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Ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, inform@sippe è una pagina web che non costituisce un prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e non si avvale delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62. STRASBURGO - Il Consiglio d’Europa stila una classifica sui problemi che preoccupano i penitenziari degli stati membri. Dopo la Serbia e la Grecia, l'Italia è il paese con il maggior sovraffollamento nei penitenziari, dove per ogni 100 posti ci sono 147 detenuti. L'Italia è anche al terzo posto per numero assoluto di detenuti in attesa di giudizio, dopo Ucraina e Turchia. Questi sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto del Consiglio d'Europa sulla popolazione carceraria nei 47 Stati membri, fotografata al settembre 2011. 1. Il Sovraffollamento. Colpisce 19 paesi e solo 5 superano la soglia dei 130 detenuti per 100 posti disponibili. La prima è Cipro, l’Italia sta al terzo posto dopo l’Ungheria, al quarto posto c’è la Grecia, seguita dalla Serbia. 2. Attesa di un primo giudizio. La peggiore è risultata l’Ucraina, seguita dalla Turchia, dall’Italia con 14.140 su un totale di 67.104 detenuti e dalla Francia. 3. Condannati per reati connessi alla droga. Al primo posto c’è la Spagna mentre l’Italia si aggiudica il secondo posto con 14.868 condanne su 37.622. 4. Rapporto tra poliziotti penitenziari e reclusi. In Italia, al 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. mese di settembre 2011, c'erano 35.458 poliziotti penitenziari per 67.104 detenuti, ossia un poliziotto per ogni 1,9 detenuti. Un dato positivo rispetto al dato che si registrava in quel momento in Francia, Germania, Inghilterra e Galles, dove per ogni agente c'erano tra i 2,6 e i 2,8 detenuti, anche se questi Paesi non soffrono del fenomeno del sovraffollamento carcerario come l'Italia. 5. I costi. L’Italia nel 2010 ha stanziato, escludendo le spese mediche, € 116,68 al giorno per ogni detenuto. Allo stesso tempo cugini d’Oltralpe e tedeschi, che prendono in considerazione anche le cure sanitarie, raggiungono rispettivamente 96,12 e € 109,38. * * * * * Toscana - Consiglio Regionale: per le carceri criticità su affollamento, sanità e reinserimento. L'Italia è il primo paese in Europa per numero di detenuti in attesa di giudizio. Diversi i nodi da sciogliere per quanto riguarda il sovraffollamento degli istituti penitenziari. Anche la Toscana sta vivendo una vera e propria emergenza sul fronte carcerario: basti dire che nei 18 penitenziari della nostra regione, a fronte di una capienza di 3.261 detenuti, si registra un sovraffollamento del 127,2 per cento. La questione delle carceri toscane è stata ampiamente dibattuta oggi in sede di consiglio regionale. Un progetto specifico sulla sanità carceraria, una sezione di custodia attenuata per donne con bambini fino a tre anni, e una piena attuazione del piano straordinario di edilizia penitenziaria sono i provvedimenti approvati a maggioranza. L'aula ha invece respinto la proposta di risoluzione, in parte collegata a quella della maggioranza, presentata dai consiglieri del Pdl, di FdI e Udc, giudicando che gli "obiettivi enunciati dal Consiglio non possono prescindere da una organica riforma del sistema giudiziario"; la risoluzione impegnava la Giunta a sostenere, presso il Governo e il Parlamento, "il processo riformatore, come condizione imprescindibile per superare l'odierna inaccettabile vergognosa situazione carceraria anche in Toscana". "Occorre urgentemente affrontare la questione ragionando su una valida riforma della giustizia e della carcerazione preventiva", ha affermato il capogruppo Udc in Consiglio regionale, Giuseppe Del Carlo. "Senza dimenticare - continua l'esponente centrista - le forze dell'ordine, che quotidianamente svolgono un lavoro difficile e pericoloso senza i dovuti mezzi; l'eliminazione dei conflitti sociali, che spesso sfociano in aggressioni e proteste; un sistema giudiziario che dovrebbe essere più snello e meno farraginoso; e il diritto sacrosanto alla salute per i detenuti". Secondo Giuseppe Del Carlo, "c'è bisogno di un forte impegno della Regione per

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opuscolo flash del Si.P.Pe.

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Ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, inform@sippe è una pagina web che non costituisce un prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e non si avvale delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.

STRASBURGO - Il Consiglio d’Europa

stila una classifica sui problemi che

preoccupano i penitenziari degli

stati membri. Dopo la Serbia e la

Grecia, l'Italia è il paese con il

maggior sovraffollamento nei

penitenziari, dove per ogni 100

posti ci sono 147 detenuti. L'Italia è

anche al terzo posto per numero

assoluto di detenuti in attesa di

giudizio, dopo Ucraina e Turchia.

Questi sono alcuni dei dati

contenuti nel rapporto del Consiglio

d'Europa sulla popolazione

carceraria nei 47 Stati membri,

fotografata al settembre 2011.

1. Il Sovraffollamento. Colpisce

19 paesi e solo 5 superano la soglia

dei 130 detenuti per 100 posti

disponibili. La prima è Cipro, l’Italia

sta al terzo posto dopo l’Ungheria,

al quarto posto c’è la Grecia,

seguita dalla Serbia.

2. Attesa di un primo giudizio. La

peggiore è risultata l’Ucraina,

seguita dalla Turchia, dall’Italia con

14.140 su un totale di 67.104

detenuti e dalla Francia.

3. Condannati per reati connessi

alla droga. Al primo posto c’è la

Spagna mentre l’Italia si aggiudica il

secondo posto con 14.868

condanne su 37.622.

4. Rapporto tra poliziotti

penitenziari e reclusi. In Italia, al

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11.

12.

mese di settembre 2011,

c'erano 35.458 poliziotti

penitenziari per 67.104 detenuti,

ossia un poliziotto per ogni 1,9

detenuti. Un dato positivo rispetto

al dato che si registrava in quel

momento in Francia, Germania,

Inghilterra e Galles, dove per ogni

agente c'erano tra i 2,6 e i 2,8

detenuti, anche se questi Paesi non

soffrono del fenomeno del

sovraffollamento carcerario come

l'Italia.

5. I costi. L’Italia nel 2010 ha

stanziato, escludendo le spese

mediche, € 116,68 al giorno per

ogni detenuto. Allo stesso tempo

cugini d’Oltralpe e tedeschi, che

prendono in considerazione

anche le cure sanitarie,

raggiungono rispettivamente €

96,12 e € 109,38.

* * * * *

Toscana - Consiglio Regionale: per

le carceri criticità su affollamento,

sanità e reinserimento.

L'Italia è il primo paese

in Europa per numero di

detenuti in attesa di

giudizio.

Diversi i nodi da

sciogliere per quanto riguarda il

sovraffollamento degli istituti

penitenziari. Anche la Toscana sta

vivendo una vera e propria

emergenza sul fronte carcerario:

basti dire che nei 18 penitenziari

della nostra regione, a fronte di una

capienza di 3.261 detenuti, si

registra un sovraffollamento del

127,2 per cento.

La questione delle carceri toscane è

stata ampiamente dibattuta oggi in

sede di consiglio regionale. Un

progetto specifico sulla sanità

carceraria, una sezione di

custodia

attenuata per donne con bambini

fino a tre anni, e una piena

attuazione del piano straordinario

di edilizia penitenziaria sono i

provvedimenti approvati a

maggioranza.

L'aula ha invece respinto la

proposta di risoluzione, in parte

collegata a quella della

maggioranza, presentata dai

consiglieri del Pdl, di FdI e Udc,

giudicando che gli "obiettivi

enunciati dal Consiglio non possono

prescindere da una organica

riforma del sistema giudiziario"; la

risoluzione impegnava la Giunta a

sostenere, presso il Governo e il

Parlamento, "il processo

riformatore, come condizione

imprescindibile per superare

l'odierna inaccettabile vergognosa

situazione carceraria anche in

Toscana".

"Occorre urgentemente affrontare

la questione ragionando su una

valida riforma della giustizia e della

carcerazione preventiva", ha

affermato il capogruppo Udc in

Consiglio regionale, Giuseppe Del

Carlo. "Senza dimenticare -

continua l'esponente centrista - le

forze dell'ordine, che

quotidianamente svolgono un

lavoro difficile e pericoloso senza i

dovuti mezzi; l'eliminazione dei

conflitti sociali, che spesso sfociano

in aggressioni e proteste; un

sistema giudiziario che dovrebbe

essere più snello e meno

farraginoso; e il diritto sacrosanto

alla salute per i detenuti". Secondo

Giuseppe Del Carlo, "c'è bisogno di

un forte impegno della Regione per

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Ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, inform@sippe è una pagina web che non costituisce un prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e non si avvale delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.

migliorare le condizioni di vita

all'interno degli istituti carcerari.

Ma l'Amministrazione penitenziaria

deve, in modo tassativo,

provvedere a quel gap organizzativo

a causa del quale oggi siamo nella

black list dell'Europa che ha

concesso un anno all'Italia per

risolvere queste problematiche".

Ricordando che l'Italia, ormai da

molti anni, "è sempre sotto

sentenza del tribunale europeo per

quel che riguarda la condizione

carceraria", Rosanna Pugnalini (Pd)

ha affermato che "è necessario dare

risposte ad alcune priorità". E a

questo proposito ha ricordato

l'esigenza di dare attuazione "ad un

programma di edilizia carceraria

fattibile", di garantire "gli interventi

di sanità carceraria", di lavorare

"per ampliare il ricorso alle misure

di detenzione alternative" e fare

"un minor ricorso all'uso della

custodia cautelare in carcere"

attraverso "lo snellimento dei

processi". Le pene, ha ricordato

Pugnalini, "devono essere severe e

certe per tutti" ma devono essere

scontate "garantendo il rispetto

della dignità delle persone e il

recupero e reinserimento dei

detenuti nella società".

Donzelli (FdI) ha sottolineato la

necessità di accordi per "far

scontare la pena agli stranieri nel

loro paese d'origine, visto che in

Toscana quasi il 54% dei detenuti è

straniero" e per i reati di droga ha

sollecitato "che si ricorra alle misure

alternative nelle comunità di

recupero". Infine, ha respinto l'idea

di amnistia o indulto.

Marco Ruggeri (Pd) ha sottolineato

che "quando si entra in carcere ci si

rende conto che il sistema della

giustizia dimostra il suo fallimento,

perché non recuperiamo nessun

detenuto per il reinserimento nella

società. Chi esce dal carcere,

addirittura, torna a commettere lo

stesso reato". Ruggeri ha dichiarato

che "il sovraffollamento e

l'ozio

totale, certamente, non aiutano al

recupero e al reinserimento" e ha

definito "un abuso" il ricorso alla

carcerazione preventiva. Rispetto

all'amnistia ha detto "che si può

affrontare la questione solo se muta

il sistema giudiziario". Infine, sul

capitolo della sanità carceraria, ha

detto che per evitare tagli

ingiustificati "sarebbe utile togliere

ai direttori generali delle Asl le competenze sulle carceri per

affidarle a una struttura

autonoma".

Marina Staccioli (Misto), ricordando

lo stato di fatiscenza di molte

strutture, ha sottolineato che "in

carcere sono in aumento problemi

di ordine sanitario" e ha criticato "il

taglio delle ore delle attività

lavorative e di studio" e degli

organici del personale

dell'amministrazione penitenziaria.

Secondo l'assessore alla Sanità Luigi

Marroni, "la Regione e le Asl

sopperiscono, con risorse proprie, ai

tagli statali" e ha ricordato che il

personale sanitario, così come le

ore di lavoro di esso, sono

aumentati del 28%. Marroni ha

ricordato anche che "si sta attuando

il percorso di attuazione di misure

alternative per alcune tipologie di

detenuti, come ad esempio i

tossicodipendenti". Rispetto all'Opg

di Montelupo, l'assessore ha detto

che la Regione ha presentato il

progetto per il suo superamento.

Il Pd in Regione chiede

provvedimenti urgenti

Istituire un progetto specifico sulla

sanità carceraria in vista

dell'approvazione del Piano

sanitario e sociale integrato

regionale 2012-2015, realizzare una

struttura a custodia attenuata per

donne con bambini fino a tre anni

presso l'immobile della Madonnina

del Grappa di Firenze, attivarsi

presso il Parlamento e il Governo

per dare concreta attuazione al

"Piano straordinario di edilizia

penitenziaria" , per rivedere la

normativa nazionale relativa alla

detenzione in strutture alternative

al carcere e favorire concretamente

il reinserimento nella società dei

detenuti, fornendogli anche più

possibilità di lavoro. Sono i

provvedimenti urgenti richiesti alla

Giunta regionale da una proposta di

risoluzione promossa dai consiglieri

Pd Marco Ruggeri e Enzo Brogi,

condivisa dall'intera maggioranza e

approvata nella seduta odierna del

Consiglio regionale, riunitosi in

seduta straordinaria proprio su

richiesta del gruppo Pd per

discutere dell'emergenza carceraria

in Toscana.

Anche oggi il garante Margara ci ha

presentato in maniera esauriente

dati drammatici: i detenuti stanno

in strutture al limite della vivibilità,

la riduzione degli organici comporta

sempre meno operatori, costretti a

lavorare con sempre maggiori

difficoltà. - fa presente Ruggeri -

Inoltre le condizioni sanitarie

destano preoccupazione: si nota

che anche alcune patologie,

scomparse, stanno emergendo in

modo pericoloso. Per non

sottovalutare questo problema,

sulla questione sanitaria è

opportuno creare un dipartimento

apposito che si occupi delle carceri.

Vorrei sottolineare inoltre la

questione della reiterazione dei

reati, chi esce dal carcere spesso è

fuori dalla società e quindi è portato

a delinquere nuovamente: qui sta il

fallimento del sistema carcerario

che così com'è non è rieducativo.

Creare le condizioni per cui chi ha

commesso reati non li ripeta, grazie

ad appositi percorsi di

reinserimento lavorativo, permette

di rendere più sicuro il paese".

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Ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, inform@sippe è una pagina web che non costituisce un prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e non si avvale delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.

"Celerità e certezza della pena

devono essere accompagnate da un

trattamento adeguato, che

consenta anche un percorso di

rieducazione per i detenuti, in

strutture vivibili non certo come

quelle attuali in cui in pochi metri

convivono troppe persone che

spesso neppure parlano la stessa

lingua - spiega Brogi - La Toscana

nel solco della sua tradizione di

civiltà e le istituzioni tutte devono

continuare a porre il tema del

sovraffollamento degli istituti

penitenziari tra le sue priorità e

individuare soluzioni per far fronte

a quest'emergenza, sollecitando

l'utilizzo di misure alternative al

carcere quando necessario".

Donzelli: (FdI) far scontare agli

stranieri la pena nel paese di

origine

"La Toscana è l'unica regione

d'Italia in cui oltre la metà della

popolazione carceraria è straniera.

2.246 detenuti su 4.163 non sono

cittadini italiani. Per risolvere il

problema del sovraffollamento

delle carceri potrebbe essere

sufficiente far scontare a questi le

pene nei paesi di origine." Ha

dichiarato ieri Giovanni Donzelli,

Presidente del gruppo Fratelli

d'Italia in Toscana durante il

dibattito in aula sull'emergenza

carceraria

"La nostra solidarietà -aggiunge

Donzelli- prima di andare ai

detenuti va agli agenti di custodia,

fortemente sotto dimensionati

rispetto alle stesse previsioni del

Ministero. Solo a Sollicciano la

presenza reale di organico è

inferiore del 40% rispetto alle

piante governative". Giovanni

Donzelli ha presentato in Aula una

risoluzione firmata anche da Marina

Staccioli, la portavoce

dell'opposizione Stefania Fuscagni e

ad altri consiglieri di centrodestra in

cui si ribadisce la "contrarietà a

qualsiasi amnistia e/o indulto come

strumento di alleggerimento della

popolazione carceraria", "La

centralità del principio di certezza

della pena al pari del principio dello

scopo riabilitativo della pena da

scontare". Nella risoluzione

presentata dal capogruppo di

Fratelli d'Italia si impegna anche la

Giunta ad attivarsi presso il

Parlamento ed il Governo per

"colmare le carenze di organico,

realizzare accordi internazionali al

fine di far scontare la pena nei paesi

di origine per i condannati stranieri"

e in ultimo di verificare la quantità e

la qualità di lavoro di giudici e

magistrati al fine di velocizzare i

processi e diminuire così la quantità

di detenuti in attesa di giudizio.

* * * * *

23ª edizione del giro dell’Elba.

La terza giornata della maratona

Elbana, ha visto impegnati circa 370

atleti provenienti da varie regioni.

Dopo Capoliveri, è stata la volta di

Porto Azzurro, dove, il percorso di

11 chilometri, ha interessato anche

la seicentesca fortezza Spagnola di

Forte San Giacomo, che dal 1870 è

un Istituto Penitenziario.

Tra gli atleti e accompagnatori era

palese un certa meraviglia nel poter

accedere in uno dei luoghi che di

certo non è aperto a visitatori.

Questo passaggio dentro le mura

della fortezza, grazie all’impegno e

professionalità dimostrati dal

personale di Polizia Penitenziaria,

ha dato pregio e risalto

all’immagine del Corpo, spesso

poco conosciuta e a volte derisa.