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IN COPERTINA

CONSIGLIO DELL’ORDINE

PresidenteGiuseppe Cappochin

SegretarioLiliana Montin

TesoriereGiacomo Lippi

ConsiglieriAlberto Andrian, Nicla Bedin, Doris Castello,Gianluca De Cinti, Andrea Gennaro, RobertoMeneghetti, Giulio Muratori, Gloria Negri,Giovanna Osti, Paolo Stella, AlessandroZaffagnini, Ranieri Zandarin.

Direttore ResponsabileAlessandro Zaffagnini

Comitato di RedazioneGiovanni Furlan, Michele Gambato, Massimo Matteo Gheno, Pietro Leonardi,Edoardo Narne, Paolo Simonetto, Paolo Stella, Alessandro Zaffagnini

DIREZIONE, REDAZIONE EAMMINISTRAZIONE

Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggistie Conservatoridella Provincia di Padova

35131 Padova - Piazza G. Salvemini. 20tel. 049 662340 - fax 049 654211e-mail: [email protected]

www.pd.archiworld.it

ARCHITETTI NOTIZIEPeriodico edito dal Consiglio dell’Ordinedegli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Padova

Iscrizione al ROC n. 21717Aut. Trib. Padova n. 1697 del 19 maggio 2000

INDICE

5 EDITORIALEAlessandro Zaffagnini

24 PEZZO PER PEZZORenzo Piano BuildingWorkshop

26 L’APPUNTO

28 ANTEPRIMA 1.

30 ANTEPRIMA 2.

32 ANTEPRIMA 3.

34 LIBRERIA

37 NOTIZIE DALL’ORDINE(Per notizie dell’ultima ora consigliamo di visitare il nostro sito internetwww.pd.archiworld.itchiusura informazioni al 21/03/2014)

7 ACQUANUOVA ARCHITETTURA INCOLOMBIA TRATRADIZIONE ECONTEMPORANEITÀAndrés Holguín

11 ARIA“HE” UN’INSTALLAZIONEDINAMICAbam! (Alberto Bottero, ValeriaBruni, Simona Della Rocca, FabioVignolo)

15 FUOCOMATERIA E ASCETISMO. TREGENERAZIONI NELL’AREADEI GRIGIONIEnrico Pietrogrande

21 TERRAI TERRITORI DI CARLOMAZZACURATIGiovanni Furlan

Grafica ed impaginazioneFelice [email protected]

StampaGrafiche Turato sas Rubano (PD)

Stampato su carta ecologica certificata FSC 100% reciclata

GLI ARTICOLI E LE NOTE FIRMATE ESPRIMONO L'OPINIONE DEGLI AUTORI. LA RIVISTA E' APERTA A QUANTI, ARCHITETTI E NON INTENDANO OFFRIRE LA LOROCOLLABORAZIONE. LA RIPRODUZIONE DI TESTI E IMMAGINI E' CONSENTITA CITANDO LA FONTE.

PADOVA TEATRO ANATOMICO AL PALAZZO BO

Completato nel 1595, è il primo esempio almondo di struttura permanente creata perl’insegnamento dell’anatomia attraverso ladissezione di cadaveri. Il grande anatomistaGirolamo Fabrici d’Acquapendente, al quale sideve la realizzazione del Teatro, lo concepì aforma di cono rovesciato, articolato in seiordini, di ampiezza variabile tra 7,56 e 2,97metri. All’interno la lezione era tenuta da unprofessore assistito da due studenti (massari).L’illuminazione era assicurata solo da candelefino a quando, nell’Ottocento, venne apertoun lucernario. Per rendere l’atmosfera menocupa, era frequente accompagnare la lezionecon l’esecuzione di musiche dal vivo. Il TeatroAnatomico fu utilizzato fino al 1872, quandovenne chiuso alla pratica delle autopsie.L’anatomia, evolutasi di pari passo con losviluppo della scienza medica, diventaricorrente nel Quattrocento: i documentidell’epoca testimoniano come fosse diffusa lacostruzione di strutture provvisorie, chevenivano montate e smontate all’occorrenza,nelle quali gli anatomisti tenevano le lorolezioni ed eseguivano gli interventi. La loroforma ricordava quella degli anfiteatriromani. I corpi per le autopsie venivanoconsegnati all’Università dalle autoritàgiudiziarie: si trattava spesso, ma non sempre,di persone giustiziate.Il Cinquecento è il secolo in cui l’anatomiapadovana raggiunge il massimo prestigio: incittà insegnano maestri come Andrea Vesalio,che dall’esperienza di Padova trarrà il suocapolavoro, De humani corporis fabrica(1543), opera fondamentale nella quale vienecitato anche un teatro anatomico in uso aPadova che poteva contenere cinquecentospettatori.

Giovanni De Sandre

Nato nel 1974,architetto, dal 1999affronta i campi piùdiversi dellafotografia, passandodal reportage alritratto, dallafotografia di moda a quella sportiva, dallecampagne pubblicitarie alle indagini socialifino alla rappresentazione dell'architettura edelle realtà industriali.

E' autore di diversi volumi monografici suitemi del lavoro e della quotidianità ecollabora in modo continuativo aiprogrammi di comunicazione di artisti edaziende di respiro internazionale, in qualitàdi fotografo e consulente creativo. Dal 2002 è docente di “Linguaggiofotografico e grafico” all'Università diPadova, e dal 2010 anche di “Immagine diprodotto” all'Università di Ferrara,all'interno del corso di design del prodottoindustriale.

Referenze e lavori recenti: Andrea Bocelli /Cantieri di Sarnico / Collegio Costruttori EdiliPadova / Comune di Padova / Coop / RadioDeejay / Diesel / Ducati / Ernst & Young / Faac/ Fineco / Fischer Italia / F.I.V. / Forevermark /Hydrogen / Infostrada / Johnson&Johnson /Laura Pausini / Lancel / Magnum Photos /Magnolia / Mascalzone Latino Capitalia /McCann Erickson / Mondadori / MTV Italia /Pianegonda / Riello / Russell Coutts 44 / SanPellegrino / Shosholoza AC Team / Slam /Sonus Faber / Stiletto Paris / Università diBologna / Università di Ferrara / Università diPadova / Viabizzuno / Vogue Italia / Vortice /Warner Music / Wind / Zodiak Active

© foto Giovanni De Sandre - Università degli Studi di Padova

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DAL VUOTO ALLA“QUADRUPLICERADICE”di Alessandro Zaffagnini

Dal 2010, come abitudine, ArchitettiNotizie apre il nuovo annorinnovandosi: nella continua ricercainfatti di nuovi stimoli, viene modificataparzialmente la veste grafica (tra letante, le quattro copertine di quest’annosaranno curate da altrettantiprofessionisti della fotografia) masoprattutto viene proposto un nuovotema conduttore che crei motivazione,interesse, approfondimento.Con l’illusione di aver riempito ilVUOTO nelle sue molteplicideclinazioni affrontate assieme durantelo scorso anno, ripartiamo oggi da unarilettura analitica di quanto fin quipensato e scritto, ponendo nella debitaattenzione le critiche e i consiglipervenuti da Voi lettori.

Al fascino indiscutibile dell’importantee composito tema trattato nel 2013 si èvoluto ora contrapporre un qualcosa dibasico, fondante, primario, delle radicidalle quali in un certo qual sensoprovare a riemergere e rigenerarci; taleesigenza è dettata anche dal nuovo annoappena iniziato, un anno ricco di novitànon solo per l’Ordine di Padova che hamodificato parzialmente il proprioConsiglio da pochi mesi, ma soprattuttoper l’intera categoria, impegnata arifondarsi attraverso importanticambiamenti, primo fra tuttil’obbligatorietà professionale dellaFormazione e dell’Aggiornamento. Ci èparso quindi che la ricerca el’osservazione dal basso, dalla radice,fosse un corretto fil rouge da perseguire.

“Conosci innanzitutto la quadrupliceradice di tutte le cose: Zeus è il fuocoluminoso, Era madre della vita, e poiIdoneo, Nesti infine, alle cui sorgenti i

mortali devono.”

Circa nel 450 a.C. Empedocle si riferisceai quattro elementi fondantichiamandoli rizòmata (“radici”, pluraledi rizoma) di tutte le cose, immutabilied eterne. Secondo una interpretazioneEmpedocle indicherebbe Zeus, il diodella luce celeste come il Fuoco; Era, lasposa di Zeus è l’Aria; Edoneo (Ade), ildio degli inferi, la Terra; e infine Nesti(Persefone?), l’Acqua. Egli riteneva cheil mondo fosse costituito dai quattroelementi considerati appunto le “radici”di ogni essere; ridotti allo stato diminutissimi frammenti mescolatiintimamente tra loro, essi fin dall’originedei tempi costituirono la materia, losfero.Non è nostra intenzione comunquesoffermarci più di tanto su taleinterpretazione o su altre possibili. Suiquattro elementi, acqua, aria, fuoco eterra, su questa “quadruplice radice” cipiacerebbe però incuriosirVi e tesseredei racconti, ricercare delle immaginiriconducibili a questi, trovare delleconnessioni con la nostra arte o altre eritrovarli disgiunti o meno durante ilcorso dell’anno a caratterizzare le paginedi Architetti Notizie. Tutto ciò conl’assoluta modestia e nell’ottica unica eimprescindibile della condivisione diprogetti, avvenimenti, pensieri e parole. Troverete oltre alle consuete rubrichefisse (L’Appunto, Anteprima, Libreria e,in coda, Notizie dall’Ordine) quattrodistinti articoli per ognuno deglielementi, con la medesima logica deglianni scorsi, sia che si tratti diarchitettura, sia che riguardi altre arti,direttamente a parer nostro connessealla prima.

Acqua, sorgente della vita, matrice che preserva eda inizio alla vita; principio vitale intesocome mezzo della rigenerazione. Flessibile, cambia la sua forma,adattandosi: dalla sorgente in cui nasce,pian piano giunge al mare, diventandoprima torrente e poi fiume in un processodi continua trasformazione. Evoluzione, equilibrio, coesione.Aria, spazio intangibile che avvolge e permeal’intero universo, l’invisibile cherespiriamo, perciò è l’energia vitale senzala quale non ci sarebbe la vita.Principio della composizione e dellafruttificazione.Insieme di leggerezza, delicatezza,trasparenza ma al contempo ancheluminosità e movimento.Fuoco, elemento dinamico, in quanto generatrasformazioni: in particolare tende apurificare tutte le cose, elevandole ad unlivello di perfezione maggiore.L’energia che scaturisce dal fuoco è ilprincipio stesso della vita.Forza, potenza, energia, azione, stupore.Terra,trae giovamento dalle informazioniricevute dall’acqua, per la sua continuaevoluzione. Al tempo stesso materna e nutriente, edanche pratica, concreta, solida e potente. Materia di tutte le cose, fondamenta,pilastro e muro portante della vita.Concretezza, robustezza, spessore.

Buona lettura.

“La realtà non esiste” di Claudio Rocchi in “Volo magico n°1”, 1971.

“Conosci innanzituttola quadruplice radice

di tutte le cose: Zeus è il fuoco luminoso,

Era madre della vita, e poi Idoneo, Nesti infine,

alle cui sorgenti i mortali devono.”

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NUOVAARCHITETTURA IN COLOMBIA TRA TRADIZIONE ECONTEMPORANEITÀAndrés Holguín

ACQUA

La geografia colombiana è particolare,brusca e varia, caratterizzata dalle Ande,che qui si articolano in tre alte cordigliere,che frammentano il territorio e rendonodifficile l’integrazione tra le diverse areedel paese, generando però, allo stessotempo, una grande ricchezza di habitat epaesaggi, climi e culture.

Nonostante queste grandi diversità, ele-menti comuni sono la qualità dell’archi-tettura e un particolare approccio nel farearchitettura, teso a conciliare modernità etradizione

Il dibattito tra tradizione e contempora-neità ha avuto particolare rilievo in Co-lombia negli ultimi decenni,incentrandosi sul concetto di “modernità

appropriata”, ovvero su un approccio alfare architettura teso al rappresentare leproprie radici culturali e sociali attraversoun linguaggio contemporaneo.

L’architettura contemporanea colombianaha saputo manifestare una resistenza cri-tica verso l’aspetto prevalentemente rap-presentativo dell’architettura, riuscendoad esprimere, al contrario un particolare“senso del luogo”, seppure con modalità elinguaggi formali differenti.

Nella tradizione architettonica colom-biana si possono riconoscere alcune co-stanti, quali la semplicità e l’austerità nelleforme costruite e nell’utilizzo dei mate-riali e la pulizia compositiva, costanti checonsentono di adeguare i “progetti” ad

una società con ridotte capacità di spesa,e che rivelano una attenzione particolareal luogo, alle sue caratteristiche orografi-che, urbane, paesaggistiche, e climatiche,ma anche alla cultura e alla idiosincrasiadegli abitanti.

E’ questo il contesto e il dibattito in cui siinserisce l’opera di Felipe Gonzalez Pa-checo, guida dello Studio MPG arquitec-tura y urbanismo. La sua architetturapropone una risposta adeguata al conte-sto culturale, sociale e climatico del paese,trovando un giusto equilibrio tra i mate-riali importati e i materiali locali, tra l’usodell’alta tecnologia del mondo industria-lizzato e globalizzato e la tradizione co-struttiva locale, tra le effimere modeproposte dallo star system e la visione cri-

Andrés HolguínDottorato di ricerca in Urbanisticapresso l’Università IUAV di Venezia, con-segue un master in progettazione ur-bana presso l’Universitat Politécnica diCatalunya (Barcellona, Spagna). Lau-reato in Architettura presso l’Universitàdi Architettura di Venezia e l’Universi-dad de los Andes (Bogotà, Colombia).Dal 2003 è socio di Glass ArchitetturaUrbanistica con sede a Venezia dove èresponsabile della progettazione.Attualmente è coordinatore del Master inArchitettura del Paesaggio e del Giar-dino dell’Università IUAV di Venezia.

a cura di Massimo Matteo Gheno

Cappella Santa María de los Caballeros

Localizazione: Bogotá, ColombiaRealizzazione: 2007-2013Superficie costruita: 1695,52 mq Committente: Gimnasio CampestreFotografo: Andrés Valbuena

Progetto architettonico:MGP ARQUITECTURA YURBANISMO.Arch. Felipe González-Pacheco, Arch.Alvaro Bohórquez Rivero.Collaboratori: Maria Andrea Diaz,Laura Caicedo, Uriel Rivera, CamiloCorrea.

Sezione Longitudinale

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I mobili dell’altare, le sedie e le pancheper la comunità sono in acciaio e legno esono stati progettati appositamente perquesta opera.

Dato il carattere religioso della costru-zione sono presenti nell’opera numerosielementi simbolici del cattolicesimo: lospecchio d’acqua simboleggia il batte-simo, il fuoco della fiamma perpetuadella tomba del fondatore rappresenta loSpirito Santo; i semi oleosi dei tre alberidella sacrestia l’unzione, mentre i leccidei terrapieni laterali rimandano allepalme di Gerusalemme. Dodici luci dimaggiore luminosità, inoltre, rappresen-tano i 12 apostoli.

La costruzione si inserisce in armoniacon il contesto costruito del Gimnasio edel quartiere rispettando le altezze dellecostruzioni circostanti. L’unica emer-genza che denota la sua presenza e l’altocampanile in calcestruzzo.

Nella Cappella è possibile ritrovare quelrigore che Leon Battista Alberti chiamavaconcinnitas, quando pensava alla bellezzacome attributo dell’organismo architetto-nico, conformato da elementi disposti in

armonia e in un ordine giusto e stabile.Un tempio cristiano nel quale le partistanno in ordine, le forme sono chiare eproporzionate, ben costruite.

Una integrazione tra il sentimento e laragione, tra la nostra condizione umana equella divina.

tica del mestiere dell’architetto.

Nell’anno 2007 il Consiglio Direttivo delGimnasio Campestre, istituto scolasticoprivato di Bogotá, decide di realizzareun’ambiziosa trasformazione del campus.Nei 65 anni di esistenza, la struttura fisicaera cresciuta e si era modificata, gene-rando spazi disomogenei con situazionidi disfunzione e di degrado. Nel 2007,dunque, il Consiglio Direttivo affida alloStudio MGP arquitectura y urbanismol’incarico per la realizzazione di un PianoDirettore finalizzato alla valorizzazione,ordinamento e completamento del patri-monio costruito dell’istituto da metterein atto nei successivi 15 anni. MPG ela-bora il Master Plan, nel quale si stabili-scono i lineamenti di crescita che,partendo dalla corte centrale, luogo sim-bolico e rappresentativo per la comunitàdi studenti, stabilisce una sequenza dicinque ulteriori corti di diversa scala de-finendo l’ordine spaziale di tutto l’istituto.

Il Master Plan stabilisce, inoltre, una se-quenza di nove progetti da realizzare perfasi di intervento. Il primo è l’edificio

delle arti e dei laboratori, firmato dalloStudio MGP, il secondo edificio, oggettodi questa pubblicazione e inaugurato neldicembre del 2013, è la cappella di SantaMaría de los Caballeros, edificio a servi-zio del Gimnasio e, allo stesso tempo, delquartiere.

Dopo la demolizione della vecchia cap-pella, realizzata negli anni Settanta perfare spazio all’edificio dei laboratori, sisceglie di realizzarne una nuova in pros-simità alla corte d’ingresso, in un luogomolto tranquillo caratterizzato dalla pre-senza di vecchi alberi e dalla vista sullemontagne.

La Cappella è un edificio che esprime ilcontatto tra il divino, rappresentato dallacopertura in sospensione, e l’umano, rap-presentato dallo spazio scavato nel ter-reno. La totalità dello spazio del tempio èdeterminata dalla tensione tra questi dueelementi.

Lo spazio ipogeo contiene tutte le fun-zioni programmatiche necessarie - atriod’ingresso, tempio, cappella del sacrario,

ossari e sacrestia - mentre sulla coper-tura, in sospensione sul vuoto lasciatodallo scavo, alberga un giardino pensile,il “giardino del fondatore”, un luogo perla riflessione e la preghiera, intimo e cir-condato da pareti.

L’edificio si risolve tecnicamente con l’uti-lizzo di pochi ed espressivi elementi ar-chitettonici. Un muro di contenimentoperimetrale e quattro travi-parete sapien-temente localizzate conformano la spa-zialità e l’immagine della cappella. Lascelta dei materiali è anch’essa ridotta al-l’essenziale: per le superfici esterne si èutilizzato il calcestruzzo a vista con fini-tura superficiale texturizzata, per impri-mere e drammatizzare gli effetti dellaluce naturale sulle superfici; per gli in-terni sono stati scelti materiali semplicicome il grés del pavimento, il vetro dellesuperfici finestrate e il legno del soffitto.

L’intervento rivela una particolare sensi-bilità nel maneggiare la luce negli spaziinterni, nel creare mediazioni luminose erelazioni con l’acqua.

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ACQUA

Planta Livello -2.75

Pianta delle coperture

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“HE”UN’INSTALLAZIONEDINAMICAbam! (Alberto Bottero, Valeria Bruni, Simona Della Rocca, Fabio Vignolo)

ARIA

“He” è un progetto realizzato presso ilmuseo MAXXI di Roma, ed esito del con-corso internazionale YAP 2013. Il pro-gramma (che coinvolge altre sedi musealitra cui Moma PS1 di New York ed IstanbulModern) intende promuovere i progettistiemergenti, ed esplorare nuovi ambiti pro-gettuali, ricercando soluzioni con un forte

carattere di sperimentazione e di spetta-colarità. Nello specifico, il bando di con-corso richiedeva la riconfigurazione deglispazi esterni del museo in un luogo disosta e refrigerio dal calore estivo, edun’organizzazione dello spazio che potesseospitare gli eventi del palinsesto estivo delmuseo.

Il progetto ridefinisce una zona di sosta e,grazie ad una configurazione flessibile eall’impatto visivo, crea una nuova centra-lità nel piazzale, rivolgendosi tanto verso ilmuseo, tanto verso il quartiere.

bam!bottega di architettura metropolitana, è uncollettivo di giovani architetti torinesi, chelavorano nei diversi ambiti dell'architetturaed affiancano alla pratica professionaleun’intensa attività di ricerca sui temi del-l’abitare e della città contemporanea. Ilnome riflette l’approccio al progetto, ov-vero l'attenzione al concetto di Origine eComunità, all’operatività della piccola di-mensione e al contesto urbano a cui si de-dica l'architettura.Tra i lavori più recenti "He", progetto rea-lizzato presso il museo MAXXI di Roma, edesito del concorso internazionale YAP2013.

a cura di Alessandro Zaffagnini

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Il progetto consiste in un giardino archi-tettonico composto da un prato e da unagrande pedana su cui è sospeso un volumedi grandi dimensioni, che si fa protagoni-sta della scena.

Il volume sospeso accoglie i luoghi disosta e genera un’interazione con gli spaziesterni del museo attraverso il colore, l’usoludico dell’acqua e l’ombra.

Il volume è stato concepito come un’in-stallazione dinamica il cui aspetto muta alvariare della luce e del vento. La traspa-renza e l’apparente assenza di peso dell’in-stallazione generano un dialogo ed uncontrasto stimolante con la massa impo-nente del museo e le sue forme fluide.

Il grande volume asseconda il movimentodel vento valorizzando la leggerezza deimateriali che lo compongono. I panneggiesterni ed interni si muovono, permet-tendo alle persone di quantificare visiva-mente il vento, percezione che di solito èpossibile solo osservando gli alberi o altrielementi naturali.

Il colore e la trasparenza del materiale, incontrasto con il carattere minerale delmuseo, regalano sorprendenti riflessi cro-matici che variano al variare dell’inci-denza della luce sul volume, permettendoad He di mutare aspetto nel corso dellagiornata. La trasparenza ed il colore sonoanche espedienti che invitano, metaforica-mente, ad osservare il museo da una di-versa prospettiva .

L’intenzione chiara è quella di stupire i vi-sitatori attraverso la grande dimensione,caratteristica che è stata ottenuta attra-verso un impiego minimo di materiale edha richiesto un processo di realizzazionecomplesso.

La realizzazione del volume tessile è il ri-sultato di un processo sperimentale e diun approccio multidisciplinare che hacoinvolto figure provenienti dagli ambitiprofessionali più disparati: architettura,ingegneria strutturale, ingegneria delvento, nautica, alpinismo, agricoltura.

La necessità di ridurre al minimo l’ingom-bro strutturale, seguendo i requisiti archi-tettonici di leggerezza, grande dimensione espettacolarita’, ha portato alla realizzazionedi una struttura assolutamente unica nel-l’ambito della tensile architecture. L’opera,non presenta particolari criticità da unpunto di vista strutturale, mentre è speri-mentale la ricerca di forme e di superficipiane -caratteristica atipica per le tenso-strutture- insieme all’utilizzo di dettagli etecnologie provenienti dall’alpinismo.

La manifattura artigianale del tessile hareso possibile confezionare un materialepreso in prestito dall’agricoltura con detta-gli di fattura nautica, con l’impiego ineditodel materiale, le cui caratteristiche di pro-duzione non consentirebbero la planaritàdelle superfici di He.

Infine, l’installazione mostra come ilprogetto architettonico può favorire lariappropriazione collettiva degli spazipubblici.

Il progetto è stato elaborato considerandoi vari scenari di utilizzo del piazzale du-rante le ore della giornata, e in modo daoffrire un massimo grado di interazionecon i suoi visitatori.Tutto il sistema di sedute rispecchia un’ot-tica improntata sull’ergonomia e il com-fort della sosta.Il prato, in prossimità del filare di alberi, sirialza definendo una sponda che realizzauna seduta informale su cui sdraiarsi al-l’ombra del volume tessile. Sulla pedana si collocano delle sedute in-formali dall’uso flessibile, realizzate conun materiale anti-shock, che all’occor-renza si trasformano in grandi giochi sucui i bambini scivolano, saltano, si arram-picano. Sulla pedana, ad intervalli regolarinelle ore più calde, l’acqua percola dal vo-lume tessile creando delle cortine che rin-frescano i visitatori e che al suonoricordano la pioggia estiva, offrendo con-dizioni ottimali per il relax dei visitatori.L’acqua è anche l’elemento ludico, attra-verso cui i bambini corrono e si bagnano.La sera la pedana si trasforma in un pal-coscenico per gli eventi del museo, e il vo-lume illuminato si trasforma in unagrande lanterna sospesa.

ARIA

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MATERIA EASCETISMO. TRE GENERAZIONINELL’AREA DEIGRIGIONIEnrico Pietrogrande

FUOCO

L’architettura riconducibile all’ascetismominimalista dell’area svizzera costituisce,per alcuni, una delle più significative espe-rienze tra quante oggi compongono l’ete-rogeneo panorama dell’arte del costruire. Questo orientamento, che particolarmentesi è sviluppato nel Cantone dei Grigioni, sicaratterizza fondamentalmente per lapiena espressione da un lato della fisicitàdei materiali impiegati, dall’altro del pro-cedimento realizzativo nel suo svolgersi. Ilpercorso creativo viene a fondarsi dunquesulla cultura della materia, comportandoun esasperato disprezzo per il superfluo:ogni dettaglio deve avere un senso di ne-cessità, costruttiva e poetica. La lavora-zione esclude ogni forma di sofisticazioneche possa compromettere la fruizione deivalori visivi e tattili dei materiali, alte-rando la comprensione del modo in cuiquesti partecipano alla dimensione co-struttiva. Materiali, soluzioni di giunto eprogramma costruttivo devono esseresemplici e facilmente leggibili, nella consa-pevolezza che sono gli accostamenti, lelinee di transizione, le situazioni di passag-gio - gli inbetween - i nodi più delicati delmanufatto architettonico, da gestire perse-guendo la misura piuttosto che la spetta-colarità del gesto. La soluzione di incontrotra i materiali viene formulata esprimendoil funzionamento del dettaglio, facendoapparire il particolare costruttivo smonta-bile nelle sue componenti. E in ciò risiede

il carattere classico di questa architettura.Tutti i materiali possono essere utilizzati,non ne esistono di “buoni” o “cattivi” madi male o bene impiegati. Solo questa atti-tudine rende la progettazione indipen-dente dai mezzi disponibili,aumentandone la libertà rispetto ai condi-zionamenti del mercato. Conta la veritàdel costruire, di cui si ha riscontro nel-l’esperienza del materiale di cui il costruireè fatto.Nella corrispondenza esatta tra materiali eimpianto tettonico la schietta esibizionedel cemento, del laterizio, del vetro, dell’ac-ciaio, del legno viene estesa alle compo-nenti impiantistiche, ai fili elettrici e alletubature idrauliche, in modo che dell’edifi-cio tutto risulti con chiarezza, sia perquanto riguarda il come sia il cosa.Nell’architettura della scuola dei Grigioniil primato del materiale, che come la tec-nica costruttiva deve essere chiaramentericonoscibile, è accentuato dall’essere que-sto impiegato in una condizione grezza,non finita, al punto che l’opera sembra in-completa. L’imperfezione, l’indetermina-tezza, la disponibilità alla modificazione,caratterizzano queste architetture austere.Il principio del non finito rappresenta lapossibilità che lo spazio assuma con iltempo connotazioni diverse, significa il ri-fiuto di regole rigide stabilite a priori.Nulla è e potrà mai essere finito una voltaper tutte. Non esiste un perfetto compiuto

Enrico Pietrogrande

Laureato in Ingegneria Civile pressol’Università degli Studi di Padova nel1981 (relatore Camillo Bianchi) e inArchitettura presso l’Istituto Universitariodi Architettura di Venezia nel 1989(relatore Bruno Minardi). Dottore diricerca in Ingegneria edilizia eterritoriale presso l’Università degli Studidi Bologna nel 2001, con tesi sulleorigini dell’orientamento ecologiconell’architettura del moderno inGermania e in Italia. Titolare dal 2001al 2003 di una borsa di postdottoratonel cui ambito si è occupatodell’architettura italiana Ina-Casa neglianni della ricostruzione postbellica.Ricercatore universitario dal 2004presso il Dipartimento di IngegneriaCivile, Edile e Ambientale dell’Universitàdi Padova. Interessato in particolare altema di ricerca costituito dal rapportotra progetto e storia in architettura, èautore del saggio L’opera di Quirino deGiorgio (1937-40). Architettura eclassicismo nell’Italia dell’impero (FrancoAngeli Editore, 2011) e curatore delvolume Trentaquattro case del fascio.Settant’anni dopo (Marsilio Editori,2014).

a cura di Alessandro Zaffagnini

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Laurent Savioz, recupero di una casa rurale a Chamoson, 2005

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Valerio Olgiati (Chur, 1958) esplicitasenza filtri il carattere della materia co-struttiva, come nel caso in cui convertela Gelbe Haus nel centro di Flims inedificio per esposizioni liberando dal-l’intonaco il sasso delle murature e inte-grandolo con nuove porzioni incalcestruzzo grezzo tenuto a vista an-ch’esso. Appartiene alla generazione più gio-vane Corinna Menn, nata nel 1974 elaureata all’ETH di Zurigo nel 2000. Hastudio professionale in Chur ed è au-tore di una ardita piattaforma panora-mica realizzata nel 2006 in localitàConn, presso Flims, gioco di puntoni ecavi d’acciaio con parti in legno.È di Peter Zumthor (Basilea, 1943)l’opera che meglio interpreta l’intento dimostrare nell’architettura le tracce delprocedimento costruttivo. Si può dire anziche l’oratorio dedicato al santo patronoBruder Klaus nel parco dell’Eifel in Ger-mania (2007) coincide nella sua essenzacon lo stesso processo di realizzazione. Pereseguirla sono stati tagliati nel bosco diproprietà dei committenti centoundici al-beri da cui sono stati ottenuti i pali dispo-sti a cono a costituire la cassaforma controcui è stato gettato il calcestruzzo, a stratigiornalieri volutamente ben leggibili suifronti esterni. Come nel processo di pro-

duzione del carbone vegetale, i pali sonopoi stati rimossi accendendo un fuocoentro la costruzione, per cui la parete in-terna si connota per le tracce della com-bustione. Il fuoco, la luce che penetra solodall’alto, l’odore del legno bruciato, ilsuono che si prevedeva il vento avrebbeprodotto attraverso i fori dei distanziatorieliminati dopo il getto sono, si aggiun-gono alla materia come strumenti checoncorrono a definire il piccolo spazioraccolto che muove lo spirito alla medita-zione. “Nella mia opera - dice l’architettocon preciso riferimento a questa sua ar-chitettura – la luce è luce, la materia mate-

ria”3.Tra i numerosi riscontri nel più ampio ter-ritorio svizzero andrebbero citate almenole opere di Laurent Savioz, tra le qualispicca il recupero di una casa rurale otto-centesca a Chamoson in cui, lasciate inal-terate le facciate in sasso, Savioz haintegrato i vuoti dei vecchi tamponamentilignei con pareti in calcestruzzo su cui ri-salta il disegno delle tavole impiegate peril getto. Anche nelle opere di Savioz si ri-scontrano franchezza povera dei materialie essenzialità dei dettagli.All’ascetismo dell’area dei Grigioni corri-sponde il distacco dal modello di sviluppo

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in grado di distogliere dalla realtà dellecose. Le pareti in cemento armato a faccia vista,i mancati allineamenti di corsi regolari didoghe di legno, il sasso della vecchia mu-ratura privata dell’intonaco testimonianodelle nuova vita che i materiali, lavoratinella condizione grezza, assumono. C’èalla base di questo atteggiamento la rilut-tanza ad alterare le caratteristiche dei ma-teriali, e la propensione verso un utilizzoche ne rispetti l’integrità, in accordo con lapreferenza di tecnologie costruttive sem-plici e elementari. Rifiutare la sofisticazione dei materiali si-gnifica respingere la sofisticazione dellarealtà e dell’immagine, favorire il concettodi trasparenza. Appartiene a chi operanell’ambito di questa impostazione di pro-getto, fortemente radicata nel territorio diChur, una dimensione spirituale che signi-fica pratica dell’architettura intesa comemodo di vivere, interesse per un operareetico oltre che estetico. Mentre si percepi-sce sempre più distintamente che è il mer-cato che detta le regole riducendo lospazio a suo strumento, che il fare archi-tettura sempre più è il risultato di opera-zioni esclusivamente economiche e dimarketing, si riscontra in alcuni contestila consapevolezza della responsabilitàetica del progetto, della necessaria sensibi-

lità alla tradizione e al sociale che sempresi risolve in un fine culturale.Il quadro degli interventi edilizi che corri-spondono all’impostazione sopra descrittaè assai ricco e coerente. Da questo sonotratti gli esempi che si propongono a se-guire, opere che facilmente possono essereposte tra loro in relazione essendo in esseesplicita la volontà degli autori di lavorarecon elementi costruttivi non raffinati, adesprimere la ricerca di una vita austerafondata su valori arcaici, sull’etica e la spi-ritualità. Si tratta di quanto producono letre generazioni di architetti attive nel Can-tone dei Grigioni, una scuola impropriache ha in Peter Zumthor il riferimento an-ziano. Gion Caminada, Valentin Bearth eAndrea Deplazes, Jürg Conzett, ValerioOlgiati1 - nati tra la metà degli anni cin-quanta e il 1960 - sono tra i più noti rap-presentanti della generazione di mezzo,mentre i più giovani Corinna Menn, Ste-phan Kurath con Ivano Iseppi, Marisa Fe-uerstein - per citare i nomi più noti -erano studenti negli anni novanta. Tuttioperano prevalentemente nel loro territo-rio, intorno al capoluogo Chur2, anche sela poetica qui considerata è propria di unambito ben più esteso in ambito svizzero. Gion Caminada, nato nel 1957 a Vrin, in-tegra nel paesaggio dello stesso borgo ilcomplesso di tre edifici destinati ad ospi-

tare stalle, fienili e un mattatoio con ma-cellerie. L’intervento, ultimato nel 2000, èfelicemente inserito nel contesto graziealla lavorazione della pietra del basa-mento, del legno in barre orizzontali - cheallude alle cataste di legname dei boschicircostanti, come se i volumi fossero pienianziché vuoti - e alla felice scelta dei detta-gli, come le fenditure che si aprono nellafitta trama orizzontale che caratterizza ilcomplesso dei fabbricati.Allo studio Valentin Bearth & Andrea De-plazes (architetti nati nel cantone rispetti-vamente nel 1957 e nel 1960) si deve, tra imolti edifici di grandissimo interesse, laGalleria d’arte contemporanea di Markto-berdorf, in Germania (1998-2000), in cuiè la preziosità del ricamo che il legante di-segna sul rosso del cotto ad esaltare laqualità comunicativa dell’opera.Jürg Conzett, nato nel 1956, rivolge inparticolare la sua attenzione alla tecnicacostruttiva. Come dimostra con il suoponte a Peiden Bad (2000-2002), all’iniziodella valle Lumnezia che conduce al paesedi Vals, Conzett è esperto nell’esprimerel’interesse prefunzionalista per la lavora-zione artigianale del legno che segna lasua opera. Nel legno, materiale da costru-zione per centinaia di anni centrale nel-l’area dei Grigioni, riconosce appunto unavalenza organica preindustriale.

FUOCO

Corinna Menn, piattaforma panoramica in localitàConn, presso Flims, 2006.

Valerio Olgiati, Gelbe Haus, 1995-99. Peter Zumthor, cappella dedicata al santopatrono Bruder Klaus nel parco dell’Eifel inGermania, 2007. Veduta di cantiere e operaultimata.

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opere di Mies van der Rohe.Gli architetti dei Grigioni promuovo dun-que un’estetica che da un lato comunica lasemplicità e l’onestà della struttura e deimateriali e ha radici nel pensiero dellepost-avanguardie, dall’altro ricerca la pu-rezza della forma. Sensibili alla tradizionee consapevoli della responsabilità socialedell’architettura, cercano un sincero con-fronto con la realtà secondo un’etica delprogetto che ha sempre un fine culturale esociale. Esprimono in definitiva un’archi-tettura che non intende stupire, discreta esenza novità, irritata di fronte all’inva-denza, che mostrando come materiali efunzionamento delle parti convergononella forma svolge il proprio ruolo socialedi far crescere nelle persone la consapevo-lezza dell’ambiente.

NOTE1 Caminada, Bearth, Deplazes, Conzett e Olgiati sonotutti nati tra la metà degli anni cinquanta e il 1960. 2 Sull’architettura dei Grigioni si vedano i seguenti testi:KÖBI GANTENBEIN, Bauen in Graubünden, Ho-chparterre, Editor, 2007; A tale of two regions. Voralbergand Graubünden. The Alpine sources of a new architec-tural regionalism, in “Fourth Door Review”, n. 8 (2009),pp. 38-106.3 Si veda Costruire col fuoco: la cappella nell’Eifel, in“Casabella”, n. 747 (2006), p. 67.4 Su questo argomento si sofferma Franco Purini nelsaggio Derivazioni inquiete, in A. R. EMILI (a cura di),Architettura estrema. Il Neobrutalismo alla prova dellacontemporaneità, Macerata, Quodlibet, 2011. Sul NewBrutalism si veda A. R. EMILI, Puro e semplice, l’archi-tettura del Neo Brutalismo, Roma, Kappa, 20085 Sull’etica as found (non sofisticato, non trasformato,naturale, sincero, veritiero), attitudine a considerare larealtà al di fuori di ogni schema idealistico, si veda C.LICHTENSTEIN, T. SCHREGENBERGER (a cura di),As Found: the Discovery of the Ordinary, Zurich, LarsMüller Publishers, 2001

industriale, cui viene di fatto contrappostala cura artigianale nella lavorazione. Sottoalcuni aspetti vi è un chiaro collegamentocon la questione cruciale della sostenibi-lità, almeno per quanto riguarda l’inte-resse rinnovato per i materiali, che aprenuove prospettive sull’utilizzo di materialinon finalizzati all’edilizia, e il recupero dispazi in disuso, di architetture inutilizzatee di contesti urbani dismessi in alternativaall’edificazione con consumo del suolo. Ingenerale, il collegamento è insito in unaarchitettura priva di spettacolarizzazione,in grado di trarre dal mondo comune ipropri caratteri di straordinarietà gene-rando così un legame sempre più forte tral’arte e la vita quotidiana nella sua realtàLa pratica del recupero non soltanto rien-tra in una strategia di riqualificazione delpatrimonio abbandonato e degradato, maconsiste in una vera e propria attitudine ariscoprire le tradizioni e le eredità cultu-rali e favorisce un controllo attento delterritorio nel cui ambito il progetto è la ri-

sposta all’individuazione e al controllodelle zone degradate. L’architettura del-l’epoca della post-produzione deriva dauna nuova etica, in contrasto con la so-cietà dei consumi e legata all’esperienzadiretta della società, che si sostanzia inspazi austeri e spogli. Pur con la dovuta distinzione riguardo altema della ricerca della forma, che nell’ar-chitettura finora considerata è perseguitacon determinazione, si può riconosceretra l’esperienza dell’ascetismo minimalistae la tendenza neobrutalista sviluppatasinegli anni cinquanta nella periferia londi-nese una continuità di ispirazione che co-nosce un limite solo nel dichiaratodisinteresse per il tema della forma pro-prio degli artisti del New Brutalism. Caratteri comuni tra il movimento neo-brutalista che ha avuto in Alison e PeterSmithson i suoi maggiori rappresentanti ela forte ramificazione dell’ascetismo mini-malista svizzero sono il rifiuto della spet-tacolarità, l’indifferenza verso l’apparenza

dell’attualità, la valorizzazione dello statogrezzo - al limite della non trasformazione- dei materiali, il rifiuto del perfetto com-piuto, la chiara espressione e l’essenzialitàdel processo costruttivo4. Con la culturaAs found gli architetti dei Grigioni condi-vidono la ricerca nell’ordinario e nel ba-nale del mondo comune di una nuovastraordinarietà, anche per quanto riguardale possibilità di impiego dei materiali po-veri5.Rimane tra le due tendenze la netta distin-zione sul tema della forma, che gli espo-nenti del Neo Brutalismo respingono apriori, interessati esclusivamente ai mate-riali e al processo costruttivo - meglioun’architettura brutta ma vissuta che bellae deserta, sostengono - mentre gli autorisvizzeri qui considerati ricercano fino allimite dell’autocompiacimento, come adesempio dimostrano i due volumi cubicinei quali è risolta la Galleria d’arte con-temporanea di Marktoberdorf, fortementedebitori nei confronti della purezza delle

1918

Jürg Conzett,ponte a PeidenBad, 2000-2002.

Gion Caminada,stalle, fienili emattatoio a Vrin,intervento ultimatonel 2000.

Valentin Bearth,Andrea Deplazes,Galleria d’artecontemporanea,Marktoberdorf,1998-2000.

Alison e PeterSmithson, la scuolasecondaria diHustanton (1949-54) comeesemplificazionedella tendenzaneobrutalista.Particolare deiservizi.

FUOCO

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TERRA

Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cuinon sai nulla. Sii gentile. Sempre.Carlo Mazzacurati

Carlo Mazzacurati inizia la sua carrieradi regista nei primi anni ottanta del se-colo scorso, da subito viene colpito edaffascinato dal cinema degli Stati Unitid’America di quegli anni. Ciò che lo affa-scina è come viene narrato il soggetto diquel cinema: il territorio americano.Un cinema ambientale, quello americano,un cinema di provincie dove i luoghi sonoconfini incerti e dove vige un’ebbrezzadella dispersione che diventa qualcosa dipositivo. Il cinema degli Stati Uniti a cui fa riferi-mento Mazzacurati è quello di MartinScorsese, di Francis Ford Coppola; questiregisti raccontano le vicende di strada, lavita delle persone comuni, e a loro volta

prendono come riferi-mento e memoria il neo-realismo italiano.Il cinema italiano, in-vece, in quegli anni set-tanta ed inizio anniottanta, aveva rinun-ciato e perduto una re-lazione fisica con ipaesaggi di apparte-nenza; i film eranoprivi di luoghi signi-ficativi, il cinemaitaliano si erachiuso in una pro-spettiva di bana-lizzazione.I film girati dal

no-stro cinema, negli anni del debutto di

Mazzacurati, erano dei tentativi insignifi-canti di richiamare il pubblico, lungome-traggi dove si era smarrito l’equilibrio frasceneggiatura, recitazione e messa inscena; lungometraggi dove prevaleva soloil nome dell’attore che pubblicizzava la lo-candina, che spesso era un “non attore“, fi-gura televisiva.Questo è lo scenario di chi inizia a fare ci-nema in quegli anni in Italia e con cuiMazzacurati si deve confrontare, un conte-sto in cui precipitava il valore del linguag-gio e della forma cinematografica . Il suo primo film, Notte Italiana, è del1987, un film che si è caricato della re-sponsabilità di tentare di ritrovare un rap-porto fisico con il territorio in un cinemadel nostro paese che non ne ha più e chene ha perso il senso.Il pubblico cinematografico di quel pe-riodo, secondo Mazzacurati, non ha unacapacità di giudizio critico rispetto al pae-saggio in cui vive.Il tentativo del regista nella sua narrazioneè di svelare altre finestre poetiche, unobiettivo molto complesso che tenta diaprire ad una nuova fascinazione cinema-tografica. La trama ed il soggetto di Notte Italiana,

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I TERRITORI DICARLOMAZZACURATIGiovanni Furlan

LuigiGhirri, Argine Agosta Comacchio, 1989

Notte Italiana

Mazzacurati giovane

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TERRA

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bien-tato nei giorni nostri.Questo è un paesaggio contemporaneoche non si deve correggere, in cui Mazza-curati ambienta parte della vicenda in un’architettura costruita per la riforma agra-ria nel 1960, una casa che trasmette, con lesue luci e le sue ombre, tutto il significatodi quei luoghi.Cercando di trovare delle relazioni cine-matografiche con il film Ossessione del1943 di Luchino Visconti, la solitudinedella casa rurale adattata a trattoria sottol’argine del fiume Po, diventa ne La giustadistanza, la solitudine della casa degli annisessanta nel pioppeto; la linea viva dellastrada bianca arginale neorealista, limitetra l’acqua e la terra,viene riproposta nellastrada arginale percorsa dalla corriera neiprimi fotogrammi de La giusta distanza.L’argine del Po, limite dell’orizzonte diquesto film, è il luogo del vagare dei per-sonaggi senza meta, luogo della sospen-sione della vita in un puro accadere dellecose che produce importanti incontri im-previsti: ecco la tensione poetica del filmdi Carlo Mazzacurati e forse, anche delneorelismo italiano, dove il colore non èquello reale ma un invenzione che con-duce ad immaginari diversi ed inaspettati.In questo film si vedono gli orizzonti delterritorio del Polesine che sono una sogliache porta altrove, sono una frontiera: iviali alberati, i piccoli paesi, gli argini, inastri di terra tra il fiume Po, disegnanoun insieme che si estende da un orizzonteall’altro e sono raccolti nelle sequenze ci-nematografiche che riescono a mettere in

con-tatto, in manierasingolare, le si-tuazioni, le cose ele persone più re-mote e disparate.Carlo Mazzacurati è un autore che hasempre realizzato un cinema anomalo peri caratteri italiani, in cui l’amaro diverti-mento si coniugava alla malinconia dellaprovincia. Un cinema di confine cheguarda alle piccole storie, ai luoghi quasianonimi, per allargarsi e raccontare losmarrimento di un paese intero.Carlo Mazzacurati è cresciuto in unmondo dove era vitale il rapporto con ilbello e per lui è sempre stato fondamen-tale non perdere il filo del sapere, il filodel linguaggio della conoscenza che nutreed elabora il rapporto con chi si deve for-mare . Andrea Zanzotto diceva: “Che cos’è lapoesia? La poesia è restaurare il vuoto chec’è nel mondo, è colmare lo spazio.”La cosa crudele di oggi, secondo Mazza-curati, è l’assenza di conoscenza e la per-dita del linguaggio cinematografico, laperdita di uno sguardo critico che portaalla cecità culturale.I termini di una cronaca sempre più at-tenta all’emigrazione che stava trasfor-mando l’Italia, offrono lo spunto a CarloMazzacurati per i film in cui il nodo cen-trale è, insieme al disagio della condizioneraccontata con toni drammatici, l’impre-parazione di un tessuto sociale rispetto a

que-sto evento.

Come sempre, nel suo ci-nema, la valutazione sembra più

ampia e le prospettive del suo narrare nonriguardano soltanto i suoi personaggi e ilsuo Veneto, ma si allargano per guardareall’affanno di una società impreparata aquesti mutamenti e all’inutile arroganzafiglia di una progenie ignorante e rozza, esolo desiderosa di benessere economico.I luoghi del suo cinema sono normal-mente non visti perchè dati per scontati ecome diceva Cesare Zavattini ogni formadi espressione cinematografica va pensatacome un incontro. L’incontro con i luoghi di Mazzacurati èsempre imprevedibile e ci attira versoqualcosa di incerto che non sappiamo enon conosciamo.Mentre stò finendo questo scritto ap-prendo la notizia che il regista del film la-Grande Bellezza, Paolo Sorrentino,premiato a Londra con il Bafta (BritishAcademy Film Awards), l’equivalentedell’Oscar inglese, ricevendo il premio, hapreso la parola, ha ringraziato gli attori delsuo film, poi ha detto: «Mi piace dedicarequesto premio a un grande regista ita-liano, e il suo nome era Carlo Mazzacu-rati».

Gelato al limon, Paolo Conte 1979

avreb-bero potuto essereambientati nella periferia mila-nese o in un altro luogo simile, ma allafine il film è stato girato sul delta del fiumePo, luogo che è molto legato alla famigliaed alla memoria di Carlo Mazzacurati.Spesso, nelle brevi interviste rilasciate, ilregista padovano confessa di aver immagi-nato con la sua fantasia, durante il periododella sua adolescenza e delle lettura dei ro-manzi di avventura, di ambientare la storiadell’isola del tesoro di Robert Louis Ste-venson lungo il fiume Po . Mazzacurati, avendo un budget econo-mico molto limitato, sceglie un luogo spo-polato come il paesaggio polesano: il filme la sua scenografia diventano un tendereall’estremo senza mai arrivare però al tea-tro di prosa e senza girare alcuna scena inuno spazio artificiale. Notte italiana è quindi un film che ha ori-gine in uno spazio scenico nudo, è comeun foglio bianco in contrapposizione albrulicare della città. Un’altra questione importante di questoprimo film è stata la scelta del bianco enero: tutti i registi aspirano alla purezzadel bianco e nero, ma Mazzacurati dimo-strerà che bisogna passare per il colore perconfrontarsi con i limiti della materia edella sua vitalità nella pellicola. Questo spazio cinematografico inizialevuoto e piatto è come un luogo che asso-miglia al senso di sospeso del teatro diprosa, dove il regista mette tutti gli ele-menti della scena: Carlo Mazzacurati in-fatti preferisce girare le proprie scene nelleore notturne alla ricerca dell’incerto, delnon tempo che è l’elemento che si contrap-

ponealla materia che assorbe il

vero ed il reale.Prima di iniziare a girare il film, Mazzacu-rati si pone la questione della rieducazionee della costruzione scenica dello stesso: ilregista guarda e approfondisce attenta-mente i temi compositivi della pittura, edattraverso questa rilettura si confronta conla periferia romana, luogo violato e ango-scioso.Carlo Mazzacurati affermava che, dopotutto, il cinema può permettersi di mistifi-care la vita e in ogni trama c’è sempre unasua moralità possibile.Vesna va veloce, film del 1996, raccontauna storia di una ragazza che arriva in Ita-lia in corriera da un paese dell’Est Europa. L’inizio del film è molto significativo: laprotagonista, Vesna, fa parte di un gruppodi persone dell’Est Europa che apparten-gono ad un mondo più povero e che visi-tano un quartiere di Trieste dedicato a loroper fare degli acquisti. Tutti i passeggeri all’imbrunire risalgononella corriera parcheggiata a lato della sug-gestiva Piazza d’Italia, davanti al maredella città di Trieste.Nei fotogrammi si vede il corpulento auti-sta, con una giacca di pelle nera, che nonaspetta la protagonista e parte, mentre sivede la ragazza dell’Est riflessa nel vetro diun bar della piazza. Da qui incomincia il viaggio di Vesnad’estate lungo il nostro paese . In questo film Mazzacurati ha cercato diraccontare l’Italia attraverso gli occhi di

chinon ha la conoscenza del nostro

paesaggio, di chi non conosce qual’è l “‘in-gresso principale” di un territorio, non hagli strumenti per codificare il luogo e sicomporta di conseguenza in maniera nonequilibrata ed inaspettata.Noi siamo abituati a vivere questi luoghi,questo territorio con tutti i suoi segni vi-vendo in automatismo con esso.In questo film il regista ha voluto trovareun personaggio, un punto di vista, che nonconosce questi segni del nostro territorioe, come in un gioco dell’oca, sbagliando, avolte tornando indietro, fa delle mossemalfatte e trova degli ostacoli, si confondesia nel rapporto con il paesaggio, sia nellarelazione con i luoghi urbani.La scena fisica di questo film è la costaadriatica: l’area intorno a Rimini è un ag-glomerato urbano steso lungo il mare cheassomiglia ad una città americana dovenon esiste un centro.Evocativa è la lunga sequenza in cui Vesnacammina lungo queste località che hannocolmato la distanza fra di loro collegan-dosi, e dove tutto il contesto litorale si ri-flette nell’anima delle persone che vivonoin quei luoghi. Vesna è un eroina di un romanzo che af-fronta il riscatto sociale prostituendosi,iniziando la pratica quotidiana dello starein strada: scrive delle lettere all’amica delcuore in cui mente su tutto, descrivendouna Milano che non c’è, curando il doloree la solitudine inventandosi un modo poe-tico finto ed orribile. Nel film La giusta distanza del 2007 ilsoggetto è il paesaggio del delta del Po am-

Luigi Ghirri photography

Luigi Ghirri photography

La giusta distanza

Luigi Ghirri, G

alleria De Fo

scherari

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Mostrare l’architettura è un’impresa difficilissima. Niente puòveramente sostituire l’esperienza diretta dello spazio costruito, lapercezione della trama ibrida delle città, l’ascolto delle voci chela vita continuamente produce. Una mostra di architettura puòinvece trasmettere in modo immediato il processo complesso econdiviso attraverso cui gli edifici che progettiamo sono ideati,costruiti e poi abitati dalla gente. Una visione per frammenticomposta anche con i disegni, i materiali e gli strumenti di que-sta ricerca paziente, gli stessi che si trovano sui tavoli di lavoro.Una mostra può raccontare il “making of ” del nostro mestiere diarchitetti senza manipolazioni, facendo vedere un po’ tutto:prove, progressi, ma anche ripensamenti e patimenti. L’allesti-mento, poi, può comunicare implicitamente un linguaggio, unintento espressivo. Per noi, da sempre, tutto questo ha a che farecon la poetica della leggerezza, della luce, del movimento.

Abbiamo pensato al percorso espositivo nel Palazzo della Ra-gione di Padova come a una specie di girovagare tra mondi:quello sociale della polis che si trasforma, quello poetico dell’as-senza di gravità, quello più strettamente progettuale della costru-zione; quello ideale che considera l’arte come potente strumentodi coscienza collettiva. C’è un continuo sconfinare tra questimondi diversi, che inevitabilmente si confondono, si sovrappon-gono. I grandi tavoli monografici sono isole di un arcipelago. Aldi sopra di essi, in alto, tutto vola, tutto è sospeso. L’9idea dell’as-senza di gravità – che caratterizza l’imprint, il modo di essere delnostro Renzo Piano Building Workshop – viene espressa seman-ticamente dal navigare leggero dei modelli e delle immagininell’enorme volta del Salone del Palazzo della Ragione.Mi piace pensare che questa mostra possa essere, ancora unavolta, il navigare nello spazio.

Renzo Piano

La Fondazione Barbara Cappochin, nata per mantenere vivoil ricordo di Barbara, studentessa dello IUAV, ha da semprelegato il ricordo alla qualità: qualità della vita e qualità dell’ar-chitettura, un legame che potrebbe sembrare strano, inusuale,ma in realtà vero e concreto.Barbara, nel corso dei suoi 22 anni, ha lasciato alcuni doni,essenziali per una vita serena e, stranamente, per una archi-tettura a misura d’uomo: accoglienza, rispetto, condivisione,umiltà.Ecco allora che la capacità di accogliere, ascoltare chi c’è ac-canto, conosciuto o no, si traduce in città e edifici capaci diaprirsi a quantici abitano, creando opportunità per superarele differenze culturali e fisiche, adattandosi alle diverse neces-sità che l’essere umano presenta. Ecco che il rispetto verso lepersone e le cose che ci circondano, la capacità di porsi dei li-miti per non sovrastare gli spazi altrui, l’umiltà pur nella con-sapevolezza delle proprie capacità, si tramutano in città ededifici che entrano a far parte della natura con rispetto, “inpunta di piedi” per non travalicarne un elemento avulso, a sestante. Ecco che la necessità dell’uomo di non vivere da soloporta alla realizzazione di una città ricca di spazi dove la con-divisione possa essere sperimentata e realizzata.La Biennale, che è lo strumento con cui la Fondazione sensi-bilizza e divulga la qualità, raggiunge con l’edizione 2013-2014 il traguardo del “Decennale” e l’Ordine degli Architettidella Provincia di Padova e la Fondazione Barbara Cappo-chin hanno voluto che questa sesta edizione, ancor più delleprecedenti, fosse caratterizzata, tra il 26 ottobre 2013, datadella Cerimonia di Premiazione del Premio di Architettura, eil 15 luglio 2014, data di chiusura della Mostra “Renzo PianoBuilding Workshop – Pezzo per Pezzo”, da molteplici presti-giosi eventi culturali: il Premio, la Mostra, le Conferenze, idibattiti internazionali, eventi che ruotano tutti intorno allostesso inalienabile filo che lega la qualità della vita alla qualitàdell’architettura.E’ un grande privilegio ospitare, proprio nell’edizione del de-cennale, la Mostra “Renzo Piano Building Workshop – Pezzoper Pezzo” nello splendido Palazzo della Ragione, antica sededei tribunali cittadini di Padova, che, con i suoi 82 metri dilunghezza e 27 di larghezza, è una delle più ampie aule so-spese in Europa, oltre che uno dei più celebri monumenti ci-vili eretti in Europa all’epoca dei Comuni.A Renzo Piano e ai suoi collaboratori esprimo il riconoscenteringraziamento della Fondazione Barbara Cappochin e del-l’Ordine degli Architetti, non solo per averci offerto la straor-dinaria opportunità di una altrettanto straordinaria Mostra,ma per averci fatto sperimentare come alla base di scelte ar-chitettoniche di altissima qualità vi siano proprio quella ca-pacità di accoglienza, rispetto, condivisione, umiltà: i donilasciati da Barbara.

Giuseppe Cappochin

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a cura di Alessandro Zaffagnini

PEZZO PER PEZZORENZO PIANO BUILDING WORKSHOPPADOVA, PALAZZO DELLA RAGIONE, 15 MARZO – 15 LUGLIO 20146A edizione Biennale Internazionale di Architettura Barbara Cappochin

PROGETTI IN MOSTRA

MOSTRARE L’ARCHITETTURA, PEZZO PER PEZZO

L’INTELLIGENZA LEGGERA DELLA CITTÀ1. Riabilitazione del Porto Antico di Genova2. Laboratorio di quartiere nel centro storico di Otranto3. The New York Times building, New York4. Saint Giles Court, Londra5. Potsdamer Platz, Berlino6. Stavros Niarchos Foundation Cultural Centre, Atene7. The London Shard, Londra8. Quartiere “Le Albere” e MuSe Museo delle Scienze, Trento9. Columbia University, New Manhattanville Campus, New

York10. Milano Sesto, Sesto San Giovanni (Milano)

COMINCIARE DAL FARE: STRUTTURE SENZA PESO11. Primi lavori e progetti sperimentali12. Padiglione itinerante per IBM13. Kansai International Airport, Osaka14. Generatore eolico, Genova15. Zentrum Paul Klee, Berna16. Fondation Pathé, Parigi

ARCHITETTURE PER LA MUSICA E PER IL SILENZIO17. Chiesa di Padre Pio, S. Giovanni Rotondo (Foggia)18. Monastère de Sainte Claire et Accueil de visiteurs, Ron-

champ19. Spazio Musicale per l’opera “Prometeo” di L. Nono, Venezia

e Milano20. Auditorium “Parco della Musica”, Roma21. Auditorium Niccolò Paganini, Parma22. Auditorium del Parco, L’Aquila

LUOGHI DI CULTURA, SPAZI PER L’ARTE23. Centre Culturel Gorge Pompidou, Parigi24. The Menil Collection, Houston25. Fondation Beyeler Museum, Riehen, Basilea26. Centre Culturel Jean-Marie Tjibaou, Noumèa27. Chicago Art Institute – The Modern Wing, Chicago28. California Academy of Sciences, San Francisco29. Ristrutturazione e ampliamento della Morgan Library, New

York30. LACMA/Academy Museum of Motion Pictures, Los Angeles31. Astrup Fearnley Museum of Modern Art, Oslo32. Kimbell Art Museum expansion, Forth Worth

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munale). Di fatto però, se esaminiamo ipiani approvati negli ultimi dieci anni, ci ac-corgiamo che - tranne rare eccezioni - detteindicazioni sono state largamente disattese.Al di là degli adempimenti burocratici rela-tivi alla cartografia da allegare al piano,quasi nessuna attenzione viene normal-mente prestata alle valenze agricole e pae-saggistiche del territorio rurale, mentre illimite SAU viene applicato solo in relazionia nuove espansioni urbane anziché essereutilizzato (così come consentirebbe l’appo-sito Atto di indirizzo regionale) per rimet-tere in discussione i vigentisovradimensionati piani regolatori.Ancor più grave è il fatto che il tematismodell’agricoltura non sia stato incluso nellapianificazione sovracomunale (PATI), per-ché è in realtà proprio a questa scala che lospazio rurale e le attività agricole potreb-bero divenire elemento fondante di unnuovo disegno territoriale e di una nuovaimmagine del nostro habitat oltre che dinuove attività economiche e di nuova occu-

pazione.E’ proprio partendo da queste considera-zioni che abbiamo avanzato la proposta diun Parco Agro-paesaggistico esteso a tuttal’area metropolitana di Padova. Un Parcoche potrebbe essere oggetto di una appositaVariante integrativa del PATI già approvato,ma anche - come richiesto alla Regione -oggetto di un apposito Piano Strategico re-gionale e del Piano Paesaggistico d’Ambitoin corso di elaborazione e che dovrebbe tro-vare forme di incentivazione e di sostegnoeconomico da parte del nuovo Piano di Svi-luppo Rurale (PSR) 2014/2020 in fase dipredisposizione. Una proposta sottoscrittada una trentina di associazioni culturali edambientaliste e da tutte le organizzazionidegli agricoltori, con la finalità non di so-vrapporre nuovi vincoli a quelli già esistenti,quanto piuttosto di promuovere in positivouna valorizzazione di nuove forme di agri-coltura multifunzionale sia in ambito ur-bano che periurbano, sostenute da unacertificazione di qualità e da una immagine

più positiva ed attrattiva del nostro territo-rio.! Nella nostra proposta la costruzionedel parco è un processo che parte dal basso,senza dover necessariamente attendere unaformalizzazione istituzionale. Si tratta inprimo luogo di mettere in rete le molte ini-ziative e le molte risorse che già oggi simuovono in questa direzione. Dai mercatidi prossimità per la vendita di prodotti akm zero, alle aziende che praticano l’agricol-tura biologica o biodinamica, ai gruppi diacquisto solidale, agli orti sociali realizzatidai Comuni, all’attività formativa di Univer-sità, Istituti tecnici e associazioni culturali…Una rete che si va formando grazie ancheall’azione dell’Associazione per il ParcoAgro-paesaggistico Metropolitano (PaAM)e dell’Assessorato all’Ambiente del Comunedi Padova che sta procedendo all’elabora-zione di un articolato Piano d’Azione a ciòfinalizzato, coinvolgendo tutti i portatorid’interesse con le metodologie partecipativedi Agenda 21.

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Il territorio rurale della nostra Regione èstato considerato nei secoli passati una dellemeraviglie d’Europa. Una meta obbligataper la formazione culturale di scrittori,poeti ed artisti di ogni nazione, che nehanno celebrata la straordinaria bellezza neipropri diari di viaggio. Un patrimonio pae-saggistico che si sarebbe dovuto gelosa-mente salvaguardare, in quanto parte dellanostra identità culturale e condizione essen-ziale per assicurare un elevata qualità del vi-vere e dell’abitare.Una risorsa fondamentale per l’ecologia, perla sicurezza e sovranità alimentare e, se vo-gliamo, anche a fini strettamente econo-mici, essendo il turismo - auspicabilmenteun turismo meno invasivo ed ambiental-mente più sostenibile - uno dei settori chepotrebbero contribuire ad una positiva fuo-riuscita dalla crisi economica che caratte-rizza i nostri anni.Tutto ciò, come sappiamo, non è avvenuto.Il Veneto nei decenni scorsi è stato travoltoda una vera e propria alluvione di cementoe asfalto, che ha cancellato le testimonianze

del passato e che nel contempo non ha sa-puto dar vita a nuovi paesaggi di una qual-che valenza estetica e simbolica.Una alluvione che non è derivata da quel-l'incontrollato e dilagante abusivismo edili-zio che ha caratterizzato molte regionimeridionali, ma che incredibilmente è in-vece stata il frutto di una regolamentata edordinata pianificazione urbana e territo-riale. Un fallimento dunque non solo per laclasse politica che ha governato la Regione,o più in generale la nostra nazione, maanche per molti aspetti della stessa conce-zione dell’urbanistica, dei principi e dellemetodologie utilizzate per l’elaborazione deipiani e la gestione del territorio. Un’urbani-stica orientata soprattutto a favorire la cre-scita urbana, considerata condizioneimprescindibile e motore di ogni possibilecrescita economica. E’ questa probabilmente una delle ragioniper cui il territorio rurale e l’agricolturasono sempre stati considerati la Ceneren-tola della pianificazione urbanistica. Per troppo tempo nelle cartografie di piano

le aree agricole sono apparse unicamentequali zone di riserva per prevedibili futureespansioni urbane, oggetto di nuovi piani odi apposite varianti di piano. In anni più recenti, con le legislazioni urba-nistiche regionali, si è in realtà richiesta -nell’ambito dei piani regolatori - una qual-che differenziazione del territorio rurale,valutandone il maggiore o minor pregio daun punto di vista dell’integrità funzionale.La legge 11/2004 della Regione Veneto pre-vede inoltre che i nuovi Piani di Assetto delTerritorio (PAT) favoriscano lo sviluppo el’integrità delle aziende agricole, tutelando ipaesaggi rurali storici, le produzioni tipiche,gli ambiti a bosco, i prati stabili, le siepicampestri di valenza naturalistica e/o pae-saggistica, le aree ad elevata utilizzazioneagricola, le testimonianze di sistemi di con-duzione agricola tradizionali. La stessa leggedefinisce un limite massimo alla SuperficieAgricola Utilizzata (SAU) trasformabile inaltra destinazione urbanistica (dallo 0,65all’1,3% della SAU esistente, in relazione allespecifiche caratteristiche del territorio co-

L’APPUNTOa cura di Paolo Stella

PADOVAUn Piano d’Azione per il Parco Agro-paesaggistico MetropolitanoSergio Lironi

Orto sinergico Fondazione Fenice Terranegra Orti urbani a Padova Immagini della giornata del"Biologico in Piassa".

Immagini della giornata del"Biologico in Piassa".

Sede dell'Associazione AlmaterraPresidio Wigwam in zonaindustriale di Padova

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Milano è ancora una volta pronta –siamo arrivati alla cinquantatresima edi-zione – per accogliere il Salone Interna-zionale del Mobile che, con le biennaliEuroCucina e il Salone Internazionale delBagno, oltre al Salone Satellite, accoglieràtutte le novità dell’arredamento insiemeai 2400 espositori italiani ed esteri.300.000 visitatori provenienti da 160Paesi animeranno i Padiglioni di FieraRho dall’8 al 13 aprile prossimi.Suddivisa in tre tipologie stilistiche – ilsettore Classico, Moderno e Design – la53° edizione del Salone potrà contare nonsolo sulla consolidata presenza delle piùimportanti aziende del settore, ma anchesu realtà di fama mondiale del settore ar-redo e moda, che vanno a rendere ancorapiù ricca la già ampia offerta merceolo-gica.Nuova collocazione invece all’internodegli spazi fieristici per il SaloneSatellite,

la vetrina internazionale del design dedi-cata ai giovani under 35. Il tema prepon-derante risponde al bisogno sempre piùcrescente che hanno i giovani designer dioggi, ovvero integrare la tradizione del-l’artigianato con le moderne possibilitàche offrono la progettazione e la produ-zione industriale.

All’importante e completa proposta com-merciale del Salone viene affiancato,come da tradizione, un altrettanto presti-gioso evento collaterale, curato da Fran-cesca Molteni e Davide Pizzigoni, daltitolo “Dove vivono gli architetti”. La mo-stra racconta in esclusiva “le stanze” pri-vate di otto tra i più autorevoli esponentidel mondo dell’architettura internazio-nale: Shigeru Ban, Mario Bellini, DavidChipperfield, Massimiliano e DorianaFuksas, Zaha Hadid, Marcio Kogan, Da-niel Libeskind e Bijoy Jain/Studio Mum-

bai. Il concept dell’evento risiede infattinella convinzione che tra tutte le disci-pline progettuali, l’architettura domesticasia quella più ricca di sviluppi e piùaperta alla sperimentazione, in quantocapace di coniugare architettura e design.Il risultato è uno spazio espositivo inte-rattivo attraverso il quale scoprire la cul-tura dell’abitare, le scelte e le ossessionidegli architetti.Un’edizione quindi ricca di novità e diiniziative che testimoniano come il Sa-lone del Mobile sia un momento semprepiù integrante della città di Milano, unacittà unica dove la creatività si sviluppa a360 gradi nel design, nella moda, nellacultura, per proiettarsi sui mercati inter-nazionali. L’appuntamento 2014 con il Sa-lone del Mobile sarà una prova generalein vista di Expo 2015 che vedrà Milanoconfermare la sua centralità all’internodel panorama mondiale.

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ANTEPRIMA 1.a cura di Paolo Simonetto

SALONE INTERNAZIONALEDEL MOBILE 2014: MILANO CAPITALE DELLACREATIVITÀMILANO, 8/13 APRILE 2014

Bellini02 ©Davide Pizzigoni

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“Fundamentals sarà una Biennale sull’ar-chitettura, non sugli architetti. Dopo di-verse Biennali dedicate alla celebrazionedel contemporaneo, Fundamentals si con-centrerà sulla storia – sugli inevitabili ele-menti di tutta l’architettura utilizzati daogni architetto, in ogni tempo e in ogniluogo e sull’evoluzione delle architetturenazionali negli ultimi 100 anni. In tre ma-nifestazioni complementari - che si svol-geranno al Padiglione Centrale,all’Arsenale e nei Padiglioni Nazionali –questa retrospettiva darà luogo a una rin-novata comprensione della ricchezza delrepertorio di fondamenti dell’architettura,che attualmente sembra essere esaurito”.Così, Rem Koolhaas, curatore di questa14. Mostra Internazionale di Architettura,presenta la manifestazione che sarà apertaal pubblico da sabato 7 giugno a domenica23 novembre 2014 ai Giardini della Bien-nale e all’Arsenale.La Mostra sarà affiancata da 65 Partecipa-zioni nazionali negli storici Padiglioni aiGiardini, all’Arsenale e nel centro storicodi Venezia. 11 i paesi presenti per la primavolta: Azerbaijan, Costa d’Avorio, CostaRica, Repubblica Dominicana, EmiratiArabi Uniti, Indonesia, Kenya, Marocco,Mozambico, Nuova Zelanda e Turchia. IlPadiglione Italia in Arsenale, organizzatodal Ministero per i Beni e le Attività Cul-

turali con la PaBAAC - Direzione Gene-rale per il paesaggio, le belle arti, l’archi-tettura e l’arte contemporanee - è curatoquest’anno da Cino Zucchi. Infine, glieventi collaterali ufficiali della 14. MostraInternazionale di Architettura sarannoproposti da enti e istituzioni internazio-nali che allestiranno le loro mostre e leloro iniziative in vari luoghi della città.“Con Rem Koolhaas daremo vita a unagrande Biennale di ricerca sull’Architet-tura – afferma Paolo Baratta. Molte sonole novità, anche perché Rem ha pensato aun progetto che coinvolge tutta la Bien-nale, e che ne valorizza appieno tutte lepotenzialità Siamo universalmente rico-nosciuti come il più importante appunta-mento del mondo per l’Architettura; siamoil luogo dove l’Architettura parla di sestessa e incontra la vita e la società civile.Proprio per questo negli ultimi annisiamo partiti dalla constatazione della se-paratezza e del divario tra la “spettacola-rizzazione” dell’architettura da un lato, edella scarsa capacità di esprimere do-manda ed esigenze da parte della societàcivile dall’altro. Gli architetti sono statichiamati prevalentemente a realizzareopere stupefacenti e l’«ordinario» è alladeriva, verso la banalità quando non losquallore: una modernità mal vissuta. Alculmine di questo percorso abbiamo chie-sto a Rem Koolhaas di impegnarsi su que-sto terreno con una ricerca originale.”L’archistar olandese individua in Funda-mentals, il tema individuato per la 14.Biennale, un necessario parametro da cuiripartire per rappresentare l’architetturadel futuro: “Fundamentals accoglie tremanifestazioni complementari – Absor-bing Modernity 1914-2014, Elements of Ar-chitecture, Monditalia – che gettano luce

sul passato, il presente e il futuro della no-stra disciplina. Absorbing Modernity 1914-2014 è un invito rivolto ai padiglioninazionali che mostreranno, ciascuno amodo proprio, il processo di annulla-mento delle caratteristiche nazionali, a fa-vore dell’adozione quasi universale di unsingolo linguaggio moderno e di un sin-golo repertorio di tipologie. Ma la transi-zione verso ciò che sembra essere unlinguaggio architettonico universale è unprocesso più complesso di quanto solita-mente viene riconosciuto, poiché coin-volge incontri significativi tra culture,invenzioni tecniche e modalità impercetti-bili di restare ‘nazionali’. Elements of Ar-chitecture, al Padiglione Centrale, siconcentrerà sugli elementi fondamentalidei nostri edifici, utilizzati da ogni archi-tetto, in ogni tempo e in ogni luogo: pavi-menti, pareti, soffitti, tetti, porte, finestre,facciate, balconi, corridoi, camini, servizi,scale, scale mobili, ascensori, rampe…Monditalia assegna all’Arsenale un temaspecifico - l’Italia – con esposizioni, rap-presentazioni teatrali ed eventi che inte-resseranno l’architettura, la politica,l’economia, la religione, la tecnologia el’industria. Gli altri settori della Biennaledi Venezia – Cinema, Danza, Musica eTeatro – saranno coinvolti per contribuirealla rappresentazione del paese.”Tutto è pronto quindi per “il più impor-tante appuntamento del mondo per l’ar-chitettura – dichiara Paolo Baratta -, dovel’architettura parla di se stessa e incontrala vita e la società civile” e dove, comepromette Rem Koolhas, per ben rappre-sentare l’architettura del futuro è necessa-rio ripartire da i fondamentali...

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ANTEPRIMA 2.a cura di Paolo Simonetto

14. MOSTRA INTERNAZIONALE DIARCHITETTURA/FUNDAMENTALS:RITORNO ALL'ESSENZIALEVENEZIA, 7 GIUGNO-23 NOVEMBRE 2014curatore Rem Koolhaas

1 Paolo BarattaPresidente della Biennale di VeneziaRem KoolhaasCuratore della 14. Mostra Internazionale diArchitetturaFoto: Giorgio Zucchiatti

2 Monditalia – Corderie – Stages Frontal

3 Elements of ArchitectureCentral Pavilion, Model in progressPadiglione Centrale, Giardini

4 Absorbing Modernity 1914

5 Monditalia – Corderie – Stages Axo

6 Monditalia – Corderie – Map

Courtesy la Biennale di VeneziaCopyright Rem Koolhaas

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Sperimentare l’aspetto ludico della proget-tazione, rivalutare spazi marginali, perchél’architettura possa creare una nuova rela-zione tra i luoghi e le persone partendodal vissuto quotidiano: sono i temi diAWAY la manifestazione con cui Architet-tando festeggia i 20 anni di attività cultu-rale.L’evento si propone come stimolo per unavia di uscita dall’atmosfera di congestionee asfissia che domina il mondo dell’archi-tettura. Il metodo suggerito per la ripar-tenza è quello del gioco, inteso comemomento cruciale dell’attività creativa, incui la libertà dalle regole permette di spe-rimentare nuove logiche e nuovi lin-guaggi.Dopo aver indagato temi attuali e prepon-deranti nell’attività dell’architetto, coinvol-gendo personaggi e questioni di rilevanzainternazionale, Architettando scende discala, torna alle attività primordiali, comeil gioco e si focalizza su ciò che ha vicino:la propria città e gli spazi quotidiani che lacompongono.L’idea alla base della manifestazione 2014,come per i trascorsi appuntamenti bien-

nali, parte da una riflessione di fondo chein quest’occasione si rivolge contempora-neamente agli spazi delle nostre città ed alruolo dei progettisti. Come raccontano isoci di Architettando attraverso il manife-sto realizzato per AWAY:

“Ci sono luoghi che forse più di altri sonovotati ad essere l’habitat ideale del rinno-vamento: sono quelli in cui non c’è una re-gola dominante, che non esprimono unacodificazione netta, sono quelli che stannotra due o più cose ben definite, in una pa-rola gli “infraspazi”. Questi luoghi sonoindefiniti. Lì si possono costituire-scio-gliere-ricostituire relazioni e gerarchie trale cose, lì si possono sperimentare connes-sioni inedite. Sono gli spazi della possibi-lità, un terreno fertile per rimetterci ingioco come architetti.”

Operativamente AWAY coinvolgerà quat-tro spazi in attesa, dislocati nelle imme-diate vicinanze delle mura medievali diCittadella, luoghi che per più di due setti-mane, dal 31 Maggio al 15 Giugno, diver-ranno un vero e proprio laboratorio a

cielo aperto. Per fare questo, mettendosi ingioco direttamente, Architettando ha sele-zionato altri tre giovani collettivi di pro-gettisti invitati a creare delle installazioniche stabiliscano una nuova relazione tra lospazio vissuto quotidianamente e gli abi-tanti. L’obiettivo è di coinvolgere la cittadi-nanza e più generale il pubblico che vorràpartecipare alla manifestazione, guidan-dolo alla scoperta di questi luoghi inter-pretati attraverso l’architettura. Acompletare il programma gli “infraspazi”progettati diverranno oggetto di eventi pa-ralleli, situazioni che, auspicabilmente,permettano ai cittadini di rimpossessarsi,fruire o banalmente anche solo “vedere”questi spazi in modo diverso. Così, con lagiusta dose di umorismo e di umiltà, rifiu-tando l’immutabile, durante la manifesta-zione sarà messa in discussione la rigiditàdell’ambiente quotidiano; un messaggioper un vasto pubblico, un’occasione peroffrire un’avventura sensoriale, unosguardo non convenzionale sul presente e,perché no, sul futuro. I progettisti invitati ad AWAY dovrannoideare e realizzare delle installazioni che

diventeranno parte degli eventi organiz-zati tra i mesi di Maggio e Giugno 2014.La selezione di Architettando, privile-giando l’intraprendenza, l’entusiasmo el’attenzione delle generazioni emergenti,ha permesso il coinvolgimento di tre studiparticolarmente attivi sia a livello nazio-nale che internazionale. A realizzare i pro-getti, con la sfida di un budgetprovocatoriamente limitato, saranno: i to-rinesi Bam! Bottega di architettura metro-politana, i trentini Campo Marzio, edinfine i Superuse, uno studio provenienteda Rotterdam. I tre collettivi, ai quali siaggiungerà la stessa Associazione Archi-tettando realizzando un suo progetto,sono stati scelti sulla base delle qualitàprofessionali e delle idoneità a soddisfarequanto richiesto dal bando elaborato perla manifestazione.Le aree interessate, disseminate lungo lacinta muraria cittadellese, sono dunquequattro luoghi residuali, risultanti e risul-tato delle operazioni urbanistiche ed ar-chitettoniche che hanno caratterizzato laCittà in tempi più o meno recenti. Al cen-tro della manifestazione vi saranno dun-

que gli spazi caratterizzanti: il percorsopedonale di Villa Rina, il parchetto di ViaIV Novembre, il sottoponte di Porta Vi-cenza e Campo della Marta. I luoghi ri-chiamati sono aree in prossimità dellemura medioevali, visibili da vari livelli:dalla strada, dall’acqua e dal cammina-mento di ronda recentemente ripristinato.Tali spazi sono stati individuati perché,pur trovandosi in un contesto urbano conevidenti qualità urbanistico architettoni-che, caratterizzato da elementi dominantie dal forte carattere, sono privi di una pro-pria identità e funzione, sia dal punto divista fisico che sociale. In questi contesti lenuove architetture progettate per AWAY siporranno come un rivelatore: oggetti deldesiderio che vogliono semplicementeesprimere il senso del piacere del luogo,della città, per offrire il sensibile e il tattile,per riposizionare l’Uomo al centro dell’Ar-chitettura.Come anticipato AWAY non sarà caratte-rizzato solo dalle installazioni, ma diverrà,nei giorni della manifestazione, un veropunto d’incontro tra diverse discipline. Glispazi progettati, infatti, saranno interessati

da una serie di sperimentazioni artisticheed incontri culturali: a partire dalla danza,passando per la musica, fino alle lecture edai dibattiti, nei quali ospiti autorevoli di-scuteranno delle tematiche promosse dallamanifestazione.Come sempre, per seguire gli aggiorna-menti e le iniziative promosse dall’Asso-ciazione, ed in particolare per rimanereaggiornati sul programma dettagliato esugli eventi organizzati per AWAY, saràpossibile consultare il sito web (www.ar-chitettando.org), al quale da quest’annoandrà ad affiancarsi, a partire dal mese diMaggio, l’applicazione ufficiale di Archi-tettando realizzata per smartphones e di-sponibile gratuitamente sui principalionline store.

Stay tuned!

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ANTEPRIMA 3.a cura di Massimo Matteo Gheno e Alessandra Salvalajo

ARCHITETTANDO PRESENTA:

A-WAYIMPULSI URBANICITTADELLA (PD), DAL 31 MAGGIO AL 15 GIUGNO 2014

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L’ABITARE CONDIVISOLe residenze collettive dalle origine alcohousingEdoardo Narne, Simone Sfriso.Marsilio Editori, 2013

Nell’ambito di una crescente produzionededicata ai temi dell’abitare, che negliultimissimi anni cogliendo l’attualità di uninteresse per le nuove esigenze sociali,psicologiche, economiche e culturalidell’architettura si è sempre più indirizzataverso edifici che possano dare risposte“partecipate e consapevoli” alle esigenzedel vivere quotidiano, il volume diEdoardo Narne e Simone Sfriso emergeper la capacità di sintetizzare le principaliquestioni, presentando una campionaturadi casi relativi all’abitare condiviso”. Il volume è composto da due saggiintroduttivi e da schede sulle residenzecollettive dalle origini al cohousing: unatlante di casi di vissuto collettivoselezionati dagli stessi autori, insieme aMarco Zagallo, sulla base di contenuti efinalità “less aesthetics and more ethics”.Sistemi insediativi distanti tra loro nellospazio e nel tempo, dai complessi Tuloudel Fujian in Cina alle opere di LeCorbusier, dai kibbutz alle esperienzescandinave di Markelius e di Erskine allepiù recenti operazioni di cohousing.Questo libro è frutto di un incontro tradue amici: sono stata compagna di studidi Simone e collega di Edoardoall’università. Raramente capita di creareconnessioni così fruttuose.

Elena Svalduz

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LIBRERIAa cura della Redazione

ARCHITETTURA E ARTI APPLICATE NEGLIANNI CINQUANTA.La vicenda ItalianaAntonio D'AuriaMarsilio Editori, 2012

"Questa nostra Italia è come se fossefragilmente nella nostra mano e laguardassimo quale la cosa nostra piùpreziosa. Di fronte alle devastazionimateriali e morali che la colpiscono essanon ha che la sua civiltà per salvare la suaciviltà." .Così, a ridosso della fine dellaseconda guerra mondiale, Giò Pontiscalda gli animi dei progettisti italiani e gliincoraggia ad un rapido riscatto facendoricorso alle proprie virtù innate. E assisteremo effettivamente a quindicianni di risultati entusiasmantidall'architettura all'ingegneria, dagliallestimenti museografici all'architetturad'interni, fino al miracolo del made inItaly, il design industriale che ancora oggifa scuola nel mondo. Il volume di D'Auriaemoziona capitolo dopo capitolo,avvicinando il lettore al virtuoso intrecciodelle attività dei suoi protagonisti: Albini,Gardella, Rogers, Ponti, Morandi, Nervi,Moretti, i fratelli Castiglioni e il nostroScarpa, tutti progettisti capaci diesprimere con profonda cultura e conleggera ironia, sempre con le parole diPonti, i variegati caratteri della "nostraItalia, la cui materia prima, la cuivocazione, è sempre stata ( emeravigliosamente, e sempre sarà pergrazia divina) quella di - ci si perdonil'espressione vecchio stile - "creare ilbello".

LA CAMPAGNA NECESSARIAUn’agenda d’intervento dopol’esplosione urbanaMatteo Agnoletto e Marco Guerzoni Macerata, Quodlibet, 2012

Il tema del rapporto tra città e campagna,centrale nelle sue molteplici declinazionirispetto alla storia del dibattito urbanistico,rappresenta ancora oggi una questionesicuramente attuale e per nulla scontata,chiave di lettura non solo di analisi eprogetti per il territorio, ma ancor più diuna società in continuo divenire. Il volumecurato da Matteo Agnoletto e MarcoGuerzoni, il primo architetto e ricercatorepresso l’Università di Bologna, il secondourbanista e consulente per la Provincia diBologna, si configura come una raccoltatematizzata di saggi volti ad ampliare unosguardo d’insieme. I contributi presenti neltesto sono proposti attraverso tre percorsi:un primo concentrato nel porre inevidenza le dinamiche del territorioparallele e conseguenti all’esplosioneurbana; un secondo indirizzato allaproposizione di spunti e chiavi di letturaaccomunate dall’idea di una nuova alleanzatra città e campagna; un terzo rivolto alracconto di alcune esperienze progettualisvolte negli ultimi anni coerenti con letematiche illustrate precedentemente. Adaccompagnare gli scritti dei singoli autorisono presenti una serie di dialoghi,conversazioni autorevoli tra le figure chehanno caratterizzato la storia e lacontemporaneità del dibattito nazionale edeuropeo, sui temi della diffusione e delladensità urbana, dell’analisi territoriale e delrapporto tra città e campagna.

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NOTIZIEDALL’ORDINE

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SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 9 DICEMBRE 2013Il Consiglio ha inizio alle ore 15.20Assenti: Architetti N. Bedin, G. DeCinti, G. Osti

Lettura e approvazione del verbale Viene letto ed approvato il verbale dellaseduta di Consiglio del 18 novembre2013.

Comunicazioni del PresidenteIl Presidente, arch. G. Cappochin, rela-ziona in merito all’incontro tenutosi loscorso 6 dicembre a Friburgo. In talesede ha incontrato il city manager e de-finito l’organizzazione della conferenzainternazionale in programma a Padova,dedicata all’ecoquartiere Vauban.

L’arch. G. Cappochin riferisce inoltreche il 4 dicembre u.s. a Roma si è riu-nita la Commissione Formazione da luicoordinata che ha esaminato tutte le ri-chieste pervenute dagli Ordini provin-ciali di modifica/integrazione delleLinee Guida e di Coordinamento attua-tive del Regolamento per l’aggiorna-mento e lo sviluppo professionalecontinuo.

Il 26 novembre presso la Camera diCommercio di Padova si è riunita laConsulta delle Professioni.All’ordine del giorno, la semplificazioneamministrativa, l’aggiornamento sulloSportello Unico per le Attività Produt-tive e sull’operatività del portale “impre-sainungiorno”, la procedura per ilrinnovo del comitato direttivo della ca-mera arbitrale e il tema della riqualifi-cazione urbana.La dr.ssa Tonellato è intervenuta per laCamera di Commercio sullo SportelloUnico riepilogando la normativa fonda-mentale e la situazione dei servizi of-ferti tramite il portaleImpresainungiorno.gov.it.Ha messo in evidenza che una trentina74 comuni su 104 utilizzano la modalitàtelematica offerta dal sistema telematicodelle Camere di commercio e che tale

situazione non aiuta la semplificazioneamministrativa. Al termine dell’inter-vento è stata proposta un’iniziativa giàapprovata dalla Giunta della Camera diCommercio di Padova che riguarda lasottoscrizione congiunta con i Presi-denti degli Ordini Professionali di unalettera con la quale si sollecitano gliEnti Pubblici della Provincia (Comuni ealtre Pubbliche Amministrazioni inte-ressate dai procedimenti dello SportelloUnico) ad aderire al sistema telematicodel sistema camerale. La proposta diaderire all’iniziativa sarà formalizzatacon apposita lettera trasmessa agli Or-dini che potranno in autonomia deci-dere se aderire o meno all’iniziativa.A tal riguardo il Consiglio dell’Ordinesi esprime a favore.Sul tema della riqualificazione urbanal’arch. G. Cappochin ha evidenziatocome questa sia strettamente correlataalla semplificazione amministrativa. Intale sede ha avuto l’opportunità di pre-sentare il progetto promosso dalla Bien-nale Internazionale di ArchitetturaBarbara Cappochin con riferimento allaconferenze internazionali che offri-ranno la possibilità di analizzare e con-frontare casi virtuosi di riqualificazionedi ecoquartieri. E’ stato evidenziatocome tale iniziativa potrebbe essere digrande interesse per le categorie profes-sionali nonché costituire la base per for-mulare una proposta di legge per lecittà di qualità e opportunità di crescita.

Il Presidente, arch. G. Cappochin, ram-menta il programma delle conferenzeinternazionali che si svolgeranno pressoil Teatro messoci a disposizione dal Se-minario Maggiore di Padova. La prima,quella del 10 gennaio sarà dedicata al-l’eco-quartiere BO01 di Malmo in Sve-zia e a quello di Orestad a Copenaghenin Danimarca.La partecipazione a questa conferenza –come pure a quelle successive – da di-ritto a 6 crediti formativi/incontro, adeccezione di quella relativa al quartieredi Viikki di Helsinki di tre ore con attri-buzione di due crediti formativi.Per quanto riguarda la mostra presso ilPalazzo della Ragione, comunica che il

catalogo – che sarà edito da Electa –consterà di circa 540 pagine e saràmesso in vendita in mostra a 65,00euro. A breve verrà fissato un ulterioreincontro con il prof. Francesco Dal Co,curatore del libro.

Selezione della postaViene richiesto e concesso il patrociniodell’Ordine alla giornata di studi “OnLandscape, 1 open letter + 4 SMSs” chel’Università degli Studi di Padova Di-partimento di Ingegneria Civile, Edile eAmbientale sta organizzando a Padovaper il prossimo 11 dicembre.

Il Consiglio, esaminata la documenta-zione pervenuta, non concede il patro-cinio dell’Ordine alle iniziativepromosse rispettivamente da:Ditta STI di Elisa Chiozzi per un corsosul tema “CTU: i compensi e gli onorarisenza decurtazioni” che avrà luogo aVerona il prossimo 11 febbraio 2014; Edicom Edizioni per un seminario su“Edifici a energia quasi zero – la nuovanormativa”, che avrà luogo a Padova il 3dicembre 2013;Studio di Ingegneria OBX, per un corsodi formazione sul tema della progetta-zione delle rotatorie stradaliDitta Multimedia Tre S.r.l. per manife-stazione “Elettromondo, soluzioni perl’elettricità”, che avrà luogo a Padova ilprossimo 11-12-13 aprile 2014;Ditta Logika S.n.c. per la manifesta-zione “greeNordest 2013”, che avràluogo a Padova dal 5 al 7 dicembre2013.

E’ giunta la richiesta dall’Impresa BoscoCostruzioni srl di Campodarsego (Pd)di una terna di nominativi per effet-tuare il collaudo statico relativo alla co-struzione di un nuovo edificioresidenziale di 6 unità sito in Rubano(Pd). Sulla scorta del regolamento, ven-gono designati gli architetti Risi France-sco Maria, Ceccarello Attilio Alfio ePasqualotto Paolo.

Il Tribunale di Padova comunica che èstato fissato per il giorno 17 dicembrep.v. un incontro al fine di coordinare le

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NOTIZIE DALL’ORDINE

VERBALI DI CONSIGLIO

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I Consiglieri, arch. A. Andrian e G. Ostiriferiscono al Consiglio sul terzo incon-tro della Commissione Pari Opportu-nità istituita dalla Provincia di Padovacon l’obiettivo di promuovere azioni fi-nalizzate ad impedire le discriminazionisul lavoro fondate sul sesso e sul pianosostanziale le pari opportunità di lavoroe di carriera tra i sessi. Al termine ditale incontro, tenutosi lo scorso 13 di-cembre, è stata predisposta una letteradivulgativa prodromica a sensibilizzarei cittadini tutti sulla tematica.

L’arch. Paolo Stella, sulla scorta della co-municazione pervenuta dalla Camera diCommercio, comunica – quale membroeffettivo della Commissione ConsultivaPrezzi Informativi Opere Edili istituitapresso la stessa – che l’attività a livelloprovinciale continuerà fino alla sca-denza naturale prevista nel corso del2014, per poi essere svolta esclusiva-mente a livello regionale.

Il Presidente, arch. G. Cappochin ag-giorna il Consiglio sulla posizione diuna Collega. Si rimanda al relativo ver-bale di deontologia.

Consiglio di DisciplinaViene data lettura della comunicazionepervenuta dal Presidente del Tribunaledi Padova, dott. Sergio Fusaro, riferitaal provvedimento di nomina del Consi-glio di Disciplina dell’Ordine, che ri-sulta essere così composto: architettiSimone Bedin, Francesca Borghesan,Mario Bortolami, Antonio Calzavara,Lamberto Celeghin, Stefania Friso, An-tonio Guggia, Gianfranco Martinoni,Stefano Meneghini, Maurizio Miche-lazzo, Marta Ortolani, Loris Silvestrin,Gianni Toffanello, Silvio Visentin eGiovanni Zodo.

Determinazione quota iscrizione al-l’albo - anno 2014Il Tesoriere, arch. G. Lippi, sulla scortadei dati di bilancio, propone che laquota di iscrizione all’albo per l’anno2014 resti invariata, cioè fissata in Euro210,00 (duecentodieci). Il Consiglio approva.

Tale quota è valida anche in caso diiscrizione per trasferimento da altroOrdine e per l’iscrizione delle Societàtra Professionisti (STP).Resta invece fissata in € 200,00 quellaper i neo iscritti. Immutate anche le modalità di riscos-sione.

Il Consiglio nella medesima seduta de-libera di confermare l’esonero dal versa-mento della quota di iscrizione all’Albole iscritte che nel corso dell’anno 2013hanno dato alla luce un figlio o lohanno ricevuto in adozione. La richie-sta da parte delle interessate – unita-mente ad un certificato dinascita/certificato di ingresso in fami-glia del bambino – dovrà pervenireall’Ordine entro il 15 febbraio 2013 el’esonero andrà a valere solo per l’annoin corso. La documentazione verrà trat-tata nel rispetto delle normative vigentiin materia di tutela della privacy.

Varie ed eventualiIl Consiglio inoltre ritenendo che unaprogrammazione anticipata dei periodidi chiusura della sede dell’Ordine possacostituire elemento ulteriore per unamigliore programmazione dell’attivitàlavorativa, oltre che permettere al per-sonale dipendente di conoscere antici-patamente gli intendimenti del datoredi lavoro, sulla scorta del calendario re-lativo all’anno 2014 delibera i seguentiperiodi di chiusura:2 maggio 2014 – Festa del Lavorodal 4 al 29 agosto 2014 – chiusura estivadal 24 al 31 dicembre 2014 – FestivitàNatalizieIl Consiglio dell’Ordine si riserva dimodificare i periodi sopra indicati inrelazione ad eventuali necessità legatead esigenze lavorative.

Movimenti dell’AlboSi delibera la seguente nuova iscrizionenella Sezione A, Settore Architettura:Architetto Gennaro Marco

Vengono cancellati, su richiesta perso-nale, gli Architetti: Lighezzolo Alberto,Dubbini Giulio, Gasparini Giorgio, Tri-

denti Valerio, Zabai Silvia, Ercolin Zarè,Zangirolami Giancarlo, Santimaria Ser-gio, Gumirato Eugenio, Tombesi Ro-berto, Boaretto Lionello, CoradeschiAlessandro, Fornasier Claudio, DallaCosta Francesco, Mazzoccoli FrancescoSalvatore, Corradi Patrizia, TorresiniAlberto, Calabria Maria Chiara, PerinFabio, Paris Alessandra, Bettella Laura,Favaretti Alessandra, Mauri Silvia, Ci-gala Francesco, Roveran Sabrina, Pisanigiorgio, Toniati Fabio, Paccagnella Fi-lippo, Rossetto Mauro, Puglielli RitaAnna, Gardin Elena, omodeo Clara, Ni-coletti Elena, Pivetta Francesca, TosettoIrene.Viene cancellato, su richiesta personalel’architetto iunior Lazzarin Luca.

Si delibera il rilascio del nulla osta altrasferimento dell’iscrizione dell’arch.Pastrello Margherita presso l’Ordinedegli Architetti, P. P. e C. della provinciadi Vicenza.

Si delibera il rilascio del nulla osta altrasferimento dell’iscrizione dell’arch.Checchi Alessandro presso l’Ordinedegli Architetti, P. P. e C. della provinciadi Firenze.

Si delibera il rilascio del nulla osta altrasferimento dell’iscrizione dell’arch.Pellegrino Libero Fausto Maria pressol’Ordine degli Architetti, P. P. e C. dellaprovincia di Torino.

I lavori di Consiglio si concludono alleore 19.00

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 27 GENNAIO 2014Il Consiglio ha inizio alle ore 15.30Assenti: Architetti G. De Cinti

Lettura e approvazione del verbale Viene letto ed approvato il verbale dellaseduta di Consiglio del 13 gennaio2014.

Comunicazioni del PresidenteIl Presidente, arch. G. Cappochin, rela-

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operazioni di revisione e aggiorna-mento dell’Albo dei Consulenti Tecnicid’Ufficio in vista della riunione dell’ap-posito Comitato prevista per il12/02/2014. Il Consiglio delega il Con-sigliere Segretario arch. L. Montin aprendervi parte.

Esaminata la richiesta di un Collega ditrasferimento dall’Ordine di Vicenza aquello di Padova, sulla scorta delle mo-tivazioni addotte si delibera di acco-gliere l’istanza e di richiedere il previstonulla osta al trasferimento dell’iscri-zione, all’Ordine degli Architetti, P.P. eC. di Vicenza.

A seguito della richiesta formulata dalCollega Tommaso Girardi, verificati irequisiti necessari, il Consiglio deliberal’inserimento del suo nominativo nel-l’elenco dei Collaudatori Statici dell’Or-dine.

A seguito della richiesta formulata dallaCollega Luigi Pietrogrande, verificati irequisiti necessari, il Consiglio deliberal’inserimento del suo nominativo negliappositi elenchi del Ministero dell’In-terno di cui alla Legge 818/84 e s.m.i.

Proposta formativa per l’anno 2014Il Consiglio prende atto che la propostaformativa che verrà presentata questasera agli iscritti, contempla – ad oggi –cinque conferenze internazionali e 27corsi. Tale proposta sarà ulteriormenteimplementata nel corso dell’anno ed ar-ticolata con corsi in aula e/o in collega-mento diretto audio/video a distanzamediante la piattaforma “XClima”.

Ufficio Tecnico Comune di PadovaAlcuni Colleghi denunciano la grave si-tuazione venutasi a creare presso il Set-tore Edilizia del Comune di Padova alquale si accede solo previo appunta-mento e con lunghissimi tempi di at-tesa. Dopo ampia discussione siconcorda sull’opportunità che i presi-denti delle categorie tecniche interessate– architetti, ingegneri e geometri – ap-profondiscano e intervengano siapresso il Capo Settore che presso l’asses-

sorato di riferimento. Il Presidente,arch. G. Cappochin, invita il Consi-gliere G. Muratori a partecipare a taleincontro.

Varie ed eventualiMovimenti dell’AlboVengono cancellati, su richiesta perso-nale, gli Architetti: Carta Mantiglia Ro-berto, Treves de Bonfili Mario, SopelsaAntonia, Carlotto Antonella, Susa Ma-rina, Barzon Federica, Zecchinato Sil-via, Boccardo Erika e Dainese Elisa.

Si delibera il rilascio del nulla osta altrasferimento dell’iscrizione dell’arch.Serato Serenella presso l’Ordine degliArchitetti, P. P. e C. della provincia diVicenza.

Il Consiglio delibera che durante leprossime Festività Natalizie, gli ufficidell’Ordine restino chiusi dal 24 dicem-bre al 3 gennaio 2014.

I lavori di Consiglio si concludono alleore 18.00 per dare seguito all’incontropromosso per illustrare agli iscritti ilprogramma formativo per l’anno 2014.

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 13 GENNAIO 2014Il Consiglio ha inizio alle ore 15.30Assenti: Architetto G. De Cinti, Ar-chitetto iunior D. Castello

Lettura e approvazione del verbale Viene letto ed approvato il verbale dellaseduta di Consiglio del 18 novembre2013.

Selezione della postaA seguito delle richieste formulate daiColleghi Andrea Gennaro, RiccardoRuggiero e Claudio Alfieri, verificati irequisiti necessari, il Consiglio deliberal’inserimento del loro nominativo nel-l’elenco dei Collaudatori Statici dell’Or-dine.

Una collega nell’informare il Consigliodi aver trasferito la residenza fuori pro-

vincia, richiede di poter mantenerel’iscrizione al nostro Albo in considera-zione del fatto che manterrà il domicilioprofessionale nella provincia di Padova.Sulla scorta della motivazione addottadal Collega, il Consiglio delibera diconfermare l’iscrizione presso il nostroOrdine; qualora il presupposto dell’atti-vità svolta nella provincia padovana do-vesse venire meno, in osservanza alR.D. 2537/1925, si provvederà al trasfe-rimento dell’iscrizione nella provinciadi residenza.

Viene concesso il patrocinio dell’Ordinealla quarta edizione del Padova First, ilFestival per Innovazione, Ricerca, So-ciale e Territorio, la cui organizzazioneè stata affidata all’Associazione GiovaniArchitetti Padovani.

Il patrocinio dell’Ordine viene pureconcesso all’evento culturale “Inclina-zioni 50/70” promosso dalla Fonda-zione Architettura Belluno Dolomitiche vedrà la sua realizzazione dall’8 feb-braio 2014.

Esaminata la comunicazione pervenutadall’Ufficio Agenda 21 del Comune diPadova inerente la costituzione di ungruppo tematico sul tema del ParcoAgro Paesaggistico Metropolitano, ilConsiglio delega l’arch. Paolo Stella adintervenire alla prima riunione previstaper il prossimo 16 gennaio.

Viene data lettura della nota pervenutadall’ing. Guido Cassella che segnala leprocedure da seguire per l’autorizza-zione allo svolgimento dei corsi per cer-tificatori energetici, conformi a quantoprevisto dal DPR 75/2003. Il Consigliodelega l’arch. Paolo Stella ad approfon-dire la tematica.

L’Istituto d’Istruzione Superiore Statale“Enrico De Nicola” chiede la collabora-zione dell’Ordine per attivare percorsidi alternanza scuola-lavoro, cioè pe-riodi di stage presso gli studi professio-nali. Il Consiglio approfondirà larichiesta, dichiarandosi sin d’ora co-munque disponibile alla sua diffusione.

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disposizione gli inviti per la Lectio Ma-gistralis di Renzo Piano che si terrà sa-bato 15 marzo, presso l’Aula Magnadell’Università di Padova o in alterna-tivo presso il Teatro Verdi.

Costituzione patto territoriale per laLegalitàLa Camera di Commercio di Padovachiede che le Amministrazioni di Pa-dova aderiscano al Patto Territorialeper la legalità e, di conseguenza all’atti-vazione di uno sportello SOS Giustiziadi “Libera. Associazioni, nomi e numericontro le mafie”, per collaborare ad ar-ginare le infiltrazioni mafiose nell’eco-nomia, nella società e nella politicaPadovane. Il Consiglio dell’Ordine deli-bera di aderire.

Progetto Restyling Stabilimento Pedrocchi (arch. A. Zaffagnini)Il Consigliere architetto AlessandroZaffagnini informa il Consiglio che haappreso dalla stampa locale che il pro-getto del restayling dello stabilimentoPedrocchi è stato affidato all’architettoRoccamo di Pordenone, il quale non èiscritto all’Ordine ed è titolare di unaSocietà specializzata in arredi e archi-tetture di interni per Pasticcerie e Pani-fici. Tale intervento, secondo quantoriportato nella stampa non necessita dialcun parere della Soprintendenza. Stante l’importanza del fabbricato, che èuno degli edifici più rappresentatividella città di Padova, l’architetto Zaffagnini propone di effet-tuare alcuni approfondimenti per accer-tare che ne venga garantita lasalvaguardia. Il Consiglio accoglie laproposta e delega l’architetto Zaffagniniad occuparsene.

Nomina componenti nuove Commis-sioni FoavIl Consiglio, su richiesta del ConsiglioF.O.A.V., aggiorna i nominativi dei pro-pri rappresentanti in seno alle Commis-sioni F.O.A.V.:

Varie ed eventualiMovimenti dell’AlboSi deliberano le seguenti nuove iscri-zioni nella Sezione A, Settore Architet-tura: Architetti Alberto Longo, MicheleDisarò, Giulio Tomasi e Giovanna Bel-lotto.

Si delibera la seguente nuova iscrizionenella Sezione A, Settore PianificazioneTerritoriale: Pianificatore TerritorialeLudovico Bertin

Vengono cancellati, su richiesta perso-nale, gli Architetti: Lino Ometto, Gian-franco Cester, Paolo Papalini,Alessandro Tosato e Rodrigo Masiero.

Viene richiesto all’Ordine degli Archi-tetti, P. P. e C. della Provincia di Milanoil nulla osta per l’iscrizione al nostroAlbo dell’arch. Elena Carraro.

I lavori di Consiglio si concludono alleore 18.30.

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 17 FEBBRAIO 2014Il Consiglio ha inizio alle ore 15.00Assenti: Architetti G. De Cinti, R. Me-neghetti

Lettura e approvazione del verbale Viene letto ed approvato il verbale dellaseduta di Consiglio del 27 gennaio2014.

Selezione della postaIl Consiglio Nazionale Architetti comu-nica che ha organizzato per il giorno19/02/2014 un seminario per la ge-stione della piattaforma Moodle, chesarà messa a disposizione degli OrdiniProfessionali per l’organizzazione dicorsi di formazione on line in modalitàe-learning. Il Consiglio delibera di nonaderire all’iniziativa, in quanto disponeed utilizza già la piattaforma XClima.

Il Consiglio decide altresì di non ade-rire al Convegno organizzato sempredal CNA a Roma per il giorno 06 marzo2014 sui lavori pubblici, in quanto taleargomento verrà trattato in un appositocorso inserito nella proposta formativapredisposta dal nostro Ordine perl’anno 2014, con lo stesso relatore, ing.Pippo Oliveri.

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ziona in merito alla sua partecipazioneal tavolo di lavoro della Conferenza Na-zionale degli Ordini sul tema delRIUSO che si è svolto a Roma lo scorso15 gennaio; l’arch. G. Cappochin su ri-chiesta dell’Ufficio di Presidenza è statonominato coordinatore della Commis-sione ed ha relazionato in merito aquanto sta facendo l’Ordine di Padovain tema di riqualificazione con le confe-renze Internazionali sulle esperienzeeuropee in tema di quartieri ecososteni-bili, organizzate nell’ambito della Bien-nale Internazionale di ArchitetturaBarbara Cappochin. L’architetto ha spiegato che le Confe-renze non sono fine a se stesse, poichéverranno redatti degli atti che servi-ranno come spunto per avanzare unaproposta di legge italiana sulla rigenera-zione urbana.

L’architetto Paolo Stella relaziona sullasua partecipazione alla Commissioneistituita a livello regionale in merito alPiano Energetico Regionale; l’Ordine diPadova ha portato alcune osservazionial Piano Energetico e la Commissioneha chiesto il monitoraggio degli inter-venti e l’istituzione di un fondo di rota-zione.

L’architetto Giulio Muratori, che as-sieme all’arch. G. Cappochin ha parteci-pato, lo scorso 13/01/2014, all’incontrocon il Presidente del Collegio Geometridi Padova e con il Presidente dell’Or-dine Ingegneri sul tema della semplifi-cazione, relaziona su quanto emerso intale sede, ovvero sull’idea di formare ungruppo di lavoro congiunto degli Or-dini degli Architetti e degli Ingegneri edel Collegio dei Geometri di Padova,per elaborare un piano di lavoro per lasemplificazione delle procedure e dellemodalità di presentazione dei progetti.

Selezione della postaViene presa visione ed approvato il pro-gramma definitivo del Corso di Re-stauro promosso dall’Ordine Architettidi Padova e dell’Ordine degli Ingegneri.La ditta TOPCON propone all’Ordineun evento formativo dedicato al Laser

scanner; la proposta non viene accoltadal Consiglio in quanto a caratterecommerciale.

Non viene concesso il patrocinio alladitta CADLINE Software al seminariosulla “Relazione Paesaggistica” inquanto iniziativa a carattere commer-ciale.

Il Consiglio delibera di non aderire al-l’iniziativa promossa dalla ditta Marke-ting Manager Fiere Antiquariali chechiede di sottoscrivere una convenzioneavente ad oggetto alcune manifestazionidedicate all’antiquariato per l’anno 2014in quanto non ritiene possano essere diinteresse per gli iscritti.

Viene concesso il patrocinio alla Profireper il seminario programmato a Padovaper il giorno 26 marzo 2014, avente adoggetto “Le nuove norme UNI 9494parte 1° e UNI 9494 parte 2°; non puòessere invece accolta la richiesta avan-zata sempre da Profire di riconoscereper il medesimo evento crediti forma-tivi professionali trattandosi di eventoorganizzato da un ente terzo. Per talefattispecie si deve tenere conto diquanto previsto al comma 2 dell’art. 7del DPR 137/2012.

Viene pure concesso il patrocinio del-l’Ordine- all’iniziativa curata da Gi.Ar.P. riferitaa “Padova First – Festival per Innova-zione, Ricerca, Sociale e Territorio” – 4°Workshop – previsto per il prossimo 28febbraio a Padova- all’evento culturale “Inclinazioni‘50/’70” promosso dall’Ordine degli Ar-chitetti, P. P. e C. di Belluno per il pe-riodo 8-22 febbraio 2014.

E’ giunta la richiesta da parte dell’archi-tetto Francesca Venditelli di esenzionedall’attività di aggiornamento e sviluppoprofessionale continuo; il Consiglio de-lega l’architetto Roberto Meneghetti allaverifica della sussistenza delle condi-zioni che ne possono avallare l’esonero.Stante la comunicazione pervenutadalla FOAV, della convocazione del Nu-

cleo del Presidio di Protezione Civileper il giorno giovedì 6 febbraio 2014presso la sede dell’Ordine di Treviso, ilConsiglio delega alla partecipazione ilcollega, architetto Silvio Francescon.

Formazione Continua: approvazionelinee guida – risposte ai quesiti degliordini italiani – scheda tipo domandadi autorizzazione corsi di formazioneenti terziL’architetto G. Cappochin informa cheil Consiglio Nazionale ha approvato al-cune modifiche alle Linee Guida sullaformazione continua. Comunica inoltreche il CNAPPC ha approvato la schedatipo – da lui stesso predisposta - per glieventi formativi organizzati da enti terziche necessitano dell’approvazione delCNA con parere vincolante del Mini-stero della Giustizia.

Conferenze Internazionali e abbona-mento offerta formativa – aggiorna-mento situazioneL’architetto G. Cappochin riferisce che atutt’oggi sono circa 620 gli iscritti aicorsi di formazione organizzati dall’Or-dine di Padova per l’anno 2014, ma chesono destinati ad aumentare viste letante richieste di informazioni giuntealla segreteria dell’Ordine. Enorme successo hanno avuto le dueConferenza Internazionali che si sonosvolte il 10 ed il 16 gennaio presso ilTeatro del Seminario Maggiore di Pa-dova; l’uso della tessera sanitaria perl’accreditamento è stata molto apprez-zata, oltre ad aver agevolato le opera-zioni di ingresso.

Consiglio Architetti d’EuropaL’architetto Cappochin comunica alConsiglio che i giorni 24 e 25 aprileprossimi si terrà presso il Palazzo dellaGran Guardia a Padova il Consigliodegli Architetti d’Europa.

Mostra Renzo Piano – aggiornamentosituazioneL’architetto G. Cappochin informa ilConsiglio che l’allestimento della mo-stra a Palazzo delle Ragione inizierà il 3febbraio prossimo; sono in fase di pre-

MEMBRO EFFETTIVOCOMMISSIONE MEMBRO SUPPLENTE

Arch. Roberto MeneghettiFormazione Arch. Alessandro Zaffagnini

Arch. Giulio MuratoriNorme Tecniche e Semplificazione

Arch. Giovanna Osti

Arch. Alberto AndrianInformazione e Promozione Arch. Alessandro Zaffagnini

Arch. Giovanni FurlanRigenerazione Urbana Sostenibile

Arch. Franco Biscossa

Arch. Maurizio StrioloArch. Ranieri Zandarin

Lavori Pubblici eConcorsi

Arch. Gloria NegriArch. Liliana Montin

Arch. Renzo GonzatoUrbanistica Arch. Liliana Montin

Dott. Arch. Liliana MontinCompensi e Parametri Dott. Arch. Giacomo Lippi

Dott. Arch. Silvio FrancesconProtezione Civile Arch. Roberto Meneghetti

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stretto ecologico di Friburgo e Le Al-bere, l’eco quartiere di Trento progettatoda Renzo Piano. Il 13 marzo si terrà la 5a ed ultima Con-ferenza che avrà ad oggetto “Lo statodell’arte in Italia – indirizzi di program-mazione e riforma legislativa” e che siconcluderà con una tavola rotonda pre-sieduta dal Presidente Nazionale arch.L. Freyrie ed un dibattito finale.

Gruppo di lavoro Ecoquartieri – aggior-namento “Atti Conferenze”Il Presidente comunica al Consiglio cheprocedono i lavori del gruppo di lavorosugli Ecoquartieri che sta redigendo gliatti delle conferenze internazionali. Ilgruppo di lavoro relazionerà alla 5°conferenza, portando una sintesi criticadelle esperienze presentate.

Allestimento Mostra di Renzo Piano eorganizzazione giornata inauguraleL’architetto Cappochin comunica che èin fase di completamento l’allestimentodelle mostra di Renzo Piano a Palazzodella Ragione, ed espone il programmadella giornata inaugurale, che prevedela Lectio Magistralis dell’arch. RenzoPiano alle ore 15.30 presso l’Aula Magnadell’Università di Padova, il cui ingressosarà solo su invito, considerata la limi-tata capienza della sala; seguirà la Pre-view della Mostra “Renzo PianoBuilding Workshop – pezzo per pezzo”al Palazzo della Ragione alle ore 17.30,sempre ad inviti e l’inaugurazione dellamostra alle ore 18.30 ad ingresso libero.

Conferenza degli Ordini degli Archi-tetti d’ItaliaLa Conferenza degli Ordini degli Archi-tetti d’Italia si riunirà a Padova il 14 e15 marzo p.v. Sarà incentrata sul tema delle espe-rienze di ecoquartieri presentate nelcorso delle cinque conferenze interna-zionali organizzate dal nostro Ordine.

Consiglio Architetti d’Europa, 24 e 25aprile 2014Come anticipato nella precedente se-duta di Consiglio, il CAE si riunirà aPadova il 24 e 25 aprile p.v. presso il Pa-lazzo della Gran Guardia. Vi partecipe-ranno un centinaio di architetti inrappresentanza di 32 Paesi. L’arch. G.Cappochin vi parteciperà in qualità direlatore sul tema degli ecoquartieri.

Offerta Formativa 2014 - aggiorna-mentoViene visionato dal Consiglio il pro-gramma della proposta formativa perl’anno 2014, per il quale sono stati defi-niti i calendari della maggior parte deicorsi inseriti, che fino ad ora sono 28 intutto.

Varie ed eventualiMovimenti dell’Albo

Viene richiesto all’Ordine degli Archi-tetti, P. P. e C. della Provincia di Vicenzail nulla osta per l’iscrizione al nostroAlbo degli architetti De Sisti Alice e DeAntoni Chiara.

Viene richiesto all’Ordine degli Archi-tetti, P. P. e C. della Provincia di Ra-venna il nulla osta per l’iscrizione alnostro Albo dell’Architetto Bonacci Fe-derico.

Viene richiesto all’Ordine degli Archi-tetti, P. P. e C. della Provincia di Trevisoil nulla osta per l’iscrizione al nostroAlbo dell’Architetto Motta Elisabetta.

I lavori di Consiglio si concludono alleore 18.00.

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Il Consiglio prende visione della comu-nicazione ricevuta dall’ing. Guido Cas-sella della EsseTiEsse srl il qualerinnova la sua disponibilità a ricoprireanche per l’anno in corso il ruolo di Re-sponsabile del Servizio di Prevenzione eProtezione ai sensi del D.Lgs. 81/2008,senza alcun onere economico a caricodell’Ordine.

A seguito di formale richiesta perve-nuta da Mirko Effora, consulente di Ke-raKoll, il Consiglio delibera diconcedere il patrocinio per il convegnotecnico-formativo che la ditta sta orga-nizzando a Padova.

Viene altresì concesso il patrocinio alconvegno “Luogo e Psiche” che si svol-gerà ai Musei Civici di Padova il giorno4 aprile, promosso dal gruppo di studioPaesaggi Futuri, collegato con la rivistaTrasporti & Cultura, di cui è media par-tner la rivista Galileo.

Non viene, invece, accolta la richiesta dipatrocinio avanzata da Naturalia BAUper il seminario che la stessa sta orga-nizzando con le ditte INTERNOM EPOSACLIMA, stante la decisione as-sunta da tempo dal Consiglio di nonaderire a iniziative di carattere pretta-mente commerciale.

Vista la richiesta di una Collega dimantenere l’iscrizione all’Ordine di Pa-dova nonostante il cambio di residenzafuori provincia, il Consiglio consideratoche la stessa mantiene lo studio profes-sionale nella provincia di Padova, deli-bera di accogliere l’istanza.

In merito al quesito pervenuto da uncollega che chiede se l’attività di colla-borazione coordinata continuativa perattività didattiche rientri nell’attività diformazione, il Consiglio fa presente chele Linee Guida sulla formazione nonprevedono per tali casi, il riconosci-mento dei crediti formativi.

Per ciò che concerne la richiesta di cre-diti formativi avanzata all’Ordine daparte di Franco Morosin per il PRO-

GETTO MOROSIN, che organizza in-contri di Teorie e Metodi dedicati ad ar-chitetti ed artigiani, il Consiglio, nelcomunicare che non può rilasciare cre-diti formativi per eventi promossi daenti terzi, informa che, in conformità alcomma 2 dell’art. 7 del D.P.R. 137/2012,la richiesta va avanzata al Consiglio Na-zionale, il quale la trasmetterà al Mini-stro della Giustizia al fine di ottenere ilparere vincolante dello stesso.

Non viene accolta la richiesta avanzatadalla Delta Edilizia, di organizzare, incollaborazione con l’Ordine, un semi-nario formativo sul tema della muraturaarmata, in quanto trattasi di evento acarattere commerciale.

L’architetto Stefano Ferro chiede dipoter incontrare il Presidente e/o ilConsiglio dell’Ordine per presentarel’associazione “Architetti senza Fron-tiere Veneto” e per proporre lo svolgi-mento di un incontro pubblico tra i socie gli iscritti nel mese di aprile, per pro-muovere le iniziative di studio, ricerca eprogettazione che l’associazione ha incorso. Il Consiglio decide di incontrarel’architetto, invitandolo ad una delleprossime sedute.

In merito al quesito posto da un Col-lega circa l’obbligo di assicurazione pro-fessionale nel caso l’attivitàprofessionale sia limitata solamente aperizie e consulenze di CTU presso ilTribunale di Padova, il Consiglio ri-sponde che l’assicurazione è obbligato-ria in tutti i casi in cui l’architetto svolgauna regolare attività professionale inqualità di professionista incaricato, percui anche nella fattispecie prospettata.

Stante la richiesta pervenuta da dueColleghi, che chiedono rispettivamentese l’Ordine stia organizzando corsi diaggiornamento per il mantenimentodell’iscrizione presso il Ministero del-l’Interno e corsi di inglese avanzato, ilConsiglio evidenzia che i primi sonogià in programmazione mentre si ri-serva di valutare l’organizzazione dicorsi di lingua inglese.

Relativamente ai quesiti inoltrati da unaCollega in merito alla formazione pro-fessionale continua, e precisamente sa-pere se giornate di studio organizzatedalla Fondazione Benetton, contratti dicollaborazione alla didattica presso loIUAV e la partecipazione come relatricea lezioni sul paesaggio presso lo IUAVdiano luogo ai crediti, il Consiglio ri-sponde negativamente, in quanto trat-tasi di attività non contemplate dallaLinee Guida sulla formazione professio-nale continua.

Stante la richiesta pervenuta dall’arch.Nicola Grifone, Direttore Tecnico dellaPolizia di Stato, di poter incontrare ilPresidente dell’Ordine arch. G. Cappo-chin, considerati i molteplici impegnidel Presidente in questo periodo riferitialla Biennale Internazionale di Archi-tettura Barbara Cappochin, il Consigliodelega l’arch. Roberto Meneghetti.

Il Consiglio prende atto delle lineeguida aggiornate trasmesse dalC.N.A.P.P.C. ed approvate dallo stessocon delibera in data 22/01/2014, che ri-portano le modifiche che aveva antici-pato il Presidente architetto Cappochindurante la scorsa seduta di Consiglio.

Richieste di esonero dall’attività di for-mazioneVengono esaminate dal Consiglio le ri-chieste di esonero dall’attività di forma-zione obbligatoria continua per l’anno2014, avanzate da alcuni colleghi. Ac-certato che tali richieste sono motivatee rientrano tra i casi di esonero previstidall’art. 7 delle Linee Guida sulla forma-zione professionale continua, il Consi-glio ne delibera l’accoglimento.

Biennale Internazionale di Architet-tura Barbara CappochinProgramma Conferenze Internazionali21 febbraio e 13 marzo 2014Il giorno 21 febbraio si terrà, semprepresso il Teatro del Seminario Maggioredi Padova, la quarta Conferenza Inter-nazionale di architettura sul tema deglieco quartieri, durante la quale verrannopresentati due progetti: Vauban, il di-

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