in ambito Scolastico 33

Ringraziamenti Si ringraziano per la partecipazione alla ricerca: Lara Burberi (Presidente Consiglio Comunale di Calenzano) Roberto Pieri (Presidente associazione Assieme) Pier Luigi Menchi (Responsabile dell' Area "Affari generali e istituzionali" - Vicesegretario del Comune di Calenzano) Sajmir Lopci (Presidente Consiglio degli stranieri) Xhevahir Luzi (Consigliere Consiglio degli stranieri) Shaban Preza (ex- Presidente Consiglio degli stranieri) Virgil Filip (ex –Presidente Consiglio degli stranieri) Lula Shire Mohamed (ex- Consigliera Consiglio degli stranieri) Martha Lucia Molina Mendez (Vice-Presidente Consiglio degli stranieri) Per la collaborazione Cinzia Marranci (Ufficio organi istituzionali del Comune di Calenzano) Lo sportello del Cittadino (per la distribuzione del questionario)

Supervisione scientifica e stesura report: Livia Bruscaglioni Coordinamento Progetto: Stefano Pelagatti Equipe di Ricerca; Michela Lombardi, Alberto Lugli Supervisione tecnica: Leslie Mechi

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1. Introduzione. Il quadro di riferimento delle forme istituzionali di partecipazione degli stranieri

Il termine partecipazione è utilizzato nel linguaggio sociologico in due sensi (Gallino 2005), l’uno forte, l’altro debole. Nel senso forte si riferisce all’intervento nei centri di governo di una collettività di cui si è parte: in questo caso partecipare alle decisioni implica una possibilità reale di determinare, su un piano di relativa eguaglianza tra i membri, agli obiettivi principali della vita della collettività. In questo senso è uno dei tratti caratteristici della democrazia come forma e metodo di governo di collettività di qualsiasi tipo e scala. Nel senso debole significa prender parte in misura più o meno intensa e regolare alle attività caratteristiche di una collettività, con possibilità diverse di intervenire efficacemente nelle decisioni. E’ in questo secondo senso che si parla di partecipazione politica, religiosa, scolastica. La partecipazione nel senso forte e la partecipazione nel senso debole si combinano e si correlano tra loro in gradi differenti e con diverse modalità. In Italia le esperienze di partecipazione degli stranieri possono essere divise in due grandi gruppi (Tizzi 2009): le forme partecipative che si sviluppano su iniziativa delle istituzioni locali (dimensione istituzionale) e le forme che riguardano l’auto-organizzazione e l’associazionismo degli stranieri (dimensione non istituzionale). Il Consiglio degli Stranieri di Calenzano rappresenta la prima esperienza pilota in Toscana di tipo istituzionale. Nel 2003, infatti, il Consiglio Comunale approva il Regolamento per l’elezione del consiglio dei cittadini stranieri non comunitari o apolidi residenti nel comune di Calenzano (approvato con deliberazione n.37/CC del 31.03.2003), in un territorio come quello di Calenzano ricco di esperienze e servizi rivolti all’accoglienza degli stranieri. La ricerca si pone l’obiettivo di analizzare i processi di funzionamento del Consiglio degli Stranieri a distanza di dieci anni dall’avvio di questa esperienza, pionieristica nel momento del suo avvio, evidenziando le eventuali aree di miglioramento in relazione all'impatto sui processi del Consiglio Comunale e sulla vita degli stranieri sul territorio. L’indagine ha inoltre la finalità di rilevare la percezione degli stranieri rispetto al ruolo e all'impatto del Consiglio degli stranieri. Prima di esporre i risultati della ricerca introduciamo brevemente alcuni elementi - utili all’inquadramento e alla lettura dei dati - del quadro di riferimento generale delle forme di partecipazione politica degli immigrati promosse dalle Istituzioni Pubbliche in Italia. In Italia l’offerta di partecipazione politica diretta agli stranieri è caratterizzata da istituzioni di tipo consultivo, visto che, nonostante il dibattito da diversi anni in corso, la via del voto locale sotto il profilo giuridico non è stata resa ancora percorribile. Sono numerose le innovazioni introdotte a livello territoriale per avvicinare gli stranieri sprovvisti di cittadinanza alle istituzioni, grazie al loro coinvolgimento nella vita politica tramite organismi intermedi di carattere consultivo, attualmente presenti in molte Regioni ed Enti locali (Caponio 2006). Le

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Consulte e Consigli per gli stranieri rappresentano in forme diverse tentativi delle Amministrazioni Locali, soprattutto a livello comunale e in minor misura provinciale, di dar voce e visibilità ai cittadini stranieri in assenza del diritto di voto a livello locale. Queste pratiche partecipative promosse dagli Enti Locali, con l’obiettivo a favorire l’integrazione degli immigrati sul territorio, si sono sviluppate in diverse forme: le Consulte e i Consigli degli stranieri sono organismi di tipo collettivo in cui il presidente e/o il vice presidente partecipano in veste di consigliere aggiunto alle sedute del consiglio Comunali o provinciali. I possibili modelli sperimentati sono riconducibili a due schemi1:

un modello elettivo: il Consiglio degli Stranieri

un modello non elettivo: la Consulta degli Stranieri Nel modello non elettivo delle Consulte possono essere previste forme di adesione diverse rispetto al modello elettivo, quali il coinvolgimento di associazioni del territorio (che possono indicare propri rappresentanti). Sia nelle Consulte sia nei Consigli degli Stranieri al presidente o al vicepresidente è attribuito il ruolo di consigliere aggiunto con alcuni riconoscimenti espressamente previsti: il diritto di essere informato dell’Ordine del giorno del Consiglio, il diritto alla partecipazione alle commissioni permanenti e il diritto di parola durante le sedute del Consiglio. La letteratura di riferimento sul tema ha mostrato come, dopo la fase iniziale di avvio e sperimentazione caratterizzata da un forte entusiasmo, le esperienze di partecipazione istituzionale degli stranieri in Italia abbiano in molti casi attraversato fasi alterne contraddistinte da un sovraccarico di aspettative e dall’emergenza di alcuni elementi di criticità. Ad esempio nelle esperienze emiliano-romagnole, frequentemente analizzate in letteratura, è stata rilevata negli anni una diminuzione della percentuale dei votanti alle elezioni, costante anche nelle diverse esperienze sul territorio. Tra le possibili cause un minore investimento in pubblicizzazione rispetto alle prime elezioni e il calo della fiducia verso l’organo consultivo (Pozzoli-Spaggiari, 2008). Le mappature effettuate sulle diverse esperienze a livello nazionale hanno evidenziato, infatti, come, da una parte, gli strumenti partecipativi possano favorire il rafforzamento nei cittadini italiani di una cultura dell’accettazione di un’influenza degli stranieri sui processi decisionali, ma dall’altra possano comportare il rischio di

uno scoraggiamento alla partecipazione, quando il coinvolgimento degli stranieri non venga accompagnato da effettive azioni di risoluzione delle emergenze sociali (Fiumicelli 2013).

Anche in Toscana dagli anni Duemila nascono le prime pratiche di partecipazione politica degli stranieri promosse dagli enti locali. Nella Legge regionale del 2009, n. 29 “Norme per l'accoglienza, l'integrazione partecipe e la tutela dei cittadini

1 Confronta “Consigli, Consulte e forme di partecipazione e di rappresentanza dei cittadini

Stranieri”, bozza per la discussione, Convegno della Regione Toscana, “La partecipazione politica degli stranieri: organismi di rappresentanza e partecipazione alla governance dell’immigrazione e alla vita pubblica locale, 11 dicembre 2010 Istituto degli Innocenti, Firenze

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stranieri nella Regione Toscana” è inserito un articolo specifico che si riferisce alle forme di partecipazione politica: “la Regione promuove intese per la diffusione della presenza dei consigli e delle consulte degli stranieri presso gli enti locali e per la loro qualificazione anche attraverso lo sviluppo di modalità omogenee di funzionamento, nella prospettiva della crescita di nuove forme di rappresentanza e di partecipazione dei cittadini stranieri”. L’esperienza del Consiglio per gli Stranieri di Calenzano si inserisce tra le forme rappresentative di tipo collettivo, come organo consultivo del Consiglio Comunale e della Giunta. Il Consiglio per gli stranieri è eletto, secondo il suo regolamento, a suffragio universale con voto libero e segreto dai cittadini stranieri che provengono da Stati non appartenenti all’Unione Europea o apolidi. Nel Comune di Calenzano nel 2013 a fronte di una popolazione residente di 17452 unità, gli stranieri sono2 1296 (il 7,4%), di cui comunitari 387 (333 rumeni) ed extracomunitari 909. Tra gli extra-cumunitari le nazionalità prevalenti sono albanesi (308), cinesi (173), marocchini (114). Sono presenti inoltre filippini (33), peruviani (27) e ucraini (27). Nelle ultime elezioni del 2009 la percentuale dei votanti sugli aventi diritto è stata del 13% (66 su 438). Attualmente, considerando che dei 909 extracomunitari i minori sono 223, gli aventi diritto al voto sono 686 stranieri. Il Regolamento per l’elezione del consiglio dei cittadini stranieri non comunitari o apolidi residenti nel comune di Calenzano (Approvato con deliberazione n.37/CC del 31.03.2003 e modificato con deliberazione n.43/CC del 29.03.2004 e con deliberazione n.26/CC del 27.02.2006) prevede che il Consiglio sia composto da 5 membri: il Presidente, il Vice Presidente e tre Consiglieri. I suoi compiti:

- dare voce a chi non può esprimersi altrimenti instaurando un dialogo “alla pari” con le istituzioni e con il volontariato;

- informare sulla realtà dell’immigrazione, segnalando all’Amministrazione le emergenze sociali presenti sul territorio;

- favorire l’espressione e lo scambio tra culture diverse; - favorire l’integrazione e l’interazione tra tutti i cittadini calenzanesi; - incentivare la tutela dei diritti sotto i diversi aspetti, dell’istruzione, dei

servizi, della salute, del mondo del lavoro, allo scopo di favorire il dialogo tra le diverse realtà e la prevenzione di tutte le

- forme di razzismo e xenofobia; - prevenire o arginare la devianza sul fenomeno immigrazione; - dare sostegno ed incoraggiare l’apertura di nuove associazioni di stranieri

a Calenzano; - sostenere e promuovere iniziative, manifestazioni, incontri, dibattiti,

convegni volti a favorire la comunanza culturale.

2 Fonte Comune di Calenzano, dati non ufficiali

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2. Disegno della ricerca

Il disegno della ricerca è stato costruito tenendo conto di due macro-obiettivi dell’indagine:

- Analizzare i processi di funzionamento del Consiglio degli stranieri del Comune di Calenzano, evidenziando le eventuali aree di miglioramento in relazione all'impatto sui processi del Consiglio Comunale di Calenzano e sulla vita degli stranieri sul territorio di Calenzano.

- Rilevare la percezione dei cittadini stranieri rispetto al ruolo e all'impatto del Consiglio degli stranieri.

Il disegno della ricerca ha previsto un approccio integrato con l’utilizzo di tecniche sia qualitative sia quantitative scelte in base agli obiettivi dell’indagine. Macro-obiettivo 1: analizzare il funzionamento del Consiglio degli stranieri

Tecniche per la costruzione della base empirica

Lo strumento utilizzato per la rilevazione è stato l’intervista semi-strutturata a testimoni qualificati con l’obiettivo di ricostruire in profondità i processi costituitivi del funzionamento del Consiglio degli Stranieri, analizzando insieme agli intervistati, da diversi punti di vista, la storia e le trasformazioni del Consiglio a partire dalla sua costituzione. L’intervista semi-strutturata ha previsto alcune aree tematiche prestabilite,

considerate rilevanti da indagare, lasciando però aperta la possibilità di cogliere

durante l’interazione con gli intervistati eventuali dimensioni e sotto-temi

emergenti. Si è costruita una traccia d’intervista (vedi allegato 1) in grado di

indagare in particolare:

- Il processo di formazione delle liste elettorali e di presentazione delle candidature

- le relazioni interne alla Consiglio, il modello di organizzazione, le relazioni esterne.

- l'impatto sui processi decisionali interni al Consiglio Comunale - l'impatto sulla vita sul territorio - i successi e gli elementi di criticità - le possibili aree di miglioramento

Tenendo conto di queste dimensioni di partenza, l’approccio adottato nell’analisi della base empirica è l’ottica grounded3, che in primo luogo fa emergere dal campo (dalle parole dell’intervistato) le categorie concettuali rilevanti senza che esse siano predeterminate in ipotesi di partenza. La traccia d’intervista è stata costruita dopo lo svolgimento di un’intervista di prova iniziale svolta con modalità meno strutturata.

3 Confronta Glaser Strauss (1967) The Discovery of Grounded Theory.S for qualitative research,

Chicago: Aldine de Gruyter. Ed. it. a cura di Strati A. La scoperta della Grounded Theory, strategie di ricerca qualitativa, Roma: Armando, 2009.

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Nel riportare le categorie di analisi emerse come rilevanti nel report come scelta metodologica si è optato per la valorizzazione e l’aggancio ai testi provenienti dalle trascrizioni delle interviste, cioè dalla parole degli intervistati. Le interviste sono state effettuate a:

- il presidente in carica del Consiglio degli stranieri - la vice presidente in carica del Consiglio degli stranieri - due ex presidente del Consiglio degli stranieri - un consigliere in carica del Consiglio degli stranieri - una ex consigliera del Consiglio degli stranieri - un dirigente del Comune di Calenzano - il presidente del Consiglio Comunale - un operatore degli sportelli per immigrati - un referente di un'associazione attiva sul territorio

Macro-obiettivo 2: rilevare la conoscenza e la soddisfazione dei cittadini stranieri rispetto alle attività del consiglio degli stranieri

Tecniche per la costruzione della base empirica

E’ stato somministrato un questionario strutturato a cittadini stranieri, con le seguenti dimensioni-aree di indagine:

- fruizione dei servizi - partecipazione alla vita associativa sul territorio - conoscenza delle attività del Consiglio degli stranieri - soddisfazione rispetto alle attività del Consiglio - opinioni rispetto ai diritti di rappresentanza politica degli stranieri - dati socio-anagrafici

Il questionario, prodotto in una fase iniziale in italiano, è stato sottoposto dai ricercatori in una giornata di prova. Il questionario rivisto dopo la fase di pre-test è stato poi tradotto in sei lingue scelte in base alle nazionalità prevalenti sul territorio: albanese, arabo, inglese, cinese, russo e spagnolo. I questionari così tradotti in lingua sono stati somministrati con modalità di auto-compilazione allo sportello del cittadino di Calenzano e all’Ufficio Accoglienza della residenza Don Brogi a 74 stranieri.

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3. Risultati.

3.1 Indagine qualitativa. 3.1.1 Il Consiglio degli Stranieri a Calenzano: attività e impatto.

Ci faceva piacere già partecipare, ci si sente uguali davanti ai problemi di Calenzano, che sono anche nostri, sono di tutti e se uno non la pensa così sbaglia.

(consigliere Consiglio degli Stranieri)

Riportiamo gli elementi più significativi emergenti dalle interviste semi-strutturate con i testimoni qualificati che esprimono le voci e i punti di vista sia degli stranieri che hanno partecipato in prima persona alle attività del consiglio (presidente ed ex presidenti, consiglieri ed ex consiglieri), sia dell’Amministrazione Comunale, sia dell’associazionismo del territorio. Come elemento preliminare trasversale emerso dalle interviste, è da evidenziare il valore positivo dell’esperienza che ha rappresentato nella fase di avvio una spinta propulsiva importante per il processo di inclusione degli stranieri sul territorio. La fase iniziale dell’esperienza è stata caratterizzata dall’entusiasmo degli stranieri eletti e dall’atteggiamento di ascolto dell’Amministrazione Comunale.

Diciamo che ci sono stati alti e bassi, all'inizio molto entusiasmo, in quanto rappresentava una novità per chi la viveva, come la comunità degli stranieri e quindi ci sono stati subito degli interventi sul territorio e un approccio positivo (ex consigliere). Io comunque partecipavo molto, sia ai consigli comunali che alle commissioni, e forse questa mia presenza forte rendeva evidente a tutti l’esistenza degli stranieri (primo presidente). Allora c'era l'amministrazione del sindaco Carovani che era molto sensibile su alcuni temi e l'ascolto c'era, e Calenzano nel suo piccolo ha fatto tanto lavoro a favore del cittadino straniero che come ben si sa rimane sempre l'ultimo...e soprattutto per i problemi di lingua non possono esprimersi più di tanto. Noi quindi abbiamo fatto la richiesta di istituire dei corsi di italiano per stranieri, sempre in collaborazione con lo sportello (ex consigliere)

Grazie all’integrazione con le attività dello Sportello Immigrati, che ha costituito fin dall’inizio una risorsa importante per le sue attività, il Consiglio degli Stranieri ha rappresentato uno strumento di raccolta dei bisogni degli stranieri sul territorio. Come organo consultivo, il Consiglio degli stranieri nella fase iniziale ha interpretato la sua funzione di strumento d’informazione sulla realtà dell’immigrazione, portando all’attenzione all’Amministrazione alcune delle emergenze sociali presenti sul territorio. La raccolta delle esigenze provenienti dalla popolazione straniera si è tradotta in alcuni casi in iniziative concrete di risposta

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(come l’organizzazione di Corsi di Italiano). Voi raccoglievate dalle persone i bisogni? Sì, raccoglievamo informazioni... c'era lo sportello degli immigrati aperto a cui noi ci appoggiavamo . Andavamo là una volta la settimana, con un orario fisso di pomeriggio, per cui tutti quelli che volevano esporre questioni o fare domande lo potevano far presente direttamente a noi oppure tramite lo sportello. Comunque anche lo sportello era sempre presente e attivo (ex consigliere). Tra le iniziative portate avanti con successo e le collaborazioni proficue con il Comune sviluppate negli anni di attività del Consiglio, gli intervistati hanno segnalato: la partecipazione al gruppo di lavoro sulla progettazione del nuovo centro di

accoglienza Dietro poggio

le iniziative rivolte agli stranieri Residenza Don Marco Brogi. In quel periodo abbiamo fatto diverse riunioni con i progettisti e alcuni amministratori per apportare cambiamenti e dare suggerimenti per la vivibilità della struttura. E' stata una delle azioni più importanti realizzate (ex presidente).

la discussione sui criteri di assegnazione dei bandi degli alloggi a affitto agevolato

l’organizzazione del corso di alfabetizzazione per bambini e per donne straniere presso la Casa del popolo, insieme a iniziative culturali.

Tra le iniziative venute bene c'era il corso di italiano che andò molto bene, fu una cosa molto carina, quella è stata davvero una cosa riuscita (ex consigliere).

La partecipazione congiunta insieme al Comune di Calenzano a iniziative a livello nazionale

Nel passato durante l'evento del 1° marzo, giornata di solidarietà con i cittadini stranieri, noi e il Comune siamo andati direttamente a Firenze con il gonfalone, ci hanno poi dato una mano con la campagna l'Italia sono anch'io, aderendo direttamente e aiutandoci nella raccolta delle firme. Queste sono iniziative a livello nazionale, ma essendo Calenzano un comune sensibile e grazie anche alla nostra spinta queste cose sono successe. E' una cosa positiva (ex presidente).

Tra le attività attuali è da rilevare l’organizzazione di eventi in collaborazione con l’associazionismo locale che rappresentano momenti d’incontro e scambio fra tutti i cittadini calenzanesi.

Il rapporto con le associazioni è abbastanza positivo, ogni anno si organizzano noi due o tre eventi, poi altre associazioni ci invitano a partecipare ai loro eventi. Questi eventi vengono anche decisi in base al budget, senza di quello è difficile farle (presidente).

Collaborazioni con le associazioni del territorio? Sì, qualcosa lo abbiamo fatto, con l'associazione Assieme si collabora, sono molto disponibili, quando

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organizzano un evento noi andiamo a dare una mano e allo stesso modo loro vengono quando noi facciamo delle iniziative. Un’importante iniziativa è stata quando abbiamo inaugurato la residenza Dietro poggio, che è una cosa che volevamo e ci interessava direttamente. Poi abbiamo collaborato con l'associazione anziani per la festa all'interno dei palazzi di via De André (consigliere).

Considerati questi aspetti trasversali – l’elemento positivo dell’esperienza e il valore della spinta inclusiva iniziale - dalle interviste sono emersi elementi tali da poter delineare un quadro che si è complessificato nel tempo. Nel corso dei dieci anni l’attività del Consiglio degli stranieri ha riscontrato alcuni vincoli e ostacoli che si sono frapposti fra le aspettative iniziali e l’attività quotidiana del Consiglio; vincoli sono da analizzare nell’ottica di individuare aree di miglioramento dell’opera del Consiglio e del suo impatto sui processi del Consiglio Comunale e in generale sulla vita del territorio calenzanese. Poiché il consiglio degli stranieri è innanzi tutto una forma di partecipazione di tipo istituzionale andiamo ad analizzare in particolare due elementi che lo differenziano da altre possibili forme di partecipazione non istituzionale:

- il suo carattere elettivo - la possibilità di influire sui processi del consiglio comunale attraverso il diritto

di partecipazione e di parola.

E’ vero infatti che il Consiglio degli Stranieri è pensato con una gamma diversificata di attività, ma, tra le sue funzioni, è quella più propriamente politica di intersezione con l’attività del Consiglio Comunale, a distinguerlo, come forma partecipativa istituzionale, sia da forme non istituzionali (come le forme associative) sia da altre forme istituzionali ma non elettive (le consulte di nomina).

La partecipazione al Consiglio Comunale Una prima area di miglioramento che emerge dalle interviste riguarda il tema della partecipazione del Presidente del Consiglio degli Stranieri e dei consiglieri alle attività del consiglio Comunale. Il regolamento prevede, infatti, che il Presidente possa partecipare alle sedute del Consiglio Comunale, mentre i Consiglieri possano partecipare ai lavori delle Commissioni. Il presidente del Consiglio degli stranieri ha diritto di intervenire e esprimere il punto di vista del Consiglio degli Stranieri sulle questioni all’ordine del giorno.

Oltre all'istituzione del Consiglio degli Stranieri, è stato modificato il regolamento comunale ed è stato garantito il diritto di parola. Una cosa è dire presenziare, ma questo lo può fare qualunque cittadino, invece gli è stato dato il diritto d'intervento, non di voto chiaramente, perché questo non lo prevede la normativa, sarebbe vietato, però di parola sì. Inoltre è stato esteso il diritto di partecipare attivamente anche ai vari consiglieri, sia nella vita amministrativa come nelle commissioni consiliari (dirigente Comune di Calenzano).

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Il presidente viene quindi nel Consiglio degli Stranieri perché serve una figura di riferimento unica, invece nelle commissioni che hanno una vita ufficiale, ma un andamento un po' più informale, è stata prevista la presenza dei consiglieri (presidente Consiglio comunale).

Il diritto di partecipazione e di intervento sancito dal regolamento comunale si è scontrato sin alcuni casi nel tempo con vincoli che hanno limitato la possibilità di incidere sui processi del Consiglio Comunale; primo fra tutti la complessità del funzionamento e degli argomenti trattati nelle sedute del Consiglio Comunale e nelle Commissioni.

I rapporti con il Consiglio Comunale? Erano abbastanza buoni anche se la burocrazia era il problema principale che ci trovavamo ad affrontare. Troppo complicato fare le cose e ci voleva sempre molto tempo. All’interno degli uffici del Comune avevamo comunque contatti con persone che ci hanno sempre aiutato e si sono rese disponibili alle nostre esigenze (ex presidente). Hai mai partecipato ad una commissione? Si a suo tempo ho partecipato... sinceramente io sentivo... erano cose nuove per me, sai io faccio l'operaio, non sono né geometra né commercialista... per me erano tutte cose nuove... (consigliere).

La semplice presenza inoltre dei Consiglieri alle attività delle commissioni e dell’attività del consiglio Comunale è stata inoltre ostacolata da vincoli temporali

dovuti il più delle volte all’attività lavorativa:

A suo parere come è stata la partecipazione del CS? A fasi alterne. Quali ostacoli ci sono stati? In un primo momento, dopo le elezioni, c'è la fase di entusiasmo dovuto al periodo di rodaggio. Dopo, visto che sono persone che ovviamente lavorano, gli orari non coincidono con quelli delle commissioni... queste si fanno verso le 17.00-17.30, però mentre i consiglieri comunali possono avere i permessi dal lavoro, per gli stranieri non è previsto e quindi qualche problema glielo crea (dirigente Consiglio comunale) Nel secondo mandato ci siamo un po’ persi, siamo partiti... e poi siamo rimasti in due, io e un ragazzo somalo, sai purtroppo ci vuole tempo... è una cosa impegnativa e volontaria, inoltre se devi lavorare e stare con la famiglia… (ex presidente).

Una possibile strategia per ovviare a questa criticità è suggerita da uno degli intervistati: prevedere una maggiore flessibilità delle forme di partecipazione alle attività del Consiglio Comunale, allargando la possibilità di partecipazione, prevista ad oggi solo per il presidente, anche dei consiglieri al Consiglio Comunale.

La proposta è di poter mandare in Consiglio Comunale anche i consiglieri se non può andare il presidente, così da avere una maggiore continuità, in questo modo si poteva essere più elastici, visto che noi non abbiamo i permessi di lavoro. Poi anche quando si deve andare a chiedere delle cose non è che per forza deve essere sempre lui, magari basterebbero anche solo alcune firme dei consiglieri per approvare certe decisioni (presidente).

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La funzione consultiva del Consiglio degli Stranieri e l’iter delle proposte Secondo il regolamento, Il Presidente e i membri del Consiglio per gli stranieri, non solo partecipano ai lavori del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari secondo le modalità previste dal Regolamento del Consiglio, ma “il presidente del Consiglio degli Stranieri può richiedere al sindaco o al presidente del Consiglio Comunale di esaminare, con gli Assessori o con le Commissioni Consiliari, questioni di particolare rilievo per i cittadini stranieri”. Dalle interviste sono emerse pratiche poco consolidate di presentazione di richieste o proposte d’intervento su problematiche relative agli stranieri da parte del presidente e dei consiglieri. Ci sono stati nel tempo esempi positivi di presentazione d’istanze e proposte, ma in alcuni casi l’iter delle richieste si è incagliato in questioni procedurali che non hanno consentito una buona riuscita del processo comunicativo fra il Consiglio degli Stranieri e il Consiglio Comunale. Non si è consolidato nel tempo un iter efficace di presentazione delle istanze e delle proposte del Consiglio degli Stranieri, e le aspettative iniziali si sono scontrate con ostacoli tali da rendere l’attività propositiva del Consiglio degli Stranieri ridotta nel tempo.

Gli interventi in Consiglio Comunale sono sempre stati scarsi come numero, poi le esigenze non sono mai state portate in Consiglio Comunale, ho notato un calo di interventi rispetto al passato. Forse prima erano più sollecitati, c'era un sindaco che aveva fatto... ma ho notato che c'è una presenza minima (Presidente Consiglio Comunale).

L’iter da seguire sarebbe all’interno delle Commissioni dove c’è la fase di preparazione degli atti, in CC è troppo tardi. L’aspettativa era che ogni consigliere si specializzasse in alcuni temi ma questo non è avvenuto (dirigente Consiglio Comunale).

Le interviste con i membri del Consiglio degli stranieri hanno evidenziato alcuni casi di difficoltà nel presentare le proprie proposte:

Qualche problemino a portare a voce degli stranieri c’è stato, per esempio si voleva fare una proposta per dare la cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia, alla quale tanti comuni avevano aderito, come il Comune di Calenzano, ma poi ci hanno detto che dovevamo fare la proposta ai partiti e questi dovevano inserirlo sull'ordine del giorno. C'è stato un problema burocratico o altro? Non ho capito bene se per legge si poteva proporre o bisognava per forza passare dai partiti (presidente).

Si è riscontrata inoltre una maggiore difficoltà da parte del Consiglio degli Stranieri a intervenire e a esprimere il proprio punto di vista su questioni generali della vita del territorio calenzanese, nell’interpretare cioè la funzione consultiva del Consiglio in termini più ampi rispetto alle questioni specifiche sul tema dell’immigrazione.

Gli interventi più sentiti erano di carattere sociale, ovviamente legati alle neo povertà, il resto degli argomenti, dai regolamenti urbanistici in poi non hanno mai... quella che è la vera funzione del Consiglio Comunale, che è

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l'approvazione dei regolamenti generali, fare proposte e Ordini del giorno, ecco...sono intervenuti poco. Forse quest'organo nel Consiglio Comunale non ha avuto la possibilità di un inserimento grosso, forse perché sentiva che le cose su cui si discuteva erano lontano (dirigente Consiglio Comunale).

Come evidenziato dal Documento Regionale “Consigli Consulte e forme partecipazione e di rappresentanza dei cittadini stranieri. Bozza per la discussione” presentato in occasione del Convegno Regionale del 2010 sovra citato, per incrementare le funzioni dei consiglieri e dei membri delle forme istituzionali di partecipazione degli stranieri potrebbe essere innovativo sviluppare una vera e propria formazione politica. Secondo il documento infatti, “dall’analisi del panorama attuale emerge con forza la mancanza di strumenti teorici e pratici che permettano ai Consiglieri di esercitare un’attività efficace e che li mettano in grado di esprimersi su tutti i temi che riguardano la vita cittadina (dall’ambiente al traffico, dalle misure di carattere sociale agli interventi culturali, all’assetto urbanistico) nelle assemblee consigliari, nelle commissioni, nelle conferenze che programmano i lavori consiliari e negli altri organismi in cui si articola l’attività istituzionale”. Il tema degli interventi formativi di rafforzamento delle competenze– la conoscenza dei meccanismi istituzionali, amministrativi e politici locali, del sistema dei servizi - dei consiglieri è emerso come esigenza anche dalla nostra indagine.

La formazione sarebbe importante perché quando uno arriva ad un Consiglio Comunale già sa cosa c'è dietro ad un consiglio sulle problematiche degli stranieri, e questo è il momento giusto per far fare una buona figura ai cittadini stranieri. Però io non so come funziona dal punto di vista burocratico (consigliere). Se uno come me, che non ha studiato, avesse la possibilità di corsi. Vorresti dire che prima di questo incarico vorresti fare dei corsi, essere informato? Sì, questa dovrebbe essere la base... non posso fare il dottore se non so fare...oltre a non fare nulla fai anche dei danni, la gente ti ha messo lì (ex presidente).

Essere anche noi un po' guidati, formati è la parole giusta, quindi formazione per le persone che entrano a far parte del Consiglio degli Stranieri , va bene noi dobbiamo dare informazioni alle persone quando devono fare un ricongiungimento familiare, dove si devono rivolgere per ...un minimo almeno per aiutarli (vice-presidente). Secondo me quando si vogliono prendere l'incarico spiegargli che hanno la possibilità di fare varie cose, proporre un ordine del giorno. Certamente un'infarinatura su quelle che sono le funzioni del Consiglio Comunale...quello lo facciamo anche per i membri neoeletti, magari far vedere come funzionano il bilancio e l'urbanistica, che sono le due deliberazioni più importanti serve a far comprendere l'importanza del ruolo, che può far spostare soldi da un capitolo ad un altro (presidente Consiglio Comunale).

A questo proposito è da segnalare, come risulterà anche dalle risposte al questionario, che gli intervistati non hanno fatto emergere la propensione a un coinvolgimento degli stranieri del territorio, se pur attivi nelle attività del consiglio

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degli stranieri, in attività di partecipazione che si esprimono nelle forme tradizionali dei partiti politici. In mancanza di un collegamento con la struttura dei partiti che prevedono al loro interno anche forme di percorsi formativi preliminari alle cariche politiche, il tema della preparazione e del potenziamento delle competenze politiche appare scoperto.

La diffusione del voto fra gli stranieri, la rappresentanza e le candidature Uno degli elementi emersi dalle interviste con membri del Consiglio degli Stranieri riguarda la necessità di potenziare la funzione rappresentativa del Consiglio degli Stranieri rispetto all’intera popolazione degli stranieri sul territorio. Come vedremo anche nel paragrafo successivo, la partecipazione al voto e la presentazione di candidature da parte degli stranieri rappresenta un aspetto che può essere ulteriormente sviluppato. A questo proposito emerge la necessità che le principali nazionalità presenti sul territorio siano adeguatamente rappresentate, compresa la nazionalità cinese, in crescita negli ultimi anni4, e di difficile coinvolgimento partendo dall’avvio dell’esperienza del Consiglio degli Stranieri. Alla nostra domanda se le elezioni rappresentano tutte le nazionalità, gli intervistati hanno espresso le loro opinioni che segnalano una generale difficoltà di accesso alla funzione elettiva del Consiglio.

Una cosa che non siamo riusciti a fare è stata proprio quella di riuscire a coinvolgere persone di nazionalità cinese, non sapevamo neppure chi erano, quanti erano sul territorio. Il Consiglio degli stranieri era comunque rappresentato da più nazionalità però i cinesi non siamo mai riusciti a contattarli. Tutte le altre nazionalità presenti a Calenzano venivano dalle iniziative del Consiglio degli stranieri, soprattutto rumeni, marocchini, albanesi che erano le nazionalità più rappresentate (ex presidente ). Sai magari tanti non lo sanno dove sono i posti per votare, non si riesce ad arrivare ad informare tutti gli stranieri e non c'è un legame stretto fra di noi (presidente). Non penso, sì e no, perché non c'è grande partecipazione da parte dei cittadini stranieri, un po’ perché manca il tempo... Eppure abbiamo cercato di informarli su tutti gli eventi che facciamo, sempre tramite lo Sportello... quando vanno a fare i documenti (ex presidente).

Le proposte di miglioramento emerse riguardano:

la possibilità di prevedere un punto di riferimento in termini di spazio ad hoc riconoscibile, un ufficio dove le persone possono rivolgersi per chiedere informazioni.

il potenziamento di campagne informative ad hoc

lo sviluppo d’iniziative specifiche in collegamento con lo Sportello Immigrati

il coinvolgimento dei gruppi nazionali meno rappresentati (cinesi) attraverso le attività dello Sportello Immigrati

4 I cittadini stranieri di nazionalità cinese sono passati da 117 unità nel 2011 a 173 nel 2013

(fonte Comune di Calenzano).

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Oltre al tema del voto e la funzione elettiva del consiglio, anche il tema delle candidature al consiglio degli stranieri merita una riflessione, non solo in termini di rappresentatività delle diverse nazionalità ma anche in un’ottica di genere.

All’ultimo Consiglio degli stranieri mi sono ricandidato io, anche perché non ci sono tanti candidati, si ritorna lì, sono sempre meno le persone che si candidano è un segnale negativo. Purtroppo non so cosa succede nelle famiglie, ma lo so nella mia, e quando il tempo... io sono partito che ero da solo, poi mi sono sposato, ho una bambina... devi lavorare e il tempo manca e penso che questo sia una causa che riguarda tutti (ex presidente).

A questo proposito le interviste hanno segnalato sia un interesse crescente da parte dell’Amministrazione Comunale rispetto al coinvolgimento e alla promozione di iniziative rivolte a donne straniere, sia un passo in avanti rispetto alla rappresentanza di genere con l’elezione per la prima volta dell’elezione di un vice-presidente donna.

Ero consigliere, è stata un'esperienza molto intensa e sono stata molto contenta che ci sia stata una figura femminile al suo interno (ex consigliera).

Anche in questo caso è auspicabile il potenziamento delle possibilità di accesso alle attività del Consiglio da parte di donne e uomini, non sono nell’espressione della funzione di elettore ma anche dell’impegno in prima persona nelle attività del consiglio Comunale come consiglieri, presidente e vicepresidente.

3.1.2 Funzioni del Consiglio degli Stranieri e le aree di miglioramento

Dalle interviste con i testimoni qualificati è emerso che il consiglio degli stranieri ha sviluppato nel territorio calenzanese nel tempo un’importante funzione di integrazione fra i cittadini calenzanesi, attraverso la promozione di iniziative, manifestazioni e eventi di comunanza culturale (rispondendo così a uno dei compiti indicati dal suo regolamento); da potenziare e ulteriormente sviluppare è la funzione consultiva e propositiva propria di organismo elettivo di partecipazione politica. Di un organismo elettivo come il consiglio degli stranieri si possono distinguere, infatti analiticamente quattro funzioni principali:

una funzione rappresentativa che si esprime attraverso la partecipazione al voto della popolazione straniera sul territorio.

una funzione di promozione di integrazione e interazione rivolta a tutti i cittadini del Comune di Calenzano.

una funzione consultiva rivolta all’organo istituzionale del consiglio comunale, che si esplica nel portare all’attenzione dell’amministrazione emergenze e bisogni sociali non noti.

una funzione propositiva rivolta all’organo istituzionale del consiglio comunale, che si esplica nel prospettare elementi progettuali relativi alla risoluzione dei bisogni espressi.

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Le funzioni, interrelate fra di loro, contribuiscono a rendere il Consiglio degli stranieri uno strumento efficace di partecipazione degli stranieri sul territorio. Di seguito abbiamo evidenziato per ogni funzione gli elementi di miglioramento emersi dalle interviste svolte durante l’indagine.

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Si riportano di seguito più nel dettaglio i vincoli emersi, le aree e le proposte di miglioramento:

Vincoli

Aree di miglioramento Proposte di miglioramento

Complessità di funzionamento del Consiglio Comunale

Sviluppare le competenze preliminari dei membri del Consiglio

Sviluppo di percorsi formativi di preparazione per Presidente e Consiglieri

Orario Commissioni e sedute Consiglio Comunale

Prevedere una maggiore flessibilità tra i membri del Consiglio nella partecipazione alle attività del CC

Possibilità di alternanza della presenza in CC del Presidenze con altre figure del consiglio degli stranieri (Vice presidente-altri consiglieri) Sperimentare sistemi di incentivi con le aziende

Scarsa visibilità sul territorio

Migliorare la visibilità sul territorio del CS

Spazio ad hoc per il CS

Difficoltà di accesso al CS

Migliorare l’accesso e il contatto dei cittadini stranieri con il CS

Sperimentazione forme di campagne informative in occasione delle elezioni

Minore rappresentatività di alcune componenti nazionali nel voto

Migliorare la rappresentanza delle diverse nazionalità

Iniziative ad hoc in collaborazione con lo sportello Immigrati

Minore rappresentatività della componente femminile nelle candidature

Migliorare la rappresentanza di genere

Prevedere la possibilità nel regolamento di sistemi per incrementare la parità di genere alle candidature

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3.2 Indagine quantitativa. Il Consiglio degli Stranieri nella percezione dei cittadini stranieri a Calenzano. Risultati del questionario rivolto ai cittadini stranieri di Calenzano Riportiamo i principali risultati dell’analisi delle risposte al questionario strutturato rivolto a cittadini stranieri, relative alle seguenti dimensioni-aree di indagine:

- conoscenza e partecipazione alle attività del Consiglio degli stranieri - la soddisfazione rispetto alle attività del consiglio - le opinioni rispetto ai diritti di rappresentanza politica degli stranieri - la fruizione dei servizi e la partecipazione alla vita associativa sul territorio - dati socio-anagrafici

3.2.1 Il Consiglio degli stranieri: conoscenza e partecipazione

Riportiamo i principali risultati relativi alla parte centrale del questionario: la conoscenza e la partecipazione effettiva alle attività del Consiglio degli stranieri da parte dei cittadini stranieri sul territorio. Erano state inserite nel questionario una serie di domande progressive che indagassero dalla semplice conoscenza (hai mai sentito parlare?), alla partecipazione agli eventi di scambio culturale organizzati dal Consiglio (hai mai partecipato ad eventi?), all’uso del Consiglio degli Stranieri come organismo in grado di raccogliere le esigenze dei cittadini (ti sei mai rivolto al Consiglio?), all’espressione del proprio diritto di elettore (hai mai votato?). Come si vede dai grafici sottostanti mentre la semplice conoscenza del Consiglio degli Stranieri è molto diffusa nel nostro campione (il 66% dichiara infatti di averne sentito parlare), meno diffusa è l’effettiva partecipazione alle attività del consiglio (34% per gli eventi) e l’uso del Consiglio come strumento di raccolta delle esigenze degli stranieri (31%). In misura ancora minore (il 25%) è la partecipazione al voto. Si conferma, come evidenziato nell’indagine qualitativa, l’importanza della funzione aggregativa e di integrazione delle attività del consiglio che si esplica con l’organizzazione di eventi, a cui circa un terzo del campione dichiara di aver partecipato. Si conferma inoltre la necessità di sviluppare attraverso strumenti ad hoc la funzione rappresentativa del consiglio come organo elettivo, attraverso l’allargamento della fruizione del diritto di voto a una platea maggiore di cittadini stranieri.

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Grafico 1

66%

34%

Hai mai sentito parlare del C.S.?Si No

Grafico 2

25%

75%

Hai mai partecipato all'elezione del C.S.?Si No

Grafico 3

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34%

66%

Hai mai partecipato ad eventi del C.S.?

Si No

Grafico 4

Si più volte6%

Si, qualche volta 11%

Si una volta14%

Mai69%

Ti sei mai rivolto/a al C.S.?

Grafico 5

Risposte per anni di permanenza e per genere Al fine di comprendere più in profondità le risposte del campione sui temi della conoscenza e della partecipazione alle attività del Consiglio abbiamo considerato alcune variabili socio-anagrafiche (anni di residenza sul territorio e sesso) per vedere se emergevano differenze significative nelle risposte del campione. Se si considera il tempo di permanenza sul territorio, chi è residente a Calenzano da oltre 5 anni dichiara di conoscere e di partecipare alle attività in percentuale molto maggiore di chi invece vi risiede da un tempo minore. Questa differenza si esplica per la conoscenza del consiglio (il 77% contro il 58%), ma soprattutto per la partecipazione agli eventi: la maggioranza (56%) di coloro nel nostro campione che vivono a Calenzano da oltre 5 anni dichiara di aver partecipato agli eventi del Consiglio degli stranieri, contro soltanto il 18% di chi vive a Calenzano da un periodo di tempo minore. Questa differenza significativa segnala il consolidarsi della partecipazione nel tempo alle attività del consiglio e pone all’attenzione il tema della promozione delle attività per i nuovi arrivi sul territorio. La stessa considerazione può essere fatta per la funzione di ascolto del Consiglio: una percentuale considerevole, quasi la metà dei componenti del campione (il

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40%) che vivono da oltre 5 anni a Calenzano dichiara di essersi rivolto al Consiglio, contro il 19% di coloro che abitano a Calenzano da meno di 5 anni (grafico 6) Queste differenze percentuali importanti si rilevano anche nelle risposte alla domanda sul voto: dichiara di aver votato il 40% del campione residente da oltre 5 anni contro l’11% di chi risiede da meno di 5 anni. Se si raffina ulteriormente l’analisi considerando la parte del campione residente a Calenzano da oltre 10 anni (grafico 7), si rileva che le percentuali di risposte positive alle domande di conoscenza e partecipazione si alzano ancora: la quasi maggioranza (83%) conosce il Consiglio e due terzi (66%) ha partecipato agli eventi sul territorio.

grafico 6

grafico 7

Tra donne e uomini non sono invece emerse differenze percentuali significative nelle risposte alle domande sulla conoscenza e la partecipazione alle attività del consiglio:

- il 66% degli stranieri ha dichiarato di conoscere il Consiglio come i 66% delle donne straniere

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- il 74% degli stranieri ha dichiarato di aver partecipato ad eventi contro il 71% delle donne straniere

- il 36% degli stranieri ha dichiarato di essersi rivolto al Consiglio degli Stranieri contro il 25% delle donne straniere

- il 26% degli stranieri ha dichiarato di votato alle elezioni del Consiglio degli Stranieri contro il 25% delle donne straniere

Queste differenze minime di percentuale segnalano che non c’è fra gli intervistati una maggiore difficoltà nell’accesso al Consiglio delle donne straniere rispetto agli uomini. 3.2.2 Le opinioni rispetto alle funzioni del Consiglio Per analizzare la percezione dei cittadini stranieri rispetto alle attività svolte dal Consiglio degli stranieri abbiamo chiesto loro di esprimere un giudizio sull’utilità del consiglio come strumento di espressione della voce dei cittadini stranieri, in una scala da 1 a 5, in cui il 5 corrisponde al valore maggiormente positivo (molto utile) e l’1 al valore maggiormente negativo (per niente utile). Riportiamo i risultati delle risposte di coloro che avevano precedente dichiarato di avere almeno sentito parlare del Consiglio (scorporando cioè le risposte di chi ha mostrato una conoscenza nulla del Consiglio degli Stranieri). La media delle risposte (3,9) e la percentuale di chi ha risposto “molto utile” (62%) segnala una percezione positiva della funzione del Consiglio come organismo consultivo, in grado di portare all’attenzione del Consiglio Comunale e del territorio le esigenze degli stranieri. La percentuale delle risposte “molto utile” si abbassa (39%), anche se rimane apprezzabile, quando ci si riferisce all’impatto del Consiglio degli Stranieri sul territorio, all’incidenza dell’attività sulla vita quotidiana delle persone, segnalando una maggiore fiducia nelle attività del Consiglio quando esplica la sua funzione di “emersione” delle emergenze sociali e una minore fiducia nella sua funzione di “risoluzione” stesse. Avevamo inoltre inserito un’ulteriore domanda relativa all’influenza percepita delle istituzioni politiche tradizionali (il sindaco) sulla vita quotidiana delle persone (grafico10). In questo caso la percentuale delle risposte “molto influente” è stata la grande maggioranza (61%)

17%

2%

10%

9%62%

Quanto è utile il C.S. per dare voce ai cittadini?

1 (per niente) 2 3 4 5 (molto utile)

grafico 8

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18%

4%

18%

21%

39%

Quanto il C.S. influisce sulla vita quotidiana ?

1 (per niente) 2 3 4 5 (molto utile)

Grafico 9

7%

7%

8%

17%61%

Quanto il Sindaco influisce sulla vita quotidiana?

1 (per niente) 2 3 4 5 (molto utile)

Grafico 10

Considerando anche per queste risposte gli anni di residenza a Calenzano si rileva che chi è residente da oltre 5 anni – che aveva precedentemente dimostrato una conoscenza e una partecipazione alle attività del consiglio maggiore in percentuale rispetto a chi è residente da meno di 5 anni - esprime giudizi più positivi sulla funzioni del consiglio. Il 76% infatti di chi è residente da più di 5 anni a Calenzano esprime un giudizio positivo sull’utilità del Consiglio degli Stranieri come strumento per dar voce ai cittadini (con valori 4 o 5), contro il 57% degli intervistati residenti da meno di 5 anni.

Il diritto di voto Abbiamo infine inserito una domanda relativa al tema del riconoscimento del diritto di voto agli stranieri a livello locale e le risposte del campione confermano l’attualità della questione, in un contesto nazionale in cui il fenomeno migratorio è caratterizzato dalla mancanza di diritti politici.

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Il 73% degli intervistati ritiene importante che un cittadino straniero possa diventare un elettore a tutti gli effetti nel proprio contesto territoriale avendo diritto di voto nel Comune dove vive. Soltanto una percentuale esigua non lo ritiene per niente importante (11%).

grafico 11

3.2.3 Territorio e cittadinanza Per inquadrare la partecipazione politica degli stranieri sul territorio sono state inserite inoltre alcune domande relative alla partecipazione sul territorio all’associazionismo, alle forme tradizionali di organizzazione politica e sindacale, all’utilizzo dei servizi. La fruizione dei servizi sul territorio è da considerarsi buona: il 92% degli intervistati dichiara infatti di essersi rivolto ad almeno un servizio sul territorio (fra Sportello Immigrati; Biblioteca e Spazio Giovani), anche se la maggior parte degli intervistati dichiara (grafici 14 e 15) di non essere mai stato iscritto a un partito politico ( 90%) né al sindacato (70%). Buona è la frequenza delle associazioni: la metà del campione (il 51%) dichiara di frequentare almeno un’associazione sul territorio.

Grafico 12

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Grafico 13

Grafico 14

Grafico 15

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3.2.4 Inquadramento socio-anagrafico del campione. Il questionario è stato somministrato a un campione di 74 stranieri costituito per circa la metà da donne e da uomini (il 47% da donne e il 53% da uomini). Le nazionalità prevalenti rispecchiano le maggiormente presenti sul territorio di Calenzano: Albania, Marocco, Repubblica Popolare Cinese e Filippine. La stragrande maggioranza (il 70%) non ha la cittadinanza italiana Hanno risposto al questionario stranieri con un’età dai 18 ai 47 anni, con prevalenza della fascia intermedia dai 28 ai 37 anni. Per quanto riguarda lo stato familiare più della metà sono coniugati (53%) e con figli (63%). Una piccola parte risiede a Calenzano da meno di un anno (11%), circa un terzo del campione da 1 a 5 anni (32%) e quasi la meta da oltre 5 anni. Interessante notare che quasi la metà del campione ha una condizione lavorativa che prevede un contratto a tempo indeterminato (39%) o a tempo determinato (9%).

M53%

F47%

Il genere

Grafico 16

49%

13%

8%

7%

4%

4%

4% 11%

Nazionalità di origine

ALB MAR FIL RPC COL ROM TUN Altri

Grafico 17

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26%

54%

15%

5%

Stato civileCelibe/nubile Conigato/a Separato/a Non Risponde

Grafico 18.

10%

10%

26%

18%

13%

5%

6%6%

6%

Classi di età

18-22

23-27

28-32

33-37

38-42

43-47

Grafico 19

Grafico 20

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Grafico 21

Grafico 22

Grafico 23

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Grafico 24

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Allegati Allegato 1 Questionario

CAT Cooperativa Sociale ONLUS

Progetto ICI

Questionario rivolto a cittadini stranieri

Caro concittadino, le chiediamo 5 minuti del suo tempo per rispondere ad alcune domande, che fanno parte di una ricerca i cui risultati serviranno per migliorare le condizioni di vita delle persone che vivono nel Comune di Calenzano. Il questionario è anonimo e, dopo averlo compilato, la invitiamo a inserirlo nell'apposito contenitore messo alla postazione dello Sportello Immigrati presso la nuova sede del Comune durante l'orario di apertura dello Sportello del cittadino. Mettere per favore una X nel quadratino dopo della risposta scelta. Se una domanda non è comprensibile per favore non rispondere

Grazie della collaborazione! 1. Da quanto tempo vive a Calenzano? Da meno di 1 anno [ ], da 1 a 5 anni [ ], da 5 a 10 anni[ ], da più di 10 anni[ ] Di quali di questi servizi usufruisce sul territorio di Calenzano (o dei Comuni vicini)? Biblioteca Si [ ], no [ ] Se si con che frequenza? Più volte a settimana[ ], 1 volta a settimana[ ], più volte al mese[ ], 1 volta al mese[ ], meno di 1 volta al mese[ ] Spazio 180 Centro Giovani Si [ ], no [ ] Se si con che frequenza? Più volte a settimana[ ], 1 volta a settimana[ ], più volte al mese[ ], 1 volta al mese[ ], meno di 1 volta al mese[ ] Sportello Immigrati Si [ ], no [ ] Se si con che frequenza? Più volte a settimana[ ], 1 volta a settimana[ ], più volte al mese[ ], 1 volta al mese[ ], meno di 1 volta al mese[ ] Altro specificare [______________________________] [ ] Se si con che frequenza? Più volte a settimana[ ], 1 volta a settimana[ ], più volte al mese[ ], 1 volta al mese[ ], meno di 1 volta al mese[ ] 2. Quali di queste associazioni frequenta a Calenzano (o nei Comuni vicini)? Associazioni Sportive Si [ ], no [ ] Se si con che frequenza? Più volte a settimana[ ], 1 volta a settimana[ ], più volte al mese[ ], 1 volta al mese[ ], meno di 1 volta al mese[ ] Circoli ricreativi (es. Case del popolo ) Si [ ], no [ ] Se si con che frequenza? Più volte a settimana[ ], 1 volta a settimana[ ], più volte al mese[ ], 1 volta al mese[ ], meno di 1 volta al mese[ ] Associazioni di volontariato socio-assistenziali (es. Misericordia , Pubblica Assistenza) Si [ ], no [ ] Se si con che frequenza? Più volte a settimana[ ], 1 volta a settimana[ ], più volte al mese[ ], 1 volta al mese[ ], meno di 1 volta al mese[ ] Altre associazioni specificare [______________________] Si [ ], no [ ] Se si con che frequenza? Più volte a settimana[ ], 1 volta a settimana[ ], più volte al mese[ ], 1 volta al mese[ ], meno di 1 volta al mese[ ] 3. E' mai stato iscritto a : Un sindacato Si nel passato[ ] , Si attualmente [ ] , no [ ] Un partito politico Si nel passato[ ] , Si attualmente [ ] , no [ ] 4. Ha mai sentito parlare del Consiglio per gli stranieri del Comune di Calenzano? Si [ ] no [ ] 5. Ha mai partecipato con il suo voto all'elezione del consiglio degli stranieri? Si [ ] no [ ]

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6.Ha partecipato a eventi, iniziative, feste organizzate dal Consiglio degli stranieri? Si [ ] no [ ] Se di quali [__________________________________________________________] 7. Si è mai rivolto direttamente al Consiglio degli stranieri? Si più volte [ ] si qualche volta [ ] si una volta [ ] mai [ ] 8. In generale pensa che il Consiglio degli stranieri uno strumento utile per dare voce ai cittadini stranieri a Calenzano?

Per niente utile 1 2 3 4 5 Molto utile

9. A suo parere quanto è influente il Consiglio degli Stranieri nelle questioni che riguardano la vita (di tutti i cittadini) nel Comune di Calenzano (per esempio i trasporti, il lavoro, ecc. )?

Per niente influente 1 2 3 4 5 Molto influente

10. A suo parere quanto è influente il Sindaco nelle questioni che riguardano la vita (di tutti i cittadini) nel Comune di Calenzano (per esempio i trasporti, il lavoro,ecc. )?

Per niente influente 1 2 3 4 5 Molto influente

11. Ritiene importante che un cittadino straniero abbia diritto di voto nel Comune dove vive?

Per niente importante 1 2 3 4 5 Molto importante

Commenti e suggerimenti [_______________________________________________________________________________________ Dati socio anagrafici Nazione di Provenienza: Albania [ ] Romania [ ] Cina [ ] Marocco [ ] Filippine [ ] Perù [ ] Ucraina [ ] Moldavia [ ] Tunisia [ ] Cuba [ ] Polonia [ ] Colombia [ ] Altro specificare [______________________________] [ ] Cittadinanza italiana Si [ ] no [ ] Sesso 1 [ ] Maschio 2 [ ] Femmina Età |____| Stato civile 1 [ ] Celibe/nubile 2 [ ] Coniugato/a o convivente 3 [ ] Separato/a o divorziato/a 4 [ ] Vedovo/a Figli Si [ ] no [ ] Se si quanti? |____| Vivono a Calenzano? Si [ ] no [ ] Lavora? 1no (in cerca di prima occupazione) [ ] 2 no (ho perso il lavoro) [ ] 3 no (studente) [ ] 4 si, con contratto a tempo indeterminato [ ] 5 si, con contratto a termine [ ] 5 si, saltuariamente [ ] 6 Altro [ ]

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Allegato 2

Traccia di intervista rivolta a testimoni qualificati. Aree di indagine: La storia e le trasformazioni del Consiglio a partire dalla sua costituzione. Dalla sua costituzione il Consiglio si è modificato ? In quale aspetto (organizzazione interna, relazioni esterne etc.)? Il processo di formazione delle liste elettorali e di presentazione delle candidature . Il sistema elettorale è diretto a favorire la rappresentanza delle diverse componenti nazionali presenti sul territorio? E la rappresentanza di genere? Le relazioni interne alla Consulta, il modello di organizzazione. Come è organizzato al suo interno il Consiglio degli stranieri? Le relazioni esterne. Con quali altri soggetti sul territorio il consiglio ha sviluppato relazioni e sinergie? All'interno del Consiglio come descriverebbe le relazioni con gli altri consiglieri? Sono state mai portate avanti iniziative comuni? L'impatto sui processi decisionali interni al Consiglio Comunale. A suo parere il Consiglio degli stranieri ha avuto un impatto sui processi decisionali del Consiglio Comunale? Mi può fare un esempio di intervento del Consiglio all'interno dell'attività del Consiglio Comunale (es. di interventi su temi specifici) ? Il consiglio ha mai formulato proposte specifiche? Le proposte sono state accolte? A suo parere quali sono stati i motivi? L'impatto sulla vita sul territorio Dalle costituzione del Consiglio per gli stranieri ci sono state delle ricadute sulla vita dei cittadini del Comune di Calenzano (stranieri e non)? Se si quali? Eventuali esempi di ricadute positive e/o negative. A suo parere il consiglio degli stranieri ha favorito la partecipazione attiva dei cittadini stranieri del territorio? Quali sono state a suo parere le iniziative che hanno avuto maggiore visibilità sul territorio? Quali sono state le iniziative che hanno avuto un maggiore affluenza? Gli elementi di criticità Quali sono stati a suo parere i principali ostacoli che il Consiglio degli stranieri ha dovuto affrontare durante gli anni della sua attività? I successi A suo parere qual è stato il maggior successo del Consiglio degli stranieri? Quali sono stati i fattori che lo hanno reso possibile? Le possibili aree di miglioramento Se si dovessero intraprendere delle azioni di miglioramento della attività del Consiglio degli stranieri lei quali suggerirebbe?

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Allegato 3 Report Interventi in ambito Scolastico Obiettivo generale Favorire e migliorare la partecipazione dei cittadini stranieri alla vita pubblica del territorio, partendo dalle relazioni che le famiglie di origine straniera hanno con la scuola dell’obbligo, in quanto luogo privilegiato per il sostegno dei processi di integrazione sociale e culturale.

Obiettivi specifici

1. Individuare le problematiche e le difficoltà del/della bambino/a all’interno della classe (relazione con i compagni/e con le docenti)

2. Individuare le problematiche tra gli insegnanti e le famiglie (assenza totale di relazione, relazione ostacolata dalle barriere linguistico culturali)

3. Proporre e attivare l’utilizzo dei servizi presenti sul territorio, rivolti ai cittadini e alle istituzioni scolastiche, al fine di risolvere le problematiche emerse.

4. Orientare e informare il personale scolastico sui diritti/doveri dei cittadini stranieri e sui servizi presenti sul territorio

5. Attivazione di Laboratori di facilitazione linguistica e apprendimento della lingua italiana come L2.

Metodologia di lavoro per un servizio di mediazione con le famiglie

1. Selezione degli allievi in base alle risorse del progetto e alla pregressa conoscenza dei servizi, con programmazione degli incontri con la referente del progetto per la scuola.

2. Dopo una prima verifica di una lista di nominativi di bambini di origine straniera segnalati dalle insegnanti (69 bambini) è stata fatta una selezione dei nominativi in base alla gravità delle problematiche presentate, con l’obiettivo di sperimentare l’intervento nei diversi gradi di scolarizzazione: materna, primaria e secondaria (21 bambini).

3. Inoltre sono stati selezionati dei bambini le cui famiglie sono conosciute dagli operatori attraverso l’attuazione di altri servizi presenti sul territorio (10 bambini).

4. Realizzazione di incontri con i docenti di riferimento presso i plessi scolastici; 5. Tali incontri sono stati finalizzati alla conoscenza diretta e approfondita delle situazioni

problematiche relative ai bambini nel gruppo classe e alle difficoltà legate all’ambito familiare, con particolare attenzione a quanto eventualmente emerso durante i colloqui individuali con i genitori. Formulazione di proposte di intervento in condivisione con gli insegnanti.

6. Azioni per la riduzione delle problematiche; 7. Laddove, i predetti incontri con gli insegnanti avessero evidenziato criticità relative a:

rendimento scolastico, problematiche comportamentali dell’alunno, difficoltà nella relazione scuola-famiglia, il servizio ha potuto attivarsi discrezionalmente per il superamento delle difficoltà con l’attivazione delle risorse disponibili. Queste sono state: attivazione della mediazione culturale (ovvero incontri diretti del servizio con le famiglie), attivazione della mediazione linguistica, attivazione dei servizi del territorio con accompagnamento e orientamento.

Attivazione dei servizi del territorio; Questa azione ha avuto il duplice scopo di presentare e diffondere il progetto; in questo senso è stata rafforzata la collaborazione con i Servizi Sociali in supporto alle azioni presso le famiglie, al fine di far conoscere la disponibilità dei servizi del territorio. Tale azione si è potuta concretizzare sia come interfaccia servizio-scuola-famiglia, sia come orientamento, oppure ove richiesto anche come accompagnamento.

Lavoro di rete con Associazioni del territorio attive sull’area scuola; Il servizio si è messo in relazione con le associazioni locali al fine di farsi conoscere e verificare la possibilità di collaborazione sulla base delle reciproche disponibilità e potenzialità.

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Questo anche con un obiettivo specifico di verificare la possibilità di attivare un sostegno scolastico, in risposta ai bisogni maggiormente esplicitati.

Strumenti per il servizio di mediazione con le famiglie Attivazione della mediazione linguistico culturale nella scuola su richiesta diretta delle

insegnanti; Colloqui diretti con le famiglie; Relazione con i servizi del territorio; Accompagnamento e Orientamento; Incontri con le associazioni;

Tabella riassuntiva dei 4 incontri realizzati all’interno delle scuole:

SCUOLA N° SEZIONI/CLASSI N° ALLIEVI SEGNALATI

Materna - Munari 2 6

Elementare – Don Milani

4 7

Media – Arrighetto da Settimello

2 5

Relazione Conclusiva delle attività di Mediazione con le famiglie: Fase 1 – Avvio del servizio Il progetto totalmente innovativo per il territorio, si è sviluppato in itinere, soprattutto sulla base delle problematiche esplicitate dagli insegnanti. Nel corso dei colloqui conoscitivi, si è avvertita la necessità di condividere problematiche che si trascinavano da tempo e per le quali risultava esserci una qualche difficoltà per il reperimento di una soluzione positiva. Questo, sia per mancanza di risorse, sia per mancanza di una rete operativa fra i vari servizi sul territorio. Già dal primo colloquio si è effettuato una classificazione dei casi presentati: in questa fase si sono eliminati dal progetto quei casi che erano già in fase di risoluzione e che per la maggior parte erano caratterizzati dal breve periodo di presenza del nucleo familiare sul territorio italiano (carenze linguistiche). Questo ha consentito di concentrare l’intervento con maggiore attenzione sui casi più problematici che possono essere così suddivisi:

1. Scarsa partecipazione della famiglia alla relazione scolastica; 2. Rendimento e comportamenti problematici in ambito scolastico; 3. Presenza di alunni con percorso di certificazione di handicap interrotto o non attivato.

Fase 2 - Azioni del servizio Una volta terminata la condivisione dei casi e la selezione degli stessi, il servizio si è attivato tramite colloqui diretti con alcune famiglie, allo scopo di verificare la reale criticità relazionale. I colloqui si sono basati su un iniziale ascolto dell’opinione del genitore straniero al fine di verificare la consapevolezza di questo rispetto alle problematiche del figlio/a, avere un esplicitazione delle criticità dal proprio punto di vista e fare una riflessione condivisa sui percorsi intrapresi in ambito scolastico. In alcuni casi è stato possibile proporre un orientamento al fine di mediare eventuali percorsi alternativi, mentre per altri è stato ritenuto opportuno in accordo con gli insegnanti, l’attivazione del servizio di mediazione linguistica-culturale. Relativamente alla questione delle certificazioni, abbiamo ritenuto opportuno confrontarci con i referenti del servizio sociale del territorio, al fine di concordare un azione che potesse convincere i genitori ad attivare o riprendere il percorso interrotto.

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In un caso si è resa necessaria la presenza del mediatore linguistico, nell’altro il percorso si era interrotto per le scarse conoscenze dei benefici di legge e dei servizi offerti dal territorio. Per questo è risultato sufficiente l’intervento del servizio mediante un azione mirata di orientamento per evidenziare ai genitori l’opportunità di ottenere la certificazione, al fine di rendere esigibili tutti i servizi previsti. Per quanto riguarda i processi in itinere, il servizio si è raccordato in modo puntuale e costante con la referente del progetto per la scuola, la quale ha monitorato i processi interni ai plessi scolastici. Con la stessa è stato concordato, rispetto a taluni casi, di verificare l’evolversi delle situazioni specifiche, con la possibilità di attivare il servizio qualora ve ne fosse stata la necessità. Contemporaneamente è stata attivata un’azione di reciproca conoscenza con l’Associazione “Don Milani”, che sul territorio svolge un importante servizio di “dopo- scuola”, attivabile attraverso la segnalazione dei Servizi Sociali. Le attività di sostegno scolastico in orari extrascolastici risultano essere una reale soluzione per famiglie in difficoltà e che necessitano di un sostegno per il percorso scolastico del proprio figlio. Fase 3 – Analisi dei risultati Alla data odierna, per quanto concerne i casi a nostro parere più importanti, ovvero l’ottenimento di certificazione per disabilità in funzione di esigibilità di servizi, i processi o si sono conclusi positivamente o sono in via di risoluzione sempre con esito positivo. E’ ancora da verificare l’esito dei colloqui con le famiglie e la loro risposta presso le scuole, per il quale rimaniamo in attesa di feedback da parte degli istituti al termine dell’anno scolastico. Mentre alcuni casi con difficoltà linguistiche sembrano in fase di risoluzione. Una delle richieste più frequenti emerse dall’incontro con gli insegnati riguarda la strutturazione di percorsi di sostegno extra-scolastici, sia di livello base riguardante le difficoltà scolastiche più comuni, che di livello più specifico relativamente a problematiche riferibili a potenziali disturbi dell’apprendimento. Un altro elemento da segnalare e che ha permesso la risoluzione di alcune questioni è stato l’utilizzo dei mediatori linguistici culturali, che in alcune occasioni sono stati decisivi per il superamento delle difficoltà di comprensione del contesto e delle criticità da parte delle famiglie. Anche se né viene fatto un discreto utilizzo, sarebbe auspicabile un maggiore coinvolgimento di queste figure professionali all’interno della scuola. Per evidenziare alcune criticità, possiamo segnalare una parzialità in alcuni riscontri avuti sui casi presentati e una precisa definizione del nostro ruolo soprattutto con le famiglie. Con queste infatti ci siamo posti principalmente come mediatori culturali dediti principalmente all'ascolto e all'orientamento, ma non è stato facile poter avere uno scambio proficuo neppure con le persone che già conoscevamo. Laboratori di facilitazione linguistica Nei mesi di Novembre e Dicembre sono stati attivati dei Laboratori di facilitazione linguistica e apprendimento della lingua italiana come L2 presso la scuola secondaria di primo grado di Calenzano. Gli alunni sono stati divisi in tre piccoli gruppi per i loro livelli di conoscenza della lingua, consentendo rispondere maggiormente ai loro bisogni formativi. Il bisogno di tali attività è costante anche per il rafforzamento dell’apprendimento della lingua come lingua di studio. Incontri di formazione sulla normativa sull’immigrazione e i servizi presenti sul territorio Nel mese di Novembre sono stati organizzati due incontri di 2 ore ciascuno di aggiornamento professionale per le insegnati inerenti la normativa sull’immigrazione ed i servizi presenti sul territorio; agli incontri hanno partecipato 6 insegnanti della scuola elementare. Per quanto riguarda la normativa, dopo aver inquadrato il fenomeno migratorio con una panoramica di dati statici nazionali e locali, è stata esposta la procedura di ingresso regolare in Italia e le criticità che sussistono nell’applicazione della norma. Inoltre è stato fatto un focus sulla legge per l’acquisizione della cittadinanza italiana per persone di origine straniere, con particolare

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riferimento ai figli di cittadini stranieri nati in Italia ed è stata proposta una riflessione sulla percezione sul fenomeno dell’immigrazione. Per quanto riguarda i servizi presenti sul territorio, sono stati descritti quelli attivi, inquadrandoli nel contesto calenzanese, che è stato descritto attraverso l’esposizione di quelli che sono stati gli interventi realizzati anche negli anni passati: sportello immigrati, residenza “Don Marco Brogi” e Consiglio degli stranieri. Conclusioni Il progetto è stato attuato in una forma assolutamente sperimentale e partendo da presupposti teorici non definibili, quindi visti i risultati ottenuti non possiamo che essere soddisfatti di quanto accaduto. Sicuramente dovremmo analizzare l’intervento in modo più analitico, confrontandoci su ogni singolo caso con gli insegnanti con i quali è stato condiviso l’intervento. Come accennato nella relazione, alla fine dell’anno scolastico, sarebbe auspicabile prevedere alcuni incontri di monitoraggio, grazie ai quali avere i riscontri necessari per valutare le azioni fatte e prevedere delle modifiche utili per realizzare possibili interventi futuri. Sicuramente con maggiori risorse, soprattutto in termini di tempo, forse si sarebbe potuto ottenere una maggiore e più puntuale presa in carico delle situazioni critiche, in ogni caso il riscontro avuto dai servizi e dagli utenti è stato senza dubbio positivo. Rispetto alle criticità segnalate, che possono essere individuati come aspetti della stessa problematica, il ruolo degli operatori di un eventuale futuro intervento dovrebbe essere maggiormente definito e dovrebbe essere prevista sia una maggiore condivisone con la scuola, per esempio attraverso una "presentazione" ad inizio anno scolastico del progetto da parte della scuola alle famiglie stesse. In sintesi, la scuola e i percorsi formativi dei figli rappresentano per le famiglie di cittadini immigrati, degli elementi cruciali per il processo di integrazione, in quanto strumenti, opportunità e sviluppo del proprio progetto migratorio. La cura delle relazioni tra cittadinanza e istituzioni e il rafforzamento delle pari opportunità per il conseguimento degli studi, sono quindi una chiave di volta importante per garantire coesione sociale e partecipazione attiva, nell’assunzione di ruoli che spesso, per difficoltà linguistiche, differenze culturali e contesti socio-economici complessi fuggono ai cittadini immigrati. Il progetto ha permesso quindi di evidenziare alcuni semplici strumenti che rispondono in modo concreto ai bisogni emersi dai vari attori: insegnamento e rafforzamento della conoscenza lingua italiana, mediazione linguistica-culturale, attività di dopo scuola e la cura delle reti territoriali.