In emergenza: Quesito Fare Non Fare
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Transcript of In emergenza: Quesito Fare Non Fare
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“L’ATTIVITA' DI PRIMO INTERVENTO”
Dott. Giuliano Pardini
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IDENTIFICAZIONE CERTA DEL SITO COLPITO CHE PRESENTA MAGGIORI
DIFFICOLTA’
• COSA E’ BENE FARE:
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LE FONTI INFORMATIVE
- DIPARTIMENTO NAZ. DI P.C.
- AMMINISTR. REGIONALE COINVOLTA (sist. reg. p.c.)
- AMMINISTR. PROV. COINVOLTA
(ccs o sala operativa)
- SITI INTERNET SPECIALIZZATI
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RISULTATO:
• GUADAGNO TEMPO
(l’importanza del tempo in primo soccorso)
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IDENTIFICAZIONE CERTA DEL SITO COLPITO CHE PRESENTA MAGGIORI
DIFFICOLTA’
• COSA E’ BENE NON FARE:
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• Arrivare nella zona dell’evento anziché sul luogo, rischiando di farsi coinvolgere da necessità locali che potrebbero distogliere dal quadro complessivo del disastro.
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RISULTATO:
• PERDITA DI TEMPO
• Preziosissimo in protezione civile.
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UNA VOLTA SUL LUOGO
• COSA E’ BENE FARE:
- INDIVIDUARE INTERLOCUTORE CERTO (struttura comunale o dip. prot. civile) - METTERSI A DISPOSIZIONE, CON MODESTIA.
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SUL UNA VOLTA LUOGO
• COSA E’ BENE NON FARE:
- sottovalutare il fatto di essere degli estranei, sia alle persone che ai luoghi;
- Usare eccessiva autorità.
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LA PRIMA COSA
• Porsi sempre la questione della sicurezza della gente!!
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SISTEMA 3 PASSI
1 COORDINAMENTO
Chi fa che cosa?
2 COMUNICAZIONE
Interna/esterna e alla popolazione
3 RISORSE
Certe e disponibili
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Cosa è bene fare
• Individuare un area di attesa mediante:- piano di emergenza comunale (se esiste)- contributo di esperti/tecnici del luogo
Tenere conto del fatto che:
1 Alcune ore è l’autonomia di un’area d’attesa;
2 Luce, acqua, coperte e se.ba.ch.
3 Facile accesso e lontano dai rischi.
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Cosa è bene non fare:
• Trascurare l’informazione alle persone
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AREE DI ACCOGLIENZA
• Cosa è bene fare:• Premessa: aver collocato le persone in aree di attesa,
(max 24h) è fondamentale per l’operatore, in quanto, sapere che la gente è al sicuro, gli permette di acquisire la dovuta serenità per l’individuazione di aree di accoglienza.
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AREE DI ACCOGLIENZA
• Individuare un area di accoglienza mediante:
- piano di emergenza comunale (se esiste)
- contributo di esperti/tecnici del luogo e del Dipartimento di Protezione Civile
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AREE DI ACCOGLIENZA
• Le strutture:
• Fino a circa 40 tende, mi attivo mediante la sala operativa provinciale che consulta le associazioni di volontariato;
• Oltre, mediante il C.O.M. e le sue funzioni, individuo un C.A.P.I. vicino.
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AREE DI ACCOGLIENZA
• Cosa è bene non fare:
• Sottovalutare il tempo che la gente vivrà in tendopoli (1-2 mesi secondo stagione), e non organizzare un minimo si vita sociale interna al campo;
• Non rispettare gli usi e i costumi;
• Sottovalutare la logistica!!
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AREE DI ACCOGLIENZA
• Pensare, semplicisticamente, che sia più comodo per la popolazione e più facile per i soccorritori, usare strutture alberghiere in luoghi diversi da quello d’origine (esempio Friuli docet)
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IL CENTRO OPERATIVO
• Cosa è bene fare:
- attivare immediatamente il centro operativo comunale (C.O.C.)
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IL CENTRO OPERATIVO
- attivare il centro operativo misto (C.O.M.) subito dopo il decreto prefettizio che è la conseguenza della dichiarazione stato d’emergenza decretata dal Pr. C.M.
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IL CENTRO OPERATIVO
- attivo le funzioni suddividendo l’emergenza come una torta: ogni fetta corrisponde ad una criticità che avrà un nome e cognome deputato a coordinarla.
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IL CENTRO OPERATIVO
• Cosa è bene non fare:
- credere che basti suddividere i compiti per creare sinergia.
- sottovalutare il tempo speso fuori dall’emergenza. Conoscersi.