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Indice Prefazione .....................................5 PARTE PRIMA Aiuto alla lettura .........................13 Introduzione al laboratorio.........15 La vera storia del Signor Pittore .................................. 21 La firma del Signor Pittore .........27 Il quadro racconta una storia .....35 La vita postuma dei materiali .....43 La documentazione ....................53 Allestimento di una mostra e organizzazione di un evento .......57 PARTE SECONDA Schede operative .........................65 Leonardo da Vinci ......................67 Pierre-Auguste Renoir ................73 Francesco Hayez .........................79 Marc Chagall ................................. 85 Gustav Klimt ...............................91

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Indice Prefazione .....................................5

PARTE PRIMA

Aiuto alla lettura .........................13

Introduzione al laboratorio.........15

La vera storia del Signor Pittore .................................. 21

La firma del Signor Pittore .........27

Il quadro racconta una storia .....35

La vita postuma dei materiali .....43

La documentazione ....................53

Allestimento di una mostra e organizzazione di un evento .......57

PARTE SECONDA

Schede operative .........................65

Leonardo da Vinci ......................67

Pierre-Auguste Renoir ................73

Francesco Hayez .........................79

Marc Chagall .................................85

Gustav Klimt ...............................91

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SIGNOR PITTORE... 5

Prefazione

Signor Pittore... è un libro di esperienza per fare esperienze

Nasce dai laboratori condotti dalle autrici sui temi della narrazione, dell’arte, della costruzione e del gioco che hanno visto protagonisti i bambini e le bambine di diverse età.

Signor Pittore... si offre come strumento metodologico per tutti quegli adulti che operando con i bambini e le bambine sentono il bisogno di fare salti, seminare dubbi, cercare analogie e connessioni, ridare centralità alle mani per costruire mondi da spiegare.

La prima parte del libro introduce ai temi generali di un laboratorio di educazione all’immagine. Ogni capitolo è corredato da indicazioni prati-che contenute in box specifici (setting, focus, proposte di attività e labora-tori, documentazione, indicazioni bibliografiche e webgrafiche, link utili per approfondire).

La seconda parte del libro è una raccolta di schede generate dalle espe-rienze realizzate nei laboratori Storie di baci e bacetti e Storie di una Signo-ra di Tre quarti. Si offre a bambini e adulti come un richiamo a continuare il gioco, a proporre nuovi significati da aggiungere a quelli già scovati e portati alla luce.

Entrambe le parti sono reciprocamente collegate e possono essere pro-poste seguendo l’ordine del nostro discorso oppure scegliendone uno personale, adattato ai propri percorsi, o optare per un libero zigozago.

Signor Pittore... è un invito a produrre nuovi discorsi

Abbiamo scelto di produrre significato interrogando quadri di autori famosi e di promuovere nuovi discorsi su di essi: osservando, interpre-tando immagini, sollevando dubbi, confrontando opinioni, analizzando esiti. La finalità dell’intero percorso è quella di sfuggire alla semplice fruizione di narrazioni altrui e di scoprire una cultura della ricerca.

Abbiamo voluto creare narrazioni di gruppo per confrontarci con la negoziazione dei significati e la costruzione di una identità di gruppo.

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6 PREFAZIONE

Signor Pittore... suggerisce percorsi per educare lo sguardo

Nel nostro tempo l’esperienza visiva di adulti e bambini si dilata. Grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie si affermano modi di comunicare ed osservare propri di una realtà virtuale. Lo sguardo perde la propria cor-poreità e i limiti spaziali, temporali, biologici che caratterizzano l’osserva-zione e sembrano allargarsi all’infinito.

Le immagini si slegano dall’esperienza quotidiana al punto che non sempre gli stimoli visivi rappresentano un’esperienza di crescita nella per-cezione e nell’apprendimento.

La scuola può proporre un’azione pedagogica orientata al recupero del-lo sguardo e della creatività del vedere, per restituire centralità al soggetto che guarda, per valorizzare il suo punto di vista.

Un punto di vista parziale, frutto della combinazione di emozioni, valo-ri e sensazioni. Uno sguardo che torna ad essere capace di stupore. Un’os-servazione lenta che recupera la corporeità della visione.

Signor Pittore... rappresenta per noi una pratica concreta di riconquista dello sguardo che si è costruita su una pluralità dei linguaggi: la scrittura, il racconto orale, le immagini, i segni, i gesti e i suoni.

Signor Pittore... si ispira alla pedagogia dell’immaginario

L’immaginario rappresenta una spinta all’apprendimento. Il pensiero del bambino, come quello dell’artista, si riferisce all’immaginario. La fun-zione creatrice dell’immaginazione è essenziale al bambino, all’adulto, all’artista e allo scienziato.

Molti autori hanno esplorato i terreni in cui pedagogia e immaginario si incontrano. Gianni Rodari, Bruno Munari, Loris Malaguzzi sono stati i nostri riferimenti in questo viaggio.

Il primo ne La Grammatica della fantasia individua le caratteristiche dei meccanismi fantastici e creativi.

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SIGNOR PITTORE... 7

Il secondo sperimenta l’utilizzo dell’arte e dei linguaggi della pittura contemporanea, della scultura e della grafica con i bambini. L’ultimo, at-traverso la pedagogia di Reggio Emilia, recupera il valore della creatività nei processi educativi e di apprendimento.

Signor Pittore… per dare forme alla grammatica dell’arte

Abbiamo provato a costruire una doppia scrittura dei quadri di tipo narrativo e visivo. Scrittori di immagini e di parole.

Raccontando quello che nel quadro poteva essere accaduto ai protago-nisti, ai contesti, all’artista stesso durante le fasi di lavoro; e forti di questa conoscenza, abbiamo riaperto i cantieri per rifare l’opera. Non un ricalco o una replica, ma una rielaborazione e un rifacimento perché ne intuiva-mo le possibili storie.

I bambini e noi adulti con loro siamo andati a bottega. Come usare il grande spazio a disposizione? Come dividersi i compiti? Chi disegna i profili e chi gli sfondi? La linea è più doppia, uso una matita diversa o la tempero? Se prendo il bianco e poi passo al rosso, lo devo pulire il pen-nello? La signora del bacio di Klimt, zia Maria, ha la faccia più grande di quella del quadro, la faccio come lei? Siccome io e lui, abbiamo fatto due suonatori di Bruegel, uno grande e uno piccolo, possiamo metterli tutte e due nel quadro?

Vortice della ricerca, creatività della risposta, e libertà di aggiungere o sottrarre. “Gli antichi giapponesi avevano uno speciale termine per l’arte: asobi che vuol dire anche gioco”[1].

[1] Munari, 1997, p. 206.

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8 PREFAZIONE

Signor Pittore... uno strumento nelle mani degli adulti

Signor Pittore... è uno strumento per gli insegnanti, gli operatori socio-culturali, gli animatori di gruppi.

È una proposta per realizzare percorsi di educazione all’immagine e alla narrazione e a tale scopo fornisce informazioni pratiche, indicazioni sulle tecniche e gli strumenti per realizzare laboratori creativi di conta-minazione dei linguaggi.

Ma Signor Pittore... è anche altro

All’interno di ogni capitolo ciascuno troverà diverse variazioni sul tema. Ci sembrava, infatti, importante offrire accanto alla descrizione di ciascuna fase, anche ulteriori stimoli in modo che ciascuno potesse con-tinuare la “propria” ricerca.

Troverete indicazioni di siti internet, di tecniche di animazione, di at-tività grafiche e ludiche che possono essere sperimentate e possono così dare vita ad altri percorsi, a nuovi approfondimenti. Tante occasioni per tradire il progetto iniziale e renderlo più vicino alle curiosità, agli interes-si, alle storie di ciascuno.

Signor Pittore... uno strumento nelle mani dei bambini

Signor Pittore... è un libro che raccoglie al suo interno il contributo di tutti i bambini che hanno preso parte ai nostri laboratori. I racconti e le opere da loro realizzati sono proposti nelle pagine delle diverse schede.

Ma Signor Pittore... è anche un libro per i bambini. A loro sono destina-te le attività ed i giochi proposti nella prima parte del libro o nelle schede della seconda parte. Le insegnanti, gli operatori, gli animatori possono suggerire ai bambini di raccogliere i loro elaborati in un quaderno che si intitolerà proprio Vi presento il Signor Pittore...

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SIGNOR PITTORE... 9

Un laboratorio chiamato Signor Pittore...

Signor Pittore… lo abbiamo detto, è anche una proposta di laborato-rio; ogni capitolo infatti rappresenta una fase di un percorso di educazio-ne all’immagine e alla narrazione che potrete realizzare all’interno di una classe o di un gruppo di bambini nell’arco di venti ore circa.

Finalità: Recuperare lo sguardo e la creatività del vedere, per restituire centra-•lità al soggetto che guarda, per valorizzare il suo punto di vista.Sfuggire alla semplice fruizione di narrazioni altrui e valorizzare una •cultura della ricerca e del racconto.Promuovere il valore della creatività nei processi educativi e di ap-•prendimento.

Obiettivi:

Scoprire il linguaggio delle immagini.•Osservare, scomporre e ricomporre le forme dell’arte per educarsi •all’arte.Conoscere l’artista e comprenderne lo stile attraverso l’osservazione •delle sue opere.Educare all’ascolto, all’assertività, al racconto di storie e alla costru-•zione di un testo collettivo.Stimolare la creatività e la contaminazione dei linguaggi: la scrittura, •l’immagine, il racconto, il gesto.

Signor Pittore... è un progetto da continuare

Storia di una Signora di Tre quarti e Storie di baci e bacetti prendono spunto e avvio da un particolare, isolato dal resto del quadro per quel-l’attimo iniziale che è l’atto dell’incontro.

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10 PREFAZIONE

Sia bacio che bacetto, sia la particolare postura di una signora di un ri-tratto celeberrimo, sono gli appigli di una spirale di conoscenza che man mano si estende all’opera nella sua interezza.

Dall’iniziale zumata sul dettaglio alla visione panoramica su opera, au-tore e suo contesto di vita. Allora, Storie di… può essere un esercizio infinito di selezione di un dettaglio e di una nuotata in stile libero.

Ci possono essere: Storie di baffi e barbe… Storie di nature morte che invece son vive… Storie di scarpe a punta… Storie di fiori che non san sta-re dritti… Storie di Gesù bambino senza pannolini… o ancora Storie di…

BibliografiaD’Elia A., Fotografia come terapia, Meltemi, Roma 1999 Bruner J., La cultura dell’educazione, Feltrinelli, Milano 1997 Bruner J., La fabbrica delle storie, Laterza, Bari 2002 Mantegazza R., Un tempo per narrare, Emi, Bologna 1999Munari B., Arte come mestiere, Laterza, Bari 1997Munari B., Artista e design, Laterza, Bari 2001Munari B., Da cosa nasce cosa, Laterza, Bari 1981Munari B., Fantasia, Laterza, Bari 2005Mustacchi C., Ogni uomo è un artista, Meltemi, Roma 1999Sicurelli R., Tecniche per la creatività artistica visiva, Erick-son, Trento 2001Tornaghi E., Dini A., Attraverso l’immagine, vol. 1, Loesher Editore, Milano 2003

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SIGNOR PITTORE... 13

Aiuto alla lettura

La prima parte del libro contiene indicazioni metodologiche per arti-colare un percorso laboratoriale, riflettere su particolari temi, continuare ad ampliare il gioco.

La lettura è personale, si può scegliere di leggere le parti testuali in nero per poi passare alle colonne laterali degli approfondimenti, oppure spostarsi seguendo un ordine a scelta. I rimandi tra le aree della pagina spesso sono immediati, altre volte sono spunti, anche divergenti, che in-nescano pensieri a catena.

Per rendere più agevole il viaggio tra le sezioni abbiamo nominato diversamente i box.

Setting: contiene note sul clima emotivo e relazionale da creare tra le persone e tra queste e gli spazi, i materiali e gli strumenti che andiamo a utilizzare.

Focus: approfondisce i temi trattati nel testo, spesso contiene indica-zioni bibliografiche per continuare la ricerca e delle proposte di attività.

Attività: suggerisce azioni, giochi, mini laboratori. Per questa parte può essere utile predisporre un quaderno delle attività che possiamo chiamare Vi presento il Signor Pittore... che tornerà utile anche nella seconda parte del libro.

Documentazione: riferisce la nostra esperienza nel documentare le varie fasi, gli strumenti usati e i ruoli assunti per svolgere un’azione che noi riteniamo interna e fondante già a partire dall’ideazione del progetto.

La presenza nel testo e nelle schede di questa icona indica la possibilità di scaricare materiali dal sito internet della casa editricela meridiana www.lameridiana.it, presenti nella sezione dedicata a questo libro.

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SIGNOR PITTORE... 15

“ …L’essenza della domanda è aprire delle possibili-tà, e mantenerle aperte […] nella dialettica di doman-da e risposta si mantiene l’alterità del vero, si compie un continuo andare oltre. Se si manifestano sempre nuovi punti di vista si danno sempre nuove risposte, anche se non si sa dove ciò ci conduce.”

Hans Georg Gadamer

L’introduzione ad un laboratorio di educa-zione all’immagine è un momento importan-te per raccogliere le suggestioni e le opinioni dei bambini.

È un momento creativo in cui si inizia a dare valore e legittimità al pensiero divergen-te. I bambini scompongono e ricompongono la realtà che presentiamo loro, giocano con i mille intrecci che si ottengono mettendo in connessione esperienze vissute, emozioni provate e realtà immaginate. Favorire la libe-ra espressione delle loro idee e opinioni vuol dire riconoscere l’importanza ed il significa-to che la creatività svolge nello sviluppo del bambino.

Lasciamo allora ai bambini il tempo per esprimere i propri pensieri e “limitiamoci” a proporre alcuni stimoli per avviare il con-fronto nel gruppo. Cominciamo con la fati-dica domanda:

Che cosa è un quadro?

A questo punto possiamo trovarci davanti a due situazioni opposte:

Tutti fanno silenzio, per timidezza, per ti-•more di essere giudicati, per disabitudine nell’essere interpellati.

settingIl laboratorio deve essere svolto in uno spazio ampio, in cui i bam-bini siano liberi di muoversi e vi sia la possibilità di adoperare, in alcuni momenti, i tavoli e le sedie. Se svolgiamo l’attività in un’aula scolastica è importante liberare lo spazio dall’ingombro dei banchi. Disponiamo le sedie in cerchio e prendiamo anche noi posto all’in-terno del gruppo.Attraverso la destrutturazione del-lo spazio proponiamo ai bambini di vivere lo stesso luogo con mo-dalità e regole differenti. L’opera-tore, seduto tra i bambini, elimina la distanza che inevitabilmente si crea nello stare dietro ad una cat-tedra e, al tempo stesso, inseren-dosi all’interno del cerchio può guardare ed essere visto da tutti i bambini contemporaneamente.

focus: il silenzioProviamo ad assumere un atteg-giamento che consideri il silenzio non come una sconfitta della rela-zione educativa: “Contempliamo i silenzi dei bambini, tutti i silenzi: sono narrazioni di avventure tutte interiori, sono l’anticamera dello svelamento, del rivelarsi, a suo tem-po, della persona che abbiamo di fronte… e che in tutto questo tem-po si narra con i linguaggi del corpo, con le scelte quotidiane, il fare e il non fare, con i colori e le immagini delle sue espressioni grafiche, con le sue produzioni sonore…[1]”.

[1] Mantegazza (a cura di), 1996, p. 142.

Introduzione al laboratorio

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16 INTRODUZIONE AL LABORATORIO

Non allarmiamoci per questo silenzio e non cerchiamo di riempirlo, sostituendoci ai bambini. Rassicuriamo invece il gruppo sul fatto che non esistono risposte esatte o sbagliate e che ci interessa sapere quello che ciascuno pensa. Proponendo nuovi interrogativi, rivolgiamoci ad un singo-lo bambino e chiediamogli, ad esempio, cosa è appeso sulle pareti della sua casa; se non è mai stato in un museo e se sa dir-ci cosa c’è in un museo, ecc.

Tutti vogliono rispondere, alzano la •mano. Non spaventiamoci per questa esplosione di vivacità ma proponiamo ai bambini tecniche che possano facilitare l’ascolto e che garantiscano a tutti i par-tecipanti l’opportunità di esprimersi. Ad esempio, usiamo il gioco del microfono e stabiliamo che può parlare chi ha in mano un colore (il nostro microfono simboli-co), e che solo quando questi avrà finito di esprimersi, potrà cederlo ad un altro bambino che acquisirà, con il microfono, il diritto a parlare e ad essere ascoltato.

[Fig. 1]

1907, Pablo Picasso, Les demoiselles d’Avignon, olio su tela, cm 244x233, New York, Museum of Modern Art.

[2] Marabotto, 2000. Si vedano anche le varie pubblicazioni Lapis rivolte a spiegare stili, tecniche e peculiarità degli artisti. Molte pagine di questi libri sono da smontare per realizzare giochi a tema.

attivitá Proponiamo ai bambini di pensa-re ai vari silenzi e di trovare delle parole per esprimerlo:il silenzio della casa…il silenzio del bosco…il silenzio della città…il silenzio del gatto…il silenzio di una bambina.

focus: la prospettiva dell’osservazionePablo Picasso in alcune sue opere sperimenta la visione simultanea della realtà; in questo modo egli rivoluziona le regole prospetti-che dell’osservazione. Le singole figure sono rappresentate come se l’artista possa vederle contem-poraneamente da più lati. L’opera rispecchia non solo la riproduzione di uno specifico istante ma comprende tutta la conoscenza e la percezione che l’artista ha del soggetto che raf-figura. Ad esempio, nel dipinto Les de-moiselles d’Avignon [Fig. 1], dipin-ge un naso di profilo in un viso di fronte, o una testa ruotata sulle spalle con una posa innaturale.

attivitá Invita i bambini a disegnare sul quaderno delle attività il ritratto di un loro compagno, adoperan-do le regole della visione simul-tanea introdotta da Pablo Picas-so [2].

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SIGNOR PITTORE... 17

Dalla nostra esperienza la definizione di “quadro” è legata alla cornice.

I bambini, infatti, indicano come quadro tutto ciò che è all’interno di una cornice. Sono allora definiti quadri anche i poster, i manifesti, le fotografie. Invitiamo i bambini a ragionare sulla differenza tra foto e quadro o tra fotografo e pittore.

Procediamo con le attività del nostro labo-ratorio e continuiamo a confrontare le idee di tutti proponendo nuovi quesiti, come: Chi è un pittore? Quanti quadri hai a casa? Hai mai conosciuto un pittore? Qual è il tuo quadro preferito?

A noi hanno detto che i pittori: leggono i libri, pensano le cose e poi le •dipingono;si mettono in giardino e dipingono quel-•lo che vedono;pittano le case e pittano i muri.•

Superata questa fase, proviamo ad avvici-narci al tema del laboratorio. Proponiamo al gruppo nuovi interrogativi per conoscere quello che pensano intorno all’argomento e alle opere d’arte scelte.

Nel corso del laboratorio Storie di baci e di bacetti abbiamo proposto ai bambini l’osser-vazione di opere d’arte nelle quali i soggetti rappresentati si scambiano baci o bacetti. In quel caso abbiamo chiesto ai bambini:

Come si dà un bacio?

Ecco come hanno risposto.

Se è un bacio d’amore si dà sulla bocca. •Per il bacio si deve sentire lo smack! •Se un bacio lo dai forte, è amore di cuore. •Se lo dai piano invece non ci si fidanza. •

focus: la riproduzione della realtà Per continuare il laboratorio pos-siamo riflettere con i bambini su cosa significa osservare un ogget-to. Ogni oggetto può essere de-scritto a partire da un punto di vista diverso, in base alle finalità dell’osservazione o da una diffe-rente prospettiva.

attivitá Prendiamo una torta [Fig. 2]. Se dobbiamo mangiarla diremo che la torta è…Se dobbiamo fotografarla, per restituirne un’immagine quanto più possibile fedele alla realtà, cercheremo di mostrarne...Se dobbiamo dipingerla, per riuscire attraverso il colore ed il tratto ad esprimere le sensazioni che ci rimanda, cercheremo di rappresentarla…Se dobbiamo regalarla ad un amore penseremo a...

[Fig. 2] 1963, Wayne Thiebaud, Cakes, olio su tela, cm 152,4x182,9, Washing-ton, National Gallery of Art.

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18 INTRODUZIONE AL LABORATORIO

Chi si scambia baci?

Il bacio più grande è quello che si danno •mamma e papà.Il bacio se lo danno gli innamorati, per dire •che si amano. Anche nel film si danno i baci sulla bocca.•

Chi si scambia bacetti?

Due persone che si vogliono un po’ bene, •è un bacio di affetto, il bacio sulla guancia.Il bacetto è dato per amicizia, se dai un ba-•cione significa che l’ami.Mia nonna mi dà i bacetti.•

In quali occasioni si danno i bacetti?

Quando si va ad un funerale.•Per farsi gli auguri a Natale, a Pasqua o al •compleanno.Quando si salutano due persone che non si •vedono da tanto tempo.

Per continuare a parlare di baci e bacetti abbiamo chiesto al gruppo di portare fotogra-fie in cui i bambini, i loro parenti, i loro amici si scambiano baci.

focus: l’ambigua riproduzione della realtà nell’opera d’arteA proposito della sua opera L’Im-pero delle luci, Magritte dice: “Ho rappresentato due idee diver-se, vale a dire un paesaggio nottur-no e un cielo come lo vediamo di giorno. Il paesaggio fa pensare alla notte e il cielo al giorno. Trovo che questa contemporaneità di giorno e di notte abbia la forza di sor-prendere e di incantare. Chiamo questa forza poesia”. [Fig. 3]

attivitá Esercitiamoci ad accostare elemen-ti con caratteristiche contrastanti: pesante/leggero [Fig. 4], mobile/immobile, odoroso/“puzzoso”. Facciamo qualche esempio: po-tremmo disegnare una pipa con il fumo che va verso il basso oppure una piuma che regge un palazzo.

[Fig. 4] 1959, René Magritte, Il castello dei Pirenei (particolare), olio su tela, cm 200,3x145, Gerusalemme, Israel Museum.

[Fig. 3] 1954, René Magritte, L’impero delle luci II, olio su tela, cm 114x146, New York, The Museum of Modern Art.

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SIGNOR PITTORE... 19

attivitá Occorrente: su un foglio di carta scenografica disegna sette circon-ferenze ognuna delle quali cor-risponderà ad un tipo di bacio. Scrivi all’interno dei cerchietti le seguenti tipologie di bacio o altre discusse con i bambini:

il baciamano; •il bacio di Giuda; •il bacetto di auguri; •il bacio che schiocca; •il bacio volante; •il bacio ad occhi chiusi; •il bacio sulla bocca del vas-•sallo al suo signore.

Infine, decora una bottiglia di plastica con il tappo.

Svolgimento: i bambini sono se-duti in cerchio intorno al foglio di carta scenografica, mentre la bottiglia è al centro del foglio. A turno, ciascun partecipante dirà il nome di uno dei presenti e poi gi-rerà la bottiglia. Quando la botti-glia/freccia indicherà con il tappo uno dei sette cerchi, il giocatore dovrà dare al bambino indicato il tipo di bacio rappresentato.

DocumentazioneÈ necessaria la presenza di due operatori: uno che conduce il laboratorio, l’altro che annota le risposte dei partecipanti. Nel cor-so dell’attività gli operatori resti-tuiscono ai bambini quanto viene detto per renderli consapevoli dei concetti emersi e per rilanciare il confronto. I materiali raccolti possono essere esposti nella mo-stra finale.

Questo momento narrativo ci permette di creare un clima positivo interno al gruppo, di conoscere meglio i bambini e di prendere maggiore confidenza con l’argomento che sarà il nostro filo rosso nella proposizione delle opere d’arte.

Inoltre le fotografie, sistemate su un pan-nello, possono essere utilizzate nell’allesti-mento della mostra finale in modo da in-trodurre il visitatore al tema del laboratorio partendo proprio dall’esperienza e dalla sto-ria che ciascun bambino ha ricordato.

BibliografiaBertelli C., Briganti G., Giuliano A., Storia dell’arte italiana, vol. IV, Bruno Mondadori, Milano 1992Demetrio D., Il gioco della vita, Guerini e Associati, Milano 1997Fiorillo M.T., Laboratorio immagine ed arte, vol. I, Erickson, Trento 2001Mantegazza R. (a cura di), Per una pedagogia narrati-va: riflessioni, tracce, progetti, Emi, Bologna 1996Marabutto P., Picasso, Lapis, Roma 2000

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francescohayez

Il Signor Pittore Francesco Hayez è nato a Venezia molto tempo fa. Era il 10 febbraio del 1791. Francesco aveva 4 fratelli e, siccome la famiglia era pove-rissima, la mamma chiese a sua sorella, che era sposata con un ricco commerciante di quadri, di tenere con sé il piccolo Fran-cesco. A casa della zia e nella galleria d’arte dello zio scopre la pittura. Si appassiona ai qua-dri e agli artisti. Studia tanto, arriva primo ad un concorso dell’Accademia di Venezia e, per approfondire i suoi interessi artistici, va a Roma. A Milano conosce il Signor Scrittore Alessandro Manzoni e gli fa un bel ritratto. È vero, Francesco era proprio bravo a fare i ritratti e a dipingere le persone sia con i vestiti che senza. Quando realizzava ritratti era capace di cogliere il caratte-re e gli aspetti più nascosti della persona che ritraeva. Morì nel 1882 carico di anni e di onori.

1859, Francesco Hayez, Il bacio,olio su tela, cm 112x88,

Milano, Pinacoteca di Brera

AttivitàScrivi i pensieri di leiScrivi i pensieri di lui

Inventa tu la firma in esteso dell’artista

1)

2)

Curiosità sull’artista

SIGNOR PITTORE... 79

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francescohayez

C’era una volta Francesco. Fran-cesco era un cavaliere del castello d’oro di un piccolo paese chiamato Castellana. Un giorno Francesco prese il suo cavallo e andò a trovare di nascosto la principessa Anna, del regno di Monopoli. Appena Francesco vede la principessa Anna le dà un bacio sulla bocca. Ma la mamma di Anna, che si chiama Lucia, si mette dietro alla colonna e sta là a spiarli. Lucia non vuole che Francesco e Anna si sposano e allo-ra, appena vede quel bacio, esce da dietro alla colonna e dice: “Basta baciarsi! Ehi tu, signorino, cosa fai qui? Vattene a casa tua e fidanzati con una di Castellana!”

“Ma a me le ragazze di Castellana non mi piacciono! Mi piace tua figlia che mi vuole pure bene!”, risponde Francesco. Detto questo, iniziano a correre mentre Lucia dice: “Lascia mia figlia, lascia mia figlia, brutto castellanese!” Loro però non si fermano e vanno ad abitare in un castello a Torre a Mare.

2005, opera collettiva, Il bacio,tempera su carta, gessetti colorati, stoffe,

veli,nastro vhs, carta velina, pasta di vario formato, cm 200x150,

Polignano a Mare, non collocato

AttivitàScrivi la storia dal punto di vista dell’ombra a sinistra del quadro. Aproposito, di chi sarà mai quest’ombra?

1)

80 SCHEDE OPERATIVE

La vera storia de “Il Bacio” secondo la classe 1a b della scuola elementare Rodari

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Ma di che stoffa sarà la veste della donna capace di rilucere come se fosse vera e far venire voglia di toccarla? Scegli tra questi suggerimenti:

• si tratta di lana• ma no, è cotone• no, di certo è seta• macché è puro jeans• non è tessuto, ma pelle• è lino grezzo

Hayez ha voluto mantenere nel mistero i due amanti ritraendoli quasi di spalle. A te ha lasciato il lavoro di svelarne i volti.

Immagina e disegna i loro volti nella cornice.

francescohayez

Attività

1)

2)

SIGNOR PITTORE... 81

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À la page… Osserva i ritratti di Hayez molto attentamente.

Ora, prova a disegnarti in queste capigliature e in questi abiti. Se sei

una femmina sei la principessa Sarah, se sei un maschio sei alla moda con

Alessandro Manzoni, scrittore.

1840-41, Francesco Hayez, Ritratto di Alessandro Manzoni,olio su tela, cm 120x92,5, Milano, Pinacoteca di Brera

1846, Francesco Hayez, Ritratto di Sarah Louise Strachan Ruffo principessa di Sant’Antimo, olio su tela, cm 116x93, Napoli, Museo di San Martino

Attività

francescohayez

82 SCHEDE OPERATIVE

Page 19: Indice - camillaeilpirata.com · Storie di Gesù bambino senza pannolini… o ancora Storie di… Bibliografia D’Elia A., Fotografia come terapia, Meltemi, Roma 1999 Bruner J.,

francescohayez Attività

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Francesco Hayez fu innamorato di bellissime fanciulle. Una donna molto amata fu Carolina Zucchi, che fu pure sua modella. Aiuta Hayez a scriverle una deliziosa cartolina…

Il modo di sistemarsi i capelli varia col tempo; ti proponiamo una serie di accon-ciature. Prova a indivi-duare i periodi storici in cui andavano di gran moda.

SIGNOR PITTORE... 83

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Il Signor Pittore Marc Chagall nasce un giorno d’estate a Vitbesk, in Bielorussia. La sua casa ed il suo villaggio sono per lui luoghi magici che ama ritrarre nei suoi quadri. Marc ha 8 fratelli. Suo padre fa il venditore di aringhe e non guadagna molti soldi. La sua famiglia è ebrea e Marc dipinge spesso scene tratte dalla Bibbia, gli animali sacri o i violinisti che suonano la musica yiddish.Marc è un romantico, allegro sognatore. Un giorno incontra una ragazza di nome Bella. Bella era veramente bella e Chagall, innamorato perso, da quel momento inizia a raccontare nei suoi quadri l’amore per la sua sposa. Vuole far sapere a tutti come è felice da quando ha incontrato la sua amata. Morì vecchissimo.

Curiosità sull’artista 1915, Marc Chagall, Il compleanno,olio su cartone, cm 81x100,

New York, Museum of Modern Art

1) Chagall firmava quasi sottolineando il suo nome e cognome... prova a farlo con la tua firma.

Attività

marcchagall

La firma di Chagall

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francescohayez

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Francesco Hayez era un uomo attento alle vicende storiche e alle sorti dell’Italia durante il Risorgimento, anche i musi-cisti suoi contemporanei composero opere storiche.

Ti invitiamo ad ascoltare alcune Arie da:I Vespri siciliani… di Giuseppe VerdiMaria Stuarda… di Gaetano Donizetti

1881, Francesco Hayez, Un vaso di fiori sulla finestra di unharem, olio su tela, cm 68x98, Milano, Pinacoteca di Brera

Oramai sei un esperto nel linguaggio dei fiori, ma riconosci e distingui i fiori che Hayez dipinse l’anno prima della sua morte? Prova a nominarli.

Tulipano giallo

Attività