Incontri Maggio 2015

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MAGGIO 2015 A PESCA DI SITI Navigare in internet per trovare sempre nuovi, interessanti approdi… ARRIVANO I NOSTRI La psicoterapeuta che ama i gatti, il trekking e la buona cucina Farfalle variopinte per festeggiare la bella stagione Imparare giocando il Notiziario dell’Operatore Sociale incontri

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Incontri Maggio 2015

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MAG

GIO

2015

A PESCA DI SITINavigare in internet per trovare sempre nuovi, interessanti approdi…

ARRIVANO I NOSTRILa psicoterapeuta che ama i gatti, il trekking e la buona cucina

Farfalle variopinte per festeggiare

la bella stagione

Impararegiocando

il Notiziario dell’Operatore Sociale

incontri

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Editoriale

Bilancio sociale, un selfie fra traguardi raggiunti e impegni futuri

È ormai trascorso un decennio da quando l’Istituto Cortivo ha ottenuto la Certificazione per la Responsabilità Sociale. E anche quest’anno, come richiede la norma SA8000, ha pubblicato il suo Bilancio Sociale mettendo ancora una volta in luce i vari aspetti dell’attività che svolge con in primo piano quelli legati ai suoi valori, etici e sociali. Come un selfie che in un solo scatto condensa le tante sfaccettature di una realtà articolata e complessa, il documento offre il profilo di un’azienda leader in Italia nella formazione professionale di Assistenti all’Infanzia, ai Disabili e agli Anziani, Animatori, Amministratori di Sostegno, Operatori Multiculturali e Operatori per le Dipendenze.Forte di un’offerta didattica completa e di alto livello recentemente potenziata dai nuovi corsi di Counseling e Mediazione Familiare, il Cortivo è presente con

34 sedi didattiche nelle principali città italiane e vanta oltre 8.500 convenzioni con enti pubblici e privati diffusi in tutto il territorio nazionale in modo da consentire agli allievi di svolgere il tirocinio nella loro zona di residenza.Ma a fare la differenza è soprattutto il modo di selezionare e formare assistenti e operatori, finalizzato a creare figure dotate non solo di tutti gli strumenti e le competenze necessarie per il miglior inserimento lavorativo ma anche di spiccate attitudini personali, dedizione, pazienza, capacità

di relazione, massima disponibilità ad aiutare chi ha bisogno.Quindi, continuando a scorrere le pagine dell’interessante pubblicazione, si scoprono gli altri fattori distintivi dell’Istituto Cortivo: la sua qualità scientifica è garantita da un Comitato composto da docenti universitari, medici e professionisti, la sua vocazione a fare rete è testimoniata dalle tante importanti sinergie avviate con partner nel Terzo Settore e la sua missione sociale si concretizza anche attraverso iniziative di sostegno a progetti e iniziative in favore della famiglia e dell’infanzia.Infine, con questo Bilancio Sociale 2015, liberamente scaricabile in formato PDF o direttamente sfogliabile sul sito www.cortivo.it, l’Istituto Cortivo si impegna a proseguire nella sua opera di ottimizzazione a tutto campo, dai vari aspetti dell’organizzazione interna fino ai rapporti con allievi e dipendenti e alle relazioni con gli stakeholder. Un processo di miglioramento che da sempre porta avanti con decisione, impegnando le sue migliori risorse al solo scopo di contribuire a raggiungere quello che considera il suo principale obiettivo: promuovere e diffondere una vera cultura della solidarietà che possa al più presto portare a una società responsabile, armoniosa, solidale, sensibile ai bisogni delle persone più fragili.

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Sommario

01 EDITORIALE 04 ingressi solidali Dentro le strutture Preservare la dignità della vita sino all’ultimo

istante 06 arriVano i nosTri Parla la squadra Cortivo La psicoterapeuta che ama i

gatti, il trekking e la buona cucina

08 sPeCiale nUoVi Corsi Il progetto Parentability

12 in PraTiCa: sTimoli, Conferme,

sVolTe laVoraTiVe 12 COUNSELING La strada del benessere, dalla medicina tradizionale

cinese al counseling 14 DISABILITà Il sogno? Gestire una struttura per l’infanzia molto speciale…

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2512

Guardandoti dentro puoi scoprire la gioia,

ma è soltanto aiutando il prossimo che conoscerai

la vera felicità.

(Sergio Bambarén)

0804

Istituto Cortivo EditoreStampa Litocenter srl - Zona industriale nuova 35016 Piazzola sul Brenta (PD)

Progetto grafico e impaginazione: immagina.biz

16 261816 “CHe laVoro fai?”: eX allieVi raCConTano 16 CORTIvO BABy PLANET DI MOLfETTA: UN CASO DI SUCCESSO

20 CHi semina raCCoglie: Speciale seminari

Fare impresa nel sociale Imprenditore sarai tu Occhio, mano, pallina!

22 edUC’aZioni Imparare giocando Farfalle variopinte per festeggiare la bella stagione

24 il soCiale Tra CarTa e PelliCola Il libro Sole di periferia Il film Still Alice

26 a PesCa di siTi Il sociale in rete 26 www.aiutareibambini.it27 www.milanofamiglie.it

28 serViZio segnalaZione allieVi Opportunità, indicazioni, soluzioni.

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Preservare la dignità della vita sino all’ultimo istante

Nata per assistere al meglio i malati di tumore, dopo aver rag-giunto questo primo obiettivo, la Fondazione ANT ha arricchito nel tempo la sua azione con una nutrita serie di servizi e iniziative a tutto campo, dalla lotta al tu-more sino alla diffusione di una cultura sulla malattia.Molto importanti sono i suoi progetti di diagnosi precoce del melanoma e delle neoplasie tiroi-dee, ginecologiche e mammarie, che porta avanti sia in strutture sanitarie e ambulatori sia con il Bus della Prevenzione, ambula-torio mobile dotato di strumenti diagnostici all’avanguardia.Fondamentali anche i corsi che

organizza per medici, infermie-ri, psicologi, operatori sanitari, volontari e familiari dei malati di tumore ai quali aggiunge una co-stante opera di sensibilizzazione di insegnanti e alunni di scuole di ogni ordine e grado sui temi della salute, della prevenzione, della solidarietà e del volontariato. E infine la ricerca, che ANT con-duce in prima persona sui temi dei benefici delle cure palliative, degli effetti della nutrizione artifi-ciale, del caregiving e del distress emozionale nonché partecipando a due progetti europei sull’in-vecchiamento attivo e in salute e sulle strategie per incrementare la qualità delle cure palliative.

Per chiudere lasciamo la parola ai numeri: i 132 giorni di assi-stenza annuali forniti in media da ANT ad ogni paziente costano complessivamente circa 2.090 euro esclusi i farmaci mentre una giornata di degenza in hospice costa 240 euro e una di ricovero in un ospedale pubblico circa 780. Il risparmio è evidente come evidente è anche il benessere del malato che, grazie ad ANT, può vivere in casa l’ultima fase della vita, assistito, curato e circondato dall’affetto dei suoi cari.

Correva l’anno 1978 quando l’on-cologo Franco Pannuti, ispirato dal concetto di Eubiosia, ovvero “buona vita” in greco antico, ha dato il via alla sua missione: creare un’organizzazione in grado di mantenere alta la qualità della vita del paziente oncologico e di accompagnarlo con dignità nelle fasi terminali della malattia. Per farlo si è affidato alla generosità dei cittadini, alla disponibilità dei volontari e alla capacità di medici e operatori sanitari che ben si sono prestati a gestire una modalità di cura per quei tempi davvero all’avanguardia: fornita presso il domicilio del paziente, prevedeva un’assistenza comple-

ta, rivolta anche all’ottimizza-zione delle dinamiche familiari, pensata per garantire il benessere globale del malato.Un mix di umanità e professiona-lità che ha ottenuto un successo al di là delle più rosee previsio-ni: dal 1985 Fondazione ANT ha fornito servizi di assistenza socio-sanitaria gratuiti, conti-nuativi e integrati nelle case di oltre 100.000 malati di tumore in nove diverse regioni italiane.Ogni giorno dell’anno, festività incluse, per 24 ore su 24, 400 fra medici, infermieri, psicolo-gi, nutrizionisti, fisioterapisti e farmacisti vanno a comporre assieme a 1.800 volontari le venti

équipe itineranti che attualmente assistono più di 4.200 persone fra Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, Marche, Basilicata, Campania e Puglia.L’Ospedale Domiciliare Oncolo-gico ANT è l’ospedale che va a casa del malato, con prestazioni mediche allo stesso livello di quelle di un tradizionale re-parto ospedaliero alle quali si aggiungono altri importanti in-terventi socio-assistenziali: cure igieniche, cambio biancheria, biblioteca e cineteca domiciliare, trasporto da casa all’ospedale e viceversa per sostenere gli esami strumentali non eseguibili a do-micilio.

Questo è l’impegno a favore dei malati di tumore di fondazione

ANT Italia Onlus, il più grande ospedale gratuito a domicilio in

Italia attivo non solo nelle cure mediche ma anche nei servizi

socio-assistenziali necessari per garantire il benessere globale

del paziente.

ingressi solidali deNtro le strutture

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Docente di materie umanisti-che presso la sede cagliaritana dell’Istituto Cortivo, Maria Luisa Saba è una donna estremamente vitale, simpatica, amante dei gat-ti... Il suo micio, anzi la sua mi-cia, si chiama Peppa Gatta, una randagia trovata nella campagna del padre e subito adottata.

“Ho sempre adorato i gatti, e per alcuni anni, a causa dei miei plurimi traslochi e spostamenti, ho dovuto rinunciare alla loro compagnia. Ma quando ho visto Peppa non ho saputo resistere: tra noi è nato subito un dialogo silenzioso. Ci capiamo al volo, senza bisogno di parole o mia-

golii. Se poi devo proprio partire la affido alle cure di mio padre e sto tranquilla”.

Oltre ai gatti, quali sono le tue passioni?“Metterei senza dubbio al primo posto il trekking. Adoro cam-minare, soprattutto tra i boschi e i sentieri della mia montagna sarda, paesaggisticamente uni-ca, che non ho ancora finito di esplorare: ci sono ancora luoghi nascosti, segreti, lontani dal mondo. Al trekking aggiungo l’amore per il campeggio, quello vero, in tenda e sacco a pelo, possibilmente libero, una forma di libertà che in Sardegna, in al-cuni luoghi, è ancora possibile”.

Che cosa ti piace del cammina-re?

“Il silenzio, il rapporto pro-fondo con la natura. Cam-minando si medita, una forma di meditazione che ha il potere di rigenerar-mi. Magari la sera torno a casa stanchissima, con le gambe di marmo, ma

con un’energia interiore che nessun’altra esperienza

è in grado di regalarmi”.

E il mare? In Sardegna è splen-dido...“Ovviamente mi piace anche quello, ma è una cosa diversa. In ogni caso ho bisogno di paesaggi mossi, di sapere che alle mie spalle posso ritrovare negli occhi i colori della terraferma. Per que-sto cerco sempre baie e cale dove il verde scende sino alla riva; gli orizzonti piatti mi stancano”.

Ami molto la tua isola...“Sì. Ho esplorato anche altre montagne, ad esempio quelle del Piacentino e del Bergamasco, ma la mia isola è speciale. Invito tutti a conoscerla. L’interno della Sardegna è spettacolare, ricco di borghi rimasti intatti, bellissimi ed emozionanti”.

Altri tuoi interessi?“La cucina, i suoi sapori, i pro-dotti della terra. Una dimen-sione, quella gastronomica, che mi piace scoprire a partire dalle sue espressioni più genuine. Le sagre paesane ad esempio: qui in Sardegna sono spesso dedicate ai prodotti tipici del territorio e rappresentano un’occasione uni-ca per approfondire l’antica cul-tura agro-pastorale del popolo sardo, il suo volto più autentico,

forse meno turistico e marinaro ma che vale la pena di essere conosciuto e apprezzato”.

Passiamo alla Maria Luisa pro-fessionale: quando è iniziato il tuo rapporto con l’Istituto Cortivo e in che modo?“A fare il mio nome all’Istituto è stata la collega che mi ha preceduta, una mia carissima amica, compagna di università con la quale ho condiviso anche la formazione specialistica. Ho iniziato questo lavoro con molto piacere perché ho sempre pen-sato di essere portata per l’inse-gnamento e, grazie all’Istituto Cortivo, ho potuto sperimentar-mi anche nella veste di docente. Si tratta di un impegno che mi dà molte soddisfazioni, insegno materie dell’area psicologica e sociale e alcune parti monogra-fiche. Seguendo gli studenti, ho visto che ce ne sono fondamen-

talmente di due tipi: chi in modo risoluto ha deciso di darsi una seconda opportunità di lavoro e va fino in fondo senza esitazio-ni e chi, invece, ha bisogno di essere incoraggiato, di trovare motivazioni valide che lo aiuti-no a credere in se stesso e nelle proprie possibilità. Comunque mi appassionano le persone alla ricerca del proprio talento, che sanno mettersi in gioco e offrirsi nuove prospettive di vita”.

Da ciò che dici emerge la tua esperienza di psicoterapeuta...“Beh, io mi sono formata pri-ma come psicologa e poi come psicoterapeuta transazionale. Sono fortunata, perché nella vita faccio esattamente ciò che desi-deravo fare. La mia è una professione unica, mi permette di lavorare con persone che vogliono cambiare, stare meglio. Il malessere negli

ultimi anni sta crescendo ma la cosa positiva è che le persone sono sempre più consapevoli che la psicoterapia è un investimento sulla propria salute, un bisogno primario che va affrontato an-dando alla radice del disagio, entrando di più a contatto con se stessi e i propri desideri, naturalmente con l’aiuto dello psicoterapeuta”.

Altre tue collaborazioni profes-sionali?“Recentemente ho iniziato a lavorare con un ente autorizzato che si occupa di adozioni inter-nazionali. Seguo le coppie che desiderano adottare un figlio e questo mi porta ad occuparmi di un tema importante come quello della genitorialità. Un’ulteriore diversificazione del mio lavoro, spero altrettanto gratificante quanto quella con l’Istituto Cortivo”.

arrivano i nostri Parla la squadra cortivo

La psicoterapeuta che ama i gatti, il trekking e la buona cucina

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Il progetto PARENTABILITY

essere genitori oggi

“Desideriamo aiutare le persone e le coppie intenzionate a svi-luppare le loro abilità genitoriali a sentirsi sempre nel giusto po-sto in sistemica. Forniamo loro una prospettiva, che introduce nuovi punti di osservazione, dando stimoli utili anche ai pro-fessionisti (educatori, assistenti sociali, counselor…) che si occupano dell’evoluzione delle famiglie. L’obiettivo è promuo-vere una cultura del ben-essere familiare attraverso pratici ed efficaci strumenti finalizzati a ri-orientare individui e famiglie verso un maggior equilibrio personale e relazionale. Ci ri-volgiamo a chiunque sia attratto da questi temi, in particolare dalla ‘genitorialità diversa’, quel-la che caratterizza le famiglie allargate, adottive, affidatarie, o coppie formate da chi è alla ricerca di un figlio attraverso la Fecondazione Assistita”.

Realtà che sono lo specchio di una società in continua tra-sformazione…“Come ci ricorda il sociologo

Baumann parlando di ‘moder-nità liquida’ e ‘amore liquido’, la società sta subendo note-voli trasformazioni in tempi rapidissimi. Cambiano così velocemente anche gli equilibri relazionali e, di conseguenza, la genitorialità: in questi nuovi universi familiari il primo passo da fare nel rapporto con i figli è trovare la bussola non fuori, nelle istituzioni, ma dentro se stessi. È necessario diventare consapevoli che in qualità di figli abbiamo ricevuto il testimone della vita dai nostri genitori e, a nostra volta, come genitori, lo passiamo ai nostri figli, quando questo è possibile”.

Dove avvengono gli incontri di ParentAbility?“Abbiamo scelto la formula delle Palestre, con incontri set-timanali che stiamo attivando in tutta Italia. Durano novanta minuti e consentono alle perso-ne di allenarsi alla genitorialità in modo anonimo attraverso esercizi sistemici. Il facilitatore di ParentAbility li aiuterà ad

esplorare le varie abilità che il ruolo genitoriale richiede. Un’e-sperienza che coinvolge diret-tamente il corpo: posizionarsi fisicamente nel ‘giusto posto’ sistemico consente infatti di giungere a una nuova e spesso più serena visione della realtà. Uscire dalla solita prospettiva, provare il punto di vista dell’al-tro, includere ciò che tendiamo ad escludere e riconoscere ciò che è sovrapposto, dona grande serenità”.

Nel vostro sito www.parenta-bility.it si trovano diversi ap-profondimenti, tra cui anche un interessantissimo e-book, peraltro gratuito…“Si tratta di ‘Adozione Consa-pevole’ a cura di Massimiliano Babusci. Inoltre, prossimamente, verrà presentato nelle librerie ‘Dimmi dove sei - viaggio nel mondo della procreazione assisti-ta’ scritto con Cristiana Zamparo (https://www.facebook.com/pa-ges/Cristiana-Zamparo-Counse-lor/1720287624864889) ed edito da Rayuela Edizioni.

“Abbiamo scelto come partner l’Istituto Cortivo - spiega Massi-miliano Babusci, counselor con formazione olistica, sistemica e relazionale e vice presidente Sicool (Società Italiana Counse-lor e Operatore Olistico) vice presidente Federcounseling - perché è il secondo istituto di formazione per importanza nazionale. Condividiamo gli stessi valori e la stessa visione, in particolare per quanto riguarda le attività di sostegno alla ge-nitorialità. Per questo abbiamo ideato il format Essere Genitori Oggi, un insieme di eventi che vogliamo offrire a professionisti e utenti finali. Un’iniziativa che, in questa prima edizione, ha toccato e toccherà le principali città italiane, Roma, Milano, Firenze, Padova, Palermo e Na-poli. Non solo, abbiamo anche creato uno sportello di primo ascolto attivabile sia tramite il Cortivo (www.cortivo.it), sia direttamente dal sito www.parentability.it. Sino ad ora, grazie a Essere Genitori Oggi, abbiamo promosso ParentAbi-

lity verso oltre 25.000 persone, di cui incontrate direttamente, considerando operatori e fa-miglie, oltre 200. Un’esperienza che ci ha permesso di racco-gliere parecchi stimoli utili per far crescere il progetto. Spesso, occupandoci di genitorialità, ci troviamo a riflettere su modelli e abitudini sociali che incidono sull’educazione delle genera-zioni future nonché sull’attuale ben-essere degli individui”.

Da dove nasce questo grande interesse per la famiglia?“Dai nostri percorsi professio-nali e umani. Io, ad esempio - riprende Massimiliano Babusci - sono un padre adottivo e, in quanto tale, faccio esperienza quotidiana di genitorialità diversa, cioè di famiglie non tradizionali o forse meglio non convenzionali. Inoltre, nella mia professione, organizzo e facilito gruppi, specialmente rivolti a famiglie adottive, affidatarie e allargate oltre a individui e cop-pie che hanno scelto la Procre-azione Medicalmente Assistita”.

“Anch’io - aggiunge Marco Mar-son, laureato in Scienze dell’E-ducazione e dottore di ricerca in Scienze della Formazione pres-so l’Università di Padova - come Massimiliano sono counselor sistemico. Nel mia professione utilizzo tecniche integrate di Comunicazione ma anche il Mindfullness e le Costellazioni Familiari e Organizzative. Sono il felice papà di Michele di un anno e mezzo”. “Io invece sono un’Educatrice Professionale - racconta Tiziana Cavallucci - con esperienza di Assistenza Domiciliare Mi-nori e, oggi, Facilitatrice nelle Palestre di Parentability. Mi sono avvicinata a ParentAbility durante un percorso di ricerca che mi ha portato a conoscere la parte più profonda di me stessa permettendomi di essere più presente nelle relazioni e a con-tribuire in modo più cosciente al ben-essere degli individui”. Arriviamo al nocciolo della questione: qual è la mission del Progetto ParentAbility?

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defiNito dal suo foNdatore uN “movimeNto di sviluPPo delle abilità geNitoriali e dell’armoNia familiare”, PareNtability è uN aPProccio sistemico PeNsato Per le famiglie tradizioNali ma aNche Per quelle caratterizzate da Nuovi assetti relazioNali. a Promuoverlo iN tutta italia, iN PartNershiP coN l’istituto cortivo, è uN qualificato trio di ProfessioNisti: massimiliaNo babusci, marco marsoN e tiziaNa cavallucci.

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IN PRATICA:

sTImoLI, CoNfeRme,

svoLTe LAvoRATIve

Aggiungere alle pratiche millenarie dello Yoga e del Tai Chi le

competenze specifiche di un counselor: è il percorso seguito da

Ilaria Vannucci, da anni esperta di discipline orientali ed oggi alla

ricerca di nuovi strumenti e sbocchi professionali. Intenzionata

a specializzarsi in counseling aziendale, l’abbiamo intervistata

durante il suo impegno come tirocinante in un’impresa. Paola

Paltrinieri, invece, ci racconta della sua esperienza in ambito

educativo nella scuola secondaria di primo grado e del tirocinio

svolto con A.F.A.DI, Associazione Famiglie Disabili di Soverato. Una

grande passione, la sua, che vorrebbe concretizzare nel futuro

aprendo una sua struttura, particolarmente versatile, per bambini

e ragazzi.

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attualmeNte imPegNata Nel tirociNio fiNale del corso di couNseliNg, ilaria vaNNucci coNtiNua a Percorrere uNa sua Particolare traiettoria che, Partita dallo yoga, dal qi goNg e dal tai chi, sta oggi aPreNdo Nuove ProsPettive Nella gestioNe azieNdale delle risorse umaNe

La strada del beNesseRe, dalla medicina

tradizionale cinese al counseling

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“Mi sono diplomata al liceo classico - ricorda Ilaria Vannucci di Prato - ma poi non ho proseguito con gli studi uni-versitari. Ho preferito invece inserirmi dal punto di vista lavorativo nell’attività commerciale di famiglia e, nel tempo libero, continuare a coltivare i miei veri interessi”.

Quali?“Da anni ero impegnata in un’approfon-dita ricerca sulle diverse espressioni delle culture orientali rivolgendo particolare attenzione allo Yoga, che ho praticato sin da giovanissima, nonché a discipline come il Qi Gong , il Tai Ji Quan e il Kung fu. Poi ho studiato Medicina tradizio-nale Cinese e Metafisica Cinese per avere una visione più completa e approfondita di queste discipline che consentono di raggiungere e mantenere uno stato di salute e benessere, fisico e psicologico”.

Un mondo affascinante…“Sì, mi prendeva sempre di più. Nel tempo le mie conoscenze e competenze crescevano e ho iniziato anche a inse-gnare sia il Qigong che il Taiji stile Chen, attività che svolgo tuttora a Prato sotto la guida del Maestro Gianfranco Pace della scuola ITKA di Catania… Sino a quando, un paio d’anni fa ho capito che la vita mi metteva di fronte a una scelta: continuare a lavorare con i miei o lan-ciarmi definitivamente nell’avventura professionale in solitaria cercando di fare davvero quello che sentivo essere la mia vocazione”.

E hai scelto la seconda!“Alla fine ho deciso di dedicarmi a ciò che mi piaceva di più, conscia però del fatto che, se volevo partire con il piede giusto, dovevo prepararmi al meglio.Così, oltre a continuare il perfeziona-

counseling raccoNti degli allievi

mento delle tecniche orientali sotto la guida di un bravo maestro, ho cercato una possibilità di ulteriore formazione e l’ho trovata in internet”.

Con l’Istituto Cortivo?“Certo, mi ha colpito subito per la serie-tà e la completezza della presentazione e mi sono iscritta al corso di counseling. Avevo bisogno di trovare il modo di unire le mie competenze al servizio delle persone e le antichissime radici delle pratiche orientali che si basano so-prattutto sulla costanza e sulla disciplina e che mettono la mente al servizio del corpo, fondendole con un metodo più moderno. E in effetti in questi due anni di corso ho imparato tanto, ho scoperto molte cose di me stessa, compresa una certa indole artistica, iniziando ad affidarmi sempre più spesso alle mie sensazioni e intuizio-

ni e ho messo a punto un metodo che sento più mio per approc-ciare, relazionarmi, stimolare e aiutare gli altri. Ne sono davvero feli-ce: mentre prima per

raggiungere salute e benessere potevo offrire solo un percorso fatto di lavoro e fatica, oggi ho a disposizione molte altre frecce al mio arco, e i risultati sono davvero positivi”.

Stai concludendo il corso: hai già deci-so cosa farai dopo?“Sto svolgendo il tirocinio finale per specializzarmi in counseling aziendale. Lo sto facendo in due importanti azien-de pratesi che mi hanno accolto con cu-riosità, interessate a capire come si possa leggere il sistema azienda guardando non solo alle performance produttive ed economiche ma anche alle risorse umane e alle relazioni che intercorrono fra le persone coinvolte a vario titolo nell’impresa. Nel futuro mi piacerebbe portare queste esperienze nelle aziende più piccole, che nell’area pratese sono perlopiù di stampo familiare: sono certa che fare il counselor in un contesto in cui ruoli lavorativi e ruoli familiari sono strettamente intrecciati sia una sfida difficile ma senz’altro ricca di grandi soddisfazioni. Comunque intendo farmi stupire giorno dopo giorno dalle possibilità che la vita offre quando ti sintonizzi sul suo flusso”.

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questo il Progetto di Paola PaltriNieri di soverato iN ProviNcia di cataNzaro. doPo aver termiNato il Percorso di studio coN l’istituto cortivo, coltiva l’idea di aPrire uNa struttura Per bambiNi e ragazzi flessibile Nell’orario, ricca di ProPoste educative e laboratori creativi.

Il sogno? Gestire una struttura per l’infanzia molto speciale…

“Quello per i bimbi è un amore che sento da quando io stessa ero bam-bina. Ogni nuovo nato nella cerchia familiare e amicale era un buon motivo per cimentarmi con biberon, cambio pannolini, ninne nanne, giochi… Una passione che ha indirizzato tutti i miei studi, dal diploma magistrale a indirizzo socio-psico-pedagogico sino all’iscrizione a Scienze dell’Educazione. Come sede universitaria avevo scelto Roma ma, nel frattempo, avevo anche partecipato a un bando di concorso per lavorare come educatrice scola-stica presso l’Istituto Comprensivo di Badolato. L’ho superato e così, tornata in Calabria, ho lavorato per un intero anno scolastico in classi frequentate da ragazzini delle medie. Nel frattempo mi

ero anche iscritta all’Istituto Cortivo, una scelta motivata dal fatto che volevo focalizzare la mia formazione proprio sul mondo dell’infanzia. Poi però ho voluto cogliere più opportunità... ”.

Cioè?“Al momento dell’iscrizione ho scelto tre percorsi formativi: quello di prepa-razione all’esame di certificazione per diventare OSS, quello come OSA per la specializzazione Disabili e, quello per l’area Infanzia. Il lavoro come edu-catrice mi ha vista impegnata al fianco di insegnanti di sostegno che stavano seguendo due fratelli ipo-udenti con leggero ritardo mentale. Era la prima volta che incontravo la disabilità e nutrivo una certa apprensione all’idea

disaBili raccoNti degli allievi

di dovermi occupare di loro. Invece è stata un’esperienza bellissima, durante la quale ho potuto scoprire in me doti inaspettate, la pazienza ad esempio. È stato faticoso ma ne è valsa la pena, an-che perché parte delle ore lavorative mi sono state convalidate come tirocinio”.

Ci risulta che, come tirocinante, hai lavorato anche presso un’associazione che si occupa di disabilità. Cosa ci rac-conti di questa esperienza?“Sono state giornate intense e irripeti-bili, trascorse presso l’A.FA.DI, Asso-ciazione Famiglie Disabili di Soverato, la mia città. Fondata nel lontano 1985 da un gruppo di famiglie con disabili in casa, ha dato vita a una serie di inizia-tive che continuano, e si arricchiscono, nel tempo.Il Presidente dell’A.Fa.Di., il professor Antonio Corasaniti, dedica da trent’an-ni amore, passione e dedizione a tutti i ragazzi disabili del centro e si impegna personalmente e quotidianamente alla realizzazione di piccole e grandi attività con l’aiuto e la collaborazione di tutti i volontari e operatori del centro e delle famiglie degli stessi ospiti. Nel tempo, l’Associazione, si è fatta promotrice di varie iniziative che le hanno permesso di uscire dall’ambito del Comune e del proprio comprensorio, acquistando vi-sibilità a livello provinciale e regionale. L’A.Fa.Di è divenuta riferimento per le molte persone che possono trovare risposte ai loro bisogni di ordine assi-stenziale. Si tratta, dunque, di una realtà molto attiva a livello regionale, che sviluppa progetti per i ragazzi: dallo sport al te-atro sino ai laboratori più creativi come disegno, danza, ceramica, ecc.Le persone che la gestiscono sono ecce-zionali e hanno permesso ai ragazzi di raggiungere grandi risultati, soprattutto nel nuoto, con tanto di medaglie d’oro

paraolimpiche arrivando ad organizzare per diversi anni i campionati mondiali di nuoto per la regione Calabria. Non solo: A.FA.DI. si occupa anche dell’inserimento lavorativo degli utenti. Tutto l’impegno e i sacrifici del Presi-dente e di tutti gli operatori e volontari è ricompensato da sorrisi, abbracci e voglia di vivere che i ragazzi trasmet-tono quotidianamente a tutti coloro che circondano e si affacciano al loro mondo.Durante il tirocinio ho potuto speri-mentare un po’ di tutto, dall’accom-pagnamento in piscina alle attività laboratoriali. In particolare ho seguito un giovane adulto affetto dalla rarissima sindrome di Kabuki, una patologia che comporta ritardo mentale associato a malforma-zioni scheletriche del volto e, nel caso del ragazzo da me affiancato, anche a lievi difficoltà motorie. Lo ricordo con affetto, simpatico, sveglissimo, socievo-le, con una gran voglia di imparare, così bravo nella recitazione da essere uno dei protagonisti più lodati dello spettacolo teatrale ‘Caino e Abele’…”

Stai per terminare anche la formazione per la specializzazione Infanzia, la tua passione. Progetti per il futuro?“Anzitutto concludere il periodo di pratica presso il nido-ludoteca che mi ha accolta come tirocinante. Una volta conseguito l’attestato, porterò il mio cur-riculum nelle diverse strutture per l’in-fanzia presenti sul territorio. Il progetto a lungo termine è però quello di aprire una struttura tutta mia, polifunzionale e soprattutto particolarmente flessibile nell’orario, con servizi che vanno dal nido diurno e notturno al dopo-scuola, dalla ludoteca ai laboratori creativi sino agli spazi per le feste di compleanno. Un po’ di tutto ma fatto bene, con serietà e professionalità”.

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Come ti ha aiutata, l’Istituto Cortivo, a realizzare il tuo so-gno?

Fornendomi molto materiale didattico da cui partire e assi-curandomi un affiancamento continuativo anche dopo il conseguimento della specializ-zazione. L’Istituto Cortivo mi ha appoggiata nella creazione di un progetto pedagogico, nella scelta delle strumentazioni più adeguate e nell’ideazione dei laboratori: un contributo molto importante che ha influenzato positivamente l’ap-provazione da parte del Comune di Molfetta.

Quanti bambini segui, adesso?

Attualmente io e i miei collabo-ratori seguiamo 25 bambini di mattina e 25 di pomeriggio.

E quali attività svolgi con loro?

Durante la mattina, l’asilo nido applica un progetto pedagogico studiato per stimolare i bambini a 360° attraverso laboratori in-terattivi e manipolativi, lezioni di psicomotricità, momenti di lettura di storie animate, gioco libero, numerose attività didat-tiche, un momento di merenda collettiva e realizzazione di stru-menti musicali. La mia struttura è

suddivisa per zone tematiche: c’è la zona del gioco simbolico, quella dei travestimenti, la zona del teatrino,quella della psicomotrici-tà e l’angolo del morbido destina-to alle canzoni e alle filastrocche. C’è anche un piccolo orticello nel quale i bambini possono veder nascere e crescere le loro piccole piantine. Di pomeriggio, invece, proponiamo una serie di attività ludiche e formative per bambini di età diverse. Da settembre atti-veremo due nuovi laboratori: uno per i minori con Spettro Autistico

e uno per i minori di origine stra-niera. Poco tempo fa la mia strut-tura ha partecipato a un bando, promosso dalla Regione Puglia in collaborazione con il Comune di Molfetta, che mi ha permes-so di inserire il mio asilo nido all’interno di un albo regionale che raccoglie numerose strutture per minori presenti sul territorio. Grazie a questo bando, i genitori dei bambini che frequentano la mia struttura possono richiedere dei «buoni di conciliazione» che permettono loro di far partecipare

Cortivo Baby Planet di Molfetta: un caso di successo

Oggi intervistiamo Marta Aurora, un’ex allieva dell’Istituto Cortivo che, terminati gli studi, ha avviato una struttura con asilo nido e ser-vizi educativi per il tempo libero nel comune di Molfetta, in colla-borazione con il marchio Cortivo Baby Planet.

Ciao Marta, raccontaci la tua esperienza con l’Istituto Cortivo: quali erano le tue aspettative e le tue speranze quando hai iniziato a studiare?

Quando ho iniziato a studiare avevo già l’idea ben precisa di aprire un asilo nido tutto mio, anche se non sapevo né come fare né dove farlo. In questo senso l’Istituto Cortivo mi ha indirizzata fin da subito nel percorso formativo più adeguato, spiegandomi teoricamente e prati-camente come dovevo procedere, durante gli studi e dopo il diplo-ma, per realizzare la mia idea. Grazie al marchio di garanzia e di qualità Cortivo Baby Planet la procedura per avviare la mia atti-vità è stata decisamente facilitata.

Posso dire che fin dai primi giorni di lavoro ho iniziato con una mar-cia in più!

Che cosa ha fatto nascere, in te, l’idea di aprire un asilo nido tutto tuo?

Prima di iniziare il corso con l’Istituto Cortivo io avevo già vis-suto delle esperienze nell’ambito dell’assistenza all’infanzia, ma è stato guardando da vicino il Cor-tivo Baby Planet di Villa Ottoboni a Padova che ho capito concreta-mente che cosa volevo realizzare: uno spazio ludico esteticamente piacevole, ma anche ricco di con-tenuti educativi fondati su mol-teplici competenze e altrettanta professionalità.

“Che lavoro fai?” ex allievi raccontanoquesta rubrica è dedicata alle esperienze e alle testimonianze di ex allievi dell’istituto cortivo. storie in presa diretta di persone in cammino verso la piena realizzazione personale e professionale.

intervista a marta aurora, ex allieva dell’istituto cortivo e responsabile di un cortivo baby Planet nel comune di molfetta, in provincia di bari.

“che lavoro fai?” ex allievi raccoNtaNo

Le collaboratrici di Baby Planet Molfetta

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“che lavoro fai?” ex allievi raccoNtaNo

i propri figli ad alcune attività mattutine e pomeridiane con una decurtazione sulla retta mensile. Ad affiancarmi in queste attività non mancano ovviamente tanti al-tri professionisti molto preparati, come ad esempio la Coordinatrice Pedagogica Caterina Alicino che, essendo anche psicoterapeuta, riesce a supervisionare anche il rapporto con le famiglie o la ma-estra d’arte Aurora Ada. Nel corso dell’anno ospitiamo molti tiroci-nanti e allievi dell’Istituto Cortivo. Attualmente abbiamo con noi Eleonora Caputi, che sta appunto terminando il corso per Assistente all’Infanzia e alla Disabilità.

Te la sentiresti di consigliare la tua esperienza di formazione e di lavoro?

Sì, certo! Premetto però che l’Isti-tuto Cortivo non può sostituirsi alla singola intraprendenza degli allievi nel momento della ricerca del lavoro. Come tutte le scuole,

può accompagnare e indirizzare le persone, supportandole nelle loro scelte, incoraggiandole e fornendo loro consigli utili e assistenza per realizzare i loro sogni, così come ha fatto con me, ma la passione e la voglia di mettersi in gioco sono caratteristiche che devono partire direttamente da ogni singolo al-lievo. A volte serve rischiare, rein-ventarsi e adattarsi, soprattutto in questo periodo di crisi economica che coinvolge tutti gli ambiti pro-fessionali in tutto il Paese.

A chi consiglieresti, principal-mente, di intraprendere il tuo stesso percorso?

A chi ha voglia di prepararsi seria-mente, in tempi non troppo dila-tati, e a chi ha voglia di acquisire competenze pratiche e teoriche nei diversi ambiti dell’assistenza. Oltre agli esami previsti dal corso, infatti, l’Istituto Cortivo prevede di partecipare a tirocini e seminari che fanno capire perfettamente la

realtà del lavoro che ci si prepara ad affrontare.

Cos’altro potrebbe fare l’Istituto Cortivo per aiutarti ancora di più nella tua impresa?

Mi piacerebbe molto avviare una sorta di franchising con altri professionisti selezionati del terri-torio, proponendogli ovviamente prima di frequentare alcuni corsi mirati, qualora ce ne fosse la necessità. Credo che l’Istituto Cortivo potrebbe supportarmi in questo passo importante e proba-bilmente lo farà con entusiasmo, come ha già dimostrato negli scorsi anni. Per quanto riguarda invece l’aggiornamento periodico delle competenze, da questo pun-to di vista ricevo continuamente inviti dall’Istituto Cortivo per partecipare a seminari e a eventi, alcuni dedicati agli ex allievi e altri aperti anche a professionisti del settore o a semplici interessati.

Marta Aurora, responsabile del Baby Planet Molfetta

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La partecipazione ai seminari è come sempre gratuita.Per iscriverti, compila i form che trovi in fondo alle pagine dedicate nel nostro sito. Per informazioni: Istituto Cortivo, Centro di Formazione - Via E. Ramin, 1 - 35136 PadovaTel. 049 8901222 - Fax 049 8901213 - www.cortivo.it/seminari - e-mail: [email protected]

La partecipazione ai seminari è come sempre gratuita.Per iscriverti, compila i form che trovi in fondo alle pagine dedicate nel nostro sito. Per informazioni: Istituto Cortivo, Centro di Formazione - Via E. Ramin, 1 - 35136 PadovaTel. 049 8901222 - Fax 049 8901213 - www.cortivo.it/seminari - e-mail: [email protected]

Quattro occasioni da non perdere

Laboratorio di giocoleriaOCCHIO, MANO, PALLINA!Seminario organizzato dall’Istituto Cortivoa villa ottoboni, Padova, il 16 maggio 2015 dalle 10.00 alle 17.00

Per giocoleria si intende lanciare, prendere, tenere in equilibrio uno o più oggetti in maniera creativa. È un’attività divertente e rilassante in cui mente e corpo vengono chiamati a mettere in gioco concentrazione e coordinazione.Il laboratorio porterà i partecipanti a conoscere le basi tecniche della giocoleriaindividuale e di gruppo:- lanci e prese- strumenti della giocoleria- pattern (sequenze)- metodi di allenamento- sincronia ritmicaI livelli sono molteplici, ma già un lancio e una presa o un secondo di equilibrio con un oggetto è giocoleria, che, al di là del valore artistico, è una attività completache permette un miglioramento della coordinazione motoria e della capacità di concentrazione, valorizzando le risorse personali di ognuno con la personalizzazione degli esercizi.

laboratorio condotto da nicola soranzoattore, artista di strada, educatore, esperto di animazione teatralein collaborazione con l’associazione ottavo giorno (Padova)

Evento accreditato Synesis: 6 crediti ECP

FArE IMPrESA NEL SOCIALESeminario di formazione organizzato dall’Istituto Cortivo

in collaborazione con Cooperativa Progetto Nowa villa ottoboni, Padova, il 5 giugno 2015

Evento accreditato Synesis: 6 crediti ECP

IMPrENDITOrE SArAI TUSeminario di formazione sull’auto-imprenditoria sociale organizzato dall’Istituto Cortivo

in collaborazione con Cooperativa Progetto Nowa villa ottoboni, Padova, il 6 giugno 2015

Evento accreditato Synesis: 6 crediti ECP

EvENTO SPECIALE Opening Counseling Cortivo 2015: scegli il tuo CounselingSeminario di approfondimento per gli allievi del Corso di Counseling, aperto anche agli iscritti alle altre specializzazioni e a tutti gli interessati. A Monteortone (Padova) dal 9 al 12 luglio 2015

condotto da:donatella celli (counseling educativo) 9/10 luglioMarco Marson (counseling organizzativo) 11 luglioMonica colosimo (counseling creativo) 12 luglio

Evento accreditato Synesis: 6 crediti a giornata

chi seMina raccoglie sPeciale semiNari

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Vi serviranno cartoncini di tutti i colori, carta crespa variopinta, colla, forbici, nastri o cordoncini colorati, ghirlande in vimini, filo di ferro.

Riproducete sui cartoncini sagome di farfalle (avete bisogno di ispirazione? Su internet basta digitare immagini farfalle di carta e vi si aprirà un mondo di fantastiche creature…) variando a piacere le dimensioni. Potete lasciarle così, semplici, oppure decorarle a piacere con pennarelli, brillantini e applicazioni. In quanto alla carta, potete usarne di stampata, da regalo, ricavata da riviste, ecc. Se troppo sottile, potete incollarla su cartoncino e poi ritagliarla.

Una volta create le farfalle, scegliete come utilizzarle:

- per fare un festone:praticate delle incisioni parallele sul dorso delle farfalle e infilatele in un lungo cordoncino: creerete così un simpatico festone da attaccare in casa in occasione di feste e compleanni.

- per fare una tenda, una girandola o un acchiappafantasmi:prendete del cordoncino (lo spago da cucina è perfetto), infilatelo in una perlina di legno o altro materiale (servirà come elemento decorativo all’estremità inferiore di ogni filo di farfalle) e, dopo aver praticato due piccole incisioni parallele sul dorsi delle farfalle, infilatele nello spago e fissatele a distanze regolari con un po’ di colla, in modo che non scivolino. Attaccatele quindi a uno di quei bastoncini per tenda autoreggenti, anche qui facendo attenzione a mantenere una distanza regolare tra un filo di farfalle e l’altro (ideale una colla attaccatutto). L’effetto è bellissimo. Utilizzando la stessa tecnica, potete creare girandole fissando le farfalle a un cerchio di vimini o filo di ferro, oppure composizioni simili agli acchiappafantasmi.

attenzione: per dare più “tridimensionalità” alle farfalle, piegate leggermente le ali verso l’alto.

avvertenze: per incidere il dorso delle farfalle potete usare il cutter, ma fate in modo che non sia a portata dei bimbi.

educ’azioni imParare giocaNdo

Uno stormo di colorate farfalle per dare il benvenuto alla bella stagione? Un’idea divertente che potrete proporre ai vostri bambini, ma che funziona con tutti: l’importante è stare bene in compagnia!

Farfalle variopinte per festeggiare la bella stagione

- per fare una ghirlanda: tagliate la carta crespa del colore che preferite in strisce larghe 8 - 10 cm e utilizzatele per avvolgere la ghirlanda in vimini (potete anche crearla ritagliando un cerchio di carta cartone colorata). Al posto della carta crespa, potete usare anche altro materiale: carta dei quotidiani, nastri di stoffa, ecc. Poi, con la colla, attaccate le farfalle dando loro l’andamento che preferite. L’importante è che il tutto prenda una forma armoniosa.

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Gli ultimi, gli emar-ginati, i “diversi...” Tra questi i Rom, un popolo nomade che in Italia non ha mai potuto contare su politiche efficaci e finalizzate a un’au-tentica inclusione. I più deboli e fra-gili sono i bambini, spesso vittime delle precarie condizioni di vita che caratte-rizzano i fatiscenti

campi nomadi, traumatizzati dalle periodiche e non sempre pacifiche operazioni di sgombero, poco sco-larizzati non per mancanza di volontà ma perché la scuola è per loro quasi sempre irraggiungibile e la socializzazione con i coetanei ostacolata da troppi pregiudizi. A impedire l’integrazione è anzitutto l’ignoranza, a causa della quale il Rom è incasellato in stereotipi difficili da combattere: lo zingaro che ruba, rapisce i bambini, è bugiardo, poco affidabile. A Milano, dove esiste una numerosa comunità Rom,

Silvio Mengotto, scrittore e pubblicista, è autore di “Sole di Periferia”, una toccante raccolta di racconti i cui protagonisti sono reali, anche se chiamati con nomi diversi. Ci sono Sara, bimba paraplegica che vive in una baracca, due giovani violinisti che si esibiscono davanti al Duomo, la piccola Sciakira che regala biscotti, Eduard che riesce ad entrare al Con-servatorio e ha suonato davanti al Presidente della Repubblica, l’adolescente Rebecca che studia al liceo artistico e vende i suoi quadri sui Navigli. Tutte storie vere che s’intrecciano con la leggenda della Madonna Nera dei gitani, con la vita di Stojka sopravvissuta al lager nazista di Bergen Belsen e con le mille vicende di maestre, mamme, famiglie e volontari coinvolti nella vita del campo. Un libro intenso ed emozionante per imparare a guardare con occhi diversi un popolo antico, dalla cultura affascinante, che attende da anni interventi sociali e abitativi in grado di restituirgli dignità e futuro.

Silvio Mengotto

Sole di Periferia Storie di bambini e famiglie RomEd. Libroteca Paoline

Quando un film comunica un mes-saggio potente, allora lo si può defi-nire “terapeutico”, in quanto suggerisce riflessioni profon-de su vicende che possono sembrare insostenibili ma che invece sanno tra-smettere messaggi importanti su come affrontare con più

dignità e persino creatività il “mal di vivere”. È proprio questo il caso di Still Alice, che racconta la storia di una moglie, madre e docente di linguistica presso una prestigiosa università degli Stati Uniti, colpita da una forma rara e precoce di Alzheimer. La donna, profes-sionista brillante e persona di grande spessore, inizia a perdere la memoria e il linguaggio, una lenta e inar-restabile deriva che provoca in lei e nei suoi familiari sgomento e angoscia. Eppure, durante il percorso della malattia, le persone coinvolte cambiano, trovano ine-

dite strategie di accompagnamento e nuovi orizzonti di senso, nonostante l’inesorabile declino cognitivo di Alice. Un film da vedere per chi sta attraversando un momento di fragilità esistenziale, nel quale si posso-no senz’altro trovare spunti di approfondimento sul come affrontare i momenti più difficili della vita senza perdere la fiducia nelle proprie risorse e facendo leva sulla migliore cura possibile: l’amore. Still Alice, che ha valso l’Oscar per la miglior attrice protagonista alla bravissima Julianne Moore, è stato scritto e diretto con Wash Westmoreland da Richard Glatzer, peral-tro affetto da Sla. Un film che consigliamo di vedere per più ragioni: per l’intensità della storia, per come viene raccontata la tragedia dell’Alzheimer, per il cast eccezionale e, infine, per lo stile narrativo, scabro e asciutto, mai lacrimevole o patetico.

Il libro Il filmStorie di bambini e famiglie Rom…

STILL ALICE2015

regia di Richard Glatzere Wash Westmoreland

Il cinema come ricerca di senso

still alice è uscito iN italia Nel 2015. scritto e diretto da richard glatzer e Wash WestmorelaNd, coN attrice ProtagoNista JuliaNNe moore, è stato tratto dal libro “Perdersi” (still alice) della NeuroscieNziata lisa geNova, Pubblicato iN italia da edizioNi Piemme.

il sociale tra carta e Pellicola

Un libro da leggere per sconfiggere gli stereotipi e crescere in solidarietà ed empatia.

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a Pesca di siti il sociale iN rete

Navigare in internet per trovare sempre nuovi, interessanti approdi…

www.aiutareibambini.it www.milanofamiglie.it

questa volta ProPoNiamo due realtà diverse ed eN-trambe da aPProfoNdire: uN Portale Per “le adozioNi iN vi-ciNaNza” e uN sito, dettaglia-tissimo, dedicato alla fitta rete di oPPortuNità e servizi socio-educativo-saNitari PreseNti Nell’area milaNese.

Cliccando aiutareibambini.it entrerete nella home page della Fondazione fondata a Bologna nel 2000 dall’ing. Goffredo Modena che, prima brillante diri-gente d’azienda e poi imprenditore di successo, cedet-te la sua più che florida azienda (un fatturato annuo di oltre 260 miliardi di vecchie lire…) a una compagnia americana e decise, a 60 anni, di dedicarsi agli altri, in particolare ai bambini poveri, ammalati, mole-stati e senza istruzione. Oggi la Fondazione Mission Bambini può contare su uno staff di capaci professio-nisti e su innumerevoli volontari, alcuni operativi in sede, altri in grado di mobilitarsi all’occorrenza per la raccolta fondi. Molti di loro tutti gli anni partono per un’esperienza diretta negli oltre 71 Paesi in cui Mission Bambini è presente con i suoi progetti. Tra le varie attività della Fondazione, tra cui le adozioni a distanza, negli ultimi tempi si sono aggiunte le “ado-zioni in vicinanza”, una modalità di sostegno rivolta ai bimbi italiani che stanno vivendo una condizione di fragilità familiare. Un aiuto sempre più necessario in questi tempi di crisi che, con un contributo minimo di 15 euro mensili, garantisce ai più piccoli l’ingresso in un asilo nido e ai più grandicelli la possibilità di frequentare ludoteche, corsi estivi e accedere a varie attività ricreative ed educative presenti sul territorio. Un modo intelligente e generoso non solo per aiutare

le famiglie in difficoltà, ma anche per contrastare l’ab-bandono scolastico nelle aree più a rischio del nostro paese. Con i fondi raccolti, Mission Bambini ha finora contribuito a diverse importanti iniziative di adozione in vicinanza. Tra queste il progetto “Macari Piccirid-di” a Catania, in uno dei quartieri più degradati della città dove, attraverso il centro d’ascolto Talità Kum, vengono offerti servizi di sostegno alla genitorialità, assistenza domiciliare, ingresso all’asilo, incontri pe-riodici e attività su varie tematiche coordinate in rete con associazioni, scuola, servizi sociali e altri attori del territorio. Al momento sono un centinaio i servizi destinati all’infanzia sostenuti dalla Fondazione… E molti di più saranno se in tanti decideremo di adotta-re in vicinanza un bimbo italiano.

Portale di semplice e immediata consultazione, www.milanofamiglie.it è un’efficace bussola a dispo-sizione di chiunque voglia rapidamente orientarsi fra le varie dimensioni del sociale presenti nel territorio della metropoli milanese. In continua evoluzione, grazie anche al costante flusso di informazioni pro-venienti da organizzazioni formali e gruppi informali su ogni genere di servizi e iniziative, offre non solo una panoramica sempre aggiornata sulle risorse della città, sui bisogni emergenti e sulle nuove opportunità, ma anche un punto di riferimento per valorizzare e condividere il patrimonio di competenze, capacità ed esperienze accumulato dal mondo del sociale nel senso più ampio del termine. Pensato per rispondere alle esigenze di tutte le varie forme di famiglia oggi esistenti, da quella numerosa a quella monogenitoria-le e mononucleare e da quella milanese doc a quella di recente immigrazione, offre con estrema semplicità le giuste risposte ai bisogni più diversi. In pratica basta cliccare sulla voce che interessa scegliendo fra informazioni, spazi di aggregazione, un sostegno a casa, accoglienza abitativa, sostegno psicologico, diritti e tutele, salute e prevenzione, scuola, servizi per il lavoro, sostegno economico e tempo libero. Poi si seleziona la categoria del richiedente fra famiglie,

minori, adolescenti, adulti, migranti, anziani, disabili e disagiati mentali, si indica la zona di residenza e il gioco è fatto: per ogni richiesta escono gli indirizzi e le potenzialità di intervento delle strutture sociali più vicine e più adatte a soddisfare quella particola-re esigenza. Fate voi stessi una prova e vi renderete immediatamente conto di quanto questa iniziativa sia innovativa, facile e utile. Come una vera e propria piazza in cui sono protagoniste le infinite sfaccetta-ture del sociale, milanofamiglie.it è un entusiasmante work in progress collettivo, virtuale ma molto reale, completo di una ricchissima e interessante rassegna di informazioni aggiornate sui prossimi eventi della Milano sociale.

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Vi abbiamo già parlato più volte della Starswiss, l’agenzia svizzera specia-lizzata nella selezione e formazione di animatori per i villaggi turistici del Gruppo Alpitour World,

e del suo interesse ad inserire nel proprio organico allievi ed ex allievi dell’Istituto Cortivo perché, come ha dichiarato Stefano Sacchetti responsabile del Recru-iting Office Starswiss: “riteniamo che possiedano skills e attitudini per noi estremamente importanti”. La novità è che la collaborazione fra il Servizio Segnala-zione Allievi del Cortivo e Starswiss sta dando risultati concreti e siamo davvero lieti di poterveli annunciare attraverso le parole di Marisol Resmini.“Già quando ho fatto il tirocinio di Assistente all’in-fanzia ho scelto di svolgerlo nel Mini Club del villaggio turistico ClubMed di Pizzo Calabro. Non so perché, forse perché sono di madre lingua spagnola, ma senti-vo che quel percorso poteva aprirmi delle possibilità e, in effetti, è stato così”.

Hai fornito il tuo curriculum al Servizio Segnalazio-ne Allievi appena concluso il corso e successivamen-te sei stata avvisata della proposta di Starswiss?“Sì, e quando il Servizio Segnalazione Allievi ha comu-nicato a Starswiss il mio nominativo sono stata convo-cata a Milano per un primo colloquio alla fine del quale

sono stata invitata a partecipare al corso di formazione di due giornate a Como, lo scorso febbraio”.

Ci sei andata?“Certo, ma più che un vero e proprio corso nel senso classico del termine si è trattato di un’ulteriore serie di colloqui durante i quali ho fatto valere anche la mia esperienza di tirocinio. Alla fine sono stata assunta proprio come animatrice di mini club”.

Stai già lavorando?“Dall’ 11 maggio sarò impegnata presso Alpiclub Park Club Europe - Tenerife, villaggio internazionale. Le strutture gestite da Starswiss sono Villaggi Bravo, Francorosso e iClub situati a Zanzibar, Santo Domin-go, Maldive, Madagascar, Cuba, Capoverde, Kenia”.

Per quanto tempo sarai impegnata?“Questo primo inseri-mento è previsto sino al 30 settembre e poi vedremo. La Starswiss ha bisogno di animatori tutto l’anno per cui la cosa può trasformarsi anche in un lavoro continuativo…”.

Corsi di formazione per: Assistenti all’Infanzia, agli Anziani e ai Disabili; Operatore per le Dipendenze e Operatore Multiculturale; Assistente Tu-ristico per Disabili, Amministratore di Sostegno, Animatore; Counselor; Mediatore Civile e Commerciale; Mediatore Familiare.

Istituto Cortivo - via Padre E. Ramin, 1 - 35136 Padova www.cortivo.it

Un punto d’incontro tra domanda e offertaAttraverso il Servizio Segnalazione Allievi le strutture possono chiederci – per tirocini o impiego – i nomi-nativi degli allievi che hanno concluso il percorso formativo, mentre gli allievi possono conoscere le richieste pervenute e segnalare il loro interesse e la loro disponibilità.

isTiTUTo CorTiVo: diventa protagonista nel sociale.

Dal 1984 progettiamo attività formative nel sociale, un mondo ricco di umanità che è da sempre il nostro esclusivo e coinvolgente orizzonte di impegno. Trent’anni di esperienze, scelte e fatti concreti hanno dato vita ad una struttura forte e dinamica che forma professionisti motivati e competenti.

Perché l’assistenza alla persona non è mai un lavoro qualsiasi.

Con i nostri Centri Didattici siamo presenti in tutte le principali città italiane. La nostra sede centrale è a Padova.

SErVIZIO SEGNALAZIONE ALLIEVI Opportunità, indicazioni, soluzioni.

SErVIZIO SEGNALAZIONE ALLIEVI

istituto cortivocentro di formazione via e. ramin, 1 - 35136 Padovatel. 049 8901222 - fax 049 8901213e-mail: [email protected]

ORGANIZZAZIONECERTIF ICATA

SA8000

Rating di legalità: ★★ AGCM - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Rif. RT/2 del 22 Maggio 2013 (Prot. n. 0030291)

Accreditamenti e certificazioni

SGQ certificato a frontedella norma ISO 9001:2008

A U QSERCE

RTI IF CAZIONIS...RL

Scuola accReditata da

“La partnership fra Starswiss e il Servizio Segnalazione Allievi del Cortivo sta dando buoni frutti”

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Associati subito e diventa un professionista apprezzato e riconosciuto, anche sul piano giuridico.

E se hai completato un corso di formazione dell’Istituto Cortivo puoi iscriverti a Synesis a condizioni agevolate.

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Synesis è un’Associazione Europea di Professionisti del Benessere e dell’Assistenza alla persona nata per applicare concretamente la Legge n. 4 del 14 gennaio 2013 che riconosce le professioni non organizzate in ordini. Propone soluzioni di Welfare privato efficiente e flessibile a Enti, strutture, famiglie che sempre di più cercano risposte assistenziali di alta qualità.

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Associazione europea di professionistidel benessere e dell’assistenza alla personaVia Massarenti, 46/M - 40138 BOLOGNA Tel. 051/0416514 - 051/0343800e-mail: [email protected]

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