Inaugurato al Padiglione “Vigiola” il La microchirurgia ... · peratorio e ciò permette di...

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U.Re.P U.Re.P . . Ufficio Relazioni con il Pubblico Via Collodi, 13 17100 SAVONA terzo piano lato Uffici Amininistrativi Tel. 019 840 5296 Fax 019 840 5297 e-mail: [email protected] orario: da lunedì a venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 SITO INTERNET Visitate il sito della A.S.L. n. 2 del Savonese per ogni tipo di informazione sanitaria www.asl2.liguria.it L’otochirurgia è una disciplina a sé e per prima, nella specia- lità, ha beneficiato dell’uso del microscopio operatorio in quanto si applica ad una regio- ne di piccole dimensioni, deli- cata e complessa… Le tecniche utilizzate nel Centro di Otochirurgia di Savona sono quelle classiche ma sono state progressivamen- te introdotte varianti che hanno offerto risultati migliori sul piano funzionale uditivo… Dal 2001 presso questo Centro sono stati eseguiti 310 inter- venti microchirurgici all’orec- chio: in particolare, 105 Miringoplastiche (ricostruzio- ne della membrana timpanica), 132 Timpanoplastiche, 60 Stapedoplastiche per otoscle- rosi… (Articolo di Antonio Fibbi a pagina 3) (Servizio a pagina 2) Inaugurato al Padiglione “Vigiola” il primo nucleo dell’archivio e del museo Savona riscopre la storia dell’ospedale “S. Paolo” La microchirurgia otologica è da tempo una realtà anche a Savona PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE 2 SAVONESE Anno IV - N. 4 - Dicembre 2003 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale 70%, L. 662/96 - Direz. Comm.le di Savona All’interno - Il nuovo Collegio Sindacale dell’A.S.L. n. 2 Savonese...........................5 - I farmaci per l’Alzheimer con il Progetto Cronos.....6 - La prevenzione del Diabete Mellito..............................7 - Riflessioni sul convegno: “La relazione d’aiuto: una speranza per il vivere quo- tidiano”.............................8 - Le giornate di prevenzione cardiovascolare a Cairo promosse dal Lions Club Valbormida.....................11 - Il progetto “Centro Filtro”...12 - In tema di privacy è arriva- to il D.L. n. 196 del 30.6.2003........................14 - Comunicare la comunica- zione...............................15 - Novità editoriale sulla eti- chettatura dei prodotti ittici e sulla disciplina della pesca marittima..............16

Transcript of Inaugurato al Padiglione “Vigiola” il La microchirurgia ... · peratorio e ciò permette di...

U.Re.PU.Re.P..Ufficio Relazioni con il Pubblico

Via Collodi, 13

17100 SAVONA

terzo piano lato Uffici Amininistrativi

Tel. 019 840 5296

Fax 019 840 5297

e-mail: [email protected]

orario:

da lunedì a venerdì

dalle ore 9,00 alle ore 13,00

SITO INTERNETVisitate il sito della A.S.L. n. 2 del Savonese per ogni tipo di informazione sanitaria

www.asl2.liguria.it

L’otochirurgia è una disciplinaa sé e per prima, nella specia-lità, ha beneficiato dell’uso delmicroscopio operatorio inquanto si applica ad una regio-ne di piccole dimensioni, deli-cata e complessa…Le tecniche utilizzate nelCentro di Otochirurgia diSavona sono quelle classichema sono state progressivamen-te introdotte varianti chehanno offerto risultati migliorisul piano funzionale uditivo…Dal 2001 presso questo Centrosono stati eseguiti 310 inter-venti microchirurgici all’orec-chio: in particolare, 105Miringoplastiche (ricostruzio-ne della membrana timpanica),132 Timpanoplastiche, 60Stapedoplastiche per otoscle-rosi…

(Articolo di Antonio Fibbi apagina 3)(Servizio a pagina 2)

Inaugurato al Padiglione “Vigiola” ilprimo nucleo dell’archivio e del museo

Savona riscopre lastoria dell’ospedale

“S. Paolo”

La microchirurgiaotologica è da

tempo una realtàanche a Savona

PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE 2 SAVONESEAnno IV - N. 4 - Dicembre 2003 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale 70%, L. 662/96 - Direz. Comm.le di Savona

All’interno- Il nuovo Collegio

Sindacale dell’A.S.L. n. 2Savonese...........................5

- I farmaci per l’Alzheimercon il Progetto Cronos.....6

- La prevenzione del DiabeteMellito..............................7

- Riflessioni sul convegno:“La relazione d’aiuto: unasperanza per il vivere quo-tidiano”.............................8

- Le giornate di prevenzionecardiovascolare a Cairopromosse dal Lions ClubValbormida.....................11

- Il progetto “Centro Filtro”...12

- In tema di privacy è arriva-to il D.L. n. 196 del30.6.2003........................14

- Comunicare la comunica-zione...............................15

- Novità editoriale sulla eti-chettatura dei prodotti itticie sulla disciplina dellapesca marittima..............16

Attualità culturalen. 4 • Dicembre 2003 Sanità Notizie

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Realizzata la proposta di Ubaldo Fracassi di raccogliere al“Vigiola” documenti e oggetti della storia secolare

dell’Ospedale “S.Paolo” di Savona.

In mostra numerosi repertisalvati e recuperati dalla

vecchia sede del centrocittàIl lavoro di ricerca e catalogazione di G.B. Ghigliazza e di

Enrico Tongiani è durato alcuni anni.

Giampiero StortiDirettore editoriale di “Sanità Notizie”

Su idea del Direttore Generale Avv.Ubaldo Fracassi e con l’adesione delDirettore Gestionale Avv. RosavioBellasio, il Dott. G.B. GhigliazzaDirettore Sanitario Emerito dell’Ospedale“S. Paolo” di Savona e il Sig. EnricoTongiani Capo sala dell’Ortopedia, e notostorico savonese autore di libri, hannodato origine al primo nucleodell’Archivio Storico e Museodell’Ospedale “S. Paolo” di Savona. Lacittà si è riappropriata con affetto delleproprie memorie in un momento di rina-scita e di rilancio. Tanti cittadini, dipen-denti ed ex dipendenti, familiari hannocollaborato all’iniziativa, ma un particola-re rilievo ha avuto il Sig. Renato Zanelli,referente dell’Archivio dell’ASL n. 2, cheha custodito, gelosamente, per moltotempo i pezzi più rari dell’attuale raccoltache sono stati presentati venerdì 19dicembre 2003 nei i locali all’uopo adibi-ti a Museo ed Archivio Storico, presso ilPadiglione Vigiola dell’Ospedale “S.Paolo” di Savona.Sono stati salvati e recuperati dal vecchiostabile di piazza Giulio II numerosi reper-ti che potevano andare persi, altri eranostati già consegnati alla Pinacoteca Civicaal fine di una decorosa salvaguardia di unbene comune (es. ceramiche di Albisoladell’antica farmacia, quadri preziosi)Il documento originale e più antico ècostituito dai “Capitoli” dell’OspedaleSan Paolo redatti nel 1596, a modificacertamente di Capitoli più antichi proba-bilmente andati perduti. Seguono poi inordine di antichità lettere varie datate dal1607 al 1624 fino al registro dei ricoveridal 1749 al 1757. Della seconda metà del1600 è poi il “Libro dei Miracoli “ cheriporta e registra i miracoli attribuiti allaMadonna della Misericordia dal 1536 al1666.Fra i documenti unici e indispensabili achi vorrà scrivere una storia della sanitàsavonese sono da annoverare anche i regi-stri delle Deliberazioni delleCommissioni Amministratrici dal 1859 al1970. Interessanti, seppure per altri moti-vi, sono il bussolotto in rame, la perga-mena e le monete metalliche dell’epoca(1963) poste nella prima pietra e ora,invece di essere nelle fondamenta, si tro-vano in una bacheca a testimonianza delletrasformazioni e rivoluzioni edilizie tra-scorse dal nostro Ospedale . Ancora inte-ressante seppure quasi recente il “Librodei Visitatori” iniziato a suo tempo e poidimenticato fino ai giorni nostri e cheriporta come prima firma e dedica quelladel Cardinale savonese Pizzardo.Appese alle pareti foto da cartoline posta-li d’inizio secolo raffiguranti il “SanPaolo” come era disegnato dal Sada, fotodi quadri e polittici ora alla PinacotecaCivica, ma di proprietà del “San Paolo”.Nella giornata dell’inaugurazione

dell’Archivio storico sono state presenta-te le pregevoli opere artistiche donate alpresidio Ospedaliero “S. Paolo” da Artistilocali, opere ancor più stimate essendo gliautori dipendenti della nostra azienda. La

collana, raccolta per l’occasione in unaapposita brochure, verrà presentata dalnostro periodico nel prossimo numero alfine di darne la dovuta ed opportuna rile-vanza.

La patologia infiammatoria, traumati-ca o malformativa dell’ orecchio me-dio può essere validamente trattatacon tecniche microchirurgiche, fina-lizzate al controllo della malattia e almiglioramento della funzione uditiva.L’otochirurgia è una disciplina a sé eper prima nella specialità ha benefica-to dell’ uso del microscopio operatorioin quanto si applica ad una regione dipiccole dimensioni, delicata e com-plessa, spesso anatomicamente sov-vertita dalla patologia e l’ interventoviene completamente eseguito al mi-croscopio utilizzando apposito stru-mentario chirurgico.L’uso del microscopio si è poi estesoalla microchirurgia laringea, endona-sale e, recentemente a Savona, allaLASER chirurgia.I campi di applicazione dell’otochirur-gia sono gli esiti delle otiti (perfora-zioni timpaniche, lesioni ossiculari,timpanosclerosi, aderenze intratimpa-niche), il colesteatoma, gli esiti ditraumi (perforazioni timpaniche, di-slocazioni ossiculari, fratture degli os-sicini), le malformazioni congenite el’ otosclerosi, malattia genetica chedetermina sordità progressiva per fis-sazione della staffa.Ulteriori applicazioni sono le lesionidel faciale intrapetroso, neoplasiedell’ orecchio medio e del condotto,alcune forme di vertigini di origine la-birintica (fistola labirintica post-otiti-ca, traumatica o post-chirurgica, ma-lattia di Meniere).Le tecniche utilizzate nel Centro diOtochirurgia di Savona sono quelleclassiche ma abbiamo progressivamen-te introdotto varianti che hanno dimo-strato di offrire risultati migliori perquanto riguarda la qualità del periodopostoperatorio, il controllo della pato-logia ed i risultati funzionali uditivi. Abbiamo cercato di adottare preva-

lentemente accorgimenti di tecnicachirurgica che riducano al minimo ildanno tessutale e quindi la flogosi lo-cale e il dolore, rendendo in tal modopiù agevole e rapido il decorso posto-peratorio e ciò permette di eseguire lamaggior parte della chirurgia otologi-ca in ricovero breve (One Day Surgerye preferibilmente Day Surgery ).A tal fine sono stati valutati i vari tipidi incisione per individuare l’accessomeno traumatico: tradizionalmentequasi tutta la chirurgia otologica vieneeseguita utilizzando una incisione re-troauricolare per ottenere una visioneottimale del campo chirurgico cheperò determina inevitabilmente la se-zione dei rami sensitivi del padiglionecon conseguenti disturbi della sensibi-lità dello stesso.Nei casi in cui l’ accesso retroauricola-re sia irrinunciabile preferiamo l’inci-sione “a minima” secondo Portmannche rispetta alcune fibre sensitive deln. Grande Auricolare, permette un ri-

dotto scollamento dei tessuti molli edetermina una cicatrice retroauricola-re poco visibile.Molti interventi possono essere inveceeseguiti con un accesso microinvasivoanteriore endoaurale secondo Her-mann, vale a dire una piccola incisionelongitudinale del condotto estesa late-ralmente tra il trago e la radice dell’ eli-ce con una cicatrice esteticamente irri-levante e priva di alterazioni dellasensibilità del padiglione.Con l’accesso endoaurale i tessuti mol-li periauricolari vengono minimamentedislocati e traumatizzati diminuendol’incidenza di flogosi locale, dolore erischio di infezione.Ulteriore riduzione dell’ infezione dellaferita è stata osservata abbandonando lasutura cutanea e utilizzando unicamen-te suture sottocutanee riassorbibili.Alla fine dell’intervento la ferita è co-perta con cerotti chirurgici che il pa-ziente rimuoverà a domicilio dopo 10giorni. In tal modo viene anche evita-ta la visita intermedia per la rimozionedi punti riducendo il disagio per i pa-zienti provenienti da altre sedi: tale ac-corgimento è inoltre elettivo nei bam-bini e la qualità estetica della cicatriceè superiore a quella verificabile doposutura cutanea.Quando il condotto uditivo è sufficien-temente ampio e le caratteristiche del-la patologia lo consentono, l’interven-to viene invece eseguito attraverso ilcondotto, utilizzando uno speculoautostatico e confezionando particola-ri lembi di cute del condotto.Seguendo le indicazioni dei maggioriCentri internazionali, abbiamo pro-gressivamente aumentato l’utilizza-

Attualità ospedaliera n. 4 • Dicembre 2003Sanità Notizie

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Il ruolo della Microchirurgia otologica nella patologia infiam-matoria, traumatica o malformativa dell’orecchio medio.

La microchirurgia dell’orecchio:una realtà confermata da più di

300 interventi eseguiti al“San Paolo” di Savona

Antonio FibbiDirettore del Dipartimento Chirurgia Specialistica e Microchirurgia

Direttore U.O. Otorinolaringoiatria

Giacomo GaraventaResponsabile Struttura Semplice diagnostica e chirurgia dell’orecchio

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Attualità ospedaliera

zione dell’anestesia localenell’otochirurgia con risul-tati incoraggianti.L’infiltrazione della regioneperiauricolare con Mepiva-caina e Adrenalina(10mg/ml +5mcg/ml) ese-guita almeno 20 minuti pri-ma dell’intervento associataall’infusione di sedativi daparte dell’anestesista, per-mette di eseguire gran partedegli interventi senza fasti-dio per il paziente, che co-munque è sveglio, coscientee può comunicare con il chi-rurgo e l’anestesista.Tale aspetto è particolarmente utilenegli interventi funzionali in quanto ilpaziente può dare immediate informa-zioni sul risultato uditivo.L’anestesia locale permette di amplia-re le indicazioni chirurgiche a pazien-ti anziani, a soggetti con un rischioanestesiologico e a pazienti restii diprincipio alla narcosi; si riduconoinoltre i tempi di occupazione della sa-la operatoria ed i costi dell’intervento.Una significativa innovazione tecnicaè stata raggiunta nella chirurgia dell’o-tite cronica colesteatomatosa: tale pa-tologia costituisce la forma più grave einsidiosa delle otiti ed è caratterizzatadalla presenza del colesteatoma, unacisti epidermica che si forma nell’orecchio medio, si sviluppa lentamen-te erodendo l’osso e determinandogravi danni agli ossicini, alle strutturelabirintiche e al nervo facciale.Il colesteatoma deve essere asportatocon un intervento di timpanoplastica,eseguita con tecnica chiusa o aperta,vale a dire conservando o meno la pa-rete posteriore del condotto uditivoesterno e la chirurgia del colesteatomaviene tradizionalmente eseguita in duetempi: nel primo intervento si asportail colesteatoma, si ricostruisce lamembrana timpanica e si posizionanella cassa timpanica una lamina diSilastic per evitare aderenze cicatrizia-li. Nel secondo tempo, eseguito dopo6-12 mesi, si controlla l’eventuale re-siduo di colesteatoma e viene rico-struita la catena ossiculare.Il problema che pone il colesteatoma alchirurgo è la sua marcata tendenza allarecidiva (25-35 % nelle tecniche chiusee 7-10 % nelle aperte) ed è quindi fre-quentemente necessario eseguire ripe-tuti interventi di revisione.Abbiamo adottato l’innovazione deri-vata da un’esperienza presso la ClinicaORL di Wurzburg (Germania) che ha

cambiato la nostra filosofia di tratta-mento del colesteatoma. Eseguiamoora un intervento particolare, la mastoi-dectomia retrograda ricostruttiva intempo unico, che prevede l’asportazio-ne del colesteatoma con l’abbattimentoparziale della parete del condotto, laconservazione delle regioni mastoideenon interessate dalla malattia e la rico-struzione della parete del condotto concartilagine della conca auricolare.Nel corso dello stesso intervento vieneeseguita anche la ricostruzione ossicu-lare utilizzando micro-protesi di tita-nio e microlamine di cartilagine auto-

loga sottili 0,2-0,3 mm. In tal modo è possibile unire ivantaggi del migliore controllodel colesteatoma offerti dallatecnica aperta, mantenere il nor-male aspetto anatomico dell’o-recchio offerto dalla tecnicachiusa ed evitare il secondo in-tervento a fine funzionale ese-guendo immediatamente l’ossi-culoplastica.Il secondo tempo di revisioneverrà infatti programmato uni-camente nei casi in cui il risulta-to funzionale fosse insoddisfa-cente o vi fossero sospetti di

recidiva del colesteatoma.In caso di otosclerosi, malattia geneti-ca che determina la progressiva fissa-zione della staffa e una graduale per-dita di udito, l’intervento eseguito è lastapedoplastica.L’intervento si effettua eseguendo conmicrotrapano un foro di 0,6 mm nellaplatina stapediale e posizionando nelforo una protesi di acciaio e Teflon deldiametro di 0,5 mm che viene aggan-ciata all’incudine.In tal modo le vibrazioni della mem-brana timpanica vengono trasmessenuovamente ai liquidi labirintici, by-

MIRINGOPLASTICAn. di casi 98

Ricostruzione con fasciatemporale 90Ricostruzione con pericon-drio 8

Insuccessi funzionali 8Insuccessi anatomici(riperforazioni) 5

GAP 500-1000-2000 Hzpreoperatorio 25,5 dBGAP 500-1000-2000 Hzpostoperatorio 10,6 dB

TIMPANOPLASTICA +OssiculoplasticaOtite cronica colesteato-matosa

n. di casi 94

Insuccessi anatomici (riperforazioni, bulging,stenosi) 7Insuccessi funzionali(tempo unico) 9

Recidive Colesteatoma 6

GAP 500-1000-2000 Hzpreoperatorio 32,7 dBGAP 500-1000-2000 Hzpostoperatorio 16,7 dB

TIMPANOPLASTICA +OssiculoplasticaOtite cronica semplice

n. di casi 34

Insuccessi anatomici (riperforazioni, bulging,stenosi) 4Insuccessi funzionali(tempo unico) 4

GAP 500-1000-2000 Hzpreoperatorio 25,9 dBGAP 500-1000-2000 Hzpostoperatorio 14,7 dB

STAPEDOPLASTICAn. di casi 58

Insuccessi funzionali (recupero uditivo insoddi-sfacente) 2Altri insuccessi (perforazioni, stenosi mea-tali) 4

GAP 500-1000-2000 Hzpreoperatorio 37,1 dBGAP 500-1000-2000 Hzpostoperatorio 6,2 dB

n. 4 • Dicembre 2003Sanità Notizie

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Attualità ospedaliera

passando il blocco otoscle-rotico della platina.Una stimolante innovazioneè la possibilità di utilizzare ilLASER CO2 nella Stapedo-plastica.Lo scopo dell’intervento sul-l’otosclerosi è unicamentefunzionale e pertanto biso-gna limitare ogni manovrameccanica che possa deter-minare vibrazioni dannoseper l’orecchio interno e perl’udito: evitare l’utilizzazio-ne del microtrapano ed ese-guire i tempi chirurgici piùcritici (platinotomia, cruro-tomia) con la vaporizzazionemirata con il LASER CO2elimina le possibili conse-guenze di microtraumi e se-condo alcuni Autori forniscerisultati uditivi migliori.

L’ESPERIENZASAVONESE

Dal 2001 presso l’U.O. diORL dell’Ospedale “SanPaolo” è attivo un servizio diotochirurgia che ad oggi haeseguito 310 interventi mi-crochirurgici sull’ orecchio:in particolare sono state ese-guite N°106 Miringoplasti-che (ricostruzione dellamembrana timpanica),N°132 Timpanoplastiche(controllo di esiti di otitesemplice, asportazione delcolesteatoma, ricostruzionedella membrana timpanica edella catena degli ossicini),N°60 Stapedoplastiche perotosclerosi (sostituzione del-la sovrastruttura della staffacon una microprotesi), N°4interventi per neoplasie delpadiglione auricolare e con-dotto uditivo, N°7 interventiper esostosi del condottouditivo e N°1 intervento permalformazione ossea delcondotto.

L’analisi della nostra espe-rienza è riferita a 284 inter-venti otologici su 298 esegui-ti a fini anatomo-funzionali(manca un adeguato followup di 14 casi) ed è riassuntanelle tabelle.La percentuale di successifunzionali nelle TPL esegui-te in tempo unico confermala validità del comportamen-to adottato: su 128 casi solo13 pazienti hanno presentatoun risultato funzionale obiet-tivamente insoddisfacente etra questi solo 9 hanno rite-nuto necessario sottoporsi alsecondo tempo chirurgicofunzionale.Seguendo il comportamentotradizionale (Timpanoplasti-ca stadiata in tutti i casi) tut-ti i 128 pazienti sarebberostati programmati per l’in-tervento ricostruttivo funzio-nale e in tal modo invece119 pz hanno evitato un suc-cessivo intervento avendoottenuto subito un soddisfa-cente risultato uditivo.La riduzione dei seconditempi programmati snellisceinoltre la lista di attesa oto-chirurgia.Le complicanze riscontratesono state: infezione dellaferita retroauricolare N°6,emorragia post-operatoriaN°3, riperforazione dellaMT N°13, stenosi cicatrizia-le del condotto N°4, disloca-zione della protesi ossiculareN°4, sofferenza del faccialeN°1, fistola labirintica plati-nare N°1.Al momento sono state ve-rificate e trattate N°6 reci-dive di colesteatoma mapoiché il picco massimo direcidiva è atteso tra i 24 edi 30 mesi, tali dati sarannoverificati dopo un follow upadeguato.

Struttura Semplice Diagnostica e Chirurgia dell’OrecchioDott. Giacomo Garaventa

ResponsabileIn occasione dei controlli postoperatori vengono eseguite levalutazioni audiometriche con la collaborazione della tec-nica audiometrista Sig.ra Giovanna Vignola in modo daridurre al minimo gli accessi dei pazientiGli appuntamenti per le visite otochirurgiche si ottengonopresso l’Ambulatorio ORL telefonando allo 019/8404327.

Il Direttore Generale del-l’ASL n. 2 Savonese, in ot-temperanza alla normativavigente (D. Lgs. 502/92 esuccessive modificazioni)ha nominato, con deliberan. 975 del 2/10/2003, icomponenti del CollegioSindacale, che costituisceuno degli organi collegialidell’Azienda Sanitaria.L’Atto Aziendale, approva-to in data 29/11/2001, al-l’art.7, definisce le funzio-ni di tale organismo:a) Verif ica l’amministra-

zione dell’Azienda sottoil prof ilo economico;

b) Vigila sull’osservanzadella legge;

c) Accerta la regolare tenu-ta della contabilità e laconformità del bilancioalle risultanze dei libri edelle scritture contabilied effettua periodica-mente verifiche di cas-sa;

d) Riferisce almeno trime-stralmente alla Regione,anche su richiesta diquest’ultima, sui risulta-ti del riscontro eseguito,denunciando immedia-tamente i fatti se vi èfondato sospetto di graviirregolarità; trasmetteperiodicamente e co-munque con cadenza al-meno semestrale, unapropria relazione sul-l’andamento dell’atti-

vità dell’Azienda Sani-taria Locale alla Confe-renza dei Sindaci.

I Componenti del CollegioSindacale possono proce-dere ad atti di ispezione econtrollo, anche indivi-dualmente.Il Collegio Sindacale durain carica tre anni ed è com-posto da cinque membri, dicui due designati dalla Re-gione, uno designato dalMinistro del Tesoro, delBilancio e della Program-mazione Economica, unodal Ministro della Salute euno dalla Conferenza deiSindaci. I componenti sonoscelti tra gli iscritti nel re-gistro dei revisori contabiliistituito presso il Ministerodi Grazia e Giustizia, ov-vero tra i funzionari delMinistero del Tesoro, delBilancio e della Program-mazione Economica cheabbiano esercitato per al-meno tre anni le funzionidi revisori dei conti o dicomponenti dei collegi sin-dacali.Il legislatore ha formulatoquesto istituto con compitidi controllo e verifica a tu-tela della corretta gestioneamministrativa e contabilenel rispetto della legisla-zione e nell’interesse diuna maggiore trasparenzanella gestione della cosapubblica.

Il nuovo collegiosindacale della

A.S.L. n. 2 Savonese

Componenti:Dr. Guglielmo GUGLIELMI

Ministero della Salute

Dr. Biagio BUONPANEMinistero dell’Economia e delle Finanze

Dr. Lino SURACEGiunta Regionale

Dr. Alberto SPEZIALETTIGiunta Regionale

Rag. Carlo CARTASEGNAComitato di Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci

Il punto sui farmaci perl’Alzheimer

Il morbo di Alzheimer (MA) è lamaggior causa di demenza senile.La malattia sembra essere più fre-quente nelle donne, in relazione alfatto che sono più longeve ed in Italiasi calcola che le persone affette daMA siano oltre cinquecentomila.Il problema si estende anche alle per-sone coinvolte nella gestione di que-sto tipo di patologia (familiari, medi-ci di famiglia, operatori sanitari).I sistemi sanitari necessitano quindidi soluzioni per ridurre il peso econo-mico che grava sulla società a causadi questa e delle altre patologie dege-nerative degli anziani, per cui in Italiail Ministero della Salute ha avviatouno studio osservazionale denomina-to “Progetto Cronos” che prevede l’e-rogazione gratuita dei tre farmaci re-gistrati a livello europeo per iltrattamento della malattia di Alzhei-mer nella forma lieve e moderata.Questi farmaci, che rappresentano gliunici strumenti terapeutici finora di-sponibili, aumentano l’acetilcolina(neurotrasmettitore carente nell’MA)impedendone la sua degradazione. Irisultati hanno mostrato per tutte e trele molecole un miglioramento signifi-cativo delle funzioni cognitive, nonstrettamente correlato ad un migliora-mento della qualità di vita dei malati.

Percorso assistenziale

Nel settembre 2000, gli Assessoratihanno individuato le Unità Valutative(UVA) per la diagnosi del Morbo diAlzheimer nelle Aziende Ospedalieree nelle AA.SS.LL.L’UVA, per l’ASL n° 2 Savonese, ècosì articolata:• Ospedale S. Paolo di Savona U.O.

Neurologia e U.O. Psichiatria• Territorio: U.O. Assistenza Anziani.L’U.O. Farmacia Ospedaliera ha prov-

veduto, dal settembre 2000 ad oggi,alla distribuzione diretta ai pazienti diDonepezil, Galantamina e Rivastig-mina. Per farvi fronte si è reso neces-sario destinare uno spazio dedicato atale attività, con personale farmacista,un armadio per il deposito farmaci eduno spazio riservato all’accoglienza eall’informazione per i pazienti, il tut-to distinto da quelli destinati alla con-segna dei farmaci ai Reparti. E’ stataredatta dalla farmacia modulisticaspecifica che tenesseconto, oltre che deidati del paziente edella UVA richiedente,dello stadio di monito-raggio, del tipo dimolecola, dosaggio,quantità consegnata ese il farmaco fossegià assunto primadell’inserimento nelprogetto CRONOS. Ciò per-metteva una verifica dei ciclidi trattamento, nonché la pos-sibilità di redigere una statisti-ca in base alla molecola, alsesso ed alle fasce di età mag-giormente interessate.Nell’arco dei 32 mesi di atti-vità, i pazienti tratta-ti sono stati 561, dicui 406 hanno con-cluso il ciclo, 115 lohanno sospeso e 40sono ancora in trat-tamento. L’incidenzadell’utilizzo è statamaggiore per le don-ne (70%) rispettoagli uomini (30%).Riguardo alle mole-cole utilizzate, si so-no evidenziate le se-

guenti percentuali: Donezepil (Me-mac®, Aricept®) 54%, Rivastigmina(Exelon®, Prometax®) 32% e Galan-tamina (Remynil®) 14% (inserita adecorrere dal 12/04/01). Prendendo in considerazione le diver-se fasce di età dei pazienti trattati sisono ottenuti i seguenti risultati:• pazienti di età inferiore a 60, n°5,

compresa tra 60-70, n°42, compre-sa tra 70-80, n°293, superiore a 80,n°221.

n. 4 • Dicembre 2003 Sanità Notizie

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Progetto Cronos

Le riflessioni dell’”Unità di Valutazione Alzheimer” diSavona dopo trentadue mesi di erogazione di tre farmaciregistrati a livello europeo da parte del nostro Ministero

della Salute.

I pazienti coinvolti nelpercorso assistenziale

sono stati 561Lorenza Repetto

Direttore U.O. Farmacia Ospedaliera A.S.L. n. 2 Savonese

Maria Patrizia Marcato, Gianna Negro, Marinella BedoDirigente Farmacista U.O. Farmacia Ospedaliera A.S.L. n. 2 Savonese

Simona PiliFarmacista U.O. Farmacia Ospedaliera A.S.L. n. 2 Savonese

n. 4 • Dicembre 2003Sanità Notizie

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Attività di prevenzione

Il Diabete Mellito èritenuto dall’OMSuna malattia a carat-tere endemico consi-derato che incide del3,5% nella popola-zione (diabete noto)ed il numero raddop-pia se si considera ildiabete non cono-sciuto.In età geriatrica lapercentuale arrivaanche al 13%. Percui considerandol’elevata età mediadella popolazionesavonese calcoliamoin Savona la presen-za di circa 5.000 dia-betici, nella nostra provincia oltre20.000.Nonostante l’estensione e la gravitàdel problema, culturalmente lamalattia nella comunità è sottovalu-tata in quanto pressoché asintomati-ca per vari anni prima della diagno-si.E’ noto purtroppo, come troppospesso, siano i vari specialisti coin-volti nella cura delle complicanzedel diabete a porre diagnosi.La malattia mostra una chiara tenden-za ad aumentare vista l’automazionedi tutte le più comuni attività umane ela grande disponibilità di cibo.Dinanzi a detta “epidemia” l’ASL haaffrontato il problema istituendo unaUnità Operativa Semplice.Questa ha sede presso l’ASL di ViaCollodi con ambulatori e servizio diDay Hospital negli ospedali dellaprovincia.L’U.O.S. è formata da un Teammulti professionale comprendentele figure del diabetologo e dell’in-fermiera affiancate da dietista e psi-cologo.Collaboreremo strettamente con ilMedico di Medicina Generale chestabilisce con il suo assistito un rap-porto fiduciario di lunga durata econ gli specialisti che hanno fre-quenti rapporti con le complicanzecroniche della malattia: (oculista -nefrologo - ortopedico - dermatolo-go - ginecologo - cardiologo - uro-logo - neurologo).Purtroppo queste causano altissimicosti umani.La retinopatia è la prima causa dicecità, la nefropatia con insufficien-za renale terminale è presente nel

20% delle persone dializzate, leamputazione degli arti inferiorisono eseguite al 50% su diabetici,nelle malattie cardiovascolari (car-diopatia ischemica, ictus) il diabeteè quasi sempre presente.Saremo presenti tutti i giorni matti-no e pomeriggio per rispondere allavasta gamma di necessità dellacomunità (diabetici, medici, infer-mieri, assistenti sociali) e sempre atal fine attiveremo un serviziotelefonico tramite il quale i nostripazienti potranno sempre mettersiin contatto con l’U.O.S.Puntiamo alla promozione dellasalute del diabetico sano e non deldiabetico malato tramite la pre-venzione e l’identificazione deisoggetti a rischio come ad esempiogli obesi.In tal ottica forniremo insegnamen-ti personalizzati per una corretta ali-mentazione e tenteremo di convin-cere le persone che una qualsivogliaattività motoria, dal camminare algiardinaggio, rappresenta un cardi-ne fondamentale della terapia spes-so più importante dei farmaci stes-

si.Per tutti coloro chelo desidereranno e/oper quelli che pre-sentano maggioridifficoltà all’osser-vanza delle regolerichieste, organizze-remo incontri cul-turali in gruppo perottenere maggiorpartecipazione econsapevolezza allacura.Da questi potrannosuccess ivamentenascere i gruppi di“Auto mutuo aiuto”sposando il concettodi base già dei Club

alcolisti in trattamento, nei quali laterapia si fonda nel fatto che chi haavuto o sta attraversando un proble-ma ne diventa un soggetto esperto ela sua esperienza può essere di aiutoper gli altri.Tutto ciò anche per evitare che lepersone in sovrappeso tentino dieteimprovvisate tipo fai da te, lette sulgiornale o apprese da “maghi” chepromettono a suon di quattrini com-presse o intrugli miracolosi per per-der peso e che si rilevano sempredei bidoni.Creeremo sempre in stretta collabo-razione multidisciplinare ostetricodiabetologica un punto di riferi-mento per un costante monitoraggiodella malattia diabetica in gravidan-za, divenuta patologia di estremarilevanza, in modo tale da evitareconseguenze negative al feto ed allamadre.Apriremo, utilizzando la consolida-ta competenza dei colleghi derma-tologi e dei chirurghi del piede, uncentro di studio e cura del “Piedediabetico”.Pensiamo anche all’organizzazionedi campagne locali di educazionepubblica sui sintomi iniziali dellamalattia e sulla promozione di unostile di vita più salubre.Tramite questo lavoro in Team potràessere realizzata quell’assistenzacontinuativa che ridurrà gli effettinegativi della malattia che si tradu-cono in scadente qualità di vita eprecoce mortalità e che comportanonotevole impatto sociale anche intermini economici (ricoveri ospeda-lieri, elevato consumo di farmaci,riduzione della capacità lavorativa).

Si ipotizzano in circa ventimila gli ammalati nella nostraprovincia di cui cinquemila a Savona.

Ecco come prevenire ecurare il diabete mellito

Davanti a questa “epidemia” la nostra A.S.L. ha isti-tuito una Unità Operativa Semplice in via Collodi eServizio di Day Hospital a Pietra Ligure e Albenga.

Ruggero BassoDirigente Medico - Responsabile Struttura Semplice

Diabetologia e Malattie del Ricambio

Il 2-3-4 ottobre 2003si è tenuto a Savonapresso la “Sala dellaSibilla” della Fortez-za del Priamar, ilCongresso “La rela-zione d’aiuto: unasperanza per il viverequotidiano”. ASL 2del savonese e Co-mune di Savona han-no sostenuto l’inizia-tiva, resa possibilesoprattutto per l’im-portante aiuto allanostra proposta daparte della “Fonda-zione A. De Mari”della Cassa di Ri-sparmio di Savona.In questo Convegnosi è cercato di affron-tare la tematica dellarelazione d’aiuto neisuoi aspetti moltepli-ci: filosofico, teologi-co, psichiatrico e cul-turale-umano nel suosenso più ampio.Il Prof. Giovanni Jervis, che ha “pen-sato” con noi questo convegno scrivein “Psicologia Dinamica” ed. Mulino2001 “…per relazione d’aiuto si in-tende qualsiasi rapporto tra due (o piùpersone) quando sia caratterizzato dauna particolare divisione di ruoli: unadelle due chiede aiuto, qualsiasi tipod’aiuto, e l’altra è disposta a fornir-lo”.Le relazioni e le professioni di aiutoimplicano un rapportointerpersonale piuttostostretto e coinvolgente per-ché vi è sempre un livellomolto particolare di parte-cipazione umana alla diffi-coltà del vivere dell’altro,l’individuo o il gruppo dipersone sofferenti.Questo tipo di relazionetrae origine anche dallatendenza naturale a forni-re aiuto che l’uomo ap-prende soprattutto dallemodalità della relazioneoriginaria “madre-bambi-no”: penso all’atteggia-mento materno di accogli-mento e di soccorso,all’importanza del contat-to fisico ed emozionalepresenti in una buona re-lazione originaria “ma-

dre-bimbo”.Il prof. Jervis partendo dal concettodi dono e come questo si inseriscanella relazione tra due persone è pas-sato poi ad analizzare la relazioned’aiuto (di qualsiasi genere essa sia)che si può instaurare tra due personee in modo disincantato ci ha eviden-ziato le motivazioni di chi porge aiu-to e di chi lo riceve, le relazioni com-plementari che si creano tra i due,l’importanza del riconoscimento e del

risarcimento cheil donare portainevitabilmentecon se e il fattoche il dare e il ri-cevere fanno par-te della strutturabiologica e psico-logica dell’indivi-duo.Ci sono personeche sono struttu-ralmente più por-tate ad aiutare ma“abbiamo tutti bi-sogno, qualchevolta, qua e la,che qualcuno sioccupi di noi, equesto accade an-che se siamo sanie adulti, e persinose siamo dispo-stissimi ad occu-parci a lungo dialtri”.Nel momento incui, prosegue Jer-

vis, verso la conclusione del suo in-tervento, la relazione d’aiuto permeaquasi completamente l’attività pro-fessionale di una persona (per es. illavoro dello psicoterapeuta e dell’a-nalista), allora il discorso diventa piùcomplesso e se tutti gli aspetti del do-nare non sono ben conosciuti ed uti-lizzati consapevolmente si apre il ri-schio del burn-out.Ed è appunto con una relazione sullaburn-out degli operatori sanitari che

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Successo di pubblico e di contenuti tematici nel corso deitre giorni di lavoro al Priamàr di Savona.

“La relazione d’aiuto:una speranza per ilvivere quotidiano”Su questo argomento previsti alcuni seminari

e una mostra fotografica.

Antonio M. FerroDirettore Dipartimento Salute Mentale ASL n. 2 Savonese

Cinzia ParodiPsicologa-Psicoterapeuta Dipartimento Salute Mentale ASL n. 2

Savonese

Simonetta PorazzoPsicologa-Psicoterapeuta Dipartimento Salute Mentale ASL n. 2

Savonese

si è aperta la sessione del giovedì po-meriggio dal titolo “la relazioned’aiuto in psichiatria”.Il Dr. Digiannantonio ci ha portato irisultati di una ricerca effettuata pres-so l’Ospedale Gemelli di Roma cheevidenzia la cattiva o “non sufficien-temente pensata” struttura organizza-tiva, come una delle principali causedell’insorgenza della sindrome delburn-out.Il Dr. Stanghellini con la sua relazio-ne dal titolo “Comprendere e Curare”ha analizzato l’intervista psichiatricautilizzata negli ultimi trent’anni met-tendo in luce come quest’ultima lasciin ombra “la tecnica” e il “metodo”dell’intervista.“L’intervista psichiatrica è un puzzlein cui il paziente fornisce i pezzi e lopsichiatra l’immagine del disegnocompleto (Otmer&Othver 1994), pro-blemi quali, ad esempio, il ruolo e i li-miti dell’empatia, la contrapposizionetra tecnica oggettivante e approccionarrativo, la dissociazione tra momen-to diagnostico e momento terapeuticosembrano non interessare più psichia-tri e ricercatori” dice Stanghellini econ il suo intervento ci mostra i van-taggi clinici ed epistemologici del-l’approccio narrativo rispetto all’ap-proccio tecnico criteriologico.I colleghi Di Marco, Cassin, Busca-glia, Macario, Orengo, Ciriello, An-selmo si sono ulteriormente addentra-ti nel mondo clinico soffermandosisoprattutto a riflettere sui meccanismicontrotrasferali che spesso gli opera-tori agiscono senza esserne consape-voli; sull’importanza di trovare unospazio fisico e mentale per rifletteresull’aiutante (su noi operatori) in mo-do critico e incisivo e di cogliere glispunti di cura importantissimi che civengono dai pazienti stessi. La Dr.ssa Boidi ha affrontato tali te-

matiche tenendo conto delle peculia-rità relazionali legate all’identità digenere sia dei pazienti che dei curanti.Il Prof. Trabucchi ha ben analizzato larelazione medico-paziente soprattuttocon il paziente anziano, mettendo inevidenza la necessità di coniugare lacultura scientifica con quella umani-stica che dovrebbe essere sempre pa-trimonio di ogni medico.Il prof. Galli e il prof. Petrella hannoulteriormente approfondito tali aspet-ti mettendo in luce “la narrazione”che scaturisce nel dialogo tra operato-re e paziente e come questa oltre adavere un effetto terapeutico per que-st’ultimo rappresenta un momento dicrescita per noi operatori. Essi hanno evidenziato come questamodalità di approccio resti fondantedi ogni terapia , qualsiasi sia il riferi-mento teorico scientifico, anche con ipazienti più gravi come quelli psicoti-ci.Il Prof. Gargani ha ripreso le temati-che sulla relazione d’aiuto e l’empa-tia collocandole nel contesto cultura-le ed etico della storia della nostraciviltà europea attraverso frammentied aneddoti significativi presenti nel-la letteratura del ‘900.La capacità di entrare in contatto conuna persona, di cogliere i suoi biso-gni, è qualcosa che presuppone di es-sere in grado di essere empatici:“mettersi al posto di”. Ed è appuntol’empatia nei suoi aspetti filosofici eteologici che abbiamo cercato di af-frontare con la prof.ssa Boella e DonMacchioli. L’empatia è qualcosa che attraversa ilnostro sentire nei confronti non solodelle persone ma anche delle situa-zioni, dei luoghi e di tante altre co-se…Ogni individuo può percepire il mon-do in modo diverso dall’altro, essere

in grado di “entrare in contatto con”oppure può rimanere isolato in sestesso.Anche il cristianesimo esamina la ca-pacità di “mettersi nei panni di”, “re-lazionarsi con”in un modo che è mol-to vicino al concetto laico dellarelazione d’aiuto.Don Macchioli, facendo riferimentoad un brano del Vangelo (Luca 10,25-40), ci spiega come per Gesù laprossimità non è una prestazione, mauna forma di coscienza, non bisognaidentificarsi con il prossimo ma farsiprossimo. “Gesù passa dall’identifi-cazione del prossimo a un cuore che ècapace di farsi prossimo. Il gesto con-creto di prossimità del samaritano èinoltre quel gesto che dischiude ilsenso, il carattere promettente insito,appunto, nelle forme pratiche dell’a-gire quotidiano. Il senso che si di-schiude inoltre, è sia per il samarita-no, che per colui che è incappato neibriganti. La relazione d’aiuto è un’al-leanza, un’esperienza di prossimitàforiera di senso, capace di far cresce-re gli interlocutori insieme, di istruirela loro coscienza affinché sia ancorapossibile vivere e vivere bene”.Ed è tutto sommato su questo mes-saggio del Vangelo che si costruisco-no associazioni laiche, laico-religio-se, e a volte, sorprendentemente,alcune parti delle istituzioni statali.Abbiamo ascoltato così la fondazionediocesana “Comunità Servizi” (natadalla collaborazione tra la CARITASe il Comune di Savona), la Comunitàdi S.Egidio, Medici Senza Frontiere,Marco Rossi Doria: maestro elemen-tare dipendente del Ministero dellaPubblica Istruzione che dirige ungruppo di insegnanti che aiutano i ra-gazzi dei quartieri poveri di Napoliche non frequentano la scuola a rag-giungere il diploma di 3a media.

Riflessioni sul congresso di ottobre n. 4 • Dicembre 2003Sanità Notizie

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Tutte queste sono realtà dove “La re-lazione d’aiuto” non è codificata inuna realtà religiosa o istituzionale mabensì è calata nella città, nelle case,nei quartieri d’Italia e di tutto il mon-do: ritengo che siano forse le manife-stazioni più alte della capacità del-l’individuo di “farsi prossimo”.“Farsi prossimo” può essere moltodifficile non solo nelle realtà povereeconomicamente e culturalmente, neipaesi devastati dalle guerre, con pa-zienti psichiatrici o organici profon-damente ammalati ma anche nella no-stra quotidianità, a contatto consituazioni cosiddette normali.In questo campo, forse, per la culturaoccidentale, l’ambito più difficile èquello di rapportarsi con gli adole-scenti.Spariti i riti di iniziazione che in qual-che modo permettevano di codificare ilpassaggio tra il mondo infantile e quel-lo adulto contenendo in tal modo l’in-sicurezza, le paure e le gioie dei giova-ni ci troviamo adesso a fare i conti conuna popolazione adolescenziale che,più che in passato, presenta problema-tiche complesse che spesso portano auna sofferenza diffusa e al nascere dimaggiori richieste di aiuto da parte dei

ragazzi e delle loro famiglie.Ed è per questo motivo che abbiamodedicato una sessione del Convegnoalla relazione d’aiuto in adolescenza.Il Dr. Rossi ci ha spiegato come a Ra-venna, luogo in cui lui lavora, è riu-scito a creare un gruppo formato daoperatori appartenenti a diversi Di-partimenti (Dipartimento di SaluteMentale, Dipartimento Materno In-fantile, Dipartimento per le Dipen-denze) che si occupano specificata-mente di adolescenti.La Dr.ssa Pelanda ci ha dimostrato conl’esperienza attivata a Milano dalla suaequipe come si possono coniugare for-mazione psicodinamica e intervento diurgenza in ambito ospedaliero.La Dr.ssa Gislon ci ha portato a riflet-tere su un tipo particolare di terapiabreve ad ispirazione psicoanaliticaparticolarmente utile per aiutare l’a-dolescente “sofferente”.Infine alcuni nostri colleghi hanno pre-sentato un’esperienza di terapia istituzio-nale all’interno di un gruppo così comesi svolge presso il Centro per i Distrurbidell’Adolescenza e del comportamentoAlimentare dell’Azienda Ospedaliera“S.Corona” di Pietra Ligure.Questo Reparto è una delle tante ini-

ziative che si stanno attivando nel no-stro Dipartimento per rispondere allerichieste di aiuto in adolescenza.Il Convegno si è chiuso il 4 ottobre,giorno di San Francesco; ciò è stato ca-suale ma crediamo che proprio tale ri-correnza, ricordata da Fra Luca all’ini-zio dei lavori di Sabato 4, rappresentisimbolicamente l’importanza della re-lazione d’aiuto, di come essa sia com-plessa e varia e di come, soprattutto, siaimportante riflettere e confrontarsi,nella società odierna come in quellapassata, su una tematica inscindibiledalla natura stessa dell’uomo.Ricordiamo, per concludere, che a ta-le Convegno seguiranno alcuni Semi-nari che affronteranno specificata-mente vari ambiti della relazioned’aiuto: l’attaccamento e lo sviluppodel bambino e dell’adolescente, lefunzioni genitoriali, l’assistenza so-ciale, le dipendenze, i disturbi dell’a-limentazione e le psicoterapie.Organizzeremo inoltre nel 2004 unaMostra Fotografica con il Maestro Va-sco Ascolini dal titolo “Una incertafollia”.Maggiori spiegazioni su tali iniziativesaranno fornite tempestivamente manmano che verranno organizzate.

Riflessioni sul congresso di ottobre

blema della prevenzione, ilLions Club Valbormida, nellapersona del suo PresidenteFranco Forzano, il Lions Clubarenzano-Cogoleto, nella per-sona del suo Presidente PieroRoberto Ligi Barboni, il LionsClub Savona Torretta, nellapersona del suo Presidente Car-lo Rebella, il Leo Club Valbor-mida, nella persona del suoPresidente Francesco Giuglia-no, il Leo Club Arenzano-Co-goleto, nella persona del suoPresidente Matteo Cinco, ilLeo Club Savona Torretta,nella persona del suo Presiden-te Micaela Bosi, gli operatoridella giornata del colesterolo:dott.ssa Stefania Funaro,dott.ssa Francesca Vieri, dott.Paolo Bernabè, informatoredella Roche per le apparecchia-ture fornite, le infermiere Sig.raDel Prato e Pera Ines, i giovaniLEO Rota, Giugliano, Bonifa-cino, Pivotto, Ferrando, Co-gliandro per la loro instancabilepresenza e partecipazione, ildott. Giampiero Storti, respon-sabile del Marketing sanitariodell’ASL n. 2 savonese, che hafortemente pubblicizzato lagiornata del colesterolo attra-verso i mass-media locali e re-gionali.Infine lasciatemi ringraziare

due cari amici, nonchè soci Lions, il dott. P.L.Vieri e il dott. F. Rota, con i quali ho condivisogioie, amarezze, sacrifici per realizzare questoservice che per la prima volta ha visto il coin-volgimento di ben 6 Club Lionistici, tre ClubLions e tre Club Leo e che, credo, sia statomolto apprezzato dalla popolazione, che ha for-temente aderito all’iniziativa.Un grazie ancora di cuore a tutti.

gerà ad Albenga, in maniera da presentare poiufficialmente dati statistici epidemiologici su uncampione rappresentativo della popolazionedella Provincia di Savona.A conclusione di questo excursus, permettetemidi ringraziare tutti coloro che hanno consentitola realizzazione delle giornate di PrevenzioneCardiovascolare: i relatori della conferenza del21 novembre 2003, il dott. Paolo Bellotti, Diret-tore del Dipartimento Medico Cardiologico, ladott.ssa Stefania Funaro, Dirigente Medico del-l’U.O. Cardiologia di Cairo Montenotte, il dott.Ugo Trucco che in qualità di vicepresidente del-l’Ordine dei Medici di Savona ha portato il sa-luto dell’Ordine, il Direttore Gestionale dell’O-spedale di Savona-Cairo avv. Rosavio Bellasio,che ha portato il saluto dell’ASL n. 2 Savonese,la Scuola di Formazione della Polizia Peniten-ziaria di Cairo Montenotte, nella persona delsuo Direttore dott. Giorgio Chirolli per la stu-penda aula magna messa a disposizione, la Cas-sa di Risparmio di Savona, Filiale di CairoM.tte, per la spiccata sensibilizzazione al pro-

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La sfida del Lions Club Valbormida

E’ stato un vero successo la sfida alColesterolo che il Lions Club Val-bormida e il Leo Club Valbormidahanno lanciato nei giorni 21 e 22 No-vembre 2003, organizzando le Gior-nate di Prevenzione Cardiovascolare,in collaborazione con il Lions Clubdi Arenzano-Cogoleto e Savona-Torretta, il Leo Club di Arenzano-Cogoleto e Savona Torretta, le UU.OO. di Cardiologia dell’Ospedale S.Paolo di Savona e S. Giuseppe diCairo M.tte.Centosettanta persone si sono pre-sentate il giorno 22 novembre 2003,nonostante le avverse condizioni at-mosferiche, in Via Buffa in prossimitàdella Parrocchia di S. Lorenzo di Cai-ro Montenotte, per sottoporsi, gratui-tamente, alla misurazione della pres-sione arteriosa, al controllo delcolesterolo, alla valutazione del ri-schio coronarico; centosettanta perso-ne hanno potuto, da vicino, constatarelo spirito di dedizione, la tenacia e ladisponibilità dei Lions e dei LeoClub Valbormida nel portare avantiquesto ambizioso progetto costruitoper servire la collettività.E’ stato un continuo via vai di perso-ne che informate dell’iniziativa Lioni-stica, si sono sottoposte spontanea-mente agli esami previsti, desiderosidi conoscere il valore del colesterolopresente nel sangue e capire le moda-lità di calcolo del proprio rischio co-ronarico.Gli operatori presenti durante la gior-nata del controllo del colesterolo, tut-ti volontari, rappresentati da mediciLions, infermieri, farmacisti, giovaniLeo sono riusciti per di più a creareun ambiente molto distensivo, un cli-ma, oserei dire, familiare con gli uten-ti con un continuo e reciproco scam-bio di informazioni.La giornata del colesterolo ha avutoinizio alle ore 9 del mattino ed è ter-minata alle ore 20 di sera e, nonostan-te la stanchezza, traspariva dagli ope-ratori un senso di appagatezza,consapevoli di aver reso un servizio utile allacollettività finalizzato al benessere salute e allaprevenzione di cui tanto si ha ancora bisognonella società.I dati raccolti, adesso, verranno elaborati daicardiologi di Savona e confrontati con quelli ot-tenuti dalla giornata di prevenzione cardiova-scolare già effettuata a Savona, con quelli che siricaveranno dalla futura indagine che si svol-

Il successo a Cairo Montenotte dellegiornate di prevenzione cardiovascolare

Il 22 novembre scorso 170 persone hanno raccolto l’invito a farsivisitare gratuitamente nei locali di via Buffa.

Michele GiuglianoDirigente medico del presidio Ospedale “S. Paolo” di Savona

I Corsi del Dipartimento:

“I Linfomi non Hodgkin nel paziente anziano”

16-gennaio-2004 ore 8,30Cinema teatro Don Natale LeoneAlbisola Superiore (fraz. Capo)

Prof. M. Gobbi (Direttore Cattedra di Ematologia Università di Genova):Le nuove molecole in ematologia

Dr. Franco Bonanni: I linfomi non Hodgkin nel paziente anziano

Prof. Fulvio Brema (Direttore Polo Oncologico Asl n. 2 Savonese)Sessione iterattiva con casi clinici selezionati:presentazione dei casi:Dott.ssa Marina Cavaliere, Dott.ssa Gisella Pastorino, Dr. Marcello BrignoneDiscussione

Dipartimento di Medicina Interna ed EmatologiaOncologia - U.O. 1a Divisione Medicina Interna

DirettoreDr. Franco BonanniTel. 019-8404463

Dirigenti mediciDr. Marco AntoniniDr. Marcello BrignoneDr. Marina CavaliereDr. Giacomo CalvoDr. Egidio Di PedeDr. Giancarlo FioritoDr. Paolo FranceschiDr. Mario MonachesiDr. Franco OrsoniDr. Lionello ParodiDr. Gianni SaccoDr. Valentina SguersoDr. Nicola VaccaDr. Francesco Versace

Capo SalaRep. uomini ed Area Critica: Sig.ra Galimberti -Tel. 019-8404469Rep. donne e Day Hospital: Sig.ra Locati -Tel. 019-8404231Malattie respiratorie - Tel. 019-8404266Area Critica - Tel. 019-8404467Day Hospital ed Ematologia - Tel. 019-8404542Ecodoppler ed Ambulatori - Tel. 019-8404292Reumatologia:Degenza uomini - Tel. 019-8404462/67Degenza donne - Tel. 019-8404232/33

e-mail: [email protected]

Il Progetto “CentroFiltro” si colloca co-me proseguimento ecompletamento di uniter iniziato con lariabilitazione del-l’età evolutiva con-sultoriale, colmandole lacune educativo-riabilitative attual-mente presenti nelServizio Pubblico.E’ rivolto ad un’u-tenza portatrice dihandicap, di disagiopersonale e ambien-tale (culturale e fa-miliare) che necessi-ta di tempi e modidiversi di autono-mia, di acquisizionespazio-temporale, diraggiungimento dicapacità lavorative,relazionali e com-portamentali, e disollecitazioni di ca-pacità intellettive.La denominazione“Centro Filtro” na-sce dal bisogno di de-finire le funzioni es-senziali che il nuovoServizio vuole offri-re.“Centro” come puntoaccentrante, risoluto-re dei bisogni deiServizi esistenti sulterritorio che svolgo-no attività di aiuto.“Filtro” come stru-mento per una ade-guata ed integratacorrelazione di inter-venti.

Il Centro Filtro

• Si inserisce comel’anello mancantenella collocazionedei servizi, garan-tendo una circola-

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rità di idee ed unavisibilità, trasparen-za e sincronizzazio-ne delle attività pergarantire la qualitàdel servizio offerto;• Favorisce i rapportisia con i servizi siacon l’utenza, contri-buendo ad una mi-gliore qualità dellavita;• Attua un lavoro so-ciale più incisivo perla sua valenza edu-cativa orientata alconseling (inteso co-me un processo dicrescita della perso-na basato sui suoi re-sidui potenziali);• Lavora sulla logicadella prevenzione;• Offre alla personal’opportunità di rea-lizzare un cambia-mento sociale nel ri-spetto delle suepotenzialità e limiti;• Promuove percorsi

di inserimento piùadeguati attraverso lapartecipazione attivadelle parti in causa;• Evita inserimentiinadeguati dettatidall’urgenza;• Prosegue gli inter-venti attraverso fun-zioni di controllo so-cio - educativo, dirisorse e di spesa;• Garantisce una con-tinuità di cura senzaincidere sul pianoeconomico, materialee professionale;Un ambiente lavora-tivo così strutturatoconsente all’Aziendadi lavorare sui princi-pi dell’eff icienza edell’eff icacia. UnServizio che offre

Progetto “Centro Filtro” di integrazioneSocio-Riabilitativa.

… Com’è umano Lei…!

L’Anello mancante nellacollocazione dei servizi che

garantisce: circolarità diidee, visibilità, trasparenza

e sincronizzazione delleattività per garantire la

qualità del servizio offertoDaniela Galligani, Oriana Navone

Educatrici Professionali - ASL n° 2 Savonese

Renzo ContinResponsabile Nucleo Operativo Consultoriale Ambito 1

Albenga

Paola PregliascoDirettore Dipartimento Ass. Soc. San. Riab.

progetto “Centro Filtro” n. 4 • Dicembre 2003Sanità Notizie

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flessibilità di orario, di prestazio-ni e di attività, è la giusta rispostaalla soddisfazione dei bisogni del-l’utente, conformandosi alla poli-tica del Welfare State.Il Progetto ha come obiettivoprincipale la realizzazione del“gruppo” e pertanto necessita,nella sua prima espressione, diuno strumento di avvio concreto,elastico e ben definito, che sia ingrado di rispondere ai bisogni diun’utenza eterogenea per patolo-gia, numero e frequenza.La drammatizzazione rappresentatale strumento in quanto ha la ca-ratteristica di coinvolgere i sog-getti in modo più significativoche qualsiasi altra attività, stimo-lando la collaborazione e valoriz-zando ciascuno nel proprio ruoloed individualità.In questo modo anche i meno do-tati e i più lenti si sentono parte-cipi al lavoro comune e vivonocome “proprio” il risultato rag-giunto da tutti.

LAVORAREIN GRUPPO

PER IL GRUPPO

La partecipazione collettiva allarealizzazione di “un’opera d’arte”diventa strumento di comunica-zione ed interazione sia con icomponenti del gruppo di attivitàsia con il pubblico partecipante estrumento di stimolo a scoprire edesternare le proprie attitudini nel-l’accettazione dell’altro in un rap-porto empatico.Dal mese di febbraio 2003 taleProgetto è attivo, in fase speri-mentale, presso il Nucleo Opera-tivo Consultoriale Ambito Sanita-rio n°1.In questa fase i ragazzi si sono ge-stiti autonomamente, con la su-pervisione delle educatrici, nellarealizzazione di uno “SpaccatoTelevisivo”. Il lavoro svolto saràvisionato da Antonio Ricci (notoideatore di Trasmissioni televisi-

ve) che, venuto a conoscenza ditale attività, ha invitato i ragazzi egli operatori del “Centro Filtro” atrascorrere una giornata con la re-dazione di “Striscia la Notizia”presso gli studi televisivi di “Mi-lano 2” dove i ragazzi avrannomodo di conoscere gli strumenti,le modalità e le risorse necessariper la realizzazione di una “tra-smissione televisiva”, nonchél’opportunità di conoscere perso-naggi famosi dello spettacolo.Oltre a questa impegnativa atti-vità, sono state organizzate delle“Giornate a Tema” con la collabo-razione di esperti di cinema egiornalismo.Attualmente i ragazzi stanno la-vorando per la realizzazione diquattro Progetti:1) “Progetto Itinerante” atto alla

conoscenza di Albenga e i suoidintorni;

2) “Progetto Giornalando” (I ra-gazzi hanno espresso il deside-rio di creare una redazionegiornalistica per la realizzazio-ne di un “giornalino”. Intendo-no contattare il Giornalista co-nosciuto con l’esperienza delle“Giornate a Tema” per avere in-dicazioni, suggerimenti e sup-porto in merito);

3) “Progetto Varietà’” per la rea-lizzazione di uno spettacolo inprevisione di una rappresenta-zione teatrale;

4) “Progetto ...Me lo arredo dame...!“ con la realizzazione diarredi per la nuova sede del“Centro Filtro”.

La finalità di questi strumentioperativi è quella di permettereuna crescita scolastica personale esociale attraverso il “ divertimen-to”.In questo periodo di valutazione,orientamento delle attività e dimonitoraggio, si sono ottenute ri-sposte superiori alle aspettativeche hanno rafforzato la convin-zione della validità del Progetto“Centro Filtro”.

Scaletta Spaccato Televisivo

• Annuncio dei programmi• Pubblicità• Telegiornale/Borsa• Previsioni del tempo• Straccia la notizia• Spettacolo di prima serata• Paperonissima• Oroscopo• Conclusione dei programmi

Il Cinema(Una giornata)Ospite: critico cinematograficoArgomenti trattati• Funzione del critico• Storia del cinema• Come si realizza un

lungometraggio• Esperienza personale alla “Mo-

stra di Cannes”• Dibattito

Il Giornalismo(Tre giornate)Ospite: giornalistaArgomenti trattati• Giornalismo televisivo• Giornalismo radiofonico (con

ospite uno Speaker di una radiolocale)

• Giornalismo della carta stampa-ta

• Dibattito

Attualità legislativan. 4 • Dicembre 2003 Sanità Notizie

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Sul tema della riservatezza dellepersone il nostro Paese non ha ri-servato attenzioni particolari sinoal 1996 quando il Parlamento haemanato la Legge n. 675 sulla “Tu-tela delle persone e di altri soggettirispetto al trattamento dei dati per-sonali “ che ha, quindi, rappresen-tato una sorta di rivoluzione e, cer-tamente, una innovazione sul tema.Come si legge al primo comma del-l’articolo 1 “La presente legge ga-rantisce che il trattamento dei datipersonali si svolga nel rispetto deidiritti, delle liberta’ fondamentali,nonche’ della dignita’ delle personefisiche, con particolare riferimentoalla riservatezza e all’identita’ per-sonale; garantisce, altresi’, i dirittidelle persone giuridiche e di ognialtro ente o associazione”.Finalita’ di detta legge e’, pertanto,quello di garantire la protezione ela tutela dei dati relativi alla sferaprivata e personale e quindi di tute-la dei soggetti interessati (personefisiche o giuridiche) durante l’atti-vita’ del trattamento dei dati che aloro si riferiscono.Occore precisare che la legge675/96 non ha inteso, evidentemen-te, vietare il trattamento ma soltan-to regolamentarlo ai fini della tute-la dei soggetti interessati: tutelache varia a secondo che l’attivita’di trattamento sia meno o maggior-mente invasiva della sfera piu’ inti-ma dei soggetti interessati.A tal fine sono state previste alcu-ne forme di controllo sull’attivita’di trattamento, fra le quali e’ da ri-chiamare la facolta’, per l’interes-sato, di ricorrere al Garante ovvero,in via alternativa, all’Autorita’ Giu-risdizionale Ordinaria per la tuteladelle proprie posizioni.Come ogni legge anche la 675/96ha subito nel corso degli anni unaserie di modificazioni ed integra-zioni (normative e regolamentari).Sono stati emanati in decreto legi-slativi 09.05.97 n. 123, 28.07.97n.255, 08.05.98 n.135, 13.05.98n.171, 06.11.98 n.389, 26.02.99n.51, 11.05.99 n.135, 30.07.99 n.281, 30.07.99 n.282, 28.12.01n.467, nonche’ i seguenti regola-menti, DD.PP.RR. 31.03.98 n.501,

28.07.99 n. 318.Ulteriori integrazioni sono costitui-te dalle numerose pronunce delleautorita’ del garante della privacy edell’autorita’ giurisdizionali.Tutte queste modificazioni hannocreato un “corpo normativo” di nonagevole lettura per cui e’ emersa lanecessita’ di formare un unico testoconcretizzato con il decreto legisla-tivo n. 196 del 30.06.2003, pubbli-cato sul Supplemento Ordinario n.123/L alla G.U.del 29.07.2003,“Codice in materia di protezionedei dati personali”, in seguito, perbrevita’, denominato soltanto “co-dice”.In tale testo sono state riunite, in ununico corpo normativo, tutte le di-sposizioni legislative e regolamen-tari e tutte le pronunce emanate inmateria di protezione dei dati per-sonali.Con l’entrata in vigore del “codi-ce”, che si ricorda avverra’ il01.01.2004, salvo alcune eccezionicostituite dagli artt. 156, 176 com-ma 3, 4, 5 e 6, 182, 149 comma 8 e150 comma. 2, vengono abrogatetutte le disposizioni emanante, eprecisamente: L. 31.12.96 n. 675:DD.LL.vi nn. 123/97, 255/97,135/98, 171/98, 389/98, 51/99,135/99, 281/99, 282/99,467/01;Regolamenti 501/98 e 318/99.

Si tratta di un coordinamento, quin-di, delle norme vigenti in materiadi protezione dei dati personali vol-to a consentire una migliore attua-zione di tutta la normativa; non e’,comunque, una “rivoluzione” dellamateria.Nel “codice” viene recuperata, inuna logica sistematica, tutta la nor-mativa emanata in tema di privacytenuto conto, altresi’, degli orienta-menti dell’autorita’ del garante, diquelli dottrinali nonche’ della giuri-sprudenza formatasi in materia;detto “recupero” non deve, pero’,essere inteso come una sempliceoperazione di “restyling” ovverocome una pura e semplice ricogni-zione ordinata: il nuovo testo con-tiene anche molte innovazioni.Fra le tante si ricordano quelle rela-tive alla conservazione dei dati aifini investigativi da parte delle so-cieta’ di telecomunicazioni, al rico-noscimento del “diritto alla prote-zione dei dati personali” comediritto distinto e ulteriore rispettoalla riservatezza.Ed ancora vengono formulati duenuovi principi: il “principio di sem-plificazione nell’elevata tutela” ecioe’ che la tutela, anche nella for-ma elevata, avvenga nel rispetto deiprincipi della semplif icazione edell’efficacia della azione ammini-

In pensione la Legge 675 del 1996.

Dal primo gennaio 2004in tema di privacy entrain vigore il nuovo testounico del D.L. n. 196del 30 giugno 2003

Antonio PipicelliAvvocato

Direttore U.O. Affari Legali

Samuela PischeddaAvvocato

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strativa; il “principio di neces-sita’” nel trattamento dei datipersonali e cioe’ che i dati per-sonali o identificativi venganoutilizzati solo se indispensabiliper il raggiungimento delle fi-nalita’ consentite; vengono in-trodotte nuove prerogative per icittadini, offrendo, quindi,maggiori garanzie per gli inte-ressati in ordine al contenutodei propri diritti e alle modali-ta’ del loro esercizio.Inoltre, per i titolari del tratta-mento sono state previste pro-cedure di snellimento di alcuniadempimenti a carico dellapubblica amministrazione e delleimprese (ad es. sono indicatiespressamente i pochi casi di noti-ficazione del trattamento al Garan-te, sono specificate le modalita’semplif icate per il rilascio del-l’informativa e per le prestazionidel consenso dell’interessato in re-lazione al trattamento di dati in am-bito sanitario).Alcune novita’ riguardano anche iltrattamento dei dati in ambito sani-tario.Particolare importanza viene attri-buita, altresi’, ai codici di deonto-logia e di buona condotta in materiadi protezione dei dati personali.

Quanto alle misure di sicurezzanessuna sostanziale modifica vieneapportata dal codice. viene confer-mato il cosiddetto principio del“doppio binario” degli adempimen-ti richiesti ai titolari sul piano dellaresponsabilita’ civile e di quella pe-nale.Superfluo ricordare come il tema“privacy” rivesta particolare impor-tanza, per i risvolti che ne discen-dono e per l’impatto che la stessaha, nella specie e per quanto ci ri-guarda, nell’ambito sanitario e co-me il nuovo codice incida in modosignif icativo sull’assetto dell’A-zienda.

La Azienda aveva manifestatoparticolare interesse, che si ri-tiene sia ancora attuale, allamateria tant’e’ che, per l’annocorrente, e’ stato assegnato allascrivente struttura, fra gli altrianche l’obiettivo “Sensibiliz-zazione del personale, in par-ticolare sanitario, sul problemarelativo alla tutela della privacyin ambito sanitario” da concre-tizzarsi nella realizzazione diun momento di interazione conlo scopo di garantire, in manie-ra effettiva e sostanziale, la tu-tela dei diritti degli interessati,la pratica applicazione della

normativa in ambito sanitario non-che’, e per i suddetti fini, l’esigen-za di fornire al personale aziendale,ed “in particolare quello sanita-rio”, tutte quelle “informazioni”che potessero consentire, nellosvolgimento della propria attivita’,un approccio immediato e direttoalla risoluzione delle problemati-che che quotidianamente venivanoin essere.Con anticipo rispetto alla data discadenza (31.12.2003) e’ stata con-segnata la richiesta relazione affn-che’ possano essere poste le basiper l’organizzazione di detto mo-mento di “interazione”.

La nostra rivista ha par-tecipato alla terza edi-zione di “Comunicare lacomunicazione”, il con-corso giornalistico pro-mosso dall’AssociazioneItaliana della Comunica-zione Pubblica e Istitu-zionale e dedicato allacapacità di comunicare ivalori della pubblica am-ministrazione al più va-sto pubblico.La manifestazione, chesi è tenuta a Bologna neigiorni 17, 18, 19 settem-bre, è la più importanterassegna specializzata nella co-municazione e nelle tecnologieapplicate ai servizi pubblici. Dadieci anni COM-P.A. è un appun-tamento importante per gli ammi-nistratori, i cittadini, le associa-zioni ed i professionisti dellacomunicazione.La nostra ASL ha partecipato alconcorso con l’articolo “Lo sbal-

lo test è un gioco...” pubblicatosu Sanità Notizie nel numero1/anno 2003 e riguardante l’im-pegno del Dipartimento per le di-pendenze nei riguardi del feno-meno dei nuovi stili di abuso.La giuria, tra gli oltre 50 parteci-panti, ha selezionato i seguentivincitori:- Polizia Moderna - Rivista della

Polizia di Stato;- La Nostra Salute - Ri-vista della Azienda USLdi Modena;- Notizie della RegionePiemonte - Rivista delConsiglio Regionale delPiemonte.“Comunicare la comuni-cazione” è una feliceconferma dell’impegnoe dell’attenzione cheCOM-P.A. e l’Associa-zione Italiana della Co-municazione Pubblica eIstituzionale dedicanoalle esperienze di infor-

mazione e comunicazione pubbli-ca. Il concorso giornalistico in-tende promuovere le iniziativeeditoriali delle Pubbliche Ammi-nistrazioni e delle Local Utilitiesper testimoniare il proprio impe-gno nell’informare sulle attivitàed i servizi offerti alla comunitàe nella promozione ad una citta-dinanza attiva e partecipata.

I risultati delConcorso

“Comunicare lacomunicazione”

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Novità editoriale

EDITORE

Periodico trimestraledi informazione dell’ASL 2

del Savonese

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Hanno collaborato a questo numero:Giampiero Storti, Antonio Fibbi, Giacomo Garaventa, Lorenza Repetto, Maria PatriziaMarcato, Gianna Negro, Marinella Bedo, Simona Pili, Ruggero Basso, Antonio M. Ferro,Cinzia Parodi, Simonetta Porazzo, Michele Giugliano, Daniela Galligani, Oriana Navone,Renzo Contin, Paola Pregliasco, Antonio Pipicelli, Samuela Pischedda, Morena Scurani,Marina Tigli, Fulvio De Lucis.

Questo numero è stato stampato e distribuito gratuitamente in 9.700 copie e inviato presso le U.O. agli oltre 3.000

dipendenti dell’A.S.L. 2 Savonese, a tutti i medici iscritti all’Ordine provinciale di Savona, a tutti i medici di medi-

cina generale e pediatri di libera scelta della Provincia di Savona e alle oltre 100 farmacie per la distribuzione

diretta ai pazienti. Viene inviato alle Istituzioni, ai Comuni e alle Parrocchie, alle Associazioni di Tutela e

Volontariato, ai Sindacati. Una parte viene distribuita gratuitamente presso i nostri ambulatori.

Nel prossimo mese di gennaio per iniziativa dellaF.I.D.A. (Federazione Italiana DettagliantiAlimentari) di Roma e della Confcommercio diSavona verrà pubblicato il volume dal titolo“Etichettatura dei prodotti ittici e disciplina dellapesca Marittima - Elementi illustrati”.L’autore del lavoro è il dr. Gualtiero Fazio delServizio Veterinario della nostra A.S.L., che da 15anni opera come veterinario ispettore presso ilMercato Ittico all’ingrosso del Comune di Savona.La notevole esperienza acquisita “sul campo” nelcontrollo e nella vigilanza dei prodotti della pesca,la meticolosa attività di ricerca e di raccolta di tuttele disposizioni normative comunitarie e nazionali,fino a costruire una sorta di memoria storica dellamateria, unita ad una estrema capacità di sintesihanno permesso all’autore di pubblicare un testocapace di soddisfare le diverse esigenze dei nume-rosi soggetti coinvolti.Il testo si pone infatti come uno strumento di faci-le consultazione, destinato a controllori ufficiali,veterinari, studenti, pescatori, commercianti ed ingenere operatori del settore delle produzioni ittiche.Il volume strutturato in forma di manuale è com-posto da 150 pagine e da tre capitoli inerenti l’eti-chettatura dei prodotti ittici, la disciplina dellapesca e le specie ittiche oggetto di divieto di com-mercializzazione per motivi igienico-sanitari. Inappendice è presente una interessante raccolta difotografie delle specie ittiche trattate contenente uncentinaio di immagini a colori ad alta risoluzione.Il manuale è stato segnalato dal Dipartimento diprevenzione della nostra ASL n. 2 per l’elevatocontenuto formativo.