inserzioni gratuite BANCHI BATTERIE Vele d’epoca · Vela senza limiti: il manuale » 59 RUBRICHE...

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MENSILE 4,50 Svizzera Tic. 10 FS www.bolina.it inserzioni gratuite ANNO 29 N. 309 GIUGNO 2013 Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Roma Vele d’epoca GLI APPUNTAMENTI DELL’ESTATE * pag. 47 Vacanze ADRIATICO, CICLADI VELA E TREKKING * pagg. 55, 72 e 77 Atterraggi ALLINEAMENTI E PERICOLI * pagg. 60 e 63 LEGGI: CHARTER ORA TUTTI POSSONO pag. 50

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● Vele d’epocaGLI APPUNTAMENTIDELL’ESTATE

* pag. 47

● VacanzeADRIATICO, CICLADIVELA E TREKKING

* pagg. 55, 72 e 77

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LEGGI:

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POSSONOpag. 50

000-000_Cop_Giu_2013_x 210 dorso 7 mm 14/05/13 18.34 Pagina 1

eleggiare è un diritto –ci dice accalorato un vici-

no di banchina – è la mia rivalsaa mesi di duro lavoro”. E comedargli torto? Per quei pochigiorni l’anno che ci sono conces-si, tutti vorremmo gustare piena-mente il sapore di una vita libe-ra, col vento sulla pelle e a stret-to contatto con gli elementi.

Spesso sono cause di forzamaggiore ad impedirlo, maquando non è così non ci sonoragioni: bisogna navigare per-ché scorrazzare tra le onde è bel-lo e fa bene al corpo e alla men-

te. Sono centinaia i medici (pre-sumibilmente velisti) pronti a te-stimoniarlo.

Prendiamo il largo allora ecoinvolgiamo amici, parenti econoscenti. Tutti devono condi-videre il piacere di una vacanzaa vela. E approfittando di questamezza stagione in cui malgrado

il caldo già estivo il vento nonaccenna ad abbonacciare, si po-tranno percorrere miglia di ma-re scongiurando assordantismotorate nonché il disagio dibaie e porti affollati.

Non sarà altrettanto facile evi-tare i controlli oggi così metico-losi della Guardia Costiera, manon facciamoci scoraggiare.Non siamo criminali e coi docu-menti in regola nessuno ci potràimpedire di navigare.

Non esitiamo dunque: godia-moci finalmente il nostro amatomare. Buon vento!

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DECORRENZA DA QUALSIASI MESE

www.bolina.it Mensile dell’andar per mare Anno 29 - Numero 309 - Giugno 2013

ATTUALITÀVendita all’estero più facile Pag. 24Vele d’epoca tour » 47Charter: via alla deregulation » 50Vela senza limiti: il manuale » 59RUBRICHELettere a BOLINA » 5Fasi lunari di giugno » 6Risposte brevi » 10Cino Ricci: corpo sano, crociera ok » 11Ida Castiglioni: pericolo a 50 nodi » 12Giancarlo Basile: presa dei terzaruoli » 16Rodolfo Foschi: GS 343 con stralletto » 18Cucina: il mollusco con la “freccia” » 20Notizie, notizie » 24Novità e curiosità » 30Regate, regate » 32Derive, che passione! » 37Secondo look » 93Inserzioni gratuite » 101

A BORDOVento forte in arrivo Pag. 41 Costellazioni e asterismi » 43Il vascello fantasma » 45Metti una dinamo a poppa » 51 Il velista escursionista » 55Allineamenti notturni » 60Rischio atterraggio » 63 Tsunami: cause ed effetti » 67I miei paradisi mediterranei » 72Il motore ideale? A manovella » 75In rotta su Mikonos » 78Batterie alla carica » 81Oplà, l’albero non c’è più » 87Multiscafi: Nautitech 40 » 91SAPORE DI MARESestante contro Gps » 95A vela, sospesi tra cielo e terra » 96Colpo di Bora in Adriatico » 97Sospetti in banchina » 98

Per le condizioni di abbonamento vedere a pagina 13

EDITRICE INCONTRI NAUTICI srl - Largo Angelicum, 6 - 00184 ROMA - Tel. 06/6990100 (4 linee) - fax 06/6990137. Internet: www.bolina.it. E-mail: [email protected] - Redazione: [email protected] - Direttore responsabile: Alberto Casti ([email protected]). Collaboratori: Giancarlo Basile, HildeBianchi, Gianpaolo Karis, Marco Cobau, Stefano Colitti, Pasquale De Gregorio, Danilo Fabbroni, Rodolfo Foschi, Augusto Guidobaldi, Cino Ricci, Gian Carlo Ruggeri, Sauro Servadei, Marco Sassu, Fabio Fiori, Paolo Giorgi, Gianpaolo Karis, Enea Riboldi, Giulio Mazzolini, Angelo Pre-den. In redazione: Fabrizio Coccia, capo servizio ([email protected]), Sandro Angeloni ([email protected]), David Ingiosi ([email protected]), Angelo Sindoni ([email protected]), Filomena Fontanile, segreteria ([email protected]), Enzo Bella, spedizioni ([email protected]) - Aut. Trib. Roma n. 103/85, 22.2.1985 - Stampa: Stilgrafica, Roma - Distribuzione edicola: M-Dis Spa - Via Cazzaniga, 1 - 20132Milano, Tel. 02/2582.1 ([email protected]). Una copia € 4,50, arretrate € 5,00 Italia (+ sp. postali) - ABBONAMENTO: annuo € 37,50 (Italia), € 60 (Europa), versamenti: ccp. n. 14402002 intestato a Editrice Incontri Nautici, Largo Angelicum, 6 - 00184 Roma. PUBBLICITÀ: E.I.N. ([email protected]),Tel. 06/6990100. Copyright “Bolina”, diritti riservati. Manoscritti e foto ricevuti non vengono restituiti. Garanzia di riservatezza: l’Editore garantisce la riservatezza dei dati personali dei lettori e la possibilità di richiederne gratuitamente per iscritto la rettifica o la cancellazione; le informazioni custoditenel nostro archivio vengono utilizzate solo per inviare comunicati informativi agli abbonati (Legge 675/96).

In copertina: “Yvette”, Argentario Sailing Week, Porto Santo Stefano, 2001 - Foto di Franco Pace

SOMMARIO

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

BOLINA Giugno 2013 3

Sommario_(A)_Giugno_2013 14-05-2013 17:55 Pagina 3

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Pub S&C_Giugno_2013_--- 15/05/13 10.11 Pagina 1

Stessa barcastessa anomalia

Io e un mio amico siamo en-trambi in possesso di una barcauguale, il Grand Soleil 343 delCantiere Del Pardo. Una del1987 e l’altra del 1990. Abbiamonotato da diverso tempo che en-trambe le barche, nelle andaturedi bolina, hanno un lato (mure asinistra) che è più veloce (0,6-1nodo) rispetto alle mure a dritta.Stessa persona al timone e ven-to costante.

Abbiamo pensato a diversecause ma non ce lo sappiamospiegare esattamente. Saprestedarci una giustificazione?

GIUSEPPE BOARIN Castelguglielmo (Ro)

Risponde Giancarlo Basile.Differenze molto piccole di ve-

locità di bolina sulle due murepossono talvolta verificarsi, do-vute a cause di varia natura, da

piccole asimmetriedella carena o dellapinna a una noncorretta messa apunto dell’attrez-zatura velica, ma

che si possa arriva-re a differenze di un

nodo intero è davveroanormale, e lo è ancora di piùconsiderando che due barcheuguali soffrono della stessa ano-malia.

Tutto lascia pensare che si trat-ti di un posizionamento scorrettodell’elemento sensibile del log,elichetta o rotellina a palette,cioè che sia l’indicazione dellavelocità ad essere diversa sulle

due mure di bolina, non la realevelocità. Occorre considerareche a quell’andatura si ha il mas-

simo angolo di scarroccio che al-tera alquanto le linee di flussodell’acqua soprattutto in corri-spondenza della sezione lungi-tudinale di mezzeria della care-na, perciò se l’elemento sensibi-le non è posto esattamente inmezzeria riceve il flusso dell’ac-qua sotto angoli diversi e con di-verse intensità sulle due mure,fornendo indicazioni di velocitàdiverse.

Per accertarsi che l’anomaliadipenda effettivamente da que-sto decentramento dell’elementosensibile, che comunque è visi-bile, occorre fare molte prove pa-ragonando la velocità letta sullog con quella letta sul Gps. Co-me è noto la prima dovrebbe for-nire la velocità rispetto all’acqua,la seconda la dà rispetto al fondodel mare. In totale assenza di

Lettori, lettori, qui BOLINA, avanti pure, passo...

NON SI PUBBLICANOLETTERE ANONIME

Tutta la corrispondenza, anchese spedita via e-mail, deve ripor-tare l’indirizzo completo delmittente. BOLINA non pubblicatesti anonimi, siglati o solo fir-mati: i lettori sono benvenuti suqueste pagine solo se dichiaranoil loro indirizzo completo.

Questo numero

Accessori, tecnica, itinerari,marineria, normativa, attua-

lità. In questo numero di BOLINAnon manca proprio nulla per unaprelibata serie di letture. A comin-ciare dagli appuntamenti con levele d’epoca, affascinanti barched’altri tempi che affolleranno lenostre coste con una serie di even-ti estivi (pag. 47). Un’idea per levacanze estive? Vela e trekking:perché no (Sindoni, pag. 55). Ilcharter è stato liberalizzato. Eccocome (Coccia, pag. 50). Energia abordo: si parla di idrogeneratori(Ingiosi, pag. 51) e di banchi dibatterie (Karis, pag. 81). Un po’di didattica con gli allineamentinotturni (Caponetto, pag. 60) equalche esempio di atterraggi malriusciti (Auriemma ed Eördegh,pag. 63). Quindi crociere inAdriatico (Preden , pag. 72) e alleisole Cicladi (Salamina, pag. 77).Poi ancora refitting e procedure didisalberamento (Cobau, pag. 87),multiscafi, schede di barche, noti-zie, racconti, meteorologia e mol-to altro ancora. B.V! ❏

BOLINA Giugno 2013 5

Lettere_Giugno_(A)_2013 14-05-2013 17:49 Pagina 5

S E R V I Z I O A B B O N A T I

C A P I TA A T U T T I I VELISTI DI FARE ACQUISTI INNEGOZI DI ARTICOLI NAUTICI:U N B O Z Z E L L O , U N C AV O , VERNICI, UNA CERATA, SCARPE, VITI, ETC. PICCOLE SPESE SULLEQUALI, GRAZIE ALLA “BOLINA-CARD”, IN OMAGGIO A TUTTI GLIABBONATI, È POSSIBILE RISPARMIARE FINO AL 10 PER CENTO!UN OTTIMO MOTIVO IN PIÙ PER ABBONARSI SUBITO (vedi Pag. 13)

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nomica utilizzando il sole e le stelle per ottenere il punto nave con il sestante.

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consueto contorno di regate e fe-ste che coinvolgono tutti gliequipaggi in una piacevole atmo-s f e r a a m i c h e v o l e . I n f o :<www.classicswan.org>.

Specie “aliene”dalle acque di zavorra

Le acque di zavorra delle navisono una fonte di squilibri mi-croorganici e ambientali. Le wa-ter ballast, masse di liquido che i

cargo imbarcano per stabilizzarelo scafo e che vengono poi scari-cate in mare all’arrivo (spesso inlocalità distanti e differenti tra lo-ro), veicolano infatti microrgani-smi estranei agli ambienti chepossono generare impatti inaspet-tati negli ecosistemi e danni allabiodiversità di flora e fauna.

Ce ne eravamo accorti, peresempio, con l’invasione di nu-merose specie tropicali nei nostrimari. Ma ora a certificarlo è unmodello matematico elaborato daun gruppo di scienziati anglo-te-deschi che ha calcolato le possibi-lità di sopravvivenza di una spe-cie faunistica in una crociera equantificato le probabilità che co-lonizzi le acque di arrivo, consi-derando rotte, dimensioni dellenavi, temperature, etc.

Secondo i ricercatori le acque dizavorra più minacciose provengo-no da Singapore, Hong Kong,Suez e Panama, perché sono caldee favoriscono la sopravvivenza dibatteri, microbi, piccoli invertebra-ti, uova e larve.

Una possibile soluzione al pro-blema potrebbero essere sistemidi filtraggio installati a bordo del-le navi, che tuttavia al momentorappresentano un costo elevato.

Notizie, notizie, notizieVendite all’estero:

procedure più snelle

È diventato più semplice vende-re una barca all’estero, soprattut-to a un cittadino di un’altra nazio-ne europea. Con una circolaredello scorso 24 aprile il ministerodelle Infrastrutture e Trasporti hainfatti tolto l’obbligo per il pro-prietario di chiedere il nulla ostaall’Agenzia delle Entrate, un pro-cedimento che aveva lo scopo diverificare se chi vendeva la barcaera in regola con i contributi pre-videnziali per l’eventuale equi-paggio.

Pensato per tutelare i marittimie inspiegabilmente esteso a tuttele unità anche se prive di persona-le, questo iter burocratico era di-ventato una trappola che paraliz-zava per mesi chi decideva divendere all’estero la barca. Ora laprocedura è più snella.

Per la vendita o il trasferimentodell’unità in un Paese comunita-rio, al posto del nulla osta è suffi-ciente presentare in Capitaneriauna dichiarazione di atto notorioeffettuata dal proprietario. Per leunità destinate a un paese extraeuropeo, invece, resta necessariaautorizzazione dell’ente previ-denziale.

Swan Rendez-vousi cigni vanno all’Elba

Quella tra lo storico studio diprogettazione newyorkese Spark-man & Stephens e il cantiere fin-landese Nautor è stata una lungacollaborazione che ha dato origi-ne ad alcune delle più belle bar-che da diporto moderne.

La S&S Swan association, as-sociazione internazionale, maitaliana di nascita, ha l’obiettivoproprio di riunire i fortunati ar-matori di questi “cigni” realizza-ti tra il 1966 e il 1978 e organiz-zare eventi e raduni.

Quello del 2013 si svolge aMarciana Marina, nell’isolad’Elba, dal 26 al 29 giugno con il

Gli Swan firmati da “S&S” si raduna-no all’Elba dal 26 al 29 giugno.

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Notize_Giugno_2013 15-05-2013 11:50 Pagina 24

IL SUP …RADDOPPIA! - Il successo delloStand Up Paddle, disciplina che prevede l’utiliz-zo di una sorta di tavola da surf spinta con unalunga pagaia remandoin piedi, spinge i co-struttori a sperimentar-ne nuove evoluzioni.L’ultima è lo Standama-ran, ideato da MarkRaaphorst, titolare delcantiere Sandwich I-slands Composites (Sic).Come suggerisce il no-me, la tavola si ispira aicatamarani ed è sdop-piata in due scafi cheassicurano maggiore stabilità e migliori presta-zioni. Info: <www.sicmaui.com>. ❏

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a talune angolazioni.Il ripetitore MM104LPdella Sailmon, grazieal l ’ inserimento distrati aggiuntivi orien-tati in maniera diversanei pannell i delloschermo, è in grado ditrasformare la lucepolarizzata da linearea circolare, permet-tendo così una visio-ne corretta dei dati di

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DA PASSERELLA A SCALETTA - Indispensabilequando si è ormeggiati, ma difficile da stivare quando sinaviga, la passerella è uno di quegli accessori di cui nonsi può fare a meno. L’azienda Rexmar ne propone unasemplice, leggera e soprattutto a doppia funzione: nel-le soste in rada grazie ai gradini ribaltabili si trasformain una comoda scaletta per il bagno (ma anche in unapiacevole plancetta prendisole). Realizzata in acciaio i-nox e carbonio, si movimenta grazie a un sistema di pa-ranchi, è dotata di corrimano laterale e si applica a ognitipo di specchio di poppa. Quando non serve, si ripie-ga su sé stessa. Info: <www.rexmar.net>. ❏

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ne all’orbita oculare, ga-rantendo un volume

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posizionamento della maschera sul viso senzastrappare i capelli e con regolazione micrometri-ca a rullino. Info: <www.aqualung.com>. ❏

30 BOLINA Giugno 2013

Novità & Curiosità_Giu_2013 13-05-2013 15:32 Pagina 30

PARABORDI DA GONFIARE - In caso dimaltempo in porto ci si trova a difendere lapropria imbarcazione non solo dagli urti con-tro la banchina ma anche da quelli con altre

barche e i para-bordi in dota-zione potreb-bero essere in-s u f f i c i e n t i .Dall’aziendafrancese Certecarriva un kit diparabordi gon-

fiabili per scafi da 10 a 14 metri costituito da u-na borsa impermeabile contenente due pezzipiccoli, uno grande e una pompa per il gon-fiaggio rapido. Info: <www.fbyachting.it>. ❏

STIVALI …COME GUANTI - Compagni inse-parabili del velista che in condizioni meteo im-pegnative li preferisce alle scarpe tradizionali, gli

stivali assicuranola massima prote-zione dal freddo edal bagnato. Spes-so tuttavia sono in-gombranti e nongarantiscono lapiena libertà dimovimento. Per ri-solvere il proble-ma la Lizard ha i-

deato il modello Spin che adotta un sistema di al-lacciatura interno che permette una calzata ade-rente e sicura. La suola in gomma Vibram assi-cura invece un ottimo grip sulla superfici scivo-lose. Info: <www.lizardfootwear.com>. ❏

TAVOLO ANTIROLLIO - Un tavolo basculante dapozzetto che compensa in maniera istantanea il rolliodella barca. È quello ideato dall’azienda Stable di La Spe-zia che grazie a un sistema motorizzato integrato fa sìche i ripiani, indipendenti uno dall’altro, rimanganosempre orizzontali con sbandamenti fino a 20 gradi. Intal modo anche in navigazione è possibile mangiare, ap-poggiare oggetti, consultare portolani, carte nautiche opc portatili senza il rischio che qualcosa cada alla primaonda. I tavoli sono personalizzabili per dimensioni, for-ma e materiali. Info: <www.stable.sp.it>. ❏

UN TEDESCO INARRESTABILE - Certevolte capita che un velista compia naviga-zioni straordina-rie, senza con-quistare la ribal-ta internaziona-le: è il caso deltedesco WilfriedErdmann, l’uni-co skipper ad a-vere portato atermine per duevolte il giro del mondo senza scalo e senzaassistenza scapolando i capi Horn, Leewin eBuona Speranza da Ovest a Est (1984-1985)e da Est a Ovest (2000-2001) sempre a bordodi Kathena Nui, uno sloop in alluminio di10,60 metri di lunghezza. ❏

BOA ELETTRICA IN LAGUNA - Ricavare e-nergia elettrica da onde e maree grazie a una boaintelligente, questo l’obiettivo del progetto Giant(Generatore Integrato Autonomo non Tradiziona-le) lanciato dueanni fa dall’A-genzia Venezia-na per l’Energia einstallato in Lagu-na. Il sistema sicompone di unaserie di galleg-gianti ancorati aun braccio di controllo che ne consente movi-menti dall’alto verso il basso e viceversa. L’energiaprodotta viene immagazzinata in un generatore epuò alimentare per esempio i punti di attraccodei vaporetti, le briccole, i pontili dei gondolieri,etc. Info: <www.veneziaenergia.it>. ❏

BOLINA Giugno 2013 31

Novità & Curiosità_Giu_2013 13-05-2013 15:32 Pagina 31

Ancona si preparaper i Mondiali Orc

La città di Ancona a giugno ac-coglie uno degli eventi più impor-tanti del circuito internazionaledelle regate d’altura. Dal 21 al 29di fronte alla Riviera del Conero sisvolge infatti il Campionato delMondo Orc con i migliori specia-listi tra le boe. Una manifestazionedi forte richiamo che alla fine di a-prile aveva già superato la boa dei100 iscritti, con equipaggi da tre-dici nazioni e tre continenti.

Particolarmente nutrite dovreb-bero essere la flotta dei TP52 e deiFarr 40, due delle classi più batta-gliere. Ma di alto livello è anche lapresenza negli altri gruppi, conbarche come il Gp42 Airis, l’Nm38 Scugnizza, il Comet 38S Scric-ca o l’M37 Escandalo.

La flotta dei concorrenti fa baseal Marina Dorica e sono previstenove prove, di cui al massimo dued’altura e altrettante costiere. Tre icampi di regata allestiti di fronte asuggestive tribune naturali come laspiaggia del Passetto e Numana.

Ricco anche il programma di e-venti collaterali che prevede conve-gni, workshop per operatori del set-tore, la Selezione Internazionale Vi-ni da Pesce, spettacoli, film, etc.Info: <www.orcworlds2013.com>.

Coppa America: muore Simpson

Un tragedia ha colpito l’Ameri-ca’s Cup. Lo scorso 9 maggio ilvelista britannico Andrew Sim-pson, membro del team svedeseArtemis, 36 anni, è morto mentresi allenava in vista della competi-zione sul maxi catamarano AC72nella Baia di San Francisco (Usa).

Un colpo di vento ha sorpresol’equipaggio che ha perso il con-trollo del multiscafo facendoloscuffiare; Simpson (tattico di bor-do) è caduto in acqua rimanendointrappolato per oltre 10 minutisotto lo scafo.

Intervenuti i soccorsi, il velista

inglese è stato liberato ma a nullasono valsi i tentativi di rianimarlo.

La morte di Simpson è arrivatadopo una serie di incidenti che ave-vano già coinvolto gli AC72: unosu tutti la scuffia di Oracle avvenu-ta il 17 ottobre 2012 quando il tri-marano si era ribaltato facendo e-

splodere l’ala in mille pezzi. Laquestione sicurezza dell’Ameri-ca’s Cup diventa ora un tema di di-scussione prioritario tra i team par-tecipanti, compresi gli italiani diLuna Rossa Challenge. «Con que-sta formula i rischi che si corronosono alti – ha detto Patrizio Bertel-li, patron del team italiano – percontinuare vanno adottati dei cam-biamenti: serve un presidio medicoin mare. Senza garanzie adeguate,noi non ci saremo». Info: <www.a-mericascup.com>.

La Cinquecentosalpa da Caorle

Il 2 giugno torna La Cinquecen-to, regata per due persone d’equi-paggio nata nel 1974 che ha fattoda apripista nel nostro Paese amolte competizioni del genere.Salpa come di consueto dal PortoS. Margherita di Caorle (Ve) eprevede un percorso che si snodain Adriatico tra Caorle, Sansego

Regate, regate, regate

Andrew Simpson del team svedese Ar-temis è annegato durante una scuffia.

“CONGRESSIONAL CUP” A SIMONE FERRARESE - Con una vitto-ria sorprendente quanto meritata, a soli 25 anni il velista Simone Ferrarese siè aggiudicato la Congressional Cup 2013, evento internazionale di match ra-ce, secondo per importanza solo all’America’s Cup che si è svolto dal 9 al 13aprile a Long Beach, in California (Usa). L’equipaggio di Ferrarese ha battutoi britannici al comando di Ian Williams in semifinale e l’equipaggio statunitensecondotto da Ed Baird nella finale. Info: <www.thecongressionalcup.com>.

32 BOLINA Giugno 2013

Regate_Giu_2013 15-05-2013 11:52 Pagina 32

vento è organizzato dallo YachtClub Cala de’ Medici. Info:<www.yccm.it>.

Senigallia: 300 Lasertra sole e venti tesi

Oltre 300 velisti provenienti datutta la Penisola si sono ritrovatidal 25 al 28 aprile nelle acque diSenigallia per disputare l’ItaliaCup di Laser. L’evento, organiz-zato da Sailing Senigallia, sodali-zio che fonde il Club Nautico Se-nigallia e la sezione locale dellaLega Navale, è stato caratterizza-to da bel tempo e venti tesi chehanno permesso alla flotta di di-sputare otto prove per i LaserStandard, mentre per Radial e La-ser 4.7 ci si è fermati a sette.

Negli Standard la vittoria è anda-ta a Pietro Cerni che si è impostosu Marco Baruzzi e su MicheleBenamati (primo tra gli Under 21).Nei Radial è stato invece ZenoGregorin che ha avuto la meglio suSimone Salvà e su Davide Cuppo-ne. Premiati anche FrancescoMurgia, migliore Under 17, e Mi-chele Boncristiano (Under 21).Tra le donne l’ha spuntata EmmaGiuliari davanti a Cecilia Zorzi(migliore Under 21) e a ClarettaTempesti (prima Under 19).

Nei Laser 4.7 la classifica Un-der 18 ha visto in testa Emil To-blini, mentre negli Under 16 ilmigliore è stato Sebastiano Ga-leppi. Tra gli Under 16 si è impo-sta Carolina Albano, mentre nella

DDeerriivvee,, cchhee ppaassssiioonnee!!

L’ASSOCIAZIONE INTERNAZIO-nale Etchells, classe velica

diffusa in tutto il mondo, per laprima volta nella sua storia hascelto una nazione non anglosas-sone, cioè il nostro Paese, per or-ganizzare l’evento più importantedella stagione agonistica, il Cam-pionato Mondiale.

Sono circa settanta gli equipag-gi provenienti da Australia,Finlandia, Francia, Ger-mania, Inghilterra, Ir-landa, Olanda, Nuo-va Zelanda, Stat iUniti, Svezia e Sviz-zera che si dannoappuntamento dal 6al 15 giugno nelle ac-que toscane di Casti-glioncello-RosignanoMarittimo (Li) per conquistareil prestigioso titolo.

Ad accompagnare le prove inacqua sono previsti numerosieventi a terra tra cui degustazionidi prodotti tipici e vini toscani,sfilate di moda e concerti. L’e-

Per la prima volta il Campionato Mondiale della classe Etchells si disputa nellanostra Penisola: oltre settanta equipaggi da dodici Paesi sono attesi dal 6 al 15giugno in Toscana per un ricco programma di regate, feste ed eventi a terra.

Etchells: appuntamento in Italiaper la conquista del titolo mondiale

classe Etchells

Countdown sicuro sulla linea del via

L’orologio da regata Opti-mum Time OS315 vanta uno

dei display più grandi in circo-lazione: 3,8x2 cm, impossi-

bile mancare il perfettocountdown sulla lineadel via. Completamentestagno e dal peso ridot-to, oltre all’ora del gior-no ha sia il timer con

conteggio in avanti chealla rovescia (con sequenze

da 5, 4 e 1 minuto) program-mato con allarme sonoro ogniminuto e negli ultimi secondi. Ilbracciale è elastico con chiusuraa veltro e c’è anche il supportoper applicarlo al boma. Info:<www.optimumtime.com>. ❏

classe Laser

BOLINA Giugno 2013 37

Derive_Giugno_2013 15-05-2013 11:09 Pagina 37

ÈNOTO CHE FORTI VENTI DERI-vino da alti gradienti della

pressione atmosferica che sullecarte del tempo in superficie(AS attuali e FS previste) sonoevidenziati da isobare moltostrette fra di loro. Contraria-mente a quanto si pensa in ge-nere, non è necessario che siapresente un’area di bassa pres-sione, seppure profonda. È cor-retto tuttavia dire che molti ca-si di venti forti sono associatiad aree depressionarie.

Proviamo a dare un’idea deitipi di aree cicloniche che dan-no luogo a venti intensi. Nonconsiderando le linee tempora-

lesche locali che possono gene-rare forti circolazioni su diun’area molto ristretta, ai fini diuna classificazione delle sor-genti di venti forti su larga sca-

la, potremmo effettuare una di-stinzione iniziale fra venti chederivano da aree di bassa pres-sione e venti generati dai siste-mi frontali.

In quest’ottica possiamo pen-sare alle aree cicloniche come adelle configurazioni create daisobare chiuse, con un’andamen-to pressoché circolare, che cir-condano un valore minimo dibassa pressione, mentre i frontisono generalmente collocati inlingue di bassa pressione ches’insinuano là dove la pressione èpiù alta (le cosiddette saccature).

In media su tutto il globo ter-restre le aree frontali sono le

VENTO FORTE IN ARRIVOdi GIAN CARLO RUGGERI

I diversi tipidi zone ciclonichedepressionarieo associate a sistemi frontaliche produconocircolazioni d’ariaintense e stabilisu larga scala

METEO FENOMENI CHE INFLUENZANO IL TEMPO ATMOSFERICO IN MARE

In Italia i venti sostenuti spesso sono generati da aree dibassa pressione quasi sempre associate a fronti accom-pagnati da tempo perturbato. Ai Tropici invece le situa-zioni depressionarie sono in genere influenzate da feno-meni di riscaldamento termico tipici delle isole.

BOLINA Giugno 2013 41

Meteo_Giu_2013 13-05-2013 13:54 Pagina 41

VISTE DALLA TERRA LE STELLE

sembrano infisse in un’im-maginaria volta celeste, equidi-stanti dal nostro pianeta.

In realtà le piccole luci che pun-teggiano il firmamento arrivanoda distanze molto diverse e le ag-gregazioni che formano sono so-lo frutto di una visione bidimen-sionale che non tiene conto dellaprofondità. È come assistere a unfilm proiettato su uno schermo.

Indipendentemente dalla posi-zione che le stelle occupano nel-lo spazio, la loro disposizione hapermesso di suddividere la voltaceleste in settori al fine di agevo-lare l’osservazione. Questi setto-

ri sono rappresentati dalle costel-lazioni, che oltre agli astri checoi loro allineamenti ne formanole figure, ne comprendono molti

altri che ricadono nell’area inte-ressata, delimitata da confini bendefiniti.

La mappa stellare somiglia in-

COSTELLAZIONI E ASTERISMIdi AUGUSTO GUIDOBALDI

La mappa delle stelle per orientarsi nella volta celeste partendo da punti di riferimento individuati da nomi e forme

IL CIELO LE LUMINOSE FIGURE DELLA NOTTE FRA MITO E IMMAGINAZIONE

La pratica di tracciare delle linee di congiunzione imma-

ginarie fra le stelle materializzando persone, animali e

cose era già in uso nelle più antiche civiltà. La suddivi-

sione del cielo in zone, che attualmente sono ottantotto,

deriva dai lontani antenati dei moderni astronomi.

IL 21 È SOLSTIZIO: INIZIA LA STAGIONE ESTIVA

Il Sole, che sorge alle ore 05,27-05,28 (gli orari, riferiti al nostro fu-so orario, sono quelli estivi) e tramonta alle 20,29-20,40, il giorno

21 raggiunge la sua massima declinazione di +23°27’. È il solstiziod’estate e nel nostro emisfero la durata del dì rispetto a quella dellanotte è massima: 15h 14’. Dopo il tramonto, Mercurio resta visibilefino alle ore 22,15-21,12; Venere fino alle 21,51-22,14; Saturno finoalle 04,02-02,05. Nettuno dalle 01,21-23,27, Urano dalle 02,48-00,52 e Marte dalle 04,53-04,11 transitano prima dell’alba. Giove ri-mane invisibile. La Luna è nuova l’8 e piena il 23; è all’apogeo il 9con 406.486 km e al perigeo il 23 con 356.991 km; è calante dall’1al 7 e dal 24 al 30, crescente dal 9 al 22. Nel mese si guadagnano 10minuti di luce diurna. A.G.

BOLINA Giugno 2013 43

Cielo_Giugno_2013 9-05-2013 15:31 Pagina 43

Origini e mitodella celebreleggenda nordicadel veliero erranteripresa da scrittorie registi teatralima resa celebredall’opera liricadi Richard Wagner

Una delle storie marinaresche più orrifiche, conosciuta anche come Olandese Volante,narra di una nave condannata a navigare in eterno senza mai toccare la terraferma.

Cimeli

TRA GLI INCUBI PIÙ RICORRENTI NELLA LETTERA-tura soprannaturale, così come nelle storie che

si sono rincorse tra le creste e gli spruzzi delle on-de dei mari, una delle più conturbanti è senz’altroquella del vascello fantasma. Se Ahasverus, “l’e-breo errante”, il ciabattino di Gerusalemme cheschernì Gesù verso il Calvario, condannato a erra-re fino al giorno del Giudizio, se questi si fossemosso nel suo eterno peregrinare, per mare, eglisarebbe stato un perfetto comandante d’un vascel-lo fantasma.

Se si pensa alla curiosità paga-na dell’Ulisse dantesco, che farotta sempre acquistando dal latomancino e che il poeta, dannan-dolo, descrive ne “il folle volocon i remi come ali per quel tuffonei gorghi verso l’ignoto in nega-tivo”, ecco un altro comandanteideale d’un vascello fantasma.

Questo, Edgar Allan Poe che loha “visto” lo descrive come ungrosso brigantino costruito “al-l’olandese”. Ha lo scafo nero euna polena dorata. Non ha l’albe-

ro di parrocchetto e manca di una parte della mu-rata di tribordo per le troppe tempeste affrontate.

Procede tenendo spiegate solo la vela di trin-chetta, la maestra e un fiocco volante. Pare go-vernato in maniera stramba, con frequenti straor-zate. Vi passerà a poppa senza un saluto, senzache una figura si protenda amicale verso di voi e,spaventosamente silenzioso, proseguirà nel piùinsondabile mistero.

Abbiamo detto che è, il vascello fantasma di Poe,“costruito all’olandese” lo si sup-pone quindi comandato da un tor-vo “olandese volante”, un mitoche non è mai del tutto fuori dallastoria, come vedremo, e quellaOlanda, terra di esploratori ecommercianti, è il nido da cuispicca il volo la questione di cui cioccupiamo. Storia che nel Poe so-prannaturale, quello del suo unicoromanzo, Le Avventure di GordonPym, come abbiamo letto sopra,parrebbe essere presente.

Ma quale è la genesi di questomito orrifico? Vediamolo: un

IL VASCELLO FANTASMAdi PAOLO GIORGI

Il musicista tedesco Richard Wagnercompose Il vascello fantasma nel 1841.

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Olandese_Giu_2013 15-05-2013 11:12 Pagina 45

Si moltiplicanole manifestazioniche hanno comeprotagonistele signore dei mariun’occasioneper scoprireil fascinodella tradizione

I raduni delle barche d’epoca sono organizzati soprattutto nel periodo estivo e nei porti italia-ni, francesi e spagnoli, eventi ai quali sono spesso associate mostre, feste e altre iniziative.

Marineria

GIÀ A VEDERLE DONDOLARE IN

banchina non si riesce astaccargli gli occhi da dosso.Poi se si ha la fortuna di incro-ciarne la rotta in mare, il primoriflesso è di cercare una macchi-na fotografica per fissarne l’im-magine e poi seguirle il più alungo possibile.

Il fatto è che al fascino dellebarche d’epoca non si resiste.Catturano il profano digiunodi vela e ammalianol’appassionato. Non èsolo l’effetto dei le-gni tirati a lucido odegli ottoni spec-chiati. È qualcosa dipiù profondo, che sadi antico e si mescolaa echi letterari, sugge-stioni artistiche e altre imma-gini che fanno parte della nostramemoria collettiva.

Ecco così che parate, raduni e

regate riservate agli armatori eskipper di queste affascinantibarche d’antan possono essereun’occasione per effettuare una

trasferta di cui beneficiano oc-chi e cuore. E infatti gli eventidedicati a queste signore deimari si moltiplicano in tutto il

VELE D’EPOCA TOURdi FABRIZIO COCCIA

Quand’è che una barca si può definire classica o d’epoca? Se sitratta di un J Class, della goletta Puritan o il Tuiga di William

Fife il problema non si pone. Diverso è il caso se si prendono in con-siderazione il One Tonner Ganbare di Doug Peterson, Valentina diSangermani, le barche di Carlo Sciarrelli o uno scafo in vetroresina

degli Anni 50. E infatti la questione “interpretativa” da sempre divide leassociazioni del settore. Una delle più autorevoli, l’Aive,Associazione Italiana Vele d’Epoca, considera Yachtsd’Epoca quelli costruiti in legno o metallo prima del 1949conformi al progetto originario. Anche le unità varatedopo questa data e fino al 1952 possono essere conside-rate “assimilate”, ma solo dopo un esame e il rilascio di

un certificato.Sono identificati come Yacht Classici, invece, quelli

costruiti in legno o in metallo entro il 1975, ma non se costrui-ti in serie, mentre per Replica di Yacht Classico, va intesa una

barca costruita in conformità a un progetto anteriore al 1975. A que-ste categorie vanno poi aggiunte quelle delle barche rientranti nelleClassi Metriche (come gli 8m SI). ❏

CLASSICA O REPLICA? QUESTO IL DILEMMA

BOLINA Giugno 2013 47

Barche d'epoca_Giu_2013 13-05-2013 14:09 Pagina 47

Ora si puònoleggiareogni imbarcazione

Normativa

NON SERVE IL TITOLO PROFES-sionale, né una barca com-

merciale, i guadagni sono tassa-ti forfettariamente al 20 per cen-to e si può anche assumere unoskipper: è arrivata la rivoluzionenel mondo del charter. Da apri-le, infatti, chiunque può noleg-giare la propria imbarcazione.

A prevederlo era già una nor-ma introdotta a gennaio 2012dalla legge “Semplifica-Italia”,ma mancava il decreto attuati-vo; provedimento che è statopubblicato sulla Gazzetta Uffi-ciale (n. 88) il 15 aprile. Ricapi-toliamo dunque i criteri di baseper svolgere questa attività.

• Il noleggio può essere effet-tuato con ogni imbarcazione onave da diporto dal proprietario(anche se la barca è in leasing),in forma “occasionale”. Ciò si-gnifica che l’attività non deveavere caratteristiche di “abitua-lità, professionalità, continuità ecoordinazione”. La barca non èconsiderata un’unità commer-ciale e non occorre quindi modi-ficare la Licenza di Navigazioneo effettuare particolari iscrizioninei registri marittimi.

• Lo skipper può essere il pro-prietario o un’altra persona, se èun’imbarcazione basta avere lapatente nautica, se è una naveoccorre un titolo professionale.

• I guadagni dell’attività di no-leggio se non superano la sogliadei 30.000 euro l’anno sono as-soggettati, a richiesta dell’inte-ressato, a un’imposta forfettariadel 20 per cento che sostituisce

quella sui redditi e le relative ad-dizionali. Non c’è quindi bisognodi creare società, aprire la partitaIva, o iscriversi alla Camera diCommercio. Non è però possibi-le detrarre o dedurre i costi e lespese sostenute per svolgere ilnoleggio, né usufruire del gasolioa tariffa agevolata o dell’esenzio-ne della tassa di possesso.

Il tributo va versato entro i ter-mini previsti per il saldo dell’im-posta sui redditi delle persone fi-siche, ovvero entro il 16 giugno.Le modalità di documentazione edichiarazione dei proventi devo-no però, al momento in cui scri-viamo, ancora essere comunicatidall’Agenzia delle Entrate. Senon si chiede l’applicazione delregime forfettario, si rientra nelnormale regime di tassazione.

• Se lo skipper è una persona di-versa dal proprietario, il suo in-gaggio deve essere inquadratocome “prestazione di lavoro oc-casionale di tipo accessorio”, conobbligo di comunicarlo all’Inps eall’Inail (vedere più avanti).

Ricordiamo che possono essereassunti come lavoratori occasio-nali solo alcune categorie di per-sone (pensionati, studenti, lavo-ratori part-time, alcune categoriedi disoccupati, etc.), che non sipuò superare il tetto dei 5.000 eu-ro netti di compenso annui (salvoper famigliari e altri casi partico-lari) e il rapporto di lavoro nondeve eccedere i 30 giorni l’anno.

• Prima di ogni uscita per no-leggio, indipendentemente dalladurata, c’è l’obbligo di inviare

una comunicazione alla Capita-neria di Porto e all’Agenzia del-le Entrate. Il modulo si trova on-line sul sito della Guardia Co-stiera <www.guardiacostiera.it>;una volta compilato e seleziona-ta la capitaneria di riferimento(dove l’unità opera o staziona),l’invio avviene automaticamen-te. Lo stesso modulo va poi sal-vato (in formato pdf) e speditoall’Agenzia delle Entrate, per e-mail, all’indirizzo <[email protected]>.

Se a comandare la barca c’è unaterza persona (con prestazione dilavoro occasionale), la comuni-cazione va inviata anche all’Inpse all’Inail mediante le proceduregià previste per questo rapportodi lavoro (telefonando al contactcenter Inps-Inail, collegandosi alsito <www.inps.it>, o recandosipresso una sede Inps).

• Il contratto di noleggio deveessere stipulato obbligatoriamen-te in forma scritta, l’unità deveessere in perfetta efficienza, com-pleta di dotazioni di sicurezza econ l’assicurazione estesa in fa-vore del noleggiatore e dei pas-seggeri per infortuni e danni. Nonsi possono portare più di 12 pas-seggeri (sempre che l’unità siaabilitata a imbarcarli), oltre que-sta soglia infatti scattano le nor-me previste per le navi.

• Una copia delle comunica-zioni e dei contratti di noleggioe delle ricevute inviate ai variuffici amministrativi deve esse-re sempre tenuta a bordo.

FABRIZIO COCCIA

CHARTER: LA DEREGULATION

Prima di portarein barca i passeggeribisogna inviareuna comunicazionealla Capitaneriae all’Agenzia delle Entrate

50 BOLINA Giugno 2013

Noleggio_Giu_2013 9-05-2013 16:53 Pagina 50

I generatoria immersionepossono essereun’alternativaper ricaricarele batterie.Quali sono i più diffusie quanto rendono

Gli idrogeneratori sfruttano il movimento di un’elica immersa per produrre energia. Negliultimi anni il mercato ha sviluppato dispositivi ad alto rendimento e minimo attrito.

Tecnologia

LA POSSIBILITÀ DI SFRUTTARE

Una risorsa naturale come ilvento, disponibile in ogni partedel pianeta, offre ai velisti una li-bertà di navigare pressoché tota-le. Con un limite però: l’autosuf-ficienza energetica della barca,condizione essenziale per spo-starsi liberamente in mare, masoprattutto per farlo in sicurezza.

I moderni cabinati sono diven-tati infatti un concentrato di tec-nologia che se da un lato rendepiù sicura e confortevole la na-vigazione, dall’altro moltiplicail fabbisogno energetico di bor-do: mentre negli Anni 90 peruno scafo tra i 12 e 15 metri era-no sufficienti circa 100 Ah algiorno per alimentare la radiovhf e pochi altri apparecchi, og-gi quella stessa barca tra frigori-fero, salpancora, ecoscandaglioe computer, è capace di “brucia-re” quotidianamente 150-200

Ah che a 12 Volt tradotti in po-tenza equivalgono a 1.800-2.400 Watt, in pratica quantoconsuma in due ore un condi-zionatore d’aria domestico.

Per soddisfare tale surplusenergetico il mercato nautico èsempre a caccia di nuovi sistemidi ricarica delle batterie di bor-do, complementari a quelli tra-

dizionali: i pannelli solari, i ge-neratori eolici e quelli diesel.

Ultima frontiera in questo cam-po sono gli idrogeneratori in gra-do di sfruttare il movimento del-lo scafo in acqua trasformando larotazione di un’elica immersa inenergia elettrica, un po’come av-viene per la dinamo che alimen-ta le luci delle biciclette.

Relegati fino a qualche anno faad apparecchi essenziali e piutto-sto inefficienti, negli ultimi cin-que anni, complici alcuni prototi-pi sviluppati su cabinati sportivioceanici, gli idrogeneratori han-no raggiunto un grado di evolu-zione notevole e stanno conqui-stando l’attenzione dei diportisti.

Ruote idrauliche e turbine. Inrealtà il concetto stesso di idroge-neratore, ossia di un dispositivo ingrado di trasformare l’energia ci-netica attraverso un liquido in unaltro tipo di energia, è tutt’altro

METTI UNA DINAMO A POPPAdi DAVID INGIOSI

Sono state regate oceaniche come ilVendée Globe a dare il maggiore im-pulso alla ricerca sugli idrogeneratori.

BOLINA Giugno 2013 51

Dinamo_Giu_2013 13-05-2013 14:17 Pagina 51

Alune proposte di viaggioper scoprirearcipelaghi e costedella Penisolaattraversola vela e il trekking

La barca a vela e le camminate a piedi sono attività che condividono il medesimo spiri-to di affrontare il viaggio, permettendo di visitare lo stesso luogo da prospettive diverse.

Vacanze

SIA ANDARE IN BARCA A VELA

che camminare per lungheore è una forma di elogio allalentezza. Queste attività infattitrovano la loro essenza nel viag-gio, più che nella meta.

Inoltre possono contare en-trambe sul medesimo approccioalla natura, la stessa voglia di co-noscere i posti che si attraversa-no e lo stesso bisogno di evaderedal caos di tutti i giorni.

A unire queste due attività nonc’è solo uno “spirito” comunema anche una ragione pratica.

Navigazioni e camminate infat-ti offrono la possibilità di vederela stessa cosa da un punto di vi-sta diverso; per esempio quelloche all’arrivo dal mare era unpunto cospicuo diventa ore dopoun panorama con al centro lapropria barca alla fonda. E allostesso modo scogliere, vulcani opromontori non restano più ai

margini della carta nautica, madivntano parte stessa della rottaintrapresa.

Non meraviglia dunque che so-no sempre di più le proposte diviaggio che uniscono “mare eterra” in un mix di itinerari fattidi onde e notti in rada, ma anchedi scarpinate e impervi sentieri.

Vediamo allora qualcuno diquesti viaggi “ibridi” proposti da

società di charter, scuole di velae altre associazioni.

Liguria: dal Golfo dei Poetialle Cinque Terre. I variopinti earroccati paesini delle CinqueTerre rappresentano uno dei luo-ghi più affascinanti della costa li-gure. Questo tratto di terra rin-chiuso tra gli Appennini e il ma-re, è attraversato da decine disentieri che tra falesie e terrazza-menti coltivati uniscono spiagge,borghi marinari e montagne dirara bellezza.

La società Vele nel Mare orga-nizza una crociera di una setti-mana alla scoperta delle meravi-glie naturalistiche proprio diquesto versante della Liguria. Sisalpa da Porto Venere con primatappa all’isola Palmaria dove èprevista un’escursione facile di6,5 chilometri (2 ore). Si torna inbarca a Porto Venere dove iniziail sentiero per Riomaggiore, 12,5

IL VELISTA ESCURSIONISTAdi ANGELO SINDONI

La barca permette di raggiungeresentieri inaccessibili dalla terraferma.

BOLINA Giugno 2013 55

Trekking_Giu_2013 13-05-2013 14:24 Pagina 55

Il nuovo libro di testo per l’alturae la patente nautica

Editoria

AMETTERLI TUTTI INSIEME I MA-nuali di vela potrebbero da

soli affollare un’intera libreria.Sono molti infatti gli autori che,con testi più o meno efficaci, con-tribuiscono ad arricchire questospecialistico settore dell’editoria.Anche la Editrice Incontri Nauti-ci vanta un ampio catalogo di te-sti di manualistica.

Così, malgrado una tanto vastascelta, i velisti che intendono con-seguire l’abilitazione per la condu-zione di unità da diporto e quellipiù “navigati” che vogliono soloperfezionare le loro conoscenze,sono spesso costretti ad acquistimultipli: un libro per la teoria, unoper il carteggio, uno per gli eserci-zi, uno per la navigazione costiera,un altro per l’altura, etc.

Che dire poi delle manovre inmare richieste al candidato in oc-casione della prova d’esame? Gliistruttori le insegnano, ma per ri-cordarle si è costretti il più dellevolte a fare affidamento esclusi-vamente sulla propria memoria; ipiù fortunati possono contare sudispense preparate ad hoc dallescuole di vela più meticolose poi-ché, per quanto ci è dato sapere,non esiste nessun libro di testoche le spiega esaustivamente.

Ed è proprio da una serie di di-spense che nasce Vela senza limi-ti - Navigazione d’altura e paten-te nautica (Editrice Incontri Nau-tici, 308 pagine, 30 euro). Per ve-nire incontro alle esigenze deisuoi allievi l’autore MaurizioSecci, esperto velista Fiv e istrut-tore presso la Lega Navale di Ro-ma, ha redatto nel corso degli an-ni una mole incredibilmente am-pia di appunti che, opportuna-mente riorganizzati, costituisceoggi il corpo di un manuale dedi-

cato all’apprendimento della na-vigazione a vela in ogni suoaspetto. Un corso di vela indiriz-zato sia al neofita alle prima armiche all’appassionato che vuoleperfezionare le proprie conoscen-ze. Ma anche un metodo rivoltoagli istruttori. Gli argomenti,esposti con semplicità e supporta-ti da eloquenti immagini a colori(opera dello stesso autore), sonoinfatti raccolti in sequenza mante-nendo il percorso didattico segui-to da un ipotetico istruttore nellesue lezioni in aula e in mare.

È stato insomma riportato sucarta quel che viene insegnato aun allievo, dalla sua prima volta abordo di una barca a vela all’ulti-ma uscita di un corso d’altura.

Affidandosi a un’apposita le-genda a inizio volume, secondonecessità il lettore può focalizza-re l’attenzione esclusivamentesulla materia d’esame, o ap-profondire pagina dopo pagina

con lo studio dell’intero volume. Il libro è strutturato in quattro se-

zioni: Conduzione della barca avela, Conoscenza della barca, Na-vigazione e Sicurezza, meteorolo-gia e normativa. Si comincia con lanomenclatura, le andature, le ma-novre necessarie a uscire dal portoe issare le vele, per passare poi al-la distinzione tra vento reale e ven-to apparente, il cambio di mure, ilrecupero di uomo a mare, la ridu-zione della superficie delle vele, inodi, le manovre di ormeggio.

Con la seconda parte si entranello specifico della teoria velicacon un’analisi delle attrezzaturenautiche tradizionali e moderne,cenni sull’uso di spinnaker e gen-naker e un capitolo sul funziona-mento del motore. Quindi stabi-lità dello scafo e la regolazione difino delle vele. Segue il carteggionautico, quindi la navigazione sti-mata, i problemi della corrente,punto nave, il tracciamento dellarotta, etc. Poi una sezione dedica-ta alla sicurezza a bordo, alle re-gole per prevenire gli abbordi inmare, ai segnalamenti notturni equelli sonori, alla meteorologia ealla normativa nautica.

A completamento del testo siaggiungono una guida illustratadei principali nodi, 130 esercizi dicarteggio e un breve dizionariomarinaresco.

Una presentazione, quella quiriportata che, occorre sottolinear-lo, non rende affatto merito allameticolosità quasi maniacale concui quest’opera è stata redatta. Unvolume che vale per tre e che nonpuò mancare nella libreria di unappassionato di vela. Presto in li-breria e su BOLINA.IT con tanto disconto del 15% agli abbonati allanostra rivista. ❏

VELA SENZA LIMITI: IL MANUALE

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Vela senza limiti è il nuovo manualedi vela della Editrice Incontri Nautici.

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Secci_Giugno_2013 15-05-2013 11:11 Pagina 59

Per orientarsidi nottebisogna sapereutilizzarei segnalamentidi fari e fanali.Un esempiopratico

Le luci della costa spesso disturbano l’atterraggio rendendo difficile identificare quelledi approdi o pericoli; occorre procedere carte nautiche alla mano e osservando la rotta.

Navigazione

L’ingresso nel porto di Cala Gavetta nell’isola de La Maddalena richiede gran-de precauzione, soprattutto di notte, quando occorre seguire fari e fanali.

VERI E PROPRI SENTIERI LUMI-nosi capaci di condurti in

porto di notte. Sono gli allinea-menti notturni, precise procedu-re che si realizzano concreta-mente in mare incrociando duedati: la posizione e il periodo deifanali da allineare, e le prue bus-sole indicate su carte e portolani.

Detta in questi termini può ap-parire una procedura comples-sa, in realtà si tratta di eseguirele manovre con precisione ri-spettando alcuni dati che comedetto si ricavano dalle carte nau-tiche e dai portolani. È innega-bile che un po’ di esperienza dinavigazione notturna sia perònecessaria.

Sicuramente per acquisire unabuona pratica nel riconoscimen-to dei fari e fanali attraverso lalettura del loro periodo, ossiadel numero di lampi o flash chesi succedono in un intervallo di

tempo predefinito e riportato sucarte, libro dei fari e fanali eportolani; una vera e propriacarta di identità del segnale lu-minoso in grado di indicarci concertezza di quale faro, fanale, osegnale di pericolo si tratti. Epoi perché è innegabile che na-

vigare di notte ha sì un suo fa-scino, ma comporta anche unaalterazione delle nostre perce-zioni di distanza, dimensioni, diriconoscimento di tratti di costache di giorno ci sono magarimolto famigliari. Farlo lontanidalla costa, in acque libere, ci

ALLINEAMENTI NOTTURNIdi NICO CAPONETTO

NA

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Allineamenti_Giu_2013 13-05-2013 14:29 Pagina 60

L’ingresso in un portospecie in casodi maltemporichiede prudenza e pianificazione.Se troppo pericolosova rimandatosenza indugi

Incidenti

ÈDI POCO TEMPO FA LA NOTIZIA

di una barca a vela che inPortogallo ha fatto naufragio nelquale hanno perso la vita duepersone, un soccorritore e unmembro dell’equipaggio. L’in-cidente è avvenuto il 9 aprile aFigueira da Foz, 100 miglia aNord di Lisbona.

Era mattina presto quando loskipper del Meri Tuuli, un X-442di 13 metri battente bandiera te-desca, forse ingannato dall’oscu-rità, ha deciso di tentare l’entratanel porto canale della città, nono-stante le condizioni del mare edella marea creassero al suo in-gresso onde alte più di 5 metri.

A qualche decina di metri dal-l’imbocco la barca è stata ghermi-ta dai frangenti e ha disalberato, iltimoniere ha perso il controllo e loscafo si è traversato al mare. Daun’imbarcazione vicina è partitoil may-day e in poco tempo dallabase di soccorso marittimo locale

sono arrivati due mezzi di soccor-so. Durante il tentativo di salva-taggio però, un’onda frangentepiù violenta ha ribaltato uno deigommoni con a bordo tre soccor-ritori proprio mentre tentava diabbordare la barca e ha scaraven-tato in mare due degli occupantidell’X-442. A questo punto è in-

tervenuto anche un elicottero e isoccorritori e l’equipaggio sonostati portati a riva. Due di loroperò sono deceduti, due sono ri-masti feriti e altri due presenta-vano sintomi di ipotermia.

È facile dire a posteriori come cisi sarebbe dovuti comportare perevitare la tragedia. Certo lo skip-

RISCHIO ATTERRAGGIO di CARLO AURIEMMA ed ELISABETTA EÖRDEGH

L’X-442 Meri Tuuli è naufragato entrava nel porto di Figueira de Foz (Portogallo).

Non sono rari gli incidenti che coinvolgono barche a vela in prossimità dei porti o dellacosta, spesso frutto del mancato rispetto delle regole di sicurezza e dell’inesperienza.

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Atterraggio_Giu_2013 13-05-2013 14:37 Pagina 63

Le gigantescheonde che colpisconola costa sonoun fenomeno che ha interessato anche il litoraledel Mediterraneo

Il maremoto che l’11 marzo 2011 ha provocato in Giappone la morte di oltre 15.700 per-sone, ha generato onde alte 10 metri che hanno colpito la costa a 750 chilometri orari.

Calamità

IL TERMINE TSUNAMI DERIVA DAL

giapponese Tsu-Nami che si-gnifica Onda contro il Porto; latraduzione italiana è maremotoe identifica uno spostamento digrandi masse d’acqua, generica-mente dette onde, che dal mareraggiungono la costa.

L’origine degli tsunami è va-ria, terremoti sotto il mare, eru-zioni vulcaniche sottomarine,meteoriti che cadono nel mare,frane di tratti di coste o di trattidi scarpate oceaniche e ancheparticolari situazioni climati-che, ma la fine è quasi sempre lastessa: danni o distruzione dellecoste colpite.

L’origine “classica” di uno tsu-nami si ha quando una faglia sot-tomarina si muove improvvisa-mente sopra a un’altra producen-do un terremoto di magnitudouguale o superiore al grado 7 del-la scala Richter; l’energia emes-

sa e lo spostamento del fondomarino spingono verso l’alto lamassa d’acqua sovrastante chesolleva la superficie del mare einizia a muoversi. In questa fasel’onda di tsunami è alta circa unmetro, un metro e mezzo al mas-

simo, e si muove ad alta velocità,circa 600 chilometri l’ora. Unanave o un’imbarcazione a velache si trovi ad affrontare un’on-da simile difficilmente se ne ac-corge perché l’onda è molto lun-ga, anche più di 250 chilometri, esenza frangenti.

Quando l’onda si avvicina auna costa l’attrito contro il fon-dale ne diminuisce la velocità, ilfondale cala e la perturbazionesottomarina che tiene in vital’onda si sposta verso l’altodeformandola; l’onda diventasempre più ripida fino a trasfor-marsi in un muro d’acqua chia-mato run-up che può raggiunge-re i 20 metri, come è accadutonell’Oceano Indiano il 26 di-cembre del 2004.

A differenza delle onde origi-nate dal vento o dalle correntiche modificano solo la superfi-cie del mare, i maremoti interes-

TSUNAMI: CAUSE ED EFFETTIdi GALILEO FERRARESI

Americadel Nord

L’attrito col fondale costiero deformale onde fino a farle diventare, nel ca-so di uno tsunami, un muro d’acqua.

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Tusunami_Giu_2013 15-05-2013 12:45 Pagina 67

Un navigatoreoceanicosuggeriscealcuni approdida non perdere vicini alla nostraPenisola

Le coste della Croazia e della Grecia Ionica offrono alcune delle più belle isole del MareNostrum, scali che in alcuni casi anche d’esate non sono sono presi d’assalto.

Itinerari

assillano il cittadino. Va dettoche per apprezzare queste atmo-sfere, soprattutto in Mediterra-neo, bisognerebbe evitare di na-vigare nei mesi di luglio o ago-sto, privilegiando la primavera,la fine dell’estate e perché no,anche l’inverno. In fondo anchela stessa isola di Ponza, le Eolie,le Egadi o l’Arcipelago Toscanopossono avere impatti diversi inbase al momento in cui li visi-tiamo. Ma è comprensibile che imesi di maggiore utilizzo della

barca sono proprio quelli estivie solo pochi fortunati possononavigare fuori stagione e goderedelle conseguenti atmosfere“solitarie” di cui dicevamo.

In ogni caso, per tornare alladomanda iniziale e limitandomiai luoghi del Mediterraneo fuoridall’Italia, la parte che ritengopiù interessante per il susseguir-si di approdi e luoghi suggestiviè senza dubbio quella orientale,che comprende la Croazia con leoltre mille isole dell’arcipelago

I MIEI PARADISI MEDITERRANEIdi ANGELO PREDEN

SPESSO MI SENTO RIVOLGERE

questa domanda: «Tu chehai navigato molto, quali sono iposti più belli che hai visto?»;in realtà sono sempre titubantenel rispondere. Chi pone la que-stione, infatti, si attende sempredelle risposte precise, nomi di i-sole o località esotiche.

Ma anche senza andare troppolontano e restando in Mediterra-neo, il nostro mare, sono peròsempre più convinto che la bel-lezza di un luogo, oltre alle rea-li potenzialità naturali, sia e-spressa dalla sua atmosfera.

Intendo con questo termine ciòche buona parte dei velisti credodesiderano vedere: acque cri-stalline, poco cemento, assenzadi automobili (o comunque ditraffico), piccoli approdi, e ma-gari un nucleo abitato da perso-ne che vivono senza sapere cosasia lo stress o le incombenze che

Bisevo (Croazia), separata da Lissa da uno stretto canale, è un’isola ricca di grot-te, spiagge e insenature; ha pochi abitanti e un entroterra ricco di vegetazione.

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Paradisi_Giu_2013 13-05-2013 14:40 Pagina 72

Ipropulsoridelle barchederivano da quelli delle autoe spessonon sono adattiall’uso marino

Molti degli incidenti in mare sono legati all’avaria del motore entrobordo, suscettibile a gua-sti meccanici o elettronici e con l’avviamento dipendente dall’impianto elettrico di bordo.

Fuori rotta

Gli entrobordo sono sempre più leg-geri e silenziosi, ma anche delicati.

NEGLI ULTIMI DECENNI SI È DA-ta sempre più importanza al-

la motorizzazione delle barche avela. E naturalmene è anche au-mentato l’uso del motore. Ri-cordo come l’anno passato inSardegna, in una bellissimagiornata di vento favorevole,ebbi l’occasione di osservareper un breve periodo il passag-gio di alcune barche a vela.

Di 10 equipaggi 2 navigava-no a vela con randa e fiocco, 2andavano esclusivamente amotore e 6 avevano alzato il so-lo genoa affidando la propul-sione a questo e al propulsoremeccanico.

Gli entrobordo sono derivatidal settore dell’autotrazione enon ve ne è più uno che possadefinirsi marino. Alto numero digiri, avviamento esclusivamen-te elettrico e uso della inaffida-bile elettronica. Vi sono altri in-

convenienti dovuti al raffredda-mento ad acqua con scambiato-re di calore e alla sporcizia neiserbatoi malamente ispeziona-bili che a causa del rimescola-mento con modo ondoso accen-tuato sono la frequente causadell’arresto del motore nel mo-mento sbagliato. Ma questo è unaltro argomento. Il risultato è

che questi motori sono sempremeno affidabili e poco idonei agarantire la sicurezza della navi-gazione.

Per chiarire l’argomento vo-glio fare riferimento a due situa-zioni tipiche prendendo in esamedue incidenti più o meno recenti.

Primo episodio. Anni addie-tro ebbi la sfortuna di urtare dinotte degli scogli non lontanoda Capo Bon in Tunisia con lamia prima barca in alluminio di12 metri. Cedette una saldaturae il centro della barca fu invasodall’acqua che superava di unpalmo la quota del tavolo.

Chiuse le porte stagne (avevo5 scomparti) continuai abba-stanza tranquillamente la navi-gazione a motore per raggiunge-re Tunisi. Durante la navigazio-ne accadde però che si staccasseun tubo dallo scarico delle ac-que sotto la linea di galleggia-

IL MOTORE IDEALE? A MANOVELLA!di ERNESTO TROSS

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Tross_Giu_2013 10-05-2013 12:29 Pagina 75

Una navigazioneche inizia a Norddelle isole Cicladie tocca alcunidei luoghipiù suggestividel Mar Egeo

Itinerari

ORMAI IL TRASFERIMENTO È

alle spalle, così come è inscia il tempio di Poseidone chesovrasta capo Sounion. A prua leCicladi, a lungo agognate.

Il programma, tracciato nellaprecedente puntata di questo iti-nerario (Cicladi: domare il Mel-temi BOLINA n. 308 pag. 79), èabbastanza dettagliato, tagliatosu misura per un equipaggio fa-miliare, ma comunque è espostoal mutare del tempo meteorolo-gico e condizionato dal tempo adisposizione.

Vicinissima è Kea, trampolinoper Andros e Tinos, tre isole, fa-scinose e diverse, poste però suuna rotta contro il Meltemi, unvento già gagliardo che, fra l’al-tro, ha qui l’opportunità di inca-nalarsi fra gli stretti, accelerandoe creando sovente mare formatoo incrociato. Il temuto e temibileMeltemi soffia generalmente dai

quadranti settentrionali con latendenza, in quest’area di navi-gazione, a orientarsi da NordNord-Est e complicare la vita achi va verso Oriente.

Salendo verso Andros le freccedel vento prevalente sono infattiantagoniste alla nostra prua; già adistanza si sente l’influenza del-lo stretto di Kafirea (o Doro): di-

vide la penisola dell’Eubea daAndros ed è un grande “produt-tore” di vento, onde e correnti,tanto da avere l’onore di un’ap-posita previsione nel bollettinogreco (Kafireas Strait).

Scendendo poi lungo le costesottovento di Andros e Tinos, purcon il Meltemi finalmente al tra-verso, non mancano forti raffi-che di caduta a complicare ilquadro. Se non si trova un perio-do di calma o venti da Sud chespingano su tale rotta, meglio af-frontare le prime tappe in Egeoscendendo di latitudine, allar-gando così l’angolo al vento pre-valente.

Del resto a poco più di una ven-tina di miglia da capo Sounion,con rotta Sud Est e il Meltemiteoricamente al traverso, c’è unabaia accogliente, vero gioiello in-castonato sulla costa Ovest dell’i-sola di Kithnos. All’interno della

IN ROTTA SU MIKONOSdi DONATO SALAMINA

La navigazione nelle isole Cicladi va attentamente pianificata tenendo in considerazio-ni la presenza del Meltemi, un vento prevalente che soffia dai quadranti settentrionali.

Kithonos - L’isola di Kithnos offremolte baie accoglienti e ridossate.

DOVE NAVIGARE

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Cicladi_Giu_2013 13-05-2013 14:47 Pagina 77

Si moltiplicanoi sistemiper alimentaregli accumulatoridi bordoma spessosi trascura di coordinarela loro gestione

Le nuove imbarcazioni richiedono sempre più energia elettrica per far funzionare glistrumenti di bordo, ciò significa battere più potenti e sistemi di regolazione efficaci.

Impianto elettrico

L’alternatore resta il principale stru-mento per ricaricare le batterie.

DA SEMPRE GLI IMPIANTI ELEt-trici di tutte le barche a ve-

la sono realizzati a banchi. Unbanco è un insieme di una o piùbatterie collegate in paralleloche servono un particolare cir-cuito elettrico dell’impianto dibordo. Un banco da 24 volt puòessere costituito da coppie dibatterie da 12 volt collegate inserie, tra loro in parallelo.

Per questioni di sicurezza i cir-cuiti elettrici sono almeno due:quello del motore e quello deiservizi. Lo scopo di questa divi-sione è garantire che il bancobatterie che alimenta il motorenon venga consumato dai servi-zi (frigo, luci, etc.) per cui anchein caso di imprudente scarica-mento completo delle batteriedel banco servizi, il motore po-trà sempre essere avviato e la si-curezza della navigazione saràgarantita (oltre alla ricarica del

banco servizi attraverso il moto-re in moto).

Questo sistema sin dagli albo-ri della tecnica impiantistica dibordo è stato usato e si è evolu-to in tempi più recenti con lacreazione di ulteriori banchi cheservono circuiti separati qualil’elica di prua, il salpancore, la

radio Hf-Ssb, il congelatore, ilgeneratore ausiliario, etc.

Anche in questo caso lo scopoè sempre di aumentare la sicu-rezza, evitando che forti consu-mi di corrente impoveriscanoeccessivamente la carica resi-dua degli accumulatori preser-vando le funzioni più importan-ti dell’imbarcazione quali, ap-punto, il riavvio motore, l’elet-tronica di bordo, le luci di via,etc.

Quindi la separazione dei ban-chi ha lo scopo di isolare cia-scun gruppo di batterie in modoche non si scarichino-carichinouno con l’altro ed eroghino cor-rente solo alle utenze per cui so-no dedicati

Il problema nasce quando ènecessario caricarli: il carica-batteria di banchina è unico, co-sì come l’alternatore del moto-re, i pannelli solari o il generato-

BATTERIE ALLA CARICAdi GIANPAOLO KARIS

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Batterie_Giu_2013 13-05-2013 14:54 Pagina 81

Come smontareavvolgifioccostrallo, cavielettricie controllareil lavorodel gruista

La preparazione al disalberamento può essere eseguita dall’armatore, ma poi deveintervenire una gru; anche in questa fase, però, è importante l’occhio dell’armatore.

Refitting

Insieme all’albero devono esseresmontati tutti i componenti collegati.

IN QUESTA SERIE DI ARTICOLI

stiamo suggerendo come ri-sparmiare un bel po’ di quattrinieseguendo tutti i lavori prepara-tori per il refitting di una barcadatata.

In particolare avevamo inizia-to con il descrivere il lungo e de-licato lavoro che consiste nellarimozione dell’albero dalla bar-ca (Disalberare: i trucchi, BOLI-NA n. 308, pag. 87): con l’ariache tira, risparmiare dove è pos-sibile non può che essere unabuona idea.

La volta scorsa, dunque, ab-biamo visto come allentare gliarridatoi delle sartie e quello delpaterazzo, anche se ossidati epoco propensi a mollare l’osso.Adesso che questa prima fasedei lavori è stata eseguita, navi-gando in mare a vela, restano dapredisporre per lo smontaggio,sempre che ci siano a bordo:

l’avvolgifiocco con lo strallo, ilbabystay, le volanti, il boma, ilvang e tutti i cavi della strumen-tazione elettronica ed elettricadi testa d’albero.

Aggiungiamoci a buon contoanche il grosso cavo dell’anten-na del radar che di solito sta ap-pollaiato a metà albero e le tu-

bolature idrauliche di aziona-mento di qualche accessorio si-stemato nell’albero o nel boma.

La barca a questo punto è inporto, all’ormeggio e già, possi-bilmente, in prossimità dellabanchina dove opererà la gruper rimuovere l’albero. Megliose la banchina non si trova lun-go la rotta seguita da qualche“benzonauta” gasato che produ-ce onde in porto.

Cominciamo dallo strallo edall’avvolgifiocco, che di solitoè un estruso in un solo pezzo dilega leggera, quindi autoportan-te che svolge anche le funzionidi strallo, oppure è composto dapiù spezzoni di estruso inseritiuno nell’altro a “U” che avvol-gono lo strallo in cavo spiroida-le (questa è la versione più anti-ca, quindi quella che più facil-mente si incontra nel corso delrestauro di una barca datata).

OPLÀ, L’ALBERO NON C’È PIÙdi MARCO COBAU

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Cobau_Giu_2013 13-05-2013 14:50 Pagina 87

IL FRANCESE BRUNO VOISARD

nel 2002 prende la guida del-la Nautitech, marchio fondato 8anni prima dal cantiere d’Oltral-pe Dufour.

Il nuovo corso per questo co-struttore specializzato nella rea-lizzazione di catamarani iniziacon il Nautitech 40, un multi-scafo di 12 metri che si pone co-me erede del Nautitech 395 pro-gettato dallo studio Mortain eMavrikios.

A questi ultimi viene assegna-to quindi il compito di realizza-re il nuovo modello che ereditadal precedente le linee d’acquadegli scafi, mentre vengono ri-disegnate la tuga, la coperta,parte degli interni e rivisti tuttigli equipaggiamenti.

Le qualità marine sono unodei punti di forza di questo ca-tamarano, che si caratterizzaper il dritto di prua verticale el’opera viva dalla superficie ri-

rena è munita di due lunghe se-michiglie centrali.

Il Nautitech 40 è un catamara-no da crociera, con una superfi-cie velica contenuta a vantaggiodella facilità di manovra piutto-sto che della velocità. Il pianovelico è frazionato, con una ran-da steccata molto allunata.

Chi governa dispone di dueruote del timone a poppa di en-

trambi gli scafi,con due winch dilato e il carrello deltrasto della randacollocato lungo latraversa di poppa.Un terzo winch de-stinato a drizze,borose, etc. è inve-ce sistemato a pie-de d’albero.

La coperta si ca-ratterizza per la tu-ga alta con una fi-nestratura a fascia

MULTISCAFI LE IMPRESSIONI IN MARE, I DATI TECNICI E I PIANI VELICI

Il Nautitech 40 è un catamarano di 12 metri disegnato dallo studio di architettura Mortaine Mavrikios adatto per la crociera in famiglia o l’impiego nell’attività di charter.

dotta che ne incrementa la ma-novrabilità. Un maggiore volu-me degli scafi a prua e una ridi-stribuzione dei pesi di bordo li-mitano poi il beccheggio in pre-senza di onda.

Per contenere il peso la coper-ta e la tuga sono realizzate insandwich di vetroresina con ani-ma in Pvc, gli scafi invece sonoin vetroresina stratificata e la ca-

NAUTITECH 40, IL SEMPREVERDE

Il pozzetto del Nautitech 40 è profondo, libero da ma-novre e interamente coperto da un bimini rigido.

Un catamaranodalle apprezzatequalità marinesicuro e facileda manovrare

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Multiscafi_Giu_2013 15-05-2013 11:11 Pagina 91

VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGISECONDO LOOK

NEL 1967 L’ECLETTICO PRO-gettista Philippe Harlé dise-gna l’Edel 3. Si tratta di unodei primi modelli del cantierefrancese che ne produsse 300esemplari fino al 1974.

È una barca carrellabile conuna tuga su due livelli il cuistile classico, nonostante iquarant’anni di vita, si fa ap-prezzare per l’eleganza.

Il pozzetto è centrale, con iltimone a barra collocato inun’insolita posizione avanza-

ta. Originale anche il winch in-stallato centralmente in poz-zetto che serve le scotte e mol-to comodo il gavone a poppa.

In navigazione con brezzeleggere l’Edel 3 è veloce e ma-novriero grazie al grande ge-noa e alla ridotta superficie ba-gnata; apprezzabile anche lacapacità di stringere il vento.

Gli interni hanno due cuccet-te a prua e due a murata in qua-drato, cucina e wc. Per motoreè previsto un fuoribordo. ❏

Jouët 26

Una barca sportivadisegnata da Paul Elvström agile in viratareattiva al timonee dalla coperta spaziosa

È ALL’ESPERIENZA DELL’O-limpionico Paul Elvströmche il cantiere francese Yach-ting France si affida nel 1977per progettare il Jouët 26, uncabinato, non a caso, dall’in-dole sportiva.

Lo scafo ha uno slancio diprua pronunciato e specchiodi poppa a “V”, in navigazio-ne è veloce con venti leggerie preciso nelle virate.

La tuga piccola e squadrataconsente di avere maggiore

spazio e visibilità a prua; ri-dotte invece le dimensioni delpozzetto, mentre le attrezza-ture di coperta sono completee ben dimensionate.

All’interno gli arredi sonoessenziali con cucina a dritta,divanetto a sinistra trasfor-mabile in cuccetta, tavolocentrale e wc; a prua, separa-ta da una tenda, è ricavatauna cuccetta doppia.

Il Jouët 26 è stato prodottoin 150 esemplari. ❏

dati tecnici

lunghezza m 7,72larghezza m 2,70pescaggio m 1,50peso t 1,9velatura mq 32,60

Edel 3

Un cabinato carrellabiledalle linee elegantie le soluzioni originaliprodotto dal 1967 al 1974in 300 esemplari

dati tecnici

lunghezza m 7,80larghezza m 2,50pescaggio m 1,75peso t 1,7velatura mq 31

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Secondo Look_Giu_2013 15-05-2013 11:10 Pagina 93

VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGISECONDO LOOK

Dehler 41 DS

Dal cantiere tedescoun comodo deck saloonper la crociera d’alturacon interni curatie fiocco autovirante

PRODOTTO DAL 1986 AL

1995 in 250 esemplari il Fee-ling 286, è stato realizzatodal cantiere francese Kirié suprogetto dei designer GillesVaton & Eric Cadro.

Lo scafo ha il baglio massi-mo centrale e sezioni sottili aprua. Il piano velico genero-so concorre a renderlo velocein tutte le andature, specie inquelle portanti.

In coperta le dimensionidella tuga limitano i passa-

vanti e lo spazio di prua dovec’è una capiente cala vele. Ilpozzetto, più largo che lungo,risulta invece particolarmen-te comodo.

Gli interni sono proposti conuna o due cabine a poppa,mentre a prua c’è un’ampiaseduta trasformabile in cuc-cetta e il quadrato con cucina,tavolo da carteggio e bagno.

È stato realizzato anche nellaversione Special, con lo scafopiù lungo di 70 centimetri. ❏

dati tecnici

lunghezza m 12,45larghezza m 3,90pescaggio m 1,65/1,95peso t 8,3velatura mq 82

dati tecnici

lunghezza m 7,99larghezza m 3,06pescaggio m 1,60peso t 2,5velatura mq 43

Feeling 286

Costruzione solidae interni spaziosiper questa barca disponibile in due versionicon differenti lunghezze

DESIGN MODERNO, COMFORT

e solidità sono i punti di for-za del Dheler 41 Ds, barcaper la crociera d’altura realiz-zata dal 1994 al 2005 dall’o-monimo cantiere tedesco inoltre 120 unità.

Il progetto degli architettiJudel&Vrolïjk richiama quel-lo dei moderni deck saloon,con una tuga alta e grandi fi-nestrature: una caratteristicache permette di avere all’in-terno un quadrato spazioso e

rialzato da cui si può goderedella visuale esterna.

Sotto coperta c’è una como-da seduta e il tavolo da car-teggio mentre scendendo duegradini si accede a due cabi-ne doppie, un ampio bagno euna cucina a murata.

In navigazione il Dehler42Ds fa apprezzare le sue dotimarine e la facilità di manovra,quest’ultima garantita anchedal fiocco autovirante. Il moto-re è un Yanmar da 48 hp. ❏

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La vecchia scuola di marineriae le nuove generazionia confronto

Sapore di Mare / Articoli scritti dai lettori

«IN UN VASO DI PORCELLANA

c’era rinchiusa una bella ci-nesinaaa...», così canticchiavamentre saliva la corta passerellache portava a bordo del Magia,sul pontile di Montecarlo. Si chia-mava Caio Mario, un nome piut-tosto originale. Il proprietario del-la barca ce lo aveva presentato co-me esperto di nuove tecnologie.Era un suo nipote e l’aspetto bal-danzoso e sicuro dava l’idea del-l’alto concetto che aveva di sé.

Il Magia era unasplendida imbarcazio-ne d’epoca, con unadoppia randa, chequando aveva tutte levele al vento contavaben sette “ali” pernavigare veloce sulmare. Il suo proprie-tario, un noto arma-tore genovese, ci a-veva raccomandatodi metterla al vento

il più possibile. Voleva che tuttiammirassero la sua eleganza e lelinee, nonché la sua capacità ditenere il mare. Era il simbolodella compagnia di navigazionedi cui era a capo ed era degnadel suo ruolo.

Io avevo da poco finito il mili-tare e quello era il mio primoimpiego; nonostante i miei dueanni di mare, la mia esperienzaa vela era davvero scarsa. Sottonaia avevo imparato molta teo-ria, tanto che ero stato in acca-demia e avevo anche assimilatoqualche tecnica di combatti-mento per il periodo trascorso albattaglione San Marco.

Poi tanto mare, ma sulle betto-line porta-acqua che nulla ave-

vano da spartire con le bianchevele d’altura. L’armatore avevaquindi assunto un vecchio lupodi mare, il comandante Sattali-ch, di origine slava. Nonostanteil suo cognome era un vero fran-cese che assomigliava molto al-l’ispettore Clouseau, con duebaffetti a decoro di un viso mol-to vispo, nonostante l’età avan-zata. Sempre elegante e impas-sibile, raffinato e un po’ strafot-tente, un vero francese.

Viveva sulle alture di Monte-carlo e aveva una serie di storiesentimentali moltointrigate, sullequali venni i-struito per tem-po, prima di

SESTANTE CONTRO GPSdi VALERIO MOSCHETTI

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Sapore di Mare_Giu_2013 13-05-2013 15:03 Pagina 95