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INDICE Introduzione……………………………….3 Le Afferenze Sensoriali…………………5 Il test di maddox posturale……………..6 Etero/Orto-localizzazione Spaziale……7 Input Acustici e posturologia………….8 Scopo dello Studio e Svolgimento del Test…………………………………………9 Gli stimoli sonori utilizzati……………...9 Strumenti di Raccolta Dati…………….12 I Risultati…………………………………13 Riepilogo dei dati raccolti…………….18 Conclusioni……………………………...19 Bibliografia……………………………....20
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A Manuela Grazie e scusa.
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Introduzione
La postura è un atto risultante dalla percezione del proprio corpo, statico e in
movimento, e del suo rapporto con l’ambiente circostante. Il sistema nervoso
centrale si avvale di input sensoriali per gestire le posizioni corporee;
attraverso l’aggiustamento delle tensioni muscolari esso gestisce le posizioni
e i movimenti ed assicura il mantenimento dell’equilibrio.
Proprio a proposito dell’equilibrio la scienza si è interrogata a lungo su quale
fosse il senso che ne permettesse il mantenimento: Romberg introdusse
l’importante ruolo della propriocezione podalica, Flourens quello dell’orecchio
interno, Longet della propriocezione dei muscoli paravertebrali e De Cyon di
quelli oculo-motori.
Solo negli ultimi decenni del secolo scorso, con Gagey, e colleghi della scuola
di Posturografia francese (rinominata in seguito Posturologia) viene a
delinearsi l’idea che il mantenimento dell’equilibrio sia possibile grazie
all’interazione di tutti questi sensi, utilizzati come input di un sistema
complesso che in modo non lineare determina l’equilibrio e la postura così
come le reazioni di questi ultimi alle forze esterne.
Il sistema in questione è quello che la posturologia moderna definisce
Sistema Posturale Fine (SPF), fine perché il mantenimento dell’equilibrio è
permesso da azioni minime e precise, rilevate a partire delle prime valutazioni
su pedana stabilometrica.
Per descrivere questo sistema viene spesso utilizzato il modello
Neurofisiologico e la metafora della “Scatola Nera”, che schematizza il
concetto, forse semplificandolo:
- Afferenze sensoriali portano informazioni in entrata
- La “Scatola Nera” o Sistema Nervoso Centrale elabora queste informazioni
integrandole e ideando delle azioni/reazioni
- Comandi che provocano variazioni toniche muscolari
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A opinione di chi scrive è indispensabile integrare questo modello con quello
Cibernetico, introdotto da N. Wiener negli anni ’50 dove, nell’ambito di una
teorica creazione di un congegno umanoide autopoietico, è necessaria
un’autoregolazione mediante feedback. Questi ultimi informano
continuamente il centro d’ideazione di un’azione sui suoi risultati istantanei,
modificando quelli successivi.
«Affinché ogni macchina subordinata a un ambiente esterno variabile possa
funzionare efficacemente, è necessario che sia fornita ad essa l’informazione
relativa ai risultati della sua stessa azione, come parte dell’informazione in
base alla quale essa deve continuare ad operare»
(N.Wiener: Cybernetics, or control and communication in the animal and the
machine-1948)
Il comando motorio è ideato e calibrato in base alle afferenze dei recettori
sensoriali, esso provoca un movimento o una modificazione del tono e le
afferenze sensoriali comunicano il risultato dell’azione al sistema nervoso
centrale che ne valuterà l’efficacia e ricalibrerà il prossimo comando motorio.
Tutto ciò avviene in condizioni statiche e in condizioni dinamiche, quindi sia
nel controllo del tono muscolare sia nell’esecuzione del movimento.
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Le afferenze sensoriali
Si possono classificare in due categorie: gli esocettori e gli endocettori. I primi sono recettori sensoriali che captano le informazioni provenienti
dall’ambiente e le inviano al SNC. Ne sono ufficialmente riconosciuti tre:
l’orecchio interno, la retina e la pianta del piede.
Gli Endocettori Sono recettori sensitivi che informano la scatola nera del
S.P.F. di quello che succede all’interno dell’individuo. Permettono al sistema
di riconoscere la posizione e lo stato di ogni osso, muscolo, legamento od
organo in rapporto all’equilibrio. Si dividono in propriocettivi ed enterocettivi.
Di particolare interesse in questo caso sono i propriocettori dei muscoli
oculomotori. Negli ultimi anni inoltre il Prof. Alfredo marino si è occupato di
un’ulteriore “via di acceso”, l’apparato stomatognatico ovvero la
propriocezione della bocca e dei suoi annessi.
L’occhio
L’occhio può essere inteso sia come esocettore che come endocettore. Nel
primo caso si considera l’afferenza retinica e nel secondo gli organi
propriocettivi dei muscoli oculomotori.
L'entrata visiva, grazie alla retina permette la stabilità posturale per i
movimenti sul piano trasverso, grazie alla visione periferica. Per contro, nei
movimenti sul piano sagittale, la visione centrale diviene preponderante.
L'entrata visiva è attiva quando l'ambiente visivo è vicino; se la mira visiva è
distante 5 metri o più, le informazioni che vengono dal recettore visivo
diventano così poco importanti da non venire più prese in considerazione dal
S.P.F.
Nelle condizioni standard di registrazione posturografica (distanza breve o
intermedia), il peso dell'entrata visiva diventa importante.
Basti pensare al test di Romberg che evidenzia come la superfice in cui la
proiezione del corpo oscilla durante il mantenimento dell’equilibrio, aumenta
sensibilmente, in casi patologici, quando gli occhi sono chiusi.
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Per fare in modo che il S.P.F. possa utilizzare le informazioni visive per il
mantenimento dell'equilibrio, bisogna che queste siano comparate a quelle
che vengono dall'orecchio interno e dall'appoggio plantare. Difatti l'occhio da
solo non sa dire se lo scivolamento retinico sia dovuto al movimento
dell'occhio, a quello della testa o al movimento dell'insieme della massa
corporea.
Come anticipato, l’endocezione dell’occhio è invece il risultato della
prorpiocezione dei muscoli oculomotori che, com’è facile immaginare,
forniscono informazioni essenziali ed estremamente precise sulla posizione
del cranio.
Lo sguardo fisso nella sua posizione primaria è un fenomeno tonico, così
come il suo movimento è regolato dalla fine coordinazione degli oculomotori.
Due muscoli possono essere sinergici in un movimento e antagonisti per un
altro e se da un lato agiscono di conseguenza ai fini comandi motori, dall’altro
il rilevamento della loro posizione fornisce precisissimi feedback al SPF.
Test di Maddox posturale
Come nei distretti dell’apparato muscoloscheletrico, il tono di base dei muscoli
oculomotori può essere alterato. Se nel primo caso le distonie vengono
analizzate con pedana stabilometrica, manovra di convergenza podalica,
posturodinamica e test di Fukuda, la simmetria tonica degli oculomotori si può
esplorare con il test di Maddox posturale. È un test che viene utilizzato per individuare le eterofoie verticali, individuando
la dissociazione tra i due occhi nella localizzazione spaziale di una fonte
luminosa.
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Il test prevede il posizionamento di una sorgente luminosa puntiforme a 4
metri dal soggetto in una stanza semibuia. Si antepone dunque ad un occhio
uno schermo formato da cilindretti iper-rifrangenti con asse orizzontale.
Conseguentemente l’occhio schermato percepisce, al posto della luce
puntiforme, una sottile riga orizzontale, mentre l’altro la figura luminosa non
modificata.
Iperforia sinistra Iperforia destra
In caso di eteroforia il soggetto percepirà la striscia luminosa e la luce
puntiforme in posizioni diverse dello spazio.
Il Maddox posturale è soprattutto finalizzato alla diagnosi di eteroforie minime,
fisiologiche. Esse sono lievi, labili e soprattutto influenzabili dalle afferenze sensoriali, per questo invece che identificarle come etero/orto-forie si
preferisce parlare di etero/orto-localizzazione spaziale.
Etero/orto-localizzazione spaziale
L’ortolocalizzazione spaziale è considerato un obiettivo terapeutico nella
terapia posturale. Come accennato precedentemente, la correzione
dell’eterolocalizzazione spaziale avviene mediante la regolazione di input
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sensoriali visivi (prismi posturali), podalici (solette), stomatognatici (ALPH) e
muscoloscheletrici (manipolazioni osteopatiche e ginnastica posturale).
La correlazione tra controllo posturale e forie verticali è stata dimostrata in
numerosi studi, in particolare da quelli di E. Matheron e Quercia.
Di particolare interesse sono I recenti studi del dottor Quercia su una possibile relazione tra eterolocalizzazione spaziale e dislessia.
Questi studi mettono in evidenza il miglioramento o la scomparsa della
eteroforia verticale labile, ovvero l’ottenimento della ortolocalizzazione, ed il
miglioramento della capacità di identificazione delle parole scritte in soggetti
di giovane età, affetti da dislessia.
Input acustici e posturologia Negli ultimi cinque anni alcuni studi hanno dimostrato come anche l’uso
dell’orecchio nella sua funzione di recettore acustico possa avere un ruolo nel
mantenimento della postura.
Due ricercatori del dipartimento di Audiologia e Foniatria dell’università
dell’Arizona hanno condotto uno studio su piccola scala che evidenzia netti
miglioramenti nelle performance di giovani adulti sani durante i test di Fukuda
e Romberg, effettuato con l’aggiunta di una fonte sonora frontale emittente
rumore a banda larga (broadband noise).
Nel 2014 L’università di neuroscienze di Marsiglia ha pubblicato uno studio
Sull’influenza posturale di una fonte sonora roteante attorno a soggetti
bendati in posizione verticale, valutandola con piattaforma stabilometrica.
Maggiore è la velocità di rotazione della fonte sonora, maggiore è la riduzione
dell’oscillazione del corpo.
Allo stesso modo, I bambini con ipoacusia neurosensoriale possono
presentarsi con instabilità nel controllo posturale, probabilmente come
conseguenza di iperattività del loro sistema vestibolare a causa dei deficit
dell'orecchio interno.
Questi risultati suggeriscono che l’informazione uditiva non può essere
trascurata nel controllo posturale e che agisce come informazioni aggiuntive
nella regolazione del tono.
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Scopo dello studio e svolgimento del test
Questo elaborato tratta di uno studio pilota, su piccola scala, che si avvale di
un protocollo che ha il fine di individuare quali sono gli effetti della
stimolazione acustica sull’ortolocalizzazione spaziale visiva, usando come
metodo di valutazione una versione modificata del test Maddox posturale
convenzionale.
23 soggetti volontari sani, tra i 25 e i 30 anni, maschi e femmine si
sottopongono al seguente protocollo:
Al soggetto viene chiesto di sedersi in posizione di riposo e guardare una luce
puntiforme con entrambi gli occhi che vengono coperti uno alla volta con lo
schermo rifrangente di Maddox.
Nel frattempo si sottopone l’esaminato, mediante cuffie monitor isolanti, alla
riproduzione di 8 stimoli sonori con l’intensità di 60 db (quelli di una normale
conversazione), ognuno per la durata di circa 3 secondi.
Viene poi chiesto al soggetto di indicare la posizione della linea orizzontale
rispetto alla luce puntiforme non verbalmente ma indicandola con il pollice
(per evitare influenze propriocettive stomatognatiche).
Inoltre di indicare con un cenno della mano l’eventualità in cui l’immagine
riflessa della linea venga perturbata in qualche modo al cambio dello stimolo
sonoro (nella quasi totalità dei casi si è verificata l’interruzione della linea, che
compariva discontinua).
Per controllo il test è ripetuto in condizioni di silenzio, con e senza cuffie.
Gli stimoli sonori utilizzati Per tentare di esplorare gli effetti della stimolazione cocleare in ogni sua zona
e discriminando al contempo le differenti frequenze, è stato utilizzato un bank
di campionamenti composto da:
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- Rumore bianco: è un particolare tipo
di rumore caratterizzato dall'assenza di
periodicità nel tempo e da ampiezza costante
su tutto lo spettro di frequenze.
- Rumore rosa: che ha una prevalenza
dell'ampiezza (e quindi dell'intensità) delle armoniche a basse frequenze. Esso può
essere ottenuto dal rumore bianco con un'azione di filtro delle alte frequenze.
Sembra che il rumore così costruito abbia proprietà rilassanti assomigliando a molti
rumori naturali (la pioggia, le cascate d'acqua, ecc...) l'intensità dimezza nel passaggio da un'ottava all'altra (in
scala logaritmica equivale ad una attenuazione di 3 dB).
- Rumore marrone: In questo genere di
rumore vi è un'accentuazione ancora
maggiore, rispetto al rumore rosa, della presenza di basse frequenze. L'intensità
decresce, da un'ottava all'altra, come l'inverso del quadrato della frequenza (cioè
con un attenuazione, in scala logaritmica, di 6 dB). Il rumore marrone assomiglia ad
un rombo di tuono.
-Rumore blu: Questo rumore è praticamente il complementare del rumore
rosa. Esso mostra una prevalenze delle alte frequenze con un incremento delle intensità di 3dB per ottava. Ovviamente esso viene ottenuto con
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un’azione di filtro delle basse frequenze. Suona come una sorta di sibilo, stridulo e artificiale.
- Rumore viola: È il complementare del
rumore marrone con una forte prevalenze dell'intensità delle alte frequenze. L'intensità cresce di 6 dB per ottava. L'effetto sibilante
è ancora più fastidioso che nel rumore blu.
-Rumore grigio: è un rumore casuale
sottoposto ad una curva di filtro pari alla
sensibilità psicoacustica (curve isofoniche) in
un determinato intervallo di frequenze, dando
all’ascoltatore la percezione che sia
altrettanto forte a tutte le frequenze.
- Fonemi misti: Un campionamento audio che consiste in una
voce femminile che simula un discorso posticcio, unendo sillabe appartenenti a parole di lingue diverse. L’obiettivo è simulare l’azione della
voce umana senza incorrere nelle eventuali distrazioni dovute alla comprensione semantica delle parole.
- Class noise: Riproduce l’ambiente sonoro stereotipico di un luogo chiuso
moderatamente affollato, paragonabile ad un’aula durante un intervallo.
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Strumenti di raccolta dati
La raccolta dati viene fatta mediante una scheda per test di Maddox con
stimolo acustico dove ad ogni condizione di stimolo corrisponde una
griglia:
Maddox privo di stimolo, Maddox con dispositivo acustico non in funzione (DAS) e altre 8 griglie, una per ogni stimolo acustico. Ad ogni griglia
corrispondono due celle, Ognuna di queste celle contiene un cerchio che schematizza la pupilla, su cui si annota la posizione della linea luminosa
percepita. Nelle aree corrispondenti agli stimoli acustici si trova una griglia per annotare eventuali perturbazioni della linea.
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I risultati:
Si riportano 10 schede di altrettanti soggetti esaminati, rappresentative delle 23 raccolte in totale:
Scheda 1
Scheda 2
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Scheda 3
Scheda 4
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Scheda 5
Scheda 6
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Scheda 7
Scheda 8
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Scheda 9
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Scheda 10
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Riepilogo dei dati raccolti
Dei soggetti testati, a prescindere dalla condizione di partenza in etero/orto
localizzazione spaziale, l’87% ha subito un’influenza nel risultato del test di
Maddox modificato. Questo prendendo in considerazione la mera
modificazione delle forie di partenza. Il 13% invece sembra non aver subito
nessun tipo d’influenza (Schede 7 e 9).
Ancora più grande è la maggioranza che in reazione a 2 o più campionamenti
ha percepito una modificazione della linea proiettata dallo schermo di
Maddox.
Ai soggetti non era stato comunicato a che tipo di modificazione della linea
reagire col cenno della mano, l’indicazione era semplicemente “alza la mano
se succede qualcosa alla linea, a parte lo spostamento verticale”.
INFLUENZEDELSUONOSULLALOCALIZZAZIONE
SPAZIALE
INFLUENZATI(20)
INVARIATI(3)
DISCONTINUITàDELLALINEA
INFLUENZATI(22)
NONINFLUENZATI(1)
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Tutti questi hanno percepito la linea che in risposta a certi campionamenti
diventava discontinua, per poi tornare integra col finire dell’input sonoro.
Conclusioni È difficile trarre conclusioni dettagliate e specifiche dai risultati di questo test,
a causa soprattutto dell’eterogeneità degli aspetti presi in esame e della
differenza consistente nelle reazioni dei singoli soggetti testati.
Quello che è facilmente riscontrabile è che lo stimolo sonoro esercita delle
influenze sulle forie labili, la cui natura è complessa ed eterogenea. Le
influenze sono facilmente valutabili con il test di Maddox posturale da un
punto di vista quantitativo, meno da un punto di vista qualitativo. Inoltre si è
notato nella netta maggioranza un effetto di distorsione nella percezione
visiva della linea, indotto da alcuni campionamenti, soprattutto quelli con
maggior presenza di frequenze alte (Violet noise, Gray noise, Mixed language
speech e Class noise). La natura e il significato di questa distorsione
percepita è un interrogativo su cui condurre ulteriori ricerche sarebbe di
grande interesse.
Questo studio pilota vorrebbe creare un precedente per un’esplorazione
dell’argomento più dettagliata ed equipaggiata (con pedana stabilometrica e
speaker omnidirezionali) dalla quale si potrebbe capire se l’interferenza del
rumore sulla localizzazione spaziale qui riscontrata, sia solo una coincidenza
o la punta di un iceberg per un nuovo approccio alla terapia posturale.
WHITEPINK
BROWNBLUE
VIOLETGRAYTALKCLASS
0 5 10 15
REAZIONEAIDIFFERENTISTIMOLISONORI
REAZIONEAIDIFFERENTISTIMOLISONORI
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Bibliografia
-Posturologia. Regolazione e perturbazioni della stazione eretta- P.M. Gagey
-Marino A, Postural stomatognatic reWlexes in Posture and Gait. Vol 9. Supl 1 1999. Marino A, Quercia P. The role of oral micro-stimulations in dyslexic children with Postural DeWiciency Syndrome in Motor Control Conférence. MCC. 5-8 september 2009.
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-Quercia P, Quercia M, Feiss LJ, Allaert F. The distinctive vertical heterophoria of dyslexics. Clin Ophthalmol. 2015 Sep 25;9:1785-97
-Quercia P. L’hétérophorie ver3cale du dyslexique au test de Maddox : hétérophorie ou localisa3on spa3ale erronée?
-Zhong X, Yost WA. Department of Speech and Hearing Science, Arizona State University, Tempe, AZ.
-The in uence of horizontally rotating sound on standing balance. Lennie Gandemer · Gaëtan Parseihian · Richard Kronland‐Martinet · Christophe Bourdin
- Postural control assessment in students with normal hearing and sensorineural hearing loss. Renato de Souza Melo, Andrea Lemos, Carla Fabiana da Silva Toscano Macky, Maria Cristina Falcão Raposo, Karla Mônica Ferraz
-VARIAZIONI TONICHE POSTURALI DA INFLUENZE CICATRIZIALI
NOME DISCENTE Dr. Mario Morsoletto 2014
- Posturologia a cura del Dott. Pierre-Marie Gagey e del dott. Bernard Weber 2° edizione Marrapese editore – Roma 2000
- Relazioni Power Point del Dott. Alfredo Marino, Dr. Mario Morsoletto, Dott. Da Cunha, Dott.sa Fattori.
- Web: Wikipedia: Colors of noise