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    Progetto PON Ob. 3, IT 053, PO 007, Avviso 6/01, Fascicolo n 184:

    "Nuovi modelli di formazione continua per il settore agricolo,legati a nuove forme flessibili di lavoro e ai mutamentidell'organizzazione del lavoro"

    PERCORSO DIDATTICO:

    La gestione del territorio e delle risorse idriche

    ELEMENTO

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    SOMMARIO:

    SOMMARIO: ...........................................................................................................................2

    LEGENDA ICONE: ....................................................................................................................2

    INTRODUZIONE .......................................................................................................................3

    CAMPO DI APPLICAZIONE.........................................................................................................5

    CARATTERISTICHE DELLINGEGNERIA NATURALISTICA ............................................................... 12

    TESTDIAUTO-VALUTAZIONE......................................................................................17

    LARETEDEITUTOR .........................................................................................................18

    LEGENDA ICONE:

    Per agevolare la fruizione dei materiali, sono state inserite delle icone che stannoad indicare:

    : introduzioni e/o punti di passaggio tra gli argomenti dellelemento;: punti di attenzione e/o concetti particolarmente importanti e significativi;: termine dellelemento;

    : test di auto- valutazione.

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    LINGEGNERIA NATURALISTICA

    In Italia di ingegneria naturalistica si cominci a parlarne intorno alla fine del XIXsecolo, quando iniziarono a diffondersi in Europa le tecniche di gestione (manutenzione)forestale. Il principale fattore di successo era legato alla riduzione dei tempi direalizzazione delle opere di difesa del territorio e, allepoca, alla relativa economiapermessa dallutilizzo di materiali naturali, soprattutto se reperibili direttamente sul luogo diintervento. Queste caratteristiche, per un certo periodo, ne garantirono il successo e larapida diffusione, ma nel corso degli anni 50 del 900, quelli che erano stati i fattori disuccesso si trasformarono in ostacoli difficilmente superabili, facendo per certi aspettiregredire lutilizzo di tali tecniche.

    Per una sorta di paradosso della storia, comunque sempre degli anni 50 il primolibro dal titolo "Ingenieurbiologie" (Kruedener) inerente direttamente l'ingegnerianaturalistica, frutto di riflessioni sulle numerose applicazioni in Centro Europa a partire dal

    1948, grazie a vari autori, in particolare laustriaco H. M. Schiechtl.Negli ultimi anni, in Italia si registrato un ritorno dattenzione nei confronti

    dellingegneria naturalistica, legata in misura particolare alla maggiore attenzione neiconfronti delle soft technologies o, comunque, negli interventi meno invasivi rispetto allecaratteristiche degli ecosistemi.

    Tale ritorno di attenzione motivato anche dal fatto che lanalisi dei costi stessi vistain prospettiva e che, per interventi in determinate aree, le tecniche di ingegnerianaturalistica sono comunque in grado di generare sensibili economie di spesa.Passiamo quindi ad introdurre i concetti fondamentali di questa scienza, le caratteristichepeculiari ed i suoi campi di applicazione.

    INTRODUZIONE

    Con Ingegneria Naturalistica si fa riferimento allinsieme di quelle tecniche che,praticate per ridurre il rischio di erosione del terreno e per consolidare aree naturali, sonodeterminate dallutilizzo di:

    piante vive;

    parti di piante vive;

    combinazione di piante vive e/o parti di piante vive con materiali naturaliinertiartificiali biodegradabili;

    combinazione di piante vive e/o parti di piante vive con materiali naturaliinertiartificiali non biodegradabili.

    E importante considerare, ad esempio, che ogni opera di ingegneria naturalistica,proprio perch realizzata con materiali naturali, necessita di controlli e manutenzioneperiodica (sfalcio della copertura erbosa, potatura delle piante arboree, ecc), conoperazioni comportano un inevitabile incremento dei costi.

    LIngegneria Naturalistica, per quanto abbia una storia di lunga durata, pu comunqueessere annoverata nellambito delle nuove discipline tecnico-scientifiche, nate con unapproccio critico nei confronti delle hard technologies, ritenendo che lo sviluppo delletecnologie possa avere una natura progressivamente sempre pi invasiva, a meno di

    ripensarne alcuni presupposti di base.Come la bioarchitettura, lingegneria naturalistica frutto di ricerche in merito alle

    tecnologie appropriate, e persegue la logica, nuova, della tecnologia riparatrice,

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    prodotta dalla cultura del limite e del risparmio, ma anche dalla prospettivadellambientamento delle risorse ambientali, per lungo tempo considerate come beninon contestualizzati.

    LIngegneria Naturalistica dunque interdisciplinariet applicata, un ambito dellaconoscenza nel quale confluiscono una pluralit di saperi disciplinari tradizionali, e la cuicaratterizzazione pi significativa, come anticipato, data dallutilizzo di materialicostrut tivi vivi , da soli o in combinazione con materiali inerti, in genere per larealizzazione di sistemazioni a difesa del territorio.

    Fanno parte dellingegneria naturalistica anche alcune tecniche utilizzate per lesistemazioni idraulico-forestali, una tipologia di interventi basata sulle interrelazioni fradissesto idrogeologico, azione e controllo delle acque e relazioni con la vegetazione. In

    alcuni casi lefficacia della sistemazione a difesa del territorio pu essere garantitaesclusivamente dagli organismi viventi, mentre in altri casi indispensabile lazioneintegrata tra componenti vivi e inerti. In ogni caso nellingegneria naturalistica, lelemento vivente, vegetale, ad avere compiti funzionali veri e propri , come lastabilizzazione e il consolidamento del suolo, non limitandosi a rappresentare un elementoestetico in strutture inerti (Lachat B., Paltrinieri L., 1999).

    Al contrar io del l ingegneria tradizionale, in quella naturalist ica la funzione degli inerti soltanto quella di garantire la funzionalit dellopera (per esempio

    assicurano la stabilit del pendio o della sponda nel periodo critico della germinazione ogermogliazione e dello sviluppo radicale) per un periodo sufficiente alla completaaffermazione della vegetazione messa a dimora: in seguito, gli elementi strutturaliperdono di importanza (U.S.D.A., 1992).

    FOTO 1 - RIVESTIMENTO VEGETATIVO IN RETE METALLICA E GEOSTUOIA TRIDIMENSIONALE IN FASE DIREALIZZAZIONE FOTO R.TEL,IN MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO.

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    Il ruolo dellingegneria naturalistica in Toscana, cos come in altre Regioni italiane, stato valorizzato da una specifica direttiva regionale che ne privilegia limpiego nei lavori didifesa del suolo (Delibera del Consiglio Regionale della Toscana n. 155 del 20/05/1997,Direttive sui criteri progettuali per lattuazione degli interventi in materia di difesaidrogeologica).

    CAMPO DI APPLICAZIONE

    Lutilizzo delle tecniche dellIngegneria Naturalistica, in Italia, sta diffondendosisullintero territorio, dopo una prima affermazione nelle regioni alpine: un trendassolutamente positivo, in quanto questi interventi permettono spesso di risolveresituazioni di dissesto idrogeologico e, in generale di degrado ambientale, realizzandointerventi che contemporaneamente garantiscono la riqualificazione del territorio e unbasso impatto ambientale, ossia una piena considerazione degli aspetti ecologici,

    utilizzando al meglio le conoscenze botaniche, faunistiche e biologiche in generale.Gli interventi con tecniche di ingegneria naturalistica determinano un ridotto impatto

    sul territorio, anzi i molti casi possono apportare sensibili miglioramenti della qualitambientale. Inoltre, se razionalmente impiegate e correttamente progettate, le opere dibioingegneria consentono, se non sempre costi inferiori, senzaltro bilanci energetici pifavorevole rispetto alle tecniche tradizionali.

    FOTO 2-MESSA IN SICUREZZA DELLE SCARPATE PER IL RIPRISTINO DELLA PERCORRIBILIT DEI SENTIERI NEL PARCODEL VESUVIO. E USATO LEGNO DI CASTAGNO LOCALE (FOTO DISPONIBILE AL SITOHTTP://WWW.VESUVIOPARK.IT/PARCO/INTERVENTI.HTM).

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    Per avviare la comprensione precisa delle caratteristiche e delle potenzialitconnesse allingegneria naturalistica, importante individuare subito il campo diapplicazione, dato che tali tecniche rendono possibile intervenire in una pluralit di

    situazioni ambientali, le pi importanti delle quali possono essere cos sintetizzate:

    aree protette, interventi di consolidamento restauro di aree di particolare interesseculturale e paesaggistico.

    corsi dacqua: ad esempio attraverso azioni di consolidamento di spondesoggette ad erosione, o rinaturalizzazione, costruzione di briglie e pennelli,creazione di rampe di risalita per littiofauna;

    zone umide: realizzazione di ambienti idonei alla sosta e alla riproduzione deglianimali;

    coste marine e lacustri: consolidamento dei litorali soggetti ad erosione eassestamento delle dune sabbiose;

    versanti : consolidamento e inerbimento dei versanti; infrastrutture viarie e ferroviarie: costruzione, inerbimento e rinverdimento di

    scarpate e svincoli; realizzazione di barriere antirumore;

    cave: recupero ambientale di cave estrattive abbandonate;

    discariche: inerbimento e rinverdimento dei rilevati;

    FOTO 3-BRIGLIA IN LEGNAME E PIETRAME ALLINTERNO DEL PARCO DEL VESUVIO.FOTO DISPONIBILE AL SITOHTTP://WWW.VESUVIOPARK.IT/PARCO/INTERVENTI.HTM.

    Uno dei motivi alla base della crescente importanza rivestita dalle tecniche di Ingegnerianaturalistica sul territorio nazionale quindi da collegarsi anche alla nuova sensibilitsociale nei confronti delle aree di interesse naturalistico e paesaggistico, sensibilit che inItalia ha riscontri normativi ben definiti a partire dalla cosiddetta Legge Galasso (legge431/85), madre della normativa contemporaneasul la tutela delle aree protette.

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    Grazie a questa legge si superata la nozione di paesaggio come bellezzanaturale, dando piena realizzazione ai principi costituzionali di globalit e pianificazione.Con globalit da intendersi non tanto lampliamento del numero dei beni e delle localit

    tutelate da un punto di vista paesistico, quanto la tutela del territorio nella sua interezza,secondo tipologie paesistiche o morfologiche.In questo senso la Legge Galasso fa propria, per certi aspetti, la nozione di paesaggio

    dei geografi e degli storici, e sottolinea linterazione incessante tra territorio, ambiente ecomunit umana.

    FOTO 4-PARCO MONTANO,FONTE WWW.PMNEWS.IT/IMAGES

    Il paesaggio diventa in questottica qualcosa di vivo, che supera le merevalenze estetiche: acquista un valore socio- culturale ampio. Alla nuova concezione dipaesaggio si aggiunta lestensione della tutela a tutti i territori in possesso di determinatecaratteristiche, localizzative o morfologiche, e lampliamento della logica dellasalvaguardia anche alla dimensione biologica del territorio.

    Da questo punto di vista la componente paesistica considerata la precondizione deiprocessi di trasformazione del territorio e dei modi duso del territorio stesso, dando unsenso pi concreto al tema costituzionale della pianificazione, che qualcosa di diversodalla semplice tutela ai fini di musealizzare il territorio.

    La pianificazione, in questa prospettiva, persegue i seguenti obiettivi:

    identificazione: riconoscibilit dei caratteri del territorio, riferibili sia al paesaggionaturale che alle modificazioni antropiche;

    stabilit: connessione tra pianificazione paesistica ed ecologia, dove lattivitumana considerata fattore ecologico. Vengono individuati azioni ecomportamenti in grado di produrre una situazione di equilibrio stazionario,attraverso azioni programmatiche per indirizzare gli interventi, azioni dicoordinamento, per far convergere su obiettivi dordine paesistico le azioni

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    promosse da altri soggetti pubblici e privati, in grado di incidere sullassetto delterritorio;

    AREE PROTETTE DELLA REGIONE TOSCANA,MAPPA DISPONIBILE AL SITOWWW.RETE.TOSCANA.IT//PAGINE/AREEPROTETTE.HTM.

    Prime di giungere al nuovo Testo Unico in materia di beni culturali e ambientali, ilDecreto legislativo 490 dellot tobre 1999, c unaltra normativa di grande importanza, laLegge Quadro sulle Aree Protette, la 394/91, che insieme alla 431/85 costituisce labase di riferimento del Testo Unico del 1999.Nella 394/91 per la prima volta stata data una rilevanza autonoma allaconservazione e valorizzazione del patrimonio naturale del paese.

    La Legge non riguardava il paesaggio, ma solo le aree naturali protette ; introducevaper un concetto fondamentale: larea naturale non va confusa con un assettomeramente urbanistico del territorio.

    La Legge Quadro aveva anche il merito di confermare alcune tipologie di areaprotetta, aggiungendone di nuove (anche per effetto di deliberazioni successive delcomitato per le aree protette):

    parchi nazionali, dove determinante il concetto di ecosistema intatto oparzialmente alterato, nonch linteresse nazionale e internazionale;

    parchi regionali: rispetto ai precedenti si rimarca non il valore intrinseco

    dellambiente rispetto alluomo, ma la fruizione antropica;

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    riserve nazionali: dipendono dal valore intrinseco del bene da tutelare, e sirifanno alla conservazione della vita animale e vegetale in misura maggiorerispetto ai parchi nazionali;

    riserve regionali: dove limportanza delle specie, dellecosistema e della variet

    biologica hanno una rilevanza minore rispetto ai parchi nazionali; parco naturale in terregionale;

    zona umida di ri levanza internazionale;

    zone umide anche di rilevanza non internazionale.

    FOTO 5DETTAGLIO DI UNA SCARPATA IN EROSIONE

    Va inoltre sottolineata unaltra importante caratteristica del campo dapplicazionedelle tecniche di Ingegneria naturalistica, importante anche in ambiti diversi da quelli diparticolare pregio paesaggistico ed ambientale.

    Per le loro caratteristiche infatti, le tecniche di Ingegneria naturalistica sono anchequelle che meglio si prestano per interventi che devono aver luogo nelle localitremote e distanti dalla viabilit carrozzabile.Questa propriet legata al fatto che gli interventi di ingegneria naturalisticaconsentono di minimizzare i materiali di apporto esterno allarea di cantiere eimpiegano mezzi meccanici particolarmente adatti ad operare al di fuori da unaviabilit definita, come ad esempio lescavatore ragno e lelicottero.

    Gli interventi in localit remote e distanti dalla viabilit carrozzabile, comportanoevidentemente una forte incidenza di manodopera, in quanto molte lavorazioni sono

    effettuate completamente a mano: quindi lutilizzo in aree remote , anche per questoaspetto, efficiente, in quanto garantisce loperativit anche in assenza di cantieri strutturaticonvenzionalmente.

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    FOTO 6-RIPULITURA E LIVELLAMENTO DELLAREA DIUNA SCARPATA IN EROSIONE.

    FOTO 7-POSA DI UNA BIOSTUOIA NELLINTERVENTOANTIEROSIVO PER UNA SCARPATA.

    FOTO 8-SEMINA CON MISCUGLIO PERELIMINARE LEROSIONE SUPERFICIALE DIUNA SCARPATA CON TERRENO SABBIOSO.

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    Pertanto ambiti particolarmente favorevoli ad interventi di ingegneria naturalistica,allinterno o allesterno di aree di pregio naturalistico e paesaggistico sono:

    le zone remoterispetto alla viabilit;

    i piccoli interventi diffusi su ampie superfici in cui risulta antieconomicolallestimento completo di cantieri tradizionali;

    gli interventi in aree protette e comunque di elevato pregio naturalistico opaesaggistico;

    gli interventi di recupero e riqualificazione ambientaledi aree degradate;

    i territori di consolidata tradizione forestale.

    Dato lambito di applicazione delle tecniche di ingegneria naturalistica, ora possibiledefinire pi nel dettaglio cosa, principalmente, contraddistingue l'intervento diIngegneria naturalistica da quello tradizionale

    1:

    l'esame delle caratteristiche topo-climatiche e microclimatiche di ognisuperficiedi intervento;

    l'analisi del substrato pedologico con riferimento alle caratteristiche chimiche,fisiche, idrologiche;

    la valutazione delle possibili interferenze reciprochecon l'infrastruttura;

    la base conoscitiva, florist ica e fito- sociologicacon particolare riferimento alleserie dinamiche degli ecosistemi interessati per l'efficace utilizzo dellecaratteristiche biotiche di ogni singola specie;

    la selezione delle miscele di sementi delle specie erbacee, effettuata in baseallefficacia strutturale (per esempio la funziona antierosiva), con quella direinserimento ambientale e naturalistico;

    la selezione delle specie vegetali da impiegare, con particolare riferimento aspecie arbustive ed arboree da vivaio, talee, zolle erbose da trapianto, utilizzo distoloni o rizomi.

    Per concludere, opportuno anche definire le macro-categorie di intervento di cui sioccupa lingegneria naturalistica:

    di rivestimento o antierosivi, garantiti tutti i tipi di semina, e da stuoie,materassini, seminati;

    stabilizzanti , ottenuti con la messa a dimora di arbusti, talee, fascinate,gradonate, cordonate, viminate, ecc.;

    combinati di consolidamentoquali palificate vive, muri, grate vive, muri a seccocon talee, cuneo filtrante, gabbionate e materassi verdi, terre rinforzate, ecc.

    particolari, barriere antirumore e paramassi, opere frangivento, ecc;

    rinaturalizzazione, ripristino di condizioni ecosistemiche in ambiti di degrado,ottenuti con un mix delle tecniche dei punti precedenti;

    provvedimenti per la fauna, e in particolare quelli per garantire la continuit deglihabitat (rampe di risalita per pesci, sottopassi per anfibi, sottopassi e sovrappassiper ungulati, ecc.).

    1 Cfr. Manuale di Ingegneria naturalistica della regione Lazio

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    CARATTERISTICHE DELLINGEGNERIA NATURALISTICA

    E, quindi, prevalentemente nella prospettiva del rispetto delle condizioni eco-sistemiche complesse del territorio, che lingegneria naturalistica trova il suo naturale

    ambito dintervento, e questo ne pre-determina logiche, approcci, metodologie e contenuti.Negli interventi di ingegneria ambientale, per questo, sono di estrema importanza le

    attitudini biotecniche e la capacit di propagazione delle specie, ma sono altrettantoimportanti le caratteristiche ecologiche della stazione (edafiche, climatiche) e delle specieda utilizzare. E quindi indispensabile che ogni intervento di ingegneria naturalistica siapreceduto, se possibile, da un inquadramento ecologico dellarea oggetto di intervento edi una area vasta circostante in grado di ben rappresentare la variabilit dei localiecosistemi.

    Per il settore naturalistico tali analisi propedeutiche possono prevedere due tipologie divariabili relativamente allarea di intervento:Flora e vegetazione: per analizzare e comprendere il locale dinamismo ecosistemico, importante attivare unanalisi semplificata con ricerche limitate alle componenti biologichepi rilevanti in termini di biomassa, ed in particolare alla vegetazione, i cui cambiamentisono in genere lindice pi evidente dei processi dinamici che interessano larea oggettodellindagine. Le componenti flora e vegetazione rappresentano inoltre ottimi indicatoridella qualit di un ecosistema evidenziando, con le loro variazioni, eventualicondizionamenti antropici.

    Fauna: fondamentale nelle tipologie dintervento che si prefiggono anche scopi di ripristino

    ambientale, in modo da evitare che lintervento pregiudichi la sopravvivenza di specie diinteresse ecologico o naturalistico ed in maniera di favorire, invece, un ottimale sviluppofaunistico dellarea.

    Va sottolineato che la fauna riveste un ruolo fondamentale per sostenere lefficaciadellintervento, per due ordini di motivi:

    molti gruppi animali, sia invertebrati sia vertebrati, sono di fondamentaleimportanza per la disseminazione di specie erbacee, arbustive e arboree neglianni successivi allintervento;

    il progredire della successione ecologica, fa si che lingresso degli animalicontribuisca a dare stabilit alle comunit floro-faunistiche che si originerdopo lintervento2.

    Date le finalit del presente lavoro, non sar approfondita la tematica relativa allafauna, mentre sono necessarie alcune considerazioni per quanto attiene la flora.

    Quando lintervento di ingegneria naturalistica prevede lutilizzazione di piante, necessario verificare che queste possiedano una serie di requisiti, che naturalmentevariano in relazione alle caratteristiche ecosistemiche del territorio nel quale si collocano, eal tipo di intervento.

    2E opportuno precisare che, nel caso di interventi che interessano superfici limitate, opportuno ridurrelattivit di ricerca ad unindagine speditiva sulla zona circostante larea di intervento; nel caso invece lasuperficie interessata sia pi estesa o ricada in unarea di interesse ecologico, opportuno dedicare lagiusta attenzione sia alla zona operativa sia ad un areale pi vasto.

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    In ogni caso limpiego dovranno essere rispettate alcune caratteristiche di base che,in sintesi, devono garantire che le piante siano:

    autoctone, originarie cio dellambiente in cui devono essere inserite; compatibili con lambiente e non dannose alle altre specie naturalmente

    presenti, nel rispetto di tutto lecosistema.

    pioniere, ossia capaci di colonizzare e resistere in ambienti non favorevoli e/osterili;

    con specifiche caratteristiche bio- tecniche, quali per esempio la resistenza atrazione delle radici (dunque le propriet antierosive), la resistenza allasommersione e allinghiaiamento;

    Un esempio diffuso di utilizzo di tecniche di bioingegneria per la ri- naturalizzazionedei corsi dacqua, ad esempio, quello della palificata viva spondale, che ha lo scopo di

    garantire il consolidamento del piede di una sponda, sostituendo, viste le necessit di ri-naturalizzazione, un pi tipico muro di sostegno.

    FOTO 9-ESEMPIO DI PALIFICATA VIVA DOPPIA SPONDALE DI RECENTE COSTRUZIONE.FOTO SAULI G.,IN MANUALE D II NGEGNER I A NA TURAL I ST I CA DELLA REG IONE LAZ I O

    In questo caso necessario considerare dei parametri morfologici ed ecologici, datoche le piante vive non sono in grado, da subito, di garantire le effettive capacit diconsolidamento, per cui unitamente ad esse, vengono normalmente utilizzati tronchi inlegno chiodati tra loro. Con il tempo i l legno dei tronchi s i decomporr e le talee e gliarbusti cresciuti sia nella parte aerea che nellapparato radicale, realizzeranno uncespuglieto con il raggiungimento dellobiettivo progettuale del consolidamentounitamente alle altre finalit ecologiche e paesaggistiche tipiche delle tecniche diingegneria naturalistica.

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    La scelta delle specie floristiche e delle tipologie vegetazionali, quindi un fattore

    fondamentale per il successo dellintervento di ingegneria naturalistica, e le differentinecessit progettuali ed ecosistemiche richiedono un accurato studio ecologico dellastazione di intervento.

    Tale studio ha il compito di individuare a livello microstazionale (ad esempio in quellaparticolare sponda in erosione) i parametri ecologici per la definizione delle specie e delletipologie vegetazionali di progetto, unitamente alla individuazione della serie dinamicaevolutiva della vegetazione, con lobiettivo dellaumento della biodiversit.

    SEZIONE-TIPO DI UNA ESEMPIO DI PALIFICATA VIVA SPONDALE,TRATTA DALLA SCHEDA 25DEL MANUALE DIINGEGNERIA NATURALISTICA DELLA REGIONE LAZIO.

    La conoscenza della serie dinamica della vegetazione costituisce un fattore fondamentale

    nella scelta delle tipologie progettuali, dato che al contrario degli inerti utilizzatinellingegneria tradizionale, la vegetazione impiegata negli interventi di ingegnerianaturalistica non un fattore statico ma, al contrario, un sistema vivente variabile con iltempo. Tale evoluzione, osservabile, ad esempio, nella capacit di un bosco diriconquistare un campo abbandonato dalle coltivazioni, procede dalle forme pisemplici, quelle erbacee, verso quelle strutturalmente pi complesse, come lepiante legnose.

    La conoscenza dei contatti seriali e catenali tra le varie tipologie vegetazionalipresenti consente lindividuazione dello stadio dinamico di riferimento per il progetto e laprevisione della sua evoluzione nel tempo tramite i necessari interventi di manutenzione.

    Nei progetti di ingegneria naturalistica, solo molto raramente, possibile prevedere lavegetazione pi evoluta (il bosco) sia per le limitazioni delle condizioni ecologiche (suoli

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    primitivi, pendenza elevata, aridit, energia idraulica, e cos via) che per vincoli tecnici(distanze di sicurezza, ecc.).

    I passaggi dinamici a partire dagli stadi pionieri erbacei fino a quelli arborei, non sempresi verificano nello stesso modo nelle varie situazioni ambientali, ed quindiessenziale, per il successo degli interventi di sistemazione delle aree degradate, laricostruzione, con idonee indagini di campagna, delle serie dinamiche reali dellavegetazione nelle varie situazioni ecologiche e geomorfologiche dellarea di progettopiuttosto che il riferimento a schemi generali.

    Bene, hai terminato questo elemento della UFC!Se lo ritieni opportuno, prima di passare allelemento successivo, puoi svolgere il

    test di auto-valutazione relativo ai contenuti fino a qui esaminati, in modo da valutare il tuoapprendimento e, se del caso, rivedere le parti che meno ti sono chiare.

    Puoi comunque decidere di effettuare il test alla fine dellintero percorso, in un'unicasessione, a seconda delle tue necessit ed esigenze.

    Allo stesso modo, i test possono servirti per valutare le tue conoscenze sugliargomenti trattati nel presente elemento della UFC, prima di affrontarla, decidendo, incaso di un buon risultato dei test, di passare allelemento successivo.

    La verifica dei test, potrai effettuarla grazie alle risposte che troverai in un unico file,suddivise per elementi, nella pagina relativa alla UFC, alla voce Auto- valutazione,correttori.doc, del sito www.ambienteagricoltura.it. Ad ogni elemento della UFC,

    corrisponde il relativo correttore, che potrai stampare o gestire in formato elettronico conMicrosft Word (il file in formato .doc) o qualsiasi editor testuale.

    Se usato in formato elettronico, oltre a verificare le tue risposte ai test, servendotidel prospetto per il calcolo (un foglio di Microsoft Excell), riportato in ogni correttore,potrai eseguire anche il calcolodella percentuale delle risposte esatte.

    Non dovrai far altro che cliccare due volte sulloggetto (tabella di MS Excell) einserire, nelle apposite caselle (celle), quelle con lo sfondo verde, il valore 1 o 0, aseconda dellesattezza della risposta:

    1: risposta esatta;0: risposta errata.

    Il sistema, calcoler automaticamente il numero e la percentuale di risposte esatte del test.Potrai comunque calcolare la percentuale di risposte esatte anche se compili il

    prospetto in formato cartaceo, impostando una semplice equazione, moltiplicando ilnumero di risposte esatte del test relativo per 100 e dividendo il risultato per il numero didomande che erano previste in quellelemento:

    numero Risposte esatte X100numero di domande

    La valutazione percentuale, potr essere cos interpretata:

    inferiore al 70 %insufficiente; tra 70 % e 85 %: sufficiente;

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    tra 85 % e 100 %: buono.

    Nel caso la valutazione sia: insufficiente, sar indispensabile che tu ripeta con maggior attenzione il

    percorso completo e compili di nuovo i test; sufficiente, il consiglio di andare a rivedere le parti del percorso chemeno ti sono chiare, magari ripetendo il test;

    buono, potrai passare direttamente allelemento successivo della UFC.

    Potrai comunque contare sullassistenza della rete di tutor del progetto, che potraicontattare telefonicamente, tramite e-mail o direttamente, nei recapiti riportati alla fine deiseguenti test di valutazione.

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    TEST DI AUTO-VALUTAZIONE

    1. LINGEGNERIA NATURALISTICA CARATTERIZZATA DALLUSO DI:Materiali biodegradabili;Piante vive e parti di piante vive da sole o con inerti;

    Inerti, rocce, sassi che rispettino lecosistema locale;

    Prodotti dellingegneria genetica purch compatibili con lecosistema locale.

    2. SE LA COMPONENTE PAESISTICA CONSIDERATA LA PRECONDIZIONE DEI PROCESSI DITRASFORMAZIONE E DEI MODI DUSO DEL TERRITORIO,IL TEMA COSTITUZIONALE DELLAPIANIFICAZIONE PERSEGUE GLI OBIETTIVI DI:Identificazione e stabilit;

    Identificazione e musealizzazione;

    Musealizzazione e sviluppo economico;Musealizzazione e stabilit.

    3. QUALE NORMATIVA PU ESSERE DEFINITA LA MADRE DI TUTTE LE NORMATIVE INMATERIA DI TUTELA AMBIENTALE?La L. .., anche detta legge . .

    4. OLTRE ALLA PRECEDENTE, QUALI ALTRE NORMATIVE SAPRESTI INDICARE, CHECOMPONGONO IL QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO PER LA TUTELA DELLAMBIENTE? . ..

    5. QUALI DELLE SEGUENTI CARATTERISTICHE DISTINGUE LINGEGNERIA NATURALISTICA DAQUELLA TRADIZIONALE?La realizzazione di progetti di fattibilit;

    La valutazione di impatto ambientale (VIA)

    La selezione delle miscele di inerti, effettuata in base allefficacia strutturale con quella

    di reinserimento ambientale e naturalistico

    La selezione delle miscele di sementi delle specie erbacee, effettuata in base allefficacia

    strutturale, con quella di reinserimento ambientale e naturalistico

  • 7/26/2019 Ingegneria_01

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    LA RETE DEI TUTOR

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    TOSCANA:CIA-CIPAAT TOSCANA:

    Valter Gost inelli, CIPA-AT Toscana; Tel. 055/2338932; e-mail: [email protected] . Anna Stopponi , CIPA-AT Siena; Tel. 0577/203711; e-mail: [email protected] . Cristina Pizzetti, CIPA-AT di Siena; Tel. 0577/203711; e-mail: [email protected] .

    Lucia Casarosa, CIPA-AT di Pisa; Tel. 0587/290373; e-mail: [email protected] . Marco Masi, CIPA-AT di Pistoia; Tel. 0573/934210/e-mail: [email protected] . Susanna Grilli, CIPA-AT di Livorno; Tel. /e-mail: [email protected] .

    COLDIRETTI-IRIPA TOSCANA:

    Sandro Stoppini, IRIPA Toscana; Tel. 055/3215064; e-mail: [email protected] . Claudio Bucaletti; COLDIRETTI Arezzo; Tel. 0575/39951 e-mail: [email protected] . Laura Pestelli.; COLDIRETTI Firenze; Tel. 055/323571 e-mail: [email protected] . Sabrina Merano; COLDIRETTI Grosseto; Tel. 0564/24453 e-mail: [email protected] . Elena Biagioni; COLDIRETTI Lucca; Tel. 0583/341746 e-mail: [email protected] .

    Elena Biagioni; COLDIRETTI Massa; Tel.0585/43852; e-mail: [email protected] . Francesca Marcacci; COLDIRETTI Pisa; Tel.050/526010; e-mail: [email protected] . Stefano Tesi; COLDIRETTI Pistoia;Tel.05737991011, e-mail: [email protected] . Sabrina Guerranti; COLDIRETTI Siena; Tel.0577/46006, e-mail: [email protected] .

    EMILIA-ROMAGNA:

    CSADI BOLOGNA:

    Claudio Zangarini, CSA Bologna, Tel. 051/360747, e-mail: [email protected] .

    AGRIFORM:

    Claudia Bellaera, AGRIFORM Bologna, Tel. 051 6313815, e-mail: [email protected] . Laura Rivara,AGRIFORM, Parma, Tel. 0521/24478, e-mail: [email protected] Roberto Trampolin i, AGRIFORM Reggio Emilia, Tel. 0522/920437, e-mail: [email protected] . Silvia Fiori, NEW AGRIFORM Forl, Tel. 0543/724670, e-mail: [email protected] .

    IRFATA:

    Andrea Savi, IRFATAPiacenza, Tel. 0523/523080, [email protected] .