IN QUESTO NUMERO · ipovolemico o coagulopati e. Stabilizzato il paziente, la terapia d’ele-zione...

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U U U Pag. 2 - L’Emangiosarcoma del cane Pag. 7 - Telemedicina Veterinaria Pag. 9 - Scienza in Pillole IN QUESTO NUMERO: IN QUESTO NUMERO Ed ecco il quarto numero di Inform@Vet, la rivista dell’Istuto Veterinario di Novara rivolta ai Medici veterinari e ai proprietari di animali, che al suo interno racchiude tuo sulle ulme innovazioni dedicate alla cura e alla salute degli amici a quaro zampe. In questa uscita la Do.ssa Chiara Leo, Responsabile del Servizio di Oncologia dell’Istuto, parlerà dell’emangiosarcoma del cane, la patologia tumorale più diffusa nei cani e che rappresenta circa il 4% di tue le neoplasie maligne. Si parlerà ancora di un importante servizio svolto dall’Istuto Veterinario di Novara: la Telemedicina, sistema di comunicazione capace di azzerare le distanze tra i Medici Veterinari e gli Specialis che lavorano nell’Istuto novarese, permeendo la discus- sione di casi clinici e relave soluzioni terapeuche. La Telemedicina si avvale infa di una piaaforma internet in grado di meere in contao direo il Veterinario con i colleghi della Medicina Interna, della Cardiologia e della Diagnosca per Immagini dell’Istuto Veterinario di Novara per consul im- media ed efficaci. Infine, nella consueta rubrica “Scienza in Pillole”, ci sarà spazio per un ulteriore ap- profondimento che riporta i da di uno studio sull’efficacia della polichemioterapia per il traamento dell’emangiosarcoma del cane. Buona leura Novembre 2016, Anno II - N. 04 Periodico di informazione medico veterinario

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Pag. 2 - L’Emangiosarcoma del canePag. 7 - Telemedicina VeterinariaPag. 9 - Scienza in Pillole

IN QUESTO NUMERO:

IN QUESTO NUMEROEd ecco il quarto numero di Inform@Vet, la rivista dell’Isti tuto Veterinario di Novara rivolta ai Medici veterinari e ai proprietari di animali, che al suo interno racchiude tutt o sulle ulti me innovazioni dedicate alla cura e alla salute degli amici a quatt ro zampe.In questa uscita la Dott .ssa Chiara Leo, Responsabile del Servizio di Oncologia dell’Isti tuto, parlerà dell’emangiosarcoma del cane, la patologia tumorale più diff usa nei cani e che rappresenta circa il 4% di tutt e le neoplasie maligne.Si parlerà ancora di un importante servizio svolto dall’Isti tuto Veterinario di Novara:la Telemedicina, sistema di comunicazione capace di azzerare le distanze tra i Medici Veterinari e gli Specialisti che lavorano nell’Isti tuto novarese, permett endo la discus-sione di casi clinici e relati ve soluzioni terapeuti che.La Telemedicina si avvale infatti di una piatt aforma internet in grado di mett ere in contatt o dirett o il Veterinario con i colleghi della Medicina Interna, della Cardiologia e della Diagnosti ca per Immagini dell’Isti tuto Veterinario di Novara per consulti im-mediati ed effi caci.Infi ne, nella consueta rubrica “Scienza in Pillole”, ci sarà spazio per un ulteriore ap-profondimento che riporta i dati di uno studio sull’effi cacia della polichemioterapia per il tratt amento dell’emangiosarcoma del cane.

Buona lett ura

Novembre 2016, Anno II - N. 04Periodico di informazione

medico veterinario

Fig. 1

FIGURA 1: EMANGIOSARCOMA CARDIACO.

L’emangiosarcoma è una neoplasia ma-ligna che origina dai precursori delle cel-lule endoteliali, caratt erizzata da un alto e rapido potenziale metastati co. Meno frequente nel gatt o, è un tumore ti pico del cane in cui rappresenta circa il 4% di tutt e le neoplasie maligne. Solitamente si presenta in cani anziani, con un’età media compresa tra gli 8 e i 13.5 anni, ma spora-dicamente può interessare anche animali in giovane età. Tra le razze più rappresen-tate in lett eratura ricordiamo il Pastore Tedesco, il Labrador e il Golden Retriever.

EZIOLOGIA E FATTORI DI RISCHIOSebbene l’eziologia dell’emangiosarcoma del cane rimanga ad oggi sconosciuta, una forte associazione di razza ne suggerireb-be una predisposizione geneti ca. In gene-rale si è visto come mutazioni inatti vanti siano state riscontrate in geni oncosop-pressori come p53 e PTEN. L’angiogenesi, cioè la capacità di formare nuovi vasi, è il processo cardine dell’eziopatogenesi di questo tumore.Più alte concentrazioni di VEGF (Vascular Endothelial Growth Fac-tor), un potente fatt ore angiogeneti co, sono state riscontrate in cani aff etti da emangiosarcoma rispett o a soggetti sani, mentre un aumento delle espressioni ge-neti che dello stesso fatt ore sono state di-mostrate recentemente in cellule ott enute

da emangiosarcomi di Golden Retriever.L’emangiosarcoma cutaneo è stato asso-ciato a radiazioni ultraviolett e, sopratt ut-to in quei cani a pelo chiaro e con cute scarsamente pigmentata, mentre aree cutanee glabre e l’addome ventrale sono state individuate come regioni frequente-mente colpite.

ASPETTI MACROSCOPICIMacroscopicamente può non essere sempre facile disti nguere un emangiosar-coma da un emangioma o da un emato-ma. In uno studio del 2011, eff ett uato su 65 cani con massa di milza sott oposti a splenectomia, vengono messe in relazio-ne la grandezza delle masse con la natura delle stesse; emerge che maggiori sono il volume della lesione, il peso totale della milza (in % rispett o al peso corporeo) e il rapporto massa/milza, maggiori sono le probabilità che si tratti di una lesione benigna.L’emangiosarcoma si presenta solitamen-te come una massa di dimensioni variabili, di un colore che va dal rosso scuro al vio-laceo, di consistenza friabile e circondato da una sotti le sierosa (Figura 1). Spesso è costi tuito da numerosi comparti menti coalescenti , circoscritti da un endotelio anaplasti co il quale forma spazi vascolari disorganizzati e convoluti , solitamente a contenuto emati co non coagulato. A cau-sa della fragilità delle cellule scarsamente diff erenziate, questi comparti menti van-no spesso incontro a rott ura, a seguito della quale si possono formare emorragie anche di grossa enti tà, che possono esi-tare nella formazione di coaguli. L’emoad-dome è infatti una delle complicanze più frequenti degli emangiosarcomi e viene considerata un’emergenza chirurgica.

PRESENTAZIONE CLINICAA volte la diagnosi di emangiosarcoma può essere accidentale in corso di chirur-gie o di ecografi e addominali. Solitamen-te, però, il cane aff ett o si presenta abbat-tuto, letargico e con mucose pallide, spes-so a causa di un emoaddome, emotorace o altri eventi emorragici.

INFORMAZIONI PRATICHE DI ONCOLOGIA VETERINARIA: L’EMANGIOSARCOMA DEL CANE

DOTT.SSA CHIARA LEO, MSC, FHEA, DIPL. ACVIM (ONCOLOGY)RESPONSABILE ONCOLOGIA.

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Fig. 2

FIGURA 2: CELLULE DI EMANGIOSAR-COMA.

Può presentare vomito e diarrea, fi no a manifestazioni più gravi quali coagula-zione intravasale disseminata (CID) ed episodi sincopali.

DISTRIBUZIONEL’emangiosarcoma del cane può sviluppar-si in qualsiasi parte dell’organismo. Quelli non viscerali si sviluppano meno frequen-temente di quelli viscerali. Il sito primario di maggior incidenza è la milza, seguito dal cuore (sopratutt o atrio destro e auricola), cute e tessuti sott ocutanei e fegato. Altri siti di insorgenza primaria sono i reni, i muscoli, i polmoni, la cavità orale, le ossa, la vescica, il re-troperitoneo, la lingua, le dita, il ventricolo sinistro e il pene. L’eman-giosarcoma è la neoplasia splenica più frequente, per la quale sembra valere la cosiddett a regola del “doppio due terzi”: circa due terzi dei cani con masse di milza avranno un tumore maligno e, di questi , circa i due terzi saranno emangiosarco-mi. Altri studi sembrano invece confutare questa ipotesi. In una ricerca eff ett uata su 105 cani sott oposti a splenectomia per la presenza di neoformazioni di milza non associate a emoperitoneo, la maggior parte delle lesioni sono risultate benigne. Come già accennato, il potere metastati co di questo tumore è elevati ssimo e, sia l’in-fi ltrazione di organi vicini che la dissemi-nazione a distanza, sono spesso presenti già al momento della diagnosi. Gli organi più frequentemente bersaglio di dissemi-nazione metastati ca, che avviene per via ematogena o successivamente alla rott u-ra del tumore, sono polmone, omento e fegato. Tra i sarcomi, l’emangiosarcoma è quello che più comunemente metasta-ti zza a livello di sistema nervoso centrale. Ci sono dei casi in cui, al momento della diagnosi, vengono evidenziati più eman-giosarcomi primari in organi diversi; non si tratt a di vere e proprie metastasi ma di una condizione conosciuta come “malat-ti a sincrona”.

CITOLOGIA E ISTOLOGIAL’emangiosarcoma è una neoplasia di ori-gine mesenchimale e rappresenta circa il 20% di tutti i sar-comi dei tessuti molli. Le cellule appaiono estremamente ete-rogenee, conservando tutt avia la natura fusata del tumore. Esse si presentano ge-neralmente come cellule di medie-gran-di dimensioni, con una forma che va dal fusato allo stellato fi no all’epitelioide, nu-cleo eccentrico e un citoplasma va-cuoliz-zato, dai bordi spesso sfumati (Figura 2). Il rilievo citologico più comune è probabil-mente la contaminazione emati ca. Istolo-gicamente l’emangiosarcoma consiste di cellule endoteliali pleomorfe immature capaci di formare spazi vascolari conte-nenti sangue e materiale tromboti co. La citologia negli emangiosarcomi è spesso poco grati fi cante a causa dello scarso po-tere esfoliati vo del tumore e della forte emodiluizione dei preparati citologici. Inoltre il prelievo biopti co, sia esso citolo-gico che istologico, si associa ad un forte rischio di emorragia iatrogena.

DIAGNOSILa stadiazione completa dell’emangiosar-coma del cane prevede l’uti lizzo di tecni-che di diagnosti ca per immagini ed esami di laboratorio specifi ci. La diagnosi defi ni-ti va si otti ene con l’esame istopa-tologico. Data la presenza esigua di cellule diagno-sti che e l’eccessiva componente emati ca è sempre preferibile inviare al laboratorio l’intera massa tumorale e, quando que-sto non è possibile, il numero maggiore di campioni della stessa.

Diagnosti ca per immaginiLe tecniche classiche di stadiazione di un cane aff ett o da emangiosarcoma sono rappresentate da ecografi a addominale e radiografi e del torace, mentre le tecniche più avanzate includono la Tomo-grafi a As-siale Computerizzata (TAC) e la Risonanza Magneti ca (RMN). L’ecografi a addomina-le è un metodo molto sensibile e rapido per apprezzare le masse a carico di organi come il fegato e la milza e per individuare presenza di versamento addominale. Ri-mane tutt avia un esame poco specifi co e lesioni a carico dell’omento potrebbero talvolta non essere apprezzabili con l’uti -lizzo di questa tecnica.

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Le radiografi e toraciche sono uti li per evi-denziare la presenza di metastasi polmo-nari fi no a 4-5 mm di diametro, mentre la TAC riesce ad evidenziare anche lesioni più piccole (Figura 3); inoltre grazie alla TAC è possibile diagnosti care metastasi in altri siti (per esempio muscoli e tessuti sott ocutanei) che potrebbero altrimenti essere ignorati . L’ecocardiografi a rimane il metodo di prima scelta nella diagnosi di masse cardiache, le quali risultano anco-ra più evidenti in presenza di versamento pericardico.

Alterazioni ematologicheI parametri biochimici in corso di eman-giosarcoma sono ti picamente aspecifi ci, per esempio presenza di ipoglobuline-mia, ipoalbuminemia e lieve rialzo degli enzimi epati ci. L’anemia, alterazione ti pi-ca in corso di emangiosarcoma, è solita-mente accompagnata dalla presenza di schistociti (comunemente associati a CID e ad altre microangiopati e, che causano frammentazione della normale strutt ura eritrocitaria) ed acantociti (eritrociti con numerose spicole di membrana). Le alte-razioni più comuni del profi lo coagulati vo sono invece un prolungamento del tempo di protrombina (PT) e del tempo di trom-

boplasti na parziale atti vata (aPTT). Uno studio del 2015 analizza il potere predit-ti vo di alcune alterazioni ematologiche in corso di emoaddome non traumati co in un gruppo di 40 cani. Secondo gli autori non ci sono signifi cati ve diff erenze nella morfologia degli eritrociti nelle eff usioni addominali o nel sangue periferico tra i cani in cui l’emoaddome era associato ad emangiosarcoma e quelli in cui non lo era, mentre la concentrazione piastrinica ed eritrocitaria risulta signifi cati vamente più bassa nel gruppo dei cani con emangio-sarcoma.

STADIAZIONEL’emangiosarcoma del cane viene classifi -cato in tre stadi secondo il sistema TNM (tumore, linfo-nodi, metastasi). Lo stadio I si ha quando non c’è evidenza della neo-plasia o quando la neoplasia è più piccola di 5 cm, senza coinvolgimento dei linfono-di tributari e senza metastasi a distanza. Nello stadio II il tumore può essere più grande di 5 cm, può essersi rott o e, in caso di emangiosarcoma cutaneo, può inva-dere il tessuto sott ocutaneo, con o senza coinvolgimento dei linfonodi regionali. Lo stadio III vede in più la possibilità di inva-sione delle strutt ure adiacenti (incluso il tessuto muscolare) e la presenza di me-tastasi a distanza (inclusi i linfonodi non tributari).

TRATTAMENTOPrima sceltaUn cane con emangiosarcoma viscerale, spesso rappresenta un’emergenza che coinvolge non solo l’oncologo e il chirurgo, ma anche l’intensivista. Non di rado que-sti pazienti vengono portati all’att enzione dell’intensivista per condizioni di shock ipovolemico o coagulopati e.Stabilizzato il paziente, la terapia d’ele-zione e di prima istanza consiste nel trat-tamento chirurgico nella maggior parte dei cani con emangiosarcoma viscerale; la scelta di intraprendere un tratt amento chirurgico varia a seconda del sito di lo-calizzazione e dell’estensione del tumore stesso. Gli emangiosarcomi cutanei, sott o-cutanei e muscolari, a seconda dell’esten-sione, possono essere escissi eseguendo chirurgia ad ampi margini (1-2 cm) ed eventualmente seguiti da chemioterapia

FIGURA 3: METASTASI POLMONARI DI EMANGIOSARCOMA IN TAC.

Fig. 3

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Modifi cato da: Withrow & MacEwen’s, Small Animal Clinical Oncology, Elsevier 5th Editi on

doxorubicina 30 mg/m2 endovenaciclofosfamide 100-150 mg/m2 endovena, oppure 150-200 mg/m2 orale somministrata 3-4 giorni

vincristi na 0.5-0.75 mg/m2 endovenaripetere il ciclo per un totale di 4-6 cicli

doxorubicina 30 mg/m2 endovenaciclofosfamide 100-150 mg/m2 endovena, oppure 150-200 mg/m2 orale somministrata 3-4 giorniripetere il ciclo per un totale di 4-6 cicli

30 mg/m2 endovenaripetere ogni 2-3 setti mane, per 4-6 tratt amenti

1. VAC: Giorno 1

Giorno 8 e 15 Giorno 22

2. AC: Giorno 1

Giorno 22

3. DOXORUBICINA

Protocolli che includono doxorubicina per il tratt amento dell’emangiosarcoma del cane

con doxorubicina. Uno studio del 2010 ha messo in evidenza la possibilità di uti lizza-re doxorubicina in chemioterapia neoadiu-vante per ridurre i tumori non operabili, ricorrendo in seconda istanza, cioè dopo una eff etti va riduzione di volume della neoplasia, alla chirurgia. Nel caso di eman-giosarcoma splenico, l’iter terapeuti co prevede l’ablazione chirurgica della milza; bisogna prestare molta att enzione alla ma-nipolazione dell’organo che non di rado si mostra molto fragile alle normali manovre di esteriorizzazione. Un corrett o approccio chirurgico prevede l’esecuzione di una la-parotomia esplorati va (nella stessa sede dell’intervento) per rilevare la possibile presenza di lesioni metastati che su altri or-gani quali omento o fegato.In uno studio del 1994 è riportata la pre-senza di aritmie cardiache secondarie alla rimozione del tu-more primario; questo evento patologico tende a risolversi entro 24-48 ore post chirurgia.Un altro fatt ore che spesso porta a pareri controversi riguarda la possibilità di ese-guire autotrasfu-sioni in corso di rott ura di milza per emangiosarcoma: gli studi con-dotti su cani con diagnosi di emangiosar-coma riportano un potenziale metastati co elevato già al momento della diagnosi, anc

anche nel caso di metastasi non visibili con tecniche di diagnosti ca avanzata, pertanto l’esecuzione di autotrasfusioni non cambia il valore prognosti co del paziente, tutt avia i dati disponibili sono ancora limitati per trarre una conclusione.L’emangiosarcoma cardiaco rappresen-ta il 40% di tutt e le neoplasie cardiache nel cane, meno comune invece nel gatt o. L’approccio chirurgico, ove possibile, pre-vede la rimozione a scopo palliati vo della neoplasia att raverso resezione chirurgica, pericardiectomia o pericardiotomia con pallone percutaneo.

Seconda sceltaUn paziente ritenuto non idoneo ad un tratt amento chirurgico per la presenza di diff usione metasta-ti ca multi pla o per il quale la chirurgia viene declinata dal pro-prietario, dovrebbe comunque essere con-siderato un candidato alla chemioterapia.La chemioterapia citotossica ha lo scopo di indurre la morte delle cellule cancerose in-terferendo con la crescita e la divisione cel-lulare, in modo specifi co o aspecifi co sulle varie fasi del ciclo cellulare (Tabella 1). Le cellule di emangiosarcoma vengono normalmente considerate sensibili alla chemio-terapia.

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6La chemioterapia per l’emangiosarcoma prevede o l’uti lizzo di un singolo farmaco (doxorubicina) o l’associazione di più far-maci che cooperano l’azione della doxoru-bicina. Esistono altre combinazioni di far-maci come ad esempio il tratt amento con L-MTP-PE (muramil tripepti de fosfati dile-tano-lamina) che funge da immunosti mo-lante, atti vando i macrofagi e aumentando l’atti vità tumoricida.La radioterapia è una alternati va terapeu-ti ca ancora poco uti lizzata, tutt avia è una valida soluzione nel caso di emangiosarco-ma cutanei o sott ocutanei infi ltranti non chirurgici.Al termine di un protocollo chemioterapi-co è possibile intraprendere una terapia metronomica di mantenimento che pre-veda la somministrazione di piccole dosi di chemioterapico a brevi intervalli di tem-po; gli obietti vi sono di modulare l’atti vità immunitaria, impedire la neoangiogenesi e inibire l’atti vità proinfi ammatoria del tu-more. Comunemente vengono uti lizzati agenti alchilanti come la ciclofosfamide (a basse dosi), anti nfi ammatori non steroidi cox-2 seletti vi (piroxicam e meloxicam) e anti angiogeneti ci (talidomide).

PROGNOSILa prognosi per gli emangiosarcomi visce-rali rimane generalmente infausta, tutt avia la combinazione di chirurgia e chemiotera-pia può dare risultati soddisfacenti in ter-mini di qualità di vita e di pro-lungamento della sopravvivenza.La sopravvivenza dei pazienti è inversa-mente proporzionale allo stadio clinico. E’ stato dimostrato che cani classifi cati nello stadio I hanno tempi di sopravviven-za maggiore rispett o a quelli in stadio II o III, tutt avia l’uti lizzo di chemioterapia post chirurgica equalizza i tempi di sopravviven-za tra stadio II e III: questo signifi ca che un approccio multi mediale non dovrebbe es-sere negato a pazienti con malatti a meta-stati ca alla presentazione.Cani tratt ati con la sola chirurgia hanno un periodo medio di sopravvivenza minore di 100 giorni. Le sopravvivenze migliorano nei cani sott oposti a chemioterapia con un intervallo medio che varia da 6 mesi ad 1 anno, tutt avia i pazienti che raggiungono l’anno di vita sono meno del 10%. Uno stu-dio del 2004 riporta tempi di sopravviven-za maggiori per i cani colpiti da emangio-sarcoma renale.

Prognosi migliore si riscontra in cani con emangiosarcoma cutaneo di stadio I-II tratt ati con chirur-gia ad ampi margini con un periodo medio di sopravvivenza di 780 giorni; diversa invece la prognosi per l’e-mangiosarcoma muscolare che si associa ad un periodo medio di sopravvivenza so-vrapponibile all’emangiosarcoma splenico se tratt ato con chemioterapia adiuvante o neoadiuvante e chirurgia.I pazienti con emangiosarcoma cardiaco che vengono sott oposti alla sola chirurgia hanno un periodo di sopravvivenza tra 1 e 4 mesi, i tempi si allungano se tratt ati con chemioterapia.Da un’analisi dei più recenti studi si può concludere che la terapia di riferimento per gli emangio-sarcomi è la chirurgia, ove possibile, seguita da chemioterapia adiu-vante e accompagnata da che-mioterapia anti angiogeneti ca o tratt amenti di immu-noterapia, al fi ne di allungare la sopravvi-venza dei cani aff etti e garanti re loro una buona qualità di vita.

La bibliografi a dell’arti colo é disponibile contatt ando la Dr.ssa Chiara Leo al seguen-te indirizzo mail: chiara.leo@isti tutoveteri-narionovara.it

Presso l’Isti tuto Veterinario di Novara è atti vo il servizio di Telemedicina per le seguenti discipline specialisti che: Me-dicina Interna, Cardiologia e Diagnos-ti ca per Immagini.

CHE COS’È LA TELEMEDICINA?La Telemedicina è un servizio di con-sulenza per Medici Veterinari che han-no in cura cani e gatti che vivono distan-ti dal nostro centro specialisti co e per i quali raggiungerci é diffi cile. La Teleme-dicina off re la possibilità di ricevere un aiuto uti le per formulare la diagnosi e per gesti re la terapia medica. La Tele-medicina si avvale di una piatt aforma internet sulla quale il Medico Veteri-nario descrive il caso clinico ed allega gli accertamenti eseguiti . Con queste informazioni i colleghi della Medicina Interna, della Cardiologia e della Diag-nosti ca per Immagini dell’Isti tuto Vet-erinario di Novara rispondono ai quesiti clinici e suggeriscono come proseguire l’iter diagnosti co e terapeuti co.

PERCHÉ LA TELEMEDICINA?Le limitazioni geografi che e l’impossibilità di spostare un animale ricoverato possono rendere diffi coltosa

la referenza di casi complessi presso il nostro centro specialisti co. Grazie al servizio di Telemedicina il Medico Vet-erinario curante supera questi ostacoli e segue il proprio paziente in autono-mia e nel tempo, ricevendo risposte ogni qualvolta lo desideri ed instauran-do un rapporto di collaborazione pro-fessionale con lo specialista di Medicina Interna, di Cardiologia o di Diagnosti ca per Immagini. Con il servizio di Tele-medicina il Medico Veterinario curante soddisfa le richieste dei proprietari di cani e gatti malati , rimanendo presso la propria strutt ura.La Telemedicina rappresenta inoltre un valido aiuto anche per consulenze spe-cialisti che relati ve a singole prestazioni mediche. Per esempio, nell’ambito del-la Medicina Interna è possibile richie-dere la sola interpretazione degli esami del sangue o delle urine, o dei risultati degli esami citologici. Nell’ambito della Cardiologia è possibile richiedere la sola interpretazione di un elett rocardio-gramma o l’interpretazione di immagini ecocardiografi che. Nell’ambito della Di-agnosti ca per Immagini è possibile rich-iedere l’interpretazione di radiografi e, TAC e Risonanze Magneti che. In questo modo il Medico Veterinario curante si avvale di referti specialisti ci, senza do-ver raggiungere l’Isti tuto Veterinario di Novara.Il servizio di Telemedicina fornisce un aiuto a distanza e, nel contempo, con-sente di mantenere un legame dirett o e prioritario tra Medico Veterinario cu-rante e specialista.

PER QUALI CASI È UTILE LA TELEMEDICINA?Medicina Interna: endocrinologia, epatologia, gastroenterologia (incluse le malatti e del pancreas), nefrologia ed urologia, oncologia, pneumologia, malatti e infetti ve ed autoimmuni.Cardiologia: cardiopati e congenite ed

TELEMEDICINA VETERINARIA

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Contatti uti li per l’iscrizione al servizio di Telemedicina e per i pagamenti Per la Medicina Interna contatt are il Dr. Eric Zini, PhD, PD, Dipl. ECVIM-CA (Internal Medicine), email: eric.zini@isti tutoveterinarionovara.itPer la Cardiologia contatt are il Dr. Oriol Domenech, MS, Dipl. ECVIM-CA (Cardiology)email: oriol.domenech@isti tutoveterinarionovara.itPer la Diagnosti ca per Immagini contatt are il Dr. Edoardo Auriemma, Dipl. ECVDIemail: edoardo.auriemma@isti tutoveterinarionovara.it

acquisite (aritmologia, ecocardiografi a, radiologia toracica).Diagnosti ca per Immagini: radiografi e, TAC e Risonanze Magneti che.

COME SI RICHIEDE LA CONSULENZA DI TELEMEDICINA?Per richiedere la consulenza di Tele-medicina per la Medicina Interna e per la Cardiologia è necessario cliccare su TELEMEDICINA INTERNA o su TELECAR-DIOLOGIA, rispetti vamente. Il servizio è fruibile dopo la registrazione, come specifi cato in ciascuna pagina.Dopo la registrazione, nella pagina di Medicina Interna è possibile inserire la storia clinica del caso, gli esiti degli esami di laboratorio, i referti ecografi ci e radiografi ci, eventuali foto, video e commenti ; nella pagina di Cardiologia è possibile inserire la storia clinica del caso, gli esiti degli esami di laboratorio, i tracciati elett rocardiografi ci ed Holter,

le radiografi e del torace e le immagini ecocardiografi che. Per richiedere la consulenza di Telemedicina per la Diag-nosti ca per Immagini è necessario con-tatt are il responsabile, come indicato di seguito.

QUALI SONO I TEMPI DI RISPOSTA E REFERTAZIONE DELLA TELEMEDICI-NA?Il servizio di Telemedicina di Medicina Interna, di Cardiologia e di Diagnosti ca per Immagini dell’Isti tuto Veterinario di Novara fornisce risposte ai quesiti diag-nosti ci e terapeuti ci entro 24 ore. Per consulenze urgenti è necessario accor-darsi con il responsabile della disciplina di interesse.

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Nei cani, gli emangiosarcomi sono tumori aggressivi con un alto potenziale metastati co. Lo stadio clinico è stato storicamente considerato un fatt ore prognosti co negati vo per la sopravvivenza; tutt avia, è stato recentemente di-mostrato che l’uti lizzo di un protocollo polichemioterapico a base di vincristi -na, ciclofosfamide, doxorubicina (VAC) eff ett uato dopo la chirurgia nei cani con stadio III (malatti a metastati ca al momento della diagnosi) si associa a tempi di sopravvivenza sovrapponibili a quelli riscontrati nei cani tratt ati con lo stesso protocollo, ma in stadio II (assenza di malatti a metastati ca al momento della diagnosi). Il protocollo è stato ben tollerato dalla maggior parte dei cani e ha fornito buone risposte cliniche, nell’86% degli animali tratt ati . Nei cani aff etti da emangiosarcoma la presenza di metastasi al momento della diagnosi non dovrebbe essere considerata come un criterio di esclusione dal tratt amento chemioterapico.

Alvarez FJ, Hosoya K, Lara-Garcia A, Kisseberth W, Couto G. VAC protocol for treatment of dogs with stage III hemangiosarcoma. Journal of the American Animal Hospital Associati on, 2013, 49: 370-7. (PubMed PMID: 24051260).

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Anno II numero 3 – Maggio 2016Autorizzazione del Tribunale di Novara n. 591/15 del 20 febbraio 2015Dirett ore Responsabile: Francesca Giusti Stampa: Polisystem Srl, VercelliProgett o Grafi co: SWSQ - Soluti on Web Safety Quality S.r.l.Immagini: Isti tuto Veterinario di Novara

Inform@VetPoliclinico di Monza – presidio Isti tuto Veterinario di Novarawww.isti tutoveterinarionovara.it

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Visita specialisti ca

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CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLIChirurgia GeneraleChirurgia Specialisti ca:- Trombectomie arteriose

e venose- Colecistodigiuno/duodenostomia- Lobectomie polmonari- Port toracici- Stent ureterali

Chiusura del dott o arteriosopervio (PDA)Asportazione chirurgicadelle fi larie cardio-polmonari

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CARDIOCHIRURGIAPericardiectomiaDilatazione della stenosi polmonare ed aorti caPacemaker

Terapia antalgica multi modalee bilanciataAnestesia loco-regionale con ausiliodi elett roneurosti molatore (ENS)Blocchi loco-regionali eco-guidati

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ANESTESIOLOGIA ED ANALGESIAAnestesia inalatoriaAnestesia totalmenteintravenosa (T.I.V.A.)Anestesia neuro-assialeTarget controlled infusion (T.C.I.)

SPECIALITÀ DI RICOVERO

Tutt e le Specialità e i Servizi elencati si rivolgono agli animali d’aff ezione. Per gli animali esoti ci o non convenzionali, l’Isti tuto veterinario di Novara dispone di un apposito Servizio ambulatoriale.

Istituto Veterinario di Novara - Presidio di Policlinico di Monza S.p.A.28060 Granozzo con Monticello (NO) - Strada Provinciale 9 (incrocio Via Dante Graziosi)Tel: +39 0321 46001- Fax: +39 0321 4600101 - www.istitutoveterinarionovara.itDirettore Sanitario: Dott. Giorgio Neri – N.162 Ordine Medici Veterinari Novara

Istituto Veterinario di Novara - Presidio di Policlinico di Monza S.p.A.28060 Granozzo con Monticello (NO) - Strada Provinciale 9 (incrocio Via Dante Graziosi)Tel: +39 0321 46001- Fax: +39 0321 4600101 - www.istitutoveterinarionovara.itDirettore Sanitario: Dott. Giorgio Neri – N.162 Ordine Medici Veterinari Novara