INDIAMENTO - ASSOCIAZIONE PITAGORICA E SCRITTI/FAVILLE, DI... · Con la morte, l’uomo massivo...

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INDIAMENTO In una sera di tarda estate, mentre estatico contemplavo il Cielo, da una porta improvvisa discese l’Universo per infondersi nell’Anima mia. Ed il mio piccolo Io, si esaurì in espansione nell’ineffabile Dio! UNIVERSO Questo nostro Universo, ancorché inimmaginabilmente vasto, è pur sempre una culla per neonati, nella quale non vi è posto per un “adulto in Spirito”. E ciascuno di noi, nella sua Essenza, è questo “Divino Adulto”. SOLITUDINE Solo agli Aristoi è dato di godere della solitudine; per gli anaristoi, la solitudine è esilio! CADUCITÁ ED ETERNITÁ Tutto ciò che è composito è fatalmente caduco. Ed ecco perché l’Eternità unicamente si addice al divino Uno-Tutto. IL CELIBATO Chamfort amava difendere la trincea del suo celibato con questa mitragliata verbale: “Ho nella mente una donna come ce ne sono poche, che non mi permette di sposare una donna come ce ne sono molte!”. TUTTO È BENE Alla luce della Gnosi, tutto ciò che succede è bene che succeda! Ed ecco perché ciò che noi consideriamo “male” altro non è se non un aspetto del “bene” che, per il momento, non ci è dato capire. Ed infine, ricordiamoci che, nell’Universo, “tutto è armonia o ricerca di armonia”! 1

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INDIAMENTO In una se ra d i t a rda es ta te ,

men t re es ta t i co con temp lavo i l C ie lo , da una po r ta improvv i sa

d i scese l ’Un i ve rso per i n fonders i ne l l ’An ima m ia .

Ed i l m io p i cco lo Io , s i esau r ì i n espans ione

ne l l ’ i ne f fab i l e D io !

UNIVERSO Ques to nos t ro Un ive rso ,

anco rché i n immaginab i lmen te vas to , è pu r sempre una cu l l a pe r neona t i ,

ne l l a qua le non v i è pos to per un “adu l to i n Sp i r i t o ” .

E c iascuno d i no i , ne l l a sua Essenza , è ques to “D iv ino Adu l to ” .

SOLITUDINE

So lo ag l i A r i s to i è da to d i godere de l l a so l i t ud ine; pe r g l i anar i s to i , l a so l i t ud ine è es i l i o !

CADUCITÁ ED ETERNITÁ

Tu t to c iò che è compos i to è fa ta lmen te caduco .

Ed ecco perché l ’E te rn i t à un i camen te s i add i ce a l d i v i no Uno-Tu t to .

I L CEL IBATO Chamfo r t amava d i fendere l a t r i ncea

de l suo ce l i ba to con ques ta m i t rag l i a ta ve rba le : “Ho ne l l a men te una donna come

ce ne sono poche , che non m i pe rmet te d i sposare una donna come ce ne sono mo l te ! ” .

TUTTO È BENE Al la l uce de l l a Gnos i , t u t t o c iò che succede

è bene che succeda ! Ed ecco perché c iò che no i cons ider i amo “ma le ”

a l t ro non è se non un aspe t to de l “bene”

che , pe r i l momento , non c i è da to cap i re . Ed i n f i ne , r i co rd iamoc i che , ne l l ’Un i ve rso ,

“ t u t t o è a rmon ia o r i ce rca d i a rmon ia ” ! 1

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KA IMIS Ka im is e ra una sp lend ida e te ra de l l ’ an t i ca Grec ia

che annoverava f ra i suo i aman t i anche un d io : Pose idone . E quando i l D io l e d i sse

che av rebbe po tu to ch iedere qua l s ias i cosa i n camb io de i suo i vo lu t t uos i favo r i ,

l a r i spos ta de l l a be l l i ss ima non s i fece a t tendere :

“D i ven ta re un Uomo! ” . PIA I LLUSIONE

Non sono poch i co lo ro che s i i l l udono d i rec i t a re

una par te impor tan te ne l l a commed ia de l l a V i t a . Spesso , pe rò , non s i acco rgono che i l t ea t ro è vuo to

e che l e l uc i de l l a l o ro r i ba l t a sono spen te .

PRIMO! Gio rg io Wash ing ton - a de t ta de i

Suo i con temporane i - fu “p r imo i n guer ra , p r imo i n pace e p r imo ne l cuo re deg l i Amer i can i ” .

Però , anche l u i non fu p r imo i n t u t t o ; bas t i pensare che sposò una vedova !

PER V IVERE BENE

I l t eo logo napo le tano San t ’A l fonso de i L iguo r i d i ceva che , pe r v i ve re bene ,

occo r rono c inque cose : un b i cch ie re d i sc ienza ,

una bo t t i g l i a d i sap ienza , un bar i l e d i p rudenza , una bo t te d i cosc ienza

ed un mare d i paz ienza .

ALTRUISMO Un Ber to ldo i n vena d i a l t ru i smo sen tenz ia : “Sono con ten to quando s i pa r l a ma le d i me

i n quan to , ch i pa r l a ma le d i me, a lmeno i n que l momento , non par l a ma le d i un a l t ro !”

L ’ETÁ DELLE DONNE

Bernard Shau ma l i gnamen te asser i va he , s i no a 25 ann i , l ’ e tà de l l e donne

È c rono log i ca ; dopo , d i ven ta m i to log i ca ! 2

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CON LA MORTE

Con la mor te , l ’ uomo mass i vo teme d i pe rdere l a sua co rpo re i t à ;

con l a Mor te , i l po ten te teme d i pe rdere i l suo p res t i g io ;

con l a Mor te , l ’ i n te l l e t t ua le t eme d i pe rdere l a sua e rud i z ione . So lo i l Sagg io ane la perdere tu t t o ,

pe r po te rs i i den t i f i ca re ne l TUTTO!

I L GRANDE TEMPIO L’Un ive rso è un grande Temp io ,

i n cu i l ’Uomo, ne l l e sua esp ress ione f i s i ca , è l ’A l t a re ;

ne l l a sua esp ress ione ps i ch i ca , è i l Sacerdo te ;

e , ne l l a sua esp ress ione sp i r i t ua le , è i l D io .

LO ZUCCHERO

È sempre un osp i te d i r i guardo l o zucchero ;

e l a sua essenza , non può che susc i t a re un senso d i amarezza !

LAVORO

Ch i l avo ra so lo per v i ve re , è un mercenar io ;

ch i l avo ra per dovere soc ia le , è un m i l i t e ;

ch i l avo ra per i l bene a l t ru i , è un m iss ionar io .

CRESCETE E MOLTIPL ICATEVI

“C resce te e mo l t i p l i ca tev i ” s i sen tenz ia ne l Genes i . Ed i l “ c resce te ” , a t t i ene

a l l a F i l oso f i a , men t re i l “mo l t i p l i ca tev i ” ,

r i guarda l a S to r i a .

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F IORI

Tr i s te spe t taco lo que l l o de i g i t an t i che , t u t t i t ron f i , scendono a va l l e ,

con enorm i mazz i d i cadaver i f l o rea l i . A tu t t i l o ro r i t engo bene r i co rdare

che , rec idendo un f i o re , s i rec ide anche un f i l o che l o un i va a l C ie lo .

SAGGEZZA

Sagg io è co lu i che c rea , ma non poss iede ; sagg io è co lu i che ag i sce , ma non ch iede ;

sagg io è co lu i che non ane la e non des idera ; sagg io è co lu i che non sceg l i e e non d i s t i ngue ;

sagg io è co lu i che fa , d i ogn i os taco lo un grad ino ; sagg io è co lu i che sa t ras fo rmare , ogn i peso , i n un’a la ;

sagg io è co lu i l a cu i meta è ovunque l u i s i a ; sagg io è co lu i che sa “essere ” senza “ fa re ” ;

sagg io è co lu i che fa , d i ogn i suo a t to , una ce leb raz ione .

ESSERE ED ES ISTERE L’ ”Essere ” è c iò che non mu ta ;

l ’ ”Es i s te re ” è c iò che mu ta . La Ver i t à s ta ne l l ’ ”Essere ” ; l ’ i l l us ione , ne l l ’ ”Es i s te re ” .

I l ma le ed i l bene es i s tono , ma non sono . I l bene è c iò che m i ra a l l ’ ”Essere ” ; i l ma le è l ’ i ndug io ne l l ’ ”Es i s te re ” .

LA VECCHIA E CARA NONNINA NON È PIÚ

La gabb ia p rovv idenz ia lmen te s i è ro t t a , e l ’ ucce l l i no , f i na lmen te l i be ro ,

s i è e leva to i n C ie lo . S i è e leva to i n C ie lo ,

ne l l a speranza d i d i ven ta re C ie lo !

ESSERE ED AVERE Ricco , non è tan to

co lu i che poss iede mo l te cose , ma co lu i che sa r i nunc ia re

a mo l te cose , sapendo d i non r i nunc ia re a nu l l a . Tan to p iù s i “ha ” e t an to meno s i “è ” . Co lu i che r i usc i sse a “possedere tu t t o ”

cesserebbe d i “Essere ” , pe r l im i ta rs i a squa l l i damen te “es i s te re ” . So lo co lu i che r i nunc ia a tu t t o po t rà ad i re i l “Tu tto ” .

Ed i l Tu t to è l ’ ”Essere ” , so lamen te a t tuab i l e ne l l ’ ac rono top i co ed endemon ico “P resen te ” .

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GUARDIAMOCI ! Guard iamoc i da co lo ro che s i avva lgono

d i un ’un i ca i dea . Guard iamoc i da co lo ro

che hanno l e t t o un l i b ro so lo .

ALLA DONNA AMATA E luc i , e can t i , e suon i ,

e m ie le , e l a t t e , e p iume, e nardo , e g iada , e per l e ,

e pu ra e ca lda neve . Tu t to ques to , ed a l t ro anco ra , t u se i pe r me!

UOMO COMUNE E UOMO OL IST ICO

È p rop r io de l l ’ uomo comune v i ve re cond iz iona to da l passa to

e p ro ie t t a to ne l fu tu ro . Per l u i , i l passa to è sempre v i vo : o ne i r i co rd i o ne l l e conseguenze .

Per l u i , i l f u tu ro è poss ib i l i t à d i a t t uaz ione de l l e sue mo l tep l i c i asp i raz ion i .

Per l ’ uomo o l i s t i co , i nvece , non so lo i l passa to è “mor te ” , ma anche i l f u tu ro , a l t ro non è se non “p rospe t t i va d i mor te ” .

Per l u i , l a “V i t a ” è un i camen te a t tuab i l e ne l l ’ ac rono top i co , acausa le , o l i s t i co , endemon ico ed essenz ia le P resen te !

TUTTO

Tu t to camb ia , t u t t o passa ;

so l t an to i l “Tu t to ” res ta . E l ’Uomo, ne l l a sua d i v i na Essenza ,

è ques to “Tu t to ” !

NOMINA NUMINA Per i l sagg io , p iù che ma i , va le l ’ an t i co apo f tegma:

“nomina numina” . Ed ecco perché i l suo e loqu io ,

è un pan theon sonan te ; e l a sua essenz ia le d ia le t t i ca ,

una eu fon i ca theomach ia ! 5

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MORTE, GIOVINEZZA DELL ’UNIVERSO La mor te è l a g iov inezza

de l l ’Un i ve rso . In fa t t i , senza l a mor te

ve r rebbe meno i l d i ven i re . Ognuno d i no i a l t ro non è

se non un “momento ” de l d i ven i re de l Tu t to .

Può però essere un “momento ” es t remamente impor tan te ;

t an to impor tan te da i den t i f i ca rs i ne l Tu t to .

Ed a l l o ra i l “momento ” d i ven te rà l ’ ac rono top i co P resen te .

ANCHE IL PARADISO È UN INFERNO

È i l “mer i t evo le ” che asp i ra a l Parad i so . I l “Sagg io , i nvece , m i ra a l l ’Apo theos i s ,

c i oè a l l ’ esau r imen to ne l TUTTO” . Ed ecco perché , pe r i l Sagg io , anche i l p i ù a l t o dei Parad i s i ,

è un In fe rno , c i oè un “ i n fe ro ” c i oè uno s ta to d i i nfe r i o r i t à ne i con f ron t i de l l e sue poss ib i l i t à po tenz ia l i , che sono appun to que l l e d i “ad i re i l Tu t to ” .

L ’ IMPORTANTE È NON ESSERE V IST I !

Al t empo d i Marco Po lo , l a magg io r pa r te de l l e p ros t i t u te de l Ce les te Impero e rano c ieche ;

e c iò , pe r po te r consen t i re , a i l o ro “mo l to ono revo l i c l i en t i ” , d i t rasgred i re , senza l a p resenza d i “ t es t imon i ocu la r i ! ” .

FAT IDICO D IV INO TRAGUARDO

Ogn i Uomo, fa t i cosamen te , l en tamen te , ma fa t i d i camen te ,

marc ia ve rso l a sua “D iv in i t à ” ; t ende c ioè a cosc ien temen te d i ven ta re c i ò che , i nconsc iamen te , è da sempre .

COME NASCE UN D IO

Un ica è l a genes i , d i t u t t e l e d i v i n i t à

d i t u t t i i t emp i . Esse , a l t ro non sono ,

se non un p rodo t to de l l a nos t ra p ropens ione a l l ’ a l i enaz ione .

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MORTE, F IGL IA DELLA MENZOGNA Se foss imo to ta lmen te “ve r i ”

sa remmo immor ta l i . Es i s te un rappor to d i causa l i t à

f ra mor te e menzogna . E f ra t u t t e l e menzogne , l a vecch ia ia e l a mor te

sono l e p iù pa ten t i . In fa t t i , come po t rebbe d i ven ta re

vecch io , b ru t to , obso le to c iò che è “Vero ”?

I l “Vero ” , non può che essere be l l o , pu ro , rad ioso

e permanen temen te a l l o s ta to nascen te ! La Mor te , pe rò , anche se è

“ f i g l i a de l l a menzogna” , so t to mo l t i p ro f i l i , è anche sagg ia e p rovv idenz ia le .

Essa , i n fa t t i , è come i l f uoco , che d i s t rugge tu t t o c iò che non può sub l imare .

E l a Mor te , è a l t res ì l a g iov inezza de l l ’Un i ve rso , capace d i con t i nuamen te susc i t a re nuove fo rme d i V it a ,

sempre p iù per fe t t e e sempre p iù p roc l i ve ad ad i re l a ve r i t à e , qu ind i , l ’ Immor ta l i t à .

DONNE

Quas i sempre , una so la donna è t roppo per un uomo;

non cos ì , i nvece , se sono p iù d i una !

ESO ED ENDONAUTI Per g l i “esonau t i ” ,

l ’Uomo d i ven ta sempre p iù p i cco lo ,

s i no a s fumare ne l Nu l l a . Per g l i “endonau t i ” ,

l ’Uomo d i ven ta sempre p iù Grande ,

s i no a s foc ia re ne l Tu t to .

LA VERITÀ Cercare l a Ver i t à con p ro te rv ia

e con l ’ o t t usa p re tesa d i t rovar l a , è come cercare un ago ,

che non è ma i s ta to perso , i n un pag l i a io ,

che non è ma i es i s t i t o . Cercare l a Ver i t à i nvece ,

con um i l t à e con an imo pu ro , è come cercare un cava l l o ,

quando s i è g ià a cava l l o d i un cava l l o . 7

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LE L INGUE

Nu l la d i meg l i o de l l ’ “ I t a l i ano ” , pe r ch i ama esp r imers i

i n ch iave poe t i ca . Nu l l a d i meg l i o de l “F rancese” ,

pe r po te r ad i re desc r i z i on i p iacevo l i ed e legan t i .

Nu l l a d i meg l i o de l l ’ “ Ing lese” , pe r o t t enere desc r i z i on i

s i n te t i che e suaden t i ad un tempo . Nu l l a d i meg l i o de l l o “Spagno lo ” , pe r po te r p ro f i cuamen te esp r imere

merav ig l i a ed en tus iasmo. Nu l l a d i meg l i o de l “Tedesco” ,

pe r ch i i n tende esp r imers i i n ch iave r i go rosamen te sc ien t i f i ca .

Nu l l a d i meg l i o de l “La t i no ” , pe r ch i ane la ad esp r imers i i n ch iave m is t i co - re l i g i osa .

Nu l l a d i meg l i o de l “Greco an t i co ” , pe r ch i t ende ad esp r imers i

i n ch iave f i l oso f i ca . Nu l l a d i meg l i o de l “Sanscr i t o ”

pe r ch i vuo l t en ta re d i desc r i ve re i p i ù a l t i s ta t i d i cosc ienza .

Ed i n f i ne , nu l l a d i meg l i o de l “S i l enz io ” , pe r esp r imere senza esp r imere ,

i l p l o t i n i ano “Uno-Tu t to ” .

L ’ARTISTA ED IL F ILOSOFO L’a r t i s ta es te rnandos i , c rea ;

i l f i l oso fo i n te r i o r i z zandos i , d i s t rugge . L ’a r t i s ta ce rca d i ad i re s ta t i d i cosc ienza sub l im i.

I l f i l oso fo tende a l l a “cosc ienza pu ra ” , e c ioè a l l a “cosc ienza senza ogge t t i ” .

P IANI E GRADI D I COSCIENZA

I l passagg io da una d imens ione es i s tenz ia le ad un ’a l t ra , non compor ta i l camb iamen to

de l “g rado d i cosc ienza” , ma so lo de l “p iano d i cosc ienza” .

D i qu i l a l acon i ca b ib l i ca sen tenza : “L ’a lbe ro dove cade r imane ! ” .

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I L TEMPO “ I l Tempo - sen tenz iava P i tago ra -

è l ’ an ima de l l ’Un i ve rso ” . Ecco perché , ne l l ’ ac ron i co P resen te , l ’Un i ve rso s i esau r i sce i n espans ione

ne l l ’ i ne f fab i l e ed eudemon ico TUTTO.

SUPER EROS So lo dopo aver da to

amp ia ed esaus t i va p rova de l l a sua i neguag l i ab i l e

“a rs amand i e t oscu land i ” , a l l o ra , e so lo a l l o ra , i l Grande Amato re

vo lu t t uosamen te immergerà i l suo s te lo d i g iada ne l l a d i l e i umet ta ta

ed e f fe rvescen te pu rpu rea teca . E l ’ agogna ta es tas i ,

sap ien temen te , p i l o ta ta , a r r i ve rà a l l ’ un i sono ,

e fuo r i da ogn i t empo .

NUDITÁ Ancorché to ta lmen te

p r i va d i ogn i i ndumen to , una be l l a donna

non r imane ma i nuda . In fa t t i , essa r imane

sp lend idamen te ves t i t a de l suo s tesso sp lendore !

NOMI E DEFINIZ IONI

At t r i bu i re un “nome” ad un an ima le , ad una p ian ta

ed anche ad una cosa , s i gn i f i ca esa l ta rne l a d i v i na Essenza .

Cercare d i “de f i n i re ” un an ima le , una p ian ta

ed anche una cosa , s i gn i f i ca occu l ta re l a l o ro d i v i na Essenza e ,

i n un ce r to senso , ucc ide r l i . 9

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AMORE E BRAMOSIA Non con fond iamo

Amore con b ramos ia . Amore s ign i f i ca “da re ” ;

b ramos ia s ign i f i ca “o t t enere ” . Guardare una donna con Amore ,

s i gn i f i ca d i v i n i zza r l a ; guardare una donna con b ramos ia , s i gn i f i ca t ras fo rmar la i n una cosa .

Ed ecco perché , od ios i sono g l i occh i p ien i d i b ramos ia , e , pe r con t ro ,

ce les t i a l i g l i occh i p ien i d ’Amore .

UOMINI I mo l t i , comprendono e d i ssen tono ;

i poch i , cap i scono e med i tano ; i poch i ss im i , s i rea l i z zano , immergendos i ne l TUTTO.

V ITE INFRANTE

A d iec i ann i , l a p r ima s iga re t ta . A qu ind i c i ann i , i l p r imo “buco ” .

A ven t ’ann i , l a p r ima e rbe t ta su l l a t omba.

FASCISMO Un ’enc i c loped ia de l XXV seco lo ,

a l l a voce “ fasc i smo” , r i t engo che , p ressappoco , d i rà cos ì :

“ I t a l i co mov imen to po l i t i co de l XX seco lo , da Ben i to Musso l i n i i dea to e d i re t t o .

S i concre t i z zò i n un reg ime ba lo rdo , t ron f i o e t r i s to che ,

pe r p iù d i un ven tenn io , a f f l i s se l e i t a l i che gen t i .

Ebbe però un grande mer i t o : imped ì l a sca la ta a l po te re

a l l e v i o len te e ne fas te soc ia l comun is te “m i l i z i e . ” .

UMANITÁ

Uno squa l l i do gregge s i d i rebbe s ia d i ven ta ta

ques ta nos t ra povera Uman i tà . Ed i pas to r i che ,

s i a pu r seguendo i t i ne ra r i d i ve rs i , f a ta lmen te , l a po r tano a l mace l l o sono due : l ’ o t t uso co l l e t t i v i smo

e l ’ edon is t i co consumismo.

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TANATOLOGICHE ASPIRAZIONI I m i l i t i e g l i i dea l i s t i ,

m i rano a mor i re e ro i camen te . I poe t i e g l i a r t i s t i ,

m i rano a mor i re i n be l l ezza . I re l i g i os i , m i rano a mor i re i n pace ;

i n pace con l o ro s tess i , i n pace con i l l o ro p ross imo

e , sop ra t tu t t o , i n pace con i l l o ro D io . I f i l oso f i m i rano a mor i re

“ i n te ramen te ” , c i oè anche ne l l ’ an ima, pe r po te r eudemon icamen te “ r i so rgere ”

e ma i p iù “ r i nascere ” .

LE REL IGIONI Poss iamo cons idera re l e va r i e Re l i g ion i

come tan te d i ve rse f i nes t re che guardano su l l o s tesso C ie lo .

Ma c iascuna f i nes t ra , con t ro ogn i l og i ca ,

dogmat i camen te ammon isca che , so lo i l “ suo C ie lo ” ,

è i ncon t rover t i b i lmen te “ve ro ” . Ovv iamen te , i l re l i g i oso “pu ro ”

non acce t ta l ’ ammon imen to , ed i l C ie lo , a l l ’ aper to ,

l i be ramen te se l o guarda . Per i l f i l oso fo , po i ,

i l p rob lema neanche s i pone , i n quan to eg l i sa che i l C ie lo ,

è l u i s tesso , ne l l a sua Essenza .

LE REL IGIONI : UN COACERVO DI STORIE? A queg l i i nca l l i t i an t i c l e r i ca l i che c redono d i po te r a f fe rmare

che tu t t e l e re l i g i on i a l t ro non sono se non

un coacervo d i “ s to r i e ” , r i t engo s ia bene

fa r l o ro osservare che , i n ogn i caso ,

s i t ra t t a d i “ sp lend ide s to r i e ” ; e , t a lmen te sp lend ide , che , ad un ce r to pun to ,

l e cos idde t te “s to r i e ” s fumano , pe r l asc ia r un i camen te pos to

a l l o “sp lendore ” !

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12 LE MOLTE ETÁ

Quat t ro sono l e nos t re e tà . La p r ima è l ’ e tà “anagra f i ca ” ,

c i oè que l l a sanc i t a da l ca lendar io . La seconda è l ’ e tà “b io log i ca ” ,

c i oè que l l a che emerge da i check -up . La te rza , è l ’ e tà “ fa inomica” , c i oè que l l a che s i d imos t ra . La quar ta , è l ’ e tà “s ten i ca ” ,

c i oè que l l a che s i sen te d i avere . V i è po i una qu in ta e tà ,

che po t remmo ch iamare “meta f i s i ca ” . Ed è un ’e tà senza e tà ,

un i camen te v i v i b i l e dag l i A r i s to i ne l l ’ ac rono top i co ed acausa le P resen te .

I L “GIUSTO” , I L “BUONO” , I L “BELLO” , ED IL “VERO” .

So lo c iò che non d i sc r im ina , è “g ius to ” ; so lo c iò che non è ego i co , è “buono” ;

so lo c iò che è d i v i namen te semp l i ce , è “be l l o ” ; so lo c iò che tende a l p lo t i n i ano UNO, è “ve ro ” .

OTTENERE E DARE

Una cosa è l ’ av ido p iacere

che s i p rova ne l l ’ ”o t t enere ” qua l cosa ,

ed un ’a l t ra cosa è l ’ esa l t an te g io ia

che s i p rova ne l “da re ” qua l cosa .

So lo i l “da re ” ha i l mag ico po te re

d i fa r sen t i re Re , anche i l p i ù povero

de i pover i !

FRA QUALCHE MILLENNIO Non m i s tup i re i a f fa t t o

se , f ra qua l che m i l l enn io , l a nos t ra epoca ven i sse r i co rda ta ,

da i pa leoan t ropo log i de l momento , come l ’ ”E tà de l l e so f i s t i caz ion i ” .

I L D IAVOLETTO È STATO PROMOSSO

Un in t rap renden te ed esag i ta to d iavo le t to d i comp lemen to ,

r i esce a fa rs i r i cevere da Sa tana i n pe rsona ,

e , appena ammesso a l suo cospe t to , p ro rompe: “Supremo, s iamo f r i t t i !

Ho appreso che un Uomo ha scoper to l a Ver i t à .

Sono mo l to p reoccupa to :

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come fa remo no i t u t t i , f i g l i de l l a menzogna ,

a sop ravv i ve re a s i f fa t t o dep recab i l e ed i n faus to even to? ”

“Ma s ta i t ranqu i l l o , f i g l i o l o ; non co r r i amo a l cun per i co lo ;

e t i sp iegherò anche i l pe rché . I l Maes t ro a l qua le tu a l l ud i ,

ha t ropp i po ten t i nemic i pe r po te r v i ve re a l ungo ;

e , sub i to dopo l a sua mor te , i suo i p iù fede l i d i scepo l i

ce r tamen te l o de i f i cheranno e s i p roc lameranno suo i Sacerdo t i .

E po i i nv i t e ranno l e gen t i ad adora re ed a p regare

i l nuovo “Un ico Vero D io ” . E po i red igeranno “sac re sc r i t t u re ” ne l l e qua l i l ’ i nsegnamento r i cevu to

ve r rà a lquan to d i s to r to da l l e l o ro i n te ressa te i n te rp re taz ion i .

E po i ch iederanno a i fede l i o f fe r te , sempre p iù cosp i cue ,

i n camb io de l l e l o ro i nd i spensab i l i i n te rcess ion i .

E po i e r i ge ranno mo l t i t emp l i . E po i i nven te ranno l i t u rg ie ,

r i t i , p rec i , p ie p ra t i che , sac ramen t i , dogmi , bened iz ion i ,

i ndu lgenze , l aud i , sa lm i , l i t an ie , i nn i e can t i ……. .

Ed i n mezzo a ques to ba i l amme, è anche t roppo fac i l e cap i re come,

l a Ver i t à , a poco a poco , ve r rà sempre , sempre meno …. . Come ved i , m io ca ro f i g l i o l o ,

s i amo, p iù che ma i , i n una bo t te d i fe r ro . E r i co rda t i che , i n t u t t i i t emp i ,

l e i e ra rch ie , s i a pu r i nconsapevo lmen te , sono sempre s ta te per no i ,

p iù de l l e a l l ea te che de l l e an tagon is te . Ed o ra , puo i r i t o rnare se reno

a i t uo i comp i t i ; ma p r ima, i n tendo p rem ia r t i pe r i l t uo ze lo .

E , pe r tan to , t i p romuovo , su l campo , “D iavo lo d i t e rza ca tegor ia

i n se rv i z i o pe rmanen te e f fe t t i vo ” .

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TE ISMO ED ATEISMO Ogn i concez ione te i s t i ca , pe r quan to a l t a e so t t i l e

possa essere , t rae pu r sempre o r i g ine

da una ca renza d i sp i r i t ua l i t à . L ’e l l en i co “Panpneumat i co ” ,

c i oè l ’Uomo “comp iu tamen te sp i r i t ua le ” , è necessar iamen te A teo .

E qu i m i v i ene i n acconc io Un an t i co apo f tegma o r i en ta le

che tes tua lmen te sen tenz ia : “V i è un un i co A teo : D io ! ” .

TUTTO, UNO, NULLA

L’ i ne f fab i l e “Tu t to ” ha ne l p lo t i n i ano “Uno” i l suo aspe t to cogn ib i l e ,

e ne l ved i co “Nu l l a ” i l suo aspe t to segre to .

I L TEATRO S i r i t i ene che i l “Tea t ro ”

abb ia p recedu to i l “Temp io ” . A i p r imord i , i l Tea t ro

fu essenz ia lmen te a t to re l i g i oso ; i n segu i to , d i venne anche

a t to d idasca l i co - educa t i vo ; e degenerò e decadde quando

s i p re f i sse d i essere sop ra t tu t t o “d i ve r t imen to ” .

VERGINITÁ La verg in i t à è come una b r i c i o la d i pane .

Bas ta i l passagg io d i un ucce l l o pe r fa r s ì che essa p iù non s ia !

NIETZSCHE E DOMINEDDIO Con grande merav ig l i a ,

N ie t zsche , appena mor to , s i t rova a tu per t u con Dominedd io , che ,

con tono p iù d i ve r t i t o che severo , sen tenz ia : “Ha i sempre nega to l a m ia es i s tenza ;

ed o ra , come pun iz ione , fa ra i , pe r l ’ e te rn i t à , i l po r t i e re ne l l a m ia D iv ina D imora .

E po i ché Io , sop ra ogn i cosa , amo non essere d i s tu rba to ,

a t u t t i co lo ro che m i ce rcheranno , s i s temat i camen te r i spondera i : D io non c ’è ” .

Da l che s i può dedur re che , Dominedd io , non so lo è m ise r i co rd ioso ,

ma è anche un so t t i l e umor i s ta .

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ADAMO ED EVA Adamo è l ’ uomo o l i s t i co ;

è l ’Uno - Tu t to ” che s i è es te r i o r i z za to

ne i “Mo l t i ” , c i oè i n Eva , pe r acqu i s i re cosc ienza d i Sé . No i t u t t i , qu ind i , s i amo Eva ;

e , pe r tan to , s i amo a l t res ì , i f i g l i de l b ib l i co sonno d i Adamo.

E quando a t t raverso i l t ravag l i o es i s tenz ia le , Eva , c i oè l ’Uman i tà , av rà comp iu tamen te

po r ta to a te rm ine i l suo manda to , a l l o ra , e so lo a l l o ra , g lo r i osamen te

r i t o rnerà ne l seno d i Adamo, de te rm inandone i l d i v i no r i sveg l i o .

Ed a l l o ra , Adamo, f i na lmen te po t rà eudemon icamen te “Essere ” ,

i n quan to avendo , f i na lmen te rea l i z za to l a “cosc ienza d i Essere ” !

IDROGENO

S i d i rebbe che l ’ i d rogeno abb ia t rova to ne l l ’ acqua i l suo agogna to Parad i so .

IN C IELO

Non s i d i sper i ch i ha perso l a t es ta per Amore : l a r i t roverà i n C ie lo !

INSEGUIMENTO

L’uomo insegue l a donna f i n che ques ta non l ’ acch iappa !

ARIANNA, TESEO ED IL MINOTAURO

So lo l ’ i n te l l i genza d i A r i anna consen t ì a l l ’ e roe Teseo

d i ucc ide re l ’ an t ropo fago M ino tau ro . C ioè , so lo l ’ uomo ps i ch i co

permet te rà a l l ’Uomo pneumat i co d i e l im inare l ’ uomo i l i co .

I PARTIT I

“V ia t u t t i i pa r t i t i ” u r l ano g l i i ns ip ien t i . Ess i non sanno che , e l im inare i pa r t i t i ,

s i gn i f i ca semp l i cemen te r i du r l i ad uno so lo ;

che po i s i r i ve le rà i l pegg io re i n quan to , fa ta lmen te ,

s focerà ne l l a fe ra l d i t t a tu ra .

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I NUOVI PADRONI Sono p i cco l i , b ru t t i n i , os ten ta tamen te gen t i l i ,

ca l i b ra tamen te e legan t i ; ma l a ca ra t te r i s t i ca pecu l i a re sono i l o ro occh ie t t i f essu ra t i

i r rad ian t i sguard i acca t t i van t i e pe ren to r i ad un tempo .

S i d i ce che s iano i nuov i pad ron i de l Mondo :

sono i banch ie r i e g l i i ndus t r i a l i de l n ippon ico Impero .

INCESTO E PARTENOGENESI Ment re l ’ i nces to è scons ig l i ab i l e

s i no a l l a condanna , pe r g l i anar i s to i ,

è , i nvece , eugene t i camen te ausp i cab i l e pe r g l i A r i s to i .

Non per nu l l a i p resocra t i c i asser i vano che l ’ i nces to , è l a p roc reaz ione rega le ,

e l a pa r tenogenes i , l a p roc reaz ione d i v ina .

I L V IOLA

I l v i o la è un azzu r ro con tam ina to da l rosso .

Secondo l a sap ienza an t i ca , l ’ azzu r ro s imbo legg ia

l ’ a ta rass i ca s tas i de l l o Sp i r i t o ; i l rosso , i nvece , rapp resen ta

l ’ angosc iosa mo t i l i t à de l l a Mate r i a . Ed ecco perché g l i eso te r i s t i

han sempre ravv i sa to ne l “ v i o la ” l a t i n ta sacerdo ta le ,

i n quan to “ t ra i t d ’un ion ” f ra l ’ azzu r ro ed i l rosso

e , i n un p iano s imbo l i co , f ra l o Sp i r i t o e l a Mate r i a .

ANCHE L ’EDUCAZIONE HA UN L IMITE

Non s i può ch iedere ad un topo d i augura re “buon appe t i t o ”

a l ga t to che , l eccandos i i ba f f i , s i acc inge ad i ngh io t t i r l o !

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LE STALLE DI ANGÍA Tu t t i sen t i amo i l f e to re

p roven ien te da que l l e s ta l l e d i Angìa che sono l e nos t re par t i t oc ra t i che i s t i t uz ion i .

Ma l a nos t ra ve ra d i sgraz ia , s ta ne l non avere un Erco le ,( + )

E rco le che , a l l im i te , po t rebbe anche essere

un Conso le , con 24 l i t t o r i .( * )

LA PROVVIDENZA Come la Luce necessar iamen te i r rad ia ,

cos ì l ’Essere necessar iamen te s i man i fes ta . Per tan to , Essere s ign i f i ca c reare ,

e c reare compor ta “ i l p rovvedere ” . D i qu i , l o gnos t i co asser to

deg l i S to i c i , secondo cu i , da sempre , i ns i t a ne l l ’Essere , è l a P rono ia , P rono ia che a l t ro non è se non l a c r i s t i ca D iv ina P rovv idenza .

IMMORTALITÁ

Quando anco ra i l so le non sp lendeva ne l C ie lo ,

t u , Uomo, g ià e r i . Quando i l So le a l t ro non sa rà

se non pu l v i sco lo s ide ra le , t u , Uomo, anco ra sa ra i !

LA MORTE DEL SAGGIO

I l sagg io , da sempre , conosce i l momento

de l l a sua f i s i ca mor te . Eg l i , i n fa t t i , camb ie rà d imens ione

so lo quando sa rà s tu fo d i So le e saz io d i g io rn i

I PENSIERI DELLA TERRA Se è ve ro che i va r i op in t i f i o r i

sono i pens ie r i de l l a Ter ra , non s tup iamoc i se i suo i ab i t an t i

s i d i ve r tano a pensarne “una per co lo re ” !

(+) Pulì le stalle deviando su di esse i fiumi di Alfeo e Peneo

(*) Nell’antica Roma i Consoli venivano scortati da 12 littori che salivano a 24 quando il Console aveva ricevuto dal Senato i poteri dittatoriali.

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DIVINA POLVERE Caduca po l ve re no i s i amo;

ma, i n c i ascuno d i no i , b r i l l a una d i v i na sc in t i l l a

ne l l a qua le , vo lendo , poss iamo iden t i f i ca rc i . Ecco perché l a na tu ra le

um i l t à de l Sagg io è sempre ammanta ta

d i un d i v i no o rgog l i o .

GRAZIE A D IO , SONO ATEO! Al ta fa t i d i ca domanda:

“C rede i n D io? ” , i l sagg io se ra f i camen te r i spose :

“Graz ie a D io , sono a teo ! ” . Sc iocca e con t radd i t t o r i a

apparve a i p iù l a r i spos ta ; e so lamen te g l i A r i s to i

ne percep i rono l ’ i n t ima essenza e l ’ anagog ico messagg io , e c ioè :

“ so lo g raz ie a l D io immanen te sa rà poss ib i l e d i ven ta re a teo ,

ne i con f ron t i de l l e D i v in i t à t rascenden t i ” .

ALLA MENSA DEL SAGGIO Sono so lo due i commensa l i

ammess i a l l a mensa de l Sagg io : i l suo D io e l a sua ombra .

CHENOFOBIA, OSSIA : ”PAURA DEL VUOTO”

Già l o a f fe rmavano i p re -soc ra t i c i : “La Na tu ra abor ra i l vuo to ” .

Ecco perché non m i s tup i re i a f fa t t o ” , se , un g io rno , un Ange lo am ico

m i dovesse r i ve la re che è s ta ta l a d i v i na cheno fob ia

a susc i t a re l ’Un i ve rso !

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GLI ANNI

Gl i ann i sono de i so l i t a r i . Sono a l t res ì de i t e r r i b i l i p resun tuos i

t an tochè , ognuno d i l o ro , s i r i t i ene i l m ig l i o re de l seco lo ,

pe r non d i re de l m i l l enn io . Ogn i t an to però ,

accan tonano l a l o ro spocch ia e , i n t u t t a um i l t à ,

s i r i un i scono i n mo l t i . So lennemente s i r i un i scono ,

con i l p rec i so e nob i l e i n ten to d i de te rm inare “un ’Epoca” !

LE V IE DEL CIELO

Non ch iede te ma i ad un San to qua l i sono l e “V ie de l C ie lo ” ; non ch iede teg l i e lo , i n quan to

v i i nd i cherà sempre l a v ia p iù d i f f i c i l e !

I L PRIMO VAGITO

Nu l la d i p iù rass i cu ran te de l p r imo vag i to d i un neona to .

Esso , i n fa t t i , c i con fe rma che l a Na tu ra , nonos tan te tu t t o , non s i è anco ra s tu fa ta d i No i !

DESIDERIO ESAUDITO

Per tu t t a l a sua v i t a des iderò emergere e b r i l l a re . Venne esaud i to : f i n ì appeso

a l p iù a l t o de i l amp ion i !

I L POVERO ORANTE S iamo ne l l ’ au rea “E tà d i Per i c l e ”

e , ad un povero o ran te , v i en ch ies to : “Perché , ne l l e t ue p regh ie re ,

t i r i vo lg i ad uno oscu ro D io fo res to anz i ché a l l e po ten t i D i v in i t à i nd ige te? ” . “Per essere asco l ta to senza fa r l a coda”

fu l a sua l acon i ca r i spos ta .

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I L MARATONETA E LA SUA OMBRA Per i l mara tone ta , quan ta fa t i ca ,

quan ta so f fe renza e quan to sudore per po te r a r r i va re a l l a meta .

E pensare che l a sua “ombra” , senza i l ben che m in imo s fo rzo ,

ha esa t tamen te fa t t o l e s tesse cose , ma con uno s t i l e p iù l imp ido

e , sop ra t tu t t o , con mo l ta p iù e leganza .

INTROSPEZIONE Per po te r en t ra re i n no i s tess i , o l t re ammainare l ’” Io ” ,

è necessar io conoscere l a pa ro la d ’o rd ine , pa ro la d ’o rd ine che po t rebbe anche essere ques ta :

“NOI TUTTI S IAMO UNO” .

I L CANTO DEGLI ANGELI Mi è s ta to r i ve la to che ,

anche g l i Ange l i , can tano . Ed i l l o ro d i v i no can to ,

a l t ro non è , se non i l pan fon i co S i l enz io !

OMBELICHI T IMIDI Improvv i samen te , due ombe l i ch i

s i t rovano v i s - à - v i s . Per un po ’ s i guardano , ammiccano ,

f i nché i l meno t im ido de i due , facendos i co ragg io , eso rd i sce :

“M i sa tan to che a l p iano d i so t to facc iano fes ta ! ” .

UN BUON L IBRO So lo un buon l i b ro può darc i l a g io ia

d i s ta re con un ca ro am ico , pu r r imanendo sp lend idamen te so l i !

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LE PAROLE DEI SAGGI In t u t t i i t emp i , i g rand i Sagg i

han sempre par l a to poch i ss imo ; e quando han p reso l a pa ro la ,

l ’ han sempre fa t t o con i l so lo i n ten to d i da re a l Mondo , un nuovo Mondo !

I L SOGNO DEL RE

Appena sveg l i o , ag i t a t i ss imo , i l Re convoca i l Sagg io d i Cor te .

“Ho sogna to d i essere un mend ican te , ed i l m io sogno è s ta to l uc id i ss imo .

Sono to ta lmen te sconvo l to . Ma, i n rea l t à , ch i sono Io? Sono un Re che ha sogna to

d i essere un mend ican te ; oppure sono un mend ican te

che s ta sognando d i essere un Re? ” “S ie te en t rambe le pe rsone

e nessuna de l l e due . Ma sarò p iù p rec i so : p remesso che l e Es i s tenze

sono l e apparenze de l l ’Essere , d i c i amo che Vo i s i e te i l Tes t imone Essen te

d i due Vos t re esper ienze es i s tenz ia l i , esper ienze en t rambe rea l i ,

ma , i n quan to t ranseun te , non ve re , e , pe r tan to , non a t t i nen t i a l l ’Essere ” .

Ques ta fu l a gnos t i ca r i spos ta de l Sagg io .

ANIMA E MENTE “Donna , pa r to r i ra i con do lo re ; Uomo, t i guadagnera i i l pane con i l sudore de l l a f ron te ” .

Ques to s i sen tenz ia ne l l a Sacra Scr i t t u ra ! E l a Donna , è anche l a Mate r i a ,

che , con gran do lo re , generò l ’An ima; e l ’Uomo, è anche l o Sp i r i t o ,

che , con grande fa t i ca , fo rg iò l a Men te .

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PRECETTI E TABÚ Ancorché i nven ta t i dag l i A r i s to i ,

i p rece t t i ed i t abù r i guardano un i camen te g l i Anar i s to i .

Ed i l comp i to a l o ro a f f i da to è mo l to impor tan te : ess i , i n fa t t i ,

debbono cercare d i a iu ta re l e masse ad i nser i r s i , ne l p iù p ro f i cuo de i mod i ,

ne l l a p rono i ca co r ren te evo lu t i va . Quando un tabù v ien meno ,

sub i to v iene sos t i t u i t o da un a l t ro , ovv iamen te p iù a t t ua le e p iù va l i do .

Ecco perché Adamo, dopo aver i n f ran to I l t abù de l l a d i v i na sudd i tanza ,

ne c reò deg l i a l t r i pe r i suo i d i scenden t i , a f f i nché l a conqu is ta ta l i be r tà

non degenerasse ne l l ’ a rb i t r i o e ne l l a l i cenza .

OGGI E DOMANI

I l “doman i ” è un “ogg i ” che non è r i usc i t o a d i ven ta re “P resen te ” ;

ed i responsab i l i de l suo i nsuccesso sono i nos t r i des ide r i che , pe r rea l i z za rs i ,

necess i t ano d i que l t ea t ro d i a t t uaz ione che è i l “f u tu ro ” , fu tu ro che ha , ne l l a Mor te , l a s tessa mat r i ce de l “passa to ” .

Ed i n fa t t i , men t re i l passa to è “mor te accer ta ta ” , i l f u tu ro a l t ro non è se non “p rospe t t i va d i mor te ”.

Ma a l l o ra , dove s ta l a V i t a? E l a r i spos ta è mo l to semp l i ce :

“La V i ta un i camen te a l l i gna ne l l ’ ac rono top i co P resen te ! ” .

COME VINCERE LA MORTE Vi è un un i co modo

per v incere l a Mor te : v i ve re comp iu tamen te e , qu ind i ,

“ v i ve re anche l a Mor te ” a l l a s t regua d i una esper ienza a f fasc inan te

e , fo rse , anche vo lu t t uosa . A l r i guardo , i Tan t ra ass i cu rano

che l a Mor te , cosc ien temen te v i ssu ta , è , ve ramen te , un "Grande o rgasmo" !

C IÓ CHE È BELLO

Tu t to c iò che è funz iona le , t u t t o c iò che è u t i l e

non po t rà ma i essere comp iu tamen te “be l l o ” . In fa t t i , so lo c iò che è d i v i namen te i nu t i l e

può cons idera rs i o l i s t i camen te “be l l o ” . 22

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GL I AUTOMATISMI And iamo incon t ro ad un Mondo sempre p iù r i cco d i au tomat i sm i

che , se da un can to c i d i spenseranno da qua l che fa t i ca ,

da un a l t ro can to con t r i bu i ranno non poco a fa rc i p rendere i l gus to d i v i ve re !

MORTE E BELLONA

Ment re Mar te p rovocava guer re f ra nemic i ,

Be l l ona p romuoveva tenzon i f ra be l l i ge ran t i ,

o f f rendo cos ì l a ca ta r t i ca poss ib i l i t à d i una nob i l e mor te ,

anche a tu t t i que i m i l i t i che nob i l i non e rano .

P INOCCHIO

S iamo tu t t i de i “P inocch io ” , ne l senso che , c i ascuno d i no i , a l t ro non è se non un bu ra t t i no ,

con l a po tenz ia le poss ib i l i t à pe rò , d i d i ven ta re un Uomo, un “Vero Uomo” .

Anche per i poch i ss im i che , gnos t i camen te , s i sono res i con to

d i essere de i bu ra t t i n i , i l d i ven ta re un “Uomo o l i s t i co ”

cos t i t u i sce un ’ impresa a d i r poco d i spera ta . E ch i i n tende p rovarc i , come p r ima cosa ,

deve ce rcare d i i nd i v iduare i suo i non poch i bu ra t t i na i ,

pe r po i po te r l i rendere i noperan t i . Ed a l l o ra , s i acco rgerà

che i suo i bu ra t t i na i , non sono so lo l e ab i t ud in i e l e convenz ion i , ma anche l e Grand i i deo log ie , l a T rad i z ione e , add i r i t t u ra ,

l e D i v in i t à de l l e va r i e Re l i g ion i . Non s tup iamoc i qu ind i se ,

quas i t u t t i i cos idde t t i uomin i , nascano come bu ra t t i n i

e , come ta l i , s i es t i nguono , anche se - r i co rd iamo lo sempre ! -

s i t ra t t a d i bu ra t t i n i sp lend id i , i n quan to po tenz ia lmen te capac i d i d i ven ta re

“Ver i Uomin i ” , e , qu ind i , capac i d i D io !

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LA PUBBL ICITÁ Come tu t t i sapp iamo,

l a “pubb l i c i t à ” ha neg l i s l ogans l a sua a rma m ig l i o re .

E , pe r essere ve ramen te e f f i cace , uno s logan deve essere ,

non so lo b reve ed eu fon i co , ma anche ca l i b ra tamen te sc iocco ;

deve c ioè susc i t a re i n ch i l ’ asco l t a un l uc i fe r i no senso d i super io r i t à

ne i con f ron t i de l suo i dea to re . E ta le c i r cos tanza , mef i s to fe l i camen te ,

i nc ide , ne l d ience fa lo , un engramma che , a l momento de l b i sogno ,

de te rm inerà l a sce l t a de l p rodo t to rec lam izza to , con esc lus ione d i t u t t i g l i a l t r i . Ed ecco perché , a ques to pun to ,

non m i sono a f fa t t o merav ig l i a to quando un Ange lo , i n t u t t o segre to ,

m i con f i dò che i l P res iden te onora r i o d i t u t t e l e “Organ izzaz ion i pubb l i c i t a r i e ”

a l t r i non è se non Sa tana i n pe rsona !

IMPECCABIL ITÁ S i d i rebbe che v i s i a

un rappor to d i causa l i t à f ra impeccab i l i t à e t r i s tezza . E qu i m i v i ene i n acconc io

l ’ asser to d i un an t i co Sagg io secondo cu i g l i uomin i

non sono ma i cos ì g iocond i come quando s impat i camen te sbag l i ano !

BESTIARIO POLIT ICO

Nel mondo po l i t i co , mo l t i ss im i sono i somar i

e non poche sono l e vo lp i ; pe r con t ro , ra r i sono i l eon i

e ra r i ss ime l e aqu i l e !

EREMOFIL IA I l pa radossa le mo t to deg l i e remof i l i è : “Meg l i o so l i che ben accompagna t i ! ” .

D i qu i i l l o ro l eg i t t imo t imore d i essere de f rauda t i

de l l a l o ro “D i v ina So l i t ud ine ” .

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I R IBELL I Megl i o i r i be l l i

che i con fo rm is t i . I r i be l l i , s i sa ,

sono , quas i sempre , deg l i “anoma l i i n basso ” , che possono però , t a lo ra ,

susc i t a re l ’ ”Anomalo i n a l t o ” , c i oè l ’ ”Uomo Nuovo” ,

c i oè l ’Uomo capace d i da re a l Mondo un nuovo Mondo !

L ’ ”UNO” ED I “MOLTI ”

Se rub i m i l l e l i re ad un tuo s im i l e ,

se i uno squa l l i do l ad ro ; ma se rub i mo l t i m i l i a rd i

ad un i n te ro Paese , se i semp l i cemen te un po l i t i co .

Se rub i un ’ i dea ad un au to re ,

se i un m iserab i l e p lag ia r i o : ma se rub i mo l te i dee a mo l t i ss im i au to r i ,

se i uno s t ima to r i ce rca to re . Un c re t i no è so lo un c re t i no ;

ma un m i l i one d i c re t i n i possono p ro f i cuamen te cos t i t u i re l a base d i un au to revo le par t i t o .

Un mor to è , quas i sempre , una t raged ia ; ma, un m i l i one d i mor t i

sono semp l i cemen te un da to s ta t i s t i co . E conc lud iamo con una no ta

d i v i namen te anadromica : È D IO l ’ ”UNO” , men t re i l D iavo lo

è so lamen te “ i mo l t i ” ”

MENSA POPOLARE Un d i sgus toso “p ia t t o un i co ” ,

e fu sub i to …… pera !

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I L VERBO, LE PAROLE E LE CHIACCHIERE

Come asser i scono l e “genes i ” , d i t u t t e l e Sacre Scr i t t u re ,

v i f u un tempo in cu i g l i uomin i pa r l avano un ’un i ca l i ngua .

Ed i n de t to t empo - o, meglio, “non tempo” -,

l a voce e ra pu ra po tenza i n pe r fe t t a s imb ios i con l o Sp i r i t o ;

e ra c ioè i l D i v ino Verbo , Verbo che , i n segu i to ,

con i l passagg io da l M i to a l l a S to r i a , venne t ravo l t o da l l e pa ro le

e seppe l l i t o da l l e ch iacch ie re .

THANATOS ED EROS Dio è Amore , è l ’Amore

è l a mor te de l l ’ ” Io ” . Ecco perché g l i an t i ch i Grec i Gnos t i camen te asser i vano che

“Thana tos è l ’ aspe t to segre to d i E ros ” .

L ’ ”ANGELO CUSTODE” ED IL “D IAVOLO CUSTODE” L’ ”Ange lo Cus tode” è l ’ au ra p ro te t t i va

- di natura eterica, direbbero i teosofi - p rodo t ta , a l momento de l pa r to , da l l ’ amore e da l l a t rep idaz ione

de l l a madre e deg l i as tan t i . I l “D iavo lo Cus tode” è semp l i cemen te

l a nos t ra “Persona l i t à ” , l a cu i un i ca p reoccupaz ione è que l l a

d i met te rc i comunque i n mos t ra e d i fa rc i sembrare , i n ogn i c i r cos tanza ,

sempre d i p iù d i que l che s iamo.

SATANA, IL D IAVOLO, LUCIFERO ED IL DEMONIO Satana è l a “ re la t i v i t à ” , a l l a qua le s i oppone D io

i n teso come “Essere Asso lu to ” . I l D iavo lo è l a “mo l tep l i c i t à ” ,

a l l a qua le s i oppone D io i n teso come “UNO - TUTTO” .

Luc i fe ro è l ’ aspe t to eudemon ico de l D iavo lo ; è l a mo l tep l i c i t à che , a t t raverso i l t ravag l i o es i s tenz ia le ,

t ende ad esaur i r s i n espans ione ne l l ’ i ne f fab i l e e d i v i no UNO - TUTTO.

I l Demon io è i l Cacodemone d i soc ra t i ca memor ia ;

è l a s i n te t i ca esp ress ione de l “Ma le ” , a l qua le s i oppone D io ,

i n teso come Supremo Bene .

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COSE NOSTRE

È veramen te e so lo “nos t ro , so lo c iò che abb iamo “sac r i f i ca to ”

o che abb iamo “dona to ” . so lo r i nunc iando a tu t t o

S i può d i ven ta re TUTTO!

I L PERDONO L’uomo comune,

pe rdona ra ramen te . L ’uomo evo lu to , p ra t i camen te

perdona sempre . Per i l Sagg io ,

i l pe rdono non ha senso , i n quan to non accusa l ’ o f fesa .

TEMERE, DESIDERARE E SPERARE

Ch i t eme, des idera e spera , non può fa re a meno d i que i

p rovv idenz ia l i “ suppor t i men ta l i ” che , so lo l e re l i g i on i , l e supers t i z i on i

e l e mag ie c i possono o f f r i re . Ed i n fa t t i , so lo ch i s i è

comp iu tamen te rea l i z za to essendos i i den t i f i ca to ne l l a sua d i v i na Essenza ,

può p resc indere da de t t i pandemic i suppor t i .

LE SCELTE Ogn i sce l t a t rae o r i g ine

da una ca renza d i t o ta l i t à . Ecco perché ogn i sce l t a è fa ta lmen te a l i enan te .

Ed ecco perché i l Sagg io tende ad avva le rs i d i un ’un i ca sce l t a :

l a sce l t a d i non sceg l i e re .

CREDERE, OBBEDIRE, COMBATTERE I l no to mo t to fasc i s ta

“c redere , obbed i re , combat te re ” non è s ta to con ia to da Musso l i n i , ma r i sa le add i r i t t u ra a Ter tu l i ano ;

ed e ra un au l i co i nv i t o , d i re t t o ag l i e l e t t i ed a i pu r i d i cuo re .

In fa t t i , so lo ag l i A r i s to i s i può ch iedere d i

“ c redere , obbed i re , combat te re ” ; ag l i anar i s to i , a l mass imo ,

s i può ch iedere d i “aver f i duc ia , se rv i re e l o t t a re ” .

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S IAMO GIÁ PERFETTI

Ognuno , è g ià per fe t t o cos ì com’è ; ad una cond iz ione però :

che comp iu tamen te s i acce t t i cos ì com’è .

I L SACERDOTE E L ’ALTARE Ment re ogn i Donna è un A l ta re ,

ogn i Uomo è un Sacerdo te . Ed i l dovere d i ogn i Sacerdo te

è que l l o d i o f f i c i a re a l magg io r numero d i A l t a r i poss ib i l i !

ET ICA E MORALE

Ment re l ’ ”e t i ca ” a t t i ene a l l a F i l oso f i a , l a “mora le ” a t t i ene a l l a S to r i a .

Mo l t i i nsegnament i d i Gesù , anco rché a l t amen te e t i c i ,

non po tevano cons idera rs i mora l i , i n quan to non con fo rm i

a l l e l egg i ed a i cos tum i epoca l i . I l nob i l e ed e t i co i nv i t o

a “pe rdonare tu t t i , sempre e comunque” venne cons idera to , da i p iù ,

immora le e scanda loso , i n quan to i n pa ten te con t ras to

con l a v igen te l egge de l t ag l i one “occh io per occh io , den te , pe r den te ” . Ed ecco perché l a condanna d i Gesù ,

anco rché e t i camen te i gnob i l e , non può non cons idera rs i

l ega lmen te e mora lmen te l i c i t a .

AMORE I l ve ro Amore non conosce

né s impat i e né an t i pa t i e . È come un ragg io d i so le

che par imen t i i l l um ina l a rosa e l o sca toc ino( * )

I FANCIULL I ED I SAGGI S i d i rebbe che i l s i gn i f i ca to

d i a l cun i accad imen t i possa essere re t t amen te i n te rp re ta to

so lo da i fanc iu l l i e da i sagg i . Da i fanc iu l l i , a mo t i vo

de l l a l o ro semp l i c i t à e de l l a l o ro pu rezza d i cuo re, da i sagg i , a mo t i vo

de l l a l o ro conoscenza e de l l a l o ro um i l t à .

(*) la cacca di Fido

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GERUSALEMME Come nar rano i Vange l i , Gesù en t rò da t r i on fa to re

ne l l a C i t t à San ta d i Gerusa lemme, C i t t à che , poco dopo , l o condannò .

Ebbene , anche l a magg io r pa r te d i no i s i compor ta come Gerusa lemme, ne l senso , che s i è sempre p ron t i

ad accog l i e re i l C r i s to come taumatu rgo e come conso la to re ,

ma s i è a l t res ì sempre p ron t i a resp inger lo , quando s i p resen ta come docen te e come in i z i a to re .

I L SACRIFIC IO

I l sac r i f i c i o s i a t t ua : su l p iano mag ico ,

quando s i i n tende “o t tenere ” ; su l p iano re l i g i oso ,

quando s i i n tende “ r i ngraz ia re per l ’ o t t enu to ” ; su l p iano i n i z i a t i co ,

quando s i i n tende “sac r i f i ca re sé s tess i ” pe r rea l i z za re sé s tess i

DELLE UMANE V ICENDE

Le v i cende umane sono sempre a l i e to f i ne . Quando cos ì pa re non s ia

è semp l i cemen te perché l a v i cenda non è anco ra g iun ta a l suo ep i l ogo .

SONO IMMORTALE

È s ta to un Ange lo a r i ve la rm i che fu un pa leomi l i t e i l p r imo uomo

che s i rese con to de l l a sua immor ta l i t à . E se ne rese con to

quando sognò , “ come v i vo ” , un nemico da l u i s tesso ucc i so .

I L NOSTRO CORPO I l nos t ro co rpo non è ,

e non deve essere , né i l nos t ro pad rone ,

né i l nos t ro se rvo , né , t an to meno , i l nos t ro g ioca t to lo .

Esso deve sop ra t tu t t o essere l ’ i nsos t i t u i b i l e e p rovv idenz ia le s t rumen to

capace d i fa rc i acqu i s i re l a p le rom ica cosc ienza

de l l a nos t ra ve ra e d i v i na Essenza .

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DEL SUICIDIO I l su i c i da “p ro fano” è co lu i che v i lmen te

d i ce "no " ad una do lo rosa esper ienza . I l su i c i da "sac ro "

è co lu i che gnos t i camen te d i ce "s ì " a l l a sup rema esper ienza ,

e c ioè a l sac r i f i c i o d i sé s tesso per rea l i z za re sé s tesso .

LA GIUSTA STRADA Mol te sono l e s t rade ,

ma l a g ius ta s t rada è so lo que l l a segna ta

da i b ianch i pa racar r i de l l e v i r t ù .

LA MATERIA E LO SPIRITO Fu in un momento d i g raz ia

che un Ange lo m i r i ve lò che , c i ò che no i ch iam iamo Mate r i a ,

a l t ro non è se non "un vo r t i ce d i vuo to

ne l p ieno de l l o Sp i r i t o " - "Vuo to " , qu ind i ; ma ecce l sa è l a sua va lenza .

La Mate r i a , i n fa t t i , è i l p rono i co Kènoma capace d i fa r acqu i s i re cosc ienza d i sé

a l d i v i no P lè roma, c ioè a l l o Sp i r i t o .

SUPREMA RINUNCIA So lo r i nunc iando a l l ' " Io " , c i oè a l l a "separa t i v i t à " ,

è poss ib i l e rea l i z za re i l "D io " , c i oè l a non separa t i v i t à " ,

c i oè l 'endemon ico TUTTO.

I NEOPOETI Da quando l a "Poes ia "

s i è a f f ranca ta da l l a sch iav i t ù de l l a met r i ca

e da l l ' obb l i go de l l a r ima , g l i "a lunn i d i Ca l l i ope" sono d i ven ta t i l eg ion i . E tu t t o c iò è un bene ,

i n quan to , ch i sc r i ve poes ie , non impor ta se ecce l se o med ioc r i ,

a lmeno i n que l momento , pensa ; e , qu ind i , non i nqu ina ,

non d i s tu rba , non i ns inua , non ch iede , non b la te ra

e , sop ra t tu t t o , non de l i nque !

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I CALVI POSSONO ESULTARE In una antica Scrittura vedica

si può leggere: "Al Dio Creatore Brahma, poche furono le teste d'uomo che gli riuscirono perfette;

in tutti gli altri casi, rimediò con i capelli!".

LA DONNA ED IL SACERDOZIO

Il "no" della Chiesa al Sacerdozio per le donne

trova una valida giustificazione, non tanto nelle - peraltro labili -

argomentazioni ufficiali (come quella che gli Apostoli

erano solo uomini), ma nel fatto che la Donna, in quanto "datrice di vita",

non può "sacrificare", non può cioè "togliere vita",

sia pur a livello rituale. Il fatto poi che, nel Cristianesimo,

il sacrificio sull'Altare sia solo simbolico,

ciò non ne inficia il principio. Pertanto, il "no", della Chiesa,

non deve essere considerato una discriminazione, ma una esaltazione della divina funzione biogena della Donna.

LA NASCITA DI UN FIGLIO

Il figlio è il "fine" e non il "mezzo" per tacitare

il sia pur nobile desiderio di maternità. La maternità, quindi,

non è un diritto, ma un dono. Se i figli non arrivano

è pronoicamente bene che non arrivino. Ricordiamoci che, come per l'aborto,

ogni forma di fecondazione artificiale, è pur sempre un atto di biologica violenza.

"Alla Natura - sentenziava Bacone - si comanda obbedendo".

Ed ecco perché i figli debbono unicamente essere

il prodotto di un "atto d'Amore", "atto d'Amore" che ha solo

nella copula, rettamente intesa, il suo unico teatro di attuazione.

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