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GIUGNO 2014 INFORMATORE della Parrocchia “S. Giorgio Martire” di Casorezzo (MI) Tel. 029010020 - www.casorezzo.com/parrocchia

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INFORMATOREdella Parrocchia “S. Giorgio Martire” di Casorezzo (MI)

Tel. 029010020 - www.casorezzo.com/parrocchia

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Le porte dei bagni sfondate e gli accessori rotti, scritte variesui muri, cesti dei rifiuti presi calci e rifiuti dove capita, ma-niglia della porta del bar sparita, canaline e altre apparec-chiature elettriche divelte, svuotamento in corridoio dell’e-stintore, la tettoia sull’uscita che va in via asilo sbriciolata,tavoli e sedie rotte, panchina portata davanti all’asilo… co-se che succedono in oratorio. Vetro rotto della bacheca al-l’ingresso della chiesa, chiesa usata per giocare a nascon-dino e a rincorrersi, scritta sul muro della chiesa di S. Salva-tore… poi vieni a sapere che fuori di scuola hanno rotto i ci-tofoni, hanno scritto sul muro del comune, rotto gli specchistradali e tanti altri danni che sapete voi. Passi per il paesee ti abitui al degrado pretendendo che altri puliscano, ag-giustino, sistemino…Quando richiami i presunti responsabili la risposta è semprela stessa: “Non sono stato io”, a meno di coglierli sul fatto.Anche noi adulti brontoliamo, ci scandalizziamo e cerchia-mo chi incolpare. Abbiamo la possibilità di tenere chiusol’oratorio e aprirlo solo se c’è qualche volontario o anima-tore grande che sorveglia e si prende la responsabilità. Èquesta la linea decisa nel consiglio dell’oratorio convinti cheè sé stesso se diventa luogo educativo: non può essere con-fuso con uno spazio gioco incustodito dove non ci sono re-gole e controlli e si può fare ciò che si vuole. Sto scrivendoqueste cose dopo averle dette ai ragazzi in attesa fuori dalcancello chiuso, e dopo aver dato le chiavi ad un animatoregrande che si è impegnato ad essere presente responsabil-mente.

In paese educare al senso civico è un’altra bella impresa enessuno può tirarsene fuori: bel guaio quando si usano isoldi pubblici per riparare i danni dei balordi annoiati chedistruggono impunemente il bene di tutti. Non si può lasciarcorrere senza reagire. Ma come?Faccio osservare che essendo in un piccolo paese c’è il van-taggio di un più facile autocontrollo di prevenzione e di cor-rezione se ci diamo tutti una mano. Prendiamoci anzituttociascuno le nostre responsabilità, soprattutto chi svolge ildifficile compito di educare: genitori (non difendano i figliquando sbagliano!), scuola, associazioni sportive e culturali,oratorio, servizi sociali, ecc. È necessaria più cooperazionesentendoci tutti sulla stessa barca. Un contesto educativo

Editoriale

1INFORMATORE

Vogliamo bene al nostro paese?

IN COPERTINA: LO SLOGAN: “PIANO TERRA”.C’è un piano che è quello di Dio, in cui la terra non è

vuota ma abitata dall’uomo, cioè da chi sa riconoscerneil valore, da chi sa dare senso alle cose e nomi a situa-zioni e incontri. Dio ha voluto nel mondo l’umanità per-ché lo abitasse e quindi lo trasformasse, potendo dire

«sono a casa»! È così che, negli occhi e nel cuore degliuomini, Dio può rispecchiarsi e trovare una risposta

creativa e libera al suo amore. Questo «Piano terra» di-venta la missione dei ragazzi del prossimo Oratorio esti-vo a cui si chiederà di scoprire il valore delle loro azioni,delle loro scelte, dei loro gusti e dei loro comportamentie quanto essi siano decisivi per determinare il loro pre-

sente e il loro futuro e per dare forma ai loro spazi e alleloro relazioni. «Piano terra – e venne ad abitare in mez-zo a noi» è dunque lo slogan dell’Oratorio estivo 2014.

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Arrivati ad un certo punto della vita è quasi inevitabile: la schiena si curva, la fronte avanza verso il pavimento, losguardo diventa “concentrico” e quasi assente, le mani tremano in irrefrenabile movimento. La voce afona ed ine-spressiva ormai sembra non aver più nulla da chiedere alla vita.Sto parlando di ragazzi e ragazze, adolescenti da panchina, tutti in fila, tutti chini sul proprio Samsung e Iphone, con-centrati su… Fifa 2013, Ruzzle, Quiz Duel, Fattoria…; con le dita in frenetico movimento, gli occhi concentrati. “Ciaoragazzi”: qualcuno saluta, qualcuno grugnisce, qualcuno manco si accorge. “Occhio alla gobba!....”È una generazione “curva”. Piegare la schiena può avere un grande valore etico: mi piego per pulire, mi chino perstudiare, mi piego per aiutare chi è piccolo, mi inchino per pregare: curvarsi simboleggia lo spirito di sacrificio; maquesta “curvatura moderna” a volte sa proprio di opposto: mi chiudo in me stesso, mi isolo dal contesto, non vogliopensare (e tanto meno pregare). Obbietterete che tanti giochi da cellulare sono di “società”: sono connesso con altri!Però non riesco a togliermi dalla testa che questa curvatura dell’individualismo è poco umanizzante. Intendiamoci:non riguarda solo i più giovani. Per esempio in metropolitana: la maggior parte di chi è seduto ha in mano l’aggeg-gio (qualcuno un libro! quasi nessuno un quotidiano, tranne quelli gratuiti). Sei in piedi a fianco del manager, concravatta e valigetta; ha in mano lo smartphone: starà messaggiando con Bruxelles!... No è in facebook…; dall’altraparte l’avvenente bionda signora quarantacinquenne in carriera: ha in mano l’Iphone e auricolari nelle orecchie: sta-rà facendo una relazione di marketing! No… sta giocando a Tetris!Ad esser curvi si impara da piccoli. Forse per l’esempio ricevuto da alcuni adulti?Io ho la fortuna/sfortuna di non essere appassionato di tecnologia: ma continuo a sognare giovani dalla schiena di-ritta, che diventano adulti capaci di dialogo, confronto, spirito di sacrificio. Giovani che sanno guardarsi negli occhie dirsi bene le cose importanti, con il tono di voce giusto, le parole appropriate, i gesti misurati. Che continuano adosare nel guardarsi in giro e notare le bellezze del mondo, delle persone e delle cose. E godere di tale bellezza!Volete mettere il confronto con un freddo messaggio mail o una opinione sui social network? Dove è facile “sparare”,perché ci può non essere reazione immediata, perché a volte non esiste contraddittorio, perché ti puoi nasconderedopo aver sparato e “demolito”: vedi i recenti episodi di cronaca con il social Ask.fm al centro dell’attenzione. Tantopoi, soprattutto se sei famoso…. tanto più se calciatore, politico, artista… fai una smentita ufficiale: ho detto quelloma in realtà volevo dire altro!Io ho la sfortuna/fortuna di non essere appassionato di tecnologia: ma penso sia pos-sibile rimanere connessi con la schiena diritta. Lo sguardo sincero. Il coraggio della verità. L’umiltà di ammettere ipropri sbagli. Insomma, rimanere connessi rimanendo uomini!In questo tempo di Pasqua ci accompagni ed illumini l’Uomo per eccellenza, il Signore Gesù Risorto!

Don Stefano

LA GENERAZIONE CURVA

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che insegna i valori e le regole dello stare in comu-nità, controlla, corregge e punisce quando è neces-sario, penso sia la migliore reazione, tesa a recupe-rare rapporti corretti e costruttivi.Un altro modo è quello di vincere l’omertà, il farfinta di non vedere e delegare ad altri la fatica diuna reazione correttiva. Lo vedo e lo dico ai ragaz-zi: “Se sei testimone di chi sbaglia e fa un danno,sei tenuto a riferirlo a coloro che hanno il compitodi intervenire, altrimenti diventi corresponsabile deldanno anche se non l’hai fatto tu. Denunciare, conla necessaria discrezione, non è “fare la spia”, ma deside-rare che quella persona, anche se è tuo amico, si corregga”.Il male sociale va denunciato se non si vuol cadere nellamafiosità, sapendo cosa accade nel mondo degli adultiquando prevalgono gli egoismi, la sete del potere e del de-

naro. Educhiamo prevenendo, fin che siamo intempo! Se i preadolescenti e gli adolescenti sisentono controllati e “sgridati” da tutti, è più fa-cile che superino la fase della trasgressione sen-za danni gravi in sé stessi e nell’uso delle cose.Un altro capitolo è il cattivo esempio degli adul-ti! Facile insegnare ai bambini, ad esempio, dinon dire le parolacce e poi sentire il pubblico lin-guaggio di certi sciò televisivi e di imbonitori po-litici. Dire loro di usare i cestini, fare la raccoltadifferenziata … e noi usare i boschi come disca-

riche, fino ad arrivare a seppellire abusivamente i rifiuti tos-sici, e via dicendo. Quanta conversione dobbiamo fare perriuscire a vivere in un paese migliore e più bello!

Don Eugenio

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Venegono Inferiore, 24 maggio 2014

Ciao a tutti, sono Gianluca Redaelli,un seminarista di quarta teologia delSeminario Arcivescovile di Milano.In queste settimane completerò gli esa-mi della classe quarta e mi prepareròper la nuova destinazione pastorale cheho ricevuto poche settimane fa dai mieieducatori. Verrò a Casorezzo per il pe-riodo dell’oratorio estivo, per quello delcampeggio a luglio. Dopo le vacanzeestive, quando riprenderò l’anno scola-stico della quinta teologia, mi vedrete dinuovo in parrocchia i sabati e le dome-niche fino a maggio 2015.Don Eugenio mi ha proposto di farequesta piccola presentazione, chieden-domi di scrivere qualcosa sulla prove-nienza, su chi sono, su cosa ho fatto emagari sui miracoli che ho realizzato!!!…Pensandoci un po’ su però a me nonsembra di averne fatto alcuno, semmaili ho visti costruire da altri per mezzodella loro umiltà e bontà. Comunquesia lo ringrazio per questa opportunità.Sono originario di Civesio, frazione diSan Giuliano Milanese (si trova a sudest di Milano), mentre per l’anno scola-stico risiedo a Venegono Inferiore (Va)dove ha sede il Seminario.Nato il 23 febbraio 1972 a Sesto SanGiovanni, terzo di quattro figli (due fem-mine e due maschi). Zio di sei buoni eamati nipoti. Maturità artistica, serviziocivile e laurea in architettura. Juventinodai tempi di Platinì.Ho 42 anni e facevo l’architetto fino asettembre 2009, quando mi licenziaidal lavoro nella divisione tecnica com-merciale di una impresa di costruzionidel lodigiano. Lavoravo come tecnico di

varianti di edilizia residenziale (nove an-ni, una trentina di cantieri seguiti, e mol-te persone incontrate con cui ho prova-to a relazionarmi). Il primo cantiere cheho seguito come tecnico delle variantipensate era vicino a Casorezzo, preci-samente ad Arluno.Nel 2007 mi sorse interiormente un’in-quietudine che col passare dei mesiman mano divenne sempre maggiore.Così su consiglio del mio parroco donEnzo mi rivolsi al Seminario Arcivescovi-le per degli incontri vocazionali e provaia mettermi a disposizione per farmi aiu-tare a comprendere cosa stava avve-nendo in me.Nel 2008 ormai le giornate erano unsuccedersi di insoddisfazione e speranzainsieme. Quando la prima sovrastava la

seconda e godevi della decisione presa,subito avveniva il contrario e rimettevi indiscussione tutto. Così è stato per unanno e mezzo. Aiutato da don Cristianoreferente della Comunità non residente(i giovani-adulti che si stanno preparan-do per una eventuale entrata in Semina-rio) , alla fine feci il salto. Un salto diqualità.

Decisi presentare la domanda per en-trare in Seminario Arcivescovile e un sa-bato mattino di maggio, a colazione, locomunicai a mia mamma Flora. Entrai il17 settembre 2009.Da allora sono trascorsi cinque anni diseminario (uno di propedeutica e quat-tro di teologia). Sono state moltissime leesperienze di umanità, di cammino, dipreghiera, di sofferenza, di difficoltà e dibuio, ma anche tanta serenità e conso-lazione. Vita comune, preghiera, studio,pastorale, carità. Affidamento. E sonovolati e sono ancora qui.Cosa è stato importante? Le esperienzecon le persone è la ricchezza più gran-de, è il tesoro. Penso agli oratori (SanGiorgio a Sesto San Giovanni, San-t’Ambrogio a Civesio, San Luigi a SanGiuliano Milanese, Sant’Ambrogio aPorto Ceresio, San Rocco a MarianoComense), alle esperienze di carità (l’i-stituto psichiatrico Corberi, la Coopera-tiva Emmaus dove lavoravo un pome-riggio alla settimana insieme ai ragazzidisabili; alla associazione onlus il Mille-piedi per il sostegno scolastico e relazio-nale dei ragazzi con problemi fisici; lacasa per anziani San Gaetano dell’O-pera don Guanella a Caidate; la casadi riposo La Pelucca a Sesto san Gio-vanni). Infine l’ultima destinazione del2013-14, quella di quarta conclusa po-co fa, la pastorale speciale. All’inizio michiedevo perché fosse speciale, poi hocapito. Non tanto per la serietà del luo-go o per la sofferenza che potevo incon-trare, ma soprattutto per la qualità dellarelazione che in essa si richiedeva e sioffriva. Non portavo tanto io ma tantomi si offriva. Da settembre, il sabato e ladomenica ero di servizio pastorale al

Gianluca Radaelli

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settimo piano dell’Istituto dei Tumori divia Venezian a Milano, incaricato comeassistente spirituale nel reparto di Ga-strointerologia e Trapianti di Fegato.Ogni weekend era un conoscere perso-ne nuove, famiglie nuove, progetti nuo-vi, speranze nuove, rassegnazioni nuo-ve. Entravo nuovamente nelle quattordi-ci stanze del reparto: chiedere permes-so, presentarsi, domandare, ascoltare,rispondere, rimanere in silenzio, essererifiutati, accolti, aspettati..Non è stato solo un servizio ai malati oai cappellani dell’ospedale (don TullioProserpio e don Giovanni Sala), maanche un anno di cammino e di lavorofatto su me. Il confronto e l’istruzionecon don Tullio, davvero tenace, mi sol-lecitava a rivedere le mie relazioni con imalati, il personale e i parenti. Il primoad essere curato sono stato io nel sensoche mi ha aiutato a leggermi in profon-dità. Nel riconsiderare la relazione inter-corsa con la persona malata mi si èproposto di comprendere le mie reazio-ni, le mie risposte, i miei stati d’animo equesto mi ha fatto sentire più umano,più fragile, più amato.Questa esperienza “speciale” è statadavvero dono e mistero, come la miavocazione. In ventisette domeniche dipastorale ho incontrato circa 300 per-sone esclusi parenti; e solo sul mio pia-no; e solo il sabato e la domenica… maquanti ci ammaliamo e quanti veniamotoccati dalla sofferenza di una persona.Alcune domande che mi hanno posto.«Ma Dio dov’è? Perché proprio a me

che sono stato sempre sotto la croce apregarlo? Dopo una vita di sacrifici cosafaccio adesso? Perché mia figlia di noveanni?». Angela rispondendo alla mia af-fermazione che l’avrei ricordata nellemie preghiere dopo una settimana midisse: «ma che preghiera fa che io sonoancora qui e non ho miglioramenti?».Anche Bruna, inoperabile, a dicembremi consigliò di scrivere sul mio quader-netto su cui segnavo i nomi (anche iparenti, le provenienze), anche una ri-sonanza delle relazioni avute. Una pa-rola o una piccola frase che fosse si-gnificato e sintesi di quel weekend par-ticolare in mezzo ai malati, in modoche tutta quella realtà fosse meditazio-ne e preghiera. Per evitare che tutto“scivolasse” in routine.Il quadernetto alla fine è diventato quel-lo che diceva Bruna, non tanto un elen-co delle persone viste nei ventisette sa-bato-domenica, ma la possibilità di farememoria di un anno di vita e speranza.Una raccolta di preghiera su cui viveree prendere coraggio per una testimo-nianza di vita più propria e autentica.Ho vissuto in un ospedale come se fosseun tempio sacro di vita malata, ma sem-pre VITA.Un sabato una parente, Roberta, mi dis-se “che se una cosa vale non senti la fa-tica”, e parlava dell’assistenza grave asuo marito. Ed è davvero così.Credo di aver apprezzato di più il valoredi quello che mi si poneva davanti agliocchi e che si relazionava con la miapersona se per primo avevo il coraggio

di ridurre il mio io e di riporre la mia fa-tica a non essere l’unico protagonistadell’incontro, avveniva sorprendente-mente la relazione autentica e la vitadell’altro.È stato un dono aver accolto ed esserestato accolto “in punta di piedi” in quel-le stanze. E quanti incontri fuori dal re-parto, anche nei pianerottoli era unapossibilità per l’altro. Per l’Altro. Pensoanche all’atrio del mio reparto che con-finava su quello di Oncologia Pediatri-ca: che luoghi e che persone!E così mi presento con queste righescritte di getto e rimango attento a co-noscere le persone che sono la Comu-nità parrocchiale di San Giorgio Martirea Casorezzo. Eccomi semplicementeper quello che sono, un uomo che staimparando a diventare più uomo, piùcredente, più umano e più al serviziodel Signore e degli altri. Povero e ricco,disposto ad offrire e a ricevere come en-travo nel reparto dell’Istituto. Pronto afarmi trovare e pronto ad andare a cer-care l’uomo, la donna, l’anziano, il ra-gazzo, il bambino. A farsi abitare daognuna di queste dimore del SignoreGesù. «Libero di essere preso a servizio»(come ha detto il nostro Arcivescovo An-gelo agli animatori per l’oratorio estivovenerdì 23 maggio) e pronto a partire aCasorezzo dal «piano terra» rimanendoumili (il tema Fom di questa estate).E allora a presto e buon cammino a tut-ti. Con affetto.

Gianluca Redaelli

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SABATO 7Ore 9: nel Duomo di Milano: ordinazioni sacerdotali. Ciuniamo nella preghiera e attraverso coloro che potranno lo-devolmente partecipare, a don Fabio Riva che poi celebreràla sua prima Messa da noi domenica 6 luglio alle 10,30.Ore 11: Matrimonio in S. Salvatore di Barera Gloria e Pie-traroia Davide.

DOMENICA 8Ore 10,30: Durante la S. Messa daremo il Mandato aglianimatori dell’Oratorio Feriale estivo.Ore 15: Battesimi di Trentin Matteo, Gorgoglione Luis, Si-ciliano Mattia, De Matteo Giorgia, Ronca Jacopo, LabancaLorenzo e Tartaglia Vanessa.Ore 15: riunione dell’Azione Cattolica e della Terza Età nel-la sala mons. Quadri con la recita della Coroncina della Di-vina Misericordia seguita dalla riflessione.

LUNEDÌ 9Ore 20,30: S. Messa con ufficio a suffragio dei defunti delmese precedente.

ORATORIO FERIALE 2014Si svolgerà dal lunedì 9 giugno, per cinque settimane, finoa venerdì 11 luglio, secondo il programma che è stato co-municato con appositi volantini.

MERCOLEDÌ 11Alle 20,30: rosario nella chiesa di S. Salvatore.

GIOVEDÌ 12Ore 20,45: S. Messa inaugurale del GREST in oratorio.

DOMENICA 15Ore 10,30: S. Messa di suffragio per Mons. Luigi Quadri ein onore dei granatieri caduti, con la presenza dei Grana-tieri di Sardegna.

MERCOLEDÌ 18Ore 20,30: rosario nella chiesa di S. Salvatore.

SABATO 21Ore 17: Adorazione Eucaristica che precede la S. Messaprefestiva.

DOMENICA 22Ore 16: incontro del Gruppo famigliare nella seconda sa-crestia.

LUNEDÌ 23Ore 20.45: Riunione in oratorio per genitori e ragazzi cheparteciperanno alla vacanza presso la Casa di Cataeggio.È l’occasione per le ultime indicazioni e per versare il saldo.

MERCOLEDÌ 25Ore 20,30: rosario nella chiesa di S. Salvatore.

GIOVEDÌ 26Ore 20,45: S. Messa in oratorio a ricordo dei volontari de-funti.

Calendariodi Giugno

NB: altre notizie o correzioni verranno comunicatedi volta in volta negli avvisi domenicali.

GIOVEDÌ 19: SS. CORPO E SANGUE DI CRISTOProcessione Eucaristica del Corpus DominiCAMMINEREMO INSIEME METTENDOAL CENTRO IL SIGNORE CHE SI DONA NELMISTERO DELL’EUCARISTIA.Programma* INIZIO ALLE ORE 20,30 IN CHIESA CON LA CELE-BRAZIONE DELLA S. MESSA (senza omelia e benedizione)* QUINDI LA PROCESSIONE PERCORRERÀ LE VIE: INVE-RUNO, FIUME, UMBERTO I°, ROMA, FINO ALLA CHIESA,DOVE SI CONCLUDERÀ CON L’OMELIA E LA BENEDI-ZIONE.

SI RACCOMANDA LA PARTECIPAZIONE A TUTTA LAPROCESSIONE, IL RACCOGLIMENTO E LA PREGHIERAPARTECIPATA.SONO RACCOMANDABILI ADDOBBI E LUMI LUNGO ILPERCORSO.In caso di pioggia rimarremo in chiesa.

Ore 16: S. Messa in chiesa per gli ammalati seguita daun piccolo rinfresco offerto dalla Caritas Parrocchiale nelcortiletto della casa parrocchiale. Malati, anziani e loro fa-migliari sono invitati a questo incontro di preghiera e con-divisione solitamente raro per loro. Chi avesse difficoltà ditrasporto può usufruire del servizio “Croce Azzurra”. Perprenotarsi basta telefonare al n. Caritas 333.4943265.

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OFFERTE STRAORDINARIEDalle 100 buste raccolte in occasione della Festa Patronale: €. 1.545Dalla visita agli ammalati: €. 630Dalla vendita delle torte organizzata dalla Caritas parrocchiale Domenica 11 mag-gio a sostegno degli aiuti a chi si trova in difficoltà durante l’anno: €. 720Offerte dai funerali €. 900Offerta dai battesimi €. 450Offerta per matrimonio €. 150In memoria di Bertone Virginia: €. 200In memoria di Cassani Gianfranco €. 300

Offerte per la scuola MaternaDurante la festa di S. Giorgio: Pesca di Beneficenza €. 1545 Lotteria €. 700

NELLA CASA DEL PADRE19. Bertone Virginia (84 anni)20. Venegoni Carla (62 anni)21. Bertani Vanda (82 anni)22. Stefanetti Giovanna (92 anni)23. Dell’Acqua Rina (88 anni)24. Invernizzi Giovanni (87 anni)25. Cordella Vito (66 anni)

RINATI IN CRISTO7. Dargenio Diana8. Pecchenini Martina9. Cremonesi Sebastiano10. Maltagliati Bianca11. Zoppini Giada12. Menegazzo Viola13. Mereghetti Gaia

VENERDÌ 27Ore 11: matrimonio nella chiesa di S. Salvatore di LainatiLuca e D’amico Francesca.

SABATO 28Ore 11: matrimonio di Di Fonso Luca Mosè e Cocciolo Lo-redana in chiesa parrocchiale.

LUGLIO

GIOVEDÌ 3Ore 20,45: S. Messa in oratorio con il ricordo di NicolòFagnani e dei volontari.

VENERDÌ 5Ore 8,30: S. Messa seguita dall’Adorazione Eucaristica delprimo venerdì del mese.Grande serata dell’ORATORIO FERIALE. Verrà comunicato

il programma dettagliato che prevede la cena su prenota-zione e lo spettacolo preparato dai ragazzi.

DOMENICA 6Ore 10,30: Prima S. Messa solenne nella nostra parrocchiadi don Fabio Riva seguita dal Pranzo autogestito dai parte-cipanti.Ore 15: Battesimi di Latorre Mitma, Brittany Jasmine, Barat-ta Tommaso, Bianchi Cristian, Colombo Demis, De PintoFederico e Conti Lucia.

LUNEDÌ 7Ore 20,30: S. Messa in chiesa con il suffragio dei defuntidel mese precedente.

SABATO 12Ore 8,30: partenza dei ragazzi per la settimana a Cataeg-gio fino a sabato 19 luglio.

UNITI IN CRISTO1. Pascale Nunziato Mereghetti Valentina

Il Comune ha rilasciato la Concessione Edilizia. Ora procederemo con ipreventivi di spesa e potremo essere più precisi sui costi che ci aspettano.La vendita dei “mattoni” per il nuovo oratorio ha raggiunto il N° di 164.

Ricordiamo che è sempre possibile l’acquisto dei mattoni rivol-gendosi direttamente al parroco. Un bell’esempio: un bambino cheha fatto la prima comunione ha rinunciato alle bomboniere per acquista-re due mattoni.In memoria di Bertani Vanda €. 100In memoria di Giovanni Invernizzi €. 200In occasione della Professione perpetua di Suor Maria Debora Colombo €. 150

VERSO IL NUOVO ORATORIO

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Questo mese

ricordiamoGIUGNO

LUNEDÌ 2Ore 8,30: Giulio e Silvia Brochetti

MARTEDÌ 3Ore 8,30: Dell’Acqua Pierino e co-lombo Agostina

MERCOLEDÌ 4Ore 8,30: defunti del Centro Coordi-namento Pensionati e famiglia Zucchi

GIOVEDÌ 5Ore 8,30: Riva Lucia

VENERDÌ 6Ore 8,30:

SABATO 7Ore 8,30: lodiOre 18: Merzek Anna e famigliari +Colombo Carlo e Maria + MantovanAda + Pellizzari Ignazio (ricordato dal-le zie e cugini)

DOMENICA 8Ore 8,30: Mereghetti Mariuccia (ri-cordata dalla leva 1937) + BertaniAurelio e Mereghetti Mariuccia + Fen-zio Gilberto e genitori + InvernizziGiovanni e Artusi MariaOre 18: Filippini Piero, Nilla e Gian-carlo + Semidai Angelo, Giuditta e fa-migliari + Colombo Marina

LUNEDÌ 9Ore 8,30: lodiOre 20,30: Messa e suffragio defuntidi marzo

MARTEDÌ 10Ore 8,30: (legato) Carlin Maria

MERCOLEDÌ 11Ore 8,30: Lissana Enrico e SimonelliMargherita

GIOVEDÌ 12Ore 8,30: Colombo Vincenzo e fami-glie Prada e Colombo

VENERDÌ 13Ore 8,30: (legato) Gornati Emilio eBarera Santina

SABATO 14Ore 8,30: lodiOre 18: Bottini Giovanna, Crespi En-rico e famigliari + Mereghetti Carlo ePobbiati Marino + Stefanetti Giannina(ricordata dai nipoti Bertani)

DOMENICA 15Ore 8,30: Tunesi Elda (ricordata daivicini del cortile) + Colombo Peppino+ defunti leva 1928 + Bertani LivioOre 18: Banfi Ernesto Maria Ettore +Pellizzari Ignazio + Tunesi Pietro e So-fia + Bertani Vanda

LUNEDÌ 16Ore 8,30: Borsani Ferdinando eDell’Acqua Enzo

MARTEDÌ 17Ore 8,30: Sesia Francesco e ChiappaAdele

MERCOLEDÌ 18Ore 8,30: Rosanò Giuseppe, LardìRosina e nonni

GIOVEDÌ 19Ore 8,30: defunte della Confraternitadel SS. Sacramento: Mereghetti Maria,Tunesi Elda, Colombo Marina

VENERDÌ 20Ore 8,30: (legato) Cova Luigi e Me-reghetti Alice

SABATO 21Ore 8,30: LodiOre 18: Barera Maria Grazia + Zani-

boni Angelo e genitori + Collini Luigi,famiglie Cassani e Pontigia

DOMENICA 22Ore 8,30: Colombo Beniamino, Gor-nati Onorina e Carla + Porta Enrico +Dell’Acqua RivaOre 18: Fenzio Luigi + Cirillo Cosimoe Colombo Giuseppe + Bertani Vandaed Erminio + Stefanetti Giannina (ri-cordata dalla cognata e nipoti Balza-rotti)

LUNEDÌ 23Ore 8,30:

MARTEDÌ 24Ore 8,30: Bertani Carlo e Luigina

MERCOLEDÌ 25Ore 8,30: Vassallo di Castiglione Vit-torio

GIOVEDÌ 26Ore 8,30: (legato) Barera Carlo eBianchi Chiara

VENERDÌ 27Ore 8,30:

SABATO 28Ore 8,30: lodiOre 18: Castano Gustavo + TravainiEnrico ed Emilia + Bertani Vanda (dal-la leva 1931)

DOMENICA 29Ore 8,30: defunte della Confraternitadel SS. Sacramento + Fenzio Luigi +Invernizzi Giovanni e Artusi MariaOre 18: Balzarotti Ennio + Olgiati Ri-no, Carlessi Giuseppe e Gornati Ar-nalda + Invernizzi Pierino e famigliari

LUNEDÌ 30Ore 8,30: (legato) Rondanini Giudittae famigliari

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Cosa vuol dire per me diventare prete?Perché ho scelto di diventarlo? Sonotante le cose che potrei scrivere e dire,ma le riassumo in una semplice paro-la: AMORE. Amore verso il Signore everso le persone.Ormai da 7 anni faccio il cammino perdiventare prete.Siamo proprio agli sgoccioli. Certo cheun po’ di timori ci sono, ogni tanto mifaccio delle domande del tipo: “Saròall’altezza della situazione? Sarò ca-pace? Sarò degno di fare il prete?”A tutto questo non so rispondere senon affidandomi al Signore e dicendo:“Lui mi ha chiamato, mi darà anche laforza per percorrere e stare su questastrada”. Mi consola e incoraggia il fat-to di sentirmi accompagnato in questocammino, come tenuto per mano pro-prio dal Signore, grazie anche allapreghiera che le persone che incontrofanno per me.La cosa più bella che ho ricevuto inquesti anni è l’Amore di Cristo el’amore delle persone che mi sono at-torno. C’è un versetto del Vangelo diGiovanni che è il punto di partenzadella mia vocazione, della mia sceltadi entrare in seminario e che tengosempre presente in questo mio cammi-no e nella mia vita. Dice così: “Nes-suno ha un amore più grande diquesto, dare la vita per i propri amici’.(Gv 15,13).Queste parole che Gesù ha detto haisuoi discepoli nell’ultima cena, le hapoi messe subito in pratica. Lui ha datola sua vita, è morto per noi, suoi amici,così ci ha chiamato: amici. E alloracome si fa a rispondere a così tantoamore gratuito se non ricambiando

con altro amore, dedicando la propriaintera vita a Lui e agli altri?Questo versetto lo leggo insieme ad unaltro passo a me molto caro, la lavan-da dei piedi, cap. 13 del vangelo diGiovanni. “... si alzò da tavola, deposele vesti e, preso un asciugatoio, se locinse attorno alla vita. Poi versò del-l’acqua nel catino e cominciò a lavarei piedi dei discepoli e ad asciugarli conl’asciugatoio di cui si era cinto. [...] Sedunque io, il Signore e il Maestro, ho

lavato i vostri piedi, anche voi dovetelavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho datoinfatti l’esempio, perché come ho fattoio, facciate anche voi’.(Gv 13,4-5.14)In queste righe, sono riassunti un po’tutta la mia vita e il mio desiderio di di-ventare prete.Ho capito come queste pagine delvangelo di Giovanni siano le certezzedella mia vita, i punti di appoggio perpercorrere il mio cammino di sequela.Servire come Gesù ha servito, amarecome lui ha amato. La forza che mi fa

andare avanti e mi sostiene, è il sapereche io sono stato pensato da Dio, ilsentirmi amato da Lui e il sentirmi den-tro a quest’Amore.Ognuno di noi è e si deve sentire ama-to da Dio! Credo che questi passi ci-tati, siano le espressioni più belle del-l’Amore, che Gesù e che il Padre han-no per ciascuno di noi, hanno per me.Vorrei allora chiedervi una cosa. Uncompito semplice, ma molto impor-tante. Pregate, pregate per tutti coloro

che sono in ricerca per capire cosafare della loro vita; e una preghieraper tutti i seminaristi.Pregate per me e per i miei compagniperché davvero possiamo conformarea Cristo tutta la nostra vita, perchésempre siamo capaci di servire comeGesù e di amare come Gesù. Pregateperché lo Spirito illumini sempre lanostra vita, il nostro cammino, la mis-sione che il Signore ci ha affidato.

Don Fabio Riva

7 giugno: diventa prete 6 luglio: prima S. Messada noi

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18 maggio: Prima Comunione1 giugno: Cresima

Airoldi Luca, Antonino Emanuele, Bentivegna Cristian, Cartabia Sofia, Cassani Aurora, Chiappa Matilde, Colombo Elisa, Colombo Lorenzo,

Colombo Speroni Ilaria, Crivelli Clelia, Cucchetti Francesca, De Cristofaro Filippo,Dell’acqua Matteo, Di Maio Gabriele, Ferrari Susanna, Ferrario Luca Alessandro,Ferrario Sabrina, Fontana Asia, Fonti Monica, Gavazzi Lorenzo, Ghisolfi Martina,Gorla Andrea, Guadagnuolo Giada, Messina Agata Concetta, Milan Paolo Gioele,Morlacchi Diego, Nebuloni Colombo Margherita, Nebuloni Riccardo, Niti Ivan,

Oldani Beatrice, Oldani Valentina, Ozimo Antonio, Ozimo Gloria Maria, Paganin Riccardo, Parrillo Simone, Patruno Alissa, Pecorari Daniele, Prada Janus,

Prada Thomas, Rossi Angela, Rossi Asia, Sacchi Giada, Scarabelli Carola, Serratore Alessandro, Sisti Ilaria, Solari Christian, Spreafico Fabio, Timis Valentino,

Tizzoni Federico, Tosin Claudia, Tubaro Greta Rosalba, Vegezzi Simone, Venegoni Anna, Vergani Emanuele, Vignati Samuele

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AL RADUNO DEI CHIERICHETTI IN DUOMO - 26 APRILE

Antonino Michele, Arrighetti Elisa,Barbaglia Nestor, Bertani Mattia,

Bianchi Giulia, Bottini Ruben, Ca-mozzi Samuele, Canini Sofia, Cor-netti Francesco, Corvino Sofia, Co-

stanza Matteo Michele, Creanza Ales-sandro,, Crespi Marta, Danelli Anna-

lisa, Di Franco Federica, DonatoMatteo, Fabiano Martina, FantinatoSimone, Ferrario Francesco, Gaio

Giulia, Giannoni Aneta Magdalena,Gornati Giorgio, Liberti Elizabeth,Mangiarotti Jasmine, Mari Ilaria,

Marra Giacomo, Morlacchi Gianluca,Orru’ Matteo, Ortu Alessandra, Parolo

Lapo Federico, Pintaudi Andrea, Piscitello Davide, Porta Erica, Riberto Simone,Rossetti Mattia , Scanzano Giulio, Serratore Sabrina, Serratore Vittoria, Sorrenti

Claudia, Spagnuolo Francesca, Tellini Giada, Tino Simone , Turati Nikita

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I principali eventi di Maggio:

La visita alla Primaria da parte dei“grandi”, giovedì 15È la parte “operativa” del progettocontinuità condiviso tra scuole di varioordine e grado del Comune e si pro-pone di favorire il sereno inserimentodei bambini nel nuovo ambiente.

La “gita” del 21Proposta ad integrazione del percorsodidattico (in particolare l’”officina” del-la Musica) svolto nell’anno:Il maestro Matteo Galli e altri tre colle-ghi musicisti ci hanno intrattenuto nelLaboratorio didattico rivolto ai bambini

della scuola dell’infanzia attivato nelMuseo degli strumenti musicali del ca-stello sforzesco di Milano

La festa di fine anno del 23I canti e le performance proposti daibambini sono in stretta relazione con ilpercorso didattico proposto nell’anno,ciascuno di essi infatti richiama la te-matica delle 3 “Officine”ma anche icontenuti del corso di lingua inglese.Segue dimostrazione pratica dei labo-ratori e grigliata all’oratorio.Sinceri rin-graziamenti ai collaboratori e a tutticoloro che sono intervenuti!

Scuola dell’InfanziaParrocchiale

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13INFORMATORE 13

Il COINVOLGIMENTO è un’arte che spesso nelle capacità di molti non fa parte! Eppure è il miglior antidoto allasolitudine. È il “liquido di contrasto” che bagna di RELAZIONI l’Individualismo della attuale “liquida società”. È laterapia contro la pastorale “dei gruppi” a favore di quella “della comunità”. Il coinvolgimento per un giovane cometè,… può diventare stile di vita …un po’ osè! (nel senso di “osare”…)

PIT STOPIl laboratorio dei Talenti [dal n.15]L’oratorio educa ed evangelizza, in un contesto ecclesiale di cammino comunitario, soprattutto attraverso relazioni per-sonali autentiche e significative. Esse costituiscono la sua vera forza e si attuano sia attraverso percorsi strutturati sia at-traverso espressioni informali. L’attuale emergenza educativa è letta da più parti come esito di un impoverimento delle re-lazioni educative personali. In particolare va sottolineato come l’accrescersi esponenziale della comunicazione virtualecostituisca una sorta di surrogato della relazione, che rischia di trarre in inganno molti giovani. Anche laddove i socialnetwork sembrano semplicemente prolungare e rafforzare rapporti di amicizia, appare necessario aiutare i giovani cheabitano il mondo della rete a scendere in profondità coltivando relazioni vere e sincere. L’oratorio risponde a questa si-tuazione favorendo il più possibile il consolidarsi di un preciso stile relazionale fatto di accoglienza semplice e schietta,ascolto profondo e sintonia empatica. Particolare cura richiede l’accompagnamento educativo personale, specie a partiredall’età della preadolescenza, che permette di verificare la reale assimilazione degli obiettivi proposti e di ricalibrare con-tinuamente in itinere la proposta formativa. Tutte le attività dell’oratorio sono, perciò, improntate a favorire un contestodi dialogo sereno e costruttivo nella consapevolezza che nessuna attività può sostituire il primato della relazione perso-

Ho chiesto a qualche ragazzo/a se perle ricorrenze del 25 aprile e del 1 mag-gio le scuole facevano il “ponte”. Chi sì,chi no, chi non si ricorda. Ma cosa ricor-re il 25 aprile e il 1 maggio?... la rispo-sta migliore: la festa della liberazione dallavoro! Come cittadino ho sempre senti-to molto alcune ricorrenze civili. Di que-sto devo ringraziare la mia maestra delleelementari, che ci ha sempre portato al“Corteo”. Ho capito già grandicello il si-gnificato del 25 aprile, poi del 2 giugno,poi del 4 novembre… ma le lacrime de-gli Alpini che tenevano alta la bandierami sono rimaste dentro! Il “silenzio” into-nato dalla tromba mi ha sempre messo ibrividi. Il canto dell’Inno Nazionale ita-liano mi riempie di orgoglio: mi viene

sempre in mente che anche mio nonnoha combattuto perché oggi io vivessi li-bero e in uno stato democratico. Gli an-ni scorsi, da insegnante in un CFP face-vo sempre qualche lezione sulle ricorren-ze civili e la loro importanza valoriale. Miinquietava l’ignoranza e l’indifferenza dialcuni giovani: spesso per qualcunoqueste date erano solo il “ponte”, e do-vevo smetterla di “rompere le p..ll… constì discorsi da vecchio” (testuali parole).Personalmente i “ponti” li abolirei: sonogiorni in cui andare al lavoro, a scuola,alle proprie faccende. Poi all’ora conve-nuta tutti fermi, tutti fuori in piazza: insie-me ricordare, insieme riflettere, insiemeconfrontarsi, insieme imparare, perchéla nostra convivenza civile possa assu-

mere sempre maggiore qualità. Credoche ciascuno di noi non possa smetteredi educarsi ed educare a quei valori e aquella storia che hanno costruito la no-stra (giovane) nazione italiana, dove an-che tanti cristiani hanno dato il loro con-tributo, versando spesso il loro sangue,donando la loro vita. San Giovanni Bo-sco, grande educatore di moltissimi gio-vani, ci ha insegnato: buoni cristiani edonesti cittadini! Forse è giunto il momen-to di scrollarci di dosso la pigrizia (o l’i-gnavia..) e ritrovare la via di un sano, se-rio e sereno confronto civile e politico. Apartire dalla Memoria onesta, oggettiva,operosa. Arrivederci al 2 giugno…

Don Stefano

Festa della Liberazione…dal lavoro!!

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Egregio Signore1

Da circa sei anni noi, cristianicattolici, firmatari di questalettera, coordinati dal respon-sabile zonale don AlessandroVavassori, ci riuniamo mensil-mente grazie alla PastoraleMigranti per mantenere vivonella comunità cristiana l’at-tenzione alla migrazione. Sia-mo cittadini italiani e immi-grati organizzati in 8 gruppiterritoriali e rappresentiamole 160 parrocchie dei 71 co-muni che costituiscono la Zo-na IV della Diocesi di Milano.Tutti conosciamo direttamen-te il fenomeno della migra-zione perché siamo attivi nelvolontariato sociale. Al termi-ne del percorso che quest’an-no abbiamo dedicato a unalettura critica del “Testo unicoin materia di Migrazione”, laLegge n. 189 del 2002 (me-glio conosciuta come “leggeBossi-Fini”), abbiamo decisodi inviarLe questa lettera natada un articolato dibattito emotivata dalla necessità digiungere a una nuova politi-ca sulla migrazione per il be-ne dell’intero paese. Conquesto scritto ci proponiamodi contribuire al rilanciodell’attenzione sulla LeggeBossi-Fini che consideriamoinadeguata e inefficace oltreche lesiva dei diritti della per-sona. Auspichiamo che al piùpresto si possa giungere auna sua revisione perché ven-

ga riconosciuto l’apporto chegli immigrati offrono al be-nessere del paese pur in tem-po di crisi. Spinti dalla fede inDio che ci chiama a difende-re l’autentico sviluppo del-l’uomo2, nondimeno preoc-cupati per l’aggravamentodelle condizioni sociali dimolti cittadini italiani, siamoconvinti di quanto segue:- In materia di immigrazioneriteniamo che sia urgenteuscire da una politica emer-genziale e che l’Italia debbapromuovere un’organica po-litica di integrazione da rea-lizzarsi a livello europeo. Lun-go questi anni abbiamo so-vente assistito al rifiuto degliimmigrati da parte dell’opi-nione pubblica e a un usostrumentale di quest’argo-mento per fini elettorali: rite-niamo che alle momentaneeemozioni suscitate dai dram-mi, debba seguire finalmentela chiara volontà politica dicostruire un’equa convivenzanel rispetto delle differenze.Da anni i dati statistici dico-no, infatti, che il nostro futuronon può essere separato dal-la migrazione e che essa seben amministrata, contribui-sce grandemente alla crescitadel Paese3.- Pensiamo che lo Stato abbiail dovere di difendere le pro-prie frontiere regolando i flus-si migratori in coordinamentocon l’Europa, ma non lo pos-

sa fare con norme unicamen-te sicuritarie. Crediamo cheuna buona politica migrato-ria europea possa essere im-postata secondo un’otticapreventiva, cioè con normeche accompagnino i migran-ti, indirizzandoli fin dall’inizioa una positiva integrazione4.Non si tratta di scegliere i mi-gliori, ma di favorire una giu-sta collocazione sociale e la-vorativa permettendo l’incro-cio tra domanda e offerta. Ri-teniamo che il modello italia-no – che in altri ambiti ha di-mostrato di saper creare si-nergie positive tra pubblico eprivato – possa generare unainnovativa politica migratoriain Europa: solo con un’artico-lata azione che oltrepassa iconfini nazionali si può favo-rire una vera integrazione5.Siamo inoltre convinti chebuone politiche di integrazio-ne siano economicamenteassai più vantaggiose dellaretorica del respingimento. Ènoto, infatti, che la pretesa diostacolare la migrazione in-neschi il pericoloso meccani-smo dell’illegalità e dellosfruttamento.- Siamo dell’opinione che illegislatore abbia il compito digarantire il bene comune:nessuna autorità e nessunalegge potranno mai svilire ladignità dell’essere umano as-servendolo ai propri interessi:l’uomo è e rimarrà sempre

persona, prima di essere con-siderato lavoratore o immi-grato6. Il diritto alla vita lungotutto il suo corso deve esserericonosciuto a tutti indistinta-mente7 e la sua difesa com-porta il dovere di creare lecondizioni per vivere con di-gnità, senza discriminazioni.- Riteniamo che una legisla-zione orientata all’integrazio-ne debba includere normeche incentivino l’associarsi tracittadini immigrati per il benedella collettività: questo me-todo costituirebbe un’utileprevenzione alla marginalità.- Proponiamo di introdurrenella nostra legislazione ilprincipio dello “Ius soli tem-perato” per riconoscere aitanti nati in Italia da genitoriimmigrati e ai numerosi ado-lescenti di origine stranierache frequentano le scuole lapossibilità di diventare cittadi-ni italiani, certificando così illoro percorso di integrazionepersonale e famigliare. Lascuola da sempre offre un ec-cellente contributo alla cultu-ra dell’integrazione: quest’a-zione deve oggi essere rico-noscita e potenziata. - Ci sembra opportuno che loStato valorizzi il contributo diinnumerevoli volontari checon competenza creano inte-grazione attraverso le scuoledi italiano, le organizzazionicaritative, lo sport e l’arte…Questa è buona politica da

Lettera di solidarietàcon le famiglieimmigrate - 20/5/2014

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incentivare attraverso un ri-esame del sistema dei credi-ti8, perché fa risparmiare alloStato e favorisce la partecipa-zione degli immigrati.- Riteniamo che lo Stato deb-ba favorire i ricongiungimentifamiliari, estendendoli allacatena parentale, riprenden-do quanto già stabilito dallalegge Turco-Napolitano9. Lafamiglia è garanzia di inte-grazione e contribuisce acombattere la marginalità10,essa è generatrice di vita e,adeguatamente sostenuta,crea sviluppo per il benedell’intera società civile11.- Reputiamo che il Permessodi Soggiorno debba essere

scorporato dal Contratto diLavoro: tale documento deveassicurare stabilità alla fami-glia immigrata e non, invece,costituire un’ulteriore minac-cia di precarietà.- Pensiamo sia urgente intro-durre la migrazione nell’oriz-zonte delle ordinarie politichesociali, quali la ripresa eco-nomica, la promozione dellavoro, la difesa del territorioe la tutela dei diritti dei lavo-ratori. È necessaria una visio-ne politica capace di pro-muovere il diritto delle perso-ne e combattere ogni formadi illegalità che impedisce alnostro paese di svilupparsi ecrescere.

- Riteniamo dannose quellenorme che impongono dove-ri insopportabili alle famiglieimmigrate, discriminandolerispetto a quelle italiane. Inparticolare riteniamo iniquequelle norme stabilite con ild.p.r. n. 334/2004 che dis-criminano il lavoratore stra-niero costringendolo - insie-me al suo datore - a oneri ecosti aggiuntivi rispetto ai la-voratori italiani12: c’è biso-gno di una netta inversione ditendenza per sgravare cittadi-ni e istituzioni da inutili e co-stose pratiche burocratiche.- A nostro parere, il riconosci-mento dei rifugiati e l’acco-glienza per motivi umanitari

hanno bisogno di un’urgenterevisione. I C.I.E. (Centri diIdentificazione ed Espulsione)devono essere, quando ne-cessario, esclusivamente luo-ghi transitori di identificazionee assistenza per chi è giuntoin Italia in condizioni preca-rie. Il rinnovamento potrebbeavvenire se essi saranno postiin collegamento con le istitu-zioni pubbliche e private delterritorio. Riteniamo che il pe-riodo di permanenza in que-ste strutture non possa supe-rare i 2 mesi, tempo congruoper espletare ogni pratica diidentificazione.

La Pastorale Migranti Zona IV - Seguono 180 firme

1 Al Cardinale Arcivescovo S.E. Angelo Scola ; al Vicario Episcopale Mons. Giampaolo Citterio; al Vicario Episcopale Mons. Luca Bressan; al Direttore di Caritas Ambrosiana, ai SignoriPrefetti di Milano e Varese; ai Signori Sindaci; ai Direttori dei Carceri di Bollate e Busto Arsizio; ai Presidi delle Scuole Primarie e Secondarie; ai Direttori degli Ospedali; ai ReverendiParroci; Ai Medici delle famiglie; ai Presidenti delle Associazioni Locali; al Signor Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

2 cf. Populorum Progressio n. 14; Art. 2 Costituzione Italiana.

3 Italia, Paese di immigrazione in: Caritas e Migrantes Dossier Statistico Immigrazione 2012.

4 ROSSI. F., Microcredito: il contesto legislativo. Aggiornamenti Sociali n. 12 Dicembre 2013 p. 869-873.

5 Benedetto XVI, Caritas in Veritate n° 62 “Possiamo dire che siamo di fronte a un fenomeno sociale di natura epocale (la migrazione), che richiede una forte e lungimirante politica dicooperazione internazionale per essere adeguatamente affrontato”.

6 “Ero straniero e mi avete ospitato” (Mt 25:36).

7 cf. art. 9 Convenzione Internazionale per i diritti dei lavoratori immigrati.

8 MINISTERO DELL’INTERNO ACCORDO DI INTEGRAZIONE, “10 passi verso l’Integrazione”.

9 Legge 6 marzo 1998, n. 40. Art. 27.

10 Legge 6 Marzo 1998, n. 40. In particolare titolo IV art. 26, 27, 28.

11 “I lavoratori immigrati hanno diritto di vedere riunita la propria famiglia il più presto possibile”. Carta dei diritti della famiglia emanata dalla Santa Sede nel 1983; Art. 29 CostituzioneItaliana.

12 Ci riferiamo in particolare al contenuto dell’Art. 30 del d.p.r. 334/2004 nel quale sono stabiliti gli oneri a carico dello straniero e del suo datore di lavoro. Riteniamo che l’istitutodel contratto di soggiorno costituisca all’atto una disparità di trattamento tra lavoratore straniero e lavoratore italiano

Vogliamo concludere con un augurio di pace e prosperità certi che il nuovo sia già tra noi a partire dal nostro impegno di cristiani per far sì che i luoghi dove svolgiamo il nostro servizio,diventino sempre più comunità aperte e solidali verso gli ultimi

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Professione definitiva di Suor Maria Debora

Sabato 31 maggio ci siamo recati, con un pullman e il pul-mino, all’Isola di S. Giulio e abbiamo vissuto una intensa edemozionante esperienza di fede e di azione dello Spirito delSignore che chiama in tanti modi a seguirlo. Ci siamo poiraccomandati alle preghiere di Suor Maria Debora e dellasua comunità. Riproduciamo la formula di professione pro-nunciata da Sr Maria Debora durante la celebrazione diConsacrazione definitiva al Signore dopo il canto delle lita-nie. L’ha poi firmata e deposta sull'altare, segno dell'intimaunione della sua offerta con lo stesso sacrificio di Cristo.

Nel Nome di nostro Signore Gesù Cristo. Amen. Nell'anno del Signore 2014,

il giorno 31 del mese di maggio io,Sr. Maria Debora Colombo

battezzata nella parrocchia S. Giorgio Martire, in Casorezzodiocesi di Milano, con libera e gioiosa volontà faccio voto aDio, in perpetuo, di stabilità, conversione di vita e obbedien-za, secondo la Regola del santo Padre Benedetto, nell'Abba-

zia «Mater Ecclesiae:», sull'Isola San Giulio, davanti a sanGiulio e ai santi di cui sono qui custodite le reliquie, nellemani della carissima Madre Abbadessa Anna Maria Cànapi,alla presenza di questa famiglia monastica alla quale di tuttocuore mi consegno per vivere con essa in piena comunione

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nel tempo della gioia e nell'ora della prova. Per mantenermi fedele a quan-to promesso ed essere nella Chiesa, per tutti gli uomini, strumento di unitàe di pace, ricorro umilmente all'intercessione della Beata Vergine Maria, delsanto Padre Benedetto e di tutta la Gerusalemme celeste. A lode e gloriadella SS. Trinità. Amen.Sono seguiti i segni della consegna del velo e dell’abito corale; la conse-gna dell’anello con queste parole del Vescovo: “Ricevi, figlia carissima,questo anello: è segno della tua unione nuziale con Cristo. Conserva fe-deltà al tuo Sposo, per essere da Lui ammessa alle nozze della vita eterna”;la consegna del libro con la liturgia monastica delle ore.

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«Sempre si litiga nel matrimonio, ma il segreto è che l’amoreè più forte del momento in cui si litiga». Ieri il Papa davanti al-la piazza gremita dell’Udienza ha parlato del matrimonio cri-stiano, e della sua audace pretesa: l’essere, quell’uomo equella donna uniti nel Sacramento, «immagine di Dio». (E cer-to, pensi, in San Pietro c’era ieri gente come noi, come i nostrivicini di casa – nei condomini dalle pareti sottili, la sera, quan-to spesso sentiamo le voci che si alzano, le parole aspre cheecheggiano nei cortili).Allora, potrebbe chiedere qualcuno, di quale amore parla ilPapa? Quale sarebbe questo amore «più forte», quando a mi-gliaia ogni anno i matrimoni si sbriciolano sotto l’urto degliaffanni quotidiani? Non è molto più realistico discutere, comeaccade in questi giorni in Parlamento, di abbreviare piuttostoil tempo necessario per ottenere il divorzio? Un anno e via,chiuso, si ricomincia da capo. Non è forse, l’«alleggerimento»del matrimonio previsto da questa riforma della legge civile,ben più vicino alla realtà delle cose? Non è nella natura degliuomini e delle donne innamorarsi, unirsi e poi anche stancar-si, e lasciarsi?Ma l’amore di cui parla il Papa non è l’attrazione romanticao istintiva che oggi chiamiamo “amore”, non è la melassosaillusione da giorno di San Valentino, che rapidamente come ènata svanisce. Dio, ha ricordato Francesco, davvero fa di unuomo e una donna una sola carne, «e il disegno di Dio si at-tua nella fragilità della condizione umana: il legame infatti èsempre con il Signore». Non più un rapporto a due, dunque,ma un Altro, garante, nelle fedeltà al quale si trova la forza ela pazienza per andare avanti. Se infatti ascolti la storia di vec-chie coppie rimaste insieme per tutta la vita, spesso avverti iltacito riferimento a quel Terzo, operante: nel cui nome, ognivolta, si perdona.E perché allora, potrebbe obiettare ancora qualcuno, vedia-mo anche tante matrimoni cristiani andare in frantumi? Perchéin Occidente abbiamo vissuto una lunga stagione di spiritua-lità opaca, di abitudine, di scelte fatte perché così fanno tutti;e in molti di noi si è smarrita la memoria e la consapevolezzadi quel Terzo, garante. Ne è rimasta uno sbiadito ricordo, datirar fuori a Natale a magari alla Cresima dei figli, insieme alvestito elegante; astratto però, e avulso dalla vita quotidiana,

travolta da concretissimi dolori, guai e rancori. Ma, ha dettoancora il Papa, «nella fragilità della natura umana, l’impor-tante è mantenere vivo un rapporto con Dio».Credere, insomma, davvero, e cercare e pregare quel Dio checon gli occhi non vediamo, e di cui molti ci dicono: è solo unfantasma. Pregare e parlare con Dio, insistentemente, e pre-gare per il marito, per la moglie, anche se magari l’amarezzae l’incomprensione opprimono. Provare, almeno, se non lo siè mai fatto. Si scoprirà, nel tempo, che è vero ciò che dicevaieri Francesco: c’è un amore più forte del momento in cui silitiga, si delude, si tradisce. Lentamente negli anni emerge larealtà che, davvero, in due si è una cosa sola; un legame pro-fondo e misterioso, che inesorabilmente tiene insieme.A fronte della bellezza, della splendida pretesa del matrimo-nio cristiano, le ipotesi della legge civile che vorrebbe affret-tare i tempi del divorzio appare un povero rimedio alla inca-pacità di uomini e donne di volersi bene, se contano solo sulleloro forze. Il divorzio breve come un cerotto applicato fretto-losamente, a una ferita che invece non guarisce. Non è ditanto invece più corrispondente al desiderio del cuore dell’uo-mo, al desiderio che sentiamo in noi a vent’anni, questa pro-messa di bene per sempre, dentro la fedeltà a un Dio conti-nuamente evocato, convocato, presente? Sì, da cristiani, citocca essere testimoni di fronte a chi non crede nella forza diquesta realtà frutto di una fedeltà non sempre facile, a volteritrovata, semplicemente viva. Sì, ci tocca e più ci toccherà. Sesolo sapremo ritrovare la memoria originaria di ciò che sia-mo, di ciò che veramente cerchiamo – e che mai, in realtà,possiamo darci da soli.

3 aprile 2014Marina Corradi

Le parole del papa

Matrimonio cristiano, ma di quale amore?

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NOTIZIE UTILIDon EUGENIO BAIO – ParrocoPiazza San Giorgio, 21 - Tel. 02.901.00.20 - Fax 02.9029.8028Cell. 338.4748503 - Email: [email protected]

Suor GIUSY – Scuola Maternavia Roma, 22 - Tel. 02.901.00.78

S.S. MESSE Giorno feriale ore 8,30Vigilia giorno festivo ore 18,00Giorno festivo ore 8,30 – 10,30 – 18,00

SACRAMENTO DELLA PENITENZASabato e vigilia giorni festivi ore 14,30 – 16,00

CONSULTORIO DECANALE PER LA FAMIGLIAVia Madonna, 67 RHO (MI) - Tel. 02.93.06.523 con seg. telefonicaORARI UFFICI:Lunedì - Martedì ore 14,00 – 18,00Mercoledì – Giovedì ore 09,30 – 13,00 14,00 – 18,00Venerdì ore 09,30 – 13,00PRESTAZIONI: Il Centro offre consulenza in area socio-psico-pe-dagogica, in area sanitaria, in area legale e in area etica .www.centroconsulenzafamigliarho.it

PATRONATO A.C.L.I. presso la Casa ParrocchialeORARIO UFFICIO Martedì ore 18,00 – 19,30PRESTAZIONI: Pratiche pensioni, Assistenza malattie.Indennizzo infortuni sul lavoro e malattie professionali.Assegni familiari e diritti previdenziali.MUNICIPIO DI CASOREZZO L.go Alcide De Gasperi 1Tel. 02.901.00.12 (centralino) Fax. 02.902.96.960www.comune.casorezzo.mi.itUFFICIO SEGRETERIA, UFFICIO FINANZIARIO, UFFI-CIO PUBBLICA ISTRUZIONE E SERVIZI ALLA PERSO-NA, UFFICIO DEMOGRAFICILunedì ore 10,00 – 12,30 17,00 – 18,30Martedì ore 10,00 – 13,30Mercoledì ore 9,00 – 12,30

Giovedì ore 10,00 – 12,30 16,30 – 17,30Venerdì ore 10,00 – 12,30Sabato (solo Ufficio Servizi Demografici) ore 10,00 – 12,00

ORARI DI RICEVIMENTO DELL’ASSISTENTE SOCIALELunedì ore 17,00 – 18,30Martedì ore 10,00 – 13,30Venerdì ore 10,00 – 12,30

UFFICIO TECNICOLunedì ore 10,00 – 12,30 17,00 – 18,30Martedì ore 10,00 – 13,30Venerdì ore 10,00 – 12,30Mercoledì e Giovedì CHIUSO

POLIZIA MUNICIPALE (presso il Municipio) - Tel. 02.901.00.37Lunedì ore 10,00 – 12,30 17,00 – 18,30Martedì ore 10,00 – 13,30Mercoledì ore 9,00 – 12,30Giovedì ore 10,00 – 12,30 16,30 – 17,30Venerdì ore 10,00 – 12,30

ORARIO DISCARICA COMUNALE via FiumeLunedì – Giovedì ore 11,00 – 12,00/16,00 – 18,00Martedì – Venerdì ore 16,00 – 18,00Sabato ore 15,00 – 18,00MERCOLEDÌ CHIUSA

ORARIO ASSISTENZE SOCIALILunedì ore 10,00 – 12,30/17,00 – 18,30Martedì e venerdì ore 10,30 – 12,30Mercoledì ore 9,00 – 12,30Giovedì ore 10,00 – 12,30/16,30 – 17,30

BIBLIOTECA COMUNALE via Einaudi 3, Tel. 029029476Lunedì CHIUSADal Martedì al Sabato ore 14,30 – 18,30La Biblioteca rimarrà aperta il Lunedì dell’ultima settimana intera delmese, dalle ore 14,30 alle ore 18,30 e chiusa il sabato della stessasettimana

SERVIZI SANITARIFARMACIA via Europa, 8ORARIO: Ore 8,30 – 12,30 / 15,30 – 19,30Chiusura Giovedì mattina e Sabato pomeriggio

CONSULTORIO GINECOLOGICO:SERVIZIO PAP-TEST E GINECOLOGIAPolo Consultorio Distrettuale di Arluno, Via Roma 60. Tel. 02.901.70.42Servizio solo su appuntamentoMartedì ore 14,00 – 15,30Giovedì ore 11,00 – 12,00

MEDICINA SPECIALISTICA – CENTRO PRELIEVI – SERVIZIO IGIENE PUBBLICA ED AMBIENTALECentro Socio-Sanitario di Busto Garolfo, Via 24 Maggio Tel. 0331.56.61.62PRENOTAZIONE ANALISI ED ESAMILunedì e Mercoledì solo ambulatorio (rilevamento PA, HGT,medicazioni, IM ecc) ore 8,30 – 9,30

AMBULATORIO COMUNALEPiazza Griga 8, CasorezzoSERVIZIO PRELIEVI (sangue, urine...)Martedì, Giovedì e Sabato ore 7,30 – 9,00

AMBULATORIO INFERMIERISTICO(medicazioni, iniezioni, misurazione pressione...) e ritiro esitiMartedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì ore 9,00 – 10,00

AMBULATORIO OSTETRICO

(consulenza in gravidanza, consulenza ostretica e PAP Test su preno-tazione)Un giorno al mese (come da calendario) ore 9,00 – 10,30

ECG gratuito, previa prenotazione al n° 0297487287

I prelievi domiciliari, il serviziuo infermieristico domiciliare e le altreprestazioni a domicilio sono disponibili a pagamento, su prenota-zione al n° 0297487287

Numero Verde A.S.L. Provincia di Milano n° 1 (per informazioni, in-dirizzi, recapiti telefonici, ecc...): 800671671

SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE(già Guardia Medica) n° verde Tel. 800.103.103

CHIAMARE SOLO NEI SEGUENTI ORARINotte ore 20,00 – 8,00Domenica e festivi ore 8,00 – 20,00Sabato ore 10,00 – 20,00Prefestivi ore 14,00 – 20,00

SERVIZIO URGENZA ED EMERGENZATelefono unico per tutti i pronto soccorso: 118PRONTO INTERVENTO CON AMBULANZA

ARLUNO Tel. 02.901.57.57

VIGILI DEL FUOCO 115 - INVERUNO Tel. 02.97.87.022

CARABINIERI BUSTO G. Tel. 0331.56.94.76

CARABINIERI CUGGIONO Tel. 02.972.41.484

CARABINIERI LEGNANO Tel. 0331. 54.44.44/245