Infermieristica della Salute Mentale
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Infermieristica Infermieristica
della Salute MentaleDott. Massimo Mantovani
Il termine “malattia mentale” non è usato di
frequente: si preferisce “DISTURBO”
(intesa come -sindrome comportamentale-
quale traduzione inglese di “disorder”)
Il disturbo sembra “minimizzare” la patologia
psichiatrica introducendo indirettamente il
concetto dello STIGMA
Stigma ??
- Incurabilità
STIGMA (pregiudizio): comporta discriminazione del
paziente e della famiglia e ritarda il processo di
reinserimento e guarigione
Quali le «CONVINZIONI» più comuni?
- Incurabilità
- Inguaribilità
- Prognosi infausta
- Pericolosità e violenza
- Mancata igiene
- Imprevedibilità
Schizofrenia
Nel 1976 Ciompi e Muller in Germania sfatano
lo stigma!!!
Studiano (con studio retrospettivo)1650
pazienti, tutti diagnosticati schizofrenici fra il
1910 ed il 1960 ponendosi 1 domanda:
“La schizzofrenia è un fattore di rischio per la
prognosi “quo ad vitam”? Cioè si muore
prima?”prima?”
L’aspettativa di vita media oggi si stima in 12-15
anni meno della popolazione “normale” con
un tasso di suicidi del 5% (che è più elevato
rispetto a quello dei non affetti da patologia
mentale)
Poi presero un campione statisticamente rappresentativo
ristretto a 289 schizofrenici e si sono chiesti:
- Quale è il destino degli schizofrenici?
- Quale relazione fra invecchiamento e schizofrenia?- Quale relazione fra invecchiamento e schizofrenia?
Risposte:
1) La schizofrenia è GUARIBILE nel 50% dei casi
(parzialmente o completamente) !! La prognosi nel
complesso è buona….
2) Se è vero che nel complesso gli schizofrenici hanno
una elevata incidenza di comportamento aggressivo e
violento (predittori positivi sono sesso maschile,
giovane età, storia passata di violenza e scarsa
aderenza alla tp) è VERO ANCHE che la maggior parteaderenza alla tp) è VERO ANCHE che la maggior parte
degli schizofrenici non è più pericoloso degli altririspetto alla popolazione in generale
(vedi Guerra dei Roses, USA 1989, dove una relazione dicoppia si trasforma in una guerra sanguinosa eviolenta)
Altro mito da sfatare: LA CONTAGIOSITA’
“ a forza di stare con lo zoppo…..”
NON C’E’ NESSUNA EVIDENZA SCIENTIFICA CHE CORRELA
LA VICINANZA AD UN MALATO PSICHIATRICO CON
L’INSORGENZA DI UNA MALATTIA MENTALEL’INSORGENZA DI UNA MALATTIA MENTALE
Spesso definito il “diverso da”, cioè esprime una DEVIANZA.
PROBLEMA: diverso da “COSA”??!?!?!?
Chi è il malato mentale? Definiamo il paziente con
problemi di salute mentale….
Devianza e Patologia
Sino al 1974 l’OMOSSESSUALE aveva una patologia e l’
A.P.A. (American Psychiatric Association) la aveva inserita
nel manuale diagnostico (DSM), considerandola una
“variante patologica” del comportamento umano.
Alcuni filosofi greci hanno trattato il temaAlcuni filosofi greci hanno trattato il tema
dell'omosessualità (pederastia) in campo militare. Nel
Simposio di Platone uno degli interlocutori commenta il
fatto che le relazioni sessuali tra maschi migliorino il
coraggio in campo militare
Società tipica dei romani, tipicamente e
prettamente maschilista, dove il ruolo attivo in
un rapporto sessuale, sia con donne sia con
uomini, era sintomo di virilità e veniva esaltato,
in rapporto anche alla superiorità della GensRomana sopra gli altri popoli, destinata quindi a
dominarli anche sessualmente.
D'altro canto il ruolo passivo, di sottomissione, era
disprezzato, visto come sintomo di mollezza, di
rinuncia alla virilità, e perciò deprecabile e
vergognoso specialmente se era un cittadino
romano a ricoprirlo.
Cosa è….NORMALE?!?
Quando un individuo ha un comportamento NORMALE?!?!
Chi è un individuo?!??!
Come “leggere” l’individuo Come “leggere” l’individuo
nella sua complessità?
Essere grassi, magri, pallidi, abbronzati,ecc..
È proprio VERO?!?!?
Cosa è……NORMALE?!?!?
Quindi…cosa è NORMALE??
Perché una volta che ho definito il “normale” forse è più
semplice descrivere il “folle”.
Il concetto di “normalità” è relativo ed estremamente
L’UNICA VERITA’ è che vi è una SOTTILE distinzione fra
normalità e follia: sulle patologie psichiatriche impattano
TANTI fattori esterni dagli organi umani come fattori
sociali, culturali, politici, economici.
Il concetto di “normalità” è relativo ed estremamente
dinamico: perché rispecchia il concetto di SOCIETA’
Domanda……
Patologia mentale
vs.
Patologia organicaPatologia organica
Cosa viene «limitato o minacciato»
nell’una e cosa nell’altra???
Nel 1960 Henri Ey scriveva:
“ le patologie organiche sono una minaccia alla vita, lemalattie mentali sono attentati alla libertà”
LIBERTA’- INDIPENDENZA –
MOBILIZZAZIONE DI RISORSEMOBILIZZAZIONE DI RISORSE
La patologia mentale è un
attentato alla LIBERTA’
Libertà intesa come capacità di autodeterminarsi e fare “scelte” proprie!!
Anche l’eutanasia è una SCELTA propria!!
Questa è la prima differenza fra malato organico e patologia psichiatrica: il primo va dal medico per essere curato, nel secondo SPESSO manca la consapevolezza curato, nel secondo SPESSO manca la consapevolezza della malattia e la volontà di curarsi.
Il malato “folle” non si lava, non si nutre, non prova dolore e spesso non ha etica: ecco perché nel suo interesse, ed in quello della società, la legge prevede A.S.O. e T.S.O.
Entrando nel “Entrando nel “corecore”…..”…..
Allora la “Allora la “salute mentalesalute mentale” ”
che cos’è?!?!?che cos’è?!?!?
Definizione di Salute Mentale dell’ OMS
SALUTE MENTALE
stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l'individuo è ingrado di sfruttare :grado di sfruttare :
- le sue capacità cognitive o emozionali,
- esercitare la propria funzione all'interno della società,
- rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno,
- stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri,
- partecipare costruttivamente ai mutamenti dell'ambiente,
- adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni
Non è soltanto “assenza di malattia”
Non è semplicemente “normalità”
Non è adattamento assoluto ed acritico al proprio ambiente sociale
avere un atteggiamento creativo e produttivo verso la vita
Cosa è la salute mentale?
avere un atteggiamento creativo e produttivo verso la vita
coltivare interessi
avere fiducia in se stessi
essere indipendenti ed autonomi
saper mantenere la propria autenticità
essere in grado di superare i momenti difficili e i conflitti in modo equilibrato
adattamento tra mondo interiore ed esteriore per un armonico sviluppo
personale e buone relazioni interpersonaliadattamento alla vita sociale con partecipazione attiva e produttiva
MALATTIA MENTALE: stato di sofferenza psichica, prolungato nel
tempo, che incide sul vivere quotidiano dell'individuo, causando molti
altri problemi sul piano affettivo, socio-relazionale e lavorativo.
Cosa è la malattia mentale?
E’ colpita la personalità
dell’individuo
Alterazione del funzionamento
psichico
Cosa è la malattia mentale?
Compromissione di alcune o tutte
le funzioni della vita psichica
Disagio psichico fattore interno
dell’organismo
e della personalità che si manifesta
nel campo psichico o somatico
spesso in entrambe i campi
Come distinguere la salute dalla malattia?
1) non esiste un criterio univoco e definitivo che
consenta di distinguere la salute dalla malattia
2) tra le due infatti non c’è una netta differenza,
ma una sostanziale continuità ma una sostanziale continuità
Classificazione dei disturbi mentali
Il sistema di classificazione per i disturbi mentali più utilizzato da medici, psichiatri e psicologi è il DSM IV - Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders («Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali»)
�su base empirica
�non si basa su nessun tipo di approccio teorico (comportamentista,
cognitivista, psico-analitico … )
�identifica le tipologie più frequenti di disturbi mentali descrivendo in
modo chiaro e dettagliato i sintomi.
Chi soffre di un disturbo mentale:
�Non è affatto più pericoloso
�Non è sempre “matto”
�Ogni tanto può avere bisogno di
aiuto
Persona affetta da disturbo mentale
Eziologia multifattoriale: fattori genetici, psicologici, fattorifamiliari e socio culturali ( stile comunicativo), fattoriambientali
Manifestazione: a volte come “comportamento” e come tale è“visibile” oggettivamente, ma è anche un vissuto, qualcosa di“visibile” oggettivamente, ma è anche un vissuto, qualcosa dimolto “soggettivo”, la cui conoscenza comporta maggioridifficoltà
EDUCAZIONE ALLA SALUTE
MENTALE
Profilo infermiere (DM n.739 del 14/09/94 comma 2 art. 1)
“L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e
riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali
funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e
dei disabili di tutte le età e l’educazione sanitaria”
Scopo dell’educazione alla salute mentale :
• condurre il cittadino ad una consapevole gestione della propria
salute utilizzando quando necessario i servizi a disposizione
• fornire elementi per partecipare individualmente o collettivamente
ad azioni di tutela di un ambiente sano attraverso la coscienza delle
proprie scelte.
Come, Dove, quale OBV?
Processo DINAMICO di
ADATTAMENTO allo stress
Classificazione “classica” della
malattia mentale
PSICOSI (studiate meglio dagli europei)
Disturbi caratterizzati da:
- Non consapevolezza della malattia
- Assenza di capacità di critica e giudizio- Assenza di capacità di critica e giudizio
- Non richiesta di aiuto
- Assente o scarso inserimento socio-lavorativo
Comprendevano le schizzofrenie, le psicosi deliranti e
le sindromi psicoorganiche
NEVROSI (studiate meglio dai nordamericani)
Disturbi caratterizzati da:
- Consapevolezza della malattia
- Mantenimento della capacità critica e di giudizio
- Mantenimento della posizione socio-lavorativa- Mantenimento della posizione socio-lavorativa
- Richiesta di aiuto
Comprendevano: nevrosi d’ansia, nevrosi isterica, nevrosi
ossessivo-compulsiva
«NUOVA» classificazione……
Nel 1992 l’OMS ha pubblicato l’ICD (International
Classification Disease): qui si da una nuova classificazione
dei disturbi mentali. Non più due ma 10!!
Il DSM è il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Il DSM è il Diagnostic and Statistical Manual of Mental
Disorders dell’ APA (è un sistema nosografico).
Il DSM è uno strumento di DIAGNOSI DESCRITTIVA dei
disturbi mentali. Il suo approccio è quello di applicare la
relativa stabilità dell'analisi descrittiva dei sintomi
dipatologie mediche all'universo dei disturbi
mentali.
La sua struttura segue un sistema multiassiale: divide i disturbi in cinque assi, così ripartiti:
ASSE I: disturbi clinici, caratterizzati dalla proprietà di essere temporanei o comunque non "strutturali" e altre alterazioni che possono essere oggetto di attenzione clinica (per esempio valuterà se il soggetto è sieropositivo, malato cronico, etc.)
ASSE II: disturbi di personalità e ritardo mentale. Disturbi stabili, strutturali e difficilmente restituibili ad una condizione "pre-morbosa"; generalmente, ma non necessariamente, si accompagnano a un disturbo di Asse I, cui fanno da contesto. Questo asse è divisa in sottoparagrafi corrispondenti ai diversi accompagnano a un disturbo di Asse I, cui fanno da contesto. Questo asse è divisa in sottoparagrafi corrispondenti ai diversi disturbi di personalità.
ASSE III: condizioni mediche acute e disordini fisici
ASSE IV: condizioni psicosociali e ambientali che
contribuiscono al disordine
ASSE V: valutazioni globali del funzionamento
LA SEMEIOTICA
PSICOPATOLOGICA
Conoscere segni e sintomi è importante per mettere in
correlazione il comportamento del paziente con una
diagnosi
MA attenzione a NON “cucire” addosso ad un paziente
una diagnosi, senza ricordarsi di coniugare questi aspetti una diagnosi, senza ricordarsi di coniugare questi aspetti
con l’interiorizzazione della patologia, la storia personale
e la realtà sociale nella quale il paziente vive: qui NON
siamo nel campo nelle patologie organiche!!!
Le funzioni psichiche
Le funzioni psichiche (o funzioni della mente) sono:
- Percezione
……quali le funzioni psichiche?
- Percezione
- Pensiero
- Affettività
- Intelligenza
- Memoria
- Psicomotricità
- Coscienza
“ Notte stellata” – olio su tela - (1889)
Vincent Van Gogh(1853-1890), pittore olandese, rappresenta il prototipo più famoso di “artista maledetto”
Disturbi della percezione
1) Modificazioni quantitative: iper o ipoestesia (cioè
colori, suoni, odori percepiti più intensi o meno intensi)
2) Modificazioni qualitative: eritropsia, xantopsia
(alterazioni che si verificano nelle intossicazioni da
allucinogeni) o micropsia (gli oggetti appaiono piùallucinogeni) o micropsia (gli oggetti appaiono più
piccoli del normale: accade nelle lesioni dell’apparato
oculare o temporo-occipitali)
3) Illusioni
Lo stimolo reale è avvertito in modo “distorto”: cioè c’è
una distorsione della realtà.
Es. illusioni affettive: tipiche di uno stato di ansia nel
quale si percepisce un ramo che si muove di un
albero come una presenza minacciosa.
Es. le pareidolie: sono elaborazioni complesse di
stimoli e dati sensoriali percepiti come figure distimoli e dati sensoriali percepiti come figure di
persone, animali o oggetti
Macchie di Rorschach
Lo stimolo è REALE ma viene
“distorto” dalla mente
Organi di senso
Nelle illusioni lo stimolo
REALE viene percepito
distorto dal soggetto:distorto dal soggetto:
gli organi di senso lo
percepiscono come
distorto!!!
“I sensi non possono essere considerati
affidabili......”
Cartesio
(René Descartes, 1596-1650)
“I sensi non possono essere considerati
affidabili......”
cogito, ergo sum
Cartesio
(René Descartes, 1596-1650)
Allucinazioni
Sono state definite “percezioni SENZA oggetto”.
Frequenti nelle psicosi, il dato sensoriale o lo stimolo
NON esistono ma il soggetto le percepisce come
reali e riguardano TUTTI gli organi di senso.
Allucinazioni uditive: nella schizofrenia e nelle psicosi
deliranti croniche si sentono le “voci”. Le parole sono
spesso bisbigliate ma il soggetto è in grado di raccontare
precisamente i caratteri: se voce di donna o uomo e il
contenuto della comunicazione (consigli o ordini). A volte
possono essere più voci che dialogano fra loro.
Di conseguenza il soggetto si comporta come se fosseroDi conseguenza il soggetto si comporta come se fossero
vere e può mettersi le mani alle orecchie
Schizofrenia ed intelligenzaIl più famoso schizofrenico fu sicuramente John Nash (che
vinse il premio Nobel per l’economia nel 1994: ha
rivoluzionato il sistema matematico ed economico con la
teoria dei “giochi”)
Jonh Nash
Teoria dei giochi� La divisione cioè la specializzazione del lavoro genera in sé il
bisogno di coordinamento o integrazione.
� Organizzare il lavoro significa quindi gestire questo apparente paradosso: più si divide e più occorre integrare.
C NCLadro 2
3,3
C NC
C
NC
0,6
6,0 1,1
� Quando la mancanza di coordinamento porta a risultati sub-ottimali…
� Il dilemma del prigioniero
Ladro 1
Allucinazioni Visive
Spesso sono psico-organiche o di origine tossica:
pragmatico è il “delirium tremens” dell’alcolista.
Il delirium tremens è una sindrome psicotica acuta che si
può verificare in soggetti affetti da alcolismo cronico o
come sindrome di astinenza dovuta alla brusca
interruzione di trattamenti farmacologici a base diinterruzione di trattamenti farmacologici a base di
benzodiazepine e barbiturici.
Cause
Probabilmente il delirium tremens compare in relazione con:
- il danno tossicologico sul sistema nervoso centrale,
- la riduzione della funzione disintossicante del fegato
- le alterazioni del ritmo veglia-sonno.
SintomiSintomi
Il delirium tremens si manifesta con sintomi quali statoconfusionale, forti allucinazioni (soprattutto visive),
tremore, sudorazione, aumento della frequenza cardiaca,
febbre, dispepsia e disidratazione. Alcuni segnalipremonitori sono: turbe dell’umore, ansia, irrequietezza,
tremori, anoressia, nausea, insonnia, vomito, e incubi
notturni.
Evoluzione
Il delirium tremens insorge improvvisamente ed è
caratterizzato da angoscia, stato confusionale, delirio,
disturbi della memoria e della parola. Tra i disturbisomatici si riscontrano: tremori, sudorazione, febbre,
disidratazione, ipotensione.
Il delirium tremens si risolve in genere in pochi giorni, maIl delirium tremens si risolve in genere in pochi giorni, ma
può condurre a morte per collasso cardiocircolatorio. Il
delirium tremens da alcolismo, se non trattato
tempestivamente, può favorire infezioni broncopolmonari
e gravi lesioni del sistema nervoso centrale.
Trattamento
La terapia richiede il ricovero in ospedale, sedazione, il
controllo dello stato cardiorespiratorio e dell’equilibrioidrosalino. Di solito il trattamento comprende la
somministrazione di ipnotici e tranquillanti, l'infusione di
liquidi nutritivi per normalizzare il metabolismo, nonché il
sostegno psicologico e la continua osservazione del
paziente, che non va mai lasciato solo.
sostegno psicologico e la continua osservazione del
paziente, che non va mai lasciato solo.
Allucinazioni Olfattive o gustative
Raramente hanno contenuto piacevole, a volte presenti nei
tumori del lobo temporale
Allucinazioni somatiche
1) Cenestesiche: percezioni abnormi del corpo o parti di
essoesso
2) Tattili o termiche: sensazione di formicolio o
allucinazioni idriche (tutto ciò che si tocca è percepito
come bagnato)
3) Motrici: il soggetto crede di muoversi (anche volare)
nonostante sia immobile, spesso crede anche che
qualcuno lo spinga a camminare
Disturbi del pensiero
E’ un’attività complessa costituita prioritariamente da:
1) intelligenza (serve ad impostare un pensiero rapido ed
economico)
2) memoria (serve a richiamare i contenuti di coscienza)
Disturbi della:
- Forma del pensiero (logorrea dove il pensiero scivola da
un’idea all’altra senza una direttrice)
- Del contenuto (come nel “delirio”, che viene
rappresentato come un giudizio patologicamente falso)
Disturbi dell’affettività
Non è facile definire l’affettività o “TIMIA” (dal greco
“animo, sentimento”) in quanto in essa ricadono
esperienze estremamente soggettive che si connotano
all’interno di una dicotomia piacere/dispiacere.
L’affettività comprende:
- Sentimenti (stati affettivi persistenti a contenuti definiti)
- Emozioni (stati affettivi acuti a rapida insorgenza e di
facile esaurimento
- Tono dell’umore cioè lo stato basale dell’affettività
I disturbi dell’affettività si dividono in:
- Ansia (sensazione di pericolo imminente SENZA uno stimolo di
pericolo reale e questo la differenzia dalla paura: la paura è utile
alla sopravvivenza, l’ansia no!!!). E’ correlata dall’attivazione del
sistema neurovegetativo: tachicardia, ipertensione, midriasi. L’ansia
è ubiquitaria: si trova sia nelle nevrosi che nelle psicosi- anche nelle
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE!!)
- Fobia (spiacevole stato affettivo di timore e paura riferito a
contenuti diversi: claustrofobia, rupofobia (paura luoghi sporchi),
ereutofobia (paura di arrossire.) Il soggetto è consapevole di questa
paura irragionevole
- Depressione (abbassamento del tono dell’umore che può arrivare
sino allo “stupor melanconico con immobilismo e mutacismo)
- Stato ipertimico (innalzamento del tono dell’umore in cui
non esistono ostacoli, sino ad arrivare ad eccessi d’ira
con distruzione totale)
- Umore irritabile (risonanza sproporzionata a stimoli di
lieve entità che si manifesta con reazioni di rabbia ed ira)
- Labilità emotiva (rapido mutamento del tono dell’umore
in pochissimi minuti. Il riso e pianto spastico sono tipici
delle sofferenze organiche cerebrali)
- Ambivalenza affettiva (nella stessa situazione o stesso
stimolo il soggetto sperimenta due sensazioni opposte:
piacere/dispiacere, simpatia/antipatia)
- Dissociazione affettiva (l’affettività non è adeguata alla
situazione che il soggetto sta vivendo. Si può arrivare
sino alla “paratimia” cioè lo scoppio d’ira di fronte a una
notizia lieta)notizia lieta)
- Apatia (vuoto affettivo che si manifesta con indifferenza,
distacco emotivo da OGNI stimolo)
Disturbi dell’intelligenza
Definizione psichiatrica di intelligenza: “capacità genericadi utilizzare in modo adeguato allo scopo, tutti glielementi del pensiero (intelligenza e memoria) necessaria risolvere il problema”.
Massima potenzialità fra 20-25 anniMassima potenzialità fra 20-25 anni
I fattori che concorrono alla migliore espressione
dell’intelligenza sono:
- Patrimonio di conoscenze individuali
- Integrità delle funzioni della mente (in part della
memoria)
- La critica
- L’interesse che spinge la capacità di critica
I disturbi dell’intelligenza sono:
- Oligofrenia: difetto dell’intelligenza per cause perinatali,
prenatali o postnatali organiche o ereditarie. Il danno è
permanente e l’intelligenza non si sviluppa
- Demenza: insorge in età adulta con riduzione delle funzioni intellettive prima integre
Disturbi della memoria
E’ un’attività psichica con il compito di registrare i
contenuti di coscienza, “stivandoli” in ricordi (memoria di
fissazione), per poi riportarli alla coscienza quando
servono (memoria di rievocazione): i ricordi più antichi e
più rievocati sono i più resistenti all’usura. Gli anziani
fanno PROPRIO questo!! Non ricordano cosa hanno fatto
il giorno stesso ma nel passato si.il giorno stesso ma nel passato si.
Tra i disturbi ci sono i disturbi QUANTITATIVI (ipermnesia,
ipomnesia, amnesia) o QUALITATIVI (falsi riconoscimenti:
cioè attribuire un significato ad una situazione nuova mai
vissuta come nei déjà vu; presenti nelle lesioni del lobo
temporale, stati tossici e schizofrenia)o (confabulazioni:
creazione di falsi ricordi perché MAI accaduti)
Disturbi della psicomotricità
L’attività psico-motoria è la risultante di 3 istanze:
- Tendenza dell’attività psichica a tradursi in movimento
- Tendenza dell’istinto
- Tendenza della volontà
I disturbi consistono in :
- Aumento della psico-motricità: iperattività sino al furore
“pantoclastico” (tendenza a rompere tutto ciò che c’è
nell’ambiente circostante)
- Diminuzione psico-motricità
- Impulsività: brusca spinta volitiva a cui segue un’azione
improvvisa ed apparentemente afinalistica
Si parla di:
Stereotipie: frammenti di attività motoria e di
espressioni verbali che si presentano come persistenti
ripetizioni di movimenti
Manierismi: modalità goffe e ripetute di caricatura di
comportamenti normalicomportamenti normali
Negativismo: opposizione a quanto viene suggerito, il
mutacismo è il rifiuto ostinato a rispondere a qualsiasi
domanda
Automatismo: è l’esecuzione passiva di qualsiasi
comando
Disturbi della coscienza
E’ una attività di sintesi e coordinazione fra le varie funzioni
della mente: comprende consapevolezza e vigilanza
Consapevolezza: esperienza psichica attuale che ci informa di
dove siamo, cosa facciamo, ecc..dove siamo, cosa facciamo, ecc..
Vigilanza: le funzioni risiedono nella corteccia e nel tronco
encefalico dove sono anche localizzati i centri del sonno
I disturbi quindi si dividono in disturbi:
1) Della vigilanza
2) Della consapevolezza
- Della vigilanza: che a seconda della gravità della lesione
o del trauma del tronco encefalico, passano dal torporeal coma
Come si valuta il coma?!?!?
Ragionamento clinico….Ore 14.00 di un giorno feriale.
La moglie 65enne di un uomo di 72 anni, al rientro dal suo
“giretto al mercato” trova il marito a letto nel seguente stato:
- Agitazione psicomotoria (agita le braccia e le gambe
emettendo lamenti e non parole)
- Dissociazione completa : impossibilità di stabilire un contatto
- Lieve sudorazione algida- Lieve sudorazione algida
Impaurita chiama il 118……
Che facciamo??Che facciamo??
Enzo – 72 anni
Ragionamento clinico/assistenziale
Ore 14.00 di un giorno feriale.
La moglie 65enne di un uomo di 72 anni, al rientro dal suo
“giretto al mercato” trova il marito a letto nel seguente stato:
- Agitazione psicomotoria (agita le braccia e le gambe
emettendo lamenti e non parole)
- Dissociazione completa : impossibilità di stabilire un contatto
- Lieve sudorazione algida- Lieve sudorazione algida
Impaurita chiama il 118……
Che facciamo??Che facciamo??
Della consapevolezza: il paziente può essere assorto nellasua esperienza che però è fuori dall’ambito consapevole
(es sonnambulismo) o essere in uno stato “sognante” nel
quale ha interazioni con gli altri ma in senso
allucinatorio-delirante. O ancora essere in uno stato
I disturbi quindi si dividono in disturbi:
1) Della vigilanza
2) Della consapevolezza
allucinatorio-delirante. O ancora essere in uno stato
depersonalizzante: “io non sono più io” come negli stati
tossici da allucinogeni, disturbi cerebrali organici,
schizofrenie e epilessia temporale.
“L’infermiere è colui che fa uso della propria intelligenza
pratica nel progetto creativo di cure per individui che
vivono in determinate e mutevoli circostanze”
(D.Orem, 1992).
E il nursing come viene utilizzato?
L’esperienza e l’individualità del malato diventano centrali
nell’assistenza!!!
Assistenza…..Che significa assistere?Come ci si siede accanto ad un paziente??
Aiutandolo a crescere e realizzarsi e in questo il nursing
serve a far ritrovare AUTONOMIA!! (al greco antico
αὐτονομία; autònomos, parola composta da αὐτο-,
auto- e νόμος, nomos, "legge“) fa riferimento alla
capacità di poter scegliere la propria vita e come
mandarla avanti e come partecipare alla vita socialemandarla avanti e come partecipare alla vita sociale
In che modo il nursing crea il processo di accertamento e
poi il Piano Assistenziale?
Con una visione OLISTICA entrando in empatia si considera
la persona in relazione con l’ambiente e tutte le sue
dimensioni attraverso le fasi dell’accertamento, diagnosi,
obiettivi, pianificazione, attuazione, valutazione
E con quali strumenti??
Fonendoscopio? Stick glicemico? Saturimetro?
Con la RELAZIONE: strumento principale in psichiatria.
Attraverso la relazione “passa tutto”: è quindi il principaleAttraverso la relazione “passa tutto”: è quindi il principale
strumento di valutazione MA anche la principale
TERAPIA (Relazione terapeutica)
Quali figure essenziali? Psichiatra, psicologo, infermiere,
educatore professionale, assistente sociale
(Multiprofessionale)
L’efficacia della relazione terapeutica dipende:
- Dal colloquio
- Da un’accurata anamnesi
- Da un’accurata osservazione del paziente
Colloquio
Sullivan: “ una situazione in cui la comunicazione avvienein primo luogo a voce, in un gruppo di 2 persone che siincontrano (più o meno volontariamente) sulla base di unrapporto esperto-cliente con lo scopo di chiarire il mododi vivere della persona in esame”.
Lo strumento privilegiato è la parola.
Per impostare un colloquio efficace bisogna conoscere
prima se STESSI per evitare il coinvolgimento emotivo e
peggiorare lo stato del paziente.
La posizione migliore è quella dell’osservatore partecipe:
ascolto e osservazione SENZA l’invasività di domande
stabilite in precedenza.
Nel primo colloquio il goal è stabilire COSA ha spinto ilNel primo colloquio il goal è stabilire COSA ha spinto ilpaziente alla richiesta di visita (se lo ha chiesto lui) o
cosa lo porta dagli specialisti (in caso contrario). E’
necessario capire se è una iniziativa del paziente o se lo
hanno spinto famigliari o vicini
Alcuni aspetti sono fondamentali:
- Il luogo: tale da non creare interruzioni e mettere il
paziente a proprio agio
- Durata del colloquio: non stabilita con rigidità ma circa
40-50 min e poi va misurata sulle necessità del
paziente
- Linguaggio: deve essere capito dal paziente (verifica- Linguaggio: deve essere capito dal paziente (verifica
delle capacità di comprensione)
- Reazione emotiva: attenzione agli operatori.
Importante è mantenere un atteggiamento adeguato
ed educativo. Il “silenzio” a volte è importante
AnamnesiQui deve essere quanto mai ACCURATA ma LIBERA DA SCHEMI
(perché va dedotta spesso anche dal racconto del paziente).
Va fatta anamnesi psichiatrica prossima (ricercare eventi
accaduti in concomitanza con la manifestazione dei sintomi)
Anamnesi remota (per cercare di capire quali diagnosi, quali
tp,..)
Anamnesi psichiatrica famigliareAnamnesi psichiatrica famigliare
Anamnesi fisiologica
In sintesi l’anamnesi dovrebbe essere raccolta cercando di
capire la “storia del ciclo vitale”:
- 0-3 anni / 3-11 anni / 11-14 anni / 14-18
- Sopra 21, sopra 50, sopra 70
Indagando abusi di sostanze, vita socio-demografica, aspetti
lavorativi
Schizofrenia o schizofrenie?(o, dal greco, schizo, diviso-phren, cervello “scissione della mente”)
Meglio parlare di “SPETTRO SCHIZOFRENICO”
Il rischio di diventare schizofrenici è del 1%
Non necessariamente personalità multipla ma dissociazione
delle funzioni mentali.
La diagnosi, che richiede tempo, va fatta sull’osservazione dei
comportamenti e sulle esperienze riportate dal paziente
schizofrenia
1) Sintomi tipici:
- Deliri (dal latino lira “solco”: uscire dal solco, dalla via dritta)
- Allucinazioni
- Eloquio disorganizzato
- Comportamento disorganizzato- Comportamento disorganizzato
- Sintomi negativi: appiattimento dell’affettività, abulia (scarsa
capacità di iniziare comportamenti finalizzati), alogia (ridotta
capacità di pensiero ed eloquio)
2) Disfunzione socio-lavorativa (perché l’esordio è nell’infanzia o
adolescenza, a fine ‘800 veniva chiamata “dementia praecox”,
esordio tra i 18-25 anni)
3) Durata: almeno 6 mesi sviluppandosi in fasi: prodromica,
attiva, residua
Struttura psicopatologica della
schizofrenia
La struttura è tridimensionale e si sviluppa in:
1) Trasformazione della realta: si manifesta clinicamente
con deliri ed allucinazioni
2) L’impoverimento ideo-affettivo (abulia, anaffettività,
apatia)
3) Disorganizzazione (del pensiero, del linguaggio)
Lo schizofrenico, rispetto al malato medico, non ha:
- Capacità critica
- Coscienza della malattia
E da qui la MANCATA richiesta di aiuto!!!!!!!
L’autismo: “distacco dalla realtà con predominanza della
vita interiore”. Non può essere un sintomo divita interiore”. Non può essere un sintomo di
schizofrenia, tuttavia denota la condizione essenziale
della schizofrenia cioè: distacco dal mondo.
La realtà interna ingloba quella esterna e quello è tutto
il mondo del paziente
Ipotesi eziopatogeniche e
modello biopsicosociale
Ipotesi ereditaria: è accertato che esiste un rischio
genetico (10% in più se in famiglia ci sono parenti di I°
grado schizofrenici fino a 40% nel caso di entrambi i
genitori schizofrenici)genitori schizofrenici)
Ipotesi biologica: non ancora dimostrata ma è certo che gli
schizofrenici hanno alterazioni strutturali dell’encefalo
tipiche dell’atrofia (dilatazione dei ventricoli laterali,
riduzione del volume corticale ed asimmetria delle
alterazioni maggiormente nell’emisfero di sinistra
Ricordiamoci che lo schizofrenico considera il contatto
umano come un’intrusione dalla quale non sa difendersi:
quindi si rapporta in modo ostile.
Il paziente non riconosce la propria condizione come
patologica e la tp si snoda attraverso 3 strade:
- Tp farmacologica (neurolettici perché potenti “deliriolitici”
Quale terapia?!?!
- Tp farmacologica (neurolettici perché potenti “deliriolitici”
ed il DEPÔT – una iniziezione ogni 15 gg per lento rilascio,
ha rivoluzionato l’assistenza. Dopo mesi di tp depot si
riesce ad instaurare una relazione favorevole)
- Psicoterapia (lo schizofrenico non riesce a sostenere per
molto tempo il colloquio ma è necessario provarci per
favorire l’alleanza spicofarmacologica)
- Riabilitazione psico-sociale (permette la ri-acquisizione
delle capacità perse o mai avute)
PER RIASSUMERE:
- Il decorso della malattia è caratterizzato da un periodo di
esacerbazioni intervallata da remissioni relative o
complete
- Con il passare del tempo questa bifasicità si stabilizza ed il
paziente si avvia ad un peggioramento graduale e
progressivo con un quadro di disgregazione della
personalità, del pensiero, della vita di relazione epersonalità, del pensiero, della vita di relazione e
dell’affettività
- La storia clinica è diversa da caso a caso ed a volte è
possibile un reinserimento sociale
- Il paziente NON perde la propria intelligenza,
semplicemente, a volte, non riesce ad usarla