Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi,...

32
Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe- dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale degli ospedali di Savona e Cairo Montenotte, nei loro articoli fanno il punto sulla situazione degli ospedali della città ingauna e della Val Bormida e motivano le ragioni per riaffermare il loro ruolo all’interno della strategia complessiva della nostra A.S.L. In particolare, per il primo, completata la ristrutturazione del vecchio “S. Maria di Con un finanziamento complessivo di 1.327.290 Euro Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo Acceleratore Lineare per la cura dei tumori e una migliore qualità dell’intervento terapeutico PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE 2 SAVONESE Anno IV - N. 2 - Luglio 2003 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale 70%, L. 662/96 - Direz. Comm.le di Savona Sommario Nella foto, da sinistra a destra: Mons. Domenico Calcagno, Vescovo di Savona-Noli, l’avv. Ubaldo Fracassi, direttore generale dell’A.S.L. 2 Savonese, l’avv. Rosavio Bellasio, direttore gestionale degli ospedali di Sa- vona e di Cairo Montenotte, il dott. Corrado Marziano, direttore dell’U.O. Radioterapia oncologica, durante la cerimonia di inaugurazione. (Articolo di Ubaldo Fracassi a pagina 2) Il ruolo degli ospedali di Albenga e di Cairo nella strategia dell’A.S.L. Misericordia” che verrà dato successivamente in permuta, si tratta di accelerare la costru- zione della nuova sede per la quale è in corso di gara il pro- getto definitivo. Per l’ospedale di Cairo, Rosavio Bellasio riafferma la volontà dell’A.S.L. di puntare su questo presidio per dare le risposte necessarie ai bisogni ospedalieri dei valbormidesi in una logica di integrazione paritaria con il “S. Paolo” di Savona. (Articoli a pagina 4 e 5) - Inaugurato il nuovo Centro di cottura del S. Paolo di Savona.............3 - Riunione scientifica ad Albenga sulla calcolosi del coledoco..................6 - Comunicare la comunica- zione..............................8 - Le nuove strategie tera- peutiche per curare le neoplasie cervico-facciali al “S.Paolo”...................9 - La chirurgia del varicoce- le in età pediatrica.......10 - La cura del trauma crani- co minore.....................12 - Studio del tumore “in tri- dimensionale”..............14 - I tumori gastrointestinali stromali........................16 - La SARS, futura pande- mia o malattia mediatica contemporanea?...........18 - Intervento chirurgico per l’alluce valgo................20 - Lo studio delle malattie ereditarie nella nostra A.S.L............................21 - Aggiornamento professio- nale per i medici del Pronto Soccorso...........22 - Ecco “Arianna”, Centro InformAttivo savonese HIV/AIDS....................24 - Convegno su “La relazione d’aiuto”..24 - La prevenzione degli infortuni sul lavoro......25 - Guida ragionata per l’ac- cesso ai prodotti per dia- betici............................28 - La traumatologia ad Albenga...................24 - Call Center: 848.78.28.67 ..................32

Transcript of Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi,...

Page 1: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Teresiano De Franceschi,direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e RosavioBellasio, direttore gestionaledegli ospedali di Savona eCairo Montenotte, nei loroarticoli fanno il punto sullasituazione degli ospedali dellacittà ingauna e della ValBormida e motivano le ragioniper riaffermare il loro ruoloall’interno della strategiacomplessiva della nostraA.S.L.In particolare, per il primo,completata la ristrutturazionedel vecchio “S. Maria di

Con un finanziamento complessivo di 1.327.290 Euro

Inaugurato all’ospedale“S. Paolo” di Savona il nuovo

Acceleratore Lineare per la curadei tumori e una migliore qualità

dell’intervento terapeutico

PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE 2 SAVONESEAnno IV - N. 2 - Luglio 2003 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale 70%, L. 662/96 - Direz. Comm.le di Savona

Sommario

Nella foto, da sinistra a destra: Mons. Domenico Calcagno, Vescovo di Savona-Noli, l’avv. Ubaldo Fracassi,direttore generale dell’A.S.L. 2 Savonese, l’avv. Rosavio Bellasio, direttore gestionale degli ospedali di Sa-vona e di Cairo Montenotte, il dott. Corrado Marziano, direttore dell’U.O. Radioterapia oncologica, durantela cerimonia di inaugurazione.

(Articolo di Ubaldo Fracassi a pagina 2)

Il ruolo degli ospedalidi Albenga e di Cairo

nella strategia dell’A.S.L.Misericordia” che verrà datosuccessivamente in permuta,si tratta di accelerare la costru-zione della nuova sede per laquale è in corso di gara il pro-getto definitivo.Per l’ospedale di Cairo,Rosavio Bellasio riafferma la

volontà dell’A.S.L. di puntaresu questo presidio per dare lerisposte necessarie ai bisogniospedalieri dei valbormidesi inuna logica di integrazioneparitaria con il “S. Paolo” diSavona.

(Articoli a pagina 4 e 5)

- Inaugurato il nuovoCentro di cottura del S.Paolo di Savona.............3

- Riunione scientifica adAlbenga sulla calcolosidel coledoco..................6

- Comunicare la comunica-zione..............................8

- Le nuove strategie tera-peutiche per curare leneoplasie cervico-faccialial “S.Paolo”...................9

- La chirurgia del varicoce-le in età pediatrica.......10

- La cura del trauma crani-co minore.....................12

- Studio del tumore “in tri-dimensionale”..............14

- I tumori gastrointestinalistromali........................16

- La SARS, futura pande-mia o malattia mediaticacontemporanea?...........18

- Intervento chirurgico perl’alluce valgo................20

- Lo studio delle malattieereditarie nella nostraA.S.L............................21

- Aggiornamento professio-nale per i medici delPronto Soccorso...........22

- Ecco “Arianna”, CentroInformAttivo savoneseHIV/AIDS....................24

- Convegno su“La relazione d’aiuto”..24

- La prevenzione degliinfortuni sul lavoro......25

- Guida ragionata per l’ac-cesso ai prodotti per dia-betici............................28

- La traumatologiaad Albenga...................24

- Call Center:848.78.28.67..................32

Page 2: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Rilevante investimento all’ospedale “S. Paolo” di Savonan. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

2

Con un interventocomplessivo di1.327.290 €, pari a2 miliardi e 800 mi-lioni delle vecchielire, sono state ulte-riormente potenzia-te le attrezzaturedell’U.O. Radiote-rapia Oncologicadell’Ospedale SanPaolo di Savona,rendendo la struttu-ra una delle piùavanzate in Italianella cura dei tu-mori.Il 16 giugno, allapresenza di UbaldoFracassi, Direttoregenerale della ASL2 savonese, di Carlo Ruggeri, Sinda-co di Savona, dell’ Avv. Rosavio Bel-lasio, Direttore gestionale degliOspedali di Savona e Cairo, di S. E.Mons. Domenico Calcagno, Vescovodi Savona, del dott. Corrado Marzia-no, Direttore U.O. Radioterapia del-l’Ospedale S. Paolo e di altre autoritàcivili e militari è stato inaugurato il2° Acceleratore lineare e strumenta-zione avanzata per la cura dei tumoriche darà la possibilità di trattare unmaggior numero di pazienti, incre-mentando ulteriormente la qualitàdell’intervento terapeutico e consen-tendo una netta riduzione delle listedi attesa.La radioterapia a Savona ha una sto-ria quarantennale. Inizia negli anni’60 quando, come servizio aggregatoalla radiodiagnostica, fu dotata di unapparecchio di Cobaltoterapia. Ed ènell’aprile 1991 che viene ricono-sciuta l’autonomia del Servizio diRadioterapia Oncologica.Dopo sei anni impiegati per ottenereil finanziamento regionale e la realiz-zazione delle necessarie opere mura-rie, nel 1997, viene inaugurato ilnuovo Centro, sito in Valloria, con at-trezzature all’avanguardia: un Acce-leratore lineare, un Simulatore Uni-versale, una nuova unità diBrachiterapia ed un Sistema per iPiani di Cura (Treatment Planning)che avrebbero permesso di ampliaree migliorare l’attività terapeutica, ri-ducendo così le fughe verso altri cen-tri.Gli scopi e le finalità di una radiote-rapia moderna sono quelle di curare eguarire i tumori meglio che in passa-to, facendo sì che il paziente abbia ilminor numero possibile di effetti col-laterali, con tecniche selettive miratea colpire il tumore risparmiando i

tessuti sani.La salvaguardia dei tessuti sani èstrettamente legata alla tolleranza delpaziente: più tessuti si risparmiano,minori saranno gli effetti collaterali emaggiore la dose irradiata sui tessutineoplastici, ottenendo quindi unmaggior effetto tumoricida.Per risparmiare i tessuti sani, vengo-no fabbricati nell’officina del repartodei blocchi realizzati con leghe bas-so-fondenti. Dalla consolle del Simu-latore virtuale, il medico individua ilbersaglio da irradiare e le aree daproteggere, i dati vengono quindi tra-smessi al Tagliasagome computeriz-zato che disegnerà i blocchi di prote-zione con precisione estrema.

Il potenziamentodella struttura po-trà avvalersi, quin-di, di un ulterioreAcceleratore Li-neare che ha sosti-tuito la Telecobalto-terapia, sfruttando ilbunker costruito nel1997.All’AcceleratoreLineare è associatoun Sistema di con-trollo digitale del-l’intero flusso diimmagini e infor-mazioni. Inoltre, la TACSpirale consente atutti i pazienti dieffettuare una TAC

detta di Simulazione, permettendo airadioterapisti di pianificare al meglioi trattamenti. Questa interagisce, col-legata in rete, con il Simulatore vir-tuale che riceve le immagini TAC, leelabora effettuando delle ricostruzio-ni tridimensionali dei vari piani cor-porei (assiale, sagittale, longitudinale)e offre al radioterapista l’opportunitàdi definire i volumi da irradiare equelli da risparmiare. Questi dati, tra-sferiti in rete, insieme ai TreatmentPlanning della Fisica sanitaria, per-metteranno al fisico di determinare ladose da erogare.Il Tagliasagome computerizzato,donato al Servizio dal Comitato Cel-lese “Sonia Massa” insieme ad altristrumenti di uso quotidiano (compu-ter, attrezzatura di officina etc.), con-sente la costruzione di blocchi in le-ga basso-fondente, utili a proteggerei tessuti sani da risparmiare, riceven-do in rete dai Treatment Planning idati per il disegno dei blocchi.Tra gli obiettivi aziendali è previstol’acquisto di un “Collimatore multi-lamellare dinamico” che permetteràdi effettuare ancha a Savona la radio-terapia conformazionale.Il prossimo obiettivo da raggiungereentro 10-15 anni sarà quello di otte-nere la riduzione del 50% degli attua-li indici di mortalità: un camminolungo, ma non impossibile attraversol’integrazione della radioterapia conle altre realtà impegnate nel campooncologico.La Radioterapia oncologica, con ilsuo altissimo contenuto tecnologico-culturale, entrando a far parte del po-lo oncologico istituito recentementedall’ASL2 savonese con Direttorescientifico il prof. Fulvio Brema por-terà un contributo di eccellenza per lacura integrata dei tumori.

L’Unità Operativa è diretta da Corrado Marziano

Potenziate le attrezzature diRadioterapia oncologica perottimizzare la cura e guarirei tumori con tecniche selettive

Ubaldo FracassiDirettore generale dell’A.S.L. 2 Savonese

Nella foto, il nuovo Acceleratore Lineare.

Page 3: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Nuovo impianto di modernissima concezione al “S. Paolo” di Savona

Il 17 aprile è statoinaugurato il nuovoCentro di cottura del-l’Ospedale San Paolodi Savona. All’ inaugu-razione erano presentil’Assessore regionalealla Sanità, RobertoLevaggi, il Direttoregenerale della ASL 2,Ubaldo Fracassi e perla ditta appaltatrice, la“Pedus Service P. Dus-smann Srl”, il consi-gliere delegato FrancoCeppi.L’impianto, di moder-nissima concezione,situato in una palazzi-na vicino al padiglioneVigiola, è stato realiz-zato dalla ASL 2 e dal-la “Pedus Service” chesi è aggiudicata l’ap-palto per la fornituradei pasti con un inve-stimento di 1 milione e742mila €.Progettato e realizzatoal fine di garantire laproduzione in legamefresco-caldo dei pastidestinati ai degenti e aidipendenti dell’Ospe-dale San Paolo di Sa-vona, il nuovo Centrodi cottura servirà –comprendendo anchepasti dietetici - in lega-me refrigerato, e perun totale di 1800 pastigiornalieri, anche degenti, dipendentie visitatori dell’Ospedale di Albenga,di Cairo Montenotte, dell’Istituto me-dico pedagogico di Toirano, delleRSA di Alassio e Varazze e della Co-munità di Francavilla.Articolato su due livelli, il nuovo

Centro di cottura si estende per circa1000 metri quadrati al piano terra, edè riservato a tutte le fasi del processo

di produzione, allostoccaggio delle derra-te alimentari, all’alle-stimento e spedizionedei carrelli e dei conte-nitori isotermici. Il pri-mo piano, di circa 250metri quadrati, è inve-ce riservato ai serviziper il personale e aiservizi tecnologici.Il Centro di cottura èstato così impostato inpercorsi che garanti-scono la cosiddetta“marcia in avanti”, ov-vero la separazione pu-lito-sporco. Celle distoccaggio dotate di“porte passanti” ridu-cono il rischio di pos-sibili contaminazionidovute a percorsi “a ri-troso”; utensili (taglie-ri, coltelli) sono iden-tificabili con “codicecolore”, per evitarnel’impiego in altri setto-ri con possibili conta-minazioni. Inoltre, so-no presenti strumentiper la verifica direttadell’igienicità dellaproduzione e la vali-dità delle operazioni dipulizia (ph-metro, stu-fa incubatrice).“Tra le novità portatedal Centro di cotturac’è la mensa per i pa-renti dei ricoverati:

spenderanno 5,50 euro a pasto peravere un primo, un secondo, frutta eacqua”.

Inaugurato il nuovo Centro di cottura

Produce 1.800 pasti algiorno per degenti,

dipendenti e visitatoridegli ospedali diSavona,Albenga,Cairo e di altre

strutture dell’A.S.L.di Toirano,Alassio,

VarazzeRosavio Bellasio

Direttore gestionale degli ospedali “S. Paolo” di Savona e“S. Giuseppe” di Cairo Montenotte

n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

3Nella foto, Ubaldo Fracassi e Roberto Levaggi, inaugurano il nuovo Centro di cottura del “S. Paolo”.

Scheda

Costato 1 milione e 742 milaeuro, è stato realizzato in unapalazzina vicino al “Vigiola”.Articolato su due livelli peruna superficie di circa 1000metri quadrati, il Centrogarantisce la cosiddetta“marcia in avanti”, cioè lamassima igienicità della pro-duzione.Per i parenti dei ricoverati unpasto ha un costo di 5,50euro.

Page 4: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Il vecchio “S. Maria diMisericordia” tornaall’antico splendore

restituendo 1.500 metriquadrati ai servizi

tradizionali e a quelli nuoviPotenziati gli ambulatori chirurgici e costituito il

Dipartimento cardiovascolare, adottato un approcciorazionale per il funzionamento dei servizi dipartimentali

per ottimizzare personale, spazi e tempo

Teresiano De FranceschiDirettore gestionale dell’ospedale di Albenga

n. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

4

Man mano che i ponteggi del vecchioospedale “S. Maria di Misericordia”,vengono ad essere rimossi e appaionoin tutto il loro splendore la facciataaffrescata dei primi del ‘700 e ilcomplesso e magnifico tetto in arde-sia ripristinato come nei disegni ori-ginali dell’epoca.Certo il colpo d’occhio dalla piazza èassolutamente unico, la gente meravi-gliata passa e dice:-ma dov’era tuttoquesto?-A breve, terminati i lavori di ripulitu-ra delle parti interne, le degenze tor-neranno nell’ala storica permettendocosì un nuovo respiro e disegnandofinalmente la configurazione definiti-va dell’Ospedale vecchio, configura-zione che rimarrà in atto fino al tra-sferimento completo dei pazienti nelnuovo Ospedale.Certo è stata un’impresa veramentecomplessa e purtroppo anche moltocostosa, d’altronde la necessità di re-staurare completamente il vecchio S.Maria di Misericordia era legata ad unduplice scopo: da un lato ripristinare evalorizzare l’immobile che come ènoto verrà dato in permuta per la co-struzione dell’Ospedale nuovo; dal-l’altro permettere finalmente un uti-lizzo completo ed efficace dellavecchia struttura senza dover più lot-tare con la carenza di spazi. Tra l’altroquesto restauro studiato in collabora-zione con l’Università di Genova èstato pubblicato su numerose autore-voli riviste del settore, come esempiodi eccellente recupero conservativo.Quindi questa ristrutturazione è stataquanto mai necessaria in quanto inquesti lunghi anni abbiamo lottato suicentimetri per poter mantenere e mi-gliorare l’efficienza e la funzionalitàdell’Ospedale.Certo, in alcuni momenti, è stato ve-ramente difficile e se oggi siamo riu-sciti ad ottenere tutto questo un gran-de merito va all’ U.O. Tecnica direttadall’ insostituibile Arch. Branchettiche ha portato avanti e gestito in tuttele sue fasi, anche le più delicate, ilprogetto, ma soprattutto a tutti i di-pendenti dell’Ospedale che hannocon abnegazione e spirito di sacrificiolavorato in spazi angusti e moltospesso con grandi difficoltà logisticheper far sì che così come è avvenuto, illoro Ospedale potesse tornare ad es-sere efficiente ed efficace.Con questi spazi riacquisiti (si tratta dioltre 1.500 mq. ) finalmente si po-tranno ripristinare ed ampliare i nu-merosi servizi già forniti e quelli chestanno per iniziare. E’ infatti noto cherecentemente sono stati assunti unurologo nella persona dello stimatoDr. Dino Geddo, e una ginecologanella persona della Dr.ssa Gisella Ai-raudi , entrambi albenganesi che po-tenzieranno le strutture ambulatorialichirurgiche specialistiche all’internodel recentemente costituito diparti-mento di chirurgia di cui è stato nomi-nato Direttore il Dr. Filippo Falchero.Questi specialisti, svolgeranno atti-vità chirurgica dedicata evitando cosìai cittadini del comprensorio di recar-si in altri Ospedali per poter effettua-

Ristrutturazione ospedaliera ad Albenga

re visite ed interventi riguardanti que-ste specialità.Ci si avvia quindi, fin da ora, a questonuovo approccio della sanità ospeda-liera in cui ci sono i medici specializ-zati e bravi che hanno in comune i let-ti di degenza e tutti i servizidipartimentali in modo da ottimizzaregli spazi ed i tempi senza inutili dop-pioni e senza strutture precostituitecostosissime in tempi, di personale edi consumo di risorse.Oltre che in quello chirurgico prose-guono comunque anche i potenzia-menti sul versante medico. Infatti èstato costituito un Dipartimento car-diovascolare, di cui è stato nominatoDirettore il Dr. Paolo Bellotti e, al-l’interno di questo potenziamento, è

stato acquisito un nuovo cardiologonella figura del Dr. Eugenio Buccini,anch’esso albenganese, particolar-mente esperto nel trattamento dei ma-lati critici cardiologici, anche per lasua lunga esperienza nell’Unità Coro-naria di un Ospedale vicino al nostro,esperienza che migliorerà ulterior-mente l’ implementazione tra la car-diologia e la medicina nel nostroOspedale.Nel frattempo le procedure per la co-struzione del Nuovo Ospedale proce-dono spedite e nei tempi prefissati. E’stato infatti approvato ed in corso digara il progetto definitivo dell’Ospe-dale per cui tra circa tre mesi cono-sceremo la ditta che costruirà il Nuo-vo Ospedale di Albenga.

La facciata restaurata del “S.Maria di Misericordia” di Albenga

Page 5: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

L’Ospedale di Cairo,che insieme al SanPaolo di Savona e alSanta Maria dellaMisericordia diAlbenga costituisceuno dei tre presidiospedalieri dell’ASLn° 2, è al servizio diun bacino di utenza dicirca 40.000 residentidella Valle Bormida.L’Ospedale SanGiuseppe di Cairo,soprattutto negli ulti-mi anni completatoed arricchito di servi-zi e strutture, è oggiun presidio sanitariodi ottimo livello, ingrado di servire inmodo efficiente nonsoltanto i bisognidella popolazionedella Valle Bormidama anche di parte delbasso Piemonte.Le professionalitàmediche e non medi-che sono infatti diottimo livello, le ap-parecchiature sonomoderne ed adeguate, la struttura dell’e-dificio è stata oggetto di notevoli inter-venti edilizi che lo rendono moderno edimensionato ai bisogni della popo-lazione.La popolazione ha pienamente compre-so l’importanza del Presidio che con-sidera affettivamente “suo” anche perchéla gran parte degli operatori sanitaririsiedono in loco.I punti di forza dell’Ospedale sono rap-presentati dalle Divisioni di Medicina,Chirurgia e Riabilitazione ottimamenteintegrate dal Servizio di Radiologia,Cardiologia, Dialisi, Laboratorio di ana-lisi e Sert.Le prestazioni ambulatoriali specialisti-che sono erogate nelle discipline me-diche di reumatologia, ortopedia, gine-cologia, ostetricia, oncologia, urologia,diabetologia, oculistica, allergologia,

pneumologia, anestesia, neurologia echirurgia pediatrica.Il Pronto Soccorso 24 ore su 24 ed unefficiente servizio di emergenza 118completano la rete dell’emergenza.I dati statistici riferiti al 2002 conferma-no nei fatti il giudizio positivo:il personale in forza all’Ospedale, che èdotato di circa 90 posti letto, è oggi di193 unità di cui 33 medici.Gli accessi al pronto Soccorso sono stati11.913; tra di essi 2.215 (pari al 19%)sono stati tramutati in ricovero mentresolamente 242 sono stati inviati ad altriospedali.Nello stesso anno i ricoveri per acutisono stati 3.150 mentri quelli in day ho-

spital e day surgerysono stati 997.Il totale degli accessiper specialistica sonostati 84.104 con unnumero di prestazionipari a 396.891.L’integrazione del-l’Ospedale con il vi-cino Ospedale SanPaolo di Savona, siadi carattere gestionaleche funzionale, rap-presenta una occasio-ne di estremo interes-se perché, in unaottica dipartimentale,consente un arricchi-mento professionaledegli operatori sanita-ri ed un miglior uti-lizzo delle risorse,evitando doppioni ecreando sinergie po-sitive per ambedue glistabilimenti ospeda-lieri.La Direzione dellaASL n° 2 Savoneseha pertanto puntatocon decisione sull’O-spedale San Giuseppe

di Cairo quale punto di riferimento es-senziale per la risposta ai bisogni ospe-dalieri del bacino di utenza.Il futuro della sanità nella Valle si pre-senta quindi con ottime prospettive, in-fatti, accanto alla realtà di un Presidio incontinua crescita tecnologica e in unafase di arricchimento di professionalitàumane e di forme organizzative avanza-te (vedi ad esempio l’istituzione delladay surgery e la prossima installazionedi una risonanza magnetica), si sta rea-lizzando un processo di integrazione trail nosocomio ed i servizi di medicina ter-ritoriali, assolutamente necessario per ilraggiungimento dei piani di salute pro-posti.

Il rilancio dell’ospedale“S. Giuseppe di Cairo”da parte dell’A.S.L. n.2Savonese per il futuro

della sanità in ValBormida e in un’otticadipartimentale con il“S. Paolo” di Savona

Rosavio BellasioDirettore gestionale degli ospedali “S. Giuseppe” di Cairo

Montenotte e “S. Paolo” di Savona

n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

5

Integrazione ospedaliera

LL’ospedale ’ospedale “S“S.. Giuseppe” di CairGiuseppe” di Cairo Montenotteo Montenotte.

IN EVIDENZA

• Bacino di utenza: 40 mila resi-denti;

• 90 posti letto

• 193 unità lavorative; 33 medici;

• Accessi al Pronto Soccorso:11.913;

• Accessi alle specialità: 84.150;

• Ricoveri per acuti: 3.150;

• Day ospital e day surgery: 997.

Page 6: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

n. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

6

Aggiornamento professionale

Si è svolta, nella matti-nata del 5 aprile un’im-portante riunionescientifica sulla calco-losi del coledoco. Ilcongresso è stato orga-nizzato dalla Divisionedi Chirurgia di Albenga(Primario Dott. F.Falchero) congiunta-mente alla SocietàLigure di Chirurgia edalla Sezione Ligure diEndoscopia Digestiva.Ad affiancare i Presi-denti delle Società(Prof. Torre e Prof. Mi-chetti), erano medici dinotevole esperienza eprestigio quali il Prof.Marenco, Primario ga-stroenterologo di S.Corona, il Prof. Croce,Presidente della Società Italiana diChirurgia, il Prof. Berthou, Chirurgolaparoscopista francese, uno dei massi-mi esperti della calcolosi della via bi-liare, chiamato ad operare in tutto ilmondo.Sede del congresso è stato il TeatroVittorio Gassman di Borgio Verezziche si presta ottimamente a queste riu-nioni sia per la funzionalità sia perl’accoglienza. Infine la giornata èstata radiosa, contrariamente ai giorniprecedenti in cui la pioggia era stataabbondante ed addirittura la neve eracomparsa sulle nostre montagne.Il tema proposto, la litiasi coledocica, èstato oggetto di due tavole rotonde: laprima clinica, la seconda chirurgica,moderate rispettivamente dal Prof.Marenco e dal Prof. Croce.

La diagnostica clinicaIl Dott. Menardo ha affrontato il pro-blema della diagnosi ed ha esorditocon alcuni dati significativi: Il 10 –15% dei pazienti con calcolosi dellacolecisti ha contemporaneamente cal-coli in coledoco; la percentuale deipazienti con calcolosi coledocicaaumenta con l’età. Ciò significa che ilClinico prima ed il Chirurgo successi-vamente dovranno fare ilmassimo sforzo per diagno-sticare la presenza di calco-li e poi rimuoverli.Indubbiamente i calcolinella via biliare possonocausare ittero, colangite,pancreatite ed allora la dia-gnosi è discretamente sem-plice, ma non sempre ciò siverifica; la triade di Charcot(dolore, febbre, ittero ) èpresente solo nel 70% deicasi; i calcoli in coledocosono causa di pancreatiteacuta in percentuale varia-bile dal 47 al 78 %; la mor-talità da pancreatite acutasecondaria a litiasi è piùelevata, 10 – 13 % rispetto aquella alcolica 3 – 5 %. IlDott. Menardo ha sottoli-

neato anche come l’aumento delletransaminasi superiore al doppio deivalori normali sia indice di calcolosicoledocica. Ha evidenziato inoltre che11 – 12 % dei pazienti sottoposti a sfin-terotomia endoscopica per calcoli delcoledoco presentano sintomi dovuti arecidiva di calcoli dopo due o più anni.In conclusione quindi la diagnosi dicalcolosi è semplice quando il pazientepresenta la sequenza: colica, ittero,febbre, aumento transaminasi; la stessaè più difficile se i sintomi sono sfuma-ti e non presenti tutti insieme.

L’EcografiaTale indagine è stata trattata dal Prof.Derchi che ha sottolineato innanzi tuttoi limiti della metodica ecografica: Lavia biliare principale non è sempreesplorabile nella sua interezza; le capa-cità tecniche dell’esaminatore influi-scono sul risultato dell’esame; l’obe-sità ed il meteorismo intestinale lo con-dizionano negativamente; la sensibilitàper la calcolosi coledocica è di circa il55 %; sono frequenti i falsi negativi e ifalsi positivi sono molto rari.Perché quindi usare l’ecografia a fron-te della sua bassa sensibilità ? Perchéè disponibile in qualsiasi struttura e

perché consente diclassificare i pazientisintomatici; se i dottisono dilatati la proba-bilità di calcolosi saràelevata.

L’EcoendoscopiaL’ecografia può essereutilizzata per via endo-scopica e di questo haparlato il Dott. Opezzigastroenterologo alGalliera; l’esame è diindubbia utilità, ma ècomunque invasivo enon può essere tecni-camente possibile intutti i casi; inoltre èmolto operatore dipen-dente.

La colangioRMNIl Dottor Gandolfo, radiologo a SantaCorona, ha esposto le indicazioni e irisultati della colangiografia inRisonanza Magnetica. L’accuratezzadiagnostica della colangio-risonanzanella coledocolitiasi è molto elevatavariando dall’89 al 97%; i limiti sonorappresentati da calcoli piccoli, daimovimenti respiratori e, come tutte leindagini in risonanza, dall’intolleranzadel paziente all’esame stesso. Inoltrenon tutti gli ospedali sono dotati di unaRisonanza Magnetica ed il costo èancora discretamente elevato.

L’ERCPIl Dottor De Conca, responsabile delServizio di Endoscopia dell’ospedaledi Chiavari – Lavagna, ha affrontato iltrattamento endoscopico della calcolo-si coledocica. La metodica di ERCP(endoscopic retrograd cholangio pan-creatography) è indubbiamente validae consente, in mani esperte, la rimo-zione dei calcoli coledocici nel 94,6%dei casi, come risulta da una metanali-si di 31 studi. Può essere attuata inmodo sequenziale, precedere cioè lacolecistectomia laparoscopica; combi-nato, attuata cioè durante l’interventostesso; oppure può seguire l’intervento

di colecistectomia: sequen-ziale inversa. A favore deltrattamento sequenzialestanno diversi fattori: lafacilità organizzativa, l’e-secuzione in diversi centri,la possibilità del drenaggionaso biliare, il tempo chi-rurgico della colecistecto-mia ridotto, il risparmio sulcosto chirurgico; per controil paziente dovrà subire undoppio trattamento, undoppio stress, la degenzasarà più lunga, le compli-canze sono possibili e nonprive di importanza. Lamorbilità si aggira sul 13%(range 3 – 16%) ed è legatasoprattutto alla pancreatiteacuta, la mortalità è presen-te nell’ 1% (range 0 – 6%).

Importante riunione scientifica ad Albengasulla calcolosi del coledoco

La litiasi della via biliareprincipale: strategie

diagnostico-terapeuticheFilippo Falchero

Direttore dell’ U.O. Chirurgia generaledell’ospedale di Albenga

Page 7: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

7

Aggiornamento professionale

Inoltre l’esame non è attuabile neipazienti gastroresecati nè in litiasivoluminose. Infine i pazienti potrannopresentare, in seguito, colangiti dareflusso nel 12% dei casi e calcolosiresiduale nel 10 – 11% dei casi. IlDottor De Conca ha, quindi, dimostra-to che la metodica, dopo molto entu-siasmo, vede oggi ridurre le sue indica-zioni.

La seconda parte della mattinata è statadedicata alla terapia chirurgica dellacalcolosi coledocica. La tavola roton-da è stata moderata dal ProfessorEnrico Croce, Presidente della SocietàItaliana di Chirurgia e noto esperto deltrattamento laparoscopico della litiasidelle vie biliari.

La colangiografia intraoperatoriaIl primo relatore è stato il dottorGalleano, collaboratore del DottorFalchero che ha illustrato l’esperienzadella U.O. di chirurgia generale dell’o-spedale di Albenga dove la colangio-grafia intraoperatoria viene eseguita intutti gli interventi di videolaparocoleci-stectomia. Questa metodica è utile nonsolo per dimostrare l’eventuale presen-za di calcolosi del coledoco ma ancheper conoscere in modo preciso l’ana-tomia delle vie biliari e per ridurre oevidenziare intraoperatoriamente even-tuali lesioni iatrogene. L’esecuzionedella colangiografia di routine prolun-ga il tempo operatorio ma riduce leindagini e quindi l’attesa preoperatoria,evita l’esecuzione di ERCP preopera-torie, permette il trattamento in ununico tempo della calcolosi colecistocoledocica; consente, inoltre, la dia-gnosi di calcolosi del coledoco clinica-mente insospettata che è presente nel 5– 6% dei pazienti operati per colelitia-si. Nella nostra Divisione, negli ultimicinque anni, sono state eseguite 607videolaparocolecistectomie, la colan-giografia è stata possibile nel 98% dei

casi. Sono state diagnosticate 68 calco-losi delle vie biliari, di cui 14 clinica-mente insospettate e 12 in corso diintervento per colecistite acuta.

ERCP intraoperatoriaLa dottoressa Magnolia, endoscopistadi Santa Corona, ha parlato dell’utilitàdell’ERCP intraoperatoria. Con talemetodica è possibile trattare la calcolo-si coledocica contemporaneamenteall’intervento chirurgico di videolapa-rocolecistectomia. La metodica, notaanche come tecnica del rendez vous inquanto la papillotomia viene eseguitadall’endoscopista sulla guida di un filoche il chirurgo ha fatto passare attra-verso il coledoco, trova indicazionenella calcolosi della via biliare.L’ERCP inutili sono ridotte, l’interven-to è unico e ben accettato dal paziente.Tale tecnica però è limitata dal punto divista organizzativo in quanto non sem-pre è possibile prevedere l’impegnocontemporaneo del chirurgo e dell’en-doscopista; qualora però esistano lestrutture idonee affinchè questa possaessere eseguita in modo agevole intempi brevi e senza rischi aggiuntivi,l’ERCP intraoperatoria può essere con-siderata una buona opzione e l’espe-rienza di Santa Corona né è stato l’e-sempio.

Trattamento laparoscopicoIl trattamento laparoscopico è statotrattato dal Dott. Moretti aiuto del Prof.Faggioni di Genova. L’atteggiamentodi trattare per via esclusivamente lapa-roscopica è condiviso da un numerosempre maggiore di centri chirurgici etra questi anche da quello di Albenga. Ivantaggi sono evidenti: minor ospeda-lizzazione, miglior comfort, minoricosti, salvaguardia della papilla, tratta-mento del riscontro occasionale dellacalcolosi, risparmio di ERCP. Gli svan-taggi: difficoltà tecnica, lo strumenta-rio dedicato, allungamento dei tempioperatori. Tutto ciò può essere supera-to dalla capacità tecnica dell’operatoree dall’affiatamento del Team di salaoperatoria. Le vere controindicazionial trattamento laparoscopico sono legravi condizioni generali (ASA IV), lecalcolosi incuneate o massive, lecolangiti severe. La casistica del grup-po genovese si è rivelata molto impor-tante, avendo trattato nell’arco di 12anni 198 casi su 2203 interventi di cal-colosi colecistica.

Infine i partecipanti, rimasti numerosied attenti fino alla fine della mattinata,hanno potuto assistere alla letturamagistrale del Dott. Berthou ed allaproiezione di un suo film di tecnicachirurgica.L’atteggiamento della scuola franceseè quello di limitare molto le indaginipreoperatorie riservando le ERCP aicasi di angiocolite suppurativa; allepancreatiti acute gravi con angiocolite;ai pazienti ad alto rischio (ASA IV).Tutti gli altri pazienti vengono trattatiper via laparoscopica: colangiografia

intraoperatoria e se questa conferma lacalcolosi coledocica viene eseguitanello stesso tempo la bonifica o per viatranscistica o per via coledocica conl’ausilio della coledocoscopia.Importanti i numeri: su 425 pazientitrattati la litiasi della via biliare erastata diagnosticata o sospettata nel60% dei casi; in 158 casi (40%) i cal-coli in coledoco erano stati scopertidurante la colangiografia preoperatoria(a conferma della validità della meto-dica). Il successo globale di bonifica èstata del 95.2%. A fine congresso è risultato evidenteche il trattamento laparoscopico com-binato di principio della calcolosi dellacolecisti e del coledoco rappresenta giàuna realtà in alcuni centri con maggio-re esperienza della tecnica mininvasi-va. Se da un lato si è assistito infatti adun ridotto entusiasmo per l’ERCPdovuto ai rischi connessi con la proce-dura, all’evenienza più o meno tardivadi calcolosi residua e di colangiti dareflusso, oltre alle difficoltà di ordineorganizzativo per trattamenti sequen-ziali o di rendez vous, dall’altro c’èstata la diffusione della tecnica video-laparoscopica che è stata cosi utilizza-ta anche per il trattamento della colde-colitiasi. I risultati ottenuti si sonomostrati del tutto sovrapponibili aquelli del trattamento endoscopico econ in più alcuni vantaggi quali lamancanza di una papillosfinterotomiasoprattutto per i pazienti giovani, lararità della pancreatite acuta seconda-ria e la possibilità di trattare la patolo-gia litiasica delle vie biliari in modocompleto anche in quei centri ove nonsia disponibile un’ERCP nelle altremetodiche di diagnosi quali l’ecoendo-scopia e la colangioRMN. Ancora una volta quindi si è dimostra-to come la chirurgia miniinvasiva nonabbia limiti e vada guadagnandosigiorno per giorno gran parte del terre-no della chirurgia tradizionale.

Colangiorisonanza. La rispondenza delle dueimmagini è ottima.Colangiografia in corso di ERCP

Page 8: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Concorso giornalisticon. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

8

La nostra rivista partecipa a“Comunicare la comunicazione”, ilconcorso giornalistico promossodall’Associazione Italiana dellaComunicazione Pubblica eIstituzionale. I periodici partecipantisaranno in mostra a COM-P.A. 2003,decima edizione del Salone dellaComunicazione Pubblica e deiServizi al Cittadino.L’appuntamento con COM-P.A. 2003è per il 17, 18, 19 settembre presso ilQuartiere fieristico di Bologna. Lamanifestazione è la più importanterassegna specializzata nella comuni-cazione e nelle tecnologie applicate aiservizi pubblici. Da dieci anni COM-P.A. è un appuntamento importanteper gli amministratori, i cittadini, leassociazioni ed i professionisti dellacomunicazione. Il Salone, osservatorio privilegiatoper conoscere le innovazioni tecnolo-giche e le best practices dellaPubblica Amministrazione, si propo-ne quale occasione per riflettere sullostato della comunicazione pubblica inItalia e per conoscere nuove opportu-nità professionali per i giovani, glistudenti, i cittadini in genere. L’immagine dell’Italia nel mondo, l’i-dentità locale e nazionale, la comuni-cazione del terzo settore, l’e-govern-ment, i new media e le televisioni distrada, le Regioni e l’Europa, il rap-porto tra giovani ed Istituzioni sonosoltanto alcuni dei temi che anime-ranno la decima edizione del Salone.

“Sanità Notizie” partecipaalla terza edizione a

Bologna di “Comunicarela comunicazione”

L’importante appuntamento del prossimo settembre èorganizzato dall’Associazione Italiana della

Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Mario Lorenzo PaggiDirettore responsabile di “Sanità notizie”

Se ne parlerà nel fitto calendario diincontri, convegni e workshop, che siaffiancano ai tradizionali IncontriNazionali per gli addetti ai lavori.La terza edizione di “Comunicare lacomunicazione” è una felice confer-ma dell’impegno e dell’attenzioneche COM-P.A. e l’AssociazioneItaliana della ComunicazionePubblica e Istituzionale dedicano alleesperienze di informazione e comuni-cazione pubblica. Il concorso giorna-listico intende promuovere le iniziati-

ve editoriali delle PubblicheAmministrazioni e delle LocalUtilities per testimoniare il proprioimpegno nell’informare sulle attivitàed i servizi offerti alla comunità enella promozione ad una cittadinanzaattiva e partecipata.Una giuria di giornalisti e professio-nisti della comunicazione pubblicapremierà i tre articoli più significati-vi. La cerimonia di premiazione avràluogo il 19 settembre in occasionedella giornata conclusiva del Salone.

PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 SAVONESEAnno III - N. 1 - Marzo 2002 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale Art. 2 comma 20/c L. 662/96 - Fil. di Savona

Nel quadro dell’otti-mizzazione dell’e-mergenza sia extrao-spedaliera sia intraospedaliera, anche all’Ospedale S.Paolo, do-po quello di Cairo M.e di Albenga, è statacompletata la conse-gna dei carrelli diemergenza dotati ditutti i presidi necessa-ri per contrastare unarresto cardiaco im-provviso. Tutti i car-relli sono stati posi-zionati in vari “puntisensibili” che sonostati individuati nei vari pianidel Monoblocco e del Padi-glione Astengo di Savona. Ilprogetto è stato coordinato dalReparto di Rianimazione edalla Direzione del PresidioSanitario del S. Paolo. Daquesti punti sarà possibile in-tervenire in ogni sezione del-l’Ospedale in caso di necessi-tà da parte del personalesanitario dei vari reparti, op-portunamente addestrato du-rante un corso di rianimazionecardiopolmonare di base(BLS) già in fase di organiz-zazione, che porterà entro il2002 un numero oscillante trai 300 e i 500 operatori sanita-ri (medici, infermieri, ma inseguito anche biologi, farma-cisti, Operatori Tecnici Assi-

stenziali e Socio Assistenzia-li, personale tecnico ed ammi-nistrativo ecc.) a conoscere gliscopi e le metodologie di ap-proccio al BLS.L’obiettivo finale è di portarein pochi anni, il numero deidipendenti dell’ASL a cono-scenza del BLS a oltre il70% del numero complessivo.Infatti la qualità della rispostaall’arresto cardiaco rappre-senta un attendibile indicatoredella qualità del sistema diemergenza .Nelle realtà sanitarie piùavanzate il raggiungimento diprocedure operative di emer-genza, riveste carattere diessenzialità rispetto all’accre-ditamento delle struttureospedaliere; tale aspetto non

può certamente essereignorato da una ASLche riveste un ruoloassai importante,essendo sede di DEAdi primo livello conun elevato bacino d’u-tenza.In quest’ottica questoprogetto si raccorda aquanto già l’ASL2 hacompiuto sul territo-rio attraverso il corsodi istruzione all’usodei defibrillatori se-miautomatici ( donatidalla fondazione Ca-RiSa “De Mari” ) per

molti volontari sia delle P.A.che della Protezione Civile enon ultimi dei Vigili del Fuo-co. Queste apparecchiature, dicui sono dotate 30 tra ambu-lanze e mezzi dei Vigili delFuoco costituiscono, oltre alleautomediche del 118, una“rete di sicurezza” che puòcontare su presidi e personaleaddestrato in grado di contra-stare il problema delle “mortievitabili” in tutto il percorsodel quotidiano, sia sul territo-rio come dentro l’Ospedale.Queste iniziative sono volte almiglioramento della qualitàdei numerosi interventi chel’Azienda pone in essere afavore della salute della popo-lazione della Provincia diSavona.

Nel quadro dell’ottimizzazione dell’emergenza sanitaria

L’ospedale “S. Paolo” di Savona èstato dotato nei suoi “punti sensibili”dei presidi necessari per soccorrere

chi viene colpito da un arresto cardiacoAnaloghe iniziative erano già state realizzate a Cairo ed Albenga

Ubaldo FracassiDirettore generale dell’A.S.L. N. 2 Savonese

L’Ospedaledi Albengarecuperail tempoperduto

Teresiano De FranceschiDirettore gestionale

(articolo a pagina 3)

U.Re.P.U.Re.P.Ufficio Relazionicon il PubblicoVia Collodi, 1317100 SAVONAterzo piano lato

Uffici AmininistrativiTel. 019 840 5296Fax 019 840 5297

e-mail: [email protected]

orario: da lunedì a venerdìdalle ore 9,00 alle ore 13,00

SITOINTERNET

Visitate il sito dellaA.S.L. n. 2 del Savonese

per ogni tipodi informazione sanitaria

www.asl2.liguria.it

Entro il 2002un corso di BLS(Basic Life Support)per i nostri operatori

(servizio a pagina 3)

PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 SAVONESEAnno III - N. 2 - Giugno 2002 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale Art. 2 comma 20/c L. 662/96 - Fil. di Savona

Mercoledì 17 aprile il Mini-stro della Salute, Prof. Girola-mo Sirchia, accompagnato dalPresidente della Giunta Re-gionale Sandro Biasotti e dal-l’Assessore alla Sanità PieroMicossi, con la presenza delleautorità locali ha visitato l’O-spedale S. Paolo di Savonadove ha incontrato medici edipendenti in una riunione te-nutasi nell’aula magna. Il Mi-nistro ha lodato l’ottima posi-zione del nosocomio savonesee puntualizzando l’importan-za della qualità nella gestionedelle Aziende sanitarie si ècongratulato con il DirettoreGenerale Avv. Ubaldo Fracas-si per la Certificazione ISO9002-94 ottenuta quest’annodall’ASL2 savonese perl’U.O. Nefrologia e dialisi,l’U.O. Laboratorio Analisi el’U.O. Anatomia patologica..Durante l’incontro il Prof. Sir-chia ha inoltre illustrato alcu-ni punti del Piano SanitarioNazionale presentato dal Con-siglio dei Ministri in Parla-mento ed ha insistito sul temadella riduzione delle listed’attesa esprimendo la propriasoddisfazione per l’impegnoprofuso dall’Azienda savone-se nell’abbattimento delle li-ste. Tra le varie attività postein essere per una risposta effi-cace ed immediata al cittadinoin primo piano la soluzionedell’Ambulatorio di MedicinaGenerale per l’Assistenza Pri-maria, curato dai medici di fa-miglia ed annesso al Prontosoccorso del S. Paolo, indica-ta dal Ministro come esempionella soluzione dei tempi d’at-tesa al pronto soccorso.Successiva tappa del Prof. Sir-chia è stata l’inaugurazionedel Servizio Psichiatrico diDiagnosi e Cura del Diparti-mento di Salute Mentale dellaASL2 Savonese, diretto dalDott. Antonio Maria Ferro,presso il Padiglione “Raca-mier” dell’Azienda Ospeda-liera Santa Corona di PietraLigure.

Giampiero StortiDirettore editoriale di Sanità Notizie

(Segue a pagina 22, colonna 1)

Lo scorso 17 aprile, accompagnato dal Presidente della GiuntaRegionale, Sandro Biasotti e dall’Assessore alla Sanità, Piero Micossi

Il Ministro della Salute, Girolamo Sirchia,al “S. Paolo” e al “Santa Corona”

A Savona ha espresso la sua soddisfazione per l’abbattimento delle listed’attesa mentre a Pietra Ligure ha inaugurato il Servizio Psichiatrico didiagnosi e cura del Dipartimento di Salute Mentale della nostra A.S.L.

Pietra Ligure. Un brindisi augurale dopo la visita al “S. Corona”. In primo piano da sinistra a destra: Pietro Micossi,Idelfonso Cagliani, Enrico Nan, Giacomo Accame, Girolamo Sirchia, Antonio Maria Ferro, Ubaldo Fracassi.(Foto: Fasano).

Savona. Il ministro Girolamo Sirchia, l’assessore regio-nale alla Sanità, Piero Micossi e il Presidente dellaGiunta regionale, Sandro Biasotti, in visita all’Ospedale“S. Paolo”. (Foto: Frosio).

Savona. Il ministro Girolamo Sirchia porge il saluto alpersonale dell’Ospedale “S. Paolo” durante l’incontropresso l’aula magna. A destra il direttore generaledell’A.S.L. 2 Savonese, Ubaldo Fracassi. (Foto: Frosio).

PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 SAVONESEAnno III - N. 3 - Ottobre 2002 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale Art. 2 comma 20/c L. 662/96 - Fil. di Savona

L’ASL2 savonese ha appro-vato con deliberazione nr.88del 24/01/2002 lo schema diregolamento di applicazionedel divieto di fumo nell’am-bito dell’azienda, preveden-do l’attuazione di iniziativefinalizzate al coinvolgimen-to ed alla sensibilizzazionedei dipendenti e degli utentiche accedono alle strutturedella ASL2 sull’opportunitàdi una puntuale osservanzadel divieto di fumoL’impegno dell’Azienda si èindirizzato sia verso unobiettivo di controllo e re-sponsabilizzazione, comeprevisto dalla normativa na-zionale ed in assonanza alledirettive della Regione Li-guria, sia verso un’azioneeducativa ed informativa an-che in collaborazione construtture tecniche e profes-sionali interne ed esterne al-la ASL.Meritevole di nota è sicura-mente il progetto avviatocon il Liceo Artistico Marti-ni di Savona, formalizzatotramite convenzione nelgiugno di quest’anno e fina-lizzato alla realizzazione diun sistema di comunicazio-ne sui temi della dipendenzada tabacco.Il progetto, mirato inizial-mente alla campagna controil fumo negli ospedali, è ca-ratterizzato dalla realizza-zione di messaggi graficielaborati dagli studenti delliceo da collocare negliospedali e nelle strutture

ambulatoriali dell’azienda,la quale si impegna a forni-re, in comodato d’uso, alcu-ni strumenti informatici uti-lizzando i fondi del

Dipartimento di Salute Men-tale.Nella giornata mondialecontro il fumo, nell’atriodell’Ospedale S. Paolo, è

stata organizzata una primamanifestazione caratterizza-ta dalla comunicazione visi-va. I ragazzi hanno illustra-to, attraverso loro disegni, ilsenso della giornata ed inparticolare l’obiettivo del-l’ospedale “Libero dal Fu-mo”. La collaborazione con il li-ceo Martini di Savona è tut-t’oggi in corso e sempre le-gato all’ambito scolastico, èin programmazione un’ini-ziativa di promozione ededucazione alla salute sullaprevenzione dell’abitudineal fumo rivolta agli studentidelle scuole medie inferiori.Il piano, che verrà realizzatocon il coinvolgimento del-l’Unità Operativa Consulto-riale, su indicazione dellaRegione Liguria e nell’am-bito del Progetto EuropeoHPH, è centrato su un con-corso che preveda la produ-zione, da parte dei ragazzi,di spot cinematografici ri-volti ai coetanei.Ulteriori interventi di pre-venzione sempre in ambitoscolastico verranno posti inessere dal Dipartimento perle dipendenze che gestiràanche un Ambulatorio per lacura della dipendenza da ta-bagismo e Gruppi di soste-gno in aiuto a chi decide dismettere di fumare.Sono in programma, inoltre,una serie di iniziative volte amonitorare l’effettiva appli-cazione delle disposizionilegislative nei diversi presi-di aziendali e a divulgare in-formazioni attraverso l’ela-borazione di opuscoli darealizzarsi in collaborazioneanche con la Lega italianaper la lotta contro i tumori. Evidente la priorità data dal-l’ASL2 alla funzione educa-tiva, nell’ambito delle pro-prie competenze, in meritoalla lotta contro il fumo datal’importanza di un approc-cio non repressivo, ma di co-involgimento ed aiuto nel-l’interesse e nella tuteladella salute di tutti.

Approvato lo schema del regolamento diapplicazione del divieto di fumo

Le iniziative dell’A.S.L. 2per sensibilizzare utenti e

dipendenti che accedono allesue strutture e agli ospedali

Il ruolo del Liceo artistico di Savona e la pre-venzione nelle scuole della nostra provincia

Ubaldo FracassiDirettore generale dell’A.S.L. 2 Savonese

- Chirurgia della mano: scambi scientifici con le

Università di Genova e Pavia . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5

- L’obbligo del consenso all’atto medico . . . . . . . . . . .8

- Come aiutare i bambini ad un corretto linguaggio .10

- Novità positive nell’accoglienza

al Pronto Soccorso del “S. Paolo” . . . . . . . . . . . . .12

- Invito allo “sballo test” rivolto ai giovani discotecari 14

- 2001: bilancio consuntivo con i fiocchi

quello della nostra A.S.L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16

- Le modalità per la fornitura gratuita

dei prodotti sanitari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19

- Lavori edilizi in corso sul territorio

dell’A.S.L. n. 2 Savonese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20

- Ospedale di Albenga:

valutazioni positive dopo un anno

di direzione gestionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22

- L’impegno della nostra A.S.L.

in difesa dei bambini brasiliani . . . . . . . . . . . . . . .24

- L’esperienza in un ospedale africano

dell’Uganda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26

- Note di storia del vecchio “S. Paolo” . . . . . . . . . . .27

- I Convegni:

- “Gestione del paziente con epilessia” . . . . . . . . . . .4

- “La medicina palliativa e la valorizzazione

del rapporto medico-paziente” . . . . . . . . . . . . . . .13

Un aiuto insperato per gliesami endoscopici dell’in-testino tenue è arrivato dauna ditta di Israele che hamesso in commercio un si-stema rivoluzionario costi-tuito da una capsula delledimensioni di cm. 2,7 x 1,1che viene deglutita dal pa-ziente e non è più ovvia-mente recuperabile.Dotata di due sorgenti diluce e di una videocamera,invia ad un computer 50mi-la immagini della parte fi-nora inaccessibile dell’inte-stino tenue: otto metri dipercorso fra il duodeno e ilcolon. Il “S. Paolo” è fra iprimi 25 in Italia a dotarsidi questa tecnica.

Ristorante “S. Paolo”Scegliere fra diversi

menù pensando al cuoreIl servizio deriva da un accordo fra A.S.L. n. 2

del Savonese e Istituto alberghiero di Celleche prepara anche i dolci per i bimbi

ospiti a pediatria e chirurgia pediatrica

(Articolo di Ubaldo Fracassi a pagina 2)

All’U.O. Medicina 2del “S. Paolo” a

Savona una videocapsula da 500 europer esplorare bene

l’intestino tenue

Savona èall’avanguardia

in Italia(Articolo di Giorgio Menardo

a pagina 3)

A Urologia pediatrica

Oltre cinquecentointerventi

di correzionedell’ipospadia da

parte di un’equipesavonese

aggiornata in aiutodei bambini

(Articolo di Giuseppe Romagnolie Fabio Faranda a pagina 6)

PPazienti a prazienti a pranzo nella sala di Caranzo nella sala di Cardiolodiologia.gia.

PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 SAVONESEAnno IV - N. 1 - Marzo 2003 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale Art. 2 comma 20/c L. 662/96 - Fil. di Savona

GLI ARTICOLI ALL’INTERNO AI LETTORIA causa delle nuove

norme che disciplinano icosti di spedizione postale,

“Sanità Notizie”verrà distribuita

prevalentemente presso le Unità Operative dei

dipendenti dell’A.S.L. n. 2del Savonese, gli Studi

di medicina generale e deipediatri e le Farmacie

di tutta la provincia di Savona.

PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 SAVONESEAnno III - N. 4 - Dicembre 2002 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale Art. 2 comma 20/c L. 662/96 - Fil. di Savona

Risale all’ottobre del 2001 la datadel verbale di consegna lavori perla ristrutturazione ed ampliamen-to del Servizio di Rianimazione.E’ stato necessario un lavoro in-tenso di oltre un anno con un im-pegno economico, umano, tecno-logico e professionale veramentenotevole, per trasformare la Riani-mazione di Savona in uno dei re-parti all’avanguardia in Europaper quanto riguarda sia le attrez-zature, sia la logistica del servizio.L’investimento complessivo è sta-to pari a 1.311.552 €.Grazie ad un finanziamento daparte del Servizio Sanitario Na-zionale ai sensi ex art. 20 L.67/88pari a € 826.331; a fondi della

ASL2 savonese ed ancora unavolta ad un cospicuo contributodella Cassa di Risparmio di Savo-na di € 206.000 si è riusciti a rin-novare oltre che la logistica anchela strumentazione e l’arredo delreparto.L’intervento ha permesso di im-plementare di 1 posto letto la Te-rapia Intensiva esistente, che avràquindi una disponibilità di 7 postiletto e sono stati creati ex novo 6posti letto di Terapia Intensiva di2° livello (post-intensiva).Ciò è stato possibile ampliando ladisponibilità logistica che è passa-ta da circa 300 mq di superficieutilizzata a più di 800 mq avendoun occhio di riguardo anche al-

l’accoglienza dei parenti dei pa-zienti ricoverati; è stata infatti pre-disposta una speciale Sala d’attesaal fine di ridurre le condizioni didisagio fisico e psichico come neipiù moderni ospedali dove la qua-lità è possibile percepirla tangibil-mente.Dal punto di vista impiantistico èstato completamente rinnovato ilsistema di monitoraggio dei pa-zienti utilizzando una tecnologiadi tipo iterativo. Grazie alla dona-zione della CARISA sono statiforniti nr. 13 monitor paziente peril controllo dei vari parametri vita-li del singolo. Ogni posto letto ri-sulta infatti completamente infor-matizzato e tutte le apparecchia-

ture di ventilazione sono state rin-novate con strumentazioni la cuitecnologia risulta tra le più avan-zata al mondo.Il sistema informatico (Telemedi-cina) inoltre acquisisce on-line tut-ti i dati provenienti dai sistemi dimonitoraggio dei pazienti ed è ingrado di trasmettere e ricevere in-formazioni cliniche di diagnostica,di laboratorio e di immagine diret-tamente dai rispettivi servizi oltrea poter esportare dati anche versoaltri ospedali italiani ed esteri.Conseguentemente al salto quali-tativo generato dal completo rin-novo del reparto sarà attivato uncorso residenziale permanente diistruzione a livello nazionale sul-l’uso clinico delle moderne tec-nologie e metodiche di ventila-zione aperto a tutti i medicispecialisti in anestesia-rianima-zione italiani.Il S. Paolo con questo straordina-rio intervento arricchisce il DEAdi I° livello della provincia di Sa-vona, al fine di dare le migliori ri-sposte ai gravi problemi dell’e-mergenza sanitaria così comeprevisto dal nuovo Piano Sanita-rio Regionale ospedaliero.La nuova struttura è stata inaugu-rata sabato 23 novembre alla pre-senza dell’Assessore regionale al-la sanità Roberto Levaggi, delVescovo di Savona Domenico Cal-cagno e di numerose autorità chericoprono cariche nazionali, re-gionali, provinciali e comunali eche hanno risposto all’invito dipartecipare a questo importantemomento per la sanità savonese.

Ristrutturata in un solo anno di lavoro e con una spesa di 1.311.552 euro

Inaugurata la “nuova” Rianimazionedel “S. Paolo” di Savona con attrezzature

e standard logistici all’avanguardianon solo in Italia ma in Europa

Il finanziamento è stato assicuratodal Servizio Sanitario Nazionale, dalla nostra A.S.L.

e dalla Cassa di Risparmio di Savona

Ubaldo FracassiDirettore generale dell’A.S.L. n. 2 Savonese

Da sinistra l’Assessore regionale alla Sanità Roberto Levaggi, il Sindaco di Savona Carlo Ruggeri, il Direttore Generaledell’A.S.L. 2 Ubaldo Fracassi, il Direttore DEA Massimo Vecchietti. Di spalle il Vescovo di Savona Domenico Calcagno.

I DATI SALIENTI:• 800 mq. di superficie;

• 7 posti letto a terapiaintensiva di II livello;

• 6 posti letto a terapiaintensiva di I livello;

• 13 monitor - pazienteper il controllo deiparametri vitali;

• Informatizzazione diogni posto letto;

• Speciale sala d’attesaper i parenti.

Page 9: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

I tumori del distret-to cervico-faccialerappresentano il10% circa di tutti itumori nell’uomo emanifestano unlento ma continuoincremento di inci-denza e di morta-lità.Questi tumori pos-sono essere curaticon la chirurgia, laradioterapia e lachemioterapia dasole o diversamen-te combinate traloro. La terapia chi-rurgica di questeneoplasie è spessomutilante ed inter-ferisce drammaticamente con alcunefunzioni vitali importanti come larespirazione, la deglutizione o l’arti-colazione della parola. L’obiettivo dell’otorinolaringoiatranel trattamento di queste neoplasie èla “preservazione d’organo”. Ciò sta asignificare l’adozione di cure chegarantiscano la più alta percentuale disuccesso nei confronti del tumore e altempo stesso il rispetto delle funzionidegli organi ammalati.In questo senso si è evoluta la tecnicachirurgica: le demolizioni sempre piùestese e radicali sono ora riparate contecniche di ricostruzione microchirur-giche che trasportano tessuti da altreregioni corporee per ricostruire idifetti di sostanza conseguenti allademolizione. Analogamente, il pro-gresso della radioterapia e della che-mioterapia permette ora una maggio-re efficacia nel distruggere le celluleneoplastiche con una minore tossicitàsui tessuti sani e quindi con una dimi-nuzione complessiva degli effetti col-laterali. Le cure dei tumori del distretto cervi-co-facciale si sono quindi evolute conrisultati progressivamente migliori. Ilrisultato della cura è condizionatodalla scelta della corretta strategiaterapeutica che deve sempre coinvol-

Convegno scientifico n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

9

gere oltre al chirurgo otorinolarin-goiatra, il radioterapista e l’oncologo.Questi specialisti, all’internodell’Ospedale San Paolo, si riunisco-no settimanalmente per visitare ipazienti discuterne il percorso tera-peutico e controllare i risultati a di-stanza. Il polo oncologico dell’Ospedale SanPaolo lavora in stretta collaborazionecon i più importanti centri oncologicidel Nord Italia. Vengono infattiimpiegati protocolli di terapia utiliz-zati e concordati con l’IstitutoNazionale Tumori di Milano, conl’Istituto dei Tumori di Genova, con ilCentro Oncologico della Clinica ORLdell’Università di Pavia e conl’Istituto Europeo Oncologia direttodal Prof. Veronesi.Proprio in conseguenza di questa col-laborazione e con il desiderio dimigliorare l’interscambio culturale siè tenuto il 24 maggio 2003 unConvegno alla fortezza del Priamar,organizzato dall’Unità OperativaORL dell’Ospedale San Paolo diSavona, sul tema “Chemioterapiaintraarteriosa per le neoplasie deldistretto cervico-facciale. Stato del-l’arte e nuove frontiere”.Il convegno ha creato lo spunto perconfrontare ancora una volta le espe-

rienze delle diversescuole, i protocolliintegrati chemio-radio-chirurgici e iloro risultati. Aquesto scopo sonointervenuti comerelatori proprio ir a p p r e s e n t a n t idelle diverse disci-pline - chirurgiaorl, radioterapia,chemioterapia - deipiù importanti cen-tri oncologici delnord Italia. E’ statapresentata una rivi-sitazione di unamodalità tera-peutica già tentatain passato: la che-

mioterapia intra-arteriosa. Questametodica ha avuto oggi un nuovoimpulso grazie ad un farmaco anti-neoplastico in passato già utilizzato,ora accoppiato ad una proteina di tra-sporto, l’albumina, capace di aumen-tare l’aggressività all’interno dellecellule neoplastiche e quindi la suaefficacia di azione. Il trattamento che-mioterapico intrarterioso è integratodalla radioterapia e, in caso di persi-stenza del tumore o recidiva, deveessere integrato da un intervento chi-rurgico. Il chirurgo si troverà quindiad intervenire su una neoplasia estre-mamente più piccola e quindi ha unamaggiore possibilità di eseguire consuccesso interventi che risparminoorgano e funzione.Tutte queste procedure possono esse-re eseguite anche all’Ospedale diSavona dove esistono le professiona-lità chirurgiche, radioterapiche, onco-logiche e soprattutto le strumentazio-ni relative alla radiologia interventi-stica indispensabile per eseguire cor-rettamente questi nuovi trattamenti.Ciò allo scopo di essere sempre piùefficaci nei confronti delle neoplasiedi competenza ORL e soprattuttoconservare la possibilità di parlare,masticare, deglutire senza importantimutilazioni.

Organizzato al Priamàr dall’U.O. ORL dell’ospedale“S. Paolo” di Savona

Le nuove strategie terapeuticheper curare le neoplasie

cervico-faccialiL’obiettivo dell’otorinolaringoiatria è quello della “pre-servazione d’organo” del paziente con cure adeguate alsuccesso e al rispetto delle funzioni delle parti ammalate

Antonio FibbiDirettore U.O. Otorinolaringoiatriadell’ospedale “S. Paolo” di Savona

Page 10: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

n. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

10

Riflessioni su una patologia dell’adolescenza

Interessa il 15% della popolazione giovanile

Il varicocele in età pediatricaClassificazione, fisiopatologia, clinica, diagnosi strumentale.La tecnica chirurgica adottata al “S. Paolo” è applicabile atutti questi tipi di malformazioni, sia quelli di reflusso reno-

spermico che ileospermico

Giuseppe RomagnoliDirettore U.O. Chirurgia, Urologia ed Andrologia Pediatrica,

Ospedale “San Paolo” di Savona

Vittorio BarbieriDirigente Medico U.O. Chirurgia, Urologia ed Andrologia Pediatrica,

Ospedale “San Paolo” di Savona

La biopsia testicolare evidenzia una ridu-zione di spermatogoni ma una concentra-zione e motilità pressochè normale dispermatozoi.Le cellule di Leydig sono aumentate dinumero, in correlazione alla sofferenzatrofica testicolare.

CLINICA

L’esame obiettivo evidenzia tumefazionescrotale, che diventa più evidente in orto-stasi e con manovra di Valsalva. Dal pun-to di vista clinico avremo,sec. Steeno, va-ricocele di:I° grado, quando con Valsalva si rendonovisibili ectasie venose scrotali.II° grado, quando le ectasie venose sonoevidenti con il solo ortostatismo e aumen-tano con Valsalva.III° grado, quando lo scroto è pendulo esono presenti ectasie che aumentano conValsalva.

Eventuali differenze di volume tra i duetesticoli superiori a 2 ml. sono sintomi diipotrofia e pertanto esiste indicazione chi-rurgica. Dopo l’intervento l’ipotrofiarientra nel 90% dei casi.

DIAGNOSISTRUMENTALE

Le indicazioni all’intervento chirurgicopossono essere riassunte così:a) Ipotrofia del testicolo omolaterale,

Si definisce varicocele l’associazione didilatazioni multiple venose, più o menovisibili, a carico del funicolo spermatico.Tale situazione è determinata da anomalievascolari congenite che favoriscono il re-flusso veno-venoso sottostante.Il varicocele è essenzialmente patologiadell’adolescenza.Solo ultimamente i Pediatri hanno rivoltopiù attenzione al varicocele e pertanto lasua incidenza e prevalenza stanno decisa-mente aumentando.Accade spesso che il varicocele sia asin-tomatico e pertanto il pediatra di base ra-ramente, durante i controlli ordinari, lo so-spetta o lo evidenzia. Non sempre infattisi ha il tempo necessario per posizionare ilragazzo in ortostasi e osservare lo scrotoper qualche minuto, con o senza Valsalva(manovra che aumenta la pressione addo-minale).Su una popolazione di giovani adolescen-ti, la sua percentuale è di circa il 15%.

Coolsaet propone questa classificazione:

I° tipo (80%) , dovuto al reflusso di san-gue dalla vena renale sinistra alla venaspermatica, per assenza o insufficienzavalvolare (o per compressione della venarenale sinistra);II° tipo (15%), dovuto alla compressionedella vena iliaca sinistra da parte della ar-teria iliaca sinistra, detto a “schiacciano-ci”,III° tipo (5%), derivato dalla combina-zione dei due meccanismi sopra enuncia-ti.

FISIOPATOLOGIA

La stasi venosa è una fattore negativo peril trofismo testicolare, un drenaggio veno-so insufficiente è infatti causa di aumentodi cataboliti delle catecolamine che a lorovolta determinano vasocostrizione dell’ar-teria testicolare e ipoperfusione del testi-colo stesso.Se nei portatori di varicocele di I° gradol’assetto ormonale è normale, in quelli diII° e III° grado la risposta alla stimolazio-ne di GnRH è anomala , in quanto persi-ste livello elevato di LH. Questo dato pe-raltro si normalizza quasi sempre dopol’intervento chirurgico.La alta temperatura testicolare da stasi ve-nosa determina inoltre difficoltà al trofi-smo gonadico correlato all’aumento deltasso di prostaglandine nel sangue venosorefluo.

VASCOLARIZZAZIONEDEL

TESTICOLO:

a) Arteria spermatica interna(ramo dell’aorta addominale)

b) Arteria referenziale (ramo del-l’arteria vescicole inferiore)

c) Arteria spermatica esterna(ramo dell’arteria epigastricainferiore)

Page 11: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Riflessioni su una patologia dell’adolescenza n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

11

con volume inferiore del 20% rispettoil controlaterale, misurato con l’ecoto-mografia;

b) Varicocele bilaterale;c) Varicocele di II° e III° grado;d) Test di stimolazione con GnRh patolo-

gico;e) Termografia che evidenzia aumento

della temperatura scrotale, ossia quan-do è pari a quella ascellare.

Utili inoltre:a) l’angiografia venosa percutanea, an-

che se invasiva, b) l’ecodoppler, che riesce a documenta-

re e quantificare il reflusso venoso, lavelocità di flusso, con le variabili del-la postura, con o senza Valsalva.

La scintigrafia scrotale può confermare ladiagnosi in casi dubbi.

TRATTAMENTOCHIRURGICO

La sclerotizzazione endovenosa o l’embo-lizzazione della vena spermatica median-te palloncino gonfiabile e staccabile, im-mediatamente successive all’indagineradiografica, sono oggi tecniche che, inmano al radiologo interventista, possonodare buoni risultati.L’accesso al vaso femorale, in anestesialocale, è praticabile e consigliabile solo aragazzi collaboranti.Le tecniche chirurgiche vere e proprie sipossono dividere in due grandi gruppi: ilprimo prevede la legatura delle vene pa-tologiche, il secondo consiste nel creareuna derivazione del flusso venoso patolo-gico verso una via di scarico normalmen-te strutturata mediante anastomosi micro-vascolari.Questa seconda soluzione, a causa del ca-libro decisamente piccolo delle vene inetà pediatrica non ha riscosso molto suc-cesso.La legatura delle vene, invece, può av-venire:a) con accesso sul funicolo (radice scro-

to o pube), con isolamento e conserva-zione dell’arteria;

b) all’altezza della spina iliaca (sec. Iva-nissevich) o più in alto, in posizioneretro peritoneale, (sec. Palomo) pre-servando o meno l’arteria.

Ultimamente ha preso piede presso i chi-rurghi pediatri la legatura intrafunicolare

“bassa” delle vene dilatate, sfruttando ivantaggi dei moderni strumenti di ingran-dimento e tecniche di dissezione micro-chirurgica. L’approccio transinguinale osovrapubico permette una facile dissezio-ne del funicolo con evidenziazione del-l’arteria e dei tre gruppi di vene responsa-bili del varicocele (plesso pampiniforme,vene cremasteriche e deferenziali) e deivasi linfatici. Si preservano le vene defe-renziali (una o due vene dilatate) e logica-mente, l’arteria.

La sclerotizzazione delle vene gonadicheper via anterograda, sec. Tauber, ha purebuona applicazione .Consiste nell’isolare chirurgicamente unavena funicolare dilatata all’altezza dellaradice scrotale; in essa viene iniettata unasostanza sclerosante che, diffondendosi intutti i vasi venosi della zona, ottiene la lo-ro completa e duratura occlusione.Altri Autori propongono, durante l’esecu-zione di una angiografia percutanea (perevidenziare l’anatomia della vena sper-matica interna e l’eventuale reflusso ve-noso) di occludere la vena stessa median-te palloncino staccabile o medianteliquido sclerosante.Tale tecnica viene di solito realizzata daRadiologi interventisti. Poiché tra le complicanze può esserci l’i-drocele, alcuni Autori eseguono in con-temporanea l’eversione della tunica vagi-nale del testicolo.

Anche la tecnica laparoscopica è recen-temente stata usata con successo, realiz-zando la legatura del fascio vascolare inposizione retroperitoneale. Dopo l’intro-duzione di tre “porte”, si identifica il tral-cio vascolare. L’arteria viene salvaguar-data oppure no.Il mezzo di ingrandimento usato evitadanni e quindi complicanze e/o recidive.I controlli clinici e strumentali vengonoeseguiti dopo 8, 30 e 180 giorni.Le recidive, con qualsiasi tecnica, sonopari al 10-15%.

CONCLUSIONI

Diverse sono le tecniche chirurgiche chesi possono adottare in età pediatrica percorreggere il varicocele. Tutte hanno peròil rischio della recidiva, perché l’inversio-ne del flusso venoso può originare da va-rie situazioni. Attualmente presso la Divi-sione di Chirurgia e Urologia Pediatricadell’Ospedale S.Paolo di Savona sostenia-mo che, in particolar modo negli adole-scenti, la legatura intrafunicolare delle ve-ne dilatate, eseguita con ingrandimentiottici, possa essere la tecnica chirurgica dielezione. Il vantaggio di tale procedura èche è applicabile a tutti i tipi di varicoce-le, sia quelli da reflusso renospermico cheileospermico.

Le figure sono tratte da: Varicocele 2000 diF. Gattuccio, A.F. De Rose, M.A. Latteri.(2000).

DIVARICANDOIL MUSCOLO

CREMASTERESI IDENTIFICANO:

a) Vene cremasteriche, da legare

b) Deferente e vene referenziali(queste ultime da legare se didiametro> 2mm.)

c) Vasi linfatici, da rispettare

d) Vena spermatica voluminosa,da legare; posteriormente ar-teria spermatica, da rispettare

e) Altra vena spermatica volumi-nosa, da legare

Page 12: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Per TCM si intende untrauma cranico lieve chenon determina immediataevidenza clinica di dannoneurologico o frattura delleossa craniche e che, valuta-to secondo una scala dipunteggio clinico denomi-nata Glasgow Coma Scale(GCS), raggiunge livelli disostanziale normalità (14-15 punti). Nella definizionedi TCM non ha importanzase il paziente ha riportato omeno una ferita lacero-con-tusa della cute in quantoquesta può non dipenderedalla violenza dell’impattoma dalle caratteristiche del-l’oggetto contro cui è avve-nuto il trauma. La possibi-lità che a seguito di unTCM vi siano complicanzegravi, del tipo ematoma intracrani-co, ha un’incidenza dell’1% circa.Il TCM è da sempre un problema ri-levante per le strutture di ProntoSoccorso per due aspetti principalidi cui uno è epidemiologico, legatoall’elevatissima incidenza di questaevenienza (al San Paolo sono oltre2000 casi all’anno), e l’altro è do-vuto alla gestione clinica che deveessere volta ad individuare sempre ecomunque quella piccola percentua-le di complicanze gravi, cioè gliematomi intracranici, che sono po-tenzialmente letali. Proprio il timo-re di questa complicanza ha tradi-zionalmente indotto ad unapproccio al TCM eccessivamenteprudente e sovrabbondante di inda-gini, scarsamente basato su eviden-ze scientifiche e per lo più condizio-nato dal timore di problematichemedico-legali.Abitualmente nella maggior partedelle strutture di Pronto Soccorsosede di DEA, tra cui il San Paolo, ilpaziente con TCM veniva sottopo-sto ad Rx del cranio in due proie-zioni ed a visita neurologica a cuitalvolta seguiva indagine TAC sul-l’encefalo. A tutti i pazienti venivaproposto il ricovero motivato dal

Diagnosi di Pronto Soccorson. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

12

fatto che le complicanze maggioriincidono soprattutto nelle primeore. Questo approccio è tradizional-mente accettato da tutti ma non èbasato su chiare evidenze scientifi-che e non vi è uniformità di vedutetra le varie Società Scientifiche(neurochirurgia, neurologia, radio-logia, medicina d’urgenza). Nella

realtà del San Paolo, almeno fino al2000, il 100% dei pazienti venivasottoposto a radiografia del cranio evisita neurologica, il 25-30% a TACcerebrale ed oltre il 50% venivatrattenuto in ospedale per un tempovariabile, ricoverato prevalente-mente in Traumatologia, Neurolo-gia, Astanteria del Pronto Soccorso;

TRAUMA CRANICO MINORE (giugno 02 - gennaio 03)

GRUPPO 0 1 2

N° Pazienti 1068 885(82.9%) 157(14.7%) 22(2%)

Rx cranio 104(9.7%) 91 12 1

V. neurologica 122(11.4%) 57 52 13

TAC cranio 183(17.1%) 34 128 22

Ricoveri 288(27%) 163 104 21

Astanteria 180 106 65 9

Neurologia 16 6 5 5

Traumatol. 58 40 16 2

Neurochir. 12 - 9 3

Altre U.O. 20 9 9 2

La nuova strategia clinica dell’ospedale “S.Paolo” di Savona.

Trauma cranicominore (TMC)

L’applicazione di recenti linee guida nazionali anche a Savona haconsentito una gestione dell’infortunato più rapida e sicura ed ha

determinato un sensibile risparmio all’A.S.L.

Roberto LerzaDirettore U.O. Pronto Soccorso dell’ospedale “S. Paolo” di Savona

Grazia GuiddoDirigente Medico Pronto Soccorso dell’ospedale “S. Paolo” di Savona

Flavio FrumentoDirigente Medico Pronto Soccorso dell’ospedale “S. Paolo” di Savona

Page 13: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Diagnosi di Pronto Soccorso n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

13

il restante 50% di pazienti rifiutavail ricovero.A partire dal 2001, l’atteggiamentonei confronti dei pazienti con TCMè stato radicalmente modificato daimedici del Pronto Soccorso del SanPaolo dopo un complesso percorsocompiuto attraverso un’analisi dellaletteratura più recente, una collabo-razione con la U.O. di Neurologia ediscussioni in sede di DEA. Un con-tributo fondamentale è stato datodalla pubblicazione nel giugno2000, delle linee guida stilate dallaSocietà Italiana di Medicina diEmergenza-Urgenza. Senza volerentrare eccessivamente nel dettaglioclinico, si possono riassumere bre-vemente le innovazioni portate daqueste linee guida:1) Il medico del Pronto Soccorso

svolge un ruolo centrale nellavalutazione clinico-anamnesticadel paziente indagando le moda-lità del trauma, individuando sevi siano fattori di rischio e sinto-

mi ben specifici. L’intervento delneurologo è richiesto solo in ca-si particolari

2) i pazienti vengono così classifi-cati in tre gruppi (0 , 1 , 2) concaratteristiche crescenti di ri-schio e preciso percorso diagno-stico

3) Sono così individuati i pazientiche dovranno essere sottoposti aTAC e diventa inutile l’esecuzio-ne della radiografia del cranio

4) Anche la necessità di ricovero èlimitata ad un ristretto numero dipazienti, mentre ai dimessi vieneconsegnato un foglio di informa-zioni e raccomandazioni da se-guire nelle 48 ore successive altrauma.

La verifica della validità di un simi-le percorso diagnostico-terapeuticoè stata effettuata fra il giugno 2002e il gennaio 2003 su oltre 1000 pa-zienti consecutivi (vedi tabella). Idati sono veramente sorprendentispecie se paragonati al precedente

sistema di gestione del TCM. I van-taggi registrati sono ben evidenti:• il numero delle radiografie del cra-

nio si è ridotto di oltre il 90%:questo determina una minoreesposizione dei pazienti ai raggied un risparmio aziendale che inproiezione annuale è di circa40.000 euro

• anche il numero delle TAC crani-che, richieste ora solo secondoprecise indicazioni del protocollo,si è ridotto del 7% circa

• la consulenza neurologica si è resanecessaria solo nell’11.4% dei pa-zienti contro il 100% precedente

• sono state sempre individuate lecomplicanze maggiori (1.1% deltotale)

• sono nettamente diminuiti i rico-veri per TCM sia per numero(27% del totale) che per duratadella degenza.

Inoltre la maggior parte dei rico-veri è stata effettuata in Astante-ria consentendo così ai reparti digestire patologie più complesse.

I dati appaiono quindi moltoconfortanti. Per quanto il protocollosia applicato relativamente da pocotempo, è già notevole l’aderenza adesso degli operatori. Infatti, anchese sul piano organizzativo e dellostudio si è trattato di fare un notevo-lissimo sforzo, ci si è resi conto diavere ottenuto un sensibile ritorno,non solo in termini generali di eco-nomicità ma soprattutto perché si ècreata una procedura snella nellagestione del paziente traumatizzato,che comunque avviene nelle mi-gliori condizioni di sicurezza.

Immagine TAC di emorragia subaracnoidea post trauma cranico.

U.Re.PU.Re.P..Ufficio Relazioni con il Pubblico

Via Collodi, 13 - 17100 SAVONAterzo piano lato Uffici Amininistrativi

Tel. 019 840 5296 • Fax 019 840 5297e-mail: [email protected]

orario:da lunedì a venerdì

dalle ore 9,00 alle ore 13,00

Page 14: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Progresso tecnologicon. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

14

La radioterapia rappresenta uno deimezzi più efficaci nella cura deitumori. L’associazione alla chirur-gia e alla chemioterapia ha permes-so di ottenere risultati sempremigliori in questa grande sfida cheè la lotta al cancro. Mentre la ricer-ca scientifica studia i diversi aspet-ti del cancro, mettendoci a disposi-zione nuove molecole e nuovi far-maci, i clinici cercano di ottimizza-re l’esistente. Da qui le associazio-ni chemio-radioterapiche concomi-tanti, alternanti, sequenziali, som-ministrate pre e post-operatoria-mente. Ed in effetti i risultati sonoarrivati con lento ma costanteabbassamento dei tassi di mortalità.Sul versante radioterapico si è cer-cato di perfezionare le tecniche conil grosso obiettivo di guarire e nelcontempo di ridurre al minimo glieffetti collaterali che nel passatogravavano pesantemente sulla qua-lità di vita dei pazienti radiotrattati.C’è un’equazione molto semplicein Radioterapia: effetti collateraliversus tolleranza al trattamento. Lariduzione di tali effetti migliora latolleranza e di conseguenza si è ingrado di somministrare una dosetotale di radiazioni più alta conmaggiori possibilità di guarigione.Il progresso tecnologico in camporadioterapico è stato enorme negliultimi anni e grazie alla tecnologiasi riescono ad ottenere gli odiernirisultati in termini di guarigione.L’utilizzo della TAC e della RM erecentemente la PET nella diagnosidei tumori ha dato un grosso contri-buto nel consentire di effettuaredelle diagnosi sempre più certe eper lesioni sempre più piccole; ilpasso successivo è stato quello disfruttare le immagini elaborate datali macchine nel programmare itrattamenti radianti e un ulterioreprogresso si è ottenuto quando èstato possibile lo studio tridimen-sionale del tumore e degli organicontigui.La Radioterapia oncologicadell’ASL 2, già dotata di un moder-no Acceleratore Lineare, di un’al-trettanto sofisticata unità di

La radioterapia associata alla chirurgia e allachemioterapia sta ottenendo risultati sempre migliori

nella lotta quotidiana contro il cancro

I modernissimi strumentiacquistati dall’A.S.L. n. 2

Savonese per il “S. Paolo” diSavona permettono distudiare il tumore in

tridimensionale proteggendoal massimo gli organi critici

adiacenti ad essoCorrado Marziano

Direttore dell’U.O. Radioterapia oncologicadell’ospedale “S. Paolo” di Savona

Nella foto, in primo piano, il dott. Corrado Marziano, il sig. Carlo Ruggeri, Sindaco di Savona, mons.Domenico Calcagno, vescovo di Savona-Noli.

Page 15: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

15

Progresso tecnologico

Brachiterapia e di un SimulatoreUniversale ha ottenuto un ulteriorepotenziamento con l’acquisizionedelle nuove macchine: una TAC, unAcceleratore Lineare, un SimulatoreVirtuale ed un Tagliasagome compu-terizzato.La TAC, dedicata ai piani di curacollegata in rete con il SimulatoreVirtuale e con i Treatments plan-ning della Fisica Sanitaria, ci per-mette di studiare il tumore in tridi-mensionale e di proteggere al mas-simo gli organi critici adiacenti altumore. Il nuovo AcceleratoreLineare sostituisce l’unità diTelecobaltoterapia, che per moltianni ha rappresentato l’unica grossamacchina di terapia a disposizione;essa ci permetterà, con tecniche piùsofisticate, di trattare giornalmenteun maggior numero di pazienti.Il Tagliasagome computerizzato,donato dal Comitato Cellese “SoniaMassa”, darà la possibilità di realiz-zare quelle protezioni degli organicritici, ottenute con la fusione dileghe metalliche particolari.Un grazie va al Direttore GeneraleAvv. Ubaldo Fracassi che già nel

1996 permise di acquisire, inte-grando con fondi ASL quelli regio-nali, il 1° Acceleratore Lineare, laBrachiterapia ed il SimulatoreUniversale e ha permesso l’acquistodel 2° Acceleratore Lineare, dellaTAC e del Simulatore Virtuale conun impegno economico da partedell’Azienda di circa 3 miliardidelle vecchie lire.L’acquisizione di queste nuovemacchine è dettata da una dupliceesigenza: da un lato far fronte arichieste sempre maggiori di presta-zioni e dall’altro di innalzare enor-memente il livello qualitativo delleprestazioni stesse.E che a Savona si effettui una radio-terapia di qualità lo si evince ana-lizzando i dati della produzione delservizio che presenta un buon atti-vo, dato anche dai numerosi pazien-ti che si rivolgono a noi da altreASL della Regione e da Regioniconfinanti.L’ulteriore salto qualitativo si chia-ma “Collimatore multilamellaredinamico”, una sofisticata strumen-tazione che permette un tipo parti-colare di terapia: la Radioterapia

conformazionale. Per questa ulte-riore acquisizione c’è già un impe-gno della nostra Amministrazione.Il mio grazie va oltre cheall’Amministrazione anche al per-sonale tutto del Servizio, ai colleghimedici coi quali si è creato un grup-po affiatato e ai tecnici che svolgo-no con abnegazione questo lavoro eche, nel corso del 2002, in occasio-ne dell’apertura del cantiere persmantellare la cobalto, per adeguareil bunker ed installare il nuovoacceleratore, da marzo a settembre,si sono sottoposti volontariamente esenza chiedere nulla in cambio aturni fino alle 21 di sera, pur di trat-tare il maggior numero di pazienti enon far allungare a dismisura lalista di attesa.Ma, nonostante i nostri sforzi el’aumento dei pazienti trattati, per-mangono le attese per iniziare i trat-tamenti che purtroppo superano ilmese. Per un maggior sfruttamentodei macchinari occorrerebbe altropersonale, ma una tale richiesta siscontra con gli attuali vincoli dellaFinanziaria, per cui si spera di risol-vere tali problemi nel 2004.

Page 16: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

n. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

16

I tumori stromali gastrointestinali(GIST) sono neoplasie mesenchi-mali del tratto gastroenterico cheprecedentemente erano etichettatecome tumori derivati dal tessutomuscolare liscio o dal tessuto ner-voso. Attualmente si distinguonodai veri tumori leiomuscolari e neu-rali per la positività immunoisto-chimica con anticorpi anti CD117.Sono neoplasie rare, costituiscono,infatti, solo lo 0,1-3% di tutti itumori del tratto digerente, circa il70% sono di pertinenza gastrica, il20-30% del piccolo intestino, e ilrestante 10% coinvolgono il seg-mento colo-rettale. Questi tumori,quando sintomatici, si presentanocon dolore, sintomatologia ostrutti-va, sanguinamento o vomito: altrevolte possono essere riscontraticasualmente in corso di chirurgialaparotomica per altra patologia.La terapia d’elezione è l’asporta-zione chirurgica.All’esame macroscopico tali lesio-ni sono nodulari, a contorni bendefiniti e coinvolgono la parete delviscere estrinsecandosi sulla super-ficie mucosa a volte ulcerandola.Istologicamente sono simili alleneoplasie di derivazione muscolareliscia (leiomiomi, leiomiosarcomi)o neurale (schwannomi).Su base puramente morfologica,pertanto è ardua la diagnosi diffe-renziale fra GIST ed altre neoplasiemesenchimali.Vi è oramai consenso che tutti iGIST devono essere consideratipotenzialmente maligni poichéstudi retrospettivi hanno riportatoricorrenza della malattia nel 50%circa dei casi a cinque anni dallaresezione chirurgica completa.Fattori predittivi sono le dimensionidel tumore e l’indice mitotico. Daalcuni autori la sede della lesione èconsiderata fattore prognosticoindipendente.Un valido aiuto è dato dalla deter-minazione immunofenotipica dellelineari cellulari.

All’ospedale “S. Paolo” di Savona i medici sono allertatiper tutti i GIST, considerati potenzialmente maligni

I tumori stromaligastrointestinali

Un nuovo ruolo per l’anatomo patologo

Ezio VenturinoDirettore f.f. U.O. Anatomia ed istologia patologica e citodiagnostica

Luigi CaliendoDirigente medico U.O. Anatomia ed istologia patologica e citodiagnostica

Pastorino AlessandraDirigente medico U.O. Anatomia ed istologia patologica e citodiagnostica

Negli ultimi anni si è dimostratoche le cellule dei GIST esprimonoun enzima implicato nell’attivazio-ne delle vie di trasmissione delsegnale alle cellule: “c-kit tirosin-chinasi” e la cui anomala attività(conseguenza della mutazione delgene c-kit) è responsabile dellaneoplasia.Recentemente si è riuscito ad evi-denziare la proteina antigenicaCD117 che è c-kit specifica ed èosservabile in preparati istologiciricorrendo ad anticorpi monoclona-li anti CD117. Tale espressione èl’unico “marker” riconosciuto d’i-dentificazione dei GIST.Attualmente è disponibile un far-maco: STI-571 (Imetinib) che rico-nosce e blocca il sito d’attivazionedel c-kit tirosinchinasi anomala(mutata) arrestando la disordinatarisposta cellulare ed inducendo l’a-poptosi delle cellule. Già nelleprime otto ore di trattamento contale farmaco l’esame a scansionePET permette di individuare modi-ficazioni nella neoplasia che sugge-riscono rapidi cambiamenti meta-

bolici delle cellule tumorali.Tale farmaco ha indotto, in un cam-pione di pazienti con GIST inope-rabili e/o metastatici diminuzionedi almeno il 50% della massa neo-plastica in più della metà degli stes-si.La correlazione tra espressioneimmunofenotipica di CD117 e pos-sibilità di terapia tramite un agentenon tossico (STI-571; Imetinib) cheagisce contro uno specifico targetmolecolare, rende centrale e nuovoil ruolo dell’anatomo patologo. Lacaratterizzazione immunofenotipi-ca dei GIST consente, infatti, oltreche la conferma diagnostica un’in-dicazione alla terapia medica nelleforme avanzate (inoperabili, meta-statiche).

BibliografiaFletcher C. et al. Humanpathol. 2002; 33 :466-477Miettinen M. et al. VirchowsArch. 2001; 438 :1-12Savage D. et al. NEJM 2002;346 :683-693

Diagnosi e terapia di frontiera

Page 17: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

17

Diagnosi e terapia di frontiera

Fattori predittivi del potenziale maligno dei GIST

GISTQUALSIASI LOCALIZZAZIONE

DIMENSIONI NUMERO DI MITOSI

Molto basso rischio Diametro massimo < 2cm. Mitosi < 5 X50 HPFBasso rischio Diametro massimo fra 2 e 5 cm. Mitosi < 5 x 50 HPFRischio intermedio Diametro massimo <5 cm Mitosi fra 6 e 10 x 50HPF

Diametro massimo fra 5 e 10 cm. Mitosi > 5 X 50 HPFAlto rischio Diametro massimo > 5 cm. Mitosi > 5 x 50 HPF

Diametro massimo > 10 cm. Qualunque numero di mitosiQualsiasi diametro Mitosi > 10 x 50 HPF

Fletcher c. et al. Hum. Pathol.

Neoplasie Antigeni

GIST CD117+(100%)

CD34+(60 / 70%)

SMA +(30 / 40 %)

Desmina - S100 -

LeiomiomiLeiomiosarcomi

CD117- CD34+(15%)

SMA +(100%)

Desmina - S100 -

Schwannomi CD117- CD34+ SMA - Desmina - S100 -

Profilo immunoistochimico di tumori mesenchimali gastrointestinali

Page 18: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

La globalizzazione della prevenzionen. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

18

di SARS differenziandolo secondo ilseguente schema.

CASO SOSPETTO

1) Persona che dopo il 1° novembre2002 presenti una storia di febbrealta >38° e tosse o difficoltà respi-ratoria e una o più delle seguenticondizioni: - contatto ravvicinato nei 10 giorni

precedenti l’inizio dei sintomi con- un caso sospetto o probabile

SARS;- storia di viaggio, nei 10 giorni pre-

cedenti in aree affette da epidemia.- Residenza in area con recenti se-

gnalazioni di trasmissione SARS 2) Una persona con una malattia respi-

ratoria acuta non spiegata, con con-seguente decesso, dopo il 1° novem-bre 2002 , in cui non sia stataeseguita l’autopsia e una o più delleseguenti condizioni:- contatto ravvicinato con un caso

sospetto o probabile di SARS- storia di viaggio in area con re-

centi segnalazioni di trasmissioneSARS

- residenza in area con recenti se-gnalazioni di trasmissione SARS

CASO PROBABILE

1) Un caso sospetto con dimostrazioneradiologica di infiltrati compatibilicon polmonite o sindrome da di-stress respiratorio (ARDS).

2) Un caso sospetto di SARS risultatopositivo a uno o più tests per ilSARS Coronavirus,

3) Un caso sospetto con riscontro au-toptico compatibile con sindromeda distress respiratorio senza altrecause identificabili.

CRITERI DI ESCLUSIONE

Un caso dovrebbe essere escluso se unadiagnosi alternativa può spiegare com-pletamente la malattia.

GESTIONE DEI CASI DI SARS

Gli operatori sanitari incaricati della 1^valutazione (TRIAGE) dovrebbero im-mediatamente smistare le persone chesi presentano con sintomi di tipo simil-influenzale verso un’area separata divalutazione al fine di minimizzare il ri-schio di trasmissione ad altri pazienti inattesa.Le persone con sintomi sospetti do-vrebbero indossare mascherine N95fintanto che la SARS non venga esclu-sa.Allo stesso modo il personale incarica-to del triage dovrebbe indossare ma-scherine N95 e lavare le mani con ac-qua e sapone prima e dopo ognicontatto con qualsiasi paziente dopo at-tività che possono esporre a contamina-zione e dopo avere rimosso i guanti.La circostanza del ricovero di un caso

La SARS (Severe Acute RespiratorySyndrome) è un’infezione polmonaredi recente segnalazione con discretacontagiosità ed una significativa mor-bilità e mortalità.Alla data del 01/05/2003 l’OMS ha ri-cevuto complessivamente 6234 di casisospetti o probabili di SARS con 435decessi per un tasso di letalità del6,9%.I dati in questione comprendono, masoltanto in parte, alcuni casi di polmo-nite atipica che si sono verificati in Ci-na nelle province di GUANGDONG apartire dal Novembre 2002. Inizialmen-te questi casi erano stati classificati co-me infezioni da Chlamydia pneumo-niae ma successivamente riclassificaticome SARS - Coronavirus associatisulla base dei riscontri di laboratorioeffettuati in alcuni di questi casi.I dati preliminari, scaturiti da osserva-zioni su pazienti affetti da SARS indi-cano che la maggior parte dei casi sisono verificati in adulti, prevalente-mente sani, di età compresa tra 25 e 70anni. La bassa specificità della defini-zione di caso, proposta dall’OMS ai fi-ni della sorveglianza globale dellaSARS impone prudenza nella valuta-zione delle segnalazioni di casi sospet-ti.Il periodo di incubazione della SARS èin media 2 – 7 giorni. La malattia esor-disce generalmente con febbre >38°costantemente elevata, talvolta asso-ciata a brividi e/o accompagnata da al-tri sintomi: cefalea, malessere genera-le, mialgie. Quando compaiono questisintomi alcuni pazienti possono giàpresentare lieve sintomatologia respi-ratoria. Non sono segnalati invece rashcutaneo, sintomi neurologici e ga-strointestinali (sebbene alcuni pazientiabbiano riferito diarrea nel periodoprodromico). Nei giorni successivi ra-pidamente la sintomatologia respirato-ria si accentua.La radiografia del torace può esserenormale nel periodo prodromico feb-brile e anche durante tutto il decorsodella malattia, tuttavia sono stati osser-vati anche alterazioni del quadro radio-grafico quali infiltrati focali precociche progrediscono rapidamente versoinfiltrati intestinali più generalizzati.In pazienti con SARS in stato avanzatosi sono evidenziate anche aree di con-solidamento.Nelle fasi iniziali della malattia si os-serva una conta dei globuli bianchinormale con linfocitopenia relativamentre durante l’acme della manifesta-zione respiratoria metà dei pazientimostra leucopenia e trombocitopenia(PLT 50.000 ><150.000).Si segnalano malati in fase iniziale unaumento di CPK e delle transaminasi.

In data 1 maggio 2003 l’OMS ha ulte-riormente rivisto la definizione di caso

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha ricevuto la segnalazionedi 6.234 casi sospetti con 435 decessi per un tasso di letalità del 6,9%

La SARS (Severe AcuteRespiratory Syndrome),

futura pandemia o malattiamediatica contemporanea?In Occidente (ad esclusione del Canada) il tasso di letalità è dello 0%

e per il futuro si può ipotizzare che questa epidemia di origine orientaleresti confinata in un bacino geografico limitato

Anselmo MarcoDirigente Medico Responsabile Modulo di Malattie Infettive

dell’ospedale “S. Paolo” di Savona

Page 19: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

La globalizzazione della prevenzione n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

19

sospetto di SARS deve essere comuni-cato tempestivamente al Comitato diControllo delle Infezioni ospedalieredell’Ospedale.

GESTIONE DEI CASI SOSPETTI

• esaminare immediatamente i casi so-spetti, tenendoli possibilmente separatidagli altri pazienti in attesa;

• munire i casi sospetti di mascherinaN95,

• ottenere o registrare una dettagliatastoria clinica o la storia recente di viag-gi e contatti personali compreso il veri-ficarsi di malattia respiratoria acuta inpersone con cui siano stati a contattonei 10 gg precedenti,

• eseguire radiografia del torace ed unemocromo completo

Se la radiografia del torace è normale:• trattare il caso secondo la prassi cor-

rente e la severità clinica• se il paziente viene dimesso, deve es-

sere avvertito della necessità di ritorna-re immediatamente presso la strutturasanitaria qualora la sintomatologia re-spiratoria dovesse peggiorare,

• fornire consiglio su misure di igienepersonale e di esclusione di possibilicontatti potenziale veicolo di contagio,

• notificare il caso sospetto

Se la radiografia del torace dimostra in-filtrati unilaterali o bilaterali con o sen-za infiltrato interstiziale, il caso vaclassificato come probabile.

GESTIONE DI CASI PROBABILI

• ricoverare in ospedale in condizioni diisolamento, in stanze singole, oppurenelle stanze in cui siano ricoverati al-tri malati di SARS,

• prelevare campioni clinici per esclu-dere altri casi di polmonite(inclusequelle atipiche),

• prelevare campioni per indagini di la-boratorio su SARS, che comprendo-no : esame emocromocitometrico,creatinfosfochinasi, transaminasi edaltri test di funzionalità epatica, azote-mia, elettroliti , Proteina C reattiva.

• I campioni da prelevare dovrebbero es-sere almeno i seguenti :1) tamponi faringei o nasofaringei per

esami batteriologici e virologici2) sangue per emocolture e sierologia,3) urine per ricerca di antigeni batterici4) escreato5) raccolta feci per esami virologici6) lavaggio broncoalveolare7) siero per stoccaggio

• monitorare l’emocromo completoalmeno a giorni alterni per la valu-tazione della formula leucocitaria edel numero di piastrine,

• eseguire altre radiografie del torace,o altri accertamenti strumentali sul-la base delle indicazioni cliniche,

• trattare sulla base delle indicazionicliniche,

• raccogliere dati utili ad identificare icontatti ravvicinati del caso dal mo-mento dell’insorgenza dei sintomi

• portare particolare attenzione allepratiche terapeutiche ed agli inter-venti che possano causare aerosoliz-zazione quali l’uso dei nebulizzato-ri per la somministrazione dibroncodilatatori, fisioterapia toraci-ca, broncoscopia, gastroscopia edogni intervento che possa avere ri-percussioni sulla continuità dellemucose del tratto respiratorio,

• notificare il caso probabile

CONTROLLO DELLE INFEZIONIIN AMBITO OSPEDALIERO

Nell’assistenza sanitaria di pazienti consospetta o probabile SARS si raccoman-da la stretta adesione alle precauzionistandard per la prevenzione della trasmis-sione di agenti infettivi ad opera di con-tatti con fluidi corporei, goccioline di sa-liva ed aerosol.I casi sospetti e probabili SARS dovreb-bero essere posti in isolamento e sistema-ti, in ordine di preferenza come segue :1) in stanze con pressione negativa e

porta chiusa2) in stanze singole con bagno separato3) con pazienti con la stessa patologia, in

stanze a più letti o in corsia con siste-ma di aerazione indipendente

Se non è disponibile una fonte indipen-dente di aria, si raccomanda di spegnere ilsistema di condizionamento dell’aria, secentralizzato, assicurando una adeguataventilazione aprendo le finestre.I pazienti in cui la valutazione per SARSè ancora in corso dovrebbero, per quantopossibile, essere separati da quelli in cuila sindrome è già stata diagnosticata a li-vello di caso probabile. Tutto il personale,incluso quello ausiliario, va istruito sullemisure per il controllo delle infezioni ri-chieste per la cura di tali pazienti.Se possibile, va identificata una unità dipersonale, e di fornire ritorno di informa-zione sul controllo delle infezioni. Neltrattamento e nell’assistenza di pazientiSARS, dovrebbero essere usati, come diprassi, materiali monouso.Il personale che accede al reparto di isola-mento deve essere dotato dei seguenti di-spositivi di protezione individuale (DPI)- maschere N95- guanti(un solo paio)- occhiali o visiera protettiva- camice monouso- grembiule- calzature che possano essere deconta-

minate o soprattutto monouso

TEST DI LABORATORIO

Sono in questo momento in fase di spe-

rimentazione alcuni test di laboratorioper evidenziare un agente eziologicopreciso SARS-correlato; attualmentein uso possiamo considerare :- PCR (protein chain reaction) da ef-

fettuare su liquidi biologici in parti-colare tampone nasofaringeo e feci,

- Test anticorpale ELISA o IFA- Isolamento virale

TRATTAMENTO

Poiché l’eziologia di questa sindromenon è ancora chiarita non esistono rac-comandazioni specifiche per il tratta-mento clinico dei casi, una diagnosiprecoce può essere decisiva per unaprognosi favorevole in modo da poterinstaurare in caso di aggravamento del-le condizioni generali sia una terapia disupporto respiratoria sia una coperturaantibiotica per microrganismi associatia polmoniti di eziologia non chiara ac-quisite in comunità.

GLI SCENARI FUTURI

In sede di commento, ai dati scientifi-ci finora presentati, che al momentodella stampa di questo articolo potran-no essere ulteriormente e magari estre-mamente modificati, si possono ipotiz-zare alcune ipotetiche previsioniepidemiologiche.Sicuramente uno dei punti fermi nellalotta alla SARS sarà la certezza del da-to eziologico, il sicuro collegamento traquadro clinico e Coronavirus oppurealtri microrganismi; quello che sostan-zialmente , in questo momento, non haancora una caratterizzazione precisa.Come emerge dai dati attuali inoltre vaben differenziata la situazione epide-miologica fra l’Oriente ed i casi di im-portazione acquisiti in Occidente doveil tasso di letalità(ad esclusione del Ca-nada ) è dello 0%.Successivamente si può ipotizzare chel’epidemia orientale resti sostanzial-mente confinata in un bacino geografi-co discretamente limitato e che il virusin questione riduca la propria virulenzacon una netta diminuzione della letalità(esempio di Ebola virus). L’ipotesi diuna pandemia “globale” che in veritànon si può scartare a priori potrebbesempre considerare un ceppo di virusestremamente blando e “addomestica-to” sul modello delle attuali epidemieinfluenzali provenienti dall’Oriente.Ci rendiamo conto che queste valuta-zioni sono ancora del tutto sommarieed incomplete ed i prossimi mesi saran-no certamente decisivi nella miglior de-finizione di una malattia che per ora hasicuramente precorso i tempi scientificicon una rapidità determinata quasiesclusivamente dai media.

Page 20: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

flitto con la calzatura.

TRATTAMENTOPoco efficaci si sono rivelate tutte le

misure volte a prevenire il peggiora-

mento nel tempo della deformità; al-

trettanto per il trattamento medico,

ortesico o fisioterapico.

L’unica vera chance terapeutica è

quella chirurgica.

QUANDO OPERARE?

L’intervento va programmato per da-

re una risposta al dolore, innanzitut-

to, e alla impossibilità o difficoltà

nel trovare una calzatura soddisfa-

cente.MAI operare per meri fini estetici.Altra indicazione all’intervento chi-

Patologie dell’avampieden. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

20

dolorosa, che spesso la accompagna.Una volta instauratasi la deformità,essa tenderà automaticamente a peg-giorare, a causa del braccio di levache si viene a creare con i tendiniflessori ed estensori, i quali, deviatidalla normale posizione, agisconocome valgizzanti.Frequente è l’associazione di defor-mità alle dita esterne, segnatamenteal secondo dito, che vanno incontroalla “griffe”, cioè alla iperestensio-ne della metatarso-falangea e allaiperflessione delle interfalangee.

Molto doloroso il callo che si formanel tempo dorsalmente alla interfa-langea prossimale a causa del con-

CONCETTI INTRODUTTIVIL’alluce valgo è sicuramente unadelle patologie più frequenti dell’a-vampiede (sino al 33% degli indivi-dui adulti secondo uno studio diLam Sim-Fook e Hodgson del 1958,che divideva la popolazione con cal-zature da quella scalza!), forse la piùfrequente in assoluto, se la circo-scriviamo alla nostra civiltà. Com-pare infatti quasi esclusivamente inpersone che indossano scarpe, solooccasionalmente in individui scalzi.Sembra certo che sia la scarpa mo-derna il principale elemento favo-rente la comparsa dell’alluce valgo,e in particolar modo la calzaturafemminile: nei diversi studi statisti-ci la preponderanza del sesso fem-minile riguardo a questa deformitàvaria da una proporzione di 2:1 finoa un rapporto di 15:1. Certamente lescarpe femminili sono meno fisiolo-giche di quelle maschili, comunquescarpe di qualsiasi tipo possono fa-vorire l’insorgenza di alluce valgoin persone suscettibili: entrano cosìin gioco altri fattori, che vanno dal-l’ereditarietà, alla presenza di primometatarso varo, ad un’abnorme lun-ghezza del primo metatarso, allaipermobilità dell’articolazione me-tatarso-cuneiforme.Molto spesso, peraltro, non si ritro-vano elementi patogenetici partico-lari, e si parla pertanto di alluce val-go idiopatico, insorto quindi permomenti locali, non altrimenti rife-ribili.

CLINICAIl quadro clinico classico è caratte-rizzato da deviazioni assiali e rota-torie che si realizzano a livello del-l’articolazione metatarso-falangea: a) il varismo metatarsaleb) il valgismo dell’allucec) la pronazione dell’alluce.Caratteristica è la cosiddetta “cipol-la” (dal greco “bunion” = cipolla),cioè la sporgenza della testa meta-tarsale (esostosi) e la borsite, molto

L’alluce valgo (a cipolla) compare in persone che indossano scarpe ed èpiù frequente nei piedi delle donne per le caratteristiche delle calzature

femminili

L’unica vera chance terapeuticaè quella chirurgica

Al “S. Paolo” di Savona, un moderno tipo di intervento detto “PDO”in anestesia locale o spinale della durata di 10 minuti, consente

una ottima e duratura correzione della malformazioneStefano Bosio

Direttore f.f. U.O. Ortopedia e Traumatologia Ospedale “S. Paolo” Savona

Graziano PiccardoDirigente medico U.O. Ortopedia e Traumatologia Ospedale “S. Paolo” Savona

Flavio PollianoDirigente medico U.O. Ortopedia e Traumatologia Ospedale “S. Paolo” Savona

Page 21: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Il Prof. Renzo Man-tero, oltre 10 annifa, quando dirigevail Centro Regionaledi Chirurgia dellaMano dell’OspedaleS Paolo (oggi direttodal dott. M. I. Ros-sello) ha iniziatouna collaborazionecon il dott. GianniCamera finalizzataalla consulenza ge-netica e dismorfolo-gica, rivolta ai nu-merosi bambiniaffetti da malforma-zione congenita del-la mano che afferi-scono da tutte leregioni italiane pres-so il Centro di Chirugia della Mano diSavona. Il dott. Camera, pediatra, pro-fessore a contratto nella scuola di Spe-cializzazione in Genetica Medica dellaUniversità di Ferrara, è co-autore di li-bri e di circa 130 lavori scientifici pub-blicati su riviste nazionali e straniere.In seguito, questa attività di consulenzasi è estesa anche presso il Dipartimen-to di Pediatria e Neonatologia (Diretto-re: dott. A. Cohen) e alla Divisione diChirurgia Pediatrica (Direttore: dott.G. Romagnoli) del S Paolo.La genetica clinica è quella brancadella genetica medica che attende allasalute dell’individuo e dei suoi fami-liari. La genetica clinica può esseredefinita perciò come scienza delle me-todiche di diagnosi, prevenzione e trat-tamento delle malattie genetiche.Le malattie genetiche sono essenzial-

mente riconducibili a4 tipi di disordini:- cromosomici (altera-zioni di numero estruttura) - di un singolo gene(mutazione in uno oambedue gli alleli diun gene su un cromo-soma autosomico odel sesso, o in un genemitocondriale)multifattoriali (intera-zione di uno o più ge-ni con uno o più fatto-ri ambientali)- in cellule somatiche(effetti additivi di di-verse mutazioni didifferenti geni).E’ stato calcolato che,

prima dei 25 anni, almeno 53 individuisu 1000 nati vivi possono presentareuna malattia con una importante com-ponente genetica. Attualmente si co-noscono più di 2000 malattie geneti-che che, con il progredire delle nostreconoscenze, saranno destinate fatal-mente ad aumentare.L’ASL2 savonese nell’attivare questaconvenzione ha inteso arricchire ilventaglio delle sue specialità, inseren-do una fondamentale disciplina che èalla radice della vita e dell’umanità.Le diverse unità operative ospedalieree territoriali possono avvalersi dellaprofonda competenza del dott. GianniCamera maturata a fianco dei grandimaestri della Scuola genetica italianacon una vita dedicata a studi clinici al-cuni dei quali talmente originali daportare il suo nome.

n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

21

Genetica clinica al “S. Paolo” di Savona

E’ stato il prof. Renzo Mantero a iniziare dieci anni fa unacollaborazione finalizzata alla consulenza genetica e dismorfologica

L’A.S.L. n. 2 Savonese attivauna convenzione per lo studiodelle malattie ereditarie con ildott. Gianni Camera, pediatra

dell’Università di FerraraGiampiero Storti

Direttore editoriale di “Sanità Notizie”

rurgico è la comparsa di griffe delsecondo dito, quando riteniamo chela correzione del valgismo dell’allu-ce possa rallentare se non evitarel’evoluzione peggiorativa della grif-fe.

COME OPERARE?Numerosissimi, nel tempo, gli inter-venti studiati e proposti per l’allucevalgo. Alcuni hanno ormai un valo-re esclusivamente storico (es. Kel-ler), altri conservano tutt’oggi unanotevole importanza.In linea generale bisogna considera-re ogni piede come un caso a sé, cheva indagato (indispensabile una ra-diografia recente dei piedi sotto ca-rico) e studiato nell’ambito di unavalutazione globale del paziente(patologie sovrasegmentarie, corre-lazioni con altri organi e apparati).Molte soddisfazioni attualmente cista offrendo un moderno tipo di in-tervento, che da ormai 4 anni ese-guiamo nella nostra Divisione.Si tratta della “osteotomia distalesecondo Bosch”, altrimenti detta“PDO” (osteotomia distale per cuta-nea), un tipo di intervento dalle par-ticolari caratteristiche, che a frontedi modesto impegno chirurgico, e disofferenze e limitazioni per il pa-ziente decisamente accettabili, ciconsente un’ottima e duratura corre-zione.L’intervento, in anestesia locale ospinale, dura circa 10 minuti, in re-gime di ricovero “Day-surgery”; ilpaziente viene dimesso il giornostesso o quello successivo all’inter-vento, e cammina caricando sui duepiedi (quello operato con scarpaaperta postoperatoria). Dopo 40giorni circa può usare una scarpanormale.La nostra esperienza con questo in-tervento consta di oltre duecento ca-si, in quattro anni, ed è del tutto sod-disfacente: ottime correzioni, conrare e lievi complicanze (qualche in-fezione superficiale, rarissime reci-dive).

Page 22: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Formazione permanenten. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

22

momento di confronto con le altrerealtà e contribuisce quindi al mi-glioramento ed all’aggiornamentocontinuo

La finalità principale del nostro Corsodi Formazione è stata quella di garanti-re ai partecipanti, quelle nozioni teori-che e pratiche necessarie alla formazio-ne di una figura professionale in gradodi affrontare da un punto di vista dia-gnostico e terapeutico le differenti situa-zioni mediche, chirurgiche e traumato-logiche che si presentano al Pronto

Soccorso, utilizzando correttamente lerisorse dell’ospedale e coinvolgendo inmaniera appropriata i medici specialisti.Da un punto di vista didattico il corsoha presentato degli elementi di novità:oltre alle lezioni teoriche specificamen-te orientate alle moderne linee guida, idiscenti sono stati coinvolti nella pre-sentazione e discussione di casistica cli-nica. Uno spazio significativo è statodedicato ad attività pratico-addestrativecomprensive di esercitazioni di diagno-stica elettrocardiografica, procedure

Il 13 maggio si è svolta l’ultima giorna-ta del Corso di Formazione Residenzia-le per Medici di Pronto Soccorso del-l’ASL2 che, a partire dall’ottobre 2002,ha visto impegnati per un totale di 106ore suddivise in 15 giornate, 20 mediciappartenenti alle strutture di ProntoSoccorso e Sistema 118 dell’ASL 2 (Sa-vona, Albenga, Cairo Montenotte) e 5medici di altre Aziende Ospedaliere. Perconsentire lo svolgimento della normaleattività lavorativa, il corso è stato artico-lato in due moduli (uno per anno) equello appena concluso è il primo mo-dulo frequentato da una metà dei medi-ci, mentre i rimanenti saranno iscritti peril 2004.Le motivazioni che ci hanno spinto adorganizzare un corso così lungo ed im-pegnativo si possono riassumere in alcu-ni punti :1) Le tre strutture di Pronto Soccorso

dell’ASL2 non sono mai state coor-dinate specie per quanto riguarda ipercorsi diagnostici ed i profili assi-stenziali delle varie patologie che viafferiscono

2) Negli ultimi anni il turn-over del per-sonale medico attribuito alle strutturedi Pronto Soccorso è stato elevatissi-mo: trattandosi di personale conestrazione eterogenea, si è reso ne-cessario il raggiungimento di stan-dard adeguati ed uniformi nei varicampi della medicina d’urgenza

3) La tendenza alla formazione di orga-nici medici dedicati al Pronto Soc-corso in sostituzione della turnazio-ne dai reparti, ha reso ancor piùpressante la necessità di aggiorna-mento continuo oltre che per gliaspetti clinici, anche per quelli orga-nizzativi della medicina d’urgenza

4) Recenti direttive della Regione Li-guria in materia di emergenza-ur-genza rimandano alle aziende ospe-daliere la definizione di un percorsodi formazione omogeneo all’internodi ogni categoria di operatore. Que-sto, considerata la quantità e la va-rietà dei corsi di formazione sull’ur-genza presenti a livello nazionale, sitradurrebbe in un peso economicoinsostenibile per l’ASL. Perciò uncorso di formazione interno esteso aimolteplici aspetti della medicinad’urgenza, rappresenta certamenteun significativo risparmio per l’ASL

5) Il fatto che il corso sia aperto anchea medici di Pronto Soccorso esterniall’ASL 2 costituisce un importante

Primo bilancio sul corso residenziale per medici di ProntoSoccorso dell’A.S.L. 2 Savonese

Ai partecipanti sono stategarantite le nozioni teoriche e

pratiche per affrontare sulpiano diagnostico e

terapeutico le differentisituazioni mediche,

chirurgiche e traumatologicheRoberto Lerza

Direttore U.O. Pronto Soccorso dell’ospedale “S. Paolo” di Savona

Fiorella RobbaDirigente medico U.O. Pronto Soccorso dell’ospedale “S. Paolo” di Savona

Luca CortiDirigente medico U.O. Pronto Soccorso dell’ospedale “S. Paolo” di Savona

Page 23: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

23

chirurgiche, esercitazioni su manichino,visione di filmati.Con il patrocinio dell’Ordine dei Medi-ci della Provincia di Savona e dellaScuola Medica Ospedaliera Ligure, ilcorso si è avvalso del contributo di unpiccolo numero di docenti esterni parti-colarmente qualificato, ma soprattutto èstato reso possibile dalla disponibilitàdei direttori delle varie Unità Operativedell’ASL i quali o in prima persona otramite loro collaboratori, si sono fatticarico delle lezioni teoriche, ciascunonel proprio campo di competenza.Esprimiamo qui a tutti loro la nostragratitudine così come un sincero ringra-ziamento è d’obbligo per tutto lo staffdell’Unità Operativa Formazione edAggiornamento del Personale che ci haassistito in questi mesi.Alla fine del corso tutti i partecipantihanno superato l’esame finale conse-guendo il relativo diploma ed i 50 credi-ti attribuiti dal sistema di accreditamen-to. A tutti è stato consegnato un CD-romriassuntivo degli argomenti trattati chepuò essere sicuramente utile per consul-tazione ed archivio delle procedure diPronto Soccorso. Come previsto dal si-stema ECM, i discenti hanno espresso illoro giudizio sulla qualità, rilevanza edefficacia del corso; tutti i giudizi sono ri-sultati positivi con alcuni commenti co-struttivi che consentiranno di apportaremiglioramenti nella prossima edizione.La giornata conclusiva del corso ha vistoinoltre la discussione delle problemati-che medico-legali in particolare, ma nonsolo, collegate alla Medicina d’Urgenza(l’obbligo di referto, il consenso, il trat-tamento sanitario obbligatorio etc), conil qualificato intervento di un magistratodella Procura della Repubblica di Torino,il Dr. Paolo Toso, esperto nella materiaspecifica e protagonista in recenti casigiudiziali di grande rilevanza nazionalenegli ultimi tempi. L’invito alla discus-sione è stato esteso a tutti i rappresentan-ti della Dirigenza medica aziendale; ne èrisultato un momento importante e co-struttivo di confronto e di condivisione,quale auspicabile spunto di riflessione edi crescita per l’intera comunità medicaospedaliera.Si coglie l’occasione per ringraziare tut-ti i Dirigenti medici del Pronto Soccor-so di Savona che hanno largamente con-tribuito all’organizzazione sia praticache scientifica del corso, rinunciando aturni di riposo e assicurando la conti-nuità dei turni di guardia.

Formazione permanente

Dipartimento per le Dipendenze

ATTIVATO AMBULATORIO MEDICOCONTRO IL FUMO

Il Dipartimento per le Dipendenze nelquadro delle iniziative dell’A.S.L. 2

Savonese finalizzate alla lotta contro ilfumo ha attivato un ambulatorio medico

gratuito per i pazienti che desideranoimpegnarsi a smettere di fumare, sito aSavona presso il poliambulatorio di via

Collodi 13.

All’ambulatorio possono accedere tuttigli interessati telefonando al numero

019.84.89.170All’ambulatorio, per ovvie ragioni, si

accede solo previo appuntamento con-cordato telefonicamente con il medico.

Per garantire la privacy e facilitare l’ac-cesso è stata attivata una linea telefoni-

ca esclusivamente dedicata.

Referente medico:Dott. Roberto Carrozzino

Page 24: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Il Coordinamento Ligure Persone Siero-positive è un associazione di volontariatonata nel 1990 da un gruppo di personesieropositive e malate con sede a Genova.Le sue attività riguardano l’informazione,la prevenzione ed il sostegno alle personedirettamente colpite dal virus HIV. In questi anni le attività sono state molte-plici: gruppi di auto aiuto, incontri nellescuole con studenti ed insegnati, conve-gni pubblici, corso di formazione per in-segnati, produzione di materiale informa-tivo e di prevenzione (cd-rom, opuscoli),campagne di prevenzione presso i medicidi base, realizzazione della mostra itine-rante “AIDS 100 manifesti contro la pau-ra”.Nel 2001 l’associazione viene contattatadal Gruppo Arianna di Savona. Tale grup-po prende vita nel1994 quando alcunepersone iniziano un’attività di assistenzaospedaliera presso il reparto di malattieinfettive dell’Ospedale S. Paolo. In quelperiodo conoscono Arianna, una ragazzaun po’ speciale, ricoverata presso il repar-to. Lei purtroppo non è riuscita a vincerela battaglia contro l’Aids, ma ha lasciatoun segno indelebile in quelle persone cheper ricordarla hanno dato il suo nome alloro gruppo di volontariato. In questi anni oltre all’attività di assisten-za ospedaliera, il Gruppo Arianna ha or-ganizzato alcune manifestazioni in occa-sione del 1 Dicembre “GiornataMondiale per la lotta all’AIDS”.Da tempo il gruppo ha difficoltà nellarealizzazione di un progetto inerente aduna possibile apertura di un centro diascolto interno all’ambulatorio di Malat-tie Infettive dell’Ospedale S. Paolo, ed èper questo che chiede aiuto al CLPS, ilquale propone al Gruppo Arianna di ade-rire all’associazione e poter così elabora-re un progetto finale.Il gruppo Arianna accetta la proposta e daqui inizia una serie di incontri organizza-tivi, a cui partecipano inoltre i referenti

Comunicazione preliminareConvegno

“La Relazione d’aiuto: una speranza per il vivere quotidiano”2, 3, 4 ottobre 2003

Fortezza del Priamàr, “Sala della Sibilla”, Savona

Il dipartimento di salute mentale organizza in collaborazione con il dipartimento per le dipendenze e il dipartimento so-ciosanitario e riabilitativo, con il patrocinio della Regione Liguria, del Comune di Savona e la Fondazione “A. De Ma-ri”, un grande evento a carattere nazionale che avrà la partecipazione di autorevoli specialisti, psichiatri, psicanalisti,umanisti che approfondiranno nei tre giorni di studio e dibattito la condizione psichica e umana del vivere moderno ei supporti che la scienza può ad essa offrire. Il coordinatore dell’evento sarà il dott. Antonio Maria Ferro.

Volontariato socio-sanitarion. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

24

del Ser.T. e del Modulo di Malattie Infet-tive dell’Ospedale S.Paolo. Il frutto diquesto lavoro sfocia dunque nel progetto“Centro di Prima Accoglienza” che vienepresentato al Direttore Generale dellaASL 2 e quindi approvato. Siamo dunque nella fase operativa cheprevede un corso di formazione per vo-lontari/operatori strutturato in sei incontridove vengono affrontati vari argomenti:epidemiologia-clinica; aspetti lavorativi,sociali, legali, psicologici e assistenziali;problematiche legate alle dipendenze;counselling. Finalmente, il 25 marzo, prende il via ilCentro InformAttivo “Arianna”. L’obiet-tivo è quello di creare una rete locale traOspedale, Ser.T., Servizi sociali e societàcivile che permetta di superare pregiudizie dia un aiuto concreto alla persona.La persona sieropositiva oggi non è più il

malato terminale che l’opinione pubblicaha conosciuto grazie alle campagneinformative dei primi anni Novanta mauna persona che ha bisogno di supporto esostegno per poter vivere e lavorare.Il Centro, gestito da operatori e volontaridel CLPS-ARIANNA, sarà un punto diaccoglienza, di ascolto, di informazionesu cura e prevenzione ma anche, e qui stala novità, un luogo dove poter avere unaiuto concreto per il disbrigo di praticheburocratiche quali: richiesta di invaliditàcivile, stesura curriculum vitae, borse la-voro, richieste per edilizia popolare, ecc. Il Centro sarà aperto il MARTEDI’ e ilGIOVEDI’ dalle 9 alle 12 presso l’Am-bulatorio del Reparto Infettivi dell’Ospe-dale S. Paolo di Savona. Telefono 019-8404812. Referenti: Dott. MarcoAnselmo tel 019 8404330 - Anna MariaRebagliati 348 2259438

Il sieropositivo oggi non è più un malato terminale ma unapersona che ha bisogno di un supporto e di un sostegno per

poter vivere e lavorare

“ARIANNA”Centro InformAttivo HIV/AIDS per l’accoglienza, l’ascolto,l’informazione su cura e prevenzione, l’offerta di un aiutoconcreto per il disbrigo di complesse pratiche burocratiche

Francesca RomaniDirettore Dipartimento per le Dipendenze

dell’A.S.L. 2 Savonese

Marco AnselmoResponsabile Modulo Malattie Infettive

dell’ospedale “S. Paolo” di Savona

Anna Maria Rebagliati e Gaetano Merrone.per il Gruppo CLPS-ARIANNA

Page 25: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Problematiche socio-sanitarie n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

25

La fonte informativa principale del fenomeno è l’INAIL

Gli infortuni sul lavoroSono un milione a livello nazionale di cui circa 1.300 mortali,

32 mila in Liguria e 6 mila in provincia di Savona. Per laprevenzione è necessario intervenire sia sui datori di lavoroche sui dipendenti anche per ridurre oltre che i costi umani

quelli sociali ed economici

Paola OresteDirettore U.O. Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro

dell’A.S.L. 2 Savonese

La fonte informativa principale perconoscere il fenomeno è l’INAIL: èla struttura deputata a fornire tutte leprestazioni in occasione di infortunisul lavoro. Tutti gli infortuni con pro-gnosi superiore a 4 giorni devonoessere denunciati all’INAIL che prov-vede alle tutele nei confronti del lavo-ratore (prime cure, indennità tempo-ranea, valutazione postumi perma-nenti, rendite), anche qualora il dato-re di lavoro non fosse in regola con ipagamenti dei premi assicurativi. Siricorda invece che tutti gli infortuni,anche con un giorno di assenza, deb-bono essere registrati sull’appositoRegistro, vidimato dall’ASL, chetutte le aziende pubbliche e privatesono tenute ad avere.L’Inail è quindi una banca dati for-midabile: raccoglie le informazionisui singoli eventi, li classifica e liregistra in modo standardizzato, pro-duce periodicamente rapporti conte-nenti dati relativi al fenomeno orga-nizzati in vario modo (settore produt-tivo, zona geografica, età, sesso,

modalità di accadimento, tipo dilesione, ecc), consente quindi una let-tura su grandi numeri.Occorre però conoscere bene questiarchivi e sapere usare questi dati perevitare valutazioni affrettate, taloraanche errate, o comunque poco utili. E’ importante sapere ad esempio chenon è possibile fare un analisi delproblema solo sui valori assoluti:questi dipendono talora da modifichedi tipo amministrativo (come ad es.l’estensione della tutela previdenzialea nuove categorie di lavoratori o ilriconoscimento degli infortuni in iti-nere). Un altro elemento da conside-rare è rappresentato dalla differenzatra infortuni denunciati e infortuniriconosciuti: i confronti ovviamentedevono essere fatti tra le stesse cate-gorie. Dal complesso dei dati emer-ge comunque il fatto che le dimen-sioni del fenomeno negli ultimi annirimangono sostanzialmente inva-riate, dopo una significativa diminu-zione rispetto agli elevatissimi livellidei primi anni della ripresa economi-ca post bellica. Il numero degli infor-tuni cioè si è da qualche anno stabi-lizzato, sia per quanto riguarda il tota-le degli eventi, sia per quanto si rife-risce a quelli con esito mortale: questinumeri rendono gli infortuni sullavoro e le patologie correlate un pro-blema rilevante sotto il profilo sani-

tario, sociale ed economico. Infatti alivello nazionale l’ordine di grandez-za è rappresentato da circa un milio-ne di infortuni all’anno di cui circa1300 con esito mortale; in Liguriasono circa 32.000 gli infortuni denun-ciati all’anno, di cui mortali circa 30.A Savona nel 2000 sono stati denun-ciati 5.850 infortuni, di cui ricono-sciuti e indennizzati 3.490, di questi 6hanno avuto esito mortale. Il relativocosto sociale è certamente inaccet-tabile, ma anche il loro costo econo-mico è elevato, sia in forma direttasia indiretta: in Italia oggi tale costocomplessivo è stimato in circa 55mila miliardi (di vecchie lire) all’an-no, pari al 3% del PIL. Sempre in termini generali dai datiemergono i settori produttivi con inci-denza più elevata (costruzioni,metalmeccanica, trasporti) e ledimensioni aziendali dimostranoavere particolare rilevanza (le aziendepiccole sono più a rischio delle gran-di). Ricordiamo inoltre che il 50%degli infortuni oggi avviene “su stra-da” o comunque con il coinvolgi-mento di mezzi di trasporto, all’in-terno o all’esterno dell’area di lavoro. Infine per valutare il problema inmodo più corretto e trarne anchedelle indicazioni di intervento questinumeri devono essere correlati adaltri elementi quali la tipologia del

Page 26: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

mercato del lavoro, i dati sull’occupa-zione, quelli sul turn-over nelle azien-de e delle aziende, lo sviluppo econo-mico, ecc.Il fenomeno è certamente complesso edi tipo multifattoriale: ciò significache l’evento infortunistico è la risultan-te di molti fattori che influiscono tutti,in modo maggiore o minore, sul verifi-carsi dell’evento stesso. La caduta dal-l’alto di un ponteggio o il ribaltamentodi una ruspa sono l’ultimo momento diuna serie di eventi e condizioni prece-denti: per evitare l’evento finale occor-re quindi intervenire su tutti gli aspettie le condizioni che lo determinano(vedi figura n. 1). Su alcuni fattori c’è ancora molto dafare, mentre su altri si è più avanti. Lenormative e i livelli di tecnologiadisponibili potrebbero essere punti diforza. Apparteniamo infatti al grup-po di paesi che più e da più tempo halegiferato in materia di salute e sicu-rezza sul lavoro: tuttavia esiste anco-ra diffusamente una adesione sostan-ziale alle norme ancora insoddisfa-cente. Analogamente pur essendol’Italia tra i paesi maggiormente indu-strializzati, tuttavia non tutte leimprese hanno adeguato attrezzaturee impianti: non sono stati utilizzatineppure tutti i finanziamenti ad hocmessi a disposizione ad esempiodall’Inail. E’ certamente insufficien-te il livello di formazione e informa-zione sia dei datori di lavoro sia deilavoratori. Nel nostro paese purtrop-po manca sia nel corso di studi del-l’obbligo, sia in quelli superiori atten-zione ai temi del rischio, pericolo,prevenzione in generale: ciò vale pergli incidenti domestici come per quel-li stradali. Altro fattore è dato dallamolteplicità dei soggetti coinvoltinella gestione delle attività produttivee nella organizzazione del sistemaprevenzione: principale scopo dellenuove norme (DLgs 626/94, ecc.) èintegrare la prevenzione nel siste-ma produttivo complessivo trasfor-mando le misure di prevenzione da“serie di adempimenti aggiuntivi” aparte integrante delle modalità pro-

n. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

26

duttive: siamo ancora lontani dal rag-giungimento di tale obiettivo.Il problema va quindi affrontatointervenendo su più fronti e da partedi più soggetti. Il datore di lavoroinnanzitutto deve acquisire unmodus operandi più responsabile: èanche nel suo interesse ridurre glieventi sfavorevoli che rappresentanocomunque un costo per l’impresa. Siricorda ad esempio che le aziende chenon ottemperano alle normative sullasicurezza non possono accedere abenefici economici quali la riduzionedei premi assicurativi. Anche i lavo-ratori hanno un ruolo fondamentalein azienda sia direttamente, sia trami-te il Rappresentante dei Lavoratoriper la Sicurezza (RLS) con diritti diaccesso all’informazione, a tutti i luo-ghi di lavoro, alla documentazioneaziendale e sanitaria (quest’ultimaovviamente in forma anonima), alregistro infortuni. Certamente occor-re attivare momenti sistematici diinformazione e formazione specifici:Savona, che su questo fronte hadimostrato una grande sensibilità col-locandosi ai primi posti in Italia perquantità di momenti formativi e pernumero di persone coinvolte dovràprobabilmente migliorare l’efficaciadi tali iniziative.Diverse sono le PP.AA. che hanno unruolo in materia di prevenzione. Le

attività di controllo sono assegnateprincipalmente all’ASL che le svolgetramite l’U.O. Prevenzione eSicurezza degli Ambienti di Lavoro(PSAL): gli operatori di questo servi-zio, formato da tecnici diplomati,laureati e medici effettuano sopral-luoghi vuoi su segnalazione vuoi diiniziativa al fine di verificare l’ottem-peranza alle norme di sicurezza. Ilprincipale strumento operativo è rap-presentato dal provvedimento di pre-scrizione ai sensi del DLgs 758/94: afronte di una situazione irregolarepenalmente sanzionata (la quasi tota-lità delle norme in materia di sicurez-za sul lavoro è di natura penale) cheviene regolarizzata il contravventore(datore di lavoro, coordinatore, diri-gente, preposto) è ammesso al paga-mento di una sanzione che diventaamministrativa con archiviazione delprocedimento in sede penale. Il servizio dell’ASL svolge ancheattività di informazione e assisten-za nei confronti di tutti i soggetti inte-ressati sia sulla normativa sia sugliaspetti tecnici.Il controllo inoltre si svolge in modocoordinato tra i vari enti, in partico-lare con la Direzione Provinciale delLavoro e con l’Inail tramite iniziativecongiunte e scambi sistematici diinformazioni al fine di meglio mirarel’attività di vigilanza e renderla più

Problematiche socio-sanitarie

Fig. 1

Page 27: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

27

efficace utilizzando così meglio lerisorse assegnate sicuramente inade-guate rispetto alla quantità di luoghidi lavoro da controllare. In questadirezione di grande rilevanza è il

protocollo d’intesa tra le Regioni el’Inail che consente ad ogni ASL diavere a disposizione gli archividell’Istituto, sia quelli relativi all’ana-grafe delle aziende sia quelli relativi

ai singoli infortuni: a partire da que-st’anno quindi il nostro servizio,disponendo dei dati nominativi e nonpiù anonimi, può certamente operarein modo più puntuale.

Problematiche socio-sanitarie

Eventi denunciatiProvincia di Savona - anno 2001

Settore n° infortuni %

non definito 2.978 52,07

Agricoltura 18 0,31

Pesca 1 0,02

Attività estrattiva 8 0,14

Manifatturiere 672 11,75

Energia 14 0,24

Costruzioni 594 10,39

Commercio 317 5,54

Alberghi e ristoranti 223 3,90

Trasporti 215 3,76

Servizi pubblici e privati 679 11,87

TOTALE 5.719 100,00

Numero infortuni mortali - Anni 1951/2001 in Italia

anni

anni

tass

o

Industria e Servizi: tasso grezzo di frequenza x milione di ore lavorate degli infortuni 1951/2001 in Italia

fonte: I.N.A.I.L. fonte: I.N.A.I.L.

Page 28: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Assistenza sanitaria integrativan. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

28

Ecco una guida ragionataper l’accesso ai prodotti

per diabeticiNe hanno diritto i pazienti affetti da diabete mellito. Nelle tabel-le i presidi concedibili, i distretti cui rivolgersi per la procedura

autorizzativa e i modelli di domanda

Gian Luigi FiginiDirettore U.O Farmaceutica Territoriale A.S.L 2 Savonese

Marco BesseroDirigente Farmacista U.O Farmaceutica Territoriale A.S.L 2 Savonese

Elena FarullaFarmacista U.O. Farmaceutica Territoriale A.S.L. 2 Savonese

Nel numero di Marzo 2003 diSanità Notizie, sono state presen-tate le modalità generali per otte-nere la fornitura gratuita di deter-minati prodotti, rivolta ai cittadiniaffetti da particolari patologie, conl’impegno che nei numeri succes-sivi sarebbe stato dedicato unospazio di approfondimento perciascuna tipologia.Oggi parliamo della fornitura dipresidi per diabetici.Il Diabete Mellito è una condizio-ne caratterizzata da un patologicoaumento della concentrazione diglucosio nel sangue. Si distingue in:

Diabete di tipo 1 o immunomedia-to o Diabete Insulino-Dipendente(IDDM): più tipico ma non esclusi-vo dell’età infantile ed adolescen-ziale, è caratterizzato da un difettoassoluto di insulina.Diabete di tipo 2 o Diabete noninsulino-dipendente (NIDDM):colpisce in prevalenza soggetti inetà adulta; è abitualmente associatoad obesità e riconosce la sua origi-ne in una resistenza dell’organismoall’azione della insulina. Diabete Gestazionale (GDM):qualsiasi grado di intolleranza alglucosio che compare o viene indi-viduato per la prima volta durantela gravidanza.

Altri specifici tipi di diabete mel-lito sono correlabili a:

- difetti genetici- patologie del pancreas esocrino- endocrinopatie- infezioni- uso di farmaci o sostanze chimiche

• CHI PUÒ ACCEDERE ALLAFORNITURA GRATUITA DELMATERIALE

Hanno diritto alla fornitura gratui-ta del materiale, le persone affetteda:- diabete mellito tipo1- diabete mellito tipo 2- diabete mellito gestazionale

- diabete mellito di altro specifico tipo

• COME ACCEDERE

In caso di PRIMA FORNITURA,la persona avente diritto dovrà pre-sentarsi presso la U.O. FarmaceuticaTerritoriale munita di:a) tessera sanitaria con esenzioneper patologia diabeticab) tessera ministeriale attestantepatologia diabetica ( art.4 Leggen.15 del 16/03/1987) rilasciatadalla U.O. Medicina di Base eSpecialistica che fornirà conte-stualmente la procedura informati-va sulle modalità della fornitura.c) richiesta dello specialista diabe-tologo dell’ASL2 Savonese, conprescrizione qualitativa e quanti-tativa del materiale da erogare.NB: Se i quantitativi non superanoquelli indicati in Tab. 1, anche laprima richiesta può essere rilascia-ta dal Medico di famiglia (Medicodi Medicina Generale).In caso di forniture successivealla prima, saranno necessari:a) prescrizione del proprio Medicodi famiglia con cadenza almenoannuale se le richieste non supera-

no i quantitativi riportati in Tab.1b) prescrizione dello specialistadiabetologo dell’ASL 2 Savonesecon prescrizione qualitativa equantitativa del materiale da ero-gare con cadenza semestrale o tri-mestrale se le richieste superanorispettivamente fino al 100% ooltre il 100% i quantitativi riporta-ti in Tab. 1.c) per gli assistiti pediatrici la pre-scrizione deve avvenire da partedel diabetologo dell’ASL almenocon cadenza semestrale se lerichieste superano di oltre il 100%i quantitativi previsti (Tab 1).

• MATERIALE CONCEDIBILE

Il materiale concedibile è quellospecificato in Tabella 1

• DOVE RIVOLGERSI

Per avviare la procedura di auto-rizzazione ci si rivolge presso laU.O. Medicina di Base di uno dei4 distretti della ASL riportati inTabella n.2, dove verranno inoltreillustrate le modalità ed il luogoper il ritiro della fornitura.

Page 29: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

29

Assistenza sanitaria integrativa

Tabella 1. Presidi per diabetici concedibiliQUANTITA’SETTIMANALE

TIPOLOGIA DIABETE

Strisce reattive per la determinazionedel glucosio nel sangue

7 Insulino-dipendente--------------------------------Non insulino-dipendente

Strisce reattive per la determinazionedel glucosio e/o dei corpi che tonici nelle urine

10--------------------

2

Insulino-dipendente--------------------------------Non insulino-dipendente

Lancette pungidito 10--------------------

2

Insulino-dipendente--------------------------------Non insulino-dipendente

Siringhe da insulina monouso o

Aghi per siringa ad impulso (penna)

Secondoposologia

Insulino-dipendente

N.B: In casi particolari, le quantità settimanali possono essere variate e/o incrementate dallo specialista diabetologo dell’ASL 2 Savonese

DISTRETTO CITTA’ TELEFONO

1 Albenganese Albenga Viale Trieste, 54 0182 546220

2 Finalese Finale Ligure Via Torino 019 692724

3 Valbormida Carcare Via del Collegio 019 5009422

4 Savonese Savona Via Collodi, 13 019 8405793

Tabella n.2 I distretti della ASL 2 Savonese

Page 30: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Richiesta materiale per autocontrollo

Io sottoscritto Dr. …………………………………………………………

dichiaro che il mio assistito Sig. …………………………………………

è affetto da diabete tipo ……………………… dal ………………………

Necessita delle seguenti quantità di materiale per autocontrollo:

Strisce reattive per chetonuria Numero_____sett. N. 7 settimana

Strisce reattive per glicemia + aghi pungiditoin paziente in trattamento insulinico

Numero_____sett. N. 10 settimana(consigliato metodo ascacchiera)

Strisce reattive per glicemia + aghi pungiditoin paziente non in trattamento insulinico

Data_________validità annuale

Timbro e Firma del M.M.G.

____________________________

Tale prescrizione può essere verificata e discussa in qualunque momento con il CentroDiabetologico che può prescrivere, se del caso, quantitativi maggiori.Dichiaro di esercitare nei confronti del paziente il programma educazionale riguardantealimentazione, esercizio fisico, autocontrollo.

(1) Da compilarsi per richieste con quantitativi inferiori alla prescrivibilità massima.

N.B. la tipologia commerciale è a cura della A.S.L. secondo le procedure di gara aggiudicataria

Numero_____sett. N. 2 settimana

TIPOLOGIA MATERIALE

SIRINGHE DA INSULINA SECONDO POSOLOGIA DI ASSUNZIONE DEL FARMACO:SOMMINISTRAZIONI GIORNALIERE N. ________

AGHI MONOUSO PER PENNA SECONDO POSOLOGIA DI ASSUNZIONE DELFARMACO: SOMMINISTRAZIONI GIORNALIERE N. ________

QUANTITA'SETTIMANALI

NECESSARIE (1)

QUANTITA'MASSIME

PRESCRIVIBILI ACURA DEL M.M.G.

Strisce reattive per chetonuria Numero_____sett. N. 7 settimana

Strisce reattive per glicemia + aghi pungiditoin paziente in trattamento insulinico

Numero_____sett. N. 10 settimana(consigliato metodo ascacchiera)

Strisce reattive per glicemia + aghi pungiditoin paziente non in trattamento insulinico

Numero_____sett. N. 2 settimana

TIPOLOGIA MATERIALEQUANTITA'

SETTIMANALINECESSARIE (1)

QUANTITA'MASSIME

PRESCRIVIBILI ACURA DEL M.M.G.

………………………

………………………

………………………

n. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

30

Assistenza sanitaria integrativa

Page 31: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

n. 2 • Luglio 2003Sanità Notizie

31

Il ruolo dell’ospedale di Albenga nel Ponente

Gli interventi presso l’U.O. in un anno sono mille

Indice di gradimento alto perOrtopedia e Traumatologia

La collaborazione con il Servizio di Riabilitazione e Recupero Funzionale

Arturo De MichieliDirettore U.O. Ortopedia e traumatologia

Ospedale “Santa Maria di Misericordia” di Albenga

L’Ospedale Santa Maria di Misericor-dia di Albenga storicamente è semprestato dotato di un Reparto di Ortope-dia e Traumatologia ed ha avuto l’o-nore di annoverare come Primario, ne-gli anni ’70-’80, il Prof. Marcello DeBenedetti, che è stato uno dei primiChirurghi Ortopedici liguri ad intro-durre le moderne tecniche della prote-sizzazione dell’anca. L’innovazione tecnologica, introdottacon passione dal Dott. Claudio Delfi-no, ha permesso lo sviluppo dell’orto-pedia albenganese negli anni ’90.Oggi, l’U.O. interviene sia in ambitotraumatologico, che in quello elettivo.Pur essendo un presidio ospedalierodi piccole dimensioni, l’Ospedale diAlbenga ha un servizio di Pronto Soc-corso di recente ristrutturato logistica-mente e con personale medico e infer-mieristico formato all’emergenza e adesso dedicato nell’arco delle 24 ore. Vi è un servizio di anestesia, con me-dici di provata esperienza rianimato-ria, presente e a disposizione nelle 24ore; un’ottima equipe multidisciplina-re specialistica sempre a disposizione(Radiologi, Laboratoristi, Cardiologi,Chirurghi e Internisti); un nuovo“blocco operatorio” con il suo effi-ciente personale, formatosi in tanti an-ni di esperienza e dedizione.Tutto ciò consente all’U.O. Ortopediae Traumatologia di poter intervenirein tempo reale e di poter trattare pato-logia traumatica che, fino a pochi an-ni fa, doveva essere indirizzata ad altripresidi ospedalieri.Gli interventi chirurgici, eseguiti nelcorso di un anno e volti a riparare ildanno da frattura, sono circa 400,comprendenti le fratture degli arti del-l’adulto e del bambino, comprese le

fratture di bacino.E’ con piacere che ricordiamo il servi-zio di un noto rotocalco nazionale cheriportava un sondaggio sugli ospedaliin zona turistica. Da tale articoloemergeva che il nostro ospedale (e latraumatologia in particolare) aveva unelevatissimo indice di gradimento.Per quanto riguarda la sezione ortope-dica dell’U.O., questa si articola su di-versi indirizzi:• chirurgia protesica articolare (spalla,

anca, ginocchio, caviglia) e sua chi-rurgia di revisione

• chirurgia correttiva delle deformitàcongenite ed acquisite degli arti(osteotomie correttive, protesizza-zione)

• chirurgia del piede (l’acquisizione intempi ormai brevi di un baropodo-metro computerizzato, che consenteuno studio approfondito dei carichie del passo, permetterà un progressosostanziale nelle scelte chirurgiche)

• chirurgia del rachide lombare (erniedel disco lombari, instabilità verte-brali, stenosi del canale vertebrale)

• chirugia artroscopica (spalla, ginoc-chio, caviglia)

Gli interventi realizzati in un anno, ol-tre a quelli traumatologici già citati,sono circa 600, per un totale comples-sivo di 1000 interventi. Di essi, il 30%è eseguito in regime di Day Surgery(ovvero con il ricovero della durata diun solo giorno). L’U.O. si avvale anche del Servizio diRiabilitazione e Recupero Funziona-le, di cui è Direttore il Dott. Vito DeGiglio, con cui è in atto un lavoro dicollaborazione stretta, nell’intento diportare già al letto dell’operato, quan-to sia per lui necessario al fine di rag-giungere l’eccellenza terapeutica, se-condo le linee-guida più avanzate. Attualmente, nel quadro della genera-le ristrutturazione dell’Ospedale, sistanno eseguendo lavori di ammoder-namento nei locali di degenza. Per ta-le motivo, purtroppo, potranno verifi-carsi elementi di disagio per iricoverati. Di ciò ce ne scusiamo, cer-ti di poter offrire ben presto un mi-gliore confort.

Ospedale“S. Maria di Misericordia”

di AlbengaU.O. Ortopedia e Traumatologia

DirettoreArturo DE MICHIELI

Dirigenti mediciFranco IACOVACCI

Rocco MONTEDOROLuigi NAPOLI

Piergiovanni TRADACaposala

Chiara GUALANDI

Posti letto ordinari: 24Posti letto in D.S.: 1

Telefono: 0182/546-7030182/546-343

E-mail: [email protected]

Page 32: Inaugurato all’ospedale “S. Paolo” di Savona il nuovo ... · Teresiano De Franceschi, direttore gestionale dell’ospe-dale di Albenga, e Rosavio Bellasio, direttore gestionale

Comunicazione istituzionalen. 2 • Luglio 2003 Sanità Notizie

32

EDITORE

Periodico trimestraledi informazione dell’ASL 2

del Savonese

I dati riferiti ai destinatari di “Sanità Notizie”

vengono utilizzati esclusivamente perl’invio della pubblicazione

e non vengono ceduti a terziper nessun motivo

DIREZIONE REDAZIONE

Ubaldo FracassiDirettore generale

Alessandro La GuminaDirettore amministrativo

Franco VairoDirettore sanitario

© Copyright ASL n. 2 SavoneseVia Manzoni, 14 - 17100 SavonaTel. 019 84041C.F. e P. IVA 01062990096

Stampa: Coop TipografC.so Viglienzoni, 78 r.17100 SavonaTel. 019 804947 - Fax 019 806657e-mail: [email protected]

Direttore editoriale: Giampiero Stortie-mail: [email protected]

Direttore responsabile: Mario Lorenzo Paggi

Hanno collaborato a questo numero:Ubaldo Fracassi, Rosavio Bellasio, Teresiano De Franceschi, Filippo Falchero,M.L. Paggi, Antonio Fibbi, Giuseppe Romagnoli, Vittorio Barbieri, Roberto Lerza,Grazia Guiddo, Flavio Frumento, Corrado Marziano, Ezio Venturino, LuigiCaliendo,Alessandra Pastorino,Anselmo Marco, Graziano Piccardo, Flavio Polliano,Fiorella Robba, Luca Corti, Francesco Romani, Anna Maria Rebagliati, GaetanoMerrone, Paola Oreste, Gian Luigi Figini, Marco Bessero, Elena Farulla, MorenaScurani, Arturo De Michieli, Giampiero Storti, Simonetta Porazzo, Claudia Agosti.

Questo numero è stato stampato e distribuito gratuitamente in 9.700 copie e inviato presso le U.O. agli oltre 3.000dipendenti dell’A.S.L. 2 Savonese, a tutti i medici iscritti all’Ordine provinciale di Savona, a tutti i medici di med-icina generale e pediatri di libera scelta della Provincia di Savona e alle oltre 100 farmacie per la distribuzionediretta ai pazienti. Viene inviato alle Istituzioni, ai Comuni e alle Parrocchie, alle Associazioni di Tutela eVolontariato, ai Sindacati. Una parte viene distribuita gratuitamente presso i nostri ambulatori.