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INQUINAMENTO INDOOR E CEM UNA SOLUZIONE EFFICACE E SEMPLICE Ricerca e Soluzioni Globali

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inquinamento indoor e Cem

una soluzione effiCaCe e sempliCe

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protezione dagli effetti dei Cem emessi da apparecchiature da ufficio e Wi-Fi

il problemaNegli ultimi decenni la comunità scientifica ha cominciato a studiare i possibili effetti nocivi dei campi elettroma-gnetici (CEM) sull’uomo.I disturbi interessano soprattutto strutture dell’occhio (cornea e cristallino), tessuti elettricamente eccitabili (sistema nervoso, neuromuscolare e di conduzione cardiaca) e sistema ematopoietico.È necessario, in tale ambito, distinguere tra effetti sanitari acuti (o di breve periodo) ed effetti cronici (o di lungo periodo) riscontrabili nelle persone esposte ai CEM.

Gli effetti acuti possono manifestarsi come diretta conseguenza di esposizioni al di sopra di una certa soglia, situazioni che si possono verificare solo in particolari situazioni lavorative e per le quali Organismi Nazionali e Internazionali hanno stabilito precisi limiti di esposizione che garantiscano, con sufficiente margine di sicurezza, la protezione dei lavoratori da tali effetti.

Gli effetti cronici possono manifestarsi anche dopo lunghi periodi di latenza, come conseguenza di esposizio-ni a bassi livelli di CEM per periodi prolungati. Questa è la situazione caratteristica degli ambienti antropizzati, so-prattutto nelle zone civilizzate ed industrializzate, situazione che si sta diffondendo in tutto il mondo di pari passo con l’industrializzazione, l’informatizzazione e, in senso lato, con tutto ciò che ha a che fare con la diffusione della tecnologia (cavi d’alta tensione, apparecchiature per la fornitura di energia elettrica, emittenti radiotelevisive e di telefonia mobile, elettrodomestici, computer, telefoni domestici, cordless, telefoni cellulari, sistemi wireless e altro).

I processi di interazione accertati dei CEM con la materia biologica sono fondamentalmente due:a) induzione di correnti nei tessuti elettricamente stimolabili (nervi e tessuto nervoso, muscoli), per CEM alle frequenze più basse (fino a circa 1MHz);b) cessione di energia con rialzo termico attraverso il rapido movimento oscillatorio di ioni e molecole d’acqua che sviluppano calore e riscaldamento per CEM a frequenze superiori ai 10 MHz. Per CEM a frequenze al di sopra di 10 GHz, l’assorbimento è esclusivamente a carico della cute, con arrossamento della pelle fino ad ustioni.

Negli anni ’80 in Norvegia e Svezia iniziarono a diventare pubbliche le prime segnalazioni di disturbi alla pelle ed al viso dovuti a schermi di computer e televisori. In seguito, in alcuni paesi tra cui l’Olanda, si sono creati gruppi o Associazioni di auto-soccorso per persone che avvertono disturbi vicino a sorgenti di CEM.Attualmente mancano studi universalmente accettati dalla comunità scientifica comprovanti una effettiva rela-zione causale tra esposizione a CEM e disturbi a livello biologico; tuttavia i maggiori organismi scientifici nazionali ed internazionali concordano nel ritenere che, allo stato attuale delle conoscenze, possa esistere una debole correlazione tra l’esposizione a CEM e cancro, limitatamente alle frequenze estremamente basse. In questo senso alcuni studi ipotizzano che l’esposizione a CEM a bassa frequenza provochi un aumento del rischio di leucemia infantile, indicando il valore di 0,4 µT per il campo magnetico come soglia per la manifestazione dell’effetto.

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l’istituto nazionale di scienze della salute ambientale degli stati uniti ha valutato i Cem a bassa frequenza come “possibilmente cancerogeni per l’uomo” e l’organizzazio-ne mondiale della sanità raccomanda di applicare, per la prevenzione dai possibili effet-ti di lungo periodo, il “prinCipio Cautelativo”, ossia di adottare misure di tutela della popolazione fino a quando non vi sarà certezza scientifica degli effetti sulla salute causati dai Cem. raccomanda inoltre che queste misure preventive siano semplici, facil-mente perseguibili e di basso costo, e perciò adottabili per le nuove installazioni.

D’altro canto, il fatto stesso che vi sia una regolamentazione a livello sia di Comunità Europea che di Organismi per la tutela della salute a livello Mondiale a cui deve attenersi chi commercializza apparecchi che producono onde elettromagnetiche, e che vi siano rinomati Istituti di Ricerca, di Epidemiologia ed Autorità Sanitarie che continuano a studiare gli effetti dei CEM sull’uomo e sul vivente, è indice del reale spessore che questo problema riveste.

L’evoluzione di sempre più numerosi dispositivi elettrici ed elettronici ha reso l’ambiente che ci circonda sempre più saturo di campi elettromagnetici, e ciò specialmente in ambienti chiusi in cui il numero di esseri umani è elevato, ma anche in ambienti aperti dove il numero e/o la potenza degli apparecchi o delle infrastrutture è tale da sviluppare un accumulo di onde elettromagnetiche fino a pochi anni fa impensabile.

pianTina, dracena compacta potenziata per ridurre gli effetti dell’inquinamento indoor e dei CEM in ambienti chiusi

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soluzione piantina

potenziamento di piante di dracena (Dracaena compacta) per inquinamento indoor da Cem a bassa ed alta frequenza Se il problema degli effetti dei CEM sull’uomo è noto e crescente, non mancano altresì le attività umane dedicate a risolverlo. I prodotti e le soluzioni fin qui esistenti, tuttavia, non riescono a evitare reazioni o effetti che riducono l’impatto benefico del prodotto stesso, ovvero generano essi stessi reazioni indesiderate per le persone che ne fanno uso, o per altri esseri viventi ad essi esposti.

Viceversa, la soluzione qui proposta da EUREKA è basata su principi, procedimenti e componenti che evitano, sia singolarmente che in sinergia, il benché minimo effetto di riduzione o di eliminazione dell’impatto benefico del prodotto così come qualsiasi altra controindicazione sul vivente e sui dispositivi fonte di inquinamento elet-tromagnetico.

La soluzione innovativa proposta da EUREKA si sviluppa dagli studi NASA1 pubblicati nel 1989, in cui il Dr. B.C. Wolverton, ricercatore del NASA’s John C. Stennis Space Center (Missi-sippi), sostiene che lo studio “Interior landscape plants for indoor air pollution abatement” eseguito con il suo team ha evidenzia-to che le normali piante da appartamento possono rimuovere alcuni inquinanti dagli ambienti chiusi e conclude dicendo: “Ri-teniamo che i risultati futuri dimostreranno con prove ancora più evidenti che le normali piante da appartamento possono essere parte rilevante di un sistema di rimozione di sostanze inquinanti nelle abitazioni come anche nei posti di lavoro”.

Partendo da questi presupposti, EUREKA ha condotto una ri-cerca con l’obiettivo di evidenziare una possibile azione decon-taminate da parte delle piante da appartamento nei confronti degli effetti dei campi elettromagnetici (CEM) normalmente presenti negli ambienti chiusi. Da fonte NASA le piante mag-giormente indicate per neutralizzare gli effetti della sick building syndrome2 sono la Dracena, lo Spatifillum, il Crisantemo, l’Edera e la Gerbera. La scelta di EUREKA è ricaduta sulla Dracaena compacta in virtù della sua nota rusticità e delle dimensioni contenute.

(1) http://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/19930073077.pdf http://en.wikipedia.org/wiki/NASA_Clean_Air_Study http://www.zone10.com/nasa-study-house-plants-clean-air.html http://www.minformo.it/9360/ambiente/inquinamento/piante-antinquinamento-da-appartamento-studio-dellanasa-svela-le-piu-efficaci.html http://www.isprambiente.gov.it/files/progetti/qualitadellariaallegati.pdf. (pag. 25 e seguenti)

(2) Sindrome da edificio malato. Dalla metà degli anni Settanta sono segnalati sempre più di frequente i disturbi dovuti alla permanenza in ambienti interni, la cosiddetta «Sick Building Syndrome» (SBS).

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Le piante efficaci nell’assorbimento delle sostanze inquinanti (ovvero formaldeide, benzene e monossido di carbonio) sono:• palma di bambù, Chamaedorea seifritzii,• sempreverde cinese, Aglaonema modestum,• edera, Hedera helix,• Gerbera, Gerbera jamesonii,• tronchetto della felicità, Dracaena marginata,• dracena, Dracaena massangeana,• sansevieria, Sansevieria laurentii,• Crisantemo, Chrysanthemum morifolium,• Spatifillo, Spathiphyllum.

in particolare abbiamo le seguenti capacità:• dracena compacta: Benzene (30%), Formaldeide(47,4%), Tricloroetilene(10,5%);• dracena marginata: Benzene (79%), Tricloroetilene(13%);• edera (Hedera helix): Benzene (90%), Tricloroetilene(10%);• ficus Benjamin: Benzene (50%), Formaldeide(50%), Tricloroetilene(10%);• Spatifillum (Spathiphyillum wallisii): Benzene (80%), Tricloroetilene(20%).

Gli studi e le prove realizzati da EUREKA hanno dimostrato il potenziale della Dracena di migliorare la qualità dell’ambiente riducendo l’effetto dei CEM sul vivente.La soluzione piantina nasce dal potenziamento della capacità intrinseca della Dracaena compacta di ridurre gli effetti sul vivente di alcuni inquinanti (studi nasa) e, come dimostrato da eureKa, dei campi elettromagnetici presenti nell’ambiente.Tale potenziamento, frutto di ricerche innovative, consiste nella realizzazione di granuli di argilla espansa, impre-gnati con un particolare prodotto naturale, che vengono inseriti in corrispondenza dell’apparato radicale di ogni singola Dracena. Il risultato di questa sinergia è un sensibile incremento della capacità della pianta di ridurre gli effetti prodotti sull’uomo e sugli esseri viventi dalla presenza di campi elettromagnetici in ambiente chiuso. Tutto ciò senza alterare l’efficacia del campo elettromagnetico stesso su tutto ciò che non è di natura organica. I granuli impregnati vengono sottoposti a un processo di controllo di qualità. Solo i granuli perfettamente poten-ziati vengono inseriti sotto l’apparato radicale delle piante.

dove utilizzare piantina PianTina è stata studiata per proteggere il vivente in ambienti chiusi come postazioni d’ufficio, ambienti di studio, abitazioni, camere da letto, eccetera. PiantTina viene fornita in vasi di 10 cm di diametro e, nonostante le sue ridotte dimensioni, la sua azione protettiva ha un raggio di ben 2,5 metri.

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prove avvaloranti l’effiCaCia di piantinaL’azione sinergica del granulo e della pianta di Dracena è stata oggetto di verifica e testing mediante:1. Prova su persona con metodica strumentale GDV standard (Gas Discharge Visualization);2. Prova comportamentali oggettiva di germinazione e crescita del cereale kamut;3. Prova su persona utilizzando test radioestesico;4. Prova su persona utilizzando test kinesiologico;5. Testimonianza di persona particolarmente elettrosensibile.

1. prova su persona eseGuita Con metodiCa Gdv standard (Gas discharge visualization) durante esposizione a Cem in assenza ed in presenza di piantina

Per verificare la capacità di piantina di ridurre gli effetti dei CEM sull’uomo, sono state effettuate prove speri-mentali utilizzando la strumentazione GDV3.L’utilizzo della strumentazione GDV in queste prove sperimentali ha permesso di valutare il campo energetico di ogni soggetto testato quando egli permane per un certo tempo in un ambiente indoor nel quale è presente un inquinamento da CEM emessi da apparecchiatura elettrica e/o elettronica comunemente utilizzata in abitazioni o in uffici.Nel corso della prova, la valutazione del campo energetico del soggetto che permane in tale am-biente chiuso è stata effettuata in assenza ed in presenza di piantina collocata a breve distanza dal soggetto.L’elaborazione dei dati acquisiti ha permesso di evidenziare e valutare le variazioni dello stato energetico del soggetto nelle diverse condizioni sperimentali.

strumentazione di rilevamento GDV con cui è stato misurato il corpo energetico delle persone esposte ai CEM (campi elettromagnetici) in assenza o in presenza di pianTina

(3) Gdv (Gas discharging visualization), strumentazione che utilizza la metodica epi (electrophotonic imaging) per la visualizzazione del campo energetico umano e che è attualmente riconosciuta dalle autorità della Sanità russa ed ufficialmente utilizzata negli ambienti sanitari statali e privati di Russia e Bielorussia come strumento diagnostico non invasivo che permette di ottenere risultati in tempo reale.

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svolgimento della provaÈ stata valutata la variazione dell’entità della “corona” quando il soggetto permane per un certo tempo (circa 15 minuti) in un ufficio di circa 40 m2 nel quale sono presenti ed attive apparecchiature elettriche e/o elettroniche da ufficio (in particolare: 2 postazioni di lavoro al computer, 1 stampante laser, 1 sistema Wireless, 1 telefono cordless in modalità chiamata, 1 fotocopiatrice) in assenza ed in presenza di pianTina, posta alla distanza di 50 cm dal soggetto.

L’elaborazione di queste acquisizioni ha fornito, per ogni condizione sperimentale della prova, il modello del campo energetico umano del soggetto, rappresentabile nella forma di una “corona” che avvolge il contorno della sagoma umana. Ogni zona della “corona”, sulla base delle elaborazioni del software dedicato, cor-risponde in modo univoco ad un organo o apparato o sistema dell’organismo umano.

Della “corona” si sono osservati estensione, distribuzione, zone di “minus” (che evidenziano una condizione di debolezza nelle corrispondenti zone del campo energetico), zone di “plus” (che evidenziano una condizione di sovraccarico nelle corrispondenti zone del campo energetico), eventuali lacune del campo energetico del sogget-to (che evidenziano una condizione di importante debolezza nelle corrispondenti zone del campo energetico).È stata adottata una scala di valutazione qualitativa per il confronto dell’entità della variazione dell’estensione e distribuzione della “corona”. Tale scala è riportata nella tabella 1.

tabella 1valore della variazione dell’estensione e distribuzione della “corona”

nelle condizioni di esposizione ai Cem in presenza di piantina rispetto alle condizioni di esposizione ai soli Cem

3+ Significativo incremento

2+ Moderato incremento

1+ Lieve incremento

= Nessuna variazione

risultatiPer tutti i soggetti, dopo una permanenza di circa 15 minuti in ambiente nel quale sono presenti CEM emessi dalle apparecchiature elettriche e/o elettroniche da ufficio, all’osservazione del campo energetico del soggetto rilevato con metodica GDV sono stati evidenziati settori caratterizzati da significativa lacuna (valore del campo energetico significativamente basso) (Figura 1A pag. 9, Figura 2A pag. 10, Figura 3A pag. 11).In presenza di piantina alla distanza di 50 cm dal soggetto, durante una ulteriore successiva esposizione di 15 minuti ai CEM emessi dalle apparecchiature da ufficio, in tutti i casi, si è osservato un incremento nell’estensione ed una maggiore omogeneità nella distribuzione del campo energetico del soggetto a livello dei settori di “coro-na” precedentemente caratterizzati da lacuna (Figura 1B pag. 9, Figura 2B pag. 10, Figura 3B pag. 11).

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ConclusioniQuanto rilevato suggerisce che, in assenza di piantina, i CEM presenti nell’ambiente ed emessi dalle apparec-chiature elettriche e/o elettroniche da ufficio riescono ad influire negativamente sullo stato del campo energe-tico di sistemi ed organi specifici per il singolo soggetto (settori della “corona” caratterizzati da evidente lacuna), potendo determinare una interferenza con le funzioni vitali o neuro-psichiche del soggetto.Quando invece nello stesso ambiente viene collocata piantina alla distanza di 50 cm dal soggetto, i dati sug-geriscono che i CEM emessi dalle stesse apparecchiature elettriche e/o elettroniche da ufficio interferiscono significativamente meno con il campo energetico del soggetto a livello di quegli stessi sistemi ed organi specifici: i settori della “corona” in cui precedentemente si visualizzava una lacuna presentano un incremento sia nell’entità che nella omogeneità della distribuzione del campo ener-getico in presenza di piantina.Questo suggerisce che piantina è una soluzione efficace per proteggere il vivente dall’effetto dell’inquinamen-to indoor da CEM.

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esempi di risultati della prova Con Gdv standardsoGGetto 1

(sesso femminile, età 43 anni)

figura 1a: esposizione ai CemSituazione del campo energetico del soggetto 1 dopo esposizione di 15 minuti ai CEM: da osservare le lacune energetiche a livello dei settori di corona indicati.

figura 1B: esposizione ai Cem in presenza di piantinaSituazione del campo energetico del soggetto 1 dopo esposizione di 15 minuti ai CEM in presenza di pianTina alla distanza di 50 cm dal soggetto:

da osservare il riequilibrio del campo energetico a livello degli stessi settori della corona rispetto alla Figura 1A.

Colonna vertebrale

Vasi coronarici

Sistema nervoso

Corteccia cerebrale

EpifisiIpotalamo

Tiroide

Colon trasverso

Sistema Urogenitale

Colonna vertebrale +3

Vasi coronarici +3

Sistema nervoso +3

Corteccia cerebrale +3

Epifisi +3Ipotalamo +3

Tiroide +1

Colon trasverso +3

Sistema Urogenitale +3

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soGGetto 2(sesso femminile, età 43 anni)

figura 2a: esposizione ai CemSituazione del campo energetico del soggetto 2 dopo esposizione di 15 minuti ai CEM: da osservare le lacune energetiche a livello dei settori di corona indicati.

figura 2B: esposizione ai Cem in presenza di piantinaSituazione del campo energetico del soggetto 2 dopo esposizione di 15 minuti ai CEM in presenza di pianTina alla distanza di 50 cm dal soggetto:

da osservare il riequilibrio del campo energetico a livello degli stessi settori della corona rispetto alla Figura 2A.

Sistema urogenitale

Gola, laringe, trachea, tiroide

Epifisi

Corteccia cerebrale

Ipotalamo

Sistema nervoso

Sistema urogenitale +3

Gola, laringe, trachea, tiroide +2

Epifisi +3

Corteccia cerebrale +3

Ipotalamo +3

Sistema nervoso +3

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soGGetto 3(sesso femminile, età 45 anni)

figura 3a: esposizione ai CemSituazione del campo energetico del soggetto 3 dopo esposizione di 15 minuti ai CEM: da osservare le lacune energetiche a livello dei settori di corona.

figura 3B: esposizione ai Cem in presenza di piantinaSituazione del campo energetico del soggetto 3 dopo esposizione di 15 minuti ai CEM in presenza di pianTina alla distanza di 50 cm dal soggetto:

da osservare il riequilibrio del campo energetico a livello degli stessi settori della corona rispetto alla Figura 3A.

Sistema urogenitale

Sistema cardiovascolare

Occhio destro, naso, orecchio, denti

Epifisi

Corteccia cerebrale

Colonna vertebrale

Sistema nervoso

Sistema urogenitale +2

Sistema cardiovascolare +1

Occhio destro, naso, orecchio, denti +3

Epifisi+2

Corteccia cerebrale +3

Colonna vertebrale +2

Sistema nervoso +2

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2. prova Comportamenatale di Germinazione e CresCita

del Cereale di Kamut durante esposizione a Cem in assenza ed in presenza di piantina

Valutazione della capacità di pianTina di ridurre gli effetti dei CEM su kamut, posto a germinare a 50 e a 100 cm dalla fonte inquinante in condizioni di postazione di ufficio (computer, monitor, stampante).

figura 1: rilevamento della presenza di Cem emessi da una postazione standard di lavoro allestita nel laboratorio di EUREKA. Si noti come il valore dei CEM sia particolarmente elevato a una distanza di 50 cm dalla fonte, ossia la normale distanza a cui si trova generalmente l’operatore.

0,5 1,4 2 4 8 11 18 9 4,5 2,5 1,5 0,2

1,5 2,5 11 55 70 12 3,5 2

51050

NORD SUD

DISTRIBUZIONE INTENSITà DEL CAMPO MAGNETICO

sorgente CEM

Grafico 1. Capacità vitale del kamut a 50 cm dalla fonte Cem (misurato in nt).I valori di “capacità vitale” dei semi di kamut esposti ai CEM sono il prodotto della percentuale di germinazione per l’altezza media delle plantule.Nel grafico si osserva che quando le plantule di kamut sono direttamente esposte ai CEM, ad una distanza di 50 cm dalla fonte, si osserva una inibizione della capacità vitale (-14,80%).Quando la pianta di Dracena tal quale, ovvero senza il potenziamento dei granuli, viene posta accanto alla fonte che emette CEM, si osserva una riduzione della inibizione dei CEM sulla capacità vitale delle plantule di kamut (-4,15%).Nel caso di piantina, la Dracena potenziata con granulo, si osserva come il potenziamento della Dracena non solo annulli l’effetto inibente dei Cem sulla capacità vitale delle plantule di kamut, ma come tale potenziamento determini un ulteriore effetto benefico, portando il livello di capacità vitale a +7,20% (rispetto al -14,8% rilevato in condizioni di esposizione diretta alla fonte dei CEM, in assenza di alcuna protezione).

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30,00

20,00

10,00

0,00

-10,00

-20,00

variazione % della CapaCità vitalecampioni a 50 cm dalla fonte di Cem

+7,20%

-4,15%

-14,80%sessione 1

Cem tal quale

sessione 2dracena

tal quale

sessione 3dracena potenziata

piantina

Condizione: postazione d’ufficio (computer, monitor, stampante).

Conclusioni: I risultati di questa prova sperimentale suggeriscono che è possibile proteggere l’organismo vivente vegetale dagli effetti negativi dell’inquinamento indoor da Cem ponendo piante di Dracena compacta in vicinanza di una fonte di CEM.Tale protezione è stata rilevata efficace anche ad una distanza di 50 cm dalla fonte (zona di massimo inquina-mento), soprattutto quando le capacità della Dracena di risanare l’ambiente vengono potenziate come nel caso di piantina.

3-4. test radioestetiCo e test KinesioloGiCo su persona durante esposizione a Cem in assenza ed in presenza di piantina

Sono stati eseguiti alcuni test di kinesiologia4 e di radioestesia5, da parte di personale formato ed abilitato a tali metodiche di indagine, su persone sia mediamente elettrosensibili6 che non elettrosensibili, al fine di valutare l’ef-ficacia della Dracena potenziata piantina in situazione di forte esposizione ai campi elettromagnetici e a Wi-Fi.

I soggetti (uomini e donne adulti) sono stati esposti ai CEM emessi dalle apparecchiature presenti in un ufficio standard, ovvero: una rete Wi-Fi, due telefoni cordless, un fax, cinque stampanti, una fotocopiatrice e quattro computer, tenendo in aggiunta un telefono cellulare in mano in modalità “acceso”.

(4) il test muscolare kinesiologico valuta la capacità del sistema nervoso di controllare in maniera equilibrata l’azione di un muscolo, offrendo o meno una effettiva stabilità dell’arto a fronte della pressione ad esso applicata. Tale risposta muscolare è funzione del fattore con cui la persona si confronta in quel momento: è quindi possibile rilevare in tempo reale l’eventuale condizione di stress determinata nella persona da quel fattore specifico, fattore che può essere di tipo strutturale, biochimico, emozionale o energetico. Tale test non viene attualmente riconosciuto dalla medicina convenzionale.

(5) La radioestesia è una pratica che consiste nel cercare di localizzare oggetti nascosti o informazioni sconosciute servendosi di uno strumento inerte quale catalizzatore, solitamente una verga, una bacchetta biforcuta o un pendolo, di cui si interpretano i movimenti. Tale test non viene attualmente riconosciuto dalla medicina convenzionale.

(6) per elettrosensibilità si intende l’insieme di sintomi causati dall’esposizione a campi elettromagnetici a livelli normalmente tollerati dalle altre persone. L’elettrosensibilità non è attualmente riconosciuta come malattia dall’organizzazione mondiale della sanità, data la grande variabilità dei sintomi e la difficoltà a comprovare scientificamente la relazione tra l’esposizione ai CEM e la comparsa dei sintomi. Molte associazioni di elettrosensibili sono attive affinché tale problema venga ufficialmente riconosciuto. In Svezia il Governo ha riconosciuto l’elettrosensibilità come causa di invalidità funzionale. Ad essa è strettamente connesso anche il problema (parimenti non riconosciuto) della chemiosensibilità (sensibilità a particolari sostanze chimiche).

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Conclusioni:In tutti i casi i risultati delle valutazioni hanno indicato una significativa azione protettiva di pianTina sulle persone testate rispetto agli effetti da esposizione ai CEM di un ufficio standard.L’effetto di pianTina sulle persone è massimo a 50 cm di distanza dalla pianta e si mantiene su tali valori fino a un raggio di 2,5 metri dalla pianta.Si è potuto inoltre constatare che l’azione di pianTina è significativa anche sui gatti esposti alle stesse condizioni ambientali delle persone e quindi esposti ai CEM di un ufficio standard.

Ti protegge dall’effetto dei campi elettromagneticie dall’inquinamentodi casa e ufficio

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5. testimonianza di persona partiColarmente elettrosensiBile durante esposizione a Cem in assenza

ed in presenza di piantina

È stata raccolta la testimonianza di un soggetto gravemente elettrosensibile7 relativamente agli effetti della Dracena potenziata piantina qualora egli si trovasse in presenza di CEM, in particolare:

a) in prossimità di un trasformatore da 100 watt;b) in prossimità di un forno elettrico da 2.000 watt.

Conclusioni:La dettagliata descrizione del soggetto elettrosensibile in merito al grado di malessere o benessere accusato permanendo in prossimità delle fonti di emissione di CEM, in assenza o in presenza di piantina, suggerisce che piantina presenta un’azione protettiva dagli effetti dei Cem anche su un soggetto elet-trosensibile.Dalla testimonianza emerge inoltre che per un soggetto particolarmente elettrosensibile il raggio massimo di azione della pianta di Dracena potenziata piantina (con vaso della dimensione standard di 10 cm) scende a 1,5 metri. Tale distanza è la massima da pianTina a cui un soggetto elettrosensibile possa mantenersi e con-temporaneamente ancora beneficiare della sua azione protettiva dagli effetti dei CEM.

risultati finalitutti i metodi indagine utilizzati hanno fornito risultati simili, ossia che la dracaena compacta potenziata da eureKa (piantina) concorre a proteggere il vivente dagli ef-fetti dei Cem e non interferisce con il corretto funzionamento dell’apparecchio fonte dei CEM (computer, Wi-Fi, telefono, forno, ecc.).

(7) per elettrosensibilità si intende l’insieme di sintomi causati dall’esposizione a campi elettromagnetici a livelli normalmente tollerati dalle altre persone. L’elettrosensibilità non è attualmente riconosciuta come malattia dall’organizzazione mondiale della sanità, data la grande variabilità dei sintomi e la difficoltà a comprovare scientificamente la relazione tra l’esposizione ai CEM e la comparsa dei sintomi. Molte associazioni di elettrosensibili sono attive affinché tale problema venga ufficialmente riconosciuto. In Svezia il Governo ha riconosciuto l’elettrosensibilità come causa di invalidità funzionale. Ad essa è strettamente connesso anche il problema (parimenti non riconosciuto) della chemiosensibilità (sensibilità a particolari sostanze chimiche).

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