Incontro informativo con gli Apicoltori su- ANAGRAFE APISTICA

- LINEE GUIDA VARROA - altri aggiornamenti + Varie

Faenza, 17 Gennaio 2018

Filippo BosiASPV Ravenna

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Anagrafe Apistica Nazionale: Tutti gli apicoltori devono:

•Essere registrati presso la Banca Dati Apistica

•Avere il codice aziendale IT....

•Aver censito i propri apiari (o postazioni)

•Comunicare gli spostamenti ...... e le cessioni

•aggiornare il censimento ogni anno (dal 1 novembre al 31 Dicembre)

•contributi UE per l’apicoltura all’Italia: in base al N° alveari censiti al 31/12 di ogni anno!!

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Rinnovo ANNUALE del censimento

• per tutti gli apiari (o postazioni, se vuote al momento, es. nomadismo), aggiornando la consistenza e la data del censimento

•Eventuali postazioni che non si utilizzino piùvanno azzerate e chiuse

•Completare dati mancanti es. coordinate geograf.

•il censimento 2017 sarebbe concluso comunque per ora è ancora possibile aggiornare la BDA, con data 31.12.17

•CHI NON ABBIA ANCORA PROVVEDUTO, E’INVITATO AD APPROFITTARNE!!

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Consistenza : al 17 gennaio 2018

•RAVENNA: 343 apicoltori che possiedono 1423 apiari e 19445 famiglie (17465 alveari + 1990 nuclei)-

2017: 321 apicoltori con 1413 apiari (20.430 famiglie)

•territorio provincia RA: 1099 apiari con 15045 famiglie (2017: 1084 apiari con > 15.000 famiglie)

• in Emilia Romagna: 3493 apicoltori con 98479 alveari (3026 al 16febbraio2017)

•In Italia, circa 45.000 apicoltori

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collegarsi al sito internet VETINFO.SANITA.IT

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Cartello identificativo dell’apiario, visibile

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Identificazione apiario/alveari: LR ER 35/88 ...

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• il cartello con codice aziendale è sempre necessario (non necessario / dubbio, se la postazione è vuota)

• LR ER 35/88 modificata dalla LR 18/07/2017 n. 14

identificazione alveari con nominativo, residenza e telefono del proprietario o in alternativa con codice aziendale

• Il Decreto 22.11.17 prevede la possibilità di identificare ogni arnia con codice aziendale + ulteriore codice univoco dell’arnia, con registrazione dei codici in BDA (VEDI POI)

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Apiari privi di cartello o in stato di abbandono

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• E’ opportuno che gli apicoltori (anche attraverso le Associazioni) segnalino alla AUSL eventuali apiari privi del cartello identificativo o in stato di abbandono;

• non è un obbligo ma rientra nelle Buone Pratiche Apistiche

• Il controllo di questi alveari non spetta comunque agli apicoltori o Tecnici Apistici …. ma al Veterinario AUSL

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BDA: «obbligo ATTUALE» di comunicare le Movimentazioni

• ...degli spostamenti anche temporanei che determinino l’attivazione di un nuovo apiario o la cessazione di attività di un determinato apiario (indicando la destinazione

geografica e coordinate)”

• entro 7 giorni dalla movimentazione se si tratta di nomadismo o impollinazione

• qualsiasi compravendita di materiale vivo(contestuale, lo stesso giorno)

• direttamente o tramite delegato

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NUOVO Decreto 22/11/2017 su Movimentazioni

• L’esigenza di controllare Aethina tumida rende necessarie maggiori informazioni sulle movimentazioni di materiale apistico vivo.. con adempimenti entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore (?? E’ attesa la pubblicazione sulla GAZZETTA UFFICIALE)

• registrazione in BDA di tutte le movimentazioni di alveari, pacchi d’api, regine, a qualsiasi fine compreso il nomadismo e l’impollinazione

• Tramite compilazione online, prima di iniziare lo spostamento o contestualmente al suo inizio, dell’Allegato C o documento di accompagnamento

• Se necessario, eventuali modifiche o integrazioni dell’Allegato C andranno registrate entro 7 giorni

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BDA: come comunicare le Movimentazioni

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Nuovo Allegato C), documento di accompagnamento

• Si compone di una parte per la COMPRAVENDITA O IMPOLLINAZIONE, con apparente semplificazione rispetto al modello precedente:

• va indicata l’azienda di destino con indirizzo -sede legale- e codice aziendale IT; in caso di agricoltore, va indicato il codice fiscale (però non compaiono le regine!)

• Una parte per il NOMADISMO /altro, con l’indicazione della località di destinazione, comprese le coordinate geografiche

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DEROGHE per spostamenti all’interno della provincia

• Gli spostamenti da e verso gli apiari della medesima proprietà che avvengono all’interno della stessa provincia e che non determinano l’attivazione o disattivazione di un apiario non devono essere registrati in BDA

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DEROGHE PER API REGINE

• Le movimentazioni di api regine possono essere comunicate in maniera cumulativa alla BDA con cadenza mensile mediante compilazione di file

• Entro la fine del mese successivo a quello in cui si sono verificate le movimentazioni

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Decreto 22.11.17 - Identificazione individuale delle arnie

• prevede la possibilità per l’apicoltore di identificare ogni arnia con codice aziendale + ulteriore codice univoco dell’arnia

• Il codice deve essere apposto in maniera indelebile e registrato in BDA

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BDA: Movimentazioni – ATTESTAZIONE SANITARIA

• è necessaria solo per alcune destinazioni

• Es. Lombardia, Veneto, Piemonte

• la maggioranza delle movimentazioni ne è esclusa

• Possibilità che il singolo acquirente ne faccia richiesta es. per contributi

• Non c’è un criterio comune tra le varie regioni

• Si spera che in futuro l’argomento venga ridefinito ....

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LR 35/88: Comunicazioni per Nomadismo o Impollinazione

• Per il momento rimangono in vigore gli obblighi di comunicazione per il Nomadismo o Impollinazione in Emilia Romagna

• Comunicazione alle Ex Province (STACP) e al Sindaco del Comune entro il mese di Febbraio

• In via eccezionale, comunicazione al solo Sindaco, entro 2 giorni dallo spostamento

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1818

BDA: comunicare la Sospensione o cessazione attività

•sospensione (dichiarare ZERO alveari al momento del censimento annuale);•cessazione dell’attività di apicoltura. (Allegato B)

•Anche la cessazione di attività del laboratorio di smielatura, deve essere comunicata (al SUAP del Comune/AUSL)

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1919

Controlli anagrafici da parte del Servizio Veterinario AUSL

• sono previsti controlli degli apiari (almeno l’1% all’anno degli allevamenti/apiari nel territorio di competenza)

• Verifica anche delle movimentazioni, cessioni/ introduzioni dell’azienda

• in caso di NON CONFORMITA’ SANZIONI da 1000 a 4000

ϵ (“collegato agricolo” art. 34 Legge 28.07.2016 n° 154)

• solo in caso di prima NON CONFORMITA’, e se si regolarizza la situazione …, è ammessa la possibilità di estinguere la sanzione...

• I risultati dei controlli devono essere registrati nella Banca Dati Nazionale e questo consentirà agli organi di controllo, di verificare eventuali precedenti non conformità

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2020

BDA & Reg. CE 852 Igiene Alimenti -tipologie di attività

•in BDA va dichiarato se per

•- autoconsumo o

•- commercializzazione/apicoltore professionista.

La Regione ER con dal 2013 ha stabilito 5 tipologie di attività:

•� 1 autoconsumo fino a 10 alveari

•� Commercializzazione, suddivisa in 4 tipologie ....

L’aspetto è stato trattato nelle Linee guida per l’applicazione del pacchetto igiene al Settore Apistico in Emilia-Romagna (Deliberazione n. 165 del 17.02.2017)

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Reg. Ce 852: commercializzazione di prodotti / api

•� 2. cessione occasionale direttamente al consumatore o

dettaglianti in sede locale (massimo 20 alveari) – NO VENDITA

INGROSSO

•� 3. vendita di prodotti (sola Produzione primaria), senza limiti

di quantitativi o territoriali *

•� 4. vendita di api /sciami

•� 5. vendita di prodotti con Produz. Postprimaria, senza limiti

di quantitativi o territoriali *

•L’attivazione delle nuove attività per commercializzazione va

comunicata al Comune ove ha sede l’attività (SUAP)... Indicando

la tipologia di attività (“Allegato 1 Linee guida pacchetto igiene

Apicoltura”)

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commercializzazione & registro dei medicinali

•Chi commercializza prodotti o api deve avere il registro dei medicinali veterinari (DLgs 193/2006 + DLgs 158/2006);

•prima dell’uso va vidimato dal Serv. Veterinario

•Le linee Guida per l’applicazione del pacchetto igiene al Settore Apistico in Emilia-Romagna prevedono un modello appositamente predisposto per le aziende di apicoltura -Allegato 5, Deliberazione N. 165/2017 (VEDI POI)

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Vanno comunicate alla AUSL:

•Peste Americana

•Peste Europea, Nosemiasi, Acariasi

•Varroasi

•Aethina tumida e acaro Tropilaelaps,

• anche la mortalità..... + avvelenamenti

•prima del controllo veterinario non vanno spostati alveari o

materiali

DPR 320/1954 - Malattie delle api denunciabili

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• Rappresenta il principale problema sanitario

• La normativa (OM 21.4.1983 + OM 17.02.1995) è poco efficace ma nonostante vari tentativi non si è riusciti a cambiarla

• Da diversi anni il Ministero della Salute trasmette le Linee Guida dell’IZS delle Venezie per il controllo dell’infestazione da Varroa destructor

• ha dato indicazioni alle Regioni circa la predisposizione di piani di trattamento territoriali, con il coinvolgimento delle Associazioni degli apicoltori

VARROASI: ben conosciuta dagli apicoltori!!

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• richiamano la necessità di almeno 2 trattamenti antivarroa/anno su tutte le famiglie, per quanto possibile contemporanei

• Con controlli alle singole azienda da parte dei Servizi Veterinari AUSL (controlli clinici e/o documentali)

• La Regione ER, in base alle Linee Guida del IZS Venezie, ha trasmesso alle AUSL e alle Associazioni Apistiche proprie Linee Guida per il controllo dell’infestazione da Varroa destructor (nota del 11.12.2017)

• indicazioni in merito, per uniformare le modalità di intervento e organizzare piani di trattamento e controlli alle aziende

Note del Ministero della Salute / Linee guida ER

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• Verifica periodica delle famiglie da parte degli apicoltori

• Individuare precocemente le situazioni critiche e provvedere adeguatamente

• Api con ali deformi o addome piccolo, varroe in fase foretica

• Covata: non compatta, a mosaico, api/pupe morte a termine (ligula estroflessa)

• Valutazione della caduta naturale delle varroe nel cassetto diagnostico

• Stima dell’infestazione nella covata (sopratt. Maschile) con disopercolatura

• Metodo zucchero a velo

Monitoraggio del grado di infestazione degli apiari

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• Possibili variazioni legate agli andamenti climatici variabili

• Trattare tutte le famiglie dell’apiario

• Coordinamento tra apicoltori vicini ...

• Ruolo delle Associazioni che, mediante la consulenza tecnico veterinaria, potranno indirizzare al periodo di trattamento e alla scelta dei prodotti, tra quelli registrati

• Prevedere per quanto possibile una rotazione dei medicinali (principi attivi)

Tempi e modalità di intervento

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• deve essere effettuato subito dopo i raccolti principali.

• Nella maggior parte del territorio ER quindi andràeseguito di norma all’inizio di luglio.

• Laddove vi siano ancora possibilità di raccolta legate a particolari fioriture il trattamento potrà essere posticipato fino a non oltre la fine di luglio.

Trattamento estivo

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• raccomandabile associare ai trattamenti farmacologici interventi di tecnica apistica es. la rimozione della covata da fuco, il blocco di covata con confinamento della regina o la produzione di nuclei orfani.

• La finalità di tali interventi è quella di ridurre il numero di varroe presenti nelle celle opercolate mediante l’asportazione della covata da fuco oppure di trattare in presenza di sole varroe “foretiche” a seguito del blocco di covata e della presenza di sole api adulte nell’alveare.

Interventi di tecnica apistica

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• deve essere effettuato in totale assenza di covata. Il blocco naturale di covata dipende dalle condizioni climatiche, generalmente il periodo più indicato per il trattamento invernale è compreso tra la metà di novembre e la fine di dicembre

• ridurre in modo drastico il grado di infestazione delle colonie agendo sugli acari adulti rimasti negli alveari

• L’interruzione di deposizione da parte della regina impedisce alle varroe di rimanere protette all’interno delle celle opercolate, rimanendo quindi esposte all’azione degli acaricidi.

Trattamento autunno/invernale

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• Allo scopo di permettere controlli di tipo documentale da parte dei Servizi Veterinari delle AUSL, gli apicoltori devono registrare i trattamenti effettuati come previsto dal Reg. Ce 852/2004 conservando evidenza degli acquisti dei farmaci impiegati;

• L’aspetto è trattato anche nelle Linee guida ER per l’applicazione Pacchetto igiene al settore apistico (vedi sotto)

• si consiglia di utilizzare il registro ai sensi dell’art. 79 DLgs n.193 / 2006, secondo il modello appositamente predisposto per le aziende di apicoltura (Allegato 5, DELIBERAZIONE N. 165/2017 Linee guida per l’applicazione del pacchetto igiene al Settore Apistico in Emilia-Romagna).

• altrimenti su altri registri aziendali già in uso (es. aziende BIO)

Registrazione dei trattamenti ANTIVARROA

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• Ciascuna AUSL regionale dovrà sottoporre a verifica, con le modalità sotto esplicitate, almeno l’1% delle aziende apistiche registrate in BDA,

• individuate annualmente con scelta randomizzata dalla Regione Emilia-Romagna.

• I controlli documentali e clinici possono essere effettuati anche contemporaneamente all’esecuzione di altri controlli ufficiali.

• Le aziende apistiche in cui sono accertate non conformitànell’anno in corso devono essere incluse obbligatoriamente nei controlli dell’anno successivo.

Popolazione sottoposta a controllo

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• Lo scopo è verificare la corretta applicazione delle linee guida nazionali e regionali per il controllo della Varroasi.

• Controllo clinico dell’apiario per verificare il livello di

infestazione da Varroa

• Il controllo clinico degli alveari deve essere effettuati su un N° abbastanza ridotto di famiglie dell’apiario (< 5)

Modalità di controllo da parte dei Servizi Veterinari

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• Utilizzare esclusivamente i medicinali veterinari autorizzati (non richiedono ricetta): sono confezionati ed etichettati

• Acquistarli direttamente in base alle proprie necessità(non vanno ceduti ad altri apicoltori)

• Conservare la documentazione di acquisto

• Attenersi ai relativi foglietti illustrativi, senza “fai da te” o variazioni nell’utilizzo

• Rispettare i tempi di sospensione o avvertenze

• Segnalare eventuali casi di inefficacia o reazioni avverse http://www.salute.gov.it/portale/ministro/p4_8_0.jsp?label=servizionline&idMat=MDV&idAmb=FMV&idSrv=PSK&flag=P

Trattamenti antivarroa: cosa usare

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• APIBIOXAL - OXUVAR

• APIGUARD - VARROMED

• APILIFE VAR (POLIVAR YELLOW dovrebbe essere disponibile nel 2018)

• APITRAZ

• APISTAN

• APIVAR

• MAQS

• THYMOVAR

• VARTERMINATOR

• APIFOR 60

Trattamenti antivarroa: cosa usare:

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• comprese quelle che in passato era possibile utilizzare, vendute non sotto forma di medicinali veterinari es. acido ossalico

COSA NON USARE: TUTTE LE ALTRE SOSTANZE

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Controllo laboratori, casi pratici non conformità e loro gestione

• Nel caso il mancato rispetto del numero di trattamenti previsto sia dovuto all’utilizzo di tecniche particolari da parte di singoli apicoltori, le stesse dovranno essere proceduralizzate e verificate anche con esami clinici da parte del veterinario ufficiale (nota Mds varroa9/06/2017).

• E’ necessario che tali apicoltori documentino mediante procedure i loro sistemi di allevamento e gli strumenti di controllo della varroa

“le eccezioni ..............”

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•Segnalare immediatamente qualunque sospetto al Servizio

Veterinario AUSL

Aethina tumida (piccolo coleottero dell’alveare)

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•molto mobili, adulti lunghi 5-7 mm e larghi 2,5-3,5 mm• 1/3 delle dimensioni di un’ape operaia •Di colore chiaro dopo essere emerso dallo stadio di pupa, poi si scurisce passando da bruno a nero. •Testa, torace e addome ben distinti. •Un elemento chiave per l’identificazione è la struttura che ricopre le ali (elitra ) più corta dell’addome cosicchél’estremità dell’addome rimane scoperta. • inoltre ha caratteristiche antenne “a clava”

Aethina tumida Imparare a riconoscerla

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Aethina tumida Imparare a riconoscerla, PICCOLA!!

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•La larva rappresenta lo stadio dannoso per la colonia • lunga circa 1 cm, di colore bianco crema e assomiglia alla larva della tarma della cera (Galleria mellonella).

•si distingue per 3 paia di lunghe zampe anteriori, •di spine sulla parte dorsale di ciascun segmento del corpo•e di due grandi spine che sporgono nella parte posteriore

Aethina tumida: riconoscerla e distinguerla

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•Le uova sono deposte in ammassi irregolari nelle crepe

dell’arnia o all’interno delle celle

Aethina tumida riconoscerla e distinguerla

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•ci siano stati alcuni focolai fuori dalla zona rossa, comunque

la situazione non sembra molto diversa da quella di un anno

fa

•importanza di rispettare i divieti e segnalare le situazioni

anomale

•Collaborazione tra Autorità e Apicoltori, indispensabile per

arginare la malattia

Aethina tumida: la situazione in Calabria

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•Innalzare il livello di attenzione generale •Rispetto delle disposizioni•Diffidare dei fornitori poco conosciuti o non affidabili•Non acquistare api o materiali da:•CALABRIA•PAESI EXTRA-UE (salvo con procedura regolamentata dal Ministero Salute, con rigoroso controllo delle api regine presso IZS Varese o Roma)

•La visita degli alveari è l’elemento principale per valutarne lo stato sanitario •le trappole sono solo un aiuto... •il nomadismo su lunga distanza costituisce un fattore di rischio: va fatto con attenzione•Le aree portuali possono costituire un rischio, per ingresso di varie merci da Paesi Terzi (in particolare Africa)

Aethina tumida: gestione degli apiari/alveari

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•SE ALL’INTERNO DELL’AZIENDA OPERA ALTRO PERSONALE ES. FAMILIARI O DIPENDENTI, ANCHE PER LE SOLE OPERAZIONI DI SMIELATURA, VA INFORMATO DI QUESTO PERICOLO•ANCHE NEI LABORATORI DI SMIELATURA, ESSERE PRONTI A DISTINGUERE LE COMUNI TARME DELLA CERA, DA EVENTUALI ALTRE LARVE

•QUALUNQUE SOSPETTO VA PRONTAMENTE COMUNICATO AL SERVIZIO VETERINARIO AUSL

Aethina tumida: informare il personale

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•deve essere denunciata al Servizio Veterinario AUSL,

specialmente se è improvvisa o significativa

• E’ importante migliorare il controllo degli apiari, durante

tutto l’arco dell’anno, per distinguere la mortalità da

malattie denunciabili, rispetto ad altre cause (infettive e

non)

Mortalità o spopolamenti

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Autocontrollo per le aziende di sola Produzione primaria:

• consigliabile che l’apicoltore abbia un documento con la valutazione dei pericoli relativi all’igiene, connessi a tutto il processo produttivo, con le relative misure di controllo e/o gestione (misure preventive e correttive).

• Allo scopo sono sufficienti la LINEE GUIDA PER L’APPLICAZIONE DEL PACCHETTO IGIENE AL SETTORE APISTICO della Regione Emilia Romagna (Deliberazione 165/2017)

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Pericolo chimico

è quello da prendere maggiormente in considerazione :

• (Piante tossiche...)

• Contaminanti ambientali PIOMBO (Attenzione alle vernici al Piombo/Minio)

•Residui di fitofarmaci

•Residui di medicinali veterinari :

- possono derivare soprattutto dalla fase di allevamento (anche perché le api non sono confinabili), rischio saccheggi, riutilizzo materiali d’allevamento di origine non sicura , acquisto sciami

- Su questa fase occorre quindi focalizzare maggiormente l’attenzione

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Pericoli chimici: campionamenti (Reg Ce 852 & DLgs 158/2006)

• prevedere un programma di campionamento del miele e/o degli altri prodotti dell’alveare, per la ricerca dei residui

• specialmente se si fa vendita diretta

• programma compatibile con la realtà aziendale

• il rischio maggiore è per antibiotici (e sulfamidici).• (Fitofarmaci: valutare i rischi legati alle singole postazioni; attenzione

ai neonicotinoidi e non solo)

• Piombo

• Il polline è esposto anche agli antifungini o agli acaricidi

• Anche il propoli e pappa reale possono condividere questi rischi

• Possibilità di acquisire risultati delle analisi degli acquirenti49

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Tipologia 5: Produzione post primaria

• Le aziende dovranno dotarsi di un manuale haccp anche in forma di semplificata es. Determina della RER 1869/2008, tenendo conto degli obblighi per la produzione primaria, come trattato nelle Linee Guida ER per l’applicazione del pacchetto igiene al settore apistico

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Tipologia 3: Utilizzo di laboratori in forma condivisa

• se le aziende non dispongono di laboratori di smielatura di proprietà, potranno lavorare il proprio prodotto presso laboratori registrati, di proprietà di altre aziende

• qualora ci sia diretta responsabilità gestionale di entrambe i produttori, è ammessa la semplificazione delle procedure di autocontrollo.

• La gestione di queste operazioni dovrà essere descritta in procedure condivise tra i 2 operatori, in cui sia indicata la responsabilità di entrambi.

• Questo aspetto è trattato nelle Linee Guida ER per l’applicazione del Pacchetto igiene al settore apistico

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VESPA VELUTINA/ sciami/ varie

• Vespa velutina: collaborare al monitoraggio organizzato (bottiglie trappola/ osservazione apiari)

• I campioni di vespe potranno essere recapitati anche ai Servizi Veterinari Ausl

• segnalare eventuali sospetti al sito Stopvelutina o al N°cellulare 345-6423030

• per quanto il Servizio Veterinario Ausl non sia competente, non è male informarlo dei sospetti…

• L’apicoltura, suo malgrado, si sta rivelando sempre più un “termometro ambientale” o eco -sentinella

• GESTIONE SCIAMI IN AMBIENTE URBANO E LORO CATTURA: segnalare la disponibilità all’ARA o rispettive associazioni 52

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Cosa bolle in pentola ……. diverse sfide contemporaneamente

•L’apicoltura italiana sta attraversando una fase che rappresenta più di una sfida, anche per le stesse Istituzioni

•necessità di coesistere con un’agricoltura indirizzata a produzioni di eccellenza, per le quali l’apicoltura è un fattore di produzione essenziale

•Necessità di convivenza tra apicoltori con diverse esigenze

•EFSA: ANTIBIOTICORESISTENZA: ”ripensare il sistema zootecnico”.... ( valido anche per l’apicoltura)

• l’Italia e la sua apicoltura rappresentano un laboratorio sperimentale, di interesse per l’intero continente

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Un futuro incerto per l’apicoltura, le aspettano luci od ombre?

•Probabilmente entrambe; pur con problemi all’orizzonte, le possibilità di arginarli ci sono, ma bisogna attrezzarsi

•possiamo infatti avere diversi strumenti per far uscire il sole ...

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Cosa potrebbe bollire in pentola…….

• l’evidenza dei problemi e il loro peso, è una spinta a migliorare le cose

•E’ essenziale rivedere i sistemi di allevamento e migliorare le azioni di controllo e autocontrollo

•Tanto del singolo apicoltore, quanto della collettività di apicoltori

• Il dialogo e la collaborazione tra le varie componenti in campo, è un fattore fondamentale per trovare soluzioni adeguate a gestire i molti problemi

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• attività di interesse nazionale (L.313/2004)

•Eco-sentinella e baluardo della biodiversità!!

•certamente partecipe alla «CURA DEL CREATO»

•20 maggio: giornata mondiale DELLE API, recentemente fissata dall’ONU

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l’apicoltura, elemento indispensabile per il nostro futuro!!

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•I benefici saranno sia per la salute delle api / impollinatori sia per quella dei consumatori, nell’interesse produttivo dell’azienda apistica e dell’intera agricoltura, con salvaguardia dell’ecosistema

un miglior controllo dell’apicoltura, multipli benefici …

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Grazie E BUON LAVORO

filippo.bosi@auslromagna.it