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Il programma degli Studenti Universitari - www.pavialiveu.com ... Tornerà in diretta dopo l'estate per il nuovo anno accademico... Buone vacanze! Incipit: dato che sarete perplessi dal sottotitolo che abbiamo volutamente aggiunto, abbiamo deciso di spiegar- vi cosa sta succedendo. Niente di serio: si tratta di un numero speciale destinato ad uscire solo una o due volte l’anno. Per la precisione questo è il secondo Inchiostro Simpatico; il primo lo avevamo preparato per voi esatta- mente un anno fa. Siamo sicuri che, con i dovuti consi- gli, riuscirete ad affrontarne la let- tura con serenità e coscienziosità. Iniziamo col suggerirvi un primo tentativo di approcio. Procuratevi una bevanda fresca e mettetevi comodi sulla vostra pol- trona. Prendete in mano questo Il giornale degli Universitari numero di Inchiostro e attendete che attorno a voi ci sia la calma necessaria alla situazione. Iniziate a sfogliare lentamente le prime pagine e proseguite. Verso la fine del giornale ci sono due o tre articoli seri. Saltateli. Proponiamo un secondo metodo di lettura: dato che siamo pronti a scommetere che i due articoli sul sesso bestiale e sull’oroscopo vi faranno divertire, scegliete di passa- re un bellissimo pomeriggio con degli amici. Eleggete uno di voi a lettore e mettetelo al centro di una stanza a leggere per tutti ad alta voce i due sopracitati articoli. Sarebbe più indicato se riusciste ad essere alme- no cinque o sei, sicchè il poveretto costituirà solo una piccola minoranza e non dovrebbe essere difficile ob- bligarlo a prestarsi alla pagliacciata. Non vi siete divertiti? Lo sospettava- mo, e per questo vi abbiamo prepa- rato una piccola sospresa… dato che siete tutti lì riuniti in quella stanza prendete il giornaletto in mano e preparatevi a compiere una piccola operazione di identificazione topolo- gica: separate i fogli e uniteli in modo che la pagina 4 e la 7 siano adiacenti (c’è un disegnino che aiu- terà i più stupidini…). Che cosa notate? Un magnifico gioco dell’oca universitario. Uao. Tutto per voi. Ecco, e adesso fatevi una bella parti- tina. Antonio Lerario Concorso “Celebri facoltà” Prendi una frase più o meno celebre dalla poesia, dalla prosa, dalla fiction e rielaborala, correggila, emendala! Puoi vincere nove lettori mp3! Vai a pag. 6 o sul nostro sito! Protesta specializzandi Firma sul sito di Inchiostro la protesta dei medici specializzandi! Per ulteriori informazioni vai a pagina 8. Gioca con al gioco dell’estate Inchiostro - Anno 10 - Numero 21 - 8 luglio 2005 - Distribuzione gratuita La vuoi? (la maglietta) Paola Slajmer e Matteo Preda si sono aggiudicati le magliette messe in palio per il concorso “La vuoi? (la maglietta)”. Modella: Elena Labò

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Incipit: dato che sarete perplessi dal sottotitolo che abbiamo volutamente aggiunto, abbiamo deciso di spiegar-vi cosa sta succedendo. Niente di serio: si tratta di un numero speciale destinato ad uscire solo una o due volte l’anno. Per la precisione questo è il secondo Inchiostro Simpatico; il primo lo avevamo preparato per voi esatta-mente un anno fa. Siamo sicuri che, con i dovuti consi-gli, riuscirete ad affrontarne la let-tura con serenità e coscienziosità. Iniziamo col suggerirvi un primo tentativo di approcio. Procuratevi una bevanda fresca e mettetevi comodi sulla vostra pol-trona. Prendete in mano questo

Il giornale degli Universitari

numero di Inchiostro e attendete che attorno a voi ci sia la calma necessaria alla situazione. Iniziate a sfogliare lentamente le prime pagine e proseguite. Verso la fine del giornale ci sono due o tre articoli seri. Saltateli. Proponiamo un secondo metodo di lettura: dato che siamo pronti a scommetere che i due articoli sul sesso bestiale e sull’oroscopo vi faranno divertire, scegliete di passa-re un bellissimo pomeriggio con degli amici. Eleggete uno di voi a lettore e mettetelo al centro di una stanza a leggere per tutti ad alta voce i due sopracitati articoli. Sarebbe più indicato se riusciste ad essere alme-no cinque o sei, sicchè il poveretto costituirà solo una piccola minoranza

e non dovrebbe essere difficile ob-bligarlo a prestarsi alla pagliacciata. Non vi siete divertiti? Lo sospettava-mo, e per questo vi abbiamo prepa-rato una piccola sospresa… dato che siete tutti lì riuniti in quella stanza prendete il giornaletto in mano e preparatevi a compiere una piccola operazione di identificazione topolo-gica: separate i fogli e uniteli in modo che la pagina 4 e la 7 siano adiacenti (c’è un disegnino che aiu-terà i più stupidini…). Che cosa notate? Un magnifico gioco dell’oca universitario. Uao. Tutto per voi. Ecco, e adesso fatevi una bella parti-tina.

Antonio Lerario

Concorso “Celebri facoltà” Prendi una frase più o meno celebre dalla poesia, dalla prosa, dalla fiction e rielaborala, correggila, emendala!

Puoi vincere nove lettori mp3! Vai a pag. 6 o sul nostro sito!

Protesta specializzandi Firma sul sito di Inchiostro la protesta dei medici

specializzandi! Per ulteriori informazioni vai a pagina 8.

Gioca con

al gioco dell’estate

Inchiostro - Anno 10 - Numero 21 - 8 luglio 2005 - Distribuzione gratuita

La vuoi? (la maglietta) Paola Slajmer e Matteo Preda si sono aggiudicati le magliette

messe in palio per il concorso “La vuoi? (la maglietta)”.

Modella: Elena Labò

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Incontro ravvicinato con Ateneo Studenti: una Messa non te la leva nessuno. Stai fermo un turno.

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Compri un libro al Delfino, e si sa: leggere ti fa andare avanti di due caselle.

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Luna studia Lettere e filosofia. Alessio no. Marzio nemmeno, ma un giorno lo farà. Mattia elucubra. Larry ha smesso.

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Coordinamento per il Diritto allo Studio - UDU. Sei troppo impegnato a protestare contro tutto e tutti per studiare e per accorgerti che in CdA hanno alzato le tasse agli specializzandi… peggio di così solo un dentro un Frigo… indietro di 5 caselle.

La tua è una vita difficile, si sa. Acquario t’ha sbattuto fuori di casa e sei costretto a dormire nel garage. Da secoli tutti gli astrologi sem-brano essersi dimenticati di te. Sei un bell’animale. Anzi lo eri, ma ormai sei passato di moda. Tutta colpa di Paperino, Daffy Duck e compagnia: anatre e paperi adesso suscitano simpatia, tanto che sono numerosi i casi di piccoli cigni da grandi vorrebbero diventare papere o anatre e trasferirsi a Hollywood. Anche la chirurgia estetica si sta attrezzando. Ma rallegrati, quest’estate sarà particolare. Basta scivolare nella propria merda con la convinzione che gli altri non riescano ad essere limpidi con te. Lavati le ascelle. Aprirai le ali e sarai talmente in tanti posti che la Ryanair sarà costretta a diminuire le tariffe per rimanere al passo. Prenderai talmente tanti treni che alla fine non saprai dove metterli. Troverai un uomo ricco, che sia bravo a fare l’amore e che ti coccoli. E riuscirai a fare in modo che questi tre uomini non si conoscano mai. T’innamorerai di te stesso. Te stesso inizialmente non la prenderà bene, ma alla fine crescerete assieme.

Cigno Il momento delle grandi decisioni è finalmente arrivato. Ha suonato il campanello, ma tu eri chiusa in camera a fumarti una canna e lui s’è stufato d’aspettarti. Per cui nei prossimi mesi avrai ancora a che fare col tuo solito problema: finire le discussioni con le questioni di princi-pio. Certi pomeriggi saranno lunghi, ma la luce viaggia in fretta e settembre e le sue magagne arriveranno ai cento all’ora. Saprai cogliere il momento giusto nel posto sbagliato, o il posto giusto nel momento sbagliato. O forse momenterai il colto giusto nel saprai sbagliato, o posterai il giusto sapere nel momento sbagliato. Non è importante, lo farai comunque con stile. Stirati sempre bene la mattina, sarà un buon metodo per evitare che le giornate prendano una brutta piega.

Porcospina

OROSCOPO

ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO Per utilizzare il gioco è necessario separare i due fogli di cui il giornale è composto e affiancarli in modo che la pagina 4 sia vicino alla 7 (vedere figura).

PartenzaPartenza

REGOLAMENTO Credo che tutti sappiano come si gioca al gioco dell’oca; tuttavia onde evitare spia-cevoli situazioni di imbarazzo del tipo: “Lo sai come si gioca, vero?” “Certo che lo so” “Bene... Allora inizia” “No, inizia tu” “L’ho detto prima io” eccetera... Ergo: non diamo nulla per scontato! Ciascun giocatore (possono essere da 2 a ∞) sceglie un oggetto che lo identifichi. Per ragioni che saranno chiare in seguito l’og-getto dovrebbe essere abbastanza picco-lo... diciamo che una moneta da 2 Euro del vostro compagno di banco andrà più che bene! Posizionate tutti questi oggetti sulla scritta “Partenza”. Oltre ai segnalini appe-na descritti dovrete procurarvi un dado (oggetto di forma cubica recante su ogni faccia un numero da 1 a 6, normalmente indicato attraverso tanti puntini quanto è il numero che si vuol rappresentare). Ora estraete un giocatore che inizi per primo (non fatevi a botte: onde evitarlo consiglio che il più giovane inizi); gli altri prosegui-ranno in senso antiorario (se avete dubbi guardate l’orologio). Il primo giocatore dunque lancia il dado e legge il numero (o conta i pallini) dell’unica faccia visibile parallela al suolo, e muove il proprio se-gnalino di tante caselle (l’ordine da seguire è quello numerico) quanto è tale numero. Se sulla casella di destinazione c’è una macchietta grigia, ciò significa che bisogna cercare tra i box nella pagina quello con il numero uguale, e leggere cosa dice: se c’è una parte in corsivo eseguite l’ordine, altrimenti leggete e basta. Se sulla casella di destinazione c’è un cap-pello da jolly siete finiti sulla casella “Jolly”, appunto, e potete andare avanti di un numero di caselle pari a quelle con cui ci siete arrivati. Se capitate in una casella senza i sopraci-tati disegnini, non dovete fare niente. Finito il controllo della casella, passate il dado al giocatore alla vostra destra (ricordate il senso antiorario), che tirerà il dado, ecc. Se un giocatore supera la casella numero 51 deve tornare indietro di tante caselle quante sono quelle che rimangono dal punteggio del dado (ad esempio se siete alla casella 47 e fate “6”, andate fino alla 51 (e sono 4) e poi tornate indietro alla 49 (e sono altri 2, così 4 + 2 = 6). Vince il primo giocatore che arriva esatta-mente nella casella numero 51. Buon divertimento!

di Lorenzo Albiero

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Il giornale degli universitari

sto film non ha visto la minima collaborazione di Orson Welles. Spielberg si è ispirato a questa pellicola (che in america è un cult), lo si capisce dagli elementi comuni nelle due pellicole, anche se la nuova versione risulta molto grottesca, i protagonisti sopravvi-vono in una città distrutta dall’at-tacco alieno. Il belloccio di turno si salva in mezzo ai colpi dell’offensi-va, mentre i suoi compagni di fuga periscono al suolo. Non è una favo-la, ma nei film americani contem-poranei, anche nelle catastrofi, gli eroi vissero tutti felici e contenti… È un film che, all’uscita dalla sala non lascia nulla, a differenza dell’-originale che da anni è considerato uno dei migliori film nella storia del cinema. Spielberg, sempre troppo commer-ciale, poteva evitarsi questo rifaci-mento che sente l’eco della paura del terrorismo nel grande continen-te americano. Buona Visione!

Negli ultimi giorni, nel corso dei telegiornali, è passata la notizia dell’uscita nelle sale de La guerra dei Mondi, ultimo film di Steven Spielberg. Molti giornalisti del set-tore del giornalismo non specializ-zato hanno fatto un grosso errore annunciando il film come “La guer-ra dei mondi, remake del film omonimo di Orson Welles”. Nessu-no si è preso la briga di correggere questo gigantesco sbaglio, allora ci pensiamo noi. È vero che Orson Welles il 30 otto-bre 1938 ha simulato un’attacco da parte di alieni da una radio ameri-cana (all'interno della trasmissione Mercury Theatre on the Air) attra-verso la lettura di brani dal roman-zo di Herbert George Welles (1898). Questa trasmissione è stata strutturata da Welles come se si trattasse di un vero radiogiornale, provocando il panico nel pubblico a casa. La guerra dei mondi, nella sua trasposizione filmata, è del 1953 ed è diretto da Byron Haskin. Que-

vecchio, sano turpiloquio, racchiu-dono poco meno di ventiquattro ore – particolare molto grazioso e di joyciana memoria – e poco più di un miglio quadrato: Mar del Nord, coste scozzesi, Kilbokie Brae e Cromarty Firth. La vicenda prende le mosse da una riunione di ex compagni di scuola, organizzata da un magnate dell’in-dustria turistica, pronto a rinfac-ciare il suo successo a chi l’aveva sempre ignorato tra i banchi. Il tutto è organizzato su un mega complesso turistico, in procinto di apertura/fallimento, costruito su un’ex piattaforma petrolifera, al largo delle rocciose coste delle Highlands; tra alberghi e piscine, sfarzo e guasti, si alza il sipario sulla nostalgia, il confronto, l’am-mirazione e l’invidia tra gli ex scolari, ognuno con la sua storia, le sue quasi-convinzioni, i suoi rim-pianti. A turbare i piani di rivincita morale di molti, arriva una squadra di terroristi senza nazione (o forse con troppe nazionalità) a gettare il panico e a far scoprire una cospira-zione molto più torbida dell’appa-renza… Abbiamo trasmesso la recensione di: SCUSATE IL DISTURBO, di Chri-stopher Brookmyre, traduzione di Vittorio Curtoni, Edizioni Meridiano Zero, pgg. 372, 15,50 euri, gentil-mente offerto dalla libreria Il Delfi-no – Pavia.

Un noir sui generis? Un thriller mozzafiato? Un critica di costume autocompiaciuta sulle meschinità e le ristrettezze sociali e comporta-mentali inglesi e scozzesi? Darei una risposta affermativa ai tre quesiti per descrivere il nuovo romanzo di Brookmyre, “Scusate il disturbo”. Autore culto già cinque anni fa con “Un mattino da cani”, Brookmyre ci riprova con un noir avventuroso, particolarmente adatto, a mio avviso, ad una lettura estiva intelli-gente ma non troppo impegnata… L’intreccio e la suspense sono co-struiti bene, così come la narrazio-ne onnisciente e mimetica per ogni personaggio; l’autore dà prova di una notevole capacità di controllo delle parole e degli eventi (non a caso parliamo di un autore ed un libro corteggiati da Hollywood), la quale, però, non ci risparmia alcu-ne forzature pamphlettistiche e diverse cadute finto-ironiche nel bel mezzo di pezzi d’azione tiratis-simi. Le 362 pagine (andiamo, non spa-ventatevi!), infarcite di citazioni filmografiche e musicali e di buon,

Io non amo l’Occidente, non ho fiducia nel G(sal)8, eppure questo è il mio mondo, ne mando giù ogni giorno le onde autodistruttive, spes-so le sputo. Ma nessuno può distruggerlo, senza distruggere anche me. Io non credo nella guerra di civiltà, il petrolio brucia ancora meglio delle idee e delle reli-gioni, credo che le guerre moderne siano guerre tra multina-zionali e Al Qaeda è la nuova multinazionale del terrore. No, non credo nella guerra di civiltà, non voglio creder-ci. Ho letto nel Corano pagine sublimi incastonate tra ombre e grida di guerra e strisce di sangue proprio come nella Bibbia. So che uno dei 99 nomi di Allah è As-Salam (Pace asso-luta), un altro Al-Adel (il Giusto). So che al musulmano che gestisce il Caffè-Kebab sul corso piace il gelato al cioccolato come piace a me e lo digerisce e lo defeca come me e come l’ebrea dell’altra strada, che ogni sabato sera prende una pizza bianca con gli amici. Ok, oggi io ingoio tutto, il mio stomaco è un otre di storia ed errori. Però quando vedo le immagini sciolte di quella metro-politana, a Londra, dove forse un anno fa era passata la ragazza che ama-vo, e New York gambizzata, e il volto di cera di Letizia, 5 anni a Madrid nel 2004, che nessuno andava a riprendere all’asilo, allora sento qualcosa che mi si arrampica con rabbia su per l’esofago e il sapore del vomito mi riempie la bocca… Ma oggi non si sputa e non si piange nemmeno. Oggi si ingoia ogni boccone del nostro mondo. Sì, anche questo.

No, oggi non si sputa e non si piange nemmeno. Oggi si ingoia ogni boccone del nostro mondo. Fagocito l’aria putrida di Atlanta, il mare di Ischia, il fumo di Londra. Ingollo sudando i treni e la metro sempre in ritardo, il water, la carta igienica e il bidet, deglutisco la Rivoluzione Francese, la II Guerra Mondia-le, le prime e le ultime parole di Socrate, la terra delle libertà, l’impero a stelle e strisce, Guantanamo; ingoio anche l’automobile, la corsa campestre e lo smog il calcio, il baseball e il doping trangugio fasc-/comun-/cristian- ismo e tutti i reality tv, la barba di Gesù, quella di Marx e Freud, l’Inquisizione, Stalin e l’elettroshock; oggi mangio tutti gli spaghetti, gli hamburger e il colesterolo l’aspirina, i trapianti di cuore e l’eroina; mastico Mozart, i Pink Floyd, le discoteche e le stragi del sabato sera i sonetti di Shakespeare, l’amore fatto in una vecchia Clio, la masturbazione pensando a Marilyn ventenne Madonna che fa l’autostop nuda, Condoleeza Rice, la minigonna, l’anoressia la Venere di Botticelli, il corpo di Monica Bellucci, e quella mia amica di facoltà mentre si fa la doccia; mangio i B-2A Spirit, gli arcobaleni della pace e dei gay, le bandiere ripiene di bare la conquista della luna, il bombardamento delle come-te, il dito di ET i grattacieli, le case di Santorini piatte come piadine, i condomini brulicanti della periferia romana; mi ingozzo di pagine di Repubblica, di Inchiostro e del Giornale; faccio indigestione di democrazia imperfetta, falsa libertà, degli occhiolini di Voltaire; riempio i miei 6 metri di intestino con 3000 anni di questa civiltà…

Università degli Studi di Pavia - Via Mentana, 4 - Pavia - tel. 0382.984759 email: [email protected] - internet: inchiostro.unipv.it

Anno 10 - Numero 21 - 8 luglio 2005 - Il giornale degli Universitari Iniziativa realizzata con il contributo concesso dalla commissione

A.C.E.R.S.A.T. dell’Università di Pavia nell’ambito del programma per la promozione delle attività culturali e ricreative degli studenti.

Direttore: Luna Orlando (luna@) Hanno collaborato: Lorenzo Albiero Nicola Cocco Doc. Natural Antonio Lerario Alessio Palmero (alessio@) Mattia Quattrocelli (mattia@) Marzio Remus (marzio@) Antonella Succurro (anto@) dopo @ ci va inchiostro.unipv.it Erika de Bortoli Carlotta Campanini Circolo Pavese Libertà e Giustizia Valentina Frezzato Matteo Pellegrinuzzi Manuela Ragni

Disegni: Nemthen Fotografie: Marco Chemollo, Claretta Christille Foto di copertina: Claretta Christille Grafica: Alessio Palmero Stampa: Industria Grafica Pavese s.a.s. Registrazione n. 481 del Registro della Stampa Periodica Autorizzazione del Tribunale di Pavia del 23 febbraio 1998 Tiratura: 2000 copie Questo giornale è distribuito con la licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike. Stampato su carta riciclata. Fondi Acersat “Inchiostro”: 14.000 Euro annui.

intramontabili canzoni di Lucio Battisti.) Veniamo ad una terza situazione: la sostanziale assenza di coscienza politica attribuibile oggigiorno a giovani e adulti. (A tal proposito mi fa piacere che il Presidente Ciam-pi, alla vigilia del 2 Giungo, abbia sollevato tale questione.) A mio avviso le tre situazioni sopra illustrate: la difficoltà di interpre-tare il tempo presente; l’incom-prensione anche pacifica, ma pur sempre incomprensione tra le ge-nerazioni (cui potremmo aggiunge-re la difficoltà, comune a tutte le generazioni, di affrontare il pre-sente senza esserne travolti); infi-ne un diffuso disinteresse, per lo meno nel nostro paese, per la poli-tica; nascono da una matrice co-mune: l’annichilimento, dentro e fuori di noi, di una qualche co-scienza storica. Tra le cui conse-guenze può annoverarsi, accanto alle tre pocanzi enunciate, la rino-mata mancanza di programmazione a lungo termine che contraddistin-gue il nostro paese. (Il cui rovescio della medaglia – peraltro - è un invidiabile capacità di salvarsi in corner!) Se avete avuto l’impressione che io abbia fatto un gran minestrone, mescolando passato e presente, esperienze quotidiane a fenomeni di ampia architettura, lasciatemi chiarire che il mio intento era quello di mostrare come nella quo-tidianità, in tanti momenti proble-matici, per quanto apparentemen-te irrilevanti delle nostre vite, si annida e nasconde un temibile “nulla che avanza”. Un nulla che si impossessa di noi, ci rende inconsa-pevoli, ci mette nei guai senza che ne possiamo scorgere genesi e cause. Se un tempo era l’analfabe-tismo a rappresentare un pericolo (perché chi era analfabeta aveva

meno strumenti per difendersi), ora il pericolo è rappresentato da un presunto quanto arrogante alfa-betismo. Sì: crediamo tutti di sape-re, di saperne quanto basta e di più. Insomma se da un lato – giu-stamente - fa paura l’ignoranza, dall’altro fa paura pure un’intelli-genza presuntuosa, la quale, per via del suo egocentrismo, rischia di essere assai sprovveduta ed inge-nua. Ma torniamo a noi- o se volete- veniamo finalmente(!) a noi. Ci sono alcune letture che mi permet-to di suggerirvi. Trattasi di libri di storia e filosofia contemporanea che mi hanno aiutata a capire di più chi sono, da dove vengo, e che cosa portano in sé le generazioni che per nascita mi hanno precedu-ta (ma che di fatto mi o ci sono contemporanee). Questi libri sono solo alcuni tra i tanti che, chiunque si sia dato la pena di arrivare fin qui, potrà a sua volta suggerirmi. Mia convinzione è che solo attra-verso un discreta conoscenza della storia sia possibile comprendere in modo idoneo avvenimenti, perso-ne, culture diverse tra loro o dalla nostra e che solo attraverso il pos-sesso di una coscienza storica sia possibile maturare una coscienza politica adeguata al periodo storico che ci vede protagonisti. I libri in questione sono: 1)di Friedrich Nietzsche, Sull’utili-tà e il danno della storia per la vita, Adelphi, 1974. 2)di Karl Löwith, Significato e fine della storia, Est, 1998 3) di Eric J. Hobsbawm, Il secolo breve, Biblioteca Universale Rizzo-li, Milano, 2004. 4) di Guido Crainz, Storia del mira-colo italiano, Donzelli, Roma 2005. 5) di Herbert Marcuse, Eros e civil-tà, Einaudi, Torino 2001.

In questo periodo molti studenti sono impegnati a sostenere i loro esami di maturità. Da qualche anno a questa parte è consuetudine che, in tale frangente, gli studenti presentino tesine trattanti argo-menti di loro interesse. Non è raro che in tale contesto i giovani scri-vano proprio di sé, vale a dire dei giovani e delle loro problematiche. Forse nella convinzione che questo argomento sia più interessante o più facile di altri. Per poi scoprire che non è poi così semplice guar-darsi dall’esterno e soprattutto comprendersi. Già perché, anche se non sembra, nessuno di noi è figlio soltanto dei propri genitori. Siamo figli di una cultura, di una società, di un periodo storico. A proposito di rapporto con i geni-tori si và dall’incomprensione all’a-dorazione. Non è sempre vero che i figli fanno bizze con i genitori. Molti ragazzi, tutto sommato, han-no con i medesimi un rapporto sereno, di aperto dialogo. Però, al di là del fatto che il rapporto tra le due generazioni funzioni o meno, è raro che i figli conoscano ciò che i loro genitori (e accanto ad essi i loro nonni) hanno vissuto, goduto o sofferto. In altre parole è raro che, come accadeva in passato, si faccia tesoro dell’esperienza maturata dalle persone che ci hanno cresciu-to. Un po’ perché viviamo in un presente impegnativo, che richiede parecchie risorse per tenere il passo (bisogna essere sempre ag-giornati nel maggior numero possi-bile di ambiti), sforzo che - peral-tro - è richiesto tanto ai giovani quanto agli adulti. Ma la questione non si esaurisce qui. Torneremo presto su questo punto. (Per inciso: scusate la sottile vena nostalgica di questo scritto! D'altronde non po-trebbe essere altrimenti dal mo-mento che mentre scrivo ascolto

Ritorno alla storia di Erika de Bortoli

La Sputacchiera

08.07.2005 di Nicola Cocco

Scusate il disturbo di Mattia Quattrocelli

La guerra dei mondi, un film frainteso di Matteo Pellegrinuzzi

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Il giornale degli universitari

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Makerere

Makerere

University

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Farmacia. Tra un’aspirina e un optalidon... (si scrive così?)

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Medicina. Già sono sei anni, aggiungi la specializzazione…dai, vai avanti di cinque caselle.

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Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali. Tira un dado: se ottieni un numero dispari vai avanti del numero di caselle indicate dal dado; se ottieni un numero pari vai invece indietro.

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Pavia Live U. Ascolti la musica e ti pigli bene. Vai avanti di tre caselle.

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Erasmus. Rimani un po’ indietro. Fermo un turno.

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Specializzandi Medicina. Dopo la laurea in medicina, ti iscrivi alla specialità a Pavia; le tasse però sono troppo alte (grazie all’allegra politica del C.d.A.) e quindi vai all’Università di Makerere in Uganda.

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Cerchi un’informazione? Vai su www.unipv.it. Bravo. Stai fermo un turno. E niente informazione.

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Musicologia. Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi, le tue calzette rosse, e l’innocenza sulle gote tue, due arance ancor più rosse; e la cantina buia dove noi respiravamo piano e le tue corse, l’eco dei tuoi no, oh no, mi stai facendo paura.

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Cor. Riesci a districarti in un mare di burocrazia e ad iscriverti all’Università alla facoltà giusta. Tira di nuovo il dado.

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Statino. Tira un dado, se fai 1. Salta due turni 2. Ricomincia il gioco 3. Resta fermo dove sei 4. Vai indietro di 15 caselle 5. Vai alla 21 (con tutto

quello che comporta) 6. Vai alla 21 (con tutto

quello che comporta)

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Quando ti sembra che le fatiche di Ercole a confronto siano una bazze-cola, quando ti alzi al mattino e ti vedi grosso, grasso e peloso con un alito che potrebbe uccidere centi-naia di vampiri (ma senza tutta la fatica di Van Helsing), la wing woman è la soluzione che cerchi. Verrà con te e si informerà dei tuoi gusti. Girerà per il locale fino a quando non troverà una o anche più possibili candidate (Willy Pasini sostiene che l’amore a tre può anche essere naturale…) e ti aiuterà a conoscerla. Si sa, è più facile per una donna iniziare un discorso con un’altra donna rispetto a un uomo: ella è molto più naturale e sicura-

mente troverà un argomento in co-mune da coltivare. Una volta sondato il terreno per te, ti presenterà la tua preda. A questo punto, mio baldo giovine, sarà tutto nelle tue mani: dimostrati più uomo di una donna che conquista come un uomo, e davanti a te si prospetterà un estate calda e piena d’amore ( e di numeri di telefono). Si, vi vedo… ora volete sapere dove trovare una “donna-ala” tutta per voi… purtroppo per ora l’agenzia ha sede e filiale solo a New York, ed è stata fondata da un tal Shane For-bes, stufo di andare sempre in bian-co con le donne. Una sera, casual-mente, uscì con due amiche molto attraenti e alla fine della serata si trovò in tasca diversi numeri di tele-fono. Il servizio costa 50 dollari, più il viaggio aereo, il vitto, l’alloggio…oppure potete trasferirvi a New

È ormai arrivata l’estate, ed è tem-po di vacanze. Qual è la condizione più triste in assoluto? Partire con gli amici ed accorgersi di essere l’unico a non avere accanto a sé una dolce fanciulla per guardare assieme le stelle… Eh si, a volte noi donne siamo un po’ cattivelle: ci piace farvi correre, farci desiderare prima di concedere il nostro cuore. Ma… niente paura! Noi donne siamo anche molto generose! Mandare un amico in avanscoperta sarà obsoleto dopo che accanto a te ci sarà una splendida WING WOMAN! È costei una leggiadra fanciulla che ti aiuterà negli abbordaggi più ardui.

York! Se siete convinti che la ragaz-za che vi piace o una qualunque ragazza valga tanto, allora connette-vi al sito www.wingwomen.com e contattate chi di dovere. Se invece volete risparmiare, chie-dete una mano a una vostra amica/cugina/sorella. Requisiti necessari? Assolutamente no la bella presenza! Presentarsi con una modella equivale a scatenare uno tsunami di invidia!!! Ecco i requisiti: spigliata, divertente ma non invadente, piena di argo-menti interessanti, dolce e sicura di sé ma non narcisista. L’avete trova-ta? A meno che non sia vostra madre o vostra sorella, a questo punto a cosa vi serve una Wing Woman? È proprio vero che l’erba del vicino è sempre più verde… Mi rivolgo ora alle ragazze, a tutte quelle ragazze che come me devono

affrontare la famigerata prova co-stume. Quando ho scoperto l’esi-stenza delle Wing Woman, mi sono chiesta: “E i Wing Men dove sono? Ma questa è discriminazione!” Poi ci ho riflettuto e questa è la mia conclusione molto molto femminista o femminile, a voi la scelta: se un uomo è disposto a spendere una cifra ragguardevole, a chiedere aiuto alla sorella pur di averci anche solo per una notte stellata, vuol dire che noi siamo creature così meravigliose da non aver bisogno di alcun aiuto per amare!! Tanto c’è già chi paga per noi proprio per ottenere il nostro amore. Si tratta solo di aspettare. Quando ti guardi allo specchio, pen-sa a te come una farfalla: le farfalle non vivono per cibarsi o invecchiare, vivono solo per amare. Per questo, sono avvolte da un abito mirabile. Buona estate a tutti!!!

Gli angeli sono tra noi di Manuela Ragni

Il film della Disney ti ha consacrato agli occhi del mondo come l’emblema dell’innocenza e della dolcezza. Ma sappiamo entrambi che questo non fa di te una persona debole, tutt’altro. Ci hai i controcazzi. D’altra parte si sa che Bambie poi s’è messo a fare lo sminatore. Andia-mo però, cerca di non sprecare le tue energie: per l’e-same delle urine si può fare a meno di studiare. Solo così i prossimi mesi ti riserveranno le sorprese di cui hai tanto bisogno. L’italiano, come del resto moltissime altre lingue, ha uno scarso vocabolario di parole diretta-mente riferibili alla felicità… il tuo compito per casa per quest’anno sarà sforzarsi di elaborare un vocabolario personale di azioni ed espressioni capaci ogni volta di farti venire in mente questa parola.

Cerbiatto Vittima dell’idraulico più che dell’astrologo, te la sei sempre cavata grazie alla tua capacità di lasciar scorre-re le cose. Nel 2005 sarà il caso che tu ridefinisca i tuoi obiettivi. Sì, quando v’incrociate, lui/lei ti guarda con desiderio. Ma è desiderio d’essere da un’altra parte. Smettila di comportarti come se fosse la seconda volta che fai qual-cosa, riscopri l’innocenza insita nei tuoi teen o nei tuo anta. Mettiamola così: la vita non ci offre mai una se-conda occasione. Meglio, sbagliare due volte è detesta-bile. Quindi segnati questa frase e portala sempre con te: “Il tempo vola e noi no. Strano sarebbe se noi volassimo e il tempo no, il cielo sarebbe pieno di uomini con l’oro-logio fermo”.

Lavandino

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L’alieno è arrivato in città! Leggi l’articolo sul numero 20

Parrocchetti dal collare(Psyttacula krameri)

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Ingegneria. Attenzione ai gusci parlanti. Non vanno d’accordo con i peperoni, figuriamoci con i cinghialetti istruiti a suon di cocomeri.

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come squali? Lo sapevate che gli squali di “verze” ne hanno due, dotate di uncini anzi ad essere preci-si “di un assortimento di barbigli, uncini e spine presenti vicino alla punta del pterigopodio stesso”1… molto sadomaso, forse troppo, pen-sate a praticare una fellatio con due organi del genere nella bocca non certo invitante di una “lei” Carcha-rodon carcharias... In alcuni casi, ad esempio nello Scyliorhinus, “il ma-schio si pone ad anello attorno alla femmina trattenendola molto stret-tamente al punto di produrle delle lacerazioni e fa penetrare…”2; fer-miamoci qui. Gli oceani ci offrono altri spinti spunti: lo sappiamo tutti dalla storia dell’apina e del fiorellino per fare sesso - a meno che non sia virtuale od onanismo - di solito, bisogna essere in almeno due elementi; essere poi di sesso opposto aiuta; almeno a fini procreativi aiuta. Il problema è che il mare è grande, veramente grande; certe volte tro-vare la tua lei è difficile, molto difficile… pensate poi se avete avuto la sfiga nera di vivere nelle zone abissali dove non si vede letteral-mente una fava! La fortuna, si sa, è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo,

oltre a non vedercivisi un tubo, siete in pochi, ma veramente pochi: della serie che nelle specie più comuni la densità delle femmine è minore di un individuo per miglio cubico… che fare? Per trovare una donna in que-ste condizioni dovreste avere i su-persensi di supes3… la realtà non è un film e la supervista non c’è: che fare? Semplice: una volta che avete trovato la vostra lei (e lì un po’ di trucchi ci sono) non la mollate più!!! Nei ceratiodei, ad esempio il Lio-phyryne agryesca, il maschio - per la gioia di Papa Benedetto XVI e di Don Ruini - si unisce alla femmina in maniera permanente che più perma-nente non si può: “Quando un ma-schio trova una femmina morde le sue carni e vi si attacca saldamente. Un maschio rimane attaccato alla femmina per tutta la vita e in questo stato da parassita cresce, mentre i suoi testicoli maturano. – avete presente quell’essere mitologico con il corpo da uomo e la testa di c…o?4 - La monogamia regna in quest’accop-piamento… Da umani consideriamo questo stile di vita bizzarro…”5 e mi fermo qui, suvvia, non fatemi dire… E i delfini? Meglio starne alla larga… quelli alle femmine je menano… eh sì la società dei cetacei è iperviolen-ta: in alcune specie capita che due maschi sequestrino letteralmente una femmina e se la strumpallazzino per benino per più giorni fino a quando si sia sicuri che sia rimasta

Lo sapevo, lo sapevo: per aumentare la lettura di questo giornalucolo sono stato obbligato a scrivere un pezzo sul sesso che, come i “veri giornalisti” insegnano, tira sempre, soprattutto se siamo all’inizio di una torrida estate…. Non è ancora il momento di mastur-barsi - vi piacerebbe eh? - viziosi, guardoni, voyeuristi, ma di leggere… L’uomo, il masculo, soprattutto se d’italica razza (in questo non vi è alcuna differenza con i celoduristi padani…) ha sempre avuto un certo “orgoglio” nelle sue prestazioni, ma sarà poi vero? Sarà così corretto paragonarsi ad un toro o ad un goril-la? Sfatiamo subito un mito: madre natura ha dotato l’essere umano di un “coso” di notevoli dimensioni in rapporto al volume medio del nostro corpo; se fossimo grandi e grossi come un toro o un gorilla, il nostro salsicciotto sarebbe molto più grosso di quello degli altri mammiferi…, in ogni caso, cari i miei machi, non tirate un sospiro di sollievo: averlo/li grosso/i aiuta nella scelta del par-tner, ma questa è un'altra storia. Che dire, invece, del detto "trombare come ricci!" Sara forse sesso spinoso? Perché non trombare

incinta... e poi? Bè… poi son c***i della lei!! I golden boys finita la copula lasciano il campo… E l’amico che c’entra? Beh, quello c’entra, almeno nel senso che sequestrare un delfino non è proprio facile, bisogna guardarlo 24 ore su 24 il che significa che non hai mai un momento per andare a mangiare, per fumartene una dopo l’amplesso, etc. etc… in due si fanno i turni no? E quando l’altro non guarda anche il compare di merende una bella ripassata vuoi che non gliela dia, visto che c’entra-va? Visti i precedenti c’è qualcuno che ha pensato bene che forse è meglio fare da tutto da soli: Serranus scri-ba, e Serranus hepatus, ad esempio, sono ermafroditi; il secondo, poi, è un ermafrodita sincrona nel senso che “le gonadi maschili e femminili vengono a maturazione contempora-neamente, ma vengono emesse attraverso due condotti separati”6. Non male vero? Nella vita però si può fare qualcosa di più riprovevole, cioè provare sia ad infilare il popparuolo sia a farsi infilzare da un bello spie-dino… Ad un certo punto si cambia sesso!!! E qui l’inferno non ve lo leva nessuno, nemmeno 10 anni di giacu-latorie con Bondi: “tutte le murene -ad esempio- nascono maschi per poi diventare femmine”7. Qualcuno/a, già che c’è, ne approfitta per fare un bel defilé: “La murena a nastro, Rhinomuraena quaesita, da giovane

è scura, quando crescerà diventerà blu. Poi si trasformerà in una femmi-na e prenderà un colore giallo oro. Dopo essersi riprodotta diventerà viola, e in capo a un mese circa morirà”8. Se lo meritava proprio, svergognata, dopo tutta ‘sta vita sregolata... Cari i miei pipparuoli spero ne abbia-te avuto a sufficienza per satollare i vostri più sordidi e biechi istinti…adesso sì che potete andare a toc-carvi e a peccare Lo scrivente si scusa, doverosamen-te, con tutti gli autori citati, ma tutto questo è da imputarsi ad un eccesso di gatorade al luppolo… ritorneremo quando meno ve l’a-spettate con “le dimensioni conta-no”… 1. Heiser, Janis, Pough, Zoologia dei Vertebrati, Casa Editrice Ambrosiana, pag. 204. 2. Pirino, Usai, Squali Guida alle specie del mediterraneo, EDAI, pag. 33. 3. Superman per chi non pratica DC Co-mics. 4. Santa Maradona, il film, se non l’avete visto prima, lo guardate e poi leggete l’articolo… 5. Heiser, Janis, Pough, Zoologia dei Vertebrati, Casa Editrice Ambrosiana, pag. 251. 6. Trainito, L’ambiente marino della Sardegna, vol. I Il Maestrale, pag. 182. 7. Angela, Recchi, Mostri Marini, Mondato-ri, pag. 73. 8. Angela; Recchi, Mostri Marini, Mondato-ri, pag. 84.

Sesso bestiale di Doc. Natural

Ce l’avevi davvero messa tutta. Mi hai stupito: volevi arrivare là dove nessuno era mai giunto prima, e ce l’hai fatta! Purtroppo era chiuso per ferie. Ma, se uno crede in quello che fa, sbagliare rimane comunque una questione di epoca. Di tempo. E proprio di tempo avrai bisogno quest’estate, tempo per te. Quindi chiudi l’inverno nello sgabuzzino e getta via la chiave. Prima magari ricordati di tirar fuori una scopa, perché ci saranno delle pulizie da fare. Proprio così. Quelli estivi saranno mesi di pulizia. Pulizia dell’animo, s’intende. Quindi potresti anche tirar via le dita dal naso, sai?

Basalto Chi comincia presto finisce presto. Ma di chi finisce presto si dice che non ha neppure cominciato. Cara piantina, al giorno d’oggi c’è una specie di nebbia con-fusa di valori nella quale orientarsi, e prima o poi persi-no i tuoi punti fermi, tipo l’impossibilità dell’Inter di vincere il campionato, ti tradiranno. Sta a te rallegrarti perché ci sarà sempre una prima volta o spaventarti per lo “sbilanciamento” in cui sei costretta a vivere. Quando maggio sarà alle porte, la tua ragazza in camera da letto e suo padre sull’uscio capirai che non si può lasciare tutto al caso. E i mesi successivi non saranno facili. I diserbanti delle occasioni perse non avranno pietà di te. Sarà in quel momento che dovrai farti torna-re in mente le mie parole e “vivere lo sbilanciamento”, cavalcarlo. Ma attenta al sottovaso.

Pianta carnivora

Centro di calcoloCentro di calcolo

Centro di calcolo. Credevate che ci fossimo dimenticati la casella “Centro di calcolo”, vero? Non avremmo mai commesso un errore così grossolano! Tuttavia, per rendere più divertente il gioco invece di una casella abbiamo creato un “bug”, un errore logico, all’interno. Trovatelo, mandateci la soluzione a [email protected] e potrete vincere una fantastica maglietta di Inchiostro!

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Il giornale degli universitari

rando una moda) vogliono il cane della tv, non sapendo però l’im-pegno che realmente comporta. Infatti questo “piccolo” e “insignificante” aspetto spetta ai genitori che in teoria dovrebbero avere un minimo di “sale in zuc-ca” in più dei loro innocenti bim-bi... ma purtroppo non è sempre così. Correva l’anno 1996 e per quel Natale era uscito “La carica dei 101”, un simpatico cartone della Disney che narra le vicende di una cucciolata di Dalmata. Sapete cosa è successo? Tutti i bambini hanno voluto come rega-lo di Natale un “cucciolo” del cartone e i loro furbissimi genitori li hanno accontentati senza maga-ri documentarsi e pensare non solo alla felicità dei “loro” cuc-cioli ma anche a quella dei cani. Avvenimento curioso dell’estate successiva, che testimonia ancora una volta il fatto che siamo sem-pre soggetti alle mode del mo-mento, è il manifestarsi di nume-rosi abbandoni di cani tra cui numerosi (ma dai!) Dalmata. Det-to questo io vorrei che tutte le persone che quest’anno per Nata-le hanno regalato un cucciolo ai propri bimbi non li abbandonasse-ro sulle autostrade delle vacanze, ma li portassero con loro. Non dico di rinunciare alle vacanze (sarebbe troppo per alcuni), ma di combinare le esigenze di ogni elemento della famiglia, compresi quelli pelosi, e partire tutti insie-me. Non è poi così difficile. Se proprio non c’è la possibilità di portare in vacanza bubu ci si può rivolgere alle pensioni per anima-li; accertandosi sempre prima delle condizioni dei locali e del-l’impressione che vi fa la persona responsabile. Il mio consiglio è comunque quello di una vacanza a sei zampe: la sensazione che si prova nel correre sulla spiaggia, o per i boschi insieme al proprio cane è indescrivibile, oltre che divertente. Mettetevi allora una mano sulla coscienza e pensate anche ai vostri animali preferiti oltre che alle magliette, ok? Buone vacanze a tutti!

L’estate è tempo di viaggi, di veri e propri cambi di casa a volte, vero? E tutti facciamo attenzione a non dimenticare in città la no-stra maglietta preferita e tutti i nostri cd, perchè vogliamo avere tutti le cose a noi care che ci facciano sentire come a casa, giusto? Allora mi spiegate come mai c’è sempre una parte di que-gli affetti (che per molte “persone” non sono tali) che ogni singolo anno il giorno della par-tenza viene “sbadatamente di-menticato” sulle autostrade? Mi sto riferendo ai cani, così come ai tutti gli altri animali domestici che all’arrivo dell’estate vengono dimenticati, come magliette o calzini. Questi esseri spregevoli, comprato il biglietto o prenotato l’albergo, non si interessano se le strutture scelte accettano o meno gli animali, “pensando” che se ce ne fosse l’evenienza sarebbe mol-to più facile lasciare il cane su una bella strada isolata e sotto il sole!! Il motivo per cui le persone prendono i cani è per sentirsi meno soli (come accade a volte per le persone anziane), per pet-

terapy se in casa c’è un bambino disabile, o ancora perchè non riescono a stare senza quella palla di pelo che è sempre vicino a te in ogni cosa che fai o non fai (e questo è decisamente il mio caso). Invece per un’altra catego-ria di gente il cane si prende per-chè fa figo passeggiare in centro con lui o perchè i bambini veden-do un cartone o una pubblicità (ad esempio Infostrada aveva utilizzato il Border Collie campio-ne di agility Sun Shonik, inaugu-

gio è stato totalmente superato, mentre quello relativo all'interven-to in Parlamento del Ministro della giustizia sui programmi relativi all'amministrazione della giustizia lo è stato solo parzialmente. Due questioni rimangono, invece, per intero irrisolte: quella dei po-teri di cui è stato svuotato il Consi-glio Superiore della Magistratura, e che gli sono conferiti in base all'ar-ticolo 105 della Costituzione, e quella che riguarda la netta sepa-razione tra il potere giudiziario e quello politico, sia nella sua funzio-ne esecutiva che legislativa. Purtroppo si è effettuato un picco-lo ritocco formale al testo in quan-to la norma rimane così come è stata scritta; Questa legge continua ad essere quella congerie disordi-nata e farraginosa di indicazioni che imprigionano il governo del-l'amministrazione giudiziaria attra-verso una sarabanda di percentuali fissate per indicare chi può essere promosso in una casella o nell'al-tra. Ma soprattutto permangono gli elementi di fondo. Questa legge tocca il Consiglio superiore della magistratura e lo svuota dall'inter-no, lasciandone solo la buccia e-sterna; infatti, l'attività relativa a promozioni, o di indirizzo delle carriere dei magistrati o di asse-gnazione di incarichi direttivi viene mediata da agenzie esterne al Consiglio stesso, il quale si limita in molti casi a ratificare decisioni prese al suo esterno. Rimane, al-

tresì, il problema di un Ministro che può interferire sulle nomine relative all'assegnazione degli inca-richi direttivi. Al riguardo, credo che sia doveroso ricordare che un Parlamento non può arrogarsi il diritto di nominare i responsabili degli uffici giudiziari o di contra-stare la nomina di responsabili degli stessi. Sorge il “sospetto” che la ragione più autentica di questo pastrocchio è assicurare al potere esecutivo l’opportunità di condizio-nare le toghe, di attrarre il loro lavoro nell’area di influenza politi-ca. Il disegno è fare, di una magi-stratura autonoma e indipendente, una piramide gerarchizzata, come quando la Costituzione italiana nemmeno c´era. Un´organizzazio-ne molto verticistica permette di essere facilmente governata se si controllano i meccanismi di promo-zione dei capi degli uffici giudizia-ri. L´autogoverno della magistratu-ra ne risulta disintegrato e, con esso, una delle garanzie su cui si fondano l´autonomia e l´indi-pendenza della stessa magistratu-ra. Il governo vuole in futuro deci-dere chi governerà uffici giudiziari organizzati come una burocrazia statale. In questo quadro lo stru-mento dello “sciopero” può susci-tare perplessità, ma sul piano del merito è comprensibile che i magi-strati protestino, a tutela del ruolo loro assegnato dalla Costituzione.

IL QUARTO sciopero proclamato dalla magistratura italiana in que-sta legislatura è un grido d´allarme al Parlamento; è l´invocazione a fermarsi finché ce n´è il tempo. Non si discute che spetti al potere legislativo fare le leggi. Non è in discussione che il Parlamento possa riformare l´ordinamento giudizia-rio. Il potere legislativo non è però senza limiti, ma trova un suo con-trappeso nei confini tracciati dalla Costituzione. Il timore che dei rilievi del capo dello Stato fosse data un´interpretazione riduttiva e minimalista purtroppo è risultato fondato. I richiami di Ciampi sono stati elusi. Se fossero stati presi nella dovuta considerazione l’inte-ra riforma avrebbe dovuto essere rivisitata così da eliminare quella diffusa incostituzionalità dell’im-pianto che da più parti è stato denunciato e di cui c’era già trac-cia nello stesso parere dato dal Csm.Il Presidente della Repubblica ha rinviato il provvedimento al Parlamento indicando quattro punti di incostituzionalità palese e anche un problema di "fattura" della leg-ge, di coerenza tra il modo in cui la legge è predisposta e i principi che devono sorreggere il nostro ordina-mento e le nostre funzioni parla-mentari. Le ragioni per le quali il Presidente della Repubblica ha rinviato alle Camere questo disegno di legge sono in minima parte superate. Uno, quello relativo al monitorag-

verso il loro esempio, a buttarci alla scoperta che la vita è una avventura. Ma per fare questa scoperta occorre essere avven-turieri, desiderosi di imparare e di capire, di affrontare lo stu-dio, il rapporto con gli amici e con i nostri professori senza censurare nulla di noi stessi. Vedi … questo non si chiama moralismo, come tu l’hai defini-to, ma amicizia. Che razza di amico sarei io per te e per la tua vita se non ti aiutassi in quello che tu hai da fare, in quello che di più concreto hai da fare? Non ti dico cosa devi fare, perché tu lo sai meglio di me, ma ti aiuto all’andare a fondo di tutto. Il moralismo detta una regola da seguire per un particolare della vita , la vera amicizia invece abbraccia tutto te stesso, e non credere che siano amici quelli che di fronte a ciò che desideri ti dico-no: “non pensarci, passerà”.

3. Questa per me è la questione più urgente della vita: trovare qualcuno che mi aiuti, mi so-stenga nei miei desideri, e la cui unica preoccupazione sia quella di indicare qualcosa che gia c’è, che è gia possibile per me, non qualcuno che cerchi di aggiungere qualcosa alla mia vita, un idea o un’opinione. E di questo, se siamo un minimo sinceri con noi stessi, abbiamo bisogno tutti.

Ci terrei a precisare alcune cose in merito all’articolo “Italia usa e getta” di Nicola Cocco, apparso sul recente numero di Inchiostro. 1. Innanzitutto il mio non voleva

essere un articolo “politico”, e penso che ad un attento lettore questo particolare non sia sfug-gito. Dico questo perché credo che per me e te, studenti in università, il problema reale della vita, non coincida con una presa di posizione politica, an-che se questa è senza ombra di dubbio fondamentale perché che lo vogliamo o no la politica entra prima o poi nella nostra vita. Il vero problema per uno studente in Università è lo stu-dio, l’affronto della realtà tutta intera, senza che nulla rimanga tagliato fuori, alla scoperta di un ideale unico che valga per tutto e che sia “giocabile” in tutto. Se poi vogliamo parlare di guerra e america, di Berlusconi e D’Alema facciamolo pure, ne sarei ben contento, ma credo ci sia qualcosa di più urgente di questo, per noi.

2. Tu dici che la società non ha bisogno di eroi che ci dicano “cosa dobbiamo fare”. Sono d’accordo con te, ma aggiungo solo questo: la mia e la tua vita hanno bisogno di gente che ci aiuti, anche perché non credo che tutto quello che tu sai e le cose che tu dici vengano dalla tua testa, sicuramente la hai imparate da qualcuno. Abbiamo bisogno di gente che ci aiuti non a parole, ma con la vita, attra-

differenza de La Stampa, dispone-va almeno di un corrispondente stabile a Parigi). Ciononostante, anche il quotidiano romano, (N.d.A. La Repubblica) riportava solo una parte delle opi-nioni in favore del “Non” uscito vincitore alla fine di quella lunga domenica maggenga. La Francia, e in generale tutta l’opinione pubblica nazionale, erano in gran parte scosse e per-corse da forti e convincenti argo-mentazioni socialiste (e anche più radicali, vedi l’influenza esercitata dai tre partiti dell’extreme gauche ). Non è questa la sede appropriata per approfondire le tesi sostenute dal “no” di sinistra in favore di “un’Europa sociale” e di “un’altra Europa” --questi gli slogan rivendi-cati--. Fatto sta che molti francesi ci cre-devano davvero. Nonostante un’a-cerrima e dichiarata presa di posi-zione in favore del “sì” da parte di tutti i mass – media nazionali, quindici milioni di cittadini si sono ribellati. Il potere del diniègo francese ha rappresentato, alla luce dei fatti, una perdita importante, inedita nella breve storia europea. Ma la Francia, terra di nobili Rivoluzioni, è stata, per il momento, l’unico sano focolaio di vero e accanito dibattito costituzionale. Che poi tanti, troppi francesi, no-nostante gli innumerevoli e ripetuti inviti dello stesso Presidente della Repubblica Chirac (detto Chichi) abbiano confuso “l’enjeu européen avec celui de la politique intérieu-

re” (la posta in gioco -la ratifica della Costituzione europea- con i problemi di politica interna, N.d.A), questo, l’ammetto, è gra-ve; ma d’altronde, è il “rischio” del libero pensare, la sana pianta di ogni vera democrazia. Persino noi erasmus, anche se studenti forestieri in una terra non natia, avevamo imparato a discernere la questione europea dall’ex governo en place (quello di M. Raffarin). Tutti quanti ci potevano facilmente arrivare. Tanti, ben informati e bombardati di dibattiti hanno scelto cosciente-mente; e hanno scelto no. Un’ultima battuta nei confronti del citato euro. Almeno nessuno, in terra francese, si è sognato di invo-care un auspicato ritorno al fran-co…

Caro Alberto, rispondo volentieri al tuo articolo pieno di fervore euro-peista (ultimo numero di Inchio-stro, n° 20, 10 giugno 2005). E’ bello vedere che qualche giova-ne, oggigiorno, s’interessa d’Euro-pa. La questione mi tocca da vicino. Da poco di ritorno da un meraviglioso Erasmus francese, leggo con passio-ne gli articoli, le opinioni e le ri-flessioni nei confronti di questa seconda patria che mi ha accolto un anno intero. Permettimi però di combattere verbalmente quella che trovo una grossolana imprecisione. Non è facile -à mon avis- giudicare senza aver vissuto la realtà di una situazione. So bene che potresti facilmente obiettare –anche a ra-gione- che nessuno possiede ancora il dono dell’ubiquità, ragion per la quale, per informarsi della realtà/attualità di un altro paese, esclu-dendo la possibilità di viaggiare in continuazione, non ci rimane che la TV satellitare o la presse écrite. Quest’anno, tra le varie cose, ho imparato a diffidare della stampa. Come la Francia si è poco curata, (in realtà quasi per nulla) del go-verno Berlusconi Bis, l’Italia riceve-va opinioni faziose quando parlava dei delicati temi che toccavano la rubrica esteri, e, nella fattispecie, quella francese in rapporto alla ratificazione di una “costituzione per l’Europa”. Riguardo alla questione francese, il Quotidiano La Stampa copiava, abbreviandoli, gli articoli de La Repubblica –non ti allibire, ti assi-curo, è vero! (La Repubblica, a

In difesa della Francia del “non” di Chiara Mazzone

Precisazioni di Luca Speziale

Sciopero dei magistrati: protesta comprensibile? a cura del Circolo Pavese di Libertà e Giustizia

Vacanze a sei zampe di Carlotta Campanini

Concorso

CELEBRI FACOLTÀ

Prendi una frase dalla poesia, dalla prosa, dalla fiction e falla tua, correggila, emendala... (Guarda gli esempi in giro per il giornale) In palio 9 lettori mp3. Per informazioni visita il sito internet http://inchiostro.unipv.it

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Porti la tazza dell’Università di Makerere allo Shop Up e ti regalano la tazza dell’Università di Pavia. E te ne vai anche avanti di due caselle.

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Giurisprudenza. Per un errore giudiziario tutti i tuoi esami sono stati annullati. Ricomincia il gioco da capo.

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Segreteria studenti. Ti metti in coda. Da ora in avanti il tuo gioco si svolge solamente nel circuito di caselle soprastante (segui la freccia) finché non capiti sulla casella “È il tuo turno”, nel qual caso vai alla 22.

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Isu. Vinci una borsa di studio e vai avanti di tre caselle, ma nell’attesa salti un turno.

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Scienze politiche. Vai avanti di una casella.

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Il troppo studio ti ha Pesato? Decidi di darti alla politica con Azione Universitaria ma una Velo di nebbia ti coglie in un gelido inverno: fermo 2 turni.

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Makerere University (Uganda). Non accettano laureati italiani, ritorni al “via” con le pive nel sacco. devi ricominciare tutto a questo punto, perso per perso ti iscrivi a Scienze del Fiore e del Verde.

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Economia. Ieri sono andato a fare la spesa: ho comprato dieci matite del costo di 0,21 Euro e una penna del costo di 1,95 Euro. Ho pagato con una banconota da 10 Euro e si sono dimenticati di darmi il resto.

La tua costellazione è formata da una sola stella nana, per giunta nera. Ogni marzo i pesci cercano d’affogarti, tanto che, al momento degli oroscopi, manco gli astro-logi cinesi si ricordano di te. Quella volta i giapponesi hanno acquistato i diritti per “I cavalieri dello Zodiaco” da tutti gli altri segni, e si sono dimenticati di te. Ma tu hai le spalle larghe, delle spalle da fornaio, e sei ancora qui. Questa forza ti permetterà di trascinarti dietro l’estate 2005 senza grossi sforzi. Giovane è colui che non sa ancora d’essere stato un cretino. Quindi cerca di non precorrere i tempi. Non comportarti come se sapessi d’essere una cretina. In cima alla montagna anche i nani diventano giganti. (E poi vuoi mettere la vista che si gode da lassù? E sai quant’è basso il mutuo?).

Nano i mesi passati non sono stati facili. Hai giocato le tue carte, e solo adesso ti sei accorto che la tua scopa non valeva granchè in una partita a poker. Giugno ti permetterà di cambiare le carte in tavola, ma è probabile che tu finisca anche col cambiare gioco. Ben conscio che le vie del signore sono infinite, ma la segna-letica lascia a desiderare. (Sei sempre stato uno che si complicava la vita: quando ti dissero che le cicogne portavano i bambini, ti chiedesti chi portava la cico-gne.)

Procione

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candidato il prof. Velo. L’accor-do fu criticato moltissimo da quasi tutte le componenti uni-versitarie: troppo diversi i pro-grammi e le personalità per reggere, per essere credibile. Il voto dell’8 giugno, infatti, ha premiato il prof. Stella, che con 549 voti contro i 417 del prof. Velo, sarà il magnifico rettore per il quadriennio 2005-2009. Un fattore degno di nota è che 4 associazioni studentesche su 6(studenti indipendenti non vota-va per il rettore) hanno votato più o meno compatte per il prof. Stella partecipando attiva-mente alla sua elezione: mentre Ateneo Studenti, Carta Bianca, Coordinamento per il diritto allo studio-UDU e Relata Ferunt votavano per il magnifico fisico, Azione Universitaria si schierava a favore del prof. Velo. Che rettore sarà? Cosa cambie-rà? Cambierà qualcosa? Cambie-rà tutto per non cambiare nien-te? Ci sarà una di quelle rivolu-zioni che non fanno male, tipi-che negli italici atenei? Ahimé non abbiamo risposte a queste domande, certo è che la speranza e l’attesa sono forti, certo è che il prof. Stella racco-glierà sulle sue spalle un’eredi-

tà difficile e pesante. Se son rose fioriranno, se son more moriranno. Può forse essere di buon auspicio ricordare che άγγελος in altre parole Angelo in greco significa nunzio, amba-sciatore… chi annunzia una Stel-la non può che iniziare sotto i migliori auspici… in fondo come dicevano gli antichi romani no-men omen…

Come veri gentiluomini ritornia-mo a parlare di fortuna; forse due, forse tre numeri addietro Nicola, ritornato nella redazio-ne d’Inchiostro, aveva intervi-stato i “magnifici quattro”, cioè i quattro docenti candidati alla massima carica d’ateneo… ov-viamente ci sono state le ele-zioni; ben due turni: il 31 mag-gio il primo e l’8 giugno il se-condo. Com’è andata a finire? Beh, al primo turno su 1237 aventi di-ritto votarono 969 persone e il prof. Stella raggiunse 397 voti, superando così, di circa 140 voti, il prof. Velo, che raggiun-geva le 257 preferenze; terzo il prof. Caccialanza, fermatosi a quota 151, e, buon ultimo, il prof. Frigo che si fermava a 131. Una trentina i voti dispersi tra schede bianche e nulle. Lo spoglio non era ancora concluso che già la morbida macchina si rimetteva in moto: correvano voci, smentite nel giro di una notte di alleanze, di desistenze passive, di convergenze paralle-le… Il 6 giugno si calano gli assi: i proff. Velo, Caccialanza e Frigo raggiungono un accordo elettorale e gli ultimi due si ritirano indicando come loro

Inchiostro aderisce alla protesta dei Medici Specializzandi contro l’aumento indiscriminato delle tasse (circa il 50% nei prossimi quattro anni). Vi invita a lasciare un messaggio di solidarietà sul sito d e l g i o r n a l e ( h t t p : / /inchiostro.unipv.it).

ORE 18.00 Arrivo dei Laureati e del Pubblico ORE 19.00 Inizio della cerimonia Ingresso del Corteo Accademico “Gaudeamus igitur” - Corale Valla Inno nazionale ORE 19.15 Saluto del Magnifico Rettore Prof. Roberto Schmid ORE 19.30 Discorso dell’Alunna Dr.ssa Gio-vanna Bertazzoni – Director Dipartimento di Arte Impressionista e Moderna – Christie’s Londra ORE 19.45 Saluto ai Laureati dell’Anno acca-demico 2003-2004 e ai Laureati che festeggiano i 50 anni di Laurea. Consegna dei diplomi ai Laureati con lode Ordine delle Facoltà (per antichità di istituzione): Giurisprudenza, Lettere, Medicina e Chirurgia, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Scienze Politiche, Far-macia, Economia, Ingegneria, Musi-cologia, e Lauree Interfacoltà. ORE 20.45 Consegna dei Premi Premio Cariplo per il miglior Laureato di ogni Facoltà Premio Maria Corti Premio Domenico Dotti Premi Federmanager Premi Lions Club ORE 21.00 Uscita del Corteo Accademico ORE 21.15 Rinfresco nei cortili dell’Università

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Forse non tutti sanno che da 15 anni ormai a Pavia la laurea non termina il giorno della discussione… no, niente paura, non vi dovete ripresentare un’altra volta a ridi-scutere, non vi aspetta un ultimo esame a sorpresa, ma la festa del laureato! Tutti gli anni, a luglio, negli storici cortili dell’Ateneo, il Magnifico Rettore premia i migliori studenti in una simpatica festa che si conclude con un ricco buffet. Inchiostro ha intervistato per voi lo speaker storico dell’evento, il prof. Giorgio Guizzetti. Inchiostro: può raccontarci com’è nata l’idea di quest’evento? Prof. Guizzetti: l’idea l’ha avuta quindici anni fa il Rettore Roberto Schmid, che si è manifestamente ispirato a quanto avviene in tutto il mondo nelle Università di grande tradizione. Pavia, Università di eccellenza per la ricerca e per la didattica, ha una terza caratteristi-ca che la contraddistingue, come poche altre, nel sistema universita-rio italiano: è un’Università di tipo residenziale, con una stretta inte-razione fra ISU, CUS, Collegi storici, Enti e Istituzioni locali, cioè Pavia è città universitaria. Se compiere i propri studi a Pavia stabilisce un legame affettivo con l’Università e la Città, è giusto che la conclusio-ne degli studi sia celebrata con solennità, alla presenza delle auto-rità accademiche e cittadine, oltre che dei familiari, e che venga of-ferta ai laureati l’occasione di ri-trovarsi tra loro e con i loro docen-ti. Inchiostro: in questi 15 anni ci sono stati cambiamenti sostanziali o il formato è rimasto lo stesso? Il formato è rimasto essenzialmente lo stesso, a parte alcune varianti tecniche, ad esempio lo spostamen-to della cerimonia dal Palazzetto del CUS al Cortile Teresiano, nono-stante i rischi di temporali estivi (le uniche due volte in cui è piovuto, il Rettore si aggirava incavolatissimo dicendo che era presente un noto menagramo). Quest’anno ci saranno due novità: la prima è che verranno festeggiati e applauditi collettiva-mente tutti i laureati che parteci-pano alla Cerimonia ma che non ritirano il diploma con lode; la seconda è che saranno ospiti d’ono-re della giornata gli ex-alunni lau-reati da almeno 50 anni. Questa iniziativa si collega con le attività della neonata Associazione Alunni dell’Università di Pavia, che vuole rinverdire i fasti dell’analoga asso-

ciazione fondata a metà degli anni Sessanta da Vittorio Beonio Broc-chieri e da un gruppo di ex-allievi. Devo anche sottolineare che il suc-cesso crescente della Giornata del Laureato, unica finora in Italia, e la sua fama hanno spinto altre Univer-sità a pensare di istituirla anche l o r o e a m a n d a re d e g l i “osservatori”. I: ricorda qualche momento parti-colarmente esilarante? Qualcuno di quei momenti che si possono raccontare solo molti anni dopo? G: è stato divertente, e molto sim-patico, lo studente di colore che si è prestato a fare il “vu’ cumprà”, sottoponendo all’ex-allievo Ospite d’onore della giornata, Toni Belloni (Direttore della Louis Vuitton), articoli vari perché riconoscesse quelli autentici dai falsi. Durante il successivo rinfresco due signore, che avevano contribuito a racco-gliere la “mercanzia”, si mostrava-no molto seccate perchè i loro articoli, ricevuti in regalo con gran pompa, erano stati dichiarati taroc-cati. E’ stato poi uno scoop l’anno scorso l’ingresso dell’Ospite Gio-vanna Mazzocchi (Presidente dell’Editoriale Domus, che tra l’al-tro pubblica Quattroruote) su una Isotta Fraschini del 1929, apparte-nente al Museo di Quattroruote. I: qual è l’ex studente che ricorda più volentieri? Quello più alla mano? G: per quanto riguarda l’eccellen-za, ricordo una laureata con lode in ingegneria (anche molto carina), che oltre ad avere vinto il premio CARIPLO per le migliori votazioni della sua Facoltà, aveva anche vinto due premi nazionali, di cui

uno consegnato a Roma dal Presi-dente Ciampi. Ricordo con simpatia due o tre laureati ultrasessantenni, che erano alla seconda laurea; il militare che, non avendo ottenuto una licenza per l’occasione, aveva sfruttato al secondo la libera uscita ed era scappato non appena ritirato il diploma; due laureati vincitori ex-equo del premio CARIPLO per Economia: stessa media, stessa seduta di laurea e stessa… scelta di vita, in quanto erano marito e mo-glie. Direi che gli studenti sono quasi tutti alla mano, almeno quan-do vengono trattati nello stesso modo dai docenti. Semmai, vorrei evidenziare lo spirito di protagoni-smo di qualche ragazza in “alta uniforme”, che ritarda la salita sul palco per poter “sfilare” da sola. I: nel 2006 la giornata del laurea-to sarà presenziata per la prima volta da un nuovo rettore il prof. Angiolino Stella; si prevedono cambiamenti? G: Il prof. Stella, che pure conosce bene la Giornata del Laureato per avervi presenziato diverse volte (anche in qualità di padre), credo non abbia avuto ancora il tempo di pensare alla manifestazione, consi-derato tutti i problemi che dovrà affrontare. Sono certo però che sarà presente anche a questa edi-zione del 2005: sarà l’occasione per chiedergli a caldo un parere. Perso-nalmente auspicherei una maggiore partecipazione dei docenti e pense-rei, anche se mi rendo perfetta-mente conto delle difficoltà di spazio, di tempo e logistiche, a un formato che permettesse di conse-gnare i diplomi a tutti i laureati.

Giornata del Laureato: intervista allo speaker di Marzio Remus

Un momento della Giornata del Laureato dello scorso anno

Nomen omen - Stella il nuovo rettore di Marzio Remus

Programma della Giornata del Laureato

Protesta dei Medici

Specializzandi

Con l'intervento del dottor Lucia-no Scala, Direttore generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali, la Biblioteca Digitale italiana e il Network Turismo Culturale, è stata inaugurata il 20 Maggio la nuova Mediateca. Non tutti si saranno ancora accorti dell'aper-tura di questo nuovo spazio tutto per noi studenti. Si trova al primo piano del Palazzo Centrale dell’U-niversità, di fianco alla Biblioteca Universitaria. I computer sono tanti, nuovissimi e molto veloci. Oltre che per la navigazione su Internet, la Sala Multimediale è stata concepita anche per darci la possibilità di consultare banche dati on-line e in rete locale, di accedere ai prodotti digitali della Biblioteca, di scrivere documenti o fogli di lavoro, di fare tesi e tesine, di utilizzare corsi e-learning e la videoconferenza, di vedere e/o ascoltare cd-rom e dvd, di controllare la propria e-mail (non solo quella ateneo.it) e di scansionare, stampare e salva-re dati su floppy, cd-rom o chiavi USB proprie. I floppy e i cd-rom sono anche acquistabili presso la Sala stessa. Ci sono alcune, po-che, regole di comportamento: tenere i cellulari silenziosi, non aprire siti vietati né alcun tipo di chat di Istant Messaging (come MSN o ICQ, per intenderci). Per accedere alla Mediateca basta aver compiuto sedici anni e avere un documento d’identità con foto. Per attivare una delle ventiquat-tro postazione di lavoro a disposi-zione basta inserire la apposita chiave USB, fornita all'ingresso, e digitare il PIN (che è 0000, quat-tro zeri). Al termine, invece, ba-sta semplicemente togliere la chiave USB, senza spegnere il computer. In un mondo ormai evoluto, anche l'Università si è dovuta adeguare. Anche perché ormai iscriversi agli esami, con-sultare la guida dello studente, saperne di più sull'Università sono tutte operazioni che si svol-gono esclusivamente su Internet. Da qui è nata la necessità di ave-re, anche all'interno dell'Ateneo, uno spazio in cui tutti possano avere un computer a disposizio-ne. Si sa, all’Università di Pavia sono iscritti molti ragazzi che provengono anche da lontano (Puglia, Calabria, ecc.), ed è so-prattutto a loro che serviva avere un luogo dedicato a Internet completamente gratuito, dopo la chiusura del PC Point alla Segre-teria Studenti. E poi bisogna rico-noscere che Internet al giorno d’oggi è fondamentale: l'immen-sità di questo strumento offre ai ragazzi, universitari e non, la possibilità di aumentare le pro-prie conoscenze, sia per uso pri-vato, sia per un uso scolastico.

New-library di Valentina Frezzato

Specializzandi in protesta a Pavia

Il neo-eletto Angiolino Stella

Appuntamento a “Porte Aperte” il 19 luglio