'Industria Meccanica n. 687, settembre-ottobre 2013

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lINDUSTRIAMECCANICA impresa. economia. politica. norme. export. FONDATA NEL 1919 MAGAZINE UFFICIALE ANIMA | CONFINDUSTRIA 687 SETTEMBRE OTTOBRE 2013 INTERVISTA AL PM GUARINIELLO SICUREZZA le vie dell’antincendio ACQUA chi la tratta bene RINNOVABILI cogenerazione verso il 20/20/20

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Pubblicazione bimestrale tecnico-economica per gli atti dell'ANIMA, Federazione delle Associazioni Nazionali della Industria Meccanica Varia ed Affine

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l’industria meccanica 687 | 8

una Guida Per La meccanica

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ecco come siamo cambiatiC i siamo impegnati molto per trasformare una testata

con 94 anni di storia in uno strumento di condivi-sione di contenuti, idee, stimoli al passo con le esigenze degli imprenditori e dei manager di oggi.

Ecco come è cambiata L’Industria Meccanica, una guida che accompagna le imprese nell’evoluzione del loro bu-siness attraverso la definizione delle regole del mercato di domani. Integrata quotidianamente dalla testata on line industriameccanica.it attraverso articoli, interviste, servizi e contributi video, diffusi anche grazie all’integra-zione con Twitter (@indMeccanica) e il canale dedicato su You Tube.

La struttura del magazine è suddivisa in una prima par-te dedicata a tre Focus tematici, tradotti in inglese per favorire la conoscenza delle nostre peculiarità ed eccel-lenze su un panorama internazionale. Nella seconda parte vengono affrontati temi legati all’economia e alla rappresentanza delle diverse categorie e settori federati in Anima, oltre a notizie di mercato.

In questo numero troverete il resoconto dell’intervista esclusiva al Procuratore Guariniello al Palazzo di Giu-stizia di Torino che ci ha raccontato la sua “Ricetta per la Sicurezza in Italia” e un approfondimento sul tema dell’Antincendio protagonista di Sicurtech Village, un evento itinerante che parte da Napoli il 23 ottobre. Pas-siamo dal fuoco all’acqua con un Focus dedicato che ci fa comprendere i meccanismi della normativa Europea e le dinamiche Comunitarie con cui le aziende si trova-no a dover fare i conti. I “settori protagonisti” di questo numero sono l’Aeraulica con l’intervista ad Alessandro Riello, nuovo Presidente dell’Associazione Co.Aer e con i segreti della Finitura raccontati dall’Associazione Ucif. La parola poi ai Presidenti di Anasta, Luigi Frasson, e di Assoferma, Franco Cavestri, eletti negli scorsi mesi. Pro-seguiamo con notizie di mercato, l’industria del mese, news dal mondo delle fiere, contributi specialistici su Internazionalizzazione, import/export. Chiudono infi-ne una serie di recensioni di testi e saggi selezionati per voi dalla redazione, per esservi vicini anche quando non leggete L’Industria Meccanica…

In copertina: foto © Giovanni Alfieri - www.giovannialfieri.com

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9 | settemBre OttOBre 2013

sOmmariO | numerO 687

Pubblicazione bimestrale di ANIMA. Registrazione Tribunale di Milano

N. 427 del 17.11.73

Direttore responsabileGiuseppe Bonacina - [email protected]

Direttore editorialeAlessandro Durante - [email protected]

Comitato editorialeMichele Bendotti, Giuseppe Bonacina,Sandro Bonomi, Maurizio Brancaleoni,Alberto Caprari, Alessandro Durante,

Paola Ferroli, Andrea Orlando, Mario Salvi,Emanuela Tosto

Comitato tecnico-scientificoPierangelo Andreini, Antonio Calabrese,

Roberto Camporese, Pietro Luigi Cavallotti,Alessandro Clerici, Rodolfo De Santis,

Marco Fortis, Ennio Macchi, Giovanni Riva,Pietro Torretta, Giuseppe Zampini

Direzione e RedazioneANIMA Federazione delle Associazioni

Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed AffineVia Scarsellini 13 - 20161 Milano

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RedattoreCarlo Fumagalli - [email protected]

Segretaria di redazioneCinzia Alchieri - [email protected]

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26.10.1972 N. 633 e del D.M. 28.12.89,A.S.A. S.r.l. non emetterà fatture relative agli abbonamenti

Progetto editoriale e grafico ANIMA - L’Industria Meccanica

StampaBonazzi Grafica - Sondrio

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Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana ROC N. 4397

“C’é un solo modo per avere una nuova idea: combinare in modo diverso due o più idee che già si hanno per scoprire nuove relazioni tra esse” Francis A. Cartier (manager)

editOriaLe | cambiamento, motore dello sviluppo 11

ruBrica | donne e uomini al timone 12

FOcus | sicurezzasicurezza, il sogno che (a volte) si avvera - safety, a dream that (at times) is confirmed 14Carlo Fumagalli

antincendio, gli strumenti ci sono - Fire prevention, what we need is available 20Luciano Nigro

La manutenzione degli impianti antincendio - the maintenance of the fire management systems 22Natale Mozzanica

La nuova analisi del rischio di incendio - the new analysis of the fire risk 24Tiziano Zuccaro

FOcus | edilizia”Panta rei”, a contatto con l’acqua - “Panta rei”, in contact with water 28Alessandro Maggioni

Passaporto per l’efficienza - a passport for efficiency 34costruzioni giù, l’edilizia vuole reagire - Building down, construction industry want to fights back 36

FOcus | energiacogenerazione. L’europa volta pagina - cogeneration europe turns over a new leaf 40Alessandro Fontana

iL settOre PrOtaGOnistaclimatizzazione a 360 gradi 48Carlo Fumagalli

surfisti della finitura 60Marcello Zinno

mercatO | industria del meseQualità e flessibilità, per l’automazione italiana nel mondo. 52

anima | PresidentiFronte comune nel settore saldatura e taglio 56Punto chiave: investire in sicurezza 58

PrOGettO dOGana FaciLe | anticontraffazioneLotta al falso, nuovi strumenti e nuove soluzioni 62Silvia Caponera

ecOnOmiamare nostrum. La crescita dell’italia parte dal mediterraneo 68

eVenti | Fiereda mce per far ripartire il mercato 70Programma fieristico 2013 di anima e delle associazioni federate 71

mercatO 72innovazione ed esperienza nel settore antincendionuovi cataloghi rulli rulmeca accordo tra il Gisi e il cis carrelli di Om still per il nuovo hub logistico di materis Paints italia novità da caprari

neWs | dalle aziende 78

recensiOni 83

taBeLLe aranciO 85Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia - n. 675 (settembre 2013)

sOmmariO | numerO 687

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11 | SETTEMBRE OTTOBRE 2013

EDITORIALE

L’ industria meccanica è cambiata molto in questi ul-timi decenni, per essere competitiva nei confronti

di mercati e dei nuovi protagonisti del settore, espressio-ne delle nuove economie in crescita.

L’imprenditore, il manager, l’impresa si trovano ad af-frontare sfide nuove ogni giorno ed hanno bisogno di strumenti adeguati, utili e dinamici per continuare a sostenerle. Questa rivista, L’Industria Meccanica, da quando è stata fondata nel 1919 è l’organo ufficiale del-la meccanica varia di Confindustria rappresentata dalla Federazione Anima e dalle sue Associazioni. Da allora ha accompagnato le imprese meccaniche nel fare impresa, in Italia e nel mondo, contribuendo ad arricchire di ap-profondimenti tecnici, normativi ed economici il baga-glio culturale e specialistico delle aziende.

Il cambiamento è il motore dello sviluppo. Ebbene, oggi la Rivista L’Industria Meccanica cambia, corre coi tem-pi per proporsi come nuovo punto di riferimento per le aziende che credono nella manifattura meccanica e han-no fiducia nei propri mezzi, credono nell’innovazione quotidiana e sono orgogliose dei propri prodotti.

Nonostante questo lungo e perdurante quinquennio di crisi, sono tante in Italia le imprese con queste caratte-ristiche che resistono, alcune prosperano, ma numerose sono in grave difficoltà.

Al di là della situazione contingente vissuta da ogni sin-gola azienda, questa rivista è fatta per chi getta il cuore oltre l’ostacolo ogni giorno, e ogni giorno si rimbocca le maniche e riparte. Come tutti quelli che fanno impresa di questi tempi. Come gli uomini della meccanica fanno da sempre.

Questa è la nostra rivista, è la rivista che fa per noi. È la nostra voce. Leggiamola, facciamola nostra, contribuia-mo a diffonderla e a farla conoscere. Continuerà ad aiutare tutta l’industria italiana e non, ogni impresa meccanica, anche la nostra.

Buon Lavoro e buona lettura.

Cambiamentomotore dello sviluppo

Sandro BonomiPresidente ANIMA, Federazione delle Associazioni Nazionali

della Meccanica Varia e Affine di Confindustria

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Sergio Scanavino È il nuovo Segretario Generale dell’Istituto Italiano della Saldatura

Il nuovo Segretario Generale dell’Istituto Italiano della Saldatura è Sergio Scanavino, e subentra a Mauro Scasso. 57 anni di Maissana (SP), laureatosi in Ingegneria Elettrotecnica presso l’Univer-

sità di Genova nel 1981, è entrato a far parte dell’Organico dell’Istituto Italiano della Saldatura, nel gennaio 2013 Ad della stessa società. Tra le linee guida tracciate dal nuovo Segretario Ge-nerale, quella di continuare il percorso intrapreso ”proseguendo nello svolgimento del compito istituzionale, ovvero promuovere e favorire in Italia il progresso della saIdatura in ogni suo

campo”. Con la nuova carica, Scanavino è anche da luglio il nuovo Direttore Responsabile della Rivista Italiana della Saldatura, organo ufficiale dell’Ente.

Joost Berting Nominato Direttore Generale Emea di Kennametal

Kennametal Inc. ha annunciato che Joost Berting ha accettato la posizione di Direttore generale di Kennametal Europe GmbH. Berting avrà la responsabilità di guidare l’attività di Kennametal e di

rappresentare l’azienda nella regione Europa, Medio Oriente e Africa (Emea).Prima di entrare in Kennametal, Berting è stato direttore dell’integrazione per Eastman Che-mical Company. Joost Berting ha quasi 30 anni di esperienza in ingegneria, tecnologia, integra-zioni e gestione aziendale internazionale e parla sei lingue.

Berting succede a Gérald Goubau, che ha guidato le attività Emea di Kennametal negli ultimi tre anni. Goubau sarà ora responsabile del business globale come Vice President Kennametal Tooling.

Emma Marcegaglia è il nuovo presidente di BusinessEu-rope, guiderà la Confindustria Europea con un mandato di due anni rinnovabile una sola volta.“Sono onorata e contenta di essere stata scelta per succedere a Jurgen R. Thumann come presidente della principale organizzazione di imprese europea - ha com-mentato l’ex presidente di Confindustria - Le sfide che l’economia europea deve affrontare richiedono cambia-menti significativi. Io sono pronta a contribuire costrut-tivamente alla necessaria rifocalizzazione delle politiche europee su competitività e crescita, con il direttore gene-rale Markus J. Beyrer”.

BusinessEurope riunisce 41 associazioni nazionali di rappresentanza delle imprese, provenienti da 35 paesi (i 27 paesi membri dell’UE e gli otto paesi candidati all’ade-sione o membri dello Spazio Economico Europeo).Emma Marcegaglia ha guidato Confindustria dal 2008 al 2012, prima donna a ricoprire l’incarico e presidente più giovane dell’associazione degli industriali italiani. Primato che bisserà ora alla guida di BusinessEurope: sarà infatti la prima donna a guidare l’associazione che rappresenta le “Confindustrie europee”.

Emma MarcegagliaNuovo Presidente di BusinessEurope

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13 | settemBre OttOBre 2013

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Giuseppe Sofia Nuovo Consigliere Gifi

Nel nuovo direttivo di Gifi, nominato lo scorso giugno, entra a far parte anche Giuseppe Sofia, AD di Conergy Italia, da anni fonte autorevole nazionale del comparto.

“Sono per favorire il continuo sviluppo del fotovoltaico, perché questo possa contribuire alla diminuzione di emissione di CO2 e conseguente riscaldamento globale. Metterò a disposizione ove possibile le mie competenze e il mio impegno, per sostenere il processo verso la piena grid parity. Sono convinto che l’evoluzione del fotovoltaico sia ormai irreversibile”- commenta Sofia.

Il GIFI, il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, aderente ad Anie Confindustria, rappresenta 165 fra le più importanti aziende della nostra Penisola operanti nel settore.

Roberto Franza Eletto Convenor del Wg 9

Il CEN/TC 33 Doors, windows, shutters, building hardware and curtain walling ha nominato Ro-berto Franza Convenor del Working Group CEN/TC 33/WG 9 “ Powered Pedestrian Doors (Ppd)”

(Porte pedonali motorizzate) per un periodo di tre anni.Il WG9 ha il compito di redigere le nuove norme e di revisionare quelle esistenti in materia di porte automatiche pedonali. Roberto Franza, consulente tecnico di Unac/Anima e suo rap-presentante in seno al Cen, ha già portato a termine due importanti norme europee: la EN

16005:2012 (Porte pedonali motorizzate - Sicurezza in uso - Requisiti e metodi di prova), e la nor-ma di prodotto EN 16361 relativa alle porte pedonali motorizzate senza resistenza al fuoco e al fumo.

Quattro nomine “in rosa” per Mwh

MWH (azienda multidisciplinare che fornisce consulenza e servizi di ingegneria nei settori dell’acqua, dell’energia, dell’ambiente e delle infrastrutture) nell’ambito della propria strategia di espansione nei settori energia e infrastrut-ture in Italia, annuncia la nomina di quattro nuove figure professionali.

Paola Gigli con il ruolo di Direttore tecnico e Direttore commerciale con l’obbiettivo di rafforzare la divisione commer-ciale italiana guardando in particolare a nuovi mercati internazionali e nuovi clienti multinazionali operanti in Italia;

Viviana Mariani è Direttore tecnico e responsabile del settore Energia e infrastrutture che comprende le divisioni Energia, Infrastrutture e Federal che offrono servizi di progettazione e consulenza a clienti privati, Utilities e alle principali basi militari del Governo Federale americano in Europa;

Raffaella Valeriani è responsabile della divisione Energia e si occupa di numerosi progetti nel campo della produzione energetica, delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica;

Nicoletta Lo Turco è responsabile della divisione Acqua e Infrastrutture e si occupa di una serie di progetti nell’ambito delle infrastrutture portuali e viarie, reti idriche, trattamento acque e opere civili.

Nicoletta Lo Turco Paola Gigli Raffaella Valeriani Viviana Mariani

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La sicurezza è un pilastro del lavoro, eppure la sua introduzione nel contesto culturale che cir-

conda il mondo industriale è molto giovane.All’inizio del ‘900 una legge che regolava il lavoro in ma-teria di infortuni scatenò la furia di un imprenditore edi-le che previde il “finimondo”, immaginandosi un mondo industriale assediato da multe e pene soffocanti. Non fu così. La sicurezza sul lavoro ha vissuto una crescita culturale straordinaria da parte di imprese e lavoratori. Sicuramente il cambiamento non ha interessato tutti gli attori coinvolti – nella penisola il clima adatto a tale svi-luppo è presente macchia di leopardo – ma si registra una certa progressione. Fino a poco più di cinquant’anni fa l’idea della fatalità dominava la concezione dell’infortu-nio, ed è stata l’introduzione del principio di prevenzio-ne ad aver cambiato le carte in tavola. Tutto ciò grazie sia di Carlo Fumagalli

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il sogno che(a volte) si avvera

sicurezza

alla maggiore coscienza della gente («Lavora l’amianto, in cambio avrai un litro di latte» è una frase che davvero appartiene a un’altra epoca), e grazie all’attenzione dei datori di lavoro di oggi.

Non si tratta quindi soltanto di leggi, ma anche di etica. Come si coniugano le due dimensioni?L’etica dell’impresa, è importante. Così come l’ottima legislazione già vigente in materia. Ma tutti questi ele-menti non possono essere di per sé risolutivi se non si accompagnano a ulteriori fattori: in particolare mi ri-ferisco ai controlli, ad oggi ancora insoddisfacenti. Gli organici dedicati alla vigilanza, infatti, non sono sempre sufficienti a coprire l’orizzonte di competenza, e troppo spesso gli stessi ispettori non hanno la competenza ne-cessaria. Di fatto il sistema ispettivo è formato da tante

safety, a dream that(at times) is confirmed

Interview with Raffaele Guariniello

Safety is fundamental at work, and yet its introduction in the cultural context that surrounds the industrial world is very young.At the start of the 1900s, a law concerning accidents at work in-cited the rage of a building entrepreneur, who foresaw “pandemo-nium”, imagining an industrial world full of fines and suffocating penalties. It wasn’t so. Safety at the workplace has seen an extraor-dinary cultural growth on behalf of enterprises and workers. Surely the change did not interest all of the actors involved – in Italy the suitable climate to such development is present only in a haphazard

Intervista a Raffaele Guariniello, PM Procura di Torino

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FOcus | sicurezza

Asl che si comportano in maniera diversa fra di loro, tan-to da provocare, a ragione, le lamentele delle aziende che ricevono indicazioni diverse a seconda di dove si trovi lo stabilimento in questione.

Insomma, una frammentazione congenita lungo la penisola.Una frammentazione dovuta principalmente alla man-cata uniformazione del coordinamento prevista dal Te-sto unico. Spesso la prima preoccupazione degli ispettori è quella di accumulare un buon numero di sopralluoghi, ma è una pratica che non ha nulla a che fare con la pre-venzione. Invece di azioni superficiali e generiche è fon-damentale operare più a fondo, e occuparsi dei problemi reali. D’altra parte, perché funzionino i controlli, è neces-sario che funzioni anche la magistratura. Ma non è facile se si pensa che la Repubblica conta oltre 120 procure, e i 2 o 3 magistrati presenti in ciascuna di esse non sempre hanno l’occasione di specializzarsi a fondo in materia di sicurezza sul lavoro.

Quali conseguenze comporta questa prassi?In alcune aree di Italia i processi penali non si vedono, a meno che non sia coinvolto un evento clamoroso. Ma, anche in questi casi, può capitare che il magistrato a cui sia affidato il caso si occupi per la prima volta di sicurezza sul luogo di lavoro, e venga così a mancare l’aiuto dell’e-sperienza, tanto più che la lentezza di molti processi fini-sce per provocare la prescrizione del reato. Ma l’aspetto più preoccupante è la mancanza di processi in materia di prevenzione, laddove cioè, sarebbe invece necessario insistere.

Non un problema di legge, dunque, ma di applica-zione. Una sua ricetta personale per risolverlo?Il “sogno” è la creazione, all’interno del sistema giudizia-rio italiano, di una procura nazionale contro gli infortuni sul lavoro che faccia leva sulla prevenzione. Per favorire un approccio unitario al problema coordinando l’azione

Sicurezza sul lavoro:

le leggi ci sono, ora necessari

i controlli

way – but it has registered a certain progression. Until just around fifty years ago it was the idea that fate dominated the conception of accidents, and the introduction of the principle of prevention changed everything. All that thanks to the greater conscience of the people (“Work with asbestos, in exchange you will have a litre of milk” is a sentence that really belongs to another era), and thanks to the attention of today’s employers.

So it is not only a matter of law, but also of ethics. How can the two dimensions be joined?The ethics of the business is important. Just like the excellent legi-slation already in force on this aspect. But all these elements can-not of themselves be decisive if they are not accompanied by further factors: in particular I am referring to controls, which to this day are still unsatisfactory. The organs dedicated to surveillance are not always sufficient to cover the horizon of skill, and much too often the inspectors themselves do not have the necessary skills. In fact the inspection system is comprised of many divisions of the National Health Service that act in different manners from one another, so much as to provoke, logically, the complaints of the bu-sinesses that receive different indications according to where their business is located.

In other words, there is a congenital fragmentation in Italy.A fragmentation due mainly to the lack of uniform application of the coordination set out by the consolidated regulations. Often the first worry of the inspectors is that of accumulating a considerable number of inspections, but this a practice that has nothing to do with prevention. Instead of superficial and generic actions it is fun-damental to operate more deeply, and to deal with real problems. On the other hand, so that controls work, it is necessary that also the courts work as well. But it is not easy if you realise that our country has over 120 public attorney’s headquarters and the 2 or 3 magistrates present in each has not always had the chance of specialising deeply in the issue of work safety.

What results does this situation bring?In some areas of Italy, there are no criminal trials brought forth, unless there is a very sensational event involved. But, even in these cases, it can happen that the magistrate appointed to the case is de-aling for the first time with workplace safety, and this means there is the lack of experience, all the more that the slowness of many penal procedures ends up causing the prescription of the offence. But the most worrying aspect is the lack of procedures regarding prevention, where it would have been instead necessary to insist.

So it is not a problem of law, but one of application. What is your personal solution?The idea is the creation, within the Italian legal system, of a na-tional public attorney’s office against accidents in the workplace which will have an effect on prevention. To favour an unitary ap-proach to the problem, coordinating the action of the authorities established to contrast accidents and thus to overcome the inter-pretive and application differences of the regulations. If, on the contrary, each public attorney’s office continues to concentrate on its own small piece, the entire design of the mosaic is lost and the power of the image is diminished.

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Dal caso Thyssenkrupp a Eternit,una vita per la sicurezza sul lavoroRaffaele Guariniello si è laureato in Giurisprudenza nel 1964 e ha proseguito gli studi con Giovanni Conso, conseguendo la libera docenza in procedura penale all’Università di Torino. Magistrato di Cassazione, dal 1992 esercita le funzioni presso la Procura c/o il Tribunale di Torino e si occupa in particolare dei settori relativi al lavoro, alla salute e all’ambiente. Nel corso della sua attività di Magistrato, numerosi sono stati i procedimenti penali di cui si è occupato riguardanti infortuni sul lavoro, malattie professionali e tutela del consumatore. Di grande rilevanza, da ultimo, sono il proce-dimento riguardante i lavoratori degli stabilimenti Eternit e le popolazioni delle aree circostanti, colpiti da tumori associabili all’amianto e il procedimento riguardante l’incendio presso la Thyssenkrupp di Torino. Collabora a riviste giuridiche e mediche. Ha pubblicato nel 1985 il volume “Se il lavoro uccide”, nel 1994 “Il processo penale nella giurisprudenza della Corte di Cassazione” e “Sicurezza del lavoro e Corte di Cassazione”, nel 2001 “ La Sicurezza del Lavoro ai Videoterminali”; “Rumore e vibrazioni negli ambienti di lavoro” in Manuale di Acustica a cura di Renato Spagnoli - Utet 2001; “Prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro (Diritto Penale)”, in Trattato di diritto commerciale e di diritto pubblico dell’economia”, volume venticinquesimo - Cedam 2001. D.Lgs. 81/2008 “Il Testo Unico Sicurezza sul lavoro” commentato con la giurisprudenza. Ipsoa Novembre 2013.

Fino agli anni ‘50 l’idea di infortunio era legata alla fatalità.Tavoletta votiva da “Iconografia votiva e simbologia di sicurezza”, Inail 2000

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How long do we have to wait to have a system that guaran-tees the businesses certainty of law?It is difficult to define a timetable, besides, the problem of amending the legal system remains. I have already presented the idea to the Ministers and to the President of the Republic, Napolitano. Is that a dream? Sometimes dreams come true. There already are working models on a national scale in Europe: in France there is already a similar organisation (the Pôle Santé), that if were united with the autonomy that the Italian Constitution guarantees to the Public Ministry towards political power, it would guarantee an epochal change.

Is the maintenance of the machinery a road towards hel-ping prevention?Of course. In law the cases of accidents due to incorrect maintenan-ce is a common occurrence. It is an obligation, but above all a funda-mental route for safety, that does not depend on the individual to which it is entrusted but on the overall policy of the business that decides how much to invest in safety. Even the maintenance staff is involved, sometimes it happens that this figure becomes such only upon paying the specific bill towards the Chamber of Commerce: it is instead important, beyond what is set out by the consolidated regulations, that training does not remain nothing more than a bu-reaucratic ritual.

Taking into account regionalism, how do you judge the cur-rent level of safety in Italian industry?We have noticed that in the areas in which the subject of safety has been consolidated over time it has created a virtuous climate in which the workers and businesses become aware that considering safety needs is an advantage for all. This is the path that we should continue to travel, to ensure that all of the actors involved breathe a culture of safety supported by useable tools.

degli enti preposti al contrasto degli incidenti e supe-rando così le differenze interpretative e applicative della normativa. Se, al contrario, ogni procura continua a con-centrarsi concentra sul proprio tassello, si perde il dise-gno del mosaico e si sminuisce la forza dell’immagine.

Quali sono i tempi perché si raggiunga davvero un sistema che garantisca anche alle aziende la cer-tezza del diritto?Difficile definire una tabella di marcia, del resto è in gio-co un problema di modifica dell’ordinamento giudizia-rio. Ho già avuto modo di presentare l’idea ai Ministri e anche alla persona del Presidente Napolitano. Un so-gno? A volte si realizzano. Esistono già in Europa modelli funzionanti su scala nazionale: in Francia è già presente un’organizzazione simile (il Pôle Santé), che se fosse uni-ta all’autonomia che la Costituzione italiana costituzio-nale garantisce al Pubblico ministero nei confronti del potere politico, garantirebbe un cambio epocale.

La manutenzione delle macchine può essere una strada per aiutare la prevenzione?Sicuramente. In giurisprudenza i casi di incidenti dovuti alla non corretta manutenzione sono all’ordine del gior-no. È un obbligo, ma soprattutto una strada fondamen-tale per la sicurezza, che non dipende dal singolo a cui è affidata ma dall’intera politica dell’azienda che decide quanto investire in sicurezza. Anche il manutentore è coinvolto, talvolta accade che questa figura divenga tali solo pagando l’apposito bollettino alla Camera di Com-mercio: è invece importante, oltre che prescritto dal Te-sto unico, che la formazione non rimanga soltanto un rituale burocratico.

Prendendo atto del regionalismo, come giudica il livello attuale di sicurezza nell’industria italiana?CI siamo accorti che nelle zone in cui il tema della sicu-rezza è consolidato da tempo si crea un clima virtuoso in cui sia lavoratori che imprese prendono coscienza che fare sicurezza è un vantaggio per tutti. È questa la via che dovremo continuare a percorrere, per far sì che tutti gli attori coinvolti respirino una cultura della sicurezza supportata da strumenti concreti. □

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lavori per garantirne la conformità alla regola dell’arte. Per l’impianto occorre redigere un progetto e tale progetto, nella versione “come co-struito” ed a firma di professionista iscritto ad un albo professionale, deve essere allegato obbligatoria-mente alla suddetta dichiarazione di conformità.

Fin qui tutto bene, ma se andiamo ad analizzare più nel dettaglio il con-tenuto di queste affermazioni, tro-

viamo una serie di problemi che da tempo attendevano una regolamen-tazione e che, almeno in alcune parti, hanno ottenuto risposta proprio dal nuovo provvedimento legislativo, il Decreto Impianti appunto.

Non si parla ovviamente di aspetti legati all’abilitazione, e alla qualifica che ad essa deve sottintendere; que-sto è un argomento molto complesso e probabilmente impossibile da af-frontare con provvedimenti di tipo legislativo. Nel nostro Paese l’abili-tazione delle imprese è conseguenza pressoché automatica dell’iscrizione dell’impresa alla Camera di Commer-cio, con la presenza di un direttore

tecnico avente un minimo di prepa-razione tecnica o anche di semplice pratica in un’impresa del settore, e l’abilitazione del professionista è la semplice conseguenza dell’iscrizione ad un albo professionale, senza alcu-na verifica di competenza.

Sull’abilitazione di imprese e profes-sionisti dovrà probabilmente atti-varsi il mercato e le organizzazioni di categoria che saranno chiamate sempre più, nel tempo, a sviluppare

processi di qualifica basati sulla com-petenza e certificati da enti di certifi-cazione di carattere privatistico.

Un primo importante aspetto non risolto nell’ambito del Dm 37 è quel-lo dell’applicazione pratica delle nor-me tecniche relative all’impiantistica antincendio per le quali rimaneva da definire tutta una serie di parametri, fra i quali principalmente la classifi-cazione del livello di pericolo delle di-verse attività soggette ed il livello di affidabilità dell’alimentazione idrica dei sistemi antincendio ad acqua, che le norme tecniche da sempre rimandano alla cosiddetta “autorità competente” e che nel nostro paese

Il quadro normativo in materia di impianti di

protezione contro l’incendio

L’impiantistica antincendio rien-tra, nel nostro paese, nell’am-

bito più generale, dell’impiantistica tecnologica degli edifici, ed è per-tanto ricompresa fra le materie re-golamentate dalla legge 46 del 1990 e, più recentemente, dal Dm 37 del 2008, che ne ha esteso l’applicabilità a tutti gli edifici, qualunque ne sia la destinazione d’uso.

Nella realizzazione di un sistema antincendio la normativa vigente ri-chiedeva già che la realizzazione fos-se eseguita da un’impresa specifica-mente abilitata e che la realizzazione avvenisse a seguito di progetto a firma di professionista iscritto negli albi professionali “secondo le specifi-che competenze”, sebbene quest’ul-tima espressione non abbia poi tro-vato mai una effettiva decodifica. Nel tempo questa impostazione non ha però trovato una propria sistemazio-ne efficace nella pratica quotidiana, anche a causa della scarsa sensibilità che gli organi competenti (in questo caso proprio i Vigili del Fuoco che hanno compiti di vigilanza in ma-teria di sicurezza contro l’incendio) hanno dimostrato negli anni in ma-teria di qualità dei sistemi antincen-dio installati.

Ad ogni buon conto, secondo la nor-mativa vigente l’impianto deve esse-re realizzato da un’impresa abilitata, ed il Dm 37/2008 specifica cosa s’in-tende per abilitazione, e deve essere da questa certificato al termine dei

antincendio,gli strumenti ci sono di Luciano Nigro

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si esprime attraverso le regole tecni-che di prevenzione incendi. Questi parametri sono adesso fissati dal recente Decreto 20/12/2012 e per-tanto il procedimento si è fatto più “certo” almeno a livello tecnico.

Un altro dei punti importanti su cui il Dm 37 poneva delle difficoltà per gli operatori del settore era inoltre quello inerente la normativa tecnica al cui rispetto si attribuisce la pre-sunzione di conformità alla regola dell’arte. Il Dm 37, essendosi origi-nato nell’ambito del Ministero dello Sviluppo Economico, è legato princi-palmente al processo di unificazione del mercato comune europeo e fa riferimento in maniera marcata, alla normazione tecnica europea, ponen-do sullo stesso piano tutte le norme tecniche pubblicate dall’Europa, ma anche quelle pubblicate da uno qual-siasi dei paesi che hanno sottoscritto gli accordi See per lo spazio econo-mico europeo, escludendo pertanto qualsiasi normativa di origine ex-traeuropea. Nel settore antincendio questo creava una limitazione mar-cata rispetto a tutte le tecnologie più avanzate e moderne del settore, che sono di origine principalmente ame-ricana, con non poche difficoltà per quei progettisti e quegli installatori che intendevano realizzare impianti secondo le più avanzate tecnologie.

L’attuale assetto normativo, costitu-ito dalla combinazione fra Dm 37 del 2008 sulla realizzazione dei sistemi tecnologici per gli edifici, ed il De-creto Impianti che lo integra per la specificità che è rappresentata dai sistemi antincendio, costituisce un “pacchetto normativo” tutto som-mato completo e moderno per il set-tore. Da qui a vederne gli effetti con-creti ne passa e sicuramente un ruolo essenziale sarà ricoperto dalla effica-cie ma anche dalla ragionevolezza dei controlli che verranno via via esegui-ti dalle autorità competenti. □

Fire prevention equipment in Italy comes under the more general category of buil-ding systems and equipment, and is thus subject to regulation according to Italian law 46, from 1990, and more recently DM 37 from 2008, which extended application to include all buildings whatever their de-signated use.

In the creation of a fire management sy-stem the applicable legislation already re-quired that the set-up was managed by a specifically competent company and that the set-up was conducted according to a project signed off by an industry specialist registered as a trade professional posses-sing the specific skills required, although the specific skills in question were not pre-cisely defined. Over time the above instruc-tion never really found real application to real life situations, partly due to poor awa-reness which the relevant services (in this instance the Fire Department whose job it is to oversee safety in fire management) have shown over the years regards the qua-lity of the fire management equipment in-stalled.

In any event, according to governing legi-slation the installation must be conducted by a qualified company, and the Italian law DM 37/2008 defines what “qualified” means and the installation must be certi-fied by the company who guarantee total compliance with governing legislation. In order to install equipment, a project must be developed and the “how to build” section must be signed by a qualified trade profes-sional, and must obligatorily be attached to the above-mentioned declaration of compliance.

So far so good. But if we analyse the con-tents of these statements in detail, a series of problems surface which have been crying out for regulation and which, at least in

part, were dealt with via the new legisla-tive measure, the Decreto Impianti (Decree on Installations).We’re not talking here about the aspects regards licensing, nor we are defining the specific requirements of the licensing. This is a highly complex subject and it’s probably impossible to tackle it with legislative mea-sures. In Italy qualification of companies is virtually automatic following registration with the Chamber of Commerce, where a technical director with a basic level of tech-nical qualification or who simply has expe-rience in a business in the sector is present, and the qualification of a trade professio-nal is simply a result of registration with a trade association, with no checks on skills.

Regards the qualification of business and trade professionals, it will probably have to be the market and the trade associa-tions who are increasingly called upon to take up the issue and over time develop qualification processes based on skills and certificates issued by private certification companies.

One important aspect not covered by the DM 37 is the practical application of the technical legislation regards fire manage-ment systems for which a whole series of parameters still have to be defined. Those parameters include the classification of the danger level of various activities involved and the reliance of the water supply for wa-ter-run fire fighting systems, which techni-cal legislation have always referred to the “competent authorities” which in Italy is simply expressed via technical regulations for fire prevention. These parameters have now been defined by the recent Decree 20/12/2012 and thus the procedure has been made “more certain” at least at a tech-nical level.

(Segue a pagina 26)

An overview on legislation regards fire prevention equipment

Fire prevention,what we need is available

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di categoria Uman ha già prodotto una specifica “Linea Guida per la corretta manutenzione dei sistemi antincendio”, rivolta sia agli ope-ratori di settore che a tutte le figu-re interessate all’argomento, siano essi tecnici abilitati, professionisti antincendio, utenti finali o Enti di controllo.In questa Linea Guida sono indicati impianto per impianto tutte le azio-ni necessarie che l’azienda di manu-tenzione deve effettuare per mante-nere efficiente e funzionante ogni tipologia di impianto antincendio.L’asseveratore, quindi, deve per for-za acquisire le tutele che il titolare dell’attività e l’azienda di manuten-zione dovranno produrgli, perché sono loro che hanno impostato e at-tuato, negli anni intercorrenti tra le varie verifiche, le procedure e le azio-ni di mantenimento dell’impianto antincendio nel tempo.La relazione ha proprio questo obiet-tivo: dare al professionista antincen-dio tutti gli elementi indispensabili per poter valutare se l’asseverazione dell’impianto in esame potrà costi-tuire un’assunzione di responsabili-tà con rischio o senza rischio.Ecco quindi l’importanza di cono-scere e approfondire il mondo della manutenzione antincendio.Ogni impianto ha esigenze e perio-dicità di verifiche specifiche, scopri-remo quindi, che la certezza di avere un buon servizio di manutenzione

La peculiarità del mercato dell’an-tincendio, per eccellenza il

mercato del “bene non goduto”, rende particolarmente importan-te la “manutenzione degli impianti antincendio” alla luce dei contenu-ti del DPR 01.08.2011 n. 151 e dei Decreti Ministeriali del 07.08.2012 e del 20.12.2012, che scaricano sul “professionista antincendio” tutte le responsabilità legate alla garanzia della loro efficienza.Infatti, se nella fase di inizio attività, l’asseverazione del tecnico abilitato può essere considerata relativamen-te più facile, in quanto le verifiche che deve mettere in atto sono più tendenti alla valutazione di tutti i riscontri legati alla pratica antincen-dio, al progetto dell’impianto, alla sua norma di riferimento, alla di-chiarazione di conformità e alle do-cumentazioni fine lavori, nella fase di rinnovo periodico il professioni-sta antincendio, per tutelare la sua attività, deve avere tutte le certezze che l’impianto che dovrà asseverare sia rispondente al progetto appro-vato dai Vigili del Fuoco, sia stato realizzato a norme, sia realmente funzionante e che la sua funziona-lità sia stata garantita da interventi manutentivi ad hoc.In una verifica di questo tipo, solo la corretta manutenzione documen-tata può garantire il professionista antincendio.Su quest’argomento, l’associazione

sarà la corretta miscelazione tra chiare richieste da parte del titolare dell’attività e chiari adempimenti da parte dell’azienda di manutenzione; mancando questi elementi fonda-mentali sarà ben difficile che l’asse-veratore possa essere rassicurato sul servizio che andrà a svolgere.In questo contesto si inserisce tut-to il corollario legato alla legislazio-ne vigente, alle norme tecniche di riferimento, alla preparazione del personale, alle attrezzature necessa-rie, alle modalità di svolgimento del servizio e alle peculiarità di verifica proprie di ogni impianto.Il professionista antincendio dovrà poi conoscere le specifiche modalità di prova che dovrà eseguire su ogni impianto e che saranno diverse a se-conda della tipologia del sistema.Da conseguenza, la prova di funzio-namento diventerà l’ultima tappa di un percorso di verifica che, parten-do dal progetto iniziale, avrà preso in considerazione tutti gli elementi in gioco, fino alle operazioni previ-ste dal contratto di manutenzione stipulato.Acquisiti tutti gli elementi e termi-nate le prove, al termine della sua prestazione il professionista antin-cendio dovrà avere la certezza di avere ben operato, perché le verifi-che da lui stesso effettuate, saranno supportate dai riscontri positivi ge-nerati dalle azioni di manutenzione condotte nel tempo. □

La manutenzionedegli impianti antincendio

quale supporto alle attività del professionista peril rilascio dell’asseverazione in fase di rinnovo periodico

di Natale Mozzanica

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As a support system for the activities of the professional worker in issuing compliance during the periodical renewal phase

The hallmark traits of the “fire prevention market”, the perfect example of a “unused product”, make the “maintenance of fire management systems” particularly impor-tant given the contents of DPR 01.08.2011 no. 151 and the Ministerial Decrees of 07.08.2012 and 207.08.2012, which lay all responsibility related to the guarantee of their correct functioning with the “fire ma-nagement specialist”.Indeed, if during the initial start-up pha-se, the issue of compliance by a qualified technician can be considered fairly easy, insofar as the checks he/she must perform are aimed at evaluating validation regar-ding the fire management procedure, the system’s project, the governing legislation, the declaration of compliance and closure of works documentation, then in the process of periodical renewal the fire management specialist, in order to maintain professional standards, must be certain that the system for which he/she must issue compliance is as stated in the project approved by the Fire Department, is built to standard, that it functions perfectly and that its perfor-mance has been guaranteed by by-the-book maintenance. For this kind of checking, only the correct maintenance documentation can provide a form of guarantee for the fire management specialist.On this subject, the trade association UMAN has issued specific publication “Gui-de Lines for the correct maintenance of fire management systems”, aimed at indust-ry operators and all those involved in the matter, whether they be skilled technicians, fire management specialists, end users or inspection agencies. Within these Guide Lines, for each separate installation, all in-terventions necessary for the maintenance company to conduct to keep the system ef-ficient and working for every single kind of fire management system are listed.The compliance assessor, therefore is obli-ged to acquire the guarantees which the bu-siness owner and the maintenance company

must provide him/her with, because they are the ones who enforced and arranged the various checks, procedures and maintenan-ce activities of the fire management system over time.The report has exactly this goal: to give the fire management specialist all the indispen-sable elements necessary to evaluate the specific installation compliance and thereby create an undertaking of responsibility with or without risk. And that is exactly why it is so important to truly understand the fire management maintenance sector.Each system has requirements and a cyclic nature for specific checks. We will disco-ver, therefore, that the guarantee of a good maintenance service is the perfect mix between over requests by the business ow-ner and clear fulfillment of obligations by the maintenance company. If either of these vital elements is missing it will be practical-ly impossible for the compliance assessor to be reassured about their service function.And on top of all this we must take into ac-count the weight of governing legislation, including sector technical regulation, staff training, necessary equipment, how the service is operated and the performance checking of every single installation.The fire management specialist must also know the specific test methods which he/she must conduct on each installation and which will differ according to the type of system. Consequently, performance tests are the very last step in a procedure which, kicking off from the initial project will have taken into account every single element involved, right through the interventions foreseen by the stipulated maintenance contract. Once all various elements have been gathered and the tests finished, at the end of his/her service the fire management specialist should certain to have performed well, as the tests they have conducted will be supported by positive comeback gene-rated by maintenance interventions con-ducted over time. □

the maintenanceof the fire management systems

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In merito agli impianti è opportuno evidenziare come la loro “idonei-tà” citata dal Dm 7.8.12 non passa dalla semplice constatazione: “l’im-pianto c’è”, ma soprattutto da ana-lisi relative al progetto (il livello di prestazione previsto è adeguato al livello di rischio incendio? In caso di modifiche all’attività l’impianto è ancora adeguato?), alla realizzazio-ne (l’impianto garantisce i livelli di prestazione previsti? Sono presenti le certificazioni e le attestazioni che lo dichiarano? Sono aggiornate ri-spetto alla realtà dell’attività?), sia infine al mantenimento nel tempo dei livelli di prestazione stabiliti (e quindi la manutenzione).La valutazione del rischio, seppur di tipo qualitativo, dovrà quindi risul-tare la più oggettiva possibile, stabi-lendo in primo luogo gli obiettivi di sicurezza da raggiungere, e di conse-guenza le misure idonee al loro rag-giungimento. In una procedura di questo genere si introduce quindi il concetto di “rischio residuo” che do-vrà risultare accettabile, e tale sarà solo se tutti gli obiettivi di sicurezza saranno stati raggiunti.Come sempre avviene negli aggior-namenti normativi, una nuova im-postazione valida per un settore dell’attività, essendo più avanzata e completa, può ed anzi deve essere applicata anche agli altri settori.Così la nuova metodologia per la valutazione del rischio di incen-

Il Dm 20.12.12: “Regola tecnica per la progettazione degli impian-

ti antincendio di protezione attiva nelle attività soggette” ha introdot-to novità importanti sia da un punto di vista tecnico come l’apertura alle norme di buona tecnica europee ed internazionali, sia da un punto di vista metodologico – anche se non esplicitamente – per la valutazione del “rischio incendio”.

Consideriamo infatti il Dm 20.12.12 alla luce delle indicazioni del Dm 7.8.12: “Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla docu-mentazione da allegare, ai sensi del DPR 1 agosto 2011, n. 151”, con riferimento ai punti A.1.3 e A.1.4 dell’allegato I.Il punto A.1.3: “Valutazione quali-tativa del rischio incendio” stabili-sce: «La terza parte della relazione contiene la valutazione qualitativa del livello di rischio incendio, l’indi-cazione degli obiettivi di sicurezza assunti e l’indicazione delle azioni messe in atto per perseguirli».Il punto A.1.4: “Compensazione del rischio incendio (strategia antin-cendio)” cita invece: «Relativamente agli impianti di protezione attiva la documentazione indica le norme […] nonché l’idoneità dell’impianto in relazione al rischio di incendio presente nell’attività».

dio si dovrà applicare non solo agli impianti, ma anche a tutti gli altri aspetti correlati alla gestione del rischio di incendio, e cioè: sostanze pericolose ed eventuali sorgenti di innesco potenziali, le carenze delle strutture, degli impianti di processo e tecnologici e carenze degli aspetti gestionali.

Come realizzare tutto questo nella maniera più oggettiva possibile?Il riferimento non può che essere il Requisito di Base n. 2: “Sicurez-za in caso di incendio” del Regola-mento Prodotti da Costruzione Ce 305/2011 (e del relativo Documento Interpretativo), che ha sostituito dal 1° luglio di quest’anno la Direttiva Prodotti da Costruzione 89/106/Ce.Tale requisito stabilisce i seguenti obiettivi di sicurezza da persegui-re in caso di incendio (obiettivi che vengono citati anche nelle più re-centi norme di prevenzione incendi emanate dal Ministero dell’Interno):• la capacità portante dell’edificio sia

garantita per un periodo di tempo determinato;

• la produzione e la propagazione del fuoco e del fumo all’interno dell’o-pera siano limitate;

• la propagazione del fuoco ad opere vicine sia limitata;

• gli occupanti possano lasciare l’o-pera in sicurezza;

• sia garantita la sicurezza per le squadre di soccorso.

La nuova analisidel rischio di incendio

di Tiziano Zuccaro

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Solo nel momento in cui il raggiun-gimento di tali obiettivi potrà essere attestato in maniera documentata attraverso progetti, dichiarazioni di conformità, certificazioni, pro-cedure di emergenza e di gestione, sarà possibile affermare in maniera oggettiva che il rischio residuo all’in-terno dell’attività risulta accettabile.

Da tutto questo consegue che la me-todologia per la valutazione del ri-schio di incendio in tutti gli ambien-ti di lavoro va innovata e aggiornata per tener conto delle indicazioni che emergono dalle nuove impostazioni previste dal Dm. 7.8.12.In considerazione poi dell’emana-

the new analysis

of the fire riskMinisterial Decree 20/12/12: “Technical rules for the planning of the fire protection sprinkler system in the activities subject to it” has introduced important additions from a technical point of view such as the opening to the European and international best practice norms, as well as from the methodological point of view – even if not explicitly – for the evaluation of the “fire risk”.

We consider in fact the Ministerial Decree 20/12/12 in the light of the indications of the Ministerial Decree 7/8/12: “Relevant norms to the formal procedure of presen-tation of the petitions concerning the pro-cedures of fire prevention and to the do-cumentation to attach, pursuant the DPR 1 August 2011, n. 151”, with reference to points A.1.3 and A.1.4 of An-nex I.

Point A.1.3: “Qualitative evaluation of fire risk” establishes: “The third part of the re-port contains the qualitative evaluation of the level of fire risk, the indication of the safety objectives and the indication of the actions carried out to pursue them”.Point A.1.4: “Compensation of the fire risk (fire prevention strategy)” instead cites: “Relatively to the active fire protection systems the documentation indicates the norms […] as well as the suitability of the installation in relation to the fire risk pre-sent in the activity”.

Regarding the installations it is opportune to emphasise how their “suitability” cited in the Ministerial Decree 7/8/12 does not stop at the simple observation: “the instal-lation is present”, but above all from rele-vant analysis of the project (is the level of service expected adequate to the level of fire risk? In case of changes of the activity, is the installation still adequate?), to its realisation (does the installation guaran-tee the levels of service expected? Are there certifications and attestations that declare it? Are they updated with respect to the actual situation?) and lastly, is the mainte-

zione della Legge 4/2013 si potran-no creare delle figure professionali in grado di avere la massima com-petenza nel settore specifico: nel nostro caso quello dell’analisi del rischio di incendio.

Per questo è necessario un elevato livello di qualificazione e un conti-nuo aggiornamento formativo delle figure che operano in tale campo. Qualificazione ed aggiornamento conti-nuo sono requisiti che potran-no essere certificati attraverso l’Eu-ropean Qualification Framework (Eqf) e garantiti da associazioni pro-fessionali non organizzate di cui alla Legge 4/2013. □

Sicurezza tecnica in EuropaCome si stanno muovendo le associazioni professionali europee nel settore antincendio?Quali possono essere le collaborazioni che si possono sviluppare tra associa-zioni pro-fessionali e settoriali?

La risposta a queste domande su industriameccanica.it

Technical safety in EuropeWhat’s about the European associations in fire prevention?What might be the partnerships that can develop between professional as-sociations and sector?

The answers on industriameccanica.it

LeGGi L’articOLO OnLineWWW.industriameccanica.it / HOmePaGe / sPeciaLe sicurtecH

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nance over time at the established service levels (and therefore its maintenance?).The evaluation of the risk, even if of a qua-litative type, will have to be therefore as objective as possible, establishing in the first place the objectives of safety to reach, and as a result the appropriate measures for their achievement. In a procedure of this type the concept of “residual risk” is thus introduced, which could be deemed acceptable, and will be such only if all the safety objectives have been reached. As always occurs in normative updatings, a new setting, valid for a sector of the activi-ty, being more advanced and complete, can also be applied to the other sectors.In this way the new methodology for the evaluation of the fire risk applies not only to the installations, but also to all the other aspects correlated to the management of the fire risk, and that is to say: dange-rous substances and eventual sources of potential ignition, the deficiencies of the structures, of the process and technological installations of trial and deficiencies of the administrative aspects.

How to realise all this in the most objective manner possible?The reference can only be to the Base Re-quisite n. 2: “Safety in case of fire” of the Ce Construction Products Regulations 305/2011 (and of the relevant Interpre-tation Document), that replaced since this 1st of July of this year the Construction Products Directive 89/106/Ce.Such requirement establishes the following safety objectives to pursue in case of fire (ob-jectives that are cited also in the most recent fire prevention rules of issued by the Ministry of the Interior):

• the supporting capacity of the building is guaranteed for a specific period of time;

• the production and the propagation of fire and of smoke within the structure are li-mited;

• the propagation of the fire to nearby structures is limited;

• the occupants may leave the structure in safety;

• the safety for the emergency squads is guaranteed.

Only in the moment in which the obtaining of such objectives can be attested in a man-ner that is documented across projects, declarations of conformity, certifications, procedures of emergency and of mana-gement, will it be possible to affirm in an objective manner that the residual risk of the activity is acceptable.

From all of this derives that the metho-dology for the evaluation of the fire risk in all of the work environments is innovated and updated to take into account the indi-cations that emerge from the new rules set out by the Ministerial Decree 7/8/12In consideration then of the issuing of Law 4/2013 some professional figures are crea-ted that will have the greatest competence in the specific sector: in our case, that of the analy-sis of fire risk.For this reason, a high level of qualification and a continuous updating and training of the figures that operate in such field is necessary. Qualification and continuous updating are requisites that will be able to to be certified by means of the Europe-an Qualification Framework (Eqf) and guaranteed by professional associations that are not organised pur-suant to Law 4/2013. □

(Continua da pagina 21)

Another important aspect on which DM 37 highlighted some difficulties for sector operators was that regards the technical legislation which defines total compliance to installation standards. DM 37, which originated with the Ministry for Economic Development, is principally tied to the uni-fication process of the common European market, and makes specific reference to Eu-ropean technical legislation, placing all the published technical legislation from Europe and that for any of the countries who have signed the EEA agreements (European Economic Area) on an equal footing, thus excluding any legislation originating out-side Europe. In the fire management sector this created a noticeable limit regards the more modern and advanced sector techno-logies, which mostly originate in the USA, which introduce evident difficulties for those project designers and installers who wished to create systems using cutting edge technologies.

The current legislative position, made up from the Dm 37 from 2008 on the setting-up of technological systems for buildings, and the Decree for Installations which integrates the former regards the speci-fic fire management systems, make up a “legislative package” which is effectively complete and up to date for the sector. From now until we actually see concrete results a fair amount of time will pass, and undoubtedly an important role will be pla-yed by the efficiency and common sense of the checks which will be conducted by the authorities. □

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Drinking Water Directive, regolamentoProdotti da Costruzione e 4Ms: i punti chiave del panorama normativo nazionale ed europeo

a contatto con l’acqua scenari in divenire

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di Alessandro Maggioni

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I materiali e i componenti a con-tatto con acqua potabile devono

sottostare a un complesso quadro le-gislativo di riferimento, il cui obiet-tivo è garantire in primo luogo che l’acqua erogata risponda pienamen-te ai requisiti qualitativi per essa previsti come obbligatori in tutto l’ambito europeo, così assicurando la salvaguardia della salute degli uti-lizzatori. La situazione normativa nazionale e comunitaria è oggi in piena evo-luzione: nell’ambito dei materiali e componenti utilizzati a contatto con acqua potabile, in Italia il De-creto Ministeriale 174/2004 vede ormai necessario l’aggiornamento delle sue liste positive relative alle diverse tipologie di materiali. In Eu-ropa, inoltre, quattro Stati Membri (Germania, Francia, Regno Unito e Olanda) hanno formalizzato nel 2011 un’iniziativa volta a far con-vergere in un unico schema le legi-slazioni dei propri paesi. Alla luce di tale scenario, riteniamo utile fare il punto sull’attività in corso in ambito sia nazionale sia europeo.Per materiali a contatto con acqua potabile si intendono tutti i mate-riali ed i componenti che vengono utilizzati negli impianti fissi di cap-tazione, trattamento, adduzione e distribuzione delle acque destinate al consumo umano. Esempi di ap-parecchiature che rientrano a pie-no titolo nel campo di applicazione della normativa di riferimento sono prodotti della rubinetteria sanitaria, valvolame, raccorderia, tubazioni, pompe, contatori per acqua, filtri, scaldacqua elettrici e a gas, bollitori solari, pompe di calore per la pro-duzione di acqua calda sanitaria, apparecchiature per il trattamento dell’acqua.Il quadro legislativo di riferimento cui devono sottostare tali apparec-chiature (e i materiali utilizzati nella produzione) è molto complesso e distinto in due livelli, comunitario e

“Panta rei”,in contact with waterscenarios underway

The point on the normati-ve regarding materials and equipment in contact with

drinking water.

The materials and the components in con-tact with drinking water should undergo a complex legislative framework, whose objective is to guarantee in the first place that the water distributed fully responds to the obligatory qualitative requirements as set out in the entire European sphere, thus ensuring the safeguarding of health of tho-se who use it. The national and EC norms are today in full evolution: in the sphere of the mate-rials and components used in contact with drinking water, in Italy the Ministerial De-cree 174/2004 now sees as necessary the updating of its positive lists relative to the different typologies of materials. In Euro-pe, furthermore, four Member States (Ger-many, France, the United Kingdom and Holland) formalised in 2011 an initiative aimed at the convergence of the legislations of their own countries into a sole scheme. In the light of such a scenario, we believe it is useful to understand the activity un-derway both in the national and European spheres.For materials in contact with drinking water, one considers all of the materials and the components that are used in the fixed plants of captation, treatment, ad-duction and distribution of the waters de-stined for human consumption. Examples of equipment that are fully considered in the field of application of the reference norm are sanitary faucet products, valves, joints, tubes, pumps, water metres, filters, electrical and gas water heaters, solar boi-lers, heat pumps for the production of hot sanitary water, equipment for water tre-atment.The legislative reference framework that such equipment must adhere to (and the materials used in their production) is very

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prettamente nazionale.A livello europeo, esistono due testi legislativi di riferimento:• La Direttiva 98/83/Ce Dwd - Drin-

king Water Directive;• Il Regolamento (Ue) 305/2011 Cpr

- Prodotti da Costruzione.La correlazione tra le due leggi co-munitarie è dovuta al fatto che l’ar-ticolo dieci della Direttiva Drinking Water richiama esplicitamente la Direttiva Cpd (dal primo luglio 2013 definitivamente sostituita dal Rego-lamento Cpr).In primo luogo, la Direttiva 98/83/Ce Dwd definisce le caratteristiche qualitative che l’acqua destinata al consumo umano deve avere all’u-scita dal rubinetto finale: questo si-gnifica che tutti i materiali con cui l’acqua entra a contatto per arrivare al rubinetto finale devono avere re-quisiti tali da non comprometterne le caratteristiche qualitative.In base alla Direttiva 98/83/Ce Dwd, per acque destinate al consumo umano, s’intendono:a) tutte le acque trattate o non trat-

tate, destinate a uso potabile, culinario o per la preparazione di cibi o per altri usi domestici, a pre-scindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori;

b) tutte le acque utilizzate in un’im-presa alimentare per la fabbrica-zione, il trattamento, la conserva-zione o l’immissione sul mercato di prodotti o sostanze destinate al consumo umano, escluse quelle la cui qualità — secondo quanto determinato dalle autorità nazio-nali competenti — non può avere conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finale.

Per «impianto di distribuzione do-mestico» s’intende invece le condut-ture, i raccordi e le apparecchiature installati e fra i rubinetti normal-mente utilizzati per il consumo uma-no e la rete di distribuzione.

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complex and distinguished in two levels, the EC level and the strictly national one.At the European level, there are two refe-rence frameworks:• The Directive 98/83/Ce Dwd - Drinking

Water Directive• Regulation (Eu) 305/2011 Cpr - Con-

struction Products RegulationThe correlation between the two Europe-an laws is due to the fact that article ten of the Drinking Water Directive explicitly refers to the Cpd Directive (from 1 July 2013, definitively substituted by the Cpr Regulation).In the first place, the Directive 98/83/Ce Dwd defines the qualitative characteri-stics that water destined for human con-sumption must have at the exit of the final faucet: this means that all of the materials with which the water enters into contact in order to arrive the final faucet should have such requirements so as not to compromise its qualitative characteristics.Based on the Directive 98/83/Ce Dwd, for waters destined for human consumption, it is understood:• all the waters treated or not treated, de-

stined for drinking, culinary use or for the preparation of foods or for other domestic uses, not taking into account their origin, are supplied by means of a distribution network, through tanks, in bottles or in containers;

• all the waters used in a business of food production, the treatment, the conserva-tion or the issuing on the market of pro-ducts or substances destined for human consumption, excluded those whose qua-lity — according to what is determined by the competent national authorities — cannot have consequences on the healthi-ness of the final food product;

By “installation of domestic distribution” it is understood instead as the tubes, pipes and instruments installed between the fau-cets normally used for human consumption and the distribution network.The parameters of reference of the accep-table substances in the water destined for human consumption are defined by the technical annexes of the Dwd Directive. In particular, the annexes define the limit va-lues of the acceptable microbiological and chemical parameter and the sensory cha-racteristics of the water so that it can be considered potable (by way of example, we

I parametri di riferimento delle so-stanze ammissibili nell’acqua de-stinata al consumo umano sono definiti dagli allegati tecnici della Direttiva Dwd. In particolare, gli al-legati definiscono i valori limite dei parametri microbiologici e chimici ammissibili e le caratteristiche orga-nolettiche dell’acqua affinché possa essere considerata potabile (a titolo di esempio, segnaliamo che da di-cembre 2013 il contenuto massimo di Piombo ammissibile in acqua po-tabile passerà da 25 μg/l a 10 μg/l).Continuando l’analisi dei contenuti della Direttiva, come detto parti-colare importanza riveste l’articolo dieci (dal titolo “Garanzia di qualità del trattamento, attrezzature e ma-teriali”) che attribuisce a ogni stato europeo il compito di adottare le disposizioni nazionali necessarie af-finché nessuna sostanza o materiale per i nuovi impianti utilizzati per la preparazione o la distribuzione delle acque sia presente in concentrazioni superiori al necessario. Per rispetta-re tale mandato, l’Italia ha pubbli-cato il Decreto Ministeriale 6 aprile 2004 n. 174 “materiali e oggetti uti-lizzati a contatto con acque destinate al consumo umano”, le cui principali caratteristiche sono le seguenti:• richiede l’osservanza di “liste posi-

tive” per la composizione dei mate-riali ammissibili (metalli, materie plastiche, gomme, acciai, ecc.);

• per alcuni materiali (ad es. gli acciai inossidabili) il Decreto rimanda al Dm 21 marzo 1973 relativo ai ma-teriali a contatto con alimenti;

• regolamenta specificatamente altri materiali, per i quali definisce i li-miti di composizione e di presenza di impurezze;

• impone che ogni fornitura sia ac-compagnata da opportuna etichet-tatura, stampigliatura o marcatura (ove non possibile, da dichiarazio-ne) per indicare che gli oggetti sono conformi alle disposizioni del de-creto;

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indicate that from December 2013 the ma-ximum allowed Lead content in drinking water will pass from 25 μg/l to 10 μg/l).Continuing the analysis of the contents of the Directive, as stated, special importance will be given to article ten (entitled “Gua-ranteed quality of the treatment, instru-mentation and materials”) that attributes to every European state the task of adop-ting the national dispositions necessary so that no material or substance for the new installations used for the preparation or the distribution of the waters is present in concentrations superior to that which is necessary.To respect such mandate, Italy has publi-shed the Ministerial Decree 6 April 2004 n. 174 “materials and objects used in con-tact with waters destined for human con-sumption”, whose main characteristics are the following:• requires the observance of “positive lists”

for the composition of the acceptable ma-terials (metals, plastic materials, rubber, steel, etc.);

• for some materials (for ex. stainless ste-el) the Decree refers to the Ministerial Decree 21 March 1973 relative to the materials in contact with food;

• it specifically regulates other materials, for which it defines the limits of composi-tion and presence of impurities;

• it imposes that every supply is accompa-nied by opportune labelling, printing or marking (where not possible, by a decla-ration) to indicate that the objects are in line with the dispositions of the decree;

• it authorises the manufacturers to auto-certify the conformity to the decree of the products put on the market.

The second European measure that should be considered is the Regulation (Eu) 305/2011 Cpr, relative to construction products.The Cpr Regulation entered fully in force on the 1st of July of this year (abrogating the old Directive 89/106/Cee Cpd) and sets the rules for the commercialisation of the products incorporated in a permanent manner in the buildings, including all tho-se materials and instruments that enter in contact with drinking water.Among the requirements that have to be respected from such equipment, there is, in fact, the lack of dispersal of dangerous sub-stances or of substances having a negative

• autorizza i costruttori ad autocer-tificare la conformità al Decreto dei prodotti da essi immessi sul mer-cato.

Il secondo provvedimento comuni-tario che deve essere considerato è il Regolamento (Ue) 305/2011 Cpr, relativo ai prodotti da costruzione.Il Regolamento Cpr è entrato pie-namente in vigore dal primo luglio di quest’anno (abrogando la vecchia Direttiva 89/106/Cee Cpd) e fissa le regole per la commercializzazione dei prodotti incorporati in maniera permanente negli edifici, compresi tutti quei materiali e apparecchiatu-re che entrano in contatto con acqua potabile.Tra i requisiti che devono essere ri-spettati da tali apparecchiature, vi è, infatti, la non dispersione di sostan-ze pericolose o di sostanze aventi un impatto negativo sull’acqua potabile.Come detto in precedenza, l’artico-lo. 10 della Direttiva Dwd richiama esplicitamente la Direttiva 89/106/Ce Cpd relativa ai prodotti da co-struzione, oggi sostituita dal Rego-lamento Cpr. Questo significa che:• i prodotti che rientrano nel campo

di applicazione del Regolamento Cpr e che sono impiegati a contatto con acqua potabile (ad esempio i ru-binetti domestici) devono avere re-quisiti tecnico-igienici compatibili con le norme tecniche armonizzate alla Direttiva stessa, e tali requisiti devono garantire il rispetto dei pa-rametri fissati dalla Direttiva Dwd;

• le specifiche tecniche del Regola-mento Cpr devono essere confor-mi alle prescrizioni della Direttiva Dwd.

Quanto finora illustrato fa ben com-prendere quale sia la complessità del quadro legislativo di riferimento per i materiali e i prodotti a contatto con acqua potabile. L’aspetto più evidente è che, a diffe-renza di altri settori inerenti la sfera della salute dei cittadini, e malgrado gli sforzi profusi in anni di lavoro,

non si è riusciti a definire una leg-ge comunitaria completa che avesse l’obiettivo di definire un unico sche-ma di valutazione armonizzato dei materiali e prodotti in contatto con acqua destinata al consumo umano valida in tutta Europa.In questo contesto, quattro stati eu-ropei hanno avviato un’importante iniziativa che sta avendo grosse ri-percussioni anche a livello italiano: Germania, Francia, Olanda e Regno Unito stanno infatti collaborando, su base volontaria, per fare conver-gere in un unico schema le proprie legislazioni nazionali per i materiali a contatto con acqua potabile. Questa importante collaborazione è stata informalmente denominata “Iniziativa 4 Member States” ed è stata sancita dalla firma, a gennaio 2011, di una “Dichiarazione di In-tenti”, ossia di un documento non vincolante che attesta il mutuo im-pegno dei quattro Stati firmatari.L’aspetto principale di questo accor-do è che i paesi aderenti al gruppo 4Ms si sono posti l’obiettivo di svi-luppare un approccio comune per: • la definizione dei criteri di accetta-

zione degli elementi costituenti i materiali idonei per l’uso a contat-to con acqua potabile;

• la definizione delle procedure di prova dei materiali stessi;

• l’utilizzo delle stesse procedure di prova e la definizione di valori so-glia uguali per tutti i paesi aderenti;

• la definizione delle procedure di prova per i prodotti idonei per l’uso a contatto con acqua potabile

• l’accreditamento di un numero ade-guato di organismi di certificazione e laboratori di prova.

L’elemento caratterizzante l’attività del Gruppo 4Ms è la definizione del-le procedure di prova e dei criteri di accettazione di sostanze, materiali e prodotti idonei per l’uso a contatto con acqua potabile. Per procedere operativamente nei lavori, è stato creato un Joint Mana-

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gement Committee, il cui compito è coordinare l’attività dei rappresen-tanti degli stati aderenti all’inizia-tiva. Si può inoltre dire che gli stati aderenti all’iniziativa si siano “divisi i compiti”, in quanto ognuno di essi sta lavorando su una determinata tipologia di materiali:• Germania responsabile per mate-

riali metallici;• Olanda responsabile per materiali

organici.• Francia responsabile per materiali

cementizi;• UK responsabile per norme per

crescita microbiologica e materiali non metallici.

Inoltre, i quatto paesi aderenti non costituiscono un “circolo chiuso”: il Portogallo ha infatti già formalizza-to la volontà di aderire all’iniziativa mentre la Spagna è candidata come prossimo paese aderenteSenza entrare nei dettagli tecnici del lavoro che stanno portanti avanti i paesi aderenti al Gruppo 4Ms, è im-portante sottolineare come le nuove procedure in corso di definizione diventeranno cogenti solo dopo la loro implementazione nel corpo le-gislativo nazionale dei singoli paesi aderenti. Questo processo di integrazione prevede tempistiche e modalità dif-ferenti in ciascuno dei paesi aderen-ti, al momento di difficile previsione.

La situazione normativa è in piena evoluzione

Soltanto la Germania ha dichiarato l’intenzione di far entrare in vigore da dicembre di quest’anno la nuo-va legislazione di riferimento per i materiali metallici, risultato del lavoro congiunto del Gruppo 4Ms; è comunque previsto un periodo transitorio di due anni in conse-guenza del quale l’obbligo di utilizzo esclusivamente dei materiali inseriti nella lista positiva partirà dal primo dicembre 2015. Come detto, per gli altri paesi e per le altre tipologie di materiali non è ancora possibile pre-vedere quando saranno introdotti gli obblighi derivanti dall’Iniziativa 4Ms. Per quanto riguarda il contesto

nazionale, le istituzioni competenti (Ministero della Salute che si avvale della collaborazione dell’Istituto Su-periore di Sanità) stanno seguendo con grande attenzione l’evolversi della situazione a livello europeo. Occorre, infatti, considerare che l’I-talia dovrà in tempi brevi procedere con la revisione degli allegati tecnici del Decreto Ministeriale 174/2004 in quanto il termine di validità degli stessi, pari a 5 anni, è ormai scaduto.Il lavoro prettamente tecnico dovrà però essere preceduto da una precisa scelta di carattere politico: l’adesio-ne o meno del nostro paese all’Ini-ziativa 4Ms (si prevede che la scelta definitiva venga presa entro la fine dell’anno). □

impact on drinking water.As stated previously, article 10 of the Dwd Directive explicitly refers to Directive 89/106/Ce Cpd relative to construction products, today replaced by the Cpr Regu-lation. This means that:• the products that fall into the application

field of the Cpr Regulation and that are employed in contact with drinking water (for example, domestic faucets) should have technical-hygienic requisites that are compatible with the technical norms matched to the Directive itself, and such requirements should guarantee the re-spect of the parameters set by the Dwd Directive.

• the technical specifics of the Cpr Regula-tion have to be in line with the prescrip-tions of the Dwd Directive.

What has been up to now illustrated makes it quite clear what the complexity of the legislative reference framework is for the materials and the products in contact with drinking water. The most evident aspect is that, differently from other sectors regarding the sphere of the health of citizens, and despite the extensive efforts in years of work, there has not been a definition of a complete Europe-an law that has as its objective defining a sole scheme of evaluation in line with the materials and products in contact with wa-ter destined to human consumption valid in all of Europe. In this context, four Eu-ropean states have launched an important initiative that is having important reper-cussions also at the Italian level: Germany, France, Holland and the United Kingdom in fact are collaborating, on a voluntary ba-sis, to converge in a sole scheme their own national legislations for the materials in contact with drinking water. This important collaboration has been informally called “4 Member States Ini-tiative” and it has been sanctioned by the signature, on January 2011, of a “Decla-ration of Intent”, a non-binding document

LeGGi OnLine WWW.industriameccanica.it seZiOne ediLiZia

materiali a contatto con acqua potabile. il 3 luglio scorso la giornata tecnica organizzata dall’istituto tifq in collaborazione con anima per fare luce su tutti gli aspetti normativi.

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demonstrating the mutual commitment of the four signing states.The main aspect of this agreement is that the adhering countries of the 4MS group have set the objective for themselves of de-veloping a common approach for: • the definition of the criteria of acceptance

of the constituent elements for suitable materials for use in contact with drinking water;

• the definition of the test procedures of the materials themselves;

• the use of the same test procedures and the definition of threshold values of that are equivalent for all of the adhering countries;

• the definition of the test procedures for suitable materials for use in contact with drinking water;

• the accrediting of an adequate number of certification organisms and test labo-ratories.

Characterising the activity of the 4MS Group is the definition of the test procedu-res and of the criteria of acceptance of the substances, materials and products suita-ble for use in contact with drinking water. To proceed in the activities in an operative way, a Joint Management Committee was created, whose task is to coordinate the activity of the representatives of the adhe-ring states to the initiative. It can also be said that the adhering states to the initia-tive have themselves “divided the tasks”, in that every one of them is working on a specific typology of materials:• Germany responsible for metallic mate-

rials. • Holland responsible for organic mate-

rials.• France responsible for cement materials.• UK responsible for norms regarding mi-

crobiological and material growth and non-metallic materials.

Furthermore, the four adhering countries do not constitute a “closed circuit”: Portu-gal in fact already has formalised the will

to adhere to the initiative while Spain is a candidate as the next adhering country.Without entering into the technical details of the work that the adhering countries to the 4MS Group are bringing ahead, it is important to stress how the new procedu-res in course of definition will become bin-ding only after their implementation in the national legislative body of the individual adhering countries. This process of integration sets out diffe-rent times and procedures in each of the adhering countries, which at the moment are difficult to predict. Only Germany has declared its intention of making the new reference legislation for metallic ma-terials go into effect from December of this year, result of the joint work of the 4MS Group; it is however expected that there is a transitory period of two years as a consequence of which the obligation of use only of the materials introduced in the positive list starting from 1 December 2015.As stated, for the other countries and for the other typologies of materials it is not still possible to foresee when the obliga-tions derived from the 4MS Group Initia-tive will be introduced.With reference to the national context, the competent institutions (Ministry of Health, which makes use of the collabora-tion of the Higher Institute of Health) are following the evolution of the situation at a European level with great attention. It is necessary, in fact, to consider that Italy will have to in a short time proceed with the revision of the technical annexes of the Ministerial Decree 174/2004 in that the limit of validity of the same, equivalent to 5 years, has now expired.The strictly technical work will have to ho-wever be preceded by a precise choice of po-litical nature: the adherence or lack thereof of our country to the 4MS Group Initiative (it is expected that the definitive choice will be taken within the end of the year).. □

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Il marchio Ceir “European Water Efficiency La-bel” offre informazioni sulle prestazioni in ter-

mini di consumo di acqua dei prodotti. Qual è l’im-portanza dell’iniziativa?Il nuovo label ha la funzione di un vero passaporto per i prodotti. In un’ottica di miglioramento continuo di pre-stazioni e qualità, l’iniziativa fornisce informazioni ai consumatori europei sull’effettivo consumo di acqua dei prodotti acquistati, in modo da promuoverne l’utilizzo dei prodotti efficienti e definire criteri uniformi per la misura delle prestazioni dei prodotti in termini di con-sumo di acqua. Uno strumento, dunque, di trasparenza per valorizzare ancora di più le qualità intrinseche del made in Europe, augurandoci in un’ulteriore ripresa del marchio made in Italy nel mondo. Peraltro, proprio nella recente riunione marketing di Avr (Associazione italiana costruttori di valvole e rubinetteria), la testimonianza dei fabbricanti del “settore cromato” ha enfatizzato la sinergia in atto fra tutti i settori di Avr verso il perfe-zionamento dell’efficienza energetica a livello nazionale.

Come aderire all’iniziativa? E a quali prodotti si applica?Il label si assegna a rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, ovvero rubinetti singoli e gruppi miscelatori (manuali o a chiusura automatica), miscelatori termo-statici, rubinetteria sanitaria ad apertura e chiusura elet-tronica; a dispositivi di uscita doccia e flessibili doccia

Intervista a Ugo Pettinaroli, Vice Presidente Ceir

Promosso dal Ceir (European Committee for the Valve Industry), l’European Water Efficiency Label è il nuovo sistema di classi-ficazione per la misura del consumo d’acqua dei prodotti della rubinetteria sanitaria.

Passaporto per l’efficienza

per rubinetteria sanitaria, e dispositivi per il controllo di flusso di acqua. Alla base dell’etichetta Ceir ci sono le dichiarazioni delle aziende che, su base volontaria, deci-dono di aderire a questa iniziativa, offrendo informazio-ni supportate da prove e test effettuati presso laboratori accreditati. Per aderire è sufficiente compilare l’applica-tion form e la dichiarazione di conformità dall’apposito sito web.

L’iniziativa Ceir si inserisce in un ampio quadro normativo per il settore degli impianti idraulici.I prodotti della rubinetteria sanitaria devono sottosta-re a un complesso quadro legislativo volto a garantire il primo luogo la salvaguardia della salute degli utiliz-zatori di acqua potabile. Esistono ormai da molti anni numerosi provvedimenti comunitari e nazionali relativi ai materiali a contatto con acqua destinata al consumo umano, provvedimenti che sono in continua evoluzione di pari passo con il progresso scientifico. La vera novità degli ultimi anni è però la sempre maggiore attenzione data dal legislatore europeo alla riduzione dell’impatto ambientale e del consumo energetico dei prodotti della rubinetteria sanitaria. Sono, infatti, numerose le inizia-tive in corso, sia da parte della Commissione Europea che dell’industria del settore, che avranno un impatto significativo sul mercato e sulle scelte dei consumatori.

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A passport for efficiency

Promoted by Ceir (European Committee for the Valve Industry), the “European Water Efficiency

Label” is the new classification system for measuring water consumption by household taps.

The Ceir “European Water Efficiency Label” brand sup-plies information on performance in terms of water con-sumption by the products. So what is important about this move?The new label will work as a real passport for the various products. In terms of continuous improvement in performance and quality, this move supplies information to European consumers on the real water consumption by the products acquired, thus promoting the use of efficient products and defining uniform criteria to measu-re product performance in terms of water consumption. A easily analysable tool which affords further value to Made in Europe pro-ducts, assisting in a further recovery for Made in Italy brands in the world marketplace.In addition, during the recent AVR ( Associazione Italiana Costrut-tori di Valvole e Rubinetteria - Italian Association for the Construc-tion of Valves and Taps) marketing meeting, reports by producers for the “chrome-plating” industry emphasised current synergy by all AVR sectors in perfecting energy efficiency nationally.

How to join? And for which products it is applicable?The label can be given to taps and mixers for kitchens and bathro-oms, that is for single taps or mixer groups (manual or automatic), thermostatic mixers, electronically controlled taps; for shower at-tachments and shower hoses, and devices to manage water flow. The Ceir brand simply expresses a declaration by the various bu-siness, who on a voluntary basis decide to take part, supplying in-formation supported by tests conducted in certified labs. In order to join it is sufficient to complete the application form and the com-pliance declaration on the designated web site.

The Ceir venture is part of a wider legislative programme for the hydraulic installations sector.Household taps are subject to a complex legal requirements stature, the aim of which is to ensure primarily the health of drinkable wa-ter users. Numerous community and national measures have been in place for several years with reference to materials that come into contact with water destined for human consumption and they must be applied to businesses in this sector. These are measures change continually and keep pace with scientific progress.The real conquest of recent years however is greater focus on Euro-pean legislation with reference to reduced environmental impact and the energy consumption of household taps. There are many ventures underway, both by the European Commission and by the industry itself, which will have a significant impact on the market and on consumer choice.

Valvole innovazione e acqua,ceir si rinnova a GhentIl Congresso 2013 del Ceir (Ghent, 23-25 maggio) ha nominato i nuovi vertici del Comitato.Il Presidente Bulent Hacirafoglu ha lasciato la guida, per il biennio 2013-2015, a Klaus Schneider, Presidente dell’Associa-zione svizzera. Fra gli italiani Ugo Pettinaroli, già Chairmain della Marketing & Communication Committee, è stato eletto secondo Vice Presidente. Pascal Vinzio è Primo Vice Presiden-te e Chairman del Committee Building and Industrial Valves. Mentre tra i Membri del Board viene confermato il Presidente Avr Maurizio Brancaleoni.

Valves innovation and water, ceir is renewed in GhentThe Congress Ceir 2013 (Ghent, 23-25 May) has appointed a new leadership of the Committee.For 2013-2015 the new President is K. Schneider, Chairman of the swiss association. Among Italians Ugo Pettinaroli already Chai-rmain of Marketing & Communication Committee, was elected second Vice President. Pascal Vinzio is First Vice President and Chairman of the Committee Building and Industrial Valves. While among the Members of the Board is confirmed President Maurizio Brancaleoni Avr.

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Produzione nelle costruzioni: -2%II trimestre vs I trimestre: -5,3%

Maggio 2013 (Dati Istat)

I Presidenti dei settori Anima

non ci stanno

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FOcus | edilizia

costruzioni giù,

Carlo Banfi | AssopompeL’industria delle pompe per il mercato italiano dell’e-dilizia è purtroppo al collasso. L’unica possibilità di sopravvivenza è legata ai lavori di ristrutturazione dei vecchi edifici per incrementarne l’efficienza energetica. È però necessario creare opportunità per favorire la domanda. La detrazione fiscale per gli interven-ti di efficientamento energetico dovrebbe di-ventare strutturale per stimolare una crescita significativa degli investimenti nel settore. La recente estensione dell’Ecobonus del 65% alle pompe di calore e agli impianti di riscaldamen-to è beneagurante a tal riguardo. L’efficienza energetica è sì una norma di legge ma può es-sere vista come un’opportunità commerciale. L’industria delle pompe si è dimostrata immediatamente sensibile alla politica europea di riduzione dei consumi di energia e, tramite Europump, ha lanciato il progetto Ecopump, ed è inoltre attiva nell’elaborazione dei Regolamenti re-lativi ad altre tipologie di pompe per utilizzi nell’edilizia, quali quelle per acque chiare e reflue e per impianti di trattamento e depurazione.

Maurizio Brancaleoni | AvrNon si può negare che la produzione delle valvole e rubi-netteria per usi civili risenta di una fase di stagnazione del mercato, dovuta soprattutto al fermo delle costru-zioni in Italia. Se ciò vale per il mercato domestico, mi-gliore è la situazione all’estero dove, nonostante la contrazione di alcuni paesi, le esportazioni con-tinuano a sostenere il settore. Permanendo la fiducia di una ripresa del mer-cato, le associate Avr continuano a investire anche sulla qualità e sicurezza del prodotto, sul risparmio energetico e nel rispetto dell’am-biente. Uno degli esempi più concreti è l’inizia-tiva dei produttori di rubinetteria sanitaria che hanno promosso, in ambito Ceir - l’associazione europea dei produttori di valvole e rubinetti - il marchio Europe-an Water Efficiency Label, per fornire ai consumatori informazioni sui consumi effettivi dell’acqua erogata. Dobbiamo riconoscere alle nostre associate la volontà di stare sul mercato continuando a presentarsi in maniera tecnologicamente avanzata e competitiva e, come Avr, riteniamo doveroso fare il possibile per supportare e promuovere il loro impegno.

Building down,construction industry want to fights backThe pump industry for the Italian construction market is regretta-bly on the point of collapse. The only possibility for survival is lin-ked to renovating old buildings to improve their energy efficiency. Opportunities, however, must be created to promote demand. Tax

deduction for energy efficiency improvements should become the norm to stimulate significant growth of investments

in the sector. The recent extensions of the 65% Ecobonus for heat pumps and heating systems is welcome in this regard. Energy efficiency is not only a legal requirement but

can also be seen as a business opportunity. The pump industry reacted immediately to European policy on re-

ducing energy consumption and, through Europump, laun-ched the Ecopump project. It is also actively working on regulations regarding other types of pumps for building use, such as those for clear water and wastewater and for water treatment and purifi-cation.

The production of taps and valves for domestic use is unquestiona-bly affected by a period of market stagnation, principally caused by the building freeze in Italy. So much for the domestic market, but the situation is better abroad where, despite contraction in some

countries, exports continue to sustain the sector. With continuing confidence in a market upturn, AVR mem-

bers continue to invest in product quality and safety, in energy saving and respect for the environment. A very practical example is the action by bathroom fittings producers who are promoting, under the banner of

CEIR, the European Association for the Taps and Valve Industry, the European Water Efficiency Label, to provi-

de consumers with information on the actual consumption of their water supply. We salute our members’ commitment to re-maining on the market, continuing to demonstrate their advanced, competitive technology and, as AVR, we shall do all we can to sup-port and promote this commitment.

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FOcus | edilizia

Paola Ferroli | AssotermicaLa crisi del settore delle costruzioni ha ripercussioni anche sul comparto dell’impiantistica per la climatizza-zione, fortemente connessa all’andamento del mercato dell’edilizia. Già da diverso tempo stiamo dichiarando

che la grossa sfida è quella di dare maggior impulso alla riqualificazione degli edifici esistenti per-ché le nuove costruzioni sono pressoché fer-me e le prospettive non sono incoraggianti. In quest’ottica gli importanti obiettivi assegnati

dalla Comunità europea all’Italia in termini di risparmio energetico, contenimento delle emis-

sioni e sviluppo delle rinnovabili dovrebbero fungere da stimolo per attivare un circuito virtuoso proprio sull’e-norme patrimonio edilizio e impiantistico presente sul nostro territorio: ciò significa leggi all’avanguardia, con nuovi obblighi prestazionali sugli impianti e incentivi strutturali mirati a una reale trasformazione del mer-cato.Siamo inoltre impegnati a formulare proposte concrete e sostenibili dall’industria, anche in prospettiva dell’en-trata in vigore dei Regolamenti europei sull’Etichettatu-ra Energetica ed Ecodesign.

Giorgio Moro | Aqua ItaliaNonostante parte della politica preveda timidi segnali di ripresa, non si è in grado si vedere una data per l’usci-ta dal tunnel. Una crisi che tuttavia investe in maniera inferiore le aziende che hanno una grossa percentuale

del prodotto esportato. Anche il nostro settore è allineato sulle cifre dell’Istat. C’è da osservare che la statistica comprende anche il “prodotto” esportato. Se andassimo a scorporare quest’ul-timo dalla produzione si scoprirebbe che il pro-

dotto “assorbito” da mercato ha una percentuale di perdita che probabilmente supera il 20%. Per il

futuro c’è da sperare che la politica possa indurre il setto-re bancario a ricominciare a fare il suo mestiere. Da parte nostra la reazione è stata quella della innova-zione tecnologica supportata dalla ricerca. Innovazione intesa sia come metodi di lavoro (attrezzature, rispar-mi energetici, ecc.) sia come immissione nel mercato di nuovi prodotti di alta tecnologia. Chi ha percorso questa via ha risentito della crisi in maniera molto bassa.

Although some politicians foresee timid signs of recovery, a date for coming out of the tunnel cannot be seen. The crisis, however, has less effect on companies with a large proportion of production for export. Our sector, too, is aligned with ISTAT’s statistics. It should be noted that the statistics also include the “product” exported. If we were to separate the latter from production, we would discover that the product “absorbed” by the market has a percentage of loss that is probably more than 20%. Our hope for the future is that politicians might induce the banking sector to get back to doing their job. On our part, the reaction has been that of technological innovation supported by research. Innovation both in work methods (equipment, energy savings etc.) and in putting new, high-tech products onto the market. Those who have gone down this road have been less hard hit by the crisis.

The building recession has repercussions on the air conditioning sector, which is closely connected to the performance of the con-struction market. For some time we have been saying that the ma-jor challenge is that of further promoting renovation of existing buildings, because there is practically no new building and the prospects are not encouraging. In this sense, the important objectives decreed for Italy by the European Community in terms of energy saving, reduction of emissions and development of renewable energy should act as stimulus in activating a virtuous circle, on the vast heritage of bu-ildings and systems we have in our territory. This requires avant-garde legislation, with new performance requirements for systems and structural incentives that aim to really transform the market.We are also involved in drawing up practical, sustainable proposals for industry, partly in preparation for when European legislation on Energy Labelling and Eco-design enters into force.

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Alessandro Riello | CoaerIl dato evidenzia una situazione di estrema difficoltà, peraltro costante di trimestre in trimestre. Le aziende Coaer vivono questa realtà con grande preoccupazione, i risultati del mercato interno, infatti, mostrano flessio-ni di tali entità. La vocazione delle nostre azien-de all’export è di fatto la nostra vera valvola di sfogo.Ma la via da percorrere con ancora più forza è la ricerca di soluzioni innovative e, soprat-tutto, la capacità di puntare su soluzioni di effi-cientamento degli impianti esistenti.Se riusciremo a dimostrare a un investitore che le no-stre tecnologie permettono un rinnovo efficiente degli impianti in tempi di ritorno dell’investimento contenuti (circa 5 anni) è certo che potremmo sbloccare anche chi pur avendone la possibilità, è frenato negli investimenti per il timore suscitato della crisi. Il processo è già in atto, fondamentale sarà sviluppare la capacità di sensibilizza-re sempre di più il mondo professionale.

Luca Turri | UcomesaL’intero comparto del macchinario per le costruzioni è sensibilmente calato rispetto all’anno scorso. Il trend negativo ha colpito in particolare, negli ultimi mesi, le macchine stradali e quelle per il movimento terra. Rima-ne l’export, per i settori rappresentati da Ucome-sa, a mostrare un andamento più favorevole. In particolare, per il comparto della perforazione gli Stati Uniti rimangono il principale merca-to di sbocco, seguiti dalla new entry Etiopia e dalla Turchia; le macchine per le cave vedono ancora nell’Algeria la principale destinazione, se-guita dalla Russia e, un po’ a sorpresa, dalla Grecia; per macchine e impianti per il calcestruzzo Francia e Arabia Saudita si riconfermano i primi due mercati, seguiti da Algeria, Russia e Svizzera; Germania, Francia e Turchia restano le prime destinazioni dell’export di gru a torre; ai vertici dei paesi di destinazione delle macchine stra-dali rimangono Russia, anche se in calo, Turchia, Fran-cia. Anche per le macchine movimento terra la Francia rimane la principale destinazione, seguita da Germania e Russia.

The entire sector of construction machinery has seen a considerable decline over the previous year. This negative trend has particularly hit, in recent months, road and earthmoving machinery. For the sectors represented by Ucomesa the export market continues to

show a more favourable trend. In particular, for the drilling sector, the United States remain the principal outlet, fol-

lowed by new entry Ethiopia and by Turkey. The main destination for quarry machines is still Algeria, follo-wed by Russia and, rather surprisingly, by Greece. For concrete machinery and equipment, France and Saudi

Arabia are still the top two markets, followed by Alge-ria, Russia and Switzerland. Germany, France and Turkey

are the main destinations for tower cranes. Top destinations for road machines remain Russia, although falling, Turkey and Fran-ce. France is also the main destination for earthmoving machines, followed by Germany and Russia.

The figures show a very difficult situation, that does not change from one quarter to another. Coaer member companies are going through a very worrying time, with domestic market results show-ing a considerable drop. Our members’ capacity for exporting is

actually our real safety valve.But the road to go down with increased conviction is

that of looking for innovative solutions and, above all, concentrating on energy-saving solutions for existing systems.

If we manage to show an investor that our technologies efficiently restructure systems within a reasonable time

of return on investment (about 5 years), we will certainly be able to encourage even those who are able to invest, but are held back by fears arising from the recession. This process is already un-derway, and it will be essential to develop the capacity for raising awareness among professionals.

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A Rimini, nell’ambito di Key Energy,il convegno promosso da Italcogensulla Energy Efficiency Directive

l’europa volta pagina

di Alessandro Fontana

saVe tHe date! KeY enerGY 2013Per inFO WWW.industriameccanica.it

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FOcus | energia

L a cogenerazione è ormai da anni riconosciuta a livello europeo

come uno dei principali strumenti di efficienza energetica, fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi 20/20/20. Il suo potenziale ha anco-ra un notevole margine di sviluppo e la recente direttiva “Eed” si propone di fornire gli strumenti per poterlo sfruttare.La direttiva 2012/27/Ue, meglio nota come “Energy Efficiency Direc-tive” o “Eed”, emessa da Parlamen-to e Consiglio Europei il 25 ottobre 2012, va ad abrogare e sostituire due precedenti direttive: la 2004/8/Ce “sulla promozione della cogenera-zione basata su una domanda di ca-lore utile nel mercato interno dell’e-nergia”, implementata in Italia con il Decreto Legislativo 20/2007 e la Di-rettiva 2006/32/Ce “sull’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici”, implementata in Italia dai Decreti Legislativi 115/2008 e 56/2010.L’inserimento nel panorama legi-slativo italiano di questa Direttiva crea comunque qualche perplessità, almeno per il settore della cogenera-zione, giacché si era da poco giunti ad avere un quadro legislativo relati-vamente stabile e completo. Infatti il completamento dell’implementa-zione della Direttiva 2004/8/Ce è avvenuto solo con la pubblicazione dei due decreti attuativi del 4 agosto e 5 settembre 2011, mentre la nuova Eed era già in progetto.Nelle intenzioni della nuova diretti-va gli obiettivi di efficienza energe-tica sono raggiungibili per mezzo di svariati strumenti: ristrutturazioni degli immobili, promozione degli audit energetici, obbligo di adotta-re regimi di efficienza energetica a livello nazionale, informazione ai consumatori, trasparenza delle bol-lette, promozione dei servizi ener-getici, efficienza della “catena” dell’e-nergia e, infine, promozione della cogenerazione/teleriscaldamento-

Cogeneration has now been recognised for years at European level as one of the main instruments of energy efficiency, funda-mental in reaching the 20-20-20 objecti-ves. There is still an ample margin of de-velopment for its potential and the recent EED directive aims to provide the instru-ments for exploiting this.

EU directive 27/2012, better known as the “Energy Efficiency Directive” or “EED” was issued by the European Parliament and Council on 25th October 2012 and annuls and replaces two previous directives, the 2004/8/EC “on the promotion of cogene-ration based on a useful heat demand in the internal energy market”, implemented in Italy under Legislative Decree 20/2007 and Directive 2006/32/EC “on energy end-use efficiency and energy services” imple-mented in Italy under Legislative Decrees 115/2008 and 56/2010.

The adoption of the new directive into Ita-lian legislation, however, creates some per-plexity, at least in the cogeneration sector, as a reasonably stable, complete legislative situation had only recently been reached. Directive 2004/8/EC was only completely implemented with the publication of two implementing decrees on 4th August and 5th September 2011, when the new EED was already being formulated.The new directive envisages that energy efficiency objectives can be reached using a variety of means: restructuring buildings, promoting energy audits, mandatory

adoption of energy efficiency at a national level, consumer information, transparent bills, promoting energy services, an effi-cient energy “chain” and, lastly, promoting cogeneration/district heating and cooling.A lot of instruments for just one directive that, following a long and fairly troubled gestation period, has given rise to rather complex text, the result of compromises between the European Parliament and Council.The complexity of the test is inevitably cau-sing problems of interpretation and guide-lines are being prepared to resolve these.

As far as cogeneration is concerned, the articles of greatest interest in the directive are number 7 “energy efficiency obligation schemes”, article 14 “promotion of effi-ciency in heating and cooling”, 15 “energy transformation, transmission and distri-bution”, as well as article 18 “energy servi-ces” of general interest.In a nutshell. Article 7 requires that energy efficiency obligation schemes be adopted by energy distributors/sellers in order to save at least 1.5% of sales volumes each year between 2014 and 2020.Italy has an advantage on this front, ha-ving invented its energy performance cer-tification mechanism, recently updated under Min.Decree 28/12/12. However, the directive requires adoption of other measu-res/provisions including: carbon tax, cre-dit instruments, incentives, standards and specific standards on energy efficiency etc.

Cogeneration Europe turns over a new leafThe adoption of the Energy Efficiency Directive into Italian

legislation has rewritten for the cogeneration sector the instruments for exploiting its potential, leaving, however, some

perplexities and difficulties of interpretation. Here is how to understand it all.

Located in Rimini, in the context of Key Energy,the conference sponsored by Italcogen

on the Energy Efficiency Directive

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teleraffreddamento.Molti strumenti per una sola diretti-va, che dopo una gestazione lunga e piuttosto travagliata ha dato origine a un testo piuttosto complesso, frut-to di compromessi tra Parlamento e Consiglio europeo.Inevitabilmente la complessità del testo sta generando problemi inter-pretativi, tanto che sono in prepa-razione delle linee guida per poterli risolvere.Per quanto concerne la cogenera-

zione, gli articoli di maggior inte-resse contenuti nella direttiva sono il numero 7 “regimi obbligatori di efficienza energetica”, l’articolo 14 “promozione dell’efficienza per il riscaldamento e il raffreddamento”, 15 “trasformazione, trasmissione e distribuzione dell’energia”, oltre all’articolo 18 “servizi energetici” di validità trasversale.In sintesi. L’articolo 7 prevede l’a-dozione di regimi obbligatori di ef-ficienza energetica da porre in capo ai distributori/rivenditori di energia al fine di ottenere un risparmio pari almeno all’1,5% annuo dei volumi di vendita, per il periodo dal 2014 al 2020 compresi.Da questo punto di vista l’Italia è in una posizione di vantaggio, po-tendo vantare l’invenzione del mec-canismo dei Cb/Tee, recentemente aggiornati con il Dm 28/12/12. La direttiva prevede comunque l’ado-zione di altre misure/provvedimen-ti, tra i quali: imposte sulla CO2, strumenti di finanziamento, incen-tivi, standard e norme specifiche su efficienza energetica, eccetera.

L’articolo 14 è sicuramente uno dei più importanti di tutta la direttiva e oltre a riprendere quanto già in-dicato dalla Direttiva 2004/8/Ce in tema di cogenerazione (compresa la valutazione del potenziale di svilup-po della cogenerazione), introduce l’obbligo di redigere un’analisi costi benefici – Acb per la realizzazione di impianti aventi input termico mag-giore di 20 Mw, sia nuovi, sia ogget-to di rifacimento.La rilevanza dell’Acb sta nel fatto

che, qualora essa dia esito positivo, l’impianto dovrà essere realizzato in assetto cogenerativo. Ad esempio, uno stabilimento industriale sito in prossimità di un quartiere abitativo o di un’altra industria dovrà pren-dere in esame la realizzazione di un impianto di teleriscaldamento/raffreddamento a servizio del quar-tiere, oppure la cessione di calore all’industria adiacente, realizzando quindi l’impianto in assetto cogene-rativo qualora l’analisi costi benefici sia positiva.L’allegato IX della direttiva fornisce indicazioni in merito all’elaborazio-ne dell’Acb; i criteri di valutazione per l’Acb sono di carattere ambien-tale, economico e finanziario e in-cludono anche aspetti occupazionali relativi all’indotto.Tuttavia rimangono ancora diversi aspetti da chiarire sull’analisi. Ad esempio, la direttiva non richiede la certificazione delle società chiama-ta a eseguire l’Acb: in mancanza di criteri certi di valutazione ci si po-trebbe anche trovare nel caso limite in analisi sullo stesso impianto, ma

La direttiva dovrà essere recepita entro

il 30 giugno 2014

Article 14 is certainly one of the most im-portant of the whole directive. As well as restating what Directive 2004/8/EC said about cogeneration (including the evalua-tion of cogeneration’s potential for deve-lopment), it introduces a mandatory cost-benefit analysis (CBA) for installations with total thermal input over 20 MW, whether new or refurbished. The importance of the CBA lies in the fact that, if its outcome is positive, the instal-lation must use cogeneration. For example, an industrial plant close to a residential district or other industry must consider installing a district heating/cooling system to serve the residential area, or transfer-ring heat to nearby industry, building a co-generation installation if the cost-benefit analysis is positive.Annex IX of the directive gives indications on preparing the CBA. Its criteria of eva-luation are environmental, economic and financial and also include aspects of local employment.Several aspects of the CBA, however, re-quire further clarification. For example, the directive does not require the company carrying out the CBA to be certified, so wi-thout fixed evaluation criteria, the situa-tion might arise where two different com-panies might find different results, making the CBA worthless.Another doubt stems from the lack of gua-rantee in continuity of heat supply to local users over the years, with consequent risk of non-return on capital invested in buil-ding the cogeneration plant.Generally speaking, the directive risks complicating further the authorisation process, while the opportunity is that of highlighting the energy/environmental be-nefits of cogeneration with respect to tradi-tional systems.Article 15 deals with improving efficiency of the electricity network, promoting de-velopment of smart grids with incentives both for transmission service operators (TSO) and distributors (DSO). This article give cogeneration energy despatch priority, with priority access to the network.

In short, the EED reiterates the impor-tance of cogeneration in meeting energy efficiency objectives and considers it a fundamental instrument of distributed

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svolte da società diverse, abbiano esiti differenti, rendendo quindi inattendibile l’Acb.Un altro dubbio deriva dalla mancan-za di garanzie sulla continuità della fornitura di calore negli anni alle utenze limitrofe servite dall’impianto, con ovvio di non rientro dei capitali in-vestiti nella realizzazione dell’impian-to in assetto cogenerativo.In generale, il rischio che si profila è quindi quello di una direttiva che appesantisce ulteriormente gli iter autorizzativi di un impianto, l’op-portunità, invece, e quella di poter mettere in maggior luce i benefici energetico/ambientali creati dalla cogenerazione rispetto alle soluzio-ni tradizionali.L’articolo 15, è dedicato al miglio-ramento dell’efficienza della rete elettrica, promuovendo lo sviluppo di smart grids anche tramite in-centivi sia per i gestori dei servizi di trasmissione (Tso), sia per i di-stributori (Dso). L’articolo assicura

all’energia da cogenerazione la pri-orità di dispacciamento con accesso prioritario alla rete.In sintesi, la Eed ribadisce l’impor-tanza della cogenerazione al fine del raggiungimento degli obiettivi di ef-ficienza energetica considerandola uno strumento fondamentale per la diffusione della generazione di-stribuita ed equiparandola alle fonti rinnovabili.

Un cenno alla tempistica: la Eed do-vrà essere recepita entro il 30 giugno del 2014, tuttavia alcuni documenti dovranno essere preparati dagli Sm prima di tale data: è il caso della strategia energetica, (aprile 2013), delle misure da adottare per il rag-giungimento del target annuo di risparmio energetico dell’1,55 (di-cembre 2013), dell’inventario degli immobili pubblici (dicembre 2013) e della presentazione del Paee, Pia-no Azione Italiano per l’Efficienza Energetica (aprile 2014).Tra le altre scadenze successive alla data ultima di recepimento, entro il 2015 gli Sm dovranno presentare il rapporto aggiornato sulla potenzia-lità della cogenerazione e teleriscal-damento.Ma qual è il potenziale della coge-nerazione in Italia? E quali sono i settori più promettenti per il suo sviluppo?In Italia nel 2010 si sono prodotti circa 56 TWh di energia elettrica e

41 TWh di calore da Car. Le stime di potenziale indicano che questi valori potrebbero essere raddoppiati.Nel settore industriale il potenziale di risparmio energetico tramite co-generazione è stato recentemente messo in luce da due studi: Il primo è il progetto europeo “Hreii”

La nuova Energy Efficiency Directive

crea perplessitànel mondo

della cogenerazione

generation, comparing it with renewable sources.

A word on timing - the EED must be adop-ted by 30th June 2014, although before that date member states must provide in-formation including: an energy strategy (April 2013), measures to be adopted to reach the annual energy-saving target of 1.55 (December 2013), an inventory of public buildings (December 2013) and an APEE (April 2014). Other deadlines – by the end of 2015 MS must compile an up-to-date report on potential for cogeneration and district heating.

But what is the potential of cogeneration in Italy? And which sectors are more pro-mising for its development?In 2010 Italy produced about 56 TWh of electricity and 41 TWh of heat from Hec (High-efficiency cogeneration). It is esti-mated that these values could be doubled.

In the industrial sector, two recent studies have highlighted the potential of cogenera-tion in energy saving: The first is the European project “HREII – Heat Recovery in Energy Intensive Indu-stries”, aimed at reducing CO2 emissions in energy-intensive companies, which led to a pilot plant generating electricity and heat from waste from electric furnaces. The second study, by Aigici-Oir, commissioned by Italcogen and other partners, evaluated in particular cogeneration potential from waste heat in energy-intensive industrial processes and the agricultural sector.

In the industrial field, this study focused on heat recovery from cement, glass and steel works. It found that more than 1 TWh/year of electricity could potentially be produced from waste heat, a conside-rable amount, about 2% of electricity con-sumption of base manufacturing. In more detail, taking the period 2013-2030 and comparing the current scenario with potential exploitation in the sector, we get the following:• Electricity production: ~1140 GWh/year;• Reduction in energy bills: 33 M€/year;• Overall reduction in CO2 emissions: ~24

Mt;• Creation of about 350 jobs; (Segue a pagina 45)

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l’industria meccanica 687 | 44

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impianti a biomassa, la qualità si misura in decibel

di Franco Abbiati,Matteo Giavazzi e Luca Monzardo

LeGGi L’articOLO OnLineWWW.industriameccanica.itHOme PaGe | case HistOrY

l’impianto.Pertanto, al fine di valutare la soste-nibilità di un progetto, è fondamen-tale l’impatto derivante dalle emis-sioni causate dall’impianto, siano esse relative ai composti chimici ge-nerati dalla combustione e immessi in atmosfera, oppure relative alle emissioni sonore delle apparecchia-ture che costituiscono l’installazio-ne.Si vuole qui descrivere come siano state ridotte in modo consistente le emissioni acustiche – oltre che quel-le di polveri, acidi ed ossidi di azo-to – in un impianto di produzione di energia elettrica da combustione di biomassa solida. L’impianto, col-locato in un’area della provincia di Pavia scelta in funzione dell’ottimiz-zazione della filiera della biomassa, è stato dimensionato con lo scopo di ridurre al minimo (abbondantemen-te sotto i limiti di legge) l’impatto sul territorio circostante.

G li impianti di produzione di energia che utilizzano come

combustibili le biomasse sono pre-miati con un regime di incentivazio-ne tanto più favorevole quanto più la biomassa utilizzata viene prodotta nelle vicinanze dell’impianto stesso (“filiera corta”); tanto migliore è la localizzazione dell’impianto al fine di ottenere una biomassa da una filiera di produzione locale, tanto più il processo si avvicina ad essere realmente carbon neutral, ovvero minimizza l’incremento di anidride carbonica in atmosfera.Non da ultimo, il rispetto del Decreto del presidente del Consiglio dei Mi-nistri del 14/11/1997 che qualifica, per ciascuna classe di destinazione d’uso del territorio, i valori acusti-ci limiti definiti dalla legge quadro, premia ancor di più detti impianti e ne permette la loro realizzazione a fronte di un ridotto inquinamento acustico sul territorio circostante

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– Heat Recovery in Energy Intensi-ve Industries, volto alla riduzione delle emissioni di CO2 da aziende energivore, che ha portato alla re-alizzazione di un impianto pilota con generazione di energia elettrica e calore utile dagli effluenti di forni elettrici; il secondo studio, condot-to da Aigici-Oir, commissionato da Italcogen e altri partner, ha valutato in particolare il potenziale della co-generazione da recuperi termici nei processi industriali energivori e nel settore agricolo. In campo industriale lo studio Agi-ci-Oir si è focalizzato sui recuperi termici da cementifici, vetrerie e ac-ciaierie. Secondo lo studio il poten-

ziale di energia elettrica producibile da cascami termici è maggiore di 1 TWh/anno, un valore considerevole, pari a circa il 2% dei consumi elettrici dell’industria manifatturiera di base.Più in dettaglio, considerando il pe-riodo 2013-2030 e confrontando lo scenario attuale con uno di sfrutta-mento delle potenzialità del settore, si sono ottenuti i seguenti dati:• Produzione di energia elettrica:

~1140 GWh/anno;• Riduzione dei costi energetici in

bolletta: 33 M€/anno;• Riduzione complessiva delle emis-

sioni di CO2: ~24 Mt;• Creazione di circa 350 posti di la-

voro;• Creazione di un indotto complessi-

vo al 2030 per il mercato italiano di

circa 400 M€.I benefici cumulati globali netti per l’Italia ammonterebbero a circa 1,4 G€, a fronte di una spesa di circa 128 M€ in incentivi (certificati bianchi).Lo studio evidenzia anche che le aziende energivore potrebbero ri-durre i costi di produzione e au-mentare il loro margine lordo, in particolare per acciaio e cemento, mediamente del 5 e 8% rispettiva-mente.Le criticità riguardano soprattutto il reperimento dei necessari fondi per gli investimenti, oltre a una certa inerzia culturale nel percepire i van-taggi dell’efficienza energetica.Anche il quadro regolatorio, suscita qualche preoccupazione agli auto-produttori, in particolare per quan-

to riguarda la questione degli oneri di sistema.L’analisi del potenziale sulle biomas-se, ha messo in luce un potenziale di un altro ordine di grandezza, anche se con maggiori barriere e difficoltà al suo pieno sviluppo.Lo studio ha considerato i settori agroindustriale, biogas e forestale. Sfruttando appieno il potenziale si otterrebbe:• Produzione di circa 26 TWh/anno

di energia elettrica;• Riduzione dei consumi di gas per

62 Gm3 (2013-2030) con risparmi cumulati per 15,6 G€ sulla bolletta;

• Riduzione complessiva delle emis-sioni di CO2: ~97 Gt;

• Creazione di circa 36000 posti di lavoro;

La cogenerazione aprein Italia scenari

favorevoli al risparmio energetico

• Creation of associated industry and ser-vices in 2030 for the Italian market of about 400 ME.

Total global net benefits for Italy would amount to about 1.4 GE, against a cost of about 128 ME in incentives (energy perfor-mance certificates).The study also points out that energy-intensive companies could reduce their production costs and increase their gross margins, especially for steel and cement, by an average of 5% and 8% respectively.The critical issues concern, above all, fin-ding the necessary funds for investing, to which might be added a certain cultural laziness in perceiving the advantages of energy efficiency.The legislative aspect also worries some self-producers, especially regarding system costs.

The analysis of biomass potential hi-ghlighted a different order of dimension, albeit with greater barriers and difficulties to its full development.The study looked at agro-industry, biogas and forestry sectors. Full exploitation of potential would result in:• Production of about 26 TWh/year of elec-

tricity;• 62 Gm3 reduction in gas consumption

(2013-2030) with cumulative savings of 15.6 G€ in bills;

• Overall reduction in CO2 emissions: ~97 Gt;

• Creation of about 36000 jobs;• Creation of a total market by 2030 for

Italian businesses of about 7.6 G€.The biggest portion of potential comes from biogas (estimated annual production 23 TWh of electricity), while economic fac-tors make cogeneration in agriculture and forestry much less attractive.In general, inability to guarantee heating use for a high number of hours/year great-ly hampers the financial feasibility and re-turn on investments for these plants. And in agriculture, the low margins of busines-ses make finding funds difficult.In the biomass sector, fragmentation and complex legislation do not help deve-lopment, nor does reliance on incentives, which are not guaranteed to last over time.Exploitation of woods and forests would merit separate treatment, as this could

(Segue da pagina 43)

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FOcus | energia

• Creazione di un mercato comples-sivo al 2030 per le imprese italiane di circa 7,6 G€.

La grossa fetta del potenziale spetta al biogas (producibilità annua stimata in 23 TWh/anno di energia elettrica), mentre i fattori economici rendono molto meno attraente la cogenera-zione nel settore agroforestale.In generale, la garanzia di sfrutta-mento del calore per un elevato nu-mero di ore/anno rimane un vincolo stringente per la fattibilità economi-ca e il ritorno degli investimenti di questi impianti. Inoltre, anche nel settore agricolo le basse marginalità delle aziende rendono poi difficile il reperimento dei fondi.La frammentazione e la complessi-tà del quadro normativo nel settore delle biomasse non aiutano il suo sviluppo, così come la dipendenza da incentivi, la cui durata nel tempo non è peraltro assicurata.Un discorso a parte merita lo sfrut-

tamento dei boschi e delle foreste, che può dare indubbi vantaggi so-prattutto in aree montane dove un sistema a filiera corta può generare considerevoli risparmi.Per completezza va doverosamente menzionata anche la microcogene-razione, quale importante elemento nel quadro dell’efficienza energetica nel terziario e nel residenziale.Grazie al quasi ideale matching tra richiesta di calore e di elettricità, la microcogenerazione gioca un ruolo determinante nel garantire la sta-bilità della rete elettrica, soggetta a forti oscillazioni nella potenza immessa da fonti energetiche non rinnovabili.La micro cogenerazione ha un for-te potenziale di sviluppo e rappre-senta oggi il passaggio ideale verso una tecnologia low-carbon, laddove lo scenario futuro a medio termine lasci presagire una generazione di base ancora legata ai combustibili fossili. □

bring undoubted advantages, especially in mountainous areas where a short supply chain could generate considerable savings.

In the interests of completeness, we must also mention micro-cogeneration, as an im-portant element of energy efficiency in the third and residential sectors.Thanks to an almost perfect match of heat requirement and electricity, micro-cogene-ration plays a key role in ensuring stability of the electricity network, subject to strong surges in power input from non-renewable sources.

Micro-cogeneration has great potential for development and today represents the ideal step towards low-carbon technology, where the mid-term future scenario envi-sages base generation still linked to fossil fuels. □

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AUMA, il partner affidabile nel rispetto dell’ambiente

Auma, il valore dell’ambiente

Decine e decine di saracinesche, valvole a farfalla, serrande e paratoie sono

costantemente in funzione per valorizzare l’efficienza gestionale degli impianti di

adduzione, trattamento, trasporto, distribuzione delle acque e degli impianti di

depurazione aria e fumi.

Gli attuatori elettrici azionano ininterrottamente gli organi di intercettazione e di

regolazione tramite segnali che vanno dai sistemi di controllo elementare a quelli più

sofisticati a bus di campo.

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iL settOre PrOtaGOnista | coaer / anima

Intervistaad Alessandro Riello,

Presidente Coaer

climatizzazione a 360 gradi

Elaborazione grafica su immagini Robur SpA

di Carlo Fumagalli

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49 | settemBre OttOBre 2013

iL settOre PrOtaGOnista | coaer / anima

I l potenziale delle pompe di calore è ormai universal-mente riconosciuto. Le documentazioni italiane ed

europee relative alle strategie energetiche ambientali sottolineano l’importanza dei benefici relativi a minori emissioni di CO2, tanto più che, vista la carenza di fonti energetiche in Italia, riuscire a spostare una parte dei consumi dal fossile alle rinnovabili ha effetti positivi an-che sulla bilancia dei pagamenti.Tuttavia queste premesse trovano spesso ostacoli nella realtà dei fatti: la “battaglia” di Coaer per la proroga del 65% è stata spesso una rincorsa, le tariffe elettriche pe-nalizzano sensibilmente l’utilizzo della pompa di calore nel residenziale. Tanto da chiamare ora a gran voce per questa tecnologia una legittimazione anche dal mondo della politica.

La questione energetica in Italia pone spesso dub-bi alle imprese del settore, ritiene necessaria una cambio di rotta della politica? Il nostro è un Paese che non ha mai veramente affronta-to una politica energetica. Si può dire che abbia vissuto molto di “emozioni”, con i risultati visti nel referendum abrogativo del 2011. Abbiamo il costo dell’energia più alto d’Europa, e non vorremmo vedere il profilarsi di sce-nari in cui dover importare da centrali nucleari di paesi confinanti, energia a prezzi altissimi. La questione non può essere liquidata con la scusa dell’ambientalismo: tutti siamo ambientalisti, ma per collaborare a una po-litica energetica nel nostro paese, è un errore cadere nel radicalismo. È quindi necessario un forte cambiamento culturale per sperare in una politica energetica italiana che sia sì rispettosa, ma, non dimentichiamolo, anche vantaggiosa.

Cosa potrebbe comportare per le aziende del Coaer la proposta di revisione del regolamento F-Gas sui gas fluoranti ad effetto serra che si sta discutendo a livello Europeo?Come Coaer siamo molto preoccupati per le ripercus-sioni che queste norme, così come sono state ad oggi descritte, potrebbero avere. In un simile scenario cosa dovremo fare? Chiudere le nostre aziende? Le economie delle varie realtà d’Europa sono molto diverse fra loro. E

in questo scenario accade che Paesi in cui la manifattura è pressoché assente impongano norme drastiche come quella in discussione relativa agli F-Gas. Ma l’Italia è la seconda potenza manifatturiera europea, non si può agi-re senza salvaguardare il lavoro in Italia, soprattutto in un momento di già diffusa disoccupazione. Peraltro, non si è ancora trovato un sostituto adeguato agli Hfc oggi utilizzati per le varie fasce di potenza e che si vorrebbero eliminati dal 2020; ciò pone grossi dubbi sulla possibilità effettiva di modificare i cataloghi e ren-derebbe necessaria una riprogettazione totale in tempi che siano compatibili. La conseguenza finale sarebbe un’impossibilità di operare sul mercato.

A ciò si aggiungerebbe il divieto di vendere appa-recchiature già caricate di gas.Un’altra follia. Soprattutto perché il cosiddetto divieto di precarica ha implicazioni che incidono sulla sicurezza. Le eventuali ricariche dovute alla manutenzione delle mac-chine, infatti, dovrebbero necessariamente essere fatte “sul campo”, senza poter aver sistemi di collaudo che ga-rantiscano la corretta funzionalità delle macchine. Non solo, in una simile ipotesi crescerebbe esponenzialmente

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iL settOre PrOtaGOnista | coaer / anima

il rischio di rilasciare emissioni di refrigerante nell’atmo-sfera, perché avverrebbero in ambiente pressoché privo di norme di sicurezza, mezzi adeguati e, soprattutto, personale specializzato.E c’è di più: le aziende produttrici si troverebbero ad af-frontare, oltre a maggiori costi, un prevedibile aumento dei contenziosi relativi alla garanzia. I produttori do-vrebbero, insomma, farsi carico di una responsabilità delicatissima che non dipende dal proprio operato, con il rischio di rimetterci in immagine e credibilità.

Quanto è consapevole il consumatore finale della convenienza della pompa di calore per il risparmio energetico?Oggi la pompa di calore non è più un termine sconosciu-to agli italiani, anche in virtù delle detrazioni fiscali che comporta; l’incentivazione, insomma, ha fatto sì che l’u-tente lo consideri ormai un prodotto efficiente.Esiste, tuttavia, un’altra faccia della medaglia, su cui la-voreremo come aziende e come associazione: non sono ancora pienamente chiari all’utente le possibilità e le effettive implicazioni tariffarie legate all’energia elettri-ca. Per assurdo, oggi, chi decide di installare un sistema a pompa di calore rischia di non vedere nella bolletta i risparmi che si immaginava. Un elemento che definirei “perverso”, dovuto alle tariffe.

A inizio anno si prevedeva per il 2013 un lieve au-mento di produzione (0,7%) dopo un 2012 comun-que stabile nonostante la crisi dell’edilizia. Con-ferma questi dati?La speranza di inizio anno, che prevedeva una progres-siva uscita dalla fase recessiva, di fatto non è avvenuta. In questi mesi, addirittura, la congiuntura negativa ha morso in modo ancora più duro rispetto a un 2012 già di per sé difficile. I cantieri fermi, i magazzini colmi di invenduto sono spie di una crisi drammatica: servirà an-cora tempo prima che l’aspetto dell’edilizia a cui le nostre aziende sono legate si rimetta in moto.

La sua ricetta per la crescita?Le aziende Coaer hanno guardato molto all’estero per poter sostenere la propria produzione (in particolare stanno crescendo le esportazioni verso l’est Europa e nei mercati del Sud America). Ma il vero punto di forza è aver lavorato soprattutto in innovazione, ad esempio affinando le tecnologie volte all’efficienza, al recupero, alla silenziosità. Ecco la chiave per crescere: dimostrare agli investitori che le nostre tecnologie permettono un rinnovo efficiente degli impianti con tempi di ritorno dell’investimento che non superano i 5 anni. È l’unico modo per sbloccare chi negli investimenti è frenato uni-camente dalla paura dovuta alla crisi. Un tale processo è già in atto, si tratta di sviluppare capacità professionali di sensibilizzazione: i dati sono dalla nostra.

Quali saranno i punti del suo programma come Presidente di Coaer?Parto dal presupposto che è fondamentale per noi segui-re la stesura delle normative europee, per evitare di tro-varci a subire norme che possano compromettere la vita delle nostre aziende. Proprio per questo vorrei muover-mi, con il supporto degli associati, per avviare una sana e incisiva opera di sensibilizzazione verso la classe politica per arrivare a scelte energetiche coerenti che coincidano con gli interessi del Paese. Dobbiamo essere un fronte unito in una lobby traspa-rente, agendo sia a livello italiano che europeo, per far sì che siano in Europa i nostri rappresentanti, e non i rappresentanti di interessi ideologici. □

In occasione dell’Assemblea associativa, Alessandro Riello è stato eletto all’unanimità Presidente Coaer, l’Associazione dei costruttori di apparec-chiature ed impianti aeraulici federata ANIMA, per il biennio 2013-2015. Fondatore, nel 1977, di Rpm Spa, azienda produttrice di motori elettrici di cui è tuttora Presidente, Alessandro Riello ricopre anche i ruoli di Am-ministratore Delegato e Vice Presidente di Aermec SpA, storica azienda di famiglia nel campo della climatizzazione, Amministratore della finanziaria Giordano Riello International Group Spa e Amministratore Delegato di Sierra SpA, azienda del Gruppo che produce scambiatori di calore. Vice Presidente Coaer dal 2007 al 2009, Riello è molto attivo anche in campo associativo, con ruoli di rilievo in Confindustria. Nel 2012 è stato insignito della Stella al merito del Lavoro.

ASSOCIAZIONE COSTRUTTORIAPPARECCHIATURE ED IMPIANTI AERAULICI

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l’industria meccanica 687 | 52

mercatO | industria del mese

Qualità e flessibilitàper l’automazione italiana nel mondo

La crisi della domanda interna copre ormai la quasi totalità del mercato nazionale, come sta-

te vivendo la situazione economica?Stiamo registrando risultati interessanti anche quest’an-no, per certi versi davvero sorprendenti.Certo, il mercato italiano sta vivendo una realtà di reces-sione pressoché assoluta in cui il segno meno è sempre più presente. Eppure proprio quest’anno abbiamo rag-giunto risultati notevoli, toccando in luglio il record di fatturato nelle vendite. E questo è ancor più significativo considerando che il fatturato del 2012, con 21,5 milio-ni di euro, ha segnato una crescita del 7,3% rispetto al 2011.

Intervista a Sergio Villa, Country Manager Igus Italia

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Qual è la ricetta che rende possibile questo trend?Da sempre si dice che la miglior difesa sia l’attacco, è que-sto il principio che sta alla base del nostro lavoro. Più nel dettaglio è senz’altro vero che l’impostazione generale della Igus è rivolta a forti investimenti in ricerca e svilup-po. La casa madre, per fare un esempio concreto, ha pre-sentato all’ultima edizione della fiera di Hannover 134 novità (fra cui anche estensioni di gamma già esistenti), in un’ottica che punta a un ampliamento della gamma anno per anno. Igus Italia ha saputo coniugare queste caratteristiche rendendole efficaci sul mercato italiano: grazie a questo la nostra è una delle filiali più importanti e apprezzate del gruppo.

Tutto nasce, quindi, da progetti e test sui nuovi prodotti.Il cuore dell’innovazione è il laboratorio di ricerca di Co-lonia, dove viene testato non solo il funzionamento e il ciclo di vita del prodotto, ma anche specifiche applica-zioni per singoli clienti. Per scelta la casa madre non ha mai delocalizzato la produzione, che avviene per il 90% a Colonia. Il ruolo delle filiali è essenzialmente quello di distributore specializzato, e vista l’imponente industria-lizzazione italiana nel campo dell’automazione la posi-zione di Igus Italia è strategica.

Quali sono i prodotti principali della vostra gamma?In particolare ci concentriamo su due linee di prodotti: sistemi per catene portacavi e cuscinetti autolubrifican-ti. I primi hanno il loro punto di forza nella catena preas-semblata “readychain”, pronta da montare in macchina: di fatto il cliente può ordinare il kit, che noi confezio-niamo su misura, completo di catena, cavi e connettori.Cuscinetti autolubrificanti e guide lineari hanno possibi-lità di applicazione in diversi settori e grazie alla ricerca e sviluppo continuo di materiali sono sempre più apprez-zati dai progettisti che cercano le migliori soluzioni per le loro macchine. Puntiamo a fornire ordini “su misura”: il servizio al clien-te è il vero contributo vincente di Igus Italia, sia in ter-mini di customizzazione e affidabilità, sia in termini di tempo con spedizioni anche in 24 ore. Si può dire che parte del successo è aver coniugato la qualità della tecnologia all’abilità italiana di ca-pire il cliente.È la nostra forza. Siamo specialisti nei progetti su com-messa, ma apprezziamo anche ordini di pochi metri di catena o di poche boccole. A differenza di molti, infatti, non abbiamo un minimo ordinabile, e siamo in grado di soddisfare piccoli progetti speciali così come di con-tribuire a enormi piani. Tanto più che l’innovazione ci

Sergio Villa, Country Manager Igus Italia

Ricerca e Sviluppo

A Colonia vengono testati nuovi prodotti e applicazioni customerizzate in uno dei più

grandi laboratori del settore: oltre 1.750 m² di area.

Ogni anno si contano:

3.000 testper sistemi per catene portacavi

2 miliardi di cicli di testper cavi estremamente flessibili

1 milionedi misurazioni elettriche

15.000 test di tribologia - attrito e usura -

su più di 300 banchi prova in parallelo

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mercatO | industria del mese

consente di raggiungere capillarmente, avendo un’estesa varietà di prodotti, i clienti di svariati settori. Un’oriz-zontalità che, peraltro, è la chiave per non subire gli alti e bassi di un singolo settore. Stiamo puntando molto sul campo dell’arredamento, dove trova spazio l’utilizzo dei cuscinetti, ma fra i settori tradizionali, il bacino più im-portante rimane sempre quello delle macchine utensili (con tutte le sue declinazioni), ma anche il mondo legato alla lavorazione del legno, o ancora il settore packaging alimentare, farmaceutico e industriale in genere.

Come sta cambiando il mondo dell’automazione industriale?Sta prendendo forza, perché chiaramente migliora e ve-locizza i processi produttivi. Fra gli aspetti più impor-tanti del cambiamento, relativamente al nostro campo, lo studio di nuovi sistemi di trasmissione che porta a una notevole riduzione degli spazi. Mi aspetto per il futuro una crescita nella richiesta di catene portacavi sempre più ridotte con miglioramenti di capacità di scambio di dati, attraverso conduttori di diametro sempre minore.

Quanto è presente il fenomeno della contraffazio-ne nella vostra realtà?Spesso nelle fiere vediamo copie dei nostri prodotti, an-che se questo è soprattutto un problema di cui si occupa la casa madre. Ma questo non ci preoccupa più di tanto: la nostra forza è, dal punto di vista del pronto, aver stan-dardizzato una serie enorme di materiali. Un eventuale concorrente sleale dovrebbe, per assurdo, “contraffare” la straordinaria varietà del nostro magazzino.

Igus Italia festeggia proprio quest’anno 20 anni di storia.È stata, e sono sicuro continuerà ad essere, un’avventura molto stimolante, punteggiata da una crescita continua e andata oltre le aspettative. Non è semplice il mercato di oggi, ma abbiamo imparato che per combattere la crisi è indispensabile aumentare sempre più la base di clienti. E proprio in quest’ottica vanno i nostri investimenti sia sui servizi web, sia nella massiccia partecipazione alle tante fiere specializzate in cui italiani di talento presentano al mondo macchine sempre più automatizzate e perfor-manti.

c.f.

Una casa madre con 50 anni di storia

Creata nel 1964 a Colonia dai coniugi Gunter e Margret Blase che avevano iniziato allora a lavorare come terzi-sti per la produzione di particolari in plastica, Igus im-pronta fin da subito una strategia volta al miglioramento continuo. Nel 1983, con l’ingresso in azienda del figlio dei fondatori, Frank Blase, Igus individua due tipologie di prodotti – i sistemi per catene portacavi e i cuscinetti autolubrificanti - che sviluppa e inizia a produrre in pro-prio. Oggi l’azienda multinazionale con sede a Colonia, conta oltre 1.600 dipendenti e una presenza attiva con proprie filiali e rivenditori in 69 paesi del mondo, e può disporre di un catalogo di 80 mila articoli.

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anima | Presidenti

Saldatura e taglio: un mercato oggi non facile ma fondamentale per l’industria meccanica.

Il mercato sta seguendo l’andamento dell’industria na-zionale. In termini di fatturato le aziende italiane han-no dovuto registrare un calo del 15% rispetto ai valori dell’anno scorso.Certamente si aprono opportunità all’estero (circa il 70% del fatturato degli associati Anasta è rappresentato dall’export), opportunità che, tuttavia, non compensa-no attualmente il calo della domanda interna. Nei primi mesi del 2013 è, infatti, in rallentamento, anche se non marcato e a macchia di leopardo: perdono ultimamente percentuali minime Spagna e Francia, anche la Germa-

Intervista a Luigi Frasson, Presidente Anasta

Luigi Frasson è Presidente di Anasta dal 2013, anno che celebra i 40 anni dell’associazione che rappresenta saldatura e taglio. Originario di Cittadella, è laureato in Economia Aziendale all’Università Ca’ Foscari di Vene-zia. Già membro del Consiglio Direttivo di Anasta e Pre-sidente del 3° Gruppo Consumabili di Saldatura, Fras-son ha maturato la propria esperienza presso l’azienda Ine SpA Industria Nazionale Elettrodi, di cui è Ammini-stratore Delegato.

Fronte comunenel settore

saldaturae taglio

nia ha rallentato. Una buona domanda viene, invece, co-stantemente dalla Russia, così come in generale dai Paesi dell’est. Dopo un’apertura di anno deludente, anche gli Stati Uniti stanno recuperando terreno.

Sicurezza del prodotto, un punto chiave sul quale lavorare? Vero. Per quanto riguarda le aziende produttrici il docu-mento di riferimento è il “Reach”, regolamento europeo tramite il quale le aziende devono registrare le sostanze che impiegano. I consumabili di saldatura sono coinvolti Lo scopo del regolamento è, in ultima analisi, la ricerca di maggiore tutela della salute e dell’ambiente.Per le aziende utilizzatrici dei consumabili di saldatura è invece molto importante il nuovo regolamento Cpr (Construction Product Regulation), che sostituisce il Cpd (Construction Product Directive) precedentemente in vigore. Il Cpr introduce i principi relativi alla dichia-razione di prestazione dei prodotti che vengono utiliz-

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anima | Presidenti

zati. In questo modo aumenta in maniera esponenziale la qualità richiesta ai prodotti da costruzione per poter soddisfare i requisiti dell’impiego.

Quali novità, invece, per quanto riguarda il rispar-mio energetico delle saldatrici?Oggi le saldatrici, e l’industria delle saldatrici, in Italia devono conformarsi a direttive europee che tendono al risparmio energetico. Ciò comporta forti investimenti. Sono infatti stati definiti i passaggi per i quali nell’arco temporale di sei anni le macchine dovranno rispondere ai requisiti standard per il risparmio energetico. Un vero e proprio cambio di rotta.La direttiva sta partendo, si sta ultimando la fase in cui le aziende devono presentare osservazioni che verranno poi portate in Europa. Prevedo sarà un percorso difficile, anche perché nel panorama italiano le aziende della sal-datura sono posizionate in maniera eterogenea: alcune, in base al tipo di saldatrice prodotta, alcune che dovran-no lavorare di più, ma a livello di Anasta ci sarà una ri-sposta univoca a tutte queste richieste.

Quali eventi segneranno il mondo della saldatura in questo 2013?L’evento più importante che ha visti quest’anno la par-tecipazione di Anasta è la fiera quadriennale mondiale dedicata a Saldatura e Taglio di Essen (“Schweissen und Schneiden 2013”), che ha avuto luogo dal 16 al 21 set-tembre scorso; la nostra presenza a questa manifestazio-ne si concretizza attraverso Ewa l’Associazione europea della saldatura. Più direttamente Anasta è quest’anno coinvolta insieme ad Iis (Istituto Italiano della Saldatura) alla manifesta-zione Weld Cup, dedicata ai giovani saldatori. Riservata

ai ragazzi fino ai 23 anni di età, la competizione vede coinvolta una squadra per ogni nazione.Dopo una prima fase di selezione tra le squadre dei vari paesi europei si è giunti, il 19 settembre, allo scontro fi-nale contro la compagine cinese. Insomma, Europa con-tro il resto del mondo.

Quali saranno le priorità del suo mandato di pre-sidenza?Raccolgo un’eredità importante prendendo il testimone da Giuseppe Maccarini, figura storica nel nostro settore. Punto principale della nuova gestione sarà implementa-re un fronte comune, all’interno di un economia globa-lizzata, insieme a tutte le istituzioni che sono coinvolte nel nostro settore.È necessario per far sentire la voce dell’Italia, che rap-presenta il secondo mercato a livello europeo e uno dei principali competitor nel mondo della saldatura. Siamo primi attori, non secondari.Importante sarà per questo allargare la base associativa, oggi Anasta rappresenta circa 40 aziende che occupano 4mila addetti per una produzione di 1 miliardo di euro, ma sono almeno altre 70 le realtà che gravitano nel mon-do della saldatura e taglio. L’attività dell’associazione è importante per tutti questi soggetti, associati e non as-sociati, ricordiamo bene che le nostre commissioni tecni-che elaborano il futuro normativo per tutti gli attori. □

c.f.

In campo gli Azzurri del weldingCon lo spirito innovativo che la contraddistingue, Anasta ha avviato lo scorso anno, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Saldatura, le selezioni nazionali dei giovani saldatori che formano la Squadra Ufficiale Italiana per concorrere alla Weld Cup 2013. Il 18 e 19 settembre si sono svolte le fasi finali della gara durante la manifestazio-ne fieristica Schweissen und Schneiden (13-21 settembre) a Essen in Germania.Gli azzurri del welding, tre ragazzi di vent’anni Francesco Capone, Antonio Po-tente e Alberto Roma – in tasca un diploma dell’Istituto Tecnico Nautico e Aero-nautico “Carnaro” di Brindisi – si sono così confrontati sul palcoscenico interna-zionale ottenendo apprezzatissimi risultati.

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anima | Presidenti

Intervista a Bruno Cavestri, Presidente Assoferma

L’associazione Assoferma, che tutela i fabbricanti di ser-rature, ferramenta e maniglie, ha nominato Bruno Cave-stri della Antipanic Srl come nuovo Presidente dell’asso-ciazione per il biennio 2013-2015.Bruno Cavestri da 40 anni opera in questo settore, prima per una importante azienda torinese, in seguito come socio e dirigente di una società bolognese, esperienze durante le quali ha riscontrato sempre molta soddisfa-zione. Dal 2005 conduce insieme ai familiari una nuova azienda che, nonostante le enormi difficoltà dei mercati, continua a crescere giorno dopo giorno.Giacomo Alban (Alban Giacomo SpA) è stato conferma-to Vicepresidente Assoferma.

Punto chiave:investire in

sicurezza

Sostituzione dei maniglioni antipanico: la pro-roga è scaduta e non ce ne sarà un’altra. Un suo

commento a riguardo?Non ci saranno nuove proroghe. Ma è una constatazione che non deve stupirci: si pensi che il decreto è entrato in vigore nel febbraio 2005 con scadenza entro il febbraio 2011, vale a dire ben 6 anni di tempo. Senza contare che la proroga della scadenza entro feb-braio 2013 aveva già allungato fino a 8 anni il periodo a disposizione. Il tempo, insomma non è mancato.

In quanti non hanno ancora provveduto alla sosti-tuzione? Possiamo abbozzare una percentuale o un ordine di grandezza?

È molto difficile rispondere con dei numeri. La mia sen-sazione, condivisa da altri operatori esperti di questo settore, è che ancora il 70% delle sostituzioni non è stata eseguita. Anche se è realistico pensare che soltanto una parte di questi si metteranno in regola.

Quali sono i rischi per chi non provvede alla sostitu-zione, e quanto è pericoloso in termini di sicurezza?I rischi sono quelli che si corrono ogni volta che si in-corre in un incidente o disgrazia e si è chiaramente fuori regola. Per quanto riguarda i maniglioni antipanico può succedere che una porta posta su una via di fuga non si apra e impedisca la fuga di una o molte persone.

Può essere interessante creare una cultura dell’u-tente finale e del manutentore sensibilizzandolo al tema della sicurezza?Lo sarebbe certamente anche se raggiungere davvero l’universo dei possibili interessati non è semplicissimo.

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anima | Presidenti

La qualità della maniglia made in Italy garantisce innanzitutto sicurezza, quanto è diffusa l’immis-sione sul mercato di prodotti asiatici o contraffatti?Quando si parla di prodotti asiatici si pensa soprattutto alla Cina e, per ora (e per fortuna) vi sono dati ufficia-li che valutano questo tipo di importazione nel nostro Paese in circa il 5%-10%.

Mercato. Nel settore “Serrature, ferramenta e ma-niglie” per il 2013 si prevede una sostanziale sta-bilità, nonostante pesi il crollo dell’edilizia e delle nuove abitazioni.Mi auguro che nel 2013 vi sia una sostanziale stabilità. Questa speranza non è per ora suffragata dai fatti poi-ché i dati complessivi degli associati Assoferma relativa-mente agli ordini acquisiti nel primo semestre del 2013 denunciano un calo del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2012.Per raggiungere una sostanziale stabilità con l’anno scor-so occorrerebbe una forte ripresa nel secondo semestre. È lecito augurarsela ma è difficile crederci.

Quali saranno i punti del suo mandato alla guida di Assoferma?Credo che il punto principale sia quello di aumentare in modo significativo il numero degli associati (cosa molto difficile da fare soprattutto in tempi come questi dove ogni nuovo costo è visto con grande sospetto e fastidio). L’unico modo forse è quello di riuscire a spiegare ai mol-ti non associati che partecipare significa acquisire dati, notizie, valutazioni generali quantitative e qualitative, che possono aiutare ciascuno di noi a ragionare meglio, fornire importanti spunti di riflessione su nuove strate-gie che non siano, come spesso accade, solo frutto della nostra personale limitata esperienza.Il mondo cambia ad una velocità impressionante e dob-biamo, per forza, imparare a cavalcare il cambiamento. Farlo da soli non è facile. □

c.f.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE FABBRICANTISERRATURE, FERRAMENTA E MANIGLIE

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iL settOre PrOtaGOnista | ucif / anima

surfistidella finitura

ucif festeggia 40 anni di storia

di Marcello Zinno

È da molto tempo che Ucif atten-deva con ansia questa fatidica

data. Il 2013 è l’anno con cui Ucif, Associazione dei Costruttori di Im-pianti di Finitura, ha compiuto 40 anni di vita. L’associazione ha volu-to festeggiare al meglio questo im-portante momento scegliendo una data simbolica: il 20 giugno. È esat-tamente il 20 giugno 1973 il giorno di nascita di Ucif, in quel giorno 17 aziende firmarono un atto costitu-tivo, ancora presente nell’archivio storico dell’associazione, consci della necessità di “stare insieme” e sviluppare progetti comuni. Da al-

lora Ucif è cambiata, è sicuramente cresciuta, ma ha mantenuto lo spi-rito di coesione e di rappresentanza di un tempo: il fatto che 9 di quelle 17 aziende fanno ancora oggi parte della base associativa di Ucif ne è la testimonianza più viva. Oggi Ucif è popolata da ben 29 aziende tra cui 5 riviste tecniche che alimentano le idee e la cultura del settore. Negli ultimi anni l’associazione ha vissuto una vera e propria accelerazione di attività e servizi, dalla formazione alla comunicazione senza tralasciare le attività istituzionali.Organizzare una festa proprio il 20

iL settOre PrOtaGOnista | anima / ucif

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61 | settemBre OttOBre 2013

iL settOre PrOtaGOnista | ucif / anima

Il 14 novembre il seminario Poliefun presso il Politecnico di Milano

La strategia del condizionamento delle superfici quale tecnica per incremen-tare la resistenza a fatica, a usura e le condizioni di lubrificazione di elementi meccanici raccoglie una serie di opportunità, a volte trascurate o non sem-pre conosciute, che si affiancano a quelle offerte dai tradizionali trattamenti termici, termo-chimici o Pvd per molti settori dell’industria meccanica.Il seminario ha lo scopo di tracciare uno stato dell’arte in questo contesto, raggruppando una serie di relatori, tra i maggiori esperti del settore, prove-nienti sia dal mondo accademico sia dal mondo industriale. L’incontro vuole costruire un momento di aggiornamento e di scambio di idee e potrà essere anche un’occasione per una visita ai laboratori del Dipartimento di Meccani-ca del Politecnico di Milano presso il Campus Bovisa.

giugno 2013 per raccogliere tutti gli imprenditori che oggi rappresenta-no i trattamenti di finitura era per Ucif un’occasione troppo ghiotta. L’evento ha avuto inizio a Boffalo-ra Sopra Ticino, dove un battello e un motoscafo hanno accompagnato tutti i partecipanti per una gita sul fiume fino ad arrivare a Cassinetta di Lugagnano. Lì prima un aperitivo e poi una cena (curata dal famoso chef stellato Fabio Barbaglino) hanno reso unica la serata. La location scel-ta, di grande pregio ed eleganza, ha contribuito a rendere storico il mo-mento, un incontro conviviale tra gli

imprenditori dei vari comparti della finitura che si sono trovati a vivere insieme un momento così speciale.Proprio il quarantesimo è stato il momento per fare un salto nel pas-sato, scoprire i personaggi che un tempo avevano mosso la finitura, ri-leggere i verbali battuti a macchina (perché allora il personal computer non esisteva), rivivere i confronti tra gli imprenditori di allora, che sem-brano appartenere ad un’altra epoca ma al tempo stesso sembrano trat-tare temi così vicini a quelli di oggi. Proprio per questo è nata l’idea di preparare un libro per l’occasione, una raccolta di interviste a tutti i principali attori dei trattamenti di superficie facendo emergere quando il settore sia mutato in questi decen-ni e quale sia il percorso del suo fu-turo sviluppo. Inoltre il libro, curato con tantissima passione da Giovan-na Goi (Tecnofirma SpA), raccoglie anche le interviste ai Presidenti di Ucif e alle riviste tecniche che han-no offerto interessanti spunti da chi vive il settore non dal punto di vista meramente industriale ma da quello tecnologico e informativo.Il libro (distribuito a tutti coloro che

resistenza superficiale di organi meccanici sottoposti ad attrito e usura

hanno partecipato all’evento e ri-chiedibile a pagamento contattando la Segreteria Ucif) ha visto anche la partecipazione di Chiara Castagna, giovane artista che ha già esposto presso la Espacio Gallery di Londra. Chiara Castagna ha lavorato sulla copertina del libro cercando di ri-assumere tutti i caratteri distintivi della finitura: una donna che rappre-senta la bellezza che può avere una superficie trattata; gli strumenti di lavoro, insostituibili alleati per gli imprenditori del settore che da sem-pre si “sporcano le mani” per portare migliorie e per innovare, uno sfondo dorato come ogni superficie di pre-stigio merita e infine la sagoma di un surfista, ripreso dal nome “i Surfisti della Meccanica” dato per l’occasio-ne a chi opera da decenni sui tratta-menti di superficie.L’evento e il relativo libro hanno rappresentato un successo talmente tanto significativo per l’associazione che il primo pensiero nel giorno suc-cessivo è stato ai prossimi 40 anni, ai futuri festeggiamenti e a cosa diran-no i futuri protagonisti della finitu-ra guardando le foto di questa festa. Noi ad oggi ne siamo orgogliosi. □

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Progetto dogana Facile | anticontraffazione

Posto che le aziende della mecca-nica, come quelle di ogni altro

settore industriale, hanno l’esigenza di tutelare l’originalità e l’efficienza dei propri prodotti dalla contraffa-zione preoccupandosi che le carat-teristiche tecniche dei beni proposti al mercato non vengano replicate a indebito vantaggio di commercianti senza scrupoli, viene di primo acchi-to spontaneo pensare di ricorrere alla protezione dei modelli o disegni industriali; senonché, la normativa ad oggi vigente propone una tutela a scadenza assai ristretta, soprattut-to per aziende operanti sul mercato da molto tempo: disegni e modelli infatti godono di una protezione di massimo 25 anni dalla data della pri-ma registrazione, non rinnovabile. Una volta scaduto il termine previsto dalla legge, sembra che alle imprese non rimanga che rassegnarsi e spe-rare che nessuno tenti con successo di contraffare i loro prodotti. È pro-prio per evitare di affidarsi solo ed esclusivamente alla buona fede del prossimo che risulta indispensabile per le industrie meccaniche, non più coperte dalla protezione di modelli o disegni, tutelarsi con il marchio2, che sintetizza e rappresenta la storia delle imprese titolari, raccogliendo-ne tutti gli elementi distintivi. La ragione risiede nel fatto che questo diritto di proprietà intellettuale, può essere registrato ogni dieci anni, senza limiti alla facoltà di rinnovo. La lotta alla contraffazione condot-

ta con costanza dall’Agenzia delle Dogane risulta essere una vera e propria arma di difesa al servizio dell’impresa italiana3. Il Decreto le-gislativo n. 30 del 10 febbraio 2005 e gli articoli 473, 474 e 517 del co-dice penale4, rappresentano le fon-damenta normative nazionali su cui poggia la tutela dei diritti di pro-prietà intellettuale, che va ad inte-grare la legislazione comunitaria di cui il regolamento 608 rappresenta il cardine.

Il regolamentoEsso ha ampliato il novero dei sog-getti legittimati a presentare do-manda di intervento alle autorità doganali, aggiungendo all’elenco, ol-tre ai titolari dei diritti di proprietà intellettuale, anche organi di difesa professionali ed “organi di gestione di diritti di proprietà intellettuale collettivi regolarmente riconosciuti come aventi la facoltà di rappresen-tare i titolari dei diritti di proprietà intellettuale”. Inoltre il regolamento garantisce adeguata protezione al marchio an-che a livello unionale; è infatti pos-sibile procedere alla registrazione di un marchio comunitario presso l’Ufficio Armonizzazione del Mer-cato Unitario di Alicante (Uami), rinnovabile ed avente efficacia per 10 anni a decorrere dalla domanda di registrazione in tutto il territorio comunitario. Per quest’ultimo, come per il mar-

Il 29 giugno 2013è stato pubblicato il regolamento (Ue) N. 608/20131

del Parlamento europeo e del Consigliodel 12 giugno 2013 che introduce significative novità

in materia di lotta alla contraffazione

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l’industria meccanica 687 | 64

Progetto dogana Facile | anticontraffazione

vedranno remunerati i loro investi-menti nella produzione di beni o ser-vizi, senza essere usurpate dei frutti dei loro sforzi da free riders del mar-chio, gli acquirenti nel commercio B2B dei prodotti della meccanica italiana, quali beneficiari indiretti, godranno dal canto loro della ridu-zione di forme di concorrenza slea-le, mentre i consumatori potranno fidarsi dell’originalità dei marchi. Le novità consistono nella realizza-zione di un circuito in cui il flusso di informazioni scorra fra i servizi doganali competenti e la Commis-sione europea, e di uno scambio di dati fra la medesima e le autorità competenti di paesi terzi che si ren-dano disponibili. Perciò si affida alla Commissione il compito di istituire una banca dati da rendersi operativa entro il 1° gennaio 2015 e da alimen-tare con le decisioni di accoglimento

chio nazionale, la tutela dalla con-traffazione5 viene garantita, oltre che ex officio dagli uffici doganali, a seguito di una domanda nazionale (con cui si richiede l’intervento solo nello stato in cui viene presentata) o unionale (con cui si domanda l’inter-vento in più Stati membri) gestita dall’Ufficio centrale antifrode dell’A-genzia delle Dogane (Uca).

Proprio la distinzione fra istanza nazionale e unionale è un altro degli elementi di novità del 608. Entram-be le tipologie di istanze possono essere avanzate dai titolari di diritti di proprietà intellettuale tramite l’u-tilizzo di appositi formulari descritti nell’art. 6 (per gli elementi del formu-lario - anch’essi una novità - si veda il dettaglio in Tabella 1). In tale conte-sto è fondamentale la presentazione dell’elenco di dati relativi alle merci riconosciute come contraffatte da chi propone istanza, in quanto con-ferisce alle autorità la possibilità di effettuare un raffronto diretto tra prodotti originali e non, valutando correttamente e rapidamente le ipo-tesi di contraffazione.

Dopo la ricezione della domanda, l’ufficio centrale competente può de-cidere se accoglierla o rigettarla en-tro trenta giorni dalla presentazione e, per un anno a partire dalla data di accoglimento, le autorità doganali potranno procedere alla sospensione dello svincolo o al blocco delle merci quando queste siano «dichiarate per l’immissione in libera pratica, espor-tazione o riesportazione; in entrata o in uscita dal territorio doganale dell’Unione; vincolate ad un regi-me sospensivo o poste in una zona franca o deposito franco»6, come si legge all’articolo 1 del regolamento, «se individuano merci sospettate di violare un diritto di proprietà intel-lettuale coperto da una decisione di accoglimento». Come accennato sopra, la dogana può in ogni caso

decidere di operare d’ufficio, anche senza che vi sia una richiesta da par-te di un avente diritto.

Il processo innovativo non si arresta quiIn quest’armonizzato contesto nor-mativo, spicca infatti un elemento fondamentale per la lotta alla con-traffazione, che con le più recenti di-sposizioni viene introdotto e poten-ziato: lo scambio delle informazioni tra autorità nonché tra le stesse e le imprese relativamente ai prodotti originali, alle aziende produttrici e, ove noti, ad eventuali contraffattori dei marchi di cui le suddette impre-se sono titolari. In quella complessa arena che è il mercato, infatti, solo la condivisione delle conoscenze permette ai giocatori di tutelarsi: le aziende che partecipano alle ini-ziative di scambio di informazioni,

nuovo formulario previsto dall’ art.6 del regolamento 608/2013

• indicazione di informazioni dettagliate riguardanti il richiedente• dati specifici riguardo le merci autentiche (comprese, se del caso, mar-

cature quali codice a barre, le immagini) • il diritto o i diritti di proprietà intellettuale da tutelare• gli Stati membri in cui si richiede l’intervento se si tratta di una do-

manda unionale.• lo status del richiedente• documenti che forniscono le prove al servizio doganale competente

che il richiedente ha facoltà di presentare la domanda;• ove il richiedente presenti la domanda tramite un rappresentante, i

dati delle persone che lo rappresentano e le prove dei poteri di rappre-sentanza di tale persona, in conformità alla legislazione dello Stato membro in cui la domanda è presentata;

• il diritto o i diritti di proprietà intellettuale da tutelare;• le informazioni necessarie per consentire alle autorità doganali di in-

dividuare prontamente le merci in questione;• informazioni pertinenti al fine di consentire alle autorità doganali di

analizzare e valutare il rischio di violazione del o dei diritti di proprietà intellettuale interessati, quali i dati relativi ai distributori autorizzati.

Tabella 1: Formulario per la presentazione della domanda secondo l’art.6 del regolamento 608/2013

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Progetto dogana Facile | anticontraffazione

zioni di contraffazione e di schede prodotto in cui sono riportate in-formazioni di natura merceologica quali la denominazione e la classifica del prodotto, la descrizione, il tipo di diritto di proprietà intellettuale, la classificazione internazionale per i marchi (Classificazione di Nizza), eventuali immagini dei prodotti e dati identificativi della persona da contattare in caso di insorgenza di problemi tecnici. A ciò si aggiunge la possibilità per l’utente di consultare costantemente lo stato dell’istanza inviata e va anche ricordato che, dal 1° marzo 2010, è operativa la proce-dura telematica per la trasmissione on line delle istanze di tutela8.Visti i grandi passi avanti realizzati negli ultimi anni, non resta che ben sperare in un ulteriore impulso volto al perfezionamento e alla intensifi-cazione dello scambio di informazio-ni tra le autorità doganali da un lato e tra le aziende e la dogana medesi-ma dall’altro.

delle domande fornite dalle autorità doganali, comprensive delle doman-de stesse e dei relativi allegati, oltre alle eventuali decisioni di proroga del periodo di intervento, di modi-fica o sospensione della decisione di accoglimento. La Commissione e le autorità doganali competenti si occuperanno congiuntamente della manutenzione e sicurezza delle in-formazioni, mentre solo le seconde provvederanno ad inserire i dati di cui sopra, a correggerli, cancellarli o implementarli. L’accesso alle autori-tà doganali di tutti gli Stati membri alla banca dati della Commissione, permetterà di velocizzare e rendere più efficiente il processo di identifi-cazione e valutazione delle eventuali violazioni.

L’Agenzia delle Dogane italiana ha peraltro anticipato i tempi, dando il via al “progetto Falstaff” (Fully Automated Logical System Against Forgery Fraud) nel luglio 20047.

Tale progetto si caratterizza per la realizzazione di un archivio che ri-ceve dati multimediali forniti dalle aziende a corredo delle istanze di tutela; queste informazioni sono rese disponibili in tempo reale ai funzionari doganali, affinché pos-sano riconoscere più agevolmente i prodotti contraffatti ed individuare quelli non conformi agli standard di qualità e sicurezza previsti dalla normativa comunitaria.Le istanze di tutela constano di una scheda azienda con le informazioni anagrafiche del soggetto richieden-te, in aggiunta alle relative segnala-

normativa comunitaria normativa nazionale

Regolamento UE n. 608 del 26 giugno 2013

Normativa di base in merito alla tutela dei diritti della proprietà

intellettuale

Decreto Legislativo n.30/2005

È il codice della proprietà industriale

Regolamento UE n. 207/2009

Disciplina del marchio comunitario

Circolare 32/D del 23 giugno 2004

Rafforza il ruolo della dogana in merito alle

violazioni dei diritti di proprietà intellettuale

Direttiva CE n. 48/2004

Misure e alle procedure – civili ed amministrative - volte ad assicurare il rispetto dei diritti di

proprietà intellettuale

Circolare 74/D del 3 dicembre 2004

Integra la circolare 32/D del 2004

Direttiva UE n. 62/2011Misure relative ai

medicinali contraffattiDeterminazione n. 282/UD del 28 febbraio 2004

Inerente all’attivazione di una banca dati

multimediale

Tabella 2: Quadro normativo in tema di tutela dei diritti di proprietà intellettuale

Entro il1° gennaio 2015una banca dati

tra aziende e dogana

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l’industria meccanica 687 | 66

Progetto dogana Facile | anticontraffazione

requisiti di efficienza e qualità pro-pugnati dalla Dogana. Tale vantag-gio non è facile da scorgere in prima battuta, poiché ingloba tutte le faci-litazioni inerenti le quotidiane ope-razioni svolte dalle imprese per poi superarle e concretizzarsi nell’incre-mento della loro competitività sul piano internazionale, attraverso la riduzione al minimo degli errori nel-la gestione delle formalità doganali, nella corretta codifica delle merci e quindi nell’applicazione di dazi ap-propriati. Insomma, quella appena delineata si configura come una vera e propria arma d’attacco al servizio di chi è sufficientemente astuto da identificarla, comprenderne l’effica-cia e farla propria. □

A proposito di controlli e tutela…In tema di scambio, inteso stavol-ta come un rapporto di do ut des, è necessario far riferimento al rap-porto che intercorre fra la Dogana e le imprese in tema di agevolazio-ni doganali. Queste ultime, infatti, concorrono con lo scudo della lotta alla contraffazione, al potenziamen-to della competitività internaziona-le delle imprese italiane, rendendole beneficiarie dirette di “armi” (certi-ficazione Aeo, procedura di domici-liazione ed esportatore autorizzato) che l’Autorità affida a chi dimostra di condividere, e lavorare per perse-guirli, obiettivi di conoscenza, tra-sparenza e legalità.

In un contesto economico globa-lizzato quale quello contingente, la Dogana veste, infatti, i panni di con-trollore, indirizzando la condotta degli operatori economici e provve-dendo a punirli e premiarli. Ebbene, come per altri ambiti dell’esistenza

umana, anche per quello doganale, all’aumentare della consapevolezza e dell’autodisciplina, corrisponde un allentamento dei controlli che si concretizza in vari modi, dalla ri-duzione dei tempi di accertamento e dei controlli fisici e documentali all’atto delle operazioni, alla diminu-zione di costi e tempi di attesa, fino all’agevolazione delle istruttorie per il conferimento delle diverse sempli-ficazioni previste, ove se ne possieda già almeno una.

Ben più importante e consistente ri-sulta il beneficio implicito derivante dalla concessione delle agevolazioni verso coloro che siano in grado di autocontrollarsi, conformandosi ai

1 - Regolamento (UE) N. 608/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 giugno 2013 relativo alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale da parte delle autorità doganali e che abroga il regolamento (CE) n. 1383/2003 del Consiglio, in GUUE GU L 181 del 29.6.20132 - Secondo il Decreto Legislativo n. 30 del 10 febbraio 2005, art. 7, il marchio va inteso come “tutti i segni suscettibili di essere rappresentati graficamente, in particolare le parole, compresi i nomi di persone, i disegni le lettere, le cifre, i suoni, la forma del prodotto o della confezione di esso, le combinazioni o tonalità cromatiche, purché siano atti a distinguere i prodotti i servizi di un’impresa da quelli di altre imprese”.3 - Vale la pena di ricordare l’affermazione del Direttore dell’Agenzia delle Dogane Giuseppe Peleggi in occasione della giornata sulla lotta alla contraffazione del 6 dicembre 2011 che ebbe ad affermare: “Sulla lotta alla contraffazione abbiamo armi legali formidabili: manca solo la pena di morte”.4 - Come modificati dalla legge n. 99 del 23 luglio 2009, l’art. 474 c.p. circa l’introduzione e commercio di prodotti con segni falsi, statuisce che “chiunque introduce nel territorio dello Stato, al fine di trarne profitto, prodotti industriali con marchi o altri segni distintivi, nazionali o esteri, contraffatti o alterati è punito con la reclusione da uno a quattro anni e con la multa da euro 3.500 a euro 35.000”. Inoltre, “chiunque detiene per la vendita, pone in vendita o mette altrimenti in circolazione, al fine di trarne profitto, i prodotti di cui sopra è punito con la reclu-sione fino a due anni e con la multa fino a euro 20.000”.5 - Merci contraffatte: le merci oggetto di un atto che viola un marchio nello Stato membro in cui si trovano e cui sia stato apposto senza autorizzazione un segno che è identico a quello va-lidamente registrato per gli stessi tipi di merci, o che non possa essere distinto nei suoi aspetti essenziali da tale marchio; Fonte: regolamento (UE) n. 608 del 2013, art.2, 5)a).6 - Art. 1, comma 1a), 1b), 1c) del regolamento (UE) n.608 del 12 giugno 2013.7 - Agenzia delle Dogane: Determinazione n. 282/UD del 28 febbraio 2004 e Circolare 32/D del 23 giugno 2004 8 - Agenzia delle Dogane: Protocollo 169333/RU del 4 febbraio 2010

Solo la condivisionedelle conoscenze permette

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ecOnOmia

Quali mercati per l’export nel mediterraneo? Quali i settori interessati? Quali asset sono da sviluppare in Italia? I problemi frequenti nell’export? E quali sono gli strumenti per superarli e assicurare i rischi?La risposta a tutte queste domande su industriameccanica.it

«Nonostante l’ulteriore slitta-mento della tanto attesa ri-

presa, la ricostruzione dell’Italia può partire dalle opportunità presenti nell’export verso Paesi non così lon-tani come si potrebbe pensare. Ogni anno il potenziale di domanda di paesi del Mediterraneo e del Golfo in infrastrutture, meccanica acciaio, tessile, mobile ecc. rappresenta un valore pari a 5 miliardi di euro addi-zionale che le imprese italiane pos-sono captare in termini di crescita all’estero». Euler Hermes ha descrit-to le evoluzioni economiche regi-strate in questi Paesi nonché le loro implicazioni per quanto riguarda le esportazioni di prodotti italiani.Secondo quanto riportato da Wilfri-ed Verstraete, Ceo del Gruppo Euler Hermes, entro la fine dell’anno la cre-scita mondiale del Pil dovrebbe atte-starsi sul +2,4%, in calo rispetto a quanto inizialmente previsto, prima di salire al +3,1% nel 2014. Ma «una stabile crescita economica e un ele-vato grado di apertura commerciale fanno del Medio Oriente e di Gcc aree fondamentali per l’espansione delle esportazioni italiane» spiega Michele Pignotti, Capo della regione Mediterranea, Medio Oriente e Afri-ca di Euler Hermes, «Le costruzioni, l’energia, la meccanica e il tessile sono i settori principali di esporta-zione. Tuttavia, ci può essere anche un rischio più elevato di mancati pagamenti in alcune aree. Fino alla metà del 2013, abbiamo registrato un aumento a tre cifre in Turchia». Presentando i risultati preliminari dello studio comparativo sul Me-diterraneo, il Capo Economista di Euler Hermes Ludovic Subran ne ha sottolineato i temi centrali: «A fare da protagonista nella crescita regio-nale a tre velocità del Mediterraneo saranno la Vecchia Europa, i Futuri “Campioni arabi” (Abtal) ed i pae-si della Porta dell’Asia. Lo sviluppo economico generale a livello regio-nale che nel 2013 farà registrare un

La crescita dell’italiaparte dal mediterraneosecondo uno studio di euler Hermes

mare nostrum

Guarda iL VideO deLL’interVista a WiLfried Verstraete, micHeLe PiGnOtti, LudOVic subran su industriameccanica.it

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69 | settembre OttObre 2013

ecOnOmia

+0,4%, dovrebbe salire al +1,7% nel 2014, con tassi di crescita divergen-ti fra la “Vecchia Europa” (-1,3% nel 2013 e +0,4% nel 2014) e il resto del-la regione (+3,5% e +4,1%). Anche se le economie avanzate continuano ad essere il fulcro commerciale e logi-stico della regione, le dinamiche, le opportunità ed rischi della crescita variano notevolmente da una regio-ne all’altra». L’incremento degli investimenti na-zionali in percentuale sul Pil potreb-be stimolare la crescita regionale del Mediterraneo a livello generale. Tut-tavia, il prolungato limbo economi-co in cui versa l’Eurozona potrebbe impattare negativamente sull’intera regione, dove le inquietudini politi-che e sociali insieme alle incertezze sulla domanda di consumo nei paesi Mena e Gcc determineranno mag-giormente il clima economico.In quanto appartenenti alla “Vec-chia Europa”, l’esportazione è il fat-tore chiave per ricreare la crescita in Francia, Italia e Spagna. La loro forza si basa sulle forti capacità di Ricerca e Sviluppo, la manodopera specializzata, le industrie a valore aggiunto e la presenza di consolida-te infrastrutture e istituzioni per gli scambi commerciali. Tuttavia la do-manda e l’offerta, così come la fidu-cia economica restano stagnanti, in parte perché questi paesi continua-no a deindustrializzarsi.Fra i paesi di lingua araba nel bacino del Mediterraneo, il Marocco, l’Alge-ria e la Tunisia si affermano come i maggiori “Abtals”. Fra i paesi della “Porta dell’Asia”, l’Arabia Saudita, gli Uae e la Turchia hanno le miglio-ri possibilità di utilizzare a proprio vantaggio i legami commerciali, sia tradizionali che di recente svilup-po, con l’Asia. I loro punti di forza comprendono l’attuale industrializ-zazione abbinata alla crescita delle classi medie. I rischi di questa sot-toregione sono rappresentati dalla vulnerabilità rispetto ai forti flussi

di capitale, le tensioni sociali e poli-tiche (Turchia) e la forte dipendenza dai costi energetici (Gcc).

Per le imprese italiane, l’innova-zione, la competitività di costo e le esportazioni rappresentano lo strumento per riportare in vita e sostenere la crescita. Le esportazio-ni italiane sono attualmente orien-tate verso prodotti tecnici di media gamma, rispetto ai leader del valo-re aggiunto come la Germania e gli Usa. In ogni caso, la struttura delle esportazioni italiane resta una delle più diversificate al mondo: prodotti chimici, elettronica, energia, mecca-nica, acciaio, tessili e auto. La vivace domanda globale che si riscontra in ciascuno di questi settori offre op-portunità sia per il momento attuale che per il futuro. L’ulteriore miglio-ramento delle eccellenze e della pro-duttività permetterà alle imprese italiane di ridurre i costi del lavoro e di rafforzare le capacità di servizi

a valore aggiunto. Anche lo svilup-po di nuove catene di fornitura e di valore potrà stimolare le esporta-zioni. Le imprese italiane, già messe alla prova in patria dai forti ritardi nei pagamenti e dalle insolvenze, avranno bisogno di adottare prati-che di gestione del credito più solide per affrontare i maggiori rischi che incontreranno nei paesi emergenti.Mentre i percorsi economici e com-merciali a livello mondiale continua-no ad allinearsi, l’Italia si trova ad un crocevia per sfruttare le opportuni-tà di esportazione. Lo slancio glo-bale crea delle prospettive per quei settori italiani che presentano una concentrazione intensiva di ricerca e sviluppo e di forte specializzazio-ne. La posizione geografica del paese si traduce in opportunità logistiche e per il settore dei trasporti, grazie ai crescenti requisiti di strutture ae-roportuali e portuali imposti dalle esportazioni intorno al bacino me-diterraneo. □

Grafico 1

■ Algeria■ Egitto■ Marocco■ Tunisia■ Turchia■ Arabia Saudita■ Emirati Arabi Uniti

Grafico 2

■ Energetico■ Agroalimentare■ Tessile■ Cartaceo■ Chimico■ Siderurgico

Grafico 1: Quota delle esportazioni italiane per paese, % dell’export verso i “Futuri Campioni“ e la “Porta dell’Asia“ | Grafico 2: Struttura delle esportazioni italiane per prodotto, % dell’export totale(Fonte: Chelem)

■ Non ferroso■ Meccanico■ Autoveicoli■ Elettrico■ Elettronico■ Altri

15%

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eVenti | fiere

da mce per far ripartire il mercatoIn questa difficile congiuntura

economica la ripresa del nostro paese passa dal rilancio dell’edilizia e, in particolare, per il mercato del-le ristrutturazioni che ricopre uno spazio importante sul totale del no-stro patrimonio edilizio di cui il 60% risale a più di 35 anni. La riqualifi-cazione energetica degli edifici può rappresentare il volano per la ripar-tenza del mercato delle costruzioni e a cascata di quello dell’impiantistica nonché favorire la transizione verso edifici a maggior efficienza energeti-ca in linea con gli obiettivi del “pac-chetto 20/20/20”.«Penso che la scelta di valorizzare il patrimonio edilizio esistente sia un primo segnale positivo – dichiara Massimiliano Pierini, Business Unit Director di Reed Exhibitions Italia – per sostenere uno dei comparti più importanti della nostra industria che si distingue in tutto il mondo per eccellenza e innovazione. Mi au-guro che l’estensione dell’eco-bonus – grazie anche alla pressione delle principali Associazioni di settore come Anima (Federazione delle As-sociazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine di Confin-dustria), Aicarr (Associazione Italia-na Condizionamento dell’aria, Ri-

e del freddo, delle valvole, della tec-nica sanitaria, degli impianti e appa-recchiature per acque primarie civili e industriali, impianti di cogenera-zione; un mondo produttivo di for-te competitività, di innovazione, di grande successo all’estero, costituto spesso da piccole aziende che danno corpo a quell’economia dei distretti che ancora oggi, nonostante le diffi-coltà della crisi, riesce a competere e a fare la differenza». «Certamente – conclude Pierini – il limite temporale del 31 dicembre 2013 della detrazio-ne del 65% rappresenta un ostacolo, specialmente per la realizzazione dei grandi impianti, mi auguro viva-mente che la misura sia presto estesa

e rappresenti un primo passo di una strategia politica più ampia in grado di assicurare certezze alle nostre im-prese e al nostro paese».Mce - Mostra Convegno Expocomfort, ogni due anni richiama in Fiera Mi-lano oltre 155mila operatori profes-sionali, di cui 35.342 stranieri e che ad oggi registra oltre 1262 esposito-ri per la prossima edizione, in calen-dario dal 18 al 21 marzo 2014, con-sidera positive le nuove disposizioni in materia di efficienza energetica e riqualificazione edilizia, approvate in questi mesi dal nuovo Governo. □

Mostra Convegno Expocomfort

18-21 marzo 2014:Eco bonus

e Conto termico primo passo verso politica a sostegno

delle imprese

scaldamento e Refrigerazione), e di Mce – a caldaie e pompe di calore ad alta efficienza e alla geotermia possa rappresenta un’occasione per contri-buire a supportare tutta la filiera col-legata alla produzione ed installazio-ne di impianti di nuova generazione migliorando allo stesso tempo l’am-biente in cui viviamo. Mce è infatti la manifestazione mondiale di rife-rimento per le tecnologie del caldo

Massimiliano Pierini, Business Unit Director di Reed Exhibitions Italia

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eVenti | fiere

LeGenda siGLe assOciaZiOni e uniOniACISM associazione costruttori italiani strumenti di misura; AISEM associazione italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione; ANASTA associazione nazionale aziende salda-tura, taglio e tecniche affini; ASSOFERMA associazione nazionale fabbricanti serrature ferramenta maniglie; ASSOFOODTEC associazione italiana costruttori macchine, impianti e attrezzature per la produzione, la lavorazione e la conservazione alimentare (costituita da: ACOMAG associazione costruttori macchine arredamenti attrezzature per gelato - COMACA costruttori macchine per la lavorazione delle carni - UCIMAC costruttori macchine per caffè espresso ed attrezzature per bar - UCMA costruttori macchine per l’industria alimentare - unione costruttori affettatrici, tritacarne e affini - unione costruttori impianti frigoriferi); ASSOGRIGLIATI associazione nazionale tra i produttori italiani di grigliati elettrosaldati e pressati in acciaio e leghe metalliche; ASSOPOMPE associazione italiana produttori pompe; ASSOTERMICA associazione produttori apparecchi e componenti per impianti termici; AVR associazione italiana costruttori valvole e rubinetteria; CIADI unione costruttori impianti e apparecchiature di insonorizzazione; CICOF comitato italiano dei costruttori di forni industriali; CLIMGAS associazione costruttori e distri-butori di apparecchiature a gas per la climatizzazione; COAER associazione costruttori apparecchiature ed impianti aeraulici; COMPO associazione costruttori compressori, pompe e accessori trattamento aria; FIAC unione fabbricanti italiani posateria, coltelleria, vasellame, pentolame e affini; ITALCOGEN associazione dei costruttori e distributori di impianti di cogenerazione; UCC unione costruttori caldareria; UCoMESA unione costruttori macchine edili, stradali, minerarie e affini; UMAN associazione nazionale aziende sicurezza e antincendio; UNAC associazione costruttori di infissi motorizzati e automatismi per serramenti in genere.

Programma fieristico 2013 di anima e delle associazioni federate

eFFe

ttua

te

(*) data Nome Sede Associazioni di Riferimento

B 15 - 18 gennaio Chemtech +Pharma World Expo Mumbai, India Anima / Settori Industria Chimica

A 24 - 27 gennaio Macef Primavera Milano, Itallia Fiac

A 12 - 15 marzo Mipim Cannes, Francia Anima/Federcostruzioni

B 12 - 16 marzo I S H Francoforte, Germania Anima / Settori Comfort

B 20 - 22 marzo Omc Offshore Mediterranean Conference Ravenna, Italia Anima / Settori Oil&Gas

B 3 - 5 aprile Made In Steel Milano, Italia Anima, Aisem, Cicof, Ucc

B 8 - 12 aprile Comvac/ Hannovermesse Hannover, Germania Anima, Compo

A 9 - 12 aprile Djazagro Algeri, Algeria Assofoodtec

A 15 - 17 aprile Wetex Dubai, U.A.E. Anima / Settori Energia- Ambiente

T 15 - 21 aprile Bauma Monaco, Germania Ucomesa

A 19 - 21 aprile Kbis Kitchen & Bath Industry Show New Orleans, Usa Anima, Avr

T 4 - 9 maggio Iffa Francoforte, Germania Assofoodtec

A 19 - 23 maggio Libya Build Tripoli, Libia Anima / Settori Edilizia

A 21 - 23 maggio Sps / Ipc / Drives Italia Parma, Italia Anima, Assofoodtec

18 - 21 settembre Bauma Africa Johannesburg, S. Africa Ucomesa

B 24 - 26 settembre Chem Med Milano, Italia Anima / Settori Industria Chimica

B 26 - 28 settembre Gis Giornate Italiane del Sollevamento Piacenza, Italia Aisem, Ucomesa

3 - 5 ottobre Airet Italian Air Industry Renaissance Rimini, Italia Anima

B 9 - 10 ottobre Oil&Nonoil-S&Tc Roma, Italia Acism

B 16 - 19 ottobre Saie / Saie Movint Bologna, Italia Anima, Aisem, Ucomesa

da eF

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uare

(*) (*) Nome Sede Associazioni Di Riferimento

A 23 ottobre Sicurtech Village Napoli, Italia Uman

A 29 ott. - 1 nov. Pcv Expo (Pumps, Compressors, Valves) Mosca, Russia Assopompe, Avr, Compo

A 17 - 18 ottobre Tt Expo Mostra Convegno Trattamenti Termici e Tecnologie Collegate Piacenza, Italia Cicof

B 18 - 22 ottobre Host Milano, Italia Assofoodtec

A 6 - 9 novembre Ecomondo Rimini, Italia Anima

A 6 - 9 novembre Key Energy Rimini, Italia Italcogen

A 21 - 25 novembre S.I.T.P. Salon Int. Travaux Publics Algeri, Algeria Ucomesa

(*) frequenza : A=annuale, B=biennale, T=triennale, Qa= quadriennale, Qi=quinquennale

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l’industria meccanica 687 | 72

mercatO

innovazione ed esperienzanel settore antincendioUniverso Srl (www.universo-

estintori.com) è un’azienda specializzata nella produzione di estintori e nella distribuzione e for-mazione sul corretto utilizzo di pro-dotti per l’antincendio. Ha costuito a partire dal 2012 il network Universo Gold (www.universogold.com), un gruppo di 35 imprese selezionate per l’elevato livello di professionalità nella manutenzione antincendio in grado di assicurare ad aziende con filiali sul territorio uno standard elevato e uniforme. Tina Bosica, Direttore Finanziario di Universo afferma: “Universo è un

azienda innovativa non soltanto nei prodotti ma anche nelle soluzioni. Infatti, abbiamo sviluppato per il settore antincendio un nuovo sof-tware chiamato Taylor, che permette la massima efficienza al manutento-re e offre al cliente finale diversi van-taggi: il registro antincendio sempre disponibile on line, la gestione au-tomatizzata delle non conformità ecc. Come Universo crediamo molto nella qualità dei prodotti che propo-niamo, ma riteniamo altrettanto im-portante la corretta formazione sul loro utilizzo. Infatti, Universo offre un calendario completo di corsi cer-tificati Uman per le diverse esigenze di sicurezza tra i quali segnaliamo quelli per il lavoro in quota o in spa-zi confinati.” Lorenzo Bosica, Direttore Com-merciale di Universo aggiunge: “Nel 2012 abbiamo lanciato sul mercato quattro nuove linee di estintori, ri-gorosamente made in Italy, caratte-rizzate da una ricerca nel design e nello stile per rispondere alla richie-sta di un prodotto sicuro e bello da posizionare anche in ambienti ele-ganti.” Le competenze di Universo sono riconosciute e apprezzate sia dai clienti (Ikea, Amadori, Saint Go-bain, Garofoli ecc.) sia dai fornitori in quanto Centro Assitenza Certi-ficato MSA e Centro Formazione Petzl. Universo fa parte di Uman (Associa-zione di categoria di Confindustria) e dal 2008 è stata tra le prime azien-de in Italia ad applicare la norma sullo smaltimento dei rifiuti da ma-nutenzione offrendo tale servizio a tutti i suoi partner su tutto il terri-torio nazionale. □

35 imprese specializzate

in manutenzione, ecco il network Universo Gold

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l’industria meccanica 687 | 74

mercatO

nuovi cataloghi rulli rulmecaRulli Rulmeca presenta i nuo-

vi cataloghi generali “Unit Handling”: rulli e componenti per la movimentazione dei colli nei tra-sporti industriali; mototamburi; ma-gazzini dinamici. Il primo catalogo illustra una numerosa serie di pro-dotti che sono frutto di una intensa attività di ricerca e sviluppo quali: • Serie 111, rulli realizzati in tecno-

polimero e caratterizzati da legge-rezza, scorrevolezza e silenziosità, adatti al trasporto di carichi leggeri;

• Serie 117, rulli di universale utiliz-zo che trovano impiego in una va-sta gamma di situazioni, silenziosi e adatti anche ad alte velocità;

• Serie 135/138, rulli co-mandati e frizionati con pignone o puleggia Poly-V; ideali per carichi legge-ri e medi, questi prodotti trovano applicazione an-che nel settore alimentare e consentono di ottenere diverse soluzioni applica-tive con flessibilità di tra-

sporto e modularità dell’impianto;• Kro, rulli conici in polipropilene

per curve a gravità o comandate con catena o cinghie Poly-V.

Il catalogo generale “Mototamburi” presenta i mototamburi dal diame-tro 80 al 320 mm, con riduttore sia in acciaio che in tecnopolimero an-che nelle versioni con gommature e pulegge per nastri modulari in ab-binamento all’esecuzione in acciaio inox per applicazioni alimentari.Sono anche presentati i mototam-buri nella versione con cuscinetto encoder per applicazioni che ri-chiedono il controllo della velocità e della posizione del carico. Infine, il catalogo dei Magazzini Dinamici, oltre a una mirata introduzione in

cui si delineano i vantaggi del dinamico verso il ma-gazzino statico, presenta la gamma completa delle corsie a rulli Fifo e Lifo, la gamma dei telai a rulli per i carichi leggeri anche in versione Lean Flow, il LIFO a carrelli Push Back e, nuovo sul catalogo uf-ficiale Rulmeca, i piani estraibili per la gestione di carichi pesanti. □

Presentano la rinnovata gamma

di componenti per la logistica

interna, da ora tutti prodotti

da Rulmeca

accordo tra il Gisi e il cisIn occasione dell’assemblea gene-

rale svoltasi nel 27 giugno scor-so il Presidente di Gisi, Sebastian Fabio Agnello, ha siglato un proto-collo di intesa con il Vicepresidente e Segretario Generale di Cis (Chi-na Instrument & Control Society), Youhua Wu, con l’obiettivo di aprire un canale di collaborazione interna-zionale tra due delle più importanti associazioni di riferimento del set-

tore strumentazione e automazione a livello mondiale.L’accordo prevede, da un lato, una serie di attività istituzionali, come

Italia e Cina unite dalle imprese di

strumentazione e controllo

ad esempio lo scambio dei dati relati-vi ai mercati rappresentati, dall’altro lato l’obiettivo è quello di sviluppare nel tempo una serie di attività pro-mozionali che possano rendere più semplice per le aziende italiane ap-procciare il mercato cinese dal punto di vista della complessità legislativa, logistica e promozionale.Cis è l’indiscusso punto di riferimen-to del mercato cinese per quanto riguarda il comparto della strumen-tazione e del controllo. Con circa 45.000 associati, tra imprese, uni-versità, centri di ricerca e professio-nisti di vario livello, e 29 sezioni lo-

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75 | settemBre OttOBre 2013

mercatO

M ateris Paints Italia, azienda leader in Italia nella produzio-

ne di pitture per l’edilizia, ha scelto Om Still come partner per la movi-mentazione delle merci nel nuovo hub logistico di San Miniato (in pro-vincia di Pisa). Con una superficie totale di circa 50.000 metri quadra-ti, l’hub impiega circa 70 dipendenti e gestisce oltre 100.000 tonnellate di merci l’anno, corrispondenti a circa 280.000 pallet movimentati e 75.000 ordini evasi. Per movimentare una simile quanti-tà di merci e pallet, Materis Paints Italia ha scelto 31 carrelli Om Still, principalmente commissionatori verticali ma anche retrattili, fronta-li, sdoppiatori e transpallet con pe-dana. Inoltre, per gestire al meglio la fase di sostituzione e ricarica delle batterie la società si è dotata di un modernissimo estrattore automati-

co di batteria, grazie al quale è possi-bile sostituire la batteria senza alcun intervento manuale, minimizzando così il rischio di infortuni. Nell’ottica di gestire al meglio la flotta, a breve tutti i carrelli in funzione presso lo stabilimento di San Miniato saran-no connessi al Fleet Manager, un

sistema che attraverso la tecnologia wireless è in grado di raccogliere le informazioni, inviate in automati-co dai carrelli, in merito all’utilizzo e allo stato dei mezzi. Attraverso questa tecnologia è possibile, da un lato, programmare con semplicità e immediatezza gli interventi di ma-nutenzione ordinaria e straordina-ria, e dall’altro monitorare l’effettivo utilizzo della flotta, stabilendo con precisione i fabbisogni logistici. □

Nel magazzino, che impiega 31

carrelli, sono state adottate soluzioni

all’avanguardia: estrattore

automatico delle batterie e fleet

manager

carrelli di Om still per il nuovo hub logistico di materis Paints italia

cali, Cis rappresenta un mercato che in ambito di misura, strumentazione e automazione nel 2012 è stato sti-mato in 114,5 miliardi di dollari e il cui potenziale di crescita, nonostan-te qualche segnale di rallentamento economico, è ancora enorme.Tra le attività che fanno capo a Cis vi è anche l’organizzazione di Miconex, la più importante manifestazione di strumentazione e automazione che ogni anno ha luogo in Cina, al-ternandosi tra i quartieri fieristici di Pechino e Shanghai. Proprio Mi-conex ha rappresentato il primo e concreto step di collaborazione tra Gisi e Cis. Infatti, Gisiservizi srl (la società di servizi che fa capo a Gisi che eroga le attività e i servizi pro-

mossi dall’Associazione) ha siglato un agreement in base al quale rap-presenterà sul mercato italiano la manifestazione cinese.Fondata nel 1974, Gisi è l’Associa-zione delle Imprese Italiane di Stru-mentazione che riunisce e rappre-senta le aziende operanti nel campo della strumentazione e dell’automa-zione dei processi produttivi, nella veste sia di costruttori che di ope-ratori economici. Gisi rappresenta oggi 250 aziende. Nella sua compa-gine associativa trovano paritetica-mente voce le grandi multinazionali accanto alle piccole realtà, i costrut-tori italiani accanto a quelli esteri, gli operatori economici accanto a quelli tecnico-scientifici. □

Il Presidente del Gisi, Sebastian Fabio Agnello, ha siglato nel giugno scorso un protocollo di intesa con Youhua Wu, Vicepresidente e Segretario Generale di Cis (China Instrument & Control Society)

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l’industria meccanica 687 | 76

mercatO

novità da caprari

Nuove linee di prodottoMateriali innovativi, processi pro-duttivi sofisticati e metodi di ricerca all’avanguardia sono i tratti distinti-vi delle nuove linee di prodotto Ca-prari lanciate sul mercato: Energy, Desert, Endurance, Hi-Tech e Hi-Tech Desert. La sostenibilità ambientale dei prodotti e l’efficienza energetica sono le caratteristiche intrinseche delle nuove soluzioni, che garanti-scono altissime prestazioni, massi-ma affidabilità e resistenza. Con la consueta attenzione alle esi-genze dei clienti, l’azienda si è posta l’obiettivo di rendere i prodotti com-petitivi sul piano dell’investimento iniziale, dei costi di esercizio e di manutenzione.

Elettropompe EnergyLa nuova linea Energy si contraddi-stingue per rendimenti e prestazioni benchmark, che garantiscono il mi-nor impatto sull’ambiente.

Innovative soluzionie linee di prodotti

per il settore delle pompe

e della fluidodinamica

Il risparmio energetico è raggiunto da Caprari attraverso il rigido mo-nitoraggio dei processi produttivi, a partire dalla filosofia progettuale, che da sempre privilegia il minor as-sorbimento di energia possibile, per continuare con la scelta dei materiali impiegati e degli strumenti di pro-duzione e di lavoro adottati. Grazie alla comprovata affidabilità e durata dei prodotti, l’azienda è in grado di offrire il miglior vantaggio economico per il cliente e il minor impatto sull’ambiente.

Pompe sommerse DesertLe nuove sommerse per piccoli e medi pozzi rappresentano la risposta Caprari all’esigenza di coniugare ele-vate prestazioni con durata in condi-zioni di utilizzo estremamente gravo-se. Compatte e inossidabili, uniscono potenza ed affidabilità grazie alla qualità dei materiali utilizzati e alle innovative soluzioni costruttive.

Motori sommersi Hi-Tech e High Tech DesertQuesti motori entrano prepotente-mente sul mercato come la nuova generazione di motori sommersi e si impongono per innovazione, tec-nologia e unicità. Sono il risultato di una costante ricerca, con l’applica-zione delle più moderne metodolo-gie di progettazione, integrate nelle più avanzate tecnologie produttive. Garantiscono elevatissime presta-zioni, massima affidabilità in condi-zioni di utilizzo gravose ed elevata resistenza alle alte temperature. □

C aprari è da sempre all’avanguar-dia nella concezione di soluzio-

ni tecniche e tecnologiche ad alto impatto. Oggi l’azienda, tra i pio-nieri del settore nell’impiego dei più innovativi strumenti software appli-cati all’attività di progettazione, può contare su un eccellente know-how specialistico, a livello sia tecnico ap-plicativo sia progettuale, in grado di garantire la perfetta armonizzazio-ne tra progettazione fluidodinamica e meccanica. L’area della ricerca & sviluppo rap-presenta una leva fondamentale per la piena attuazione della strate-gia di crescita sul mercato. È nata così Next Generation: un progetto ad ampio raggio, ideato per lanciare sul mercato le nuove linee di pro-dotto, capace di trasmettere effica-cemente le dimensioni di innova-zione e valore del prodotto, tramite una comunicazione completamente rinnovata.Attraverso Next Generation l’eccel-lenza delle soluzioni Caprari, uni-tamente all’appeal del marchio e del nuovo design, si riflettono pie-namente nell’immagine coordinata e nella strategia di comunicazione, per essere declinati sui più moderni supporti tecnologici: mobile appli-cation, video e web.

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La fiera di Piacenza accoglierà la prossima edizione del Conve-gno Nazionale Trattamenti Termici e la tradizionale mostra si unirà a TT Expo, giunto nel 2013 alla sua terza edizione. • Il CONVEGNO: sessioni tecnico-scientifiche con presentazioni di

alta qualità sia orali che poster che copriranno in modo esaustivo ed approfondito tutte le tematiche più significative e di interesse per il settore;

• La MOSTRA: massima visibilità per le aziende espositrici, che avran-no modo di presentare in modo efficace e mirato prodotti, stru-menti, tecnologie e servizi a tutti gli operatori del settore. La parte-cipazione alla mostra sarà promossa ampiamente anche tra i tecnici non iscritti al convegno, consentendone loro l’ingresso su invito

SEdE L’evento si terrà presso Piacenza Expo presso il quartiere fieristico di Piacenza (Fraz. Le Mose)

CONVEGNOTemi principali• Cementazione e carbonitrurazione• Nitrurazione e nitrocarburazione• Trattamenti termici massivi• Trattamenti superficiali e rivestimenti• Trattamenti termici e comportamento meccanico• Trattamenti termici e Failure Analysis• Simulazioni numeriche e modellazione• Efficienza energetica ed impatto ambientale

Associazione Italiana di MetallurgiaP.le R. Morandi, 2 · 20121 Milanotel. 0276021132 · fax. 0276020551e-mail: info.aim@aimnet. it

Segreteria organizzativa

Associazione Italiana di Metallurgia

NON pERdERE lA più iMpORTANTE OCCASiONE di CONfRONTO

E di AGGiORNAMENTO TECNiCO-SCiENTifiCO NEl SETTORE

dEi TRATTAMENTi TERMiCi E dEi TRATTAMENTi SupERfiCiAli:

pARTECipA Al 24° CONVEGNO NAziONAlE TRATTAMENTi TERMiCi!

convegno nazionaletrattamenti termici240

Piacenza, 17-18 ottobre 2013

www.aimnet.it/tt2013.htm

Segnati in agenda sede e data: Piacenza, 17-18 ottobre 2013

MOSTRA Ed ESpOSiziONE Per informazioni e adesioni, si invita a contattare: Piacenza Expo tel. [email protected] I moduli di adesione sono disponibili sul sito www.ttexpo.it

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l’industria meccanica 687 | 78

neWs | dalle aziende

www.caprari.comInnovativa gamma di pompeSi caratterizza per affidabilità, resistenza e durata

Negli ultimi anni si è registrata un’evoluzione nel mercato dei mo-tori diesel impiegati sulle moto-pompe. I motori sono più leggeri e dal funzionamento “ruvido”: ciò ha avuto un forte impatto sulle pompe flangiate ad essi accoppiate sui cui componenti rotanti sono trasferiti tutti gli urti. Caprari ha adottato soluzioni pro-gettuali innovative per ottenere il massimo dell’affidabilità e della du-rata sulla serie MEC-MG. È nata così la gamma “MEC-MG HT - HI Torque” che ottimizza le carat-teristiche di resistenza alle sollecita-zioni meccaniche. Inoltre, le nuove soluzioni tecni-che hanno consentito l’estensione dell’attuale gamma MEC-MG alla nuova grandezza “MEC-MG125 HT - HI Torque”.In sintesi, le innovazioni e i vantaggi della nuova gamma sono:• nuovo calettamento delle giranti a

profilo scanalato di precisione (Ca-prari International Patent): riparti-zione ottimale del carico su albero e mozzo;

• possibilità di eliminazione della lin-guetta di trascinamento del giunto con impiego di calettatore a busso-la conica (senza linguetta): totale eliminazione dell’effetto intaglio sull’albero;

• eliminazione della sede seeger po-steriore al cuscinetto: totale elimi-nazione del tipico effetto intaglio;

• albero in acciaio inox a elevato ca-rico di snervamento: ottima resi-stenza alla fatica;

• lubrificazione dei cuscinetti a gras-so permanente: possibilità di rein-tegro che conferisce estrema affida-bilità e sicurezza.

• tenuta meccanica ad elevate presta-zioni su richiesta

www.climaveneta.com

Chiller ad alta efficienzaDisponibile con un range di potenza da 567 a 1273 kW

Climaveneta ha realizzato “i-FX (1+i)”, primo chiller con compresso-re vite inverter driven caratterizzato da elevati valori di EER ed ESEER sia a pieno carico che a carichi parziali. La soluzione, unica nel suo genere, prevede l’abbinamento di un com-pressore vite a velocità fissa (1), con un compressore vite inverter (+i). I singoli compressori, frutto della collaborazione con Bitzer, azienda leader nella produzione di compres-sori per la refrigerazione e il condi-zionamento, sono stati progettati secondo specifiche Climaveneta e per uso esclusivo dell’azienda. Gestiti da logiche di controllo evo-lute, i due compressori lavorano in sintonia, privilegiando l’efficienza della macchina in ogni condizione e superando i limiti tradizionalmente imposti a pieno carico dai sistemi

full inverter e ai carichi parziali dai compressori a vite a velocità fissa. Disponibile con un range di potenza da 567 a 1273 kW, il chiller è certifica-to Eurovent e risponde agli standard imposti dal protocollo internaziona-le di sostenibilità ambientale Leed.

www.siemens.itControl unitOffre il supporto del controllo vettoriale con retroazione encoder

La Divisione Drive Technologies di Siemens presenta la nuova variante di control unit “CU250S-2” con ca-pacità di posizionamento all’interno del sistema di azionamento Sina-mics G120. Rispetto alle versioni precedenti, questa control unit offre il supporto del controllo vettoriale con retroa-zione encoder. Le funzioni di sicu-rezza sono già integrate nell’unità standard.La nuova unità sostituisce la con-trol unit “CU240S” con interfaccia encoder. Sono ora supportate anche le applicazioni mono-asse con mo-tori a induzione, i compiti generali di posizionamento e le applicazioni che richiedono molteplici I/O. Inoltre, tutte le varianti includono anche le funzioni di sicurezza STO (Safe Torque Off), SBC (Safe Brake Control) ed SS1(Safe Stop 1). Funzioni di sicurezza aggiuntive possono essere attivate attraverso una licenza software opzionale.

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9aed

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l’industria meccanica 687 | 80

neWs | dalle aziende

www.savio.itCerniera per biliciPortate fino a 120 kg ad asse orizzontale e 80 kg ad asse verticale

Savio presenta “Pivoty”, nuova cer-niera a frizione per bilici che ha portate fino a 120 kg ad asse oriz-zontale e 80 kg ad asse verticale. I limiti dimensionali sono 1600 mmm di lunghezza × 2200 mm di altezza. Il nuovo sistema di fissaggio con contropiastre e l’utilizzo di spes-sori di compensazione aumentano l’universalità delle applicazioni, ri-ducendo drasticamente il numero dei codici d’ordine. Le principali ca-ratteristiche tecniche sono: grande versatilità (pochi modelli coprono la maggior parte delle applicazioni); semplicità e robustezza; fissaggio con contropiastre; regolazione verti-cale ±1,5 mm; facilità di regolazione; ampio campo d’applicazione.

www.smcitalia.itElettrovalvole servopilotate a 2 vieIdeali per applicazioni con aria, ac-qua, olio anche ad alta temperatura

La “serie VXD” di elettrovalvole servopilotate a 2 vie della SMC si caratterizza, rispetto ai modelli precedenti, per dimensioni ridotte (7% in meno) e maggiore efficienza energetica. Sono ideali per applica-zioni con aria, acqua, olio anche ad alta temperatura. La nuova serie è disponibile in una vasta gamma di materiali (alluminio, resina, ottone e acciaio inox). È stato inoltre ridotto il tempo di installazione per la ver-sione ad aria con corpo in resina, che offre un’opzione con raccordo istan-taneo integrato.L’introduzione di paracolpi elastici riduce il livello di rumore durante il funzionamento della valvola mentre la struttura assicura una vita opera-tiva particolarmente lunga.

www.efa.itPannelli operatoreIdeali per applicazioni in ambito industriale e building automation

La famiglia di pannelli operatore “Monitouch” della Hakko Electro-nics, distribuita da Efa Automazione, si è arricchita con la linea di prodotti wide screen “Technoshot”, ideali per applicazioni in ambito industriale e building automation. I modelli sono due, “TS1070” e “TS1011”, disponi-bili rispettivamente nei formati da 7’’ e 10.2’’ in versione Wide (16:9), con risoluzione 800 × 480 px e display LCD TFT da 65.536 colori. Il software di programmazione è V-SFT, un am-biente semplice e intuitivo che facili-

ta le operazioni di configurazione. I pannelli sono gestibili da remoto tra-mite Tellus e V-Server e controllano fino a 8 driver di comunicazione at-traverso 3 interfacce seriali (RS 422-485 e RS 232) e una porta Ethernet (solo per iSeries). La comunicazione è garantita con tutti i principali PLC, inverter, termoregolatori e con la maggior parte dei dispositivi presen-ti del mercato. Inoltre, i Technoshot sono dotati di 2 porte USB (tipo A e B) che incrementano la connettività verso le periferiche.

www.brammertips.comGuanto di protezioneOffre elevata protezione al taglio

Brammer presenta il nuovo guanto “Ansell modello PowerFlex 80-813”, che protegge le mani da incendi e fiamme, rischi legati agli archi elet-trici e tagli pur mantenendo flessi-bilità e garantendo una presa sicura.Il guanto è realizzato con un filato composito inserito in una trama ca-pace di offrire elevata resistenza al taglio, mentre i materiali in Kevlar usati nel guanto sono resistenti alle fiamme, anche dopo essere stati la-vati. Questo contribuisce a proteg-gere dai pericoli legati agli archi elet-trici fino ai rischi di categoria 2. La copertura è in schiuma di Neoprene. Il design è ergonomico, offre gran-de comodità e non affatica le mani. Il nuovo guanto è quindi ideale per una grande molteplicità di impieghi in ambienti diversi.

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81 | settemBre OttOBre 2013

neWs | dalle aziende

www.konecranes.comGru speciali per biomasseHanno dimensioni compatte e grande potenzialità

“CXT Biomass” della Konecranes è una gru automatizzata progettata per la movimentazione di vari tipi di biomassa. Uno dei principali vantag-gi di queste gru è rappresentato dalle dimensioni, più compatte rispetto alle soluzioni tradizionali basate su pale caricatrici e trasportatori, con un corrispondente aumento della ca-pacità di stoccaggio di combustibile presso le centrali. Inoltre, queste gru sono più silenziose delle soluzioni basate su trasportatori, hanno costi di esercizio e manutenzione inferio-ri rispetto ai sistemi idraulici a pavi-mento e riducono anche le emissioni di polveri e gas combusti.Le gru sono dotate delle funzioni Konecranes Smart Features, come la Prevenzione Allentamento Funi, che impedisce alla benna di rovesciarsi e alle funi di sollevamento di allentar-si, evitando possibili danni e arresti dell’impianto. Anche il Controllo Pendolamento è una funzione molto utile in quanto assicura una notevole riduzione del tempo medio dei cicli di lavorazione, mantenendo il carico stabile e alline-ato nella traiettoria prevista, senza oscillazioni. Un’ulteriore funzione per il miglioramento della produtti-vità è costituita dalla Sovravelocità Intelligente ESR (Extended Speed Range), che permette al sollevamen-

to di procedere a velocità superiori a quella nominale quando la benna è vuota. Le gru CXT per biomassa sono disponibili nelle classi di esercizio M6 fino a 10 t ed M7 fino a 8 t.

www.esab.seMaschera per saldaturaMassima protezione da radiazioni UV e IR, calore e schizzi

Progettata per l’uso in qualsiasi tipo di saldatura, la nuova maschera “Warrior Tech” di Esab assicura la massima protezione da radiazioni UV e IR, calore e schizzi. La maschera dispone di quattro sen-sori per l’arco di saldatura e di un’am-pia area visiva (98 mm × 48 mm). È inoltre prevista la funzione di rego-lazione dell’oscuramento (tra DIN9 e DIN13) grazie alle lenti con filtro autoscurante. Il controllo della sen-sibilità è una funzione aggiuntiva utile quando si effettuano saldature a bassi amperaggi, come per esempio nelle saldature TIG, che migliora la reazione a luci più scure.Progettata con una conformazione ergonomica, la maschera è comple-tamente regolabile sulla testa e di-spone di tre posizioni longitudinali impostabili per aumentare il campo visivo. Per un comfort elevato, la fa-scia frontale del caschetto interno è angolata in modo da appoggiarsi in posizione piatta sulla fronte e ri-durre la pressione sul lobo frontale. Con un sistema di regolazione a cin-que punti, la maschera può essere

posizionata con cinque angolazioni diverse. È garantita per grado di si-curezza all’impatto “B”.

www.haulotte.comSistema di sicurezza per piattaforme aereeAvverte e protegge l’operatore da rischi potenziali

Haulotte Group ha realizzato il si-stema “Activ’Shield Bar”, innovativo accessorio di prevenzione degli in-fortuni causati da intrappolamento e schiacciamento degli operatori du-rante l’utilizzo di piattaforme aeree. Il sistema avverte e protegge l’opera-tore in caso di potenziali situazioni di rischio da intrappolamento ed è dotato di un “safety gap” per consen-tirgli di mettersi in salvo. Con l’allar-me attivato, infatti, sono consentiti solo i movimenti di discesa, in modo da permettere all’operatore, anche in caso di panico, di mettersi in salvo senza peggiorare la situazione. Dopo l’attivazione il sistema può essere fa-cilmente resettato e riattivato dalla cesta, evitando il fermomacchina. Il sistema è stato progettato in modo da evitare qualsiasi modifica alla macchina e preservare un facile ac-cesso ai comandi, senza costringere l’operatore a cambiare le proprie abi-tudini di lavoro. Le piattaforme Haulotte sono con-formi alle più recenti normative in tema di sicurezza, sia quelle europee (marcatura CE, EN 280) sia interna-zionali (ANSI, CSA, AS ecc.).

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neWs | dalle aziende

www.montech.comSistema di trasportoHa velocità fino a 20 m/min e capacità di carico di 16,8 kg

Il sistema di trasporto “LT40” svilup-pato da Montech AG si caratterizza per la tecnica di azionamento com-patta e integrata. L’azionamento, con diametro di soli 60 mm e incorporato nell’albero, è privo di parti sporgenti e movimenta con silenziosità i nastri. Ha un motore con sistema di regola-zione continua della velocità per cui l’operatore può regolare le rampe di accelerazione e decelerazione e in-vertire la direzione di trasporto.Il sistema di trasporto è costituito da un doppio nastro sul quale scorrono singoli portapezzi con velocità fino a 20 m/min e capacità di carico di 16,8 kg; possono essere provvisti di RFID per l’identificazione in qualsiasi mo-mento. Il sistema è disponibile con portapezzi quadrati e rettangolari, in sei diverse dimensioni, con lar-ghezze e lunghezze da 200, 240, 320 e 480 mm, realizzati in materiale ad alta resistenza ma anche di elevata leggerezza.L’estrazione dei portapezzi avviene mediante nastri trasversali o rinvii a 90°. Grazie agli ampi spazi di acces-sibilità del sistema è facile effettuare lavorazioni dal basso.Ogni tratto del sistema di trasporto è programmato e assemblato dall’a-zienda per cui al cliente non resta che collegare le varie sezioni precon-fezionate.

www.legrand.itGuidacavi in poliammideGarantisce un grado di protezio-ne IP68

Legrand presenta i guidacavi “RTA” in poliammide nella nuova gamma “LGP”. La struttura anulare garanti-sce flessibilità e capacità di adatta-mento geometrico, pur conservando buone doti di resistenza meccanica e termica. Il sistema, completo di accessori, garantisce un grado di protezione IP68.La gamma è in grado di offrire solu-zioni adeguate a ogni tipo di esigen-za installativa perché offre un’ampia scelta di guidacavi e raccordi in tre tipologie di filettatura: isometrica, PG e gas.Realizzato con materiali riciclabili, il sistema LGP certificato in ambito nazionale e internazionale (in parti-colare ha ottenuto le certificazioni IMQ e UL). I guidacavi LGP sono disponibili nelle seguenti versioni: LGP stan-dard (per applicazioni elettriche); LGP (compromesso per applicazio-ni nell’automazione pesante); LGP per robotica (ideali per applicazio-ni dinamiche); LGP trecciato (per applicazioni in presenza di trucioli taglienti, scintille, oggetti abrasivi).

www.vortice.comTermoventilatore portatile e da paretePuò essere usato anche in ambienti umidi

“Caldopro Plus” della Vortice è un termoventilatore destinato al riscal-damento di grandi ambienti (cantie-ri, negozi, magazzini ecc.). È protetto dagli spruzzi d’acqua (grado di protezione IPX4) quindi può essere usato anche in ambienti umidi.I modelli sono tre, differenti per po-tenza da 3 a 5 kW e per tensione di alimentazione (monofase e trifase). La struttura è cilindrica in acciaio e chiusa alle estremità con griglia di aspirazione e mandata. Il gruppo motoventilatore compren-de un motore a poli schermati a sin-gola velocità e ventola in alluminio a 5 pale, direttamente calettata sull’al-bero motore.Il termostato ambiente è del tipo a bulbo, mentre il timer meccanico (max 180 minuti) consente lo spe-gnimento ritardato.I piedi di appoggio sono in lamiera verniciata e piegata con supporti antivibrazioni. Le dimensioni sono: larghezza della base 238 mm, diame-tro massimo 300,5 mm, altezza 335 mm; il peso è 4 kg.

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Elogio del RischioLuciano Landoni - Ed. GMC editore 2011 - Euro 30,00

Un viaggio ideale all’interno della cosiddetta “economia reale”, fatta di piccole, medie e grandi imprese manifatturiere presenti e operanti nelle province di Milano e Varese, fra le aree più industrializzate e più avanzate dell’intera Unione Europea.Le testimonianze dirette degli imprenditori conferiscono al testo un valore intrinseco attraverso il quale è possibile cogliere con immediatezza e chiarezza la natura e la portata di quei problemi che oggi come ieri (e probabilmente domani) frenano la crescita e lo sviluppo del (non)sistema Italia: un contesto sociale, politico ed economico che sembra essere condannato all’immutabilità, secondo la maledizione gattopar-desca del… tutto cambia affinché tutto rimanga come prima.

Atlante Zanichelli 2013 Ed. Zanichelli 2013 - Euro 54,00

L’Atlante Zanichelli 2013 conferma le caratteristiche che hanno determinato il suo crescente successo sia come opera di consultazione sia come strumento didattico. In particolare il puntuale aggiornamento, l’at-tenzione ai mutamenti che interessano il quadro politico globale, l’efficacia didattica dei metodi scelti per la rappresentazione del territorio lo hanno fatto diventare un sicuro punto di riferimento editoriale italiana.Le voci dell’Enciclopedia Geografica Zanichelli sono derivate con modifiche e integrazioni dall’Enciclope-dia Zanichelli. Motore di ricerca a cura di I.CO.Ge. Il cd-rom dell’Enciclopedia comprende 20000 voci. A completamento dell’opera, un laboratorio di carte mute da esportare e stampare per qualsiasi utilizzo didattico.

Riunioni che servono davveroDucan Peberdy, Jane Hammersley - Ed. FrancoAngeli 2013 - Euro 23,00

Tutto quello che dovete sapere, dire e fare per partecipare a riunioni efficaci. Magari siete convinti di perdere troppo tempo in riunioni improduttive quando invece dovreste dedicarvi a questioni più “serie”. Beh, sappiate che anche le riunioni sono questioni molto serie, e che, quando davvero efficaci, sono il trampolino di lancio per raggiungere ottimi risultati. Questo libro vi fornisce consigli, strumenti e tecniche per trasformare ogni vostra riunione in un’esperien-za positiva. Grazie ad esso potrete: prepararvi al meglio in vista di una riunione; ottenere esiti migliori dalle riunioni a cui prendete parte; usare gli incontri di lavoro per migliorare il vostro profilo professionale e fare carriera.

Social media marketing. Consumatori, imprese, relazioniEd. FrancoAngeli 2012 - Euro 15,00

Il nuovo consumatore - sia di idee che di prodotti e servizi - è pertanto un consumatore avveduto e infor-mato, talvolta disincantato e frequentemente anche annoiato dalla tanta comunicazione che lo avvolge nei momenti del tempo libero come, in modo ancor più oppressivo, nei momenti del lavoro e della vita privata.I social media - ovvero tutti i nuovi mezzi che uniscono tecnologia e interazione sociale e che consentono la “connessione” continua dell’individuo con gli altri - mezzi intesi sia come piattaforme sia come formati di incontro e colloquio (social network, blog, wiki, citizen journalism, aggregatori) - stanno pertanto svolgendo un ruolo assolutamente innovativo: quello di collegare imprese, istituzioni, consumatori e cittadini attraverso un nuovo collante.

Il corpo che parlaMargherita Cicchetti - Albatros 2013 - Euro 9,50

In una società che sembra ormai troppo concentrata sulla comunicazione scritta e parlata, si dimentica che il corpo ha la capacità di comunicare anche involontariamente, tanto che si può addirittura affermare che, a volte, “il corpo contraddice le parole”: “Significa che il corpo, attraverso il suo linguaggio, non è ca-pace di mentire e pertanto di fronte ad un messaggio in cui con il corpo nega ciò che si sta comunicando con le parole, siamo più portati a fidarci di quello che il non verbale ha trasmesso”. Margherita Cicchetti, attraverso il suo saggio, analizza le forme di comunicazione del corpo, in una maniera chiara ed efficace, che permette anche ai non esperti di avvicinarsi alla materia trattata. Un viaggio nel mondo della comu-nicazione non verbale per riconoscere i segnali del corpo.

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INSERTI ECONOMICIListino prezzi materiale di interesse della meccanica variaComputo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generaleRilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tari�e prestazioni di personale Italia / estero

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INSERTI ECONOMICIListino prezzi materiale di interesse della meccanica varia | Tabella arancioultimo aggiornamento n. 675 - 1^ Quindicina di settembre 2013pubblicata su questo numero de L’Industria Meccanica n.687 (settembre-ottobre 2013)

Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale | Tabella azzurraultimo aggiornamento n. 19 - 14 gennaio 2013pubblicata su L’Industria Meccanica n. 685 (maggio-giugno 2013)

Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tari�e prestazioni di personale Italia / estero | Tabella bianca1° gennaio 2013 “Settore industria meccanica varia ed a�ne” e “Settore impianti e componenti di grande dimensioneper la produzione di energia” - pubblicata su L’Industria Meccanica n. 683 (gennaio-febbraio 2013)

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