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indicePREMESSA1.Che cosa si può fare in concreto nella vita quotidiana pag. 32. Persona o famiglia ecologista moderata pag. 5

ENERGIA1. L’energia termica per il riscaldamento pag. 82. L’energia per raffreddare l’aria pag. 123. Come sono costruite le case pag. 134. l’energia elettrica per riscaldare l’acqua pag. 155. L’energia elettrica per tutti gli altri usi pag. 176. Gli elettrodomestici: acquisto e uso pag. 197. Casa sprecona - casa risparmiosa pag. 238. Inquinamento elettromagnetico pag. 259. L’energia elettrica per illuminare pag. 2610. Le pile/le batterie pag. 2711. Esempi di buone pratiche degli enti locali pag. 28

TRASPORTI1. Automobile: difficile farne a meno, però… pag. 302. La qualità dell’aria che respiriamo pag. 303. Le emissioni oggi pag. 314. Altri combustibili e motori pag. 335. Consigli per la guida e per la manutenzione dell’auto pag. 356. Al posto dell’automobile pag. 367. La mobilità non è solo la mia auto… pag. 378. Consigli per il riciclaggio a fine vita pag. 389. Che tipo sei…? pag. 3910. Altra mobilità pag. 4011. Esempi di buone pratiche degli enti locali pag. 41

RIFIUTI1. L’abbandono del rifiuto nell’ambiente pag. 422. Le raccolte differenziate pag. 423. Ecoisole pag. 444. Cassonetti stradali e condominiali pag. 455. Acquisti alimentari pag. 466. Il fumo di sigaretta pag. 477. I materiali presenti in casa pag. 478. Usa e getta / Uso e riuso pag. 489. Inquinamenti poco pericolosi ma fastidiosi pag. 4910. Un elenco di rifiuti: il rifiutolo pag. 4911. Esempi di buone pratiche degli enti locali pag. 50

ACQUA1. Perdite d’acqua pag. 522. Cosa gettiamo negli scarichi del gabinetto e del lavandino pag. 523. Quanto inquiniamo l’acqua pag. 534. I detersivi pag. 535. I prodotti per l’igiene pag. 546. Si può bere l’acqua del rubinetto pag. 557. Le acque minerali pag. 568. Chiudere i rubinetti e…. altro pag. 569. Fai da te poco ecologico pag. 5810. Segnalare gli inquinamenti pag. 5811. Esempi di buone pratiche degli enti locali pag. 60

12. Trasformare i consigli e le azioni in metodo didattico pag. 61

Nota bene:LEGENDAil simbolo del Museo A come Ambiente nel testo compare quando il tema dicui si parla è affrontato in un exhibit/animazione nei percorsi di visita.

PER ESSERE PIU’ “LEGGERI”CON L’AMBIENTEche cosa si può fare in concretonella vita quotidiana?

UNA PARTE DEL FUTURO DELL’AMBIENTEE’ IL RIFIUTO DEGLI SPRECHIPeriodicamente apprendiamo dai mass media che qualche personaggio ci indicaquali sono le buone azioni da fare per “risparmiare” l’ambiente: in tempi recentii giornali hanno riportato le parole del sindaco di Londra, Ken Livingstone, chechiedeva ai propri cittadini di non tirare lo sciacquone del gabinetto (a volteinfatti le vecchie cassette d’acqua del wc riescono a rovesciare nella tazza finoa 69 litri d’acqua potabile: uno spreco!), proponendo così una austerity idricaa tutti i londinesi.

LE “BUONE PRATICHE” POSSIBILINel 2005 l’ex - leader politico del Giappone Junichiro Koizumi (su ispirazionedella ministra dell’ambiente Yuriko Koike) è comparso in tv, in maniche dicamicia, per invitare i suoi concittadini a non esagerare con i condizionatori,fissando il massimo della temperatura a 28°: durante l’estate torrida megliotogliersi la giacca piuttosto che usare troppa energia per stare al fresco.Sui giornali italiani ha fatto eco al sindaco di Londra Fulco Pratesi, noto ecologistaitaliano: “nello sciacquone per la pipì bastano 3 litri e per il resto al massimosei”. Poi ha aggiunto “Sono ecologista, mi lavo ogni sette giorni! La doccia alsabato, o il bagno in una vasca con poca acqua, senza schiuma: non siamo cosìsporchi, L’igiene è una fissazione. Basta una doccia ogni tre giorni. Poi certobisogna lavarsi a pezzi: piedi, parti delicate e ascelle, strofinando dove serve”.E così via di consiglio in consiglio.

LA PREOCCUPAZIONE E’ REALEAbbiamo riportato piccoli esempi, ma oggi il problema del risparmio dellanatura in generale e di quello energetico in particolare è un tema che nonpossiamo più permetterci di evitare. Sintetizzando: l’uomo utilizza da semprele risorse del pianeta per rendere più facile e gradevole la propria vita. Ma l’usoesagerato e continuo delle risorse naturali, oltre all’improbabile capacità disopportare a lungo le azioni dell’uomo sta provocando rapidamentemodificazioni profonde e forse irreversibili nell’ambiente.

ATTENZIONE ALLE AZIONI DI VITA QUOTIDIANALo stesso Pratesi è l’estensore dell’introduzione al (forse) primo libretto diECOgalateo, pubblicato nel 1987 come supplemento alla rivista La NuovaEcologia (con le simpaticissime vignette di Sergio Staino): un vero e propriomanuale per la vita quotidiana, in gran parte influenzato da abitudini già diffusein altri paesi europei, nel tentativo di dimostrare che modificare le consuetudinidi tutti i giorni è un ottimo punto di partenza per sviluppare azioni più ampie.Da allora è iniziata una pubblicistica (poco diffusa e purtroppo ripresa in formatroppo schematica sui media di massa) che citiamo in nota e che ha prodottoanche opuscoli e libricini durante le annuali settimane dell’energia sostenibile,piuttosto che della giornata mondiale dell’ambiente, o del giorno dell’acqua.

INCORAGGIARE BUONE PRATICHENon ci pare un approccio didattico quello adottato da molti titoli di manualitradotti nella nostra lingua e più o meno “trasferiti”, senza adeguamenti emodifiche, nella nostra realtà italiana da altri Paesi (Stati Uniti, Germania…)che fanno spesso riferimento a come “salvare il mondo”.I consigli e le indicazioni che troverete in questo opuscolo non voglionoassolutamente mettere in discussione la ricerca della comodità nella vitaquotidiana o stravolgere radicalmente il vostro stile di vita. Volendolo, tuttisiamo sicuramente in grado di cambiare alcuni comportamenti da “consumismoesasperato”, che possono essere chiamati “stili di vita”. In generale in questoopuscolo, ci limitiamo a suggerire di riflettere, di fare scelte intelligenti, che dicerto migliorano, in modo semplice e senza fatica, non solo la qualità dellapropria esistenza ma anche quella degli altri e dell’ambiente, senza intaccare

il livello delle abitudini acquisite. Non tutte le proposte sono adatte a chiunquee applicabili a livello di massa; bisogna scegliere quelle più credibili e efficaci,senza esagerare. Alcuni soggetti elargitori di consigli tendono a diventare dei“fondamentalisti”, talmente rigidi, da giungere a risultati opposti: richiederecomportamenti così al limite da indurre negli altri il rifiuto ad adottare buonepratiche significa spesso farsi “mettere da parte” anche come utili esempi daimitare.Non servono rigide prescrizioni, né comportamenti imposti: i consigli e leriflessioni devono diventare i riferimenti perché ciascuno inizi un propriopercorso, “molla” che possa essere motivo successivo di approfondimento everifiche ulteriori.Quando si comincia a stare attenti alle proprie azioni e ad usare l’acqua ol’energia in modo razionale, si scopre che non si rinuncia a nessuna comodità,che è questione di abitudine e che adottare piccoli accorgimenti è molto piùsemplice di quanto uno pensi.

PICCOLI PASSI, MA IMPORTANTIE’ molto importante l’orizzonte culturale dentro il quale emergono questeproposte, idee concrete, consigli preziosi, nuove abitudini e comportamenti.M.K. Gandhi scriveva: “noi dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamovedere”: è un’ idea semplice, è un tentativo saggio di collegare le soluzioni “apiccoli passi” con le soluzioni generali, “planetarie”, vedendone l’effettivocollegamento. Per cambiare l’automatismo delle abitudini c’è bisogno diinformazioni corrette, di sapere che cosa le nostre azioni generano in terminidi danni ambientali; il cambiare comportamento porta anche a essere moltopiù attenti alle decisioni di chi ci governa; di chi, sulla base del consenso deicittadini che riesce a sollecitare, può scegliere tra alternative varie e condivise.Per ogni aspetto rilevante di degrado ambientale, si può cominciare dal proprio“cortile”, cioè da se stessi, dalla propria famiglia.Per fare un esempio concreto: vi sono molti studi che dimostrano che unafamiglia media italiana potrebbe risparmiare, senza rinunciare al comfortattuale, solo in base ad attenzioni razionali, il 40% delle spese di riscaldamentoe il 10% delle spese dei consumi degli elettrodomestici!

PICCOLO, MA EFFICACEE allora tanti hanno deciso di scrivere agli “altri” per convincerli: “pensate dinon avere responsabilità dirette? di non essere capaci di modificare i vostricomportamenti? di non avere peso nelle scelte in campo ambientale? che nonabbia senso fare piccole cose quando ci devono essere grandi scelte a monte?”.Bette Reese ci prende in giro, ma è convincente:“Se sei convinto di essere troppo piccolo per essere efficace, allora non ti seimai trovato nel letto con una zanzara!”.

NON SOLO PARLARE, MA FAREIn tutte le culture troviamo frasi degne di essere utilizzate come simbolo dellanostra attenzione ai piccoli gesti di tutti i giorni.Per citarne alcune:“Fa qualunque cosa tu possa fare, sogna quello che puoi, inizialo (…) Cominciasubito.” (J.Wolfgang Goethe)“Non basta rimanere a fissare i gradini, bisogna salire le scale.” (V.Havner)“Meglio accendere una candela che maledire l’oscurità!” (proverbio cinese)“Noi in quanto individui, siamo tenuti a fare qualcosa, anche se ci sembra dipoco conto.” (Dalai Lama)“Non vi sono passeggeri sulla navicella spaziale Terra: facciamo parte tuttidell’equipaggio!” (Marshall McLuhan)Insomma, un’interessante spinta a non parlare solamente, ma a “fare”, perché“agire” è uno dei pilastri dell’educazione in generale, quindi anche dell’educazioneambientale.

LOCALE, MA ANCHE GENERALEC’è chi critica questa filosofia, sostenendo che certi problemi si possono risolveresolo a livello internazionale e non si può fingere di poter fare individualmentequalcosa di efficace. Spesso, però, questo atteggiamento, che ha anche elementidi verità (ci vogliono scelte concordate a livello politico!), finisce con l’essereun alibi per la propria pigrizia.Il concetto oggi, per quasi tutti i temi ambientali, è che non esiste una soluzione,ma molte soluzioni; tra queste certamente il concetto di risparmio e la suapratica.Siamo tutti sollecitati in ogni forma dalle pubblicità, dal mondo iperconsumistain cui viviamo ed è importante ragionare sulla sobrietà e sulla capacità cheabbiamo di scelte consapevoli.Alcuni critici vanno molto oltre e sostengono che “non è più sufficienterisparmiare o limitare i consumi, per salvare l’ambiente dobbiamo de-crescere,far tornare indietro la società industriale e di mercato!” Una discussione

complessa che invece di essere presentata come nuovo slogan o comenuova ideologia dovrebbe essere esaminata attentamente con tutte leconseguenze sia per i paesi sviluppati che per quelli in via di sviluppo. Passiamosempre ai “raggi x” tutte le posizioni, i pro i contro, facciamoci venire deidubbi… e saremo più liberi e indipendenti, più capaci di pensare con la propriatesta. Ma non è questa le sede per discuterne.

NUOVE TECNOLOGIE?Nella discussione ambientale spesso troviamo posizioni che sono diffidenti neiconfronti della tecnologie. Scienza, nuove tecnologie, criteri di efficienza possonoaiutarci nello sforzo di adottare comportamenti diversi e nell’opuscolo vi sonotanti esempi. Possono essere interessanti per l’ambiente, anche se vannoverificati, controllati, ragionati. A volte azioni che paiono corrette erigorosamente ecologiche, perche evitano il ricorso alle tecnologie, se esaminateattentamente, non sono affatto “pulite” come sostengono… Abituiamoci avedere ogni cosa da più punti di vista.

ECO-INFORMATI CON DUBBI…Il Museo è convinto che l’attenzione all’educazione ambientale e ai propricomportamenti debba essere collocata, per dirla con uno slogan, né tra gli eco-ottimisti, né tra gli eco-pessimisti, ma tra gli “eco-informati con dubbi”.Dunque il lavoro che segue è un tentativo di proporre percorsi, di arrivare aparlare dei grandi temi ambientali, sociali e politici a partire dal proprioquotidiano e dai propri possibili comportamenti, con grande realismo e con unpo’ di utopia insieme.

NON E’ UNA GUIDA, NON E’ UN MANUALE…è un opuscolo che propone consigli su cui riflettere e scegliere.

PERSONA O FAMIGLIA ECOLOGISTA MODERATA?Per questo vi proponiamo un gioco, prima di proseguire nella lettura del testo.Munitevi di penna e verificate se siete in grado di essere considerati una personao famiglia “ecologista moderata”. Ovviamente rispondete con sincerità, senzaingannarvi. Vedrete che è molto difficile e lontano dalle vostre abitudini faretutte le cose possibili e “facili” indicate nel test.

ENERGIA/trasporti

la temperatura del riscaldamento di casa vostra è regolata per nonsuperare i 20°C

usate i mezzi pubblici per il 50-70% degli spostamenti

avete sostituito le lampadine a incandescenza con lampadine fluorescenti

avete provveduto a coibentare la casa e installare doppi vetri

utilizzate come combustibile, se possibile, il metano

fate controllare da un tecnico, ogni anno, la caldaia dell’impianto diriscaldamento

acquistate elettrodomestici energeticamente più efficienti

ACQUA

siete attenti ai consumi dell’acqua

non utilizzate, per ogni uso, l’acqua calda

normalmente utilizzate per bere l’acqua del rubinetto

riparate immediatamente le perdite d’acqua del vostro impianto idraulico

non gettate nel water e nel lavandino prodotti chimici dannosi

usate detersivi, detergenti, prodotti d’igiene solo se ecologici

RIFIUTI

negli acquisti siete attenti a valutare anche il tipo di imballaggi che avvolgonole merci

sapete leggere le etichette dei materiali che acquistate

se possibile riducete i rifiuti domestici evitando l’”usa e getta”

fate la raccolta differenziata dei materiali divisibili e anche dell’umido

non fumate, siete attenti alle azioni rumorose, conoscete le ondeelettromagnetiche

utilizzate prodotti del riciclaggio e verificate se ad esempio il meccanico,il gommista, l’elettrauto…riciclano l’olio delle auto, le gomme, le batterie

OBBLIGATI O CONVINTI? RESPONSABILI.Adesso che avete provato, tiratevi su le maniche e applicatevi, non perchéqualcuno vi obbliga, ma perché ne siete convinti. Il fatto di far coincidere lebuone azioni ambientali ove possibile con risparmi economici è certamenteanche un incentivo maggiore a proseguire sulla strada intrapresa.La proposta non è quella di diventare degli eroi, ma riguarda il valore di certepiccole azioni quotidiane corrette che possono essere vissute come grandi enobili gesti: sono di sicuro più forti di tante parole, perché sono davvero concrete,di esempio per tutti.

DALLE BUONE PRATICHE ALLE MOTIVAZIONI.Lo schema culturale che vi proponiamo è quello di partire dalle buone praticheper risalire alle motivazioni, fare un percorso a ritroso, anche in termini diconoscenza, per capire perché dovremmo fare così, perché è importante diffondereazioni a livello di massa, perché è utile occuparci dell’ambiente in cui viviamo permigliorarlo… per non avere una “impronta ecologica” troppo pesante per ilnostro pianeta! Non tutti devono pensarla allo stesso modo, ma a tutti si puòchiedere di ragionare con la propria testa e di percorre strade di riduzione dellospreco a livello di massa.

ENERGIA: IL PROBLEMA DEI PROBLEMIVi proponiamo un’analisi lucida e spietata delle difficoltà odierne delle personee famiglie ad essere un po’esperte di rifiuti, un po’esperte di acqua…; di comesiamo spesso del tutto “digiuni” dei temi riguardanti l’energia. (Paul Roberts Dopo il petrolio – sull’orlo di un mondo pericoloso Einaudi ed.)“Nella gran parte del mondo industriale, neanche i cittadini più istruiti hanno lapiù pallida idea di che cosa sia l’energia o di quale ruolo svolga nella loro vita enell’economia in senso lato. Oltre a sapere quanto costa la benzina, la maggiorparte dei consumatori capisce ben poco di energia. Ben pochi sono in grado didire quanto consumano nell’arco di una giornata o di un anno, oppure da doveproviene l’energia che utilizzano. Ad esempio pensano che l’elettricità provengaper lo più da dighe idroelettriche (in Italia, per esempio, si ottiene per lo più dalmetano: 70%).Un’ignoranza simile avvolge praticamente ogni elemento dell’economia energetica:la nostra è una cultura di analfabeti dell’energia.Ma non c’è da stupirsi. Mentre gli abitanti delle nazioni povere conoscono allaperfezione ogni aspetto dell’energia che utilizzano, ogni pezzo di legno e ognilitro di gas che usano per cucinare, perché è frutto di una dura ricerca e di durolavoro, nelle moderne società del benessere, dove questi costi rappresentanouna frazione minima delle spese generali, l’energia non è certo un argomento diconversazione.Magari ci lamentiamo della benzina ad alto costo e censuriamo le guerre per ilpetrolio, ma i dettagli pratici dell’energia- che cos’è, da dove viene, quanta neusiamo o come ne potremmo usare di meno - non trovano spazio sulle paginedei giornali o nelle aule scolastiche. E’ come se l’energia fosse considerataimportante a livello nazionale e internazionale ma non nella nostra vita di tuttii giorni.Dalle nostre bollette siamo in grado di capire quanta energia abbiamo utilizzato?Le etichette energetiche degli elettrodomestici sono ormai un dato assodato?Siamo in grado di farci influenzare negli acquisti non solo dal prezzo di acquistoma anche dai costi di gestione annui?I consumatori non riescono a comportarsi in maniera razionale quando devonoacquistare l’energia o i prodotti che la consumano: cercano di spendere menoal momento, anche se questo può comportare costi più elevati nel lungo periodo.

Ecco perché si spreca tanta energia.”In Italia consumiamo circa 5000 kwh a testa, prodotti con idrocarburi di variotipo, equivalenti a 120 bidoni di petrolio, emettendo circa 40 t. di CO2 che peressere assorbita ha bisogno di circa 52.000 kmq di bosco.

AZIONI ECOLOGICHE E RISPARMIE’ straordinario scoprire che spesso la coincidenza tra buone pratiche ambientalie risparmio economico è forte. Anche per questo motivo c’è un orizzontepraticabile per azioni possibili, che possono essere considerate troppo limitate,ma che intanto producono, nel momento in cui si scopre che dipendono solo danoi e dalla conoscenza delle tecnologie oggi disponibili, ottimismo utile per farscattare la voglia di fare, di agire, di essere attenti in prima persona.Sappiamo bene che ciò non basta, ne siamo coscienti, ci vuole altro… ma se siamoconvinti, andremo avanti, faremo anche quest’ “altro”.Siamo stati indecisi se dedicare un capitolo agli “acquisti”, poi li abbiamo inclusinegli argomenti descritti. Quanto influisce nelle scelte approssimate la fretta equanto produce sprechi? Come viene organizzata la spesa quotidiana? Comevengono decisi i grandi acquisti (es. grandi elettrodomestici)? Quanto si è coscientidella capacità di influire sui produttori con le scelte di acquisto e quindi quantopotere d’acquisto ognuno di noi ha tra le mani? …Per arrivare a chiedersi “checosa vuol dire cibo naturale”? A che cosa servono gli additivi e i conservanti ?Insomma quando si va a fare la spesa quali criteri si adottano… Sono tutti temidirettamente collegati agli argomenti su cui, di seguito, vi proponiamo di ragionare.

CI SONO I CONTROLLI E I PIANI DI AZIONEE’ importante sapere che non si è da soli in questo tipo di scelte, anzi, vi sonoormai molti enti e associazioni che informano e stimolano ad andare in questadirezione. Nuove leggi, normative e incentivi: in questi anni si è moltiplicatol’impegno degli enti nei confronti dello sviluppo sostenibile; vi sono attività diconoscenza e di monitoraggio, di controllo permanente, accanto a piani di azione,di interventi e alla verifica della loro efficacia. Tutto ciò è sottoposto a spinte,verifiche, discussioni con tutte le forme di organizzazione e di partecipazionedella società, a partire ad esempio dalle associazioni ecologiste e di volontariato,che criticano, denunciano e propongono.Se ognuno di noi conosce quali sono i problemi più importanti, può ancheindividuare le soluzioni più corrette e influenzare o confermare le scelte ragionateda parte di chi governa a livello locale, nazionale, internazionale…

UN METODO DIDATTICO DI RELAZIONITentare di ridurre anche di poco la nostra impronta ecologica ci permette diparlare di etica delle responsabilità: ma questo approccio è anche un buonmetodo didattico, un buon filone per parlare concretamente di energia, ditrasporti, di rifiuti, di acqua, …e spesso anche di chimica, di fisica, di psicologia,di alimentazione, di responsabilità, di relazioni sociali, di economia… Per capireil “perché”, per scoprire che l’ambiente è un groviglio di relazioni da conosceree da identificare, per poter operare in termini di sostenibilità, per il presente eil futuro.

GUARDATEVI INTORNOLe associazioni ecologiste, le associazioni dei consumatori, altri… pubblicano daanni decaloghi e manuali sui vari temi; gli enti forniscono consigli e riferimentidi legge per le agevolazioni ad es. auto ecologiche, pannelli solari; Torino e laProvincia di Torino hanno uno Sportello Ambiente, InformAmbiente; la provinciadi Biella ha sperimentato, sull’esempio di esperienze estere, C.Ambie.R.E.Sti(consumi, ambiente, risparmio, energia, stili di vita) una consulenza alle famiglieche vogliono modificare i propri comportamenti in tema di consumi (raccoltein gruppi locali con l’aiuto di un tutor); l’Arpa e la Regione Piemonte sonoattentissimi a diffondere la conoscenza delle leggi, la conoscenza degli incentivie delle buone pratiche per i singoli, come per le aziende e gli enti locali;le aziende di servizi di pubblica utilità diffondono consigli e indicazioni…Noi suggeriamo l’uso parallelo dei libri didattici del Museo, anche, per approfondirei consigli e le indicazioni di “buone pratiche” qui di seguito indicate, dove potetetrovare la spiegazione del “perché”, dei vantaggi ambientali, anche a partire dallaconoscenza del funzionamento delle tecnologie che ci circondano…

Buona lettura e buon lavoro, individuale e collettivo.

Nota beneLa responsabilità dei testi dell’opuscolo è del Museo che lo ha redatto e non dellestrutture e enti che sono soci del Museo.

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ENERGIAVi siete mai chiesti “Quantoconsuma la mia casa?”Eppure se uno acquista un’automobileè una delle prime domande cherivolge.

“Il Secchio bucato è una immagineefficace del modo in cui usiamol’energia. Più della metà se ne va insprechi, inefficienze e usi impropri.”(M. Pallante)

Esiste una “fonte” di energia pulita digrosse potenzialità:il risparmio energetico.Una famiglia di 3-4 personeorientativamente consumaannualmente:3000 kWh elettrici, 6000 kWh termiciper il riscaldamento degli ambienti e3000 kWh termici per il riscaldamentodell’acqua calda sanitaria. La stessafamiglia utilizzando accorgimentisuggeriti (specie coibentazione,elettrodomestici a basso consumo,ecc.) potrebbe consumareannualmente:1500 kWh elettrici, 3500 kWh termiciper il riscaldamento degli ambienti e2000 kWh termici per il riscaldamentodell’acqua calda sanitaria.

IMPARARE A LEGGERELE BOLLETTEBisogna imparare a leggere le bollettedel gas, della luce e le spese diriscaldamento, specie quando siamoin una casa condominiale, per rendersiconto di quanta energia consumiamo.In casa è utile osservare:

l’energia termica per ilriscaldamento (e ilraffreddamento) degliambienti, per il riscaldamentodell’acqua.

l’energia elettrica per tutti glialtri usi (illuminazione efunzionamento deglielettrodomestici e delleapparecchiature elettroniche).

L’energia utilizzata in casa, in Italia,corrisponde al 20% circa dei consumitotali.In media i consumi energeticidomestici sono ripartiti in : 50-60 %riscaldamento; 10-20% acqua calda;20-30% illuminazione edelettrodomestici. L’illuminazionedomestica, in media, incide dall’8 al15%.

Seguiamo questo schema, sapendoche, soprattutto in tema diriscaldamento, le condizionidell’edificio modificano i consumi:l’esposizione delle casa – sia in invernoche in estate – ;la collocazione degli ambientimaggiormente utilizzati;l’ampiezza delle finestre.E anche la collocazione di alberiintorno alla casa per ombreggiare,rompere il flusso del vento, un pratoper ridurre il rilascio del calore dellesuperfici asfaltate. E poi (comevedremo di seguito) l’isolamentotermico delle pareti, dei sottotetti etetti. E poi anche i colori con cuidipingiamo l’interno e l’esterno, cheassorbono e riflettono la luce in mododiverso.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano energia

1. L’energiatermica per ilriscaldamentoPer riscaldare per un giorno unappartamento di 130 metri quadratioccorre tanta energia quanta ènecessaria a un’automobile di mediacilindrata per percorrere il tragittoTorino/ Venezia.Il riscaldamento degli edifici in Italiaconsuma più di tutto il sistema deitrasporti.

Le varie forme per riscaldarsi

IL METANO E’ MEGLIODal punto di vista ambientale (e anchedi costi) è più interessante ilriscaldamento a metano di quello agasolio (che contribuisce in modomassiccio all’inquinamento dell’aria:in questi ultimi anni, dove si è diffusala sua sostituzione, l’aria della città èmigliorata). Il rapporto in Italia oggiè di 3 a 1.Nota. Per scaldarsi e per fare energiasi utilizzano anche legna e carbone,ma in quantità molto limitata nelnostro paese.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano energia

recuperare il calore residuo,innalzando così il rendimento (siottengono risparmi fino al 16-17% dicombustibile).Sono le caldaie con la tecnologia piùavanzata : i prodotti dellacombustione passano attraverso unospeciale scambiatore dove il vaporeacqueo condensa, cedendo calore,in modo che i gas di scaricofuoriescono a circa 40°. La caldaia acondensazione a parità di energiafornita consuma meno combustibile:si spende un po’ di più all’inizio ma sirisparmia molto sulle bollette del gas.

Le caldaie piccole o grandi sonosottoposte per leggi a interventi dicontrollo e manutenzione periodica:l’intervento serve sia per garantire lasicurezza sia per limitare le emissioniper l’ambiente.

IMPIANTO CENTRALIZZATOO AUTONOMO?Dipende dalle esigenze delconsumatore. In entrambi i casi ladirezione corretta è di consumarel’energia solo dove e quando serve.Difficile dire se si utilizza più o menoenergia con l’impianto delriscaldamento centralizzato o con lacaldaietta autonoma. Ci sono i pro ei contro in entrambi i casi; o meglionon ci sarebbero dubbi per l’impiantocentralizzato se ci fossero dellecondizioni di gestione - oggi possibili,ma poco praticate.Gli impianti di riscaldamento specienei condomini con impianticentralizzati di vecchio tipo, nonprogettati con cura, spessoproducono sbalzi di temperatura traappartamento e appartamento. Adesempio per garantire un comfortsufficiente all’inquilino dell’ultimopiano gli abitanti dei piani intermedidevono aprire le finestre per il troppocaldo. Di qui spesso si è sviluppata latendenza a realizzare o sostituireimpianti centralizzati con impiantiindividuali.

NOVITA’: CENTRALIZZATOMA CONCONTABILIZZAZIONEAUTONOMAI vantaggi di un impianto centralizzatosono: maggiore efficienza, menofiamme accese, migliore controllodelle emissioni e della sicurezza. Glisvantaggi sono dovuti al fatto chequasi mai la spesa è collegata alconsumo, si paga in base ad un soloparametro: i metri quadridell’alloggio. Ogni alloggio invece oggipotrebbe regolare in manieraautonoma la temperatura grazie adesempio alle valvole termostatiche.Moderni sistemi di ripartizione sipossono applicare anche ai vecchiimpianti: tutte tecnologie applicabili;è sufficiente esserne a conoscenza, 9

TELERISCALDAMENTO:ANCORA DI PIU’Meglio ancora il riscaldamentoattraverso la cogenerazione(produrre insieme energia elettrica etermica) e il teleriscaldamento(spostamento dell’acqua calda adistanza).Pochi sanno che Torino oggi ha ilprimato del teleriscaldamento tra legrandi città europee (un quarto dellacittà). La centrale principale è aMoncalieri, quelle integrative aMoncalieri, Mirafiori Nord, Bit, LeVallette).E’ il classico modo di dire: “duepiccioni con una fava”: il caloreprodotto dall’acqua, per farel’elettricità, viene trasferito dallacentrale elettrica in città, attraversotubazioni coibentate sotterranee, finoa casa (120°/pressione massima 16bar). Qui uno scambiatore scaldal’acqua del riscaldamento domestico.Nella zona Sud di Torino (ma latubazione si sta estendendo ormaifino al centro di Torino), l’utenzacollegata è circa il 70% (260.000abitanti).Nelle case non vi sono più caldaie ebruciatori, serbatoi per ilcombustibile, canne fumarie. Sonostate spente oltre 3500 caldaie acombustione e altre 1500 sono inprocinto di esserlo. Il punto diemissioni è concentrato nella centraleelettrica, che è anche piùcontrollabile, con più facile riduzionedi emissioni. Le conseguenze di questascelta sono un minore impattoambientale (non solo in quantità maanche in qualità), maggiore sicurezza,risparmio economico dal 5 al 20%sulla bolletta, riduzione dei costi dimanutenzione della caldaia eaccessori. E’ uno dei motivi per cui ilricorso a gasolio per il riscaldamentoa Torino è sceso al 10% del totale (aMilano è al 40%).

In molti paesi si sono realizzate formedi teleriscaldamento, semprepartendo dalla centrale elettrica o daltermovalorizzatore (es. Brescia) o dacaldaie che vanno a legna (cippato) eche collegano più edifici pubblici (nellezone di Ivrea, Biella, Cuneo).Vi sono impianti di cogenerazione(microcogenerazione) per singoleutenze come centri commerciali,piscine, ospedali, condomini, scuole…

approfondimento al Museo Exhibit n. piano energia

IL TIPO DI CALDAIACi sono tipi di caldaie più attente aiconsumi? Sì, le caldaie ad altaefficienza e le caldaie acondensazione. Ad esempio:i fumi che escono dalla caldaianormale sono a temperatura moltoalta – circa 110°; nelle caldaie acondensazione vengono trattati per

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mettersi d’accordo all’interno delcondominio, con gli altri inquilini.Invece la flessibilità di gestione èspesso un sogno grazie all’inerzia degliamministratori e di molti condomini.I vantaggi di un impianto autonomosono: la possibilità di regolare ilriscaldamento in base alle proprieesigenze; oggi vi sono piccole caldaiemolto sicure rispetto a qualsiasiproblema di perdita.Gli svantaggi sono: tanti punti dicombustione invece di uno solo e laverifica periodica più discontinuarispetto sia alle emissioni (e quindi laregolazione) sia alla sicurezza; anchein questo caso bisogna, dopo un certonumero di anni provvedere allasostituzione della caldaia con modellipiù recenti e più attenti ai consumi ealla sicurezza.

I termostati programmabiliconsentono un utilizzo che tieneconto dell’effettiva presenza dellepersone nell’alloggio.

APPARECCHI PER LATERMOREGOLAZIONE E LACONTABILIZZAZIONEPer risparmiare energia sia in caso diimpianti centralizzati che individualiè sufficiente montare su ogniradiatore le valvole termostatiche alposto di quelle manuali (si chiamano“regolatori locali”).Regolano automaticamente l’afflussodi acqua calda. Indicativamente:applicare ai termosifoni una valvolatermostatica ha ad esempio un costodi circa 26€ se l’attacco è predisposto(radiatori più moderni); altrimenti di65€.

Si può così regolare la temperaturadi ogni singolo locale secondo leproprie esigenze: una appositamanopola graduata regola - inautomatico - l’afflusso di acqua caldain base alla temperatura scelta,controllando, in automatico, gliapporti di calore esterno e interno equelli dipendenti da situazioniambientali. Una sonda infatti misurala temperatura ambiente e fa reagirela valvola.

Si possono fare calcoli sullaconvenienza: l’introduzione dellevalvole termostatiche produce ingenere un risparmio di energiaintorno al 20%.L’installazione delle apparecchiatureper la termoregolazione e lacontabilizzazione del calore èobbligatoria nei nuovi edifici e quandosi ristrutturano quelli vecchi.

LO SPRECO NELLE SECONDECASESe una gestione intelligente è validaper gli alloggi in città, immaginiamoquanto possa essere ancora piùimportante per gli alloggi (secondecase) al mare o in montagna, che ingenere vengono scaldati pur essendovuoti o occupati pochi giorni all’anno.Uno spreco enorme senza motivo.Sovente in questi luoghi,il riscaldamento, ancora più che incittà, utilizza spesso gasolio.Si può cambiare gestione? Dipendemolto dalla nostra volontà e dallacapacità degli amministratori.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano energia

LA CONTABILIZZAZIONEDEL CALORE OVUNQUE?Oggi si può parlare in generale divantaggi dell’impianto centralizzato,perché vi sono tecnologie che nediminuiscono i tradizionali svantaggi:si possono realizzare impianticentralizzati con la contabilizzazioneindividuale del calore e latermoregolazione autonoma delletemperature.La caldaia rimane sempre unica pertutti, ma ogni proprietario o inquilinoha la possibilità, attraverso particolaridispositivi, di spegnere, ridurre oaumentare (entro il limite di legge di20 °) la temperatura del locale cheoccupa. Grazie a contatori individualiciascuno paga solo il calore che haeffettivamente consumato e utilizzail riscaldamento solo quando serve.Invece di trasformare un impiantocentralizzato in impianti individualipuò convenire installare lacontabilizzazione del calore.In genere in questo caso si decide dipagare una quota fissa per tutti (aseconda dell’impianto si può stabiliredal 20 al 50%) e la parte restante inbase al consumo individuale risultantedagli apparecchi appositi dicontabilizzazione.

MICRO COGENERAZIONELa cogenerazione di energia elettricae riscaldamento produce risparmi dicirca il 35/40%. Oggi è possibile anchecon impianti di nuova tecnologia e dipiccola taglia, già ampliamente diffusi.E’ possibile realizzare unamicrogenerazione diffusa nelterritorio per rispondere alle esigenze

di produzione di elettricità e caloreper alberghi, comunità, grandi edificicivili (combustione gas metano).Indicativamente i tempi diammortamento di un impianto dimicrogenerazione è inversamenteproporzionale al tempo di utilizzo.Ad esempio per 8000 ore annue iltempo di ammortamento è di 3,3anni; per 3000 ore annue è di 8,7 anni.Installare questi impianti neicondomini è quasi impossibile perchéla società di distribuzione di energiaelettrica ha contratti di fornitura conogni singola famiglia mentre perinstallare la cogenerazione sarebbenecessario un contatore per tutto ilcondominio e la facilitazione dellaconnessione alla rete nazionale.

Il CSE?Che cosa è il Contratto ServizioEnergia? Il CSE è una soluzioneinnovativa: persegue il massimo dirisparmio energetico fornendo ilcomfort richiesto dagli utenti, speciequando gli inquilini di un condominionon possono spendere per nuoviimpianti di riscaldamento.L’impianto viene ammodernato daterzi (ditte specializzate) che logestiscono fornendo il combustibile:la ditta avrà interesse a consumaremeno combustibile possibile e gliutenti avranno interesse a far girareil meno possibile i contatorinell’ambito del tipo di serviziostabilito.Può introdurre un circuito virtuosodi risparmio, ma deve essere uncontratto molto ben definito econtrollato (da consultareassociazioni dei consumatori etecnici).

RADIATORI O PANNELLIRADIANTI?In casa vostra sono installati radiatorio pannelli radianti?In genere l’uso di pannelli a pavimentoo a muro sono poco diffusi. Le primeesperienze di realizzazione nonhanno convinto molte persone,perché la temperatura troppo elevatadell’acqua nei tubi produceva gonfiorialle gambe a chi stava molto in casa,ecc.Oggi la tecnologia si è evoluta, èapplicabile anche nel caso diristrutturazioni. Va presa inconsiderazione, a seconda del tipo diabitazione, con calcoli e costi allamano. Ad esempio: sono impianti piùadatti per una utenza che non è tuttoil giorno nei locali.E’ molto interessante sotto variaspetti (anche in termini di comfort)per la capacità di fornire una grandeuniformità di riscaldamento.

Nota. I pannelli radianti, in certecondizioni da verificare, possonoessere collegati ai pannelli solari.

DOVE SONO COLLOCATII RADIATORI?I radiatori spesso vengono collocatisotto le finestre o dentro nicchie: èun errore energetico grave.L’aria calda non deve essere dispersae deve poter garantire una buonamovimentazione e aerazione.Consigli pratici: i radiatori vannosfiatati per evitare che l’aria riducal’efficacia del calore emanato; è utilecollocare, sulla parete a cui sonoappoggiati, materiali isolanti cheriflettono il calore.

LA MANUTENZIONEDELLA CALDAIALa manutenzione periodica si divide in:

manutenzione ordinaria (ingenere una volta all'anno)

manutenzione con verifichestrumentali del rendimento dicombustione a seconda dellepotenza:

a-caldaia inferiore a 35 kWuna volta ogni due anni;

b-caldaia da 35 kW a 350 kWuna volta all'anno;

c-caldaia superiore a 350 kwdue volte all'anno

La manutenzione periodica permette:

più qualità dell'ambiente,perché riduce il livello diinquinamento

più funzionalità, perché rendel'impianto più efficiente intermini energetici e più sicuro.

più risparmio energetico,ottenuto con minori consumi aparità di rendimento termico

meno spesa per la famiglia,perché determina unadiminuzione delle spese diriscaldamento

Le tubazioni della rete didistribuzione dell’acqua calda devonoessere coibentate, protette da unadeguato strato di materiale isolante.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano energia

CHE COS’È LA POMPA DICALORE?Un apparecchio che raffredda eriscalda gli ambienti in base alleesigenze di chi vi abita: una caldaia eun condizionatore insieme. E’ unaalternativa alla caldaia a gasolio o agas.

In specifico, trasferisce calore da unambiente a temperatura più bassa ad 11

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un altro a temperatura più alta. Operacon il principio del frigorifero e delcondizionatore.In sintesi: è un circuito chiusocostituito da vari componenti – uncompressore, un condensatore, unavalvola di espansione, un evaporatore– percorso da un particolare fluido(frigorigeno) che a seconda dellecondizioni di temperatura e dipressione in cui si trova, assume lostato liquido e di vapore. Il vantaggiodella pompa di calore deriva dalla suacapacità di fornire più energia diquella impiegata per il suofunzionamento, estraendola dall’ariao acqua con cui è messa a contatto.Per ogni kWh consumato di energiaelettrica fornisce 2 kWh di calore alluogo che deve scaldare (oraffreddare, invertendo la funzione).La scelta e l’utilizzo sono da valutareattentamente:i costi di installazione con modifichedegli impianti normali; è veramentesostitutivo o è aggiuntivo; il rumore;la manutenzione necessaria;la possibilità del doppio uso –riscaldamento / condizionatore; lapossibilità pratica dell’utilizzo dellasorgente da cui ricavare calore ofreddo (aria, acqua, terreno in generecombinata: aria – acqua; acqua –acqua; terra – acqua) ecc.Come per altre apparecchiature citateprima per ora l’utilizzo è poco diffusonon solo per una non conoscenza, maperché si adatta a casi particolari.E’ più adatto a certe strutture, aventivicino le condizioni minime necessarie:potrebbe essere maggiormenteutilizzato in strutture d’uso collettivocome ambienti commerciali, piscine,mense.

2. L’energia perraffreddare l’ariaL’utilizzo di materiali isolanti e doppivetri è utile non solo per trattenereil caldo d’inverno, ma anche permantenere il fresco d’estate.E’ possibile, a secondadell’esposizione, ricorrere a materialida collocare sui muri perimetrali

esterni e frangisole sulle singoleaperture, per impedire al sole dientrare (secondo varie modalità eforme). Anche le tapparelle e itendaggi sono dei frangisole.Se tenute chiuse durante i giornimolto caldi, aiutano a ridurre ilriscaldamento della casa.Tutte le forme di ombreggiatura neiviali, in giardino e in qualsiasi luogo(compreso il verde sui balconi) sonoutili per modificare il micro-clima incui l’alloggio è inserito.

CONDIZIONI DI FORNITURADELL’ENERGIA ELETTRICALa potenza impegnata è quella chel’azienda distributrice (tipo l’ENEL ol’AEM a Torino) deve tenere adisposizione dell’utente in qualsiasimomento.Si può scegliere tra diversi valori dipotenza: 1,5 – 3- 6- 10 kW.1,5 kW è una potenza adeguata senon si adoperano grandielettrodomestici come lavatrice olavastoviglie; con 3 kW si possonousare anche questi elettrodomesticipurché ci si limiti ad usarne uno allavolta; 6 o 10 kW sono necessariquando, oltre a tali apparecchi, siimpiegano scaldacqua, condizionatoridi una certa potenza, fornelli elettrici,comunque più elettrodomesticicontemporaneamente chenecessitano di molta energia.Oggi le bollette energetiche sonosempre più alte sia per la nostra pocaattenzione ai consumi, sia per lepessime abitudini di acquisto e diutilizzo degli elettrodomestici,sia per motivi fiscali, per la crisipetrolifera che provoca l’aumentoprogressivo dei combustibili, con altie bassi.

GLI ORARI NOTTURNI: CIVUOLE IL CONTRATTOChi utilizza la lavatrice e il ferro dastiro soprattutto al sabato edomenica e alla sera, può verificarecon il fornitore dell’energia elettricail vantaggio di passare al contratto atariffa “bioraria” (se – come detto –è stato sostituito il contatore vecchiocon il nuovo digitale: si paga menol’energia (-26%) nell’orario tra le 19e l’una di notte. In media il consumoannuo a famiglia è di 3500 kW; aspanne significa il 7% in meno, circa.

I CONDIZIONATORINegli ultimi anni si è diffuso l’utilizzodei condizionatori che costringespesso a rivedere il contratto conl’azienda distributrice portando ilcontatore a 6-10 kwh.L’alimentazione di un condizionatoredi media potenza per una sola oraequivale al consumo di un frigoriferoda 300 litri per 24 ore.Consigli d’uso dei condizionatori,quando non se ne può fare a meno.Utilizziamoli con buon senso

lasciando la temperatura fissa ad unvalore abbastanza alto, per esempioda 24°C a 28°C - a seconda dell’umidità- senza pretendere di abbassare a20°C la temperatura interna, quandoquella esterna è di 34°C-38°C.La temperatura ottimale in estate èdi circa 25-26° con una umidità del55-60%.D’inverno aumentare la temperaturadi un grado sopra i 20° è moltocostoso in termini di energia:Ogni grado in più di temperaturaambiente fa consumare il 6-7% in piùdi combustibile.Ma d’estate abbassarla di un gradosotto i 28° è ancora più dispendioso.Quando fa caldo, come quando fafreddo bisogna tenere le finestrechiuse.Dal 2003 è applicata suicondizionatori l’etichetta energeticadalla classe A alla classe G.

IL MOTORE INVERTERUn condizionatore medio di 2,06 kWdi potenza refrigerante – classe A –con temperatura impostatacorrettamente rispetto a quellaesterna per 500 ore annue ha unconsumo di circa 320 kWh. Se ha ilmotore “inverter”il consumo scendeanche del 40% perché anzichéattaccare e staccare di continuo, siriducono i giri, mantenendo costantela temperatura senza assorbiretroppa energia per ripristinarla.

Al posto del condizionatore ilventilatore è efficace per favorirel’evaporazione del sudore e loscambio di calore tra pelle del corpoe aria. In media i ventilatoriconsumano quanto una lampadina.

Nota. Anche nell’estate 2006 (luglio)i condizionatori hanno spinto ilconsumo di elettricità così in alto datoccare il record assoluto di consumonazionale mai raggiunto fino ad oggi(54.500 megawatt).

approfondimento al Museo Lab. n. piano energia

3. Come sonocostruite le casePer il riscaldamento innanzitutto sitratta di abbassarlo o semplicementerispettare le norme che ci chiedonodi non superare in casa i 20°C.

Ogni volta che si supera di 1° questovalore si consuma il 6-8 % in più dienergia; percentuale che aumenta sefuori il clima è più rigido.

INDICAZIONI PRATICHE DICOIBENTAZIONECome ridurre le dispersioni del tetto,delle pareti perimetrali e dellefinestre?

Un’esposizione favorevole della casacontribuisce a diminuire il consumodi energia per il riscaldamentoinvernale e il raffreddamento estivo.Il massimo dell’apporto energeticodel sole e il minimo irraggiamentosolare estivo (aiutato da schermaturee da una ventilazione naturale)avviene in abitazioni a forma diparallelepipedo, con una facciatalunga, disposta lungo l’asse est-ovest,con le camere da letto e il bagno aest, la cucina ad ovest e il soggiornoa sud.In Italia e in Piemonte (con legislazionimirate) è in corso di attuazione ladirettiva europea sul rendimentoenergetico nell’edilizia. Nelle nuovecostruzioni è obbligatoria unacertificazione sulla prestazioneenergetica degli edifici. L’obiettivo èdi ridurre i consumi energetici del30%, di non superare i 70 kWh / mqall’anno.Una specie di Etichetta energeticacome quella degli elettrodomestici,applicata agli edifici.Una Carta d’indentità dei consumidella casa da citare negli atti notarili,che si rifletterà sui valori degli allogginella compra-vendita.Oggi gli edifici esistenti nella scala daA (basso consumo) a G (altoconsumo), si collocano in gran parte(69%) nelle fasce G e F .

EFFICIENZA ENERGETICAMISURABILEL’indice dell’efficienza energetica degliedifici è il fabbisogno energetico permetro quadrato all’anno (kWh/mqa)necessario per il riscaldamento, perla produzione di acqua calda e per ilraffrescamento estivo.Gran parte del parco edilizio italianoha un fabbisogno energetico di circa220-250 kWh/mqa (pessimo!); gliedifici conformi alle normative recentihanno consumi di 80-100 kWh/mqa.

Quando si parla di edifici a bassoconsumo i valori sono tra i 30-50 kWh,di edifici passivi se la domanda dienergia è inferiore ai 15 kWh/mqa edi edifici a consumo energetico zeroquando la domanda energetica è di0 kWh/mqa.In Europa non vi sono ancora concettie normative omogenee, anche se sistanno avvicinando

CASA PASSIVAGli edifici passivi sono costruiti inmodo da rendere superfluo l’impiantodi riscaldamento convenzionaleconsentendo il riscaldamento tramiteil sistema di ventilazione; non ascapito del comfort e della qualità.Il concetto di “casa passiva” consistenella capacità di mantenere costantela temperatura di un’abitazionegrazie alle modalità con cui ècostruita.

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Prevede l’uso di forme di isolamento:ad esempio lo spessore delle paretiesterne da 20 cm a 50 cm (in questocaso si tratta ad esempio dirivestimenti di lana di roccia suentrambi i lati del muro).

CERTIFICAZIONEDI PRESTAZIONEENERGETICANella certificazione influiscono:l’esposizione, la dimensione dellesuperfici vetrate, l’isolamento deiserramenti, delle murature, degliinvolucri, dei rendimenti energeticidegli impianti di produzione di acquacalda sanitaria, degli impianti diriscaldamento, i consumi idrici, laclimatizzazione estiva, le emissioni diCO2, ecc.

ETICHETTA ENERGETICAPER GLI EDIFICILe leggi europee, nazionali, regionalisull’efficienza energetica degli edificie le loro prestazioni di consumienergetici.Una sintesi.Le prime norme:dal primo luglio 2007 in caso dicompravendita di un intero immobile(per gli edifici superiori ai 1000 mq)sarà obbligatoria la certificazioneenergetica.Dal primo luglio 2008 lo stesso obbligoriguarderà gli edifici sotto i 1000 mq(sempre in caso di compravenditadell’intero immobile)Dal primo luglio 2009 l’etichettaenergetica diventerà obbligatoriaanche per vendere un singoloappartamento (cioè nel momento incui viene immesso sul mercato).Dal primo gennaio 2008 e poi dal 2010scatteranno standard per limitare lecase nuove che dissipano caloreinutilmente (ogni anno in Italia sicostruiscono 250 mila nuovi alloggi).Nei nuovi edifici (e in quelliristrutturati), con superficie utilesuperiore a 1000 mq, almeno la metàdel fabbisogno di acqua calda dovràessere ottenuta usando il solaretermico, i nuovi edifici dovrannoessere schermati dai raggi del sole;

ci saranno incentivi per le caldaie adalta efficienza.

LA MANUTENZIONE;COME DIFENDERE LE CASEDAL FREDDO MA ANCHEDAL CALDO

Consigli

a seconda della dimensionedella casa, sarebbe beneriscaldare le stanze che siutilizzano effettivamente.

le temperature dovrebberorimanere tra i 18 e i 20 gradi ein camera da letto 16°.

per legge, la temperatura nondeve superare in un alloggio i20° con 2° di tolleranza

di notte, diminuire latemperatura dell’ambiente inmodo drastico, chiudere letende e abbassare le tapparelleper evitare fughe di calore,consente di ridurre l’utilizzo dienergia del 10%.

se ci si assenta per più giorni,conviene regolare, con iltermostato, il riscaldamento su12-15° per evitare successividispendi energetici, quando siriporta la temperatura a valorinormali.

le valvole termostatichemantengono la temperaturacostante sul valore scelto,anche a zone. Con le valvoletermostatiche in un alloggiomedio si può risparmiare il 20%di energia; il costo di ognuna èfacilmente riassorbibile.

tende, rivestimenti, mobili edivani davanti ai caloriferiimpediscono l’irradiazione erichiedono il 5% in più dienergia.

l’alloggio ha bisogno di ariadall’esterno per rinnovare l’ariache respiriamo: per abbassareil livello di cattivi odori,emissioni di collanti, moquette,legni trattati, di anidridecarbonica, microrganismi cheprovocano allergie, perriequilibrare l’umidità.L’aerazione dell’alloggio vaeffettuata abbassando ilriscaldamento e spalancandotutte le finestre per 4-6 minuti.

controllare periodicamente chevi sia acqua a sufficienza nelsistema di riscaldamento.

da tempo sono in venditacassonetti per le tapparelle (dacui in genere entra aria fredda),che non mettono in contattol’interno con l’esternodell’alloggio.

ISOLAMENTO DEGLI EDIFICIE DEGLI ALLOGGICon mezzi semplici e spese esigue èpossibile chiudere eventuali fessureed eliminare gli spifferi. Esempi:

Tetto: isolare il sottotetto conmateriali isolanti; collocareisolanti direttamente sotto letegole; isolare i soffittidell’ultimo piano con pannelli.

Finestre: dotare le finestre didoppi vetri; applicare materialiantispifferi; isolare i cassonettidelle tapparelle.L’obiettivo è l’utilizzo diserramenti aventi unatrasmittanza media (riferitaal sistema telaio+vetro) nonsuperiore a 2,3 W/mqk.

Pareti: isolare le paretidall’esterno applicando unostrato di isolante; applicareall’interno pannelli dicartongesso o altro materiale(lana di roccia, fibra di legnopressata, sughero…); applicareun’intercapedine in caso diristrutturazione o nuovacostruzione; inserire uno stratoisolante con superficietermoriflettente (si consumafino al 6% in meno di energiatermica) dietro ai caloriferi.

Tra le tante segnaliamo duesoluzioni per le pareti esterne:muratura a cassa vuota:1- intonaco interno;2- muratura in laterizio semplice 8cm;3- camera d’aria;4- isolamento termico 8 cm;5- intonaco su facciata interna del laterizio;6- muratura in laterizio

semiportante 12 cm;7- intonaco esterno.muratura a cappotto:1- intonaco interno;2- muratura in laterizio semiportante 25 cm;3- isolamento termico 8 cm;4- intonaco esterno.

I pennelli isolanti nei muriperimetrali, nel solaio del tettoo in cantina danno un risparmiofino al 30%, i doppi vetri riduconole dispersioni di calore fino al 40%;i feltri autoadesivi lungo i bordi dellefinestre, delle porte, dei cassettonidelle finestre riducono gli sprechi.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano energia

LA PROGETTAZIONE DEGLIEDIFICI“I nostri edifici sono stati progettaticon l’obiettivo di contenere il piùpossibile i costi di costruzione e nonil dispendio di energia. Gli impiantielettrici sono un esempio eloquente.I costruttori sanno benissimo che i filidi rame più grossi conduconol’elettricità in maniera più efficiente,con meno dispersione sotto forma dicalore rispetto ai fili più sottili. Il filopiù grosso si ripagherebbe in soli 5mesi facendo consumare menoenergia elettrica. “ Si consumerebbepiù rame, ma oggi il rame è unmateriale di riciclo….(Paul Roberts Dopo il petrolio –sull’orlo di un mondo pericolosoEinaudi ed.)

LA BIOEDILIZIAVi sono molte proposte di bioediliziache iniziano ad essere adottate.In una casa progettata per essereecologica si possono introdurreulteriori misure: la tecnologia cipropone doppi e tripli vetri; materialinon nocivi come cementi naturali(alcuni assorbono anidride carbonicadurante la maturazione); pittureecologiche (prive di oli e agenti chimicipericolosi) a base vegetale.Esempio di vetrocamera a tripli vetri:1- lastra semplice 4 mm; 2- camerad’aria 15 mm; 3- due lastre accoppiate3+3 mm (stratificato).Oggi una casa, sempre progettata ecostruita appositamente per unelevato risparmio energetico, con variaccorgimenti e materiali particolaripuò costare anche il 15-20% in più(fino al 30-40%) delle case tradizionali,ma il rapporto energia risparmiatanegli anni e alto costo di partenza èmolto interessante. In 5/6 anni èpossibile l’ammortamento per gliaspetti energetici.

VERDE SUI TETTI.Dove possibile (sono casi particolari)sulla copertura degli edifici siinseriscono membrane speciali perpiante grasse che non crescono oltrei 3 cm e che vivono anche su pendenzedel 40%, senza essere annaffiate:garantiscono una differenza ditemperatura tra interno ed esternodi 8° C.

4. L’energia perriscaldare l’acquaIn casa, il 20% dell’energia serve perscaldare l’acqua. Tutti gli scaldacquadovrebbero essere a gas. cioèscaldacqua istantanei. Meglio ilmodello ad accensione elettronica,rispetto a quello a fiamma pilota,perché riduce lo spreco di unafiammella sempre accesa, anche 15

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quando non viene utilizzato.

Lo scaldabagno elettrico è da evitare(scalda-acqua ad accumulo). Chi lopossiede, dovrebbe sapere che il suouso incide anche per il 40% sullabolletta. Scaldare l’acqua conl’elettricità è un enorme spreco dienergia. Si calcola che in Italia vi sianoancora 8 milioni di scaldabagnielettrici (soprattutto al Sud e nelleisole). Se non è sostituibile con unoscaldacqua a gas, impariamo adusarlo. Accendiamolo 1-2 ore primadell’utilizzo, limitiamo il suofunzionamento al tempo necessario,grazie al timer, programmiamolo aduna temperatura non superiore ai 45-55° oppure facciamolo funzionarenelle ore notturne.

In cucina una pentola di 3 litri impiega10 minuti a bollire con il coperchio e13 minuti senza (il 30% in più!). Perchénon usare il coperchio?

Più calda è l’acqua, più energia stateconsumando. E’ proprio necessariolavare e lavarsi con l’acquasuperbollente? No: una temperaturatra i 44° e 48° è già in grado di ucciderei batteri e consuma meno energia; lasi può ottenere costante con valvoletermostatiche applicate allo scalda-acqua.

L’ENERGIA DAL SOLE: DUEPANNELLI DIVERSIIl pannello solare fotovoltaico è unalastra di silicio opportunamentetrattata cablata e protetta, che generaenergia elettrica quando esposta allaradiazione solare.Il pannello solare termico è unaserpentina di tubi fissata su una lastrametallica: l’acqua che scorreall’interno della serpentina si scaldaquando esposta alla radiazione solare.

PANNELLI SOLARI TERMICIUn’alternativa, dove è possibile (peresempio nelle case mono obifamiliari), è quella di utilizzare ipannelli solari termici che produconoacqua calda per gli usi domestici(bagno, cucina, lavatrice, lavastoviglie).

Bisogna analizzare il rapporto costie produzione di energia, tempo diammortamento, ecc.Si possono usare anche nei condomini,se il sistema di acqua calda ècentralizzato.Si possono collegare alla lavatricealimentata a doppio flusso di acquacalda (vedi paragrafo). Inoltrepossono anche scaldare la casa, se sisostituiscono i termosifoni con ipannelli radianti sotto il pavimento,che richiedono una temperaturadell’acqua in circolazione nonsuperiore ai 35° (contro i 60-70° C deitermosifoni).

PANNELLI SOLARIFOTOVOLTAICII pannelli solari fotovoltaicitrasformano l’energia del sole inenergia elettrica. Ad oggi l’efficienzadi conversione è di circa 10%.Si installano sui tetti di qualsiasi tipodi abitazione o in cortile o giardino,se non ombreggiati.Influiscono sulle decisioni gli svantaggi:vengono avvertiti l’alto costo e la resanon continuativa, l’ancora limitatorendimento… elementi cherappresentano un freno alla largadiffusione.I pannelli fotovoltaici sono unatecnologia meno efficiente e maturadei pannelli termici. Si tratta dicompiere attente valutazioni epreventivi per poter decidere quandoe come è utile ricorrere a questatecnologia. Dipende dalle singolesituazioni, dalle specifiche esigenze,dalle strutture, da quanta elettricitàsi ricava, dagli ammortamenti, dallagestione, ecc. …e dagli incentivi.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano energia

CONOSCERE CONTRIBUTI,AGEVOLAZIONI E DETRAZIONI

Incentivi per il solare.Negli anni passati le Regioni, inaccordo con il Ministero dell’ambiente,hanno finanziato l’installazione degliimpianti solari (e anche perl’isolamento di edifici) a fondoperduto con formule percentualidiverse. Attenzione: periodicamentegli Enti riaprono bandi di contributie agevolazioni. Dal 2005 è possibilefare domanda (purtroppo ad oggi itempi di attuazione sono ancoralunghi e il tetto dei contributi limitato)per vendere l’elettricità ricavata dalsolare alla rete nazionale con fortiincentivi. Si è imitato il modellotedesco che ha ottenuto in Germaniauna larga diffusione degli investimentinel solare da parte dei cittadinisoprattutto attraversol’incentivazione di un alto pagamentodell’elettricità effettivamenteprodotta e riversata in rete. Si chiama

“conto energia”: si può pagarel’impianto di tasca propria e venderel’energia prodotta al gestore elettriconazionale ricevendo - ad esempio- pergli impianti da 1 a 20 kWp una cifradi 0,45 € al kWh (il prezzo normaleè di circa 18 centesimi) quindi duevolte e mezzo il prezzo!Per maggiori informazioni: www.gse.itCalcolo approssimato: consumomedio annuo di energia 3000 kWh:potenza installata solare fotovoltaico2 kWp (16 mq); produzione mediaannua di 2.600 kWh corrisponde arisparmio + incentivo di 1.640 € /anno;costo impianto 15.000 € (iva inclusa);ammortamento in circa 8-9 anni;guadagno totale anni successivi (finoa 20 anni) circa 18.000 €.Al momento in cui scriviamo ilMinistero non ha aumentato ilquantitativo degli incentivi per il solareche è fissato fino a 85 megawattall’anno fino al 2015. Consultate il sitowww.grtn.it o il numero verde 800161616 del Gestore dei Sistemi Elettrici.

Incentivi per i lavori diristrutturazioneLa legge prevede delle detrazionifiscali per le spese di recupero ediliziotra cui le opere finalizzate a risparmioenergetico. Informatevi ! (vedipubblicazioni Enea – Ente per le NuoveTecnologie, l’Energia e l’Ambiente)www.enea. it; Sportello AmbienteProvincia di Torino 011/8613800/1/2;InformAmbiente - Città di Torino -800-018235.In genere le leggi finanziarie hannoconcesso detrazioni del 41%d’imposta sulle spese sostenute peri lavori di recupero del patrimonioedilizio e per gli interventi finalizzatial conseguimento di risparmienergetici (fissando ad es. un tettoper calcolare la detrazione per ilavori svolti – 2006: 48.000 €.).Ad esempio la finanziaria 2006all’art.22 prevede le agevolazionitributarie per la riqualificazioneenergetica degli edifici.Un altro esempio: l’allegatoenergetico del Regolamento ediliziodi Torino prevede per le nuovecostruzioni, una serie di requisiti chevengono incentivati con sconti suglioneri di urbanizzazione (fino al 50%del loro importo).Un altro esempio: la Provincia diTorino riapre periodicamente ilbando di assegnazione di contributiper gli interventi di isolamentotermico degli edifici.

5. Tutti gli usi dienergia elettricaL’ORARIO DI USODELL’ENERGIA ELETTRICAE’ interessante esaminare la curvadell’andamento del fabbisogno

giornaliero di potenza di energiaelettrica a livello nazionale o locale.Cresce fortemente dalle ore 7 alle ore9 per stabilizzarsi con alternanza inalcuni orari (ore 13 / ore 19 fino alle21 quando ritorna a valori mediobassi. Oggi chi ha i nuovi contatoriinformatizzati (che permettono lalettura a distanza), può usufruire disconti sull’elettricità se utilizza glielettrodomestici nelle ore notturne,in alcune fasce orarie differenziatenei costi (per un uso consolidatobisognerà tuttavia aspettare che sianocambiati ovunque i contatori).E’ possibile far funzionare la lavatricee la lavapiatti in orari notturni, conmeno costi, perché l’elettricità nelleore notturne viene prodotta mautilizzata in forma molto minore.Nota. La lavatrice fa rumore?Da tempo sono acquistabili specialiconchiglie (da collocare sotto ipiedini), che assorbono le vibrazionie il rumore del funzionamento,disturbando molto meno i vicini dicasa.

GLI ELETTRODOMESTICI:ACQUISTO E USOProvate a scrivere un elenco deglielettrodomestici che avete in casa.Vi aiutiamo, per non dimenticarnequalcuno.

In cucina: affettatrice, apriscatole,bistecchiera, centrifuga, coltelloelettrico, congelatore, cucina(forno e piastre) elettrica, fornoa microonde, friggitrice,frigorifero, frullatore, frullino,gelatiera, grattugia, grill,lavastoviglie, macchina per caffèespresso, macchina per caffèamericano, macchina per il pane,scalda biberon, spremiagrumi,tostapane, tritatutto, yogurtiera.

In altri luoghi della casa: lavatrice, asciugabiancheria, aspirapolvere,battitappeto, lucidatrice,scaldabagno, vasche conidromassaggio, asciugacapelli,rasoio elettrico, arriccia capelli,spazzolino elettrico, casco percapelli, depilatore, rasoio,impianto stereo conamplificatore, giradischi, piastra,sintonizzatore, lettore compactdisc e dvd, interfono,video/radioregistratore, orologio,radiosveglia, computer,stampante, condizionatored’aria, ferro da stiro, macchinaper cucire, scopa elettrica,stiratrice, televisore,termocoperta, termoventilatore,ascensore, trapano, barbecue…E poi ancora?

approfondimento al Museo Exhibit n. piano energia 17

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Dall’elenco si ricava che quasi ognigesto manuale ormai ha una macchinacorrispondente. Sono proprionecessarie tutte? Utilizzare l’energiaumana riducendo quella elettrica nellepiccole attività domestiche non ècerto una pratica sbagliata. Adesempio lo spremi agrumi, il coltello,la grattugia, l’apriscatole, lospazzolino da denti elettrici? E’ veroche i consumi e il tempo di utilizzo diognuno di questi apparecchi è basso,ma la somma di tanti piccoliconsumi…produce un grandeconsumo!

L’ACQUISTO DI UNELETTRODOMESTICONella vita di un elettrodomestico,specie quelli che funzionano dicontinuo, come il frigorifero e ilcongelatore, il costo maggiore nonriguarda l’acquisto, ma il consumo dienergia.E’ importante conoscere e saperleggere l’etichetta energetica, pereffettuare la scelta migliore.La classe di efficienza va da A ++(ultraefficienti) e A (consumi bassi)fino a G (consumi elevati). La classeA consuma, ad esempio per ifrigoriferi, in media anche un terzoin meno dello stesso prodotto di diecianni fa.Ne consegue che:

conviene acquistare unelettrodomestico con consumibassi anche se il costo inizialeè maggiore;

mantenere unelettrodomestico vecchio dioltre 10-15 anni comportaspesso spreco di energia emaggiore spesa (è meglioprevedere la sostituzione di unelettrodomestico costruitoprima del 1990).

SAPER LEGGEREL’ETICHETTA ENERGETICAL’etichetta energetica è prevista perfrigorifero, congelatore, lavatrice,asciugatrice, lavasciugatrice,

lavastoviglie.Le informazioni riportatesull’etichetta sono utili perconfrontare i consumi, insieme adaltre caratteristiche che solitamentenon vengono riportate sul libretto diistruzione, come la rumorosità el’efficacia del risciacquo, l’uso diminore acqua e detersivo.L’etichetta energetica è obbligatoriaa livello europeo dal 1995. In Italia lanormativa per i frigoriferi è operativadal novembre ’98, mentre per lelavatrici dal maggio ’99 e via via pergli altri prodotti.

l’etichetta di per sé nonconfronta prodotti diversi;

non esiste un rapporto effettivotra prezzo elevato e maggioreefficienza del prodotto (non èdetto che per consumare menoun elettrodomestico debbacostare di più);

sull’etichetta energetica ci sonouna serie di frecce di lunghezzacrescente, ognuna di colorediverso

nel settore 1 viene identificatol’elettrodomestico (marchio delcostruttore e nome delmodello);

nel settore 2 sono riportateuna serie di frecce colorate dilunghezza crescente, associatead una lettera dell’alfabeto(dalla A alla G), che indicano leclassi di efficienza energetica.La lunghezza e i colori dellefrecce sono legati ai consumi.I consumi decrescono andandodalla linea lunga di colore rosso(G, alti consumi), fino alla lineacorta, di colore verde (A: bassiconsumi). In questo spazio puòessere anche riportato ilsimbolo Ecolabel (eco -etichetta della ComunitàEuropea per i prodotticompatibili con l’ambienteconcedibile in base ad analisi econtrolli appositi).

i modelli di classe A in mediariducono i consumi del 30%rispetto alla classe C

nel settore 3 è indicato ilconsumo di energia espresso inkWh/anno. Il consumo indicatoè quello che si avrebbe tenendol’apparecchio sempre infunzione a porte chiuse (es.frigorifero). Il consumo realedipende dal modo in cui vieneutilizzato e dal luogo in cui èinstallato.

nel settore 4 vengono forniti idati sulla capacità

dell’apparecchio, per esempioper un frigorifero:

volume utile complessivo in litridegli scomparti per conservareil cibo fresco;

volume utile complessivo in litridegli scomparti per conservareil cibo congelato;

il codice a stelle per individuareil tipo di scomparto per i cibicongelati, che ne indica latemperatura: 1 stella: - 6 C°; 2stelle: - 12 C°; 3 stelle: - 18 C°;4 stelle: - 18 C° (congelamentocibi freschi)

nel settore 5 viene definita larumorosità dell’apparecchio.

Dagli anni ottanta ad oggi sono statifatti molti passi avanti dal punto divista tecnologico: gli elettrodomesticiconsumano circa la metà, ma nonbasta!In tutti gli elettrodomestici vi è statauna forte innovazione tecnologica,tesa a ridurre i consumi.

Per le lavatrici: è statointrodotto il lavaggiointelligente e la capacitàvariabile a controlloelettronico, lavatrice ad acquafredda, lavatrice a doppia presaper introdurre acquapreriscaldata al momento dellavaggio, programmazione, adesempio per fasce notturne.

Per le lavastoviglie: minoriconsumi di acqua (in dieci annisi è passati in media da 45 a 25litri- anche a 15 litri); lelavastoviglie tradizionaliconsumano, per il ciclo piùlungo, circa 2,5 Kwh; i modellinuovi, tra 1,4 e 1,8 KWh; cicli dilavaggio intelligente a bassetemperature; una minorequantità di detersivo (da 60 gra 18 gr.); la possibilità dieffettuare cicli ridotti o rapidi.Come per le lavatrici, anche perle lavastoviglie è possibile laprogrammazione differita(esempio nelle ore notturne).

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Due modi per risparmiare energia:

acquistare un elettrodomesticoefficiente e adatto alladimensione della propriafamiglia (perché comperare unfrigorifero molto capiente, cheanche con pochi prodottiall’interno consuma una grandequantità di energia, quando siè solo in due in famiglia?)

utilizzarli correttamente,evitando sprechi dovuti alnostro comportamento

6. Glielettrodomestici:acquisto e usoDA ELETTRODOMESTICO ADELETTRODOMESTICOIl consumo di energia elettrica di unelettrodomestico non dipende solodal tipo di apparecchio e da quantoconsuma, ma anche dal tempo diutilizzo e dalle nostre abitudini.Esaminiamo i consigli di base,passando in rassegna i principali tipidi elettrodomestici.

FRIGORIFERO ECONGELATORE

posizionare il frigorifero o ilcongelatore in luoghi aerati(lasciare almeno diecicentimetri tra la parete e ilretro dell’apparecchio),lontano da fonti di calore(fornelli, finestre soleggiate,termosifoni, …)

abbassare il termostato delfrigorifero al minimo se nondovete conservare alimentifacilmente degradabili

regolare il termostato delfrigorifero/congelatore sutemperature ragionevoli (peruna buona conservazione e noncorrere il rischio di gelare glialimenti, è sufficiente unatemperatura di +6°/+7°)

dopo aver surgelato i cibi allatemperatura più fredda,riportare la regolazione delcongelatore in posizione diconservazione

evitare di lasciare la porta delfrigorifero o del congelatoreaperta più del necessario

sostituire le guarnizioni dellaporta del frigorifero se sonodeteriorate

spegnere il frigorifero/congelatore se rimane vuoto(periodi di assenza prolungata)

sbrinare regolarmente ilcongelatore: uno strato di brinasuperiore ai 5 mm. funziona daisolante e fa aumentare iconsumi energeticidell’apparecchio

non riporre cibi ancora caldi 19

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perché formano brina eriscaldano altri alimenti,facendo lavorare di piùl’apparecchio

rimuovere regolarmente lapolvere dalla serpentina sulretro del frigorifero, in mododa consentire un migliorescambio termico con l’aria

LAVATRICEscegliere il programma dilavaggio adatto al tipo di bucato(es. evitare il prelavaggio cheassorbe molta energia)

utilizzare la lavatrice a pienocarico oppure usare il tastomezzo carico (se presente).Molte lavatrici riduconoautomaticamente il consumodi acqua e di energia in caso diminori quantità

preferire programmi di lavaggia bassa temperatura: i detersivisono attivi ugualmente e la fasedi riscaldamento dell’acqua èquella dove si consumamaggiore energia

programmi di lavaggio tra i 40e i 60° vanno bene per tutti itipi di bucato, meno perbiancheria molto, molto sporca

non eccedere nelle dosi didetersivo: più detersivo nonsignifica migliore lavaggio, masolo maggiore inquinamento eminore efficacia nel risciacquo

per la lavasciuga ricordare chel’elettricità consumata durantel’asciugatura è pari a quellausata nella fase di lavaggio

se la lavatrice è predisposta perun doppio attacco, alimentarlatramite lo scaldabagno a gas ocollegato all’impianto solaretermico

azionare la lavatrice negli orarinon di “punta” dei consumielettrici

Il consumo della lavatricedipende oltre che dallatemperatura del lavaggio anchedalla durezza dell’acqua(un’acqua dura – con elevatocontenuto di calcare – richiedepiù detersivo). Per facilitarel’azione del detersivo e per farefunzionare più a lungo laserpentina di riscaldamentodell’acqua si può aggiungereun anticalcare ad ogni lavaggio.Solo se necessario in alcunezone dove è sicura la presenzadella durezza dell’acqua permotivi geologici-si puòutilizzare un addolcitoreall’arrivo nell’alloggio(apparecchiatura che invece èinutile in molti altri casi).

LASTOVIGLIEutilizzare la lavastoviglie apieno carico (un ciclo di solorisciacquo consente dimantenere umide le stoviglieprima di completare il carico)

prima del lavaggio asportare iresidui più grossi di cibo dallestoviglie per evitarel’intasamento del filtro eassicurarsi che i forellini deibracci rotanti non siano ostruitida residui di cibo o impuritàper non ridurre l’efficacia dilavaggio

preferire lavaggi a bassatemperatura

se la lavastoviglie è predispostaper un doppio attacco,alimentarla tramite loscaldabagno a gas o l’impiantosolare termico.

quando non è strettamentenecessario e se la lavastoviglieè predisposta, evitare la fasefinale di asciugatura dellestoviglie

non eccedere nelle dosi didetersivo: più detersivo nonsignifica migliore lavaggio, masolo maggiore inquinamento eminore efficacia nel risciacquo

ASCIUGATRICIQuesto elettrodomestico, utilesolo per chi non sa dove farasciugare i panni, assorbemoltissima energia. Nelleetichette energetiche in generefa parte della classe C . Richiedeanche il doppio dell’energia

consumata per un bucato a 90°.

FORNELLI E FORNIDal punto di vista dell’ambientee dell’energia necessaria èmeglio cucinare con il gas (piùefficiente) che con l’elettricità.

CONSIGLI ENERGETICI PERCUCINARE

usare stoviglie più efficienti:acciaio inox e alluminio.

l’uso della pentola a pressioneriduce i tempi di cottura dialmeno un terzo e i consumi dienergia del 50-70%. Inoltreconserva maggiormente lesostanze contenute nel cibo.

il bollitore elettrico porta adebollizione l’acqua con metàenergia rispetto al fornelloelettrico.

un tostapane consuma il 70%in meno del forno elettrico. Ilfornello a gas ovviamenterisparmia maggiore energia.

sul fornello non utilizzarepentole di diametro inferiorealle fiamma, per non disperdereil calore.

Un forno elettrico tradizionaleconsuma circa 3 volte più energia diun forno a microonde e di un forno agas (tempi di cottura e potenzaassorbita sono inferiori).Nonostante ciò, l’uso dei forni a gasè in forte riduzione. In commercionon se ne trovano quasi più: vengonoprivilegiati i forni elettrici per motividi sicurezza e perché consentono diregolare con maggiore precisione latemperatura. Tra i forni elettrici sono

migliori quelli ventilati (concircolazione forzata di aria calda)perché hanno un tipo di cottura piùrapida e uniforme, consumano il 30%in meno e possono essere utilizzati atemperature più basse.In un forno, due terzi dell’energiacomplessiva si disperde, il 15% riscaldale pareti del forno e solo il 6-7% cuocei cibi.Per molte funzioni si possonoutilizzare i forni a microonde checonsumano meno energia (circa lametà di un forno elettrico di classeA). Oggi i forni a microonde incommercio sono provvisti di grill, percui sono più simili ai forni tradizionali.Resiste il mito che il forno amicroonde faccia male alla salutemodificando le caratteristiche delcibo: ma le microonde non sonoionizzanti e quindi non produconomodificazioni alla strutturamolecolare degli alimenti. Ilmicroonde è più adatto a cuocereporzioni piccole.

LAVATRICI A DOPPIOFLUSSO D’ACQUAElettrodomestici come la lavatriceconsumano molta energia perriscaldare l’acqua.Non sono purtroppo molto diffuse,ma si possono installare lavatrici (elavastoviglie) a doppio ingressod’acqua: da un tubo entra l’acquafredda, dall’altro l’acqua calda che ècollegato allo scaldabagno a gas (o aipannelli termici solari), permettendocosì di ridurre l’uso di energia elettricae di risparmiare.Predisporre gli impianti per il doppioflusso in fase di nuova costruzione odi ristrutturazione non costa o costamolto poco. La loro diffusioneotterrebbe grandi benefici ambientali.Ad esempio conto medio: lavatriceclasse A+ modello medio 1040 Whconsumo; la lavatrice a doppio flusso145 Wh; risparmio di 895 Wh.

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Nota. In sintesiCONSUMI ANNUI MEDI DEGLIELETTRODOMESTICI PER UNAFAMIGLIA TIPO DI 3-4 PERSONE(esclusa l’illuminazione che si aggirasui 30 kWh mensili ed è l’equivalentedei consumi di una lavatrice o di unfrigorifero)Nota. ENERGIA ELETTRICA (kwh) ePOTENZA ELETTRICA (W)Per misurare i consumi di energiaelettrica di un apparecchio si usa ilkWh (chilowattora) che corrispondeal consumo di dieci lampade da100 W (watt) se rimangono acceseper un’ora. La potenza elettrica di unapparecchio si misura in W (chilowatt= kW significa 1000 W). La potenza disolito è indicata sulle etichette degliapparecchi: quanto più alta è lapotenza tanto più quell’apparecchiorichiede corrente.

STAND BYUn apparecchio o elettrodomesticolasciato in modalità di stand by (cioènon è spento, ma in preaccensione)continua ad assorbire corrente, anchese non per tutti gli apparecchi nellostesso modo. I televisori e ivideoregistratori sonoparticolarmente “spreconi”. Ilconsumo finisce con l’essere alto,specie se si considera la quantità diapparecchiature ormai presenti nellenostre case.Una “ciabatta” provvista diinterruttore che collega più dispositivi(anche con spia colorata di rosso oarancione di accensione) aiuta aevitare di dimenticarsi gli apparecchiaccesi.

Un esempio di calcolo.Se un videoregistratore viene in mediautilizzato un’ora al giorno, resta inpreaccensione per le restanti 23. Ilconsumo di elettricità in stand by èdi 15 W, che moltiplicato per 23 orediventa 345 W, che moltiplicati per365 giorni raggiungono il valore di 126kW all’anno (circa 30 € chemoltiplicati per 10 anni - la vita mediadi un apparecchio - arrivano a circa300 €: il costo di un apparecchionuovo).Anche il carica batteria dei telefoniniassorbe energia se lasciato nella presa:bisogna staccarlo dopo averloutilizzato per ricaricare il cellulare.Spesso invece lo lasciamo in modopermanente attaccato alla presa cheabbiamo destinato a questo utilizzo.Attenzione: i valori della tabella chesegue sono puramente indicativi

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NUOVE TECNOLOGIEAIUTANOLe aziende produttrici hanno fattopassi avanti: ad esempio con le attualitecnologie il consumo per stand-by èsceso in media ad 1W contro i 9Wdegli anni precedenti.Molte hanno deciso di inseriresull’apparecchiatura l’informazionedel consumo in stand by: per iltelevisore / videoregistratore /computer / stampante è opportunoacquistare prodotti che dichiarinoil valore di potenza assorbita instand by.

SICUREZZAacquistare solo apparecchi conil marchio europeo CE.

le spine vanno inserite odisinserite, afferrando il corpoisolante e non tirando il filo.

non usare più prese collegatetra di loro, ma impiegare presemultiple (ciabatte)

non lasciare apparecchi elettriciin bagno sui bordi di lavandinie vasche, né usarli a piedi nudi

chiudere il gas dalla chiavettacentrale, quando si esce di casa.

7. Casa sprecona -Casa risparmiosaNella tabella che segue indichiamovalori annuali puramente indicativi

la stufetta elettrica è unelettrodomestico proibitivo dalpunto di vista dell’energia comeda quello della sicurezza, cosìcome lo scaldabagno elettrico.

ci sono nuove e piccole tecnologieda considerare a seconda del tipodi alloggio e situazione in cui unosi trova : ad esempio solo inalcune situazioni sono degni diattenzione piccoli scalda acquaelettrici istantanei da collocaresu un singolo rubinetto.

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Nota.C’è poca differenza nella casasprecona e quella risparmiosa traquesti apparecchi:

FERRO DA STIRO2 ore e mezza a settimana 100 kWhALTRI APPARECCHIAspirapolvere, piccolielettrodomestici 100 kWh

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8. InquinamentoelettromagneticoCAMPI E ONDEELETTOMAGNETICHE.Siamo sempre stati immersi in un“fondo” elettromagnetico naturale:producono onde elettromagneticheil sole, le stelle, alcuni fenomenimetereologici (scaricheelettrostatiche).La Terra stessa genera un campomagnetico. A queste fonti si sonosempre più aggiunte le sorgentiartificiali che hanno origine dallecariche elettriche e dal movimentodelle cariche stesse (correnteelettrica). I campi elettrici emagnetici si propagano nello spaziosotto forma di ondeelettromagnetiche.In particolare è alle radiazionielettromagnetiche non ionizzanti(le frequenze fino alla luce visibile)con frequenza inferiore a quelladella luce infrarossa che ci si riferiscequando si parla di inquinamentoelettromagnetico.

Frequenze estremamente basse(ELF) 0Hz – 300 Hz in casa lineeelettriche, elettrodomestici

Radiofrequenze (RF) 300 HZ –300 GHz cellulari, ripetitori radioTV, forni a microonde…

Ai due gruppi di frequenze sonoassociati meccanismi di interazionediverse con la materia vivente ediversi rischi potenziali per la saluteumana.

i campi ad alta frequenza (RF)cedono energia ai tessuti sottoforma di riscaldamento,

i campi a bassa frequenza (ELF)inducono invece delle correnti nelcorpo umano.

LE ONDEELETTROMAGNETICHESONO INQUINANTI?Ovunque ci sia elettricità ci sono campielettrici e campi magnetici più o menointensi a seconda della tensione dellacorrente elettrica. Bisogna conoscere,non allarmarsi, distinguere.

Per esempio:Fuori casa: trasmettitori,ripetitori, tralicci, radar, cabineelettriche…

In casa: gli apparecchi -elettrodomestici, si dividono indue gruppi:

utilizzano energia elettrica pertrasformarla in calore, freddo,movimento, luce (forno,

aspirapolvere, frullatore, phon,ecc.);

trasformano l’energia elettrica inun’altra forma di energia cheserve a comunicare o agire adistanza (cordless, cellulare,telecomando, forni a microonde,ecc.).

Il corpo umano è sede di correntienergetiche, che possono esseremodificate dall’energia dei campielettromagnetici, ad esempiotrasformandosi in calore nel corpo.I rischi sanitari non sempre sonocertezze, ma impongonoatteggiamenti di cautela.

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CAUTELA SIGNIFICA…Le onde elettromagnetichedegli apparecchi domesticihanno un raggio di azionemolto ridotto; in genere 2-3metri. Ad esempio, le radiazionitelevisive sono massime ad unmetro e aumentano moltodietro l’apparecchio. Neconsegue che allontanandocianche poco dalla sorgente si èmeno esposti ai campielettromagnetici.

Un aspetto di cautela riguardail telefono cellulare: pur nonsapendo oggi se i campigenerati dall’apparecchiotelefonico siano effettivamentedannosi per la salute, l’usodell’auricolare ci permette diessere prudenti, allontanandol’antenna dalla nostra testa.

L’intensità di emissione e lavicinanza ai tramettitoriradiolelevisivi e tralicci ad altatensione hanno importanza.

Si possono avere effetti biologici deicampi elettromagnetici sel’esposizione ai campi è troppointensa, con livelli molto più ampi diquelli che possiamo riscontrarenell’ambiente casalingo in cui viviamonormalmente.

Non esporsi ai ripetitori radiotelevisivie ai tralicci ad alta tensione per iltrasporto dell’energia elettrica.La distanza di sicurezza dalle casedelle linee ad alta tensione è di almeno100 metri; dai ripetitori più potentialmeno 150 metri; anche i ripetitorimeno potenti come quelli dellatelefonia mobile devono trovarsialmeno a 50 metri dalle abitazioni.

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9. L’energiaelettrica perilluminarePer illuminare un ambiente senzaconsumare troppa energia, laproposta più interessante èrappresentata dalle lampadefluorescenti a basso consumoenergetico.

L’ILLUMINAZIONEDOMESTICA CAMBIAA parità di illuminazione, assorbonoun quinto di energia di una lampadinatradizionale. Un esempio: 10.000 oredi una lampada fluorescente da 15 W,pari ad una ad incandescenza di 75W, fa risparmiare circa 600 kWh (oltre80 €) che equivalgono a 320 kg evitatidi anidride carbonica.Usano gli stessi attacchi dellelampadine tradizionali, sonoparticolarmente utili nei luoghi dovela luce rimane accesa per più ore algiorno. Non è necessario spegnerle incontinuazione. Si trovano in tutti inegozi di elettricità e supermercati.Sono disponibili in tutte le forme ecolori. Si possono scegliere luci moltocalde. Hanno una durata da 6 a 12volte superiore alle lampadinetradizionali. Il costo, mediamente 4-6 volte più alto delle lampadinetradizionali, viene ammortizzato inmeno di un anno in un alloggio medio.

Nota. Le lampadine a fluorescenza diultima generazione hanno dentro disé sempre meno vapori di mercurio(si sta cercando di eliminarli deltutto). Contengono una piccolaquantità di questo metallo tossico,quindi vanno considerate rifiuti tossicied una volta esaurite, non vannogettate nei rifiuti domestici, maconsegnate alle ecoisole.

SPEGNERE LA LUCE.per evitare anche un piccolospreco, è buona abitudinespegnere le luci e gli

elettrodomestici quando nonsi utilizzano. Le nuovetecnologie permettono oggi direalizzare impianti domesticicon sensori di presenza a zone,che accendono le luci solo seuna stanza è occupata e che lespengono automaticamentequando si esce di casa (i costinon sono eccessivi e sono indiminuzione).

una lampada grande è piùefficiente di tante lampadepiccole: sono da evitare ilampadari centrali a piùlampadine.

nell’arredare la casa,posizionare le scrivanie e itavoli da lavoro vicino allefinestre. Prevedere unaquantità di luce sufficiente perle attività che lo richiedono.Tinteggiare le pareti con colorichiari (il bianco riflette l’80%della luce). Nei locali (garage,cantine, scale, soffitte…) doveè facile dimenticare la luceaccesa, applicare uninterruttore a tempo o sensori.In casi particolari, oggi èpossibile utilizzare i caminisolari, che introducono daltetto la luce solare dentro casa.La spesa energetica è pari azero e quindi l’investimento sirecupera in fretta.

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IL CONSUMO CON IPROGETTI EUROPEIGreenlight è un primo progettoeuropeo che fornisce consigli.Che cosa si può fare, per esempio,in una scuola: utilizzare lampadefluorescenti di ultima generazione;alimentatori elettrici a basso consumo(che servono per far funzionare lelampade), sistemi di riflessione dellaluce che la indirizzano verso puntiprecisi dell’ambiente; i regolatori diluce rispetto alla luce che arrivadall’esterno; i rilevatori di presenzanei bagni, palestre, ecc.Il programma pur non prevedendofinanziamenti, offre il supportotecnico e informativo (www.eu-greenlight.org) per migliorare laqualità dell’illuminazionerisparmiando sulla bolletta di scuole,uffici, negozi, supermercati…

Greenbuilding è un secondo progettoche prende invece in considerazionetutto l’uso di energia dell’edificio, perverificare che cosa è migliorabile dalpunto di vista del riscaldamento, dellaventilazione e raffrescamento neimesi caldi, dei consumi elettricicompresa l’illuminazione, ecc.

La Commissione Europea staconducendo in tutta l’Unione Europeauna campagna di sensibilizzazione suicambiamenti climatici e sui consumienergetici (e su tutto ciò che èpossibile fare) dal titolo “CAMBIA”abbassa, spegni, ricicla, cammina…http:/ec.europa.eu/environment/climat/campaign/index_it.htmNell’ambito del Programma “EnergiaIntelligente per l’Europa” (2003-2006)l’UE ha pubblicato il Libro Verdesull’efficienza energetica “fare di piùcon meno” sul risparmio energeticoche può essere scaricato all’indirizzo:http://ec.europa.eu.

COME GESTIRE L’ENERGIAE’ anche una professione… si stannoscoprendo e diffondendo le figuredegli energy manager o le aziende diconsulenza che aiutano le aziende dipiccola, media e grande dimensionea fare le scelte migliori, analizzandotutti gli aspetti, monitorando tutti iconsumi (le soluzioni sono simili aquelle illustrate per gli alloggi, maanche specifiche per molte aziende):dalla lettura della bolletta,all’illuminazione, al riscaldamentoambientale, al condizionamentoambientale, all’uso di motori eazionamenti elettrici, all’uso dimacchine per aria compressa, allarefrigerazione nel processoproduttivo, alle necessità diriscaldamento in produzione, allatrasformazione dell’energia elettrica.

SI PUÒ ACQUISTAREELETTRICITÀ VERDE: LALIBERALIZZAZIONE DELMERCATO ELETTRICODal 1999 anche in Italia si è avviato ilmercato libero dell’energia, dovel’energia elettrica non è più unmonopolio, ma può essere prodotta,importata e venduta da soggettiprivati e il cliente può scegliere ilfornitore che meglio lo soddisfa: adesempio quello che garantisce di averprodotto l’elettricità con fontirinnovabili.Dal luglio 2003 ciò è già possibile peri clienti come le imprese che in unanno consumano almeno 100.000kWh (spesa circa 13.000 €): i nomisono pubblicati nel sitowww.autorità.energia.it .Dal luglio 2004 sono clienti idonei tuttigli usi “non civili”- aziende, attivitàcommerciali, soggetti con partita iva;dal luglio 2007 saranno liberalizzatitutti gli usi: associazioni e aziendeiniziano già a proporre agli utenti laprenotazione.In pratica: anche per gli alloggi si potràscegliere il fornitore e l’energia dautilizzare. Sono già particolarmenteattivi gli operatori elettrici chepropongono energia elettricaprodotta da fonti rinnovabili;cambiare fornitore non comportaalcuna modifica tecnica, nessuna

interruzione del servizio; si puòprenotare fin da oggi…leggendo benei contratti.

MERCATI PER L’AMBIENTE.Con la liberalizzazione dell’energiaelettrica il sistema previsto dalla legginazionali e internazionali cerca dipromuovere la produzione di energiada fonti rinnovabili. Si promuove losviluppo quindi di Certificati Verdi edi Titoli di Efficienza Energetica(Mercati per l’Ambiente).I produttori e gli importatori dienergia da fonti fossili devonointrodurre a partire dal 2002 in reteuna quota di energia rinnovabile parial 2%, di energia proveniente da fontinon rinnovabili, eccedente i 100 GWhprodotta o importata nell’annoprecedente. E ogni anno dopo il 2004deve essere incrementataannualmente di 0,35 puntipercentuali. Nel 2004 la produzionenazionale da fonti rinnovabili è statadi 55.669 GWh con un incremento del16% rispetto all’anno precedente.Anche se la quota corrisponde appenaa un po’ più di 1/6 della produzionecomplessiva (303.321 GWh).

10. Le pile/lebatterieE’ preferibile l’uso dell’elettricità dellarete elettrica piuttosto che quelladelle batterie. Se proprio non se nepuò fare a meno, meglio usare lebatterie ricaricabili con relativo caricabatterie, in commercio ormai in tuttii negozi di elettricità.Leggere con attenzione sulle batteriea stilo o a bottone, il contenuto dimetalli.In alternativa, vi sono calcolatrici,orologi portatili con celle solari, chefunzionano anche in condizioni discarsa illuminazione.

BASSO CONTENUTO DIMERCURIO?Oggi le batterie a basso contenuto dimercurio - che utilizzano il metallosolo per prevenire l’accumulo di gasidrogeno - e le batterie che ne sonodel tutto prive sono ormai utilizzabiliper ogni esigenza. Tuttavia quantitàsignificative di questo metallo tossicosono ancora riscontrabili nelle pile abottone. Anche le pile alcalinecilindriche, specialmente quelleprodotte nelle fabbriche più obsolete,possono contenere quantitàsorprendenti di mercurio, puressendo ormai pratica di produzionenon utilizzare più il mercurio.Negli ultimi anni, Stati Uniti e Europahanno imposto restrizioni alcontenuto di mercurio nelle batteriealcaline e hanno messo al bando lepile a bottone all’ossido di mercurio, 27

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per il loro elevato grado di tossicità.Oggi le batterie a bottone possonocontenere non più di 25 milligrammidi mercurio per pila (negli Stati Uniti),non devono superare il 2% del pesototale (in Europa).Ma le statistiche dicono che decine dimigliaia di batterie all’ossido dimercurio di tutte le dimensionivengono prodotte ed esportate ognianno dall’Asia, ad es. dalla Cina,costituendo uno dei maggiori veicolidi diffusione del mercurio nel mondo.

LE BATTERIE DELLEAUTOMOBILIIl Cobat (Consorzio delle batterieesauste d’automobile) è in grado direcuperare dagli elettrauti, meccanicie altri artigiani, prima che venganoabbandonate nel territorio il 92%delle batterie; le ricicla tritando laplastica, recuperando il piombo dalliquido, i metalli ecc. Però una parteviene abbandonata con grave rischioper l’ambiente soprattutto per ilpiombo contenuto; oppure inseritanei cassonetti della raccoltadifferenziata.E’ sufficiente andare a cambiare labatteria presso l’elettrauto e ilproblema è risolto: saranno loro aconsegnare al Cobat il rifiuto.Quando invece si “fa da sé” con gliacquisti al supermercato, il fine vitaè molto più incerto per l’ambiente eil risparmio è davvero poco!Bisogna chiedersi se la ricerca dipiccoli risparmi economici cheprovocano facilmente comportamentigravemente scorretti nei confrontidell’ambiente, siano pratiche sensate.Un altro esempio identico: il fai date per il cambio dell’olio.Meglio rivolgersi a chi lo sa fare e lorecupera: i distributori di combustibiliad esempio.

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11. Esempi dibuone pratichedegli enti locali(senza pretesa di completezza)

lo sviluppo della rete diteleriscaldamento (produzionedi energia elettrica e di calore) apartire da impianti di produzionedi elettricità oppure datermovalorizzatori (entrambi digrandi dimensioni)

lo sviluppo di rete diteleriscaldamento a partire dauna caldaia centralizzata chebrucia ad esempio legno(cippato) per il riscaldamento dipiù edifici (piccole dimensioni)

attuare una politica energeticaattenta e di risparmio a partiredai propri edifici pubblici, concorsi rivolti ai tecnici comunali(dal risparmio, al solare, amodifiche tecniche, acoibentazioni, all’illuminazione…)

sostituire le caldaie tradizionalicon caldaie a condensazione e/oad alto rendimento negli edificipubblici. Le caldaie ad altorendimento hannocaratteristiche particolari: lacamera di fuoco si trova dentroad un boiler, ad esempio di 300litri di acqua; il prelievo dell’acquaè differenziato per temperatura:45°-48° per i rubinetti e 80° peri caloriferi; ha un rendimento del30% superiore a quelle normali.

sostituire caldaie tradizionalinegli edifici pubblici conmicrocaldaie a cogenerazione

affidare in appalto la gestione delrisparmio energetico degli edificicomunali al privato.Il risanamento energetico sifinanzia con il risparmio

ridurre i consumi di energiaelettrica sostituendo negli edificipubblici la lampadine tradizionalicon lampade a basso consumo

corsi di formazione e gruppi chesi rivolgono a famiglie volontarieper fornire consigli su comeridurre i consumi energetici(ecoambasciatori per l’energia)

campagna per la gestione dellecaldaie con verifica periodica

campagna per la conoscenzadell’etichetta energeticanell’acquisto deglielettrodomestici

impianti specifici in edifici pubblicies. pannelli solari, pompe calore,idrogeno…

utilizzo di acqua fredda per ilraffreddamento durante l’estate,

dove d’inverno esiste la rete diteleriscaldamento

l’attivazione di Agenzie locali perl’energia e lo sviluppo sostenibilecapaci di intervenire sulterritorio, di dialogare con iprincipali soggetti, formate daenti pubblici, ex municipalizzatee altre strutture, capaci dilavorare per progetti concreti evisibili

definizione e applicazione, in lineacon la legislazione europea, direquisiti nella costruzione egestione degli edifici, diisolamento termico, di efficienzaenergetica

estensione dell’utilizzo di energiarinnovabile, pannelli solari, suedifici di edilizia popolare, sullescuole

sviluppo di occasioni dicogenerazione tramite biogas(discariche, depuratori, ecc)

sviluppo di certificazioni e marchidi sostenibilità in generale (inspecifico, ad esempio, pressocategorie come gli impianti diricezione turistica)

sviluppo di produzioneelettrica presso luoghi ancorasfruttabili in questa direzione(canali, impianti di trasferimentodi acqua potabile…);aiutare lo sviluppo di energierinnovabili, con la possibilità dellenuove società – operatori elettriciche si accostano all’attualemonopolio – di sfruttare caduted’acqua, canali, per la produzionedi energia

aiutare lo sviluppo del solare adesempio con l’Agenzia che sioccupa delle case popolari, oltreche con la pubblicizzazione diagevolazioni e leggi in merito

utilizzo di forme di riscaldamentoe raffrescamento adottandotecnologie nuove o energierinnovabili per piscine pubbliche,mense e altre strutture collettive

attenzione all’usodell’illuminazione pubblica daparte delle aziende delegate:utilizzo di lampade a lunga duratae basso consumo; accensione edisattivazione dell’illuminazionesecondo le necessità;

verifica del livello di fondodell’illuminazione cittadinariducendola quando nonnecessario;

sostituzione dei semafori conrotonde

accordi con aziende per unagestione rinnovata dei semafori(luci led) con minore consumo

favorire distribuzione lampadine

fluorescenti a basso consumo perallargarne l’uso tra le famiglie;

campagne per l’utilizzo effettivoda parte della famiglie delle fasceorarie più convenienti in terminidi costi e di consumo (fascenotturne)

favorire sportelli per il pubblicoche aiutino:a- il controllo della manutenzionedegli impianti di riscaldamento;b- la conoscenza dell’evoluzionecontinua delle tecnologie per l’usoefficiente dell’energia;c- le possibili e diverse forme diagevolazione.

LE CERTIFICAZIONIEUROPEEPer gli enti Locali esistonometodologie e strumenti quali adesempio il Regolamento EuropeoEMAS (Reg.CE 761/2001). Possonoessere certificate organizzazionipubbliche che partecipano allosviluppo di un sistema ambientalecon regole precise, verifichecostanti, pubblicizzazione presso icittadini delle concrete politiche eobiettivi di miglioramentoindividuati, con un impegno ad unmiglioramento continuo delleprestazioni ambientali, oltre che alcontrollo e prevenzione dipotenziali fenomeni diinquinamento.Per le aziende private, in aggiunta alcertificato Emas, vi è anchel’ ISO 14001, se si impegnano alrispetto di una serie di regole e almiglioramento programmato delleprestazioni ambientali, che spessosono anche prestazioni economiche.In sintesi:

Norma ISO 14001: aiuta l’impresaa migliorare il rispetto dellenorme in materia per risponderealle esigenze dei clienti e dellapropria immagine, quindi comeun’opportunità, in funzione delleproprie capacità economiche edimensioni strutturali.

Emas: la dichiarazioneambientale, convalidata da unverificatore accreditato a livellonazionale, consente di presentarecon grande trasparenza l’operatodell’organizzazione e gli impegniche si assume per gli anni futuri.

Per quanto riguarda la certificazioneambientale dei prodotti esiste ilsistema europeo di etichettaturaecologica dei prodotti e servizi(Reg. CE 1980/2000) detto EcolabelEuropeo.

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TRASPORTIL’auto continua ad essere sinonimodi libertà. Ma è davvero così?Ad es. nelle città con forte traffico osulle autostrade in giorni di esodo, osulle tangenziali intasate, o quandosi è alla vana ricerca di unparcheggio.L’auto ha modellato le città apropria somiglianza, creandoproblemi ambientali molto forti: leemissioni nocive; il contributoall’effetto serra; ma anche l’uso dellospazio, del territorio, delle strade…

1. Automobile:difficile farne ameno, però…Bisogna almeno essere coscienti deicasi in cui l’uso dell’auto, anziché unanecessità, diventa un’abitudine allaquale non si sa rinunciare solo perpigrizia.

Le auto oggi percorrono unadistanza due volte superiore con lastessa quantità di combustibilerispetto agli anni ’80, ma non basta!

I consumi medi annui in Italia per lamobilita` urbana individuale: 8,5miliardi di litri di benzina, 4,5miliardi di litri di gasolio.

Nota.Dopo aver progettato motori abasso consumo e ad emissioniridotte, l’aumento del traffico edelle auto circolanti rischia divanificare l’interessante e continuosforzo tecnico.

CHE COSA SI PUÒ FAREancora, sia per risparmiare energia,sia per ridurre le emissioni?E per l’uso del territorio che vieneinvaso dalla auto…? Ad esempio:

scegliere autoveicoli più piccoli eleggeri che corrispondano a menoconsumi e meno emissioni

evitare le auto a grande cilindratae i SUV (sport utility vehicles):fuoristrada che sono adatti apercorsi sterrati e che vengonoutilizzati in città (circa 700 milaimmatricolati in Italia). Ilproblema principale èrappresentato dai consumi. Studie valutazioni ci dicono checonsumano rispetto

alle auto normali più vendute fino al60-70% in più

alle auto della stessa cilindrata finoal 20-30% in più

Non è meglio indirizzare l’acquistodell’auto verso le effettive esigenze?

Le automobili vecchie non soloconsumano di più, ma inquinano dipiù, in particolare in termini diinquinamenti nocivi. Infatti negliultimi anni vi sono state granditrasformazioni nei due tipi di motoripiù diffusi: il benzina e il diesel.

Oggi il rendimento del motorebenzina è circa 32-36%, del motorediesel circa il 40%.

Le leggi europee e la tendenza deicostruttori a sviluppare ricerche perpresentarsi su un mercato semprepiù sensibile ai problemi ambientalihanno fatto sì che oggi si sia arrivatiai modelli Euro 4. “Un veicolo Euro 0inquina quanto 40 veicoli Euro 4”dice una Pubblicità della RegionePiemonte.

2. La qualitàdell’aria cherespiriamoDopo le elevate emissioni inquinantiregistrate negli anni ’70, la qualitàdell’aria nella nostra città e inPiemonte ha ottenuto significativimiglioramenti tra il 1985 e il 1995;negli ultimi 10 anni il trend dimiglioramento è più lento per alcunidegli inquinanti. Ma non basta!Mentre per il biossido di zolfo, ilmonossido di carbonio e il benzene,la situazione è sostanzialmenterispettosa dei limiti fissati dallanormativa europea, per il PM 10(polveri sottili), gli ossidi di azoto el’ozono, i limiti sono superati conmodalità e frequenze preoccupanti.

Si è ottenuta la riduzione nell’ariadelle emissioni di:

Piombo (fonte: veicolibenzina).Grazie all’introduzione dei

catalizzatori (1993), inoltreil piombo è stato eliminato dalcombustibile per evitare il loroavvelenamento. Parallelamentesi è ridotto il numero di Ottanoa 95.

Biossido di zolfo SO2 (fonte:veicoli a benzina e diesel eriscaldamento). Grazieall’eliminazione dello zolfo neiprocessi di raffinazione delcombustibile, dai 2000microgrammi degli anni ’70 èstato ridotto a 50 microgrammidall’inizio degli anni 2000;incomincia ora la distribuzionedei combustibili a 10microgrammi che diventerannoobbligatori dal 2009; per ilriscaldamento è statadeterminante la diffusione delmetano.

Benzene (fonte: veicoli benzina,inquinamento da fumo). Graziealla riduzione del contenuto dibenzene nelle benzine dal 5all’1% con processi diraffinazione evoluti;l’abbattimento del benzeneresiduo allo scarico con icatalizzatori a tre vie (scarichidel motore a benzina).

Monossido di carbonio CO(fonte: veicoli, soprattuttobenzina). In misura moltominore le altre fonti: centralitermoelettriche, impianti diriscaldamento ed impiantiindustriali. E’ stato abbattutograzie ai catalizzatori.

Le riduzioni dei valori sono stateottenute grazie a:

per la mobilità: forte riduzionedegli inquinanti nel combustibileper motori, sostituzione di mezzinon ecologici nel trasportopubblico; notevole innovazionenei motori (combustione e postcombustione) grazie allapressione delle normative; ilprogressivo ringiovanimento delparco circolante.

per il riscaldamento: menoutilizzo di gasolio, più utilizzo dimetano, ampia diffusione aTorino del teleriscaldamento;

Il settore trasporti si confermacome la principale fonte diinquinamento: del 60-64% delleemissioni di ossido di azoto, del 53-57,5% delle emissioni del PM10, del34% delle emissioni del CO2.In Piemonte:Le emissioni del settore civile(riscaldamento) rappresentano il4,7% delle emissioni di PM10, il 6,2%delle emissioni di NOx, il 10,1% delleemissioni di CO, l’11,3 delle emissionidi SOx ; il 25% delle emissioni di CO2.

Gli usi finali di energia per laclimatizzazione degli edifici e per laproduzione di acqua calda sanitariarappresentano 1/3 dei consumi difonti energetiche e delle conseguentiemissioni.Il settore delle attività produttiverappresenta il 37,6% delle emissionidi PM10, il 29,5% delle emissioni diNOx, il 12% delle emissioni di CO, il37% di CO2. (dati ARPA Piemonte)

Nota. Oggi il fumo di tabaccorappresenta la maggior fonteindividuale di benzene per lapopolazione. Nel sangue deifumatori (20 sigarette al giorno)sono state individuateconcentrazioni di benzene circadoppie rispetto ai non fumatori.

approfondimento al Museo Lab. n. piano energia

3. Le emissioni oggiL’IQA è l’indice della qualità dell’aria(indicazione tendenziale di quantosia pulita o inquinata l’aria cherespiriamo), pubblicato ogni giornosul sito della Provincia di Torino, inbase ai rilevamenti effettuatidall’ARPA.

In Piemonte la qualità dell’aria,secondo i monitoraggi del 2005 (datiARPA), presenta una situazionenegativa: i valori misurati per i PM10 sono abbondantemente superioriai valori limite imposti dallanormativa comunitaria.Per esempio a Torino (situazioneurbana simile alle altre inPiemonte):

2005: 149 superamenti limitegiornaliero

2005: 55 mg/mc media annua

(limiti legislativi: limite giornalierodi protezione della salute umana:50 mg/mc; limite annuale diprotezione della salute umana:40 mg/mc)

Per migliorare la qualità dell’ariacon riduzione delle emissioni cheancora creano problemi specie incittà, l’attenzione è rivolta a:inquinanti fotochimici, ozono,benzene, idrocarburi policicliciaromatici e in particolare:

ossidi di azoto NOx (fonte:vetture benzina e diesel e veicolipesanti), presente anche inqualsiasi tipo di combustionedelle attività domestiche(riscaldamento) ed industriali(centrali termoelettriche eindustrie).

il PM 10 è un materialeparticolato di diametro inferioreai 10 micron che rappresental’emergenza ambientale, specie 31

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nella pianura padana in Italia, cheha caratteristichemeteoclimatiche ed orografichenon favorevoli alla dispersionedegli inquinanti.Il PM 10 è costituito da un insiemedi sostanze presenti in atmosferaallo stato solido o liquido. Unaclassificazione chimica complessa,a partire dalla frazionegrossolana fino alla frazione fine:polvere minerale, sale marino,carbonio elementare, materialeorganico, metalli e metalli pesanti,nitrati, solfati e ammonio (gliultimi tre costituiscono frazionefine). All’interno del PM 10 sidistinguono un PM 2,5 (particellecon diametro inferiore ai 2,5micron) e un PM 1 ( inferiore adun micron). Il 60% del PM 10 ècostituito dalla frazione inferiorea 2,5 micron. Le dimensioniridotte permettono alle particelledi rimanere sospese in aria perlunghi periodi.Il PM 10 ha una costituentenaturale e una fonte derivantedalle attività umane, tra le qualigli impianti industriali, gli impiantidi riscaldamento, il trafficoveicolare (valutazione: intornoall’80%; di cui il traffico veicolareintorno al 53%).Le emissioni del traffico non sonosoltanto quelle dovute ai fumi dicombustione, ma anche adesempio all’abrasione dei frenidei pneumatici, al risollevamentodelle polveri già depositate alsuolo prodotte dal passaggio deiveicoli (valutazione: nella quotadel 53% il 35% è emesso alloscarico, il 18% è dovuto alrisollevamento prodotto daltransito).Una ulteriore suddivisione trafonti primarie e fonti secondariemette in evidenza che il PM 10 siforma in atmosfera a partire, adesempio dall’anidride solforosa,dagli ossidi di azoto, e daicomposti organici volatili.Questi gas reagiscono tra di loro,di più in estate, e con altresostanze presenti nell’aria performare solfati, nitrati e sali di

ammonio.Gli inquinanti critici del PM 10sono in parte di originesecondaria, cioè dovuti alprocesso evolutivo di altriinquinanti, per cui, oltre allariduzione delle emissioniprimarie di polveri e di NO2, ènecessario provvedere anche allariduzione delle emissioni deiprincipali precursori (NOx, SOx,ecc.).

L’inquinamento “da ozono”, piùcomunemente detto smog estivo,non va confuso con il problemadel buco dell’ozono.

A livello del suolo, l’ozono (gasformato da tre atomi di ossigenoO3) è in basse concentrazioni,tranne nelle aree in cui lapresenza di alcuni inquinantichimici può indurne laformazione. Si forma inparticolare con ossidi di azoto,composti organici volatili chereagiscono a causa della presenzadella intensa luce del sole(reazioni fotochimiche) e dell’altatemperatura. I massimi valorinelle giornate calde sonoraggiunti dalle 12 alle 18soprattutto in zone menointeressate dalle attività umane.Bambini, anziani, donne ingravidanza …è bene che nonescano nelle ore più calde.

CHE COSA È L’EURO 4?Le auto nuove – prodotte dal1° gennaio 2005 rispettano i limitiEuro 4 fissati dalla DirettivaEuropea.

Per il motore a benzina:le emissioni di CO, HC e NOx sono“prossime a zero”, grazie anche alcatalizzatore a tre vie (posttrattamento).I valori del particolato degli attualimotori benzina ad iniezioneindiretta sono nulle e ciò dipendedalla natura intrinseca dellacombustione.Nel 1970 un’auto a benzina noncontrollata, per il monossido dicarbonio, inquinava 100;oggi inquina 2 cioè 50 volte meno.La riduzione è stata pari al 98%. Illimite Euro 4: 1,0 g/km.Nello stesso periodo, per gli ossidi diazoto, la riduzione è stata di 55volte: riduzione percentuale del98%.Il limite Euro 4: 0,08 g/km.Il particolato: quello delle vetturebenzina è sempre stato trascurabilee oggi, con la benzina senza piomboe l’uso dei catalizzatori, questo tipodi inquinante è inesistente.Non esiste un limite.

Per il motore diesel:nel 1983 un’auto a gasolio noncontrollata, per il monossido di

carbonio inquinava 100; oggiinquina 6 cioè 16 volte meno.La riduzione è stata pari al 94%.Il limite Euro 4: 0,5 g/kmPer gli ossidi di azoto la vetturainquina 5 volte meno con unariduzione percentuale dell’ 81%.Il limite Euro 4: 0,25 g/km.Per il particolato la vettura inquina11 volte meno con una riduzionepercentuale pari al 91%. Il limiteEuro 4: 0,025 g/km.Il PM10 viene abbattuto grazie allenuove marmitte con “trappole” peril particolato.

Nota. In città l’efficienza dellemarmitte catalitiche spesso èridotta a causa della temperaturabassa raggiunta nella brevità deglispostamenti.

Nota.CO monossido di carbonio,HC idrocarburi incombusti,NOx ossidi di azoto,PM particolato.Data di entrata in vigore delledirettive europee antiinquinamento: Euro1 (1.1.1993);Euro2 (1.1.1997); Euro3 (1.1.2001);Euro4 (1.1.2006).

ACQUISTARE UN’AUTOOGGI (se necessario…)Quindi, facciamo attenzione, quandocomperiamo un’auto, a sceglierlanon solo per il colore, per leprestazioni, per lo status, ma ancheper quanto offre in tema di consumi,sicurezza, emissioni e produzione diCO2.

IN TERMINE DI MINORE CO2INVECE I PROGRESSI SONODIFFICILILe auto e i mezzi commercialirilasciano CO2, uno dei principaliimputati dell’effetto serra.

Il consumo di un litro di benzinaimmette nell’aria 2,32 chilogrammidi CO2; il consumo di un litro digasolio: 2,63 chilogrammi di CO2.Per ogni Km in meno di utilizzo diun’auto di media cilindrata sirisparmiano circa 215 gr di CO2.Non esiste catalizzatore per autoche possa trasformare la CO2presente nei gas di scarico incarbonio ed ossigeno.

La riduzione di CO2si ottiene solo con:

la minore circolazione dei mezzie minori consumi

la sostituzione del combustibile

e inoltre con la promozione dialtri risparmi energetici: peresempio, riduzione del peso dellevetture (nel passare da una Pandaad una berlina importante o SUV,le emissioni di CO2 in mediaraddoppiano); pneumatici a bassaresistenza di rotolamento (ipneumatici “larghi” vanno nelladirezione opposta);miglioramento del coefficienteaerodinamico; motori “evoluti” abassi consumi; riduzione delleprestazioni: allungamento deirapporti dei cambi…

4. Altri motori ecombustibili

Anche per le emissioni nocive sipossono migliorare ancora:

la composizione dei combustibili,utilizzare carburanti alternativiper i motori a scoppio. Si trattadi cambiare combustibile: (lescelte principali possibili) Metano,GPL, biodiesel (acido grassoesterificato) ricavato da qualsiasiolio vegetale (soia, grano, mais,semi d’uva, colza, semi di cotone,arachidi, semi di girasole, ancheolio da cucina riciclato, ecc.)

le tecniche di iniezione e dipostrattamento dei motoribenzina e diesel attraverso laricerca

Si riusciranno a raggiungere gliobiettivi nel 2009 ossia i limitiproposti dalla CommissioneEuropea per le auto Euro 5?

Benzina:HC da 100 a 75 mg/km - 25%;NOx da 80 a 60 mg/km - 25%;CO invariato 1000 mg/km;

Diesel:NOx da 250 a 200 mg/Km - 20%;CO invariato 500 mg/km;PM da 25 a 5 mg/km - 80%

approfondimento al Museo Exhibit n. piano energia 33

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QUALI SONO LE AUTO PIÙECOLOGICHE SUL MERCATOOGGI?La Fiat sembra puntare su alcunegamme e prodotti a metano; iproduttori giapponesi sulle ibride.Per tutte le scelte vi è ancoraincertezza e soprattutto vi è, nelnostro Paese, una scarsa attenzioneai distributori, alle strutture chepermettono di allargare l’uso di autoche utilizzano cambustibili diversi.In Italia i distribuitori GPL sono piùdiffusi (1200), il metano ancorapoco (500), tranne in alcune zone(Emilia Romagna). Un kg di metanoequivale ad 1,5 litri di benzina ecosta oltre 0,7 € (costo oggivariabile). Il rifornimento è veloce:pochi minuti.

Gli incentivi della Provincia di Torinoe della Città di Torino al 2005 erano(un esempio: da verificare lasituazione ad oggi pressoInformambiente - Città di Torino -numero verde 800-018235;Sportello Ambiente - Provincia diTorino - 011/8613800/1/2):

per i privati cittadini: fondiministeriali per acquisto mezzinuovi (1500 €); trasformazione(650 €) (per la trasformazioneentro l’anno dalla primaimmatricolazione).per i veicoli commerciali:acquisto o leasing nuovi veicoli aseconda del modello da 1500 € a6000 €.per i comuni, comunità montane,enti pubblici: finanziamento finoal 50% da parte della Provincia diTorino.

OLTRE IL BENZINA E IL DIESELPer quanto riguarda i motori, accantoal benzina e al diesel, citiamo trediverse soluzioni che sono praticatee allo studio:

i motori a metanoproAlto potere calorifico; minorecosto del combustibile (peresempio, – 58% rispetto allabenzina, – 40% rispetto al diesel);

elevata stabilità di combustione;eliminazione delle emissioni piùcritiche: particolato, benzene,Idrocarburi PolinucleariAromatici (IPA); gli idrocarburiemessi infatti sono costituiti quasiesclusivamente dal metano, l’idrocarburo con la minoretendenza alla formazione diOzono. Emissione di NO x (ossididi azoto): - 50% della benzina;sicurezza (si disperderapidamente verso l’alto).Emissioni di CO2: - 25% rispettoalla benzina (che scende a -22%a causa del maggior peso vetturadeterminato dalle bombole);disponibilità ad incentivi pubbliciper l’acquisto di mezzi privati(auto e veicoli commerciali)… Ivantaggi sono maggiori per iltrasporto urbano collettivo (taxi,veicoli commerciali leggeri, bus,auto delle Amministrazioni, ecc.).Le previsioni dell’Unione Europea:10% auto a metano al 2020. Èvalida l’esenzione del bollo inPiemonte per i veicoli nuovi ametano e GPL.controBombole voluminose e pesantiper avere più autonomiapossibile; scarsa rete didistribuzione (per ora).

confronto Metano - GPLIl Metano riduce le emissioni diCO2 del 25%, il GPL circa del 10%.Il metano si trova naturalmentenel sottosuolo; il GPL è ricavatodal petrolio estraendo il butanoed il propano con percentualivariabili. Il Gpl è più pesantedell’aria; il metano più leggero.Le auto a metano sono inproduzione; l’impianto GPL èrealizzato a cura di aziendespecializzate. Rispetto ai veicolia benzina, il consumo GPL è +20%; mentre è uguale a quellodei veicoli a metano. La spesa delcarburante: benzina 100; GPL 70;metano 35.Nota. Le auto a metano possonoaccedere e sostare in tutte leautorimesse, anche sotterranee,quelle a GPL possono sostare solofino al primo piano interrato.

le vetture ibride con due motori:uno termico (a benzina, diesel,metano…) e uno elettrico, collegatitra di loro. Il primo alimenta ilsecondo, il secondo è utilizzabilefino a certe velocità urbane, peresempio 50 km all’ora e si spegnequando sta fermo, ecc.

LE AUTO A DUE MOTORI (ibride amotore termico + motore elettrico)il peggior rendimento dei motoritermici si ha quando ilfunzionamento è al minimo e nellezone di scarso uso della potenza (incittà). Al contrario in questecondizioni, il motore elettrico offreil miglior rendimento.

Con il doppio motore a bordo:si spegne il motore tradizionale; alminimo si avvia e si accelera ilveicolo alle basse velocità con ilmotore elettrico; ricarica costantedel motore elettrico con il motore acombustione interna. Oggi i sistemidel tipo micro-ibrido (l’elettricoviene utilizzato per funzioni distop&start del motore termico)assicurano il più alto rapportocosti / benefici specie nella mobilitàurbana con frequenti fermate neltraffico: consumi – 25/30%.I costi di acquisto sono ancora piùelevati rispetto ai benzina e diesel.

le vetture a idrogeno (per oraancora sostanzialmente in fasedi sperimentazione);gli esperimenti su autobus;su motorini.

si incentiva l’uso di miscele conbiocombustibili (da luglio 2006gli automobilisti possono fare ilpieno con diesel e benzinamiscelati con carburante diorigine agricola). Per ora la leggeobbliga i produttori di carburantead una quota minima dell’1%, inseguito con quote percentuali increscita fino al 2010.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano energia

5. Consigliper la guida ela manutenzionedell’auto

a seconda della strada percorsa,usare sempre la marcia più altapossibile. Per tutte le cilindratele marce si cambiano con questasequenza: dopo pochi metri inseconda; tra i 25 e 30 km orari,la terza; tra i 35 e 45 km orari,la quarta; tra 50 e 55 km orari,la quinta

evitare i carichi inutili.Ogni 100 kg in più, l’auto consuma0,5 litri di benzina in più ogni100 km.

i portapacchi aumentano iconsumi fino al 13-15%

spegnere il motore e riaccenderese la fermata ad un semaforo èoltre i 30-45 secondi

i condizionatori sono ormai diserie: sono utili sotto il solecaldissimo, ma richiedonomaggiore carburante: peresempio 0,8 litri di benzina ogni100 km. Usateli il minimoindispensabile. Sono più attenti iclimatizzatori automatici dove èpossibile regolare la temperatura

per il tempo strettamentenecessario. Così vale per altriaccessori in funzione quando nonservono

usare i freni il meno possibile.Abituarsi a prevedere l’ostacoloin modo da togliere il piededall’acceleratore e lasciare che lavettura rallenti da sola. Un usolimitato dei freni fa risparmiaredal 5% all’8% di carburante

rispettare i limiti di velocitàindicati. Marciando a 110 km/hanziché a 130 km/h consumateil 18% di carburante in menosenza sensibili variazioni intermini di tempo (per unpercorso di 150 km, 12 minutiin più)

non far girare il motore a freddoper riscaldarlo

mantenere una velocità costantee non guidare a scatti conimprovvise accelerazioni

rispettare i controlli manutentividell’auto, anche dopo la scadenzadella garanzia, e il controllo degliscarichi ogni anno (il bollino blu)

controllare al distributore dicombustibili la pressione deipneumatici. Se leggerementesgonfi fanno consumare il 2-3 %in più di carburante; con unveicolo a pieno carico,i pneumatici vanno gonfiati di0,2-0,3 bar oltre il valore previsto:una pressione maggiore a pienocarico, riduce i consumi del 2%

controllare e sostituire il filtrodell’aria a scadenze previste:un intasamento del filtro del 5%causa un aumento dei consumidel 2,5%

Conclusione:Si calcola che uno stile di guida nona scatti, che tiene conto degliaccorgimenti sopra indicati puòportare fino a un risparmio annuodel 30% (ad esempio su una media di15.000 km annui percorsi, con spesamedia di 1400/1500 € di benzina, èpossibile risparmiare anche 400 €).

Note.il motore appena avviato ha unconsumo pari a 30-40 litri per 100km, dopo il primo chilometro distrada è intorno ad un consumodi 20 litri, solo dopo i primi3-4 km si stabilizza al livellomedio di consumo

controllate periodicamente lapressione dei pneumatici pressoil vostro distributore?Certamente no. Eppure lapressione dei pneumatici èimportante anche per i consumi(oltre che per la sicurezza!):pneumatici appena sotto lapressione consigliata provocano 35

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un incremento del consumoanche del 3% (2-3 € ogni pieno),perché aumenta la superficie dicontatto col terreno e quindianche l’attrito. E’ necessaria piùenergia e quindi più benzina ogasolio (a seconda della velocità).

in Piemonte, il bollino blu èobbligatorio per tutti i veicolifin dal primo anno diimmatricolazione. L’operazione“bollino blu” è un’iniziativa chepermette di verificare lo stato disalute della propria auto intermini di emissioni e dimanutenzione. Può essereeffettuato nelle officineconvenzionate.

6. Al postodell’automobileMolti di noi potrebbero arrivare adutilizzare l’automobile solo quandorealmente necessario, madovrebbero incontrare comodealternative, adeguate alle nostrenecessità.Purtroppo non è sempre così…le alternative attuali da prendere inconsiderazione sono:

1- A PIEDIPer la salute è molto importantecamminare.Molte classi e scuole stannoorganizzando per ora momentidimostrativi e studi dei percorsi,(ma in alcuni casi è diventataun’abitudine continuativa);il percorso casa-scuola e viceversaa piedi (oppure anche in bici), consituazioni protette. La spintaproviene dai lavori sulla sicurezzastradale, concorsi e materiali deglienti locali, delle Province, dellaRegione per limitare l’uso dell’auto.Alla base di queste proposte nonvi sono solo motivi ambientali,ma anche di salute generale(es. movimento contro obesità).Nota. I pedoni sulle strisce pedonalihanno la precedenza: a volte chi èautista se ne dimentica troppofacilmente. Anche questo è alla base

di un comportamento civile eattento all’ambiente!

2- IN BICIE’ un problema culturale, diabitudine, ma anche di possibilitàdi disporre effettivamente di pisteciclabili protette, che permettanoin sicurezza di percorrere strade ezone. Sono stati fatti molti passiavanti ovunque, spesso, più rivoltial tempo libero che all’effettivo usoper gli spostamenti obbligati,in città.

3- SUL MEZZO PUBBLICOI mezzi pubblici consumano menodell’auto, inquinano in proporzionemeno, anche perché va consideratoil rapporto emissioni / numero deipasseggeri.

Non tutti i mezzi pubblici sonouguali dal punto di vista dei consumi,delle emissioni e quindidell’ambiente, ovviamente dipendedall’energia con cui sono messi inmoto: i tram vanno ad elettricità;gli autobus a gasolio sono diversi daquelli a metano; i treni (passanteferroviario o collegamenti dallaprima e seconda cintura per Torino)sono elettrici: le navette elettrichesono come i tram; così la metro.

Lo sviluppo del metano e dei mezzielettrici per i trasporti pubblici èuna delle soluzioni per ora piùinteressante (con meno impatto)dal punto di vista ambientale, utileper l’abbattimento delle emissioninocive.A Torino è in corso un grandeinvestimento in questa direzione;la metropolitana fornirà unprezioso contributo alla mobilitàsostenibile, se attirerà passeggeriche prima si spostavano in auto.

4- AL POSTO DELL’AUTOIN PROPRIETÀ…IL CAR -SHARINGIl car sharing (auto in condivisione)è una soluzione proposta nellegrandi città che prevede unabbonamento ad un’auto non diproprietà, da prelevare in unparcheggio apposito poco distanteda casa (massimo 10 minuti a piedi),solo quando serve davvero, suprenotazione (anche solo 5 minutiprima). Il vantaggio per lacollettività è una diminuzione delnumero delle seconde e terze autoin circolazione e auto più nuovequindi più sicure e meno inquinanti,in funzione a Torino.

I calcoli dicono che il servizio diautonoleggio (car sharing) èconveniente se chi lo utilizza in unanno non supera i 10.000 km, quindinon deve utilizzare l’auto tutti igiorni.

la provocazione:tutti in taxi è il titolo di un libro diGuido Viale (che condanna leautomobili senza appello). Unaprovocazione che fa riflettere suicosti complessivi oggi dell’auto(costi economici oltre cheambientali!).La tesi esplicita sostenuta: non visono solo costi alti di acquisto e poidi mantenimento di un’auto, ma ilsolo possederla è dubbio che siaeconomico se si considerano anchead esempio il deprezzamento neltempo, le riparazioni,l’assicurazione, il bollo, il garage,i parcheggi, l’uso del suolo…)

7. La mobilità,non solo la miaauto...una pratica in diffusione

Proprio per i crescenti costidell’auto in proprietà vadiffondendosi la pratica dell’autopermanente in affitto per x anni.La rata mensile assicura un’autosempre nuova, l’annullo delle “noie”legate al possesso (assicurazione,bollo, riparazioni…), il ricambioin caso di incidente.Da un punto di vista ambientale:il vantaggio è di far circolare autodi ultima generazione, quindi piùattente ai consumi e emissioni.Dobbiamo arrivare proprio ovunquecon l’auto? anche a poca distanza dalbar o dal ristorante in cui vogliamoconsumare colazione o pranzo ocena? O in centro alla grande città,mentre ormai si possono utilizzarei sempre maggiori parcheggi discambio in periferia, dove lasciarel’auto e salire sulle navette (spessoelettriche o a metano), sulle lineenormali di mezzo pubblico (tram,autobus, metro) che portano incentro città.

Nota. Una buona pratica legata allosviluppo dell’ informatica è ilcollegamento di sempre maggiorisemafori ad un sistema informaticocentralizzato, che non solo controllama può fornire informazioni utiliper realizzare percorsi alternativi;agisce in modo da collaborare con imezzi pubblici in arrivo agli incroci efavorisce il loro passaggio,abbreviando il percorso complessivodegli autobus e dei tramnell’attraversare la città. (Vediesempio Torino: la struttura 5T)Lo sviluppo di informaticaintelligente (che dialoga con lastrada e con centri informativiin tempo reale) anche a bordodell’auto apre ulteriori possibilitàdi miglioramento della mobilità edella sua gestione in tempo reale.

Con lo sviluppo della comunicazioneinformatica tramite pannelli stradalio anche a bordo dell’auto si possonoavere in tempo reale informazioniper non perdere tempo: ad esempio,se ci sono posti liberi al parcheggiodi scambio, quando parte laprossima navetta, quanto tempoci metterà ad andare in centro…

I PASSAGGI IN AUTO EALTRE SOLUZIONIChi va a scuola o al lavoro ognigiorno e non è costretto a muoversidal punto che ha raggiunto, può conqualche sforzo, ma con grandirisultati organizzarsi in modo dadistribuire e ricevere passaggi, cosìda evitare l’abitudine oggi troppodiffusa: una testa, un’auto.Ci si può organizzare per utilizzarenel percorso casa/lavoro, casa/scuolauna sola auto (car pooling).Per trovare e inventare soluzionicomode, si è sviluppata unalegislazione che favorisce lacreazione di una figura chedovrebbe studiare e aiutare consoluzioni innovative la mobilità: sichiama mobility manager.Un esempio: a Prato in Toscana,molte realtà di lavoro sono sotto i100 dipendenti, e collocate inun’area vasta comune a tanti altrisoggetti. Il Manager è servito amettere insieme le varie situazioni,coordinarle e creare soluzioniefficaci di mobilità e nuovesperimentazioni per i trasporticasa - lavoro.

Un’occasione per provare autilizzare i mezzi pubblici è lamobilità in caso di tempo libero,quando si vuole andare in centrocittà in giorni di festa, oppure perspostarsi alla sera.In questo ultimo caso, dato che sicomplicano in certe zone gli aspettidi sicurezza, e quindi di libertà dimovimento specie per le donne,alcune città stanno sperimentandoun autobus che svolge il ruolo di untaxi: viene prenotato, non si muovelungo un percorso fisso, ritira eriporta le persone sotto casa.

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8. Consigli per ilriciclaggio a finevitaChe cosa succede ad un’auto a finevita? Chi la progetta sta pensandoanche a rispettare l’ambiente?L’automobile è un prodottocomplesso (15.000 pezzi) ma un“oggetto” che anche a fine vita nondeve procurare danni all’ambiente.La nuova progettazione cerca diprovvedere a:

riduzione delle famiglie deimateriali utilizzati (per leplastiche)

marchiatura dei componentiper riconoscere i materiali

realizzazione di componentimonomateriali

alleggerimento dei materiali(ad esempio acciai altoresistenziali);

utilizzazione di materialiplastici riciclati a parzialeintegrazione del materialevergine per alcuni componenti(ad es. canalizzazioni d’aria,contenitore filtro aria, archipassaruota, canaline cavi)

Per la gestione dei veicoli a fine vita:

si assicura la messa in sicurezzadei veicoli (oli, batterie,air bags)

si utilizzano tecnologie ditriturazione dell’auto a fine vitache permettono di separarei materiali recuperabili econvenienti per il riciclaggio,anzitutto i metalli di ogni tipo(alluminio, ferro, acciaio, rame)

si avviano componenti emateriali alle filiere direimpiego, riciclo e recupero

ad es. Allo smontaggio il refrigerantecontenuto nell’impianto dicondizionamento dell’automobilenon contiene più l’R12 una dellecause del buco dell’ozono, ma unasostanza (refrigerante 134 a) cheè comunque un gas serra circa 1300volte più efficace nell’aumentarel’effetto serra del CO2.Il condizionatore emette inatmosfera in media l’8% delrefrigerante ogni anno, per fori odifetti di costruzione o usura.E’ stato calcolato che l’impatto sulclima equivale a 1,3 milioni ditonnellate di anidride carbonica nelmondo.

UN OBIETTIVORAVVICINATO?La direttiva europea (2000/53)illustra i criteri per la correttagestione dei veicoli a fine vita;i principali obiettivi sono lemarcature dei materiali plastici,la messa al bando dei metalli pesantie dal 2009 il raggiungimento dellarecuperabilità del veicolo fino al 95%in peso - di cui 10% al massimomediante recupero energeticotramite termovalorizzazione.

GLI ARTIGIANI DELLAMANUTENZIONEquando andate in officina (dalmeccanico, dall’elettrauto, dalgommista) ma anche dai distributoridi combustibili verificate che

venga riciclato l’olio vecchio -dove viene collocato? (appositoconsorzio per gli oli usati)

le gomme usate - chi le ritira?(il gommista)

le batterie esaurite sonoconsegnate ai riciclatori?(l’apposito Consorzio nazionaleCobat)

INQUINAMENTO ACUSTICOL’auto e i mezzi di trasporto speciein città creano una situazione diinquinamento acustico notevolecausa di tanti elementi di stress edi salute.Quando siete al volante o viaggiatecon persone accanto che guidano,osservate il vostro e il lorocomportamento nel traffico: comevi comportate con il rombo delmotore? le sgommate, il clacson,il volume dell’autoradio? …Siete traquelli che… come se intorno a voinon ci fosse nessuno, soprattuttonelle ore serali e notturne…!Per strada magari non c’è nessuno,ma nelle case che si affacciano sullestrade? In particolare d’estatequando si è costretti a tenere lefinestre aperte per il caldo?

approfondimento al Museo Exhibit Parte esterna

DATI SU CUI PENSARE, DAAPPROFONDIREIl traffico automobilistico mondialecon le sue emissioni contribuisceall’effetto serra per circa il 18% (neipaesi come l’Italia per circa il 33%).Il settore dei trasporti dal 1990al 2004 ha contribuito all’effettoserra con un aumento delleemissioni del 25%.L’Italia nel mondo è al quarto postoper numero di veicoli circolanti:come vengono utilizzati?Per andare a lavorare: 2/3 degliitaliani utilizza l’auto, il 5,7% (ma è il10,5% nelle grandi città) usano

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9. Che tipo sei…?

approfondimento al Museo Exhibit n. piano energia

Questionario “Sei un tipo…?”Piedi/bici; auto/moto;autobus/metro/tram;treno/passante ferroviario…(il Museo A come Ambiente hacurato il padiglione sul temadell’auto alla mostra di Experimenta2006, in stretta collaborazione con ilCentro Ricerche Fiat; da cui è trattoquesto questionario). Nel rispettodell’ambiente è importante ilcomportamento diretto ma anche lapercezione dei problemi cheinducono il comportamento.

Rispetto alle tue esigenze dimobilità. Riesci ad utilizzarealtri mezzi accanto all’auto?

No

se Sì

piedi

bici

motorino – moto

autobus/tram

metrò/treno

Che cosa potrebbe spingerti adutilizzare di più i mezzi pubblicie meno il mezzo privato?

valide alternative all’auto daparte dei mezzi pubblici(passaggio continuo, rispetto

motocicli; il 16,9% utilizza i piedi ola bici. I mezzi pubblici urbanihanno come utenti il 7-8%della popolazione.

Dati delle immatricolazioni inPiemonte: (2004)2.677.725 autovetture; 304.079motocicli; autocarri 300.000 circa;autobus 6.030618 automobili ogni 1000 abitanti.

INCIDENTIOltre il 90% degli incidenti stradaliavvengono per errori umani: attential vostro comportamento, anchequesto è ambiente.

Nota. Il traffico stradale: uno deiprincipali rischi per la vita deicittadini in Europa.Nella Comunità Europea (15 paesi)significativi sviluppi hannointeressato la sicurezza dei veicolinegli ultimi 25 anni, i morti sono incalo tuttavia il numero annuo dimorti (42000) e feriti (1.600.000) ei costi sociali ed economici associati(stimabili tra i 160 ed i 250 miliardidi Euro) sono ancora enormi einaccettabili.

Viaggiare per strada e` di gran lungail modo di spostarsi più pericoloso.

IN ITALIAi trasporti consumano 1/3dell’energia necessaria.

automobili e motocicli sono imezzi di trasporto che vengonoutilizzati per l’83% della mobilità

un’auto a benzina consuma inmedia per percorrere 45 kml’equivalente di energia necessariaa illuminare un appartamento diuna famiglia media per duesettimane

due terzi degli spostamenti inautomobile non raggiungono i10 km, circa la metà non arriva a5 km, 1/3 è inferiore ai 3 km

un’auto media che procede a circa90/100 km all’ora consuma per100 km circa 6 litri di benzina,oltre il doppio se procede a50 km all’ora (ad es. in città)

le automobili nei centri urbanioccupano circa il 60% dellasuperficie complessiva.

orari, meno affollamento, menocambi di mezzo…)

tempo di percorrenza generalecompetitivo

maggiore sicurezza anche nelleore notturne

sistemi di scambio validi in cittàtra auto e mezzo pubblico

non è possibile fare a menodell’auto per il lavoro e per laspesa

Pensi di poter prendere inconsiderazione il car sharing peri tuoi spostamenti?

purché comodo (ad es. dovelascio l’auto dopo l’uso: vicino acasa?)

perché più conveniente che avereun auto di proprietà

perché abbassa il numero di autoin circolazione e nei parcheggi

perché mi rende meno pigro adutilizzare i mezzi pubblici adisposizione

troppo complicato usufruirne

Quale innovazione ti interessamaggiormente nel campo dellamobilità, nel prossimo futuro?

auto elettriche e (a più lungoperiodo) auto a idrogeno

nuovi combustibili (biodiesel,metano,…)

lo sviluppo della metropolitana

le corsie dedicate alle bici

maggiore diffusione autobus ametano

organizzarsi con altri per usareun mezzo unico di trasporto

motori a benzina e diesel cheinquinano meno

L’automobile oggi è…

una delle più importantiinvenzioni dell’età moderna

un mezzo che ci rende più liberie indipendenti;

un semplice mezzo di trasport

una costrizione alla quale cidobbiamo sottoporre

un problema

L’automobile ha migliorato opeggiorato la qualità dellanostra vita?

migliorato sensibilmente;

peggiorato sensibilmente;

migliorato per alcuni aspetti,peggiorato per altri;

migliorato la nostra vita, ma

peggiorato l’ambiente

In futuro vorresti che leautomobili fossero…

meno presenti nella nostra vita

più sicure

più avanzate tecnologicamente

meno inquinanti

più potenti e più comode

Quali innovazioni vorreste avereda subito nella vostra auto?

un sistema sempre più sicuro diprevenzione degli incidenti e diprotezione dei passeggeri

un sistema per rendere più facileil parcheggio

un sistema per reperire tutte leinformazioni necessarie duranteil viaggio anche in tempo reale

un sistema per rendereimpossibile il furto dell’auto

un motore non inquinante, senzaemissioni di CO2

10. Altra mobilitàL’auto è la grande imputata delleemissioni e della qualità dell’aria, masul banco degli accusati non bisognadimenticare anche i veicolicommerciali, che sono responsabiliper il 40% del totale.

I VEICOLI COMMERCIALISono mezzi molto sfruttati,circolano molto anche se vecchi emalandati e poco curati nellemanutenzioni, ecc. Oggi vengonoprodotti, in tutte le gamme mezzicommerciali che vanno a metano;per i nuovi acquisti sono previstiperiodicamente incentivi da partedegli enti pubblici. Anche in questocaso i problemi sono rappresentatidai servizi di distribuzione.

I TIRI mezzi commerciali e in particolarei Tir muovono merci che ciriguardano, e viaggiano per lunghipercorsi. Anche i Tir hanno dovutosottostare a severe leggi che hannonegli ultimi 20 anni spinto iproduttori a rinnovare i motori,i loro consumi e le loro emissioni.Un camion di 20 anni fa consuma eproduce emissioni e rumore comeuna ventina di mezzi moderni.Ma non basta ancora.La buona pratica di far viaggiarele merci in ferrovia ha preso pocopiede e quindi i mezzi su gomma, igrandi Tir, sono i protagonisti adoggi della mobilità dei prodotti diqualsiasi tipo.Dobbiamo seguire con attenzionetutti i tentativi per favorire iltrasferimento su ferrovia.

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E SPOSTARSI IN AEREO…!Un motore a reazione, come quelliin uso nei jet di linea, brucia più di unchilo di combustibile al secondo.Percorsi brevi hanno in proporzioneconsumi più elevati, dato che unterzo del carburante viene bruciatonella fase di decollo.Esaminiamo un viaggio di 6.000 km.(Italia-Usa) con un jumbo jetcon 400 posti: si consumano 160 litricirca per passeggero, corrispondentiall’emissione di 4.000 kg. di anidridecarbonica a testa.Progressi per la riduzione diemissioni e di uso del combustibilesono in corso nei nuovi progetti enelle nuove realizzazioni delleaziende produttrici di nuoviaerei…ma non si tratta di tempibrevi.

11. Esempi dibuone pratichedegli enti locali(senza pretesa di completezza)

Per stimolare l’uso della mobilitàdescritta in questo punto ènecessario che nelle città siincrementino sempre di piùpolitiche volte a:

pedonalizzare aree del centropubblico e aree per ogni quartieresviluppare piste ciclabili sicurecostruire parcheggi che facilitinola possibilità di scambio dell’autocon mezzi pubblicichiusura del traffico urbano inore preciseriduzione o chiusura del trafficoin alcune zone problematichezone a circolazione riservata(corsie preferenziali) per bici,mezzi pubblici, ecologici, ecc.proibire l’uso di mezzi vecchi(euro 1 e euro 2) nelle areecittadine in giorni e ore fissatelimiti di velocità e arredi urbaniche costituiscono barriere allavelocità e all’uso impropriodell’autoridisegnare zone della cittàcapovolgendo la priorità dell’autoa favore dei pedoni e dellebiciclette e pensare l’uso dellospazio non per il parcheggio autocontrollo severo dei divietiintrodottipiù mezzi pubblici ecologici omeno inquinanti (es. metano)in sostituzione di quelli a gasolio,più inquinanti (con l’aiuto distanziamenti in supporto aiComuni da parte dello Statocentrale)più mezzi pubblici, frequenzamaggiore, informazioni sulle

frequenza e i tempi dipercorrenza delle fermatesviluppo di metro, lineeferroviarie-passanti ferroviari,tram, nelle grandi città,preferendo l’uso dell’elettricitàai combustibili fossili eintegrando sempre di più le varieforme di trasportoincentivi per acquisti di auto emezzi commerciali ecologici es.metano, GPLdiffusione di distributori dicarburanti ecologici

esempi più specifici di buonepratiche

modificare il trasporto dimateriali e prodotti agli esercizicommerciali in centro città,sostituendo i mezzi di trasportotradizionali, commerciali, conmezzi di consegna ecologici;razionalizzazione della consegnamerci nei centri storici

alcuni propongono un pedaggioper entrare nel centro storicodestinando i fondiall’ampliamento dei trasportipubblici e alla sostituzione deimezzi inquinanti

sviluppo di reti di percorsi sicuricasa- scuola (a piedi o inbicicletta) anche progettati daglistessi utilizzatori, sistemazionedelle zone esterne alle scuolecon disincentivazione del trafficoautomobilistico e aumentodella sicurezza

creazione di figure di mobilitymanager per la redazione di unpiano di spostamenti casa -lavoro (abbassando a cento ilnumero minimo di dipendenti diun’azienda invitata a dotarsi dimobility manager, previsto oggiper legge a 300 dipendenti)

incentivi per l’uso e la diffusionedel car sharing (auto incondivisione)

agevolazioni per latrasformazionedell’alimentazione dei motori ametano o a gpl e l’acquisto di autoe mezzi commerciali cheutilizzano questi carburanti

distributori biodisel da trazione

favorire rete di pendolari perautorganizzazione del trasportocasa/lavoro; incentivare autocollettive in affitto per trasporto

utilizzo di filtri antipolveri sottilisulle flotte di autobus nonrinnovabili immediatamente

diffusione dell’uso costante dinavette elettriche perdeterminati utilizzi. 41

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RIFIUTI1. L’abbandono delrifiutonell’ambienteC’è ancora chi abbandona in girooggetti e imballaggi, specie quando sireca nei prati, in campagna, nei parchi,in montagna e nei boschi; o quandova a sciare o a fare gite, o sulle spiaggedove le abitudini dei bagnanti sonospesso terribili per l’ambiente.Sì, questi rifiuti sono troppi. Che dire?Tutti dovrebbero sapere che sacchetti,lattine, bottiglie lasciati nell’ambientecostringono la natura ad accogliereoggetti non biodegradabili e a unsuperlavoro di anni (a volte di secoli),per eliminarli… Non è difficile portarsidietro i resti di quanto si è consumatoe smaltirli negli appositi cassonetti.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano rifiuti

Spesso da pochi materialiabbandonati si formano delle vere eproprie discariche abusive chepeggiorano sempre di più leconseguenze nell’ambiente.In città vengono abbandonati suimarciapiedi, in strada, sulle panchine,sulle aiuole, ovunque… bottiglie,lattine, cartoni della pizza. Chi ci devepensare a raccoglierli? Gli operatoriecologici non passano sempre eovunque.Quando si va ad una manifestazionedi massa in strada, nelle piazze, comenegli stadi: partite, concerti, ecc.perché le persone non si preoccupanodei rifiuti che producono?

approfondimento al Museo Exhibit n. piano rifiuti

VANDALISMOC’è chi si accanisce ogni giorno o nottesu cassonetti, aiuole, panchine,autobus, materiali pubblici, con graffiti

e bombolette spray… tutte azioni cherichiedono poi opere di sostituzionee di riparazione con costi molti alti,con fondi che potrebbero servire adaltri scopi.L’abitudine in campagna di bruciarei rifiuti in bidoni, in buche per terra(o in città i cassonetti bruciati pervandalismo) liberano nell’aria unaconsiderevole quantità di sostanzetossiche, comprese le diossine e tantaCO2.Scrivere sulla corteccia di un alberonon va bene: è un danno all’ambiente.E perché non dovrebbe esserlo ancherovinare un arredo urbano, un muro,un cassonetto? Quanta energia ci vuoleper sostituire questi materiali? Equindi quanto danno all’ambienteanche in modo indiretto? Esserecontro il vandalismo aiuta l’ambiente.E a scuola bisognerebbe ricordarsi diparlare e far ragionare anche su questiaspetti “urbani”.

2. Le raccoltedifferenziateLe indicazioni legislative e culturalidegli ultimi anni cercano di attuarela politica delle “Erre”: Ridurre,Riusare, Riciclare, Rivalorizzare.

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RIDURRE: significa cercare diridurre il superfluo negli acquisti,acquistare prodotti con pocoimballaggio, evitare l’usa e getta…per arrivare a ridurre laproduzione dei rifiuti.Ridurre spetta anche aiproduttori che hanno laresponsabilità di alleggerire osemplificare gli imballaggi, diprodurli con monomateriali, diutilizzare materiali riciclati, eanche materiali ecologici.

RIUSARE: significa usare più voltegli stessi oggetti, se possibileripararli, utilizzare i vuoti arendere, passare ad altri ciò chenon si usa più se ancora in buonostato (vestiti, giocattoli, ecc.)invece di gettarli via.

RICICLARE: significa fare conattenzione le raccoltedifferenziate. E’ molto più faciledi quanto si pensi; è uncomportamento che dopo alcuneincertezze iniziali diventaautomatico; non è una perdita ditempo perché dura pochi minuti;richiede di ragionare in terminidi separazione. Bisogna dividerei materiali dell’immondizia e nonmischiarli, nel momento in cui“si producono”. Le raccolteconsolidate sono la carta, il vetro,l’alluminio, l’acciaio.Un po’ meno la plastica.

Oggi, la scommessa è indirizzareogni rifiuto per la sua strada,compreso l’umido, lo scarto dimateriale organico, che spessocostituisce dal 30 al 40%dell’immondizia. La raccoltadifferenziata richiede che le nostrecucine possano ospitare diversisacchetti o recipienti accanto allapattumiera indifferenziata. In unambiente organizzato, anche se conproblemi di spazio, è sufficiente unpiccolo gesto per trasformarel’immondizia in risorsa. La modalitàpiù comoda è quella di utilizzaresacchetti di plastica resistente perogni materiale (i sacchetti sonofacilmente ripiegabili e occupanopoco spazio quando sono vuoti); unapiccola pattumiera per i materialiorganici.

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LA COMPOSTIERA INGIARDINONelle case dove si sono giardini, incascine con i cortili e in altresituazione simili, l’organico vieneinserito in una apposita compostieradomestica, che essendo aeratafavorisce la trasformazione inprodotto secco e in compost.E’ una situazione ottimale perl’ambiente: il rifiuto non esceneppure dalla casa dove vieneprodotto.

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A COSA SERVONO GLIIMBALLAGGI?Gli imballaggi devono:

garantire la massima sicurezzapossibile, proteggendo ilprodotto da alterazioni generateda fattori climatici (raggi solari,pioggia, umidità), da vibrazioni,strappi, ecc.

essere compatibili con il prodottoconfezionato dal punto di vistaigienico-sanitario,fornendo uneffetto barriera ai gas, al vaporeacqueo, ai microbi e ai varisolventi;

permettere una fruizionecomoda e nel minor tempopossibile essere facilmentetrasportabili, apribili, richiudibili,più leggeri possibile

devono portare un messaggioinformativo chiaro e utile per iconsumatori

I prodotti hanno per lo più bisognoquindi di essere impacchettati oconfezionati; ma c’è modo e modo,varie scelte e quantità; il

consumatore attento può premiarele ditte che sono responsabili suquesto piano; anche perché questimateriali una volta giunti all’internodelle nostre case e svolta la lorofunzione rapidamente sitrasformano in rifiuti da smaltire.

IL SISTEMA DEL “PORTA APORTA”.Oggi, il tentativo in ogni città e paese(più difficile da compiere nelle grandicittà – ma a Torino nelle zone dove sistanno sperimentando nuovi metodiporta a porta si è arrivati al 58% diraccolta), è quello di realizzare laraccolta differenziata porta a porta,eliminando i cassonetti stradali esostituendoli

con cassonetti interni ai cortili

con sacchetti lasciati suimarciapiedi, davanti a casa,in giorni prestabiliti.

Vi sono situazioni molto diverse aseconda delle zone e dei consorzi,delle province. L’obiettivo dellaraccolta differenziata è quello difare rientrare nel ciclo produttivole materie prime che finirebbero indiscarica. Per questo è importanteche ognuno sappia e sia informatosull’effettivo utilizzo dei materialiraccolti: dove vanno a finire, dovevengono trasformati, quali sono iprodotti reintrodotti nel mercato.Il riciclaggio risparmia ancheenergia, ed è ormai partedell’economia italiana.La raccolta porta a porta non èl’unica soluzione al problema deirifiuti, ma oggi è quella checontribuisce a raggiungere altepercentuali di differenziazione,superare l’obiettivo del 50%,percentuale che non si raggiungecon i soli cassonetti stradali.La raccolta porta a porta ha i suoi

pro (più quantità, più qualitànella raccolta, più comoditàessendo sotto casa,ecc) e i suoicontro (i cassonetti devonotrovare una buona collocazionenei cortili).

I Comuni che la introducono nonhanno problemi quando informanobene i cittadini e definiscono bene inuovi criteri di ripartizione dei costi.La spesa per la raccoltadifferenziata, così come i ricavi dellavendita dei materiali e dei contributiottenuti dal CONAI e dai suoiConsorzi di filiera: Comieco (carta ecartone) Corepla (plastica) Cial(alluminio) Coreve (vetro, acciaio,materiali ferrosi), che ridistribuisceai Comuni le quote pagate daiproduttori di imballaggi deve esseretrasparente, trasmessa ai cittadiniin modo chiaro, per poterpermettere una discussione einformazione seria sull’ammontaredella tassa rifiuti da loro pagata. 43

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RIVALORIZZARE: Dopo laraccolta differenziata, è possibileallora trattare l’immondiziaindifferenziata in appositistabilimenti per estrarremateriali utili e per produrre CDR(combustibile da rifiuti) per itermovalorizzatori riducendo laquantità di rifiuti in discarica. Conil CDR avviato alla combustionenei termovalorizzatori si produceelettricità e acqua calda e sirecupera così energia. Quantorimane dopo la combustione,finisce in discarica. Bisognaragionare su come integrare benequeste diverse soluzioni, invecedi contrapporle tra di loro.

Note.Un dato: una bottiglia di acquaminerale da 1,5 litri (di plastica) puòdare energia ad una lampadina di 60watt per circa 1 ora.

Un tipo di rifiuto molto diffusopresso commercianti esupermercati sono i prodotti inscadenza.Si buttano? Vi sono associazioni noprofit che si prestano a ritirarequesti prodotti e distribuirli primadella scadenza, a mense e famigliebisognose (dal progetto BuonSamaritano dell’Amiat di Torino alBanco Alimentare).

approfondimento al Museo Exhibit n. piano rifiuti

3. EcoisoleGli ecocentri o ecoisole sono spazicustoditi e attrezzati in cui icittadini gratuitamente e glioperatori economici a pagamento,possono conferire i rifiuti urbaniingombranti. Sono strutture per laconsegna di materiali che vannodiffondendosi, purtroppo a volteancora poche e lontane, non sempreaperte in orari comodi per ilpubblico. Presso i centri dimultiraccolta si possono consegnareanche i rifiuti ingombranti: mobilielettrodomestici (frigoriferi, cucine,lavastoviglie, lavatrici, televisori,computer, telefoni, ecc.) sanitari

(wc, vasche da bagno, lavabi, ecc.).I residui di ristrutturazioni emacerie in quantità devono essereinvece portati in discarica a curadelle ditte che effettuano i lavoriedili, senza alcun onere economicoaggiuntivo per gli utenti.I rifiuti ingombranti non possonoessere depositati nei cassonettistradali o vicino ad essi. Alcuneaziende di gestione dei rifiuti liritirano a domicilio previo contattotelefonico.

PRODOTTI COMPLESSII materiali chiamati “ingombranti”sono spesso un’emergenza (solo il20% circa oggi è intercettato daapposite strutture); purtroppovengono spesso abbandonatinell’ambiente, per strada in città,vicino e dentro ai cassonetti, quandoinvece devono essere raccoltiseparatamente.Che fine fanno i prodotti dielettronica di largo consumoquando diventano rifiuti?Molti prodotti si guastano, maspesso li gettiamo anche solo perchépassano di moda, o invecchianotecnologicamente, oppure vengonoconsiderati superati dal nostrogusto estetico... Se dobbiamocambiare prodotti tecnologicipreoccupiamoci di smaltirli bene.La legge (in lenta applicazione)prevede che possano essereriportati anche presso icommercianti, i rivenditori diapparecchiature nuove.E’ importante che tutti trovino lastrada giusta finale che è quella distabilimenti che li “smontano”, litriturano, li trattano per a- metterliin sicurezza; b- neutralizzare iprodotti nocivi contenuti in alcuneapparecchiature; c- ricavare ilmassimo di materiali per ilriciclaggio. I prodotti sono odovrebbero essere sempre piùpensati da chi li produce per esseretrattati a fine vita.

RIFIUTI URBANI PERICOLOSIPresso i centri di multiraccolta sipossono consegnare tutti i rifiutiurbani pericolosi, che devono essereseparati dagli altri. Si distinguonoper i simboli riportati sui lorocontenitori.

QUALI SONO?Pile e batterie a secco estratte daradio, transistor, calcolatrici,giochi, walkman che possonoessere anche portate ai punti diraccolta convenzionati(rivenditori, scuole, sedi dicircoscrizioni e enti pubblici).

Farmaci scaduti e siringhe(possono essere portati anchepresso farmacie convenzionate,senza inserire le confezioni dicartone e il foglietto illustrativodi carta).

Vernici, pitture, colori, coloranti,inchiostri.

Smacchiatori e solventi(acquaragia, trielina, ecc.)

Insetticidi e antiparassitari, colle,collanti e stucchi. Prodottifotografici. Combustibili solidi eliquidi.

Accumulatori (batterie) per autoe autoveicoli.

Olio minerale per autotrazione.

Olio vegetale esausto.

Mercurio

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4. Cassonettistradali econdominialiLa raccolta porta a porta si stadiffondendo nelle piccole città,ora anche nelle grandi, con modalitàdiverse. Ma, soprattutto nelle grandicittà dominano ancora i cassonettistradali (verde scuro o metallici perla raccolta indifferenziata e di coloridiversi per le raccolte differenziate,comprese le campane per vetro ealluminio).Qual è il comportamento correttonei confronti dei cassonetti e dellazona stradale adiacente, ma anchedei cortili condominiali?

legare i sacchetti della raccoltaindifferenziata e non gettaredentro i rifiuti sfusi e sparsi

non abbandonare sacchetti fuoridal cassonetto (anche nel casosia pieno)

non abbandonare vicino aicassonetti i cosiddetti rifiutiingombranti, come mobili, sedie,poltrone; televisori, batterie,elettrodomestici, fornelli efrigoriferi, lavatrici; devono essereportati alle ecoisole oppurelasciati vicino a cassonetti o inluoghi indicati, ma solo dopotelefonate di accordo per il ritiro,all’azienda di smaltimento dizona

non abbandonare vicino aicassonetti per materialidifferenziati o per la raccoltaindifferenziata le scatole dicartone

non utilizzare il cassonetto perla raccolta indifferenziata per imateriali oggetto delle raccoltedifferenziate

non abbandonare dentro aicassonetti per la raccoltadifferenziata (carta, plastica,

umido) i rifiuti indifferenziati

nei cassonetti della raccoltadifferenziata togliere plastica esacchetti dalla carta; sciacquarevetro e alluminio; non inserireporcellane e altri rifiuti nel vetro;evitare il più possibile di gettarenell’umido anche i sacchetti diplastica che lo contengono:utilizzare invece gli appositisacchetti biodegradabili come ilmater bi (amido di mais)

distinguere i materiali che nondevono essere gettatinell’immondizia ma portatiall’ecoisola o in appositi altricassonetti: pile (pressorivenditori); medicinali (pressofarmacie); vestiti (pressoassociazioni di raccolta ocassonetti stradali appositi);

la situazione più critica: vernicicon solventi e prodotti chimici,oli di frittura (da collocare inappositi recipienti e poiconsegnare periodicamentepresso le ecoisole).

approfondimento al Museo Exhibit n. piano rifiuti

SCOPRIRE LA PRODUZIONELa carta riciclata ormai raggiungeun grado di bianco molto alto, èdifficile distinguerla dall’altraprodotta dalla cellulosa delle piante.L’uso del cloro per ottenere il bianco(anche nelle paste cellulosicheprovenienti da fibre vergini chesubiscono il processo diimbianchimento) è stato ridotto edè stato largamente rimpiazzato dalbiossido di cloro e da altri prodottiche non contengono cloro.I marchi ecologici più diffusi (es.Ecolabel) tengono conto di questaattenzione nel processo diproduzione e segnalano i prodottiecologici sulla base dei materiali dicui sono composti e del processoproduttivo con cui sono realizzati.

approfondimento al Museo Laboratorio piano rifiuti

ATTENTI ALLE FAVOLEURBANEIl riciclo è parte del nostro sistemaeconomico e dell’economia di tuttal’Europa. Alcuni materiali si prestanodi più, altri di meno. E’ moltoimportante che le raccoltedifferenziate si facciano bene, creandomeno problemi possibili alle aziendedi trasformazione.E’ sempre più importante prestareattenzione anche alla qualità, non soloalla quantità nella differenziazione.Ci sono a volte partite di materialiraccolti così male e con tante impuritàche finiscono nella raccoltaindifferenziata, se non si può cercareancora di intervenire. 45

Ma attenzione! Chi dice: “poitanto rimettono tutto insieme!”,si racconta una favola urbana.La raccolta differenziata fatta benenon risolve tutto, ma è certo unaparte importante del trattamento deirifiuti. Il cartone oggi in Italia è al 95%prodotto dal riciclo; la carta e icartoncini prodotti con il macero dariciclo sono ormai prodotticompetitivi; le plastiche (non sipossono riciclare insieme) hanno iloro problemi, ma sono ampiamenteutilizzate per la produzione di oggettiriciclati come i tubi, le canaline, e altrimateriali per l’edilizia, film perimballaggi, tessuto pile…; daipneumatici si ricavano materiali dicoibentazione, pavimentazione percampi da gioco, segnali stradali;l’alluminio è un materiale preziosoutilizzato per tutti gli usi, anchericiclato.Nota. Un dato 2005: in Italia 108.000tonnellate di oli lubrificanti rigeneratisono ritornati sul mercato con unrisparmio di circa 80 milioni di eurosulla bolletta petrolifera (e perl’ambiente!).

5. AcquistialimentariNon ci sono ricette per l’acquisto delcibo che siano sempre valide: ognunodi noi segue le sue abitudini, le suepreferenze, le sue necessità inrapporto con la sua salute oltre checon l’ambiente.Anche in questo caso però non èdifficile diventare consumatoriconsapevoli e responsabili.

ALCUNE MINIMEINDICAZIONINon è così importante dove fate gliacquisti: dal produttore, nel negoziosotto casa, al mercato, neisupermercati o ipermercati…Fondamentale è invece seguire alcunicriteri nella scelta dei prodotti:

Acquistate prodotti che sonostati coltivati vicino a voi, nellavostra comunità: le merci spesso

fanno giri complicatissimi primadi arrivare al luogo dove licomperate.La legge impone a chi vende disegnalare il luogo di origine deiprodotti. Comperate da chi si èabituato a indicare la provenienzadelle merci.Ricordatevi la stagionalità deiprodotti (ad esempio della fruttae della verdura) e cercate dirispettarla. Comperare verdurae frutta fresca di stagione ha deivantaggi ambientali perchérichiede un basso consumoenergetico per la produzione, laconservazione e il trasporto (chegià cambia tra coltivazioni incampo e coltivazioni in serra);crea meno imballaggio epermette la scelta della quantitàvoluta da chi compera.

Una buona gestionedell’economia familiare consigliadi acquistare la merce di cui si haeffettivamente bisogno, nellaquantità che si ritiene possaessere utilizzata nei tempiprevisti, prima della scadenza,con alcuni prodotti in maggioreabbondanza di altri per motivi di“magazzino”.

Quando usciamo per acquisti, èdavvero così difficile utilizzare leborse di tela (ce le regalano pervari motivi a tante manifestazioni,conserviamole per andare a faregli acquisti)? Sono borse piccolee leggere, che possono esserefacilmente portate con noi eutilizzate quando ci servono.Si possono anche riutilizzare glishopper di plastica.Dopo anni di attenzione adisincentivare l’uso degli shopper“a gogo!”, alcuni supermercatioggi ci regalano decine disacchetti ad ogni spesa chefacciamo: sono piccoli e leggeri,ma provate a moltiplicarli per ilnumero di persone che passanoin un supermercato e otterretesubito tonnellate di plastica chepossono essere potenzialmentelasciate nell’ambiente!

Qualche supermercato piùsensibile cerca di produrre glishopper con materiali alternativialla plastica (carta, oppure ilderivato dall’amido di mais;plastiche a base di alcol).

Possiamo organizzarci in gruppidi acquisto: molte famiglie simettono insieme per far arrivarei prodotti da luoghi sicuri, adesempio da coltivazionibiologiche di produttori locali,anche per controllare l’utilizzodi inquinanti; per acquistareprodotti all’ingrosso con pochiimballaggi; per collaborare alcommercio equo e solidale.

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Vi sono botteghe, negozi e repartidi supermercati che si sonospecializzati in ambiente, sociale,biologico: capite, verificate,frequentate, scegliete…

Ci fermiamo qui ma il discorsosull’alimentazione, sugli acquisti inrapporto all’ambiente, e anche sullasalute è un argomento molto vasto eimportante, da approfondire.

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6. Il fumo disigarettaCHI FUMA E’ 3 O 4 QUATTROVOLTE COLPEVOLE NEICONFRONTI DELL’AMBIENTEE DELLE ALTRE PERSONE

Il fumo diretto da sigaretta famale alla salute: è un fortecancerogeno, non ci sonoincertezze e scuse. Sono tante emolto chiare le analisiepidemiologiche che lodimostrano. E gli effetti collateralidel fumo passivo, respiratoindirettamente, da chi vive instanze dove si fuma (dopo lalegge contro il fumo in Italiarimangono gli alloggi privati ozone riservate appositamenteper i fumatori) sono identici aquelli di chi fuma direttamente.

Il fumo da tabacco è uno dei piùpericolosi inquinanti dell’aria dicasa. Contiene una miscela dicomposti chimici tra i quali alcunimolto tossici. Penetra neimateriali come tende, tessuti,tappeti, moquettes, legniavvelenando lentamente l’aria eprovocando nausea, emicranie,difficoltà respiratorie, tumori.(Vedi ancora il fumo di tabaccop.31)

La permanenza in casa del fumo.Rispettare le leggi sul fumo vuoldire non imporre ad altri il fumopassivo. Anche in casa, dove il suoaccumulo è talmente alto chefumando 12 sigarette al giorno(in un ambiente di circa 75 mc.)si costringono le persone cheabitano nello stesso luogo arespirare, anche di notte, la stessaquantità di fumo passivo emessonel momento di utilizzo dellasigaretta. Le particelle nociverimangono in casa per circa 3 anni(lo dicono le sempre maggiorisperimentazioni di laboratorio).

In Italia non possono esisteresituazioni di autocombustione:se scoppia un incendio è perchéqualcuno ha appiccato il fuoco,

volontariamente, o perché gli èscappato “di mano” a causa delvento, un falò (in genere èproibito bruciare le sterpaglie!)per bruciare arbusti oimmondizia, oppure – e sonotanti i casi- perché un fumatoreha gettato nei boschi e sullaspiaggia, o dall’auto, unmozzicone di sigaretta.

I mozziconi, quando nonprovocano incendi, rimangononell’ambiente, lasciando traccedi componenti nocivi e, a secondadella situazione, impiegano unoo due anni prima di scomparire,se sono con il filtro, altrimenti seimesi; sono un bel problema pergli operatori ecologici chepuliscono le strade con la scopae che incontrano mozziconiovunque, specie alle fermate deimezzi pubblici e davanti a tantilocali (anche se vi sono icontenitori appositi!)

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7. I materialipresenti in casaL’ARIA IN CASAL’aria interna alla casa (di cui si parlapurtroppo molto poco) può esseremolto più inquinata di quella esterna,ricevendo contaminanti daquest’ultima e producendone inproprio con i materiali che spessocostituiscono l’arredamento. La casa,a seconda degli arredi e dei materialiutilizzati, è una grande “spugna” cheassorbe inquinanti grazie allacomposizione delle pareti e deglielementi di cui è composta. Adesempio: il legno viene trattato concolle, formaldeide, vernici tossiche, itessuti come le moquette e leimbottiture sono impregnati di collee prodotti chimici. In casa spesso ilbenzene è il doppio di quello rilevatoper strada; la formaldeide è un gasincolore e dall’odore acre, contenutoprincipalmente in colle, solventi,pannelli di legno truciolare erivestimenti plastici, comunementeutilizzati nella fabbricazione di mobilie pavimenti.Le sostanze contenute nei materialivengono rilasciate poco per volta enon è sufficiente aerare l’ambiente.E’ importante quindi conoscere (efare attenzione) i materiali utilizzatiper l’arredamento, anche se in Italianon vi sono ancora normative validesu questi aspetti per i costruttori dimateriali edilizi e di arredamento.Le sostanze sospette o dichiaratetossiche in casa sono (esempi):

i PBDE (difenileteri polibromurati)- ritardanti di fiamma (in 47

asciugacapelli, materassi e cuscinidi gommapiuma, tessuti,imbottiture, tappeti) - sospettatidi provocare ritardo dellosviluppo

ftalati - additivi chimici di largouso (ad esempio per dareflessibilità al vinile, consistenzaalle lozioni, prolunghe, carte daparati, tapparelle viniliche, smaltoper le unghie, deodoranti, laccaspay, giocattoli di plastica, alcunepellicole di plastica,…) - sospettatidi provocare disturbi allo svilupposessuale maschile…

pesticidi (frutta e verdura, fioricoltivati, saponi antimicrobici,collari antipulci…) - sospettati diprovocare asma, disturbineurologici, immunologici…

perfluoorati – nei rivestimentiantigraffio e antimacchia, tessutiarredamento, pentoleantiaderenti - sospettati diprovocare cancro negli animali

Il punto fondamentale è stabilire aquali livelli tali sostanze diventanorealmente pericolose per la salute(le ricerche sono in corso).Per ogni settore di arredamento visono oggi varie scelte: ad esempiopitture ecologiche ad acqua e a basevegetale, prive cioè di oli e agentichimici e solventi (in molti casipossono aiutare i marchi ecologici).La ricerca è importante: si stannostudiando nuovi materiali chepossono rendere autopulenteun’abitazione. In particolare, ilbiossido di titanio, un composto ingrado di compiere una fotocatalisidegli inquinanti, utilizza la lucesolare per ossidare composti esostanze pericolose facendolediventare innocue. Si sperimentanocolle ecologiche: adesivi a basevegetale, per esempio soia, privi disolventi e di altri composti tossici.Le piante d’appartamento possonodare un contributo in questadirezione. Si è scoperto che ilfilodendro, la dracena e lo spatifillosono efficaci nel rimuovere laformaldeide.

8. Usa e getta /Uso e riuso

Senza molta fatica è facileidentificare i prodotti che siispirano alla filosofia dell’usa egetta: in genere possono esseresostituiti da altri senza difficoltà.E’ sufficiente fare attenzionequando si fa la spesa. I piatti e leposate di plastica sono il simboloprincipale di questo spreco, maanche tovaglioli di carta, bicchieridi plastica, ecc.Oggi si trovano in commercio glistessi prodotti in forma riciclabile

(es. speciali trattamenti didistillazione del mais), oppurequando è possibile, si puòricorrere a posate di metallo e abicchieri di vetro. Anche nellemense, nelle feste di compleanno,nelle manifestazioni facciamoattenzione a questi aspetti. Cisono decine di propostealternative.

Quanti oggetti buttati potrebberoessere recuperati! Facciamolicircolare! Bisogna abituarsi a nonriempire di oggetti i solai o lecantine, ma a rimetterli incircolazione, regalandoli ad altri,portandoli in appositi negozi chevendono l’usato, facendo circolaretra gli amici ad esempio igiocattoli, i libri, frequentandomercatini dell’usato per portaremateriale (non solo peracquistarlo!); donandoli adassociazioni di volontariato cheraccolgono oggetti usati darivendere o da distribuire a chi neha bisogno (es. vestiti);organizzando vendite in piazzanella propria scuola o con altrescuole (a Torino da lungo temposi tiene La Fiera della Fantasia oraFestival Under 15 che ogni annoimpegna classi di decine di scuolemedie ed elementari, per venderemateriali raccolti o autoprodotticon un obiettivo sociale di voltain volta deciso con i ragazzi. Info:Assessorato alle risorse educativedella Città di Torino, Iter).

Federambiente e OsservatorioNazionale sui rifiuti(www.Federfarambiente.it) indicanotra le azioni per la prevenzione eminimizzazione dei rifiuti urbani leseguenti azioni: compostieradomestica; nei mercati riuso dicassette per ortofrutta; ridurre gliimballaggi per liquidi alimentari(bottiglie plastica); utilizzo dipannolini lavabili (oggi prodotti daalcune ditte); stovigliame monousono usa e getta; shopper biodegradabili;utilizzo per beneficenza di alimentiancora commestibili; spina per ladistribuzione detersivi e detergentiliquidi; diminuzione farmaci ericonsegna presso farmacie se scaduti;ecc.

BELLE LE MODE SE DURANOE’ diventato una moda: metterein circolazione e condivideregratuitamente un libro con personesconosciute; seguire su internet ilviaggio del libro abbandonato(si chiama bookcrossing). E’ statolanciato in Italia dalla trasmissionedi Radio 3 Fahrenheit (RAI).

IL COMPORTAMENTOSCORRETTO DI MOLTIARTIGIANI E MANUTENTORIIl settore delle costruzioni fornisceun notevole contributo alla48

produzione di rifiuti, derivatosoprattutto dalle demolizioni, maanche da attività di manutenzioneordinaria e straordinaria.Gli artigiani non dovrebberochiedere costi aggiuntivi per losmaltimento dei materiali sostituiti,e soprattutto dovrebberoprovvedere ad uno smaltimentocorretto in discarica o nelle ecoisole,dove i materiali – rifiuto vengonoritirati a un costo stabilito a secondadel peso e del tipo di materiale.Invece spesso capita che siano iprimi a creare delle zone, in città efuori, che si trasformano indiscariche abusive, doveconferiscono gli scarti anche in pienogiorno, indifferenti ai rischi di multee ai regolamenti. Le segnalazioni alleguardie ecologiche volontarie sonoimportanti per ridurre questi abusi.

9. Inquinamentipoco pericolosi mafastidiosiCHEWING GUM: LE “CICCHE”Rimuovere le gomme spiaccicate sustrade, marciapiedi e muri è difficilee molto costoso. Fino a quando laricerca non inventerà la ciccabiodegradabile, bisognerebbebuttare i chewing gum nei cestini.In Italia si consumano ogni giornoquasi 20 milioni di gomme damasticare, in genere gettate dovecapita, tanto che le strade e lepiazze delle città sono punteggiateda macchie nerastre difficili darimuovere. Si calcolano 5 macchie dicicche ogni metro quadro di suolopubblico.

LA CACCA DEI CANIQuanta cacca di cane viene sparsa incittà ogni anno? In una grande cittàseimila cani di varie taglie neproducono 876 tonnellate all’anno.L‘educazione in questo senso, daparte dei padroni dei cani, si èsviluppata poco: il sistema“sacchetto e paletta” che èsicuramente il migliore, non èstato ancora molto presoin considerazione in Italia.Molti comuni hanno collocato inalcune aree distributori di sacchettie palette per raccogliere la cacca deicani.

10. Un elenco dirifiuti: il rifiutologoNon c’è bisogno di una laurea perdividere i rifiuti, soprattutto bisognafare bene e con decisione le principaliraccolte differenziate (compresol’umido- organico) e privilegiare leprincipali divisioni.

Spesso però ci passa tra le manimateriale che non abbiamo idea didove deve essere indirizzato perrispettare l’ambiente. Non possiamodare una tabella di indicazioni perchéogni zona ha indicazioni diverse aseconda della raccolta che pratica(porta a porta, stradale con cassonettidifferenziati, stradale ancora concassonetti indifferenziati accanto aquelli differenziati, ecc.).Dalla Guida pratica del cittadinodell’Amiat di Torino il rifiutologo èun lungo elenco di rifiuti con accantola loro destinazione preferibile.Noi riproduciamo solo l’elenco:ognuno di voi può riprodurlo con duecolonne accanto dove indicarecontenitore e destinazione.Dove siete incerti potete informarvianche presso il Museo oltre che pressole vostre aziende di smaltimento.

ELENCO RIFIUTI:accendini, accumulatori, agende incarta e/o cartoncino, antine di mobiliin ferro, antiparassitari,apparecchiature elettroniche(Tv, stampanti, Pc, calcolatrici, fax…),aspirapolvere, assorbenti igienici,avanzi di pasti freddi di cucina,bacinelle, barattoli in banda stagnatavuoti e puliti, barattoli per gelati,batterie per auto, bicchieri di plasticausa e getta, bicchieri di vetro, bicchieriusa e getta per macchine da caffè,biro, biscotti, bombolette spray, borsein pelle/tela, nylon contenitore,bottiglie di plastica delle bevande,bottiglie di vetro senza tappo, brikdel latte o dei succhi di frutta, buccedella frutta, buste per alimenti ingenere (pasta, riso, patatine, salatini,caramelle, surgelati,ecc), buste dinylon, calendari, capelli, caraffe divetro, carne, carta assorbente percucina, carta non unta o bagnata, cartasporca di prodotti non organici, cartada pacchi, carta del pane, carta daforno, carta lucida da disegno, cartaper alimenti (formaggi o affettati),cartone ondulato, cartoni delle pizzese non unti, cartucce per stampanti,cassette audio, cassette della fruttain legno, cassette della frutta inplastica, cassette di cartone per lafrutta, cassette sporche, unte, cavi,cd audio e informatici, cenere dasigaretta, cenere del caminetto,ceramiche varie/cocci, cerchionidei pneumatici, cerotti, chiusuradello yogurt in carta stagnata, cibo(avanzi sia crudi sia cucinati), colle,computer, contenitori da cucina inplastica, contenitori di prodotti perl’igiene delle casa e della persona,contenitore multi-unità di snack,cereali e merendine in cartoncino,contenitore sale e zucchero dicartone, coperte, damigiane,demolizioni da manutenzionidomestiche, depliant se nonplastificati, divani, dvd,elettrodomestici in genere, erba,escrementi di animali, faldoni per 49

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uffici senza anelli, farmaci, filtri, floppydisk, fogli pubblicitari, volantini, avvisi,fogliame, fondi di caffè o di tè,formaggi, fotografie e prodottifotografici (per es. negativi); frutta,fornelli elettrici, giocattoli di qualsiasigenere, giornali di ogni genere, grucceappendiabiti della tintoria, grucceappendiabiti in plastica/legno, guscid’uovo, insetti, insetticidi, lampadinea incandescenza, lastre in vetro,lattine per bevande e per olio, lavabi,lavatrici, legno da potatura, lettieredi animali domestici, libri, liquidialimentari (latte, succo di frutta),lische, materassi, medicinali, mobili,mouse, mozziconi di sigarette e sigari,neon/lampadine a fluorescenza,noccioli della frutta, occhiali, olioesausto per auto, olio da frittura, ossi,pallet, pane, pannolini, pasta, peli epiume, pellicole di cellophane, pesce,piatti di plastica usa e getta, piatti inceramica, pieghevoli, pile perelettrodomestici e telefonini,pneumatici senza cerchione,polistirolo da imballaggio, poltrone,polvere, posate di plastica usa e getta,quaderni, ramaglie, residui da orto,resti di lana, riviste non plastificate,rubinetteria, sacchettidell’aspirapolvere, sacchetti/buste etabulati di carta, sanitari, scaffali inferro, scarpe, scarponi da sci, scatoledi cartone, scatole e lattine in bandastagnata, sci, scontrini fiscali, sdraio,sedie, segatura non unta, semi, sfalcida giardini/prati/potature, siringhe,smacchiatori e solventi, spazzola peri capelli, spazzolino da denti, specchi,stampanti, stoffa in generecontenitore, stracci puliti, strutturein ferro, stucchi, tamponi per timbri,tapezzerie, tappi di sughero, tappi dimetallo, tastiere per computer,tetrapak, toner di stampanti efotocopiatrici, tovaglioli di carta,tubetto del dentifricio o del lucido dascarpe, uova, vasche da bagno,vaschette del gelato o per alimenti,vasetti di vetro senza tappo, vasettidello yogurt, vassoi per alimenti,verdura, vernici, vestiario (abiti eaccessori, zainetti), vetri daserramenti o rotti, videocassette.

CHE COSA NON DEVEANDARE NELLA RACCOLTAINDIFFERENZIATA PERCHE’PERICOLOSOpile e batterie a secco; farmaci scaduti,siringhe; vernici, pitture, colori,coloranti, inchiostri, colle, collanti,stucchi; smacchiatori e solventi;insetticidi e antiparassitari; prodottifotografici, combustibili solidi e liquidi,accumulatori per auto e autoveicoli,olio minerale per autotrazione, oliovegetale esausto, mercurio.

11. Esempi dibuone pratichedegli enti locali(senza pretesa di completezza)

l’impegno a sviluppare il piùpossibile la raccolta differenziatacon sistemi economici ed efficaci (es.il porta a porta o sistemaequivalente che facilita la raccolta dioltre il 50% del rifiuto in mododifferenziato):

la coscienza che la legge europeae italiana non permette più dinascondere tra le pieghe delbilancio comunale i costi dellosmaltimento dell’immondizia equindi il passaggio da tassa atariffe collegandola il più possibilea quanti rifiuti ognunoeffettivamente produce

lo sforzo di risolvere il problemadei propri rifiuti nel proprio“cortile” (cioè nel proprioterritorio) non in quello degli altri

favorire la produzione di energiaelettrica da biogas ricavato dairifiuti e dai fanghi dei depuratori

incentivare il compostaggiodomestico dove possibile in modoche i rifiuti umidi non escano dacasa

curare la presenza sul proprioterritorio di cestini e recipientiappositi per evitare l’immondiziaper strada

il controllo del rispetto dellenorme relative alle deiezioni deicani, la creazione di luoghiattrezzati

l’incentivazione ai commerciantie ai mercati del rispetto delleraccolte differenziate

istituire forme istituzionali evolontari di controllo contro lediscariche abusive

(*) in arancio i materiali da portareagli ecocentri

istituzione tramite le aziendedeputate di sempre maggioriluoghi per ospitare ecoisole, conorari che garantiscanol’accessibilità per il conferimento

istituzione nell’ambito dell’annodi giornate apposite di raccoltadei prodotti complessi eingombranti

premi e agevolazioni per le scuoleattive su questi temi nel proprioedificio e nelle zone circostanti

inserimento della prevenzionedei rifiuti come parte dellaformazione scolastica eprofessionale

progetti di riduzione dei rifiutinegli uffici pubblici

l’impegno a trovare collocazionenel territorio di discarichecontrollate per rifiuti tossici eindustriali controllandone laproduzione e la gestione

giornate di pulizia istituzionale evolontaria di zone abbandonateo che si intendono recuperare

tavoli di confronto, consultazioni,assemblee, informazioni, attivitàdi sensibilizzazione continue e dispiegazione delle scelte dilocalizzazione di discariche etermovalorizzatori

favorire sistemi virtuosi diraccolta e redistribuzione diprodotti in procinto di scadere

promuovere gruppi attivi di aiutoe di controllo delle guardieecologiche o di volontari

cercare il confronto con i cittadiniper la collocazione di discariche,stabilimenti / impianti per laselezione, ecoisole,termovalorizzatori…offrendoinformazioni, tecnici, sedi didiscussione

GLI ACQUISTI VERDIDELLA PUBBLICAAMMINISTRAZIONEAlcuni enti locali in Provincia diTorino stanno lavorando intorno aiprogetti APE (Acquisti PubbliciEcologici). Si tratta di introdurrenelle procedure di acquisto deglienti determinate specificheambientali per alcune tipologie diprodotti (es. carta e pubblicazioni,autoveicoli, mobilio, attrezzatureinformatiche…). Tale prassi èincoraggiata dalla nuova normativasugli appalti e su questo tema saràemanato un apposito pianonazionale.

Si tratta non solo di applicare inconcreto un decreto legge del 2003che obbliga gli enti pubblici a coprirealmeno il 30% del propriofabbisogno con prodotti realizzaticon materiali riciclati, ma anche atenere conto di tutti gli impatti delciclo di vita di ogni acquisto pubblicodi beni e servizi.Nota. Le spese destinate agli acquistipubblici rappresentano dal 9 al 25%del PIL dei paesi europei e possonoessere una spinta importante per losviluppo dei prodotti rispettosi perl’ambiente.

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Bibliografiaminima

Ecogalateo,a cura di Silvia Zamboni, Ecologia1987 (pezzo storico!)Manuale pratico di ecologiaquotidiana,a cura di Marinella Coreggia, OscarMondadori 2000 (pezzo quasistorico)Ecologia essenziale. 20 domandechiave 20 risposte chiare,di John Janovy Jr., EdizioniAmbiente 2000Ognuno può fare la differerenza,a cura di Julia Butterfly Hill,Corbaccio editori 2002 (ci stiamoavvicinando!)Ecologia domestica – guida praticaper il consumatore intelligente,di Gianni Moriani Ed. Muzzioambiente 2002"Caro Sindaco new global - i nuovistili di vita nella politica locale",di Marco Boschini, EMI, 2004Economia leggera - L'ecoefficienzadal Fattore 4 al businesssostenibile,di Raimund Bleischwitz e PeterHennicke, Ed. Ambiente, Saggisticae manuali, 200450 piccole cose da fare per salvareil mondo e risparmiare denaro,Apogeo edizioni, 2005 (annoedizione italiana)50 cose da fare per aiutare la terra,a cura di “the EarthWorks Goup”,Salano editore, 2005 (annoedizione italiana)Salvare il mondo senza essereSuperman,di Roberto Rizzo, Einaudi editore2005Comuni virtuosi - nuovi stili di vitanelle pubbliche amministrazioni,di Marco Boschini, EMI, 2005Le città contro l’effetto serra centobuoni esempi da imitare,a cura di Karl Ludwig Schibel eSilvia Zamboni, Edizioni Ambiente2005Uso razionale dell’energia in casaRisparmio energetico, comfort esicurezzadi Giacomo Korn, Ed. Muzzioambiente 2003Indicatori ambientali 100 indicatoriper valutare l’ambiente inPiemonte Arpa 2006La Relazione sullo Statodell’Ambiente del Piemonte,Regione Piemonte 2006

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ACQUASe comprendiamo tutta l’acqua delmondo in 100 litri, quella dolce,potabile da utilizzare da parte degliuomini sarebbe meno di metà di uncucchiaino di caffè.Anche nelle regioni come ilPiemonte, dove in genere (tranne inalcune zone e in alcune estati)l’acqua è abbondante, non sprecarlasignifica evitare di sottrarla alsottosuolo, utilizzare meno energiae lavoro per renderla potabile…

Siamo abituati a sentirci dire:“chiudi il rubinetto quando ti lavi identi!” (e va bene!); “è meglio farela doccia del bagno, non stiamotroppo sotto la doccia…”; tutticonsigli importanti, se accostatianche all’attenzione a che cosafacciamo quando stiamo sotto ladoccia… ad esempio quanti prodottichimici versiamo su di noi enell’acqua?

NON SPRECARLA MAANCHE NON INQUINARLAOltre alla quantità, il nostrocomportamento deve fare ancorapiù attenzione a quanto gettiamonegli scarichi, a quanto inquiniamo, aquanto passa attraverso le nostremani, le nostre case, le nostre città.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano acqua

1. Perdite d’acquaNon è difficile capire se vi sonoperdite d’acqua nel propriocondominio o in casa: macchie diumidità nei muri dove passano i tubi,lo sciacquone del water che lasciascolare acqua perché la guarnizioneè difettosa o consumata; i rubinettiche non chiudono perfettamente, iltubo della doccia che gocciolaperché la gomma interna si è bucata;la pompa per innaffiare il giardinoche perde acqua da più punti, ecc.

Anche una piccola perdita puòsprecare tantissima acqua nel corsodi un anno. Un goccia riempie unatazzina in 10 minuti, 10.000 litri inun anno, come se bevessimo 70bicchieri al giorno! Un altro calcolo:se un rubinetto perde 60 gocce alminuto, in un mese diventano oltre1000 litri d’acqua.In un anno una vaschetta puòperdere anche 80.000 litri d’acqua:come se una persona facesse trevolte al giorno il bagno! Contrattatel’intervento dell’idraulico,rivolgetevi alle Associazioni deiConsumatori sia per indicazioni, cheper consigli e controlli.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano acqua

CONTATORI PER L’ACQUALa mancanza di contatori individualiè sicuramente uno dei motivi chenon aiuta il risparmio.Non è semplice introdurre in vecchiedifici i contatori individuali perl’acqua in modo che ciascuno paghiin base al proprio consumo (criterioche dovrebbe valere per ogniservizio).

Abbiamo verificato alcuni casi: uncondominio medio pagherebbe circa1/3 in meno introducendo icontatori individuali perchéimmediatamente si riducono iconsumi. Una famiglia oggi in mediaconsuma 80 € all’anno. Non si trattadi grandi cifre per il portafoglio, madi grandi cifre per l’ambiente!

LE PERDITE DEI TUBI ECONDOTTEIl mestiere di chi gestisce gliacquedotti è anche quello diintercettare le perdite nelletubazioni e condotte, ripararle eimpedire che prima di arrivare adestinazione si perda molta acquapotabile, perché non si è intervenutia riparare i tubi di portata.La Smat a Torino ha brevettato unsistema per intervenire, a minorcosto e tempo, in caso di rotture e dinecessità di sostituzione o diriparazione di tubi sotterranei.

2. Che cosagettiamo negliscarichi delgabinetto e dellavandinoFacciamo attenzione all’usointelligente dell’apertura delrubinetto, ma guardiamo anche gliscarichi dei lavandini e dei WC.Mozziconi di sigarette, scovolini perle orecchie, assorbenti igienici,

vernici, sabbia per le lettiere di gattie cani, oli, sostanze chimiche, vernici,solventi, medicinali, avanzi di cucina.I WC e i lavandini non sono bidoniper la spazzatura. Perché gettaretutti questi oggetti nelle fognature,scambiandole per discariche dirifiuti? Il materiale gettato vieneritrovato nelle acque reflue chegiungono ai depuratori, rendendopiù difficile il loro lavoro.

Nota. Ci sono aziende e persone chepassano porta a porta a proporrequella che smerciano come lasoluzione dell’organico o umido:trituratori sotto il lavandino chepermettono di scaricare con l’acquai materiali organici. Pensate unmomento al disastro ambientalerappresentato dallo spostaremassicciamente il problema dellaraccolta differenziata dell’umido dalcassonetto alle fogne. Questaoperazione richiederebbedepuratori enormi, potenziati, concosti conseguenti; quando pioveforte, lo straripamento di canalifognari potrebbe alimentare quantogià succede: la dispersione dimateriali fuori dalle fogne stesse, ecosì via.

UN CASO PARTICOLAREChissà perché chi utilizza gliscovolini per pulirsi le orecchie oper altre operazioni di cosmesipoi li butta nel gabinetto e nonnella pattumiera. L’abitudine digettarli in grande quantità negliscarichi impediva ai depuratori difunzionare bene, perché gli scovolinibloccavano, ad esempio i miscelatoridelle vasche di ossidazione.

Alcuni anni fa il governo italianoha dovuto approvare una legge cheha imposto ai fabbricanti eimportatori di scovolini di produrlicon bastoncini idrosolubili(es. mater bi – mais) invece che diplastica. Adesso gli scovolini incommercio sono biodegradabili.

3. Quantoinquiniamo l’acquaBisogna ridurre l’“arsenale” chimicoche si ha in casa, oltre che persicurezza (tenerlo lontano dallaportata dei bambini e comperare iprodotti che hanno adottato i tappidi sicurezza “premi e gira”) ancheper motivi ambientali.L’ambiente casalingo deve esserepulito ma non sterilizzato.Ad esempio, i bambini che cresconoin un ambiente troppo sterilizzatofanno fatica a sviluppare un sistemaimmunitario robusto.Perché usare in modo massiccio idisinfettanti?

L’uso dei detersivi pone unproblema sia di qualità, sia diquantità. Molti tendono adesagerare nel dosaggio con ilcriterio: più detersivo uguale piùpulito. Quando addirittura non siusano deodoranti e additivi che nonservono a pulire, ma solo a dareun’idea di pulito. Vengono propostitroppi tipi di detersivi rispetto agliusi specifici essenziali: spessobastano saponi e alcol contro l’unto,aceto e bicarbonato contro ilcalcare. Per quanto riguarda laqualità, purtroppo la legislazione èancora carente. Non impone sulleetichette l’effettivo impattoambientale. Anche se sarebbeproibito utilizzarle, parole comebiologico ed ecologico (se nonseguite da efficaci spiegazioni econtrolli) vengono vantate comeparole chiave, motivo di acquisto,senza effettiva corrispondenza allarealtà.

4. I detersiviChe cosa contengono? Tensioattiviper emulsionare lo sporco grasso;abrasivi per rimuoveremeccanicamente lo sporco;modificatori di pH; sequestranti peraddolcire l’acqua; candeggianti (es.ipoclorito o perborato di sodio) perdecomporre lo sporco ossidandolo;enzimi per decomporre lo sporcoformato da proteine grassi ecarboidrati; solventi come etanolo,IPA o ammoniaca; e tanti altricomponenti per il controllo dellaschiumosità, profumi, coloranti,sbiancanti ottici, emulsionanti…Ci vogliono criteri specifici.

Si fa presto a dire: un detersivoconcentrato di tensioattivibisogna anche capire quali?;un ammorbidente a seconda delladurezza dell’acqua della zonabisogna dire quali? dove?;un candeggiante per i capibianchi e molto sporchi,ma con quale concentrazione?Enzimi di vario tipoche cosa vuol dire? quali?

I tensioattivi sintetici, componentiche servono per rimuovere losporco, sono prodotti con parti dellaraffinazione del petrolio e siaccumulano nelle acque perché nonsi riescono a degradare; i tensioattivinaturali sono prodotti a partire dagrassi vegetali, si degradano megliodi quelli sintetici; ma alcuni (saponi,laurilcitrato sono più compatibili dialtri).Tensioattivi non ionici fanno brillarele stoviglie ma sono poco degradabilie fanno male al nostro organismo.

A ben vedere gli ammorbidenti nonservono a lavare ma ad evitare che il 53

calcare dell’acqua si fermi nelle fibredel tessuto dando un’impressionedi ruvido e non di morbidezza. E’proprio necessario? Questi prodottidanneggiano i microrganismi chevivono nelle acque di superficie.A leggere le etichette vi sono oltre400 tipi di detersivi, che sidifferenziano per avere almeno30 tipi di ingredienti, alcuniassolutamente inutili e pocosimpatici per l’ambiente es. glisbiancanti ottici (che fanno apparireil bucato più bianco) i profumi, gliantidepositanti, ecc.

Detersivi con marchio EcolabelAlcuni detersivi hanno ottenuto ilmarchio Ecolabel (marchio con lafigura del fiore e del simbolodell’Unione Europea).Hanno le seguenti caratteristiche:

formula concentrata (con idetersivi concentrati si può usaremetà dose)

uso limitato di sostanze dannoseper gli ambienti acquatici

maggiore biodegradabilità elimitata contribuzione allacrescita delle alghe nell’acqua

utilizzo di minori imballaggi (conle ricariche si riducono gliimballaggi al 25%)

istruzioni per lavare in modoecocompatibile

I produttori di beni e servizi, perottenere questo marchio sonosottoposti a rigidi controlli e il loroprodotto deve avere un ridottoimpatto ambientale durante l’interociclo di vita: produzione, utilizzo,smaltimento finale. I criteriaccertati, prima di permettere l’usodel marchio, sono: gli impatti sullaqualità dell’aria, dell’acqua,la protezione del suolo, la riduzionedei rifiuti, il risparmio energetico,la gestione delle risorse naturali,la prevenzione del cambiamentoclimatico (emissioni CO2),la protezione della fascia di ozono,la sicurezza ambientale, il rumore,la biodiversità…

I DETERSIVI NEGLIELETTRODOMESTICILe lavatrici e le lavastovigliedovrebbero essere utilizzate a pienocarico per non sprecare detersivo:quelle più recenti ne richiedonouna quantità minore, prevedonoprogrammi rapidi ed escludonoil prelavaggio (se non necessario).Una lavastoviglie moderna consumain media 25 litri di acqua, mavi sono modelli in commercio chese la cavano con 15 litri; negli anniOttanta consumavano 50 litrid’acqua.A mano si consuma una quantità3 volte maggiore di detersivo,anche se si è attenti a non sprecare.Ciò detto, per una valutazioneambientale attenta, bisognaconsiderare anche i consumicomplessivi della lavastoviglie:la sua costruzione, i suoi consumidi energia elettrica e non solo diacqua, ecc.

I DETERGENTI PER LAPULIZIA DELLA CASAPOSSONO ESSERE SCELTI ALMOMENTO DELL’ACQUISTO:senza ricorrere alle ricette dellabisnonna, ci sono prodotti biologici,organici, o sicuramente menochimici di altri. Molti prodotti sonoanche assorbibili attraverso la pelle,inalati al momento dell’uso.Siamo sicuri ad esempio che non sipuò fare a meno della trielina, delprodotto a schiuma spray per pulireil forno, dell’ammoniaca per pulire ilpavimento?

Un esempio:Solventi organoclorurati come latrielina hanno bisogno, per esserediluiti, di una quantità enorme diacqua: un litro di trielina richiedel'equivalente di un palazzo di 5piani pieno d'acqua.

5. I prodotti perl’igieneQuantità e qualità dei prodotti diigiene con cui si accompagnano ilavaggi (oltre che la loro durata!):i cosmetici, i saponi liquidi, glishampo ecc. sono prodotti che avolte contengono un vasto arsenalechimico.Qui i vocaboli diventano sempre piùdifficili e bisognerebbe distingueresulle etichette che cosa fa malespesso anche al corpo, oltre cheall’ambiente.Allume, xilolo, composti policiclici,nitro, fenilendiammina, triclosan,metili bromoglutaronitrile,sodio laurilsolfato, resorcina,alfa - naftolo… tanti sono stati54

proibiti a livello europeo, ma sonoancora in commercio, altri sono statiridotti.I cosmetici naturali vanno meglio,ma non tutti quelli che vengono cosìdefiniti sono indenni dal conteneremateriali nocivi o presupposti tali.Al momento dell’acquisto si possonoad esempio scartare quelli checontengono composti nitro-muscosi,paraffina o derivati dal petrolio afavore di prodotti vegetali.Bisogna cercare di affidarsi a marchidi qualità ecologica (ecolabel),sperando che si moltiplichino infretta, che si estendano a sempremaggiori prodotti.

Molte persone utilizzano lacche peri capelli. Un esempio di come anche icosmetici possono trasformarsi innemici della salute in casa, non solodell’ambiente esterno: le lacche percapelli (il 5 % del contenuto èrappresentato da sostanze attive,il 95% da solventi e gas propellenti)contengono acetone; lo smaltoper unghie è fonte di etilacetatoe in molti profumi è presente ilmetilacetato. Possono provocareirritazione della pelle, delle mucose,mal di testa continuo, bruciore digola o stanchezza.In particolare patiscono questaforma di inquinamento quantihanno problemi respiratori oipersensibilità a qualche sostanza.

LE LAVANDERIESpesso spostiamo solo il problemaall’esterno, per esempio inlavanderia. Un luogo dove possonoessere prese precauzioni: molti leprendono, anche sulla base dicontrolli. Anche in questo settorecominciano ad esserci alternativealle sostanze inquinanti: moltelavanderie sono attente ai prodottiche utilizzano. Si stanno aprendolavanderie eco-friendly sull’esempiodegli USA: dove non vengono usatisolventi chimici. Ma è un tema che vaapprofondito.

DOVE VA A FINIRE TUTTALA CHIMICA CHESPARGIAMO NELL’ACQUA?I prodotti chimici che finiscononegli impianti fognari incontranoil depuratore che li elimina in granparte, ma è possibile che in qualchemisura arrivino nei fiumi, nel sistemadelle acque, inquinandole.Se poi percorrono altre strade,come ad esempio gli erbicidi oi pesticidi utilizzati in agricoltura,che vengono trasportati dall’acquapiovana nel terreno, possonoarrivare ovunque: nei torrenti,nei fiumi, nei laghi, nelle acquesotterranee.Dobbiamo sempre ricordare che,anche se non lo vediamo, nelle faldesotterranee c’è tanta acqua, per lo

più potabile, da cui ricaviamo granparte di quella che usiamo e che unavolta inquinata è ancora più difficileripulire rispetto all’acqua che scorrein superficie.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano acqua

6. Si può berel’acqua delrubinettoL’opinione più diffusa - a giudicaredall’enorme consumo di acqueminerali con la conseguentenecessità di smaltire bottiglie diplastica - è che sia meglio berel’acqua in bottiglia.Eppure l’acqua del rubinetto è acquapotabile che viene fornita:

batteriologicamente pura (senzamicrorganismi, batteri, larve diparassiti né presenta indici diinquinamento da sostanze indecomposizione)

pura da sostanze chimiche chepossano danneggiare, anche peraccumulo o prolungatasomministrazione, l’uomo

inodore, incolore (non devecontenere sostanze disciolte chela rendano sporca o colorata oche diano un odore o un saporeparticolare).

Migliaia di analisi pubbliche e interneall’azienda di produzione edistribuzione controllano in modopermanente l’acqua del nostrorubinetto: si può quindi essere sicurinell’utilizzo come alimento.In genere le acque erogate dagliacquedotti e centri di produzionesono classificabili come acqueoligominerali (hanno un residuofisso inferiore ai 500 mg/litro).Sono acque con un basso tenore disodio, una quantità di calcio mediobasso e di magnesio medio alta.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano acqua

ATTENZIONE ALLEPUBBLICITA’ INGANNEVOLI

Per il sodio. In Italia l’apporto disodio fornito dall’alimentazionea ciascuno di noi, è in media di4 gr invece dei 2,4 gr. consigliatiper legge :

il 10% è contenuto naturalmentein alimenti e bevande(quindi ininfluente) (*) 55

il 55% è sodio aggiunto neiprodotti trasformati(leggere bene le etichette econtrollare i cibi)

il 35% è aggiunto individualmente

(*) bevendo due litri di acqua algiorno, anche se fosse – ma non lo è– satura di sodio, si può arrivare alvalore massimo del 10%!E’ chiaro quindi perché qualsiasipubblicità di acqua in bottiglia che fariferimento al sodio è ingannevole.

Per i nitrati (che provengonodall’uso dei fertilizzantiinorganici). L’acqua degliacquedotti ha valori molto al disotto dei limiti di legge indicati:nell’acqua potabile di acquedottohanno un valore limite di 50 mgal litro; nelle acque mineralihanno un valore limite di 45 mgal litro; nell’acqua consigliata peri neonati, 10 mg al litro.

I nitrati nella dieta possonoarrivare da carne (per circa 450mg al kg), da frutta e verdura(per circa 1300 mg al kg),pochissimo da latticini e acqua.

Bevendo 2 litri di acqua algiorno con acqua che contienenitrati al limite di legge,l’apporto medio è del 7-11%.

IL SAPOREDa un punto di vista organoletticol’acqua del rubinetto può sembrarea molti meno gradevole dell’acquain bottiglia, perché possono esserepresenti in essa sottoprodotti delladisinfezione (necessari pergarantire le caratteristiche igienicosanitarie lungo tutta la rete didistribuzione) come il cloro.E’ sufficiente collocarla in unabottiglia e lasciarla per alcune ore infrigorifero; il disinfettante evapora eil gusto migliora.

Vi sono filtri per l’acqua che possonoessere installati prima del rubinettodella cucina in modo permanente.Assicurano l’eliminazione diimpurità, di pesticidi e erbicidi,

batteri e metalli… L’utilizzo del filtrorichiede manutenzione per evitareche diventi ricettacolo di batteri:bisogna cambiare la cartuccia delfiltro periodicamente altrimenti sipeggiora la situazione invece dimigliorarla.Ma attenzione che l’acqua potabileè, fino al rubinetto, garantita da chila “produce” e distribuisce (i gestoridegli acquedotti) come bevibile epriva di tutti quegli elementi cheabbiamo citato.Il filtro può forse servire a migliorareil gusto, che se modificato dal cloro,è eliminabile, come detto, tramitel’evaporazione, lasciando depositarel’acqua per un po’ in una caraffa.

7. Le acquemineraliLe acque minerali sono anch’essecontrollate, ma con criteri diversi:ad esempio sono lavorate in assenzadi trattamenti di disinfezione.Di conseguenza per essere sicure,richiedono impianti avanzati perl’estrazione e l’imbottigliamento;così come sono importanti icontenitori nei quali vengonoimbottigliate e le modalità con cuivengono conservate. Ad esempio,lungo tutto il percorso (trasporto,magazzino, luogo di vendita), primadell’acquisto, dovrebbero essereconservate in un luogo fresco, buio,al riparo della luce del sole e delcalore. Attenzione quindi anche aitempi di smercio e alle condizioni diesposizione delle bottiglie di acqua.Ultimo consiglio: leggere benel’etichetta.Nota. Il ricorso eccessivo degliitaliani all’acqua minerale oggiproduce una quantità enorme dirifiuti in plastica (in volume).

ACQUE POTABILIIMBOTTIGLIATEVi sono oggi in vendita acque“purificate”(potabili) da nonconfondere con le acque minerali:sono acque attinte da acquedotti otrattate come si trattano per gliacquedotti e poi confezionate. E’una soluzione che può essereinteressante solo per affrontaredifficoltà di approvvigionamentoidrico in caso di problemi locali.

8. Chiudere irubinetti … e altroE’ giusto imparare a chiudere ilrubinetto invece di lasciar scorrerel’acqua: per lavarsi i denti, per farsila barba (usi che richiedono pocaacqua effettivamente necessaria espesso raccoglibile in un bicchiere) oquando ci si sta insaponando sotto la56

doccia. In genere lasciando ilrubinetto aperto se ne vanno inpochi minuti almeno 15 litri d’acqua.Oggi le tecnologie ci permettono diessere sempre attenti anche quandosiamo distratti.

Sono ancora troppe le vaschettedei wc che quando utilizzate,sprecano un’enorme quantità diacqua anche solo per piccolibisogni. Sul mercato da anniesistono vaschette a doppioflusso, che possono essereutilizzate a seconda del bisognograzie al doppio pulsante. Inquesto modo, la quantità di acquautilizzata si è ridotta da 15-18litri a 9 o 6 litri per le esigenze“maggiori” o 3 litri, per le esigenze“minori”.

Chi ha la fortuna di avere una casafuori città ha la possibilità diinstallare nel cortile o in giardinouna cisterna per raccoglierel’acqua piovana e utilizzarla peril water, per innaffiare i fiori, perlavare l’auto… Ormai anche i costisono accessibili. Anche in cittànella progettazione e costruzionedi nuovi condomini si possonoprevedere gli spazi per unacisterna di acqua piovana, dautilizzare almeno per l’irrigazionedel prato e del verde intorno allecase; più complesso il riutilizzoper gli sciaquoni.

In questi casi vi sono ormai impiantitecnologici che scartano l’acqua diprima pioggia (circa 3mm di acqua),che potrebbe essere altamenteinquinata; proseguono con unprefiltraggio a griglia che togliei materiali solidi galleggianti; l’acquaimmessa nel serbatoio di raccoltaviene filtrata prima dell’uso confiltro a sabbia, disinfettataautomaticamente e inviata nelserbatoio di stoccaggio da doveviene prelevata con pompa apposita.

Per i rubinetti è possibileutilizzare il riduttore di flusso oaeratore a basso flusso (in moltinuovi alloggi o nei nuovi rubinettiè già presente): si tratta di unpiccolo dispositivo collocato nellaparte terminale del rubinetto inuscita. Si può applicare a qualsiasirubinetto e costa pochi euro.La valvola, che miscela aria eacqua, è dotata di un dispositivodi ottimizzazione del getto cheimprime all’acqua un movimentovorticoso. Di conseguenza il gettosembra più forte ed è altrettantoefficace e ricco con la metà diacqua utilizzata: il consumo siriduce del 50% (anche 10-20 litrial minuto a seconda delrubinetto). Questi semplicidispositivi, se il rubinetto non lopermette, possono essere inseritianche nel flessibile.

Decine di migliaia di litri in menoall’anno, buttati nel buco dellavandino.

Vi sono i riduttori di flusso orompigetto areato anche per ivari tipi di docce in commercio.In Piemonte la Regione ha decisodi incentivarne la diffusionedistribuendoli agli alberghi e allestrutture di ricettività turistica.

C’è chi ama fare il bagno e chi ladoccia. Che cosa è meglio? Da unpunto di visto dell’utilizzo dellaquantità d’acqua, certamente ladoccia (a meno che se ne facciaun uso anomalo!). Ad esempio 30litri in 5 minuti, che arrivano a50-60 litri per i più lenti, ma chenon raggiungono mai i 150-180litri di acqua consumata per fareil bagno.

Con i rubinetti miscelatori non ènecessario fare scorrere l’acquaa lungo per trovare latemperatura ideale per il nostrocorpo quando facciamo la docciao ci laviamo la faccia. Ma ognivolta che apriamo un rubinetto,è proprio sempre indispensabileusare l’acqua calda? E’ uno spreconon solo di acqua ma anche dienergia.

Vedi il capitolo energia (scaldarel’acqua)

I rubinetti miscelatori sono ormaida anni prodotti con doppi livellidi utilizzo, cioè permettono diregolare il flusso dell’acqua inbase alle esigenze del momento:per esempio, quando vogliamolavarci i denti o farci la barba èsufficiente lasciar scorrere anchesolo un filo d’acqua.

Per lavare la frutta e la verduraè meglio metterla in uncontenitore e lasciarla a bagno,piuttosto che far scorrere l’acquacorrente. L’acqua può essere poiriutilizzata, per esempio, perbagnare le piante di casa.

Chi ha un giardino spesso esageraa bagnarlo specie nelle stagionicalde (meglio bagnare verso seraperché è più lental’evaporazione). Basterebbelasciare l’erba un po’ più altaperché così il prato ha bisogno dimeno acqua; non è il caso dibagnare il giardino tutti i giorni.

Gli impianti di irrigazione a micro-pioggia fanno risparmiare notevoliquantità d’acqua.

approfondimento al Museo Exhibit n. piano acqua

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In casa abbiamo elettrodomesticiche devono riscaldare l’acqua checonsumano (lavatrici elavastoviglie) per svolgere la lorofunzione. Oggi esistono incommercio elettrodomestici chenon solo regolano l’acqua cheutilizzano riducendolanotevolmente, ma che non devonopiù riscaldarla tramite unaresistenza elettrica, perché sonocollegati direttamente alla caldaia agas o all’impianto solare termico.

Vedi su questi temi il capitoloenergia- elettrodomestici.

9. Fai da te… pocoecologicoIn favore dell’ambiente, in genere, lapigrizia ci porta a non lavare l’autoin attesa della prossima pioggia, mamolti quando la lavano, purtroppo,fanno un uso massiccio di detersivoe di acqua senza curarsi di dovevanno a finire. Per un lavaggio siconsumano fino a 100-130 litri diacqua, quando potrebbero bastareun paio di secchi e un utilizzo moltomoderato di detersivo.Se poi queste operazioni vengonofatte nel giardino di casa, l’acqua siperde nel terreno e circolaliberamente ovunque, mischiandosicon l’acqua piovana; la situazionepeggiora se ci si trova vicino ad unfiume o un torrente perché siinquina oltre al terrenodirettamente anche il corso d’acqua.Non sempre il fai da te è una buonapratica ambientale!Dal punto di vista economico, masoprattutto ambientale, convienerecarsi presso le strutturepredisposte (lavaggi autorizzati perauto), dove gli scoli dell’acqua vannoa finire nei depuratori e non nelterreno o nei corsi d’acqua.Anche se è sempre bene chiedersi:chi controlla gli scarichi di questilavaggi?

Vedi su questo tema il capitolorifiuti.

10. Segnalare gliinquinamentiVi sono strutture (per esempiol’ARPA Piemonte) che controllano lostato delle acque superficiali e daalcuni anni anche lo stato delle faldedi acqua sotterranea. Anche noipossiamo facilitare il loro compito,segnalando eventuali irregolarità.Ad esempio, le guardie ecologiche ole associazioni sul territoriosegnalano scarichi illegali, abusivi, ealtro. La classe di una scuola, se benattrezzata e informata, puòcontribuire e aiutare su questi temi.Per definire gli stati ambientali deicorsi d’acqua si tiene conto dellostato chimico, determinato dallapresenza o meno di sostanzechimiche pericolose.Cinque i livelli di qualità delle acque:

Elevato: quando laconcentrazione degli inquinantiè assolutamente inferiore allasoglia prevista

Buono: se invece si ha unaconcentrazione di agenti dannosileggermente inferiore

Sufficiente: quando la quantità diinquinanti è pari al limitemassimo

Scadente: se si ha un eccesso diconcentrazione di sostanzechimiche pericolose

Pessimo: quando laconcentrazione di inquinanti èassolutamente superiore allasoglia

LO STATO DEI FIUMIUn fiume è un sistema dinamico incontinua evoluzione e soggetto acostanti modifiche:

la qualità dell’acqua varia aseconda delle stagioni in relazionealle diverse portate (*)

le temperature influiscono sullereazioni chimico-fisiche cheavvengono in acqua, accelerandoo frenando la demolizione disostanze organiche

(*) Ad esempio, nel periodo estivodiminuiscono le portate degli scarichiurbani e industriali cittadini mentre,al contrario, aumentano quelle degliscarichi civili nelle zone di villeggiatura.

I PRINCIPALI PROBLEMI DIINQUINAMENTOche sopportano i torrenti, i fiumi,i laghi sono:oggetti in acqua, discaricaimmondizia sulle rive; batteriad’auto o cambio olio; schiume adesempio per lavaggio auto; vernici e58

solventi o altre sostanze chimiche,metalli (anche da scarichiindustriali); scarichi di fognaturasenza depuratore; antiparassitarinelle coltivazioni (insetticidi,fungicidi, erbicidi) con diversecomposizioni chimiche; scarichidiretti – senza depurazione - daliquami agricoli; perdita dicombustibili o liquidi chimici perincidenti o incuria; scarichiindustriali illegali o anche solo nonben depurati, ecc.l’elenco purtroppo è sempreestensibile…

approfondimento al Museo Exhibit n. piano acqua

ABBIAMO PARLATO DICASE…MA NON SOLOIn casa si possono adottare ediffondere i comportamenti citati inquesto opuscolo, ma anche al lavoroe a scuola: negli uffici come negliedifici scolastici.Negli edifici scolastici si tratta dianalizzare i consumi di elettricità, iltipo di apparecchi illuminanti, gliutilizzi, il riscaldamento, l’utilizzodell’acqua nei gabinetti, …

Ma anche in vacanza e nel tempolibero il pubblico può scegliere eprivilegiare strutture di ricezioneturistica che sono certificate perchési impegnano a pratiche disostenibilità sui temi dell’energia,dell’acqua, dell’utilizzo deimateriali,…

Ad es. gli alberghi e le strutturericettive di vario tipo adottanomisure obbligatorie e misureopzionali con il fine di raggiungere ilpunteggio necessario per esserecertificati con il marchio EcolabelEuropeo

(il fiore europeo)

e possono diventare attori di unambiente sostenibile e promotoridi comunicazione e di educazioneambientale.Possono raggiungere questiobiettivi, in molti casi, senza grandisforzi e senza modificare la qualitàdei servizi.Alcune scelte determinanosituazioni automatiche nell’uso(es. attrezzature ecoefficienti);altre richiedono l’aiuto attivo degliutenti; altre richiedono lavori einterventi più complessi;investimenti (spesso agevolati o concontributi) ad es. l’adottare fonti dienergia rinnovabili.Il primo costo nel settorealberghiero è rappresentato dalpersonale: ma l’energia si colloca alsecondo. Un edificio che adotta

misure concrete in campoenergetico può ottenere:consumi energetici ridotti erisparmio di costi, insieme alladiminuzione dell’inquinamentoambientale; diminuzione dellaproduzione di energia con fonti emodalità convenzionali.

Per l’acqua:

adottare regolatori diflusso su rubinetti e docce

consigli agli utenti sull’uso deimiscelatori, chiusura deirubinetti, risparmi d’acqua…

riutilizzo di acque bianchedi scarico, uso di acquapiovana per giardino e perwc.

Per l’illuminazione:

pulizia e manutenzione dellelampade e luci

sfruttare l’uso di luce naturale(nelle stanze)

sostituzione dellelampadine a incandescenzacon quelle fluorescenti abasso consumo

sensori di presenza perl’accensione e spegnimento delleluci

tessere di ingresso allestanze che azionano lospegnimento complessivodelle luci all’uscita

spegnimento automaticodelle luci in depositi emagazzini, cantine, e delleluci esterne

(in casi particolari) regolazionedell’illuminazione basata sullaluce diurna disponibile

in assenza di meccanismiautomatici: indicazione allepersone come per es.spegnere le luci quando silascia la camera

Per il riscaldamento:

riduzione dei consumi in base allecondizioni climatiche esterne(regolazione centrale)

riduzione dei consumi inbase all’uso: ogni stanza haun termostato regolabile

in assenza di meccanismiautomatici: indicazione allepersone: es. non aprire le finestreinutilmente; abbassare iltermostato del riscaldamentoquando si lascia la camera;utilizzare l’aria condizionata solo 59

quando è necessaria e senzal’apertura delle finestre

miglioramento degliisolamenti termici deimuri, delle finestre(spifferi e doppi vetri)

collocazione materiale riflettentedietro elementi di calore

uso intelligente tendaggi

in casi particolari: spegnimentoautomatico delcondizionamento e/oimpianto di riscaldamentoquando le finestre sonoaperte

in casi di nuova costruzione:esposizione dell’edificio

approfondimento al Museo Exhibit Bagni del Museo

11. Esempi dibuone pratichedegli enti locali(senza pretesa di completezza)

far rispettare le norme degliscarichi delle acque; garantireforme di monitoraggio continuo

aiutare l’azienda concessionariaa fare progetti di rinnovamentodella rete dell’insieme del ciclointegrato delle acque (acquapotabile e fogne)

favorire il massimo di diffusionedi depuratori efficienti ed efficaci

incentivare l’uso di impianti diraccolta e recupero di acquapiovana filtrata e immagazzinata

progetti di restituzione alterritorio per il riutilizzonell’industria e in agricoltura diacqua depurata proveniente daidepuratori (ad es. a Torino laSmat realizza questo “ritornoindietro” ad utenti tramite unarete apposita sia per il

depuratore di Collegno che diCastiglione Torinese)

incentivare ad esempio nellanuova edilizia lacontabilizzazione individuale diacqua potabile

protezione delle falde acquiferesotterranee e sviluppo deimonitoraggi

accesso e vivibilità delle spondedei fiumi e dei torrenti

campagne di informazione sullaqualità dell’acqua del rubinetto

sistemi di informazione con leassociazioni dei consumatoridelle condizioni di costo e dilavoro degli artigiani idraulici

creare alternative all’uso dimateriali nocivi come il sale perlo scioglimento del ghiaccio e dellaneve in inverno

sviluppo dell’uso di acqua piovanaper servizi collegati all’entepubblico o alle aziende che sioccupano del verde pubblico e dialtri servizi, ponendola comerequisito

revisione di tutte gli usi dell’acquaper ottenere risparmi neiconsumi e nei costi negli edificipubblici

sviluppo delle soluzioni come ilteleriscaldamento e lacogenerazione per ottenereacqua calda disponibile

distribuzione di materiali come ifrangi flusso per rubinetti e doccea soggetti che li utilizzanoampiamente es. struttureturistiche

ConclusioniLe famiglie italiane usanoannualmente il 60% della ricchezzanazionale e oltre il 30% dei consumienergetici totali. Il 18% circa dellaspesa mensile di una famiglia mediaè destinato a spese per lamanutenzione delle abitazioni, per iconsumi di combustibili e energia; acui si aggiunge il 12,45% per i trasportie le telecomunicazioni.

Il tutto si traduce in produzione digas a effetto serra (CO2). Le famiglieitaliane sono anche responsabili dicirca il 27% delle emissioni nazionali.Il 10% delle emissioni è causato dalriscaldamento, il 9% dal trasportoprivato, il 3% dai rifiuti urbani. 60milioni circa di abitanti, emissioni diCO2 pro capite di 7,8 t annuesignificano che l’impegno e ilcontributo a migliorare l’uso dellerisorse da parte delle famiglie puòessere rilevante e indispensabile!

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opinioni di altre classi,sensibilizzarle; come informaree discutere con i propri genitorie quelli di altre scuoleun sistema utilizzato per altritemi, trasferibile anche nel campoambientale è per esempio quellodi adottare una situazione,un’area; controllare; scrivere;se è il caso anche protestare…con chi si ritiene abbiacomportamenti scorretti o nonsi occupi di certi argomenti cheinvece riteniamo importanti perl’ambientesi può approfittare delle dateufficiali che richiamanol’attenzione su temi ambientali esoprattutto del 5 giugno GiornataMondiale dell’ambiente.Un appuntamento che anche secollocato a fine percorsoscolastico, può essere utilizzatoper fare il punto della situazione;per far vedere ad ambiti più ampiche cosa si è fatto nella propriascuola; verificare quanti altristudenti in altre classi e scuolehanno affrontato le stessequestioni. Incontrarsi econfrontarsi… (*)

(*) Nota: un piccolo riassunto di tantiappuntamenti: giornatainternazionale delle città senz’auto,22 settembre; settimana delmarchio europeo Ecolabel, secondasettimana di settembre; settimanadell’energia per uno svilupposostenibile (Unisco), secondasettimana di novembre; giornatainternazionale dei diritti degli animali,10 dicembre; giornata mondialedell’acqua, 22 marzo; il giorno dellaterra, 22 aprile; giornata europeadei parchi, 24 maggio; giornatamondiale dell’oceano (solo in alcunipaesi), 8 giugno; giornata mondialedel sole,18 giugno…

…e poi con Internet è facilescoprire enti, associazioni,aziende, gruppi che avanzanoproposte (da discutere econtrollare sempre! ): ricordateviche anche in Internet vi sonotante stupidaggini e cose nonvere! In base al percorsocompiuto con il Museo, sipossono avere orientamenti ecapacità di selezione, idee emateriali di approfondimento,possibilità di collegamentoattraverso il Museo stessogli enti locali sono al centro ditanti dei temi ambientali toccatie vi sono uffici utili per avereinformazioni e consigli, materiali,confronti tra osservazionigenerali e applicazione nellapropria realtà territoriale. E’ adesempio interessante ilmeccanismo dell’Agenda 21 chealcune realtà praticano (un altrosistema da conoscere insieme aquello sopra citato delle

Trasformare iconsigli e le azioniin metododidatticoQualche indicazione per trasformarele indicazioni e i consigli dicomportamento sopra indicati in unefficace metodo didattico a scuola(a anche in famiglia, perché no?):

è importante il coinvolgimentoemotivo che si riesce a creare:trasformare il percorso propostoin una ricerca sulla realtà vicina,sul proprio territorio, sulla vitaquotidiana, su tutte quelle coseche si pensa di conoscere e cheinvece si scopre di ignorare;una ricerca che può arrivareanche ad avere uno sbocco:la risposta alla domanda “cosa sipuò fare in concreto?”motivare la ricerca e capire iconsigli vuol dire per ogni ragazzoe gruppo di studenti o classe,andare a vedere le conseguenze,“come funziona”, che cosa si vuoleevitare e perché, averespiegazioni per ogniaffermazione, verificare, farsivenire dubbi e domande, tiraretutti i fili possibili delle relazioniscegliere una serie di consigli oun campo di applicazione elimitare l’attenzione a questo,per poi allargarlosuccessivamente; evidenziare lepossibilità di praticabilità, digestione dei consigli e delleindicazioni, vedere che cosa ènecessario fare per riuscire: chideve essere coinvolto; quali sonole condizioni migliori per poteragire in un certo modoesaminare la propria vitaquotidiana e il proprio territoriovuol dire stare a sentire, parlarecon molti; provare a selezionaree dare ordine e senso alle coseche vengono dette, alleinformazioni che vengonotrasmesse, distinguere le cosevere da quelle dubbie oapprossimateil metodo per “fare inchiesta” oricerca (si può dire così?) è quellodi programmare insieme allaclasse un percorso, nonnecessariamente lineare e consequenze simili; informarsi;

investigare; visitareSfruttando tutte le relazionipossibili anche presenti tra igenitori, tra le imprese, aziende,associazioni, enti contattabili…bisogna pensare di applicarsianche a quanto si ha vicino, aportata di mano, senza andaretroppo lontano: ad esempio lapropria scuola; come sentire le 61

certificazioni ambientali):un piano d’azione, partecipato dairappresentanti della comunitàlocale, per rendere lo sviluppolocale più sostenibile, equo erispettoso dell’ambiente,promosso dagli enti locali conarticolazione di temi, obiettivi daraggiungere, tempi e verifiche.alla base di piani di intervento vistanno le informazioni ambientaliprodotte da enti e strutture chesi occupano di monitoraggipermanenti (vedi ad esempio illibro “100 indicatori ambientali”– Arpa e Regione Piemonte).Un modello adottato dall’Arpa,messo a punto dall’AgenziaEuropea dell’Ambiente, è il DPSIR(determinanti o fonti di pressione– attività antropiche, pressioni oeffetti delle attività antropichesull’ambiente, stato – le condizioniambientali, la qualità dell’aria,acqua, suolo…, impatto – gli effettisulla salute e la conservazionedella natura, risposte – le misureadottate dai soggetti pubbliciprivati per prevenire e mitigaregli impatti negativi rappresentatida interventi strutturali,interventi prescrittivi, tecnologici,bonifiche, ecc.).

con in mano una “bussola”virtuale rappresentata dallapropria capacità di essere liberie indipendenti nei propri percorsidi educazione ambientale, gliinsegnanti e le famiglie possonocontattare aziende, agenzie,strutture, associazioni divolontariato, ecologiste, diConsumatori per sviluppareinformazioni, dati, attivitàE’ POSSIBILE TENERSI INCONTATTO CON IL MUSEO PERCHIEDERE INFORMAZIONI COMEPER FAR CONOSCERE PERCORSIDIDATTICI, IDEE, AZIONIREALIZZATE… AVEREINDICAZIONI DI ALTRI LUOGHI ACUI RIVOLGERSI (vedi opuscolon. 2 “ Il Museo A come Ambientein rete – dal territorio al Museo,dal Museo al territorio)Il Museo oltre alla visita e ailaboratori, pubblica libriantologici per insegnanti efamiglie che aiutano a proseguireil percorso delineato in questoopuscolo: da “come e che cosafare” a “perché?”, indagando sullemotivazioni, con ampiesfaccettature sui temidell’energia, trasporti, rifiuti,acqua.

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FAI UN ACQUISTO INTELLIGENTE,REGALA QUOTE DI CO2 EVITATECertamente il decalogo del consumatore intelligente contempla, ai primi posti,l’acquisto di tecnologia efficiente ed un uso senza sprechi dell’energia, una risorsatanto indispensabile quanto preziosa. Oggi ci sono sistemi che garantiscono ladifesa dell’ambiente pur consentendoci di utilizzare tutte le comodità “moderne”.

Non tutti sanno che esiste la possibilità di ridurre l’inquinamento atmosfericoche produciamo ogni giorno. Come? Ci sono aziende, tecnologicamente all’avanguardia e particolarmente sensibili alle tematiche ambientali che hanno lacapacità di stimare la quantità di anidride carbonica (CO2) che il nostro stile divita e i nostri consumi energetici producono. Ottenuto questo valore sono ingrado di compensarlo con un’equivalente quantità di anidride carbonica evitatagrazie a progetti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili anzichédi fonti fossili, da programmi di risparmio energetico o di riforestazione.Il consumatore responsabile può quindi compensare le tonnellate di anidridecarbonica che produce, o regalare ad una persona che ama una tonnellata diemissioni evitate (semplicemente contattando una di queste società).

Finalmente un regalo utile: compensando la CO2 prodotta dalla propria odall’altrui attività si concorre alla diminuzione dell’effetto serra e dei conseguenticambiamenti climatici. Un’idea originale, che dimostra la volontà di fare unascelta intelligente e responsabile in ogni occasione: dal battesimo al matrimonio,dal compleanno o Natale a S.Valentino, abbiamo la possibilità di donare ad unapersona che amiamo un mondo migliore.

INFO: Punto shop Museo A come Ambiente tel.011/0702535

Gli organi di gestione dell'Associazione A come Ambiente:

Presidente: Fiorenzo Alfieri; Direttore: Carlo Degiacomi(Città di Torino) Domenico Mangone, Vincenzo Simone, Saverio Mazza;(Provincia di Torino) Carlo Chiama, Angela Massaglia, Valter Giuliano, Dorino Piras, Maurizio Basile,Paolo Foietta, Valeria Veglia; (Regione Piemonte) Nicola De Ruggero, Gianni Oliva, Carlo Bonzanino,Paola Bragantini, Daniela Formento, Paolo Sammartino, Maria Piera Genta;(Amiat) Giorgio Giordano, Maurizio Magnabosco, Giuseppe Comin;(Smat) Giorgio Gilli, Paolo Romano, Marisa Di Lauro; (Coop.RTP) Manuele Degiacomi;(GTT) Giancarlo Guiati, Vanni Cappellato, Claudio De Consoli, Silvano Sarich;(Coop) Claudio Cucchiarati, Enrico Nada; (Cial) Gino Schiona, Stefano Stellini;(Corepla) Cesare Spreafico, Francesca Montemagno;(Comieco) Carlo Montalbetti, Manuela Kron; (Asja,biz) Agostino Re Rebaudengo, Barbara Rauseo;(Seta) Marta Levi, Luciano Pipino.

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