in cammino verso la grotta

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IN CAMMINO VERSO LA GROTTA Come Pietre Vive Presentazione del sussidio per Avvento 2012

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IN CAMMINO VERSO LA GROTTA

Come Pietre Vive

Presentazione del sussidio per Avvento 2012

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Alla luce dell’Anno della Fede ci sembra naturale trascorrere un cammino che ci porti a rinnovare il cuore attraverso la preghiera e la certezza di divenire noi cammino verso una meta certa: la libertà in Cristo, che illumina ogni esistenza.

Come Pietre Vive

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Perche? Il motivo ispiratore del (sussidio) Cammino d’ Avvento 2012

proposto dall’Ufficio Catechistico parte dalla necessità di vivere questo periodo forte come percorso di luce e verità in un contesto, come quello della nostra città, ancora pesantemente segnato dal tragico evento di tre anni fa.

Necessità di essere, in mezzo alle macerie - pietre morte - della nostra città - pietre vive - in cammino verso il Verbo che si fa carne.

Quest’anno il nostro Avvento non sarà soltanto il prepararsi al Dio che viene fra noi ma, piuttosto, la nostra scelta di stare con lui in quella grotta!

Come Pietre Vive

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Come Pietre Vive

Come? Il cammino indicato dal nostro sussidio inizia il sabato precedente

la Ia domenica d’Avvento (2 dicembre) ed avrà come nostro testo guida il Vangelo di ogni domenica (suggeriamo pertanto di preparare il materiale già dalla settimana precedente).

L’obiettivo del cammino, così come si evince dal tema dello stesso, è costruire o circondare la grotta del presepe della propria chiesa d’appartenenza.

Sarebbe quindi opportuno preparare l’ambientazione del presepe già dal 2 dicembre cosicché da tale data e per ogni domenica fino al Natale, i bambini o i ragazzi scelti dai catechisti costruiscano o circondino simbolicamente la grotta.

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Schema di base A quattro Domeniche dell’Avvento viene

assegnato un tema principale in base al brano del Vangelo della Liturgia della Parola, che viene letto alla fine del catechismo.

Dopo la lettura del testo si propone una breve riflessione secondo le linee guida proposte dal sussidio (adattandola alle necessità particolari della Comunità.

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Schema di base Si conclude la riflessione con la frase-chiave

della settimana che servirà per poter concludere con un segno compiuto durante la S. Messa Domenicale.

Alla fine dell’incontro il Catechista consegna il mattoncino - sasso ai giovani scelti per l’animazione della Messa domenicale. Su ognuno di essi i ragazzi scriveranno un proprio pensiero in tema con la Parola ascoltata.

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I Domenica di Avvento

Tema: Risollevatevi e alzate il capo

Il Vangelo: Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

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Come Pietre Vive

I Domenica di Avvento

Linee guida per riflessione:

Dio è il tuo pane. La vita è il tuo tempo. Ma se la smania ti porta via dall'attenzione profonda alle persone, dalle situazioni ? cosa diventa la tua vita? Apri la Scrittura, e sarai sazio. Donati interamente, e ti ritroverai. Fermati un attimo! C'è qualcuno che ha bisogno di te. E sai chi è? Tu.Buon cammino! . Sei chiamato a passare dal consumare al custodire, dall'attendere inerte a metterti in piedi, dal ripiegarti sulle tue cose al sollevare lo sguardo. Il centro dell'attenzione spostalo!

Alzate il capo…Ecco l’invito dell’Avvento. Qualcosa accadrà. Qualcuno sta arrivando! E noi che facciamo? Aspettiamo chiusi nei nostri timori fino a morire d’angoscia oppure ci scrolliamo di dosso i pesi delle nostre ansie e andiamo incontro agli eventi a cuor leggero e disponibili ad accogliere la novità del giorno nuovo? Alziamoci! Leviamo il capo perché si avvicina il momento in cui saremo veramente liberi. Vegliare e pregare: ecco le coordinate di chi attende con amore il suo ritorno. “ Alzo gli occhi verso i monti, da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore che ha fatto cielo e terra”

Il tempo dell'Avvento è un tempo per svegliarci, per accorgerci. Il tempo dell'attenzione. Attenzione a rendere profondo ogni momento. Due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e uno lasciato. Non è dell'angelo della morte che parla il Vangelo, ma di due modi diversi di vivere nel campo della vita: uno vive in modo adulto, uno in modo infantile, uno vive affacciandosi sull'infinito, uno è chiuso solo dentro la sua pelle, è chino sul suo piatto; uno è generoso con gli altri di pane e amore. Tra questi due uno è pronto all'incontro con il Signore, quello che vive attento; l'altro non si accorge di nulla. Siamo invitati a "risollevare il capo", a guardare oltre; poichè la nostra speranza non si alimenta con i beni di questo mondo, ma con il nostro vivere in Dio.

Frase della settimana: Mi muovo

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II Domenica di Avvento

Tema: Voce di uno che grida nel deserto

Vangelo: Dal Vangelo secondo Luca

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:«Voce di uno che grida nel deserto:Preparate la via del Signore,raddrizzate i suoi sentieri!Ogni burrone sarà riempito,ogni monte e ogni colle sarà abbassato;le vie tortuose diverranno dirittee quelle impervie, spianate.Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

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Come Pietre Vive

II Domenica di Avvento

Linee guida per riflessione:

Giovanni Battista sceglie il deserto come luogo della sua predicazione. Ha compiuto una scelta ben precisa: dare autorità alla Parola del Signore, liberandoci di tutto ciò che ci impedisce di ascoltarla. Il deserto, infatti, è il luogo per eccellenza nel quale è possibile ascoltare la Parola del Signore. La predicazione del Battista è finalmente, dopo secoli di attesa e di torpore, per l'Israele del suo tempo, un annuncio che scuote e che invita, senza mezzi termini, a liberarsi di ogni etichetta. Senza dubbio ciò che fa grande il Battista è il suo saper riconoscere che la sua missione prepara solo la via a chi, invece, verrà con la forza dello Spirito di Dio e in questo Spirito immergerà tutti coloro che accoglieranno la sua venuta.

Per noi, uomini e donne "moderni", circondati da una civiltà di rumori, da una molteplicità di messaggi, da un caos che distrae, da una sorta di grande luna park dell'effimero, non è facile comprendere la figura di Giovanni Battista. il deserto non è un luogo tanto distante da noi: è il deserto delle nostre città, ove una vita degna di questo nome è troppo spesso rara; è il deserto di questo mondo, ove il peccato e la solitudine provocano amarezza e morte. .Giovanni parla con vigore e attacca farisei e sadducei svelando la loro abilità nel fingere pentimento per restare sempre uguali a se stessi. Così la sua parola non ha paura di additare quel che avviene nel palazzo del re, anche se questo coraggio gli costerà la vita. Ma la forza e il vigore non lo rendono disumano e lontano: Giovanni sa ascoltare, sa parlare, sa compiere gesti di perdono verso quella lunga fila di uomini e di donne che vanno da lui a confessare i loro peccati e a farsi battezzare con il battesimo di penitenza. È un profeta che grida. Ma noi, abituati a tanto insensato rumore, sappiamo ascoltare?

Lui è l’Emmanuele, il Dio con noi. Il Verbo eterno che sceglie di farsi carne come nel tempo, non solo nella pienezza dei tempi, affinché noi possiamo tornare a Dio. Ascoltare è l’essenza stessa della fede e il fondamento dell’attesa del Natale. Cogliere Dio in mezzo a noi e farlo nascere come il bene più prezioso. Non in un’altra storia, non in un altro momento, ma Ora!

Frase della settimana: Ascolto

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III Domenica di Avvento

Tema: Signore, che cosa dobbiamo fare?

Vangelo: Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

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III Domenica di Avvento

Linee guida per riflessione:

A tutti noi, che seriamente ci prepariamo ad accogliere Dio, che sta venendo tra di noi, riconoscendoci tutti peccatori, e conoscendo le nostre imperfezioni, venga spontanea la domanda: 'Ed io che cosa devo fare?'.Allora era Giovanni che dava una risposta a chi si rivolgeva a lui, ad ogni categoria di persone. Oggi è il Vangelo che guida la nostra retta coscienza, a porci la domanda. Sarebbe davvero un grave danno per la nostra vita - quella dello spirito che conta davvero - se non ce la ponessimo, rimanendo dove siamo, senza tener conto di 'come siamo' agli occhi di Dio.Tutti abbiamo bisogno di capire chi siamo, senza paura, con tanta fiducia, perché c'è Chi sa capire e, se incontra il nostro pentimento, è pronto a cancellare tutto, mettendoci le braccia al collo, come avvenne con il figlio prodigo.

Vedere e apprezzare tutto ciò che vi è di buono negli altri, con uno sguardo e con un giudizio positivi. Non fare dell’egoismo il criterio del proprio agire, non approfittare del proprio mestiere o professione per arricchirsi ingiustamente…Il non fare del proprio “io” la ragion d’essere della propria vita è già un segno sufficiente di conversione al Regno, è un inizio! “Essere felice con Lui adesso significa: amare come ama Lui, aiutare come aiuta Lui, dare come dà Lui, servire come serve Lui,salvare come salva Lui, stare ventiquattro ore con Lui, raggiungere Lui nel Suo doloroso travestimento”. ( Madre Teresa).

Coloro che ascoltano l'annuncio di Giovanni, hanno capito che accogliere il Signore nella propria vita, non vuol dire perdersi a guardare il cielo e disinteressarsi di tutto. Per far spazio a Dio devo andare a toccare quello che sono nella vita concreta, nella mia professione, nelle mie scelte quotidiane, nelle mie relazioni con le persone reali. "Che cosa dobbiamo dare?" E' la domanda che forse ci poniamo tutti, come credenti, quando pensiamo a come migliorare la nostra fede e la nostra relazione con Dio. Sono molto esplicite le risposte che Giovanni dà a coloro che gli pongono questa domanda: alla folla risponde con un invito alla condivisione. Agli esattori delle tasse risponde chiedendo loro onestà nel gestire il denaro. Infine, ai soldati, risponde invitandoli a rifiutare la violenza. E a noi che cosa risponderebbe? Per noi che crediamo nel Signore, la riscosta alla domanda "che cosa dobbiamo fare" la troviamo proprio nella stessa vita di Gesù: nel suo modo di stare con gli altri, nella sua capacità di dare la vita per gli altri. Penso che anche chi non crede in Gesù e non lo ha come punto di riferimento, se vive la propria vita con solidarietà, con spirito di condivisione e senza violenza, allora non è poi così lontano dall'incontro con il Signore.

Frase della settimana: Signore, cosa dobbiamo fare?

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IV Domenica di Avvento

Tema: Beata Colei che ha creduto nell’adempimento della Parola del Signore

Vangelo: Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

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Come Pietre Vive

IV Domenica di Avvento

Linee guida per riflessione:

Dio non va in cerca di grandi cose, ma di piccole e insignificanti realtà umane e terrene ove manifestare meglio la sua divina natura e potenza. Non cerca i palcoscenici delle grandi e rinomate città e luoghi che fanno da garanzia e credenziale al successo e all'affermazione. Si sceglie piccole creature e piccole realtà con le quali si può meglio dialogare e ove è possibile riporre la parola della gioia e della speranza. Oggi che si cercano i vari palcoscenici per raggiungere spasmodicamente il successo, Gesù ci indica la strada della riservatezza, del silenzio.. Una grande lezione di vita, una vera scuola di umiltà alla quale dobbiamo tutti ispirarci imparando ad accogliere serbando tutto nel cuore! Alzate il capo…Ecco l’invito dell’Avvento. Qualcosa accadrà. Qualcuno sta arrivando! E noi che facciamo? Aspettiamo chiusi nei nostri timori fino a morire d’angoscia oppure ci scrolliamo di dosso i pesi delle nostre ansie e andiamo incontro agli eventi a cuor leggero e disponibili ad accogliere la novità del giorno nuovo? Alziamoci! Leviamo il capo perché si avvicina il momento in cui saremo veramente liberi. Vegliare e pregare: ecco le coordinate di chi attende con amore il suo ritorno. “ Alzo gli occhi verso i monti, da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore che ha fatto cielo e terra”

Nella 4° domenica di Avvento, il Vangelo ci invita a vivere l'attesa della nascita di Gesù, gustando l'intensa esperienza dell'incontro di Maria con la cugina Elisabetta. Cosa c'è di più umano del grembo di una donna nel quale fiorisce una vita nuova? Quale gioia più immensa di quella di una donna anziana, che tutti ritenevano sterile, quando prende coscienza che dentro di lei c'è un bambino? Nell'incontro con l'angelo Maria ha parlato ben poco: una breve domanda ed un totale assenso. Il suo futuro non le era affatto chiaro; sapeva l'essenziale e non aveva chiesto niente di più. Maria aveva capito che il Signore la voleva madre e ne intendeva anche il modo: rimanendo vergine. Sapeva di custodire dentro di sé, da quel momento, il tesoro di Dio: questo bambino sarebbe diventato grande mentre lei era soltanto la schiava del Signore, prescelta (perché proprio lei?) per il compimento delle promesse. Tutto il resto le era oscuro. Ma l'espressione: "Nessuna cosa è impossibile a Dio", risuonava come un invito a credere nell'incredibile, con una fiducia totale, anche se buia. Fede è procedere fidandosi della Parola di Dio, pur senza sapere e capire fino in fondo, senza pretendere che la ragione sovrasti il mistero. Credere significa essere nella consapevolezza che aderire a Dio, anche nel buio della prova, è fonte di vita e di realizzazione per la creatura umana.

Maria è beata perché ha creduto. Ha creduto alla totale gratuità dell’amore di Dio ed è diventata la serva del Signore. Luca ci educa a imparare a credere in Colui che opera nel silenzio della sua apparente assenza.

Frase della settimana: Accolgo

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Come Pietre Vive

ConclusioneL’idea guida del percorso è quella di farci arrivare tutti quanti insieme a “costruire” una grotta intorno al presepe nella Basilica di S. Maria di Collemaggio, adornata con le foto dei gruppi del catechismo che parteciperanno al progetto.

Vorremo inoltre proporre a tutti i Ragazzi a fare un biglietto di auguri per il Nostro Arcivescovo, che alla fine saranno messi insieme in un album e presentati a Mons. Molinari durante la celebrazione.