IN LIBRERIA saggistica

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IN LIBRERIA saggistica Che la PMA (procreazione medical- mente assistita) e la GPA (gestazione per altri) abbiano creato un nuovo mercato nel sistema capitalistico, è in- dubbio: banche dei gameti, cliniche per l’inseminazione, utero in affitto, studi legali per i contratti, attività pub- blicitaria. Che la riproduzione del- l’umano sia divenuta merce da ven- dere è già di per sé qualcosa da com- battere, ma Escudero raddoppia la po- sta e pone una questione ulteriore: la DPI, la diagnosi pre-impianto, pos- sibile grazie alla fecondazione in vi- tro, apre le porte all’eugenetica e al transumanesimo. Bersaglio dei suoi strali è la sinistra francese, che sostie- ne la PMA per tutti in nome dell’u- guaglianza quando dovrebbe negar- la per tutti in nome dell’anticapitali- smo; ma ormai da tempo ha declina- to l’uguaglianza in diritti civili rinun- ciando a quella economica e sociale, mentre la libertà non è più politica ma consumeristica. Oltretutto, se già ora accedere alle tecniche biomediche è questione di denaro, “il transumane- simo è il progetto di un’élite per un’é- lite, non ci sarà transumanesimo de- mocratico”. Un testo provocatorio, a tratti eccessivo e discutibile, ma pro- prio quel che appare eccesso visio- nario si trasforma in forza: perché costringe a fare i conti con ciò che la PMA è e potrebbe diventare. Da leggere. (G. Cracco) LA RIPRODUZIONE ARTIFICIALE DELL’UMANO Alexis Escudero, Ortica Editrice, 240 pagg., 14,00 euro Dimentichiamo ogni idea finalistica, nobile o riprovevole, connessa alla guerra. La stessa vittoria militare, co- me mostra questo lavoro collettivo, non è necessariamente l’obiettivo fi- nale. Perché la guerra, nel mondo mul- tipolare post Urss, è un processo pro- duttivo globale che garantisce lauti di- videndi agli azionisti che ammirano i rialzi in Borsa dei titoli posseduti. La guerra infatti è occasione di con- sumo di armi e mezzi prodotti in tem- po di pace, e l’implementazione di tecnologie avanzate da sperimentare e consumare necessita di uno stato di belligeranza permanente che a sua volta presuppone un cambiamento di paradigma per esercito e industria che si privatizzano e professionalizzano. È la Nato (l’80% del mercato delle armi è monopolizzato dall’Occiden- te) a spingere in questa direzione. In Italia sparisce la leva obbligatoria e Finmeccanica fa del settore militare il proprio core business. La giustifi- cazione ideologica, presente nel Li- bro Bianco del Ministero della dife- sa, narra un Occidente minacciato in ogni angolo della Terra che intervie- ne solo a difesa di legittimi quanto indefiniti interessi. Ma se lo scopo è destabilizzare aree geopolitiche e ali- mentare il ciclo delle commesse, ur- gono forme di allontanamento da lo- giche economiciste, come questo li- bro suggerisce. (P. Cerboneschi) FRAMMENTI SULLA GUERRA Gregorio Piccin (a cura di), Kappa Vu, 191 pagg., 5,00 euro, e-book Un’analisi storica e comparativa dei rapporti tra malavita, polizia e pro- letariato a Marsiglia e Milano a ca- vallo tra il 1900 e 1967. Questo l’og- getto della ricerca di Vergallo nel suo ultimo libro dal titolo evocativo Muf- fa della città. Titolo che, come spie- ga l’autore, viene da un articolo ap- parso sul Corriere d’informazione di Milano nel gennaio 1947, dove era- no così descritti i piccoli criminali che abitavano i bassifondi. In quat- tro capitoli si affrontano tematiche quali la tratta delle bianche, le rapi- ne a mano armata, lo spaccio di stu- pefacenti, i confidenti e delatori, per poi concludere con un esame delle differenze tra vecchia e nuova crimi- nalità. Un cambiamento segnato in un primo momento da un’escalation della violenza e, in seguito, dall’af- fermarsi della criminalità organizza- ta. Il tutto senza mai perdere di vista quelle che Salvatore Palidda defini- sce le “regole del disordine”, ovvero la “concessione di alcuni spazi di ma- novra a tutti i soggetti sociali, malvi- venti compresi”. Il che si traduce spes- so nello stringersi di vere e proprie alleanze tra poliziotti e criminali, tra il “mondo di sopra” e quello “di sot- to”. Numerosi sono gli esempi ripor- tati da Vergallo, e la ricchezza di fon- ti citate è una prova della professio- nalità con cui è stato realizzato il la- voro. (I. Adami) MUFFA DELLA CITTÀ Luigi Vergallo, Milieu, 190 pagg., 17,00 euro 79 Paginauno n. 52 - aprile / maggio 2017 - anno XI

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Che la PMA (procreazione medical-mente assistita) e la GPA (gestazioneper altri) abbiano creato un nuovomercato nel sistema capitalistico, è in-dubbio: banche dei gameti, clinicheper l’inseminazione, utero in affitto,studi legali per i contratti, attività pub-blicitaria. Che la riproduzione del-l’umano sia divenuta merce da ven-dere è già di per sé qualcosa da com-battere, ma Escudero raddoppia la po-sta e pone una questione ulteriore: laDPI, la diagnosi pre-impianto, pos-sibile grazie alla fecondazione in vi-tro, apre le porte all’eugenetica e altransumanesimo. Bersaglio dei suoistrali è la sinistra francese, che sostie-

ne la PMA per tutti in nome dell’u-guaglianza quando dovrebbe negar-la per tutti in nome dell’anticapitali-smo; ma ormai da tempo ha declina-to l’uguaglianza in diritti civili rinun-ciando a quella economica e sociale,mentre la libertà non è più politica maconsumeristica. Oltretutto, se già oraaccedere alle tecniche biomediche èquestione di denaro, “il transumane-simo è il progetto di un’élite per un’é-lite, non ci sarà transumanesimo de-mocratico”. Un testo provocatorio, atratti eccessivo e discutibile, ma pro-prio quel che appare eccesso visio-nario si trasforma in forza: perchécostringe a fare i conti con ciò chela PMA è e potrebbe diventare. Daleggere. (G. Cracco)

LA RIPRODUZIONEARTIFICIALE DELL’UMANOAlexis Escudero, Ortica Editrice,240 pagg., 14,00 euro

Dimentichiamo ogni idea finalistica,nobile o riprovevole, connessa allaguerra. La stessa vittoria militare, co-me mostra questo lavoro collettivo,non è necessariamente l’obiettivo fi-nale. Perché la guerra, nel mondo mul-tipolare post Urss, è un processo pro-duttivo globale che garantisce lauti di-videndi agli azionisti che ammiranoi rialzi in Borsa dei titoli posseduti.La guerra infatti è occasione di con-sumo di armi e mezzi prodotti in tem-po di pace, e l’implementazione ditecnologie avanzate da sperimentaree consumare necessita di uno stato dibelligeranza permanente che a suavolta presuppone un cambiamento diparadigma per esercito e industria chesi privatizzano e professionalizzano.È la Nato (l’80% del mercato dellearmi è monopolizzato dall’Occiden-te) a spingere in questa direzione. InItalia sparisce la leva obbligatoria eFinmeccanica fa del settore militareil proprio core business. La giustifi-cazione ideologica, presente nel Li-bro Bianco del Ministero della dife-sa, narra un Occidente minacciato inogni angolo della Terra che intervie-ne solo a difesa di legittimi quantoindefiniti interessi. Ma se lo scopo èdestabilizzare aree geopolitiche e ali-mentare il ciclo delle commesse, ur-gono forme di allontanamento da lo-giche economiciste, come questo li-bro suggerisce. (P. Cerboneschi)

FRAMMENTI SULLA GUERRAGregorio Piccin (a cura di), Kappa Vu,191 pagg., 5,00 euro, e-book

Un’analisi storica e comparativa deirapporti tra malavita, polizia e pro-letariato a Marsiglia e Milano a ca-vallo tra il 1900 e 1967. Questo l’og-getto della ricerca di Vergallo nel suoultimo libro dal titolo evocativo Muf-fa della città. Titolo che, come spie-

ga l’autore, viene da un articolo ap-parso sul Corriere d’informazione diMilano nel gennaio 1947, dove era-no così descritti i piccoli criminaliche abitavano i bassifondi. In quat-tro capitoli si affrontano tematichequali la tratta delle bianche, le rapi-ne a mano armata, lo spaccio di stu-pefacenti, i confidenti e delatori, perpoi concludere con un esame delledifferenze tra vecchia e nuova crimi-nalità. Un cambiamento segnato inun primo momento da un’escalationdella violenza e, in seguito, dall’af-fermarsi della criminalità organizza-ta. Il tutto senza mai perdere di vistaquelle che Salvatore Palidda defini-sce le “regole del disordine”, ovverola “concessione di alcuni spazi di ma-novra a tutti i soggetti sociali, malvi-venti compresi”. Il che si traduce spes-so nello stringersi di vere e propriealleanze tra poliziotti e criminali, trail “mondo di sopra” e quello “di sot-to”. Numerosi sono gli esempi ripor-tati da Vergallo, e la ricchezza di fon-ti citate è una prova della professio-nalità con cui è stato realizzato il la-voro. (I. Adami)

MUFFA DELLA CITTÀLuigi Vergallo, Milieu,190 pagg., 17,00 euro

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