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Installazioni Alcatraz In un incontro ravvicinato di tipo spettacolare è importante ricordarsi un nome: Alcatraz, Pianeta Terra, Milano, Italia Enrico Ricciardi Sala I vista dall'ingresso. Q uello che vi ho dato è un buon consiglio suffragato da 3.000 mq, 1.250.ODO W di energia elettrica, un migliaio di corpi illumi- nanti e un conseguente impianto audio. In spazi di queste dimensioni le problemati- che da affrontare sono direttamente proporzio- nali alle vane destinazioni d'uso: tutto quanto fa spettacolo e non solo. Lfttai È bene che ogni creatura nasca da un desi- derio, che in questo caso vede protagonisti Enrico Rovelli e Roberto Citterio. Quest'ultimo proviene da esperienze che lo hanno visto Presidente di EMI mentre di Enrico Rovelli si può affermare, senza essere smentiti, che di locali dove si balla e si ascolta musica dal vivo sia uno dei fon- datori: 1969 Riccione. E poi a Milano il Rolling Stone, il City Square. per citare i più famosi ancora oggi; nel '76 fonda Radio Music che diventerà di Cecchetto nell'82 diventando Radio DJ; per non tralasciare nulla nel frattempo organizza concerti di gruppi musicali stra- nieri Genesis, Deep Purple - allora sconosciuti -, Dylan, Springsteen, Bowie e italiani come Venditti, Concato, Pino Daniele, Mannoia e Vasco Rossi. Motivo dell'esistenza dell'Alcatraz è uno spazio che non c'era: un Club che potesse ospitare molte persone e grandi artisti, dove non fosse richiesto uno stadio o un palazzetto dello sport, con la possibilità da parte del pubblico di vivere l'evento in un ambiente confortevole. Non meno importante l'aspetto della logistica di un concerto che in questo luogo è facilitata dalla possibilità di entrare all'interno per caricare e scaricare le attrezzature. Il costo di questa creatura supe- ra i sei miliardi. Lo spazio Vediamo schematicamente com'è ripartita la superficie: - area centrale (sala 1 ) «per contenere più

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I n s t a l l a z i o n i

Alcatraz In un i n c o n t r o r a v v i c i n a t o d i t i p o s p e t t a c o l a r e è i m p o r t a n t e r i c o r d a r s i un nome: A l c a t r a z , P i a n e t a T e r r a , M i l a n o , I t a l i a

• E n r i c o R i c c i a r d i

Sala I vista

dall'ingresso.

Q uello che vi ho dato è un buon consiglio suffragato da 3 . 0 0 0 mq, 1 .250.ODO W

di energia elettrica, un migliaio di corpi illumi­nanti e un conseguente impianto audio.

In spazi di queste dimensioni le problemati­che da affrontare sono direttamente proporzio­nali alle vane destinazioni d'uso: tutto quanto fa spettacolo e non solo.

Lfttai È bene che ogni creatura nasca da un desi­

derio, che in questo caso vede protagonisti Enrico Rovelli e Roberto Citterio. Quest'ultimo proviene da esperienze che lo hanno visto

Presidente di EMI mentre di Enrico Rovelli si può affermare, senza essere smentiti, che di locali dove si balla e si ascolta musica dal vivo sia uno dei fon­datori: 1 9 6 9 Riccione. E poi a Milano il Rolling Stone, il City Square. per citare i più famosi ancora oggi; nel ' 76 fonda Radio Music che diventerà di Cecchetto nell '82 diventando Radio D J ; per non tralasciare nulla nel frattempo organizza concert i di gruppi musicali stra­nieri Genesis, Deep Purple -allora sconosciuti -, Dylan, Springsteen, Bowie e italiani come Venditti, Concato, Pino Daniele, Mannoia e Vasco Rossi . Motivo dell'esistenza dell'Alcatraz è uno spazio che non c'era: un Club che potesse ospitare molte persone e grandi

artisti, dove non fosse richiesto uno stadio o un palazzetto dello sport, con la possibilità da parte del pubblico di vivere l'evento in un ambiente confortevole. Non meno importante l'aspetto della logistica di un concerto che in questo luogo è facilitata dalla possibilità di entrare all'interno per car icare e scar icare le attrezzature. Il costo di questa creatura supe­ra i sei miliardi.

Lo spazio Vediamo schematicamente com'è ripartita

la superficie: - area centrale (sala 1 ) «per contenere più

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di duemila persone con un palco princi­pale (A), posto sulla parete di fondo di 2 6 m . di larghezza per 14m. di profon­dità; un secondo palco (B) "piccolo" -10x5 metri - posi­zionato al centro della parete destra. L 'accesso ai palchi è consentito anche ai TIR. attraverso il portone centrale.

- Ampi camerini e relativi servizi situati dietro il palco principale.

- Sala catering posta dietro al palco A sulla sinistra, con ingressi (validi anche per i cameri­ni) dalla platea, dal palco e attraverso un lungo corridoio di servizio che costeggia la parete destra fino alla strada.

- In alto sul palco B e sul bar (2) posto di fianco, la postazione per i disc-jockey e i light-jockey con i relativi sistemi di controllo.

- Sala 2 al lato sinistro del palco A e da esso separata con grandi tende di plastica, che dispone di un bar (4) e di una postazione disc-jockey consentendo l'ascolto di un diverso genere musicale, li bar principale (1) è sul lato sinistro in posizione sopraelevata.

- Dal bar 1 è possibile accedere a un'area con bar (3), pub-pizzeria e una pedana per musica dal vivo.

- Sempre da quest'area attraverso una scala si giun­ge al pub - sopra il guarda­roba- che domina tutta la sala. 1.

- Un guardaroba con capienza di più di duemila cappotti consente facilità di movimento a pubblico e per­sonale addetto.

- Cinquecento metri qua­dri di uffici necessar i per gestire quanto sopra.

- Ancora in allestimento sale prove per musicisti con ingresso indipendente.

Naturalmente questo tra­gitto è totalmente sowertibi-le poiché tutte le aree hanno più passaggi che le rendono comunicanti, locale non idea-

Sistema mobile

delle americane.

le per "incontri al buio" - facile perdersi date le dimensioni - ma che consente ampi margini di "fuga". Comunque dalla pianta pubblicata si può avere un'idea di complessità della realizzazione.

Architettura Anche questo progetto è dell'architetto

Daniele Beret ta, che a Milano ha firmato un numero consistente di discoteche e club dall '82 a oggi - Il Bolgia Umana. Old Fashion Cafè, Blue Klein, De Sade, La Banque -, con conseguente conoscenza delle problematiche di questo settore. Lo stile scelto "minimalista", prende forma dall'architettura del luogo che tempo addietro ospitava una società di spedi-

Palco principale

e sala I vista

dalle quinte.

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AL.cat;.r.a..z1

Impianto di

areazione e

isolamento

acustico del

tetto.

zioni - siamo vicini alla vecchia dogana milanese - e dalle sue personali idee che ben vedono l'u­tilizzo di materiali architettonici e industriali: per intenderci è "il progetto di un architetto non di un arredatore". Il tetto a due falde è sorretto dalle originali travi di ferro utilizzate per creare ponti durante gli anni Trenta il risul-

I

tato è una struttura dalla straordinaria porta­ta, utilizzata proficuamente per sorreggere apparecchiature e sistemi di areazione: il metallo la fa da padrone; sensazione rafforzata dall'acciaio lucido delle importanti tubazioni di areazione con le quali Daniele Beretta "ha dato forma all'aria". La vecchia copertura in Eternit

è stata r imossa da personale qualificato sotto il controllo della ASL (in quanto can­cerogeno) e sostituita con materiale a norme. Il pavimento è in cemento nero livellato e passato a cera , i muri essendo tali sono in mattoni di calcestruzzo di generose proporzioni come quelle del loca­le. Risultato, uno spazio senza vezzi, senza orpelli ma con uno stile nitido capace di resistere nel tempo.

l)IWffllii)ni ffi„,l,WlBÌI„,t,<l„,f!llffli<irlt,0, Sempre più importanza ha la luce nello spettacolo: questa tendenza trova confer­ma in questa imponente installazione. Il progetto delle luci è stato personalmente curato da Davide Rovelli, mentre l'installa­zione - e tutto l'impianto elettrico - è stata realizzata da ALA Audio Light Assistance. L'idea è la grande flessibilità di uso per adattare effetti e atmosfera all'evento, consentendo di rendere l'Alcatraz un luogo sempre diverso; le luci sono montate a gruppi secondo progetto su americane agganciate con carrucole motorizzate con­trollate da interruttori elettromeccanici ritenuti più sicuri e affidabili di quelli assisti­ti da computer. La possibilità di variare altezza e inclinazione di c iascuna america­na consente un numero pressoché infinito di combinazioni che modificano anche l'ar-

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A Lea t e a ?

I componenti d e l l ' i m p i a n t o l u c i

40 R0B0C0L0R PRO 400 È un cambiacolori che con due ruote colore dicroiche consente di ottenere 32 colori; angoli di copertura di 7°, 14° e 21° con messa a fuoco manuale, lampada a scarica Philips MSD 200 W con temperatura colore di 5600% due filtri di conversione cromatica -CTC- 5S00/3400°K e 3500/5600'K, ventola di raffreddamen­to a velocità variabile con controllo a distanza DMX valido anche per i colori.

i° 10 IMAGESCAN Proietta qualsiasi immagine si desideri nei formati gobo, diapositiva 35mm o lucido per proiezione 60x70 mm e per la sostituzione non è necessario spegnere il proiettore e non sono richiesti attrezzi; lo specchio motorizzato ruota di 216° sull'asse orizzontale (pan) e di 83° su quello verticale (tilt). Lampada MDS 200 W, ottica con angolo di copertura di 17° e messa a fuoco motorizzata; comandi DMX.

12 PAL 1200 Sagomatore automatizzato con tutte le funzioni motorizzate a micropasso e comandagli a distanza. Il movimento dello specchio è di 287° pan e 85° tilt, lo zoom ha un'apertura minima di 15° e massima di 26°, la lampada a scarica è Philips MSR I200W 5600°K e con un motore per ogni lamella sagomatrice con­sente controllo e buona precisione.

Disponibile in tre versioni, all'Alcatraz sono stati scelti CMYR che consente miscelazione totale dei colori con sintesi sottrattiva di Cyan Magenta Yellow e RPR con tre prismi ruotanti; due filtri temperatura colo­re, specchio con motore micropasso e lampada che può essere Philips MSR 1200 oppure Osram HMI sem­pre da 1200 W con attacco doppio e codolo filettato.

Famoso e potente proiettore a testa mobile con miscelazione colori, filtro di conversione cromatica, un gobo fisso e cinque gobos riduttori del fascio su angoli di 2°, 5°, 9°, 15° e 21°. Il movimento comune a vari modelli di simile tipologia è 440° pan e 306° tilt; lampada a scarica MSR 1200 W

12 MAC 600 Cambiacolori con lente di Fresnel quindi a luce morbida e bordi sfumati, angolo di copertura di 25° e colori totalmente miscelagli; lampada MSR da 575 W.

N MAC 500 Ultimo nato di questa fortunata serie è uno spot con luce concentrata su un angolo di 17° e due ruote colori motorizzate, 14 filtri dicroici colorati, 4 filtri temperatura colore, un prisma rotante, diaframma a iride, dimmer e altro ancora ovviamente servoassistito con DMX.

I CASE CONTROLLER PRO I Banco luci in questa versione con tre schede da 512 canali per un totale di 1536 complessivi molto utiliz­zato in applicazioni televisive.

N° I 3032 È un programma capace di gestire tre schede per 1536 canali complessivi con l'ausilio di un computer.

- N° I 2532 Richiamo automatico di sequenze precedentemente programmate con il 3032.

5 PRO 2000 Macchina per il fumo con microprocessore con consumo di liquido alla massima uscita di 0.2 litri/minuto, serbatoio da 9.5 litri e comandata con il controller 512 DMX.

21 Roboscan Pro 1220

8 MAC 1200

• - N

6 TIGER LW

r 8 SUPER SCAN ZOOM

È un effetto "storico" in discoteca - brevettato nel'72 - e rinnovato negli anni; un disco contenente liqui­di fra loro non miscelagli, ruota a velocità fìssa consentendo la proiezione di immagini che cambiano continuamente senza ripetersi mai. La lampada è alogena da 36 V-400 W (3200 K, 16000 Flux Lumen).

Oggetto illuminante con complesso sistema ottico che consente lunga gittata con angolo di copertura da 8° a 16° - a 50 metri rispettivamente 315 e 110 Lux - e inserendo il filtro frost da 17° a 35°. Infinita scelta cromatica con sistema RGB (red, green, blue), due filtri di conversione, due prismi ruotanti che si combinano con 4 gobos rotanti e 4 fissi, effetto strobo con cadenza da I a 7 flash/secondo e diaframma a iride. Lo specchio ruota di 360° la fantasia anche.

Proiettori Par 36 H 35 W 6 V Silver.

Proiettori Par 64 Silver.

Proiettori Pallas 500 W.

Barra 6 Elementi Par 64 Neri.

Barra 4 Elementi Aircraft 250 W 28 V Silver.

6000 W Strobe.

3000 W Strobe.

Strong L 5000 W Change Color.

E molto altro ancora.

I

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Al.Qa.tr a..?.

Dettaglio

delle pompe

per l'aria

condizionata.

chitettura dello spazio. Problema non da poco quello del dialogo fra le diverse macchine illumi­nanti e i sistemi di controllo con computer. Di questo parla Bettino Celsa di ALA raccontando che cuore del s istema è il controller Case Mart in Pro 1 1 5 3 6 dmx coadiuvato da altri due personal computer sempre con program­mi Mar t in : il lavoro di programmazione è impe­gnativo, e il tempo negli spettacoli dal vivo sempre ridotto, ideale poter avere più monitor di controllo e un numero più elevato di funzioni agevolate; il cammino delle luci automatizzate è tutto da percorrere. Sempre per prevenire emergenze è possibile manualmente spostare i collegamenti su altre macchine.

Le lampade hanno bisogno di energia: la società elettrica fornisce la linea 2 3 . 0 0 0 V che la cabi­na di trasformazione porta a 3 8 0 V con 1 . 2 5 0 . 0 0 0 W a disposizione. Qualora non dovessero bastare, due linee protette collegano il palco principale con l'e­sterno del locale fronte strada, dove possono allac­ciarsi due gruppi elettrogeni fino a 4 0 0 . 0 0 0 W. La speranza è che siano sufficienti! Altri accorgimen­ti sono stati dedicati agli interruttori scegliendo quelli

Forni t o r i

Hanno collaborato alla realizzazione del locale Alcatraz - via Valtellina, 25 - 20159 Milano - tel. 0269016352 • fax 0269016391 Architetto Daniele Beretta - corso Plebisciti, IO - 20129 Milano - tel. 0270108336 - fax 0270108344

luci, cablaggi: Serramenti: Materiali fonoisola Progetto fonoisola Impianto di diffusi sonora:

ALA - via Caduti sul lavoro, 61 - 20099 S. S. Giovanni • (MI) - tel. 022626419I - fax 0226264632 Serramenti Castelli - via Udine, 224 - 24045 Faragera d'Adda (BG) • tel. 0363398788 - fax 0363399734 Donati Coibentazioni - via Manzoni, 19 • 24060 S. Paolo d'Argon (BG) - tel. 035959191 • fax 035958721 Acustica Ambientale - via Pellegrino Rossi, 13 - 20(61 Milano - tel. 0266223200

Grisby Music - S.S. Adriatica km 309,530 • 60027 Osimo (AN) - tel. 0717108471 - fax 0717108477

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con curva di intervento D (normalmente usata per i motori] e in questo caso adeguata all'ac­censione degli amplificatori e ai d immer posti su valori intermedi, cosi da poter utilizzare un interruttore da 16 Ampere per un assorbi­mento di 1 B A!

Per quanto riguarda gli apparecchi illumi­nanti utilizzati è bene fare riferimento alla descrizione del box 1.

Edilizia I lavori edili svolti dalla 2F hanno comporta­

to l'uso di c irca 25 .COO blocchetti di cemento presso-vibrato. Domenico Busetti responsabile dei lavori spiega che la struttura di partenza era relativamente semplice e che il lavoro svol­to ha funzione di mascheramento, coprendo le murature preesistenti e creato nuovi spazi come guardaroba e il sovrastante prive, i camerini e il sovrastante impianto di aria con­dizionata. Diversamente per chiudere le fine­stre in alto sulla parete di ingresso, che guar­davano Via Valtellina sono state create due pareti - interna ed esterna - sorrette da una trave di 3 0 metri con solo 3 punti di appoggio che creano un lungo corridoio largo 1 metro utile per la manutenzione, e per scongiurare possibilità di inquinamento acustico. Per il pavi­mento, una gettata di calcestruzzo da 15 c m ricoperto da un cm di impasto contenente quarzo sferoidale nero - esiste in vari colori - e levigatura finale; hanno completato l'opera i necessar i giunti di dilatazione.

I so lamento acust i co Alberto Parisi di Acust ica Ambientale ha

ben pensato che il punto debole fosse il tetto: il suo progetto parte da qui. Così per la coper­tura dello stabile è stato scelto il pannello fonoisolante/fonoassorbente modulare T-sald della ditta Donati Coibentazioni Isolnord e a

. Sistemi di controllo dell'aerazione. T

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l.c.a.tr.aiz

I componenti d e l l ' i m p i a n t o audio

° 3 mod. M3A È il processore dedicato al sistema di altoparlanti descritto precedentemente, che consente: allineamento temporale degli altoparlanti, crossover, equalizzato­re, limiter per ogni via e altro ancora.

° 8 mod. DS2P Risposta 50 Hz-160 Hz ottenuta con 2 coni da 38 cm (15") caricati da trombe ripiegate. In questa caso non ha senso fornire i dati di copertura, perché la casa costruttrice li fornisce per una cop­pia di diffusori affiancati mentre all'Alcatraz si è preferito la configurazio­ne singola che consente di mantenere invariata la copertura sull'asse verticale di 120° ma di aumentare quella orizzon­tale. Il diffusore è amplificato. Disposti orizzontalmente intervallano le "teste" in sala I, il montaggio è sospeso alle travi sempre con catene.

° 4 mod. 650P È un subwoofer con due altoparlanti da 45 cm (18") con amplificatore a bordo (P sta per powered) con risposta 28-100 Hz e angolo di copertura di 360°O x I80°V e caricamento reflex, dunque a radiazione diretta. Aggiunti successivamente, sono posizio­nati a coppie ai lati del palco A, natural­mente a pavimento.

° 2 mod. MTS4 Diffusore amplificato a gamma intera 32-16 KHz ottenuta con 4 altoparlanti: una unità a compressione da 50 mm (2") caricata a tromba, un woofer da 30 cm, uno da 38 cm e uno da 45 cm tutti caricati in volumi separati con accordo reflex.

Sono ai lati del palco A, sempre a sospensione, e sono utilizzate quando sul palco accade un evento che ne richieda l'intervento.

° 4 mod. UPAIP Diffusore attivo con woofer da 30 cm bass reflex e unità da 75 mm (3") con tromba, ha copertura per I00°0 e 40°V e risposta da 60 a I8K Hz. Destinati alla sala 2 con i sub descritti al punto successivo, sono montate a sof­fitto che in questo spazio è di 5.6 metri.

° 2 mod. USWIP Altro modello di subwoofer amplificato con due altoparlanti da 38 cm in bass

reflex con copertura di 360 0 e 180 V. Sono appoggiati ai piedi delle colonne che delimitano lo spazio 2 dalla pista principale.

• N°6 mod. 5850 Sono gli amplificatori che pilotano i dif­fusori passivi e sono costruiti dalla ditta Crest su specifiche e con marchio Meyer.

- N ° l mod. DR 128 Alien & Heath È un processore audio digitale a 24 bit

con controllo via computer che consente di collegare i vari ingressi - 8 microfoni e 4 linea - ottenendo 8 uscite, regolando equalizzazione parametrica e grafica, livelli, guadagni, limiter, mixer e altro.

Le pressioni massime raggiungibili dai diffusori sono nell'ordine dei 133/140 dB secondo i modelli e in Italia oggi sono decisamente sovrabbondanti. La descrizione dei singoli diffusori con componenti e angolo di copertura potrebbe aiutare a meglio comprendere il progetto acustico realizzato da Pino Melluso, esperto utilizzatore dei prodotti, coadiuvato da Giovanni Bugari sempre di Meyer Sound. Premesso che una diversa messa a punto dell'impianto sia sempre possibile, nelle ripetute occasioni che l'impianto è stato ascoltato il risultato non è stato all'altezza delle aspettative. Completano le due postazioni dei DJ 2 Mixer Pioneer DJM-500, 4 Compact Disc Player CDj 500S, 4 piatti Tecnics SL I2I0MKL con puntine Stanton 680.

Per quanto riguarda gli impianti per i concerti dal vivo, sul palco A è previsto che sia quello del service utilizzato dal gruppo musicale, mentre per il palco B è disponibile essenzialmente un mixer Alien & Heath mod. GL3000. Seguendo alcuni concerti su questo palco ho ascoltato gli UnderWorld con Angelo Favro tecnico del suono e dif­fusori della italianissima ATS; i New Model Army hanno suonato con un nuovo impianto JBL da poco presentato in Italia composto da: diffusori montati sospesi 3 per latoVenue VS32I8-6 (60 0x50 V) 3 vie (38 Hz-16 KHz) con woofer da 45 cm, medio da 25 cm caricato con una tromba e rifasatore che può essere ruotata e la gamma alta con unità di compressione da 38 mm e tromba montata fra il woofer e il medio; 4 subwoofer a pavimento 2 per lato affiancati Sound Power SPI28S con 2 coni da 45 cm in bass-reflex. Il proces­sore dedicato DSC 280, dopo accurata taratura - presente l'inge­gnere del suono Giancarlo Pierozzi -, ha svolto le sue funzioni di crossover 4 vie stereo, limiter, allineamento temporale, equalizza­tore e altro. Tutto amplificato JBL con la serie MPX 1200 - uno per ogni sub e uno per ogni coppia di woofer, a ponte- e sei MPX 600 per i medi e per le trombe. Per il palco sei Monitor Sound Power SP2I2-A con woofer da 30 cm e tromba pilotati da tre MPX 1200. I 32 canali del mixer Soundcraft K2 hanno concluso la serata fra gli applausi del pubblico.

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ulteriore protezione dagli agenti atmosferici, il tetto così realizzato, di 2 3 4 0 mq e c i rca 5 C O 0 pannelli, è stato ricoperto con rivesti­mento ondulato a norme - sempre la ditta Donati ha r imosso il vecchio -. Un pannello iso­lante in fibra minerale ad alta densità, viene inserito fra due gusci di lamiera in acciaio zin­cato e saldati; diverse combinazioni fra i mate­riali porta a diverse funzioni dei pannelli, in questo caso le specifiche sono: guscio esterno spessore 2 0 / 1 0 - elevata massa e portata-, guscio interno lamiera forata al 2 0 % , con fori da 4 mm, passo foratura 7 e spessore 1 0 / 1 0 , intercapedine riempita con Lana di Roccia da 9 0 K g / m c , inoltre un film di plasti­ca termosaldato svolge la funzione di inibire lo spolvero del coibentante. La larghezza dei pan­nelli masch io / femmina è di 6 0 cm , spessore di 12 cm e lunghezze da 2 0 0 , 2 5 0 e 3 0 0 cm. Altro punto debole erano le finestre ma pannelli di Lana di Roccia 1 0 0 K g / m c lato interno e lana di vetro 2 0 K g / m c esterno, hanno scongiurato pericoli di inquinamento acustico coadiuvati dalle pareti di muratura precedentemente viste. Ancora le porte di uscita di sicurezza - e di accesso - Phonic. costruite da Serramenti Castelli e progetto dell'Architetto Annamaria Grillo con l'Ufficio Tecnico interno, rispondono alla normativa Italiana UNI 8 2 / 7 0 - la più severa d'Europa -con un abbattimento di 3 5 dB fra 1 0 0 e 3 1 5 0 Hz, e naturalmente in accordo alle Leggi sulla Sicurezza 6 2 6 / 9 4 e sull'eliminazione delle barriere architettoniche dell '89. Per que­sta applicazione sono state montate doppie porte che si aprono verso un vano anch'esso trattato. Marco Parisi , tecnico competente ha potuto constatare il successo ottenuto: l'Alcatraz non è inquinante acusticamente.

Per quanto concerne l'acustica della sala 1 con superficie di 9 0 7 mq. volume di 1 4 . 6 0 0 me, altezza minima di 8 m e massima di 13 m, il tempo di riverbero misurato R T 6 0 è di 2 .2" : un ottimo risultato.

Conclusioni L'Alcatraz è uno spazio in evoluzione tecno­

logica poiché continua ad aggiornarsi di nuove apparecchiature e soluzioni sia per meglio adat­tarsi agli eventi che alle richieste del pubblico.

Scelte attente e intelligenti frutto di grande esperienza e validi collaboratori determinano il successo di questa struttura.

• E n r i c o R i c c i a r d i s i o c c u p a d e l l ' i n t e r a z i o n e

f r a d i f f u s o r i a c u s t i c i e a m b i e n t e Si ringrazia il sig. Martin, responsabile degli impian­

ti audio dell'Alcatraz. per la fattiva collaborazione