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Comune di Firenze Consiglio di Quartiere 4 Commissione Ambiente INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO: IL PROBLEMA, LE POSSIBILI SOLUZIONI che cosa è stato fatto, che cosa si può fare

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Comune di FirenzeConsiglio di Quartiere 4

Commissione Ambiente

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO:IL PROBLEMA, LE POSSIBILI SOLUZIONI

che cosa è stato fatto, che cosa si può fare

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IndicePresentazioneChe cosa sono i campi elettromagneticiCome funziona una rete di telefonia mobileQuali sono i rischi per la saluteConsigli utiliGlossario tecnicoSiti WebPoteri e competenze degli enti localiCome possiamo difenderci? Un anno di lotte: i comitati per il risanamentoelettromagnetico di FirenzeLa situazione nel quartiere 4Le iniziative nel nostro quartiereDai comitati d’antenna al comitato di quartiere

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Il Consiglio di Quartiere 4 ha ritenuto opportuna la pubblicazione di questapiccola guida perché crede che sia importante sostenere le iniziative dei cittadiniche partecipano attivamente alla vita della comunità.L’argomento trattato ci riguarda sia per i risvolti che l’inquinamentoelettromagnetico potrebbe avere sulla nostra salute, sia dal punto di vistaeconomico sul valore delle nostre case e sull’estetica della città.La guida tratta, in maniera facilmente comprensibile, molti aspetti dellaquestione, aiutando a fare chiarezza su questo tema e offrendo anche consigliutili per minimizzare i rischi – ad esempio, è importante sottolineare a pagina 8,l’informazione sulle conclusioni di una commissione governativa inglese, cheraccomanda di non usare il telefonino ai minori di 16 anni -.La telefonia mobile è un’invenzione molto utile ma non per questo deve avereuno sviluppo indipendente da altre esigenze dei cittadini: per questo auspichiamosia che le persone ne facciano un uso consapevole, sia che venga al più prestocreato un tavolo cui partecipino comune, gestori, esperti indipendenti e quartieriper elaborare insieme un piano di dislocazione delle nuove antenne, dirazionalizzazione dell’esistente e per promuovere studi sugli effettidell’inquinamento elettromagnetico sulle persone. Quest’iniziativa deve vedere come protagonista il quartiere in quanto istituzioneche rappresenta in maniera più vicina le istanze della cittadinanza e meglioconosce il territorio: per questo abbiamo sempre cercato di sviluppare il concettodi comunità in tutti gli ambiti e valorizzato la partecipazione dei cittadini alfine dicompiere scelte che non privilegino solo gli interessi di alcuni ma che siano afavore di tutta la collettività.

Commissione AmbienteConsiglio di Quartiere 4

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PresentazioneIl termine "elettrosmog" indica un inquinamento dell’am-

biente dovuto a campi elettromagnetici ad alta e bassafrequenza ed alla loro azione continua e pervasiva su tutti gliorganismi viventi.

La diffusione delle reti per la telefonia cellulare hacontribuito ad aumentare il livello di fondo dei campielettromagnetici in cui ci troviamo tutti immersi; e, anche perl'avvio di installazioni della rete Umts, il fenomeno è inaumento.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiamatol'elettrosmog "l'inquinamento degli anni 2000". Le antenne perla telefonia cellulare sono le ciminiere della nuova rivoluzioneindustriale. Con una differenza: il fumo c’è, ma non si vede.

Che le antenne dei cellulari generino campi elettromagnetici,è certo. Che questi siano responsabili di danni all'organismo,meno. Dai centri di ricerca arrivano dati da un lato confortanti,ma già noti: rispetto ad un'antenna Gsm dell'ultimagenerazione, un elettrodotto a bassa frequenza, posto allastessa distanza, è responsabile di danni all'organismo molto piùgravi. Ma molte ricerche mostrano anche che una eccessivavicinanza (50-100 mt) ai diffusori delle antenne per la telefoniamobile genera patologie di vario genere, e che ci sono molteregole da dover rispettare per l'installazione corretta delleantenne, prima tra tutti la direzione di diffusione dei "lobi".

Ancora oggi manca la consapevolezza che tutti siamoesposti, e paradossalmente molto di più chi abita a 150 metri daun'antenna rispetto a chi se la trova di fronte a casa.

Anche se lo sviluppo delle telecomunicazioni, specie di quellecellulari, è strategico per il paese, tuttavia occorre coniugare gliinteressi generali della popolazione con quelli dell’industriadelle telecomunicazioni e con quelli degli utenti delletelecomunicazioni senza fili.

La nostra attenzione è puntata particolarmente sulle antennedella telefonia cellulare perché sono migliaia, perché sonodentro le città, perché la tecnologia cellulare è il futuro delletelecomunicazioni. Una tecnologia che in Italia è gestita inmaniera rozza e distorta ad esclusivo vantaggio del profittoeconomico.

E' incosciente rincorrere l'ultimo modello di cellulare senzatenere in considerazione l'aumento del numero di antenne chedovranno essere installate su tutta la città per poter soddisfareun bisogno privato, indotto, mascherato da pubblica utilità.

Presentazione

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Cosa sono i campielettromagnetici (CEM)(tratto dal sito del Comune di Genova: www.comune.genova.it)

Il concetto di campo elettromagnetico e di ondead esso associate ci è molto più famigliare diquanto non si creda, basti pensare alla luce solare,forma di energia elettromagnetica fondamentale atutte le forme di vita, ai campi elettromagneticigenerati dai fulmini, al campo magnetico terrestresulle cui frequenze e potenze si sono strutturateanche le funzioni fisiologiche del nostroorganismo compreso il sistema immunitario.

Ma a questo "fondo" naturale di campielettromagnetici in questi ultimi anni si sonosovrapposti quelli dovuti alle sorgenti artificiali(elettrodotti, rete luce, antenne TV, antenne per latelefonia cellulare etc.) determinando un forteinnalzamento dei valori di campo elettroma-gnetico nell'ambiente.

Qualsiasi corpo su cui si trovano caricheelettriche crea intorno a sé un campo elettrico, E,la cui unità di misura è il V/m (volt/metro). Se talecampo fosse visibile all’occhio umano apparirebbecome un insieme di linee che partono da un corpocarico positivamente e terminano in uno cariconegativamente.

Il campo magnetico, H, è generato invece dacariche, di solito elettroni, in movimento e la suaunità di misura è A/m (ampere/metro) o μT(microTesla, densità di flusso magnetico ed èeguale 1 volt al secondo per m2). Se, ad esempio,potessimo vedere il campo H prodotto da un filopercorso da corrente, vedremmo delle linee chiuseche si sviluppano intorno al filo stesso.

Sorgenti dicampielettroma-gneticiartificiali

Campoelettrico

Campomagnetico

Cosa sono i campi elettrom

agnetici

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L'emissione di un'onda elettromagnetica, datadall'esistenza contemporanea di un campoelettrico e di un campo magnetico diffusinell'ambiente, genera nello spazio circostante uncampo elettro-magnetico che si può misurare intermini d'intensità del campo elettrico (misuratoin Volt/metro, V/m), di campo magnetico(misurato in Tesla, T) oppure di densità dellapotenza irradiata (misurata in Watt/metro²,W/m²).

In ogni punto dello spazio campo elettrico ecampo magnetico oscillano secondo modalità chedipendono dal tipo di sorgente e si propaganosotto forma di onde.

Il numero di oscillazioni al secondo è dettofrequenza, ed è misurata in hertz (simbolo Hz).Nel caso della rete di distribuzione dell’elettricità(elettrodotti, rete luce, elettrodomestici ecc.), leoscillazioni sono relativamente lente: l’utenzadomestica ed industriale fissa le oscillazioni alnumero di 50 Hz.

Ci sono due tipologie principali di sorgenti dicampi elettromagnetici, per quanto riguardapossibili problemi ambientali:

quelle a bassa frequenza, cioè l’insieme deglielettrodotti, centrali elettriche sottostazionicon tutto quel che deriva: rete luce casalinga,elettrodomestici, macchine operatrici indu-striali ecc.

quelle ad alta frequenza, che interessano letelecomunicazioni (radio, TV, telefoniacellulare); per esempio nel caso dei telefonicellulari, le frequenze sono ancora più alte:siamo tra 1 e 2.5 gigahertz (1000-2500megahertz). Comprendono le Radio Frequenze(RF) e le Microonde (MO).

Campoelettro-magnetico

Oscillazioni efrequenza

Classificazionegenerale dellospettroelettromagnetico

Sorgenti abassafrequenza

Sorgenti adaltafrequenza:RF e MO

Si devono distinguere nettamente "basse frequenze" e "altefrequenze", anche perché le caratteristiche dei campi e i loroeffetti biologici e sanitari sono molto diversi nei due casi.

Cosa sono i campi elettrom

agnetici

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(elaborato sulla base dei dati presenti nel sito web: hqmonza.tripod.com)

Come funziona una retedi telefonia mobile

Il sistema dei "telefonini" è costituito da unarete di stazioni radio base, dalla centrale e daitelefoni cellulari. Una stazione radio base è ilmezzo di collegamento tra la rete telefonica fissa(centrale) e un telefono cellulare o tra due telefonicellulari.

Le antenne di una stazione radio basefunzionano intorno a 900 MHz e a 1800 MHz (Gsme Gprs) fino a 2450W (Umts) e operano a potenzeal massimo di qualche decina di Watt, di granlunga inferiori a quelli delle stazioni di diffusioneradio e televisive.

I sistemi radiotelefonici sono detti “cellulari”perchè composti da celle adiacenti tra loro; ogni“cella” è una zona servita da una stazione-radiobase. Il passaggio di una unità mobile da una cellaall’altra è gestito dal sistema centralecomputerizzato, in maniera tale che non si possaavvertire durante una conversazione inmovimento.

La chiave per comprendere il sistema sta nellimite fisico delle frequenze di trasmissione-ricezione. Il sistema Gsm, per esempio, utilizza almassimo 40 frequenze (è stata richiesta in Italial’estensione a 50) per ciascuna cella. Ognifrequenza, attraverso la digitalizzazione delsegnale, consente fino ad 8 conversazionicontemporaneamente. Tutto questo significa cheogni cella ha un limite attuale di un massimo di320 conversazioni simultanee.

Per la filosofia progettuale dei sistemi cellulari èaltrettanto evidente come un numero adeguato dicelle molto piccole possa garantire un servizio ditelefonia cellulare di elevata qualità, con coperturaefficiente e con elevato numero di conversazionicontemporanee possibili.

Sistemicellulari

Limitefisico dellefrequenze

Qualità nelservizio ditelefoniacellulare

Come funziona una rete di telefonia

mobile

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Quando il traffico telefonico cresce e occorre unnumero più elevato di conversazioni, la tecnologiaprevede un frazionamento della cella satura in unnumero adeguato di celle più piccole (Fig.1). Soloin tale modo il numero di conversazionicontemporaneamente possibili in una determinataarea territoriale può salire, virtualmente sinoall’infinito

E' stato da autorevoli esperti ed organisminazionali e internazionali più volte sottolineatol’opportunità di abbassare, anche drasticamente, ilimiti di esposizione, perseguendo obiettivi diqualità dettati dal Principio di Precauzione e dallanecessità di minimizzare i rischi mediantel’abbassamento dell'esposizioni fino ai limiti“ragionevolmente“ e “ tecnologicamente” più bassipossibile.

E' stato valutato come obiettivo ideale sia unvalore di C.E.M. non superiore agli 0,5 V/m. Itelefonini ricevono perfettamente ad un valore diintensità di campo simile, e anche inferiore (0,2V/m) se il “fondo” lo consente. Si è detto anchedella relazione diretta tra Campo e potenzadell’impianto espressa in Watt.

Antenne di bassa potenza = C.E.M meno intensi= meno rischio.

E’ dunque evidente come una prevenzionesanitaria di qualità possa derivaredall’insediamento preferenziale di stazioni radiobase di piccola potenza (1-5 Watt in antenna).

Fraziona-mentodelle celle

Qualitànellaprevenzione sanitaria

Come funziona una rete di telefonia

mobile

Figura 1 - Limite massimo diconversazioni per cella nelsistema Gsm (40 canali)

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Quali sono i rischi per lasalute(elaborato sulla base degli scritti del Prof. Dott. Angelo Gino Levis)

Ad oggi possiamo dire che: “Le popolazionicontinuamente esposte a radiazionielettromagnetiche utilizzate per il funzionamentodegli apparecchi per la telefonia mobile nonpossono essere considerate esenti da rischi per lasalute e questi rischi diminuiscono al diminuiredell’esposizione”. L'eventuale pericolo riguarda iltipo di radiazioni, la loro intensità, la frequenza ela durata di esposizione.

Gli studi hanno dimostrato che esposizioni adelevate intensità di campo elettromagnetico adalta frequenza possono generare nell’uomo uneffetto termico, cioè il riscaldamento del corpo, odi sue parti esposte alle radiazioni, che segueall’assorbimento dell’energia elettromagnetica. Glieffetti riscontrati sono molteplici e confermano ilpericolo per la salute. Un esempio sono leesposizioni a cui sono soggetti gli utenti deitelefoni cellulari che irradiano campi di valoremolto elevato durante la conversazione.

Tuttavia esistono effetti biologici legati anchealle lunghe esposizioni a campi ad alta frequenzama di bassissima intensità. Le esposizioniprolungate, che in Italia sono convenzionalmentedeterminate in almeno 4 ore, favoriscono uneffetto non termico. Questo effetto è dovutoall’interazione tra i messaggi elettrochimicidell’organismo e le onde elettromagnetiche.Specifiche frequenze dei CEM possono penetrare,in funzione dell’intensità dei CEM, e interagire inmaniera diversa da persona a persona provocando,sempre con una relazione non lineare, effettibiologici che possono variare di intensità da unindividuo all’altro e, nello stesso individuo, inrapporto alle diverse condizioni fisiologiche in cuiquesto si trova.

Effettotermico abrevetermine

Effettonontermico alungotermine

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Quali sono i rischi per la salute

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Gli effetti molecolari, biochimici, cellulari efisiologici sopra riportati possono essere alla basedi molte delle manifestazioni acute, correlateall’esposizione a CEM ad alta frequenza, checaratterizzano la cosiddetta “sindrome daelettrosensibilità”. Tale sindrome è caratterizzatada una varietà di sintomi: tachicardia, palpitazioni, dolore agli occhi,

vertigini, disturbi del sonno e del ritmo sonno-veglia, depressione, difficoltànell’elaborazione del pensiero e nella capacitàdi concentrazione, perdita di memoria, eritemi,prurito.

Sulla base di dati epidemiologici recenti risultacorrelata, con rapporto causa-effetto, all’espo-sizione alle emissioni EM dei telefoni cellulari edelle relative antenne e stazioni radio-base: inquest’ultimo caso, molte delle sintomatologiedescritte persistono nelle persone residenti anchea distanze considerevoli (fino a 200 metri) dalleantenne e con valori di CEM ben inferiori al limitedi esposizione fissato dall'attuale normativa pertali frequenze (6 V/m).

I rischi per la salute sono numerosi, lo ribadisceuna nota informativa della direzione generaledegli Studi del Parlamento europeo STOA(Scientific and Technolical Options Assessment)del giugno 2001. Dalle alterazioni al metabolismo alle conseguenzeprodotte dai radicali liberi emessi dai campielettromagnetici: danneggiamento delle proteine e delle

membrane cellulari; modificazione dei geni e del DNA; riduzione degli ormoni antiossidanti; alterazione dei processi enzimatici e

biochimici essenziali; alterazione dei livelli di calcio presenti nel

sistema nervoso centrale, del cervello e delcuore;

effetti sulla produzione di serotonina emelatonina;

alterazioni della funzionalità del sistemaimmunitario.

Sintomiacuti:sindromedaelettrosensibilità

Sintomianche al disotto deilimiti dilegge

Effetto nontermico alungotermine:rischi per lasalute

Quali sono i rischi per la salute

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"Recentemente si è andata consolidando lapossibilità che i CEM interagiscono concancerogeni chimici a larga diffusione ambientale(per es. benzene, benzo(a)pirene, metalli),esercitando su questi un'azione coadiuvante(promozione tumorale) ed eventualmente sinergicae moltiplicativa/co-cancerogena".

Il rischio reale a cui andiamo incontro neiprossimi anni è di vivere in ambienti, come quelliurbani, sempre più sottoposti a unacontaminazione di tipo diffuso (pesticidi nell'acquae inquinamento dell'aria), per di più sogget-tivamente indeboliti dalla continua esposizione aquesto “fondo elettromagnetico” sempre piùelevato che come uno "smog" può rendere tutti piùpredisposti nei confronti di complicanze di tiposanitario, in particolare per quanto concerne lepatologie acute, che in genere persistono e siaggravano col perdurare dell’esposizione, conconseguenze gravi sia sul piano organico che suquello psicologico, fino ad incidere pesantementesulla qualità della vita.

Nell'aprile del 2000, un Expert Group incaricatodal governo inglese (Commissione Stewart) hafatto il punto della situazione ed ha ribadito cheoccorreranno ancora molti anni di studi. Tuttavia,sulla base degli elementi già disponibili, laCommissione ha raccomandato ai ragazzi fino a 16anni di non usare i telefonini.

"La dottoressa Alba Brandes neuroncologadell'ospedale di Padova ha confermato che illegame fra campi elettromagnetici e il tumore alcervello è più che un sospetto. Nel '96 trattavano60 casi, nel 2002, sono stati 296".

Effettomoltiplicativo

Tutti piùdeboli

Nessuncellulare airagazzifino ai 16anni

"L’unica misura immediata e veramente efficace per ridurre le immissioni e/oi loro effetti non può che essere la drastica riduzione di potenza o la de-localizzazione (cioè lo spostamento in altro sito più idoneo) delle stazioniradio-base, ma soprattutto la sostituzione del sistema “a macrocella” propriodi una stazione radio-base di notevole potenza, con un sistema a più“microcelle” di potenza molto ridotta (2 W, o anche meno)". (Prof. A.G. Levis)

Quali sono i rischi per la salute

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Consigli utili(estratto da: Nota informativa STOA n. 5/2001)

Possiamo ridurre al minimo l’esposizione dai CEM,soprattutto per i bambini: limitando l’uso di telefoni senza fili e cellulari; stando lontani dal forno a microonde e

avvicinandoci solo quando è strettamentenecessario;

impedendo ai bambini di stare seduti troppovicino alla televisione o allo schermo delcomputer;

dormendo nella zona della casa più lontana daicavi della luce, sorgenti di onde radio, ecc;

evitando di posizionare la televisione o ilcomputer sulla parete confinante con il letto;

sedendosi ben lontani dalla TV; evitando apparecchi che richiedono onde radio

o emettono radiazioni di qualsiasi tipo; staccando la spina di tutti gli apparecchi

elettrici quando non sono in funzione.

E' importante rafforzare le difese dell’organismotramite un’alimentazione corretta, con una dietaantiossidante, disintossicante, povera di grassi ericca di vitamine A, C ed E, oltre al magnesio, e amicroelementi come il selenio, il germanio e ilvanadio che inibiscono la formazione dei radicaliliberi (molta frutta e verdura, naturalmente daagricoltura biologica).

Vi è una serie di accorgimenti che gli utenti deitelefoni cellulari possono mettere in pratica sesono preoccupati di eventuali rischi per la lorosalute: usare l'auricolare (con il filo lontano dal corpo e

senza toccare il cellulare); non usarlo in macchina, ma valutare l’ipotesi di

installare il sistema viva voce; usarlo quando è possibile in luoghi aperti, in

modo che il telefono possa trasmettere a unlivello di potenza inferiore;

limitare il numero e la durata delle chiamate.

Starelontanodalle fontidi CEM

Dietaantiossidante

Limitarel'uso delcellulare

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Consigli utili

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Glossario tecnico GPRS (General Packet Radio Service):è il sistema cellulare oltre la seconda generazione, uno standard"di mezzo" che offre già alcuni servizi dell'Umts ma usando la reteGsm attuale (anche detto 2.5G). Tra i servizi Gprs sta giàrealizzando, ci sono le foto digitali e lo streaming video, tra cui laormai famosa "video telefonata".

GSM (Global System for Mobile Communications):è il sistema cellulare di seconda generazione utilizzato in Europa. Ilsuo scopo è di fornire agli utenti servizi integrati di trasmissionevoce e dati, con uno standard comune che consente l'utilizzo dellostesso terminale praticamente in tutti i paesi europei (roaminginternazionale). Il sistema è interamente digitale, la tecnica dimodulazione utilizzata è il GMSK (Gaussian Minimum Shift Keying),e può operare su due distinte bande di frequenza, collocateintorno a 900 MHz (GSM 900) e 1800 MHz (DCS 1800). L'accessomultiplo dei diversi utenti al canale radio viene gestito con unatecnica a divisione di tempo (TDMA).

SAR (Specific Absorption Rate = Rateo di assorbimentospecifico): è definito come la potenza elettromagneticaassorbita in un corpo per unità di massa, e si misura inWatt/chilogrammo (W/kg)

TDMA (Time Domain Multiple Access): è una tecnica utilizzata per gestire l’accesso multiplo di diversiutenti ad un canale radio nei sistemi digitali (ad es. telefonicellulari di seconda generazione come il GSM). Si basata su unadivisione dell’asse dei tempi in singoli intervalli. Ad ogni utente cheabbia una comunicazione in corso viene assegnato uno specificointervallo di tempo da utilizzare per la trasmissione. Durantel'intervallo di tempo in cui il terminale mobile trasmette, la potenzamassima che può emettere è pari a 2 W. Poiché, seguendo loschema TDMA, il terminale trasmette solo per 1/8 del tempo, lapotenza media che può essere trasmessa è non superiore a 250mW per il GSM900 e a 125 mW per il DCS1800. In realtà, lapresenza del controllo di livello e del riconoscimento delle pausevocali fa sì che la potenza media effettivamente irradiata sianettamente inferiore.

UMTS (Universal Mobile Telecommunications System):Terza generazione, si riferisce alla tecnologia radiomobile checonsente trasmissioni dati fino a 384 Kbit/s in situazione dimobilità, e prevede di arrivare fino a 2 Mbit/s in ambienti urbani. Isistemi UMTS lavorano nella banda di frequenze di 2 GHz: 2110MHz. A causa delle alte frequenze e dell'importante traffico di datiprevisto, i raggi delle celle delle reti UMTS saranno più piccolirispetto a quelli per il GSM. Ciò significa un numero di stazioni dibase più elevato e dunque potenze di emissione medie inferiori aquelle di una rete GSM.

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Glossario tecnico

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Siti Webhttp://xoomer.virgilio.it/elettrosmogfirenze/index.htmSito dei comitati per il risanamento elettromagnetico di Firenze

http://xoomer.virgilio.it/luccaanti/

http://hqmonza.tripod.com/ www.radiocittaperta.it/nuovo/elettrosmog/links.php www.elettrosmog.com/ www.elettrosmog.org/ www.filemazio.net/elettrosmog/index.asp www.ondakiller.it

www.ambientediritto.it/Legislazione/elettrosmog/elettrosmog.htm www.ambientediritto.it/Giurisprudenza/ELETTROSMOG.htm

Arch. Paolo Petrioli

Siti Web

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Poteri e competenze degli enti locali

______________________________________________________[1] Art. 117, terzo comma, della Costituzione.[2] Gli obiettivi di qualità sono distinti in due categorie, di cui una consiste ancora invalori di campo definiti "ai fini della progressiva minimizzazione dell'esposizione" (art.3, comma 1, lettera d, n. 2), l'altra invece – del tutto eterogenea – consiste nei "criterilocalizzativi, (…) standard urbanistici, (…) prescrizioni e (…) incentivazioni per l'utilizzodelle migliori tecnologie disponibili" (art. 3, comma 1, lettera d, n. 1).[3] Corte Costituzionale sentenze nn. 303 – 307 e 308 del 2003. 12

Poteri e competenze degli enti locali

Nel corso del 2003 il quadro normativo si è ampliato generando,contrariamene alle attese, un clima conflittuale tra gestori della telefoniamobile, enti locali e cittadini.La materia in oggetto è particolarmente complessa e deve contemperarela tutela della salute, l’ordinamento della comunicazione e il governo delterritorio. Tutti questi ambiti materiali rientrano nella potestà legislativa“concorrente” delle Regioni [1]. In sostanza, quest’ultime hanno il potere dilegiferare nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi delloStato.La Corte Costituzionale ha avuto modo di puntualizzare l’assetto dellecompetenze in materia sulla base di quanto delineato dalla legge quadro(L. n. 36/2001) stabilendo, tra l’altro, che lo Stato svolge il compito ditutela dell’ambiente dettando standard di protezione uniformi validi pertutto il territorio nazionale non derogabili dalle Regioni, le quali, però,possono emanare leggi dirette alla tutela ambientale.A tal riguardo, la legge quadro n. 36/2001 riserva:

– allo Stato la fissazione dei limiti di esposizione dei valori di attenzionee degli obiettivi di qualità [2], la promozione dell’attività di ricerca e disperimentazione tecnico-scientifica, la definizione dei tracciati deglielettrodotti con tensione superiore a 150 Kw e la determinazione deiparametri per le fasce di rispetto dagli elettrodotti (art. 4);

–– alle Regioni, nel rispetto dei limiti di esposizione dei valori di

attenzione e degli obiettivi di qualità fissati dallo Stato, l’eserciziodelle funzioni relative all’individuazione dei siti di trasmissione e degliimpianti per la telefonia mobile, la definizione dei tracciati contensione inferiore a 150Kw e le modalità per il rilascio delleautorizzazioni all’installazione degli impianti (art. 8);

–- ai Comuni, sempre nel rispetto dei limiti di esposizione dei valori diattenzione e degli obiettivi di qualità fissati dallo Stato, è invece attribuitoil potere di adottare un regolamento per assicurare il correttoinsediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzarel’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici (art. 8).

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In sostanza, anche alla luce di quanto dettato dalla Corte Costituzionalenei suoi recenti pronunciamenti [3], la logica della legge è quella diaffidare allo Stato la fissazione delle "soglie" di esposizione,graduate nel modo che si è detto, alle Regioni la disciplina dell'usodel territorio in funzione della localizzazione degli impianti, cioè leulteriori misure e prescrizioni dirette a ridurre il più possibilel'impatto negativo degli impianti sul territorio (anche se poi alcune scelte localizzative sono a loro volta riservate allo Stato: è il caso deitracciati degli elettrodotti con tensione superiore a 150 kV: art. 4,comma 1, lettera g), oltre che la disciplina dei procedimentiautorizzativi (cfr. art. 8, comma 1, lettera c): ciò, in coerenza con ilruolo riconosciuto alle Regioni per quanto attiene al governo e all'usodel loro territorio.Ai Comuni, invece, spetta regolamentare il corretto insediamentourbanistico e territoriale delle antenne sulla base delle direttive dettatedalla Regione.Le amministrazioni comunali, possono perseguire la minimizzazionedelle esposizioni (obiettivi di qualità non fissati numericamente)attraverso attenti e ponderati piani di localizzazione che tenganoeffettivamente conto delle reali esigenze di copertura del territorioprospettate dai gestori e del diritto alla salute dei cittadini, prescrivendodivieti di installazione “su” o “in prossimità” di siti sensibili.La Corte Costituzionale [4] ha ribadito la possibilità per i Comuni divietare l’installazione di antenne in determinate aree sensibili senzadefinire le distanze e garantendo ai gestori un’adeguata copertura delterritorio.

COME POSSIAMO DIFENDERCI?

E’ ormai di dominio pubblico come il c.d. decreto Gasparri [5] abbiacomportato l’aumento a dir poco esponenziale ed incontrollato su tuttoil territorio nazionale delle stazioni radio base e con esse delle sorgentidi campi elettrici e magnetici.

I gestori, infatti, per garantire la più ampia copertura possibile sulterritorio, hanno finito con l’installare nuove antenne ovunque senzaalcun criterio predefinito.

Il preoccupante fenomeno del proliferare di antenne sui tetti degli edifici collocati in aree urbane e residenziali non pare affatto

____________________________________________ [4] Corte Costituzionale sentenza del 7.10.2003 n. 307. [5] D.lgs. n. 198/2002 recentemente dichiarato illegittimo costituzionalmente per

eccesso di delega dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 303 del 1/10/2003. 13

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destinato a diminuire, ma semmai ad aumentare. Infatti, per ilfunzionamento del servizio di telefonia mobile di terza generazioneUMTS (c.d. videotelefonino), i gestori aggiudicatari delle licenze rilasciatedall’Autorità per le Comunicazioni, essendo tale tecnologia incompatibilecon le attuali reti GSM, devono coprire il territorio italiano con il nuovosegnale installando migliaia di nuove antenne in migliaia di nuovi siti.

Tenuto conto che, sino ad oggi, la maggior parte delle antenne sonostate installate sulle coperture degli edifici condominiali, è necessarioaddentrarsi brevemente nella disciplina condominiale per capire cosaeffettivamente può fare il singolo per tutelare la propria salute e ilproprio patrimonio.Innanzitutto, la decisione di installare sul tetto di un edificio una c.d.antenna per la telefonia mobile deve essere inderogabilmente presa daparte di tutti i comproprietari. L ’art. 1108, 3° comma, cod. civ. richiedeper la costituzione di servitù passive sul fondo comune e per la locazionedi durata superiore ai nove anni il consenso espresso di tutti icondomini.

A tal riguardo, è opportuno precisare che i contratti di locazione,predisposti di solito dai gestori della telefonia mobile, sonosostanzialmente ultranovennali, in quanto non prevedono il diritto direcesso in favore del locatore alla prima scadenza. Tale circostanza, tral’altro, impone alle parti che l’atto rivesta, a pena di nullità, una specialeforma scritta, così come previsto dall’art. 1350 del cod. civ.

Inoltre, è da ritenere nulla, ai sensi dell’art. 1120, 2° comma, cod. civ.,una delibera di un condominio, non approvata dall’unanimità deicondomini, con la quale si autorizza l’amministratore a stipulare uncontratto con una società telefonica per l’installazione in una partecomune dell’edificio di una stazione radio-base per le telecomunicazionicomprensiva di tutte le successive strutture e apparecchiature radio perla diffusione di segnali di telecomunicazioni. Tale opera, infatti, comportauna innovazione - da intendersi, secondo l’orientamento dellagiurisprudenza, come qualunque opera nuova che alteri in tutto o inparte, nella materia e nella forma ovvero nella destinazione di fatto o didiritto, la cosa comune, eccedendo il limite della conservazione,dell’ordinaria amministrazione e del godimento con l’effetto dimigliorarlo o peggiorarlo - e va pertanto assentita dall’unanimità deicondomini.

Infine, è annullabile una delibera di un condominio con la quale siautorizza l’amministratore a stipulare un contratto con una societàtelefonica per l’installazione in una parte comune dell’edificio di unastazione radio-base per le telecomunicazioni, senza che i condominisiano stati preventivamente informati dei possibili rischi che dalle 14

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onde elettromagnetiche emesse possono derivare alla salute esiano stati conseguentemente posti in grado di valutare talirischi.

Per concludere dobbiamo evidenziare che l’incertezza sui rischiderivanti dall’esposizione alle sorgenti elettromagnetiche e il timoreormai diffuso nell’opinione pubblica di gravi conseguenze per lasalute umana, determinano inevitabili conseguenze anche sulmercato immobiliare. Ricerche di mercato hanno evidenziato che gliimmobili esposti a onde elettromagnetiche subiscono unadiminuzione patrimoniale pari a circa il 10%-20% del loro valore dimercato.Difatti, la circostanza che il lastrico solare condominiale sia statoconcesso in uso o in locazione ad un gestore, per l’installazione diun’antenna per la telefonia mobile, anche dietro una cospicua offertadi danaro, in realtà determina una diminuzione patrimonialedell’immobile su cui la stessa è stata posta.Ciò, non solo a causa del timore ormai diffuso di un pericolo per lasalute, che certamente finisce col limitare a priori il numero disoggetti interessati all’acquisto o alla locazione, e dunque il prezzodi mercato applicabile, ma anche a causa dell’alterazione del decoroarchitettonico subito dall’edificio, nonché della limitazione del dirittodi proprietà spettante in comune a ciascun condomino sul lastricosolare, conseguente alla parziale privazione della facoltà digodimento del lastrico stesso per averlo concesso in uso, o inlocazione, al gestore dell’antenna.A ben vedere, una diminuzione patrimoniale del tutto ingiustificata,che deve dunque trovare tutela nell’ordinamento giuridico, vienesenz’altro subita anche dai proprietari degli edifici che circondanol’immobile su cui è posta l’antenna, qualora gli stessi non si trovinoad una distanza di sicurezza sufficiente. Infatti, è statoscientificamente provato che le onde elettromagnetiche si propaganoprevalentemente verso l’esterno (c.d. effetto a ombrello).Paradossalmente, sono proprio gli edifici posti ad una distanza nonadeguata da quello su cui è posta l’antenna che vengono investitidalle onde elettromagnetiche provenienti dall’antenna medesima.

Il proprietario di un immobile investito da ondeelettromagnetiche provenienti dall’antenna posta su un edificiovicino, che tra l’altro non percepisce alcun beneficio economico,potrà rivolgersi al Giudice per ottenere, da un lato la tutela delproprio inviolabile diritto alla salute [6], dall’altro la condanna delgestore, e/o del Condominio vicino, al risarcimento di tutti idanni subiti a causa dell’accertata diminuzione patrimoniale delproprio immobile.

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Prima di intraprendere qualsiasi azione, è consigliabile verificare gliatti del procedimento amministrativo presso gli uffici comunalicompetenti, secondo quanto previsto dalla legge n. 241 del 7/8/90[7],onde accertare tutte le caratteristiche del progetto, la regolarità delladocumentazione depositata e l’effettiva concessione di un permesso acostruire la stazione radio base.

Avv. Aleandro Pintucci

Normativa nazionale: - D.M. n. 381 del 10/09/1998 Regolamento recante norme per la determinazione deitetti di radio frequenza compatibili con la salute umana- Legge n. 36 del 22/02/2001 - Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campielettrici magnetici ed elettromagnetici - Legge delega n. 443 del 21/12/2001- T.U. in materia edilizia 380/2001- DPCM 08/07/2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degliobiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campielettrici, magnetici ed elettromagnetici- D. Lgs. N.259 del 01/08/2003 Codice delle comunicazione elettroniche - Legge n. 5 del 17/01/2004 Disposizioni urgenti in tema di tema di composizione dellecommissioni per la valutazione di impatto ambientale e di procedimenti per leinfrastrutture di comunicazione elettronica

Normativa regionale: - Legge Regionale n. 51 del 11/08/1999- Legge Regionale n. 54 del 06/04/2000 Disciplina in materia di impianti diradiocomunicazione- Legge Regionale n. 43 del 05/08/2003

Normativa comunale: - Regolamento dell’Edilizia allegato F- Piano della Telefonia mobile approvato in conferenza di servizi il 02/08/2002

__________________________________________[6] Molto interessante un recente orientamento giurisprudenziale assunto dal Tribunaledi Milano che ha ribadito che il diritto alla salute (art. 32 Cost.) è prevalente sullalibertà di impresa (art. 41 Cost.) ed ha individuato il limite di qualità in 0,5 V/m. perquei luoghi adibiti permanenze prolungate, prescindendo dai limiti di emissione fissatidalla normativa nazionale ( 6 V/m).[7] L’art. 9 L.241/90 stabilisce che qualunque soggetto portatore di interessi pubblici eprivati, nonché i portatori di interessi diffusi (comitati) cui possa derivare un pregiudiziodal provvedimento hanno facoltà di intervenire al procedimento.

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Un anno di lotteUn anno di lotte: i Comitati Spontanei per il risana-mento elettromagnetico di Firenze

Nel corso del 2003 è cominciato un importante cammino per lanostra città dal punto di vista della mobilitazione dei cittadinirelativamente all’inquinamento elettromagnetico. Firenze è cambiata molto e per accorgersene è sufficiente guardare itetti delle abitazioni dove campeggiano ormai numerose antenne perla telefonia mobile di diverso tipo e dimensioni. Ai più, questeinstallazioni non dicono niente, mentre da molte altre persone questavisione d’insieme è percepita come una minaccia che pian piano hafatto maturare una coscienza sempre più sensibile al rispetto delnostro diritto alla salute e della tutela, anche urbanistica, delterritorio in cui viviamo.A molti di voi sarà capitato di ricevere proposte per l’installazione diantenne per la telefonia mobile ed avrete probabilmente partecipatoad animate assemblee condominiali dove sono si sono confrontatiidee e pareri diversi su una materia complessa e dai contorni non bendefiniti. Pian piano, una parte della popolazione ha compresol’importanza di un maggior impegno civile, anche a costo disacrificare il proprio tempo libero: in quei momenti sono sorti i primiComitati spontanei e questo movimento ha successivamente assuntodimensioni e ruoli sicuramente importanti per tutti noi. Il motivotrainante è stato il bisogno di realizzare una politica di gestione delterritorio rispettosa delle esigenze della popolazione senza accettarepassivamente gli interessi economici dei Gestori delle reti di telefoniamobile.I vari Comitati Spontanei hanno assunto sempre più forza edeterminazione; in un primo momento la loro azione ha riguardatosolo la protesta contro le singole antenne, ma poi si sono ritrovati, alivello cittadino, intorno a uno stesso tavolo, per confrontare lesingole esperienze e coordinare la loro azione. Il primo incontroufficiale tra i Comitati fiorentini si è tenuto nel settembre del 2003quando parteciparono circa una decina di gruppi sorti sulla scia disituazioni molto diverse tra loro: c’era chi lottava ancora contro leantenne installate ormai da molti anni, chi contro i cantieri in corsod’opera, chi cercava di arginare i progetti ancora allo stato inizialecon le pratiche incomplete. Tutti erano però legati dagli stessiprincipi, dalla stessa voglia, dalle stesse motivazioni: porre terminealla proliferazione incontrollata delle antenne e stabilire rapidamenteuna strategia comune. I tempi erano ormai maturi per giungere adaffrontare in modo nuovo il problema: i Gestori della telefonia mobileavrebbero dovuto operare secondo procedure e rispettare standardconcordati.

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I Comitati così riuniti, pur mantenendo la loro autonomia e laspontaneità che li aveva caratterizzati fin dall’inizio, incominciarono acoordinarsi per assumere più incisività. L’obiettivo era ed è ancora ilrisanamento elettromagnetico di Firenze e per far questo è statonecessario inviare un messaggio forte alla popolazione menopartecipe: lo si è fatto con le prime manifestazioni di piazza. La primaè stata organizzata alla fine del settembre 2003 ed ha coinvoltoalcune centinaia di persone, cercando al tempo stesso di stabilire undialogo con l’Amministrazione Comunale. Sì, il dialogo; non è faciledialogare mantenendo ruoli così distanti e spesso divergenti; ilproblema si è subito presentato con forza perché i Comitati hannosempre chiesto chiarezza e decisioni immediate per affrontare lamateria anche alla luce degli sviluppi che sono già stati ampiamentetrattati ed illustrati nei paragrafi precedenti, in particolare la “leggeGasparri”, poi dichiarata incostituzionale ma allora operativa. Lemanifestazioni si sono susseguite, per un certo periodo anche confrequenza settimanale. Contemporaneamente, sono proseguiti gliincontri e i contatti con i rappresentanti del Comune per poterprogressivamente giungere ad una regolamentazione della materia,anche mediante un confronto più diretto con i Gestori.I Comitati per il risanamento elettromagnetico di Firenze hannocontinuato, da settembre, a riunirsi regolarmente quasi ognisettimana per decidere insieme le varie iniziative. L’opera svolta hapermesso di accogliere l’arrivo di molti nuovi Comitati, passando daidieci iniziali a venticinque gruppi organizzati che operano sulterritorio della nostra città. I contatti continui con il Comune, e inparticolare con l’Assessore all’ambiente, hanno consentito lapartecipazione dei Comitati alla discussione di un ‘Protocollod’Intesa’ che avrebbe dovuto costituire un primo punto di arrivo: inpratica si tratta di un documento ufficiale dove le parti (Comune eGestori) si impegnano ad operare secondo linee guida concordate,per disciplinare lo sviluppo della rete di telefonia mobile rispettandoil fondamentale diritto alla tutela della salute e minimizzandol’esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici. L’iniziativadell’Amministrazione comunale potrebbe portare a una soluzione delproblema, razionalizzando l’installazione delle antenne, con lapartecipazione di rappresentanti dei comitati, ma non ha ancorapotuto trovare una realizzazione operativa.I Comitati fiorentini hanno anche seguito la strada della colla-borazione a livello regionale e, in questa prospettiva, hanno stabilitocontatti con quelli di altre province toscane, per riuscire ad averesempre maggiori opportunità di confronto e per poter giungere anchea manifestazioni coordinate su vasta scala: regionali edeventualmente nazionali.

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Le principali rivendicazioni che hanno guidato in questi mesi l’azionedei Comitati spontanei per il risanamento elettromagnetico di Firenzesi possono così riassumere:

1. Partecipazione dei Comitati ai lavori di preparazione delProtocollo di intesa tra il Comune e i gestori. Sospensione, in attesadi elaborare un nuovo piano di dislocazione delle antenne, di tutte lenuove installazioni.2. Dislocazione concordata delle antenne esistenti e smantellamentodelle antenne abusive.3. Minimizzazione delle emissioni attraverso l'uso delle miglioritecnologie esistenti.4. Ricerca sugli effetti sulla Salute umana delle Radiazioni nonionizzanti provocate dai Campi elettromagnetici, affidata all'Uni-versità di Firenze.5. Incarico, affidato ad un Professionista super partes, di verificare leeffettive e reali esigenze del numero delle Stazioni Radiobase pertelefonia cellulare già installate e da installare sul territorio per lacopertura della rete.

Il lavoro è a tutt’oggi ancora in corso e le attese dei Comitati spontaneisono sempre quelle di giungere, nel più breve tempo possibile, aconclusioni in grado di creare gli strumenti idonei per fronteggiarequesto fenomeno tecnologico e sociale che è definitivamente entrato afar parte della nostra realtà quotidiana, minimizzando i rischi per lasalute dei cittadini.

Stefano Gambardella

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La situazione nel Quartiere 4

La prima antenna per la radiotelefonia mobile è stata installata, nelnostro quartiere, in piazza dell’Isolotto, nel 1997. È stata la prima di unalunga serie: Ponte alla Vittoria, Via Pisana zona San Frediano, Via delRosso Fiorentino, P.za Gaddi, Via del Sansovino, V. le Talenti (2 antenne),Via del Pollaiolo (2), Via Ciseri, V.le Etruria, V.le Piombino, Via Cavallotti,Via Pisana (2), … Intorno ad alcune, ad esempio quella di Via delSansovino, si sono sviluppate lunghe azioni di protesta e di lotta, chepurtroppo non hanno prodotto risultati concreti.La nostra zona è ormai abbondantemente coperta da tutti i gestori ditelefonia mobile, il segnale è forte in ogni angolo, si potrebbe pensareche ormai il problema non sia più quello di mettere nuove antenne, maeventualmente di togliere o di spostare qualcuna di quelle esistenti.Purtroppo le cose non stanno così. Le antenne in arrivo sono molte dipiù di quelle esistenti. Se ne può trovare un elenco, peraltro provvisorio,nelle richieste di concessione edilizia presentate al Comune dai gestoridi telefonia mobile.Basta andare nel sito Internet del Comune di Firenze, portandosi nellasezione dedicata alle pratiche edilizie (indirizzo:http://www.comune.firenze.it/comune/ricerca.edilizia.htm). Qui abbiamoa disposizione un motore di ricerca, nel quale possiamo indicare nellacasella “Indirizzo” la via che ci interessa (occorre scriverla per esteso: adesempio, non “via Segantini” ma “via Giovanni Segantini”) per accertarese ci sono pratiche in corso relativamente alla nostra strada. Oppurepossiamo scrivere nella casella “Intestatari” il nome dei vari gestori (TIM -Telecom Italia Mobile, OMNITEL, ecc.). Le richieste già presentate sonomolte e altre seguiranno. Perché? Sostanzialmente per due motivi: 1. inuovi telefonini, quelli che possono trasmettere anche immagini efilmati, richiedono l’installazione di nuove antenne o la riconversione diquelle esistenti dato che si basano su una nuova tecnologia, UMTS,diversa da quella usata fino ad ora per la semplice comunicazione vocale(GSM); 2. un maggior numero di antenne consente di aumentare iltraffico di ogni gestore, dato che ogni antenna può sostenere un numerolimitato di conversazioni contemporanee. È per questo che nei luoghi incui si ritrovano contemporaneamente decine di migliaia di persone,come ad esempio lo stadio comunale, ci sono molte antenne, chevengono però attivate solo in occasione delle partite.Data questa situazione, c’è il pericolo reale e concreto di una prolife-razione selvaggia delle antenne, posizionate dai gestori tenendo contoesclusivamente delle proprie esigenze tecniche e commerciali.

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La situazione nel Quartiere 4

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Le iniziative nel nostro quartiere

Nel nostro quartiere le prime lotte sono iniziate con le prime antenne,prima per quella di piazza dell’Isolotto, poi ad opera del comitato di Viadel Sansovino, contro l’antenna voluta dalla Misericordia, già dal 1999.Ad esso si è aggiunto, nella primavera del 2003, il comitato di ViaSegantini, sorto per contrastare l’installazione di un’antenna TIM sullostabile di Via Segantini, 45. In pochi giorni, sono state raccolte quasimille firme di cittadini che chiedevano al Comune di impedire taleinstallazione, in un’area densamente abitata, con edifici residenzialitutt’intorno all’antenna prevista. Una prima assemblea, il 13 maggio del2003, molto affollata, decideva di portare avanti una lotta che nonvoleva opporsi alla diffusione della telefonia cellulare, ma razionalizzarela collocazione delle antenne per minimizzare il rischio per la salute el’impatto urbanistico. Inizialmente, quindi, i comitati sono sorti percontrastare antenne installate o in progetto, ed erano costituitiprevalentemente dai residenti nell’area attigua ad ogni singola antenna:un comitato per ogni antenna, potremmo dire.Nell’agosto 2002 la cosiddetta “legge Gasparri” liberalizzaval’installazione delle antenne, togliendo agli Enti locali qualsiasi potere diintervento. La necessità di contrastare il proliferare delle antenne al difuori di ogni controllo, ha fatto fare un salto di qualità ai comitati.All’inizio di settembre, come si ricorda nelle pagine precedenti, si ècostituito un coordinamento cittadino, che si è dato una propriapiattaforma programmatica ed ha portato avanti una battaglia unitaria,con manifestazioni e incontri con gli assessori competenti. Questanuova realtà ha modificato anche l’azione dei singoli comitati. Ci si è resiconto che contrastare le singole antenne non consentiva di raggiungererisultati, perché il problema non era installarle su un palazzo piuttostoche su un altro, ma passare da “un comitato per ogni antenna” a unapianificazione territoriale. Il fenomeno ormai riguardava tutti i cittadinidel quartiere, non solo quelli che avevano un’emergenza immediata.Mentre proseguiva la lotta contro l’antenna di via Segantini, ad esempio,gli abitanti di via Ciseri, di viale Etruria, di via Pisana, ecc., hanno vistosorgere altrettante antenne davanti alle proprie case, senza averne avutoin precedenza nessun sospetto. Si è capito che il problema riguardatutti, che ognuno di noi può ritrovarsi, da un giorno all’altro, un’antennadavanti alle finestre.

Le iniziative

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Dai Comitati d’antenna al Comitato di quartiere

Allora la strategia è cambiata, mirando a coinvolgere tutto il quartiere. Èstata fatta, il 28 gennaio del 2004, un’assemblea che ha visto lapresenza del Presidente del Quartiere 4, della coordinatrice dei comitatitoscani contro l’elettrosmog, dott.ssa Beatrice Bardelli, di rappresentantidei comitati cittadini e di quelli di zona, per arrivare ad uncoinvolgimento più ampio possibile (a questo scopo, il Consiglio diquartiere si è in seguito impegnato a realizzare questo opuscolo e aintraprendere altre iniziative affinché il problema fosse conosciuto datutti).Nelle settimane successive il coordinamento cittadino, per cercare diconcretizzare le proposte emerse, ha organizzato alcune manifestazioniin diverse aree della città. Anche nella nostra zona si è tenutaun’importante manifestazione, il 18 febbraio 2004, partendodall’antenna di Via del Sansovino (quella che sorge sul palazzo dellaMisericordia) e percorrendo il Viale Talenti fino all’antenna sul palazzo di“Noisport”. Insieme agli abitanti della zona hanno partecipatorappresentanti di molti altri comitati cittadini, dando il senso dell’unitàdel movimento e della volontà di risolvere insieme, in modo organico, ilproblema.Quello che i comitati contro l’elettrosmog chiedono è che i siti doveinstallare le antenne siano scelti considerando anche le esigenze dellasalute dei cittadini. Come avviene in altre città (Livorno, Siena, Lucca,ecc.), le società dovrebbero presentare all’Amministrazione comunale ilproprio piano di sviluppo e i Quartieri dovrebbero poter indicare inmodo specifico i luoghi in cui posizionare le singole antenne. In questomodo si otterrebbero due risultati importanti: 1. sarebbe possibileindividuare, zona per zona, i siti con un basso impatto ambientale,minimizzando il rischio per la salute; 2. sarebbe possibile porre fine aicontrasti tra i condomìni, che spesso accettano le proposte dei gestoriallettati dal canone d’affitto ma anche dal timore che, se rifiutano,l’antenna potrebbe essere installata in uno dei palazzi vicini. Verrebberoinfatti privilegiati siti pubblici e, soprattutto, terreni non circondati dacase, collocando le antenne su tralicci, come avviene nella maggior partedei comuni, anche quelli limitrofi (Empoli, Sesto Fiorentino, in parteScandicci) invece che sui tetti. Ci auguriamo che anche a Firenze sia possibile arrivare ad una soluzionesimile e in ogni caso è importante conoscere il problema e parteciparein prima persona alla sua soluzione, costituendo un comitato unitario diquartiere che, insieme agli altri presenti a Firenze e in Toscana, continuiil percorso intrapreso.

Enzo Ruffaldi

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Dai Comitati d’antenna al Com

itato di quartiere

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