Informatica di base · vecchi di soli quarant’anni; problema 3) preventiva elaborazione di un...

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ENIAC (1946 ca.) 1 Giancarlo Buzzanca Informatica di base ABAQ - anno accademico 2017/2018

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ENIAC (1946 ca.)

1Giancarlo Buzzanca

Informatica di baseABAQ - anno accademico 2017/2018

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Dal restauro virtuale al restauro del virtuale, ovvero dagli ‘smanettoni’ all’applicazione della critica del restauro nella conservazione del digitale

La questione da discutere è questa: la conservazione del digitale è attività che può avere punti di contatto con i principi storiciche guidano l’attività di restauro e, quindi, ad esempio, con gli assunti della critica d’arte applicata al restauro o, invece, il termine conservazione (e restauro) è casualmente lo stesso mentre gli ambiti disciplinari e metodologici sono e rimangono saldamente divisi?

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La vecchia idea del computer era legata all’incomunicabilità.Chi lo sapeva usare era avvolto da un’aura di mistero tecnicista. Velocemente batteva codiciastrusi e come d’incanto apparivano dati, tabelle,equazioni, grafici. Indossava un camice e, preferibilmente, occhiali spessi; soprattutto parlava poco il linguaggio comune perché gli altri dovevano attenderesupinamente i risultati.

A. Saggio, Temi il demo?, in M. Engeli, Storie digitali, Torino 1999, p. 5.

Paura e superficialità sono gli ambiti in cui prosperail tecnologo dal camice bianco (per lo più giovane e smanettone) che impone le proprie metodiche al solitamente indifeso umanista di turno.

Che magari si ammanta di sapere tecnico orecchiato e parafrasato ma che, purtroppo, rimane troppo spesso null’altroche l’indifeso umanista di turno.

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problema 1) conservazione dei supporti informativi contemporanei e loro eventuale restauro oppure riversamento su altri supporti (a causa della alta deteriorabilità del supporto) di contenuto documentario originale; problema 2) leggibilità (da un punto di vista di contenuti) di nastri magnetici vecchi di soli quarant’anni; problema 3) preventiva elaborazione di un inventario archivistico per la efficiente archiviazione di documenti. problema 1) conservazione dei supporti informativi contemporanei e loro eventuale restauro oppure riversamento su altri supporti (a causa della alta deteriorabilità del supporto) di contenuto documentario originale; problema 2) leggibilità (da un punto di vista di contenuti) di nastri magnetici vecchi di soli quarant’anni; problema 3) preventiva elaborazione di un inventario archivistico per la efficiente archiviazione di documenti. problema 1) conservazione dei supporti informativi contemporanei e loro eventuale restauro oppure riversamento su altri supporti (a causa della alta deteriorabilità del supporto) di contenuto documentario originale; problema 2) leggibilità (da un punto di vista di contenuti) di nastri magnetici vecchi di soli quarant’anni; problema 3) preventiva elaborazione di un inventario archivistico per la efficiente archiviazione di documenti. problema 1) conservazione dei supporti informativi contemporanei e loro eventuale restauro oppure riversamento su altri supporti (a causa della alta deteriorabilità del supporto) di contenuto documentario originale; problema 2) leggibilità (da un punto di vista di contenuti) di nastri magnetici vecchi di soli quarant’anni; problema 3) preventiva elaborazione di un inventario archivistico per la efficiente archiviazione di documenti. problema 1) conservazione dei supporti informativi contemporanei e loro eventuale restauro oppure riversamento su altri supporti (a causa della alta deteriorabilità del supporto) di contenuto documentario originale; problema 2) leggibilità (da un punto di vista di contenuti) di nastri magnetici vecchi di soli quarant’anni; problema 3) preventiva elaborazione di un inventario archivistico per la efficiente archiviazione di documenti. problema 1) conservazione dei supporti informativi contemporanei e loro eventuale restauro oppure riversamento su altri supporti (a causa della alta deteriorabilità del supporto) di contenuto documentario originale; problema 2) leggibilità (da un punto di vista di contenuti) di nastri magnetici vecchi di soli quarant’anni; problema 3) preventiva elaborazione di un inventario archivistico per la efficiente archiviazione di documenti.

Ha senso conservare presente e passato prossimo?.

'One small step for man,' 700-box tape loss for NASA

Original recordings of Apollo moon missions are missingTuesday, August 15, 2006Posted: 12:38 p.m.

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1. conservazione dei supporti informativi contemporanei e loro eventuale restauro oppure riversamento su altri supporti (a causa della alta deteriorabilità del supporto) di contenuto documentario originale;

2. leggibilità (da un punto di vista di contenuti);

3. preventiva elaborazione di un inventario archivistico per la efficiente archiviazione di documenti.

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L’esistenza di una nuova classe di ‘patrimonio culturale’è stata individuata dall’UNESCO che attraverso la

Carta per la conservazione del patrimonio digitaleha definito, già dal 2003, alcuni principi fondanti.

Un caso

Documentazione grafica del restauro degli affreschi michelangioleschi della Cappella Sistina(1986 >)

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La scelta cadde su una workstation grafica APOLLO DN 3000i, composta da:• monitor 19 pollici alta definizione 1024x800

pixels;• tastiera alfanumerica e mouse; • tavoletta grafica SUMMAGRAPHICS II con

stilo da utilizzare con il menu del software applicativo;

• (…)

Il microprocessore Motorola 68020, con 4 MB di memoria RAM, era corredata da un disco rigido da 330 MB e possedeva una unità di backup che utilizzava cartridges da 60 MB per la salvaguardia ed il ripristino dei dati.

Nei quasi otto anni di presenza dell’elaboratore elettronico sul ponteggio di restauro sono stati memorizzati circa due Gigabyte di dati, registrati in 30 cartridges

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Porting della documentazione grafica del restauro degli affreschi michelangioleschi della Cappella Sistina

La documentazione viene trasferita da una workstation Apollo fortunatamente ancora funzionante con sistema operativo desueto da anni e organizzati in un formato non più supportato. (1996)

Un caso

Questi dati sono stati trasferiti in un formato (oggi) standard quale è il DWG (un vero e proprio standard de facto nell’area del Computer Aided Design) e quindi risultano nuovamente leggibili senza alcuna perdita di informazione anzi con accresciuta capacità di relazionare anche in maniera inedita i dati elementari, quelli, per l’appunto, di cui si è operata la conversione.‘

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Conseguenze

// Dafne = Documentation Application For Network Extensions // E' un progetto di riutilizzo della Documentazione della Cappella Sistina// Versione adattata Cappella Paolina - settembre/ottobre 2002// Project & Software customizer: Giancarlo Buzzanca// Documentation Project: Filippo Petrignani//

La documentazione CAD è completamente recuperata !

• ***POP2

• ID_Layers [&Visualizza]

• [VISUALIZZAZIONI GENERALI]

• [Mappature]^C^C-layer sc 0 r 0 G * sc ???,000*;;

• [Linee di costruzione]^C^C-layer sc 0 r 0 G * sc ???-?;;

• [Base grafica - ON]^C^C-layer sc * r 000 g * sc 000*;;

• [Base grafica - OFF]^C^C-layer sc 0 r 0 G 000*;;

• [--]

• [->!DDettaglio -Standard]

• [->Tecnica d'esecuzione: Giornate]

• ID_TE-G-TU [TAVOLA INTERA]^C^C-layer sc * r 000* g * sc 239,111,120,238;;

• [--]

• ID_TE-G-239 [ Numeri di sequenza delle giornate]^C^C-layer sc * r 239 g * sc 000*;;

• ID_TE-G-111 [ Contorno giornata]C^C-layer sc * r 111 g * sc 000*;;

• ID_TE-G-120 [ Freccia sequenza singole giornate]C^C-layer sc * r 120 g * sc 000*;;

• ID_TE-G-238 [<- Contorno giornate (traccia non rilevabile)]C^C-layer sc * r 238 g * sc 000*;;

• [->Tecnica d'esecuzione: Riporto cartone]

• ID_TE-R-TU [TAVOLA INTERA]^C^C-layer sc * r 000* g * sc 13?;;

• [--]

• ID_TE-R-130 [ Spolvero]^C^C-layer sc * r 130 g * sc 000*;;

• ID_TE-R-131 [ Incisione indiretta]^C^C-layer sc * r 131 g * sc 000*;;

• ID_TE-R-132 [ Incisione diretta]^C^C-layer sc * r 132 g * sc 000*;;

• ID_TE-R-133 [ Incisione diretta (regolo o compasso)]^C^C-layer sc * r 133 g * sc 000*;;

• ID_TE-R-134 [ Impressione di fili]^C^C-layer sc * r 134 g * sc 000*;;

• ID_TE-R-135 [ Impressione di rotelle]^C^C-layer sc * r 135 g * sc 000*;;

• ID_TE-R-136 [ Fori di chiodi per fissare cartoni]^C^C-layer sc * r 136 g * sc 000*;;

• ID_TE-R-137 [ Fori di chiodi per fissare fili o compassi]^C^C-layer sc * r 137 g * sc 000*;;

• ID_TE-R-138 [ Segni del poggiamano]^C^C-layer sc * r 138 g * sc 000*;;

• ID_TE-R-139 [<- Tracce del disegno preparatorio]^C^C-layer sc * r 139 g * sc 000*;;

• [->Tecnica d'esecuzione: Altri dati]

• ID_TE-A-TU [TAVOLA INTERA]^C^C-layer sc * r 000* g * sc 15?,160;;

• [--]

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La trasmissione al futuro

Abbiamo mai pensato in quale maniera iconcetti brandiani relativi alla definizione della consistenza fisica dell’opera che deve necessariamente avere la prevalenza, perché rappresenta il luogo stesso della manifestazione dell’immagine (dell’opera d’arte o del contenuto documentario) e perché assicura la trasmissione dell’immagine al futuro, garantendone la ricezione nella coscienza umana, ad esempio, siano applicabili alla conservazione del digitale in generale ed alla conservazione della documentazione grafica e non grafica) realizzata in un qualsiasi intervento di conservazione o restauro?

Restauro digitale

“Comunemente s’intende per restauro qualsiasi intervento volto a rimettere in efficienza un prodotto dell’attività umana”, sono le parole con cui inizia la Teoria del restauro di Cesare Brandi.Pensiamo sia giunta l’ora di riflettere su questi temi in termini concettuali.

Tre sono le direzioni in cui muoversi:• le opere d’arte nate digitali;• il cosiddetto restauro virtuale;• la conservazione della documentazione

digitale (che include anche la catalogazione e

l’archiviazione di questa).

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Restauro virtuale

La definizione di restauro virtuale che sembra doversi a Gian Franco Fiaccadori, docente di filologia, è stata contestata sin dal suo apparire da Carlo Federici, allora direttore dell’Istituto Centrale per la Patologia del Libro, perché la definizione di restauro virtuale (digitale) sembra essere un vero e proprio ossimoro dal momento che non può darsi, in senso proprio, restauro senza intervento sulla materia costitutiva dell’opera d’arte.

Informatica e restauro

Si possono restaurare i bytes? E se non si restaurano i numeri espressi digitalmente cosa si deve conservare? Quale attività di conservazione e prevenzione del degrado può essere possibile?

Restaurare, d’altra parte, significa garantire la permanenza di tutte le informazioni materiali che sono contenute nell’oggetto (opera d’arte o bene culturale che sia) su cui si compie la pratica del restauro.

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Brandi

“Confesso di trovarmi a disagio, io storico d’arte, inmezzo a tanti scienziati e di classe così elevata. Perché, mentre si fanno sempre più vive le esigenze della interdisciplinarità, le singole scienze si sviluppano in modo così autonomo e con un linguaggio formalizzato così particolare ad ognuna, che i contatti divengono sempre più difficili, ostici addirittura: e infine si riducono ad accettare le conclusioni di una scienza, che si vuol mettere a profitto in un campo diverso, senza la possibilità di un controllo; il che fa assomigliare quelle conclusioni, in sé astruse, come giustificatedal solo principio dell’autorità.”

C. Brandi, Restauro ed indagini scientifiche, Relazione, Applicazione dei metodi nucleari nel campo delle opera d’arte, Roma-Venezia 24-29 maggio 1973, Roma 1976, pp. 675-682.

Settis

“Non ha nessun senso proporre progetti in cui la ‘cornice’ informatica venga sussunta pari pari (pescandola in prodotti preconfezionati offerti sul mercato), per poi versarci dentro ‘i nostri contenuti’: essi sarebbero fatalmente impoveriti dal forzato ingabbiamento entro cornici create per qualcos’altro (…)

Framework e contenuto vanno progettati insieme..”

Salvatore Settis, Innovare non copiare, ‘La rivista del Manifesto’, 9 settembre 2000, pp. 31-34.,

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Buzzanca 1/2

“l’uso di tecniche di disegno e progettazione assistita da elaboratore ovvero di tecniche CAD (Computer Aided Design) si è rapidamente imposto, negli ultimi anni, anche nel mondo della conservazione avviandosi a divenire lo strumento usualmente adottato per la produzione di informazione legata alle attività conservative sia che questa si realizzi mediante mappature tematiche, sia che si attui mediante rappresentazione su base topografica di informazioni relative alle più disparate attività diagnostiche.

G. Buzzanca, Il ruolo degli standard nella documentazione graficasu base vettoriale, ‘Arkos’, 11, anno VI, 2005, pp. 69-73.,

Buzzanca 2/2

“Questa prassi ha preso piede e si è imposta senza aver definito regole precise per • la produzione, • il trattamento, • la condivisione, • il mantenimento • la conservazione nel tempo delle informazioni in

forma digitale.

Temi questi che, in linea di massima, risultano sconosciuti a chi produce e a chi commette la stessa documentazione ridicolmente, in questo caso, definita informatizzata.”

G. Buzzanca, Il ruolo degli standard nella documentazione graficasu base vettoriale, ‘Arkos’, 11, anno VI, 2005, pp. 69-73.,

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Seconda Conferenza Nazionale degli Archivi

“La fragilità dei supporti e la rapida obsolescenza delle componenti hardware e software dei sistemi di registrazione e memorizzazione di dati e informazioni, nonché la difficoltà di preservare nel tempo l’autenticità, il valore legale, i contesti di origine e i legami fra i documenti digitali minacciano le stesse fondamenta giuridiche della vita sociale e mettono a rischio la possibilità di trasmettere alle future generazioni i patrimoni di conoscenza e di esperienza accumulatinel corso degli ultimi decenni e di quelli del passatomeno recente che sono stati oggetto di forme di migrazione e di rielaborazione in formato digitale.

Seconda Conferenza Nazionale degli Archivi, Documento di lavoro del gruppo Conservazione e fruizione delle memorie digitali. http://www.conferenzanazionalearchivi.it/documenti/CNA2009_documento_conservazione.pdf.

Conservazione digitale in Italia

Sul versante della conservazione dei prodotti culturalidigitali (compreso quanto circola in Rete) la competenzaè attribuita alle Biblioteche nazionali centrali diFirenze e di Roma

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Conservazione digitale in Italia

La stessa BNCF ha anche sperimentato modalità di “archiviazione” del Web italiano basate sull’harvestingdei siti web, secondo le metodologie messe a puntodall’ Internet Archive di San Francisco, in collaborazione con il quale l’esperimento è stato compiuto.

Conservazione siti web in Italia

Direttiva recante linee guida per il Piano di comunicazione coordinata dei siti web degli istituti afferenti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la loro accessibilità e qualità.

Linea guida 6: Adottare una strategia per l’archiviazione sistematica dei contenuti soggetti a scadenza e per la conservazione a lungo termine dei siti web

Diffusa con Lettera circolare 20 dicembre 2005, n. 120,http://151.12.58.39/otebac/index.php?it/169/direttiva-mibac-siti-web

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Conservazione siti web in Italia

Tutti i siti web che contengono sezioni con documenti einformazioni soggetti a scadenza o obsolescenza devonoprevedere una forma di archiviazione, consultabile in rete. Si deve evitare l’eliminazione dei documenti.Il problema della conservazione di un sito è un aspettomolto importante, sia a breve sia a lungo termine. L’istituzione deve essere in grado di ricostruire l’evoluzione del sito negli anni. Una copia periodica dell’intero sito web su CD-ROM o DVD o altro supporto adeguato va effettuata periodicamente, almeno due volte l’anno, numerandola edatandola.

Diffusa con Lettera circolare 20 dicembre 2005, n. 120,http://151.12.58.39/otebac/index.php?it/169/direttiva-mibac-siti-web

Il materiale digitale è immateriale

Una sentenza del Consiglio di Stato e una della Cassazione penale hanno chiarito l’insussistenzaprobatoria del testo in assenza del documento.

Se traducessimo in digitale potremmo parlare di contenuto per il testo e supporto materiale per il documento stesso.

Si ripropone, in altre parole il problema della autenticitàdel documento digitale che non può essere risolto,evidentemente con l’apposizione sempre e comunquedi firme digitali o marchiamenti vari previsti dalla legislazione italiana, sul tema specifico oltremodoconfusa.

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Una discussione sulla conservazione digitale

Ps. La lista di discussione per archivisti Archivi 23 http://www.unipd.it/archivio/archivi23/ non dispone di un archivio della lista

stessa.

Lettera di Carlo Federici ad Archivi 23,

11 dicembre 2009.

Lettera Giovanni Michetti ad Archivi 23,

13 dicembre 2009

Lettera di Carlo Federici ad Archivi 23,

11 dicembre 2009.

Lettera Giovanni Michetti ad Archivi 23,

13 dicembre 2009

Paradosso unicità digitale

L’unica copia autentica di un documento digitale è quella legata all’hardware e

software che hanno prodotto il documento.

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Paradosso unicità digitale

Un esempio relativo alla tecnologia dei supporti.I floppy disk nacquero nel 1967 quando la IBM (l'ingegnere fisico Alan Shugart), che nell'IBM ricopriva il ruolo di Direct Access Storage Product Manager, mise a punto un sistema semplice e poco costoso per caricare microcodice sui suoi mainframe System/370. Il risultato fu un disco di sola lettura, di 8 pollici (20 cm) di diametro, chiamato "memory disk". La commercializzazione è avvenuta nel 1971.

Paradosso unicità digitale

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Oggetti nativi digitali, Arte digitale, Net Art…

Oggetti nativi digitali, Arte digitale, Net Art…Paradosso Brustolon

Se una sedia si rompe, viene riparata. Se la sedia è del Brustolon, viene restaurata.

Il processo di riconoscimento dell’opera d’arte: l’oggetto considerato o è opera d’arte o non lo è, sul quale Brandi non si concentra in sede di scritti sul restauro, è davvero così automatico, tanto da consentire di mettere immediatamente in funzione il suo valore discriminante; risulta davvero così elementare da attuare?

Giorgio Bonsanti, Riparare l’arte, ‘OPD Restauro’, 9, 1997, pp.109.

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Oggetti nativi digitali, Arte digitale, Net Art…Helicopter String Quartet di Karlheinz Stockhausen

Karlheinz Stockhausen, Helicopter String Quartet, Quartetto Arditti, Quattro elicotteri in volo, Alvise Vidolin regia del suono,.

A qual momento, riferito a quale “oggetto” si colloca l’atto creativo e dunque artistico?

Oggetti nativi digitali, Arte digitale, Net Art…Helicopter String Quartet di Karlheinz Stockhausen

Karlheinz Stockhausen, Helicopter String Quartet, Quartetto Arditti, Quattro elicotteri in volo, Alvise Vidolin regia del suono,.

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Oggetti nativi digitali, Arte digitale, Net Art…Helicopter String Quartet di Karlheinz Stockhausen

Karlheinz Stockhausen, Helicopter String Quartet, Quartetto Arditti, Quattro elicotteri in volo, Alvise Vidolin regia del suono,.

Oggetti nativi digitali, Arte digitale, Net Art…

Pensiamo alla fotografia, al cinema: a qual momento, riferito a quale “oggetto” si colloca l’atto creativo e dunque artistico?

Ed esiste un oggetto? Ovviamente l’artisticità di“Ladri di biciclette” non sta nella singola copia del film. Però è anche materialmente affidata ad ognuna delle copie del film, ciascuna delle quali deve essere conservata, perché potrebbe essere, in ultima analisi proprio quella, singola e residua, cui incombe la responsabilità di documentare e tramandare l’artisticità originale

Giorgio Bonsanti, Riparare l’arte, ‘OPD Restauro’, 9, 1997, pp.109.

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Digital Preservation (secondo Wikipedia)

• Refreshing:

• Migration;

• Replication

• Emulation

• Metadata

Digital Preservation (secondo Wikipedia)

– refreshing: è il trasferimento di dati tra due supporti digitali dello stesso tipo; in questo modo non ci sono cambi o alterazioni del bitrate dei dati.

Questa strategia deve essere combinata con quella della migrazione quando il software del computer o l’hardware richiesto per leggere i dati non è più disponibile o non adatto a leggere il formato dei datistessi.

La strategia del refreshing può diventare necessaria nei casi di deterioramento fisico del supporto;

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Digital Preservation (secondo Wikipedia)

– migration: è il trasferimento dei dati (migrazione) su un nuovo sistema anche su supporti digitali diversi. Questa strategia può comportare la conversione delle risorse da un formato a un altro, da un sistema operativo ad un altro o da un linguaggio di programmazione ad un altro in modo che la risorsa resti pienamente accessibile e funzionale. I dati che hanno subito il processo di migrazione corrono il rischio di perdere alcuni tipi di funzionalità, in quanto, con i nuovi formati, sono incapaci di lavorare o leggere, oppure il convertitore o programma utilizzato per la conversione può essere incapace di interpretare tutte le particolarità del formato originale.

Digital Preservation (secondo Wikipedia)

– replication: è la creazione di copie dei dati (duplicazione) su più sistemi.

I dati che sono disponibili in singola copia su un solo sistema sono soggetti al rischio di crash del software che li fa girare o dell’hardware, di alterazione intenzionale o accidentale, o di catastrofi ambientali quali incendi, allagamenti, ecc.

Attraverso la duplicazione su più sistemi in posti differenti i dati hanno molta più possibilità di mantenersi integri;

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Digital Preservation (secondo Wikipedia)

– emulation: è la duplicazione o emulazione delle funzionalità di un sistema obsoleto. Per esempio l’emulazione di Atari 2600 su un sistema Windows o l’emulazione di WordPerfect 1.0 su un sistema Macintosh. Gli emulatori possono essere creati per applicazioni, sistemi operativi o piattaforme hardware. La flessibilità dell’emulazione comesistema universale è stata dibattuta dalla comunità accademica.

Digital Preservation (secondo Wikipedia)

– metadati: sono dati incorporati in un file digitale che includono informazioni sulla creazione, diritti di accesso, restrizioni di accesso, storia di preservazione e diritti per l’uso.I metadati possono subire la obsolescenza. ASCII è considerato il formato più durevole per i metadati perché è largamente diffuso, retrocompatibile quando usato con Unicode, e utilizza caratteri leggibili, non codici numerici. Esso contiene nel tempo l’informazione ma non la strutturacon la quale l’informazione è presentata. Per maggiori funzionalità possono essere usati anche SGML o XML

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Paradosso dell’ir-restaurabilità.

Non si può restaurare ciò che non esiste più.

Solo rimpiangere

Paradosso dell’ir-restaurabilità.

– tutto il materiale di cui si discute è minacciato nella sopravvivenza stessa del supporto materiale, poiché, se è vero che le strutture dei dati si sono complicate e si sono evolute, la qualità dei supporti è soggetta ad un decadimento fisico e chimico assolutamente imprevedibile per la rapiditàcon la quale si manifesta.

In altre parole occorrerà garantire la sopravvivenza dei supporti originali altrimenti il problema conservativo non avrebbe più bisogno di essere studiato, risolvendosi alla base, poiché verrebbe a mancare l’oggetto del restauro.

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Paradosso della serietà

… dimenticavo …

L'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR

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L'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR

“Sustainability of Digital Formats”, ricerca oppure gioco e sperpero (tipo Second Life)?