INSEGNAMENTI ED ESORTAZIONI - Il blog di Gian Michele ... · Dio nel principio, creò i cieli e la...
-
Upload
hoangnguyet -
Category
Documents
-
view
221 -
download
0
Transcript of INSEGNAMENTI ED ESORTAZIONI - Il blog di Gian Michele ... · Dio nel principio, creò i cieli e la...
Butindaro Giacinto
INSEGNAMENTI ED ESORTAZIONI
Volume I
Roma 1998
PRESENTAZIONE
Cari fratelli nel Signore, pace a voi da Dio nostro Padre.
Con questo libro ha inizio una serie di scritti che Dio mi ha dato la grazia di scrivere per ledificazione della sua Chiesa.
Esso contiene degli insegnamenti e delle esortazioni che si propongono di farvi crescere nella conoscenza della Parola
di Dio, di indurvi a farvi santificare nel timore di Dio, e di incoraggiarvi a ritenere ferma sino alla fine la fede preziosa
che avete ottenuto. Che Dio continui a operare in voi quello che gradito nel suo cospetto affinch possiate anche voi in
quel glorioso giorno comparire davanti a Lui santi e irreprensibili.
La grazia sia con voi
Butindaro Giacinto
Capitolo 1 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
1
Capitolo 1
IL SOLO VERO DIO HA MANDATO IL SUO FI-
GLIUOLO PER RISCATTARCI DA OGNI INI-
QUIT.
A voi tutti che avete creduto nel Signor nostro Ges
Cristo e che per la sua grazia avete ottenuto una conso-
lazione eterna e una buona speranza, salute.
Vi scrivo per ricordarvi queste cose che giudico per
la loro utilit ai santi, ricordarvele bench le conosciate.
scritto: V un solo Dio ed anche un solo mediatore
fra Dio e gli uomini, Cristo Ges uomo il quale diede se
stesso qual prezzo di riscatto per tutti, fatto che doveva
essere attestato a suo tempo1 ed ancora: Sebbene vi
siano dei cosiddetti di quanto in cielo che in terra, co-
me infatti ci sono molti di e molti signori, nondimeno,
per noi c un Dio solo, il Padre... e un solo Signore,
Ges Cristo...2
Per alcuni il nostro Dio, lIddio e Padre del nostro
Signore Ges Cristo, uno fra i tanti cosiddetti di che
stanno nei cieli, mentre per noi che lo abbiamo cono-
sciuto e che siamo stati conosciuti da Lui, il solo vero
Dio; fuori di Lui non v Dio perch scritto in Isaia:
Cos parla lEterno, re dIsraele e suo Redentore,
lEterno degli Eserciti: Io sono il primo e sono lultimo,
e fuori di me non v Dio e ancora: Vha egli un Dio
fuori di me? Non v altra Rcca, io non ne conosco al-
cuna.3
Il nostro Dio che adoriamo e preghiamo
lOnnipotente, il Creatore di tutte le cose, siano esse vi-
sibili che invisibili; le cose che si vedono che sono solo
per un tempo e quelle che non si vedono che sono eterne
le ha create un medesimo Iddio, il Padre nostro e Re-
dentore nostro, la cui designazione per tutte le genera-
zioni, come lui stesso disse al suo servo Mos,
lIddio di Abrahamo, lIddio di Isacco, e lIddio di
Giacobbe.4
Dio nel principio, cre i cieli e la terra e il mare e
tutte le cose che sono in essi, fece luomo a sua imma-
gine e somiglianza e lo pose nel giardino dEden che lui
stesso aveva piantato in Oriente. Dopo molti secoli da
tutto ci, Dio fece uscire Abramo da Ur dei Caldei per
menarlo in una terra che avrebbe dato in eredit a lui e
alla sua progenie; in seguito fece dimorare la progenie
di Abramo nel paese dEgitto per quattrocento anni e
dopo aver tratto fuori il popolo dIsraele dallEgitto con
miracoli e con giudizi mediante Mos, lo fece venire nel
paese di Canaan, un paese dove scorreva il latte e il mie-
le, e qui lo fece dimorare.
Nel corso dei secoli che seguirono, Dio suscit dei
profeti per mezzo dei quali promise che avrebbe manda-
to il suo Unto per riscattare Israele dalle sue iniquit e
promise che lo avrebbe suscitato nella casa e nella fa-
miglia di Davide, e quando giunse la pienezza dei tempi
Egli mand il suo Figliuolo, nato dal seme di Davide,
11Tim. 2:5,6 21Cor. 8:5,6 3Is. 44:6,8 4Es. 3:6
secondo la carne, per riscattare quelli che erano sotto la
legge schiavi del peccato e metterli in libert.
scritto: Certa questa parola e degna dessere
pienamente accettata: che Cristo Ges venuto nel
mondo per salvare i peccatori...5 ed detto ancora: Il
Padre ha mandato il Figliuolo per essere il Salvatore del
mondo,6 s, Ges il Cristo, Colui che fu unto di Spiri-
to Santo e di potenza da Dio per rimettere in libert gli
oppressi e per liberare i prigionieri; Egli venne a predi-
care lanno di grazia dellEterno, questo quello che
Egli fece per tutto Israele cominciando dalla Galilea,
sotto limpero di Tiberio Cesare e affinch si adempis-
sero le Scritture profetiche Egli fu dato nelle mani dei
capi sacerdoti, degli anziani e degli scribi, i quali dopo
averlo condannato a morte lo dettero in mano di Pilato il
quale era governatore della Giudea e bench Pilato non
trov nulla in lui che meritava la morte e bench avesse
giudicato di liberarlo, pure i Giudei chiesero con gran
grida che venisse crocifisso e che al suo posto venisse
liberato un omicida di nome Barabba.
Ges fu crocifisso come aveva chiesto la folla da-
vanti a Pilato affinch si adempisse la Scrittura che dice:
Egli stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni,
fiaccato a motivo delle nostre iniquit;7 Egli depose la
sua vita per tutti noi che eravamo erranti come pecore al
fine di farci tornare al Pastore e Vescovo della anime
nostre, cio a Dio. Ges Cristo, il Giusto, fu annoverato
fra i malfattori affinch noi fossimo annoverati tra i giu-
sti; egli sparse il suo sangue affinch per mezzo di esso
noi fossimo purificati da tutti i nostri peccati e riceves-
simo la remissione dei peccati mediante la fede in lui.
Ges Cristo uomo, ha dato se stesso come prezzo di
riscatto per tutti noi, infatti noi eravamo sotto la maledi-
zione della legge perch scritto: Maledetto chiunque
non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge
per metterle in pratica8 e per essere riscattati da questa
maledizione fu necessario che Ges Cristo, il Giusto,
diventasse maledizione per noi.
Colui che non aveva conosciuto peccato fu maledet-
to quando fu appiccato al legno sul Golgota perch
scritto: Maledetto chiunque appeso al legno9 e ci
avvenne affinch noi fossimo benedetti col credente A-
bramo per mezzo della fede in lui (secondo la promessa
fatta da Dio ad Abramo: In te saranno benedette tutte le
genti)10
e affinch noi ricevessimo per la fede lo Spirito
Santo promesso.
Noi Gentili di nascita che abbiamo creduto in Ges
siamo stati benedetti dogni benedizione spirituale nei
luoghi celesti in Cristo, il quale, caricandosi di tutte le
nostre iniquit, ha annullato il peccato e in ragione di
ci pu affrancare dal peccato tutti coloro che credono
in lui.
Paolo dice che Ges Cristo stato dato a cagione
delle nostre offese, ed risuscitato a cagione della no-
51Tim. 1:15 61Giov. 4:14 7Is. 53:5 8Gal. 3:10; Deut. 27:26 9Gal. 3:14; Deut. 21:23 10Gal. 3:8; Gen. 12:3
Capitolo 1 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
2
stra giustificazione;1 queste parole sono fedeli e in esse
noi crediamo; il Signore risuscitato dai morti perch
Dio lo liber dagli angosciosi legami della morte e cos
si ademp quello che Davide disse del Cristo a proposito
della sua risurrezione.
Davide essendo profeta e sapendo che Dio gli ave-
va con giuramento promesso che sul suo trono avrebbe
fatto sedere uno dei suoi discendenti, antivedendola,
parl della risurrezione di Cristo, dicendo che non sa-
rebbe stato lasciato nellAdes, e che la sua carne non
avrebbe veduto la corruzione.2
Il Signor Ges dopo essere risuscitato dai morti si
fece vedere da coloro che egli aveva scelti come suoi
testimoni, dopodich fu assunto in cielo alla destra di
Dio e questo Ges che stato assunto in cielo verr nel-
la medesima maniera che fu visto andare in cielo e noi
laspettiamo perch lui ha promesso che torner; Egli
stesso disse: Io vo a prepararvi un luogo; e quando sar
andato e vi avr preparato un luogo, torner e vi acco-
glier presso di me,3 e noi, sapendo che impossibile
che Egli abbia mentito laspettiamo con fede e pazienza
e diciamo: Vieni, Signore Ges! A Lui sia la gloria in
eterno. Amen.
IL MISTERO DI DIO CHE STATO MANIFESTA-
TO AI SANTI.
Dio, per mezzo del profeta Isaia aveva detto: Ecco,
io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa; e
chiunque crede in lui non sar confuso.4 Cristo Ges
la pietra angolare sulla quale ledificio intero ben col-
legato insieme, si va innalzando per essere un tempio
santo nel Signore5 e questo edificio spirituale che sta-
to edificato sopra Cristo Ges (pietra eletta e preziosa
per tutti coloro che hanno creduto in lui) la Chiesa di
Dio, colonna e base della verit.6
Dio aveva predetto che chiunque avrebbe creduto in
lui (nel solido fondamento di Dio) non sarebbe stato
svergognato, ma aveva anche predetto che la pietra elet-
ta (il suo Unto) sarebbe stata rigettata dagli edificatori e
che essa sarebbe diventata per gli increduli una pietra
dinciampo, infatti Dio disse: La pietra che gli edifica-
tori hanno riprovata quella che divenuta la pietra an-
golare, e una pietra dinciampo e un sasso dintoppo.7
Anche il profeta Isaia a tal proposito disse che
lUnto di Dio sarebbe stato una pietra dintoppo per I-
sraele e che molti in Israele avrebbero inciampato in es-
sa e lo disse in questi termini: Ed egli sar un santua-
rio, ma anche una pietra dintoppo, un sasso dinciampo
per le due case dIsraele, un laccio e una rete per gli abi-
tanti di Gerusalemme. Molti tra loro inciamperanno, ca-
1Rom. 4:25 2Atti 2:30,31 3Giov. 14:2,3 41 Piet. 2:6; Is. 28:16 5Ef. 2:20,21 61 Tim. 3:15 71 Piet. 2:7
dranno, saranno infranti, rimarranno nel laccio e saran-
no presi.8
Quelluomo di nome Simeone, che era timorato di
Dio e che aspettava la consolazione dIsraele, quando
prese nelle sue braccia il bambino Ges, disse a Maria
madre di Ges: Ecco, questi posto a caduta ed a rial-
zamento di molti in Israele...,9 e difatti questo quello
che avvenuto, perch molti in Israele disubbidendo al
Vangelo hanno inciampato nella Parola. Lapostolo Pie-
tro, di costoro dice: Ed a questo sono stati anche desti-
nati,10
perch la loro caduta fa parte del disegno che
Dio aveva formato in se stesso prima della fondazione
del mondo e che Egli, nella pienezza dei tempi, ha man-
dato ad effetto nel Signore Ges Cristo affinch la sal-
vezza giungesse a noi Gentili di nascita.
Lapostolo Paolo disse: Per la loro caduta la sal-
vezza giunta ai Gentili,11
quindi a motivo del fatto
che Cristo Ges stato reietto da Israele che la salvezza
di Dio che in Cristo Ges pervenuta a tutti i popoli e
a tutte le nazioni e tutto ci affinch le Scritture profeti-
che si adempissero, infatti Dio aveva detto che avrebbe
fatto del suo Unto la luce dei popoli e le strumento della
sua salvezza fino alle estremit della terra.
Gli antichi profeti predissero per lo Spirito che la
salvezza di Dio e la giustizia di Dio sarebbero state rive-
late ed estese a tutte le nazioni; vediamo ora in che ma-
niera lo dissero e come ci che essi dissero si adem-
piuto.
Dio, tramite Isaia, disse del suo Santo Servitore: E-
gli insegner la giustizia alle nazioni12
e questo si a-
dempiuto perch Cristo ha predicato agli uomini la giu-
stizia di Dio basata sulla fede; egli disse: Chi ascolta la
mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita
eterna; e non viene in giudizio...,13
(non viene in giudi-
zio perch viene avvolto nel manto della giustizia di Di-
o) e queste parole sono rivolte a tutti, Giudei e Gentili.
Che pure noi, Gentili di nascita, saremmo stati giu-
stificati mediante la fede, era stato detto da Dio ad A-
bramo in questa maniera: Tutte le nazioni della terra
saranno benedette nella tua progenie14
e difatti noi
siamo stati giustificati in Cristo Ges (che la progenie
dAbramo), il quale ci stato fatto da Dio giustizia, se-
condo quello che era stato detto di lui da Geremia:
Questo sar il nome col quale sar chiamato: LEterno
nostra giustizia.15
Paolo disse ai Giudei in Antiochia di Pisidia: Per
mezzo di lui, chiunque crede giustificato di tutte le co-
se, delle quali voi non avete potuto essere giustificati
per la legge di Mos,16
queste parole sono fedeli perch
il termine della legge Cristo, per essere giustizia ad
ognuno che crede,17
difatti, chiunque crede in Ges
Cristo riceve la remissione dei suoi peccati e viene giu-
8Is. 8:14,15 9Luca 2:34 101 Piet. 2:8 11Rom. 11:11 12Is. 42:1 13Giov. 5:24 14Gen. 22:18 15Ger. 23:6 16Atti 13:39 17Rom. 10:4
Capitolo 1 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
3
stificato, proprio perch Egli ci stato fatto da Dio giu-
stizia. Dio aveva detto: La mia giustizia sta per essere
rivelata1 ed ha mantenuto la sua parola perch Egli,
nella pienezza dei tempi lha rivelata e si adempiuta
cos la Scrittura che dice: Ha manifestato la sua giusti-
zia nel cospetto delle nazioni.2
Anche a riguardo della sua salvezza Dio aveva pro-
messo di farla conoscere e di estenderla a tutti gli uomi-
ni; Egli aveva detto: La mia salvezza sta per venire3
ed anche: Volgetevi a me e siate salvati voi tutte le e-
stremit della terra. Poich io sono Dio.... e fuori di me
non v salvatore.4 Noi sappiamo che Dio ha manife-
stato la sua salvezza perch Cristo ci stato fatto da Dio
redenzione e che questa salvezza offerta a tutti gli
uomini, Giudei e Gentili, perch scritto: Chiunque
avr invocato il nome del Signore sar salvato.5 Ges
Cristo il Signore che dice tuttora: Volgetevi a me e
siate salvati voi tutte le estremit della terra perch io
sono Dio e fuori di me non v salvatore. Noi Gentili
siamo stati salvati di una salvezza eterna, di quella sal-
vezza di cui parlarono anticamente i profeti e che nella
pienezza dei tempi fu annunziata prima da Ges Cristo
che disse: Io sono la porta; se uno entra per me sar
salvato..,6 e poi dagli apostoli, i quali annunziarono
questa cos grande salvezza sia ai Giudei che ai Gentili.
Dio disse del suo Servo: troppo poco che tu sia
mio servo per rialzare le trib di Giacobbe e per ricon-
durre gli scampati dIsraele;.. far di te la luce delle na-
zioni..,7 e ci avvenuto perch Egli ha fatto di Ges
la luce del mondo.
Dio aveva detto che avrebbe posto il suo diritto co-
me luce dei popoli, e che questa luce si sarebbe levata
su quelli che camminavano nelle tenebre illuminandoli e
questo si adempiuto perch noi Gentili in Cristo siamo
stati inondati di luce da Cristo talch possiamo dire ora
al Signore: Per la tua luce noi vediamo la luce. Noi
che un tempo camminavamo nelle tenebre senza sapere
dove andavamo, ora, per la grazia di Dio essendo stati
illuminati da Cristo, camminiamo nella luce e sappiamo
dove andiamo.
Dio disse tramite Isaia: Ecco, io lever la mia mano
verso le nazioni, e alzer la mia bandiera verso i popo-
li8 e disse pure che questa bandiera che Egli avrebbe
issato verso noi Gentili sarebbe stata la radice dIsai,
infatti disse: In quel giorno, verso la radice dIsai, issa-
ta come vessillo dei popoli, si volgeranno premurose le
nazioni.9 Ora, ma chi questa radice dIsai? Essa Ge-
s Cristo, secondo che scritto: Egli venuto su din-
nanzi a lui come un rampollo, come una radice che esce
da unarido suolo10
e ancora: Un ramo uscir dal tron-
co dIsai e un rampollo spunter dalle sue radici...,11
1Is. 56:1 2Sal. 98:2 3Is. 56:1 4Is. 45:22; 43:11 5Rom. 10:13; Gioe. 2:32 6Giov. 10:9 7Is. 49:6 8Is. 49:22 9Is. 11:10 10Is. 53:2 11Is. 11:1
quindi Ges la nostra bandiera, la bandiera di tutti noi
che abbiamo creduto in lui secondo che scritto:
LEterno la mia bandiera12
e noi come dei buoni
soldati di Cristo Ges dobbiamo tenere alta la Parola
della vita in mezzo a questa generazione storta e perver-
sa perch scritto: Tu hai dato a quelli che ti temono
una bandiera per alzarla.13
Dio disse del suo Unto: Ecco, io lho dato come te-
stimonio ai popoli;14
Ges il fedele testimone dato
alle nazioni perch egli rese testimonianza di quel che
aveva veduto e udito presso il Padre suo, e questa sua
fedele testimonianza nota ai popoli.
Giovanni il Battista, disse del Cristo: Egli rende te-
stimonianza di quel che ha veduto e udito, ma nessuno
riceve la sua testimonianza. Chi ha ricevuto la sua te-
stimonianza ha confermato che Dio verace.15
Fratelli,
ricordatevi che Ges disse: Io dico quel che ho veduto
presso il Padre mio16
e: Le cose dunque che dico cos
le dico come il Padre me le ha dette17
e ancora: La
mia testimonianza verace.18
Noi abbiamo piena fidu-
cia in ci che Cristo ha detto perch le sue parole sono
le parole di Dio che egli ha riferito fedelmente agli uo-
mini senza aggiungervi nulla e senza togliervi nulla; e
noi di fra i Gentili che abbiamo ricevuto la sua testimo-
nianza abbiamo confermato la veracit di Dio.
Dio disse pure tramite Isaia: Ecco, io lho dato co-
me principe e governatore dei popoli19
e questo si a-
dempiuto perch Dio ha costituito Ges, Principe su tut-
ti noi Gentili; Egli Colui che sorto per governarci, il
nostro governatore.
La Scrittura dice: Ecco, tu chiamerai nazioni che
non conosci, e nazioni che non ti conoscono accorreran-
no a te, a motivo dellEterno, del tuo Dio, del Santo
dIsraele, perchEi ti avr glorificato20
e pure questa
scrittura si adempiuta, perch noi siamo quelle nazioni
che Cristo ha chiamato alla sua eterna gloria; noi siamo
quelle nazioni che sono accorse al Salvatore che prima
non conoscevano e tutto ci si potuto verificare perch
Dio ha glorificato il suo Santo Servitore Ges.
Dio disse del suo Unto: Io ne raccoglier (di esuli)
intorno a lui anche degli altri, oltre quelli dei suoi che
sono gi raccolti21
e pure questa parola si adempiuta,
infatti noi Gentili siamo quegli altri che Dio promise
avrebbe raccolto attorno al suo Servo. Ges Cristo, il
Figlio di Dio, venuto per raccogliere attorno a lui, ol-
tre che le pecore perdute della casa dIsraele, anche le
pecore perdute delle altre nazioni; questo lo conferm
lui stesso quando disse: Ho anche delle altre pecore
che non sono di questo ovile: anche quelle io devo rac-
cogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sar un
solo gregge, un solo pastore.22
Attorno a lui oltre che il
12Es. 17:15 13Sal. 60:4 (Diod.) 14Is. 55:4 15Giov. 3:32,33 16Giov. 8:38 17Giov. 12:50 18Giov. 8:14 19Is. 55:4 20Is. 55:5 21Is. 56:8 22Giov. 10:16
Capitolo 1 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
4
residuo dIsraele, Ges ha raccolto molte altre pecore
che non sono di quellovile (cio che non appartengono
allIsraele secondo la carne) ed esse siamo noi tutti Gen-
tili che siamo sulla via della salvezza. Ora, in Cristo Ge-
s v un solo gregge, un solo popolo e non pi due,
perch lui dei due popoli ne ha fatto uno solo.1
Dio aveva detto tramite Isaia: Sono stato trovato da
quelli che non mi cercavano; sono stato chiaramente co-
nosciuto da quelli che non chiedevano di me2 e questo
quello che avvenuto, infatti il Signore stato trovato
e chiaramente conosciuto da noi Gentili, s proprio da
noi che non lo cercavamo e che non chiedevamo di lui:
Paolo, apostolo dei Gentili, disse ai santi in Roma: I
Gentili che non cercavano la giustizia, hanno conseguito
la giustizia, ma la giustizia che viene dalla fede3 e que-
ste sue parole confermano pienamente ci che il Signore
aveva detto secoli prima tramite Isaia.
Dio aveva detto tramite Isaia: E la loro razza sar
nota fra le nazioni, e la loro progenie, fra i popoli; tutti
quelli che li vedranno riconosceranno che sono una raz-
za benedetta dallEterno;4 noi Gentili in Cristo Ges
siamo quella razza che nota fra le nazioni e tutti quelli
che ci vedono riconoscono che siamo una razza bene-
detta da Dio. Questa progenie benedetta dal Signore che
sparsa sulla faccia della terra, lha generata Dio; lui
che lha fatta venire allesistenza in questo mondo di
tenebre; coloro che Dio ha generati sono stati e sono
tuttora chiamati Cristiani e noi siamo felici e ci sentia-
mo onorati di portare questo nome. Quando soffriamo
come Cristiani non ci vergogniamo affatto di portare
questo nome, anzi glorifichiamo Dio portando questo
nome e ci rallegriamo nelle sofferenze che patiamo a
cagione del nome di Cristo che invocato su di noi.
Dio disse al Figliuolo: Chiedimi, io ti dar le na-
zioni per tua eredit e le estremit della terra per tuo
possesso5 e ci si adempiuto; noi figliuoli di Dio di
fra i Gentili siamo le nazioni che Dio ha dato quale
eredit al suo Figliuolo perch Ges dice di noi Gentili
che abbiamo creduto in lui: Ecco me e i figliuoli che
Dio mi ha dati6 e voi sapete che la Scrittura attesta che
i figliuoli sono una eredit che viene dallEterno.7 Noi
credenti di fra i Gentili siamo stati dati come eredit e
come possesso al Figliuolo di Dio e si adempiuta la
parola scritta nei salmi, che concerne il Figliuolo, che
dice: Una bella eredit mi pure toccata.8
Dio disse tramite il profeta Osea: Io chiamer mio
popolo quello che non era mio popolo, e amata quella
che non era amata; e avverr che nel luogo overa loro
stato detto: Voi non siete mio popolo, quivi saranno
chiamati figliuoli dellIddio vivente,9 questa parola si
adempiuta; noi siamo coloro che non erano un popolo
ma ora siamo chiamati da Dio il suo popolo, noi siamo
coloro che non avevano ottenuto misericordia ma ora
1Ef. 2:14 2Rom. 10:20; Is. 65:1 3Rom. 9:30 4Is. 61:9 5Sal. 2:8 6Ebr. 2:13; Is. 8:18 7Sal. 127:3 8Sal. 16:6 9Rom. 9:25,26; Os. 2:23
hanno ottenuto misericordia e proprio a noi che veniva
detto che non eravamo il popolo di Dio, ora viene detto:
Voi siete figliuoli dellIddio vivente perch tali siamo
diventati il giorno in cui abbiamo creduto secondo che
scritto: A tutti quelli che lhanno ricevuto egli ha dato
il diritto di diventare figliuoli di Dio, a quelli cio che
credono nel suo nome...10
e ancora: Vedete di quale
amore ci stato largo il Padre, dandoci dessere chiama-
ti figliuoli di Dio!11
e altrove: Siete tutti figliuoli di
Dio, per la fede in Cristo Ges.12
Dio disse tramite il profeta Amos: In quel giorno,
io rialzer la capanna di Davide che caduta, ne ripare-
r le rotture, ne rilever le rovine, la ricostruir comera
ai giorni antichi, affinch possegga il resto di Edom e
tutte le nazioni sulle quali invocato il mio nome, dice
lEterno che far questo13
e queste parole si sono a-
dempiute, perch noi Gentili, in Cristo Ges siamo en-
trati a far parte delledificio che ha da servire di dimora
a Dio per lo Spirito. Noi Gentili in Cristo siamo quelle
nazioni sulle quali invocato il nome di Dio; Ges Cri-
sto il nostro grande Iddio ed il suo nome che stato
invocato su noi.
Dio disse tramite il profeta Michea: Ma avverr,
negli ultimi tempi, che il monte della casa dellEterno si
erger sopra la sommit dei monti, e sinnalzer al di
sopra delle colline, e i popoli affluiranno ad esso. Ver-
ranno delle nazioni in gran numero e diranno: Venite,
saliamo al monte dellEterno e alla casa dellIddio di
Giacobbe; egli cinsegner le sue vie e noi camminere-
mo nei suoi sentieri!;14
noi siamo le nazioni che sono
venute al monte sul quale costruita la casa di Dio e su
di esso siamo saliti; il profeta Gioele disse: Sul monte
Sion e in Gerusalemme vi sar salvezza, come ha detto
lEterno, e fra gli scampati che lEterno chiamer15
e
difatti sul monte Sion e in mezzo agli scampati che Dio
ha chiamati v la salvezza di Dio, Cristo Ges, e noi
siamo venuti al monte di Sion e a Ges secondo che
scritto nellepistola agli Ebrei: Voi siete venuti al mon-
te di Sion... e a Ges, il mediatore del nuovo patto....16
Diletti, sul monte Sion v salvezza, v riposo, v
pace ed allegrezza in abbondanza e noi che prima come
pecore erranti vagavamo per i monti dellinfedelt, ora
per la grazia di Dio siamo venuti al monte dellEterno.
Quando il Signor Ges mand i suoi dodici discepoli
a predicare il Regno di Dio, disse loro: Non andate fra i
Gentili e non entrate in alcuna citt dei Samaritani, ma
andate piuttosto alle pecore perdute della casa
dIsraele17
e questo lo disse perch non era ancora
giunto il tempo in cui il Vangelo doveva essere predica-
to apertamente ai Gentili; innanzi tutto lEvangelo do-
veva essere predicato ai Giudei; le prime pecore ad es-
sere raccolte attorno al Cristo dovevano essere quelle
perdute della casa dIsraele, poi in seguito Dio avrebbe
10Giov. 1:12 111 Giov. 3:1 12Gal. 3:26 13Amos 9:11,12; Atti 15:16-18 14Mic. 4:1,2 15Gioe. 2:32 16Ebr. 12:22,24 17Matt. 10:5,6
Capitolo 1 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
5
raccolto attorno a lui delle altre pecore che non apparte-
nevano alla nazione dIsraele, cio noi che siamo Genti-
li di nascita.
Bisogna dire comunque che gi durante la vita terre-
na di Ges ci furono alcuni non facenti parte della na-
zione Giudaica che manifestarono la loro fede nel Si-
gnor Ges; fra questi vi ricordo il centurione romano
che preg Ges di guarire il suo servitore paralitico di-
cendogli: D soltanto una parola e il mio servitore sar
guarito, e della fede di questo uomo Ges disse a quelli
che lo seguivano: Io vi dico in verit che in nessuno, in
Israele, ho trovato cotanta fede; vi furono anche molti
Samaritani che credettero in lui e questo lo dico per di-
mostrare come il Signore non mostr nessun riguardo
personale nei giorni della sua carne perch lui stesso a-
veva detto: Tutto quel che il Padre mi d, verr a me; e
colui che viene a me, io non lo caccer fuori.1 Dopo
che Ges risuscit dai morti, prima di essere assunto in
cielo, disse ai suoi discepoli: Cos scritto: che il Cri-
sto soffrirebbe e risusciterebbe dai morti il terzo giorno,
e che nel suo nome si predicherebbe ravvedimento e
remissione dei peccati a tutte le genti cominciando da
Gerusalemme2 e: Andate per tutto il mondo e predica-
te lEvangelo ad ogni creatura3 ed ancora: Andate
dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel
nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, in-
segnando loro dosservare tutte quante le cose che vho
comandate;4 come potete vedere Ges ordin di predi-
care il Vangelo a tutte le nazioni e non solo alla nazione
dIsraele, ma gli apostoli, bench avessero ricevuto que-
sti ordini, inizialmente mostrarono una certa resistenza
ad andare a predicare ai Gentili e questo perch come
Giudei non volevano avere relazioni con gli stranieri; il
Signore vide questa loro resistenza e oper in modo da
persuaderli che Egli non aveva riguardo alla qualit del-
le persone ma era il Salvatore di tutti gli uomini, ricco in
misericordia verso tutti quelli che lo invocano in verit.
Cornelio era un centurione romano, era pio e temente
Iddio con tutta la sua casa, e faceva molte elemosine al
popolo e pregava Dio del continuo;5 questuomo, un
giorno, mentre pregava fu avvertito divinamente da un
angelo di Dio di far chiamare Simon Pietro che alberga-
va a Ioppe, il quale gli avrebbe parlato di cose per le
quali sarebbe stato salvato lui e la sua casa. Cornelio
fece come langelo di Dio gli aveva comandato. Pietro,
il giorno seguente ignaro di quello che sarebbe accaduto
di l a poco sal sul terrazzo della casa, verso lora se-
sta, per pregare. E avvenne che ebbe fame e desiderava
prendere cibo; e come gliene preparavano, fu rapito in
estasi; e vide il cielo aperto, e scenderne una certa cosa,
simile a un gran lenzuolo che, tenuto per i quattro capi,
veniva calato in terra. In esso erano dei quadrupedi, dei
rettili della terra e degli uccelli del cielo, di ogni specie.
E una voce gli disse: Levati, Pietro; ammazza e mangia.
Ma Pietro rispose: In niuno modo, Signore, poich io
non ho mai mangiato nulla dimmondo, n di contami-
1Giov. 6:37 2Luca 24:46,47 3Mar. 16:15 4Matt. 28:19,20 5Atti 10:2
nato. E una voce gli disse di nuovo la seconda volta: Le
cose che Dio ha purificate non le fare tu immonde. E
questo avvenne per tre volte; e subito il lenzuolo fu riti-
rato in cielo. E come Pietro stava perplesso in se stesso
sul significato della visione avuta, ecco gli uomini man-
dati da Cornelio, i quali, avendo domandato della casa
di Simone (il coiaio), si fermarono alla porta. E avendo
chiamato, domandarono se Simone, soprannominato
Pietro, albergasse l. E come Pietro stava pensando alla
visione, lo Spirito gli disse: Ecco tre uomini che ti cer-
cano. Levati dunque, scendi, e va con loro, senza fartene
scrupolo, perch sono io che li ho mandati.6
Il giorno dopo Pietro and con alcuni dei fratelli a
Cesarea in casa di Cornelio il quale lo stava aspettando
con i suoi parenti e i suoi intimi amici per ascoltare
quello che Simone Pietro aveva da dire loro. Quando
Pietro arriv e vide tutti quei Gentili che lo aspettavano
per udirlo parlare, disse loro: Voi sapete come non sia
lecito ad un Giudeo di avere delle relazioni con uno
straniero o di entrare da lui; ma Dio mi ha mostrato che
non debbo chiamare alcun uomo immondo o contamina-
to.7
Pietro annunzi loro il Vangelo e mentre parlava lo-
ro lo Spirito Santo cadde su tutti quelli che udivano la
Parola i quali poco dopo furono battezzati in acqua nel
nome del Signor Ges. Dio mostr a Pietro che non do-
veva avere dei riguardi personali perch Egli voleva
trarre pure dai Gentili un popolo per il suo nome e non
solo di fra i Giudei di nascita. Dopo di ci, scritto che
gli apostoli e i fratelli che erano per la Giudea, intesero
che i Gentili avevano anchessi ricevuto la Parola di Di-
o. E quando Pietro fu salito a Gerusalemme, quelli della
circoncisione questionavano con lui, dicendo: Tu sei
entrato da uomini incirconcisi, e hai mangiato con lo-
ro.8 Pietro allora si mise a raccontare come erano anda-
te le cose e quelli della circoncisione, dopo averle udite
si acquetarono e glorificarono Iddio dicendo: Iddio
dunque ha dato il ravvedimento anche ai Gentili affin-
ch abbiano vita.9 S, Dio ha dato il ravvedimento an-
che a noi Gentili infatti lEvangelo della nostra salva-
zione giunto fino a noi; cos, Dio dopo avere glorifica-
to il suo Figliuolo Ges, apr la porta della fede ai Gen-
tili e questa porta rimasta aperta fino ad oggi, nessuno
lha potuta chiudere e nessuno potr chiuderla perch si
deve adempiere la parola che disse Ges: E questo E-
vangelo del Regno sar predicato per tutto il mondo,
onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti....10
La Scrittura insegna che Dio ha mostrato la sua gran
misericordia verso noi Gentili sino dai giorni degli apo-
stoli e che Dio scelse Saulo da Tarso per portare
lEvangelo ai Gentili; diletti, questa cos grande salvez-
za ci stata mandata da Dio il quale ci ha aperto la men-
te per intendere la Parola della sua grazia e si adem-
piuta la Parola che dice: Coloro che non ne avevano
udito parlare intenderanno.11
6Atti 10:9-20 7Atti 10:28 8Atti 11:1-3 9Atti 11:18 10Matt. 24:14 11Rom. 15:21; Is. 52:15
Capitolo 1 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
6
Certo, ora noi non siamo pi stranieri, ma siamo
concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio per
la grazia di Dio e Paolo ci ha lasciato scritto nella sua
epistola: Ricordatevi che un tempo voi, Gentili di na-
scita, chiamati i non circoncisi da quelli che si dicono i
circoncisi, perch tali sono nella carne per mano
duomo, voi, dico, ricordatevi che in quel tempo eravate
senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza dIsraele ed e-
stranei ai patti della promessa, non avendo speranza, ed
essendo senza Dio nel mondo.1 Fratelli, voi che siete
Gentili di nascita come lo sono io, non dimenticatevi
che agli Israeliti che appartengono ladozione e la
gloria e i patti e la legislazione e il culto e le promesse2
e che a loro che furono affidati gli oracoli di Dio;3
noi essendo Gentili eravamo estranei a tutto questo per-
ch non facevamo parte secondo la carne di questo po-
polo.
Noi eravamo lontani da Dio ma ora (dice Paolo), in
Cristo Ges, voi che gi eravate lontani siete stati avvi-
cinati mediante il sangue di Cristo. Poich lui che la
nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo
ed ha abbattuto il muro di separazione con labolire nel-
la sua carne la causa dellinimicizia, la legge fatta di
comandamenti in forma di precetti, affin di creare in se
stesso dei due un solo uomo nuovo facendo la pace; ed
affin di riconciliarli ambedue in un corpo unico con Dio,
mediante la sua croce, sulla quale fece morire
linimicizia loro. E con la sua venuta ha annunziato la
buona novella della pace a voi che eravate lontani, e
della pace a quelli che erano vicini. Poich per mezzo di
lui e gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un
medesimo Spirito.
Voi dunque non siete pi n forestieri n avventizi;
ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia
di Dio, essendo stati edificati sul fondamento degli apo-
stoli e dei profeti, essendo Cristo Ges stesso la pietra
angolare, sulla quale ledificio intero, ben collegato in-
sieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel
Signore. Ed in lui voi pure entrate a far parte
delledificio, che ha da servire di dimora a Dio per lo
Spirito.4
Fratelli, Cristo Ges morendo sulla croce, di due po-
poli ne ha fatto uno solo e questo perch ha fatto morire
sulla sua croce linimicizia che cera fra i Giudei e noi
Gentili; Egli ha abbattuto il muro che ci separava dai
Giudei, un muro fatto di una legge di comandamenti,
abolendo questa legge nella sua carne e oltre che ricon-
ciliarci coi Giudei ci ha anche riconciliati assieme a loro
con Dio mediante la sua morte. Se noi oggi siamo
membri della famiglia di Dio e se siamo entrati a far
parte delledificio spirituale che ha da servire di dimora
a Dio (cio la Chiesa) lo dobbiamo a Cristo, il Figlio di
Dio che ha permesso la nostra entrata nel Regno di Dio,
la nostra riconciliazione coi Giudei e il nostro avvici-
namento a Dio. Paolo scrisse ai Galati: Voi tutti che
siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo.
Non c qui n Giudeo n Greco... poich voi tutti siete
1Ef. 2:11,12 2Rom. 9:4 3Rom. 3:2 4Ef. 2:13-22
uno in Cristo Ges.5 Fratelli, siamo di Cristo, gli appar-
teniamo e con i Giudei che hanno creduto in lui for-
miamo un solo popolo e un solo gregge e sottostiamo ad
un solo Capo e ad un solo Pastore che Cristo Ges.
Questo che vi ho esposto qui sopra il mistero della
sua volont giusta, il disegno benevolo che Egli aveva
gi prima in se stesso formato, per tradurlo in atto nella
pienezza dei tempi, e che consiste nel raccogliere sotto
un solo capo, in Cristo, tutte le cose..,6 e noi credenti di
fra i Gentili, siamo grati a Dio perch Egli ha voluto
farci conoscere quale sia la ricchezza della gloria di
questo mistero.
Paolo dice che questo mistero, nelle altre et, non
fu dato a conoscere ai figliuoli degli uomini nel modo
che ora, per mezzo dello Spirito, stato rivelato ai santi
apostoli e profeti di lui,7 infatti esso stato tenuto oc-
culto sin dai tempi pi remoti, per essere fatto conoscere
nella pienezza dei tempi. Dio ci ha fatto conoscere que-
sto mistero (che consiste nel fatto che noi Gentili siamo
eredi con i Giudei che hanno creduto che Ges il Cri-
sto e membra con loro dun medesimo corpo e con loro
partecipi della promessa fatta in Cristo Ges mediante
lEvangelo) affinch nel tempo presente, ai principati
ed alle potest, nei luoghi celesti, sia data a conoscere,
per mezzo della Chiesa, la infinitamente varia sapienza
di Dio...;8 oltre a ci, questo mistero mediante le
Scritture profetiche, secondo lordine delleterno Dio,
fatto conoscere a tutte le nazioni per addurle
allubbidienza della fede...9
Fratelli nel Signore, noi riconosciamo la misericor-
dia che Dio ha avuto verso noi in Cristo Ges ed a ca-
gione della misericordia di Dio che noi dobbiamo glori-
ficare Iddio secondo che scritto: I Gentili hanno da
glorificare Iddio per la sua misericordia10
e altrove:
Gentili, lodate tutti il Signore,11
quindi rallegriamoci
nel Signore, celebriamolo con canti perch Egli ci ha
salvati, ma non insuperbiamoci contro i Giudei che non
hanno creduto in Cristo. Paolo parlando del nostro inne-
sto dallulivo selvatico in quello domestico ha detto: E
se la primizia santa, anche la massa santa; e se la ra-
dice santa, anche i rami sono santi. E se pure alcuni
dei rami sono stati troncati, e tu, che sei olivastro, sei
stato innestato in luogo loro e sei divenuto partecipe
della radice e della grassezza dellulivo, non
tinsuperbire contro i rami; ma, se tinsuperbisci, sappi
che non sei tu che porti la radice, ma la radice che porta
te.
Allora tu dirai: Sono stati troncati dei rami perch io
fossi innestato. Bene; sono stati troncati per la loro in-
credulit, e tu sussisti per la fede; non tinsuperbire, ma
temi;12
fratelli, noi siamo stati troncati dallulivo per
sua natura selvatico e siamo stati innestati nellulivo
domestico per mezzo della nostra fede. Noi sappiamo
5Gal. 3:27,28 6Ef. 1:9,10 7Ef. 3:5 8Ef. 3:10 9Rom. 16:26 10Rom. 15:9 11Rom. 15:11; Sal. 117:1 12Rom. 11:16-20
Capitolo 1 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
7
che molti dei rami naturali di questo ulivo domestico
sono stati troncati a motivo della loro incredulit e che
noi siamo stati innestati in luogo loro e a motivo di que-
sto nostro innesto nel loro proprio ulivo, noi ora godia-
mo le benedizioni di Cristo e le sue consolazioni essen-
do stati fatti partecipi dei beni spirituali dei Giudei, per
non ci dobbiamo insuperbire contro i Giudei disubbi-
dienti, sapendo che la radice dellulivo nel quale siamo
stati innestati Israelita secondo la carne ed oltre a ci
la radice a portarci e non il contrario. Paolo disse dei
Giudei disubbidienti: Per quanto concerne lEvangelo,
essi sono nemici per via di voi; ma per quanto concerne
lelezione, sono amati per via dei loro padri; perch i
doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento,1 ci
ci significa che bench molti Giudei non hanno ubbidi-
to al Vangelo e non piacciono a Dio a motivo della loro
incredulit e durezza di cuore, Dio non ha rigettato Isra-
ele, infatti Paolo disse: Iddio non ha reietto il suo po-
polo che ha preconosciuto.2 Fratelli, guardatevi dal
considerare Israele come un popolo rigettato da Dio,
perch Dio ha detto: Se i cieli di sopra possono essere
misurati, e le fondamenta della terra di sotto, scanda-
gliate, allora anchio rigetter tutta la progenie dIsraele
per tutto quello che essi hanno fatto3 ed ancora: Se io
non ho stabilito il mio patto col giorno e con la notte, e
se non ho fissato le leggi del cielo e della terra, allora
rigetter anche la progenie di Giacobbe e di Davide...4
Certo, se da un lato vediamo la benignit di Dio ver-
so quelli che hanno creduto, cio verso di noi, dallaltro
vediamo pure la severit di Dio verso quelli che sono
caduti, cio verso i Giudei che hanno inciampato nella
pietra dintoppo, per Paolo dice a proposito di
questultimi: Ed anche quelli, se non perseverano nella
loro incredulit, saranno innestati; perch Dio potente
da innestarli di nuovo5 ci significa che i rami naturali
troncati dallulivo domestico saranno innestati di nuovo
nel loro proprio ulivo se non perseverano nella loro du-
rezza di cuore, ma badate che altres vero che se noi
credenti non perseveriamo nella fede e nel buon operare
sino alla fine saremo troncati dallulivo domestico,
quindi temiamo Dio. LApostolo Paolo disse: Fratelli,
non voglio che ignoriate questo mistero, affinch non
siate presuntuosi; che cio, un induramento parziale s
prodotto in Israele, finch sia entrata la pienezza dei
Gentili; e cos tutto Israele sar salvato, secondo che
scritto: Il liberatore verr da Sion; Egli allontaner da
Giacobbe lempiet; e questo sar il mio patto con loro,
quando io torr via i loro peccati. Poich siccome voi
siete stati in passato disubbidienti a Dio ma ora avete
ottenuto misericordia per la loro disubbidienza, cos
anchessi sono stati ora disubbidienti, onde, per la mise-
ricordia a voi usata, ottengano essi pure misericordia.
Poich Dio ha rinchiuso tutti nella disubbidienza per
fare misericordia a tutti,6 quindi Dio ha promesso di
salvare tutti gli Israeliti e di fargli misericordia quando
1Rom. 11:28,29 2Rom. 11:2 3Ger. 31:37 4Ger. 33:25,26 5Rom. 11:23 6Rom. 11:25-27, 30-32
sar venuta la pienezza dei Gentili, allora avverr che il
velo che tuttora steso sul loro cuore quando fanno la
lettura dellAntico Patto sar rimosso, perch in Cristo
che esso viene abolito; sapendo tutto ci sin da ora, non
siamo presuntuosi perch Dio fedele e a suo tempo
mander ad effetto la sua buona parola in verso il popo-
lo che ha preconosciuto.
Quando si parla dellinduramento parziale che si
prodotto in Israele nasce spontanea la domanda: Ma chi
li ha indurati i Giudei disubbidienti? Perch sono stati
indurati? Ora, il fatto che molti Giudei sono rimasti di-
subbidienti al Vangelo di Cristo non significa affatto
che la Parola di Dio sia caduta a terra, e questo Paolo lo
spiega in questi termini: Per non che la Parola di
Dio sia caduta a terra; perch non tutti i discendenti da
Israele sono Israele; n per il fatto che sono progenie
dAbramo, sono tutti figliuoli dAbramo; anzi: in Isacco
ti sar nominata una progenie. Cio, non i figliuoli della
carne sono figliuoli di Dio; ma i figliuoli della promessa
sono considerati come progenie. Poich questa una
parola di promessa: In questa stagione io verr e Sara
avr un figliuolo.7 Considerate questo: Abramo ebbe
due figliuoli, uno dalla schiava cio da Agar, e uno dalla
libera cio da Sara. Tutti e due furono generati da A-
bramo, ma solo uno era il figlio che Dio aveva promes-
so ad Abramo e cio Isacco. Dio promise ad Abramo
che avrebbe dato la terra promessa alla sua progenie
cio a Isacco e non a Ismaele il figlio della schiava; i-
noltre Dio aveva promesso ad Abramo che avrebbe con-
cluso il suo patto con Isacco secondo che scritto: Gli
porrai nome Isacco e io fermer il mio patto con lui,8 e
e difatti il patto Dio lo stabil con i discendenti di Isacco
(gli Israeliti) e non con i discendenti di Ismaele (le trib
arabe). Ora, il figliuolo della schiava nacque secondo la
carne, mentre quello dalla libera in virt della promessa
o come disse Paolo: Secondo lo Spirito, ci significa
che Ismaele bench discendesse da Abramo non era la
progenie che Dio aveva promesso ad Abramo.
Tra i Giudei di nascita, non tutti sono figliuoli
dAbramo (bench tutti sono discendenti dAbramo)
perch tra loro vi sono quelli nati secondo la carne alla
maniera di Ismaele, i quali sono schiavi del peccato per-
ch hanno urtato nella pietra dintoppo e non sono nati
da Dio. I figliuoli dAbramo fra i Giudei sono tutti colo-
ro che avendo creduto che Ges il Cristo sono stati
liberati dai loro peccati mediante la loro fede in Ges;
essi sono benedetti col credente Abramo e sono eredi
del Regno di Dio appunto perch sono figliuoli della
libera alla maniera dIsacco. Sappiate che i figliuoli del-
la schiava, cio i Giudei disubbidienti non sono eredi
del Regno perch non sono nati da Dio; la Scrittura di-
ce: Caccia via la schiava e il suo figliuolo; perch il
figliuolo della schiava non sar erede col figliuolo della
libera,9 infatti scritto che Abramo cacci via la
schiava Agar e il suo figliuolo e che Abrahamo dette
tutto quello che possedeva a Isacco,10
il figlio della li-
bera, e non a Ismaele, il figlio della schiava; cos tra i
7Rom. 9:6-9 8Gen. 17:19 9Gal. 4:30; Gen. 21:10 10Gen. 25:5
Capitolo 1 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
8
Giudei di nascita, quelli che sono nati secondo la carne
ma non secondo lo Spirito perch disubbidiscono al
Vangelo, non erediteranno la vita eterna assieme a quei
Giudei che ubbidiscono al Vangelo della grazia di Dio.
Voglio farvi notare che fu Dio a costituire Isacco, erede
dAbramo e che questo lo fece secondo il beneplacito
della sua volont.
Paolo prosegue e dice: Non solo: ma anche a Re-
becca avvenne la medesima cosa, quandebbe concepito
da uno stesso uomo, vale a dire Isacco nostro padre, due
gemelli; Poich, prima che fossero nati e che avessero
fatto alcun che di bene o di male, affinch rimanesse
fermo il proponimento dellelezione di Dio, che dipende
non dalle opere ma dalla volont di colui che chiama, le
fu detto: Il maggiore servir il minore; secondo che
scritto: Ho amato Giacobbe ma ho odiato Esa.1
Rebecca, moglie dIsacco, quando rimase incinta
concep due gemelli, e i bambini si urtavano nel suo
seno; ed ella disse: Se cos, perch vivo? E and a
consultare lEterno. E lEterno le disse: Due nazioni so-
no nel tuo seno, e due popoli separati usciranno dalle
tue viscere. Uno dei due popoli sar pi forte dellaltro,
e il maggiore servir il minore.2 Allora, per quale mo-
tivo Dio disse a Rebecca (prima che i bambini nascesse-
ro e prima che avessero fatto alcun che di bene o di ma-
le) il maggiore servir il minore? La ragione questa:
Affinch rimanesse fermo il proponimento
dellelezione di Dio che dipende non dalle opere ma
dalla volont di colui che chiama;3 Dio ha agito cos
per dimostrare di agire in tutte le cose come vuole lui.
Noi siamo stati generati da Dio mediante la sua Pa-
rola, non in virt di qualche opera buona che avessimo
fatto o per la volont delluomo, ma, come disse Gia-
como, di sua volont.4 Fratelli, ricordatevi delle paro-
le che Ges disse ai suoi discepoli: Non siete voi che
avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi.5 Fratelli,
bench nel corso dei secoli molti hanno cercato di ab-
batterlo a terra, io vi dico che il proponimento
dellelezione di Dio rimasto fermo e i tentativi degli
audaci sono risultati vani, perch le parole che Dio ri-
volse a Rebecca dimostrano che Dio elegge a salvezza
chi vuole lui. Non fu n Giacobbe e n Esa a decidere
chi dei due sarebbe stato il popolo pi forte; non fu n
luno e n laltro a decidere con quale dei due Dio a-
vrebbe stabilito il suo patto e badate che a decidere que-
ste cose non furono n Isacco loro padre e n Rebecca
loro madre. Inoltre bisogna dire che Giacobbe non meri-
t da Dio (per qualche sua opera giusta) che Esa suo
fratello maggiore, lo servisse, perch quando Dio disse:
Il maggiore servir il minore, egli era ancora nel seno
della madre e ancora non aveva fatto alcun che di bene.
scritto: Che diremo dunque? V forse ingiustizia in
Dio? Cos non sia. Poich egli dice a Mos: Io avr
merc di chi avr merc, e avr compassione di chi avr
compassione. Non dipende dunque n da chi vuole, n
da chi corre, ma da Dio che fa misericordia. Poich la
1Rom. 9:10-13; Gen. 25:23; Mal. 1:2,3 2Gen. 25:22,23 3Rom. 9:11,12 4Giac. 1:18 5Giov. 15:16
Scrittura dice a Faraone: Appunto per questo io tho su-
scitato: per mostrare in te la mia potenza, e perch il
mio nome sia pubblicato per tutta la terra. Cos dunque
Egli fa misericordia a chi vuole, e indura chi vuole.6
Mentre Ges era sulla terra (cio nei giorni della sua
carne) Dio indur i cuori di molti Giudei onde non cre-
dessero nel suo Figliuolo, e questo lo dice Giovanni in
questi termini: Sebbene avesse fatto tanti miracoli in
loro presenza, pure non credevano in lui, affinch
sadempisse la parola detta dal profeta Isaia: Signore,
chi ha creduto a quel che ci stato predicato? E a chi
stato rivelato il braccio del Signore? Perci non poteva-
no credere, per la ragione detta ancora da Isaia: Egli ha
accecato gli occhi loro ed ha indurato i loro cuori, affin-
ch non veggano con gli occhi, e non intendano col cuo-
re, e non si convertano, e io non li sani.7 Molti Giudei
erano stati destinati a non credere e ad inciampare nella
Parola infatti Isaia aveva detto: Ed egli sar un santua-
rio, ma anche una pietra dintoppo, un sasso dinciampo
per le due case dIsraele, un laccio e una rete per gli abi-
tanti di Gerusalemme. Molti tra loro inciamperanno, ca-
dranno, saranno infranti, rimarranno nel laccio, e saran-
no presi,8 per questo Giovanni disse dei Giudei disub-
bidienti: Non potevano credere, perch si dovevano
adempiere le parole del profeta Isaia a loro riguardo, e
non solo le sue ma anche quelle di Mos: Iddio ha dato
loro uno spirito di stordimento, degli occhi per non ve-
dere e degli orecchi per non udire, fino a questo gior-
no,9 e pure quelle di Davide che disse: La loro mensa
sia per loro un laccio, una rete, un inciampo, e una retri-
buzione. Siano gli occhi loro oscurati in guisa che non
veggano, e piega loro del continuo la schiena.10
te che Dio non da biasimare per avere agito cos, anzi
sia Dio riconosciuto verace ma ogni uomo bugiardo; se
Dio disse a Mos: Far grazia a chi vorr fare grazia, e
avr piet di chi vorr avere piet11
per che cosa da
biasimare? Non Egli Colui che fa tutto ci che gli pia-
ce in cielo in terra e nei mari e in tutti gli abissi? Non
egli forse colui che ha detto: Metter ad effetto tutta la
mia volont... io operer, chi potr impedire lopera
mia?12
Ma chi colui che cos tanto ardito da dirgli:
Che fai? Dovrebbe Dio forse agire come vogliono gli
uomini per non essere criticato da loro? Sappiate che
Dio rimane sempre vincitore quando viene giudicato
dagli uomini.
Dio, se da un lato ha indurato i cuori di molti Giudei,
dallaltro ha fatto misericordia a un residuo dIsraele
eletto secondo la grazia, infatti scritto: E cos anche
nel tempo presente v un residuo secondo lelezione
della grazia...Quel che Israele cerca non lha ottenuto;
mentre il residuo eletto lha ottenuto...,13
ma pure que-
sto, cio che solo un residuo dIsraele si sarebbe conver-
tito al Signore, era stato preannunziato dai profeti. Isaia
6Rom. 9:14-18; Es. 33:19; 9:16 7Giov. 12:37-40; Is. 53:1; 6:10 8Is. 8:14,15 9Rom. 11:8; Is. 29:10; Deut. 29:4 10Rom. 11:9,10; Sal. 69:22,23 11Es. 33:19; Rom. 9:15 12Is. 46:10; 43:13 13Rom. 11:5,7
Capitolo 1 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
9
disse: Un residuo, il residuo di Giacobbe, torner
allIddio potente. Poich, quandanche il tuo popolo, o
Israele, fosse come la rena del mare, il rimanente solo
sar salvato..1 e: Se il Signore degli Eserciti non ci
avesse lasciato un seme, saremmo divenuti come Sodo-
ma e saremmo stati simili a Gomorra2 ed ancora: Av-
verr che i superstiti di Sion e i rimasti di Gerusalemme
saran chiamati santi.. Poich da Gerusalemme uscir un
residuo e dal monte di Sion degli scampati.3
Il profeta Michea a tale riguardo disse: Per certo io
raccoglier il rimanente dIsraele, io li far venire as-
sieme come pecore in un ovile..4 ed ancora: Il resto di
Giacobbe sar, in mezzo a molti popoli, come una ru-
giada che viene dallEterno....5
Dio tramite il profeta Sofonia disse del rimanente
dIsraele: Il residuo dIsraele non commetter iniqui-
t..6 e questo in pieno accordo con quello che Gio-
vanni nella sua epistola dice di chi nato da Dio: Chi-
unque nato da Dio non commette peccato, perch il
seme dEsso dimora in lui; e non pu peccare perch
nato da Dio.7
Ges disse ai Giudei: Niuno pu venire a me, se
non gli dato dal Padre,8 perch egli sapeva bene che
avrebbero creduto in lui solo quelli a cui lIddio e Padre
suo avrebbe fatto grazia; egli sapeva che sarebbero ve-
nuti a lui solo quelli che il Padre gli avrebbe dato, e
lapostolo Paolo ha confermato le parole di Cristo di-
cendo: Egli fa misericordia a chi vuole.9
Fratelli, vi ricordo che stato proprio in seguito alla
caduta dei Giudei che lEvangelo giunto fino a noi
Gentili infatti scritto: Per la loro caduta la salvezza
giunta ai Gentili,10
e sapete perch? Per provocare lo-
ro a gelosia,11
dice Paolo, affinch si adempissero le
parole che Dio aveva detto per mezzo di Mos ad Israe-
le: Io vi mover a gelosia di una nazione che non na-
zione.12
Dio, prima che il popolo dIsraele entrasse nel-
la terra promessa, aveva detto di Israele: Essi mhanno
mosso a gelosia con ci che non Dio, mhanno irritato
coi loro idoli vani,13
difatti Israele nel deserto mosse a
gelosia Dio portando la tenda di Moloc e la stella del
dio Romfan, delle immagini che si era fatte per adorarle
e Dio per vendicarsi e per retribuire gli Israeliti di ci
che essi avevano fatto contro di lui, disse: E io li move-
r a gelosia con gente che non un popolo, li irriter
con una nazione stolta. Poich un fuoco s acceso nella
mia ira..,14
e questo avvenuto e avviene tuttora per-
ch i Giudei disubbidienti sono mossi a gelosia per via
di noi Gentili che abbiamo creduto nel Vangelo che Dio
1Is. 10:21,22; Rom. 9:27 2Rom. 9:29; Is. 1:9 3Is. 4:3; 37:32 4Mic. 2:12 5Mic. 5:6 6Sof. 3:13 71 Giov. 3:9 8Giov. 6:65 9Rom. 9:18 10Rom. 11:11 11Rom. 11:11 12Rom. 10:19; Deut. 32:21 13Deut. 32:21 14Deut. 32:21,22
aveva promesso nelle Sacre Scritture mediante gli ora-
coli rivelati ai profeti Ebrei e sono pure sdegnati contro
di noi e tutto ci a motivo del Vangelo.
Questa la ragione per cui Paolo disse circa i Giu-
dei: Sono avversi a tutti gli uomini, divietandoci di par-
lare ai Gentili perch siano salvati;15
vi siete mai do-
mandati perch i Giudei perseguitavano Paolo loro con-
nazionale? Questo avveniva perch Paolo parlando ai
Gentili di Ges (dimostrando per le Scritture che egli
era il Cristo) li provocava a gelosia e li faceva sdegnare
e a conferma di ci vi ricordo quello che avvenne ad
Antiochia di Pisidia dove i Giudei, vedendo le moltitu-
dini, furono ripieni dinvidia, e bestemmiando contrad-
dicevano alle cose dette da Paolo.16
Quindi, mentre gli
Israeliti provocarono a gelosia Dio con ci che non era
Dio adesso Dio provoca loro a gelosia con noi Gentili di
nascita che siamo agli occhi loro della gente che non
un popolo ma agli occhi di Dio il suo popolo; si
avverato quello che Dio aveva predetto, quindi ricono-
scete anche voi che Dio ha fatto ogni cosa per uno sco-
po e che pure questo induramento da lui prodotto in I-
sraele rientrava nel disegno che lui aveva fatto innanzi i
secoli in nostro favore. Tu allora mi dirai: Perch si
lagna Egli ancora? Poich chi pu resistere alla sua vo-
lont? Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio?
La cosa formata dir essa a colui che la form: Perch
mi facesti cos? Il vasaio non ha egli potest sullargilla,
da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile, e un
altro per uso ignobile? E che v mai da replicare se Di-
o, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua po-
tenza, ha sopportato con molta longanimit dei vasi
dira preparati per la perdizione, e se, per far conoscere
le ricchezze della sua gloria verso dei vasi di misericor-
dia che aveva gi innanzi preparati per la gloria, li ha
anche chiamati (parlo di noi) non soltanto di fra i Giudei
ma anche di fra i Gentili?;17
fratelli, ve lo dico con
franchezza: Non v nulla da replicare se Dio per a-
dempiere i suoi meravigliosi disegni ha fatto e fa quello
che qui sopra descritto chiaramente dalla Scrittura. A
molti queste parole dellapostolo non piacciono, essi si
turbano e si indignano nel leggerle e cercano di annul-
larle con i pi svariati vani ragionamenti umani. A que-
sti che replicano a Dio, io dico: Quando smetterete di
censurare Iddio? Quando smetterete di giudicare le vie
di Dio come fanno gli empi? Dio pi grande
delluomo e non v uomo che si sia indurato contro di
lui che abbia prosperato e che non sia stato ripreso da
lui; la verit che tutti gli uomini che sono sulla terra
sono come argilla nelle sue mani, Lui li ha fatti e Lui da
tutta la massa degli uomini trae alcuni per farne un uso
nobile ed altri per farne un uso ignobile, Egli ha il pote-
re di farlo, e lo fa perch il Vasellaio.
A Lui sia la gloria in eterno. Amen.
151 Tess. 2:15,16 16Atti 13:45 17Rom. 9:19-24
Capitolo 2 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
10
Capitolo 2
GES SOMMO SACERDOTE IN ETERNO SE-
CONDO LORDINE DI MELCHISEDEC
Dio, dopo avere tratto il popolo dIsraele dallEgitto
per mezzo di Mos, lo condusse al monte Sinai, sul qua-
le oltre che a promulgare la legge comand a Mos di
dire al popolo dIsraele che gli facessero un santuario,
infatti gli disse: Mi facciano un santuario perchio abiti
in mezzo a loro. Me lo farete in tutto e per tutto secondo
il modello del tabernacolo e secondo il modello di tutti i
suoi arredi, che io sto per mostrarti;1 questo tabernaco-
lo fu costruito, ma era solamente un santuario terreno
che raffigurava quello perfetto che nel cielo.
scritto: Fu preparato un primo tabernacolo, nel
quale si trovavano, il candeliere, la tavola, e la presenta-
zione dei pani; e questo si chiamava il Luogo santo. E
dietro la seconda cortina vera il tabernacolo detto il
Luogo santissimo, contenente un turibolo doro, e larca
del patto, tutta ricoperta doro, nella quale si trovavano
un vaso doro contenente la manna, la verga dAaronne
che aveva fiorito, e le tavole del patto. E sopra larca, i
cherubini della gloria che adombravano il propiziato-
rio;2 in questo santuario terreno vi erano gli atti del cul-
to da compiere e Dio scelse Aaronne e i suoi figliuoli
per compierli. Aaronne fu costituito da Dio Sommo Sa-
cerdote a pro dIsraele per offrire doni e sacrifici per i
peccati del popolo mentre i suoi figliuoli furono fatti
sacerdoti.
Ora, il Sommo Sacerdote sotto lantico patto era ob-
bligato a offrire dei sacrifici anche per i suoi peccati,
essendo anchegli un uomo circondato da infermit ed
era proprio in ragione di questa sua infermit che egli
poteva avere convenevole compassione verso gli igno-
ranti e gli erranti.3 Il Sommo Sacerdote era il solo che
entrava nel Luogo santissimo una volta solamente
allanno,4 con del sangue, il quale egli offriva per se
stesso e per gli errori del popolo; i sacerdoti invece non
potevano entrare nel Luogo santissimo ma solo nel
Luogo santo; era qui che essi entravano continuamente
per compiere gli atti del culto a loro affidati.
Dio, nella legge aveva comandato che una volta
allanno e precisamente il decimo giorno del settimo
mese, il Sommo Sacerdote compisse lespiazione dei
suoi propri peccati e di quelli del popolo; egli doveva
scannare un giovenco, quale sacrificio per il proprio
peccato, e portare il sangue desso al di l del velo, nel
Luogo santissimo e aspergere di sangue, col dito, il pro-
piziatorio che era sullarca, dal lato doriente e fare set-
te volte laspersione del sangue col dito, davanti al pro-
piziatorio,5 poi egli doveva scannare il capro del sacri-
ficio per il peccato che era per il popolo e portare il san-
gue desso di l dal velo e fare di questo sangue quello
che aveva fatto del sangue del giovenco, cio
1Es. 25:8,9 2Ebr. 9:2-5 3Ebr. 5:2 4Ebr. 9:7 5Lev. 16:14
laspersione sul propiziatorio e davanti al propiziatorio;
era cos che il Sommo Sacerdote compiva lespiazione
dei suoi peccati e di quelli del popolo. Dio disse a pro-
posito di quel giorno: In quel giorno si far
lespiazione per voi affin di purificarvi: voi sarete puri-
ficati da tutti i vostri peccati davanti allEterno... Questa
sar per voi una legge perpetua, per fare una volta
allanno per i figliuoli dIsraele, lespiazione di tutti i
loro peccati.6
Ora, Dio avendo concluso con la casa dIsraele e con
la casa di Giuda e con noi Gentili che abbiamo creduto,
un nuovo patto (un patto migliore del primo) ha costitui-
to un altro Sommo Sacerdote nelle cose concernenti Dio
e lo ha preso di fra gli uomini e lo ha stabilito sacerdote
per leternit, infatti Dio ha detto al Figliuolo: Tu sei
sacerdote in eterno, secondo lordine di Melchisedec.7
A tale riguardo necessario dire che il Figlio di Dio, per
avere convenevole compassione verso noi e per potere
venire in aiuto a noi progenie dAbramo, doveva essere
fatto in ogni cosa simile ai suoi fratelli8 e difatti pro-
prio perch i figliuoli di Dio partecipano del sangue e
della carne che anchegli vi ha similmente partecipato.
Quindi, il Figlio di Dio, per diventare un fedele e
misericordioso Sommo Sacerdote nelle cose apparte-
nenti a Dio e per compiere lespiazione dei nostri pecca-
ti, dovette prendere forma di servo e divenire simile agli
uomini ed oltre a ci dovette soffrire, ed proprio a mo-
tivo delle sofferenze da lui patite nei giorni della sua
carne che Egli pu aiutarci, secondo che scritto: In
quanto egli stesso ha sofferto essendo tentato, pu soc-
correre quelli che sono tentati.9 Fratelli, bisognava che
il Figlio di Dio fosse tentato dal diavolo, perci egli fu
condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato da
Satana; bisognava che il Figlio di Dio soffrisse, perci
egli soffr molte cose dai capi sacerdoti, dagli scribi e
dagli anziani e fu reietto da quella generazione peccatri-
ce. La Scrittura dice: Per condurre molti figliuoli alla
gloria, ben saddiceva a Colui per cagione del quale so-
no tutte le cose e per mezzo del quale sono tutte le cose,
di rendere perfetto, per via di sofferenze, il duce della
loro salvezza10
e difatti proprio in ragione delle sue
sofferenze che il Figlio di Dio stato reso perfetto per
sempre ed divenuto un fedele e misericordioso Som-
mo Sacerdote. Diletti, proprio perch il Figlio di Dio
partecip alla nostra natura umana, che egli pot di-
struggere la morte e colui che aveva limpero della
morte, cio il diavolo11
e liberare tutti quelli che per il
timore della morte erano per tutta la vita soggetti a
schiavit;12
un angelo, essendo uno spirito, non avreb-
be potuto fare quello che ha fatto Ges Cristo, perch
solo un vero uomo, santo, giusto e perfetto avrebbe po-
tuto aiutarci e salvarci dai nostri peccati, e grazie siano
rese a Dio per avere costituito in favore nostro un tale
Sommo Sacerdote, che stato in virt di tutte le sue sof-
6Lev. 16:30,34 7Ebr. 5:6; Sal. 110:4 8Ebr. 2:17 9Ebr. 2:18 10Ebr. 2:10 11Ebr. 2:14 12Ebr. 2:15
Capitolo 2 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
11
ferenze reso perfetto per sempre; s, avevamo proprio
bisogno di un tale Sacerdote e questo Dio lo sapeva e lo
ha suscitato, il suo nome Ges. Come Aaronne non si
prese da s lonore di essere fatto Sommo Sacerdote,
cos anche Cristo non si prese da s la gloria di essere
fatto Sommo Sacerdote, ma lebbe da Colui che gli dis-
se: Tu sei il mio Figliuolo; oggi ti ho generato1 e: Tu
sei sacerdote in eterno secondo lordine di Melchise-
dec.2 Ges Cristo Sommo Sacerdote in eterno secon-
do lordine di Melchisedec e non secondo lordine di
Aaronne; questo Melchisedec, re di Salem, sacerdote
dellIddio Altissimo, che and incontro ad Abramo
quandegli tornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse,
a cui Abramo diede anche la decima dogni cosa, il qua-
le in prima, secondo linterpretazione del suo nome,
Re di giustizia, e poi anche Re di Salem, vale a dire Re
di pace, senza padre, e senza madre, senza genealogia,
senza principio di giorni n fin di vita, ma rassomigliato
al Figlio di Dio, questo Melchisedec rimane sacerdote in
perpetuo.3 Ora, la grandezza di questo Melchisedec
manifesta dal fatto che Abramo, il patriarca, gli dette la
decima del meglio della preda, ma anche dal fatto che
egli benedisse Abramo, colui che aveva le promesse e
senza contraddizione, linferiore benedetto dal supe-
riore.4 Melchisedec superiore ad Aaronne e ai sacer-
doti levitici, perch nella persona dAbramo, Levi stesso
(che era ancora nei lombi dAbramo, quando questi in-
contr Melchisedec) che prende le decime secondo la
legge, fu sottoposto alla decima per darla a qualcuno
che non era della sua stirpe, cio a Melchisedec.
Ges, il Sommo Sacerdote della nostra professione
di fede disceso secondo la carne dalla trib di Giuda e
non da quella di Levi, alla quale Dio affid il sacerdo-
zio; qualcuno dir: Ma che bisogno cera che sorgesse
un altro sacerdote secondo lordine di Melchisedec e
non secondo lordine di Aaronne? Fratelli, il bisogno
cera, perch la perfezione non fu resa possibile per
mezzo del sacerdozio levitico, perci Dio ha fatto sorge-
re dalla trib di Giuda un altro sacerdote, secondo un
ordine pi eccellente di quello di Aaronne, per mezzo
del quale noi, quanto alla coscienza, siamo stati resi per-
fetti. Il Sommo Sacerdote della nostra professione di
fede superiore ai Sommi sacerdoti dellantico patto
perch mentre quelli furono fatti tali senza giuramento,
lui stato fatto Sommo Sacerdote con giuramento, se-
condo che scritto: Il Signore lha giurato e non si
pentir: tu sei Sacerdote in eterno,5 ed per questo mo-
tivo che il patto del quale Ges divenuto garante (cio
il nuovo patto) pi eccellente del primo.
I Sommi sacerdoti sotto lantico patto erano imper-
fetti, mentre la parola del giuramento fatto dopo la leg-
ge costituisce (Sommo Sacerdote) il Figliuolo, che sta-
to reso perfetto per sempre;6 quelli furono fatti in gran
numero, perch per la morte erano impediti di durare;
ma questi, perch dimora in eterno, ha un sacerdozio
1Ebr. 5:5; Sal. 2:7 2Ebr. 5:6; Sal. 110:4 3Ebr. 7:1-3 4Ebr. 7:6,7 5Ebr. 7:21; Sal. 110:4 6Ebr. 7:28
che non si trasmette; ond che pu anche salvare ap-
pieno quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, vi-
vendo egli sempre per intercedere per loro.7 Fratelli,
Ges Cristo mor, ma il terzo giorno risuscit e la morte
non lo signoreggia pi; egli alla destra di Dio dove in-
tercede per noi del continuo. Ges fa da mediatore fra
Dio e noi ed perci che noi ci avviciniamo a Dio con
piena certezza di fede, sicuri che Egli ci ascolta e ci e-
saudisce, perch ci accostiamo a Lui nel nome del suo
Figliuolo che Sacerdote in eterno. I Sommi sacerdoti,
sotto la legge, dovevano ogni anno offrire il sangue di
becchi e di vitelli per compiere lespiazione dei loro
peccati e di quelli del popolo, ma Ges Cristo ha offerto
se stesso una volta per sempre per i nostri peccati. La
Scrittura dice: La legge, avendo unombra dei futuri
beni, non la realt stessa delle cose, non pu mai con
quegli stessi sacrifici, che sono offerti continuamente,
anno dopo anno, rendere perfetti quelli che saccostano
a Dio. Altrimenti non si sarebbegli cessato doffrirli,
non avendo pi gli adoratori, una volta purificati, alcuna
coscienza di peccati? Invece in quei sacrifici rinnovato
ogni anno il ricordo dei peccati; perch impossibile
che il sangue di becchi e di tori tolga i peccati;8 questo
significa che bench gli Israeliti offrissero quei sacrifici
per i loro peccati, i loro peccati erano annualmente ri-
cordati da Dio, essi non sparivano mai dalla loro co-
scienza, perch quei sacrifici erano imperfetti e prefigu-
ravano lespiazione che lAgnello di Dio avrebbe com-
piuto negli ultimi giorni; gli Israeliti persistevano ad a-
vere coscienza di peccati perch quelle dei sacrifici era-
no solo regole carnali che Dio aveva stabilito per un de-
terminato tempo, per annullarle poi nella pienezza dei
tempi; questa la ragione per cui scritto: Non posso-
no quanto alla coscienza rendere perfetto colui che offre
il culto;9 si trattava solo di bestie grasse, di sangue di
animali, come avrebbero mai potuto queste cose annul-
lare il peccato, cancellandolo dalla coscienza di colui
che le offriva? Era impossibile che la coscienza fosse
resa perfetta mediante il sangue di tori e di becchi, ma
quello che era impossibile al sangue di tori e di becchi,
lha compiuto il sangue di Ges Cristo, secondo che
scritto: Il sangue di Cristo che mediante lo Spirito eter-
no ha offerto se stesso puro dogni colpa a Dio, purifi-
cher la vostra coscienza dalle opere morte....10
Fratel-
li, la nostra coscienza che era contaminata dai peccati
stata purificata mediante il sangue di Cristo; quando noi
siamo stati lavati e cosparsi col sangue di Ges Cristo, i
nostri peccati sono stati tolti via, il loro ricordo svanito
e non c pi nel cospetto di Dio perch Dio ha detto:
Non mi ricorder pi dei loro peccati.11
Dio dice: Io ho fatto sparire le tue trasgressioni co-
me una densa nube, i tuoi peccati come una nuvola;12
i
nostri vecchi peccati come nuvole nere ottenebravano e
avvolgevano la nostra coscienza da tutte le parti, ma
Cristo con il suo sangue li ha fatti sparire ed essi non si
7Ebr. 7:23-25 8Ebr. 10:1-4 9Ebr. 9:9 10Ebr. 9:14 11Ebr. 8:12; Ger. 31:34 12Is. 44:22
Capitolo 2 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
12
vedono pi neppure allorizzonte. Paolo dice: Voi, di-
co, Egli ha vivificati con lui, avendoci perdonato tutti i
falli,1 tutti, non solamente alcuni, perch il sangue di
Ges, suo Figliuolo, ci purifica da ogni peccato.2
Ci che fa il sangue di Ges nel cuore di colui che
riceve il Signore unopera perfetta, senza difetto, per-
ch gli toglie tutti i vecchi peccati; per questo noi siamo
in obbligo di rendere del continuo grazie a Dio per il
sangue dellAgnello senza difetto e senza macchia, che
fu sparso al Golgota. Il Sommo Sacerdote della nostra
professione di fede, dopo avere offerto se stesso per
rendere perfetta la nostra coscienza entrato pure lui in
un santuario, e sapete dove? Nel cielo stesso, dice la
Scrittura, e non in un santuario fatto con mano figura
del vero;3 scritto che Ges attraverso il tabernacolo
pi grande e pi perfetto, non fatto con mano, vale a di-
re, non di questa creazione, e non mediante il sangue di
becchi e di vitelli, ma mediante il proprio sangue, en-
trato una volta per sempre nel santuario, avendo acqui-
stata una redenzione eterna4 e non per offrire se stesso
pi volte come il Sommo sacerdote, che entra ogni anno
nel santuario con sangue non suo; ch, in questo caso
avrebbe dovuto soffrire pi volte dalla fondazione del
mondo....5
Quello che Ges ha fatto, quando offr se stesso, lo
ha fatto una volta per sempre nel tempo fissato da Dio
ed era necessario che lo facesse per stabilire il nuovo
patto, infatti affinch il Nuovo Testamento del nostro
Signore e Salvatore Ges Cristo fosse dedicato e diven-
tasse valido, bisognava che fosse accertata la sua morte,
perch scritto: Dove c un testamento, bisogna che
sia accertata la morte del testatore. Perch un testamento
valido quand avvenuta la morte, perch non ha valo-
re finch vive il testatore.6 La morte di Ges Cristo
stata accertata, il Nuovo Testamento perci valido,
egli ce lo ha lasciato, in esso ci ha promesso una eterna
eredit, ma ricordatevi che per farci eredi di questa eter-
na e gloriosa eredit, egli, lUnigenito venuto da presso
il Padre, dovette morire. scritto: Anche il primo patto
non stato inaugurato senza sangue. Difatti, quando tut-
ti i comandamenti furono secondo la legge proclamati
da Mos a tutto il popolo, egli prese il sangue dei vitelli
e dei becchi con acqua, lana scarlatta ed issopo e ne a-
sperse il libro stesso e tutto il popolo, dicendo: Questo
il sangue del patto che Dio ha ordinato sia fatto con
voi. E parimente asperse di sangue il tabernacolo e tutti
gli arredi del culto. E secondo la legge, quasi ogni cosa,
purificata con sangue; e senza spargimento di sangue
non c remissione;7 ora, come lo fu il primo patto de-
dicato con sangue, cos lo stato pure il secondo, ma
non con sangue di vitelli e di becchi, ma con il sangue
prezioso di Ges Cristo, infatti Ges, dopo avere pro-
clamato i comandamenti di Dio, (secondo che egli disse:
Perch io non ho parlato di mio; ma il Padre che mha
1Col. 2:13 21 Giov. 1:7 3Ebr. 9:24 4Ebr. 9:11,12 5Ebr. 9:25,26 6Ebr. 9:16,17 7Ebr. 9:18-22
mandato, mha comandato lui quel che debbo dire e di
che debbo ragionare)8 disse ai suoi discepoli, quando
diede loro il calice la notte in cui fu tradito: Questo il
mio sangue, il sangue del patto, il quale sparso per
molti per la remissione dei peccati.9
Ges Cristo, mediante il suo sangue ha manifestato
ed ha aperto la via al Santuario e ci ha messo in grado di
accedere liberamente nel cospetto di Dio; mentre sussi-
steva ancora il primo tabernacolo, laccesso al Luogo
santissimo era permesso solo al Sommo sacerdote e vie-
tato ai sacerdoti, ma ora, mediante Cristo, la cortina che
divideva il Luogo santo da quello santissimo stata
squarciata, e noi, quali sacerdoti di Dio, abbiamo la li-
bert di accostarci al trono di Dio con piena fiducia;
quale privilegio, quale onore! Fratelli, riteniamo ferma-
mente fino alla fine questa nostra fiducia nel Sommo
Sacerdote della nostra professione di fede.
DIO HA FATTO CON NOI UN NUOVO PATTO,
NON DI LETTERA MA DI SPIRITO
Dio aveva promesso tramite Geremia che avrebbe
concluso con la casa dIsraele e con la casa di Giuda un
patto nuovo; Egli disse: Ecco i giorni vengono, dice il
Signore, che io concluder con la casa dIsraele e con la
casa di Giuda, un patto nuovo; non un patto come quello
che feci coi loro padri nel giorno che li presi per la ma-
no per trarli fuori dal paese dEgitto; perch essi non
hanno perseverato nel mio patto, ed io alla mia volta
non mi sono curato di loro, dice il Signore. E questo il
patto che far con la casa dIsraele dopo quei giorni, di-
ce il Signore: Io porr le mie leggi nelle loro menti e le
scriver sui loro cuori; e sar il loro Dio, ed essi saranno
il mio popolo. E non istruiranno pi ciascuno il proprio
concittadino e ciascuno il proprio fratello, dicendo: Co-
nosci il Signore! Perch tutti mi conosceranno dal mino-
re al maggiore di loro poich avr misericordia delle
loro iniquit e non mi ricorder pi dei loro peccati.10
Dio, parlando del nuovo patto disse ad Israele che
esso non sarebbe stato come quello che Egli aveva fatto
coi loro padri e difatti il patto che Dio ha fatto con tutti
coloro che hanno creduto nel Signore Ges Cristo non
come quello che Egli fece con Israele anticamente, esso
diverso dal precedente e migliore del precedente per-
ch fondato su migliori promesse. Ora, lantico patto
che Dio fece con Israele era fondato sui comandamenti
e sulle leggi che Dio aveva dato ad Israele per mezzo di
Mos; Dio aveva fatto delle promesse al suo popolo,
aveva promesso di benedirlo in molte maniere, ma a
queste condizioni che Egli stesso fece conoscere al suo
popolo; Dio disse ad Israele: Se tu ubbidisci diligente-
mente alla voce dellEterno, del tuo Dio, avendo cura di
mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti
do, avverr che lEterno, il tuo Dio, ti render eccelso
sopra tutte le nazioni della terra; e tutte queste benedi-
zioni verranno su te e si compiranno per te, se darai a-
scolto alla voce dellEterno, dellIddio tuo: Sarai bene-
8Giov. 12:49 9Matt. 26:28 10Ebr. 8:8-12; Ger. 31:31-34
Capitolo 2 Insegnamenti ed esortazioni (vol. 1)
13
detto nelle citt e sarai benedetto nella campagna. Be-
nedetto sar il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo
suolo e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti delle
tue vacche e delle tue pecore. Benedetti saranno il tuo
paniere e la tua madia....1 Nel caso contrario, cio nel
caso il suo popolo lo avesse abbandonato e fosse andato
dietro gli idoli muti delle nazioni circonvicine, cessando
di osservare i suoi comandamenti, Dio promise che a-
vrebbe maledetto il suo popolo con piaghe straordinarie
e che lo avrebbe dato nelle mani dei suoi nemici, i quali
lo avrebbero portato in cattivit nei loro paesi. Il nuovo
patto concluso da Dio con noi migliore; vediamo le
ragioni per cui migliore. Il secondo patto fondato su
queste promesse di Dio:
- E non istruiranno pi ciascuno il proprio concitta-
dino e ciascuno il proprio fratello dicendo: Conosci il
Signore! Perch tutti mi conosceranno, dal minore al
maggiore di loro perch avr misericordia delle loro i-
niquit e non mi ricorder pi dei loro peccati;2 la ra-
gione per cui tutti coloro che sono membri della fami-
glia di Dio conoscono Dio, sia essi piccoli sia essi gran-
di, perch Dio ha avuto misericordia delle loro iniqui-
t. Noi non diciamo ai nostri fratelli: Conoscete
lEterno perch essi gi conoscono Dio perch hanno
conosciuto Ges Cristo, il suo Figliuolo. Per confermare
che tutti coloro che hanno creduto in Ges conoscono
Dio, vi ricordo le parole che Ges rivolse ai suoi disce-
poli che lo avevano conosciuto e avevano creduto in lui;
egli disse loro: Fin da ora lo conoscete3 (mio Padre).
scritto: Niuno conosce appieno il Padre se non il Fi-
gliuolo e colui al quale il Figliuolo avr voluto rivelar-
lo,4 e noi sappiamo che al Figliuolo piaciuto farci co-
noscere il Padre secondo che scritto: Il Figliuolo di
Dio venuto e ci ha dato intendimento per conoscere
colui che il vero.5
Sappiate che tutti coloro che non credono che Ges
il Cristo, che non si sono ravveduti dalle loro opere
morte e che non hanno creduto nel Vangelo non cono-
scono Dio, infatti Ges, parlando a quei Giudei (con i
quali Dio aveva fatto il primo patto) che rifiutavano di
credere in lui disse loro: Voi non conoscete n me, n
il Padre mio6 ed anche: Non lavete conosciuto
7 (mio
Padre).
Ora, noi tutti per la grazia di Dio abbiamo conosciu-
to Dio e si adempiuta la Parola che Dio disse tramite
Isaia: Sono stato chiaramente conosciuto da quelli che
non chiedevano di me8 ed anche quella che Dio disse
tramite Geremia: Tutti mi conosceranno,9 quindi non
c bisogno di istruire il proprio fratello dicendogli:
Conosci lEterno.
- Non mi ricorder pi dei loro peccati;10
questo
quello che Dio ha promesso a tutti i suoi riscattati sotto
1Deut. 28:1-5 2Ebr. 8:11,12; Ger. 31:34 3Giov. 14:7 4Matt. 11:27 51 Giov. 5:20 6Giov. 8:19 7Giov. 8:55 8Rom. 10:20 9Ebr. 8:11; Ger. 31:34 10Ebr. 8:12; Ger,31:34
il nuovo patto, mentre sotto lantico patto, nei sacrifici
per il peccato offerti dai Giudei anno dopo anno, era
rinnovato il ricordo dei loro peccati.
- Io porr le mie leggi nelle loro menti e le scriver
sui loro cuori.11
Dio, nel primo patto aveva scritto le
sue leggi su tavole di pietra, mentre nel secondo le ha
scritte su tavole che sono cuori di carne mediante il suo
Spirito. Dio aveva dato ad Israele questo ordine relativo
ai suoi comandamenti: Li scriverai sugli stipiti della
tua casa e sulle tue porte,12
e questo affinch essi si ri-
cordassero dei suoi comandamenti; a noi, questo non
imposto perch Dio stesso ha scritto le sue leggi sia nel-
le nostre menti sia nei nostri cuori, secondo che scrit-
to: Le scriver sui loro cuori13
e: Le scriver nelle
loro menti.14
- Io do loro la vita eterna, e non periranno mai;15
sotto il nuovo patto vi una promessa fattaci, che non
vera sotto lantico patto, e questa la promessa che
egli ci ha fatta; cio la vita eterna.16
Ges disse un
giorno: In verit, in verit vi dico che se