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APRILE 2018 Torna al sommario 1 csv informa aprile 2018 Supplemento di CSVbelluno.it-isc. tribunale BL n. 5 11/04/2003 passaparola tra le associazioni di volontariato della provincia di belluno Comitato d’Intesa Centro di Servizio per il V olontariato BELLUNO ANNO XI, n. 2

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1

csvinforma

aprile2018

Supplemento di CSV

belluno.it-isc. tribunale BL n. 5 11/04/2003

passaparola tra le assoc i az ion i d i volontar i a to della prov inc i a d i belluno Comitato d’Intesa

Centro di Servizioper il Volontariato

BELLUNO

AN

NO

XI, n. 2

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sommariosommario

PROTEZIONE CIVILE

SOCIO-SANITARIO

CULTURA E AMBIENTE

GIOVANI, SERVIZIO CIVILEE MOBILITÀ EUROPEA

ASSISTENZA ALLA PERSONA

CSV INFORMA

LA NOSTRA REDAZIONE

COMITATO D'INTESA E CSV

VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

5. IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE VENETO

21. DISAGI EMERGENTI: LA SITUAZIONE BELLUNESE

25. GLI AMICI DI CESANA

27. IL CAI DI FELTRE

31. SPUNTI DI UN ANNO DIVERSO

34. GIORNATA DELLA MEMORIA AL CATULLO

35. IL MIO SVE A SLIVEN

53. SIGNORNO: L'OBIEZIONE DI COSCIENZA A BELLUNO

55. CINQUE MESI AL CENTRO DOCUMENTAZIONE

58. I NUOVI ARRIVI ALLA BIBLIOTECA DEL VOLONTARIATO

59. BANDO DI COPROGETTAZIONE SOCIALE

44. RICERCA SULLE STAMINALI SOSTENUTA DALL'ABVS

46. VOLONTARI DAL MONDO: LA STORIA DI BAHIEH

48. IL POTERE DEL SORRISO

50. PROVE DI VOLO È TORNATO

39. DONARE È AMARE

65. CERCO/OFFRO VOLONTARI

67. TROVACI SUL WEB

69. COLLABORA CON NOI

70. DIETRO LE QUINTE

9. LE DIFFICOLTÀ DEL TRASPORTO SOLIDALE NELL'ALTO BELLUNESE13. 40 ANNI SOCCORSO AMBULANZA ZOLDO15. IL SERVIZIO DI SOCCORSO IN PROVINCIA

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uando parliamo di Protezione

Civile dobbiamo iniziare dal

ruolo fondamentale svolto dalle

organizzazioni di volontariato

che operano sul territorio e a cui da sempre

va il nostro primo grazie. Ovviamente

queste organizzazioni non operano in

maniera disordinata, ma seguendo precise

regole.

Per quanto riguarda gli aspetti normativi,

va quindi detto che il Veneto ha disciplinato

la propria attività in materia di Protezione

Civile fin dal 1984 attraverso la Legge

Regionale 58, che ha attribuito alla Giunta il compito di individuare la "struttura

regionale competente per l'espletamento

delle attività di protezione civile alla quale è

affidato anche il coordinamento funzionale del sistema regionale di protezione civile

composto dalle strutture operanti in

materie connesse alla protezione civile".

Successivamente, con una ulteriore Legge Regionale, la 11 del 2011, si è riconosciuto

Q

PROTEZIONE CIVILE

Gianpaolo Bottacin

Assessore Ambiente e Protezione Civile della Regione Veneto

IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE VENETO: UNA REALTÀ LEADER A LIVELLO NAZIONALE

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6PROTEZIONE CIVILE

alla Regione un ruolo di maggior incisività

e responsabilità, anche in termini di

gestione delle emergenze esplicitando

che la Regione svolge le funzioni di

coordinamento, indirizzo, pianificazione nei confronti degli enti locali e degli enti

amministrativi regionali, nonché di direzione

unitaria di emergenza e di partecipazione

ai relativi interventi qualora l'emergenza

interessi il territorio di più province.

Oggi quindi possiamo certamente dire che

il sistema Veneto di protezione civile per

preparazione, prontezza nel muoversi,

numero dei volontari sia ai vertici nazionali

e non solo rappresenta un’eccellenza nel

settore. La cosa ovviamente ci inorgoglisce, ma non ci frena nelle nostre iniziative e nel

desiderio di restare sempre al passo con

i tempi; tant’è che in questa legislatura ho

presentato, dopo averlo condiviso con tutti

gli interlocutori veneti interessati, un nuovo

disegno di legge di ristrutturazione della

macchina territoriale. La proposta normativa è già stata approvata dalla Giunta e ora è pronta per la discussione in Consiglio

regionale.

Il nostro intento è rafforzare ulteriormente

la realizzazione di un sistema integrato

regionale che definisca in modo consono le funzioni e le competenze dei soggetti,

adeguatamente organizzati, che operano

nel territorio. Per raggiungere con ancora

più forza tali obiettivi abbiamo inoltre

ricompreso all'interno della nostra struttura

anche il sistema che opera nella lotta

attiva contro gli incendi boschivi quale

parte integrante del sistema di protezione

civile e abbiamo creato un apposito settore

dedicato alla formazione dei volontari.

Mi soffermo in conclusione ancora una

volta sul ruolo leader del volontariato

nella nostra Regione, un territorio in

cui un cittadino su quattro è attivo

nell’associazionismo, in quanto la solidarietà

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7PROTEZIONE CIVILE

è uno dei caratteri distintivi del Dna dei

Veneti. Questo vale per moltissimi settori,

tra i quali sicuramente spicca la protezione

civile, composta da circa 18 mila volontari raggruppati in ben 477 organizzazioni iscritte all’Albo regionale. Con questi nostri

volontari abbiamo condiviso la necessità di

creare in ogni territorio un servizio di

pronta risposta alle diverse esigenze

di protezione civile, in grado di operare

integrandosi con gli altri livelli di intervento

previsti nell'organizzazione del sistema

nazionale e con le realtà istituzionali

presenti sul territorio. È proprio qui infatti

la nostra forza: avere tante associazioni

tra di loro coordinate sul territorio in modo

da formare, in caso di necessità, un'unica

struttura di facile e pronta chiamata così

da garantire moltissimi volontari che sono

pronti ad intervenire nell'arco di pochi

minuti nella propria zona di riferimento o

comporre apposite colonne mobili in grado

di muoversi su tutto il territorio nazionale

nel giro di qualche ora.

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remesso che tutta la provincia,

come istituzionalmente riconosciuto,

è una provincia di montagna, al

suo interno ci sono zone da considerarsi

di alta montagna, e che quindi presentano

tratti generali ancora più complessi che

richiedono un’attenzione supplementare

per risolvere i problemi che ne discendono.

In particolare, sulle problematicità interne al

servizio di volontariato detto del trasporto

a chiamata, ma che non trovano soluzione

esaustiva nel servizio “Stacco” in quanto il

trasporto soddisfa anche esigenze in esso

non contemplate.

SITUAZIONE STRADALEL’ambito geografico di competenza, compreso nei territori comunali di Pieve

e Perarolo di Cadore, è abitato da 5 mila

persone e presenta al suo interno 7 frazioni distanti tra loro una decina di chilometri,

con un dislivello altimetrico di 522 metri (Perarolo 532 m.s.l.m. e Pozzale 1.054 m). Ciò determina, soprattutto nei mesi invernali,

una notevole differenza nella transitabilità

delle strade interessate al trasporto. La sola dotazione di gomme invernali comporta,

oltre al cambio stagionale, una spesa

supplementare di circa 600 euro ogni anno, oltre ad un maggior consumo di carburante.

ASSISTENZA ALLA PERSONA

IL SERVIZIO DI TRASPORTO A CHIAMATA NELL'ALTA PROVINCIA DI BELLUNO È IN DIFFICOLTÀ

P

Giovanni Monico

Presidente circolo di volontariato Auser di Pieve di Cadore

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Non va dimenticato che la presenza del

sale e del ghiaino sparso sulle carreggiate

danneggia in modo evidente e costoso

le parti metalliche dell’automezzo e ne

accorcia la vita.

SITUAZIONE OSPEDALIERAGran parte del chilometraggio viene percorso per accompagnare gli utenti presso i presidi

ospedalieri della provincia. Il 65 per cento

dei viaggi è diretto al nosocomio di Belluno

che dista 45 chilometri di sola andata; un 5 per cento a quello di Cortina (30 km) ; la rimanente parte tra quello di Pieve (5 km) e una quota residuale tra quello di Auronzo

(25 km) e quello di Lamon (105 km). Ultimamente vengono sempre più richieste

prestazioni presso l’ospedale di Feltre, che

dal 2017 fa parte dell’unica Ulss provinciale, per un percorso di 75 km sempre di sola andata. Ne discende che in questa zona

del Bellunese per veder soddisfatto il diritto

alla salute, un cittadino deve spostarsi,

all’interno della stessa Ulss, anche dai 90 ai 210 km, per una qualsiasi prestazione, molto spesso ambulatoriale o terapeutica.

Ancor peggio se si considerano le analoghe

difficoltà per il circolo di Cortina d’Ampezzo o per quello del Comelico. I km diventano 150 e 270 con un dislivello di oltre 900 m. Il dato peggiorativo degli ultimi anni si rileva

nell’aumentato numero di viaggi a Belluno

in conseguenza delle sempre più ridotte

prestazioni negli ospedali del Cadore e

dell'Ampezzano, soprattutto per i cicli

terapeutici che non sono contemplati nel

progetto Stacco.

C’è qualche cittadino veneto della zona

pedemontana o della pianura che deve

spostarsi da 100 a 270 km per una medicazione o una visita di controllo

abitudinaria o per un ordinario ricovero?

Non vanno sottovalutate le difficoltà da superare allorché i trasporti siano

richiesti per gli ospedali di San Candido

o di Brunico, che essendo fuori provincia,

oltre che regione, necessitano di doppio

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autista e i km diventano tra andata e ritorno rispettivamente 150 e 200. Capita che gli utenti si rivolgono a questi ospedali perché

i tempi nelle liste d’attesa sono minori di

quelli della nostra ULSS.

SOSTEGNO ECONOMICOPrima dell’unificazione delle due Ulss, le stesse contribuivano economicamente

con un finanziamento annuale di 67000 euro a carico dei servizi sociali. Ora

dopo l’unificazione, il contributo finora concesso è sceso a 50000 euro e i trasporti sono aumentati in conseguenza della

riorganizzazione interna e dell’aumentate

richieste per Feltre. Inoltre il progetto Stacco

risponde attualmente alle esigenze esposte

con un finanziamento inferiore del 28 per cento rispetto al passato.

SITUAZIONE UMANA DEI VOLONTARIConclamato che la montagna veneta si sta

spopolando, anche in Cadore si stanno

verificando esodi di persone giovani o di mezza età mentre rimangono i più anziani,

cioè le persone che più hanno bisogno del

nostro servizio di trasporto. Il fenomeno crea

ulteriore difficoltà nel garantire il turn over dei volontari che cessano il servizio, a sua volta

già aggravato dai nuovi limiti di età previsti

dalla riforma del sistema pensionistico. Se

a ciò aggiungiamo il maggior impegno e la

maggior disponibilità di tempo che vengono

richieste ai nostri volontari a causa degli

aumentati chilometraggi e la maggior fatica

richiesta a persone la cui età media è di

73 anni, appare chiaro che la specificità del servizio in montagna deve ricevere una

particolare, sensibile e solidale attenzione

quanto meno all’interno delle comunità

dell’Auser e del Comitato d’Intesa ma non

solo di queste!

RICONOSCIMENTO SOCIALEÈ assai frequente che nelle esternazioni

da parte dei pubblici amministratori si

ASSISTENZA ALLA PERSONA

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riscontrino molti elogi e ringraziamenti

al mondo del volontariato e alla sua

insostituibilità, per il servizio gratuito che

offre alla collettività. Accade poi invece,

nei momenti decisori, quale l’ultima Legge di bilancio regionale, non si abbia uguale

attenzione a sostenere concretamente le

associazioni. Inoltre, la Riforma del Terzo

settore raggruppando tutte le associazioni

di volontariato sotto la dicitura ETS (enti

del sterzo settore), non fa distinzione alcuna tra il volontariato di valenza sociale,

e quello sportivo, ricreativo, hobbistico o

con le fondazioni bancarie o filantropiche. Comparare con lo stesso metro cose

diverse diventa un’iniquità prima ancora

che un errore di metodo.

CHE FARE?Da un decennio sentiamo dire a

tutto campo che non ci sono risorse

finanziarie e che bisogna tagliare la spesa. Ragionamento ineccepibile e condivisibile

se si stabiliscono criteri di razionalizzazione

che non comportino sacrifici insostenibili per i più deboli e i più emarginati. Allora

noi che viviamo nella periferia dell’impero

non dobbiamo seguire il senso comune

del “non ci sono soldi”, ma dobbiamo

orientarlo a una più pregnante solidarietà

e condivisione delle nostre difficoltà da parte dell’intera galassia del volontariato,

ma anche all’interno della nostra galassia

d’appartenenza.

I volontari autisti del trasporto a chiamata

sono destinati all’estinzione, perché

risulta impossibile il ricambio generazionale.

Così sia! Ma altrettanto sia il permetterci di

finire la nostra esperienza di volontari con dignità e rispetto.

Per informazioni:

[email protected]

ASSISTENZA ALLA PERSONA

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13ASSISTENZA ALLA PERSONA

ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno, al servizio del

Suem 118, con 50 volontari attivi, 2 autoambulanze che hanno percorso nel solo 2017 ben 18.139 chilometri per garantire 276 interventi, d’emergenza e non. Da poco è iniziato il 2018 e l'attività del servizio Soccorso ambulanza dei donatori

del sangue di Forno di Zoldo continua,

ma quest'anno non è come tutti gli altri.

Quest'anno ricorre il 40esimo anno di

attività. Celebrato nel migliore dei modi il

21 gennaio, anche con la benedizione del nuovo mezzo acquistato dall’associazione.

Nel raggiungere questo importante traguardo

ci siamo posti alcune domande per il futuro

del servizio, perché sono molte le piccole e

grandi difficoltà che affiorano ogni giorno e mettono sempre più in difficoltà il direttivo e i volontari stessi. Una sfida importante da vincere sarà sicuramente quella del

ricambio generazionale, questione

comune a quasi tutte le società del territorio

bellunese, in particolare delle valli in forte

spopolamento come la val di Zoldo, dovuto

sia all’emigrazione di lavoro, sia a causa del

calo demografico. Altro grosso problema che affligge tutte le associazioni operanti in territorio montano

è quello di riuscire a far fronte alle sempre

40 ANNI DI SERVIZIO SOCCORSO AMBULANZA DEI DONATORI DEL SANGUE DI FORNO DI ZOLDO: guardare al futuro dal presente nel ricordo del passato

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Consiglio Direttivo dell'associazione

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più stringenti limitazioni e complessità

burocratiche. Purtroppo, il numero di

volontari è appena sufficiente a coprire la reperibilità necessaria al territorio e già

molte energie sono spese per adempimenti

amministrativi. Ogni nuovo documento o

modulo da predisporre o compilare diventa

un ulteriore gradino da compiere ogni

giorno, che a lungo andare pesa sempre

più e capiamo che per alcuni volontari

diventi una seccatura o un buon motivo

per cessare l’attività prestata al servizio del

bene comune.

Legato al problema burocrazia troviamo anche la questione relativa ai corsi di

formazione, che vengono gestiti dall’ULSS, ma che per il momento non riesce ad

erogarne a sufficienza per poter garantire

una continuità e una cadenza regolare.

Avendo anche a disposizione qualche

giovane volonteroso da poter inserire

nei ranghi associativi, è difficile formarlo adeguatamente per potergli far iniziare da

subito l’attività e tenerlo motivato.

Quest'anno non possiamo tralasciare di

rivolgere un pensiero al passato, alle feste,

ai corsi, agli amici che ci hanno supportato

e agli amici che purtroppo non ci sono più,

ma che continuano a seguirci e sostenerci

nei nostri ricordi. Tanti traguardi sono

stati raggiunti. Tante altre sfide andranno affrontate, ma sicuramente lo spirito che ci

ha portato fin qua continuerà a spingerci, per proseguire nel bene e nel male ad aiutare

chi ci chiede aiuto.

Per informazioni: 368 361 3554

ASSISTENZA ALLA PERSONA

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15ASSISTENZA ALLA PERSONA

l servizio di soccorso della Provincia di Belluno è svolto attualmente dal servizio sanitario nazionale tramite le strutture

ospedaliere dotate delle rispettive Unità Operative di Pronto Soccorso. Le strutture ospedaliere sono collocate a Belluno, Pieve di Cadore, Cortina, Auronzo, Agordo, Feltre

e Lamon con delle pertinenze di territorio che facilmente si individuano nella Val Belluna-Alpago, nel Cadore-Comelico, nell’Agordino-Zoldano e nel Feltrino. A totale supporto di ULSS 1 Dolomiti, sono presenti nel nostro territorio provinciale ben 17 associazioni di volontariato iscritte nello specifico registro regionale.

IL SERVIZIO DI SOCCORSO IN PROVINCIADI BELLUNO

I

Felice Gaiardo

Presidente Coordinamento Agordino Zoldano Volontari ambulanze

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AGORDINO-ZOLDANOCroce Verde AllegheCroce Verde Val BioisVolontari Ambulanze Rocca PietoreCroce Bianca Val FiorentinaCroce Bianca Colle Santa LuciaCroce Verde Zoldo AltoDonatori e Volontari Forno di ZoldoCroce Bianca Livinallongo

CADORE- COMELICOCroce Bianca CortinaS.E.A. ComelicoS.V.E.P. Sappada

VAL BELLUNA- ALPAGOVal Belluna EmergenzaE.V.A. AlpagoCroce Rossa Italiana Belluno

FELTRINOVO.LA. Santa GiustinaStella Alpina LamonCroce Rossa Italiana Feltre

Tali associazioni svolgono un servizio

primario di soccorso sanitario coordinate

dalla centrale operativa SUEM 118 di Pieve di Cadore ed inoltre svolgono un servizio

di trasporto sanitario secondario diretto ai

privati e di assistenza alle attività sportive e

di tempo libero in genere. Delle sopracitate

ve ne sono alcune che effettuano un servizio

h24 e altre che prestano un servizio h12 (diurno) ma sempre e comunque con una garanzia di copertura di 365 giorni all’anno.

Una minima parte di queste associazioni

dispone di personale dipendente mentre la

maggior parte sono costituite da personale

volontario.

Da una stima effettuata con dati statistici

precisi per la maggior parte delle

associazioni, è emerso che nella Provincia

di Belluno vi sono circa 650/700 volontari

che con 45 ambulanze effettuano il

servizio di soccorso e trasporto sanitario

per la nostra comunità.

ASSISTENZA ALLA PERSONA

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17ASSISTENZA ALLA PERSONA

Il sostentamento attuale delle associazioni

provinciali avviene principalmente con i

rimborsi garantiti dall'Ulss, a fronte dei servizi

di trasporto primario in emergenza e di

trasporto secondario, effettuati e rendicontati

secondo una convenzione stipulata nel

2015. Altre risorse sono garantite dalle prestazioni a pagamento con privati dovute

all’assistenza di manifestazioni pubbliche, di

eventi e di gare sportive. Altre risorse sono

garantite infine da contributi di enti pubblici, da istituti bancari, da società in genere e da

privati.

Tutto il personale volontario non risulta

essere né stipendiato e né rimborsato

per la presenza. L’associazione provvede direttamente alla formazione del volontario

con corsi base e successivi aggiornamenti,

sviluppati in collaborazione con la Centrale

operativa SUEM 118. Tutte le associazioni provvedono autonomamente all’acquisto

degli automezzi ambulanze con le proprie

risorse, senza contributi del servizio

sanitario nazionale, con un costo medio di

circa 90000 euro per ogni automezzo (ad esclusione della Croce Rossa).

Nel contesto provinciale è presente una

peculiarità nel campo del volontariato:

il Coordinamento Agordino Zoldano

Volontari Ambulanze, fondato nel 1993 e che da circa 25 anni rappresenta le principali organizzazioni di volontariato operanti nelle

vallate agordine e zoldane. Il coordinamento

è costituito dalla Croce Verde Alleghe, Croce

Verde Val Biois, Associazione Volontari

Rocca Pietore, Croce Bianca Val Fiorentina,

Croce Bianca Colle Santa Lucia, Croce Verde Zoldo Alto e Donatori Volontari Forno

di Zoldo.

Complessivamente l’unione delle

associazioni di volontariato agordine e

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zoldane conta circa 300 volontari effettivi

per i servizi di soccorso essendo in grado

di inviare un automezzo ambulanza entro

un tempo massimo di circa 15-20 minuti sul luogo del soccorso. Tale realtà consente

un enorme risparmio economico per la

comunità, considerato che tale servizio viene

svolto a fronte di un rimborso chilometrico

compensato dall'Ulss.

Da stime effettuate, il costo complessivo

per l’ente sanitario, relativo alla gestione

delle associazioni agordine/zoldane (15 ambulanze) pesa annualmente per circa 170

mila euro, circa equivalente al costo medio

annuo di una sola ambulanza dell’ente

pubblico dotata di personale sanitario

dipendente retribuito, che evidentemente

richiede turni, ferie, permessi, malattie

e quant’altro. La nota dolente di tale

splendida realtà è il trend del volontariato

nella nostra provincia che risulta

ASSISTENZA ALLA PERSONA

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19ASSISTENZA ALLA PERSONA

essere negativo, essendovi una costante

diminuzione numerica degli addetti nelle

varie associazioni, salvo qualche eccezione.

La problematica va analizzata sicuramente nel contesto sociale della nostra provincia,

che specialmente nelle zone di montagna

vede un continuo e costante abbandono

del territorio, accompagnato da un

invecchiamento generale della popolazione.

Tali elementi sono e saranno sicuramente

determinanti nel futuro per la sopravvivenza

dell’associazionismo nel campo del

soccorso sanitario. A tal proposito auspico

sia affrontato a breve termine a livello

politico provinciale il tema del sostegno alle

associazioni di volontariato. È necessario

ridisegnare il concetto di soccorso

sanitario provinciale, amalgamando figure professionali e mondo del volontariato, per

garantire un servizio di qualità e soprattutto

duraturo nel tempo.

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e voci, la confusione, la solitudine,

l'isolamento. Iniziano in questo modo

i disagi psichici.

Negli ultimi anni sono in costante aumento le

persone che accedono ai servizi per la Salute

Mentale, questo è il segnale riscontrato dal

dipartimento di Salute Mentale dell'ULSS 1 Dolomiti.

L'incidenza dei disturbi mentali in età adulta colpisce nel distretto di Belluno 209 persone ogni 10 mila abitanti e 207 persone ogni 10mila abitanti nel Feltrino.I disagi più frequenti riguardano i disturbi

dell'umore, le forme di depressione, i disturbi

alimentari e le dipendenze.

Particolarmente critica appare la

condizione dei giovani, negli ultimi anni

sono infatti aumentati gli accessi ai servizi

psichiatrici dei minori e gli accessi dei giovani

di età tra i 18 e i 21 anni, come segnalato dai servizi dell'età evolutiva dell'Ulss 1 Dolomiti. I disagi più diffusi tra i giovani

sono le difficoltà comportamentali, i disturbi alimentari, le dipendenze, i fenomeni di

bullismo, le condotte autolesionistiche

e gravi comportamenti antisociali, con

aspetti dissociativi. Le terapie per i disturbi psichici sono efficaci, ma restano elevati la possibilità di ricadute e l'impatto sociale. Un

SOCIO-SANITARIO

DISAGI EMERGENTI: LA SITUAZIONE IN PROVINCIA

L

Michela Somacal

Associazione A.I.T.Sa.M.

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22

recente rapporto del Censis (“Vivere con la

schizofrenia: il punto di vista dei pazienti e

i loro carigiver”), evidenzia che le persone che sono colpite da un disagio psichico,

soprattutto in giovane età, non riescono a

terminare gli studi e hanno molte difficoltà a collocarsi nel mondo del lavoro. L'incertezza lavorativa ed economica aumenta la fragilità

delle persone con disagio.

Come spesso accade sono i familiari a

prendersi cura del malato. Principalmente

i genitori, un fratello o una sorella, il

partner. L'impegno richiesto alle famiglie è particolarmente gravoso per le ore di

assistenza e per la sorveglianza, necessaria

nei casi più complessi. Le implicazioni emotive e fisiche legate all'attività di assistenza determinano delle ricadute

negative sulla salute fisica e mentale,

sulla vita lavorativa, che si traduce in un

abbassamento del reddito familiare.

L'A.I.T.Sa.M. di Belluno, che dal 1998 segue l'area della salute mentale nel territorio del

Bellunese, ha riscontrato che negli ultimi

anni è aumentata le preoccupazione delle

famiglie che si trovano a fronteggiare un

disagio psichico. C’è ancora timore di essere

giudicati e stigmatizzati per la malattia,

quasi una vergogna che porta non solo il

paziente ma anche la famiglia a nascondere

i segnali della malattia. Inoltre, in seguito ai

tagli imposti ai Servizi di Salute Mentale,

le persone con disagio e le loro famiglie

trovano sempre più difficoltà ad accedere ai servizi per la salute mentale.

Il dimezzamento delle unità di psichiatria,

con il problematico accorpamento delle

esistenti in strutture provinciali, troppo

vaste per essere gestite adeguatamente; la

SOCIO-SANITARIO

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23SOCIO-SANITARIO

riduzione di tutta la dirigenza intermedia; la

chiusura dei dipartimenti integrati di Padova

e Verona che vedevano la collaborazione

fra università e territorio; la riduzione delle

Unità Operative di Neuropsichiatria a

Unità Semplici; la chiusura degli Ospedali

Psichiatrici Giudiziari, con l'attivazione delle Residenze per l'Esecuzione delle Misure

di Sicurezza; l'aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza che aumenta la

quota di compartecipazione alla spesa per

i pazienti ricoverati nelle Comunità Alloggio;

tutti questi provvedimenti non prendono

in considerazione i reali bisogni delle

famiglie in situazione di disagio.

Il coordinamento nazionale dell'A.I.T.Sa.M.

ha segnalato questa situazione alla

Commissione Regionale per la Salute

Mentale chiedendo: che sia conservata

l’attuale filiera riabilitativa, uniformando in

tutte le realtà locali i criteri e le modalità

di compartecipazione, per il proseguo di

interventi riabilitativi qualificati di provata efficacia, di contrasto all’emarginazione e alla cronicità; che tali interventi siano

specificati della regione in base ai dati epidemiologici relativi all’utenza e non

semplicemente su calcoli contabili al

ribasso; che le figure professionali siano presenti in numero e qualifiche adeguati al raggiungimento degli obbiettivi definiti dalla specifica programmazione regionale condivisa con i professionisti della salute e

i portatori di interesse; che sia mantenuta

la percentuale dei costi a carico del sociale

come previsto dalla DGR 1749/2013; che sia stanziata una quota extra LEA che copra la quota a carico sociale per tutte le strutture

della filiera riabilitativa.

Per informazioni:

[email protected]

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25CULTURA E AMBIENTE

associazione “Gli Amici di Cesana” nasce nell’anno 2010 a opera di 21 soci sottoscrittori, con lo scopo di

promuovere la tutela e la valorizzazione del

patrimonio artistico, archeologico e culturale

dell’antica Contea di Cesana, facente parte

del Comune di Lentiai. Nell’agosto del 2015 ottiene l’iscrizione al registro regionale delle

organizzazioni di volontariato e oggi conta

150 iscritti.Molteplici gli eventi e i progetti portati

avanti in questi anni, ma l’esperienza più

straordinaria fortemente voluta dai soci ha

riguardato il sostegno, non solo finanziario, fornito alla parrocchia nel graduale recupero

della chiesa di San Bernardo a Cesana.

All’orizzonte ora ci sono una nuova serie

di progetti che diventeranno cantierabili

in questo 2018. Tra tutti, l'“Arcipelago

dei saperi in Valbelluna” risultato tra i 14 selezionati dal Csv di Belluno nell’ambito

del bando di idee per la coprogettazione

condivisa. Il progetto prevede la creazione di

percorsi completi entro aree paesaggistiche

delimitate chiamate “isole”. All’interno di

ciascuna isola si prevede la presenza di tutti

CESANA IN FERMENTO TRA EVENTI E NUOVI PROGETTI

L'

Mariagrazia Fontana

Presidente

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26CULTURA E AMBIENTE

gli aspetti di sviluppo e valorizzazione (es.

chiesetta, opificio, ambiente naturalistico, racconti della tradizione e di storia locale,

attività giovanile, degustazione). Ciascuna isola risponderà ad attese e richieste

(dall’arte alla natura, dalla storia alla

gastronomia…) di varie tipologie di turisti.

Si tratta di un progetto che richiede la

costruzione di reti fra gruppi e associazioni,

istituzioni e organizzazioni del terzo settore,

nonché l’eventuale apporto di imprese

private.

Per informazioni:

[email protected]

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27CULTURA E AMBIENTE

l Club Alpino Italiano risale al 1863, valendosi di una lunga storia mantenuta

viva e impreziosita da sensibilità

trasversali alle età, alle professioni, al genere

e alla cultura di ciascuno dei suoi soci. Il

CAI ritiene che l’educazione all’ambiente

sia educazione dell’uomo e da sempre si

impegna a divulgare la cura materiale e il

rispetto dei luoghi.

I principi ispiratori si fondano sulla necessità

di tutelare e proteggere la montagna e di

diffondere il più possibile un modo di andare

e viverla che valorizzi e rispetti l’ambiente.

Tutto questo il CAI lo realizza attraverso

un costante impegno per promuovere la

conoscenza dell’ambiente montano in ogni

suo aspetto.

Salvaguardare la montagna non significa essere immobili, non è lasciare immutato

l’esistente. Salvaguardare la montagna

implica una costante osservazione

dell’evoluzione socio-economica per capire

quanto e se essa contribuirà nel tempo

alla protezione dell’ambiente montano,

mantenendo intatto l’equilibrio tra la natura e

il vivere in montagna. Vi sono aree montane

ove il turismo ha garantito un benessere

diffuso ma, si sa, l’uomo è talvolta avido,

IL CLUB ALPINO ITALIANO DI FELTRE

I

Ennio De Simoi

Presidente

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APRILE 2018 Torna al sommario

28

si scorda del proprio passato e non si

accontenta. Ecco allora che per ricercare

un benessere aggiuntivo talvolta l’equilibrio

“natura e vivere” si incrina per interventi

inappropriati su aree di per sé fragili.

In tale contesto il CAI è ambasciatore, è un

ente pubblico non economico che ha un

ruolo importante in termini di conoscenza

della montagna e di tutela con le sue

iniziative, sia a livello territoriale attraverso

le sezioni, sia centralmente con le opere di

divulgazione, capace di guardare al futuro

e ponendo attenzione alle nuove tendenze,

affinché si rinnovi l’indispensabile equilibrio uomo-natura.

Seppure in modo ancora blando, qua e

là si sente parlare di turisti montani che

cominciano ad avere nostalgia di silenzi

perduti, di naturalità messa a dura prova

dalla crescita del turismo. Questo determina

una repulsione silente e il rischio di una

successiva fuga del turista stesso da quelle

zone che grazie al turismo di massa hanno

raggiunto un benessere diffuso. Non è

facile cogliere queste linee di tendenza e

così si investono denari sullo sviluppo di

nuovi trend che sembrano forieri di vantaggi

economici diffusi.

Un esempio sono le biciclette lungo

i sentieri alpini, una tendenza in atto

che taluni desiderano sviluppare pur

possedendo centinaia e centinaia di

chilometri di strade forestali da mettere a

disposizione dei ciclisti. A torto si pensa che

permettere la percorrenza dei sentieri alpini

anche alle biciclette possa incrementare il

turismo.

Da tempo immemore i sentieri di montagna

sono tracciati e destinati a essere percorsi

a piedi. L’uso delle biciclette ne altera il fondo e rischia di mettere in pericolo gli

escursionisti. Si crede forse che il numero

di ciclisti sia più importante del numero di

CULTURA E AMBIENTE

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APRILE 2018 Torna al sommario

29

escursionisti?

Il Cai è favorevole alla mobilità sostenibile

e quindi all’uso della bicicletta, tuttavia

dobbiamo rispettare la montagna

affinché ci sia non solo l’indispensabile equilibrio tra uomo e natura, ma anche tra i

turisti e i residenti, osservando e studiando

costantemente l’evoluzione naturale dei

luoghi e i cambiamenti dell’animo umano

nell’interpretare e vivere l’ambiente

montano. È evidente che la montagna non

deve diventare una sorta di museo, ma

attraverso il lavoro dell’uomo deve essere

un ambiente vivo, nel rispetto della sua

autenticità. Va quindi sostenuto il lavoro

tipico dei luoghi montani: attività artigianali,

agricole e turistiche.

Il turista interessato alla conoscenza della

montagna, dopo avere frequentato le valli

impervie e solitarie, percorso i sentieri,

scalato, sciato a seconda delle sue

cognizioni e passioni, ama nel tempo delle

sue frequentazioni conoscere la storia dei

luoghi e la storia è sempre e solo anche

storia dei popoli, degli insediamenti umani,

che con il loro permanere nel tempo in un

posto lo possono mantenere e lo rendono al

loro arrivo accogliente.

Il Cai può contribuire costantemente a

diffondere una autentica cultura dell’andare

in montagna. A coloro che governano

spettano, ove possibili, gli interventi concreti

per tutelare la montagna, le persone che vi

risiedono e coloro che la frequentano, con

un occhio di riguardo al fenomeno dello

spopolamento, perché esso non favorisce il

turismo, né le attività economiche presenti.

Quanti infatti sceglieranno di trascorrere le

vacanze in paesi semideserti?

Per informazioni:

www.cai.it

CULTURA E AMBIENTE

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APRILE 2018 Torna al sommario

30

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31GIOVANI, SERVIZIO CIVILE E MOBILITÀ EUROPEA

ualche spunto, preso qua e là da

alcune relazioni di fine servizio civile. Queste poche e semplici frasi

estrapolate dai ragazzi che hanno terminato

il servizio il 12 marzo 2018 sottolineano la particolarità dell'esperienza di servizio

civile. Come è normale che sia, in alcuni

casi ci sono stati degli ostacoli, ma anche

lì dove ci sono state delle problematiche,

l'anno di servizio civile è stato un momento

di crescita. La maggior parte dei ragazzi

che ha vissuto il servizio civile lo consiglia ai

coetanei, per avere la possibilità di buttare

un occhio nel mondo del lavoro e sviluppare

competenze, fare un'esperienza diversa sia

da uno stage, un tirocinio, che da un lavoro,

crescere come persona e trovare la propria

strada.

"Quest'anno di servizio civile, tanto

desiderato e ricercato, ha rappresentato per

me un'esperienza da cui poter sicuramente

attingere in futuro e a cui guarderò anche

con una certa nostalgia; una palestra di

emozioni, competenze, certezze, conflitti, sfide, ansie e voglia di imparare."

SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO: SPUNTI DI UN ANNO DIVERSO RACCONTATO DAI PARTECIPANTI

Q

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APRILE 2018 Torna al sommario

32GIOVANI, SERVIZIO CIVILE E MOBILITÀ EUROPEA

"Prima non avevo chiaro quali potessero

essere le scelte per il mio futuro, stavo

vivendo un periodo di indecisione. Grazie a questa esperienza ho deciso di iscrivermi

all'università per poter intraprendere

questo lavoro."

"Cos'è stato quest'anno per me? Die

wende. Se ve lo stavate chiedendo, die Wende significa “svolta” in tedesco, ma in realtà ha un significato molto più profondo. Non è solo la svolta, è anche tutto il processo

che porta alla svolta. È anche il nome del periodo successivo alla caduta del muro di

Berlino."

"Dopo essermi ammalata di Sclerosi multipla ed essere stata licenziata dal lavoro

che facevo da anni e decisamente più insicura, mi chiedevo cosa fare e se sarei

mai riuscita a svolgere questo percorso. Ora posso dire senza esitazione che il

bando del servizio civile mi ha cambiato la

vita. Lo consiglierei a chiunque, come me,

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33GIOVANI, SERVIZIO CIVILE E MOBILITÀ EUROPEA

stia cercando la sua strada e il suo posto

nel mondo, perché mi ha fatta crescere,

maturare ed arricchire sai in conoscenza

ed interessi personali che come persona

stessa."

"È stato un anno ricco di novità e di

eventi che mi ha permesso di inserirmi

gradualmente nel mondo del lavoro. Consiglierei il servizio civile a chiunque

stia cercando la sua strada e il suo posto

nel mondo, perché mi ha fatto crescere,

maturare e arricchire sia in conoscenza e

interessi personali che come persona."

"Quest'avventura mi ha fatto conoscere

un mondo nuovo, diverso da tutte le

esperienze lavorative avute in passato,

che mi ha costretta a rapportarmi con gli

utenti diversamente da come ho sempre

fatto. Inoltre non avevo mai lavorato sotto pressione... Mi sono messa in gioco, ho affrontato con successo situazioni che mi

mettevano a disagio e sento di essermi

arricchita sul piano dell'esperienza sia

professionale sia umana. Ho anche continuato a studiare e a specializzarmi nel

mio ambito lavorativo e soprattutto mi sono

chiarita le idee su cosa voglio fare, trovando

lo stimolo e il coraggio per avviare una

mia attività."

"Quest'esperienza mi ha fatto capire che

in futuro mi piacerebbe poter nuovamente

lavorare in un ambito simile, in quanto

rispecchierebbe appieno la mia volontà di

dare un contributo per la diffusione della

cultura e dare la possibilità alle persone

di apprezzare ciò che la natura, umana o

no, possa offrire per la crescita della nostra

società civile."

"Ho conosciuto meglio me stessa e le

mie capacità, ho potenziato lati del mio

carattere che ritenevo più deboli, dandomi la possibilità di credere di più in me stessa, arricchendo il bagaglio delle mie esperienze

e conoscenze, tanto teoriche quanto

pratiche."

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APRILE 2018 Torna al sommario

34

ARA] In occasione del Giorno della memoria Nicola De Toffol e Lorenzo Pradel sono venuti a parlarci dello

sterminio meno conosciuto dei disabili.

[ANGELICA] Venivano uccisi perché erano visti come un peso, era davvero un'ingiustizia

perché queste persone più deboli avrebbero

solamente bisogno di aiuto. [KETLEN] Mi sono sentita male nel solo pensiero del

dolore che hanno dovuto subire. [LISA] Sono seriamente riusciti a uccidere i propri

figli? Ma com'è possibile? È decisamente contro i principi umani e scoprendo questi

altri fatti sono rimasta abbastanza scioccata

e perplessa. [SARA] Non conoscevo questo

argomento e sono rimasta colpita che

queste persone apparentemente senza

cuore, perché chi fa queste stupidaggini

lo è, siano realmente esistite. [MARIANA]

La storia non ci dice mai tutto; non ci parla degli esperimenti fatti sui bambini, delle

persone disabili che venivano uccise . Noi

abbiamo parlato di questo, delle cose che ci

vengono tenute nascoste. La società non è cambiata e sparliamo tanto delle cose che

sono accadute, ma non riusciamo a capire

che stiamo commettendo gli stessi errori.

[DAVIDE] È soprattutto molto importante

spiegare ai giovani d'oggi tutto ciò per fare

in modo che quello scempio accaduto nel

passato non si ripeta, perché l'ignoranza

porta a gesti o fenomeni tragici. Speriamo

di fare ancora un incontro così, perché

bisogna fare capire a ragazzi, adulti, tutti

che tutte le persone hanno valore in questo

mondo. (n.d.t.)

Sul tema è presente nel nostro catalogo CenDoc il titolo “Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute” del regista e attore Marco Paolini.Per informazioni: [email protected]

IL GIORNO DELLA MEMORIA: LEZIONE SULL'EUGENETICA AL CATULLO

S[

GIOVANI, SERVIZIO CIVILE E MOBILITÀ EUROPEA

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35GIOVANI, SERVIZIO CIVILE E MOBILITÀ EUROPEA

o scorso maggio è cominciato

il progetto di servizio volontario

europeo (SVE) della nostra volontaria Loredana Macrì. Ecco com'è stata la sua esperienza.

Quali sono state le attività principali

durante questo anno di SVE?

Il progetto mi ha dato la possibilità di lavorare

in radio assieme ad altri ragazzi. Abbiamo

avuto la possibilità di creare uno show

che viene mandato in onda ogni mattina e

ogni giovedì sera. Inoltre abbiamo potuto

intervistare alcune band e organizzare il

festival annuale di Sliven.

Cos’hai imparato di nuovo durante lo

SVE?

Assieme agli altri ragazzi ho imparato molte

cose riguardo la tecnologia e il lavoro in

radio. Abbiamo imparato ad usare il mixer,

i microfoni, i programmi di registrazione e

abbiamo avuto la possibilità di imparare a

creare dei jingle pubblicitari.

Avete seguito un corso di lingua.

È stato utile?

Ci è stato offerta la possibilità di frequentare

un corso di lingua bulgara anche se, a

IL MIO SVE A SLIVEN

L

Julia Veizi

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APRILE 2018 Torna al sommario

36GIOVANI, SERVIZIO CIVILE E MOBILITÀ EUROPEA

dire il vero, l’essenziale per condurre

una conversazione è più facile impararlo

con l’esperienza che con il corso. Infatti,

nonostante la lingua di comunicazione tra

noi volontari fosse l'inglese, non ho trovato

molto difficile comunicare con i locali, chiedendo informazioni in lingua bulgara,

quando necessario.

Come descriveresti la città di Sliven?

La città di Sliven è situata nel sud-est della Bulgaria: è una città piena di vita che

offre tutte le comodità di una grande città.

Quando ho del tempo libero, seguo un corso

di chitarra.

Era il tuo primo SVE, com’è stata

l’esperienza?

Questo era il mio primo SVE, sì. Ho pensato

di prendere l’occasione al volo visto che

era la mia ultima possibilità di partecipare

a questo tipo di progetto dato che mi sto

avvicinando ai trent'anni. Inizialmente non

ero sicura di aver fatto la scelta giusta, ma

poi mi sono ambientata alla grande.

Cosa ti ha spinta a partecipare a questo

particolare progetto SVE?

Ciò che mi spinta a partecipare a questo

progetto è stato il mio amore per la musica,

per la radio e per il canto. Il progetto mi ha

dato la possibilità di entrare di più a contatto

con queste mie passioni e ora so che è

questo ciò che voglio fare in futuro. Lavorare in radio.

Hai avuto la possibilità di viaggiare, nel

tempo libero?

Grazie a questo progetto ho avuto la possibilità di visitare città nuove nell’est

dell’Europa.

Ho visitato la Romania, la Transylvania,

Istanbul, la Grecia, Budapest e Bucarest. Viaggiare è stato abbastanza facile grazie ai

prezzi ridotti. Sono stati tutti viaggi di piacere

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APRILE 2018 Torna al sommario

37GIOVANI E MOBILITÀ EUROPEA

fatti durante il tempo libero e principalmente

in autobus.

Qual è stata la città più bella che hai

visitato?

La città più bella che ho visitato è stata Plovdiv, in Bulgaria: è sicuramente la città

più bella e più caratteristica di questo Paese.

Il progetto ormai sta giungendo a termine.

Ti mancherà la Bulgaria?

Il progetto SVE terminerà a fine aprile, è vero, ma so già che la Bulgaria mi mancherà.

Specialmente a livello personale: ho

costruito delle amicizie che so già dureranno

per tutta la vita!

ALCUNI DATI

Nel 2017 il Centro studi ricerca e progettazione del Comitato d'Intesa-Csv

di Belluno ha effettuato 101 colloqui per i candidati ai vari Erasmus+ con i bandi aperti

a tutti. Alcuni scambi sono stati dedicati alle

scuole o ai civilini oppure erano con posti

già "riservati". I candidati provengono non

solo dal Veneto e bellunese ma anche da

altre 10 regioni italiane.

Per informazioni:

[email protected]

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APRILE 2018 Torna al sommario

39

uone pratiche sulla donazione del

sangue in viaggio dal Bellunese

all’estremo Oriente. È ripartita a

metà dicembre la quarta tappa del progetto

internazionale “Donare è Amare”, che

unisce in un unico filo conduttore due realtà locali e svariate associazioni internazionali,

con l’obiettivo di diffondere in modo capillare

il principio della donazione del sangue.

Sono partiti alla volta dell’India Andrea

Raveane, presidente della sezione dei

donatori di sangue AFDVS di Anzù Celarda

Villapaiera e Sanzan, Paolo Capraro del

Comitato d’Intesa e Csv di Belluno e il

regista feltrino Marco Recalchi, promotori di

un progetto internazionale per sensibilizzare

le popolazioni locali alla donazione gratuita

di sangue.

Il contesto è sempre quello del progetto

“Donare è amare”. In India i tre volontari

bellunesi sono stati nella regione del Kerala,

a Kochi (Cochin), dove hanno incontrato le suore della “Society of Nirmala Dasi Sisters”, una piccola comunità di religiose

che accolgono madri non sposate con i

lori bambini. La loro missione ha come obiettivo aiutare i bisognosi emarginanti,

senza alcuna discriminazione di lingua

e di religione, attraverso incontri con le

famiglie, catechismo didattico e corsi di

sensibilizzazione per donne e bambini, il

tutto sostenuto da donazioni di persone o

associazioni. Le suore appartengono allo stesso ordine di quelle conosciute in Africa

nel 2016, presenti all’ospedale di Wamba in Kenya dove è vescovo padre Virgilio Pante.

VOLONTARI NEL MONDO: DONARE è AMARE

B

VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

Andrea Raveane

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40VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

INDIANonostante l’India sia una potenza mondiale

in forte sviluppo, almeno 300 milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà

con meno di 2 dollari al giorno. Il sistema sanitario pubblico è piuttosto carente,

manca il medico di famiglia e se stai male

devi rivolgerti all’ospedale a pagamento: il

tasso di morbilità e mortalità è molto elevato.

Anche le terapie (salvo quelle per malattie

epidemiche o contagiose come lebbra,

colera, malaria, tifo, Tbc e Aids) sono accessibili solo a coloro che riescono a

sostenere le spese mediche. Analfabetismo,

malnutrizione, abitazioni fatiscenti senza

luce né acqua, carenze igienico-ambientali

e il clima monsonico caldo-umido con forti

piogge rendono le categorie più deboli

esposte e indifese a malattie ormai da noi

debellate o facilmente curabili e qui ancora

mortali.

L’India è ancora il primo Paese al mondo per nuove infezioni di lebbra. Per esse il governo

lascia il lavoro di riabilitazione dei pazienti a

carico delle associazioni di volontariato. Una

di queste è “Pope Jhon’s Garden” che opera a Chennai. Fondata nel 1965 da padre Orfeo Mantovani, è un dispensario per i lebbrosi

gestito dall’ordine salesiano di Don Bosco.

Offre cure ed istruzione a persone affette da

HIV/AIDS, che vivono sotto la soglia della

povertà e che spesso sono respinti dalle

scuole pubbliche per paura del contagio.

Padre Edwin e padre Dominique gestiscono

questo centro in collaborazione con le suore

di San Carlo Borromeo che offrono il loro

servizio alla missione oramai da 40 anni. All'intero del centro missionario vi sono varie

case che i pazienti stessi possono utilizzare

per vivere con le loro famiglie e ricevere le

necessarie attenzioni sanitarie.

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41VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

La struttura infatti è dotata di un medico a disposizione delle varie necessità dei

pazienti e del centro stesso. Tra i servizi

offerti vi è la “Casa di cura” che assicura un

ambiente famigliare supportando i bambini

con una buona qualità della vita e cure

appropriate.

Un altro importante servizio offerto dal Centro

è la cura di base a domicilio. In collaborazione

con il Christian Medical College di Vellore,

viene offerta ad alcuni determinati pazienti

HIV/AIDS una cura di base a domicilio. Lo staff della cura di base a domicilio, fornisce

mensilmente cibo nutriente ed effettua

un monitoraggio educativo per verificare i progressi nell’integrazione sociale. Il

Centro Risorse AID (ARC), il terzo servizio offerto dal Centro Pope Jhon’s Garden, provvede a fornire supporto psicosociale

e lavorativo per accompagnare i pazienti

verso una vita sana e produttiva, aiutandoli

a divenire economicamente indipendenti. A

tutto questo vengono aggiunti i vari corsi di

formazione professionale: i giovani dopo la

fine del loro percorso scolastico, vengono indirizzati verso corsi professionali per

essere formati su vari impieghi adatti al loro

stato di salute come sartoria, servizi per la

telefonia, inserimento dati. Sia in Kerala

che a Kochin ha colpito l’allegria, il sorriso

e l’accoglienza di questi splendidi popoli e,

in particolare la dignità di queste persone

malate di lebbra, che con grande forza e

costanza vivono una vita serena; e tutti quei

bambini ragazzi affetti da AIDS/HIV che

quotidianamente si impegnano nello studio

per crearsi un futuro migliore.

Questa esperienza ci ha permesso di

apprezzare il grande valore della vita. È proprio vero che la ricchezza e bellezza

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42VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

delle persone non dipende assolutamente

dal loro tenore di vita, sembra anzi

inversamente proporzionale. Dal viaggio in India verrà realizzato un documentario a cura del regista Marco Recalchi che servirà a raccogliere fondi per il Centro “Pope Jhon’s Garden” a Chennai

THAILANDIAL’ultima tappa del viaggio è stata la Tailandia, dove Raveane, Capraro e Recalchi

hanno fatto visita a don Bruno Soppelsa,

missionario bellunese a “fidei dono”. La meta è stata Lamphun, vicino a Chiang Mai, dove risiedono anche un altro sacerdote che

opera quotidianamente con amore verso i

più poveri, don Attilio De Battisti.

Lamphun è la più piccola delle otto province che compongono la diocesi di Chiangmai,

conta poco più di 400-mila abitanti e ha una estensione di 4.500 chilometri quadrati. Gli interventi dei missionari sul territorio sono

possibili grazie al supporto di catechisti

e animatori dei villaggi che conoscono la

lingua, le tradizioni, i tabù e le regole sociali

di ogni gruppo etnico. Un particolare sforzo

è rivolto a promuovere l’istruzione di bambini

e ragazzi al fine di favorire l’alimentazione, la salute, l’igiene e la conservazione di costumi

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APRILE 2018 Torna al sommario

43VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

e tradizioni, soprattutto nei villaggi situati

tra i monti. Inoltre a Chae Mom (missione

“Maria Regina della Pace”) è stato aperto un centro educativo per ragazzi e ragazze

cristiani, provenienti dai villaggi più lontani,

che frequentano la scuola statale della città

e ritornano a casa per le vacanze.

Nel territorio della missione sono presenti

numerosi gruppi etnici e culturali diversi,

ciascuno con una sua lingua e con tradizioni

religiose proprie. In realtà sono gruppi di

profughi fuggiti dai paesi confinanti (Cina, Birmania, Laos e Cambogia) a causa di guerre o di gravi situazioni politiche che

si sono insediati nella zona montuosa del

nord della Thailandia. Privi di documenti

di identità non possono godere dei diritti

civili, sanitari e di movimento e pertanto

sono collocati ai margini geografici e sociali del paese. L’attività di evangelizzazione e promozione umana condotta dai missionari

a Chiang Mai comporta quotidianamente

la visita ai loro villaggi sparsi sul territorio.

Nei villaggi in cui operano ci sono le etnie

“lannathai o thai” del nord, braccianti agricoli

o piccoli proprietari di risaie, il cui lavoro è

quasi unicamente la coltivazione manuale

del riso.

Se l'obiettivo era ed è la promozione della donazione del sangue gratuita tra

le popolazioni visitate, per ora abbiamo

cercato di far crescere nelle persone

incontrate il valore della solidarietà, che

oggi sembra sfumare, insieme alla gratuità,

alla volontarietà e all’anonimato: valori

che governano da sempre il nostro agire

da donatori del sangue. Con questi ultimi viaggi effettuati abbiamo che non sono

valori così immediati, ma non per questo si

scoraggeranno.

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44

er la prima volta è stato dimostrato

scientificamente che, in condizioni fisiologiche, nel sangue di donatori

sani, oltre a globuli rossi, globuli bianchi

e piastrine, circolano cellule staminali. La conferma viene da una ricerca dell'Università di Padova in collaborazione

con la Fondazione T.E.S. onlus e del Centro trasfusionale di Belluno, supportata da

ABVS e le AVIS del Veneto, pubblicata su “Journal of Cellular and Molecular Medicine” il 5 gennaio 2017. Questa ricerca apre rivoluzionarie prospettive nell'uso delle

cellule staminali come farmaci innovativi.

Più o meno 6 anni fa siamo entrati a far

parte della famiglia TES, un po' in punta di

piedi pensando semplicemente a un quasi

irrilevante sostegno economico, anche se in

realtà negli anni la cosa ha preso un risvolto

estremamente positivo e interessante,

perché i ricercatori hanno cominciato a

valutare le potenzialità della ricerca su

quello che noi famigliarmente abbiamo

sempre chiamato gel piastrinico.

Il professor Parnigotto, presidente della

Fondazione TES, ci ha proposto di

sponsorizzare questo tipo di ricerca e l'ABVS

ha aderito. Perché? Perché si parlava

innanzitutto di sponsorizzare un progetto

nato a casa nostra, nel Centro Trasfusionale

di Belluno, supportato e portato avanti dai

“nostri” medici trasfusionisti. Uno degli

obiettivi dell'ABVS è rendere disponibile il

sangue per tutti coloro che ne hanno bisogno,

ma anche promuovere ricerche sull'utilizzo e

VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

LE NOVITÀ DALLA RICERCA SULLE STAMINALI COORDINATA DALL'ABVS PROVINCIALE

P

Gina Bortot

Presidente Associazione Bellunese Volontari del Sangue

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APRILE 2018 Torna al sommario

45

sul buon uso del sangue donato. Per questo

abbiamo risposto in modo entusiastico e

abbiamo deliberato in modo compatto di

erogare tutto il raccolto del 5 per mille. Potrà

sembrare poco, potrà sembrare tanto, ma

questo sicuramente è ininfluente rispetto alla generosità dimostrata dai nostri 6500 donatori, una realtà piccola se paragonata

alle consorelle venete ma evidentemente

attiva e soprattutto attenta a temi alle volte

ritenuti di secondaria importanza. In questi 3

anni di sponsorizzazione effettiva di questo

progetto tutto il contributo raccolto in 6 anni

finanziari è stato completamente devoluto alla ricerca della Fondazione TES.

I risultati li abbiamo visti e sono sotto gli

occhi di tutti. Il lavoro svolto ha consentito

di accrescere le informazioni scientifiche intorno all’ormai “famoso” gel piastrinico

con importanti ricadute sul suo utilizzo

e quindi su ciò che a noi interessa di più:

gli ammalati ed i loro problemi. Il recente

riconoscimento internazionale per i risultati

ottenuti è il segnale che la nostra fiducia è stata ben riposta e che tutti hanno lavorato

al massimo e con entusiasmo, ma quel che

ci sprona ancora di più è la consapevolezza

che questo non è altro che una tappa

intermedia, il traguardo, i traguardi, sono le

infinite porte che questa ricerca ha aperto. È un percorso che siano contenti di aver fatto,

che speriamo di poter continuare a fare, ma

soprattutto auspichiamo che ogni persona,

ente, associazione che verrà a conoscenza

di questa ricerca, ogni donatore di sangue,

ogni simpatizzante, contribuisca a sostenere

con convinzione e generosità questa bella

storia dai risvolti strepitosi, interessanti ed

eccezionali.

Non mi rimane che ringraziare tutti coloro,

in primis i donatori, il consiglio direttivo ed

il consiglio provinciale dell'ABVS, che ci

hanno permesso di partecipare a questo bel

percorso; auspicare e augurare a tutti quelli

che questo percorso lo continueranno, il più

grande successo possibile, per loro stessi,

per la medicina, ma soprattutto per gli

ammalati che ne beneficeranno.

VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

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46VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

Figlio dello Spirito! Il Mio primo consiglio è questo: abbi un cuore

puro, gentile e radioso, affinché la tua possa essere una sovranità antica,

imperitura, sempiterna”.(Bahá'u'lláh)

Bahieh Paymanian è nata nel 1933 a Esfahan, città dell’Iran centrale ricca di

storia e cultura, secoli fa già capitale del

regno iranico. Dopo le scuole elementari

ha raggiunto una sorella maggiore, la più

grande, a Teheran, dove ha terminato gli

studi e all’età di 19 anni si è sposata. Nata in una famiglia di religione bahá’í, nel 1960 Bahieh ha scelto di trasferirsi in Italia al

preciso scopo di divulgare la propria fede.

Arrivata dapprima con due figli piccoli e i genitori, è stata raggiunta poi anche dal

marito Hormoz. Ha vissuto a Bologna,

Padova (dove ha avuto un altro figlio) e Vicenza, ma nel 2015 ha scoperto Belluno durante una vacanza e ha deciso che ci

sarebbe venuta a vivere.

Che cosa ti piace di Belluno?

Tutto, veramente... Credimi. La tranquillità, prima di tutto... L’aria, l’acqua... Raramente altrove vedevo il cielo così limpido. Veramente mi piace da morire Belluno, tanto.

Il legame di Bahieh col mondo del

volontariato risale ovviamente a ben prima

BAHIEH (IRAN)

O

Nicola De Toffol

Responsabile Centro Documentazione Csv di Belluno

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APRILE 2018 Torna al sommario

47VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

dell'arrivo a Belluno, ed è certo connesso

in modo spontaneo alla sua fede bahá’í:

un recente credo di origine persiana che

vuole superare ogni razzismo e classismo

e che per la sua grande flessibilità è stato ed è oggetto di persecuzioni nel mondo.

Il volontariato è per Bahieh un impegno

al quale dedicare la stessa dedizione che

abitualmente si riserva al lavoro. Oggi lei

opera al Comitato d’intesa, dove si occupa di

raccogliere dati sugli eventi del volontariato

provinciale e sull’utilizzo delle sale e delle

attrezzature della Casa del volontariato.

Che cosa significa per te volontariato? Perché è importante?

Se vivo, voglio essere utile all’umanità, servire l’umanità in qualsiasi modo, [fare]

quello che posso. Non fare niente, per me, non è la vita. Finché vivo, devo essere utile. Servire è conoscenza, è una ricchezza.

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48

roviamo a pensare all’intensità

di questa frase "Godete sempre dell'allegria". Oppure su quest’altra,

"Ogni risata è un chiodo che si toglie alla

bara".

È vero: ridere fa buon sangue.

Allora addentriamoci in alcuni concetti

espressi da Raymond Moody Jr. - William Frj Jr.:

• Quando ridiamo i muscoli vengono

attivati, mentre quando smettiamo di

ridere si rilassano.

• Poiché la tensione muscolare aumenta

il dolore.

• Molte persone afflitte da artrite, reumatismi e altri strati dolorosi traggono

grande beneficio da una bella risata.• lo stesso sollievo prova chi soffre di mal

di testa.

Allora, perché non provarci?

Come fare o cosa fare, per migliorare la

propria ed altrui situazione, senz’altro

bisogna imparare a ridere per godersi la

vita. Facciamoci aiutare dal comico Victor

Borge: "La risata è la distanza più breve tra due persone". Si occorre dinamismo e saper

cogliere il lato comico della situazione. E

come diceva Will Rogers "Siamo qui per poco tempo, perciò è meglio farsi qualche

risata".

VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

L'ARTE DI SORRIDERE e IL SORRISO

P

Paolo Capraro

Responsabile Promozione Csv di Belluno

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APRILE 2018 Torna al sommario

49

Per cui caro lettore e cara lettrice, ridi e

starai san*.

Quant’è vera la citazione di Ippocrate

"Guarisce soltanto chi vuol guarire!"Basta cogliere l’affermazione

dell’associazione nazionale Britannica

per l'igiene mentale ha stabilito che il

buonumore equivale a un elisir di lunga

vita. Un grande scrittore come Victor Ugo

scriveva "Quando rido, ho venticinque anni;

quando sono triste, ne ho sessanta".

Stando agli studi del professor Hutchinson, il

riso benefica il fegato, spinge il sangue fresco ossigenato attraverso il corpo, lo immette in

tutti gli organi e facilita quindi le loro funzioni

essenziali, stimola la respirazione e la

circolazione, eleva la pressione sanguigna

intensifica l'afflusso di sangue al cervello, vivifica il pensiero.Ridere, ridere, ridere, ma quanto bene fa.

Il riso, per essere sano, deve essere

spontaneo e gioviale, non confondersi coi

sorrisetti dall'invidia o dall'odio. L'importante è ridere e non pensare troppo a cercarne

la ragione. Perché Ridendo, l'uomo si sente

vivere.

Il segreto del successo o della buona riuscita

artistica o lavorativa, o meglio ancora della

propria ed altrui esistenza, consiste nel

dimostrarsi di buonumore, di avere il riso

facile e pronto, nel sapere ascoltare gli

altri e parlare poco di sé. Nei più svariati

momenti della nostra vita, con le sue

sofferenze, con le sue limitazioni, con le sue

avversità, e chi più ne ha più ne metta, ma

facciamo attenzione alla nostra sensibilità.

Di conseguenza anche se spesso il nostro

cuore è triste, vogliamo vendere a tutti la

gioia di vivere.

Pensiamo all’effetto del Clown non si

spiega solo col fatto che egli metta in scena

scherzosamente gli insuccessi dell'uomo;

essenzialmente la gente sente che il Clown

vuol rendere chiaro il fatto che l'uomo è

stato creato per ridere.

VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

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50VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

PROVE DI VOLO È TORNATO!

razie a un sostegno economico

pari a 30 mila 700 euro stanziato dalla Chiesa evangelica Valdese

Unione delle chiese metodiste e valdesi

(20 mila euro), dal Csv di Belluno (8300 euro) e dall'ULSS 1 Dolomiti-Conferenza dei sindaci (2400), è ripartito per il decimo anno consecutivo “Prove di Volo”, il servizio

dell'ANFFAS bellunese (Famiglie di persone

con disabilità relazionale e/o intellettiva) volto a favorire la domiciliarità delle persone

con disabilità Ideato per accogliere nei

fine settimana dell'anno 4 o 5 persone con disabilità intellettiva, si inizia con il pranzo

di venerdì per finire la domenica pomeriggio fra attività comuni, ludiche e formative. I

cicli sono di 4 fine settimana consecutivi. Le persone possono usufruire del servizio per

più volte nel corso dell’anno. Nel corso del

2016 sono state 580 le aperture per ospitare 25 ragazzi. L'associazione gode della collaborazione operativa della cooperativa

Società Nuova. (f.v.)

G

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51VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI

Anffas Belluno è stata fondata il 22 febbraio 1969 da un gruppo di genitori con una persona disabile in famiglia. È presieduta

dall'infaticabile Salvatore Bavasso e

da oltre 40 anni promuove iniziative di sensibilizzazione ed impegna risorse umane

e finanziarie per assicurare alle persone con disabilità una migliore qualità di vita.

È presente con un proprio medico nelle

commissioni mediche accertano l’invalidità

al fine dell’erogazione di assegni o indennità prevista. Conta un centinaio di soci tra

genitori, familiari e amici.

Per informazioni: [email protected]

ANFFAS

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52

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53

i sono voluti due anni di ricerche,

riprese e interviste a 21 protagonisti (16 obiettori e 4 responsabili o

ex-responsabili di enti) per raccontare la storia dell'obiezione di coscienza al servizio

militare, a partire dalla provincia di Belluno.

Ne è nato il documentario “SignorNO.

Obiezione di coscienza story”, dedicato a

come e dove è nata l'esperienza del servizio

civile sulle Dolomiti bellunesi, per poi

allargare la prospettiva all’avvicendamento

tutto italiano dell’abolizione della leva

obbligatoria a favore del civismo volontario.

Il docufilm (della durata di 45 minuti nella sua versione integrale) è pronto per diventare

un prodotto di tutto rilievo per tema, qualità

e originalità. Sarà presentato giovedì 24

maggio alle 21 al teatro comunale di

Belluno in una serata-evento in provincia

di Belluno per poi essere distribuito a enti,

istituzioni e associazioni afferenti al mondo

del servizio civile come contenuto didattico

da usare durante la formazione.

GUARDA IL TEASER!

Realizzato dai bellunesi Roberto Bristot

(regista) ed Emanuele Bunetto (tecnico video) con la collaborazione di Stefano Dal Farra e Nicola De Toffol, il documentario

ricostruisce la storia locale e nazionale

COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

“SIGNORNO” IL DOCUMENTARIO SULL’OBIEZIONE DI COSCIENZAAL SERVIZIO MILITARE REALIZZATO DAL LABORATORIO INQUADRATI DEL CSV BELLUNO

C

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54COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

dell'obiezione di coscienza e del servizio

civile passando attraverso la Lega Obiettori di Coscienza (“LOC”, che ebbe una sezione bellunese nata nel 1981). La difficoltà di raccogliere materiale inerente al tema è

stata sopperita attraverso la consultazione

dell’archivio della LOC bellunese, oggi

custodito in un fondo dell'Istituto storico

della Resistenza e dell'Età contemporanea

(Isbrec) dopo che nel 1988 subì un incendio nella sua sede originale, per cause ancora

incerte.

SFOGLIA DEL FOTOGRAFIE DEL

MAKING OF

IIlustrazioni di Roberto Bristot

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55COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

ta acquisendo un po' alla volta

pieno ritmo l'attività del Centro

documentazione “Anna Bärlocher”, la

biblioteca speciale del volontariato ospitata

nei locali della Casa del volontariato

“Valentino Del Fabbro” (via del Piave 5,

Belluno).Molte le nuove acquisizioni: volumi su

tematiche quali violenza di genere, autismo

o morbo di Alzheimer, ma non solo; a

catalogo son stati infatti inseriti quasi un

centinaio di nuovi titoli concernenti il mondo

del volontariato a 360° e tutti gli ambiti nei quali esso quotidianamente si esprime.

Venite a trovarci per scoprirli!

All'attività ordinaria – e cioè ai numerosi

prestiti a livello locale, provinciale e

regionale – si sono affiancate iniziative

dedicate a promuovere tanto il nostro

patrimonio librario e le sue tematiche

quanto soprattutto l'associazionismo locale,

nella duplice volontà di produrre cultura/

informazione e, quando possibile, di fare

rete.

Il 25 gennaio, in prossimità della Giornata della memoria, io e l'attore Lorenzo Pradel abbiamo parlato ad una classe dell'Istituto

“Tommaso Catullo” dell'eugenetica nella

Germania nazista (e non solo). In questo stesso numero del CsvInforma sono

riportate le impressioni di alcuni degli

studenti che hanno attivamente partecipato

all'incontro.

Sempre in queste pagine si inaugura la

rubrica Volontari dal mondo, che sarà

pubblicata anche dall'Associazione

TRE MESI DI CENDOC

S

Nicola De Toffol

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APRILE 2018 Torna al sommario

56

Bellunesi nel Mondo sulla propria rivista e

cercherà di sottolineare l'universalità dei

valori del volontariato.

Il 22 febbraio abbiamo voluto ricordare in allegria Anna e Maurizio, colleghi e amici

prematuramente scomparsi, e lo abbiamo

fatto leggendo un po' di aneddoti scritti da

noi stessi in forma anonima ed estratti poi a

sorte dai presenti. Nell'occasione si è anche

scoperta una targa recante l'intitolazione

del CenDoc alla memoria di Anna, che per

così tanti anni ne è stata la responsabile.

Da ricordare infine l'organizzazione dell'incontro del 3 marzo Corpi e conflitti. Aspetti della condizione della donna del

Novecento, pensato in vista dell'imminente

8 marzo e gentilmente ospitato dal Centro culturale “Piero Rossi”. L'evento – che ha visto una grande affluenza di pubblico ed è stato realizzato col patrocinio e il

fondamentale contributo di Isbrec (Franca

Cosmai), Belluno-Donna (Francesca Endrighetti, Anna Cubattoli) e della

Consigliera di parità della provincia dott.ssa

Rossana Mungiello – è stato pensato per

dare spazio al racconto di alcune pagine

meno conosciute della nostra storia e per

stimolare una riflessione su quanta strada sia stata fatta verso la parità di genere e su

quanta ancora ne resti da fare. Il 9 marzo, poi, il CenDoc ha ufficialmente portato i propri libri allo spettacolo Pennellate di

donna organizzato dalla Soms “Felice

Cavallotti” di Lentiai.Molte novità sono previste per i prossimi

mesi... Tenete d'occhio la pagina Facebook del Csv per non perdervene neanche una!

IN RICORDO DI ANNA E MAURIZIO

ANNA

• Anna mi faceva soggezione all'inizio,

in particolare quando dovevo chiederle

una cosa... Col tempo ho capito che

dopo lo sgrunc, che sempre c'era, la

sua disponibilità era completa e potevi

davvero contare sempre sul suo aiuto

sincero.

• Anna... Ascolta con il sorriso chi ti ricorda,

perché mi accorgo che non ci si conosce

COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

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APRILE 2018 Torna al sommario

57

mai abbastanza e ci si giudica sempre

troppo in fretta. Ora vedo una donna con

le sue fragilità, le sue insicurezze e le

sue difficoltà che non aveva bisogno di essere capita, ma di essere amata.

• Che meraviglia il racconto dei suoi viaggi

nei mari del Sud, delle sue immersioni,

dove poteva incontrare un po' di tutto,

fauna, flora subacquea e tanti e tanti pesci. Tra tutto ciò, era amica dei

pescecani e le brillavano gli occhi nel

descriverli, innamorata della vita e delle

bellezze dell'intero pianeta con l'intero

universo.

• Negli ultimi tempi Anna ha avuto in

regalo un gattino che ha tanto gradito. A

volte basta una piccola cosa per trovare

qualche momento di serenità. Anna sono

sicuro qualche momento di serenità lo

ha avuto.

• Anna mi ha insegnato il valore del tempo:

il lungo tempo in cui gli affetti si danno

per scontati; e il breve tempo in cui

l'amore di un amico si rivela come uno

scrigno che aprendosi scopre tutto il suo

prezioso contenuto. E senza rimpianti e

senza paura abbiamo percorso il nostro

più piccolo tratto di strada, mano nella

mano.

MAURIZIO

• L'ironia e le battute di Mauri sono ancora qui, si respirano in corridoio, aleggiano

nell'aria e mi fanno sorridere da sola.

• Ecco, io ti ricordo così, caro Maurizio: per

quella tua capacità di saper strappare

sempre un sorriso a chi ha avuto il

piacere di stare in tua compagnia.

• Una cosa che ricordo di lui era la curiosità

in senso lato. Un aspetto particolare,

dato anche il suo impegno come

giornalista di un quotidiano locale, era

la ricerca di notizie sulla politica locale.

Quando ne parlava era informatissimo,

e anche nelle ipotesi spesso e volentieri

ci “azzeccava”.

• Con piacere scherzavamo e spesso

non ci accorgevamo che andavamo un

po' oltre e qui nel corridoio cosiddetto

“transatlantico” i vari ospiti e colleghi

sorridevano. Quanto abbiamo sorriso

con il mitico Maurizio.

• Non ci siamo conosciuti personalmente,

ma ho sempre pensato fossi una persona

amabile, premurosa, precisa e paziente.

Mi capita ancora di cercare tra vecchi

documenti o di aprire qualche cassetto

e trovo ancora cose tue, fatte a mano o

al computer. È curioso perché è un po'

come se fossi ancora qui, ad aiutarci.

Grazie per quel che stai facendo.

COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

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58COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

CENTRO DOCUMENTAZIONE:NUOVI ARRIVI NELLA BIBLIOTECA DEL CSV

ario Fo

Razza di zingaroChiarelettere, 160 PAGINE

“Lui è Johann Trollman (1907-1943), pugile sinti nella Germania nazista, il più bravo di tutti, ma c’è un particolare: è uno zingaro”.

himamanda Ngozi Adichie

Dovremmo essere tutti femministi

Einaudi, 44 PAGINE“Eccezionale indagine d’autore su ciò che

significa essere una donna oggi”.

uca Surian

L’autismoIl Mulino, 136 PAGINE

“Cos’è, come intervenire, cosa possono fare

le famiglie, gli insegnanti, gli operatori”.

D

C

L

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59COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

opo aver bandito una selezione

di idee per una co-progettazione

condivisa con le organizzazioni

di volontariato, il Csv di Belluno è giunto

a un primo step: la selezione delle idee

da promuovere. A fronte delle 19 richieste pervenute sono 14 quelle selezionate.Un primo incontro con le associazioni

assegnatarie si è tenuto lo scorso

14 dicembre. L'obiettivo era quello di comunicare l'esito della selezione a cui è

pervenuta la Commissione progettuale

appositamente costituita, e in subordine

condividere il processo che da qui in

avanti vedrà il Csv affiancare ogni singola associazione capofila nello sviluppo della progettualità vera e propria fino alla definizione di un budget da assegnare ai progetti e al loro avvio concreto.

I criteri che hanno guidato le scelte della

Commissione progettuale, e quindi il

Consiglio Direttivo del Csv di Belluno

che ha ratificato in via definitiva, sono principalmente la promozione del lavoro

di rete tra associazioni di volontariato e tra

queste e gli altri attori della comunità e la

realizzazione di progettualità innovative e

condivise.

A seguire le associazioni selezionate, le

quali lavoreranno in sinergia allo sviluppo

idee, con la sfida, in alcuni casi, di mettere in comune quelle risultate simili per farle

confluire in un unico percorso progettuale.

Noi con Voi Mensa di solidarietà a favore delle persone in difficoltà

BANDO DI CO-PROGETTAZIONE SOCIALE DEL CSV DI BELLUNO PER L’ANNUALITÀ 2017-2018PRIMI PASSI

D

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JabarApertura sportello "Carcere", sensibilizzazione sul tema

Gruppo volontari Ceno BarattinNon soli, ma soli…darietà! 3.0" Laboratori

Gli Amici di Cesana ONLUSArcipelago dei saperi in Valbelluna Raggruppamento Veneto giacche Verdi OdvIppoterapia

Belluno DONNACostituzione rete operativa e formazione sulla tematica immigrazione-violenza di genere

VIP Volontari in Pensione"Ricamminiamo" ripristino sentieri fondovalle dismessi

Associazione Giovanni ConzCorso di cucito per il reinserimento lavorativo

Radio Club Belluno N.O.R.E.Manutenzione condivisa degli spazi ex caserma Piave

SFCS FeltrePercorso di formazione e volontariato nei diversi ambiti della protezione civile rivolto a giovani/studenti

Auser BellunoProgetto sicurezza

A.I.T.Sa.M.Sviluppare una rete di integrazione sociale

per le persone con disagio psichico e per i loro familiari

Nucleo Operativo Protezione Civile Val di ZoldoAttività di prevenzione/sicurezza rivolte ai bambini

Ana Alpini FeltreCorso sicurezza / esercitazioni

Tutti in campoLaboratorio scrittura creativa a pittura per disabili psico-fisici

Si tratta di una modalità operativa del

tutto nuova, che vedrà il Csv di Belluno

intervenire direttamente al sostegno delle

spese progettuali, abbandonando quindi la

modalità della erogazione diretta di fondi

alle associazioni, pratica non più consentita

a seguito della Riforma del Terzo settore.

Lo sforzo sarà importante anche per le associazioni coinvolte, ma la scommessa

è quella di creare il terreno fertile su cui

far crescere una nuova capacità di lavoro

in rete e per obiettivi comuni. Quindi una

opportunità per tutto il contesto provinciale,

per tutti i soggetti del Terzo settore che

potranno mettersi in gioco con il supporto

del Csv, e per un nuovo modo di creare

interesse e attrarre nuovi fondi intorno a

idee condivise, confidando in un virtuoso effetto moltiplicatore di risorse economiche

e benefici in termine di welfare territoriale.

Nevio Meneguz

COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

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61COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

e agevolazioni già in essere

Come più volte ricordato il Codice del

Terzo è stato approvato e pubblicato

in Gazzetta Ufficiale in data 02 agosto 2017 (Dlgs 117/2017). Risulta quindi essere in vigore a partire dal 03 agosto dello scorso anno. Allo stesso tempo tutti ormai abbiamo

capito che la mancanza di molti dei previsti

decreti di attuazione la rendono a dir poco

incompleta.

È altresì vero però, che alcune disposizioni

per le nostre associazioni sono già

applicabili a far data dal 01/01/2018.In particolare le Onlus, le organizzazioni di

volontariato e le associazioni di promozione

sociale, iscritte negli appositi registri, sono

già considerate enti del terzo settore e ad

esse si applicheranno fin dal 1° gennaio 2018 alcune norme agevolative previste dal Codice del terzo settore (Dlgs 117/2017).

Le norme subito applicabili in materia

fiscaleDal primo gennaio di quest’anno, agli enti

sopra citati (Odv, Aps e Onlus iscritte nei

registri) risultano già attive le seguenti disposizioni agevolative:

• il risparmio fiscale dei donatori per le

PRIME PILLOLE DI CERTEZZA DALLA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

L

Nevio Meneguz

Direttore Csv Belluno

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donazioni (in denaro o in natura), con la detrazione Irpef che aumenta dal

26 al 30% e al 35% se il beneficiario è un'organizzazione di volontariato, per

un importo massimo erogato di 30mila euro per periodo d'imposta; oppure, in

alternativa, la deduzione Irpef o Ires

nei limiti del 10% dell'imponibile del donante;

• l'applicazione in somma fissa delle imposte di registro, ipotecaria e

catastale nell'acquisto a titolo oneroso

di beni immobili;

• l'esenzione generalizzata dall'imposta

di bollo;

• l'estensione dell'esenzione dall'imposta

sulle donazioni e successioni per i

trasferimenti a titolo gratuito a favore

degli enti del terzo settore.

Saranno invece necessari i provvedimenti

attuativi, per il cosiddetto social bonus, cioè

per le erogazioni finalizzate al recupero di beni immobili inutilizzati o confiscati alla criminalità organizzata assegnati da enti

pubblici agli enti del terzo settore, per i titoli

di solidarietà (obbligazioni dedicate al terzo

settore) e il social lending. Sull'Imu sono confermati gli ambiti oggettivi

per i quali opera l'esenzione: attività

assistenziali, previdenziali, sanitarie, di

ricerca scientifica, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle

attività di religione o di culto.

Per le organizzazioni di volontariato e le

associazioni di promozione sociale saranno

esenti dall'Ires i redditi degli immobili

destinati in via esclusiva allo svolgimento di

attività non commerciale.

In merito alla nuova distinzione tra attività

commerciali e non commerciali, essa entrerà

in vigore si presume nel 2019, sempre che nel corso del 2018 si verifichino le due condizioni previste dalla legge. La prima consiste nell'approvazione da parte della

Commissione europea delle misure fiscali relative appunto alla nuova definizione di attività commerciale, in modo che le misure

non siano considerate aiuti di Stato. La seconda è che il Registro unico nazionale

degli enti del terzo settore sia operativo.

Adeguamenti statutari

Molte richieste di informazioni giungono

ai nostri uffici in merito alla necessità di

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porre mano agli statuti già vigenti e renderli

compatibili con il testo della riforma. In

questo senso possiamo tranquillizzare

le nostre associazioni ricordando che la

riforma prevede quanto segue (Art. 101 comma 2): “ 2. Fino all'operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore,

continuano ad applicarsi le norme previgenti

ai fini e per gli effetti derivanti dall'iscrizione degli enti nei Registri Onlus, Organizzazioni

di Volontariato, Associazioni di promozione

sociale e Imprese sociali che si adeguano

alle disposizioni del presente decreto entro

diciotto mesi dalla data della sua entrata in

vigore [febbraio 2019, ndr].Entro il medesimo termine, esse possono

modificare i propri statuti con le modalità e le maggioranze previste per le deliberazioni

dell'assemblea ordinaria”.

Presso i nostri uffici forniremo a chi ne

avrà bisogno tutte le indicazioni operative

del caso.

COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

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el sito del Csv di Belluno www.

csvbelluno.it c'è una sezione per

scambiare e reinvestire le proprie

competenze all'interno del mondo del

volontariato.

La bacheca si trova nella spalla destra della

home page o alla voce "Servizi/Promozione

della cittadinanza attiva".

Vengono inseriti gli annunci "Cerco" per tutte

quelle persone e/o associazioni che hanno

richieste specifiche da fare per determinate figure in certi intervalli di tempo.Con gli annunci "Offro" ogni aspirante

volontario può mettere a disposizione il

proprio tempo libero a favore di associazioni

ed enti senza scopo di lucro.

Per pubblicare un annuncio basta mandare

una mail a ufficiostampa@csvbelluno.

it con oggetto "Cerco volontari" o "Offro

volontari".

CERCO-OFFRO VOLONTARI

partecipaanche tu

CSV INFORMA

N

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www.csvbelluno.it

www.twitter.com/CsvBelluno

www.facebook.com/servizi.volontariato.belluno/

www.youtube.com/user/csvlogbelluno

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er rendere la comunicazione

del Csv ancora più a misura di

volontariato, il comitato di redazione

del “CsvInforma” ha deciso di riservare

uno spazio del periodico a voi e ai vostri

contributi. Potrete inviarci articoli e materiale

fotografico, o eventualmente suggerirci

notizie perché vengano pubblicate nei

prossimi numeri della rivista.

Se vuoi partecipare alla realizzazione dei

prossimi numeri del CsvInforma, mandaci

una mail a [email protected] con oggetto “CSVINFORMA”. Il Comitato

di redazione si riserverà di selezionare il

materiale ricevuto.

collabora co

n noi

csvinforma

CSV INFORMA

P

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LA NOSTRA REDAZIONE

HANNO CONTRIBUITO

GIANPAOLO BOTTACINGIOVANNI MONICOFELICE GAIARDOFEDERICO SOCCOLMICHELA SOMACALMARIA GRAZIA FONTANAENNIO DE SIMOINICOLA DE TOFFOLJULIA VEIZIANDREA RAVEANEPAOLO CAPRAROGINA BORTOTROBERTO BRISTOTNEVIO MENEGUZ

Francesca Valente

Direttrice responsabile

Monica Tiazzoldi

Comunicazione visiva

Concept e impaginazione

EDITORE

Comitato d’Intesa tra le associazioni volontaristiche della provincia di Belluno,

presieduto da Giorgio Zampieri

DIREZIONE E REDAZIONE

Centro di Servizio per il Volontariatodella pronvicia di Belluno

Via del Piave n. 5 32100 BellunoTel. 0437950374 - Fax 0437958273

N. verde 800392333e-mail: [email protected]

sito: www.csvbelluno.it

Iscrizione tribunale Belluno n. 5 del 11/04/2003

DIETRO LE QUINTE

DIETRO LE QUINTE

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csvinforma