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Anno XLIII - N. 6 - 2019 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.452403 - 15033 Casale Monferrato INDUSTRIA formazione & ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE • N. 430 1 Francesco Scuderi, Vice Segretario Generale, Eurovent 2 Fabio Polonara, Co-chair TEAP RTOC & Direttore Dip. Ingegneria Industriale, Università Politecnica delle Marche 3 Ayman Eltalouny, Coordinatore Partnership Internazionali, United Nations Environment Programme, OzonAction 4 Niccolò Costantini, Policy Officer, European Commission, Climate Action 5 Carlo Fidanza, Deputato al Parlamento Europeo 6 Noboru Kagawa, Presidente, Japan Society of Refrigerating and AirConditioning Engineers - JSRAE 7 Enrico Buoni, Direttore, Centro Studi Galileo 8 Andrea Voigt, Direttore Generale, European Partnership for Energy and the Environment - EPEE 9 Gerald Cavalier, Presidente, Association Française du Froid 10 Franziska Menten, United Nations Industrial Development Organization, Montreal Protocol Division - UNIDO 11 Stephen Yurek, Presidente e CEO, Air Conditioning, Heating, and Refrigeration Institute - AHRI 12 Wolfgang Zaremski, Presidente, Association of European Refrigeration Component Manufacturers - ASERCOM 13 Federico Riboldi, Sindaco di Casale Monferrato 14 Didier Coulomb, Direttore Generale, International Institute of Refrigeration - IIR 15 Luca Tagliafico, Professore, Università di Genova 16 Marco Buoni, Presidente, Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREA 17 Alberto Cavallini, Presidente Onorario - IIR 18 Roberto Saccone, Presidente, Associazione dei costruttori di Sistemi di Climatizzazione - ASSOCLIMA 19 Stefania Bracco, Consultant, Food and Agriculture Organization - FAO 20 Paolo Buoni, Direttore, European Energy Centre 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 UNITI PER UNA SOLUZIONE MONDIALE I PRESIDENTI DEL XVIII CONVEGNO EUROPEO

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Anno XLIII - N. 6 - 2019 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.452403 - 15033 Casale Monferrato

INDUSTRIAformazione&ORGANO UFFICIALE

CENTRO STUDI GALILEO

LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE • N. 430

1 Francesco Scuderi, Vice Segretario Generale, Eurovent2 Fabio Polonara, Co-chair TEAP RTOC & Direttore Dip.

Ingegneria Industriale, Università Politecnica delle Marche3 Ayman Eltalouny, Coordinatore Partnership Internazionali,

United Nations Environment Programme, OzonAction4 Niccolò Costantini, Policy Officer, European Commission,

Climate Action5 Carlo Fidanza, Deputato al Parlamento Europeo6 Noboru Kagawa, Presidente, Japan Society of

Refrigerating and AirConditioning Engineers - JSRAE7 Enrico Buoni, Direttore, Centro Studi Galileo8 Andrea Voigt, Direttore Generale, European Partnership for

Energy and the Environment - EPEE9 Gerald Cavalier, Presidente, Association Française du Froid

10 Franziska Menten, United Nations Industrial DevelopmentOrganization, Montreal Protocol Division - UNIDO

11 Stephen Yurek, Presidente e CEO, Air Conditioning,Heating, and Refrigeration Institute - AHRI

12 Wolfgang Zaremski, Presidente, Association of EuropeanRefrigeration Component Manufacturers - ASERCOM

13 Federico Riboldi, Sindaco di Casale Monferrato14 Didier Coulomb, Direttore Generale, International Institute

of Refrigeration - IIR15 Luca Tagliafico, Professore, Università di Genova16 Marco Buoni, Presidente, Air Conditioning and

Refrigeration European Association - AREA17 Alberto Cavallini, Presidente Onorario - IIR18 Roberto Saccone, Presidente, Associazione dei costruttori

di Sistemi di Climatizzazione - ASSOCLIMA19 Stefania Bracco, Consultant, Food and Agriculture

Organization - FAO20 Paolo Buoni, Direttore, European Energy Centre

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UNITI PER UNA SOLUZIONEMONDIALE I PRESIDENTI DELXVIII CONVEGNO EUROPEO

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7 EditorialeDal XVIII Convegno Europeo al primoWorld Refrigeration Day:associazioni, istituzioni e industria unite per il futuro della refrigerazioneL. Iannone – Centro Studi Galileo

13 Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo

21 Il commercio illegale di HFC in EuropaF. Walravens – Environmental Investigation Agency

26 Una panoramica sintetica sul GWP dei refrigeranti con riferimentoalla loro resa frigorifera e infiammabilitàP. De Larminat – Johnson Controls

30 Comportamento delle miscele zeotropiche negli scambiatori di caloreD. Del Col, M. Azzolin, A. Berto, S. Bortolin – Università di Padova

33 Sostituzione di R410A: refrigeranti alternativi A1 a ridotto GWPP. De Bernardi – Honeywell

36 Principi di base del condizionamento dell’ariaSuperare grandi dislivelli tra le due unità dello split:utilizzo dei sifoni per l’olioP. Fantoni – 204ª lezione

38 Manuale sull’uso degli F-Gas e le alternative10ª parte: Buone pratiche di refrigerazioneK. Kelly, M. Cook – Business Edge

44 Caratteristiche chimiche dell’R449A e implicazioni pratichesul suo utilizzoP. Fantoni – 224ª lezione di base

46 Ultime notizieFirmato l’accordo fra Confartigianato e Associazione dei Tecnici del Freddo– Aperto il portale della Banca Dati F-gas – Disponibili atti e video del XVIIIConvegno Europeo – Europa e USA insieme per la certificazione deiTecnici del Freddo di tutto il mondo – Aumentano le emissioni di CFC-11dal 2012: la minaccia per il clima arriva dalla Cina – Nuovi materiali solidiecologici sostituiranno i refrigeranti attuali? – Anche Le Figaro si occupadel commercio illegale di refrigerante: intervista all’AREA – Nuovo studioBSRIA, mercato del condizionamento in crescita: vale più di 100 miliardi didollari – Antincendio e fluidi refrigeranti: presentata la bozza del DecretoMinisteriale – Partita il 25 luglio la Banca Dati FGAS, disponibili i manuali– Al workshop ISPRA presentate le attività del Centro Studi Galileo in vistadel 31° MoP

49 Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento(Parte centottantottesima) – A cura di P. Fantoni

SommarioDirettore ResponsabileEnrico Buoni

Responsabile di RedazioneM.C. Guaschino

Comitato ScientificoMarco Buoni, Marcello Collantin,Pierfrancesco Fantoni,Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi,Madi Sakande, Stefano Sarti

Redazione e AmministrazioneCentro Studi Galileo srlvia Alessandria, 2615033 Casale Monferrato ALtel. 0142/452403fax 0142/909841

Pubblicitàtel. 0142/452403

E-mail: [email protected]

www.industriaeformazione.itwww.centrogalileo.itcontinuamente aggiornati

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N. 430 – Periodico mensileAutorizzazione del Tribunale di CasaleMonferrato n. 123 del 13.6.1977Spedizione in a. p. - 70%Filiale di AlessandriaAbbonamento annuo (10 numeri)€ 36,00 da versare sul ccp 10763159intestato a Industria & FormazioneEstero € 91,00 - una copia € 3,60arretrati € 5,00

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Giunto alla sua diciottesima edizione,il Convegno Europeo si conferma ilpunto di riferimento per l’incontro deimaggiori esperti mondiali della refri-gerazione e del condizionamento. Iltradizionale evento biennale, organiz-zato da Centro Studi Galileo in colla-borazione con il Programma delleNazioni Unite per l’Ambiente (UN En-vironment) e con l’Istituto Internazio-nale del Freddo di Parigi (IIR), haportato il 6 e 7 giugno al Politecnico diMilano i principali rappresentanti delleassociazioni, delle istituzioni e delleaziende del Freddo.Più di 300 professionisti provenientida quattro continenti hanno presoparte ai lavori animando il dibattito delsettore HVACR e fornendo contributi

scientifici di alto profilo tramite le loropresentazioni: delegati delle istituzionieuropee e internazionali, presidentidelle principali associazioni mondialied esponenti dell’industria. Un’edi-zione da record nei numeri e nellaqualità degli interventi.

CONCLUSIONI DEL CONVEGNO“LE ULTIME TECNOLOGIEDEL FREDDO”

Il XVIII Convegno Europeo ha resti-tuito una fotografia dello stato dell’artedelle tecnologie disponibili nel settoredella refrigerazione e del condiziona-mento. Il processo di innovazione staproseguendo, ma è stata evidenziata

Dal XVIII Convegno Europeo al primoWorld Refrigeration Day:associazioni, istituzioni e industriaunite per il futuro della refrigerazione

EDITORIALE

Luca IANNONE

Comunicazione Centro Studi Galileo

NUMERO 6 / GIUGNO 2019

INDUSTRIA&formazione / 7

La 18esima edizione ha confermato il successo del Convegno Europeo, punto di riferimento per l’incontro dei maggiori espertidella refrigerazione e del condizionamento provenienti da tutto il mondo. Nella foto da sinistra: Marco Buoni (AREA), Prof.Giovanni Lozza e Prof. Ennio Macchi (Politecnico di Milano), Prof. Enrico Buoni (Centro Studi Galileo), Andrea Voigt (EPEE),Didier Coulomb (IIR), Ayman Eltalouny (UN Environment), Armin Hafner (Norwegian University of Science & Technology).

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la necessità di un aggiornamento co-stante e periodico sulla ricerca appli-cata. È emerso anche che l’efficienzaenergetica ha un impatto maggioresul riscaldamento globale rispetto aquello dei gas refrigeranti: il mondodell’HVACR deve e può migliorarel’efficienza energetica dei sistemi at-tuali, ma non bisogna dimenticare diconsiderare il tema dell’efficienzaenergetica come un concetto che ri-guarda la progettazione e la costru-zione degli edifici.Ulteriori passi in avanti sono stati regi-strati nello sviluppo tecnologico di re-frigeranti a basso GWP, così come disistemi meno inquinanti.Ai rappresen-tanti dell’industria e degli enti gover-nativi è stato chiesto di ripartire dalleopportunità di scambio di esperienze,proprio come quelle fornite dal Conve-gno Europeo da quasi quarant’anni.A proposito dei nuovi refrigeranti, iproduttori sono stati invitati a ridurre eriorganizzare, per quanto possibile,l’elenco dei gas che rappresentanouna vera alternativa a quelli più tradi-zionali: il primo obiettivo dei cosiddettirefrigeranti alternativi dovrebbe es-sere quello di limitare le emissioni,contribuendo così a contrastare i cam-biamenti climatici.A giugno 2021, in occasione della di-ciannovesima edizione del ConvegnoEuropeo, i maggiori esperti mondialidel settore si ritroveranno al Politec-nico di Milano per valutare l’efficaciadelle azioni adottate fino a quel mo-mento per il raggiungimento degliobiettivi al 2030.

LA GIORNATA MONDIALEDELLA REFRIGERAZIONE

La strada per raggiungere tali obiettiviprevede una tappa fondamentale: pro-muovere azioni per sensibilizzare lepersone sul ruolo che può giocare l’in-tera industria della refrigerazione nellalotta ai cambiamenti climatici. Questoè stato lo scopo con cui è stata istituitala prima edizione del World Refrigera-tion Day, che si è celebrato lo scorso26 giugno in tutto il mondo: dagli StatiUniti all’Australia, da Singapore al Bur-kina Faso fino, ovviamente, all’Italia.Nel nostro Paese, le celebrazioni dellaGiornata Mondiale della Refrigera-zione si sono tenute in occasione del

seminario “Il ruolo della refrigerazione:il potenziale di oggi e le opportunità didomani”. L’evento si è svolto presso ilCastello di Casale Monferrato, storicacapitale del Freddo, ed è stato orga-nizzato da Centro Studi Galileo e As-

sociazione dei Tecnici Italiani delFreddo, fra i promotori del World Re-frigeration Day.Dopo l’introduzione del Sindaco diCasale Monferrato Federico Riboldi edel Presidente AREA e SegretarioGenerale ATF Marco Buoni, DanieleBarbierato ha raccontato dell’impegnodi SandenVendo per la sostenibilitàambientale nel campo dei distributoriautomatici refrigerati, Francesco Ma-strapasqua di EPTA ha affrontato ar-gomenti relativi alla refrigerazionesostenibile nel settore commerciale,Valentina Bonera di Errecom ha spie-

gato come mantenere efficienti gli im-pianti di condizionamento, MaurizioVada ha illustrato la strategia sosteni-bile di Mondialframec in tema di gas re-frigeranti, Ennio Campagna di Rivoiraha parlato degli obiettivi UE per la tu-tela dell’ambiente e, infine, il ruolo dellarefrigerazione nella distribuzione di pro-dotti deperibili è stato il tema dell’inter-vento di Giovanni Rosso di Cold Car.Degno di nota il fatto che la GiornataMondiale della Refrigerazione abbiaattirato l’attenzione dei media locali enazionali.Tanto che, nel corso del se-minario, Marco Buoni è intervenutoalla trasmissione Caterpillar, in ondasulle frequenze di RAI Radio 2, perdescrivere gli obiettivi e le finalità dellagiornata. L’audio dell’intervista è di-sponibile a questa pagina:http://bit.ly/WRD-intervista.Il World Refrigeration Day, che verràcelebrato ogni anno il 26 giugno,giorno in cui nel 1824 nacque LordKelvin, ha un obiettivo ben preciso,ampiamente raggiunto grazie alle pre-sentazioni tenute dai vari specialisti delsettore HVACR: quello di sensibiliz-zare i cittadini e l’opinione pubblicasull’importanza del settore del Freddoe di accrescere la consapevolezza delruolo chiave che giocano oggi le tec-nologie legate alla refrigerazione, alcondizionamento dell’aria e alle pompedi calore.

LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

8 / INDUSTRIA&formazione

Il seminario “Il ruolo della refrigerazione: il potenziale di oggi e le opportunità di do-mani” ha riunito professionisti del settore HVACR e semplici interessati per la cele-brazione del primo World Refrigeration Day.

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INDUSTRIA&formazione / 9

NUMERO 6 / GIUGNO 2019

Nell’ambito del progetto RDL (Refrigerant Driving Li-cense, la certificazione dei Tecnici del Freddo a livellomondiale) Centro Studi Galileo ha organizzato la “Ma-sterTrainers Orientation Session”: una sessione di orien-tamento, teorica e pratica, rivolta a docenti di tutto ilmondo per uniformare le modalità di svolgimento degliesami e dei corsi per l’utilizzo corretto di qualsiasi tipo direfrigerante.Oltre al padrone di casa Marco Buoni, Presidente di 26Associazioni Nazionali Europee del Freddo – AREA eDirettore del Centro Studi Galileo, e ad Ayman Eltalounydell’UN Environment, erano presenti in qualità di do-centi il filippino Manuel Azucena, l’italiano GianfrancoCattabriga, il britannico Graeme Fox, ex PresidenteAREA, lo statunitense Greg Jourdan e Madi Sakandédel Burkina Faso (vedi foto sotto).Questa sessione di orientamento si è tenuta lo scorso10 e 11 giugno, in occasione della quale Casale Mon-ferrato ha ospitato una delegazione internazionale didieci esperti mondiali del settore HVACR per la primasessione di orientamento del progetto RDL. Il pro-gramma è sviluppato in collaborazione con UN Environ-ment (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) eAHRI (Air-Conditioning, Heating, and Refrigeration In-stitute), la principale associazione nordamericana dei co-struttori di impianti.A partecipare sono stati docenti dell’AHRI, capofila delprogetto RDL, provenienti da Arlington (Virginia), doveera inizialmente previsto lo svolgimento di questa ses-sione di orientamento. L’esperienza italiana ed interna-zionale del Centro Studi Galileo, tuttavia, ha fatto

ricadere la scelta finale sulla capitale italiana del Freddo.Il successo di questo primo meeting dà così il via a que-sto importante progetto internazionale, che punta a for-nire degli utili strumenti di lavoro per il maggior numeropossibile di Paesi del mondo e a portare benefici con-creti a milioni di Tecnici del Freddo sparsi nei cinque con-tinenti.Nel corso di questa sessione di orientamento, sono statirevisionati e aggiornati i materiali di formazione e valu-tazione che verranno presentati durante le prime ses-sioni pilota.L’incontro si è tenuto presso la sede di CentroStudi Galileo che, sulla scia di quanto già fatto in Italia,è impegnato nell’elaborazione degli standard della RDL.Quest’ultima sarà un programma globalmente ricono-sciuto che stabilisce i requisiti minimi per un utilizzo cor-retto e sicuro dei gas refrigeranti nelle apparecchiaturedi condizionamento e refrigerazione.Gli obiettivi del programma sono molteplici: ridurre leemissioni di gas a effetto serra e di sostanze ozonole-sive, supportare i Paesi in via di Sviluppo nella transi-zione ai refrigeranti alternativi ed aumentare la sicurezzadi tecnici e utilizzatori finali. Da tempo è stata infatti rile-vata a livello globale la necessità di una formazione spe-cifica legata ad un utilizzo consapevole dei refrigerantialternativi (fluidi naturali come CO2, idrocarburi, ammo-niaca, e fluidi refrigeranti sintetici HFO). Questi ultimi, seda una parte presentano il vantaggio di non avere riper-cussioni sul clima e sull’ambiente, dall’altra possiedonoparticolari caratteristiche che rendono necessario uncerto grado di preparazione: in particolare, lavorano adalte pressioni e sono infiammabili.

Europa e USA a Casale Monferratoper definire la certificazione deiTecnici del Freddo

di tutto il mondo

La parte pratica della “Master Trainers Orientation Session” del progetto RDL si è tenuta presso il laboratorio della sedecentrale del Centro Studi Galileo: sono state discusse le modalità di svolgimento degli esami pratici per l’ottenimentodella certificazione di Tecnico del Freddo (nominativi elencati nell’articolo sopra).

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1ª SessioneNUOVI REFRIGERANTI E PROSPETTIVE FUTURE

IN RIFERIMENTO AL REGOLAMENTO 517/2014, REGOLAMENTOF-GAS, RISPARMIO ENERGETICO

D. Coulomb (IIR - International Institute of Refrigeration)Cambiamenti climatici e ozono: il phase down degli HFC

N. Kagawa (JSRAE - Japanese Society of Refrigerating and Airconditioning Engineers)

Sviluppi recenti su refrigeranti e sistemi in GiapponeC. Zilio (Università di Padova)

Fluidi a basso GWP per pompe di calore ad alta temperaturaD. Del Col (Università di Padova)

Miscele zeotropiche negli scambiatori di caloreP. de Larminat (Johnson Controls)

GWP dei refrigeranti - resa frigorifera e infiammabilitàB. Bella (Emerson Climate Technologies)

R32 nei refrigeratori d’acqua per comfort commercialeJ. de Bernardi (Honeywell)

Sostituzione dell’R410a: refrigeranti alternativi A1 a ridotto GWPN. A. Roberts (Chemours)

Dimostrazione pratica di miscele HFO A2L a basso GWP nellarefrigerazione commercialeC. Marotta (General Gas)

Efficienza energetica con HFO e low GWPD. Barbierato (Sandenvendo)

Naturali nei distributori automatici refrigerati - utilizzo degli idrocarburi

2ª SessioneNUOVI COMPONENTI E IMPIANTI IN RELAZIONE

AI NUOVI FLUIDI E ALLE PROBLEMATICHE ENERGETICHEE AMBIENTALI. RISULTATI E AGGIORNAMENTI

NELL’IMPIANTISTICAS. Filippini (LU-VE Group)

Nuovo gas cooler CO2 per operazioni Dry&WetM. Dallai (Officine Mario Dorin)

Compressori a pistoni per idrocarburi su una pompa di caloread alta temperatura

P.Trevisan (Bitzer Italia)Motori elettrici LSPM in compressori scroll ermetici per

chiller - prestazioni con R410a e R454bM. Bassi (Embraco) - E.Venturi (Tecfrigo)

Efficienza energetica nella refrigerazione commercialeG. Borin (Mitsubishi Electric Europe)

Nuovi refrigeranti, sviluppo prodotto su unità per la climatizzazioneF. Fadigà (G.I. Industrial Holding)

Progettazione di pompe di calore con refrigeranti a basso GWPA. Hafner (Norwegian University of Science & Technology)

Sistemi integrati di pompe di calore per edifici ad alto consumo energetico:il progetto Multipack

S. Minetto (CNR Padova)Sistemi di refrigerazione commerciale integrati in sud Europa:

il progetto MultipackB. Lamanna (Carel Industries) - A.M. Pinho (Race)

Confronto del TEWI tra sistemi Waterloop integrati e in cascataper supermercati

E. Syngounas (Metro)Ottimizzazione di un sistema di refrigerazione transcritico CO2

M. Ascani (Angelantoni Industries)Due sistemi innovativi per incrementare l’efficienza dei gruppi frigoriferi

3ª SessioneLA REGOLAMENTAZIONE F-GAS 517/2014, CERTIFICAZIONI,

PHASE DOWN EUROPEO E INTERNAZIONALE,PATENTINI EUROPEI E MONDIALI

N. Costantini (Commissione Europea DG Clima)Verso i refrigeranti a basso impatto ambientale nell’Unione Europea

A.Voigt (EPEE - European Partnership for Energy and the Environment)Contiamo sul freddo! Il settore HVACR al bivio

W. Zaremski (ASERCOM - Associazione Europea dei Costruttori di Componenti)La regolamentazione F-gas nel contesto degli sviluppi tecnologici

F. Scuderi (Eurovent)F-gas: phase-down e ruolo delle associazioni del settore

S.Yurek (AHRI - Air-conditioning, Heating, and Refrigeration Institute)Garantire una transizione sicura dei refrigeranti

F.Walravens (EIA - Environmental Investigation Agency)Il commercio illegale di HFC in Europa

K. Skacanová (Shecco)Aggiornamento del mercato dei refrigeranti naturali in Europa

K. Kelly (Business Edge)Formazione e certificazione per le tecnologie alternative refrigeranti infiammabili

F. Polonara (RTOC TEAP)Assessment report RTOC sul protocollo di Montreal

C. Malvicino (FCA Italy)Assessment report RTOC condizionamento auto (capitolo 10)

4ª SessioneNUOVE TECNOLOGIE DI CONTROLLO, CATENA DEL FREDDO,MAGAZZINI E TRASPORTI REFRIGERATI, LA CONSERVAZIONE

DEGLI ALIMENTID. Coulomb (IIR - International Institute of Refrigeration)

La catena del freddo: passi e sfideS. Bracco (FAO - Food and Agriculture Organization)

Tecnologie energetiche sostenibili nel settore agroalimentareF. Menten (UNIDO - United Nations Industrial Development Organization)

Conservazione degli alimenti ed efficienza energetica nella catenadel freddo: progetti UNIDO

E. Campagna (Rivoira)Il futuro dei refrigeranti nel prossimo decennio

G. Cavalier (AFF - Association Française du Froid)Rivoluzione F-gas nel trasporto refrigerato

M. Masoero (Politecnico di Torino)Refrigeranti a basso GWP nella refrigerazione commerciale:

progetto di ricerca Green GasM. Sakandé (New Cold System)

Come migliorare l’efficienza nei supermercatiD.Tairis (Hellas Union Fgas)

Impianto di lavorazione della carne: un caso di studio greco

5ª SessioneEFFICIENZA ENERGETICA E RAFFREDDAMENTO

CON ENERGIE RINNOVABILIR. Saccone (Assoclima)

La pompa di calore nel piano nazionale integrato di energia e climaT. Funder-Kristensen (Danfoss Cooling)

La decarbonizzazione in UE per l’innovazione delle pompe di caloreK. Berglöf (Climacheck Sweden AB)

Monitoraggio delle prestazioni energetiche con metodo obiettivoM. Ramaswamy (Royal Court Affairs Oman)

Conservazione dell’energia e dell’acqua per edifici sostenibili in OmanL.Tagliafico (Università di Genova)

Idrocarburi ad alta purezza negli impianti frigoriferi ed a pompa di caloreP. Mattavelli (Errecom)

Efficienza attraverso la chimicaD. Coulomb (IIR - International Institute of Refrigeration)

Efficienza energetica: il nuovo problema

Tutti gli speakerdel XVIII Convegno Europeo

e titolidelle rispettive presentazioni

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The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases and potential shortages.Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled HFCs etc. do not fall under the phase-down.Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still be used for service until 2030.

Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti aumenti dei prezzi e potenziale carenza.HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale).L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora essere utilizzato per il servizio fino al 2030.

Dal 2018 in poi, il regolamento (EU 517/2014) sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle quantità disponibili di HFC nell’UE.

From 2018 onwards, the EU F-Gas Regulation (EU 517/2014) creates massive cuts in the available quantities of HFCs in the EU.

SISTEMI DI RECUPERO E RICICLORECYCLING AND RECOVERY SYSTEMSF-GAS REGULATION - PHASE DOWN SAVE

MONEYSAVE

THE PLANET

Integrated distillation system with automatic flow control

Distillatore integrato a controllo di flussoBombola

per recupero refrigerante

Bottle for refrigerant

recovery

EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero

e riciclo

EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Recovery and recycling units

RECUPERARICICLA

RIUTILIZZARECOVERRECYCLE

REUSE

SPY Gruppo manometrico

a diagnosi visiva con refrigerante

contaminato

SPY Manifold

with visual diagnosis with contamined

refrigerant

SPY Manifold

with visual diagnosis with recycled

refrigerant

SPYGruppo manometrico

a diagnosi visiva con refrigerante

riciclato

The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases and potential shortages.Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled HFCs etc. do not fall under the phase-down.Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still be used for service until 2030.

Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti aumenti dei prezzi e potenziale carenza.HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale).L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora essere utilizzato per il servizio fino al 2030.

Dal 2018 in poi, il regolamento (EU 517/2014) sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle quantità disponibili di HFC nell’UE.

From 2018 onwards, the EU F-Gas Regulation (EU 517/2014) creates massive cuts in the available quantities of HFCs in the EU.

SISTEMI DI RECUPERO E RICICLORECYCLING AND RECOVERY SYSTEMSF-GAS REGULATION - PHASE DOWN SAVE

MONEYSAVE

THE PLANET

Integrated distillation system with automatic flow control

Distillatore integrato a controllo di flussoBombola

per recupero refrigerante

Bottle for refrigerant

recovery

EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero

e riciclo

EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Recovery and recycling units

RECUPERARICICLA

RIUTILIZZARECOVERRECYCLE

REUSE

Integrated distillation system

SPY Gruppo manometrico

a diagnosi visiva con refrigerante

contaminato

SPY Manifold

with visual diagnosis with contamined

refrigerant

SPY Manifold

with visual diagnosis with recycled

refrigerant

SPYGruppo manometrico

a diagnosi visiva con refrigerante

riciclato

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NUMERO 6 / GIUGNO 2019

INDUSTRIA&formazione / 13

AHLSELLLohse HenrikBrøndbyDenmark

AHRI AIR-CONDITIONING,HEATING ANDREFRIGERATIONINSTITUTEYurek StephenArlingtonUnited States Of America

AMG ENERGIA spaMorgano WalterPalermo

ANGELANTONIINDUSTRIE spaAscani MaurizioMassa Martana

ANGELANTONI TESTTECHNOLOGIES srlQuattrocchi PatrizioMassa Martana

ANGELO PO GRANDICUCINE - DIV. SAGI spaMascetti AdrianoSacchi ErnestoBiscotti MicheleAscoli Piceno

ANIMA ASSOCLIMAColli GiampieroPortoso MaraSaccone RobertoMilano

AREA AIR CONDITIONINGAND REFRIGERATIONEUROPEAN ASSOCIATIONBuoni MarcoCasale M.to

ARISTON THERMOINNOVATIVETECHNOLOGIESMinnoni MichaelAgrate

ARNEG spaCusin AndreaLucietto AlbertoMazzarotto MassimilianoToscano FabioCampo San Martino

ASERCOM AISBLZaremski WolfgangBottropGermany

BELIMO ITALIA srlElardo DavideGrassobbio

BICLIMA srlBicchielli PabloRosignano Solvay

BITZER ITALIA srlColpo GiacomoTrevisan Pietro DomenicoVicenza

BLAUWER spaTramarin DavideBorgoricco

BUREAU VERITAS ITALIACEPAS srlAuberti CesareLaface RossellaMotta EleonoraMilano

BUSINESS EDGE ltdKelly KelvinWaterlooville - HampshireUnited Kingdom

CAREL INDUSTRIES spaCoccato NicolaDi Donna DavideLamanna BiagioBrugine

CASTEL srlFarina AlessandroMonaca GiorgioSepe AntonioPessano Con Bornago

CATTABRIGA GIANFRANCOMilano

CEMAFROIDCapo ClaudiaCavalier GeraldFresnesFrance

CENTRO STUDI GALILEOBuoni EnricoCasale M.to

CESARI ROBERTACremona

CHEMOURS ITALY srlMonfrinotti EdoardoMilano

CHEMOURS UK ltdNeil RobertsManchesterUnited Kingdom

I networking breaks del Convegno Europeo hanno dato modo a tutti i partecipanti di confron-tarsi fra loro e scambiarsi opinioni sui temi trattati dagli speaker durante i loro interventi. Que-sti sono stati sponsorizzati dagli storici partner che hanno contribuito al successo dell’evento:Frascold, Bitzer, LU-VE, Daikin, Danfoss, Rivoira e Bureau Veritas – CEPAS.

L’arrivo al Politecnico di Milano dei partecipanti al XVIII Conve-gno Europeo: fra loro, i principali rappresentanti delle associa-zioni, delle istituzioni e delle aziende del Freddo di tutto il mondo.Tra gli altri United Nations Environment (UNEP), UNIDO, Euro-pean Commission DG Clima, International Institute of Refrigera-tion (IIR), AFF, AREA, ASERCOM, ASHRAE, AHRI, EPEE.

Partecipanti alXVIII Convegno EuropeoSvoltosi presso il Politecnico di Milano il6-7 giugno 2019 organizzato dal Centro StudiGalileo, dall’Associazione dei Tecnici italianidel Freddo, dalle Nazioni Unite-UNEP edall’Istituto Internazionale del Freddo di Parigi

Patrocinato dal Ministero dell’Ambiente con lapartecipazione di 300 esperti della refrigerazioneprovenienti da tutto il mondo (per gli atti e il videodel convegno visita www.centrogalileo.it)

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

14 / INDUSTRIA&formazione

CLIMA ACCenerini AndreaMonza

CLIMACHECKBerglöf KlasNackaSweden

CLIMALIFEDehon Pierre OlivierVincenesFrance

CLIVET spaCaldato MatteoTalini AlessandroVillapaiera Feltre

COLLANTIN MARCELLOPadova

CONFARTIGIANATOROMADe Nicolo Volpe GiacomoRoma

CONSIGLIO NAZIONALERICERCHE ITCMinetto SilviaPadova

CONSOLATO GENERALEDEL BURKINA FASOCoulibaly KayouroOuedraogo Pascal MarthinMilano

COOL & COMFORTGunst RudyBelgium

COOLING POSTEveritt NeilLondonUnited Kingdom

CPL CONCORDIA scarlBarbera AntoninoFiumarelli LuigiSignoretto FaustoConcordia S/S

CREA spaBresolin LucaBellusco

CROCCO G. & C. sasDel Corno LucaZanetti TommasoTribiano

DAIKIN CHEMICALEUROPE gmbhBargsten TobiasDuesseldorfGermany

DAIKIN CHEMICALEUROPE gmbhFlohr FelixHannoverGermany

DANFOSS A/SFunder-Kristensen TorbenStoll MatthieuNordborgDenmark

DANFOSS A/SJonas Loholm HamannCopenhagenDenmark

DANFOSS A/SZamana LuigiOffenbach/MainGermany

DANFOSS srlLunardi SimoneConegliano

DE RIGOREFRIGERATION srlCarraro MarcoZambon FrancoZenatto PaoloSedico

DECSA srlSignini LorenzoVoghera

DORIN spaDallai MauroMuresan AdrianCompiobbi

DOVER SPAINHOLDINGS SLSerrano GonzalezSantiagoBarcelonaSpain

Con il suo discorso introduttivo, il fondatore e direttore del Centro Studi Galileo, prof. Enrico Buoni,ha dato ufficialmente inizio ai lavori del XVIII Convegno Europeo UNEP-IIR-AREA-CSG. 300partecipanti da 35 nazioni diverse. 45 relazioni. Il più importante convegno di sempre per il CSG.

Per la prima volta in quarant’anni di storia, più di 300 professionisti provenienti da quattro continenti hanno preso parte al Convegno Europeo animando ildibattito del settore HVACR.

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NUMERO 6 / GIUGNO 2019

INDUSTRIA&formazione / 15

DYNAES sasRizk JoelleParisFrance

EASY CLIMA NICKA. BIRIS & SONS S.A.Biris ThanosAthensGreece

EDEX EDUCATIONALEXCELLENCE CORP. LTDKone MariaPhilippides GeorgeNicosiaCyprus

ELECTROLUX ZANUSSIRovella PaolaPorcia

ELIWELLCONTROLS srlMichelli GiovanniPieve D’Alpago

EMBRACOEUROSALES srlBassi MarinoDe Pellegrini ClaudioRiva presso Chieri

EMBRACO NORTHAMERICAZgliczynski MarekDuluthUnited States of America

EMERSON CLIMATETECHNOLOGIES gmbhBella BachirAachen-OberforstbachGermany

EMERSON CLIMATETECHNOLOGIES srlFerrandi ClaudioLombardi GiovanniSaronno

ENEX spaChinellato MariagraziaGirotto SergioPaese

ENVIRONMENTALINVESTIGATION AGENCY- EIAWalravens FionnualaLondonUnited Kingdom

EPEEVoigt AndreaBruxellesBelgium

EPTA spaLanciano EnricoMastrapasqua FrancescoLimana

EPTA spaPizzoferrato AlessandroMilano

ERRECOM srlBonera ValentinaMattavelli PaoloPerani GessicaCorzano

EUROCOIL spaForoni AlbertoPrencipe GiovanniBovolone

EUROPEANCOMMISSIONCostantini NiccolòBruxellesBelgium

EUROVENTScuderi FrancescoBruxellesBelgium

EVAPCO EUROPE srlFilippi MarcoPassirana di Rho

FAOBracco StefaniaRoma

FCA ITALY spaMalvicino CarloandreaTorino

FEINROHREN spaPicenni FabioPassirano

FENICE spaAgnese DarioCascine Vica - Rivoli

FENNOVOIMAKubyshkina KaterynaTolvanen MikkoHelsinkiFinland

FERROTECEUROPE gmbhKasparick BerndUnterensingenGermany

FIC spaPozzoli PietroMese

FOGALREFRIGERATION srlBusetto SirioRonchi dei Legionari

FRASCOLD spaBortolussi MarcoGonzato GiovanniPerri MarcoRescaldina

FRIGOMEC spaFerrarini RobertoVenturini AlbertoSan Pietro di Legnago

FUJITSU GENERALEURO gmbhIchihara KenichiTakatsu-Ku, KawasakiKanagawaJapan

GENERAL GAS srlBorri AlessandroFedeli StefanoMarotta CarminePalermo PietroCernusco S/N

GI INDUSTRIALHOLDING spaCanducci FilippoFadiga’ FrancescoRivignano Teor

GIACOMINI spaMolina SamueleRosa Brusin MarcoS. Maurizio D’Opaglio

L’Istituto Internazionale del Freddo di Parigi collabora da anni all’organizzazione del Conve-gno Europeo. Nella foto, il discorso iniziale del Direttore Generale dell’IIR Didier Coulomb.

L’on. Carlo Fidanza, neo eletto deputato al Parlamento Europeo, è intervenuto nel corso delConvegno Europeo sottolineando quanto i temi affrontati in questa diciottesima edizione fos-sero di grande attualità e interesse in materia di ambiente.

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NUMERO 6 / GIUGNO 2019

INDUSTRIA&formazione / 17

GMC REFRIGERAZIONE srlCirco RenatoMauri StefanoGessate

GRICINI ENNIOCesano Maderno

GRUPPO CREA srlTortorici StefanoBellusco

GTS spaVattuone DavideZunino PaoloGenova

HIREF spaPoletto FabioTribano

HONEYWELLBELGIUM N.V.Achaichia AbdennacerSchuessler StefanHeverleeBelgium

HONEYWELL EUROPESERVICESDe Bernardi JeanLevallois PeretFrance

HONEYWELL FLUORINEPR. ITALIARefosco DavideAssago

INDUSTRIAL CHEMISTRYRESEARCH INSTITUTEGoworek PatrycjaWarsawPoland

INSTITUTINTERNATIONAL DUFROIDCoulomb DidierParisFrance

ISPRA IST. SUP.PROTEZIONE RICERCAAMB.Moricci FedericaRoma

JAPAN SOCIETY OFREFR. AND AIR COND.ENGINEERSNoboru KagawaChuo-Ku, TokyoJapan

JOHNSON CONTROLSINDUSTRIESDe Larminat PaulCarquefouFrance

LARGO CONSUMODel Fatti MarilenaMilano

LEGAMBIENTESabbadin DavidePadova

LUCKY CONSULTANCYAmodio LucianoOstellato

LUVE spaCavicchioli RodolfoDal Belin Peruffo GabrieleDemurtas DarioFilippini StefanoGalvanin AndreaMariani GiovanniUboldo

MARIEL srlOstidich RobertoVeggetti RobertoGattico

MARTINI & ROSSI spaFerrera AndreaPessione

MASATAKA YAMANEKusatsu CityJapan

MCM REFRIGERAZIONE srlMarchionni CamilloRipatransone

METIS FACTORY srlMuto NicolaSan Salvatore Telesino

METRO SAAnagnostatos StavrosSyngounas EvangelosTsimpoukis DimitriosMetamorfosi AthensGreece

MICROLINE srlFaraon AlessioVittorio Veneto

MINISTRY OFENVIRONMENTTomaszewska AgnieszkaWarsawPoland

MINISTRY OFENVIRONMENTURBANIZATION TURKEYAndac YakutAsan Zeynep GokcenTurkey

MIRAI INTEX SROTsyplakov VladyslavBrnoRep. Ceca

MITSUBISHI ELECTRICEUROPE BVBarreca GiuseppeBorin GabrieleAgrate BrianzaAl XVIII Convegno Europeo, Niccolò Costantini, Direzione Generale Azione per il clima della Commissione Europea, ha af-

frontato il tema dei refrigeranti alternativi, in particolare sugli standard per il maggior utilizzo degli idrocarburi, e del com-mercio illegale di refrigerante, fenomeno strettamente collegato al phase-down dei gas HFC.

Il Convegno Europeo ha un respiro sempre più internazionale. Nella foto, l’intervento di NoboruKagawa, Presidente della Società Giapponese degli Ingegneri della Refrigerazione e del Con-dizionamento dell’Aria (JSRAE).

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

18 / INDUSTRIA&formazione

MITSUBISHI ELECTRICHYDRONICS & ITCOOLING SYSTEMS spaBettiol MarcoBortoloni MarcoDoro GiorgioBassano del Grappa

MITSUBISHI ELECTRICHYDRONICS & ITCOOLING SYSTEMS spaPirri StefanoValle Salimbene

MITSUBISHI HEAVYINDUSTRIES AIRCONDITIONING EUROPE ltdBortoloso MirkoUxbridgeUnited Kingdom

MODINE CIS ITALY srlBivi MichelePocenia

MONDIAL FRAMEC srlViarino FilippoMirabello M.to

MOSCA MASSIMOFermo

MTA spaVilla AlbertoStevanin EnricoConselve

NATIONAL OZONE UNITArifaj FatjolaPalushaj EdmondPalushaj JlirTafaj FatmirVokshi MimozaTiraneAlbania

NEW COLD SYSTEM srlSakandé MadiCalderara di Reno

NORWEGIANUNIVERSITY OF SCIENCEAND TECHNOLOGYHafner ArminTrondheimNorway

OCS COLD srlCauzzo AndreaBrugine

ONDA spaCalaciura PaoloMussolente

PANASONIC R&DCENTER GERMANY gmbhLama Al FakhriLangenGermany

PARKER HANNIFINMANUFACTURING srlCassano StefanoConti FabioLorenzetti GianlucaGessate

POLITECNICO DI MILANOLozza GiovanniMacchi EnnioMorcelli StefanoMilano

POLITECNICO DI TORINOBarile FedericoMasoero Marco CarloTorino

QUALITY SERVICE srlLuciani MassimoSabatini EnricoSambuceto

RACE REFRIGERATIONAND AIR CONDITIONINGENGINEERINGFerreira CarlosPinho Ana MargaridaPortugal

RACTAPAzucena ManuelRizalPhilippines

RATIONALPRODUCTION srlBonfanti GiulianoCattaneo DiegoAlbano S. Alessandro

REFRIGERAAltamura AngeloGiulietti JessicaLenarduzzi DavideCormano

RIVACOLD srlDel Prete LeonardoBarilari MarcoVallefoglia

RIVOIRA REFRIGERANTSGASESCampagna EnnioCodella FabrizioDi Ciccio LucianaMilano

SAIP SURLBenenati AndreaInverigo

SALTECO GRUPPO spaBouzin FabriceCiccia GiuseppeSalvetti AnnaLimito di Pioltello

SANDEN INTERNATIONAL( EUROPE) ltdYoshida YasushiDusseldorfGermany

SANDENVENDOEUROPE spaBarbierato DanieleSpagna DaniloTomihara ShihoConiolo

SARTI STEFANOSan Lazzaro di Savena

SCOTSMAN ICE srlVania TommasoBettolino Di Pogliano

SECOP AUSTRIA gmbhRudolf LangFurstenfeldAustria

SEIFERT SYSTEMS ltdCamilleri CarlBirzebbugaMalta

SGE SYSCOM spaRonzino GiancarloCinisello B.mo

Il Convegno Europeo viene organizzato ogni due anni da Centro Studi Galileo in collabora-zione con le Nazioni Unite. Ayman Eltalouny, United Nations Environment Programme - Ozo-nAction, è stato uno dei Presidenti della diciottesima edizione. Con UNEP sono molti i progettidi formazione e di certificazione in essere in oltre 10 paesi in via di sviluppo oltre che i progettimondiali Refrigerant Driving License e Universal Training Kit.

Il XVIII Convegno Europeo ha fatto parte della HVAC&R Week organizzata da Centro Studi Ga-lileo e AREA in collaborazione con EVIA e EPEE. Andrea Voigt, Direttore Generale di que-st’ultima, ha presieduto tre sessioni del Convegno tenutosi al Politecnico di Milano il 6 e 7giugno. La partecipazione delle donne del nostro settore è stata molto elevata e in numeromaggiore delle precedenti edizioni.

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NUMERO 6 / GIUGNO 2019

INDUSTRIA&formazione / 19

SHECCOZolcer Skacanová KláraBruxellesBelgium

SMART REFRIGERANTEsteban JulioPanama CityPanama

SMESP ABOlsson AnnaOlsson HakanStockholmSweden

SPERANZA FRANCESCOTaurianova

STULZ COSMOTEC spaChinaglia AndreaValeggio S/M

SUMIRIKO ITALY spaCagliero DanieleSangiovanni MatteoChivasso

SUNGKYUNKWAN UNIV.Keumnam ChoSuwon, GyeonggiKorea

SZ CHKT ASSOCIATIONTomlein PeterSamorínSlovak Republic

TAIRIS AEVEIoannou AndreasIoannou CostasTairis DimitrisEgaleoGreece

TAZZETTI spaTripodi ChiaraVolpiano

TECFRIGO spaVenturi ErikCastelnovo di Sotto

TECNICHE NUOVE spaDoldi Maria LuisaMilano

TECNOMASTER sncRiccardi RenatoMilano

TECO srlTurci MassimoRavenna

TECUMSEH EUROPE SASillano PaoloGiaveno

TECUMSEH EUROPESALES & LOGISTICS sasAudouy LionelVaulx Milieu - France

TELME spaBartyan ViktorCodogno

TERMAL srlMinghini AndreaBologna

TESSARI MASSIMOMira

TOSHIBA CARRIERYamaguchi HiroichiTadehara, FujiJapan

TOSHIBA CARRIEREUROPE sasNobuyuki TakeyaMontluel - France

TRIPLE AQUALICENSING ltdVan Der Hoff MennoAa NijmegenThe Netherlands

TURBOALGOR GRUPPOANGELANTONIScimmi PamelaVaresi MauroMassa Martana

UNICOMM srlDe Antoni LeonardoPeric AleksandarDueville

UNICORN BVViskil RonaldBr HaarlemThe Netherlands

UNIDOMenten FranziskaViennaAustria

UNIDOMolinaro GianfrancoRuggieroCaracasVenezuela

UNIDOSoares Pinto Neto EdgardBrasil

UNIFLAIR spaBettella Giulia FrancescaCardin GiampaoloManiero LucaMarchetti DanieleConselve

UNIFLAIR BY SCHNEIDERELECTRIC spaSalvagno MauroConselve

UNITED NATIONSENVIRONMENTPROGRAMMEEltalouny AymanManamaKingdom Of Bahrain

UNIVERSITÀ DI GENOVATagliafico Luca AntonioGenova

UNIVERSITÀ DI PADOVACavallini AlbertoDel Col DavideZilio ClaudioVicenza

UNIVERSITÀPOLITECNICA MARCHEPolonara FabioAncona

VANDERHENST MAXCalenzano

VERTIV srlFilippetto LucaPiove di Sacco

WENATCHEE VALLEYCOLLEGEJourdan GregoryWenatchee, WaUnited States of America

ZANOTTI spaSfragara MassimilianoPegognaga

ZOPPELLARO srlOrlando AndreaZoppellaro FrancescoCodevigo

A conclusione dell’ultima sessione del XVIII Convegno Europeo, il Presidente di AREA MarcoBuoni ha formulato le conclusioni e le raccomandazioni dopo i due giorni di lavori. AREA rap-presenta 26 associazioni europee da 22 nazioni ed è esempio di come diverse culture e tra-dizioni europee possano lavorare insieme per il bene del settore che è in continua espansione,evoluzione e miglioramento.

Durante la quarta sessione del XVIII Convegno Europeo, Franziska Menten dell’UNIDO (Uni-ted Nations Industrial Development Organization) ha illustrato come l’adozione di refrigerantia basso impatto ambientale e l’ottimizzazione dell’efficienza energetica della catena del freddopossano ridurre l’impatto delle emissioni di CO2 equivalente nel settore HVACR.

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INDUSTRIA&formazione / 21

NUMERO 6 / GIUGNO 2019

INTRODUZIONE

I refrigeranti idrofluorocarburi (HFC)furono introdotti come sostituti di quellilesivi dello strato di ozono (ODS),messi al bando dal protocollo di Mon-treal proprio per il loro effetto su que-sto gas atmosferico. Tuttavia, anchese non attaccano l’ozono, gli HFChanno comunque un grande impattoambientale perché sono potenti gasad effetto serra, con potenziali climal-teranti (GWP) che per i gas più comu-nemente usati sono da 675 a 3922volte superiori alla CO2.Negli ultimi vent’anni, le emissioni glo-bali dovute agli HFC sono esplose e,nel 2015, la previsione mondiale diimpatto al 2050 variava tra i 4 e i 5,3miliardi di Tonnellate di CO2 equiva-lenti all’anno (GtCO2/anno).L’esigenza di fare qualcosa per con-trastare questa situazione era stata datempo riconosciuta dall’Unione Euro-pea: nel 2014 l’UE ha irrigidito signifi-cativamente l’esistente regolamentosui gas refrigeranti (che si era fino ad

allora prevalentemente basato suun’idea di contenimento) arrivando aprevedere un forte e progressivo ta-glio dell’uso degli HFC in tutta l’eco-nomia e anche la messa al bando dialcuni refrigeranti particolarmente no-civi in alcuni settori e tecnologie: ilnuovo regolamento F-gas punta a ri-durre del 79% entro il 2030 l’uso degliHFC, prendendo a riferimento i livellidi consumo registrati tra il 2009 e il2015. A partire dal 2015 introduce unaserie di tagli nell’impiego dei gas(step) con riduzioni molto marcate nel2018 (-37%) e nel 2021 (-45%). L’im-missione nel mercato dei gas è rego-lata da un sistema di quote chevengono assegnate alle aziende cal-colandole in tonnellate di CO2e.Già fin dall’inizio del 2016 si sonoavuti i primi resoconti che parlavanodi importazioni illegali (prive di quoteautorizzate) di HFC nei mercati euro-pei. Uno dei principali produttori, Ho-neywell, denunciò che 10 milioni diT/CO2e di HFC erano state importatein UE e che queste corrispondevanocirca al 5% delle quote concesse dalsistema. In seguito queste denuncenon hanno fatto altro che aumentaredi numero e gravità, fino ad arrivare al2018, anno in cui si è assistito alla cla-morosa esplosione di importazioni il-legali in tutta la UE.Le analisi di EIA suggeriscono chel’ammontare degli HFC che si stannoimportando in Europa al di fuori del si-stema delle quote stia ancora conti-nuando a crescere.Il commercio illegale di refrigerantidepotenzia il Regolamento EuropeoF-gas (Reg. 517/2014), produce unmaggiore volume di emissioni climal-teranti e al tempo stesso riduce sia leentrate fiscali degli stati membri che iprofitti degli operatori onesti. I governistanno perdendo un’importante en-trata fiscale a causa di questo com-mercio illegale tramite la perditadiretta di imponibile IVA e tasse doga-

Il commercio illegale di HFCin Europa

Fionnuala WALRAVENS

CampaignerEnvironmental Investigation

Agency - EIA

Articolo trattodal 18° Convegno Europeo

Richiedere atti e video

L’EIA ha partecipato a tutti gi ultimi Convegni Europei e in particolare ha par-lato di opportunità per crescere con i refrigeranti naturali.

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nali e la riduzione delle tasse pagatedagli importatori onesti a causa dellacontrazione del fatturato. Uno studiorecente dell’associazione polaccaPROZON stima che l’erario polaccoabbia perso € 7 milioni nel 2018 acausa di importazioni illegali valutatenell’ordine di € 55 milioni. Le perditeper la Lituania e la Grecia, invece,sono state stimate in € 5 milioni e €

20 milioni, rispettivamente.

ANALISI DEI FLUSSIDI TRAFFICO

L’Environmental Investigation Agency(EIA) ha usato i dati delle dogane eu-ropee per esaminare il commercio al-l’ingrosso degli HFC dal 2016 fino al2018. Quest’ultimo anno ha visto l’ap-plicazione di uno dei maggiori step diriduzione di gas disponibile sul mer-cato previsti dal Reg. 517/2014, ov-vero un taglio del 37% rispetto ai livellidi consumo del 2015. Sarebbe statologico aspettarsi, quindi, una pari ri-duzione dei livelli di importazione. In-vece, nonostante i dati delle doganeindichino una riduzione delle importa-zioni tra il 2017 e il 2018, quest’ultimoanno ha visto importazioni comunquesuperiori a quelle del 2016.Secondo i dati di EIA le importazionitotali nel 2018 superano di circa 16,3MtCO2e le quote disponibili per l’anno(101,2 MtCO2e); si tratta di un’immis-sione del 16% superiore al previsto:questo potrebbe essere il frutto diun’importazione illegale degli HFC(per esempio con gas “regolarmente”spediti attraverso le dogane da sog-getti non autorizzati).Passando al livello nazionale, EIA haidentificato un trend significativo di cre-scita delle importazioni tra il 2016 e il2018 in diversi stati membri, indicativodi potenziali hotspot di contrabbando:per esempio le importazioni di HFCsono cresciute di oltre il 100% rispettoal 2016 in Austria, Belgio, Danimarca,Grecia, Irlanda, Lettonia, Malta, Polo-nia, Portogallo, Romania e Svezia.Tut-tavia questo si potrebbe forse spiegareattraverso una più accurata analisi delledestinazioni finali dei flussi visto chel’Olanda - il principale importatore eu-ropeo – ha dichiarato una diminuzionedelle importazioni nello stesso periodo.EIA ha poi comparato i dati delle do-

gane europee con quelli forniti dalleaziende all’Agenzia Europea per l’Am-biente (EEA) nel 2016 e 2017: in en-trambi gli anni i dati doganali hannoriportato quantità di HFC immesse nelmercato sistematicamente più alte diquelle dichiarate dal registro europeodegli HFC.La discrepanza nel 2017 era di 14,8MtCO2e (pari al 8,7% delle quote totalidi quell’anno).Va sottolineato che le di-chiarazioni fornite al registro HFC sonomere autocertificazioni che, al mo-mento, non possono in nessun modoessere incrociate in automatico con idati doganali e che quindi c’è un forterischio di falsità del dato.La possibile spiegazione di questa di-screpanza risiederebbe nel compor-tamento di alcune aziende inpossesso di quote di HFC, che sta-rebbero dichiarando al registro HFCimportazioni minori e esportazionimaggiori rispetto ai flussi reali.Per ultimo, EIA ha messo in relazionei dati dell’export cinese verso la UEcon i dati europei di importazioni dallaCina nel periodo 2016/17. I dati cinesierano superiori ai dati europei del10,2%. Nel 2017, il valore è ancorasuperiore, pur scendendo al 3,2%.Questa consistente incongruenza po-trebbe essere spiegata da una diffe-renza temporale tra esportazione eimportazione o da una scorretta defi-nizione di una località di transito comedestinazione finale del gas, ma po-trebbe essere anche un segnale cheuna parte dei gas HFC non vengonodichiarati come tali al momento dellosdoganamento in UE.

I PREZZI DEGLI HFC

Il sistema della riduzione (phase-down) funziona attraverso il taglio del-l’offerta e l’aumento conseguente deiprezzi degli HFC nel mercato euro-peo, destinato ad incentivare la tran-sizione verso alternative a bassoGWP. Il 2017 ha visto i prezzi sul mer-cato europeo schizzare alle stelle pereffetto di un accaparramento, dovutoal taglio di offerta previsto nel 2018.Nel secondo quadrimestre del 2018 ilprezzo del R410a era dell’859% su-periore all’anno prima, per gli OriginalEquipment Manufacturers (OEM). Di-namiche di prezzo simili si sono viste

anche per altri gas. Secondo l’ultimomonitoraggio sui prezzi fatto da Öko-Recherche, i prezzi sono scesi dimolto nel seguito del 2018 e la richie-sta, nonostante il forte taglio dell’of-ferta, è stata definita “debole”.Alcune spiegazioni possibili sono l’ac-cumulo che gli operatori avevano fattonel 2017, una minore richiesta dovutaalla migliorata efficienza nella ge-stione del refrigerante (meno perdite),una diminuzione della domanda do-vuta al passaggio a tecnologie abasso GWP e anche la disponibilità digas illegale sul mercato.

IL SONDAGGIO EIA

In settembre e ottobre del 2018 EIAha spedito un questionario ad unavasta platea di aziende del settore delriscaldamento e HVACR, associazionidi categoria, rivenditori di refrigerantie frigoristi.La ricerca chiedeva di fornire informa-zioni sui prezzi dei refrigeranti, sulladimensione e la gravità dell’uso diHFC illegali, sulle possibili ragioni peril fenomeno delle importazioni illegali,sul grado di conoscenza delle san-zioni penali esistenti nei vari statimembri e chiedeva, infine, suggeri-menti per il miglioramento dell’appli-cazione del Reg. 517/2014.Hanno risposto 18 intervistati, princi-palmente rivenditori di refrigerante eassociazioni di categoria, da 11 di-versi stati membri. Le risposte hannotutte evidenziato che l’importazione sularga scala di gas refrigeranti avvienein assenza di veri e propri controlli daparte dello stato. Più del 80% degli in-tervistati si è dichiarato a conoscenzadel commercio illegale e il 72% avevavisto o aveva ricevuto offerte di bom-bole illegali di gas.Gli intervistati danesi e greci hannosottolineato che i loro clienti, anche seinformati sulla messa al bando, eranocomunque disposti a comperare bom-bole illegali, perché facilmente dispo-nibili e convenienti. In particolar modoè stato puntato il dito sul settore auto-mobilistico come destinazione finaledi queste bombole. Le piattaformecommerciali di Facebook e di Ebaysono saltate fuori in più di una rispostacome spazi di vendita comuni dellebombole.

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I METODI E LA DIMENSIONE DELCOMMERCIO ILLEGALE DI HFC

Le informazioni dai professionisti delsettore, unitamente alle notizie distampa e all’analisi dei flussi del com-mercio internazionale evidenzianouna crescita notevole del commercioillegale degli HFC in tutta la UE. I re-frigeranti arrivano in Europa importatidirettamente dalla Cina o attraverso lenazioni confinanti, in particolare attra-verso la Russia, l’Ucraina, la Turchia el’Albania.La Polonia è stata più volte indicatacome il primo paese di ingresso per gliHFC illegali che circolano in UE. Masono molti i paesi che sono letteral-mente invasi dal commercio illegale,tanto che diverse aziende hanno di-chiarato che i refrigeranti di contrab-bando costituiscono dal 50% al 80%del mercato greco, bulgaro e romeno.La prevalenza di gas illegale, standoalle risposte, è palese soprattutto nelsettore automobilistico (R134a): in Ita-lia si stima che dal 5 al 10% del mer-cato dell’aria condizionata nei veicolisia basato su gas illegale, mentre inPolonia le importazioni illegali sipensa assommino a circa il 40% del-l’intero mercato.Sono molti i modi attraverso i quali ilgas può essere introdotto illegalmentenel mercato europeo:• Contrabbando alla luce del sole:

succede quando gli operatori impor-tano gas apertamente etichettaticome HFC, attraverso le dogane masenza averne le rispettive quote. Inquesto caso le aziende responsabili

potrebbero anche non essere iscritteal registro europeo degli HFC.

• HFC camuffati fisicamente o at-traverso documentazione fraudo-lenta: per esempio etichettando illotto in maniera non coerente per ti-pologia di gas, impiego o destina-zione. Le significative discrepanze trai dati di esportazione cinese e quellidi importazione europei potrebberoessere dovuti in parte a queste di-chiarazioni doganali fraudolente.

• Deviazioni di merci in transito: peresempio sono stati riportati casi dilotti di refrigerante in transito attra-verso la Grecia e diretti a paesiextra-UE che in territorio greco sonostati scaricati dai mezzi e sostituiticon bombole vuote.

• Contrabbando via terra e mare: cisono molteplici riscontri di carichi direfrigerante che raggiunge il mer-cato europeo via terra tramite i vali-chi di frontiera della Russia edell’Ucraina. Il recente sequestro di25Tonn di refrigerante illegale im-portato in Polonia dall’Ucraina è unsegnale della gravità del fenomeno.

• Spedizione in contenitori di grandidimensioni: al momento EIA non èal corrente di nessun sequestro dibombole o altri contenitori di grandidimensioni (ISO tanks): tuttavia peresperienza sappiamo che questotipo di contenitore è raramente con-trollato dal personale delle dogane,a causa della mancata formazione,della mancanza di adattatori neces-sari per prelevare un campione digas da analizzare o per la man-canza di laboratori di test.

• Vendite illegali in internet: le piatta-forme commerciali online sono unamodalità molto comune di vendita il-legale degli HFC. Alcuni sforzi daparte delle autorità di polizia hannoavuto il risultato di eliminare alcuni an-nunci sospetti, tuttavia non è raro cheil venditore li ripubblichi il giorno dopo.

PERCHÉ IL CRIMINE PAGA

Nel marzo del 2018 al valico di fron-tiera Polacco-Ucraino di Dolhobyczowun’operazione ispettiva durata duegiorni ha smascherato un lucrativo traf-fico di HFC realizzato con automobili. Idoganieri hanno smascherato tre ten-tativi di contrabbandare refrigerantenelle bombole del GPL: le auto conte-nevano tra i 64 e i 90 litri di refrigerantee in due dei tre casi il gas trasportatoera R134a, per un valore oscillante trai € 1060 e i €1510. I colpevoli sonostati multati con sanzioni comprese trail 15% e il 21% del valore di mercatodel carico trasportato.Secondo PROZON i contrabbandieri ele automobili, con il refrigerante ancoracaricato nelle bombole, sono stati ri-spediti in Ucraina, lasciandoli quindi li-beri di riprendere eventualmente iltraffico verso la Polonia in un momentosuccessivo. Questo episodio non solodefinisce la scala del valore del trafficoche sta invadendo la Polonia, ma sot-tolinea anche la necessità di una re-pressione più efficace attraverso laconfisca del refrigerante illegale e conmulte più alte per i trasgressori per pre-venire il ripetersi del crimine.

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L’immagine mostra in sintesi i risultati della ricerca. Ulteriori notizie si possono trovare nel nostro rapporto “Doors Wide Open:Europe’s flourising illegal trade in HFCs” (“Porte Spalancate: il fiorente commercio illegale degli HFC in Europa”).

Risultati in sintesiDa settembre 2017a settembre 2018 Sì No

Ha riscontrato problemidi fornitura di refrigerantinegli ultimi 12 mesi?

Attualmente è a conoscenzao sospetta di un utilizzo illegaledi HFC?

Lei o i suoi clientiavete subito direttamenteun furto di HFC?

sentito un aneddoto al riguardo

offerti HFC sospetti

esperienza diretta

no

I suoi clienti/membri sonoconsapevoli che l’uso dibombole monouso è illegalein Europa?

Hai visto o ti sono stati offertirefrigeranti contenuti in bombolemonouso?

A suo avviso, i suoi clienti/membrisono adeguatamente informatisull’impatto della tappa di riduzionedel 2018 prevista dal phase-downdegli HFC, così come di altriprovvedimenti nel quadro delRegolamento UE F-Gas?

alcuni/la maggior parte

C’è un’adeguata disponibilitàdi alternative affidabili a basso GWPnella sua area/settore?

È a conoscenza di provvedimentiche il suo governo nazionale staprendendo per contrastare ilcommercio illegale di HFC?

Qualcuno dei suoimembri/clienti ha manifestatopreoccupazione circail prezzo dei refrigerantinegli ultimi 12 mesi?

Qualcuno dei suoimembri/clienti ha manifestatopreoccupazione circa lafornitura di refrigeranti negliultimi 12 mesi?

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SCAPPATOIE LEGALI

L’attuale quadro normativo è inade-guato a mettere in condizioni i funzio-nari doganali di poter svolgereefficacemente i propri controlli sul traf-fico di HFC ai confini europei:1. Le quote e le autorizzazioni non

sono richieste per importazioni in-feriori alle 100tCO2e/anno di HFC(sia come gas sfuso che come pre-caricato in apparecchiature). Corri-sponde a quasi 70kg di R134a.

2. Nonostante i funzionari doganali ab-biano accesso al registro europeodegli HFC, dove possono controllarese un importatore possiede o menole quote allocate e le autorizzazioni,non esiste al momento un sistemaper controllare quanto l’azienda abbiagià importato in precedenza. Anchese un importatore stesse importandoun ammontare chiaramente in ec-cesso rispetto alla quota annualedella compagnia (ad esempio in unasola spedizione), le dogane non sonocomunque nella condizione di verifi-care se l’importazione contravviene ilregolamento F-gas perché l’importa-tore potrebbe (legittimamente o frau-dolentemente) dichiarare che partedel gas è destinato a sua volta al-l’esportazione extra-UE, e quindi nonsoggetto al sistema della quote. Inquesto modo si consente ad ogniazienda di importare ampiamentesopra le proprie quote allocate, con lasemplice accortezza di esportarel’eccedenza entro l’anno fiscale.

3. Le unità di misura dichiarate nelSAD (Single Administrative Docu-ment) in dogana sono i kg e le ton-nellate, mentre le quote di HFC simisurano in tCO2e. Questo com-plica la vita ai doganieri che sonocosì chiamati a stimare il valore deicarichi in tCO2e, un’operazione po-tenzialmente difficile soprattutto peril gas pre-caricato in attrezzature.

4. Non esiste un obbligo di controllo in-crociato dei dati contenuti nel regi-stro europeo degli HFC e i dati delledogane.Si tratta di un problema par-ticolarmente grave per via dell’altonumero di nuove aziende che ognianno si iscrivono al registro.Questo,infatti, nel 2017 ha ricevuto comuni-cazioni da un totale di 1699 aziende,corrispondenti al 33% in più rispettoall’anno precedente.

GLI STRUMENTI PERCOMBATTERE IL COMMERCIOILLEGALE

La concessione di licenze per gliHFC: il commercio dei gas CFC edelle sostanze ozono lesive era rego-lato in UE attraverso un sistema diconcessioni per specifiche spedizioni.Le licenze di importazione, infatti,emesse per ciascun singolo trasportointernazionale, consentivano di verifi-care che ogni azienda rimanesse al-l’interno delle proprie quote diimportazione.Se, per esempio, un’azienda volesseesportare degli HFC, con questo si-stema ri-otterrebbe la disponibilità dellapropria quota corrispondente solo unavolta che l’esportazione avesse effetti-vamente avuto luogo. Questo sistemadi concessione di licenze, inoltre, con-sentirebbe alle dogane di mettere aconfronto le dichiarazioni dell’esporta-tore con quelle dell’importatore.L’UE sta cercando al momento di col-legare automaticamente i dati del re-gistro HFC con quelli del sistema delledogane con un sistema chiamato“Single Window environment for cu-stoms” che consentirebbe la verificain tempo reale delle quote rimanentialle aziende. Tuttavia gli sforzi fin qui

fatti per rendere obbligatoria l’unita dimisura tCO2e nel sistema TARIC, perconsentire la comparazione dei datipresenti nei due database, sono stativani. Inoltre il sistema non è attivo intutti gli stati membri e ci vorranno deglianni per implementarlo completa-mente.Mettere al bando i contenitori nonricaricabili: nonostante siano statimessi fuori legge fin dal 2006, i con-tenitori non ricaricabili (“disposable”)immessi nel mercato prima di quelladata e quelli venduti con la condizionedi essere ritornati e ricaricati sonoesentati da tale messa al bando. Que-ste esenzioni rendono difficile metterein pratica la norma.L’attuale proibizione di immissione nelmercato dovrebbe essere sostituita,per essere efficace, da una generalemessa fuori legge di ogni tipo di bom-bola non ricaricabile. Ci sono, inoltre,indizi che l’aumento del prezzo dei re-frigeranti abbia indotto un commercioillegale di bombole ricaricabili “usa egetta”, senza nessun tipo di sistema diraccolta e ricarica.Per quanto riguarda le bombole ricari-cabili, gli stati membri devono metterein piedi delle chiare linee guida percreare una filiera sicura per la loro rac-colta e ricarica.

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RACCOMANDAZIONI PER LE AZIENDEDA FARE PRESENTI AI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI

E ALLA COMMISSIONE EUROPEA

• Implementare un sistema pienamente funzionale di concessione dilicenze ad hoc per ciascuna spedizione, che consenta alle autorità do-ganali di ottenere in tempo reale le informazioni necessarie per capirese uno specifico carico è coperto da quote allocate all’importatore omeno.

• Rendere più trasparente il registro europeo degli HFC, in manierada migliorare la responsabilizzazione. I nomi delle nuove aziende regi-strate e le quote allocate alle aziende dovrebbero essere in chiaro.

• Allocazione a titolo oneroso delle quote per ridurre la pressione sulledogane dovuta al rapido aumento delle aziende autorizzate all’impor-tazione e per ricavare risorse per finanziare il sistema europeo di con-cessione delle licenze.

• Rivedere la messa al bando delle bombole non ricaricabili per proi-bire l’uso di ogni e qualsiasi bombola non ricaricabile e non solo la loroimmissione in commercio.

• Implementare un sistema automatico di collegamento del registroeuropeo degli HFC con i database delle dogane e investigare even-tuali discrepanze di dati che emergano.

• Aumentare le pene per le infrazioni al regolamento e assicurarsi chevengano applicate e comunicate attraverso i media di settore

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CONCLUSIONI

Vista l’ampia disponibilità di HFC al difuori dell’UE, non sorprende chemolto del commercio illegale stia av-venendo alle frontiere. L’attuale si-stema di rendicontazione degli HFCnon consente alle autorità doganali dideterminare se i carichi sdoganatisono coperti o meno da quote e unaserie di scappatoie legali consentonoai commercianti senza scrupoli di farerapidi profitti, sfruttando la forte do-manda per gas HFC economici, conpochissimo rischio di essere puniti.L’implementazione del RegolamentoEuropeo sugli F-gas è chiaramenteimpedita dall’assenza di un sistemacon il quale i funzionari doganali pos-sano determinare se un’importazionedi gas, sia sfusa che in forma di gaspre-caricato nelle apparecchiature, siao meno coperta da quota e abbiano ilpotere di impedire che un trasportoabbia luogo se l’importatore è privo diquote autorizzative.Questo è un requisito essenziale di unsistema di concessione di licenze,come quello che è attualmente richie-sto dall’emendamento di Kigali del Pro-

tocollo di Montreal, e che si dovrebbeimplementare subito e senza ritardi.Tutto ciò è particolarmente rilevante invista del crescente numero di aziendeche si registrano per la compravenditadi gas. Migliaia di aziende sono oggi,in qualche misura, autorizzate all’im-portazione perché il loro nome com-

pare nel registro europeo degli HFC,senza che i funzionari doganali pos-sano verificare se hanno effettiva-mente delle quote o senza che questipossano comunicare le importazionial registro stesso. Inoltre, se le quotefossero allocate alle aziende a titolooneroso, questo potrebbe agire comedeterrente per i commercianti senzascrupoli in futuro.Il massiccio uso di bombole usa egetta nel mercato del gas illegale ri-chiede agli stati membri di agire pron-tamente sul piano legislativo perfavorire l’applicazione del regola-mento 517/2014.L’attuale messa al bando prevista dalsuddetto regolamento dovrebbe es-sere resa più stringente allargando lamessa al bando all’uso, e non solo al-l’immissione in commercio, di tutti icontenitori non ricaricabili. Crediamo,inoltre, che l’industria europea do-vrebbe spingere per una messa albando mondiale di qualsiasi bombolanon ricaricabile.Infine, c’è un forte bisogno di migliorarerapidamente l’azione di repressione.Gli stati membri devono coordinare leoperazioni contro gli HFC illegali e raf-forzare i controlli alle frontiere. Le ma-gistrature devo confiscare, processaree comminare pene adeguate.Le pene fin qui messe in campo daglistati membri non sono sufficienti adagire da deterrente per il contrab-bando e, comunque, raramente sonocomminate.

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AZIONI CHE I SETTORI ECONOMICI POSSONOPORTARE AVANTI DA SUBITO

• Migliorare la consapevolezza del problema supportando le autoritàdoganali e dialogando con i loro sistemi di formazione.

• Destinare maggior risorse al contrasto del mercato illegale, svol-gere regolari inchieste di mercato e aumentare la sorveglianza sul fe-nomeno, incluso sui canali online, e condividere le informazioni siadentro il contesto aziendale che con le forze dell’ordine.

• Realizzare campagne di informazione presso i consumatori.• Promuovere tecnologie efficienti basate sui gas a basso GWP, ap-

profittando anche degli incentivi laddove esistenti e supportare la messaal bando addizionale di attrezzature contenenti HFC.

• Investire nel settore della manutenzione e dell’installazione, assicu-randosi che i frigoristi siano formati ed equipaggiati per lavorare con i gasinfiammabili e ritirino, riciclino e rigenerino correttamente gli HFC esausti.

• Ridurre la domanda di HFC illegali attraverso l’adozione massic-cia di tecnologie alternative e semplificando le procedure per la rige-nerazione dei gas esausti.

Tratte del mercato illegale in Europa.

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1. INTRODUZIONE

L’Emendamento di Kigali al Protocollodi Montreal e gli altri regolamenticome quello UE F-gas stanno con-trollando l’uso di alcuni refrigeranti:l’eliminazione degli ODS (Ozone De-pleting Substance) e le restrizioni sul-l’uso degli HFC.Le soluzioni alternative includono i re-frigeranti naturali, gli HFC con bassoGWP, la nuova generazione di fluidisintetici come gli HFO e le miscele ditutti questi. Alcuni di questi fluidi sonoinfiammabili in una certa misura. Al-cuni regolamenti sono già in vigore,ma il contesto normativo è ancora inevoluzione.Secondo l’Emendamento di Kigali,ogni paese ha la flessibilità di adattarele vie per rispettare i propri obblighi.Nell’Unione Europea, il regolamentoF-gas dovrebbe essere aggiornatoentro pochi anni. Negli Stati Uniti esi-stono differenti regolamenti a secondadello stato. Standard e codici circa irefrigeranti infiammabili sono ancoraoggetto di discussione. C’è anche unacrescente consapevolezza dell’impor-

tanza del consumo energetico che sitraduce in regolamenti più restrittivicirca l’efficienza energetica.Tutto que-sto genera una certa confusione. Per-ciò si è ritenuto utile provare a chiarirealcune delle problematiche che nesono alla base.In questa memoria, vengono presen-tati inizialmente i principali compostiusati come refrigeranti, puri o misce-lati, successivamente i principi chestanno alla base della miscelazionedei composti per ottenere le proprietàdesiderate, ed infine una panoramicasintetica delle varie soluzioni disponi-bili enfatizzando la relazione tra ilGWP del fluido e la resa frigorifera vo-lumetrica, il GWP e l’efficienza ener-getica.Per presentare i risultati, sono statirappresentati vari fluidi con un puntosu un grafico con il GWP sull’asseverticale e la temperature critica sul-l’asse orizzontale.La ragione di questa scelta è che latemperatura critica TC è una buonaapprossimazione della resa volume-trica di un fluido. L’ordinamento per TCcorrisponde abbastanza bene conl’ordinamento sulla base della resavolumetrica.

2. COMPOSTI PURI

Come detto sopra, essendo ora gliODS fuori gioco, i composti puri usatisono i refrigeranti naturali, gli HFC, edi prodotti sintetici di nuova genera-zione. Qui l’enfasi sarà specialmentesui fluidi sintetici (HFC, HFO…), al-cuni dei quali sono infiammabili, men-tre altri non lo sono.Tra gli HFC, ci sono l’R134, non in-fiammabile e a media pressione, e treHFC ad alta pressione: il non infiam-mabile R125, e gli infiammabili R143ae R32. Anche gli HFC R227ea (classe1) e R152a (class 2) si trovano in al-cune miscele.

Una panoramica sintetica sul GWPdei refrigeranti con riferimento alla lororesa frigorifera e infiammabilità

Paul de LARMINAT

Johnson Controls

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Fino a poco tempo fa, l’R134a eral’unico utilizzato puro; quelli ad altapressione erano usati solo in miscele.Ma con l’avvento delle restrizioni sugliHFC ad alto GWP, l’R32 è ora usatoanche puro.La nuova generazione di compostichimici HFO sono fluidi a media obassa pressione. Quelli a media pres-sione sono l’R1234ze e l’R1234yf conproprietà fisiche simili all’R134a, macon GWP molto basso, e classe di in-fiammabilità 2L. Quelli a bassa pres-sione sono l’R1233zd e R1336mzz (Eo Z). Una nuova molecola è stata re-centemente introdotta con la formulachimica CF3I, denominata R13I1 se-condo la classificazione ASHRAE. E’un altro fluido ad alta pressione, non-infiammabile, usato anche comeestinguente.

3. MISCELE

3.1 Principi alla base dellaformulazione delle miscele

Le miscele sono formulate per rag-giungere un desiderato compromessotra la resa frigorifera, l’efficienza ener-

getica, l’infiammabilità ed il GWP. E’noto che i composti puri o le miscelead alta pressione tendono a produrreuna capacità volumetrica più alta; matendono anche ad avere una minoreefficienza energetica.I composti puri utilizzati hanno varieproprietà in termini di pressione, in-fiammabilità e GWP. Queste proprietàsono riflesse nelle miscele in propor-zione al loro contenuto. In aggiunta,miscele di fluidi con livelli di pressionesensibilmente diversi tendono a dareluogo a fluidi con un glide più elevato,mentre miscele di fluidi con livelli dipressione abbastanza simili generanoglide piccolo o danno più facilmentemiscele azeotropiche.In generale, i primi passi verso la for-mulazione di una miscela sono perprima cosa cercare di ottenere uncerto livello di resa volumetrica, ap-prossimativamene riflesso dalla TC eper seconda cosa decider se l’infiam-mabilità è accettata o no. Si desideraanche ottenere un GWP il più bassopossibile; ancora, è noto che i fluidicon basso GWP tendono anche adessere più infiammabili.Le miscele sono generalmente formu-

late per essere vicine al confine tra ledue classi di infiammabilità. Per esem-pio, le miscele non-infiammabili sonoformulate per essere vicine al limitedella classe di infiammabilità 2L senzasuperare il confine, in modo da restareancora nella classe 1, raggiungendonello stesso tempo un GWP il piùbasso possibile. Alla stessa maniera,le miscele di classe 2L sono formulateper essere vicine all’infiammabilità diclasse 2.Oltre a questi principi fondamentali,possono essere aggiunti altri critericome la compatibilità con certe famigliedi oli, specialmente per le miscele svi-luppate per il retrofit di impianti esistenti.Anche la temperatura di scarico è unproblema, specialmente per le applica-zioni con alti rapporti di compressione,come le applicazioni di refrigerazione abassa temperatura, o le applicazioni dicondizionamento dell’aria con tempe-rature ambiente elevate.Ci sono anche delle problematichecommerciali: varie combinazioni dicomponenti sono adatte ad ottenereproprietà simili. I produttori stanno ga-reggiando per proporre miscele in re-lazione ai loro brevetti ed alla capacità

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Tabella 1: elenco dei fluidi presi in esame.

Classedi inf.

Classedi inf.

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di produrre i componenti. Ci potreb-bero essere anche delle considera-zioni politiche, poiché alcune sogliesono percepite come politicamentesensibili, come i limiti tra GWP “basso”,“medio”, “alto”, sebbene queste sogliesiano più politiche che tecniche.

3.2 Miscele di HFCDalla metà degli anni ‘90, e prima checominciassero ad emergere preoccu-pazioni sul GWP dei refrigeranti, gliHFC furono le alternative più comunialle sostanze ODS. Accanto all’R134apuro, parecchie miscele di HFC fu-rono proposte. Le principali furonol’R410A, l’R404A, l’R507 e la seriedegli R407. Quando questi prodotti fu-rono introdotti, il GWP non era perce-pito come un problema, e non ci fualcun incentivo ad accettare i vincolidell’infiammabilità.Così, tutti questi prodotti furono for-mulati per essere non-infiammabili, ealla TC equivalente, essi tendono adavere un GWP più alto della nuovagenerazione di prodotti, come pre-sentato sotto. In questa categoria, cisono anche alcune miscele di HFCcome l’438A o la serie degli R422.Questi furono progettati per essere ilpotenziale retrofit all’R22, e conten-gono una piccola quantità (circa il 3%)di idrocarburi per renderli miscibili congli oli usati con l’R22, evitando cosìcambi di olio nei retrofit.

3.3 Miscele di HFO e misceledi HFC/HFO

Per ridurre il GWP dei fluidi rispetto aisopra citati HFC e relative miscele, latendenza è ora di includere maggiori

quantità di component come gli HFOcon basso GWP a discapito della loroinfiammabilità, in una quantità tale chela classe di infiammabilità ricercata siaancora raggiunta. Le miscele prese inesame sono elencate nella tabella 1.Come visto nel grafico di Figura 1,queste miscele di HFC/HFO tendonoad allinearsi in due bande strette, unaper i non-infiammabili, ed una per ifluidi 2L.

3.4 Prodotti con GWP più bassoo infiammabili

Pochi prodotti costituiscono una ecce-zione a quanto sopra. Questo è illu-strato da due esempi. Il primo è lanuova miscela R466A. In aggiunta aicomponenti HFC ad alta pressioneR32 e R125, essa contiene una quan-tità significativa (39.5%) di CF3I(R13I1) che riduce la sua infiammabi-lità. Grazie a questo, sebbene sia non-infiammabile, si trova nella banda dellealtre miscele 2L composte solamenteda HFC e HFO (si veda Figura 1).Un’altra miscela che si colloca al difuori delle tipiche “bande” è l’R455A(2L). Il suo GWP secondo AR4 è disolo 150, mentre altri 2L, miscele diHFC/HFO con proprietà simili, hannoun GWP vicino a 600, come l’R447A(R32, 68%; R125, 3.5%; R1234ze,28.5). La composizione di R466A èR32 (21.5%), R1234yf (75.5%), eCO2 (3%). La CO2 ha una pressionemolto alta ed è fortemente non-infiam-mabile. Aggiungendola compensa perl’alto contenuto di R1234yf, in classe2L che produce il GWP molto basso, eriduce la pressione. Questo consentealla miscela di raggiungere la politica-

mente “magica” soglia di GWP 150.Matecnicamente, il prezzo da pagare è unglide di temperatura estremamentealto di 12.5 °C, confrontato con valoriintorno a 5° C per le altre tipiche mi-scele nella stessa categoria.

4. FLUIDI PRESI IN ESAME

I fluidi presi in esame sono elencatinella tabella 1. Essi includono alcunicomposti puri e miscele per un’ampiagamma di applicazioni di aria condi-zionata e refrigerazione, dai fluidi abassa pressione per chiller centrifu-ghi, a fluidi ad alta pressione.Questa lista non è esaustiva, ma è ab-bastanza ampia per dare sostanzaalle conclusioni generali ottenute. Ifluidi sono elencati in ordine di TC cre-scente, con il loro GWP (AR4) e laloro classe di infiammabilità. Sonoclassificati in tre colonne.La prima include gli HFC e gli HCFC.La seconda, per gli HFO’s e le misceleHFC/HFO; la terza Colonna include ledue miscele R466A e R455A che con-tengono una sostanza che mantienebassa l’infiammabilità come sopradescritto.

5. GRAFICI E COMMENTI

La Figura 1 mostra il GWP dei refri-geranti in funzione della loro tempera-ture critica TC. I fluidi con GWPsuperiore a 2400 non sono rappre-sentati, per migliorare la visibilità suquelli più interessanti con GWP piùbasso. Sulla destra del grafico si tro-vano i fluidi a bassa pressione per icompressori centrifughi, nella catego-ria dell’HCFC R123. Sul lato sinistro sitrovano I fluidi ad alta pressione comel’R410A o l’R32. Nel mezzo ci sono ifluidi a pressione intermedia, nella ca-tegoria dell’R134a o dell’R22.Per i fluidi a bassa pressione, sono di-sponibili delle alternative non-infiam-mabili con GWP quasi nullo. Nellacategoria ad alta pressione, prima del-l’introduzione dell’R466A, tutte le al-ternative all’R410A (R32 o miscele adalta pressione) erano infiammabili(2L). Nella gamma della media pres-sione, si identificano tre differentizone. Una stretta banda arancio in-clude le miscele HFC/HFO infiamma-

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bili (2L). Una seconda stretta banda,in verde chiaro, comprende le misceleHFC/HFO non-infiammabili.A TC equivalente, la differenza inGWP tra queste due bande è di circa800, indicando che il GWP dei fluidi2L è più basso di quello di un fluidoequivalente di circa 800. La pendenzadi queste bande mostra la nota ten-denza, che fluidi ad alta pressione(bassa TC) hanno un GWP più alto diquelli a bassa pressione. Sopra labanda verde c’è un gruppo di HFC edi miscele di HFC (più l’R22). Essihanno un GWP più alto, siccome fu-rono introdotti come alternative aiCFC e agli HCFC, prima che il GWPdiventasse una preoccupazione.Eccezioni a queste regole sonol’R466A e l’R455A. L’R466A è non in-fiammabile, ma con un GWP piùbasso, simile a quello di fluidi 2L conproprietà equivalenti; questo è otte-nuto utilizzando la nuova molecolaCF3I che non era stata usata nei re-frigeranti in precedenza. L’R455A è

2L, ma con un GWP significativa-mente più basso di quello di altri fluididi simile TC; questo è ottenuto utiliz-zando della CO2 nella formulazione;ma la conseguenza negativa è unglide di temperatura estremamenteelevato.

6. CONCLUSIONI

E’ noto che i fluidi ad alta pressionetendono ad avere un GWP più alto diquelli a bassa pressione, ma è possi-bile ottenere un GWP più basso inclu-dendo HFO nelle miscele invece dimiscelare soltanto HFC.Altri componenti come la CO2 o CF3lpossono anche essere aggiunti per ri-durre l’infiammabilità. Il grafico pre-sentato mostra le correlazioni tra resa,infiammabilità e GWP. Fra l’altro, essomostra anche come abbia poco sensocercare di definire delle categorie as-solute di GWP come “basso”, “medio”,“alto” ecc., o avere obiettivi comuni di

valori “medi” di GWP per tutte le ap-plicazioni.Qualunque sia il limite scelto, po-trebbe essere impossibile da raggiun-gere per alcune applicazioni, o essereaddotto come una scusa per usaresoluzioni al di sotto di quelle ottimali inaltri casi.

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NUMERO 6 / GIUGNO 2019

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Figura 1: GWP in funzione della Temperatura Critica dei fluidi.

HFC & HCFC Classe 1

HFC/HFO Miscele Classe 1

HFO & HFC/HFO Miscele Classe 2L

HFC Classe 2L

R466A

R455A

Temperatura critica Tc (°C)

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SOMMARIO

Negli ultimi anni è stata dedicata moltaattenzione all’utilizzo di isomeri fluoru-rati di propilene per la sostituzione direfrigeranti ad alto GWP in applicazionidi refrigerazione e condizionamentodell’aria.Tuttavia, gli HFO (idrofluoroo-lefine) non possono coprire tutte le ap-plicazioni a causa delle loro proprietàtermodinamiche. Allo scopo di avereun fluido che riunisca le buone caratte-ristiche di alcuni HFC, come R410A, eil GWP basso degli HFO, nella lettera-tura recente si è tentato di miscelare irefrigeranti HFO e HFC.In questo documento viene studiato ilcomportamento di scambio termicodelle miscele zeotropiche, con parti-colare attenzione all’effetto del glide ditemperatura (punto di rugiada meno ilpunto di bolla). Viene inoltre analiz-zata la penalizzazione allo scambiotermico dovuta alla resistenza al tra-sporto di massa.Parole chiave: miscele, basso GWP,evaporatore, condensatore

1. INTRODUZIONE

L’allarme mondiale sul riscaldamentoglobale ha portato ad un crescente in-teresse per le nuove tecnologie HVAC(riscaldamento, ventilazione e condi-zionamento) a basso impatto ambien-tale. A proposito di questo impatto, sideve tener conto sia di un effetto indi-retto dovuto al consumo di energia siadi un effetto diretto dovuto alle perditedi refrigerante.Vi è un crescente interesse per i refri-geranti aventi basso potenziale di ri-scaldamento globale (GWP). Dopo ilprotocollo di Kyoto, nel 2012 la Com-missione europea ha proposto di ri-durre le emissioni di gas fluorurati didue terzi entro il 2030.La ricerca di refrigeranti alternativi siconcentra principalmente sull’uso di

refrigeranti naturali (idrocarburi, am-moniaca, anidride carbonica) e nuovirefrigeranti sintetici aventi basso GWP.Per molte applicazioni un’alternativaai refrigeranti sintetici ad alto GWPpotrebbe basarsi su miscele.McLinden et al. (2014) hanno studiatodiversi HFO riconoscendo il poten-ziale di R1234yf e R1234ze(E).Tutta-via, questi refrigeranti non sono adatticome refrigeranti drop-in per R410A eR404A. Al fine di garantire elevatiCOP di sistema e mitigare l’impattoambientale, sono state proposte mi-scele refrigeranti di HFO e HFC.La condensazione di miscele binariedi HFC e HFO è stata recentementestudiata, ma il numero di dati di scam-bio termico per miscele di HFO e HFCè ancora limitato. Hossain et al. (2013)hanno studiato lo scambio termicodella miscela R1234ze(E)/R32 conuna composizione di massa del55/45% all’interno di un tubo da 6 mm.Del Col et al. (2015) hanno studiato lacondensazione di R32/R1234ze(E) adiverse concentrazioni all’interno di uncanale di diametro di 0,96 mm. In Az-zolin et al. (2019) è stato studiato loscambio termico della stessa misceladurante la fase di ebollizione.Più recentemente è stato studiato iltrasferimento di calore con misceleternarie. Ad esempio, Azzolin et al.(2019) presentano i coefficienti di con-densazione delle miscele zeotropicheternarie a basso GWP R455A (R32,R1234yf e R744 a 21,5 / 75,5 / 3,0%in massa) e R452B (R32, R1234yf eR125 a 67,0 / 26,0 / 7,0% in massa).Il diagramma temperatura-composi-zione per la miscela R32/R1234ze (E)è riportato in Figura 1 per la pressionedi 14 bar. Per la miscela 0,50/0,50 allapressione di 14 bar, la temperatura delpunto di rugiada è 26,2 °C e la tempe-ratura del punto di bolla è 33,9 °C, conun glide di temperatura di 7,7 K. Dia-grammi simili possono anche esseretracciati per le altre miscele discusse

Comportamento delle miscelezeotropiche negli scambiatoridi calore

Dipartimento di Ingegneria IndustrialeUniversità di Padova

Davide DEL COL Marco AZZOLIN

Arianna BERTO Stefano BORTOLIN

Articolo trattodal 18° Convegno Europeo

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in questo lavoro, ma nel caso di misceleternarie il diagramma temperatura-composizione deve essere rappresen-tato utilizzando delle superfici.Tutte queste miscele mostrano unadifferenza di temperatura tra i punti di

rugiada e di bolla alla pressione data,e quindi le chiamiamo zeotropiche. Unriassunto delle miscele considerate inquesto documento, insieme ai loroprincipali componenti puri, è riportatonella Tabella 1.

Ogni miscela è caratterizzata da undiverso valore del glide zeotropico. Ciòinfluenzerà i profili di temperaturanegli scambiatori di calore (evapora-tore e condensatore). In alcuni casipuò portare ad un migliore accoppia-mento dei due profili, in altri casi puòcausare ulteriori problemi (ad esem-pio quando la temperatura è moltoalta). Un esempio di possibili configu-razioni può essere visto in Figura 2.

2. APPARATO SPERIMENTALE

Le prove sono state eseguite pressoil Two Phase Heat Transfer Lab del-l’Università di Padova. Nel banco diprova il refrigerante sottoraffreddatopassa attraverso un filtro essiccatoreprima di entrare in una pompa ad in-granaggi, che consente di impostareil flusso di massa misurato da un sen-sore ad effetto Coriolis.Prima di entrare nella sezione di test,il refrigerante può essere sottoraffred-dato o riscaldato, vaporizzato o con-densato. Il refrigerante viene infineinviato attraverso la sezione di test perla misura del coefficiente di scambiotermico.Il settore di misura è stato realizzatoda un tubo di rame con diametro in-terno di 0,96 mm e una rugosità su-perficiale interna Ra=1,3 µm.Sia lo scambio termico in ebollizioneche in condensazione è stato misu-rato all’interno di questa sezione diprova, allo scopo di studiare le pre-stazioni di tali miscele rispetto alle lorocomponenti pure.

3. SCAMBIO TERMICO BIFASE

La figura 3 riporta il coefficiente discambio termico della miscelaR32/R1234ze(E) (0,5/0,5 in massa) edei suoi componenti puri a G = 400 kgm-2 s-1, durante la vaporizzazione aduna pressione di 14 bar.Come mostrato in figura 3, la presentemiscela di refrigerante mostra coeffi-cienti di scambio termico più bassi ri-spetto ai componenti puri R1234ze(E)e R32. La riduzione del coefficiente discambio termico rispetto ai fluidi puri èdi circa il 50% per le condizioni opera-tive riportate nel grafico.Questa riduzione è in parte causata

INDUSTRIA&formazione / 31

NUMERO 6 / GIUGNO 2019

Figura 1. Diagramma temperatura-composizione per la miscelaR32/R1234ze(E) alla pressione di saturazione di 14 bar.

Tabella 1.Proprietà delle miscele e dei loro componenti puri alla temperatura

di saturazione media di 40 °C.

Fluido R32/R1234ze(E)0.5 /0.5 in massa R455A R452B R32 R1234yf R1234ze(E)

GWP100 years 339 146 676 677 <1 <1psat [bar] 18.0 17.6 22.85 24.78 10.18 7.66Tbub [°C] 36.3 35.06 39.40 – – –Glide [K] 7.45 9.81 1.12 – – –

Figura 2. Esempi di profili di temperatura in scambiatori in controcorrente cheutilizzano miscele zeotropiche: evaporatore (a sinistra) e condensatore (a destra).

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dall’aumento della temperatura delpunto di bolla all’interfaccia liquido-va-pore a causa del gradiente di frazionemolare all’interfaccia. Durante il pro-cesso di evaporazione il liquido diventapiù ricco in R1234ze(E) (componentemeno volatile) e il vapore diventa piùricco in R32 (componente più volatile).Parte della riduzione del coefficientedi scambio termico è causata dalla dif-fusione del componente più volatile al-l’interfaccia e la concentrazione delcomponente meno volatile sulla su-perficie riscaldata non è favorevole alprocesso di vaporizzazione. Oltre aciò, è necessaria una maggiore por-tata di calore per riscaldare il liquido eil vapore fino alla temperatura di ebol-lizione, che aumenta costantementelungo il tubo.A causa di questo degrado del coeffi-ciente di scambio termico, i modellisviluppati per fluidi puri non possonoessere applicati direttamente alla va-porizzazione della miscela.La figura 4 riporta i coefficienti di tra-smissione del calore durante la con-densazione di R455A e R452B nelcanale rispetto a quelli dei componentipuri R32 e R1234yf. I dati dei fluidi purisono presi da Matkovic et al. (2009) eDel Col et al. (2010). I coefficienti discambio termico di R455A sono para-gonabili a quelli di R1234yf, ma signi-ficativamente inferiori a quelli di R32 eR452B. La riduzione del coefficiente

di scambio termico delle miscele zeo-tropiche, che è più evidente perR455A, è correlata alla resistenza ag-giuntiva al trasporto di massa causatadalla diversa volatilità dei componentidella miscela. Al titolo x=0.6, R455A eR452B presentano coefficienti discambio termico che sono rispettiva-mente del 44% e del 27% inferiori aquelli di R32 a G=800 kg m-2s-1. È in-teressante notare che l’aumento del ti-tolo di vapore causa un maggioredegrado del coefficiente di condensa-zione delle miscele rispetto ai compo-nenti puri.

RIASSUNTO

In questo lavoro sono state presentatele prestazioni termiche durante la con-densazione e la vaporizzazione all’in-terno di un canale di 0,96 mm didiametro di miscele zeotropiche. Du-rante le prove di condensazione e va-porizzazione si può osservare undegrado del coefficiente di scambiotermico dovuto alla resistenza ag-giuntiva al trasporto di massa.Nel caso di una miscela binaria, la pe-nalizzazione può essere stimata con-frontando i coefficienti misurati rispettoa un comportamento lineare ideale trai valori dei componenti puri alle stessecondizioni operative. La riduzione deicoefficienti di scambio termico du-

rante l’ebollizione della miscelaR32/R1234ze (E) nelle condizioni te-state è risultata pari al 50%.Sono stati presentati i dati di conden-sazione per le miscele ternarie R452Be R455A. R452B presenta coefficientipiù elevati rispetto a R455A a causadella maggiore conduttività termicadel liquido e del glide di temperaturainferiore. I coefficienti di scambio ter-mico di R455A sono paragonabili aquelli di R1234yf, ma inferiori a quellidi R32 e R452B. La penalizzazionedello scambio termico dipende dalprocesso (condensazione o ebolli-zione) ma anche dalle caratteristichedei fluidi, in particolare dal glide ditemperatura.I processi di condensazione e vapo-rizzazione delle miscele zeotropichenon sono isotermi e i continui cambia-menti nella composizione delle fasi li-quida e vapore portano all’accumulodi resistenze al trasporto di massa,pertanto i modelli sviluppati per i fluidipuri devono essere corretti.Quando si progettano apparecchiatureper lo scambio termico con miscelezeotropiche, sebbene la temperatura disaturazione variabile possa esserevantaggiosa per l’accoppiamento deiprofili di temperatura tra i due fluidi, ènecessario ricordare che le caratteri-stiche di scambio termico più scadentipossono richiedere un’area di scam-bio più grande.

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32 / INDUSTRIA&formazione

Figura 3. Coefficiente di scambio termico rispetto altitolo di vapore durante ebollizione dei fluidi puri R32 eR1234ze (E) e della loro miscela 50/50% a G = 400 kg

m-2s-1. Dati da Azzolin et al. (2016).

Figura 4. Coefficienti di scambio termico locale durantela condensazione di R455A e R452B rispetto a quelli

dei componenti puri R32 e R1234yf, per titolo di vaporex = 0,6. Dati da Azzolin et al. (2019).

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NUMERO 6 / GIUGNO 2019

INTRODUZIONE

Il refrigerante R-410A è ampiamenteusato nelle applicazioni di condiziona-mento dell’aria che vanno dai condi-zionatori d’aria residenziali alle pompedi calore e ai chiller commerciali.L’R-410A ha un GWP relativamentealto (GWP = 1942) e sta diventandosempre più un bersaglio di moltenorme ambientali. In questo contesto,l’industria sta valutando diversi sostitutidi R-410A con GWP più bassi.Tuttavia, la maggior parte dei nuovi re-frigeranti con GWP inferiori sono in-fiammabili (Zou et al. 2016), cosa chene limita l’adozione anticipata da partedella comunità HVACR.L’industria sta investendo molto nellacomprensione di come applicare prati-camente i refrigeranti infiammabili, mapasseranno anni prima che possanoessere realizzate le riduzioni obbliga-torie delle emissioni.Con un’opzione praticabile di refrige-ranti non infiammabili con GWP ridottie con efficienza energetica equivalenteo migliore, è possibile implementareazioni nel segmento del condiziona-mento stazionario con il potenziale digarantire una riduzione dell’impronta dicarbonio.Questo studio si concentra su due so-stituzioni non infiammabili dell’R-410A:R-466a (Miscela 1) e una Miscela 2 chedovrebbero essere classificati come A1

secondo lo standard ASHRAE 34. Lamiscela 1, R-466A, ha un GWP infe-riore a 750, la miscela 2 ha un GWPinferiore a 400 e potrebbe essere unsostituto di lungo termine dell’R-410A.Per valutare le prestazioni di questi duerefrigeranti è stato scelto un sistema apompa di calore reversibile.

ANALISI TERMODINAMICA

È stata eseguita un’analisi termodina-mica per comprendere l’impatto del-l’uso di un determinato refrigerantesulle pressioni di esercizio, la portatadei refrigeranti, la capacità di raffred-damento e l’efficienza.Questo tipo di analisi è stata eseguitain condizioni tipiche di condiziona-mento dell’aria utilizzando i dati ter-modinamici del database NISTREFPROP 9.1.La tabella 1 mostra i risultati di que-sta analisi a temperatura ambiente di35 °C. Le prestazioni teoriche delledue miscele sono confrontate conl’R-410A: la miscela 1, R466A, puòoffrire prestazioni simili a quelledell’R-410A con una capacità infe-riore dell’1% e un’efficienza superioredel 2% rispetto a R-410A, mentre lamiscela 2 può avere una capacità in-feriore del 7% e un’efficienza supe-riore del 2% rispetto a R-410A.In questa analisi, entrambi i refrige-

Sostituzione di R410A:refrigeranti alternativi A1a ridotto GWP

Tabella 1.Analisi Termodinamica dell’R410A e dei suoi sostituti.

NameGWPAR4(AR)

Cap. Eff. FlowRate

Tdischarge

[°C] PdischargeComp.Ratio

Evap.Glide[°C]

R410A 2088(1924) 100% 100% 100% Base 100% 100% 0.1

R466A(Miscela 1)

733(686) 99% 102% 105% +8.0 95% 99% 1.2

(Miscela 2) 399(389) 93% 102% 108% +10.8 89% 100% 3.8

Tcond=45°C; SC=5.5°C;Tevap=+7°C; Evaporator SH=5.5°C; Suction line SH=0°C; ηvol = 100%; ηisen = 70%

Ankit SETHI*

Samuel F.Yana MOTTA*

Nacer ACHAICHIA**

Jean DE BERNARDI**

*Honeywell International, BuffaloResearch Laboratory, Buffalo NY (USA)

**Honeywell Refrigerants Europe

Articolo trattodal 18° Convegno Europeo

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ranti hanno pressioni di aspirazione edi mandata inferiori rispetto a R-410A,mentre i rapporti di compressionesono molto simili a R-410A. La tem-peratura di mandata del compressoreper la miscela 1, R-466A, è di circa8°C e per la miscela 2 è di circa 11 °Csuperiore a R-410A.Questo indica che l’attenuazione dellatemperatura di mandata potrebbe nonessere necessaria. In questo studio, i ri-sultati teorici mostrano che sia miscela1, R466A, che miscela 2 possonoavere una portata massica legger-mente superiore rispetto a R-410A, ri-spettivamente del 5% e dell’8%.

ESPERIMENTI IN UNA POMPADI CALORE A SPLITCANALIZZATA DA 3TON

È stata condotta un’indagine speri-mentale su un sistema a pompa di ca-lore a split canalizzato per valutarequesti due sostituti di R-410A sia incondizioni di raffreddamento che di ri-scaldamento. L’impianto ha una po-tenza di 9,6 kW alle condizioninominali ed è dotato di un compres-sore scroll a velocità fissa.

RISULTATI DEL TEST

La Figura 1 mostra i risultati speri-mentali nelle modalità di raffredda-mento e riscaldamento. I risultati intermini di capacità ed efficienza delleapparecchiature sono presentati in re-lazione alle prestazioni dell’R-410A. Irisultati indicano che miscela 1,R466A, mostra una capacità pari al100% nella condizione A e un’effi-cienza pari al 100% nella condizione B.Miscela 1 mostra inoltre un migliora-mento delle prestazioni rispetto all’R-410A a temperature ambiente elevate.Nelle condizioni ambientali estreme, lacapacità è del 102% e l’efficienza èpari al 105% rispetto a R-410A.La miscela 2 mostra una capacità del95% nella condizione A e un’efficienzadel 102% nella condizione B. Anchemiscela 2 mostra un miglioramentodelle prestazioni rispetto a R-410A atemperature ambiente elevate, con unacapacità del 102% e un’efficienza del109% in condizioni estreme. Con-frontando i risultati sperimentali alla

condizione A con l’analisi termodina-mica della Tabella 1, le differenze di ca-pacità ed efficienza sono entro ±2%.Nella condizione di riscaldamento H1,miscela 1, R466A, mostra una capa-cità del 97% e un’efficienza pari al100% di R-410A. Alle condizioni digelo e basse temperature (condizioniH2 e H3), la capacità e l’efficienzasono simili, il che indica che il piccologlide non mostra un impatto significa-tivo sulle prestazioni.La miscela 2 mostra una capacità leg-germente inferiore al 93% e un’effi-cienza leggermente superiore al101% rispetto a R-410A alla condi-zione H1. Il glide di miscela 2, inoltre,non mostra un impatto significativosulle prestazioni in condizioni di gelo ebasse temperature.Utilizzando un compressore di cilin-drata maggiore pur mantenendo glialtri componenti uguali, miscela 2 puòessere in grado di eguagliare R410Ain capacità ed efficienza.

IMPATTO AMBIENTALE:CALCOLO LCCP IN KUWAITIN RAFFREDDAMENTO(R466A VS. R410A)

Sia le emissioni dirette (perdite di re-frigerante) che indirette (consumoenergetico) durante il ciclo di vita del-l’apparecchiatura devono essere con-siderate per confrontare l’impatto

ambientale dei diversi refrigeranti.Questo tipo di valutazione è comune-mente chiamato analisi delle presta-zioni climatiche del ciclo di vita(LCCP). L’effetto diretto è la quantitàdi emissioni equivalenti di anidridecarbonica (CO2) causate dal rilascioin atmosfera del refrigerante con il suoGWP intrinseco.Le emissioni indirette sono il risultatodel consumo energetico delle appa-recchiature, che è direttamente corre-lato all’efficienza dell’apparecchiatura/sistema refrigerante e al fattore diemissione locale, basato sulla produ-zione di energia elettrica e le relativeemissioni di CO2.Il consumo energetico di un tipicocondizionatore split canalizzato a R-410A da 3 TON (simile a quello te-stato nella sezione precedente) nelcorso di un anno è stato modellato uti-lizzando l’analisi «BIN» utilizzando idati meteorologici prodotti dal Natio-nal Renewable Laboratory per il Ku-wait, dove la temperatura ambiente ègeneralmente elevata.Il fattore di emissione di CO2 per laproduzione di elettricità è stato as-sunto pari a 0,805 kg di CO2 per kWhdi produzione elettrica per il Kuwait. Leipotesi necessarie per completarequesta analisi sono state tratte dalrapporto ADL. Ciò includeva un tassoannuo di perdita del 2% e una perditaa fine vita del 15%. È stata ipotizzatauna vita utile di 15 anni.

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34 / INDUSTRIA&formazione

Figura 1. Performance misurate di una pompa di calore split da 3-tonresidenziale canalizzato.

Raffreddamento Riscaldamento

Miscela 1 Cap. Miscela 2 Eff. Miscela 2 Cap. Miscela 2 Eff.

Caldo

Estre

mo

%d

iR41

0A

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Gli impatti sono stati determinati dalleseguenti equazioni:

Effetto diretto = Carica del refrige-rante (kg) x (tasso di perdita annualex Durata della vita + perdita a finevita) x GWP (1)

Effetto indiretto = Consumo annuo dienergia x Durata x CO2 per kWh diproduzione elettrica (2)

Il tempo di funzionamento del condi-zionatore split canalizzato si basa sul-l’assunzione del profilo di carico,come mostrato in Figura 2. Il set pointinterno è di 27 °C per una temperaturaambiente inferiore a 35 °C e il setpoint è flottante per adeguare la ca-pacità al carico per una temperaturaambiente superiore a 35 °C.

RISULTATI

La Figura 3 mostra i risultati LCCP perimpianti di climatizzazione residen-ziale da 3 TON. Si è ipotizzato chel’impianto fornisca solo aria condizio-nata, che è il tipo prevalente di sistemiinstallati in Kuwait.E’ evidente come le emissioni indiretterappresentino di gran lunga il princi-pale contributore alle emissioni totali. Irisultati del modello indicano che lamiscela a GWP inferiore miscela 1,R466A, può avere un potenziale di ri-duzione totale delle emissioni di circail 3% rispetto a R-410A.

OSSERVAZIONI CONCLUSIVE

Questo studio presenta due refrige-ranti sostitutivi di R-410A non infiam-mabili e con GWP inferiore ad esso.Miscela 1, R466A, con GWP < 750, èconforme alle normative vigenti.Miscela 2, con GWP < 400, potrebbeessere utilizzata come soluzione alungo termine per impianti residenzialie commerciali di climatizzazione epompe di calore.La valutazione sperimentale di un si-stema costituito da condizionatoresplit residenziale con pompa di calorecanalizzato da 3 TON a R-410A indicache le miscele a GWP inferiore mi-scela 1, R466A, e miscela 2 possonoeguagliare le prestazioni di R-410A

senza modifiche significative al si-stema. In condizioni di elevata tempe-ratura ambiente, miscela 1, R466A, emiscela 2 mostrano un’efficienza su-periore del 5% rispetto a R-410A.L’analisi LCCP mostra che la miscela1, R466A, ha un impatto ambientaleinferiore rispetto all’R-410A.Ciò è probabilmente dovuto all’eccel-lente equilibrio tra un GWP inferiore eun’efficienza equivalente o superiore.A differenza di altri prodotti sostitutividell’R-410A sul mercato che sono in-

fiammabili, le soluzioni non infiamma-bili offrono vantaggi aggiuntivi, tra cuila semplicità di stoccaggio e manipo-lazione, nessun requisito di strategieaggiuntive di attenuazione dell’infiam-mabilità, nessuna formazione aggiun-tiva richiesta per appaltatori eoperatori di sistema, nessuna modi-fica significativa alle linee di assem-blaggio, piena conformità alle normeedilizie esistenti e minori costi sia perle nuove installazioni che per gli sce-nari di manutenzione/riparazione.

INDUSTRIA&formazione / 35

NUMERO 6 / GIUGNO 2019

Figura 2. Profilo di carico e capacità del Sistema.

Figura 3. Analisi LCCP del sistema residenziale AC da 3 TON in Kuwait.

Carica Capacità

Set point flottantecollegato alla potenza

Utilizzataventilazione

naturale

Temperatura ambiente (°C)

Valutazione LCCP per un ciclo di vita di 15 anni

Refrigerante

R410A Miscela 1

174097(97%)

179222(100%)

Diretto 3580

Diretto 1484

Indiretto 175642

Indiretto 172608

LC

CP

(kg

-CO

2)C

aric

a/C

apac

ità(k

W)

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

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INTRODUZIONE

L’uso dei sifoni sulla tubazione di aspi-razione diviene indispensabile quandosi devono superare certi dislivelli tra ledue unità del climatizzatore split. Larealizzazione pratica di tali costruzioniviene notevolmente semplificata dallapresenza sul mercato di una discretavarietà di sifoni pre-costruiti con di-versi tipi di attacchi.

IL TRATTO PIÙ DELICATODEL CIRCUITO:IL TUBO DI ASPIRAZIONE

Il tubo di aspirazione è il tratto più de-licato del circuito frigorifero di un cli-matizzatore split per quanto riguarda ilritorno dell’olio al compressore. Que-sto anche perchè è il tubo di lun-ghezza maggiore tra tutti quellipresenti, assieme a quello che porta illiquido all’unità interna (il tubo “pic-colo”) che però viene attraversato darefrigerante prevalentemente allostato liquido e quindi più propenso altrascinamento dell’olio.Per quanto riguarda il tubo di mandatanon ci sono particolari problemi datoche esso solitamente è di sviluppo con-tenuto, trovandosi tutto internamenteall’unità esterna del climatizzatore.

ALCUNE SITUAZIONI CRITICHE

Quando si parla di ritorno dell’olio alcompressore va presa in considera-zione quella che rappresenta la peg-giore condizione di esercizio perquesto problema. Essa si può verifi-care in diverse situazioni di funziona-mento come, ad esempio:• quando la velocità delle ventole del-

l’evaporatore risulta impostata al mi-

nimo e quindi si ha uno scambio ter-mico inferiore a quello standard;

• quando il carico termico da sottrarreall’ambiente da climatizzare è di en-tità minima e quindi nell’evaporatoresi ha un limitato processo di evapo-razione del refrigerante;

• quando i filtri aria sono ostruiti dasporcizia e quindi si ha un ridottoflusso di aria attraverso la batteriaevaporante;

• quando la pressione di condensa-zione è molto bassa, come adesempio può accadere se il clima-tizzatore split viene fatto funzionarein giornate con temperature miti del-l’aria esterna.

A queste situazioni va ovviamente ag-giunto il caso in cui la tubazione diaspirazione è stata scelta in modo er-rato con diametro eccessivo perchè intal caso la velocità del refrigerante alsuo interno non riuscirà ad avere i va-lori ottimali. Inoltre non possiamo nonricordare che anche la presenza del-l’inverter sul compressore può influirein maniera negativa sul ritorno dell’olioper il fatto che nei periodi in cui il re-gime di giri viene modulato ai suoi va-lori minimi la velocità del refrigeranteall’interno delle tubazioni subisce undecremento che può penalizzare iltrascinamento dell’olio.

RISALITA E DISCESA

Se ci riferiamo ad una installazione“standard” allora troviamo che l’unitàesterna si trova collocata ad una al-tezza inferiore rispetto a quella in-terna. Tale disposizione è quella chein genere viene raccomandata daiproduttori di apparecchiature perchèè la più favorevole per quanto riguardalo scorrimento dell’olio. Infatti in que-sto caso il dislivello in salita deve es-

Superare grandi dislivelli trale due unità dello split:utilizzo dei sifoni per l’olio

LEZIONE 204 > PRINCIPI DI BASE DEL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Pierfrancesco FANTONI

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni di base semplificate

per gli associati sul condizionamentodell’aria, così come da 20 anni sulla

nostra stessa rivista il prof. Ing.Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni

di base sulle tecniche frigorifere.Vedi www.centrogalileo.it.

Il prof. Ing. Fantoni è inoltrecoordinatore didattico e docente delCentro Studi Galileo presso le sedi

dei corsi CSG in cui periodicamentevengono svolte decine di incontri su

condizionamento, refrigerazione eenergie alternative. In particolare sia

nelle lezioni in aula sia nelle lezionisulla rivista vengono spiegati in modo

semplice e completo gli aspettiteorico-pratici degli impianti e dei loro

componenti.

È DISPONIBILE LA RACCOLTACOMPLETA DEGLI ARTICOLI

DEL PROF. FANTONiPer informazioni: 0142.452403

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È vietata la riproduzione dei disegnisu qualsiasi tipo di supporto.

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sere affrontato dal liquido, all’internodel tubo piccolo, che ha maggiori ca-pacità di trascinamento dell’olio. Iltratto in discesa riguarda proprio iltubo “grande” che contiene il refrige-rante gassoso: ma data la percor-renza dall’alto verso il basso l’olio, persemplice gravità, riesce a superare lalunghezza senza difficoltà. Anche nelcaso di basse velocità e di depositosulla parete interna della tubazioneriuscirebbe a compiere il tragitto ri-chiesto per semplice colatura verso ilbasso su tale parete.Nel caso in cui, invece, l’unità internasia posizionata più in basso dell’unitàesterna allora in questo caso il disli-vello in discesa deve essere affrontatodal refrigerante liquido all’interno deltubo “piccolo”: caso molto favorevolee propizio. Il tratto in risalita, al contra-rio, spetta al refrigerante gassoso inbassa pressione.

IL CASO PIÙ SFAVOREVOLE

Nella condizione più sfavorevole, cioèquando abbiamo l’evaporatore postoad un’altezza inferiore a quella delcompressore, il refrigerante allo statogassoso deve percorrere in salita iltubo di aspirazione (vedi figura 1).Nasce, in questo caso, il problema del

trascinamento dell’olio che, soggettoin misura maggiore alla gravità, faticaa scorrere verso l’alto se non c’è l’ap-porto fondamentale del trascinamentoda parte del refrigerante.Quando il dislivello da superare è dipochi metri, allora comunque le cosefunzionano ma se tale dislivello ha va-lori più alti allora le cose si complicanoun po’. I produttori di climatizzataorispecificano sempre nel proprio librettodi installazione i massimi dislivelli am-missibili tra le due unità.C’è sempre da tener presente, però,che in condizioni di funzionamento“critiche” ci potrebbero comunque es-sere dei problemi. Per ”critiche” si in-tendono quelle condizioni che sonostate evidenziate in precedenza, al-l’inizio di questo articolo. Normal-mente tali situazioni si verificano perperiodi di funzionamento limitati neltempo e quindi non portano a conse-guenze apprezzabili in quanto seguiteda condizioni di “normalizzazione” delfunzionamento.

L’USO DEI SIFONI

Quando necessariamente si devonosuperare dislivelli importanti allora èindispensabile ricorrere all’impiego deisifoni sulla tubazione di aspirazione.

Fondamentalmente un sifone lo pos-siamo descrivere come una trappolaper l’olio, ossia una costruzione cheriesce a bloccare il flusso di olio primache esso debba compiere un tratto inrisalita.Nella figura 2 si può notare la tipicaconformazione a U della tubazione:per un’efficace funzionamento del si-fone essa deve avere il raggio di cur-vatura più stretto possibile. Questoperché tale tratto si deve riempired’olio il più velocemente possibile inmodo tale da crere una specie ditappo per il flusso del refrigerante, chein tale modo entra in sovrapressionea monte dell’ostruzione.Quando tale sovrapressione giungead un valore tale da vincere il pesodella massa di olio depositatasi alloratale massa viene sospinta violente-mente in avanti in modo tale da riu-scire a superare il tratto ascendente ditubazione.Dopo tale evento il sifone risulta esserevuoto di olio che così comincia a riac-cumularsi provenendo sia da montedel sifone che da valle in seguito allaquantità di olio che cola dal tratto verti-cale in quanto non ha la sufficienteforza per superare il dislivello per giun-gere fino all’unità esterna.Quello che viene mostrato in figura 2è un sifone che può essere acquistatogià conformato e quindi pronto per es-sere installato. Questo evita all’instal-latore di dover eseguire direttamente ilsifone e quindi di esporsi ad errori direalizzazione. Nella figura il sifone èdotato di attacchi a brasare entrambi abicchiere ma esistono varie possibilialternative di attacchi.

INDUSTRIA&formazione / 37

NUMERO 6 / GIUGNO 2019

Figura 1 – Collegamenti dello split con l’unità interna posizionataad un livello più basso dell’unità esterna. Le freccie indicano il verso di

percorrenza del refrigerante.

Figura 2 – Sifone per olio perlinea di aspirazione con entrambi

gli attacchi femmina a saldare.(da catalogo ENALT)

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

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LE PROCEDURE PRATICHESEGUENDO LO STANDARD EN 378

EN 378-2: 2016 Marcaturae ispezione

L’ispezione del sistema di refrigera-zione deve essere eseguita da unapersona competente e deve com-prendere il controllo:• della documentazione relativa alle

attrezzature in pressione;• dispositivi e apparecchiature di sicu-

rezza secondo EN 378-2: 2016 Se-zione 6.3.4.3;

• che le saldature selezionate sulle tu-bazioni siano conformi alla normaEN 14276-2;

• che i giunti saldati selezionati sulletubazioni siano conformi alla normaEN 14276-2;

• che le tubazioni di refrigerazionesiano state realizzate in conformitàcon i disegni, le specifiche e gli stan-dard appropriati;

• documentando l’allineamento tral’azionamento e i compressoriaperti, pompe e ventilatori;

• registrando sul registro la tenuta allefughe del sistema di refrigerazione;

• l’installazione visivamente completasecondo EN 378-2: 2016 Sezione6.3.4.5;

• il contrassegno del sistema di refri-gerazione, assicurandosi che sianopresenti:– nome e indirizzo o identificazione

del produttore;– modello, numero di serie o nu-

mero di riferimento;– anno di produzione;– numero di refrigerante;– carica di refrigerante;– pressione massima ammissibile

(PS) lato alto e basso;• Quando si utilizzano i refrigeranti

A2L, A2, A3, B2L, B2 e B3, deve es-sere visualizzato il simbolo dellafiamma secondo ISO 7010-W021.

EN 378-2: 2016 Registro delleapparecchiature

Secondo questo standard, quando unsistema di refrigerazione possiedeuna carica di refrigerante superiore a3 kg, deve essere conservato un regi-stro del sistema.NOTA BENE: per i sistemi di refrige-razione che utilizzano refrigerantifluorurati, i requisiti per il registrosono specificati nel regolamento EU517/2014, requisiti che sono già statidiscussi ampiamente.Il registro deve includere:• dettagli sui lavori di manutenzione e

riparazione;• quantità, tipo e stato del refrigerante

(nuovo, riutilizzato, riciclato) che èstato caricato in ogni occasione e lequantità di refrigerante che sonostate trasferite dal sistema in ognioccasione;

• qualsiasi analisi del refrigerante chesia stata riutilizzata per il sistema;

• la fonte del refrigerante riutilizzato;• modifiche e sostituzione di compo-nenti del sistema di refrigerazione;

• risultati di tutti i test periodici;• periodi significativi di non utilizzo.

Manuale sull’uso degli F-Gase le alternative10ª parte: Buone pratiche di refrigerazione

Kelvin KELLY(nella foto) - Martin COOK

BUSINESS EDGE

Tratto da “F-Gas Reference Manual”,l’intero manuale in lingua inglese può

essere acquistato sul sito webwww.businessedgeltd.co.uk

A destra l’autore dell’articolo ad un corso delle Nazioni tenuto a Casale M. Alla suasinistra Halvart Koeppen, funzionario UNEP, insieme al Presidente delle Associa-zioni del freddo dell’Asia centrale e all’Ing. Marino Bassi, docente CSG anch’egli.

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BS EN 378-2: 2008 Tubazioni

• Le tubazioni, i giunti e i raccordi de-vono essere conformi ai requisiti EN14276-2;

• I giunti svasati devono essere limitatiall’uso solo con tubi ricotti e tuba-zioni di diametro non superiore a 20mm (diametro esterno);

• I giunti svasati dei tubi di rame de-vono essere serrati alla coppia no-minale indicata in EN 378-2: 2008Tabella 4;

• I giunti brasati devono essere con-formi ai requisiti delle norme EN14276-2 o EN 16084;

• Distanza massima raccomandataper supporti per tubo di rame:

Giunti di fissaggio per tubi.

Le definizioni dei tipi di tubo sono de-terminate secondo EN 12735-1 e EN12735-2.

EN 378-4: 2016 documentazione

Il registro deve essere aggiornatodopo ogni manutenzione o ripara-zione. Il registro deve essere conser-vato nel locale macchine o i datidevono essere memorizzati elettroni-camente dall’operatore tramite unastampa conservata nella sala mac-chine, nel qual caso le informazionidevono essere accessibili alla per-sona competente durante la manu-tenzione o il collaudo.NB In Italia sarà presto disponibile laBanca Dati Online per la raccolta ditali informazioni.

Tubazioni e brasatura

La brasatura è un processo in cui dueo più metalli vengono uniti. La super-ficie dei metalli che devono essereuniti viene riscaldata fino a quando di-

ventano incandescenti. I metalli sonoquindi a una temperatura alla quale lesuperfici sono prossime a uno statomutevole da solido a liquido. A questopunto viene aggregato un metallo ag-giuntivo, solitamente una lega dei me-talli che vengono uniti. Questa lega,comunemente descritta come riempi-tivo per brasatura, ha un punto di fu-sione inferiore rispetto ai metalli chevengono uniti. L’asta di riempimento sicombina con i metalli che vengonouniti e forma una nuova lega. Quandosi collegano le tubazioni, è richiestauna certa profondità di brasatura equeste profondità sono indicate dallaEN 14276-1 nella tabella sottostante.

ChiaveB profondità di montaggio minima

Margine (C-A)

Stoccaggio bombole

Le bombole devono essere conser-vate idealmente all’esterno, in un am-biente ben ventilato, illuminato esicuro, protetto dal caldo e dalle in-temperie.All’interno della recinzione le bomboledevono essere legate e separate perclasse del gas, pieno e vuoto. La se-gnaletica legale deve essere visibileall’esterno del magazzino. Lo stoc-caggio delle bombole deve essere ef-fettuato secondo i Codici di condottadettati da Assogastecnici e dai vigilidel fuoco.Nota: Le bombole vuote non sonocompletamente vuote a meno che

non siano stati evacuate. Le bomboleche sono stati ridotti a 0 Bar al mano-mentro, hanno ancora 1 Bar di gas alloro interno.

Ispezione dei regolatoriin pre-utilizzo

1. Ispezionare il regolatore e cercarele seguenti informazioni:a. Nome del gasb. Pressione Massima in ingressoc. Pressione massima in uscitad. Numero Standard (EN 2503)e. Nome o logo del produttore/ for-

nitoreSe non riesci a trovare queste in-formazioni, il regolatore potrebbenon essere idoneo al servizio edè consigliabile modificarlo.

2. Ispezionare visivamente i mano-metri. Se non registrano zero po-trebbero essere difettosi. Gliindicatori devono essere ispezio-nati, riparati / sostituiti e testati suEN 2503 o l’intero regolatore deveessere cambiato.

3. Ispezionare visivamente il regola-tore per i segni da danni esterni inquanto potrebbero essere caduti,ecc. ;questa forma di danneggia-mento potrebbe causare un gua-sto ai meccanismi interni. Ilregolatore deve essere ispezio-nato, riparato / sostituito e testatosecondo la EN 2503 o l’intero re-golatore deve essere cambiato.

4. Controllare visivamente che la par-te terminale della manopola nonsia danneggiata. Qualsiasi dannopuò causare una perdita. Cam-biare il regolatore.

5. Ispezionare visivamente il regola-tore per rilevare eventuali dannidovuti al calore. Se c’è qualchesegno di danno da fuoco, sosti-tuire il regolatore.

6. Ispezionare visivamente il regola-tore per verificare la presenza diolio, grasso o solventi. L’olio e ilgrasso devono essere tenuti lon-tani dai raccordi del gas poichél’ossigeno farà combustione conolio e grasso. Cambiare il regola-tore qualora ve ne fossero tracce.

7. Controllare visivamente la pre-senza di un filtro metallico conicosinterizzato nel cannello di in-gresso. Se il filtro è danneggiato,potrebbe non funzionare corretta-mente e potrebbe consentire l’in-

INDUSTRIA&formazione / 39

NUMERO 6 / GIUGNO 2019

Diametro Esterno(mm)

Spaziatura(m)

15 fino a 22 morbido 222 fino a 54 semi duro 354 fino a 67 semi duro 4

Diametroesterno

mm

Profonditàdi montaggio

minima B(mm)

Margine(C-A)(mm)

# 5 ≤ OD < 8 6 0.05 a 0.35# 8 ≤OD < 12 7 0.05 a 0.35

# 12 ≤ OD < 16 8 0.05 a 0.45# 16 ≤ OD < 25 10 0.05 a 0.45# 25 ≤ OD < 35 12 0.05 a 0.55# 35 ≤ OD < 45 14 0.05 a 0.55

* OD < 12 1*OD < 0.35* 12 ≤ OD < 22 1*OD < 0.45* 22 ≤ OD < 45 0.3*OD < 0.45

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

40 / INDUSTRIA&formazione

gresso di corpi estranei nel rego-latore. Se è bloccato o sporco,potrebbe limitare il flusso di gas.In entrambi i casi, cambiare il re-golatore.

8. Ispezionare visivamente le filetta-ture sulla presa del regolatore. Sei fili sono danneggiati, sarà moltodifficile ottenere una buona con-nessione con la valvola di sicu-rezza.

9. Ispezionare visivamente l’uscitadel regolatore per verificare lapresenza di fuliggine / danni dafuoco. La presenza di fuligginepotrebbe indicare che si è verifi-cato un flashback.

10. Esaminare visivamente le connes-sioni di ingresso e uscita del rego-latore per segni di nastro teflonPTFE o altri composti / lubrificanti.

11. Prima di ricollegare il regolatore,è necessario ispezionare visiva-mente la valvola della bombolaper rilevare eventuali segni didanni alla filettatura e assicurarsiche la bombola si chiuda corret-tamente. Quindi sottoporre aprova la valvola con un rilevatoredi perdite adatto.

12. Quindi eseguire le azioni 13 - 20con il regolatore di ossigeno equindi ripetere con il regolatoredel gas combustibile.

13. Aprire lentamente la valvola dellabombola (da un quarto fino amezzo giro della chiave del man-drino, in senso antiorario). Il mi-suratore del contenuto dellabombola dovrebbe registrarne lapressione e il puntatore deve ri-manere fisso e non salire di livello.Se il puntatore continua a muo-versi, l’indicatore è difettoso e ilregolatore deve essere sostituito.

14. Utilizzando un rilevatore di perditeadatto, verificare la tenuta del latodi alta pressione del regolatore,cercare eventuali perdite, adesempio bolle.Se non sono visibiliperdite, chiudere la valvola dellabombola e osservare il puntatoresul misuratore del contenuto dellabombola. Se il puntatore inizia ascendere e nessuna perdita è vi-sibile, allora il primo stadio del re-golatore è difettoso e l’unità deveessere cambiata.

15. Riaprire la valvola della bombolacon la chiave a mandrino. Girare

Gas a Ossicombustione

La seguente tabella fornisce una selezione dei gas ossicombustibili più co-munemente utilizzati per la brasatura. Questa sezione fornisce dettagli sulleattrezzature e sui metodi tipici per la giunzione dei tubi con i gas sottostanti.L’uso di sistemi di ossitaglio per l’esecuzione di lavori a caldo dovrebbe es-sere effettuata solo da personale qualificato e addestrato secondo una va-lutazione del metodo e una valutazione del rischio adeguate e sufficienti.

Gas Caratteristiche Coloredella bombola

Ossigeno Nessun odore. Generalmenteconsiderato non tossico a pressioneatmosferica. Non brucia, masostiene e accelera la combustione.I materiali normalmente nonconsiderati infiammabili possonoessere innescati da scintille inatmosfere ricche di ossigeno.

Nero

Azoto(privodi ossigeno)

Nessun odore, non brucia. Inerte,tranne ad alte temperature. Nontossico ma causerà asfissia se èpresente una quantità di ossigenoinsufficiente.Ad alte concentrazioni si verificheràuna quasi incoscienza istantaneaseguita dalla morte. Il più grandepericolo è che non ci sono segnali diavvertimento prima che si verifichil’incoscienza.

Grigiocon ogiva nera

Propano Il propano standard è “imbevuto”(odorato) e ha l’odore di gas a cui lamaggior parte della gente è abituata.Si accenderà e bruceràistantaneamente da una scintilla o daun pezzo di metallo caldo. È piùpesante dell’aria e si accumula incondotti, canali di scolo, ecc; e areebasse. Rischio di incendio edesplosione. Richiede energia minimaper accendersi nell’ossigeno.

Rosso brillantee parole“propano”e “altamenteinfiammabile”in rilievo

Acetilene Distintivo odore di aglio. I rischi diincendio e esplosione sono simili aquelli del propano.Tuttavia, è piùleggero dell’aria e ha meno probabilitàdi accumularsi in condotti e canali discolo. Richiede energia minima peraccendersi nell’aria o nell’ossigeno.Non utilizzare mai rame o leghecontenenti oltre il 70% di rame o il43% di argento con acetilene.Consulta il codice di pratica 5 e 6 dellaBCGA per l’elenco completo deimateriali che non sono consentiti osono consigliati solo in determinatecondizioni.

Marronerossiccio

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la vite di regolazione in senso ora-rio fino ad ottenere una pressionedi uscita adeguata.

16. Chiudere la valvola della bombolausando la chiave a mandrino (ruo-tare la chiave in senso orario) everificare visivamente la posizionedell’indicatore del misuratore delcontenuto. Se il puntatore simuove, l’indicatore è difettoso. So-stituire il regolatore.

17. Con il sistema pressurizzato, con-trollare che il lato di bassa pres-sione non presenti perdite,utilizzando un rilevatore di perditeadatto. Se sono evidenti segni diperdita (cioè bolle), il regolatore èdifettoso e deve essere sostituito.

18. Registrare tutti i risultati della pro-cedura di manutenzione nel mo-dulo dedicato.

19. Chiudere le valvole della bombola.20. Quando le operazioni sono com-

pletate, aprire le valvole del can-nello per scaricare tutta lapressione dal sistema. Svitarecompletamente le viti di regola-zione della pressione in sensoantiorario.

Spurgo durante la brasaturacon azoto privo di ossigeno (OFN)

È essenziale che uno spurgo di azotovenga utilizzato continuamente quandosi riscalda qualsiasi parte del sistema.Ciò impedisce la contaminazione del si-stema da ossidazione che altrimenti siformerebbe all’interno delle tubazioni.Una bombola di OFN o gas inerte ècollegata al sistema di tubazioni e unflusso di bassa pressione viene fattofluire attraverso le tubazioni prima, du-rante e per un breve periodo di tempodopo le operazioni di brasatura o sal-datura.

Materiali per brasatura

La brasatura del tubo di rame su unaltro pezzo di tubo di rame viene soli-tamente effettuata senza l’uso del di-sossidante. La lega di brasaturautilizzata tende ad essere descrittacome auto-fondente; ciò è dovuto alcontenuto di argento e fosforo checonsente il flusso e quindi la correttapenetrazione nel giunto.Il contenuto normale per questo com-pito è una lega di rame (Cu) conte-nente 1,5 - 2,5% di argento (Ag), 6%di fosforo (P). Il rapporto può variare

in base all’applicazione fino al 15% dicontenuto di argento.Più alto è il livello di fosforo (dal 5%fino all’8,5%) all’interno della barra diriempimento meglio scorre, ma mi-nore è la duttilità (la capacità dei me-talli di resistere a sforzi di trazione[allungati]). Quando il livello di fosforoaumenta dal 5% all’8,25%, si avvicinaal suo punto eutettico (il rapporto alquale alla temperatura più bassa unamiscela si fonde). L’argento viene ag-giunto per migliorare la duttilità senzaridurre il flusso. Se un giunto deve es-sere utilizzato su un’area ad alta vi-brazione, è necessaria una resistenzaalla duttilità elevata, pertanto unabarra di lega di riempimento comuneper questo compito conterrà il 15% diAg, l’80% di Cu e il 5% di P.

Le proprietà richieste per un disossi-dante sono di pulire la superficie me-tallica per permettere alla barra diriempimento di scorrere. Ciò si verificadissolvendo gli ossidi metallici pre-senti sulla superficie del tubo e cre-ando quindi un film sottile cheimpedisce la formazione di ulterioriossidi. La sostanza chimica più diffusanelle polveri del disossidante sono i“sali di borato”.Brasare metalli non simili di solito ri-chiede l’uso di un disossidante. I di-sossidanti possono presentarsi indiverse forme da una polvere, pastao un rivestimento che copre l’astadella lega di riempimento. Diversi tipidi disossidanti vengono utilizzati perdiversi tipi di metalli e leghe di riem-pimento. Tipicamente, la quantità diargento di una barra della lega diriempimento per un giunto tra rame eun metallo dissimile sarebbe tra il 15 eil 56%, con l’utilizzo di stagno fino al2% per migliorare le prestazioni.

Tubazioni di refrigerazione

Il tubo di rame prodotto secondo EN12735-2: 2016 deve essere utilizzatoper i sistemi di refrigerazione. È fabbri-cato per l’uso nel mercato U.K. Per mi-sure di diametro esterno in unitàimperiale (DE), 1/8” a 41/8” e poi da 12

INDUSTRIA&formazione / 41

NUMERO 6 / GIUGNO 2019

Una tipica disposizione di spurgo

Illustrazione di un’articolazione,brasata con e senza OFN, che

mostra l’ossidazione.

Regolatoredi pressione

Procedura consigliata:1) Impostare la portata del flusso a 0,05 m3 / oraO se non si possiede alcun flussometro2) Impostare la pressione sulla valvola di riduzionesu 0,2 Bar

Anello tra diametro esterno del tuboO.F.N. e diametro interno se il tubo

del refrigerante è sigillato con il tappoin gomma o simile.

Bomboladi azoto(priva di

ossigeno)

TubazionePrivo di ossigeno

Gas di azoto

Valvola d’intercettazione

6.35 Tubo

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a 22 per cavo di spessore standard(swg). Maggiore è il diametro del tubo,maggiore è lo spessore del tubo. L’au-mento dello spessore del tubo è do-vuto alla maggiore superficie internadel tubo. Il rapporto tra lo spessore deltubo e il suo diametro non è sufficientea mantenere una pressione di scoppiodel tubo costante e quanto più grandeè il tubo tanto più bassa è la pressionedi scoppio.Ciò rende inutilizzabili alcunitubi di grande diametro per alcune ap-plicazioni di refrigerazione con refrige-ranti a pressione più elevata. Quandoquesta pressione diventa troppo alta sipreferisce l’acciaio, ma non è così fa-cile da lavorare come il rame.Classe di tubo refrigerante disponibilein tre tipi:• Rame a spirale morbido da 1/8” a 7/8”

Diametro esterno• Lunghezze diritte semidure da 3/8” a

2 1/8” Diametro esterno• Tubo in rame duro trafilato a freddo

2 5/8” a 4 1/8” Diametro esterno

TECNICA DI BRASATURA DI BASE

Rame-Rame

Le tubazioni devono essere tagliate sumisura; questa operazione dovrebbesempre essere fatta con un taglia-tubiprofessionale.Evitare l’uso di una segao un seghetto per metalli in quanto itrucioli potrebbero entrare nel sistema.Tubi lunghi trafilati a freddo sono gene-ralmente collegati tramite un accoppia-mento o raccordi, e fissati in posizioneda una saldatura con lega di argento

in combinazione con un disossidanteadatto per brasatura rame / rame.Il tubo deve essere tagliato a misura,piegato con l’angolo corretto, ripulito daossidi e grasso per consentire alla legadi riempimento di fluire e di dare luogoad un’operazione capillare. Ciò do-vrebbe essere fatto a mano con unpanno poi con una spugnetta abrasivamedia, non filo di lana o disco abrasivo,quindi de-sbavati utilizzando uno stru-mento adatto. Se il tubo deve esserede-sbavato in posizione verticale, le

LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

42 / INDUSTRIA&formazione

Calibro per tubostandard (swg)

Area dello spessoredel tubo (mm2)

12 5,4813 4,2914 3,2415 2,6316 2,0817 1,5918 1,1719 0,8120 0,6621 0,5222 0,4

Tubo rigido trafilato.

Bobina morbida in rame.

Curvatubi a mano.

Tagliatubi.

Curve a 45°, 90°, 180° usandopiegatrici a mano.

Curvatubi a balestra.

Strumento di rimozione dellasbavatura, selezione delle dimensioni.

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bave devono essere espulse con gasinerte o bisogna impedirne l’ingressonel tubo tramite un inserto. Il processoè mostrato nelle seguenti immagini.

Connessione Svasata

Se il giunto deve essere un impiantotemporaneo, vengono utilizzate le con-nessioni “con svasatura”.Per realizzareuna connessione svasata, sono ne-cessari un dado svasato e uno stru-mento speciale, oltre all’accessorio oal raccordo a cui deve essere effettuatoil collegamento. Il tubo è tagliato a mi-sura e il blocco dell’utensile svasato èfissato al tubo. È molto importante chela lunghezza del tubo sporgente sopra

il morsetto sia corretta. Il tubo troppolungo si dividerà, troppo corto e ilgiunto perderà. L’attrezzo per la forma-zione di giunzioni viene quindi bloccatosul tubo e avvolto stabilmente nel tubo,premendolo sulla forma del blocco.Quando si piega il tubo di rame mor-bido, è di vitale importanza che si uti-lizzi uno strumento di piegatura amano o una molla di flessione.I giunti svasati spesso traggono van-taggio dalla sigillatura di un piccolo ri-vestimento dei sistemi oliocompressori sulla superficie della sva-satura. La filettatura dovrebbe esseretenuta pulita dall’olio in quanto ciò cau-serebbe l’allentamento della svasatura.I dadi svasati devono essere serrati allacoppia corretta usando una chiave di-namometrica adatta.

Isolamento termico

I produttori di materiali per l’isola-mento termico offrono diverse varietàper soddisfare la maggior parte delleapplicazioni. L’isolamento termico è di-sponibile in diversi spessori, lun-ghezze, lamiere e tubolari. Lo scopodi isolare le tubazioni di refrigerazioneè quello di alleviare le influenze atmo-sferiche durante il funzionamentocome la condensa o la formazione dighiaccio sulla linea di aspirazione, cau-sando una riduzione delle prestazionidel sistema. Oggi l’industria della refri-gerazione tende a rivestire solo la lineadi aspirazione. Nel caso di pompe dicalore e sistemi VRF (Variable Refri-gerant Flow), sono rivestiti molti piùtubi. Quando il tubo deve essere sal-dato ad un altro tubo, entrambi devonoessere sigillati alla tubazione e alleestremità di testa dei tubi incollati in-sieme con adesivo non infiammabile.Quindi devono essere sigillati per pro-teggere la connessione. L’estremitàaperta deve essere attaccata al tuboper impedire la traspirazione.

INDUSTRIA&formazione / 43

NUMERO 6 / GIUGNO 2019

L’inserto viene inserito all’internodel tubo prima dello strumento

di de-sbavatura.

De-sbavatura per rimuovere il bordolasciato dal tagliatubi.

L’inserto viene quindi rimosso con cura.

Pulire il tubo con un tampone dipulizia non abrasivo.

Risultato della pulizia.

Strumento di svasatura.

Set di chiavi dinamometriche.

Regolazione per l’impostazionedella coppia.

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

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Introduzione

L’avvento di nuovi refrigeranti può ri-chiedere di porre in pratica nuove at-tenzioni dal punto di vista operativo,che con i vecchi refrigeranti non si eraabituati a seguire perchè comunque,anche se non venivano seguite, si ve-niva “perdonati”. L’R449A, date le sueparticolarità chimiche, richiede di pre-stare particolare cura al problema del-l’umidità nel circuito frigorifero e quindidi adottare tutte le procedure operativenecessarie a contenere il più possibileil problema.

Come si comporta l’R449Acon l’umidità

L’umidità, il grande nemico del circuitofrigorifero. Da sempre l’umidità costi-tuisce un problema: quella che rimanenel circuito dopo aver fatto un vuotonon spinto o per troppo breve tempo;quella che può entrare nel circuitoquando non si sfiatano i collegamentiflessibili che si utilizzano per connet-tersi al circuito; quella che si infiltra inmaniera subdola quando si carica conun olio sintetico il compressore. Il pas-saggio dai refrigeranti CFC/HCFC aquelli HFC ha comportato l’abbandonodell’olio minerale ed il passaggio aquelli di tipo sintetico. Oli delicati pro-prio per quanto riguarda il rischio umi-dità data la loro elevata igroscopicità.Tra i refrigeranti idrofluorocarburi, poi,ve ne sono alcuni che richiedono ancormaggiore attenzione rispetto ad altriquando si parla di umidità. L’R449A,miscela di HFC e HFO, risulta proprioessere uno di tali refrigeranti.

Compatibilità con gli oli sintetici

Molti costruttori di compressori hannocondotto delle prove di laboratorio perverificare se l’R449A risulta avere ca-ratteristiche tali da renderlo compatibilecon gli oli sintetici, tipicamente utilizzati

con il refrigerante R404A. La rispostaaffermativa segna un ulteriore punto afavore nel caso in cui si volesse proce-dere al retrofit dei circuiti, sostituendol’R404A con l’R449A. Quest’ultimo, inparticolare, risulta essere compatibilecon gli olii di tipo polioliestere (oli POE)e con quelli di tipo poliviniletere (oliPVE). Che appartengono alla famigliadegli oli altamente igroscopici.

Stabilità chimica

Per comprendere la “bontà” delle ca-ratteristiche di un refrigerante non puòmancare l’analisi della sua stabilità chi-mica all’interno di un circuito frigorifero.Requisito fondamentale, infatti, è cheesso non vada a degradarsi nel tempoo in presenza di particolari sostanze in-quinanti che potrebberso trovarsi all’in-terno del circuito. Di pari passo, ilrefrigerante deve anche essere com-patibile con tutti i tipi di materiali checostituiscono i componenti del circuito,in special modo le guarnizioni di tenutaed i vari componenti del compressore.Per quanto riguarda quest’ultimoaspetto l’R449A non pone problemiparticolari, tant’è che un buon numerodi costruttori di compressori lo ha di-chiarato adatto per i propri prodotti e loha già inserito nei propri cataloghi esoftware per il dimensionamento deicomponenti del circuito.Per quanto riguarda il primo aspetto, lastabilità chimica, l’unica nota degna diessere segnalata riguarda il processodi decompozione del refrigerantequando viene a contatto con l’aria at-mosferica. Aria che, come detto nelleprecedenti righe, può essere presenteall’interno del circuito frigorifero acausa di molteplici ragioni. L’R449Apresenta la caratteristica di decom-porsi in maniera molto più facile ri-spetto alla media degli altri refrigerantiHFC, se viene a trovarsi in presenza di

Caratteristiche chimichedell’R449A e implicazioni pratichesul suo utilizzo

LEZIONE 224 > CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE

Pierfrancesco FANTONI

È DISPONIBILE LA RACCOLTACOMPLETA DEGLI ARTICOLI

DEL PROF. FANTONIPer informazioni: 0142.452403

[email protected]

È vietata la riproduzione dei disegnisu qualsiasi tipo di supporto.

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni semplificate per i soci

ATF del corso teorico-pratico ditecniche frigorifere curato dal

prof. ing. Pierfrancesco Fantoni.In particolare con questo ciclo di

lezioni di base abbiamo voluto, inquesti 20 anni, presentare la didattica

del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto,su questa stessa linea, lezioni sulle

tecniche della refrigerazione ed inparticolare di specializzazione sulla

termodinamica del circuito frigorifero.Visionare su www.centrogalileo.it

ulteriori informazioni tecniche alle voci“articoli” e “organizzazione corsi”:

1) calendario corsi 2019,2) programmi,

3) elenco tecnici specializzati negliultimi anni nei corsi del Centro Studi

Galileo divisi per provincia,4) esempi video-corsi,

5) foto attività didattica.

imp FANTONI 224:Layout 1 18-07-2019 18:08 Pagina 44

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INDUSTRIA&formazione / 45

NUMERO 6 / GIUGNO 2019

aria. Tale processo risulta essere an-cora più accentuato in presenza diumidità. Come si diceva all’inizio, in-fatti, questo rappresenta un problemarilevante per questo refrigerante.

Effetti dell’umidità

Nei circuiti frigoriferi a R449A, quindi,si deve evitare il più possibile la pre-senza di umidità al loro interno.Tale umidità può insinuarsi grazie al-l’olio, olio che rappresenta, quindi, ilveicolo attraverso cui l’umidità può en-trare nel circuito. La decomposizionechimica dell’R449A porta alla forma-zione di acidi organici e ioni fluoro chea loro volta, in una sorta di catena dellavendetta, portano alla degradazionedell’olio sintetico, colui che può risultareresponsabile dell’infiltrazione di umiditànel circuito.Gli acidi che si formano nonintaccano solo l’integrità dell’olio mavanno ad agire anche su alcuni mate-

riali di componenti del circuito, primi fratutti le valvole d’espansione e, manco adirlo, i compressori. I problemi più im-portanti si hanno sui metalli, il rame inparticolare, e sull’isolamento elettricodei conduttori che formano il rotore e lostatore del motore (figura 1).

Attenzioni particolari

Le problematiche sopra descritte sonocomuni a tutti i tipi di refrigeranti, maper l’R449A sono di particolare delica-tezza. Come contromisura è essen-ziale assicurarsi che all’interno delcircuito frigorifero sia presente il minorquantitativo di aria e umidità possibile.Per tale ragione con questo refrige-rante le operazioni fondamentali peruna buona pratica frigorifera assumonouna rilevanza strategica.Innanzitutto è fondamentale che l’oliodel compressore non si saturi di umi-dità. Questo significa, ad esempio, che

nell’eventuale operazione di retrofit chesi compie o, più in generale, che nel-l’eventualità di apertura del circuito fri-gorifero, il compressore rimangasempre ben isolato rispetto all’esternoper evitare eventuali contaminazioni daparte dell’aria. Ma anche in caso dicambio dell’olio è fondamentale pre-stare attenzione al fatto che l’olio nonrimanga a contatto con l’aria, se nonper tempi brevissimi.Una volta che l’olio si è saturato di umi-dità risulta difficile decontaminarlo: nonè detto che praticando tempi di vuota-tura elevati tale umidità riesca a sepa-rarsi dall’olio e ad essere estratta dalcircuito. Nemmeno l’applicazione alcompressore di elementi riscaldanticome le resistenze elettriche assicurache tale umidità riesca ad essere eli-minata completamente.Una buona pratica può essere quelladi installare un filtro disidratatore sullalinea del liquido particolarmente indi-cato per la rimozione dell’umidità inmaniera che nei primi istanti di funzio-namento del circuito il refrigerantepossa essere bonificato in manierasoddisfacente. I filtri a setaccio mole-colare sono in grado di adsorbire unaelevata quantità di umidità grazie allaloro caratteristica struttura cristallina.Setacci con elevata dimensione di pori(vedi figura 2) riescono ad essiccare inmaniera soddisfacente il circuito frigo-rifero. In caso di dubbi o per maggioresicurezza si può procedere ad un testantiacido dell’olio dopo un periodo ini-ziale di funzionamento del circuito, lad-dove ciò non risulti essere troppodisagevole dal punto di vista operativo.

Figura 1 – Le frecce indicano la bruciatura degliavvolgimenti elettrici dello statore (tratto da www.interfred.it)

Figura 2 – Struttura e porosità di un setacciomolecolare (tratto da catalogo Carly)

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

46 / INDUSTRIA&formazione

> Firmato l’accordo fraConfartigianato e Associazionedei Tecnici del Freddo

Confartigianato Impianti e Associa-zione dei Tecnici Italiani del Freddo(ATF), che detiene la Presidenza ditutte le associazioni europee della re-frigerazione AREA, sono ora unite perrappresentare al meglio la categoriadei Tecnici del Freddo.Questo l’obiettivo dello storico accordodi collaborazione su scala nazionaleraggiunto dalle due organizzazioni, chevogliono garantire una rappresentanzapiù efficace e un peso più significativodella categoria dei Tecnici del Freddoin tutte le sedi istituzionali a fronte deinumerosi cambiamenti normativi etecnologici.Il Protocollo d’Intesa è stato firmato daMarco Buoni, Segretario dell’Associa-zione Tecnici Italiani del Freddo, eGiacomo De Nicolo Volpe, Presidentedi Confartigianato Bruciatoristi, che haportato i saluti di Dario Dalla Costa,Presidente di Confartigianato Termoi-draulici, venerdì 7 giugno presso l’AulaMagna del Politecnico di Milano, in oc-casione del XVIII Convegno Europeo.Alla firma erano presenti anche il par-lamentare europeo On. Carlo Fidanzae Federico Riboldi, neo Sindaco diCasale Monferrato e promotore diquesta collaborazione (foto sopra).Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Aperto il portale della BancaDati F-gas

È stato aperto ufficialmente ed è oradisponibile il portale della Banca DatiF-gas, istituita dal D.P.R. n. 146 del 16novembre 2018. Il portale Banca Datigas fluorurati a effetto serra e appa-recchiature contenenti gas fluorurati(in breve Banca Dati F-gas), rivolto aiseguenti soggetti: venditori di gas fluo-rurati ad effetto serra e di apparec-chiature non ermeticamente sigillatecontenenti tali gas, per comunicare idati di vendita; imprese e persone cer-tificate, per comunicare i dati relativiagli interventi di installazione, manu-tenzione e altre attività svolte sulle ap-parecchiature contenenti F-gas;operatori, per scaricare un attestatocontenente tutte le informazioni rela-tive alle proprie apparecchiature.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Disponibili atti e videodel XVIII Convegno Europeo !

Si è svolto il 6 e 7 giugno il XVIII Con-vegno Europeo sulle ultime tecnologienell’industria della refrigerazione e delcondizionamento, con particolare riferi-mento a refrigeranti alternativi e nuoviregolamenti europei ed internazionali.Organizzato da Centro Studi Galileo incollaborazione con le Nazioni Unite el’Istituto Internazionale del Freddo diParigi, il Convegno ha visto la parteci-pazione dei maggiori esperti mondialidel settore HVACR. Adesso sono di-sponibili video e atti del Convegno.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Europa e USA insiemeper la certificazione dei Tecnicidel Freddo di tutto il mondo

Lo scorso 10 e 11 giugno, CasaleMonferrato ha ospitato una delega-zione internazionale di dieci espertimondiali del settore HVACR per laprima sessione di orientamento delprogetto RDL (Refrigerant Driving Li-cense, la certificazione dei Tecnici delFreddo a livello mondiale).Nel corso diquesta sessione di orientamento, sonostati revisionati e aggiornati i materialidi formazione e valutazione che ver-ranno presentati durante le sessioni pi-lota. L’incontro si è tenuto presso lasede di Centro Studi Galileo che, sullascia di quanto già fatto in Italia, è im-pegnato nell’elaborazione degli stan-dard della RDL. Si tratta di unprogramma globalmente riconosciutoche stabilisce i requisiti minimi per unutilizzo corretto e sicuro dei gas refri-geranti nelle apparecchiature di condi-zionamento e refrigerazione.

Nella foto da sinistra:Francesco Scuderi, Eurovent, prof.Ennio Macchi, Politecnico di Milano, GiacomoDe Nicolo Volpe, Confartigianato, Marco Buoni, ATF, Carlo Fidanza, Parlamento Europeo, FedericoRiboldi, Sindaco di Casale Monferrato, Gerald Cavalier, Associazione Francese del Freddo.

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INDUSTRIA&formazione / 47

NUMERO 6 / GIUGNO 2019

> Aumentano le emissionidi CFC-11 dal 2012: la minacciaper il clima arriva dalla Cina

Una nuova ricerca scientifica pubbli-cata sulla rivista internazionale Natureha confermato che la regione dellaCina orientale si è resa responsabiledi massicce emissioni di CFC-11.Nello specifico, viene affermato chel’aumento del 40-60% delle emissioniglobali dal 2012 può essere attribuitoalle province di Hebei e Shandong,nonostante questo gas ozonolesivofaccia parte di un gruppo di inquinantivietati dal Protocollo di Montreal del1987. Le conclusioni a cui è giuntoquesto studio avvalorano le informa-zioni ottenute dall’Environmental In-vestigation Agency già lo scorso anno.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Nuovi materiali solidi ecologicisostituiranno i refrigeranti attuali?

I refrigeranti tradizionali potrebberoessere sostituiti da materiali solidiecologici che potrebbero rappresen-tare una valida alternativa sia dalpunto di vista dell’efficienza sia daquello economico. A rivelarlo è unnuovo studio condotto dalle universitàdi Cambridge e della Catalogna, chesi inserisce nell’ambito della ricerca disostituti dei fluidi idrofluorocarburi vo-latili (HC e HFC) impiegati nel settoredella refrigerazione e del condiziona-mento dell’aria. Al posto di questi re-frigeranti, potrebbero essere usati icristalli di plastica di neopentilglicole(CH3)2C(CH2OH)2 che mostrano ef-fetti elettrocalorici, magnetocalorici omeccanocalorici.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Anche Le Figaro si occupa delcommercio illegale di refrigerante:intervista all’AREA

Il problema del commercio illegale direfrigeranti sta assumendo semprepiù contorni globali e dimensioni pre-occupanti, tanto da attirare su di sé iriflettori dei media internazionali.Dopo gli ultimi allarmanti episodi veri-ficatisi in tutta Europa, anche Le Fi-garo ha dedicato un articolo diapprofondimento a questo fenomenoche contribuisce a creare delle distor-sioni sul mercato oltre che ad ostaco-lare il raggiungimento dell’obiettivo diridurre l’utilizzo di gas ad elevato GWP.Per avere un parere autorevole su que-sta annosa questione, il prestigiosoquotidiano francese ha interpellatoAREA nella persona di Olivier Janin.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Nuovo studio BSRIA, mercatodel condizionamento in crescita:vale più di 100 miliardi di dollari

Il 2018 è stato un altro anno positivo peril settore dei condizionatori: sono statevendute più di 141 milioni di unità intutto il mondo, per un valore comples-sivo che supera i 103 miliardi di dollari.Queste le stime contenute nel WorldAir Conditioning Study di BSRIA per ilmercato del condizionamento del-l’aria, che continua ad essere domi-nato dalla Cina, seguita dagli StatiUniti e dal Giappone.Stando all’indagine svolta dalla so-cietà di consulenza britannica, i prin-cipali fattori che hanno contribuito aduna sempre maggiore richiesta di raf-freddamento dell’aria sono la crescitaeconomica e della popolazione, l’ur-

banizzazione e l’aumento delle tem-perature in paesi come Bangladesh,Brasile, Ghana, India, Indonesia,Kenya e Vietnam.Anche il mercato europeo è cresciutoin maniera significativa. Le Americhee la regione dell’Asia pacifica, invece,hanno mostrato una crescita mode-rata in linea con la media globale del3,8%, mentre il mercato africano,quello indiano e quello del MedioOriente hanno proseguito a ripren-dersi lentamente. I principali mercati,come quello cinese e quello statuni-tense, hanno mostrato una crescitamodesta.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Antincendio e fluidi refrigeranti:presentata la bozza del DecretoMinisteriale

Il 21 maggio è stata presentata al Co-mitato Centrale Tecnico Scientifico delCorpo Nazionale dei Vigili del Fuoco labozza di Decreto Ministeriale recante“Disposizioni di prevenzione incendiper gli impianti di climatizzazione inse-riti nelle attività soggette ai controlli diprevenzione incendi”. Dopo circa unanno di lavoro che ha visto il direttocoinvolgimento di AiCARR, questabozza è particolarmente importanteper il settore in quanto consentirà disuperare le prescrizioni e le limitazionicontenute in alcune Regole Tecnichedi Prevenzione Incendi relative alle ca-ratteristiche dei refrigeranti usati negliImpianti di Climatizzazione.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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Page 48: INDUSTRIA & formazione - ATF...Adv Industria e formazione 2019.indd 1 08/07/19 10:06 Giunto alla sua diciottesima edizione, il Convegno Europeo si conferma il punto di riferimento

LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

> Partita il 25 luglio la Banca DatiFGAS, disponibili i manuali

Lo scorso 3 giugno è stato reso di-sponibile il portale della Banca Datigas fluorurati (in breve FGAS), isti-tuita dal D.P.R. n. 146 del 16 novem-bre 2018.Il cosiddetto decreto FGAS, pubbli-cato sulla Gazzetta Ufficiale il 9 gen-naio di quest’anno, è entrato in vigoreil 24 gennaio successivo.Il portale Banca Dati FGAS è rivoltoai seguenti soggetti: venditori di gasfluorurati ad effetto serra e di appa-recchiature non ermeticamente si-gillate contenenti tali gas, percomunicare i dati di vendita; impresee persone certificate, per comunicarei dati relativi agli interventi di installa-zione, manutenzione e altre attivitàsvolte sulle apparecchiature conte-nenti FGAS; operatori, per scaricareun attestato contenente tutte le infor-mazioni relative alle proprie apparec-chiature.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> Al workshop ISPRA presentatele attività del Centro Studi Galileoin vista del 31° MoP

Venerdì 12 luglio si è svolto presso lasala conferenze dell’ISPRA il wor-kshop “Tecnologie alternative agliHFC made in Italy e opportunità per ilsistema Italia”.Si è trattato dell’evento di presenta-zione del documento tecnico “FirstNational Census on HFC alternativetechnologies – Aerosol, Air conditio-nig, Foams and Refrigeration sectors”,

il primo censimento in Italia sulle in-novazioni tecnologiche alternative agliHFC e il primo tentativo di costruire unquadro preliminare delle tecnologie ri-spettose del clima nei settori che uti-lizzano gas fluorurati.Fra i relatori della giornata MarcoBuoni, Direttore del Centro Studi Ga-lileo, che ha tenuto una presentazionein vista del prossimo Meeting of theParties to the Montreal Protocol (Riu-nione delle Parti del Protocollo diMontreal, MoP).Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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NUMERO 6 / GIUGNO 2019

INDUSTRIA&formazione / 49

Alternativi, refrigeranti: Vengonodetti alternativi tutti quei refrigeranti ilcui utilizzo non provoca effettinegativi sull’ambiente o li provoca inmaniera molto blanda. Attualmenteall’interno dell’Unione Europea è inatto un forte processo di limitazionedell’uso dei refrigerantiidrofluorocarburi (HFC), in quantoritenuti tra i responsabili delsurriscaldamento della Terra (effettoserra) e dei conseguenticambiamenti climatici. Perabbandonarli è necessario averetipologie di refrigeranti alternativi cheli possano sostituire in nuovi circuitifrigoriferi senza implicareproblematiche di tipo ambientale.Vengono annoverati come alternativifluidi come l’anidride carbonica, gliidrocarburi, le idrofluoroolefine (HFO)e qualche refrigerante della famigliadegli HFC con valori di GWPcontenuti.Al di fuori dell’Unione Europea,soprattutto nelle nazioni in via disviluppo economico, sono ancora inuso i refrigeranti clorofluorocarburi(CFC) e idroclorofluorocarburi(HCFC). Essi, risultando dannosi perl’ozono atmosferico, sono in via dieliminazione. Per poterli eliminare sifa ricorso a fluidi alternativi che nonhanno le medesime conseguenzesull’ambiente.

Brina: Deposito che si forma sullepareti degli evaporatori quando latemperatura di evaporazione è

inferiore a 0 °C. Quando latemperatura dell’evaporatore èinferiore alla temperatura di rugiadadell’aria, quest’ultima, lambendo lepareti esterne dello scambiatore evenendo raffreddata, vi deposital’umidità che contiene. Tale umidità,in seguito alla temperatura negativadelle pareti dell’evaporatore,solidifica formando appunto la brina.A causa dello spessore di brina chesi forma e che ricopre l’evaporatorelo scambio termico viene ostacolatoin quanto lo spessore della brinarappresenta un’ulteriore ostacolo alpasssaggio del calore tra l’ariaesterna ed il refrigerante interno allatubazione della batteria di scambio.Inoltre la brina tende ad ostruireprogressivamente gli spazi esistentitra le alette e quindi ad impedireprogressivamente il flusso di aria chepuò transitare attraversol’evaporatore. Per tale ragione risultanecessario provvedereperiodicamente al suo sbrinamento.

FNA: Secondo l’ATP (AccordTransport Perissable), sigla cheviene attribuita ai veicoli dotati diunità refrigerante e di una strutturaisotermica normale per ilmantenimento all’interno della cellafrigorifera di una temperaturacompresa tra 12 e 0 °C. Tali veicolisono adatti per il trasporto di prodottialimentari freschi.

Letto fluidizzato: Con tale termine siintende una corrente d’aria freddache viene impiegata per lasurgelazione degli alimenti all’internodi un congelatore a ciclo diraffreddamento continuo. Talecorrente d’aria svolge il duplicecompito di mezzo di raffreddamentodei prodotti e di veicolo di trasportodegli stessi all’interno delcongelatore.La surgelazione a letto fluidizzatoviene impiegata per alimenti dipiccole dimensioni come piselli,fagioli o piccoli frutti o anche perprodotti di dimensioni più grandi ma

preventivamente ridotti a piccolapezzatura. La corrente d’aria freddasi trova ad una temperatura di circa -30 °C, o anche meno a seconda deicasi, agisce sul prodotto che deveessere possibilmente di dimensioniuniformi ed anche essere stato inprecedenza privato della maggiorparte del suo contenuto d’acqua.Normalmente il processo disurgelazione dei prodotti può durareda qualche minuto ad una decina diminuti. La velocità del processodipende dalla taglia del prodotto dasurgelare e dallo scambio termicoche viene realizzato: quest’ultimo èuna caratteristica del tipo di lettofluidizzato che viene impiegato, inparticolar modo della portata d’ariache viene utilizzata.La temperatura di evaporazionedell’apparecchiatura che producel’aria fredda generalmente si aggiraattorno ai -40 °C.

Punto di scorrimento: È uno deitest più largamente impiegati permisurare le proprietà di unlubrificante a bassa temperatura. Perl’esecuzione della prova si riscaldainizialmente il campione e poi lo siraffredda progressivamente perintervalli di 3 °C. Il punto discorrimento è la più bassatemperatura alla quale l’olio continuaa scorrere quando il campione diprova è posto orizzontalmente.Gli oli PAO e le miscele di oli PAOhanno un punto di scorrimento moltobasso, anche inferiore a -50 °C, equindi risultano essere molto adattiper i compressori di circuiti frigoriferia basse e bassissime temperature.La usa unità di misura è °C.

RID: Règlement Internationalconcernant le transport desmarchandises Dangereuses parchemin de fer (Regolamentointernazionale riguardante iltrasporto delle merci pericolose perferrovia)

GLOSSARIODEI TERMINIDELLAREFRIGERAZIONEE DELCONDIZIONAMENTO

(Parte 188ª)Diciannovesimo anno

A cura dell’ing.Pierfrancesco FANTONI

Eʼ severamente vietato riprodurre ancheparzialmente il presente glossario.

GLOSSARIO 6-19:Layout 1 18-07-2019 18:34 Pagina 49

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