Incidenti stradali in Toscana: i dati, le azioni di ... · Esiti psicologici dei traumi stradali e...
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Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali
Esiti psicologici dei traumi stradali e modelli di Esiti psicologici dei traumi stradali e modelli di
interventointervento
Incidenti stradali in Toscana: i dati, le Incidenti stradali in Toscana: i dati, le
azioni di prevenzione, le azioni di controlloazioni di prevenzione, le azioni di controlloFirenze, 27 settembre 2012
Auditorium Cosimo Ridolfi – Banca CR Firenze
Laura Belloni, Dario IozzelliCentro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali (CRRCR)
Regione Toscana
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi
Adriano PerisTerapia Intensiva d’Emergenza – DAI DEA
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi
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Un breve introduzione al problema…
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EmmaEmma, 22 anni, ha un eccellente carriera come modella fino al moment, 22 anni, ha un eccellente carriera come modella fino al momento in cui un o in cui un
grave incidente stradale le causa gravissime conseguenze, tra legrave incidente stradale le causa gravissime conseguenze, tra le quali cecitquali cecitàà
permanente, amputazione di una gamba, trauma maxillo facciale. Tpermanente, amputazione di una gamba, trauma maxillo facciale. Trascorre rascorre
diverse settimane in Ospedale (dalla Terapia Intensiva alla dimidiverse settimane in Ospedale (dalla Terapia Intensiva alla dimissione) e diversi ssione) e diversi
mesi di convalescenza.mesi di convalescenza.
Inizialmente non permette a se stessa di avere consapevoleInizialmente non permette a se stessa di avere consapevolezza della propria cecitzza della propria cecitàà; ;
non vuole discutere lnon vuole discutere l’’argomento. Pensa e parla invece dellargomento. Pensa e parla invece dell’’amputazione della amputazione della
gamba. Lo staff medico che lgamba. Lo staff medico che l’’ha seguita e la segue ha seguita e la segue èè sconcertato dal fatto che non sconcertato dal fatto che non
accetti la sua cecitaccetti la sua cecitàà dal momento che, a causa di essa, richiede una costante dal momento che, a causa di essa, richiede una costante
assistenza.assistenza.
Il senso di identitIl senso di identitàà di Emma non si modifica per adattarsi alle terribili novitdi Emma non si modifica per adattarsi alle terribili novitàà relative relative
alle gravi alterazioni fisiche. Chiede allo staff quando potralle gravi alterazioni fisiche. Chiede allo staff quando potràà programmare i suoi programmare i suoi
appuntamenti di lavoro. Solo dopo alcune settimane riesce a parlappuntamenti di lavoro. Solo dopo alcune settimane riesce a parlare della sua are della sua
cecitcecitàà ed ed èè necessario ancora un lungo periodo di tempo perchnecessario ancora un lungo periodo di tempo perchéé giunga ad giunga ad
affrontare il tema del suo viso sfigurato e della perdita della affrontare il tema del suo viso sfigurato e della perdita della sua promettente sua promettente
carriera. Alcuni mesi dopo lcarriera. Alcuni mesi dopo l’’incidente accetta di farsi visitare da uno psichiatra che incidente accetta di farsi visitare da uno psichiatra che
le diagnostica un PTSD e viene indicata una psicoterapia, che acle diagnostica un PTSD e viene indicata una psicoterapia, che accettacetta
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MariaMaria, 26 anni, insegnante d, 26 anni, insegnante d’’arte, sposata da 3 anni e al 7arte, sposata da 3 anni e al 7°° mese di gravidanza, in mese di gravidanza, in seguito ad un incidente stradale viene ricoverata in Terapia Intseguito ad un incidente stradale viene ricoverata in Terapia Intensiva. Il marito ensiva. Il marito
muore durante lmuore durante l’’incidente e lei, nonostante i disperati tentativi dei medici, peincidente e lei, nonostante i disperati tentativi dei medici, perde il rde il bambino. Non subisce danni fisici rilevanti ma passa comunque sebambino. Non subisce danni fisici rilevanti ma passa comunque sette giorni in ICU tte giorni in ICU
sempre vigile e contattabile. sempre vigile e contattabile.
Non ha reazioni emotive e comportamentali visibili ed eclataNon ha reazioni emotive e comportamentali visibili ed eclatanti alla comunicazione nti alla comunicazione dei due decessi, anche se sembra osservare la realtdei due decessi, anche se sembra osservare la realtàà che la circonda come fosse che la circonda come fosse una estranea. Durante un colloquio con lo psicologo, nel repartouna estranea. Durante un colloquio con lo psicologo, nel reparto post intensivo, post intensivo, appare lucida ma come bloccata, anche se non lamenta nessuna proappare lucida ma come bloccata, anche se non lamenta nessuna problematica blematica
psicologica apparente e consapevole. psicologica apparente e consapevole.
AllAll’’ambulatorio di follow up post Terapia Intensiva, a sei mesi dallambulatorio di follow up post Terapia Intensiva, a sei mesi dalla dimissione, nella a dimissione, nella valutazione psicologica emergono significativi problemi di ansivalutazione psicologica emergono significativi problemi di ansia, depressione a, depressione
decremento della qualitdecremento della qualitàà della vita, stress post traumatico cronico. Viene inviata della vita, stress post traumatico cronico. Viene inviata allo psicologo referente che diagnostica dopo colloquio clinico allo psicologo referente che diagnostica dopo colloquio clinico e test un PTSD e test un PTSD
cronico. Segue un ciclo di colloqui psicologici di supportocronico. Segue un ciclo di colloqui psicologici di supporto……
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GiovanniGiovanni, 20 anni, barman, finito il turno di lavoro in un locale, torna, 20 anni, barman, finito il turno di lavoro in un locale, torna a casa in auto con il suo a casa in auto con il suo
collega e migliore amico, Gianni. Particolarmente stanco, lasciacollega e migliore amico, Gianni. Particolarmente stanco, lascia la guida allla guida all’’amico che, per amico che, per
un imprecisato errore di guida, urta ad alta velocitun imprecisato errore di guida, urta ad alta velocitàà un auto, finendo fuori strada. Lun auto, finendo fuori strada. L’’ultimo ultimo
ricordo di Giovanni ricordo di Giovanni èè una sorta di una sorta di ““colluttazionecolluttazione”” con Stefano nellcon Stefano nell’’abitacoloabitacolo
delldell’’auto poi piauto poi piùù nulla. Stefano muore poco dopo, nel tentativo di essere estrattnulla. Stefano muore poco dopo, nel tentativo di essere estratto dallo dall’’autoauto……
Giovanni Giovanni èè ricoverato in Terapia Intensiva per le conseguenze dellricoverato in Terapia Intensiva per le conseguenze dell’’incidente (TC e fratture). incidente (TC e fratture).
Al follow up post Terapia Intensiva a 12 mesi, dallo psicologo dAl follow up post Terapia Intensiva a 12 mesi, dallo psicologo dellell’’equipe, viene formulata equipe, viene formulata
una diagnosi di PTSD.una diagnosi di PTSD.
LL’’incidente stradale di incidente stradale di GraziaGrazia accadde rapidamente. Stava lasciando il centro commerciale doveaccadde rapidamente. Stava lasciando il centro commerciale dove andava andava regolarmente quando, durante una manovra, la sua auto era stata regolarmente quando, durante una manovra, la sua auto era stata travolta da untravolta da un’’altra che aveva altra che aveva
perso il controllo. Quando arrivarono i soccorsi lei era sotto sperso il controllo. Quando arrivarono i soccorsi lei era sotto shock. Non riusciva a pensare che alla hock. Non riusciva a pensare che alla propria figlia e alla nipote, con lpropria figlia e alla nipote, con l’’idea che morendo non le avrebbe piidea che morendo non le avrebbe piùù viste. Ricoverata in PS per viste. Ricoverata in PS per
accertamenti non riportò problemi fisici significativi e venne daccertamenti non riportò problemi fisici significativi e venne dimessa quasi subito. Seguirono imessa quasi subito. Seguirono
settimane e poi mesi dove Giovanna ricercò insistentemente visitsettimane e poi mesi dove Giovanna ricercò insistentemente visite mediche specialistiche per i e mediche specialistiche per i problemi conseguenti allproblemi conseguenti all’’incidente: medico di famiglia, ortopedico, neurologo, fisioterapincidente: medico di famiglia, ortopedico, neurologo, fisioterapistaista……il dolore il dolore
fisico migliorava ma non spariva e questo le faceva ricordare infisico migliorava ma non spariva e questo le faceva ricordare insistentemente dellsistentemente dell’’incidente. Dopo sei incidente. Dopo sei mesi non riusciva pimesi non riusciva piùù a guidare la guidare l’’auto, pensieri di morte la invadevano improvvisamente auto, pensieri di morte la invadevano improvvisamente –– nel sonno nel sonno
come incubi, di giorno come flash improvvisi. Alla fine, tornandcome incubi, di giorno come flash improvvisi. Alla fine, tornando dal suo medico di famiglia conclusero o dal suo medico di famiglia conclusero
che era necessario fare qualcosa: cercare uno specialista (psicoche era necessario fare qualcosa: cercare uno specialista (psicologo/psichiatra) per affrontare quanto logo/psichiatra) per affrontare quanto le stava accadendo.le stava accadendo.
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Marco, Maria e AnnaMarco, Maria e Anna sono tre operatori sanitari di servizi dsono tre operatori sanitari di servizi d’’ambulanza territoriale. ambulanza territoriale.
Devono intervenire nel recupero del corpo di un giovane motociclDevono intervenire nel recupero del corpo di un giovane motociclista deceduto su ista deceduto su
strada dopo scontro con auto. Il corpo, straziato dallstrada dopo scontro con auto. Il corpo, straziato dall’’incidente, ancora sul terreno incidente, ancora sul terreno
deve essere ricomposto per essere portato via. Il compito, si rideve essere ricomposto per essere portato via. Il compito, si rivela difficilissimo per vela difficilissimo per
gli aspetti ambientali e per lgli aspetti ambientali e per l’’impatto emotivo sui tre. Devastante. Le immagini e le impatto emotivo sui tre. Devastante. Le immagini e le
sensazioni emotive dirompenti letteralmente li perseguitano per sensazioni emotive dirompenti letteralmente li perseguitano per settimane. settimane.
Ne parlano tra loro e con i colleghi, ricercano ossessivamente iNe parlano tra loro e con i colleghi, ricercano ossessivamente informazioni nformazioni
sullsull’’incidente incidente –– come per avere un contatto emotivo meno angosciante con il come per avere un contatto emotivo meno angosciante con il
ragazzo deceduto ragazzo deceduto –– i risultati dei loro tentativi tuttavia sono un peggioramento i risultati dei loro tentativi tuttavia sono un peggioramento
drammatico del loro stato emotivodrammatico del loro stato emotivo……dopo alcune settimane ricercano aiuto dallo dopo alcune settimane ricercano aiuto dallo
psicologo del serviziopsicologo del servizio……
Giorgio e DanieleGiorgio e Daniele, due operatori della PM locale, dovevano comunicare la notizia , due operatori della PM locale, dovevano comunicare la notizia del del
decesso di un uomo di 30 anni alla di lui moglie. La coppia avevdecesso di un uomo di 30 anni alla di lui moglie. La coppia aveva un figlio di due a un figlio di due
anni e la moglie aspettava il secondo. Seguirono la procedura dianni e la moglie aspettava il secondo. Seguirono la procedura di comunicazione comunicazione
rigorosamente, con tatto ed empatia. Nei giorni successivi lrigorosamente, con tatto ed empatia. Nei giorni successivi l’’angoscia per la angoscia per la
situazione affrontata era difficilmente contenibile. Per loro fosituazione affrontata era difficilmente contenibile. Per loro fortuna, presso la loro rtuna, presso la loro
struttura, era attivo un gruppo di aiuto tra pari per affrontarestruttura, era attivo un gruppo di aiuto tra pari per affrontare problemi come problemi come
quello che stavano vivendoquello che stavano vivendo……con la supervisione dello psicologo portarono i loro con la supervisione dello psicologo portarono i loro
pensieri e sentimenti nel gruppopensieri e sentimenti nel gruppo……
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• Fino ad oggi è stata posta poca attenzione all’impatto psicologico di un incidente
stradale sulle vittime sopravvissute – soprattutto dopo un trauma maggiore – sui loro
familiari e su chi se ne deve occupare negli aspetti sanitari (medici/infermieri/oss
ospedalieri e territoriali) e non sanitari (PM, PS, altro).
• Alle conseguenze fisiche si associano quasi sempre dolorose conseguenze
psicologiche. Ogni sinistro comporta risposte psicologiche, emotive e
comportamentali e le sue caratteristiche si collegano a relazioni complesse riguardo
al profilo psicologico dei soggetti coinvolti, alle loro modalità di risposta (coping) e
alle soluzioni messe in atto (singole, familiari, sociali).
• Da non dimenticare che ogni incidente non avviene in un vuoto pneumatico sociale
ma coinvolge anche e soprattutto le relazioni (anche comunicative) con il personale
sanitario e non sanitario che interviene…
• Di fronte ad un incidente stradale grave si delineano almeno quattro primarie
differenti categorie di vittime: chi muore, i familiari di chi muore, chi contrae un
handicap ed i congiunti di chi contrae un handicap.
• Se sulla prima categoria si concentra - anche giustamente – il dolore dell’opinione
pubblica ed i principali dati statistici…la sofferenze psicologica dei restanti tre gruppi
rimane spesso ignorata e senza risposte…e cosa dire degli operatori, gruppi di lavoro
ed organizzazioni (sanitarie e non) che si occupano del fenomeno?
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• Una ricerca effettuata negli USA (Blanchard & Hickling, 2004) stima che
almeno 1% della popolazione USA è coinvolto in incidenti stradali (IS) gravi
ogni anno;
• Gli IS sono la principale fonte di trauma psichico per gli uomini (25%
lifetime) e la seconda fonte per le donne (14% lifetime);
• Gli IS sono la principale causa di PTSD nella popolazione statunitense.
• Su un campione di 360 soggetti coinvolti in IS gravi, a sei mesi dall’evento
il 39% dei soggetti aveva sviluppato un PTSD, il 29 un PTSD subclinico
(Blanchard & Hickling, 2004); ad un anno dall’evento il 44% del campione
totale poteva essere diagnosticato come PTSD!
• Questa ricerca - importantissima - tuttavia non tiene conto delle
conseguenze neuropsicologiche degli IS (vedi TCE), del percorso
ospedaliero (ad es. ICU) e del costo emotivo dell’evento per i familiari...
• I TCE possono costituire gli indici più alti di mortalità e di disabilità specie
tra la popolazione giovane adulta.
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I TRAUMI STRADALI
Come nasce il progetto
Impatto psicologico e sociale dei traumatismi stradali
� attività consulenziale ospedaliera dello staff CRRCR (in AOU Careggi) rivolta a
vittime di incidenti, loro familiari, operatori sanitari;
� collaborazione del CRRCR con le Istituzioni variamente coinvolte in questo
drammatico e complesso evento (Regione Toscana, AOU Careggi, 118, Polizia
Municipale, Società della Salute, Associazioni di vittime della strada);
� analisi da parte dello staff CRRCR della letteratura e delle ricerche sulle
conseguenze dello stress post traumatico e sui possibili interventi precoci per la sua
riduzione, sia relativamente alle vittime e ai familiari, sia agli operatori coinvolti;
� capacità progettuale del CRRCR di articolare tutti questi aspetti in un unico
complesso progetto di rete.
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I TRAUMI STRADALI
I traumi stradali non riguardano solo ed esclusivamente aspetti
bio – medici sicuramente essenziali ma
sono eventi altamente traumatici anche sotto l’aspetto
psicosociale poiché impattano in modo drammatico sulla persona,
sulla sua famiglia, sulla comunità intera.
Essi implicano l’esperienza di un senso di impotenza e
vulnerabilità a fronte di una minaccia che può riguardare l’integrità
e condizione fisica della persona, il contatto con la morte oppure
con elementi della realtà da cui dipende il fondamentale senso di
sicurezza psicologica e relazionale dell’individuo.
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LE VITTIME
• impotenza e paura conseguenti alla minaccia per la
propria e incolumità;
• interruzione brusca del senso di continuità dell’esistenza;
• conseguenze fisiche e ricaduta sull’autonomia;
• cambiamenti spesso radicali nei rapporti sociali e nella
vita relazionale;
• peggioramento drammatico della qualità della vita negli aspetti relazionali, lavorativi, economici.
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I FAMILIARI
• reazioni psicologiche intense e difficile gestione: disorientamento
nella fase acuta e depressive in quella sub acuta del trauma oppure legate
al lutto in caso di decesso;
• gestione sanitaria del proprio congiunto al rientro a casa, nella ricerca di
ausili ed aiuti sanitari e assistenziali;
• gestione del carico economico, spesso molto gravoso.
Il 90% delle famiglie di persone decedute e l'85% delle famiglie di persone
invalide dichiara un declino significativo e spesso permanente della qualità
della loro vita (studio FEVR, 1995).
Spesso c’è un contesto di isolamento sociale, in cui i familiari devono
orientarsi per individuare percorsi assistenziali e riabilitativi
frammentati o di difficile accesso e generalmente sono esclusi da
possibili percorsi di sostegno.
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Nell’operatore sanitario (territoriale e ospedaliero) o non sanitario
(operatore della Polizia Municipale), l’esposizione all’evento trauma
stradale e alle sue drammatiche conseguenze:
� sviluppa risposte emotive intense e dolorose, come l’impotenza,
l’angoscia, la paura, la tristezza, il forte turbamento;
� attiva meccanismi psicologici di identificazione o di distanziamento
difficili da riconoscere e poi gestire;
� provoca reazioni psicofisiologiche intense di disagio.
Se tutto questo carico emotivo resta invisibile, inespresso e inascoltato,
tutti questi aspetti possono cristallizzarsi in problematiche psicologiche
croniche, con forti ricadute sul benessere personale e lavorativo, sulla
qualità dei servizi erogati e sulla qualità della vita degli operatori.
GLI OPERATORI
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Interventi psicologici preventivi di supporto permettono:
� il riconoscimento precoce dei fattori di rischio;
� la prevenzione della cronicizzazione dello stress post trauma;
� l’incremento delle strategie di coping e/o dei fattori di resilienza;
� la riattivazione di un funzionamento adattivo;
� una prima elaborazione dell’esperienza in spazi e tempi dedicati.
COME INTERVENIRE?
Attraverso interventi psicologici di consulenza, supporto e formazione
è possibile implementare le competenze psicologiche, relazionali e
comunicative dei soggetti coinvolti, vittime, familiari e operatori.
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QUALI INTERVENTI?
CONSULENZA E
SUPPORTO PSICOLOGICO
ACCOMPAGNAMENTO
LUNGO IL PERCORSO
DI CURA
VERIFICA FOLLOW UP
E FACILITAZIONE
ATTIVAZIONE SERVIZI
CONSULENZA
FORMAZIONE
DEBRIEFING SVILUPPO DI
PROGETTI INTEGRATI
VITTIME E FAMILIARI
OPERATORI
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Creare un percorso articolato e strutturato per la tutela psicologica, sanitaria e socio assistenziale delle vittime della strada e delle loro famiglie lungo tutto il
percorso post trauma (dal ricovero ospedaliero al rientro a casa).
Sviluppare e monitorare il benessere psicologico e lavorativo degli operatori coinvolti
ai vari livelli di intervento (il loro benessere favorisce e permette il miglior livello di cura possibile per i pazienti).
Dalla Clinica alle Organizzazioni in un percorso continuo di interscambio
UN OBIETTIVO POSSIBILE?
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118
ASF
Associazionismo
ONLUS
Terapia IntensivaDAI DEA/AOUC
CRRCR
TRAUMI
TRAUMI STRADALI
STRADALI
VITTIME E FAMIGLIEVITTIME E FAMIGLIEISTITUZIONI COINVOLTEISTITUZIONI COINVOLTE
TRAUMATRAUMA
INDIVIDUALE, FAMILIARE, SOCIALEINDIVIDUALE, FAMILIARE, SOCIALE
Polizia Municipale
FirenzeSdS
Firenze
LA RETE DI INTERVENTI
REGIONE
TOSCANA
OSSERVATORIO
REGIONALE SICUREZZA
STRADALE
OSSERVATORIO
EMERGENZA
URGENZA
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LA TERAPIA INTENSIVA D’EMERGENZADAI DEA CAREGGI
favorire i processi di elaborazione emotiva
� Supporto Psicologico e consulenza a pazienti e familiari
� Supporto Psicologico e consulenza a pazienti e familiari alle dimissioni
(percorso AOUC)
� Consulenza agli operatori per piani terapeutici integrati (comunicazione
notizie cliniche, criticità relazionali e/o emotive degli utenti, strategie
comunicative, altro)
� Ricerca e valutazione interventi
migliorare strategie di
adattamento individuali/familiari
ridurre il rischio di cronicizzazione del disagio
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118 e POLIZIA MUNICIPALE
• Consulenza psicologica individuale
• Consulenza psicologica/debriefing di gruppo
• Interventi formativi dedicati
• Consulenza psicologica individuale
• Consulenza psicologica/debriefing di gruppo
• Interventi formativi dedicati
118
POLIZIA MUNICIPALE
•Consulenza psicologica individuale per
operatori
• Consulenza psicologica/debriefing di gruppo
per operatori
• Interventi formativi su temi psicologico-
relazionali specifici
• Strutturazione di iniziative di collegamento con
i cittadini
•Consulenza psicologica individuale per
operatori
• Consulenza psicologica/debriefing di gruppo
per operatori
• Interventi formativi su temi psicologico-
relazionali specifici
• Strutturazione di iniziative di collegamento con
i cittadini
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Risultati e
Modelli
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Alcuni dati
� Hanno usufruito del servizio 850 pazienti e loro familiari che sono
stati seguiti con interventi di consulenza e di supporto psicologico.
� Sono stati effettuati oltre 200 incontri di supporto psicologico successivi
alle dimissioni ospedaliere rivolti a pazienti e loro familiari
� Hanno usufruito degli interventi circa 1000 operatori (sanitari e non).
Formazione
in totale sono stati
coinvolti in eventi formativi
oltre 260 operatori.
Debriefing
in totale hanno
partecipato circa 600
operatori.
Supporto
Sono stati effettuati 50
incontri di supporto ad
operatori singoli
� Hanno partecipato ad incontri di sensibilizzazione e formazione circa 1000
studenti di Scuole Secondarie superiori dell’area metropolitana fiorentina
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ATTIVITA’ SVOLTE
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Early intra-ICU psychological intervention promotes recovery from post
traumatic stress disorders, anxiety and depression symptoms in
critically ill patients.
(Critical Care, 2011)
Authors
Adriano Peris1, Dario Iozzelli2, Maria Luisa Migliaccio1, Giovanni Zagli1, Alberto
Bacchereti2, Marta Debolini2, Manuela Bonizzoli1, Elisetta Vannini1, Massimo Solaro1,
Valtere Giovannini3, Laura Belloni2.
Affiliations1Anaesthesia and Intensive Care Unit of Emergency Department, Careggi Teaching Hospital, Florence, Italy.2Regional Referral Center on Critical Human Relations, Careggi Teaching Hospital, Florence, Italy.3Medical Director of Careggi Teaching Hospital, Florence, Italy.
Risultati intervento psicologico sui pazienti
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Introduction. Critically ill patients who need Intensive Care Unit (ICU) treatment may experience
psychological distress, with increasing development of psychological disorders and related morbidity.
Our aim was to study if intra-ICU clinical psychologist interventions may decrease the prevalence of
anxiety, depression and post traumatic stress disorder (PTSD) after 12 months from ICU discharge.
Methods. An observational study with a single crossover phase included critical patients admitted
before clinical psychologist intervention start (control group) and patients included in clinical
psychologists program (intervention group). Hospital Anxiety and Depression scale (HADS) and Impact
of Event Scale-revised (IESr) questionnaires were used to assess the level of posttraumatic stress,
anxiety and depression symptoms.
Results. Control and intervention groups resulted similar in demographic and clinical characteristics.
Patients of the intervention group showed a lower rate of anxiety (8.9% vs 17.4%) and depression
(6.5% vs 12.8%) on the HADS scale than the control group, even if not statistically significant. The
prevalence of PTSD resulted significantly lower in patients receiving early clinical psychologist support
than control group patients (21.1% vs 57%; P<0.0001). Percentage of patients needing psychiatric
medications at 12 months was significantly higher in control group (41.7% vs 8.1%; P<0.0001).
Conclusions. Our results suggest that that an early intra-ICU clinical psychologist program may help
critically ill trauma patients recover from this stressful experience.
ABSTRACTABSTRACT
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Differenze nell'espressione della sintomatologia ansiosa e depressiva (misurata con HADS) e da stress post
traumatico (misurata con IES R) di rilevanza clinica tra i pazienti della Terapia Intensiva d'Emergenza AOUC che non
hanno usufruito del Servizio di supporto psicologico (ricoverati precedentemente all'avvio della fase sperimentale
del Progetto) e i pazienti della Terapia Intensiva d'Emergenza AOUC che ne hanno usufruito (ricoverati
successivamente all'avvio della fase sperimentale del Progetto).
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Differenze nella qualità della vita percepita (misurata con EQ5-D) di rilevanza clinica tra i pazienti della Terapia
Intensiva d'Emergenza AOUC che non hanno usufruito del Servizio di supporto psicologico (ricoverati
precedentemente all'avvio della fase sperimentale del Progetto) e i pazienti della Terapia Intensiva d'Emergenza
AOUC che ne hanno usufruito (ricoverati successivamente all'avvio della fase sperimentale del Progetto).
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Modello di intervento di sistema
Il modello di intervento integrato/multidisciplinare proposto (Teoria dei
Sistemi, Von Bertalanffy, Teorie della Complessità, Thom, Petitot, Varela) evidenzia come ogni modificazione all’interno di un sistema debba tener conto
di tutti gli elementi che lo compongono nonché delle relazioni che
intercorrono tra di essi.
Le organizzazioni sono sistemi complessi nei quali ogni soggetto è in costante interrelazione e
comunicazione con gli altri soggetti.
Ogni intervento effettuato o meno su un elemento del sistemainfluenza gli altri elementi e quindi il sistema
nel suo complesso.
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Un metodo/approccio integrato risulta utile non solo nella
comprensione e gestione di situazioni che presentano disagio
psicologico ma soprattutto è fondamentale quale strategia
mirata a ridurre lo stress psicologico nel suo complesso.
METODO INTEGRATO
La condivisione tra operatori delle problematicitàincontrate e il confronto sulle modalità di intervento
possono portare all’individuazione di linee guida e
buone pratiche volte al miglioramento della qualità
della vita dei pazienti, dei loro familiari,
nonché degli operatori stessi
Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali
• identificare precocemente le situazioni più a rischio di crisi emotivo-cognitivo
o di criticità relazionale
• essere consapevoli degli aspetti relazionali, comunicativi e di contesto
potenzialmente critici e modificarli dove possibile
• aiutare le persone a far fronte alle loro condizioni (strategie di coping)
• sviluppare un contatto relazionale di accoglienza e ascolto
• favorire la comunicazione e la relazione con tutto il sistema paziente –
famiglia
• essere consapevoli del proprio ruolo e funzione all’interno dell’intero
percorso di cura e assistenza.
Obiettivi
Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali
Funzione psicologica:
• Supporto alla complessità del sistema
• Supporto individuale ai pazienti e ai familiari
• Supporto agli operatori
• Sviluppo di progetti in dimissione e continuità della
presa in carico con intervento di rete
• Elaborazione delle criticità
• Superamento delle frammentazioni
• Sviluppo di indicatori del benessere di
pazienti/familiari/operatori e delle organizzazioni
coinvolte
• Stesura di protocolli integrati interprofessionali
• Ricerca e verifica dei risultati/buone pratiche
Lo psicologo all’interno di un progetto di rete
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