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M aria s i lv i a r ati in Calabria diCono bella i ndagini sul parlato giovanile di r eggio C alabria stiledia C ollana di s toria dell ’i taliano , l essiCologia e d ialettologia diretta da Paolo d’aChille e a lda r ossebastiano 2 – direzione editoriale : e nzo C affarelli

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Maria silvia rati

in Calabria diCono bella

indagini sul parlato giovaniledi reggio Calabria

s t i l e d i a

Collana di storia dell’italiano,lessiCologia e dialettologia

diretta da Paolo d’aChille e alda rossebastiano

– 2 –

d i r e z i o n e e d i t o r i a l e: en z o Ca f fa r e l l i

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direzione editoriale: enzo Caffarelli

stilediaCollana di storia dell’italiano, lessicologia, dialettologiadiretta da paolo d’aChille e alda rossebastiano

CoMitato d’onore

giuseppe brinCat (Malta), ottavio lurati (basel),niColetta MarasChio (firenze), Mair parry (bristol), Max pfister (saarbrücken),

giovanni ruffino (palermo), franCesCo sabatini (roma),Wolfgang sChWeiCkard (saarbrücken), luCa serianni (roma)

CoMitato sCientifiCo di questo voluMe

fiaMMetta Mignella Calvosa (roma), giovanni ruffino (palermo),CarMelo sCavuzzo (Messina/reggio Calabria), luCa serianni (roma),

pietro trifone (roma)

2. Maria silvia rati, in Calabria dicono bella. indagini sul parlato giovanile di reggio Calabria

1a edizione 2013

in copertina: “il castello di scilla da vertigine - 2005” (tecnica mista fotopittura) di silvio Mavillalinea grafica di isabella Vincenti-Mareriedizione del volume a cura di enzo Caffarelli

Parole chiave: commutazione di codice, dialetto calabrese, forestierismi, italiano regionale,italofonia e dialettofonia, linguaggio giovanile, questionari autovalutativi, scritture online,sociolinguistica, studi sul parlato.Keywords: Calabrian dialect, code switching, italophony and dialectophony, loanwords, onlinewritings, oral language studies, regional italian, self-assessment questionnaires, sociolinguistics,youth language.

© società editrice romana (ser) 2013piazza Cola di rienzo 85, 00192 romatel. 06.36004654 – fax 06.36790123e-mail: [email protected] – Web: www.editriceromana.com

isbn 978-88-89291-16-0

acquisto del volume: € 19,00 sul conto corrente postale n° 16423006 intestato a societàeditrice romana srl, piazza Cola di rienzo 85, 00192 roma o tramite bonifico bancario:poste italiane spa, iban: it 93 o 07061 03200 000016423006.foreign countries: € 25,00 – bank transfer to: poste italiane spa, iban: it 93 o 0706103200 000016423006 – biC bppiitrrxxx.

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sono passati venticinque anni da quando lorenzo Coveri, forse il massi-mo studioso italiano del linguaggio giovanile contemporaneo, redigendol’articolo sprache und Generation – lingua ed età (lrl-lexikon der romani-stischen linguistik, iv, tübingen, 1988, pp. 231-36), documentava il ritardodella ricerca, rilevando la difficoltà di giungere a risultati certi. un ritardo chesi manifestava tipicamente nella scarsa disponibilità di fonti, costituite da te-sti letterari che offrivano testimonianze indirette o dalla paraletteratura gio-vanile (fumetti, stampa dedicata ecc.); nell’un caso e nell’altro, materiali infi-di, quantomeno per «il processo di ipercaratterizzazione cui il linguaggiogiovanile è sottoposto, nel tentativo di riprodurlo al di fuori del proprio am-bito funzionale» (p. 232).

nel frattempo la situazione è cambiata. si è fortemente accresciuta la bi-bliografia specifica ed è stato retrodatato il fenomeno, risalendo agli anniCinquanta e individuandone una prefigurazione nel Garofano rosso di vitto-rini (cfr. gianluCa lauta, i ragazzi di via Monte napoleone. il linguaggiogiovanile degli anni Cinquanta nei romanzi e nei reportages di renzo barbieri,Milano, angeli 2006 e id., il primo garofano rosso di elio Vittorini. Con unapparato di varianti, in c. di s.). soprattutto, si è prodotta una radicale tra-sformazione del campo d’indagine: per sapere come si esprimono (o me-glio: come scrivono) i giovani, il territorio privilegiato non sono i testi stam-pati, bensì le produzioni in rete, da twitter a facebook, ossia quei mezzi dicomunicazione che sono non esclusivi, ma certo intensamente praticati daiteen-agers e che ne segnano lo stile di vita, in opposizione al mondo degliadulti e soprattutto a quello in gran parte pre- o a-telematico degli anziani.

ho fatto non casualmente riferimento alla scrittura. il tema “linguaggiodei giovani” (d’ora in poi: lg, sigla che andrà sciolta, a seconda del conte-sto, come singolare o come plurale) in realtà non può essere svolto adegua-tamente se non risalendo al codice primario, quello della lingua parlata: è daqui che si deve partire, se vogliamo descrivere una realtà viva e vitale, inda-gandola con i metodi della sociolinguistica.

in questa prospettiva si è mossa Maria silvia rati, trascrivendo 20 cam-pioni di parlato raccolti nel corso del 2012 e appartenenti a giovani compresitra i 14 e i 25 anni ampiamente scolarizzati a reggio Calabria e nella sua pro-vincia. il campione è omogeneo ed è particolarmente adeguato per illustrarela varietà in esame visto che si tratta di interazioni tra pari, in contesti legatialla quotidianità. il lavoro costituisce anche un bell’esempio di simbiosi tra

prefazione

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didattica e ricerca: rati ha infatti potuto allestire il corpus grazie alla collabo-razione attiva di un gruppo di studenti dell’università “dante alighieri”,presso la quale svolge attività didattica come ricercatrice.

un dato va messo sùbito in rilievo: si tratta di uno dei pochi studi sul lgdi area meridionale, tradizionalmente trascurata a vantaggio delle grandiaree metropolitane del nord; ma già nel 1996 pietro trifone, studiando la si-tuazione di pescara, aveva avanzato l’ipotesi che i lg non fossero più un fe-nomeno soltanto settentrionale e che andassero indagati anche i contesti ur-bani del Mezzogiorno.

in un lavoro sul lg è indispensabile tributare particolare attenzione allacomponente più tipica (non certo la sola) che lo caratterizza: il lessico. ratiindividua 70 “lemmi-bandiera”, elicitati attraverso una doppia rilevazione:di 33 lemmi veniva richiesta anche una definizione (e sappiamo che l’opera-zione non è del tutto agevole per un non lessicografo, anche se si è alle presecon una parola abituale); per gli altri 37 si chiedeva solo di precisare l’even-tuale competenza, attiva o passiva. Colpisce il fatto che le percentuali relati-ve alla competenza attiva siano relativamente basse (ma questo si deve al«fatto che parecchi intervistati si sono astenuti dal rispondere ai quesiti ri-guardanti l’uso»: p. 31). i termini giudicati di maggiore diffusione sono quel-li del secondo gruppo, per i quali non si chiedeva una definizione: rientranoin questa categoria a muzzo, malanova, zito, suddiarsi, lecchino, figo, pisciarsidalle risate, scialarsi, zanniari, con percentuali che vanno dal 65% al 36,7%.per trovare parole del primo gruppo delle quali i giovani dichiarano di averela competenza attiva dobbiamo arrivare a cesso, rosicare e pressa, tutte e trecon percentuali tra il 35 e il 33%. si potrebbe pensare che la percentuale re-lativa ai primi nove lemmi sia addirittura sovrastimata: se fosse stata datauna definizione, probabilmente alcune risposte sarebbero risultate inaccetta-bili; d’altra parte, il secondo gruppo di lemmi include perlopiù dialettismi eregionalismi, evidentemente più familiari agli intervistati. una certa pruden-za nella lettura dei risultati si impone per ogni inchiesta (solo le cifre che sicollocano agli estremi di una scala sono di interpretazione univoca; nel mez-zo, intervengono variabili che richiedono di volta in volta di essere soppesa-te, come qui puntualmente avviene). l’inchiesta o il questionario sommini-strato a un campione sono per loro natura rigidi e riducono inevitabilmentela realtà a una risposta secca, per giunta condizionata dalla sincerità o dalladisponibilità a collaborare della singola fonte (pensiamo all’ambiguità deisondaggi pre-elettorali!). per superare l’impasse non c’è che da affiancare alleinchieste fondate su domande precostituite indagini di taglio diverso; nellafattispecie ascoltare come parlano realmente i giovani, mettendo a frutto lalezione degli etnologi e richiamandosi al principio dell’osservazione sistema-tica; vedremo che, proprio assumendo questa visuale, scaturiscono risultatimolto interessanti nient’affatto scontati.

lo studio di Maria silvia rati ci offre dati che vanno anche oltre lo specificotema del lg, a partire dal rapporto tra lingua e dialetto nella realtà italianacontemporanea. gli ultimi dati disponibili dell’istat (2006) si prestano a let-

iv in Calabria diCono bella

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ture diverse. i punti fermi sono tre: 1. forte espansione dell’italofonia esclusivao in alternanza col dialetto anche in famiglia, ossia nelle condizioni di massimaspontaneità (il 78% del campione rientra in questo gruppo; la percentuale eradel 66,4% nel 1987-1988); 2. polarizzazione di italofoni e dialettofoni a secon-da delle fasce d’età: nella classe 6-24 anni dichiara di parlare «solo o prevalen-temente italiano» in famiglia il 57,4% del campione (rispetto a un 10,3% cheparla «solo o prevalentemente dialetto»), mentre nella classe anziana (65 annie più) le percentuali sono capovolte: solo il 26,5% ha come lingua abituale l’ita-liano, meno di quelli che si esprimono abitualmente in dialetto, che sono il36,8%; 3. persistenza del dialetto, che appare lontano dall’estinzione anche sel’area della dialettofonia esclusiva è oltremodo ridotta: con gli estranei dichiaradi esprimersi «solo o prevalentemente in dialetto» il 5,4% del campione (era il13,8% nel 1987-1988). il dialetto in famiglia resiste bene in alternativa all’italia-no, specie in alcune regioni: in veneto dichiara di esprimersi abitualmente indialetto il 42,6% del campione, in Calabria il 40,4%, in sicilia il 32,8%.

d’altra parte, gli stessi dati istat permettono di riconoscere un deboleinnalzamento della dialettofonia nel passaggio dall’infanzia all’età adolescen-ziale: si tratta di una forma di socializzazione secondaria, legata all’uso deldialetto in funzione espressiva: «l’attuale fortuna del dialetto tra i giovani ita-liani non è correlata al loro grado di istruzione, ma tende a prescindere dallavariabile diastratica» (p. 3). particolarmente istruttive, in proposito, le tabelledel § 2.3.1. la domanda n° 1 («prima di andare a scuola, in famiglia, hai ap-preso l’italiano o il dialetto?») offre risposte prevedibili: l’italofonia sfiora il100% nel liceo classico e nell’università, i due sottouniversi presumibilmentepiù elevati come livello socioculturale e in cui è dominante la presenza fem-minile che oggi, com’è noto, rappresenta l’elemento linguisticamente più di-namico nell’uso dell’italiano; la dialettofonia si concentra, superando il 20%o avvicinandosi a questa cifra, nel liceo scientifico e nell’itis. Ma la doman-da n° 3 («in famiglia parli italiano o dialetto?») offre risposte non scontate: lamaggioranza assoluta, il 55,7%, dichiara di parlare «italiano con battute e pa-role in dialetto» e questo dato si innalza fino a sfiorare l’80% nel caso degliuniversitari, ossia proprio in territorio di compatta italofonia. Conseguenti lerisposte che si ricavano dal grafico n° 6 («ti piace parlare in dialetto?»):l’adesione più ampia, oltre il 50%, proviene dagli universitari.

la percezione del dialetto come idioma vitale si evince dal grafico n° 7(«Che cosa pensi circa il futuro del dialetto?»): quasi l’85% dichiara che«non morirà mai». d’altra parte che l’attaccamento al dialetto sia legato so-prattutto alle risorse espressive che lo connotano si ricava indirettamente dalprestigio sociolinguistico di altre varietà presso gli stessi parlanti. alla do-manda «parla meglio l’italiano un milanese, un romano o un napoletano?»,fatta la tara sulla maggioranza relativa di “politicamente corretti” («la prove-nienza non conta»: 38,3%), colpisce il primato del milanese (26,7%), eviden-temente percepito – lo aveva già rilevato nora galli de’ paratesi in un librodel 1984: lingua toscana in bocca ambrosiana, bologna, il Mulino – come lavarietà meno legata a condizionamenti municipali.

vprefazione

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imprevista, nell’italiano regionale, la scarsa vitalità del passato remoto, te-stimoniata non solo dai dati obiettivi, ma «da due spie: la presenza di passatoprossimo in enunciati di code mixing italiano-dialetto e il fatto che perfino al-cuni verbi dialettali siano coniugati al passato prossimo» (p. 49).

il lavoro permette di far luce su diversi altri aspetti di interesse non sololinguistico, ma anche antropologico. pensiamo alle differenze di genere. latradizionale nozione di “linguaggio di caserma”, il modo di esprimersi deigiovani maschi, caratterizzato da un alto tasso di turpiloquio e da un esibitocampionario di oscenità, si è dissolta: non solo per il venir meno della levaobbligatoria, ma soprattutto per la condivisione amicale (e non solo senti-mentale o sessuale) tra ragazzi e ragazze. È esperienza comune osservarenelle adolescenti a loro agio nel “gruppo dei pari” un elevato grado di disini-bizione, non inferiore a quello dei loro coetanei (e il dato più significativo èla mancanza di autocensura, anche quando l’interazione avviene in presenzadi estranei adulti: autobus, metropolitana ecc.). per i giovani reggini la situa-zione parrebbe offrire un quadro più legato alla tradizionale percezione didiversi status linguistici, con una persistente maggiore espansione del turpilo-quio nel sottouniverso maschile.

trattando di lg, è essenziale chiedersi quali sono le fonti che alimentanoil linguaggio e, insieme, l’immaginario dei giovani; anche per rispondere aun quesito che sorge spontaneo: gli elementi di contatto tra i lg di diversearee dipendono dall’influsso di alcune città sul resto del paese oppure è do-minante l’emersione di un comune sostrato culturale? in generale, comemostra fra l’altro anche questo lavoro, ci si deve orientare verso la secondaipotesi; e si tratta, allora, di individuare il canale privilegiato. a differenza diun’opinione corrente (già smentita da studi specialistici), la televisione svolgeuna parte complessivamente marginale, mentre si conferma l’importanzadella musica. Così, la presenza a reggio di un caratteristico saluto dei giova-nissimi romani, bella!, non dipenderà dai pur numerosi studenti reggini chefrequentano le università della capitale, visto che la formula è ben attestataanche presso gli alunni delle scuole superiori: «il tramite della diffusione è,verosimilmente, la lingua del rap; alcune canzoni di rapper romani (comebella fratè dei flaminio Maphia e bella di brusco) hanno infatti avuto fortu-na negli ambienti giovanili di tutta italia» (p. 15). lo stesso vale per altri casi:di un settentrionalismo come (non) cagare qualcuno (p. 19) il tramite musica-le è stato già accertato nel repertorio di ambrogio e Casalegno del 2004; madobbiamo a rati la giusta collocazione di un altro giovanilismo romanescocome scialla ‘stai tranquillo’, reso popolare, nel 2009, dall’album omonimo«che raccoglieva i brani cantati dai concorrenti di amici di Maria de filippi,uno dei programmi televisivi più amati dagli adolescenti; due anni dopo fuintitolato così anche un film di successo diretto da francesco bruni» (p. 26).

le acquisizioni di merito che il lavoro di Maria silvia rati ci permette diraggiungere sono indubbie e riguardano sia la specifica realtà considerata, siapiù in generale una varietà così significativa nell’orizzonte linguistico con-temporaneo come il lg. beninteso, sarebbe ingenuo immaginare che i gio-

vi in Calabria diCono bella

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vani parlino quello che diventerà “l’italiano di domani”; la ricerca di espres-sività alla base del lg determina una rapida usura della componente lessica-le e fraseologica. Ma, per alcune tendenze di fondo (abbiamo ricordato la di-namica lingua/dialetto e uno specifico paragrafo di morfosintassi: il rapportotra passato remoto e passato prossimo), il lg si presenta come un laborato-rio ricco di implicazioni prognostiche.

a parte i risultati obiettivi raggiunti da questo lavoro, vorrei tornare a sot-tolineare un dato preliminare: la sicurezza del metodo. le inchieste sociolin-guistiche, come si diceva, vanno sempre interpretate e discusse e in nessuncaso fungono da serbatoi i cui materiali bruti possano essere riversati senzafiltri interpretativi in una ricerca. Molti anni fa mi capitò di recensire critica-mente un lavoro sull’italiano regionale siciliano (non importa ora fare nomi)dal quale scaturivano dati geolinguistici sorprendenti, che non mi risulta sia-no stati poi comprovati da successive ricerche: i siciliani degli anni settantaavrebbero usato largamente tipici settentrionalismi come vera ‘fede matrimo-niale’ e avrebbero lasciato affiorare frequentemente singole occorrenze di for-me del tutto estranee all’italiano parlato nell’isola come cao de latte ‘pannamontata’, vengono i Pisani ‘viene il sonno’, il tocco ‘l’una’. l’ovvio sospetto èche, in quell’inchiesta, non si fosse adeguatamente distinta la competenzapassiva (ciò che il parlante capisce o di cui ha comunque contezza) e la com-petenza attiva (ciò che effettivamente e spontaneamente usa): l’invito del“questionario” usato in quell’occasione a indicare non solo ciò che si “usa”ma anche ciò che “si sente usare” avrà indotto gli informatori, in gran parteresidenti in una grande città come palermo, con un tasso di scolarizzazioneben superiore alla media di riferimento, probabilmente abituati a viaggiare ocomunque a contatti con italiani di altre regioni, a fare sfoggio di geosinonimi,cioè di quei regionalismi che più facilmente si imprimono nella memoria dichi entra in rapporto anche occasionale con un parlante di altra provenienza.

un rischio del genere è del tutto fugato dal lavoro che ho avuto qui il piace-re di presentare. Mi limito a ricordare, a mo’ di esempio, una valutazione chesi legge alle pp. 38-39, a proposito del rango di frequenza di sfiga/sfigato e truz-zo, e che sviluppa un suggerimento di metodo di trifone. i due (o tre) lemmifigurano, con valori relativamente bassi (25-26%), tra i 37 dei quali si chiedevadi dichiarare la competenza attiva; ma questi e altri termini ricorrono con benaltra frequenza nelle “parti libere” del questionario, là dove i giovani adopera-vano espressioni che venivano loro spontaneamente a taglio. proprio questacircostanza ci fa dubitare, in questo caso specifico, della sincerità delle rispostefornite nell’inchiesta, permettendoci di ricostruire la situazione reale.

luCa serianni

“sapienza” università di roma

viiprefazione

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1.1. preMessa

perché l’ennesimo studio sul linguaggio giovanile?2 a questa domanda sipossono fornire almeno due risposte. in primo luogo, se negli anni novantadel secolo scorso proliferavano le ricerche sulla lg diffusa nelle singole cittàitaliane,3 negli anni duemila gli studiosi, pur continuando a soffermarsi suquesta varietà, lo hanno fatto prevalentemente per quanto riguarda le sueconnessioni con la lingua dei nuovi media: alla pratica di somministrare que-stionari nelle scuole delle diverse città (un tipo di ricerca che comunque nonè stata del tutto abbandonata)4 si sono sostituiti sempre più spesso studi sullalingua degli sMs, dei forum, dei blog, dei social network,5 lavori che, com’ènoto, hanno avuto il merito di individuare interessanti forme di espressionegiovanile al confine tra scritto e parlato, ma non hanno fornito particolari in-dicazioni su come si stia evolvendo la lg nelle diverse città italiane. nel1996 pietro trifone avanzava l’ipotesi che i linguaggi giovanili – a giudicareda quello che lui stesso aveva riscontrato a pescara – non fossero più unaprerogativa del nord italia ma si formassero anche al sud, e sottolineava «lanecessità di condurre ricerche puntuali in altre città dell’area centro-meridio-nale».6 a distanza di circa quindici anni non si dispone ancora di elementi

1 . introduzione1

1 desidero ringraziare tutti i colleghi e il personale dell’università per stranieri “dante alighie-ri” di reggio Calabria, nel cui contesto è stato concepito e ha visto la luce questo libro; indispen-sabile per la sua realizzazione è stata la partecipazione degli studenti dei Corsi di laurea triennalee magistrale degli a.a. 2011-2012 e 2012-2013, i quali saranno ringraziati a uno a uno all’internodel volume. sono poi grata a emiliano picchiorri per le critiche stimolanti e i suggerimenti preziosicon cui mi ha accompagnato nel lavoro e soprattutto al mio maestro luca serianni, che ha seguitoogni fase della ricerca con l’attenzione, l’affetto e la premura di sempre. dedico il libro a mio padree alla memoria di mia madre.

2 d’ora in poi useremo l’abbreviazione lg (“lingua dei giovani”), secondo una consuetudineadoperata di frequente nella letteratura sull’argomento.

3 Cfr., tra le più significative, giovanardi 1993, trifone 1996, battaglia 1997, Canobbio1998, antonelli 1999.

4 recentemente Coveri ha riferito i risultati della tesi di laurea specialistica di Marco giovanelli(discussa all’università di pavia), basata su questionari autovalutativi sottoposti a un campione distudenti di scuola superiore di imperia e albenga (Coveri 2011: 25-26).

5 Cfr., solo per citarne alcuni, aMizzoni / Mastidoro / sposetti 2000 per quanto riguarda illessico usato dai giovani nelle chat; CoCChi / ovarelli 2005 a proposito dei blog come “forma diespressione giovanile”; gheno 2011 sulla lg nei social network.

6 Cfr. trifone 1996: 252. anche alfonzetti osserva che «scarsamente indagate sono [...] lerealtà socio-meridionali, avendo la ricerca privilegiato soprattutto il lessico dei giovani studenti del-le metropoli del nord» (alfonzetti 2001: 235).

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sufficienti per stabilire se i linguaggi giovanili fioriscano anche nelle realtàmetropolitane del sud o se la persistenza del sottofondo dialettale – per usa-re le parole di tropea (1996: 257; 283) – rappresenti ancora, in questi con-testi, un ostacolo alla diffusione di altre componenti della lg.7 il tema si in-treccia con quello – di forte attualità – del rapporto che le giovani generazio-ni intrattengono attualmente col dialetto nelle varie aree della penisola. Ci èsembrato utile, pertanto, indagare le forme che assume oggi il linguaggiogiovanile in un’importante città del sud come reggio Calabria.

in second’ordine, un limite che ha sempre caratterizzato questo tipo distudi è la quasi totale assenza di indagini sul parlato (carenza non da poco, sesi considera che la lg è una varietà linguistica prevalentemente orale).8 Co-veri, in uno dei suoi più recenti contributi, afferma che «dagli anni sessantain avanti, si sono moltiplicate le fonti indirette di lg, mentre le inchieste sulcampo sono rimaste limitate a pochi casi circoscritti e non coordinati tra lo-ro».9 abbiamo dunque ritenuto opportuno porre al centro della nostra ri-cerca le produzioni orali dei giovani di reggio Calabria, obiettivo che è statopossibile realizzare grazie alla collaborazione offerta dai nostri allievi dei cor-si triennale e magistrale dell’università “dante alighieri” di reggio Calabrianegli anni accademici 2011-2012 e 2012-2013. gli studenti, sfruttando lemetodologie di registrazione del parlato apprese durante le lezioni, hannorealizzato una serie di inchieste sociolinguistiche dalle quali è stata ricavatal’antologia di testi che costituisce la base del presente lavoro.

la priorità attribuita alle indagini sul parlato non ha comportato, d’altraparte, la rinuncia all’utilizzazione di questionari autovalutativi, dettata, senon altro, da un’esigenza di continuità metodologica rispetto alle precedentiricerche sulla lg. proprio la compresenza dei due tipi di inchiesta sociolin-guistica vuole rappresentare uno specifico di questo volume.

1.2. lg e dialetto

per valutare il ruolo ricoperto oggi dai dialetti nel repertorio linguisticodegli italiani, il punto di riferimento sono ancora i dati istat del 2006, deiquali i linguisti hanno offerto, nel corso degli anni, interpretazioni non sem-

2 in Calabria diCono bella

7 nel 1993 sobrero riteneva «un dato di fatto» il collegamento tra «la minore ricchezza e l’usopiù contenuto di queste varietà nel Mezzogiorno» e «la disponibilità più piena di un altro codicedell’espressività, il dialetto» (sobrero 1993: 97), fermo restando, come osservano Marcato e fu-sco, che anche i lessemi dialettali, «una volta entrati nell’insieme del lg, sono una delle modalità diproporsi del “gruppo”, sono, cioè, “parlare giovane”» (MarCato / fusCo 1994: 9).

8 tra le poche eccezioni gli studi di alfonzetti (2000 e 2001), i quali, tuttavia, si inserisconosolo parzialmente nel filone di studi sulla lg, avendo come obiettivo esclusivamente l’analisi dellemodalità del code switching e non di altre caratteristiche linguistiche del parlato giovanile.

9 Coveri 2011: 17. già Canobbio aveva posto l’accento sulla necessità di indagini sul campoche consentissero di «andare al di là del rilievo dei soli aspetti lessicali» e di «cogliere le indubbie pe-culiarità del “parlato giovanile”, sino ad ora segnalate più sulla base di impressioni che di elementidocumentari» (Canobbio 1998: 203).

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pre concordi, ponendo l’accento ora sul recupero di terreno da parte dei dia-letti, ora sulla loro regressione a vantaggio dell’italiano. se indubbia è lacomplessiva crescita dei parlanti italiano come lingua nativa (con ricadutesull’aumento dell’italofonia esclusiva tra i giovanissimi), non sembrano, tut-tavia, irrilevanti i fenomeni di nuova dialettalità: «il dibattito sui cambiamen-ti del panorama sociolinguistico italiano ha messo in luce la nuova funzionedel dialetto come risorsa espressiva, che si è sviluppata soprattutto nei terri-tori di internet e dei nuovi media e che coinvolge settori come la musica, ifumetti e la pubblicità» (trifone / piCChiorri 2008: 19). tale recupero deidialetti con funzione espressiva10 ha interessato particolarmente – come sot-tolinea antonelli –11 il mondo della canzone giovanile: si tratta, pertanto, diun fenomeno che coinvolge la lg e che potrebbe aver determinato in essauna rivalorizzazione della componente dialettale. del resto, gli stessi datiistat del 2006 mostrano come l’uso del dialetto cresca con il passaggio dal-l’infanzia all’età adolescenziale (a questo proposito si è parlato di impiego deldialetto come forma di socializzazione secondaria): «la classe d’età più favo-revole alla dialettofonia è [...] quella fra i 18 e i 19 anni, che cresce di oltre 2punti percentuali nella conversazione con amici, in netta controtendenzacon il comportamento di adulti e anziani» (trifone / piCChiorri 2008:21). l’incremento dell’uso del dialetto raggiunge il massimo nella categoriadegli studenti universitari (dal 4,3% al 5%), segno che l’attuale fortuna deldialetto tra i giovani italiani non è correlata al loro grado di istruzione, matende a prescindere dalla variabile diastratica. il discorso sull’entità dellacomponente dialettale nel linguaggio giovanile va affrontato, ovviamente, inmodo diversificato a seconda delle realtà geografico-sociali, tenendo conto,cioè, della differente diffusione del dialetto nelle varie regioni italiane, dellediverse tipologie di centro abitato,12 dei contesti socioculturali. la Calabria,sempre in base agli ultimi dati istat, è la regione italiana con la percentualepiù bassa di italofoni esclusivi (20,4%); il 31% dei calabresi si considera dia-lettofono esclusivo, mentre il 43,1% dichiara di alternare italiano e dialetto;ciò significa che quasi il 75% della popolazione calabrese possiede una com-petenza attiva del dialetto.

la nostra indagine si è concentrata prevalentemente sugli usi giovanili direggio città, dai quali, rispetto a quelli della provincia, ci si attende un ricor-so meno frequente a elementi dialettali, e dunque una maggiore originalità eanche una maggiore ricettività verso mode lessicali provenienti da altre re-gioni.13 abbiamo, tuttavia, dedicato una certa attenzione anche al linguaggio

31. introduzione

10 su questo tema cfr., tra gli altri, lorenzetti / sChirru 2006: 82.11 secondo il quale si tratta di una tendenza che ha interessato anche la letteratura ma che «si è

dispiegata appieno nel mondo della canzone» (antonelli 2011: 47).12 sulle dinamiche che interessano oggi l’uso del dialetto in città – in particolare per quanto ri-

guarda il caso di napoli – cfr. de blasi / MarCato 2006.13 «i giovani si spostano da una città all’altra, stringono relazioni con coetanei d’altre regioni, si

appropriano “per sentito dire” dei vocaboli più curiosi presenti nel repertorio dei “forestieri”»(giovanardi 1993: 67).

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giovanile di alcuni centri della provincia (Cinquefrondi, polistena, Cittano-va, trunca, Condofuri, samo, scilla).

diverse pagine saranno riservate all’esame dei regionalismi (in particolaremorfosintattici). prevedibilmente, una patina di regionalità affiora anche inquei testi nei quali i dialettismi sono completamente assenti o si riducono abrevi inserti lessicali; non tutti i regionalismi, d’altra parte, ricorrono con lastessa frequenza, e, in base ai dati di cui disponiamo, sembra che alcuni trattitradizionalmente considerati tipici dell’italiano regionale calabrese siano invia di estinzione – o comunque in forte regresso – nell’uso linguistico deigiovani di reggio Calabria. tra gli scopi della nostra ricerca c’è anche, per-tanto, quello di tratteggiare con la maggiore esattezza possibile quali siano leforme linguistiche distintive dell’italiano regionale del giovane reggino.

1.3. lg e forestierisMi

fra gli elementi linguistici che gli studiosi considerano tipici del giovani-lese ci sono anche gli internazionalismi e gli pseudointernazionalismi (inparticolare pseudoanglicismi e pseudoispanismi – cfr. Coveri 1988: 233;radtke 1992: 27), la cui presenza nella lg ha fatto parlare di una “macro-area” linguistica che si contrappone alle “micro-aree” delle parlate locali.14

tuttavia l’entità della conoscenza e dell’uso, da parte dei giovani, di elemen-ti linguistici “globalizzati” non è stata adeguatamente vagliata nelle ricerchecondotte fino a questo momento. in uno studio sulla lingua dei blog si affer-ma che «gran parte dei blogger e dei loro lettori sono persone relativamentegiovani, e una forte presenza di anglicismi è una caratteristica fondamentaledel linguaggio giovanile di oggi» (CoCChi / ovarelli 2005: 157). quelloche qui viene presentato come un dato di fatto dovrebbe, tuttavia, essereprovato mediante una documentazione che, a tutt’oggi, non è stata ancoraprodotta. fra i lemmi-bandiera inseriti nei questionari lessicali sommini-strati agli studenti di varie città italiane non sono mai state incluse parolestraniere. inoltre, nei quesiti non strutturati di tali questionari (in cui si chie-de di indicare altre forme del linguaggio giovanile rispetto a quelle propostenelle liste) gli intervistati non hanno mai segnalato forestierismi degni di no-ta, il che ci suggerisce che l’influenza delle lingue straniere sugli usi linguisti-ci dei giovani italiani sia sempre stata piuttosto blanda. una conferma diquesta impressione è offerta dall’indagine di giovanardi sui giovani romanidi borgata, nella quale, di fronte all’assenza di internazionalismi nel lessicodegli intervistati, si giunge alla conclusione che il lessico straniero svolga

4 in Calabria diCono bella

14 «pare indiscusso [...] che i modelli identificativi socio-culturali che incidono sui segmenti gio-vanili si polarizzano verso due estremi: da un lato il piano della ‘micro-area’, talora urbana e pro-vinciale [...], dall’altro il piano della ‘macro-area’, che, assumendo le peculiarità linguistiche propriedell’internazionalità, proietta i giovani, di culture e di tradizioni linguistiche diverse, in una dimen-sione potenzialmente omogenea, fatta di mode musicali e cinematografiche, abbigliamenti origina-li, fogge del taglio di capelli, ecc.» (fusCo / MarCato 2005: 5-6).

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«un ruolo tuttora secondario all’interno del “giovanilese” nostrano» (gio-vanardi 1993: 135). a distanza di vent’anni ci pare interessante verificarese l’abitudine alle nuove forme di comunicazione online che negli ultimi an-ni hanno fatto irruzione nella vita quotidiana dei giovani italiani abbia mo-dificato il rapporto della lg con gli elementi alloglotti, determinando unloro più ampio accoglimento.

1.4. ColloquialisMi e deriva diafasiCa

Come sottolineano fusCo / MarCato 2005: 6, le ricerche più recentisulla lg hanno ampliato i loro orizzonti andando oltre l’indagine di tipoesclusivamente lessicale e includendo l’esplorazione di fenomeni morfosin-tattici e testuali. a ben guardare, tuttavia, non si dispone ancora di dati signi-ficativi – né sul versante quantitativo, né su quello qualitativo – riguardo allafrequenza di questi tratti nella lg. Come per i forestierismi, anche per lamorfosintassi e la testualità ci si è fermati talora a considerazioni impressio-nistiche e in certi casi si sono creati veri e propri luoghi comuni (come quelloper cui i giovani non userebbero il congiuntivo). È indubbio che i tratti sin-tattici substandard rappresentino una componente importante della lg, senon altro perché questa viene utilizzata perlopiù in contesti marcati diame-sicamente (in direzione del parlato) e diafasicamente (in direzione dell’infor-malità), che favoriscono inevitabilmente l’uso di un linguaggio colloquiale.tuttavia, è fin troppo semplice identificare tout court la morfosintassi dell’ita-liano giovanile con i tratti del neostandard. Cocchi e ovarelli affermano chenel linguaggio di matrice giovanile usato nei blog ci si attende di trovare i se-guenti fenomeni: dislocazioni a sinistra e a destra; che polivalente; espansio-ne del presente indicativo al posto del congiuntivo e del condizionale; espan-sione del passato prossimo al posto del passato remoto; sostituzione del pre-sente indicativo al futuro, anche in riferimento a eventi non imminenti. aproposito del congiuntivo osservano che «è in crescente recessione nelle su-bordinate rette da verba putandi» e che «tale fenomeno è divenuto quasi lanorma nell’italiano di tipo centromeridionale, mentre nell’italiano [...] set-tentrionale e toscano [...] è generalmente limitato ai parlanti della fascia dia-stratica bassa» (CoCChi / ovarelli 2005: 160). tali asserzioni non sono so-stenute, tuttavia, da una documentazione controllabile; ci si limita a direquello che “ci si aspetta” dalla lingua di un blog.

analizzando i testi del nostro corpus sonderemo la diffusione dei trattielencati da Cocchi e ovarelli nel parlato giovanile reggino. Come si vedrà,alcuni di essi appariranno effettivamente tipici del modo di esprimersi deigiovani intervistati, mentre altri non risulteranno altrettanto caratterizzanti:almeno per quanto riguarda la lg di reggio Calabria, alcuni luoghi comunisi possono pertanto ritenere infondati.

di là dalle trasgressioni della morfosintassi, oggi si nota una tendenzialeindifferenza dei giovani verso la varietà diafasica. il fatto che gli studenti uni-

51. introduzione

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versitari si servano di facebook anche per comunicare con i docenti e scriva-no frettolosamente e-mail formali servendosi dell’iphone ci fa sospettare chenella lg sia ancor più accentuata la tendenza – riguardante in generale l’ita-liano di oggi – a servirsi di un unico registro in tutte le situazioni, trasferendoanche nei contesti formali le abitudini linguistiche tipiche delle interazioni in-formali. a questo proposito, ponendoci sul solco di Canobbio 1998, abbia-mo cercato di indagare le consuetudini dei giovani per quanto riguarda il si-stema dei saluti.

6 in Calabria diCono bella

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2.1. l’allestiMento del questionario

se è vero che, per la raccolta di dati di tipo sociolinguistico, le inchiestepiù affidabili sono quelle basate su campioni di parlato reale, va anche dettoche solo mediante indagini di tipo autovalutativo, nelle quali la totalità degliintervistati sia chiamata a rispondere agli stessi quesiti, è possibile disporre dirisultati omogenei e statisticamente analizzabili. Considerando, poi, chepressoché tutte le inchieste sulla lg realizzate fino a oggi nei diversi centrid’italia sono fondate sulle autodichiarazioni dei parlanti (di solito studenti diistituti superiori o universitari),15 non si poteva fare a meno di somministra-re anche nelle scuole di reggio Calabria un questionario che includesse que-siti analoghi a quelli finora sottoposti ai giovani delle altre città.

in oltre vent’anni di indagini lessicali sulla lg il modello di questionariopiù utilizzato è stato quello di Coveri 1993. in esso i quesiti relativi al lessicogiovanile, preceduti da domande di tipo più generale (per es. «prima di an-dare a scuola, in famiglia, hai appreso il dialetto o l’italiano?»), sono distri-buiti in due sezioni: un elenco di lemmi-bandiera, dei quali gli intervistati de-vono dichiarare l’eventuale competenza attiva o passiva, e una parte nonstrutturata riservata alla libera segnalazione di parole o espressioni. neglistudi successivi questo impianto è stato arricchito con l’aggiunta di altri que-siti: si è chiesto agli intervistati di dare una propria definizione dei lemmi-bandiera o di “tradurre” in giovanilese alcuni concetti tipici dell’orizzontegiovanile (marinare la scuola, bocciare, ecc.); spesso, inoltre, sono stati inda-gati anche aspetti di natura pragmatica, come i modi di salutare o le tipologiedi esclamazione.16 nell’elaborazione del nostro questionario17 – che ripor-tiamo in appendice – abbiamo cercato di tener conto sia del modello di Co-

15 Cfr. finessi 1992 e Coveri 1993 per genova; banfi 1992 per Milano e trento; giovanardi1993 e antonelli 1999 per roma; MarCato / fusCo 1994 per udine e tolmezzo; trifone1996 per pescara; battaglia 1997 per palermo e provincia; Canobbio 1998 per torino; gargiu-lo 2002 per Cagliari e 2003 per isili (nuoro); Morano 2004 e assenza 2006 per alcune città del-la Calabria e della sicilia.

16 per esempio Canobbio 1998 inserisce nel questionario una sezione sui comportamenti lin-guistici (sistema dei saluti, imprecazioni ed esclamazioni, componenti fatiche, ecc.), pur nella con-sapevolezza che questi aspetti «sembrano più difficilmente rilevabili con un questionario cartaceoanche perché in certi casi implicano importanti componenti non verbali» (197).

17 redatto con la collaborazione di Maria elena lucà, autrice di una tesi di laurea magistrale daltitolo italiano e dialetto nel linguaggio dei giovani reggini, discussa il 19 ottobre 2012 all’università«dante alighieri» di reggio Calabria.

2 . in d ag i n i a u t ova l u tat i v e

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veri sia dei successivi aggiornamenti, prestando una particolare attenzionealla versione proposta da battaglia 1997.

nell’allestimento di un questionario sulla lg l’operazione più delicata èrappresentata dalla scelta dei lemmi-bandiera: si è costretti, infatti, a operareuna drastica selezione all’interno delle forme che si ritiene siano tipichedell’uso giovanile, anche perché, se si inserisse un numero troppo elevato dilemmi, gli studenti potrebbero non riuscire a mantenersi concentrati per tut-to il tempo necessario alla compilazione del questionario. nelle inchiesterealizzate fino a questo momento il numero dei lemmi-bandiera varia dai 25introdotti da giovanardi 1993 ai 100 introdotti da battaglia 1997. ri-guardo al tipo di vocaboli da lemmatizzare, entrano in gioco diverse esigen-ze, come la necessità di aggiornare la lista dei gergalismi tradizionali attin-gendo alle innovazioni che si affacciano continuamente nel lessico giovanile,o quella di inserire una certa quantità di dialettismi e regionalismi;18 la sele-zione dei lemmi, ad ogni modo, è sempre legata almeno in parte agli interes-si e alle curiosità del singolo studioso.19

nel nostro questionario, per evitare di sottoporre agli studenti una lun-ga lista di parole da definire, i 70 lemmi-bandiera sono stati ripartiti in duegruppi: per 33 di essi gli intervistati dovevano fornire una definizione; nelcaso degli altri 37 dovevano limitarsi a sottolineare quelli che conoscevano.tra i lemmi figurano gergalismi tradizionali (tirarsela, sballo, ecc.); neologi-smi (bimbominkia, scialla, ecc.); dialettismi (cumpari, scecca, ecc.); regiona-lismi (scialarsi, zito, ecc.); parole attinte alla lg locale (nassa, pressa, ecc.);20

voci giovanili provenienti da altre aree, in particolare quella romana (caz-zaro, una cifra, ecc.), la quale, come si desume anche dalle indagini sul par-lato, sembra esercitare una particolare influenza sul linguaggio dei giovanireggini.

2.2. gli inforMatori

il questionario è stato somministrato a 120 studenti, dei quali 94 frequen-tano le ultime classi di tre istituti superiori di reggio Calabria (39 il liceoClassico “tommaso Campanella”, 26 il liceo scientifico “leonardo da vin-

8 in Calabria diCono bella

18 per la scelta dei lemmi dialettali e regionali, oltre ad avvalerci della collaborazione di Mariaelena lucà, abbiamo effettuato un sondaggio preliminare presso i nostri studenti universitari.

19 a questo fattore è legata, per esempio, l’inclusione di bimbominkia nel nostro questionario.Ci è capitato di occuparci di questo sostantivo in quanto ne abbiamo curato per il devoto-oli la se-guente definizione: «nel gergo giovanile, utente web che si comporta in modo stupido e infantile,intervenendo continuamente nelle discussioni e mostrandosi fastidioso o irriguardoso verso gli al-tri; anche, adolescente che basa il suo stile di vita sull’adesione a mode convenzionali (scrivere mes-saggi pieni di emoticon e abbreviazioni, essere fan del gruppo musicale del momento, ecc.)». se èindubbio che questa parola – la quale, al suo primo apparire, aveva tutto l’aspetto di un occasiona-lismo – si sia ormai insediata nel gergo giovanile di tutta italia, la sua definizione rimane tuttaviacontroversa, dati i numerosi tratti semantici che le sono attribuiti nelle dichiarazioni dei parlanti.

20 questo gruppo di lemmi è stato selezionato tenendo conto soprattutto delle segnalazioni diutenti reggini a slangopedia.

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ci”, 29 l’itis “panella”),21 26 sono iscritti al primo anno del corso di laureatriennale dell’università per stranieri “dante alighieri”.22 dal punto di vistadell’età si tratta di un campione piuttosto omogeneo (17-19 anni, con pochisconfinamenti verso l’alto da parte degli studenti universitari); riguardo alsesso, tra gli allievi delle scuole prevale la componente maschile (55 maschi e39 femmine),23 mentre fra gli studenti universitari è preponderante quellafemminile (6 maschi e 20 femmine), sicché, complessivamente, si ottieneuna sostanziale parità (61 maschi e 59 femmine).

tra le variabili sociolinguistiche occorre inoltre tener conto del milieu so-cioculturale, specie se si intende verificare quanto si è accennato in 1.2. ri-guardo alla scarsa incidenza che avrebbe la varietà diastratica sulla lg deglianni duemila.24 per determinare il livello socioculturale degli intervistati, ac-canto al tipo di scuola frequentata, è stata presa in considerazione la profes-sione dei genitori: riguardo a questo parametro, fra gli alunni dei quattro isti-tuti si notano forti elementi di differenziazione, per cui gli allievi del liceoclassico sono figli di medici, avvocati, dirigenti (isolato il caso di un ragazzoche dichiara di essere figlio di contadini) e anche le loro madri svolgono per-lopiù un impiego socialmente medio-alto (prevalgono le insegnanti); la mag-gior parte degli studenti dell’itis, invece, è rappresentata da figli di operai, ele loro madri sono casalinghe in 19 casi su 30. questi ragazzi, secondo un lo-ro docente, sono poco interessati alla lettura di libri – eccezion fatta per igiornali sportivi o i fumetti –25 e la loro prospettiva, una volta terminato il ci-clo scolastico, è quella di lavorare come elettricisti o aprire un’officina, piut-tosto che quella di proseguire gli studi.

se, tuttavia, si mettono a confronto le risposte degli studenti delle duescuole, non si notano particolari difformità, né per quanto riguarda l’atteg-giamento nei confronti del dialetto (nonostante che gli studenti dell’itis di-chiarino di farne un uso un po’ maggiore), né relativamente alla competenzadel lessico giovanile. sia nei questionari provenienti dal liceo classico, sia inquelli provenienti dall’itis sono poche le risposte date in dialetto; a questocodice ha fatto più volentieri ricorso un gruppo di studenti del liceo scienti-fico, che ha adottato un tono più scherzoso rispetto agli altri.

nel complesso, le dichiarazioni dei 120 studenti intervistati presentanoun’omogeneità che sembra tutto sommato annullare le differenze diastratiche.

92. indagini autovalutative

21 le indagini in questi tre istituti sono state condotte con la collaborazione degli ex studenti del-l’università “dante alighieri” antonio giglio, luigia quattrone e domenica ventura, i quali, do-po aver svolto le loro inchieste sul parlato (cfr. cap. 4), hanno continuato a interessarsi all’argomen-to offrendo spontaneamente il loro aiuto per la somministrazione dei questionari nelle scuole.

22 tra gli studenti del corso sono stati presi in considerazione, ovviamente, solo quelli reggini.23 liceo classico: 13 maschi e 26 femmine; liceo scientifico: 14 maschi e 12 femmine; itis: 28

maschi e una sola femmina.24 una «scarsa differenziazione diastratica» era comunque già emersa nell’indagine di anto-

nelli (1999: 240).25 sulla base delle risposte date al primo quesito del questionario, dedicano una parte del loro

tempo libero alla lettura il 76,3% degli alunni del liceo classico, il 60% degli alunni del liceo scien-tifico e il 51,7% degli alunni dell’itis.

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2.3. l’indagine

2.3.1. Quesiti preliminari

2.3.1.1. italiano e dialetto

la maggior parte delle domande iniziali si soffermava sul rapporto degliintervistati con l’italiano e col dialetto,26 al fine di indagare come si dispones-sero queste due varietà nel repertorio linguistico del giovane reggino.

la maggioranza degli intervistati dichiara di aver appreso l’italiano comelingua nativa e, al tempo stesso, di possedere una competenza attiva del dia-letto (grafici 1 e 2). se, dunque, non ci sono dubbi sulla tendenziale compre-senza dei due codici linguistici nel repertorio degli studenti reggini, occorrestabilire se, nella conversazione tra amici, prevalga una situazione di bilingui-smo bilanciato – con italiano e dialetto che si alternano indifferentemente,senza specializzazione di funzioni – oppure se il dialetto sia perlopiù confi-nato nei contesti ludici e pragmaticamente marcati (insulti, sfide, ecc.) o co-munque assuma funzioni diverse da quelle dell’italiano.27 una risposta aquesto interrogativo potrà venire solo dalle inchieste sul parlato, in cui lemodalità dell’alternanza fra i due codici potranno essere osservate nella con-cretezza delle situazioni comunicative.

Grafico 1. Prima di andare a scuola, in famiglia, hai appreso l’italiano o il dialetto?

percentuali complessive: italiano: 89%; dialetto: 11%.

10 in Calabria diCono bella

26 fra i quesiti introduttivi figuravano anche “che cosa ti piace leggere?”, “quali sono le tue attivitàextrascolastiche?”, “quali sono i tuoi programmi tv preferiti?”; dalle risposte a tali quesiti – che evi-denziano, per esempio, una tendenziale predilezione da parte di tutte le categorie di intervistati per i te-lefilm piuttosto che per altri tipi di trasmissioni televisive – non si ricavano, tuttavia, elementi partico-larmente utili all’analisi linguistica; in questi casi, pertanto, tralasceremo l’esame delle percentuali.

27 Cfr. alfonzetti 2001: 242; assenza 2006: 153, 156.

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Grafico 2. Conosci il dialetto?

percentuali complessive: sì, e in certe situazioni lo parlo 73%; lo capisco ma non lo parlo 25%; no 1%.28

Grafico 3. in famiglia parli italiano o dialetto?

percentuali complessive: solo italiano 38,5%; solo dialetto 5,7%;italiano con battute e parole in dialetto 55,7%.

Grafico 4. i tuoi familiari parlano italiano o dialetto?

percentuali complessive: italiano 48,3%; dialetto 8,3%; alternano l’italiano al dialetto 43,3%.

112. indagini autovalutative

28 anche nel sondaggio condotto da assenza 2006 su 48 studenti di reggio Calabria e Messina dietà compresa fra i 14 e i 18 anni emerge un’elevata percentuale di competenza attiva del dialetto (67%).

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Grafico 5. Con gli amici parli italiano o dialetto?

percentuali complessive: in italiano 51,2%; in dialetto 6,6%;alterno l’italiano al dialetto 42,1%.

Grafico 6. ti piace parlare in dialetto?

percentuali complessive: sì 41,9%, no 17,6%, mi è indifferente 40,3%.

Grafico 7. Che cosa pensi circa il futuro del dialetto?

percentuali complessive: non morirà mai 84,7%, è destinato a finire 15,2%.29

80,00%70,00%40,00%50,00%40,00%30,00%20,00%10,00%

0,00%Classico Scientifico ITIS Università

italianodialettoalterno italiano e dialetto

12 in Calabria diCono bella

29 similmente, nell’indagine di assenza – in cui era presente lo stesso quesito – «l’80% degli in-formatori [...] ritiene che il dialetto non scomparirà» (assenza 2006: 152).

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prima di sondare il comportamento linguistico degli intervistati nelle con-versazioni tra pari, è stato loro chiesto quale lingua usassero in famiglia(grafico 3). in questo contesto la maggior parte degli studenti ha dichiaratodi parlare un italiano con battute e parole in dialetto, ma è ben rappresenta-ta anche la categoria di chi ha affermato di esprimersi solo in italiano, men-tre l’opzione esclusiva per il dialetto è stata espressa da un’esigua minoran-za di studenti. Che in famiglia l’italiano abbia la meglio sul dialetto è testi-moniato anche dal quesito successivo (grafico 4), relativo al modo di espri-mersi dei genitori: questi parlano solo italiano secondo la maggior parte de-gli alunni degli istituti superiori, indipendentemente dal tipo di scuola; tra igenitori degli studenti universitari sembra prevalere invece la consuetudinedi alternare l’italiano al dialetto.

nelle interazioni verbali fra amici (grafico 5) l’uso dell’italiano, com’eraprevedibile, cresce ancora in percentuale. anche in questo caso sono le di-chiarazioni degli studenti universitari quelle più favorevoli al dialetto: men-tre la maggior parte degli alunni delle scuole sostiene di parlare esclusiva-mente italiano con gli amici, questa risposta è data solo dalla metà degli stu-denti universitari; l’altra metà dichiara di alternare italiano e dialetto. il grafi-co 6 testimonia in modo ancor più eloquente come la categoria di studentipresso cui il dialetto sembra godere di maggior fortuna (o semplicemente diminore censura) sia quella degli studenti universitari: alla domanda “ti piaceil dialetto?” la risposta prevalente degli alunni delle scuole superiori è stata,indipendentemente dal tipo di istituto frequentato, “mi è indifferente”; lamaggior parte degli studenti universitari ha risposto invece “sì”. poche diffe-renze sussistono, infine, fra le diverse categorie di intervistati per quanto ri-guarda le risposte al quesito sulla possibile “morte” del dialetto (grafico 7),pronosticata solo dal 15% del campione.

2.3.1.2. Parla meglio l’italiano un milanese, un romano o un napoletano?

le risposte a questa domanda, già rivolta da trifone agli studenti pescaresi(cfr. trifone 1996: 242-43), sono le seguenti:

la provenienza non conta 38,3%; un milanese 26,7%; nessuna risposta 21,7%; unromano 8,3%; un napoletano 4,2%; un calabrese 0,8%.

nell’indagine di trifone il 60% del campione si era espresso a favore del par-lante milanese, che qui ottiene solo il 26,7% delle preferenze (distanziandocomunque di molto i parlanti romano e napoletano). la maggioranza deglistudenti reggini ritiene che la provenienza geografica non sia rilevante ai finidell’uso corretto dell’italiano; come afferma un alunno dell’itis, «tutti glistessi siamo»: la maggiore o minore padronanza della lingua nazionale di-pende – secondo gran parte degli intervistati – solo dall’educazione ricevutain famiglia e dalla cultura del singolo parlante. sintetizzando con le parole di

132. indagini autovalutative

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un altro studente, «la risposta scontata sarebbe “un milanese”, ma in realtàchiunque, compreso un calabrese, può parlare un italiano più erudito di unmilanese».

l’opinione prevalente su napoletani e romani è che siano abituati a parla-re più spesso in dialetto rispetto ai milanesi. Chi opta per la risposta “un mi-lanese” sostiene che questi «è più acculturato», «vive in una città più moder-na e sviluppata», «ha ricevuto un’educazione scolastica migliore rispetto aquella di un meridionale». alcuni studenti, inoltre, affermano che il dialettomilanese sia «più simile all’italiano» rispetto al romanesco e al napoletano;altri che abbia «una cadenza meno forte».

tra coloro che optano per il parlante romano, c’è chi chiama in causa l’af-finità del romanesco con il «toscano, che è la base dell’italiano» (tale risposta,prevedibilmente, proviene da una studentessa universitaria),30 mentre a favo-re del parlante napoletano vengono portati argomenti come il seguente: «tra-smette l’essenza pura del significato delle parole, rendendole realistiche».

2.3.1.3. il sistema dei saluti

a partire dagli anni novanta è stata riservata una certa attenzione alle for-mule di saluto (o “salutemi” – cfr. sobrero 1995: 457; Canobbio 2005: 46)usate negli ambienti giovanili: gli studi di Canobbio sul linguaggio degli stu-denti torinesi si sono soffermati in particolare sull’espansione di salve comesaluto formale (si tratterebbe, tra l’altro, dell’incipit più frequente nelle e-mailche gli studenti universitari inviano ai docenti).31 fra gli studenti di reggioCalabria si registra una tendenza analoga: salve è il saluto che il 64,2% degliintervistati dichiara di usare per rivolgersi agli estranei (grafico 9). scompo-nendo le percentuali in base al tipo di scuola frequentata dagli informatori, sipuò notare qualche differenza fra il liceo classico (dove la risposta “salve” èdata dal 52,6% degli studenti), lo scientifico (64%), l’itis (63,3%) e l’univer-sità “dante alighieri” (84,6%).32

una novità sembra affacciarsi, invece, nell’àmbito dei modi di salutare in-formali (grafico 8): si tratta dell’uso di bella (o di bella fratè) con valore di ciao.il dato, come si vedrà, è quantitativamente modesto ma qualitativamentepiuttosto interessante, visto che il saluto bella è stato finora considerato esclu-

14 in Calabria diCono bella

30 non tutti gli studenti universitari, tuttavia, si mostrano altrettanto consapevoli dell’origine deidialetti italiani. ecco, per esempio, un’altra motivazione addotta a favore del parlante romano:«perché ha avuto origini latine da cui è derivata la lingua».

31 Cfr. Canobbio 2003. sull’espansione di salve nell’italiano contemporaneo cfr. pietrini 2010.32 tuttavia nelle e-mail inviate alla sottoscritta dagli studenti dell’università “dante alighieri”

nel corso degli anni accademici 2011-2012 e 2012-2013 l’uso di salve non appare così dilagante:con questa formula inizia solo il 30% dei messaggi, mentre nel 40% dei casi si ha Gentile/Gentilissi-ma Professoressa e nel restante 30% buongiorno/buonasera. sembrerebbe, pertanto, che nell’univer-sità reggina il primato di salve come saluto formale vada ascritto, per il momento, al solo dominiodella lingua parlata.

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sivo dell’uso giovanile romano.33 nel 1999 arcangeli intitolava un saggio“bella! Ma de che? lingua giovanile metropolitana in bocca romana”, definen-do bella una «forma di saluto che si sta sempre più espandendo, nel giovani-lese romano, a spese di ciao e delle sue varianti» (arCangeli 1999: 249).sembra che oggi tale espansione stia cominciando a varcare i confini della lgdi roma. uno studente universitario reggino, commentando i risultati delquestionario, ha affermato che bella è stato introdotto negli ambienti giovanilidi reggio Calabria dagli studenti che frequentano le università romane. Ma ilfatto che questo saluto sia menzionato anche dagli alunni delle scuole supe-riori suggerisce un’interpretazione diversa: il tramite della diffusione è, vero-similmente, la lingua del rap; alcune canzoni di rapper romani (come bellafratè dei flaminio Maphia o bella di brusco)34 hanno infatti avuto fortuna ne-gli ambienti giovanili di tutta italia. peraltro su Youtube è presente un videopromozionale (il rap in Calabria mixtape)35 nel quale i protagonisti, nono-stante dicano che il loro rap «profuma di Calabria», non esitano a usare piùvolte il saluto bella ragaz e bella a tutti. gli utenti che commentano il videonon sono da meno: uno di loro scrive: «spaccamu tutti i cosi, bella figghiolaz-ziii (‘spacchiamo tutto, ciao ragazzi’)!!», con la stessa contaminazione fra lin-guaggio del rap e dialetto messa in atto dai rapper calabresi.36

Grafico 8. Qual è il saluto che usi più frequentemente con gli amici?

152. indagini autovalutative

33 in effetti sia in dizionario giovani, sia in linguagiovani la voce è stata segnalata da utenti di roma,rispettivamente nel 1998 e nel 2005. tuttavia secondo sCholz 2005: 234-35 bella non sarebbe una for-ma di origine romana, ma deriverebbe dall’interiezione milanese del rap bella lì (cfr. 2.3.1.4, 2.3.2.2).

34 da questa canzone è stato tratto il titolo del nostro volume (che si inserisce nel seguente con-testo: «bella, kikko dico bella, bella fratello, bella la sorella, bella chi balla, bella chi si ribella, bellada questa parte e anche da quella... in sicilia dicono bella, in toscana dicono bella, in piemonte di-cono bella, in Calabria dicono bella, in abruzzo dicono bella, in trentino dicono bella, in sardegnadicono bella, in romagna dicono bella, in Molise dicono bella, in liguria dicono bella, nelle Mar-che dicono bella, anche in puglia dicono bella, in friuli dicono bella, anche in umbria dicono bella,in Campania dicono bellaaaaa»).

35 <www.youtube.com/watch?v=v9sW876ioic> (pubblicato in data 20 dicembre 2012).36 sul dialetto nella lingua del rap cfr. griMaldi 2006.

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le espressioni in cui ciao si accompagna a un’altra parola o frase sono le seguenti:ciao bello/a; ciao compare; ciao fra; ciao zio; ciao fratè; ciao stronzone; ciau parenti;ciao, come va?; ciao, tutto a posto?; ciao raga; ciao ’ngarbata.37

altro: weilà; hola; buongiorno; egregi signori amici, buonasera; allura?; allura,tutto a posto?; stringi sti quattr’ossi; salve; saluti; baciamo le mani.

Grafico 9. e con gli estranei più grandi di te?

altro: arrivederci; a vecchio; ossequi a lei; salute; salutamu/salutiamo; ehi.

si noti la presenza di saluti dialettali – diffusi anche nella lg torinese –,38 chenon appare, comunque, preponderante. ritroveremo l’espressione stringi stiquattr’ossi ‘stringimi la mano’ (nella variante stringimundi sti quattr’ossa) inuna delle inchieste sul parlato (cfr. cap. 4, testo n° 3).

16 in Calabria diCono bella

37 ’ngarbata vale letteralmente ‘garbata, ben educata’. la menzione di questo saluto da parte disoggetti giovani è sicuramente da interpretare come un modo di ironizzare verso le donne “beghi-ne” che si rivolgono così a bambine o ragazzine.

38 «la molla che fa emergere elementi dialettali è di tipo espressivo e/o identitario e trova facilerealizzazione con forme di questo tipo [i saluti], dominate senza che vi sia bisogno di una realecompetenza» (Canobbio 2005: 49).

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2.3.1.4. le esclamazioni di meraviglia

Grafico 10. Quali sono le esclamazioni di meraviglia che usi più frequentemente?

nel caso di elementi pragmaticamente marcati come le esclamazioni ci si at-tende un ricorso ancora maggiore all’idioma locale (cfr. alfonzetti 2001:242). la forma più ricorrente, minchia, è in effetti regionalmente connotata(per quanto se ne riscontrino attestazioni nella lg di tutta italia);39 ancorpiù legata alla “microarea”40 l’espressione uttana ‘puttana’, esclusiva del-l’area reggina. tuttavia, sono quasi tutte in italiano le restanti esclamazioni,ivi comprese quelle che rientrano sotto l’etichetta di “altro”: le riportiamofacendo precedere da una “i” le forme italiane, da una “d” quelle dialettalio regionali.

i: bella lì; oooh; oh no!; aiuto; porca miseria; porca puttana; caspita; evviva; fi-nalmente; e la Peppa; benedica; sul serio?; una vita; che cuore; che dolcezza; (che)bello; che figata; super; grande; alla grande; forte; spettacolare; spettacolo; buono;molto bene; onesto; malato; ma dai; vero?; davvero?; veramente?; ma che dici?;non riesco a crederci; mi pigli per il culo?; ma che, oh?; cavolo; mamma; oh mam-ma; oh Cristo; oh mio dio; eh la Madonna.

d: non gabbu; bellu è; p da vuru?; mancu i cani; mannaia alla scecca; mannaiala buttana; uttana la scecca; bellu; a Maronna; Maronna chi spurtuna.

tra queste esclamazioni ce ne sono diverse che ritroveremo nelle indaginisul parlato (per esempio grande, spettacolo, buono, mamma). notevole lapresenza di bella lì, gergalismo innovativo della lingua del rap usato per in-dicare un generico apprezzamento per qualcosa; si tratta, questa volta, diuna forma di origine settentrionale. 41

60

50

40

30

20

10

0

minchia

uttana wow caz

zo

a facc(

i) ru caz

zu

(che) f

igo

mamma m

ia

foramalo

cchiu

foragab

bu

che bel

lo

fantast

ico

uh mam

ma

ammazz

amina Maria altr

o

172. indagini autovalutative

39 Marcato e fusco rilevano la presenza – sia pur contenuta – di questa esclamazione addiritturaa tolmezzo (cfr. MarCato / fusCo 1994: 88).

40 sulle nozioni di “macroarea” e “microarea” come poli opposti verso cui si muove il linguag-gio giovanile, cfr. fusCo / MarCato 2005: 5-6.

41 questa interiezione milanese «fu diffusa a livello sovraregionale da gruppi lombardi a partiredal 1994 all’interno della cultura hip-hop» (sCholz 2005: 84).

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2.3.2. Conoscenza e uso dei lemmi-bandiera

2.3.2.1. lemmi del primo gruppo

presentiamo ora, in ordine alfabetico, la lista dei primi 33 lemmi-bandieracon le definizioni fornite dagli informatori42 e le percentuali relative allacompetenza attiva e passiva. lo scarto fra conoscenza e uso dei vocaboli èreso più marcato dal fatto che molti studenti si sono limitati a fornire le de-finizioni dei lemmi, tralasciando il quesito riguardante l’uso.43

accollarsi v. intr. pron.

la definizione più ricorrente è ‘attaccarsi (morbosamente) a qualcuno’ (20). se-guono ‘incollarsi’ (8), ‘essere appiccicoso’ (7), ‘stare addosso’ (5), ‘stare molto vi-cino a una persona’ (2), ‘‘mbiddarsi’ (2).

altre definizioni: ‘tendere a invadere gli spazi degli altri’, ‘non mollare una persona’,‘star dietro a una persona’, ‘essere opprimente’, ‘seguire morbosamente’, ‘unirsi a unacombriccola’, ‘legarsi’, ‘essere invadente’, ‘essere morboso’, ‘pressare’.

Conoscenza: 54 (45%)uso: 14 (11,6%)l’impressione è che questo romaneschismo giovanile (segnalato da Colel-

la 2008: 205) si sia affermato nella lg reggina in modo anche più saldo diquello che suggerirebbero le percentuali sopra riportate: come si vedrà tra po-co, infatti, tra le definizioni di pressa fornite dagli studenti compare quella di ‘ra-gazzo che si accolla’; il verbo è attestato, inoltre, in una delle nostre inchiestesul parlato (cfr. cap. 4, testo n° 2).

bimbominkia s. m. e f.

tra le numerosissime definizioni fornite, la più diffusa è ‘bambino che si atteggiacome se fosse più grande della sua età’ (11), con diverse variazioni sul tema, fra lequali citeremo soltanto ‘ragazzino di 11-12 anni che si comporta in modo stranoe parla tipo da grande e scrive così (cio3!)’, con riferimento alla tendenza – a cuiallude il k presente nella parola “bimbominkia” – a esasperare l’abitudine giova-nile all’uso di grafie abbreviate.

seguono ‘ragazzo immaturo e infantile’ (7), ‘ragazzino stupido’ (7), ‘ragazzinoidiota’ (5), ‘che ha comportamenti strani (la cui colpa è dei genitori che non li am-mazzano a lignate)’ (4), ‘ragazzo tamarro’ (4), ‘ragazzo truzzo’ (4),44 ‘ragazzo al-ternativo’ (3), ‘ragazzo che si fa foto in bagno’ (2). dalla lettura delle restanti de-

18 in Calabria diCono bella

42 sono state riportate solo quelle plausibili. nel caso di definizione non plausibile, il lemma è sta-to considerato non conosciuto e non usato, indipendentemente dalle dichiarazioni dell’informatore.

43 gli unici a offrire quasi sempre una risposta (28 su 29) sono stati gli studenti dell’itis; fra i 39alunni del liceo classico, invece, ben 11 si sono astenuti. non sappiamo se l’assenza di una rispostaequivalga, in questi casi, a una dichiarazione di estraneità a tutti i lemmi-bandiera oppure se siasemplicemente la conseguenza di una compilazione frettolosa o superficiale del questionario. unapiccola parte del campione (uno studente dell’itis, due dello scientifico e tre del classico) ha rispo-sto esplicitamente di non usare nessuna delle 30 parole dell’elenco; tra le motivazioni addotte com-pare la seguente: “mi piace parlare italiano e non usare termini troppo giovanili”.

44 anche in bruttastoria la voce bimbominkia è collegata alle voci truzzo e tamarro.

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finizioni si possono ricostruire altri tratti di una semantica che, nel caso di questogiovanilismo, appare singolarmente sfaccettata: ‘persona che fa finta di essere fandi qualcuno solo per la loro fama’, ‘persona che non avendo personalità segue lamoda del momento’, ‘bambino che insulta senza motivo o fa azioni bambine-sche’, ‘ragazzi tra gli 11 e i 16 anni simili ai truzzi che seguono la moda e vannoin giro nelle macchine 50’,45 ‘personaggio’, ‘ragazzo che si attacca alle cose virtua-li’, ‘ragazzo superficiale’, ‘ragazzi dall’età compresa fra 12-15 anni che pensanoalle cose banali non importanti’, ‘ragazzo che dice solo cazzate’, ‘dodici-tredicen-ni che si comportano da cretini’, ‘ragazzino dai 5 ai 16 anni con comportamentie linguaggi poco apprezzabili’, ‘bimbi che si sentono’,46 ‘ragazzino vanitoso e ap-pariscente’, ‘ragazzo che vuole farsi notare’, ‘colui che per mettersi al centrodell’attenzione usa atteggiamenti ambigui o infantili’, ‘ragazzo che vorrebbe mo-strarsi bello o bravo scrivendo o facendo idiozie’, ‘ragazzo di circa 12 anni che siveste in modo stravagante’, ‘ragazzo che si sente tutto fresh’, ‘bimbo house-mini-male che è a dir poco coglione’, ‘ragazzi diversi dal normale’, ‘adolescente viziatoe nevrotico’, ‘ragazzi con problemi mentali e sociali’, ‘persona normodotata chetuttavia manifesta grossi ritardi mentali ingiustificati’, ‘ragazzini malati’, ‘bambinisenza cervello’, ‘deficiente’, ‘dei poveri illusi’, ‘dei poveretti’, ‘categoria di preado-lescenti dei giorni d’oggi’, ‘tutti i giovani d’oggi, purtroppo’.

Conoscenza: 73 (60,1%)uso: 25 (20,8%)il sostantivo – che, come si è detto (cfr. la n. 19) compare nel devoto-oli a par-

tire dal 2011 – ha conosciuto fin da sùbito una circolazione panitaliana. non trat-tandosi, pertanto, di una voce regionale (come potrebbe far pensare il suo secon-do elemento minkia), lo si può considerare appartenente alla fascia innovativa deigergalismi giovanili.

uno studente dichiara di non amare questa parola perché «la usano i polento-ni» (la stessa motivazione è chiamata in causa a proposito di una cifra e vaporìz-zati); un altro la definisce «non appropriata».

(non) cagare v. tr.

la maggior parte degli intervistati attribuisce a questa espressione il significato di‘non calcolare qualcuno’ (25). del tutto analoghe le altre definizioni: ‘non dargliconfidenza’ (14), ‘non dargli retta’ (12), ‘non considerarlo’ (10), ‘non dargli im-portanza’ (7), ‘ignorarlo’ (7), ‘fregarsene’ (4), ‘non rivolgergli attenzioni’ (3).

altre definizioni: ‘non filarselo di striscio’, ‘fottersene’, ‘considerarlo meno della mer-da’, ‘non dargli ascolto’, ‘non parlargli’, ‘non dare conto’, ‘non interessarsene’, ‘lasciarlostare’, ‘evitarlo’, ‘emarginarlo’, ‘trascurarlo’, ‘metterlo da parte’, ‘isolarlo’, ‘mostrare indif-ferenza nei suoi confronti’.

192. indagini autovalutative

45 “Macchina cinquanta” (ossia la microcar particolarmente amata dai bimbiminkia) è anche il ti-tolo di una canzone del napoletano rosario Miraggio. alle macchine cinquanta il sito internetnonciclopedia.wikia.com dedica una voce “impregnata di truzzità”, a conferma della contiguità se-mantica fra bimbominkia e truzzo.

46 sentirsi è usato qui nell’accezione, tipica della lg reggina, di ‘credere di essere chissà chi’.

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Conoscenza: 81 (67,5%)uso: 26 (21,6%)la coerenza delle definizioni e le elevate percentuali di conoscenza e uso mo-

strano come la locuzione sia perfettamente acclimata nell’uso giovanile reggino.va detto anche che in una delle nostre inchieste sul parlato47 a pronunciarla è unadulto: probabilmente si tratta di una di quelle espressioni che, dopo aver circo-lato per un certo tempo solo fra i giovani, sono entrate nel linguaggio colloquialedi più ampie categorie di parlanti.

Cfr. lanza 1977: 24, 57; banfi 1992: 127-28; MarCato / fusCo 1994: 46-47; tropea 1995: 190 e 1996: 264 (nella variante non cacare); trifone 1996:237; battaglia 1997: 160; linguagiovani: s. v. sull’ampia attestazione di questavoce nella letteratura e nella musica giovanile, cfr. dslG: s. v.

cazzaro s. m.

per questo romaneschismo la definizione più gettonata è quella di ‘bugiardo’ (9),con una serie di sinonimi: (colui che dice) ‘cavolate’ (6), ‘cazzate’ (5), ‘stupidag-gini’ (5), ‘falsità’ (3), ‘baggianate’ (2), ‘balle’ / ‘palle’ (2).

altre definizioni: (colui che dice) ‘frottole’, ‘fandonie’, ‘cose assurde’, ‘cose non vere’;‘colui che racconta storie non veritiere’, ‘tizio poco affidabile’, ‘non prende seriamente le co-se’, ‘ragazzo spiritoso’, ‘persona che inventa le cose’, ‘pallonaro’, ‘buccazzaro’, ‘ietta bavi’.

oltre a queste definizioni – che, fatta eccezione per buccazzaro e ietta bavi,48

non si discostano da quelle che formulerebbe un giovane romano – ce ne sono al-tre che tradiscono l’incertezza di diversi studenti riguardo al significato del so-stantivo. Cazzaro viene ora confuso con cazzone ‘idiota’, ora attratto nell’orbitasemantica di fancazzista ‘fannullone’ o di cazzeggiare ‘perdere tempo in futili atti-vità’.49 lo dimostrano definizioni come ‘cazzone’,50 ‘idiota’, ‘coglione’, ‘che facavolate/cazzate’, ‘che fa tante stupidaggini’, ‘propenso a effettuare azioni sba-gliate’, ‘colui che compie azioni bizzarre’, ‘che ha paura di fare qualcosa’, ‘mene-freghista’, ‘colui che non fa niente dalla mattina alla sera’, ‘colui che esagera neldivertirsi’.51

la diffusione di cazzaro fra i giovani reggini – come confermano i dati sulla co-noscenza e soprattutto quelli sull’uso – sembra dunque da considerarsi ancoraparziale.

Conoscenza: 45 (37,5%)uso: 9 (7,5%)su cazzaro cfr. dslG: s. v.; bruttastoria; trifone 2010: 145, 187.

20 in Calabria diCono bella

47 l’inchiesta in questione non è inclusa in questo volume in quanto ha come oggetto le intera-zioni verbali tra figli e genitori e non quelle dei giovani tra di loro.

48 nel dialetto reggino buccazzaro (registrato da Mandalari 1881 con la glossa ‘chiacchierone’)e ietta bavi (letteralmente ‘che parla sputacchiando’) hanno esattamente lo stesso significato dicazzaro.

49 nel momento in cui gli studenti universitari intervistati sono stati invitati a commentare le de-finizioni in questione, loro stessi hanno affermato di aver posto il significato di cazzaro in connes-sione con quello di fancazzista o di cazzeggiare.

50 la confusione fra cazzaro e cazzone si trova nelle risposte di 6 studenti, tutti del liceo classico.51 del resto, anche nel film notte prima degli esami di fausto brizzi la parola non ricorre nel sen-

so di ‘bugiardo’ ma di ‘persona che combina guai, sconclusionato’ (cfr. linguagiovani: s. v.).

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cesso s. m.

la quasi totalità degli intervistati attribuisce a questo lemma il significato di ‘per-sona brutta’.

altre definizioni: ‘osceno’, ‘orrendo’, ‘orripilante’, ‘persona associata a un wc’.

Ci sono poi tre risposte che vanno oltre il riferimento all’aspetto fisico, asse-gnando alla parola un significato più ampio (‘una persona brutta dentro e fuori’,‘sfigato’, ‘persona di poco valore’); nella seconda parte del questionario, inoltre(cfr. 2.3.3.), cesso viene usato in otto casi per definire un giocatore di calcio sca-dente e in un caso per alludere a una persona che va molto male a scuola.52

Conoscenza: 70 (58,3%)uso: 42 (35%)al lemma riserva un’ampia voce dslG. la sua fortuna sembra riscontrarsi negli

ambienti giovanili di tutta l’italia: cfr. MarCato / fusCo 1994: 50; gargiulo

2003: 9. per linguagiovani (che ne riporta esclusivamente il significato di ‘ragazzamolto brutta’) si tratta di una parola «appartenente anche all’italiano colloquiale».

fuori come un balcone loc. agg.

la glossa suggerita dalla maggior parte degli informatori è ‘pazzo’ (23). seguonodefinizioni affini: ‘fuori di testa’ (14), ‘non starci (tanto) con la testa’ (5), ‘esaurito’(4), ‘sballato’ (2).

altre definizioni: ‘un tipo stravagante’, ‘incosciente’, ‘fuori di sé’, ‘fuori dai canonimentalmente’, ‘fuori completo’, ‘persona che sta male’, ‘malato di testa’, ‘fuso di testa’,‘ubriaco’, ‘sotto l’effetto di droghe o alcool’, ‘strafatto di qualcosa’, ‘euforico’, ‘che non ca-pisce niente’, ‘che non ragiona’, ‘stare sbagliando su un argomento’.

Conoscenza: 62 (51,6%)uso: 5 (4,1%)Molto netto, in questo caso, il divario fra conoscenza e uso: verosimilmente,

gli informatori sono riusciti a definire il lemma unicamente perché abituati a usarefuori nel significato di ‘alterato nelle funzioni psichiche’ – probabile calco dell’in-glese (to be) out – (cfr. banfi 1992: 128 e Coveri 1993: 38), che nella lg dà vitaa una serie di espressioni particolarmente produttiva (fuori come una biglia, comeun citofono, come un terrazzo, ecc.; dslG ne elenca ben 25).

su fuori come un balcone, di origine settentrionale, cfr. truzziario e dslG: s. v.MarCato / fusCo 1994: 72 ne riporta la variante fuori come un balcone a strisce,mentre linguagiovani, basandosi su suggerimenti di utenti romani, segnala comeun balcone fiorito e come un balcone di gerani.

giusto agg.

‘un tipo ok’ (6), ‘figo’ (3), ‘alla moda’ (2), ‘nella norma’ (2).altre definizioni: ‘che rispecchi gli usi della società’, ‘popolare’, ‘uno che non sbaglia’,

‘tosto’, ‘forte’, ‘ganzo’. parecchi studenti – le cui risposte non sono state prese in conside-razione – lo hanno inteso nel senso di ‘bravo ragazzo’.

212. indagini autovalutative

52 dslG: s. v. registra in effetti, accanto al significato di ‘persona particolarmente brutta’, quellodi ‘persona inetta, incapace’.

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Conoscenza: 19 (15,8%)uso: 5 (4,2%)l’aggettivo è uno dei tipici lemmi-bandiera utilizzati nelle inchieste sul lin-

guaggio giovanile degli anni ottanta-novanta. Come osserva trifone, si tratta diuna parola che forse non è mai stata usata realmente dai giovani, i quali l’hannoconosciuta in quanto «pompata dai mass-media, in particolare da alcune trasmis-sioni televisive» (trifone 1996: 247). tuttavia, mentre gli studenti pescaresi del1996 ne avevano un’ampia competenza passiva, oggi, almeno a reggio Calabria,il vocabolo sembra essere in via d’estinzione.

Cfr. banfi 1992: 120; Coveri 1993: 38; MarCato / fusCo 1994: 27.

gnocca s. f.

la definizione prevalente è quella di ‘ragazza (molto) bella’, seguita da ‘bona’.altre definizioni: ‘attraente’, ‘bona’, ‘figa’, ‘figona’, ‘con bellezze pronunciate’, ‘ragazza

con belle forme’, ‘ragazza molto bella e prorompente’, ‘bella figghiola’, ‘da scopare’, ‘tro-ia’, ‘maiala’, ‘porca’, ‘porcona’.

Conoscenza: 106 (88,3%)uso: 32 (26,6%)la voce, originariamente diffusa nel giovanilese, è ormai entrata nell’italiano

colloquiale. la sua circolazione è incoraggiata dai mass media: la impiegano fre-quentemente comici come luciana littizzetto ed è stata utilizzata, in anni recen-ti, anche da alcuni personaggi della politica.

Cfr. banfi 1992: 131; MarCato / fusCo 1994: 76; dslG: s. v.; linguagiovani: s. v.

greve agg.

l’unica glossa fornita è ‘pesante’.Conoscenza: 9 (7,5%)uso: 0 (0%)sull’impiego di questo lemma come «antonimo di sciallo» tra i giovani romani

cfr. Colella 2008: 206.

mezzasega s. f.

la maggior parte degli informatori fornisce la definizione di ‘individuo che nonvale niente’ (19); seguono quelle di ‘scarso’ (14), ‘incapace’ (6), ‘sfigato’ (4), ‘inu-tile’ (3), ‘di poco conto’ (2), ‘senza grandi qualità’ (2), ‘debole’ (2).

altre definizioni: ‘inetto’, ‘mediocre’, ‘una persona non portata per una cosa’, ‘nonall’altezza’, ‘non molto bravo’, ‘stupidino’, ‘che non capisce nulla’, ‘che non sa fare nulla’,‘nullità’, ‘coglione’, ‘insulto comune’.

Conoscenza: 54 (45%)uso: 13 (10,8%)le definizioni sono tutte coerenti tra di loro e coincidono con quelle lessico-

grafiche (devoto-oli: ‘mediocre e ridicolo’; dslG: s. v. sega: ‘persona inetta, discarse capacità’). a giudicare dai dati sull’uso, il vocabolo non sembra però par-ticolarmente amato dai giovani reggini; tre informatori (due femmine e un ma-schio) dichiarano di non usarlo perché lo giudicano irrispettoso o volgare. adogni modo, nella seconda parte del questionario lo si impiega in qualche caso per

22 in Calabria diCono bella

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indicare un giocatore di calcio scadente e una persona che va molto male a scuo-la, il che testimonia che una parte degli intervistati ne possiede senz’altro la com-petenza attiva.

nassa s. f.

la glossa più diffusa è ‘folla’ (8). numerose le altre spiegazioni fornite: ‘massa (dipersone)’ (7), ‘confusione’ (6), ‘caos’ (4), ‘casino’ (2), ‘rissa’ (2), ‘gruppo (nume-roso) di persone’ (2), ‘circostanza difficile da cui uscire’ (2), ‘groviglio’ (2), ‘situa-zione sfavorevole’ (2).

altre definizioni: ‘tanti’, ‘burdello’, ‘un insieme di casini’, ‘troppa gente’, ‘molta genteracchiusa in un punto’, ‘folla accalcata’, ‘litigio’, ‘sciarra’, ‘problema difficile da risolvere’,‘scatafascio’.

Conoscenza: 45 (37,5%)uso: 9 (7,5%)il sostantivo, propriamente ‘cesta per la pesca’, compare in slangopedia come

segnalazione di un utente di reggio Calabria, il quale gli attribuisce il significatodi ‘casino, affollamento, rissa’. in effetti, in base alle definizioni degli informatori,il tratto semantico prevalente sembra quello di ‘folla, massa di persone’; sono benrappresentati anche ‘litigio, rissa’ e ‘groviglio di fatti, problema difficile da risolve-re’. si tratta di un traslato che parrebbe circolare solo a reggio città (i giovani del-la provincia non ne hanno alcuna competenza – cfr. 2.4.2.). la bassa percentualedi uso fa capire comunque che non si tratta di un gergalismo della lg – come po-trebbe far pensare la sua inclusione in slangopedia –, ma di una voce locale cono-sciuta anche dai giovani.

paglia s. f.

le uniche definizioni fornite sono quelle di ‘sigaretta’ (8), ‘erba’ (5) e ‘tabacco’ (5).Conoscenza: 18 (15%)uso: 0 (0%)questo gergalismo usato tradizionalmente – specialmente nel linguaggio dei

detenuti – nel significato di ‘sigaretta’, «oggi è soprattutto lo spinello, la sigarettaconfezionata con hashish, mariuana, erba leggera».53 ben pochi, tuttavia, sono glistudenti che attribuiscono al lemma questa accezione.

pressa s. f.

la definizione più diffusa è ‘persona stressante’ (23) – a volte con la variante‘stress’ – seguìta da (persona) ‘pesante’ (21), ‘insistente’ (8), ‘rompipalle’ (4), ‘cheopprime’ (4), ‘assillante’ (2), ‘pressante’ (2), ‘che sta troppo addosso’ (2).

altre definizioni: ‘invadente’, ‘soffocante’, ‘fastidioso’, ‘urtante’, ‘che rompe’, ‘rompi-scatole’, ‘rompi coglioni’, ‘rompimento di cazzo’, ‘che palle’, ‘che fa troppe domande’,‘dare pressione psicologica’, ‘persona che ti parla in maniera oppressiva’, ‘persona para-noica’, ‘qualcuno che ti fa domande una dopo l’altra senza interruzione’, ‘parli assai’,

232. indagini autovalutative

53 ferrero 1991: s. v. inoltre forConi 1988: s. v. menziona il significato di ‘essere una personadappoco, non valere niente’. linguagiovani lo registra nell’accezione di sigaretta, basandosi su se-gnalazioni provenienti da Milano e padova.

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‘scocciatore’, ‘uno che non ti lascia in pace’, ‘persona che si attacca’, ‘uno che ti sta sempreincollato addosso’, ‘ragazzo che si accolla’.

Conoscenza: 85 (70,8%)uso: 40 (33,3%)Come nel caso di nassa, questo sostantivo è stato inserito fra i lemmi-bandiera

sulla base della segnalazione di un utente reggino a slangopedia.54 segnalazionequanto mai opportuna, a giudicare dalle nostre percentuali relative alla conoscen-za e soprattutto all’uso: pressa sembra essere, infatti, uno dei lemmi-bandiera piùusati dagli intervistati (fra gli studenti universitari è il più usato in assoluto). dalledefinizioni si evince come a reggio colui che “pressa” sia un po’ il corrispettivoreggino di chi in romanesco “si accolla”. Come s’è visto, quest’ultima espressionecircola anche fra i giovani di reggio; il fatto che nel loro linguaggio esista più diun gergalismo per coprire l’area semantica dell’individuo appiccicoso è sintoma-tico dell’importanza che assume, nell’assetto semantico della lg, il tema dell’in-tegrazione del singolo all’interno del gruppo.55 Pressa e accollarsi non sono, co-munque, esattamente sinonimi: rispetto ad accollarsi, pressa sembra porre mag-giormente l’accento sullo stress procurato dall’individuo appiccicoso; si può os-servare, a questo proposito, come nella lg siano sempre più numerose le paroleche rimandano alla presenza / assenza di stress: si pensi solo alle interiezioni scial-la, tranqui, relax (e ad alcuni loro antonimi), su cui cfr. infra.

pulito agg.

le definizioni fornite sono ‘ragazzo per bene’ (10), ‘bravo ragazzo’ (o bravo fig-ghiolo) (6), ‘un tipo a posto’ (2), ‘educato’ (2).

altre definizioni: ‘persona fine’, ‘grazioso’, ‘ragazzo curato’, ‘bello’, ‘carino’, ‘garbato’,‘a modo’, ‘ordinato’.

Conoscenza: 26 (21,6%)uso: 4 (3,3%)si tratta di un regionalismo che, a giudicare da questi dati, sta perdendo terre-

no nell’uso giovanile.

rimastino s. m.

tra le pochissime definizioni suggerite si annoverano ‘rimasto sotto’ (3), ‘ragazzopoco sveglio’ (2), ‘sfigato’ (2), ‘neuroni ciao ciao’ (1), ‘arretrato cerebralmente’(1), ‘idiota’ (1).

Conoscenza: 10 (8,3%)uso: 2 (1,6%)i dati sembrerebbero mostrare in modo netto che la diffusione del lemma, usa-

to nella lg romana (anche nella variante rimasto) col significato di ‘rimbambitodall’uso di sostanze stupefacenti’ (cfr. Colella 2008: 208), non abbia raggiunto

24 in Calabria diCono bella

54 per la precisione, la proposta proviene da una ragazza di 19 anni che attribuisce al lemma ilsignificato di ‘chi insiste particolarmente per farti fare qualcosa. es.: ti sei messo a pressa, oppure seiuna pressa’.

55 Cfr. trifone 1996: 253. non a caso una delle definizioni di accollarsi presenti nei nostri que-stionari (non inclusa nell’elenco in quanto non illustra il significato fondamentale del lemma) è ‘chenon ha amici’.

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reggio Calabria. tuttavia, i dieci informatori che dichiarano di conoscere rimasti-no ne offrono definizioni plausibili, a cominciare da ‘rimasto sotto’ (espressioneda cui il lemma deriva), che nei questionari è usata anche per glossare sballo e pertradurre in giovanilese la parola ubriaco; agli effetti di droga o alcool rimanda an-che la definizione ‘neuroni ciao ciao’. piuttosto che ipotizzare che i dieci studentiin questione conoscano il termine romanesco, si può notare che in altre sezionidel questionario viene usata cinque volte la parola rimastone: quattro volte con ri-ferimento a studenti che si presentano all’esame del tutto impreparati o che van-no molto male a scuola; una volta nella sezione “aperta” del questionario, dove lasi segnala come sinonimo di svenutone, altro gergalismo usato a reggio per indi-care chi si trova sotto l’effetto di droghe o alcool (cfr. 2.3.4). ne desumiamo chea reggio Calabria, anziché rimastino, esiste, nell’identico significato, rimastone.56

dal gergalismo rimasto (sotto) si è dunque passati nella lg romana a un diminu-tivo, nella lg reggina a un accrescitivo.

rosicare v. intr.

quasi tutti gli informatori forniscono la definizione di ‘invidiare’ (62); segue ‘ro-dersi’ (4).

altre definizioni: ‘gli brucia il sederino’, ‘nci brucia u culu’, ‘arrabbiarsi per qualcosache dà fastidio’, ‘non tenerla’, ‘non accettare la sconfitta’, ‘scuse per non ammettere di es-sere inferiore’, ‘provare rabbia per invidia o gelosia’, ‘invidiare il risultato di altri’, ‘esserescontento delle vittorie altrui’, ‘rimanere male’.

Conoscenza: 83 (69,1%)uso: 41 (34,1%)l’ampia acclimazione di rosicare nella lg reggina è sintomatica del fatto che la

voce non sia più da considerare esclusiva del romanesco57 bensì appartenente al-l’italiano colloquiale, nonostante che i dizionari continuino a connotarla come“regionale” (cfr. devoto-oli).

sballo s. m.

la glossa più diffusa è ‘divertimento (totale/sfrenato/esagerato/super/allo statopuro)’ (50). seguono ‘(troppo) bello’ (3), ‘momento yeah’ (2), ‘drogarsi’ (2), ‘far-si una canna’ (2), ‘ubriacarsi’ (2).

altre definizioni: ‘una bella sensazione’, ‘stato di completo piacere e godimento’, ‘fan-tastico’, ‘bordello’, ‘divertirsi bevendo’, ‘divertimento causato da droghe’, ‘dopo che si fu-ma una canna’, ‘incomincia a non capirci più un cazzo’, ‘condizioni psicofisiche alterate’,‘rimanere sotto’, ‘perdere il controllo di sé’, ‘essere fuori di sé’, ‘fuori di testa’, ‘pazzia’.

Conoscenza: 74 (61,6%)uso: 16 (13,3%)la maggior parte delle definizioni contiene un generico riferimento al diverti-

mento; le restanti chiamano in causa lo stato confusionale determinato dal consumo

252. indagini autovalutative

56 questa voce è peraltro attestata anche a genova (cfr. linguagiovani, dove rimastone è definito‘si dimentica tutto, è sulle nuvole’). sempre in base alle segnalazioni di linguagiovani, apprendia-mo che nella lg bolognese esiste un altro derivato di rimasto, rimastanza, nel significato di ‘condi-zione di qualcuno abituato ad assumere droghe’.

57 Cfr. giovanardi 1993: 75 (che la registra nella forma rosicà); d’aChille / giovanardi 1999: 173.

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di alcool o droga. la tenuta di sballo – uno dei gergalismi giovanili più tradizionali –nella lg reggina si riflette anche nell’ampia diffusione di sballato ‘stordito dall’uso disostanze stupefacenti’ o, con ampliamento di significato, ‘fuori di testa, pazzo’.58

Cfr. banfi 1992: 121 e passim; Coveri 1993: 38; MarCato / fusCo 1994: 28e passim; tropea 1995: 191-92 e 1996: 274; trifone 1996: 247; antonelli

1999: 235, 243; gargiulo 2003: 5.

schizzato agg.

la definizione prevalente è ‘pazzo’ (54). seguono ‘fuori di testa’ (11), ‘esaurito’(11), ‘euforico’ (2).

altre definizioni: ‘folle’, ‘fuori di sé’, ‘fuori dalla normalità’, ‘che ha qualche neuronefuori posto’, ‘malato di mente’, ‘persona con problemi mentali’, ‘persona strana come seavesse problemi psichici’, ‘ragazzo con scatti di pazzia’, ‘partito di cervello’, ‘nervoso’,‘persona molto vivace’, ‘esaltato’, ‘persona con comportamenti allegri o comunque moltoagitata’, ‘agitato’, ‘incosciente’.

Conoscenza: 79 (65,8%)uso: 29 (24,2%)diversamente da sballo, nelle cui definizioni diversi informatori fanno riferi-

mento, come si è visto, all’àmbito semantico della droga e dell’alcool, schizzato èinterpretato esclusivamente nel significato estensivo che possiede nella lg e mainel suo valore originario (cfr. ferrero 1991: s. v.; trifone 1996: 240). sulla suaampia attestazione nel gergo giovanile cfr. gargiulo 2003: 9.

scialla inter.

tutti gli intervistati che dichiarano di conoscere questa parola la definiscono ‘staitranquillo’, ‘calma’ o ‘rilàssati’ (con la variante ‘relax’).

Conoscenza: 68 (56,6%)uso: 5 (4,1%)lo scarto fra conoscenza e uso è in questo caso fortissimo, come accade spes-

so quando a diffondere un giovanilismo sono i mass media. fino a qualche annofa scialla circolava quasi soltanto tra gli studenti delle scuole di roma:59 a render-lo noto in tutta italia fu, nel 2009, l’uscita dell’album – chiamato appunto “scial-la!” – che raccoglieva i brani cantati dai concorrenti di amici di Maria de filippi,uno dei programmi televisivi più amati dagli adolescenti; due anni dopo fu intito-lato così anche un film di successo diretto da francesco bruni.

uno dei nostri informatori dichiara di non usare scialla «perché è romano»; al-tri quattro prendono le distanze dal vocabolo bollandolo rispettivamente come«irritante», «snob», «incomprensibile» o «volgare».

26 in Calabria diCono bella

58 oltre a tre occorrenze nei questionari (cfr. 2.3.2.3.), sballato conta alcune attestazioni anchenelle inchieste sul parlato (cfr. cap. 4, testo n° 2). l’abitudine a usare sballato nel senso di ‘pazzo’ po-trebbe essere all’origine di alcune definizioni di sballo riportate sopra, come ‘fuori di testa’, ‘pazzia’.

59 Cfr. Colella 2008: 209. diverse segnalazioni, tuttavia, ne fanno supporre un’origine setten-trionale (cfr. linguagiovani, che lo ha registrato nel 2007 sulla base di una proposta proveniente daverona; slangopedia, a cui è stato indicato da un utente del Canton ticino). del resto antonelli2010: 291 ricorda che la prima attestazione di sciallarsi nota ai dizionari si trova in una canzone deimilanesi articolo 31 (tranquifunky, 1996).

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sciallato agg.

le definizioni (‘tranquillo’, ‘rilassato’, ‘calmo’) riprendono in modo specularequelle di scialla. solo due informatori precisano meglio il significato dell’aggetti-vo: ‘che non si fa problemi’; ‘un tipo che non prende in considerazione i proble-mi e vive tranquillo’.

Conoscenza: 33 (27,5%)uso: 2 (1,6%)nel caso di sciallato anche la competenza passiva è piuttosto bassa (tra l’altro

per formulare una definizione accettabile era sufficiente basarsi sul significato discialla). alcuni lo hanno chiosato con ‘divertito’, ‘persona contenta’, ‘tutto sciala-to’, identificandolo col regionalismo scialato, che del resto è stato accostato eti-mologicamente a scialla e sciallato (cfr. Colella 2008: 209).

secondo la bibliografia (in questo caso esigua), sciallato era attestato nel signi-ficato di rilassato in area milanese già prima della diffusione di scialla: cfr. diziona-rio coatto: s. v.; dslG: s. v.

scrauso agg.

per questa voce solo cinque informatori forniscono glosse (‘scarso’ (3), ‘scaden-te’, ‘non idoneo’) vicine al significato con cui l’aggettivo è usato nella lg romana.il fatto che esista il regionalismo streuso60 col significato di ‘strano, bizzarro’ ha in-dotto la maggior parte degli informatori a creare un parallelo tra le due forme e adattribuire a scrauso il significato di ‘strano’ (18), ‘(sinonimo di) streuso’ (2),‘strambo’, ‘bizzarro’, ‘pazzo’, ‘esaurito’, ‘non sta con la testa’.

Conoscenza: 5 (4,2%)uso: 3 (2,5%)si tratta di un termine tradizionale nel gergo delle carceri, dove è usato come

insulto particolarmente offensivo (nel significato di ‘pezzo d’escremento’); di quiil valore genericamente spregiativo con cui è passato alla lg (ferrero 1991: s.v.). su scrauso nella parlata dei giovani romani cfr. antonelli 1999: 231; giova-nardi 1993: 75.

smella s. f.

l’unica definizione è ‘odora’, suggerita da due soli informatori, i quali interpreta-no la voce, anziché come sostantivo, come terza persona del presente di un ipo-tetico verbo smellare.

Conoscenza: 2 (1,6%)uso: 0 (0%)questo «anglicismo romanizzato», di cui Colella ravvisa la diffusione tra i gio-

vani romani,61 è del tutto estraneo alla lg reggina; i due informatori che ne for-niscono una definizione plausibile (ma fraintendendone la categoria grammatica-le) l’avranno verosimilmente ricavata dalla conoscenza del termine inglese da cuideriva; uno dei due commenta infatti: “da to smell?”.

272. indagini autovalutative

60 streuso è diffuso anche nella lg catanese, come testimonia tropea 1995: 189 e 1996: 279.61 Colella 2008: 209. il gergalismo, che ha il significato di ‘puzza’ ma anche di ‘odore’ in senso

neutro (per esempio quello della marijuana), proviene dalla musica hip hop.

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spaccare v. intr.

la definizione più gettonata è ‘essere figo’ (5), seguìta da ‘fare successo’ (4), ‘an-dare forte’ (3), ‘andare al massimo’ (2), ‘essere bravi in qualcosa’ (2), ‘andar bene’(2), ‘fare il meglio’ (2), ‘andare di moda’ (2), ‘super’ (2).

altre definizioni: ‘andare alla grande’, ‘essere al top’, ‘essere ok’, ‘riuscire in qualcosa’,‘dare il massimo’, ‘fare bella figura’, ‘essere gradito’, ‘ragazzo play’,62 ‘qualcosa che è il me-glio o quasi’, ‘qualcuno che esagera in maniera positiva’.

Conoscenza: 33 (27,5%)uso: 9 (7,5%)nonostante che le percentuali di conoscenza e uso non siano elevate (anche

perché molti hanno interpretato il verbo nel comune senso di ‘rompere’), le defi-nizioni fornite illustrano perfettamente il due significati di ‘essere energico, coin-volgente’ e ‘avere successo’ assunti da spaccare nella lg (cfr. dslG: s. v.). in questeaccezioni la voce è molto usata nella trasmissione televisiva spit in onda su Mtv– emittente dal pubblico prevalentemente giovanile –, in cui si svolgono sfide tracantanti rap ai quali il verbo viene spesso riferito.

tirarsela loc. v.

la definizione più diffusa è ‘vantarsi’ (13). seguono ‘darsi (troppe) arie’ (10), ‘es-sere snob’ (6), ‘sentirsi importante’ (6), ‘sentirsi (troppo)’ (5),63 ‘sentirsi superio-re’ (4), ‘essere vanitoso’ (4), ‘essere fanatico’ (4), ‘atteggiarsi’ (3), ‘sentirsi chissàchi’ (2), ‘stare sulle proprie’ (2).

altre definizioni: ‘avere un’ottima considerazione di sé e mettersi in mostra’, ‘essereconvinti di essere belli’, ‘sentirsi figo’, ‘non ammettere ciò che si vuole’, ‘sentirsi migliori’,‘sentirsi un passo avanti agli altri’, ‘autoesaltarsi troppo’, ‘fare lo spaccone’, ‘una personapresuntuosa’, ‘con la puzza sotto il naso’, ‘ce l’ha d’oro’, ‘sentirsi tre cazzi e mezzo’, ‘a volitagghiata’, ‘ma si guardu non c’è a zita’, ‘ma sdillabrai’.

Conoscenza: 80 (66,6%)uso: 31 (25,8%)si tratta di un’espressione nota da tempo (cfr. banfi 1992: 120; MarCato /

fusCo 1994: 125-26; trifone 1996: 252; antonelli 1999: 232; linguagiova-ni: s. v.) che, a giudicare dall’appropriatezza delle definizioni e dalle percentualielevate di conoscenza e uso, conosce una notevole tenuta nella lg.

tranqui inter.

quasi tutti coloro che hanno risposto al quesito forniscono la definizione di‘(stai) tranquillo’, con la variante ‘(stai) calmo’.

altre definizioni: ‘è tutto ok’, ‘non ti preoccupare’, ‘rilassato’, ‘relax’, ‘scialla’.

Conoscenza: 98 (81,6%)

28 in Calabria diCono bella

62 Play potrebbe essere usato qui nel senso di ‘tasto d’accensione di apparecchi elettronici’(l’ipotesi è stata formulata dalla studentessa dell’università «dante alighieri» Cristina quattrone,che ringrazio per la disponibilità mostrata in questa e in altre occasioni); ragazzo play significhereb-be dunque ‘ragazzo sempre acceso, le cui energie sono inesauribili’.

63 per questo uso di sentirsi cfr. la n. 46.

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uso: 24 (20%)si tratta del giovanilismo più trasparente in assoluto e forse per questo motivo

la sua competenza passiva è molto elevata. non è, tuttavia, uno dei più usati.Cfr. dslG: s.v.; linguagiovani: s. v.

una cifra loc. avv.

la maggior parte degli informatori opta per la definizione di ‘tanto’ (45), con levarianti ‘molto’ e ‘parecchio’; segue ‘un sacco’ (10).

altre definizioni: ‘assai’, ‘un bel po’’, ‘un gran numero’, ‘una grande quantità’, ‘troppo’.

Conoscenza: 61 (50,8%)uso: 5 (4,2%)su questa espressione di origine romana (sia pur attestata prima nella lg bo-

lognese) cfr. antonelli 1999: 227 e la bibliografia ivi indicata. nello stesso signi-ficato linguagiovani riporta anche la variante un cifro.

una cippa loc. avv.

quasi tutti gli informatori glossano ‘niente’.altre definizioni: ‘poco’, ‘un cavolo’, ‘un cazzo’, ‘una minchia’, ‘non sa far niente’, ‘scarso’.

Conoscenza: 43 (35,8%)uso: 9 (7,5%)si tratta di una variante del gergalismo di origine romanesca ceppa ‘membro

virile’ che circola ormai da tempo anche al nord ed è verosimilmente conosciutodai giovani di tutta italia grazie alla sua presenza nella lingua di film e canzoni.nelle frasi negative, quando è preceduto dall’articolo indeterminativo, il sostanti-vo assume il significato di ‘niente’ (cfr. dslG: s. v.), così come hanno indicato glistudenti reggini.

vaporìzzati seconda persona dell’imperativo di vaporizzarsi, v. intr. pron.

la definizione più diffusa è ‘scompari’ (37), seguìta da ‘sparisci’ (21) e ‘vattene’ /‘vatindi’ (14).

altre definizioni: ‘allontànati’, ‘cacciare qualcuno’, ‘càcciti’, ‘vattene all’istante’.

Conoscenza: 70 (58,3%)uso: 11 (9,2%)l’ampia conoscenza di questo gergalismo innovativo (assente in tutti i reper-

tori in quanto molto recente) sarà da ricondurre principalmente al suo impiego intrasmissioni televisive: è stato usato, per esempio, da fiorello in una fortunata pa-rodia della lg.64

zero s. m.

le definizioni più diffuse sono ‘che non vale niente’ (28) e ‘una nullità’ (12).altre definizioni: ‘inutile’, ‘incapace’, ‘sfigato’, ‘scarso’, ‘fai schifo’.

292. indagini autovalutative

64 Cfr. luCà 2012: 56. esiste anche il gruppo facebook fiorello – “scialla”, “vaporizzati” e “l’hopisciato” (consultazione del 12 dicembre 2011).

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Conoscenza: 55 (45,8%)uso: 19 (15,8%)il significato attribuito a zero dagli intervistati è diverso da quello avverbiale di

‘per niente, assolutamente’ diffuso da tempo nella lg (cfr. dslG: s. v.; gargiulo

2003: 9). sei uno zero vuol dire infatti ‘non vali niente’, secondo un’accezione giàtradizionale attualmente rivalutata dai mass media – a cominciare dalla trasmis-sione radiofonica 610 (sei uno zero) in onda su radio 2 – probabilmente ancheper la fortuna dell’espressione inglese you are a zero.

oltre ai lemmi elencati ce ne sono 4 che hanno ottenuto lo 0% per quanto ri-guarda sia la competenza attiva, sia quella passiva: l’espressione settentriona-le darsi una punta ‘darsi un appuntamento’;65 tartarugato ‘addormentato inpiedi, completamente fumato, privo di riflessi’ (segnalato a slangopedia daun utente reggino); travella ‘travestito’ (individuato da Colella nella lg ro-mana – Colella 2008: 209-10); un altro romaneschismo, trucido ‘rozzo,volgare’.

2.3.2.2. lemmi del secondo gruppo

dei seguenti 37 lemmi gli intervistati non dovevano dare una definizione,ma semplicemente dichiarare l’eventuale competenza attiva e passiva.

a muzzo loc. avv. region. ‘a caso’;66 annacarsi v. intr. pron. region. ‘tempo-reggiare’;67 avere la scimmia loc. v. ‘essere in preda agli effetti della droga’,‘entusiasmarsi per qualcosa’;68 a tiro di palla loc. avv. ‘velocissimamente’;69

bella lì inter. del rap; cannato agg. e s. m. ‘drogato’ (MarCato / fusCo

1994: 47-48), camomillarsi v. intr. pron. ‘calmarsi’; cumpari alloc. region.‘compare’ (cfr. tropea 1996: 270); fare una vasca loc. v. ‘passeggiare su e giùper le vie centrali di una città’ (cfr. linguagiovani: s. v); figo agg. e s. m. ‘bel-lo’; 70 flippato agg. ‘stravolto (dalla droga)’;71 gaggio s. m. ‘in gamba, tosto’;72

giassai inter. della canzone giovanile; lecchino s. m. ‘studente eccessivamenteossequioso verso i professori’;73 limonare v. intr. ‘scambiarsi effusioni amo-rose’;74 malanova s. f. (usato soprattutto come inter.) region. ‘cattiva noti-zia’; mi fa sangue loc. v. region. ‘mi attrae sessualmente’ (cfr. tropea 1995:186 e 1996: 267); muccuso s. m. region. ‘moccioso’; pischello s. m. (voce ro-

30 in Calabria diCono bella

65 Cfr. dslG: s. v. punta; la voce è stata inoltre segnalata a slangopedia da un’utente milanese.66 Cfr. linguagiovani: s. v. (a cui questa espressione tipica dell’area meridionale estrema è stata

segnalata da un utente di novara); tropea 1996: 261.67 Cfr. tropea 1995: 183 e 1996: 261; assenza 2006: 155.68 Cfr. forConi 1988: s. v.; ferrero 1991: s. v.; MarCato / fusCo 1994: 40; linguagiovani: s. v.69 a tiro di palla è stato segnalato a dizionario giovani nel 2000 da un utente di reggio Calabria.70 Cfr., tra gli altri, MarCato / fusCo 1994: 65-67. in gargiulo 2003: 6-7 il lemma risulta co-

nosciuto e usato dal 100% degli intervistati.71 Cfr. forConi 1988: s. v.; ferrero 1991: s. v.; banfi 1992: 129; MarCato / fusCo 1994:

68; trifone 1996: 218.72 in MarCato / fusCo 1994: 73 la voce è registrata nel significato generico di ‘ragazzo’.73 Cfr. forConi 1988: s. v.; MarCato / fusCo 1994: 82; tropea 1996: 269; dslG: s. v.74 Cfr., tra gli altri, forConi 1988: s. v.; Cortelazzo 1994: 306; MarCato / fusCo 1994: 82.

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manesca) ‘ragazzino’; pisciarsi dalle risate loc. v. region. ‘sbellicarsi dal ride-re’;75 pittarsi v. intr. pron. region. ‘impiastricciarsi’ (cfr. tropea 1995: 186 e1996: 273; battaglia 1997: 196); pomiciare v. intr. ‘scambiarsi effusioniamorose’; rattuso agg. ‘libidinoso’ / ‘brutto, sporco’ (cfr. dslG: s. v.; Colel-la 2008: 208); scaddarsela loc. v. dial. ‘prendere atto di qualcosa’; scecca s. f.region. ‘asina’; scialarsi v. intr. pron. region. ‘divertirsi moltissimo’; sciarriare v.intr. region. ‘litigare, prendersi a botte’; scimmiato agg. ‘ossessionato’; sclerarev. intr. ‘impazzire, andare fuori di testa’;76 sfiga s. f. / sfigato agg. e s. m. ‘sfor-tuna’ / ‘sfortunato’; 77 suddiarsi v. intr. pron. dial. ‘annoiarsi, seccarsi’; sum-pessuru s. m. dial. ‘consuocero’; truzzo s. m. ‘appartenente a una categoria diadolescenti che seguono determinate mode per quanto riguarda l’abbiglia-mento, i gusti musicali, ecc.’;78 turduni s. m. dial. ‘stupido’; zangreo s. m.dial. ‘rozzo, cafone’;79 zanniari v. tr. e intr. dial. ‘scherzare’; zito s. m. region.‘fidanzato’.

2.3.2.3. Graduatoria complessiva dei lemmi-bandiera

Come si è già detto, le percentuali relative alla competenza attiva sonocomplessivamente basse anche per il fatto che parecchi intervistati si sonoastenuti dal rispondere ai quesiti riguardanti l’uso. la graduatoria che segueriunisce i lemmi del primo e del secondo gruppo.

termini ad alta diffusione:

a muzzo (65%)

termini a media diffusione:

malanova (47,5%), zito (44,2%), suddiarsi (43,3%), lecchino (40%), figo (39,2%),pisciarsi dalle risate (38,3%), scialarsi (37,5%), zanniari (36,7%), cesso (35%), rosica-re (34,1%), pressa (33,3%), sciarriare (32,5%), sclerare (31,7%), cumpari (29,2%),scecca (28,3%), gnocca (26,6%), pomiciare (25,8%), sfiga-sfigato (25,8%), tirarsela(25,8%), muccuso (25%), truzzo (25%), scaddarsela (25%), schizzato (24,2%), tur-duni (21,7%), non cagare (21,7%), bimbominkia (20,8%), zangreo (20,8%).

312. indagini autovalutative

75 Cfr. tropea 1996: 273, che cita anche la forma pisciativo ‘divertente’.76 il lemma proviene dalla lg settentrionale (cfr. antonelli 1999: 233).77 sulla fortuna di questi due lemmi nella lg, cfr. ferrero 1991. la diffusione di sfiga è la «sola

coincidenza tra roma e genova» secondo giovanardi 1993: 67. in gargiulo 2003: 7 sfiga e sfi-gato risultano conosciuti e usati dal 100% degli intervistati.

78 il lemma è già nella lista di Coveri, che lo definisce «sinonimo di tamarro» (Coveri 1993: 38).Cfr. anche banfi 1992: 112, 115 e MarCato / fusCo 1994: 23. antonelli 1999: 227 lo menzio-na come corrispettivo settentrionale del romanesco soggetto ‘tipo goffo, impacciato’. poco cono-sciuto e pochissimo usato nell’inchiesta di gargiulo 2003: 5. negli ultimi anni la voce si è specia-lizzata semanticamente, andando a contrassegnare una ben precisa tipologia di adolescenti (con-trapposta a quella dei cosiddetti emo) e divenendo panitaliana.

79 il sostantivo, originariamente riferito agli abitanti grecofoni di bova superiore (cfr. la faCe2009: s.v.), è stato segnalato a slangopedia da un utente diciassettenne di reggio Calabria. Cfr. an-che Morano 2004: 68.

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termini a bassa diffusione:

tranqui (20%), annacarsi (19,2%), mi fa sangue (18,3%), limonare (17,5%), zero(15,8%), sballo (13,3%), accollarsi (11,6%), mezzasega (10,8%), vaporìzzati (9,2%),a tiro di palla (9,1%), pittarsi (8,3%), bella lì (7,5%), spaccare (7,5%), cazzaro(7,5%), una cippa (7,5%), nassa (7,5%).

termini a bassissima (o nulla) diffusione:

camomillarsi (5%), pischello (5%), scimmiato (5%), cannato (4,2%), giusto (4,2%),una cifra (4,2%), scialla (4,1%), fuori come un balcone (4,1%), pulito (3,3%), rattuso(2,5%), scrauso (2,5%), flippato (1,7%), avere la scimmia (1,7%), sciallato (1,7%),sumpessuru (1,7%), fare una vasca (0,8%), giassai (0,8%), rimastino (0,8%), darsiuna punta (0%), gaggio (0%), greve (0%), paglia (0%), smella (0%), tartarugato(0%), travella (0%), trucido (0%).

a distanza di oltre vent’anni dall’indagine di Coveri, che aveva rilevato,nella lg genovese di fine anni ottanta, una «persistenza e vitalità di vocidel linguaggio giovanile “storico”» e un’innovatività meno sensibile del pre-visto, anche a reggio Calabria si osserva la sostanziale tenuta di alcuni ger-galismi tradizionali (come lecchino, pomiciare, tirarsela). tale persistenza sa-rà da ricondurre, in parte, al fatto che alcune delle parole in questione nonsi possono più considerare gergali, in quanto sono ormai passate all’italianocomune. inoltre espressioni come tirarsela e limonare sono attestate nei testidi canzoni note al pubblico giovane,80 le quali giocano spesso un ruolo nonindifferente nel fissare gergalismi che altrimenti conoscerebbero forse unavita più breve o rimarrebbero confinati in determinate aree geografiche. Cisono, comunque, anche gergalismi tradizionali che appaiono in via d’estin-zione: per esempio gaggio (che nessun intervistato dichiara di usare) e fareuna vasca. fra i gergalismi innovativi, i più diffusi sono truzzo e bimbomin-kia, due parole chiave del mondo adolescenziale attuale, mentre scialla evaporìzzati, che per i mass media rappresentano i giovanilismi per eccellen-za, sembrano avere in realtà poco a che fare – almeno a reggio Calabria –con l’uso reale.

l’espressione più usata in assoluto (l’unica risultata ad alta diffusione) è amuzzo; quasi tutte a media diffusione le altre forme regionali e quelle dialet-tali. i romaneschismi di cui i giovani reggini dichiarano di avere una maggio-re competenza attiva sono accollarsi e cazzaro. da segnalare, inoltre, il fattoche tutte le voci connesse in qualche modo alle sostanze stupefacenti (eccet-to sballo) risultano a bassa o bassissima diffusione: i giovani reggini si diconoquasi del tutto estranei all’uso di gergalismi come avere la scimmia, cannato,flippato, paglia.

32 in Calabria diCono bella

80 digitando su google “te la tiri”, i primi risultati che appaiono riguardano l’omonima canzonedegli 883 (1992); limonare ricorre nel testo di due canzoni di elio e le storie tese (servi della glebadel 1992 e Cartoni animati giapponesi del 2004).

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2.3.3. traduzione in lG di alcuni concetti tipici dell’orizzonte giovanile

agli intervistati è stata sottoposta una lista di 20 concetti; per ciascuno diessi dovevano indicare la parola usata nell’ambiente giovanile per farvi riferi-mento.

queste le risposte:

marinare la scuola giocarsela 77,5%81

fare sega / segare 9,7%

altro: bigiare,82 marinare, farla alla marinara, fare filone.

studente che si presenta all’esame del tutto impreparato bianco 11,7%scecco 11, 7%

coglione / cugghiuni 4,2%

altro: asino, bestia, ciuccio, combinato male, deficiente, ignorante, menomato, minchione,scarso, scemo, si pessimu, stonato, storto, stupido.

lasciarsi (di fidanzati) mollarsi 41,7% lasciarsi / si rassaru 18,3%

rompere (i rapporti) 5%

altro: abandunai a viteia, cornuto, dividersi, na botta e via, non su mangia u panettoni, orami fazzu tutti, prendersela in quel posto, scaricarsi.

mi scoccia, mi secca mi suddia83 46,7%mi annoia 10%mi rompe 8,3%

mi secco 3,3%non (c’)ho voglia 2,5%

altro: annaffiati, du cugghiuni chi mi scricunu in terra, che palle, mi ’ncrisciu, mi stanca, mi scoc-cia, mi scasso il c***o, mi stufo, mi rumpiu i cugghiuna, mi urta, rompe le palle, rompiscatole.

chi fa di una minima cosa una tragedia tragediatore / tragediaturi 23,3%tragediografo 3,3%

miracoloso / miraculusu 3,3%a fa longa ‘la fa lunga’ 2,5%

fa di un pelo un cavallo / i nu pilu fa nu cavaddu 2,5%tragico 2,5%

altro: camurria (Camilleri docet),84 carretta, cazzuni, cummediusu, di un pelo si fa un palazzo /pi na cazzata facisti un palazzu, drammatico, gazzetta dello sport, melodrammatico, minare ba-ve, na cosa tanta a fai tanta, pesante, piccio,85 portatore d’ansia, tragedia umana, tragediante.

332. indagini autovalutative

81 Cfr. assenza 2006: 155.82 Cfr. banfi 1992: 126; battaglia 1997: 190.83 in un caso compare la variante mi siddia (sulla cui ricorrenza a palermo cfr. battaglia 1997: 193).84 ‘seccatura’. se ne registra un’occorrenza anche in battaglia 1997: 193. Cfr., inoltre,

tropea 1996: 264.85 italianizzazione del dialettale picciu, usato qui nel senso etimologico di ‘piagnucolio dei bam-

bini’ e non in quello di ‘iella’ a cui si fa riferimento in uno dei quesiti successivi.

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venire alle mani sciarriarsi (cfr. battaglia 1997: 194)86 31,7%menarsi / minarsi 23,3%

picchiarsi 6,7%(a) corpa 5%

(prendersi a) botte 5%chiappare 2,5%

altro: ammazzarsi a lignate, darsele, iasari i mani, lignate, ’mpaddare dalle corpa, pestarsi asangue, prendersi a pugni, rissa.

iella, sfortuna sfiga87 55%(iettare) piccio / picciu 10,8%

malocchio 6,7%

altro: malanova, malasorte, mi ’rrocchiau, scarognato, triolo.

scocciare, importunare rompere (le palle, le scatole, i coglioni, il cazzo)88 30%pressa / pressare 15%

suddiare 4,2%seccare 3,3%

dare fastidio 2,5%

altro: cacare il c***o, infastidire, mi calasti u cazzu, non dassari stari, scassamentu di palli,scassare il cazzo, scocciare, stalker, stressare.

truccata e imbellettata esageratamente stucchiata89/china i stuccu/hai lo stucco in faccia 14,2%

’mprastata 7,5%pittata 5%

pagliaccio 2,5%

altro: appariscente, baldracca, battona, buttana, combinata male, grezza, impacchiata,(i)mpastata, impiastricciata, marracash, maschera, Moira orfei, ’mpaddata,’mpasturata, mu-rata i stuccu, ’ncimentata, parata, parata a pirito,90 pimpiripignata,91 pizziata,92 provinciale,ragazza poco di buono, scarto della natura, snob, sventurata, troia, truzza, volgare.

uomo che si veste in modo pacchiano, di pessimo gusto tamarro 20,8% cesso 5% zingaro 5%

34 in Calabria diCono bella

86 l’arabismo sciarriarsi è diffuso anche in aree dialettali diverse da quella siciliano-calabrese: cfr.fanCiullo 1996: 177.

87 nel 1997 sfiga era già la forma di gran lunga più ricorrente fra i giovani di palermo città perindicare il concetto in questione (battaglia 1997: 194-95).

88 Così come si è osservato per sfiga, anche nel caso di rompere (le palle, le scatole, ecc.) i nostririsultati coincidono con quelli di battaglia 1997: 195. tropea 1996: 273 definisce l’uso di rom-pere in quest’accezione come un “regionalismo semantico”, in quanto, a suo avviso, la decurtazio-ne di rompere le palle, le scatole ecc. avviene «sotto l’azione concomitante delle analoghe espressionitriviali del dialetto».

89 Cfr. battaglia 1997: 196. nello stesso significato tropea 1996: 279 registra stuccata.90 Cfr. la faCe 2009: s. v. pirito.91 la faCe 2009 registra ’mpipiriddatu nel senso di ‘acconciato in modo vistoso e pretenzioso’:

pimpiripignata è da interpretarsi, verosimilmente, come un’italianizzazione di questa voce.92 Cfr. la faCe 2009: s. v. pizziari.

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cardolo 3,3% truzzo 3,3% pagliaccio 2,5% zangreo 2,5% turduni 2,5%

altro: appariscente, arlecchino, barbone, che nasio,93 checca, combinato male, cretino, cumbi-nato a tri tubi, deficiente, frocio, handicappato, non capisci na mazza, orrendo, osceno, perso-naggio, poveretto, ridicolo, schifusu, sfigato, zulù.

benzina, miscela benzina 13,3%nafta 13,3%benza 6,7%

miscela 4,2%miscuglio 3,3%

carburante 2,5%

altro: gasolio, purga, veleno.

investire qualcuno investire / ’mbestiri 13,3%metterlo sotto 7,5%

’mpaiare / ’mpagliare 5,8%94

levarselo 5%’mpaddare 4,2%

altro: calarsi qualcuno, ’mbuddare, mettere ko, ’mpaccare, ’mpaticare, ’mprosare, palliare,95

piallare, ’ppoiarlo, schiacciare qualcuno, schiantarsi, scontrarsi, tirarlo sotto.

avere un incidente stradale investire/’mbestiri 17,5%’mpaddare 4,2%

minare contro qualcosa / qualcuno 3,3%avere un incidente 2,5%

altro: macinarsi, ’mbudduriare, mi cunsunai cu l’asfalto, mi hanno impaccato, ’mpaiare,’mprosare, ndi salammu, sdirruparsi, u scannu.

giocatore di calcio (o di altri sport) scadente scarso / scarsuni 21,7%cesso 9,2%

scaddato 9,2%schiappa 5,8%

mezzasega / sega 4,2%pippa 4,2%

checca 3,3%scarparo 2,5%

altro: bidone, campione, fallocco, gabinetto, impedito, perdente, peri a banana, peri i pompa,scordìo, storto, vai e fai ippica.

352. indagini autovalutative

93 Cfr. cap. 4, testo n° 13; la faCe 2009 registra il sostantivo femminile nnàsia ‘nausea, disgu-sto’, il verbo nnasiari ‘provare nausea, repulsione’ e l’aggettivo nnasiusu ‘nauseante, stomachevole’.

94 anche nella lg catanese impaiarsi vale «travolgere o rovesciare tutto quanto si para dinanziquando si cammina con grande fretta e quasi alla cieca» (tropea 1996: 268).

95 il verbo, mutuato dal gergo calcistico locale, vale ‘dribblare’.

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vincere nettamente contro la squadra avversaria salarli 11,7%scoppiarli 5%umiliarli 5%

stracciarli 4,2%scassare / scassari 4,2%

spaccare 3,3%bruciarli 2,5%

buffare / ci buffammu nte mussa 2,5%

altro: asfaltarli, bampare, i battimu facili, bobbare,96 demolirli, distruggerli, dominarli, fare ilcappotto, goleada, grandi!, il lupo è tornato allo stadio, macinarli, mazzari, non c’è stata storia,nto culu, owned / ownare, 97 vi purgammu, i ruppimmu, siete dei buffoni, solare, spacciato,stravincere.

persona che va molto bene a scuola chiumbino 58,3%secchione (cfr. tropea 1996: 277) 16,7%

bravo 4,2%

altro: capace, genio, intelligente, lecchino, na bumba, nto culu a tia, secchia, studioso.

persona che va molto male a scuola scecco (cfr. Morano 2004: 68) 33,3%asino 8,3%

ignorante 4,2%negato 2,5%storto 2,5%scemo 2,5%

altro: capra, cesso, idropene, insignificante, mezzasega, nastra vota, non bravo, nullafacente,nu schifu, persona normale, ragazzo poco studioso, rimastone, scaddato, scarso, sega, si pessimu,somaro, stonato, svogliato, testa di scecco.

paura dell’interrogazione o di un esame (s)cacazzo / a 15%98

cacarsi 14,2%schiantarsi 9,2%

cacarella / cagarella 5,8%ansia (cfr. MarCato / fusCo 1994: 38) 5%

farsela addosso / sotto 4,2%fifa 3,3%

altro: cacaruni, cagasotto, fifarella, mi scoppia, paura, squagghiaredda, strizza, terrore, trema-rella.

bocciare a scuola o a un esame bollare / bullare 30%bocciare 10,8%

36 in Calabria diCono bella

96 nel gioco online habbo, bobba è il sistema di censura delle parolacce. di qui si potrebbe es-sere passati a bobbare nel senso traslato di ‘cancellare, distruggere’.

97 si tratta di un gergalismo innovativo del linguaggio giovanile di internet; la sua prima attesta-zione in google è del 2005.

98 la forma cacazzo è usata nello stesso significato anche nella lg catanese (cfr. tropea 1995:184 e 1996: 264).

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’mprasare / ’mprosare / prosare 5,8%rimandare 4,2%

altro: asino, bastardiiii, cretinu, essere handicappato, essere indegno,’mbuddare, morto,sceccu, segare, taghiari, vaffanculo.

persona omosessuale gay 59,2%ricchione99 25,8%

frocio100 15,8%

altro: checca, ricchiedda, scordìo.

persona ubriaca tòddero101 38,3%ubriaco/’mbriaco 12,5%

ubriacone/’mbriacuni 9,2%brillo 3,3%

sbronzo 3,3%lallato 2,5%

altro: andato, debole, distrutto, fracido, fuori, lesionato, ’nciociato, (i)ntociato,’ntoddariati,partito, rimasto sotto, salato, sei sballato frate.

alcune considerazioni sui dati appena esposti. solo per pochi concetti (‘ma-rinare la scuola’ = giocarsela, ‘sfortuna’ = sfiga, ‘persona che va molto bene ascuola’ = chiumbino, ‘omosessuale’ = gay) più della metà degli intervistati for-nisce la stessa “traduzione” in lg; nel caso di sfiga e gay, peraltro, si tratta diparole non esclusive del giovanilese, ma di ampia diffusione nell’italiano co-mune. nel complesso, l’indagine documenta una varietà di sinonimi situatiall’interno del continuum dialetto-italiano: si va dal ricorso a una colorita fra-seologia dialettale (i nu pilu fa nu cavaddu, mi cunsunai cu l’asfalto) all’opzioneper vocaboli dell’italiano standard, che possono anche coincidere con quelliutilizzati nella formulazione del quesito (è il caso di benzina e bocciare).

per quanto riguarda giocarsela, è questa l’espressione ascrivibile alla lg direggio città fra i numerosissimi geosinonimi esistenti per designare il con-cetto di marinare la scuola. interessante anche il fatto che qualche informato-re dichiari di usare, nello stesso significato, la locuzione tipica dell’italia me-diana fare sega (un paio di attestazioni se ne hanno anche nell’inchiesta dibattaglia sulla lg palermitana).102 oltre a giocarsela, rimandano alla dimen-sione locale bianco ‘studente impreparato’, sciarriarsi ‘venire alle mani’, ta-marro ‘che si veste in modo pacchiano’, investire nel valore intransitivo di‘avere un incidente stradale’, salare ‘vincere nettamente contro la squadra

372. indagini autovalutative

99 tropea 1995: 183 e 1996: 261 riporta questa parola nelle varianti aricchione e orecchione.100 Cfr. tropea 1995: 191 e 1996: 268, 283, secondo il quale a Catania il termine è un’italianiz-

zazione del dialettale frociu la cui diffusione è stata «rinforzata» dalla penetrazione del romanesco.del resto, già a partire dagli anni settanta la voce ha cominciato a riversarsi dalla lg di roma inquella panitaliana (Cortelazzo 1994: 305). MarCato / fusCo 1994: 71 ne segnala l’impiego daparte dei giovani di udine.

101 Morano 2004: 67 registra questo sostantivo nella forma toddaru.102 Cfr. battaglia 1997: 190. Cfr. anche MarCato / fusCo 1994: 63.

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avversaria’, chiumbino ‘che va molto bene a scuola’, bollare ‘bocciare’, tòd-dero ‘ubriaco’. alcune di queste parole hanno riscontro nella lg siciliana(per bianco cfr. tropea 1996: 263; per sciarriarsi cfr. battaglia 1997: 194),così come l’uso prevalente di mollarsi per ‘lasciarsi (di fidanzati)’.103

da segnalare, infine, la presenza di alcuni forestierismi (stalker,ownare/owned); l’abbondante ricorso alla coprolalia (cacazzo, cacarsi, ecc.)per indicare la paura dell’interrogazione o di un esame; la creazione diestemporanee antonomasie (Moira orfei per alludere a una donna ‘truccatae imbellettata esageratamente’ o Gazzetta dello sport per ‘chi fa di una mini-ma cosa una tragedia’).

2.3.4. la lG spiegata con la lG

il titolo di questo paragrafo ricalca volutamente quello usato da trifone (illinguaggio giovanile spiegato con il linguaggio giovanile) a proposito della ten-denza, da parte degli intervistati, «a fare ricorso nelle definizioni a colloquia-lismi, gergalismi e regionalismi, ad elementi cioè del tutto analoghi (o addi-rittura identici) a quelli che costituivano l’oggetto del sondaggio» (trifone

1996: 248). abbiamo già fatto riferimento all’impiego di accollarsi e cesso daparte dei nostri informatori in sezioni del questionario diverse da quelle de-dicate a questi tre lemmi. riportiamo ora l’elenco completo dei lemmi-ban-diera di cui gli studenti si sono serviti nel rispondere ai quesiti:

sfiga/sfigato (70 occorrenze); scecco/scecca (59); suddiarsi (49); sciarra/sciarriarsi(40); pressa/pressare (19); cesso, anche nella variante dialettale cessu (18); figo, an-che preceduto da troppo e all’accrescitivo femm. figona (13); truzzo (11); pittata(6); compare/comare (5);104 mezzasega (5); scialarsi (4); a muzzo (2); accollarsi, an-nacarsi, bella lì, lecchino, malanova, turduni, zangreo, zero, zito (1).

per esempio, truzzo è usato in cinque casi per definire il lemma bimbominkia(“ragazzo truzzo”, “ragazzi tra gli 11 e i 16 anni simili ai truzzi che seguonola moda e vanno in giro nelle macchine 50”); in un caso per prendere le di-stanze dal lemma zero (“perché è da truzzo”); in quattro casi come sinonimodi ‘uomo che si veste in modo pacchiano, di pessimo gusto’; truzza è indica-to infine come sinonimo di ‘truccata e imbellettata esageratamente’.

rispetto alle graduatorie del paragrafo precedente (in base alle quali, peresempio, sfiga / sfigato e truzzo non sarebbero particolarmente usati), la lista ri-portata sopra è da considerarsi più attendibile: questi lemmi sono stati utiliz-zati spontaneamente, e quindi sono sicuramente propri della competenza at-

38 in Calabria diCono bella

103 tropea 1996: 259; battaglia 1997: 191. il verbo, che appartiene alla lg panitaliana (cfr.forConi 1988: s. v.), è attestato anche nella lg di udine e tolmezzo (cfr. MarCato / fusCo1994: 89), ma nell’area meridionale estrema sembra conoscere una particolare fortuna.

104 Come si può vedere, mentre il questionario includeva fra i lemmi la forma dialettale cumpari,gli intervistati hanno mostrato di preferire la sua italianizzazione compare.

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tiva degli intervistati. Ciò non esclude che nella lg reggina circolino anche glialtri lemmi-bandiera: l’impiego di sfiga, scecca, suddiarsi ecc. è stato dettato quianche dalla presenza, nei quesiti del questionario, di determinati campi se-mantici (seccatura, impreparazione a scuola, ridicolaggine ecc.) e non di altri.

proseguendo nell’osservazione dei vocaboli usati dagli studenti per ri-spondere ai quesiti, si individuano altre voci interessanti, non coincidenti coilemmi-bandiera:105

a) giovanilismi

secchione s. m. ‘ragazzo (troppo) studioso’ (17 occ.); rimanere sotto ‘essere stordi-to dall’uso di droghe o alcool’, fra/frate ‘fratello’, usato come allocutivo (6); rimasto-ne ‘stordito dall’uso di droghe o alcool’ (5); tipo, usato come riempitivo generico(3); personaggio ‘individuo singolare’, relax ‘stai tranquillo’, sballato ‘stordito dal-l’uso di droghe o alcool’ (2); bobbare ‘sconfiggere nettamente’, ce l’ha d’oro ‘se la ti-ra’, fallocco ‘fasullo’,106 ganzo ‘bello, simpatico’,107 idropene (lett. ‘pene pieno d’ac-qua’) ‘il nulla assoluto’, osceno ‘brutto’ (cfr. trifone 1996: 239), stress ‘persona cheinfastidisce’, rimasto, sinonimo di rimastone (1);

b) colloquialismi

pesante (di persona) ‘noioso, insistente’ (22 occ.); bona ‘che colpisce per la suabellezza, attraente’ (11) (cfr. tropea 1996: 263); un sacco ‘moltissimo’ (10); zingaro‘vestito male’ (6); culo ‘fortuna’, malato,108 partito (di cervello) ‘fuori di testa’ (2);bordello ‘confusione’ (cfr. MarCato / fusCo 1994: 44), checca ‘omosessuale’, fotter-sene, fuso di testa ‘pazzo’ (cfr. gargiulo 2003: 8), handicappato ‘poco intelligente’,non filarsi (qualcuno) di striscio, porca, porcona;

c) voci provenienti da altre aree geografiche

frocio ‘omosessuale’, pallonaro ‘che racconta balle o ingigantisce i fatti’,109 solare‘rubare’, strizza ‘paura’ (1 occ.);

392. indagini autovalutative

105 sono state omesse dall’elenco le esclamazioni e le formule di saluto più ricorrenti, su cui cisiamo già soffermati sopra.

106 questo aggettivo, attestato anche in un’inchiesta sul parlato (cfr. cap. 4, testo n° 7), è l’equi-valente dialettale di farlocco (su cui cfr. dslG: s. v.). sembrerebbe trattarsi di una voce particolar-mente diffusa nella lg reggina, al punto che una studentessa ventenne (in una sede diversa dalle in-dagini autovalutative) l’ha definita «una sorta di parola jolly» nell’uso dei propri coetanei. in effetti,interpellando il motore di ricerca google (consultazione del 6 aprile 2013), si può constatare comela maggior parte delle occorrenze per le quali si può risalire all’identità dello scrivente (per esempioall’interno di forum e social network) si debba proprio a utenti di reggio Calabria.

107 su questa parola tradizionale della lg cfr. ferrero 1991: s. v.; banfi / sobrero 1992: 50,202; Cortelazzo 1994: 305; MarCato / fusCo 1994: 73-74, che la registra in varie accezioni;linguagiovani: s. v.

108 in tropea 1996: 270 il sostantivo è messo in relazione all’espressione dialettale siciliana ma-lat’i testa e interpretato come sua decurtazione. va considerato, tuttavia, che malato è un colloquia-lismo di diffusione panitaliana, sicché ci sembra più prudente assegnare alla sola espressione malatodi testa (cfr. infra, elenco “d”) lo status di calco dal dialetto.

109 Morano 2004: 68 documenta che questa voce, attestata anche in una delle nostre inchiestesul parlato (cfr. cap. 4, testo n° 8), circolava a reggio già nel 2004. sulla sua origine romanesca cfr.trifone 2010: 187.

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d) dialettismi e regionalismi

tamarro ‘individuo rozzo’ (24 occ.);110 salare ‘sconfiggere nettamente’ / salato‘ubriaco’ (13); storto / stortu ‘stupido’ (8); cazzone ‘idiota’, anche nella variante dial.cazzuni (7); cardòlo (lett. ‘abitante di Cardeto, paese in provincia di reggio’) ‘indivi-duo rozzo’,111 figghiolo ‘ragazzo’, lallato ‘brillo’, streuso ‘strano’ (3); buffare ‘picchia-re’ (cfr. Morano 2004: 69), mi ‘ncrisciu ‘mi scoccio, mi annoio’, nto culu ‘alla fac-cia’, stonato ‘tonto’ (2); a voli tagghiata ‘è una ragazza di facili costumi’, bampare‘bruciare’, buccazzaro ‘che racconta balle’, cacciti ‘levati di mezzo’, che nasio ‘cheschifo’, cumbinatu a tri tubi ‘che si trova in una situazione difficile’, essere combinato,iettare / minare bave ‘parlare a sproposito’, malato di testa, nci brucia u culu ‘è invi-dioso’, non tenerla(sinonimo di rosicare), peri a banana (lett. ‘piedi di banana’) ‘gio-catore di calcio scadente’, piccio ‘sfortuna’, ricchiuni ‘omosessuale’, sentirsi ‘crederedi essere chissà chi’, sentirsi tre cazzi e mezzo ‘essere superbo, montato’, vatindi ‘vat-tene’, zio (allocuzione generica) (1); 112

e) forestierismi e pseudoforestierismi

(momento) yeah (2 occ.); essere ok, essere al top, (sentirsi tutto) fresh ‘figo’, kitsch,(ragazzo) house-minimale ‘che ascolta musica minimal house’,113 ragazzo play ‘ra-gazzo dalle energie inesauribili’, ownare ‘vincere nettamente contro la squadra av-versaria’, owned ‘sconfitto nettamente’, stalker ‘colui che importuna’ (1).

si ottiene così un’ulteriore lista di 71 lemmi che sono sicuramente in uso nel-la lg di reggio Calabria. si osservi come una parte dei gergalismi innovativiprovenga dal mondo dei giochi online e sia rappresentata da verbi suffissatiin -are (bobbare, ownare, ecc.). da segnalare, inoltre, la presenza di benquattro voci di irradiazione romana.

2.3.5. le segnalazioni degli intervistati

riportiamo infine altre parole ed espressioni suggerite dagli informatorinella domanda “aperta”.

40 in Calabria diCono bella

110 il lemma era già nella lista di Coveri 1993. Cfr. anche banfi 1992: 123 e passim; MarCato/ fusCo 1994: 27 e passim; gargiulo 2003: 5; linguagiovani: s. v.

111 lo si può considerare sinonimo di tamarro (cfr. Morano 2004: 66, 68). la diffusione di que-sto epiteto nella lg reggina è confermata dalla attestazione in una delle inchieste sul parlato (cfr.cap. 4, testo n° 8).

112 i significati dei dialettismi citati qui e in altri luoghi del volume sono stati desunti in parte dai vo-cabolari dialettali di Mandalari 1881, Malara 1909, rohlfs 1977, la faCe 2009; per le voci nonregistrate in questi repertori si è resa spesso necessaria la consulenza di studenti e colleghi reggini.

113 a reggio Calabria esiste, fra l’altro, la discoteca Club house: secondo Morano 2004 i suoifrequentatori «vestono in modo particolare, di tendenza, con pantaloni dentro stivali a punta oscarpe a stivaletto (modello pugile), di solito con la cresta ai capelli». Con riferimento a chi ama lamusica house, linguagiovani riporta il sostantivo housettone.

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’nimali ‘cretino’, sgamato ‘smascherato’ (cfr. trifone 1996: 235), ti zicco un pu-gno (2 occ.); a scanso di coscienza ‘per non avere un peso sulla coscienza’, bestia‘stupido’ (cfr. forConi 1988: s. v.; MarCato / fusCo 1994: 35), chi palli ‘chepalle’, chi rumpimentu ‘che rompimento’,114 cibarsi ‘mangiare’, cose da pazzi, di-strutto ‘persona che sbaglia in qualcosa’, docciarsi ‘fare la doccia’, fammi na pu-gnetta, giriare ‘fare continuamente giri per la città’, guarda tu, essere liquido ‘essereesaurito’, maccarruni ‘non sai fare niente’, ’mbarzamato ‘tonto’, ’mbonu, sì ‘va be-ne’, menomato, mi fa calare il latte ‘mi annoia’, minchione ‘stupido’, mi sta a genio‘mi sta simpatico’, mi staiu cacandu ‘ho paura’, muzzeddu i fumeni ‘non vali nien-te’, onesto (interiezione), pezzo di merda, sceccu imbardatu ‘ignorante’, scemunitu(sinonimo di storto), snaffare ‘fregare’, stùppati ‘fai silenzio’, svenutone ‘storditodall’uso di sostanze stupefacenti’, ti mangianu i mani ‘non sai stare fermo’, va ru-stiti du pipi ‘vai a quel paese’, vergogna (esclamazione) (1).

2.4. inChieste autovalutative in provinCia

2.4.1. italiano e dialetto

esporremo ora sinteticamente i risultati di alcune indagini condotte inprovincia, dove ci si attende che le differenze rispetto alla situazione di reg-gio città siano determinate dal più ampio ricorso al codice dialettale comelingua dell’uso quotidiano. i dati a cui faremo riferimento sono attinti dallacitata tesi di laurea di Maria elena lucà, che ha somministrato il nostro que-stionario autovalutativo a 47 studenti, 16 di una classe prima dell’istitutomagistrale “rechichi” di polistena e 31 di una classe terza del liceo classico“gerace” di Cittanova. apriremo anche una finestra sulla scuola di primogrado, per la quale disponiamo di un’inchiesta realizzata da un altro nostrostudente del corso di laurea magistrale, gianluca Costabile,115 che si è fonda-to su un campione di 28 alunni di due classi di terza media dell’istituto com-prensivo statale “Molochio/varapodio” di Molochio.

innanzitutto vediamo come si configura, in provincia, il rapporto degliadolescenti col dialetto, ponendo a confronto le risposte date dagli allievidelle scuole superiori ad alcuni quesiti del questionario116 con quelle degli al-lievi delle scuole medie.

412. indagini autovalutative

114 su rompimento nella lg catanese cfr. tropea 1996: 274.115 Che ringrazio per avermi fornito questa e altre raccolte di dati non utilizzate in questa sede.116 in questo paragrafo non daremo conto di tutti i quesiti relativi all’uso del dialetto, ma selezio-

neremo quelli che più si prestano a illustrare le principali tendenze individuate.

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Grafici 11 e 12

Grafici 13 e 14

Conformemente alle aspettative, rispetto a reggio città si nota un aumentodelle percentuali di uso del dialetto. il fenomeno riguarda in modo molto piùevidente gli allievi della scuola media (addirittura il 44% di loro dichiara di es-sere dialettofono nativo, mentre la stessa risposta è data dal 24% degli allievidelle scuole superiori; ricordiamo che per reggio città la percentuale eradell’11%). tale forbice fra i tredicenni di provincia e i loro colleghi più grandipuò forse essere messa in relazione alla variabile diastratica: dal punto di vistasocioculturale c’è una certa differenza fra la scuola media da una parte e il li-ceo classico e l’istituto magistrale dall’altra; si consideri, a questo proposito, ildivario fra le professioni dei genitori degli allievi della scuola media (che ten-dono a rientrare nella fascia diastratica bassa) e quelle dei genitori degli allievidelle scuole superiori (complessivamente più prestigiose).117

42 in Calabria diCono bella

117 Ciò vale soprattutto per l’istituto magistrale, mentre la situazione del liceo classico è menodistante da quella delle scuole medie.

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scuola media. padri: muratore (6), boscaiolo (2), carpentiere (2), impiegato(2), agricolo, camionista, falegname, macellaio, addetto alla manutenzione deimezzi, collaboratore scolastico, idraulico forestale, magazziniere, meccanico,operaio, geometra, commerciante, ingegnere. Madri: casalinga (13), operaia (3),agricola (2), infermiera (2), collaboratrice scolastica, sarta, parrucchiera, maestra,maestra d’asilo, raccoglitrice di olive.

istituto magistrale. padri: impiegato (5), insegnante (2), camionista, tipografo,collaboratore scolastico, direttore aziendale, direttore di banca. Madri: casalinga(8), maestra d’asilo, collaboratrice scolastica, insegnante, assistente di studioodontoiatrico.118

liceo classico. padri: camionista (3), muratore (3), operaio (2), acquaiolo, ar-tigiano, falegname, autista, commerciante, elettricista, infermiere, geometra, me-dico, barista, direttore di banca, macellaio, ragioniere, bracciante agricolo. Madri:casalinga (9), bracciante agricola (2), infermiera (2), architetto/insegnante, fioraia,barista, ufficiale della marina militare, commerciante, disoccupata.

Grafici 15 e 16

Grafici 17 e 18

i dati relativi agli àmbiti comunicativi della famiglia e del contesto amicalesono in linea con i presupposti creati dai quesiti precedenti: per il 60% circa

432. indagini autovalutative

118 specialmente nel caso delle scuole superiori, non tutti gli intervistati hanno dichiarato la pro-fessione dei propri genitori.

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dei tredicenni è normale parlare solo dialetto sia in famiglia, sia con gli amici,e la percentuale di chi si dichiara italofono esclusivo relativamente ai duecontesti comunicativi in questione è appena dell’8%; ancora una volta i ra-gazzi del liceo classico e dell’istituto magistrale esibiscono una maggioreconsuetudine con l’italiano, ma, soprattutto nel caso delle interazioni fraamici, rimangono al di sotto di ben 20 punti percentuali rispetto agli studentidi reggio città, il 51,5% dei quali dichiarava di usare solo italiano. È proprioquesto gap che ci sembra importante sottolineare (di là dai dati riguardanti lescuole medie, troppo condizionati dalla variabile diastratica): il grafico 18 cisuggerisce che un’importante sacca di resistenza del dialetto in provincia ècostituita dalle interazioni dei giovani fra pari. tale constatazione, che qui sifonda sulle autodichiarazioni dei parlanti, non è smentita dai dati empirici,come dimostra l’ampio spazio riservato al dialetto nelle conversazioni ripor-tate nella seconda sezione della nostra antologia, dedicata a reggio provincia(cfr. cap. 4, sez. ii). in considerazione di ciò si è ritenuto opportuno fondarel’analisi linguistica dei testi parlati, nel capitolo che segue, solo sulle produ-zioni dei parlanti di reggio città, dove – complessivamente – è l’italiano a es-sere usato come codice di conversazione primario.

2.4.2. la lG in provincia

per quanto riguarda i salutemi usati fra coetanei, anche in questo caso fa lasua comparsa (in due risposte provenienti rispettivamente dalla scuola me-dia e dall’istituto magistrale) il romanesco bella. Con gli estranei, salve pre-vale sulle altre forme di saluto già tra gli studenti della scuola media, anche senon in modo schiacciante come nel caso degli studenti delle scuole superio-ri: come mostra il grafico 19, i tredicenni affiancano a salve e a buongiorno,buonasera il più confidenziale ciao.

Grafici 19 e 20

44 in Calabria diCono bella

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quanto alla competenza passiva dei lemmi-bandiera, le percentuali sonocomplessivamente più alte di quelle relative a reggio città, non solo nel casodelle parole dialettali e regionali, come a muzzo, che fra gli studenti dellescuole superiori di provincia ottiene il 100% di competenza passiva: percen-tuali analoghe di conoscenza sono dichiarate anche per figo e tirarsela(100%), cesso (97%), non cagarsi qualcuno (94%), gnocca e schizzato (90%); intutti questi casi si tratta di voci che, come si è già osservato, sono ormai en-trate a pieno titolo nell’italiano colloquiale. fra gli allievi delle scuole mediele parole più conosciute – con l’eccezione di tirarsela – sono le stesse: a muz-zo (92%), non cagarsi qualcuno (92%), gnocca (88%), schizzato (88%), cesso(76%). relativamente alla competenza attiva, il primato spetta in tutti gli or-dini di scuola, come del resto a reggio città, ad a muzzo (76% scuole medie;61% scuole superiori); per gli studenti delle scuole medie un’alta frequenzad’uso è propria anche di cumpari (68%), a cui gli studenti delle scuole supe-riori assegnano solo il 23%.

anche alcune parole innovative della lg sono note ai giovani di provin-cia: è soprattutto il caso di bimbominkia, che arriva addirittura al 72% allascuola media e all’81% alle scuole superiori (ma, significativamente, le per-centuali relative all’uso scendono rispettivamente al 32% e al 13%); il 77%degli studenti delle scuole superiori possiede inoltre la competenza passivadi vaporìzzati (ma anche questa percentuale scende al 13%, se si considera lacompetenza attiva). scialla è più conosciuto e usato dagli studenti delle scuo-le superiori che da quelli delle scuole medie (55% di competenza passiva e16% di competenza attiva nel primo caso; 24% di competenza passiva e 4%di competenza attiva nel secondo). C’è poi il caso di giovanilismi legati alladimensione locale che sono risultati fra i più usati a reggio città (come pres-sa) mentre qui appaiono estranei all’orizzonte degli intervistati: fra gli stu-denti delle scuole medie pressa ottiene lo 0% sia per la competenza passiva,sia per quella attiva. a un altro vocabolo piuttosto noto ai giovani della città– nassa – è assegnato lo 0% di competenza passiva sia fra gli studenti dellescuole medie, sia fra quelli delle scuole superiori. sia pressa che nassa circola-no, evidentemente, solo a reggio città. quanto ai romaneschismi, quelli concui i giovani della provincia esibiscono una maggiore dimestichezza – con lasolita discrepanza fra competenza passiva e attiva – sono cazzaro per la scuo-la media (competenza passiva 48%, competenza attiva 12%) e pischello per lascuola superiore (competenza passiva 65%, competenza attiva 16%).

da questa breve incursione nel territorio degli usi giovanili della provinciadi reggio Calabria si può desumere che la tendenziale abitudine degli inter-vistati a servirsi del dialetto all’interno del gruppo dei pari – illustrata dai gra-fici analizzati nel paragrafo precedente – fa sì che le parole della lg panita-liana, pur risultando in genere familiari perché apprese dalla televisione e da-gli altri mass media (come dimostra il caso di vaporìzzati), rimangano confi-nate prevalentemente nel dominio della competenza passiva.

452. indagini autovalutative

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l’analisi che segue riguarda esclusivamente i testi di reggio città, riportatinella prima sezione dell’antologia. gli esempi tratti dai testi verranno citatiquasi sempre facendo a meno dei simboli della trascrizione conversazionale,fatta eccezione per i casi in cui sia necessario mettere in evidenza aspetti dellapronuncia (per esempio i raddoppiamenti consonantici), autointerruzioni ocambi di progetto sintattico.

3.1. Cenni di fonologia

frequente il rafforzamento sintattico della vibrante, uno dei tratti “sici-liani” dell’italiano regionale di area reggina (cfr. fanCiullo / librandi

2002: 804): mi rricordo che prima era grosso (1), sono un bravo rragazzo, io(2); sporadico è invece quello delle occlusive velari (cfr. telMon 1993:113) e dentali sonore: ma perché ccazzo stai ggridando? (2), quello ddrogato,eh? (1); ma compare, Mykonos le | è pproprio distruttivo (1) e n’amicu nostru,un poco grosso (15). spesso non si raddoppia la consonante iniziale di là:stavamo ggiocando tutti là (15), poi siamo andati là (15); neanche in questocaso si può parlare, tuttavia, di un fenomeno sistematico (fra i controesem-pi appartenenti allo stesso parlante: per un poco siamo rrimasti llà ddentro15). in contesti come o. chi cazzo è? l’assenza del raddoppiamento fono-sintattico è motivata etimologicamente (in quanto chi deriva da qui anzi-ché da quid). nel quadro di un’attesa fonetica regionale si collocano inol-tre il rafforzamento della labiale sonora in posizione intervocalica (uno allavolta, possibbilmente! 12), la cui presenza è generalizzata, e l’affricazionedella sibilante postnasale (quando caco ti penzo 1), con affricata sempre sor-da. anche se la nostra analisi non verte sulle parti in dialetto, segnaliamoper inciso la presenza della consonante retroflessa in casi come però tipo tusi bbeḍḍa per lei (8), puru tu ti fa’ cessi e si beḍḍa (8), non del tutto ovvia inquanto in anni recenti questo suono è stato indicato tra quelli che «tendo-no a scomparire» nei dialetti di oggi sotto la pressione dell’italiano (anto-nelli 2007: 27).

riguardo ai fenomeni generali, molto frequente è l’aferesi sillabica di que-sto (sto cappello tutto house style? 1, come ha fatto a rimanere a piedi sta balor-da? 2). le forme dialettali con aferesi della vocale iniziale vengono inseritenella compagine fonetica dell’italiano il più delle volte senza adattamenti (ma

3. an a l i s i d e l pa r l at o

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che ccazzo so, mi si ’mmazza 1; vabbò, queste sono ’mbozzate 12).119 tipicadell’area meridionale estrema è la tendenza a non praticare l’apocope nel-l’espressione un poco, osservabile quattro volte all’interno del corpus: è com-plicato un poco (4), un poco scherzosa (11), ecc.

3.2. Morfosintassi

di un certo interesse le peculiarità morfosintattiche collocabili nel quadrodell’italiano regionale: la loro disamina consente infatti di definire – indivi-duando anche qualche caso in cui il sistema appare in via di ristrutturazione– quali tratti morfosintattici contraddistinguano l’italiano regionale parlatoin Calabria dalle giovani generazioni.

Ci si soffermerà, inoltre, su alcuni aspetti legati al carattere colloquiale dei testi.

3.2.1. la componente regionale

3.2.1.1. regionalismi morfologici

sono di impronta regionale alcuni scambi tra maschile e femminile, comescatolino ‘piccola scatola’120 e sottano ‘sottoveste’ (e ha preso lo scatolino 4, misono rricordata che non mi ero messa il sottano 4); gli esempi appartengono aparlanti di buon livello socioculturale.121 anche nel caso di tossicidipendentiper tossicodipendenti (1), che farebbe pensare a un fenomeno di italiano po-polare, il parlante appartiene alla fascia diastratica alta (studente universitariocon genitori laureati).

qualche peculiarità si osserva anche nella morfologia verbale, per esem-pio per quanto riguarda investire, che, come si è già visto (cfr. 2.3.3), ricorrecome verbo intransitivo nel significato di ‘avere un incidente’;122 il passivo dimettere, inoltre, è usato, come nel siciliano, in luogo di ‘stare, trovarsi’: chelei era messa fuori (2).

da segnalare, infine, l’impiego dell’allocutivo di rispetto voi (prof eh scusa-te il ritardo perché vi ho consegnato il patto formativo in ritardo 9).123

3.2.1.2 regionalismi sintattici

fanCiullo / librandi 2002 elencano dodici tratti «che caratterizzano lasintassi dell’italiano regionale calabrese», alcuni dei quali «comuni ad ampie

48 in Calabria diCono bella

119 lo stesso fenomeno è osservato da tropea 1996 nella lg catanese.120 su scatolo invece di scatola nell’italiano regionale siciliano cfr. ruffino 2001: 102.121 si tratta di due parlanti femmine, una appena laureata, l’altra prossima alla laurea; i genitori

di entrambe sono medici.122 lo stesso verbo può assumere un valore semantico particolare anche quando è usato transi-

tivamente: nell’espressione investire la macchina (se non gli avevo investito la macchina a mia mam-ma 1) acquista infatti il significato di ‘incidentare’.

123 Cfr. rohlfs 1966-69: 477.

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aree del meridione».124 in quest’ultima categoria rientra senz’altro l’accusativopreposizionale, una delle peculiarità sintattiche più ricorrenti all’interno deinostri testi: è andato ad accompagnare a l. 5, senti a G. 13); analogamente, co-me a è usato al posto di come (come a mia cugina sei 5, quelli come a te 7). frai dodici fenomeni indicati, nella lg reggina risulta frequente anche la tendenzaall’impiego di verbi pronominali intensivi:125 te lo devi vedere (1), te ne vienicon noi oggi? (12). altri tratti, invece, non trovano riscontro nei nostri campio-ni di parlato. se è ovvio che manchi la posposizione dell’aggettivo possessivo(la quale, com’è noto, non interessa il dialetto di reggio Calabria126 e dunquenon può caratterizzare l’italiano regionale diffuso nella città), meno scontato èil fatto che i parlanti, quando si esprimono in italiano, non usino mai il passatoremoto in luogo del passato prossimo: la regressione del passato remoto – unadelle tendenze dell’italiano contemporaneo (cfr. antonelli 2011: 21) – sem-bra avere ripercussioni anche sull’italiano regionale calabrese, quanto meno inquello parlato dalle giovani generazioni. Come si vedrà meglio nel capitolo 4,la perdita di vitalità del passato remoto nella lg reggina è testimoniata da duespie: la presenza del passato prossimo in enunciati di code mixing italiano-dia-letto e il fatto che perfino alcuni verbi dialettali siano coniugati al passato pros-simo. si serve del passato prossimo – quando si esprime in italiano – ancheuno dei parlanti dal livello socioculturale meno elevato all’interno del corpus(n’amicu nostru, un poco grosso, ’mbiddau, non è rriuscito a saltare 15).

un altro regionalismo assente nel parlato giovanile indagato è la tendenzaa formare diminutivi in -uccio e in -ello: come si vedrà in 3.3.1.2, nei testiprevalgono le forme in -ino (una fotina, una poverina),127 mentre non si regi-stra nessuna occorrenza dei due suffissi alterativi tradizionalmente ritenutitipici del Meridione.

l’elenco di fanCiullo / librandi 2002 comprende inoltre due tratti chemeritano una considerazione più approfondita: lo scambio di modi nel pe-riodo ipotetico dell’irrealtà (considerato diastraticamente variabile) e lo scar-so uso del congiuntivo. quest’ultimo fenomeno, sulla cui pertinenza all’ita-liano regionale calabrese insiste soprattutto truMper 1996,128 è stato spessochiamato in causa anche nelle descrizioni della sintassi giovanile: come si ac-cennava in sede introduttiva (cfr. 1.4.), si tende a considerare la sostituzione

493. analisi del parlato

124 Cfr. fanCiullo / librandi 2002: 805. i 12 tratti sono i seguenti: 1) accusativo preposizio-nale; 2) scambio fra le preposizioni a e di in sequenze come sono amico a Mario; 3) frequenza di ver-bi pronominali intensivi; 4) costruzioni riflessive al posto di quelle passive; 5) uso transitivo di verbiintransitivi; 6) scambi di modi nel periodo ipotetico dell’irrealtà; 7) interrogative dirette del tipo cheparli a fare?; 8) scarsa presenza del congiuntivo; 9) posposizione dell’aggettivo al nome; 10) costru-zioni ellittiche del tipo non voglio toccate per non voglio che si tocchino; 11) passato remoto in luogodel passato prossimo; 12) tendenza a formare i diminutivi coi suffissi -uccio ed -ello.

125 su questa tipologia di verbi cfr. serianni 1988: xi, 22; telMon 1993: 119.126 l’anteposizione dell’aggettivo possessivo ai nomi di parentela (cfr. reggino to soru ‘tua sorella’) è

uno dei tratti che accomuna i dialetti dell’area reggina meridionale al siciliano (cfr. avolio 2011: 1324).127 seguono -etto e -otto, che tuttavia figurano solo in alterati lessicalizzati come muretto e pel-

licciotto o quando, come nel caso di negozietto, sarebbe stato impossibile optare per -ino.128 basandosi su un corpus di parlanti catanzaresi, trumper sostiene che «si può parlare di rifiu-

to generalizzato del modo [congiuntivo] nell’italiano parlato» (truMper 1996: 361).

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del congiuntivo con l’indicativo come un’abitudine linguistica diffusa so-prattutto fra i giovani del Centro-sud.129 i dati in nostro possesso ci spingo-no a valutazioni più prudenti: nonostante che i testi di cui disponiamo sianotutti campioni di parlato informale (e pertanto ci si attenda un uso dei modiverbali poco sorvegliato), il congiuntivo è addirittura prevalente in dipen-denza dei verba putandi; a servirsene non sono solo gli studenti universitari– da parte dei quali si può supporre una maggiore abitudine alla complessitàsintattica – ma anche, per esempio, gli allievi della scuola media (penso che unpo’ abbia ragione 11) e dell’istituto professionale (io penso che sia una cosa uti-le 12), i quali non rappresentano i parlanti col background sociocultural-mente più elevato all’interno del corpus.

quanto al periodo ipotetico dell’irrealtà, nei nostri testi sono presenti solodue esempi (se c’era C. f. in australia ti scialavi 6; se glielo dicevo a mio padreproprio mi apriva il culo 14), che non appaiono sufficienti a suggerire osserva-zioni di carattere generale; nel secondo dei due contesti, tra l’altro, l’opzioneper il doppio imperfetto si può considerare obbligatoria per il registro adot-tato dal parlante. proprio considerando la connessione degli indicativi procongiuntivo e pro condizionale con il carattere colloquiale dei testi, si è pre-ferito riportare l’elenco completo delle loro occorrenze nel paragrafo che se-gue, dedicato alla sintassi del parlato.

riprendendo a scorrere l’elenco dei dodici tratti assegnati da fanCiullo

/ librandi 2002 all’italiano regionale calabrese, se ne individua un altro checompare, sia pur una sola volta, nei nostri testi: le costruzioni ellittiche (tunon la puoi aver accompagnata a ccasa sciarriata con lo zzito 2).130 quanto agliscambi tra preposizioni, il più ricorrente non è quello di di con a (il tipo sonoamico a Mario), bensì quello di su con in (la mano nel volante 2, ce ne sono dicesse nella terra 7).131

fra gli altri regionalismi sintattici, numerose sono le posposizioni del ver-bo,132 a cui è spesso anteposto un complemento (a san brunello è 1, la boccami volevo fare 8), un avverbio (presto devo tornare a casa 8), il nome del pre-dicato (più fashion sono 15). questo tipo di sequenze sembra favorire l’omis-sione dell’articolo davanti ai sostantivi (pranzo vuoi fare? 4, geometra fa 4),praticata, peraltro, anche in altri contesti (mi usciva sangue 14). un’altraomissione osservabile nei testi è quella della preposizione davanti a un com-plemento di tempo determinato (perché erano a piedi pomeriggio 2, pomerig-gio? 4) o nell’espressione da solo (se vado solo 1, infatti solo non vai a vederti[...] 3). si registrano, inoltre, casi di assenza del clitico: che sai? in luogo di

50 in Calabria diCono bella

129 Cfr. il già citato CoCChi / ovarelli 2005: 160.130 il fenomeno è diffuso in un’area molto ampia, che va «dalla linea napoli-bari in giù» (tel-

Mon 1993: 122). su questo tratto cfr. anche ruffino 2001: 102-3.131 la sostituzione di su con in ci appare così tipica dell’uso regionale calabrese che non la si può

far rientrare «nell’italiano popolare piuttosto che in quello regionale», come nel caso di alcuniscambi preposizionali citati da ruffino 2001: 102.

132 È un altro tratto che apparenta l’italiano regionale parlato a reggio Calabria a quello siciliano.su questo regionalismo cfr., fra gli altri, Coveri / benuCCi / diadori 1998: 50; ruffino 2001: 63.

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“che ne sai?” (ma tu che sai? 8; che so io...12); andare per andarci (vai? vai pu-re quest’estate? 6; perché è inutile andare 8). sempre riguardo agli usi prono-minali, si segnala la presenza della risalita del clitico (la cerchi di chiudere 8;mi cercava di medicare 14), un fenomeno che, per quanto accettato dallostandard, «sembra più diffuso a sud» (fanCiullo / librandi 2002: 36).

Che è usato al posto di come in funzione di pronome esclamativo in frasisia principali (che sei tirchio! 7, che sei dolce! 8), sia dipendenti (hai visto chesono carina stasera? 7). tra sintassi e testualità si colloca l’uso di vedi che comedemarcativo d’apertura (vedi che questo sabato non devi prendere impegni 11;vedi che ti devo mettere i capelli davanti, un attimo 13); un’altra formula fissaè pare che, posto spesso a introduzione di frasi interrogative il cui contenutosi oppone a quello di un’affermazione precedente (pare che gli può dare l’erreotto? 1; pare che lo prendono sicuro, figghioli? 6).

ricorre più volte l’espressione (gli) ho detto io, con pronome soggetto po-sposto ed espresso, interpretabile come italianizzazione del dialettale ci rissiio. infine, si segnala un’occorrenza della perifrasi verbale te lo vado dicendo‘ti avverto’ (7), che risente anch’essa del sottofondo sintattico regionale.

numero occorrenze:– posposizione del verbo: 36– verbi pronominali intensivi:133 23– accusativo preposizionale: 15; come a per come: 2– in per su: 4– omissione della preposizione col complemento di tempo determinato: 2– solo per da solo: 2– omissione dell’articolo: 7– omissione del clitico: 6– risalita del clitico: 2– che per come esclamativo: 5– vedi che: 12– pare che: 6– (gli) ho detto io: 10– andare+gerundio: 1.

3.2.2. fenomeni del parlato

data per scontata la presenza di false partenze e di strutture anacolutiche,il colloquialismo sintattico più ricorrente all’interno dei testi è il che poliva-lente: schiacci che ti entrano (8); col braccio che mi usciva sangue (14). in luogodi un pronome relativo si può trovare, in un caso, anche quando: ho vvistoil pezzo quando si fotte a qquella... (1).

513. analisi del parlato

133 sono stati presi in considerazione solo gli esempi marcati, nei quali, cioè, l’uso dei verbi pro-nominali appare sovraesteso rispetto alle consuetudini dell’italiano standard. non sempre, tuttavia,è facile stabilire se un contesto sia marcato oppure no: in una frase come prendetevi quello che vo-lete la presenza del pronome vi può dipendere da un’abitudine linguistica locale, ma non sarebbecerto strano trovarla anche in contesti di parlato informale appartenenti ad altre regioni italiane.Casi come questo sono stati esclusi dal computo delle occorrenze.

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i giovani reggini si servono volentieri, oltre che della dislocazione a sini-stra (ma quelle uova del bar P. lì come le vedi? 1; ma la casa l’hai iniziata a far-la? 4), anche di quella a destra: non ce li potevano calare ogni giorno a terra imotorini? (1); subito l’hanno guardato l’anello (4).

quanto ai casi di indicativo pro congiuntivo – compensati, specialmentein dipendenza dai verba putandi, dalla presenza di numerosi controesempi –converrà riportare l’elenco completo dei contesti, distinguendoli in base al-l’elemento reggente:

indiCativo Congiuntivo

a) in dipendenza da un verbum putandiah, pensavo che stavi dicendo questo! (3) pensavo che frequentasse l’università a dire il ve-

ro (4)penso che sono gli anni più belli (12) a sinistra credo che ci fosse il leggio (4)penso che un po’ abbia ragione (11)(penso) che sia utile (12)io penso che sia una cosa... che sia utile (12)io penso che sia... sto parlando seriamente, iopenso che sia... (12)io penso che sia una cosa utile (12)

b) in dipendenza da aspettarequando abbiamo aspettato che non mi aspettavo lo facesse davanti a tutti i paren-

ti (4)si sono allontanati un poco (15)aspettavamo che cioè che questi se ne andavano (15)

c) in dipendenza da speraresperiamo che si alleni (5)

d) in dipendenza da come seche poi lo dice come se abita dietro l’angolo... (2)

e) in dipendenza da prima cheprima che mi dimentico (4) prima che la sposa dicesse sì battevano le mani? (4)

f) in dipendenza da casomaicasomai vuoi cambiarlo (4)

g) in dipendenza da meglio chemeglio che folda! (5)

h) in dipendenza da non è chenon è che sta benissimo (13)

i) nel periodo ipotetico dell’irrealtàse c’era C. f. in australia ti scialavi (6)se glielo dicevo a mio padre proprio mi apriva il culo (14)

52 in Calabria diCono bella

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le occorrenze all’indicativo compaiono spesso in contesti contraddistinti dauna certa marcatezza pragmatica (frasi esclamative, commenti scherzosi,ecc.), nei quali sono richieste un’immediatezza e una naturalezza espressivache mal si concilierebbero con l’uso del congiuntivo; gli esempi in cui è im-piegato il congiuntivo sono invece complessivamente più neutri a livellopragmatico e non a caso sono tratti soprattutto dal testo n° 4, in cui, come sivedrà, l’espressività che caratterizza solitamente la lg è presente in modopiù contenuto. gli indicativi la cui presenza appare legata con più probabilitàa fattori indipendenti dal contesto sono quelli retti da aspettare (per i quali,tra l’altro, si può parlare di vera e propria trasgressione della norma gram-maticale): si tratta di due casi in cui si ha a che fare con un parlante dal livellosocioculturale non elevato. in contesti del genere è più facile stabilire con-nessioni con la variabilità diastratica e, al limite, con l’italiano regionale.

nel complesso, non ci sembra di poter interpretare l’impiego dell’indica-tivo pro congiuntivo come una tendenza tipica della lg reggina, se non nellamisura in cui la carica espressiva tipica delle conversazioni giovanili creaspesso condizioni pragmaticamente adatte all’uso dell’indicativo.

numero occorrenze:– che polivalente: 23– dislocazione a sinistra: 12– dislocazione a destra: 11– indicativo pro congiuntivo: 11 (controesempi: 10).

3.3. lessiCo

per catalogare gli elementi lessicali si distinguerà, conformemente alla pras-si solitamente seguita negli studi sulla lg, tra diverse componenti del lin-guaggio giovanile (cfr. sobrero 1990; Cortelazzo 1994: 293), con qualchedifferenza rispetto alla classificazione tradizionale. per esempio, si adotterà ladesignazione iperonimica di giovanilismi con riferimento sia ai gergalismi, siaad altre forme che si possono considerare tipiche della lg (questa etichettaverrà applicata anche ad alcuni elementi non strettamente lessicali ma morfo-logici e morfolessicali, come i superlativi e gli alterati). inoltre, accanto ai dia-lettismi verranno presi in considerazione anche i regionalismi.

3.3.1. Giovanilismi

3.3.1.1. tipo

nel 1991 un’indagine di bozzone Costa sul parlato degli studenti univer-sitari di area settentrionale faceva riferimento a tipo come a una «forma gene-ralizzante di approssimazione attenuativa» (bozzone Costa 1991: 133) trale più usate insieme a del tipo e del genere. la lista dei riempitivi più ricorrenti

533. analisi del parlato

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includeva invece cioè, così, va be’, poi, allora (ivi: 135). in funzione di riem-pitivo, infatti, tipo non aveva ancora la frequenza d’uso che conosce attual-mente nelle conversazioni giovanili;134 i dati delle inchieste sul parlato sono,al riguardo, incontrovertibili: si tratta dell’unico lessema che compare (conuna sola eccezione) in tutti i testi del corpus, compresi quelli più brevi. alcu-ni esempi: i primi tempi lo facevo pure io, che l’accompagnavo a casa, tipo (2);quindi tipo ho detto io «vabbè!» / però poi mi sono resa conto che in realtà tipoera una po... | poverina tipo...» (7).

numero occorrenze (con valore di riempitivo): 74.

a queste occorrenze se ne devono aggiungere poche altre in cui tipo ha va-lore di formula attenuativa, col significato di ‘più o meno’ (costa tipo ventino-ve andata ventinove ritorno 8) oppure è usato al posto di come (quando c’ègente tipo s.).135 si segnalano, inoltre, due attestazioni di del tipo: ma del tipo«C.». si facevano le otto e mezza (2); no, del tipo... si avvicina mia madre (9).

nonostante che sia meno usato di tipo, il classico cioè ricorre comunque41 volte, talora anche insieme a tipo: cioè tipo... che alle sei, tipo alle cinque emezza... era tutto scuro (8). altri segnali discorsivi presenti nei testi sono nien-te (niente, qua con le... con le mie amiche 4), praticamente (che praticamente leiera lì 3), guarda (guarda, un anno se l’è preso 4) anche in combinazione con tigiuro (guarda ti giuro quest’anno proprio una cosa insopportabile 11), voglio dire(certo non è che mi sbatto a terra, voglio dire 12).

3.3.1.2. forme enfatiche

sotto questa etichetta si fanno qui rientrare diversi elementi usati per con-ferire enfasi al discorso: aggettivazione elativa, avverbi intensificatori, super-lativi, alterati, lessico connotato in senso espressivo. l’elemento di gran lun-ga più ricorrente con funzione enfatica è l’avverbio proprio, usato sia all’inter-no di sintagmi aggettivali,136 sia come focalizzatore (cfr. GGiC: 247): una secca-tura proprio mortale (12); Vitale ha ubriacato la difesa proprio, gli ha offerto dabere... (1). una discreta frequenza ha poi troppo+aggettivo, una delle tradi-zionali modalità d’intensificazione espressiva adottate nella lg (cfr. trifo-ne 1996: 242; gargiulo 2003: 5): è troppo scarso (11); sono troppo sexy (13).troppo può ricorrere anche da solo (b.: ci scialiamo, minchia! f.: troppo, e losai che l’ho visto? 1), oppure come modificatore di un sintagma nominale(c’ha troppo gli occhi a palla 2). ad ogni modo, più numerosi sono i casi incui il valore di segnale di superlativo137 è assolto da molto: t’a stari molto cal-ma (8); io molto alla cavolo mi sto vestendo (13). altre volte si ricorre a tutto

54 in Calabria diCono bella

134 un cenno all’impiego di tipo «anche come intercalare desemantizzato» nella lg è in dslG: s. v.135 esempi analoghi di tipo+sostantivo in lauta 2006: 54.136 in questo caso proprio attribuisce «all’aggettivo qualificativo una intensificazione espressiva

simile al grado superlativo» (serianni 1988: v. 77).137 la designazione è mutuata da serianni 1988: v. 77.

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(tutta scema 12) e ad assai (in un solo contesto, dove l’avverbio è oggetto direduplicazione intensiva: no, assai assai no 12).

i superlativi di nomi e aggettivi sono formati perlopiù col suffisso canoni-co -issimo, che in un caso è aggiunto anche alla locuzione in grado: sei in gra-dissimo di fare tantissime altre cose (7); solo in un testo (sempre sulla boccadella stessa parlante) compare tre volte la forma con prefisso elativo super(coi capelli a spina che è super palestrato 7). fra gli alterati spesseggiano i di-minutivi in -ino, mentre non c’è traccia dei suffissi -uccio ed -ello, tradizional-mente considerati quelli più diffusi nel sud italia (cfr. 3.3.1.2.).

riguardo al lessico connotato in senso espressivo, emerge soprattutto lafrequenza e la varietà delle espressioni contenenti le parole schifo e schifarsi:minchia, che schifo! (1); no, mi schifo (8); compare due volte la sequenzaagg.+n+schifoso: lurido balordo schifoso (2), sei un brutto straniero schifoso(12). diverse sono anche le occorrenze della forma verbale regionalmente ca-ratterizzata sto morendo138 (usata anche in code mixing col dialetto: stava mu-rendu 4). riporta invece al giovanilese l’interessante impiego di distruttivo nelsenso di ‘eccezionale, bellissimo’: compare, Mykonos è proprio distruttivo (1).

numero occorrenze:– avverbi intensificatori 77: proprio 49; molto 14; troppo 10; tutto 2; assai 2.– aggettivazione elativa 21: schifoso 4; enorme 3; ridicolo 2; assurdo, distruttivo,

fantastico, indescrivibile, inguardabile, mortale, obeso, odioso, orbo, orribile, sconvol-genti, spettacolare 1.

– superlativi 23. Col suffisso -issimo 20: tantissimo 6; bellissimo 5; benissimo, brut-tissimo 2; fottutissimo, grandissima, in gradissimo, malissimo, romanticissima 1. Consuper+aggettivo 3: super palestrato 2, super libera 1.

– alterati 24: diminutivi 21: maglioncino, ragazzino 3; bordellini, cricetino, cuginet-to, fotina, giubbottino, magliettina, marroncino, muretti, negozietti, pellicciotto, pochi-no, poverina, scatolino, tettine, vespino 1; accrescitivi 3: battutona, lacrimoni, vertigi-nona.

– altre espressioni enfatiche 48: che schifo / fa schifo / ho ffatto lo schifo / mi schifo8; stavo morendo 6; lo odio / una cosa che odio 5; mi ammazza / ti ammazzo 4; è pazzo/ come un pazzo, fa cacare, un sacco 3; agg.+nome+schifoso, una merdata, un bordello2; da dio, di brutto, di cacca, di merda, di prima categoria, mi stai angosciando, mi usci-vano le lacrime, mi viene l’angoscia, sei nella merda, un disastro 1.

3.3.1.3. Gergalismi

dai risultati dei questionari autovalutativi era emersa una buona tenuta dialcune voci tradizionali della lg.139 le inchieste sul parlato offrono alcuneconferme in proposito: si vedano le attestazioni di bono (mamma mia, quan-t’è bono! 12), cesso (al femm. cessa: allora, ce ne sono di cesse nella terra 7), fi-

553. analisi del parlato

138 si tratta, in effetti, di un’espressione molto usata nei dialetti calabresi. Cfr., per esempio, iltesto riportato in fanCiullo / librandi 2002: 828.

139 Cfr. 2.3.2.3. a queste voci, il cui significato è stato già illustrato nel cap. 2, non apporremo,qui, alcuna glossa.

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gata (na figata... 8), pomiciare (però pomiciava da dio 7), figo (però quello erafigo 9), sbavare ‘desiderare qualcuno con particolare intensità’ (non è che sba-vo con la bava...12), secchione (no, dai, non fare la solita secchiona! 12). ap-partiene invece allo strato gergale innovante accollarsi (perché, s’accolla? 2), lacui conoscenza da parte dei giovani reggini – già verificata, anche in questocaso, in sede di indagini autovalutative – sembra dunque tradursi in un usoattivo. altre espressioni tipiche del giovanilese sono a palla ‘a tutta intensità,velocità’ (coi turisti a palla, no? 1, tu continuavi a tirare a palla, ottanta, novan-ta... 14) (cfr. dslG: s. v.; lauta 2006: 156), aprire il culo ‘rimproverare aspra-mente’ (se glielo dicevo a mio padre proprio mi apriva il culo 14), personaggio(che personaggi che siete! 14; guarda, sei un personaggio 14). non c’è traccia diforme giovanili “televisive” come scialla e vaporìzzati (ma nello stesso signi-ficato di quest’ultima è presente evapora 7). Ci sono poi gergalismi privi diriscontri nella letteratura sulla lg: l’ho forzata ‘ho esagerato’ (minchia, l’hoforzata, quella volta 14); porco ‘bello’, detto di un attore (troppo porco! 13);sbolare ‘togliere di mezzo, liquidare’ (no sbolata in mezzo alla strada a reggio!2); scoppiare ‘morire’ (devono scoppiare, maledetti! 2). alcuni di essi, con tut-ta probabilità, sono diffusi solo all’interno di gruppi ristretti (è il caso di sbo-lare e, almeno in origine, di forzarla – cfr. cap. 4, testo n° 14).

tra le voci di origine romanesca, oltre al già citato accollarsi, si segnala so-lare ‘rubare’ (a lui gliel’hanno solato 8). soltanto due i gergalismi desuntidalle lingue straniere: l’abbreviazione gigì ‘good game’, cioè “bella partita”(l’ho accompagnata a casa e gigì 2) e il tecnicismo del poker texano foldare‘passare la mano’ (folda, folda! 5), che nel testo è sottoposto a una genera-lizzazione – forse occasionale – del significato (il parlante passa la mano nelsenso che rifiuta qualcosa che gli viene offerto). poco rappresentato – cometraspariva, del resto, dai risultati delle indagini autovalutative – è il gergodella droga, che, a parte il caso di schizzato (ma lei in realtà è sempre un po’schizzata 4), affiora solo quando l’argomento della conversazione è la drogastessa, come nel testo n° 1: qui, oltre alla locuzione tradizionale farsi di eroi-na, figura l’espressione scoppiarsi (a canne) ‘abusare di droghe leggere’ (mi siscoppia a canne; si scoppia?). non un gergalismo, ma un tormentone circo-lante in anni recenti anche nel linguaggio degli adulti è l’espressione ma an-che no, presente in due testi (ma anche no, eh beh... 2; ma anche no, ti prego!4). saranno da interpretare come usi idiosincratici annientarsi da nel sensodi ‘non andare più in un posto’ (ci volevamo annientare dal Vintage 7), de-fregata ‘fregata completamente’ (quindi sono fregata proprio defregata 7), rin-faccio ‘motivo per rinfacciare qualcosa’ (ah, è un rinfaccio ormai il viaggio!8); lo stesso si dica per forme con particolarità morfologiche, come vegetato‘vegetale’ (pare un vegetato... 1), o microsintattiche, come sbucare a qualcu-no (oggi sono sbucata a M. 8).140 di difficile etichettatura l’uso di rigettarsi nelsenso di ‘rilassarsi, scaricare le energie’ (no, io sto andando [a correre] quan-

56 in Calabria diCono bella

140 sono stati gli stessi raccoglitori a dichiarare che tali forme sono da interpretare come occasio-nali coniazioni dei parlanti e non conoscono una diffusione nella lg reggina.

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to proprio per rigettarmi un poco pure perché ci vuole... 5), mentre è sicura-mente un errore ho sopraggiunto anche i cento [chilometri all’ora] (14), dovesopraggiungere è usato in luogo di raggiungere, con palese violazione dellacoerenza semantica.141

3.3.2. dialettismi e regionalismi

secondo Cortelazzo 1994, nell’uso linguistico giovanile «pare essercimutua esclusione tra dialetto e varietà gergale innovante» (Cortelazzo

1994: 300). Come accennavamo nella premessa (cfr. 1.1.), la questione dellascarsa compatibilità fra gergo giovanile e dialetto ha per molto tempo inibitole ricerche sulla lg nell’italia meridionale, dove la competenza attiva deldialetto fra i giovani è tendenzialmente elevata.

nei testi prodotti a reggio città la miscela fra elemento locale e altre com-ponenti della lg appare, in verità, piuttosto equilibrata (in un solo testo siha uno sbilanciamento verso l’uso del dialetto che riduce, pur non eliminan-dolo del tutto, l’impiego di giovanilismi – cfr. cap. 4, testo n° 6).

vale la pena, comunque, indagare più da vicino le modalità più ricorrenticon cui la componente dialettale entra nei discorsi dei giovani reggini. Ci ser-viremo della distinzione introdotta dallo stesso Cortelazzo fra dialettismistabilizzati nel lessico giovanile e inserti dialettali occasionali (che possonodar luogo, a seconda dei casi, ai vari fenomeni della commutazione di codi-ce: code switching, code mixing e tag switching); nella prima categoria saran-no considerati anche i regionalismi lessicali.

3.3.2.1. Parole di uso stabile

Con questa etichetta intendiamo riferirci a quelle parole e locuzioni checompaiono più volte nei testi in esame,142 così da apparire tipici della lg in-dagata. a spiccare per numero di occorrenze sono, prevedibilmente, allocu-zioni come compare e figghioli (compare, guarda, vai su Google 1; oh, figghio-li, allora sabato dobbiamo andare a vederci la partita 10)143 ed esclamazionicome minchia (ah, buono, minchia! 1), ossia quel tipo di elementi che solita-mente, nell’uso giovanile, mantengono un legame maggiore con la “micro-area”. l’alto numero di occorrenze di compare non deve tuttavia far pensareche il suo uso sia generalizzato fra i giovani reggini (l’allocuzione è presente,sia pur in modo insistito, solo in 4 testi su 15): se si guarda il tipo di conver-sazioni in cui occorre, compare risulta anzi caratterizzare in modo pressochéesclusivo il linguaggio di parlanti maschi dai diciotto anni in su legati da rap-

573. analisi del parlato

141 per il concetto di coerenza semantica cfr. serianni 2012: 40.142 per l’esattezza, sono state prese in considerazione quelle che presentano almeno un’occor-

renza in due testi diversi.143 l’uso dell’allocuzione compare trova riscontro anche in altre aree del Meridione estremo.

per esempio tropea la menziona come «allocutivo piuttosto scherzoso per salutare (o rivolgersi a)un amico della propria cerchia [...]. italianizzazione di ’mpari (propr. ‘compare’), forma allocutivaadoperata fra “compari di sangiovanni”» (tropea 1996: 270).

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porti di particolare confidenza. Minchia si conferma l’esclamazione più ri-corrente nella lg reggina (cfr. 2.3.1.4), nonostante che, anche in questo ca-so, a farvi ricorso non siano tutte le categorie di parlanti.

figghioli è invece un tag che è possibile trovare in qualsiasi tipo di conver-sazione, così come vabbò ‘va bene’. un’interessante parola jolly della lgreggina è il verbo salare/salarsi, utilizzato anche in alcune risposte ai questio-nari (nel significato di ‘vincere nettamente contro la squadra avversaria’ e inquello di ‘essere ubriaco’ – cfr. 2.3.3., 2.3.4.); tale verbo, assente nei repertoridialettali consultati, è caratterizzato da una singolare polisemia: il suo trattosemantico di base (che si può scorgere nell’espressione salare a pugni) è quel-lo di ‘colpire, urtare violentemente’. a questa idea di urto violento sono as-sociati, a seconda dei contesti, significati negativi (di qui, per esempio, il va-lore di ‘distruggere’, ‘rovinare’) o positivi (di qui, per esempio, il valore di‘divertirsi moltissimo’ o ‘sballarsi’). per avere un’idea dell’ampia gamma disignificati attribuibili a questo verbo nella lg reggina conviene riportare lalista completa dei contesti.

nella locuzione salare a pugni:eh, ogni tanto mi salavi a pugni sul braccio (14).

Col significato di ‘divertirsi moltissimo’:se arriva il Milan in finale | ti salavi, no? (1).

Col significato di ‘distruggere, rovinare’:insomma va, non vengo perché in palestra mi salai [mi sono distrutto] (5)mi:: come a mia cugina sei, malato, come a M., si sta spa+ | si è... si è salata [si è ro-

vinata] (5)ci siamo salati [ci siamo fatti male] quella volta! (14)ti ricordi che ci stavano salando [ci stavano tamponando] da dietro? (14).

anche altri dialettismi di uso stabile erano già apparsi nelle risposte ai que-stionari: è il caso di minare, investire intr., scialarsi, uttana, zito.

numero occorrenze:– allocuzioni: compare / compà / comare 37; figghioli 7– esclamazioni: minchia 22; mi, uttana 2144

– altri dialettismi e regionalismi lessicali: vabbò 20; salare (anche intr. pron.), zito/a6; paddòlo (col diminutivo paddoleddo) ‘ciccione, stupido’, scialarsi, ziccare ‘mettere,infilare’ 4; coricarsi ‘andare a dormire’, minare ‘picchiare’ 3; (essere) combinato (male)‘(essere) messo (male)’, dare (o fare) materie ‘sostenere esami universitari’, farsi fi-danzato, figghiolo/a, investire ‘avere un incidente / incidentare’ 2.

58 in Calabria diCono bella

144 altre allocuzioni ed esclamazioni di carattere dialettale o regionale – non incluse nell’elencoin quanto compaiono in un unico testo – sono bonu, figghia, focu meu, malanova, malanovamai,Maria, mizzica.

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3.3.2.2. Modalità di alternanza fra italiano e dialetto

un’indagine mirata sulle motivazioni che presiedono all’alternanza fra italia-no e dialetto nella lg è quella, già citata, di alfonzetti 2001. in essa la realtàcittadina sottoposta a osservazione è quella catanese, nella quale – per quantoriguarda le tipologie della commutazione di codice – sembrerebbe esserci unadifferenziazione piuttosto netta fra i testi prodotti dai giovani di città con unbackground culturale elevato e quelli prodotti da giovani di provincia o prove-nienti dai quartieri periferici della città. dall’analisi delle registrazioni emerge in-fatti che i primi sono soliti inserire «in un testo la cui lingua base è l’italiano»brevi e semplici frasi dialettali, specializzate funzionalmente in senso ludico o fi-nalizzate a marcare particolari atti linguistici (si tratta dunque di una tendenza«molto simile» al tag switching); nei secondi «la commutazione si configurapiuttosto come alternanza tra blocchi di frasi in italiano e blocchi in dialetto»(ivi: 237). in entrambe le categorie risulta limitata la presenza dell’enunciazionemistilingue o code mixing, che presuppone una buona competenza di entrambii codici e la capacità di fonderne le regole sintattiche; il fatto che anche i giovanidi provincia, dotati di una competenza dialettale elevata, vi ricorrano con par-simonia è legato, secondo alfonzetti, alla loro tendenza a non attribuire la stes-sa funzione all’uso dell’italiano e a quello del dialetto, ma a mantenere distinti idue codici, selezionando l’uno o l’altro in rapporto alla situazione comunicati-va e soprattutto alla relazione interpersonale con l’interlocutore.

anche i giovani di reggio città – che sono confrontabili coi giovani di cit-tà catanesi osservati da alfonzetti anche per il livello socioculturale comples-sivamente elevato – impiegano frequentemente la modalità di alternanza ba-sata sul tag switching: diverse sono le conversazioni aventi come lingua dibase l’italiano nelle quali affiorano, di tanto in tanto, elementi lessicali dialet-tali con funzione ludica o espressiva. eccone alcuni esempi:

l. che llei era messa fuori | che ora erano? pure llà era tardi! tipo le ddue, le tre...d. una sera... una sera, compare, stavamo passeggiando per strada...l. oh, questa qqua è la tua moglie perfetta! questa sduna la notte. (ridono) forse

durante il giorno dorme! (2)

s. e non sai ieri sera, si è mmesso in ginocchio davanti a ttutti i parenti.l. u vì, figghia, chi bbirgogna! veramente:?s. davanti ai miei parenti e ai suoi parenti per darmi l’anello. (4)

M. sì. e ssiccome non abbiamo soldi...s. ah, peggio di noi siete messi!M. perchè mmia mamma si è ddata... giustamente... mara i mia che n’ciu rissi mi

leva la furia per il viaggio adesso... (8)

Ma nei testi del corpus che si distinguono per una maggiore spontaneità enaturalezza espressiva, l’uso del dialetto si infittisce e scatta il ricorso alle al-tre due tipologie. questi alcuni casi di code switching:

593. analisi del parlato

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v. ma perchè, b. stava con i.?a. no:v. e allura pirchì non l’aiva a vardari?a. no: faccio | perchè poi vi spiego un altro discorso. (3)

d. si llavuru a nneru. ma che ssi tti bbeccunu ti fannu a ppagari: non sacciu cantucazzi i cosi.

C. no, ti danno i soldi fino a cche non ti trovano un lavoro, ppoi te lo trovanonon te ne danno ppiù.

ric. buono. cce ne andiamo pure noi?a. tu trovunu | tu trovunu tipu imbianchi+ | bah, tu trovunu u lavuru. è capace che

ttu trovunu imbianchinu! pari chi cci po riri i no? (6)

nei contesti appena riportati non sembra esserci una specializzazionefunzionale del dialetto, che è impiegato anche per trasmettere informazionidi tipo referenziale. se, dunque, nella lg reggina è possibile una considera-zione sociolinguisticamente paritaria di italiano e dialetto, non ci sorprenderinvenire anche numerosi esempi di code mixing:

b. offre da bere a ttutta la difesa e li ubriaca, arturino vitale! poi quagliarella gli hamminato una sorbula, si pigliau nta faccia... (1)

a. pi ddiri, C. ti chiamau oggi, poi quando ti chiama?d. mi chiamau oggi e mmi chiamau: che ggiorno è oggi? (6)

le variabili sociolinguistiche che entrano in gioco nel determinare un ri-corso più ampio alla commutazione di codice (o all’enunciazione mistilin-gue) appaiono le seguenti:

– il sesso (maschile);145

– l’età (gli adolescenti sembrano usare meno il dialetto rispetto agli indivi-dui di età superiore a diciotto anni);

– il grado di confidenza;– la situazione “disimpegnata”: andare in automobile senza meta, chiac-

chierare di notte in un’abitazione privata, sostare in un luogo all’aperto par-lando del più e del meno sono circostanze che determinano un clima di rilas-satezza, favorevole all’uso ludico del linguaggio (ciò non vale solo per dialet-to ma anche per altre componenti della lg).

può essere interessante notare, inoltre, che fra i parlanti che ricorrono piùspesso agli inserti dialettali ci sono due giovani con origini (del tutto o par-zialmente) straniere.146 anche la variabile diastratica svolge, ovviamente, unruolo spesso decisivo nel determinare un maggiore o minore impiego deldialetto (cfr. cap. 4, testi nni 6 e 15): fra i pochi parlanti del corpus in posses-

60 in Calabria diCono bella

145 tale variabile assume rilevanza anche nel corpus di alfonzetti 2001.146 i parlanti in questione sono d. (padre polacco, madre australiana) e a. (madre svedese): cfr.

cap. 4, testi nni 6 e 8.

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so della sola licenza media l’alternanza fra italiano e dialetto assume ampia-mente le forme del code switching e del code mixing. Ma se consideriamo ledifferenze fra gli allievi dei diversi tipi di scuola (a conferma di quanto si eragià notato analizzando i risultati dei questionari), queste si possono riteneretutto sommato trascurabili.

3.3.3. le altre componenti

3.3.3.1. Colloquialismi

Come in qualsiasi altra lg, in quella reggina giovanilismi e dialettismi si in-nestano su un fondo di linguaggio colloquiale (presente qui a maggior ragionein quanto si ha a che fare con testi parlati), di cui sarebbe superfluo dar conto inmodo esaustivo. spesso la colloquialità si spinge fino al disfemismo (da cui nonsono immuni alcune parlanti femmine) e alla coprolalia.147 ecco alcuni esempi:ho visto il pezzo quando si fotte a quella (1); l’audi a4 fa cacare (1); e non ti è usci-to manco un pompino (2); e una che si inventa che io me la stavo facendo (2);l’avrei cacciata a calci in culo fuori (2); e non me ne passa per un cazzo, proprio (2);e chi te l’ha detto è un coglione, perché non vale! (6); vieni, tu che sei fusa! (7); vie-ne sempre al bancone e si fissa a parlare (7); devo andare presto perché c’è un bor-dello (8); la professoressa ci ammazza domani (10); bella cacata (12); è una mer-data (12); è utile ma è veramente un rompimento di scatole (12); se arriva la poli-zia ci fa un casino (14); ma quindi il compleanno poi è andato a farsi benedire pra-ticamente (14); restiamo là al compleanno, la torta, i cosi, gli auguri, le foto (14).

per introdurre il discorso riportato è usato spesso fare148 in luogo di dire oaltri verbi assertivi: allora prendevo... prendevo e gli facevo «fammi spazio,cazzo!» (2); ho fatto «no mamma, sono caduto». «come sei caduto?». ho fatto«sì, col motorino». «ma come hai fatto?». ho fatto «eh, quel cretino d’a. che è...è sciorbato, là, non vede niente» (14). anche sequenze “regionalizzate” comeho detto io (cfr. il testo n° 1), in cui l’introduttore del discorso diretto è dire,possono presentare la variante con fare (cfr. il testo n°12).

3.3.3.2. espressioni della pubblicità e dei mass media

talvolta i giovani reggini inseriscono nei loro discorsi citazioni tratte dagliàmbiti della radio o della televisione: per esempio ricula, ricula... (8), pro-nunciato canticchiando, è prelevato da una pubblicità televisiva, e sse non haiun iPhone non hai un iPhone (12) da una pubblicità radiofonica; la frase dia-lettale ’mpare:, ma mi stai vardandu a mmia? (1) è contenuta nella sigla diuna trasmissione in onda sull’emittente locale telereggio, che vede protago-nista il comico pasquale Caprì.149 alla più nota delle soap operas televisive al-

613. analisi del parlato

147 sulla «desemantizzazione, lo “svuotamento” semantico che ha detabuizzato parole comecasino, cazzo» nella lg cfr. Coveri 2011: 20.

148 sull’espansione di fare nel parlato contemporaneo cfr. d’aChille 2010: 204.149 sul linguaggio di questo comico reggino cfr. cap. 4, n. 166.

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lude inoltre la similitudine ormai quasi proverbiale come beautiful (12),150

utilizzata qui da un’adolescente.si segnalano anche alcune citazioni da film (stupido è chi lo stupido fa 6,

mutuata da forrest Gump) e da canzoni, come laura non c’è di nek (e io su-bito ho pensato laura non c’è 7) e balla di umberto balsamo, di cui viene ci-tato il ritornello (sciolgo le trecce ai cavalli, puoi fare 13): quest’ultima canzo-ne, nonostante risalga alla fine degli anni settanta, deve la sua fortuna tra igiovani al fatto di essere ascoltata nelle discoteche in versione mixata.151

l’uso di queste espressioni non appare, tuttavia, così ingombrante dafar ritenere che nella lg reggina le citazioni prelevate dai mass media so-stituiscano il tradizionale repertorio di proverbi e modi di dire.152 signifi-cativo è, per esempio, il fatto che la parlante più giovane del corpus, dodi-cenne, si serva del fraseologismo prendere lucciole per lanterne con riferi-mento al comportamento di una sua insegnante (e ma infatti, secondo mecioè questa qua prende lucciole per lanterne 11). tra i modi di dire tradizio-nali si segnalano anche bella come il sole (e lo so, dico bella come il sole, lì...3), dare un rene (questo matrimonio non so se ne usciamo vivi o se dobbiamodare un rene 4) e il regionalismo, anche siciliano, buttare sangue ‘sfacchina-re’ (già sono due anni che butto sangue 7 – cfr. ruffino 2001: 106). note-vole, infine, la locuzione rimanere con una mano avanti e una dietro ‘rima-nere a mani vuote’.153

numero occorrenze:– dalla pubblicità: 2– da trasmissioni televisive: 1– dal cinema: 1– dalla canzone: 2.

3.3.3.3. forestierismi

le parole straniere sono attestate in numero piuttosto contenuto e sonorappresentate quasi esclusivamente da anglismi. occorre distinguere fra i fo-restierismi il cui uso è reso obbligatorio dalla mancanza di un corrispettivoitaliano (come nel caso dei marchionimi iPad e iPhone)154 e quelli che appa-iono frutto di un’opzione stilistica da parte del parlante (come nel caso di fa-

62 in Calabria diCono bella

150 digitando nel motore di ricerca Google la stringa “come beautiful” si ottengono numerosis-simi risultati, che non riguardano solo l’orizzonte di riferimento giovanile, ma anche, per esempio,quello politico: «la politica italiana è come beautiful» (<www.iltempo.it>, 9 luglio 2011), «renzi evendola: fini e berlusconi come beautiful» (<tg4.sky.it>, 7 novembre 2010). la consultazione èavvenuta in data 25 marzo 2013.

151 Cfr. <www.youtube.com/watch?v=dhbzbmlJJgo>.152 È sabina Canobbio a porre l’accento sul sostituirsi di «un repertorio sapienziale costituito da

slogan pubblicitari a quello tradizionale paremiologico» (Canobbio 2005: 38).153 l’espressione è diffusa anche in area romana (cfr. d’aChille / giovanardi 2006: 167).154 questi ultimi non sono stati inclusi nel conteggio delle occorrenze, nonostante che oggi i di-

zionari ospitino fra i loro lemmi anche i nomi commerciali.

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shion e troppo yeah).155 quasi la metà delle occorrenze – secondo una ten-denza già emersa in passato nei corpora di parlato italiani – è saturata dal so-lo okay.156

numero occorrenze:okay 19; Play (con riferimento al videogioco della Playstation) 3; fashion, house

style, play (con riferimento al tasto da premere per scattare una foto), sexy, shakerato,stage, webcam 2; escort ‘prostituta’, location, single, the end, tutorial ‘manuale elettro-nico’, (troppo) yeah ‘molto alla moda’ 1.

3.4. forMazione delle parole

-oso si conferma un suffisso particolarmente produttivo nell’uso giova-nile: in due inchieste diverse è attestato l’aggettivo coccoloso (gli ho fatto unabbraccio coccoloso 8; tanto carina e coccolosa 9);157 è inoltre presente la co-niazione occasionale controlloso (ah proprio controlli molto controllosi... 8);-aro, un altro suffisso storico della lg,158 compare in pallonara (pallonara!8). rimanendo nell’àmbito della suffissazione, si può notare la frequenzadei sostantivi in -ata (no, non esiste, dopo che ha fatto quella boiata l’homandata affanculo 2; è una merdata propriu, capiscisti? 12), specialmente nellinguaggio degli adolescenti fra i quindici e i diciotto anni.159 della preva-lenza di -ino fra i suffissi alterativi si è già parlato a proposito dei regionali-smi (cfr. 3.2.1.).

un altro fenomeno che ci si potrebbe aspettare nella lg è la proliferazio-ne di sigle e accorciamenti, considerata uno dei possibili rischi dell’influssodell’inglese sull’italiano: nel 2003 riccardo gualdo scriveva che «l’invasio-ne delle sigle nella comunicazione quotidiana, che imita un modo di comu-nicare sintetico molto apprezzato oltreoceano, preoccupa anche gli osser-vatori più tolleranti» (giovanardi / gualdo 2003: 69). nei testi del cor-pus figura una sola sigla, che può essere considerata uno dei pochi apportianglicizzanti di un certo interesse alla lingua delle conversazioni analizzate:il già citato g. g. ‘good game’, ossia “bella partita”. un po’ più frequenti gliaccorciamenti: Play per Playstation (giochiamo alla Play 14), l’ormai sconta-

633. analisi del parlato

155 fashion è menzionato in linguagiovani: s. v., per quanto il suo uso non appaia esclusivo dellinguaggio giovanile: devoto-oli, riportando la voce, non le assegna nessuna marca d’uso, e segna-la tra l’altro una serie nutrita di lemmi formati con fashion (fashion design, fashion designer, fashiondistrict, fashionista, fashion scout, fashion victim) che ne attestano l’ampia acclimazione nella nostralingua.

156 Commentando i dati del liP, de Mauro rileva «l’enorme incidenza di okay (242 occorrenze,un sesto di tutti gli esotismi)» (liP: 150).

157 a conferma dell’influsso della lg sull’italiano comune si può notare la presenza di coccolosonello zingarelli, dove è stato inserito nel 2009 con la marca d’uso colloq.

158 «dall’ambito regionale, romanesco, si è diffuso, principalmente grazie al cinema, in tutta ita-lia» (Coveri 2011: 20).

159 le occorrenze, infatti, riguardano in particolare i testi nni 9, 12 e 13.

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to prof per professoressa (prof eh scusate il ritardo 9) e uni per università (ma illibro dell’uni? 8).

numero occorrenze:– aggettivi in -oso 3: coccoloso 2, controlloso 1.– sostantivi in -ata 7: boiata, merdata 2; cacata,160 cavolata, figata 1.– sigle 1: g.g.– accorciamenti 3: Play, prof, uni.

64 in Calabria diCono bella

160 questo sostantivo figura anche in gheno 2011: 88.

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i 20 testi parlati analizzati nel capitolo precedente sono stati elicitati a reg-gio Calabria e nella sua provincia fra aprile e novembre 2012. i parlanti sonoquasi tutti giovani di età compresa fra i 14 e i 25 anni,161 nella maggior partedei casi studenti di scuole superiori o universitari: il campione, pertanto, pre-senta caratteristiche socioculturali complessivamente elevate. diversamenteda altre raccolte di parlato giovanile (come quella di alfonzetti 2001, cheinclude anche interazioni alunni-insegnanti e genitori-figli), questa compren-de esclusivamente conversazioni tra pari, avvenute in contesti di diverso ti-po: un’automobile che percorre le strade della città, un bar, una panchina,un’aula scolastica, una piazza, la cucina di un’abitazione privata, ecc.

il corpus è stato allestito con la collaborazione di un gruppo di studenti del-l’università “dante alighieri” di reggio Calabria,162 ciascuno dei quali ha idea-to e realizzato un’inchiesta sociolinguistica utilizzando la metodologia dell’os-servazione controllata o, meno frequentemente, quella dell’osservazione parte-cipante;163 alcuni di loro hanno condotto l’indagine all’interno della propria cer-chia familiare o amicale; in tre casi è stata impiegata la tecnica dell’intervista.

nella trascrizione del parlato ci atterremo, in linea di massima, ai criterienunciati in d’agostino 2007: 143.164 la resa grafica delle parole stranieresi baserà sulla reale pronuncia del parlante.

161 occasionalmente ci sono sconfinamenti verso il basso (12 anni) o verso l’alto (28 anni).162 ringrazio saverio barresi, silvia bellocchio, antonio robertino Caracciolo, pietro france-

sco Carlo, vittorio Cireneo, santa delfino, olimpia franzò, antonio giglio, Marika pizzi, luigiaquattrone, Caterina Marra, Caterina Morabito, Carmela rinciari, anna barbara romek, nicolet-ta sapone, roberta seminara, Carmen spinella, laura strati, giacomo tranfo, domenica ventu-ra, agata zema, vincenzo zurzolo per l’impegno profuso in questo lavoro.

163 su queste metodologie cfr. d’agostino 2007: 220-22.164 ogni turno del parlante è contrassegnato con l’iniziale maiuscola del nome proprio. le parti

in italiano sono riportate in tondo, quelle in dialetto in corsivo. tra parentesi tonde compaiono gliinterventi di chi trascrive; tra quadre le traduzioni delle parti in dialetto; tra virgolette basse i discor-si diretti. altri simboli utilizzati: due punti = allungamento vocalico o consonantico in fine di pa-rola (il segno può essere replicato due o tre volte, a seconda della durata dell’allungamento); / =pausa da 1 a 2 secondi (doppia se la pausa è da 2 a 3 s., tripla se supera i 3 s.); + = interruzione diparola; | = cambiamento di progetto morfosintattico e/o autointerruzione; x = parte di una parolaincomprensibile; xx = parola incomprensibile; xxx: più parole incomprensibili. Ci si avvale, inol-tre, della sottolineatura per segnalare una particolare enfasi posta su una parola o su un segmentodi discorso più lungo. l’uso del punto, del punto esclamativo, del punto interrogativo e dei puntinidi sospensione coincide perlopiù con le consuetudini ortografiche (tali segni individuano, rispetti-vamente, un’intonazione conclusiva, esclamativa, interrogativa e sospensiva); è impiegato l’accen-to grafico grave (in parole come perchè) per segnalare la realizzazione aperta delle vocali medie. so-no riprodotti tutti i raddoppiamenti consonantici.

4 . i t e s t i

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sezione i. reggio Città

le 15 conversazioni raccolte in questa sezione – corrispondenti, in totale,a 2 ore e 11 minuti di parlato – si sono svolte a reggio città fra giovani natividel luogo o che vi risiedono da molto tempo. nelle prime otto l’età dei par-lanti supera spesso i vent’anni, mentre nelle successive quattro i protagonistisono adolescenti; le ultime due hanno la peculiarità di essere state registratecon la tecnica dell’osservazione partecipante.

l’ordine in cui i testi compaiono rispecchia, per quanto possibile, le affini-tà che sussistono fra alcuni di essi: 1 e 2 (in automobile; l’amica balorda) so-no prodotti da soli parlanti di sesso maschile, 3 e 4 (in automobile ii; amicheal bar) da sole parlanti di sesso femminile; 5 (in cucina) fa storia a sé, in quan-to a conversare sono due cugini; 6, 7 e 8 (in piazza, Venerdì sera, domenicapomeriggio) sono stati prodotti da gruppi di amici composti da maschi efemmine che si erano ritrovati in luoghi all’aperto. anche nei quattro braniche documentano il parlato adolescenziale sono stati posti in successione uncampione di lg femminile (9, la prof di matematica) e uno di lg maschile(10, a ricreazione). la scuola costituisce lo sfondo anche di 11 (i prof piùodiati), l’unico dialogo del corpus che si svolge fra preadolescenti, e di 12(Un sondaggio tra i compagni); 13 (sabato pomeriggio) si svolge invece inun’abitazione privata. sia in 14 (Un incidente col motorino), sia in 15 (Un in-seguimento dei carabinieri) i parlanti narrano esperienze singolari che li han-no coinvolti in prima persona.

1. in automobile (i)

data della registrazione: 1 maggio 2012.durata: 00: 13: 30.Metodologia: osservazione controllata.165

Contesto: i due amici b. e f., mentre girovagano per la città in automobile, par-lano di vari argomenti: un possibile viaggio da intraprendere in estate, un film vistoda b. la sera precedente, il calcio, le macchine, gli studi universitari, un piccolo inci-dente che ha coinvolto lo scooter di f. parcheggiato sotto casa di b.

notazioni sociolinguistiche:b: maschio; 19 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; studente universitario; ge-

nitori laureati.f: maschio; 19 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; studente universitario; ge-

nitori imprenditori.

l’assoluta informalità del contesto, l’elevato grado di confidenza fra gli interlocu-tori e il tono perlopiù scherzoso rendono la conversazione che segue una testimo-

66 in Calabria diCono bella

165 È stato b. a registrare col proprio telefonino la conversazione, il cui grado di spontaneità ap-pare più elevato di quello che ci si aspetterebbe da un’inchiesta realizzata con questa metodologia:l’autore della registrazione era infatti convinto che si trattasse solo di una prova generale del lavoroe che il materiale sarebbe rimasto in suo possesso.

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nianza particolarmente attendibile del linguaggio usato abitualmente dai giovani reg-gini. i due diciannovenni si esprimono in italiano ricorrendo, occasionalmente, a va-rie modalità di mescolanza col dialetto: code switching (quantu cazza è longa da Mer-cedes?... Ma ste macchine fanno in corteo secondo te?), code mixing (il classico tipo...il classico figghioleddu di strada tipu mortu di fame), tag switching (uh, juventini cherompete le scatole... ma vatindi, scemu...). se a volte il passaggio dall’italiano al dialettocoincide con momenti di particolare emotività (ti rissi chi è scaricu, non tuccari!) oppu-re è dettato da un intento ludico (’mpare, ma mi stai vardandu a mia?), spesso i duecodici sembrano alternarsi senza particolari motivazioni. il dialetto appare dunqueun ingrediente linguistico vitale, per quanto soggetto spesso a forme d’italianizzazio-ne (mo non m’ai a fari parlari esplicitamenti). fra i singoli dialettismi inseriti all’internodi enunciati in italiano, a farla da padrona è la tipica allocuzione meridionale compa-re;166 si segnalano, inoltre, bumbuliata ‘ammaccata’, carrìa landi ‘pezzente’ (sostanti-vo composto dalla terza persona del verbo carriare ‘trascinare’ e dal plurale di landa‘barattolo di latta’),167 ti salavi ‘ti saresti divertito’,168 zicchi ‘ti infili’. quanto ai regio-nalismi, oltre alla frequentissima esclamazione minchia!, compaiono accatta ‘acqui-sta’, cosa lorda ‘persona abietta e spregevole’,169 ci scialiamo ‘ci divertiamo’ (cfr.3.3.2.1.), abbiamo investito (la macchina) ‘abbiamo incidentato’ (cfr. 3.2.1.1.), solo ‘dasolo’ (cfr. 3.2.1.2.), zita ‘fidanzata’ (cfr. 3.3.2.1.), si è messo a disposizione ‘mi ha aiuta-to’, materie ‘esami universitari’ (cfr. 3.3.2.1.). ancor più che a livello lessicale, la pati-na regionale si coglie nella morfosintassi: elevata è la frequenza di verbi pronominaliintensivi (te lo devi vedere; perché non te ne sali?) e di fenomeni relativi all’ordine delleparole (da reggio l’attivano; quindici euro paghi); è presente anche l’accusativo pre-posizionale (si fotte a quella; a e. va a prendere). di contro, l’uso del passato remoto– uno dei tratti sintattici tradizionalmente considerati più rappresentativi dell’areadialettale meridionale estrema (cfr. 3.2.1.2.) – non compare mai nelle parti in italiano(quattro le occorrenze nelle parti in dialetto), mentre il passato prossimo conta 13esempi e si trova anche in enunciati che presentano code mixing italiano-dialetto: sta-vamu parlandu i cosi seri e mi hai interrotto pe stu carria landi...

rispetto ai legami che il testo intrattiene con la dimensione della microarea, piut-tosto scarsi sono quelli con la macroarea (l’unico anglismo di lusso attestato nel dia-logo è l’espressione house style), mentre, per quanto riguarda l’influsso di altre areedialettali italiane, si può notare l’espressione di matrice romanesca oh, do vai? aconnotare il testo come documento di lg è la presenza di diversi giovanilismi (tipo,usato perlopiù come riempitivo; a palla ‘a tutta forza’; maiala ‘ragazza provocan-te’), alcuni dei quali di origine locale (ci caricavamo ‘andavamo’; gli ha minato unasorbula ‘gli ha mollato un colpo’; si scoppia a canne ‘fuma una gran quantità di can-

674. i testi

166 Cfr. 2.3.2.2., 2.3.2.3., 2.3.4., 3.3.2.1. a garantire la vitalità di questa allocuzione nel giovani-lese reggino sarebbe comunque sufficiente l’ampio uso che ne fa il comico pasquale Caprì (il qualeha dichiarato espressamente di servirsi della lg di reggio) sull’emittente televisiva locale telereggio(<www.youtube.com/watch?v=1gx_yfthJdu&feature=related; <www.youtube.com/watch?v=Maepxeq4hgg&feature=related>).

167 tradizionalmente a reggio Calabria i carria landi erano coloro che raccoglievano i rifiuti me-tallici per poi andarli a rivendere.

168 siMonetti 2011: s.v. considera il verbo un geosinonimo tipico dell’area reggina in riferimen-to all’area semantica del ‘marinare la scuola’, che in realtà a reggio città è coperta, come si è visto,da giocarsela. nella lg reggina salare conosce sì una grande vitalità, ma con altri valori semantici(cfr. 3.3.2.1. e i testi nni 5 e 14; cfr. anche alcune performance del già citato comico pasquale Caprì).

169alcune varianti di questa espressione (cosa fetente, cosa fitusa, cosa tinta) sono riportate datropea 1996: 266.

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ne’; rinale ‘imbranato’), e di formule elative (distruttivo ‘eccezionale’; troppo bello;spettacolo!).170 l’accentuazione dell’espressività è inoltre affidata alle esclamazioni(minchia, uttana),171 al turpiloquio (in quest’àmbito – insieme al già citato minchia –dominano le espressioni costruite con cazzo: che c. dici, come c. vuoi),172 all’uso in-sistito di allocuzioni (cane, compare, maestro, zio).173

fra i tratti del parlato si segnala la frequenza della dislocazione a destra (la so lastoria; non me la dire la fine); il colloquialismo sintattico più ricorrente in assoluto èil che polivalente.

b. mi rricordo che pprima era grosso / e ppoi::f. chi?b. il figlio di...f. ma non questo.b. no, l’altro. prima era tipo obbeso e ppoi...f. quello ddrogato, eh?b. no: (ride), che ccazzo dici?f. sì:b. quello llà, e: ha la nostra età!f. eh, si scoppia a ccanne!b. sì::? minchia, che schifo!b. (ride) si scoppia?f. allo+ | proprio, non lo vedi come è ccombinato? / così è.b. (ride) ma si diplomau, almenu? [ma almeno si è diplomato?]f. ma che ccazzo so, mi si ’mmazza (ride) / mi si scoppia a ccanni [canne]

/ xxx pare un vegetato...b. poti iri o sert,174 cu i tossicidipendenti. [potrebbe andare al sert, con i tos-

sicodipendenti]f. no::, quello è per chi si fa ddi eroina / cioè, che schifo!b. chi m’aivi a ddiri prima? [che cosa mi stavi dicendo prima?]f. stavamu parlandu i cosi seri [stavamo parlando di cose serie] e mi hai in-

terrotto pe stu carria landi [per questo pezzente]...b. xxxf. mi, compare, guarda, vai: su ggugol... (f. chiede di utilizzare per il col-

legamento a internet il telefonino di b, impiegato per la registrazione. b. ac-campa delle scuse)

b. è scarico:!

68 in Calabria diCono bella

170 su questi elementi linguistici insistono spesso le rappresentazioni caricaturali del giovanilese(cfr., per esempio, la loro ricorrenza nella parodia della lg di pescara riportata da trifone 1996).

171 in base ai dati delle indagini autovalutative (cfr. 2.3.1.4.) si tratta delle due esclamazioni piùfrequenti nella lg reggina.

172 la parola è usata prevalentemente «come elemento completivo di interrogative con intona-zione polemica» (serianni 2012b: 182-83).

173 Cfr. 2.3.4. nel testo c’è anche un caso in cui zio non è usato come allocuzione, ma per ac-compagnare scherzosamente un sostantivo (zio Carlitos).

174 l’acronimo sert (servizi per le tossicodipendenze) si riferisce ai servizi pubblici del sistemasanitario nazionale dedicati alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione delle persone con pro-blemi conseguenti all’abuso di droghe o alcool.

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f. e: ora attivano il volo pure madrid e mmiconos, in contemp+ | con unalou cost, ho llett’io, per caso l’ho lletto.

b. e dda dove vuoi partire?f. da rreggio l’attivano, rreggio miconos.b. ah, bbuono, minchia!f. compare, miconos le | è pproprio distruttivo. ho vvisto i locali, tipo le

stradine greche...b. ah.f. che cci sono quelle casette, i locali, zzicchi [ti infili] llà ddentro...b. ci scialiamo [ce la spassiamo], minchia!f. troppo, e llo sai che ll’ho vvisto? le capitali della...b. coi turisti a ppalla, no? / ah, tutti sti cosi ti viri, supra u turismu [guardi

tutte queste cose sul turismo]...f. no:, è spettacolare, perchè non te lo vedi una sera?b. e ddove?f. su scai. te lo devi vedere, è ttroppo bbello...b. ieri mi son visto carlitos uei...175

f. ah:b. oh, bbenni bblanco alla fine lo punisce.f. non l’ho mmai visto però so...b. merita.f. passavo, tipo, da scai e ll’ho vvisto.b. spettacolo.f. eh, lo prendo sempre a mmetà, sto cazzo di film...b. minchia, oh, veditelo, è ttroppo bbello, poi alla fine...f. la so la storia, l’ho lletto...b. benni bblanco dice «io sono... ti ricordi di me?»f. non me la dire la fine, compare...b. te la dico, compare.f. no...b. allora...f. no!b. e vvabbò, si stava... si stava fuiendu, iddu [quello stava scappando]...f. ho vvisto il pezzo quando si fotte a qquella...b. ah, sì. e ppoi alla fine bbenni bblanco lo castiga, zzio carlitos... carlito

bbriganti!f. ma tu perruggia milano quindi quindici euro paghi?b. eh. sei e nnovantanove ppiù ttasse.f. minchia...b. infatti ora poi mi faccio un...f. ora quando vado perchè non te ne sali? che cci vediamo là.b. se mmi dici quando, magari...

694. i testi

175 il riferimento è al celebre film del 1993 diretto da brian de palma, con al pacino e seanpenn.

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f. a mmaggio.b. a ddisposizione. devo vedere gli esami quando cce li ho. dobbiamo

stabbilire: il giorno.f. uttana, quindi poi: se studio a ppavia sali: che è una bbellezza. poi da

milano...b. puoi fare pure tu milano peruggia.f. ah.b. che non va nnessuno, quasi mai, che ccazzo fanno, peruggia milano?

quindi costano niente.f. buono, cazzo... minchia, tranne rreggio in italia puoi andare dove vuoi!b. minchia, è rridicolo... aeroporto di mmerda!f. tranne rreggio puoi | in italia ti puoi muovere come cazzo vuoi, vai in

ogni pposto, vai con due soldi...b. ndi iamu: a nniu iorc, a n’atru pocu [andiamo a new york, tra un po’]...b. oh:, vattene a mmonaco alla finale di cempions che vva il milan in finale.f. e: vvolevo andare, compare, alla finale di cempions, però: / se vvado

solo, posso pure andare perchè non ho pproblemi però: minchia: se vvenivitu ci caricavamo [andavamo] al cultfabbri...176

b. mi devi dire il giorno che è: la finale, che io non lo so.f. ventuno maggio / compare, il cult...b. se arriva il milan in finale / ti salavi [ti divertivi], no?f. andavo pure in semifinale, a vedermi il baiern, che mmi piace.b. tifi bbaiern? non tifavi bborussia, cane?f. no, a mme piace il borussia perchè è una squadra ggiovane, però... co-

me fede...b. fede bbianconera, quale fede e ffede! uuu, iuventini che rrompete le

scatole... ma vatindi, scemu [ma va là, scemo]...f. ma l’ho ffatto apposta...b. cane! vitale ha ubbriacato la difesa proprio, gli ha offerto da bbere...f. anvedi u rrinale, mancu xxxb. offre da bbere a ttutta la difesa e li ubbriaca, arturino vitale! poi quaglia-

rella gli ha mminato una sorbula, si pigliau nta faccia... [gli ha mollato un grancolpo, l’ha preso in faccia] sì, vabbò, sì, c’è il tuo amico, compare M. cc’è.solo lui può ffare sto controsenso, vediamo se è llui?

f. ma che ccazzo dici, sse è ppure rrotta la sua macchina...b. è ppure in senso, coglione! (ride) / è rrotta:? perchè?f. non so, non funziona.b. ma come cammina ora?f. con una micra.b. spaccau, fici puru centumila chilometri [l’ha distrutta, ha fatto anche cen-

tomila chilometri], xxx...

70 in Calabria diCono bella

176 la kultfabrik, un tempo grande area industriale di Monaco di baviera, è oggi uno dei più fa-mosi luoghi di ritrovo giovanile tedeschi; ospita discoteche, club privati, bar, ristoranti, cinema, saloniper concerti e mercatini dell’antiquariato, studi di registrazione e spazi espositivi per giovani artisti.

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f. no, ha rrotto il cambio.b. ah? quindi costa assai un cambio, no?f. mm.b. digli se vvuole sta golf.f. sì::, quello se ssi deve prendere la macchina / se la prende:...b. biemmevvu, audi?f. e gli fanno lo sconto. / non è ffissa.b. e non se la accatta? la macchina?f. si prende la micra.b. la micra? nuova?f. ce l’ha ora in uso, poi... (ride) non lo so che ccazzo fa.b. in conto vendita, ncia met+ | ncia desseru [gliel’hanno data].f. la micra nuova.b. e ccom’è?f. ah, è ccomoda come mmacchina.b. nera?f. bianca. /// comunque compare per sto coso dell’estate cci dobbiamo

programmare bbene, cazzo.b. mm.f. sennò non facciamo un cazzo, e poi rrimaniamo con una mano avanti

e una dietro.b. una davanti e una arretu. / maestro!f. oh, gli mandi un messaggio a ssalmone?b. è scarico! e ssu ddui [e sono due]. / ma salmone che ffine ha ffatto?f. oggi lo vedo.b. ma il suo vero nome qual è che non me lo rricordo?f. i. / dopo ddue settimane oggi lo rrivedo, sto cane...b. perchè? ma sta | si sta ddando materie [esami]?f. boh...b. u mentiu sutta, so patri? [suo padre l’ha messo sotto?]f. più o meno... sì, lo vedo ogni ttanto.b. so patri u mentiu sutta cu ll’edicula? travagghia, ddà [suo padre l’ha mes-

so sotto con l’edicola? lavora, là].f. sto rrinale [imbranato] ...b. quantu cazza è llonga ddà [quanto cazzo è lunga quella] mercedes? //

ma ste macchine fanno in corteo secondo te? (si tratta di un corteo funebre)dietro:...

f. (ride)b. ma quel figghiolu [ragazzo], non era...f. quel rinale, investiu [ha avuto un incidente stradale] ...b. (ride) quel rinale, ma cu cazzu si senti [ma chi cazzo si crede di essere]?f. io gli ho mminato [menato], una volta...b. cu ’ddu ggiubbottinu chi faci rrìrirri i polli, cu stu passu i... i malandrined-

du [con quel giubbottino che fa ridere i polli, con questo passo da... da ma-landrinello] ...

714. i testi

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f. si sente alta moda, guardalo!b. alta moda!f. (vede una ragazza) xxxb. nci sumigghia, non è che è so soru? [gli somiglia, non è che è sua sorella?]

// il classico tipo... il classico figghioleddu [ragazzino] di strada tipu mortu difame... ma vivi... mi sopravvivi a rrubbari tipu: i caramelli [tipo morto di fa-me... mi vive... mi sopravvive a rubare tipo le caramelle]. / guarda il maestrocon l’aggiliti. 177

f. maestro xxx.b. ’mpare:, ma mi stai vardandu a mmia [compare, ma mi stai guardando

a me]?f. ma sto colore giallo, ma che ccazzo di colore è?b. dove? dov’è?f. arancione.b. faci cacari. comu u proprietariu [fa cacare. come il proprietario]. (cantic-

chia una canzone in inglese) // oh:, do vai?f. (una macchina taglia loro la strada) maestro, ma che ccazzu fai? voi na

bbotta, mi ti rrussigghiu? [ma che cazzo fai? vuoi una botta, che ti sveglio?]/// (alla guida c’è una ragazza) minchia che mmaiala!

b. tutti tu i tocchi, cosu lordu [tutte tu le tocchi, coso sporco]! // ti ndo voi’nchianari n’attimu a mme casa, facimu ddui | ddu commissioni [vuoi venireun attimo a casa mia, facciamo due commissioni]?

f. che ccommissioni?b. mo non m’ai a ffari parlari esplicitamenti [adesso non mi far parlare

esplicitamente]!f. ah:: ah:: xxx // se non avevo appuntamento con quel cane...b. di i.?f. avevo pure la scheda del parco caserta,178 è da ddue mesi che entro a

scrocco.b. mortu i fami [morto di fame]!f. non ho una lira...b. mortu i fami [morto di fame]!f. e::, u sacciu [lo so].b. cani, cainu [cane, Caino]!f. ah:!b. (vedono una ragazza che conoscono) non è... come mai a ssan brunello è?f. dove cazzo l’hai vista?b. con quella mini che: là ssotto, dall’altra parte... sicuro a e. va a prende-

re. e., quando caco ti penzo / tutti i rrustici a un euro il fornaiu, putimu iriddà [possiamo andare là] / comu l’ova, a ccincu euru tri ova [come le uova, acinque euro tre uova] / e emme? / quando il gatto cci cova... / l’audi a quat-tro fa ccacare, mamma che è bbrutta...

72 in Calabria diCono bella

177 l’agility è un tipo di scooter.178 si tratta di un villaggio dello sport situato al centro di reggio Calabria.

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f. quasi quasi io andavo là.b. gratis sì. pure a ttremmila euro, più ll’esse acca.f. minchia, sei un cane...b. compare f., ndi virimu: llà ssupra [ci vediamo là sopra]! / oh: lo sai che

mmio nonno si è ccambiato la macchina, compare? è rridicolo...f. e cche mmacchina ha?b. ah, quella... la punto, di nuovo, questa nera.f. quale?b. questa nera, e cappa.f. e cap+ | ah:, prima non ce l’aveva griggia?b. te la rricordi che era tutta bbumbuliata [ammaccata], quella macchina,

piena di... di tamponamenti? minchia, seimila euro gliel’hanno valutata,quella cosa lorda...

f. e... ce l’aveva griggia, prima?b. però era | questa è evo, tipo, la nuova.f. come quella di tua madre!b. oh, ha i cerchi in lega, compare!f. ma sempre punto è.b. fa schi+, mamma le odio, ddio santo...f. non ce l’ha uguale, tua madre?b. mia madre quella cinque porte, però fa schi+ | e cche ccazzo | e infatti

sono tornato e non ci credevo manco che sse l’era cambiata! ma che ccaz-zo fa? appostu mi mi runa i sordi, vafanculu [invece di darmi i soldi, vaffan-culo]...

f. ma per quei soldi, poi?b. e ora devo stringerlo, che ccazzo so... ma quelle uova del bar p. lì come

le vedi?f. (ride) cioè, ste cazzo di uova!b. ma il vespino del proprietario del bar p.?f. compare, quello del bar p. si è mmesso a ddisposizzione [mi ha aiutato]

quando mi avevano rovinato il motorino.b. ah, è vvero, ti rricordi? / che abbiamo sentito l’antifurto, noi eravamo...f. quello era pronto alla fuga.b. minchia, ma siamo | calandu, fuiendu, propriu [scendendo, correndo,

proprio] / meno male...f. peccato che ppoi gli ho investito la macchina a mmia mamma / e gli ho

ddato cinquecento euro.b. oh, da un lato è stato positivo che tte l’hanno calato a tterra, no?f. se non gli avevo investito la macchina a mmia madre sì, compare.b. minchia, non ce li potevano calare ogni ggiorno a tterra i motorini?f. e qquella...b. oh, sto cappello tutto: aus stail?f. compare, oh, che ccazzo dici?b. compare, aus stail vanno, sti cappelli.f. f. e M.

734. i testi

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b. ho vvisto d. prima, con lo scarabbeo. 179

f. pure io, compare, mentre venivo.b. ah, e ora passa da llà, col giubbottino col pellicciotto...f. tornava a ccasa?b. sì, sì... / ma scusa, non... / che tti devo dire, non... non è ppiù zzita [fi-

danzata] co qquello?f. eh, penso...b. e non la mantiene con l’erre otto?180

f. e che cc’entra l’erre otto...b. ah?f. pare che gli può ddare l’erre otto?b. nel senso...f. frenclin e mmarsciall, 181 quale f. e M.?b. tu u rricisti [tu l’hai detto], f. e M. frenclin e mmarsciall è mmegghiu

[meglio]. ma è mmegghiu frenclin o è mmegghiu marsciall?f. (canticchia qualcosa)b. menti carchi ccanzuna, cani [metti qualche canzone, cane]...f. compare, mi | mandami un messaggio a qquel rinale [imbranato].b. è scaricu, e ssu ttri [è scarico, e sono tre].f. è scarico...b. ti rissi che è scaricu, non tuccari [ti ho detto che è scarico, non toccare]!f. dai, mandaglielo, che ssennò me ne devo andare subbito!b. che è, vvodafon?f. sì.b. mo vedo se ssi apre, zzio, che ddevo fare? oh, non mi devi fare...

2. l’amica balorda

data della registrazione: 3 novembre 2012.durata: 00:14:11.Metodologia: osservazione controllata.Contesto: i quattro amici l., d., p., e a. si trovano nella stanza di l. e parlano di

una ragazza che p. ha appena accompagnato a casa.notazioni sociolinguistiche:l.: maschio; 23 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; studente universitario; ge-

nitori pensionati (padre ex guardia forestale, madre ex impiegata).p.: maschio; 24 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; lavoratore occasionale; di-

plomato all’istituto tecnico commerciale; madre casalinga, padre impiegato.a.: maschio; 19 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; studente universitario;

genitori impiegati.

74 in Calabria diCono bella

179 lo scarabeo è un modello di scooter.180 il riferimento è all’audi r8.181 franklin & Marshall è il nome di una casa d’abbigliamento.

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d.: maschio; 25 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; diplomato al liceo artistico;studente al daMs di roma per due anni; lavoratore occasionale; madre impiegata.

Come la precedente, quella che segue è una conversazione fra giovani reggini di ses-so maschile legati da rapporti di stretta confidenza; il contesto è anche in questo casouna situazione molto informale (di notte a casa di uno di loro): il modo di esprimer-si dei quattro, pertanto, appare complessivamente spontaneo, anche perché l.,l’unico a conoscenza della registrazione, non è tra i protagonisti più attivi del dialo-go e si limita a pronunciare battute piuttosto brevi. le variabili sociolinguistiche chedifferenziano questo testo dal n.1 sono l’età dei parlanti (nel complesso un po’ piùelevata) e il fatto che d. abbia studiato per alcuni anni a roma; a quest’ultimo datoandrà verosimilmente ricondotta la presenza, nel suo lessico, di alcuni romaneschi-smi (abbioccarsi ‘addormentarsi’, imboccare a casa ‘piombarvi improvvisamente’).un’altra parola di origine romana, accollarsi ‘attaccarsi morbosamente’, non è pro-nunciata da d. ma da l. e p.: si è già visto come questo verbo sia noto anche aglialunni delle scuole di reggio (cfr. 2.2.3.1.; 2.3.4.).

la componente linguistica locale – rappresentata, come nel testo n° 1, soprattuttodall’allocuzione compare (o compà) –182 è solo uno dei molteplici ingredienti usati daiquattro giovani a fini espressivi: vasto è il campionario dei gergalismi (sbolata‘liquidata’,183 scoppiare ‘morire’ ecc.) e dei colloquialismi (di brutto ‘tantissimo’,184 me lastavo facendo ‘avevo rapporti sessuali con lei’); insistito il turpiloquio (in particolare perquanto riguarda l’uso dell’espressione ma di che cazzo stiamo parlando? ‘non è così’);abbondanti le formule elative (indescrivibile, stavo morendo, lurido balordo schifoso, ecc.)e le espressioni traslate (come un porco, occhi a palla da pesce, due bocce da bowling).

sono presenti alcuni regionalismi lessicali (scialarsi, sciarriarsi, zito ecc.) e morfosin-tattici: fenomeni di ordine delle parole (ho detto io, che ricalca la sequenza dialettale cirissi io); verbi pronominali (mi guardavo la televisione, mi stavo al computer); scambidi preposizioni (la mano nel volante); accusativo preposizionale (a chi chiamare); co-struzioni ellittiche (sciarriata con lo zito ‘dopo che aveva litigato col fidanzato’).

d. vedi dove sono io? e llei...p. (posa le chiavi sul tavolo)a. ma undi cazzu isti [ma dove cazzo sei andato]?p. ho accompagnato un’amica a ccasa.a. puru sti cosi fai [fai anche queste cose]?p. eh ssì, compare, sono un bravo rragazzo, io!a. sì, certo...d. ma fammi u cazzu ru piaciri, a speravi a situazzioni, tu [ma fammi un

cazzo di piacere, speravi che ti andasse bene]...p. i chi [di che]?

754. i testi

182 si segnala inoltre, tra i vari casi di tag switching, l’uso di cucchiarsi (letteralmente, nel dialettoreggino cucchiare vale ‘accoppiare, unire’) nel senso di ‘prendere confidenza’.

183 sbolare sembrerebbe essere un gergalismo circolante solo all’interno del gruppo di amici inquestione, nel significato di ‘sbarazzarsi di una persona nel giro di poco tempo’: si tratta dell’usotraslato di un verbo tratto dal gioco su internet Ultima online dreams, dove vale ‘disarcionare l’av-versario con le bolas’.

184 questa locuzione, oggi di dominio comune, è già attestata nel linguaggio giovanile degli anniCinquanta (cfr. lauta 2006: 91).

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d. i chi [di che]?l. stavi spettandu chistu [stavi aspettando questo]!p. ma di che ccazzo stiamo parlando?l. ora a cumpagni [la accompagni] a ccasa...p. ma che ccazzo dici?d. (ride)p. da o., forse!d. o. chi cazzo è?p. la sorella di M.d. no:, ma che ccazzo dici che è ffidanzata con J.!p. non so se è ffidanzata con J. però sicuramente era ppiù pprobabbile che

mmi facesse un pompino lei che C. / sicuro! ma sicuro!l. quindi finiu a schifiu [è finita male]?p. finiu a schifiu [è finita male] che?d. nenti [niente], no! (ridendo)p. ma che ccazzo dici?d. ma come cazzo ha ffatto a rrimanere a ppiedi sta bbalorda?p. ma tu la conosci a C.?l. di vista una volta, l’ho vvista.p. non la conosce, compà.d. C. è un essere promiscuo! (ride)p. di che stiamo parlando?d. è indescrivibbile, C.a. nel senso?p. se intraprendi una cosa con lei, hai finito di vivere!d. sei nella mmerda.p. ggià io... ggià io per un periodo avevo finito di vivere!l. sì:? vabbè. perchè comunque ti conosce...p. non hai capito che ccon questa persona ho sbottato ppiù e ppiù e ppiù

vvolt+ ma troppe! (d. e p. ridono) troppe volte, compare!d. sai quante volte l’ha cchiamato in prima mattina... lui stava dormendo

come un porco...p. di prima mattina, alle quattro di notte!d. (ride)p. mi chiamava alle quattro di notte!d. (ride)l. ma perchè?p. perchè voleva parlare. e io puntualmente rispondevo che ccazzo vuoi?d. (ride)l. ma me lo ricordo che cc’è stato un periodo+p. no, ma | ma di che ccazzo stiamo parlando, ma che ccazzo, non mi devi

chiamare a qquest’ora!d. (ride)l. perchè, stasera ha ccambiato? ha cchiamato alle ddue per chiederti il

passaggio!

76 in Calabria diCono bella

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p. vabbè, alle ddue, compà, aveva bbisogno di un passaggio, è un’amica,che ccazzo faccio, la lascio per strada?

l. alle ddue?d. ma come cazzo ha ffatto a rrimanere a ppiedi?p. perchè a qquanto ho ccapito si è sciarriata [ha litigato] con lo zzito [il fi-

danzato]. lo zzito non è andato a pprenderla e non aveva come tornare accasa.

l. no:, compà, no, no!d. ma che ccazzo dici?l. tu non la puoi aver accompagnata a ccasa sciarriata [dopo che aveva li-

tigato] con lo zzito e non ti è uscito manco un pompino, nnon mi puoi direquesto!

p. no, no, compà, ti dico che sse mi faccio fare un pomp+ | a pparte il fattoche nnon mi fa il pompino, ma pure se mmi faceva il pompino era finita perme. la mia vita sarebbe diventata un di+ | un disastro!

l. perchè, s’accolla?p. si accolla è ddire poco!l. che ccazzo so, figghioli [ragazzi], no+ | non la conosco!p. si accolla è ddire poco.l. vabbè p. e cche ccazzo? ti fai fare un pompino, almeno un minimo i

cuntu nci vo rari [di considerazione gliela vuoi dare]?p. ma anche no (ride), eh beh...l. e cche ccazzo ridi?a. (ride)d. e cche bbulimo fari? e cche ssimu, a cartas [e che vogliamo fare? e che

siamo, la caritas]? (ride)l. ahi, ahi...p. ma di che ccazzo stiamo parlando? / l’ho accompagnata e mi ndi turnai

[me ne sono tornato]. infatti tipo ci siamo fermati sotto casa sua.d. lo sapevo, che vv’ho ddetto io?p. a pparla+ a pparlare.d. che vv’ho ddetto io?p. manco ddue minuti, gli ho ffatto C. / mi nd’aiu a gghiri [me ne devo an-

dare], dai, scindi ra machina [scendi dalla macchina]! (ridono)l. e vvabbò!p. mi nd’aiu a gghiri [me ne devo andare].l. vai!p. sì, gli ho ffatto così, compà, proprio questo ggesto. c’avevo la mano nel

volante, lei parlava (ridono)...l. ma quanti anni ha sta figghiola [ragazza]?p. venti:: // ventitrè, penso // no, è ppiù gran+ è qquanto la tua età. ha la

tua età?d. no, ppiù piccola.p. di un anno. o ddue? due?d. sì, ddue anni, penso.

774. i testi

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p. ventitrè anni, ha. ne ho vventiquattro io... sì, ventitrè anni.d. gli stavo raccontando di quando si inventava le cazzate su ddi me. pri-

ma che ccominciasse a ccucchiare [a prendere confidenza] forte con te...p. ah: sì, compà, è ppazza.d. è una sballata di mente.p. era pazza.d. e una che ssi inventa:: che io me la stavo facendo... di che ccazzo stia-

mo parlando? hai probblemi mentali.p. sì no, quando frequentava...l. che ppoi tra l’altro bbene o male fosse uno lontano...d. sai quante volte ha ddormito qqua, a ccasa mia, questa?/ troppe. come

ha ffatto ad entr+? boh, mi imboccava a ccasa il pomeriggio (l. ride), io percazzi miei mi stavo facendo i miei cazzi al compiuter insom+ | mi imbocca-va a ccasa stava qqui mangiava qqui perchè nel frattempo si era cucchiata[aveva preso confidenza] pure con mia sorella, con mia mamma... erano di-ventate amiche...

p. era entrata in famiglia.d. capito? mi imboccava a ccasa, con la scusa che ttipo parlava con mia

mamma a ccasa mi stava qqua. io mi guardavo la televisione e ccazzi vari. sifacevano le undici di sera e «C., ma quando ti ndi vai a casa [quando te ne vaia casa]?» «mi accompagni a ccasa?» «no! non esiste».

l. a C.,185 sempre?d. sì.p. sì, a C.l. ah, ottimo!d. «mi accompagni a ccasa, d.?» «no». i primi tempi lo facevo pure io,

che ll’accompagnavo a ccasa, tipo. andavamo, uscivamo, cci pigliavamo uncaffè, cose così, passiata [passeggiata], sparavamo cazzate, rridevamo e ppoil’accompagnavo a ccasa col motorino cinquantino.

a. minchia!l. minchia, fino a C.!d. fino a C. eh, no? e ppoi me ne tornavo alle ddue di notte!a. magari pure d’inverno.d. pure d’inverno, e mme ne tornavo alle ddue di notte!a. con i lacrimoni agli occhi, proprio...l. ma se io ggià solo con questa salita stavo... stavo morendo l’ultima vol-

ta col motorino con lui...d. ci si accappona! (ride)l. oh, mi sto accapponando! (ride)p. mi sto accapponando! (ride)a. che bbrutta immaggine...l. stavo morendo, mi uscivano le lacrime, stavo piangendo...

78 in Calabria diCono bella

185 C. è l’iniziale del paese dove abita la ragazza.

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p. no, questa è lla seconda volta che ll’accompagno. la prima volta è stato...d. e ppoi con mio fratello l., innamorato pazzo di lei / povero troglodita...a., p., l. (ridono)d. sai quante volte l’ha accompagnata a ccasa? ‘mboccava qqua stava

qqui «mi accompagni a ccasa, d.?» «no!». «vabbò, dai, C., t’accompagnoio». perchè a llui gli interessava che stavano quei dieci quindici minuti da so-li, no? così:

l. guarda, io non me la ricordo neanche in faccia, sta C.d. na bbalorda!l. però ti posso assicurare...p. na bbalorda? non dire cazzate, è una bella figghiola [ragazza], è cche è

ggrassa.d. no, è bbalorda! non ho ddetto che è bbrutta, ho ddetto che è bbalorda!

o per lo meno, quando mi rompeva il cazzo a mme era una bbalorda di pri-ma categoria. ma del tipo «C.». si facevano le otto e mmezza, «C., tind’a’gghiri [te ne devi andare]! poi perdi il treno!» perchè lei scendeva: | glifacevo ti accompagno io alla stazzione lido, tanto qqua ssotto. ti pigli il trenoe tte ne vai a ccasa. «sì, sì, vabbè, prendo quello de+ | prendo quello de+ | trammezz’ora che cce n’è un altro. sì, sì» e stava qqua. si facevano le undici, «tiaccompagno io», mio fratello l. capitava spesso e vvolentieri che non ce lafaceva perchè doveva andare a llavorare e ssi curcava [andava a dormire]. eddormiva qqua / dimmi tu / se è nnormale.

p. (ride)l. dove cazzo dormiva?d. nel mio letto.l. e ttu?d. con mia mamma.a., l., p. (ridono)d. che ccazzo dovevo fare?a., l., p. (ridono)l. spodestato dalla stanza...d. che ccazzo dovevo fare?p. è ccosì, compà, e vabbè, oh...l. spodestato dalla stanza...d. le prime volte pensavo io «vabbè, si è abbioccata / nel letto». io mi sta-

vo al compiuter.a. poi si alza, no?d. finivo di stare al compiuter perchè era xx non giocavamo ancora a

llol186 o cose del genere, quindi mi capitava di starmi per i cazzi miei. miguardavo la televisione fino alle tre del mattino / porca pu+ chista non si ndivai [questa non se ne va]!

a., l., p. (ridono)

794. i testi

186 lol è il nome di un videogame.

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d. allora prendevo... prendevo e gli facevo «fammi spazio, cazzo!» e ccicurcavamo [ci mettevamo a dormire] assieme nel letto. questa qqua un po’sfantasiava [si faceva illusioni]. capito?

l. che ffaceva?d. no, sfantasiava | non faceva niente. non si permetteva, l’avrei cacciata a

ccalci in culo fuori. sfantasiava. pigghiau [ha preso] xx | un giorno vengo assapere da amiche mie che qquesta qqua andava in ggiro a ddire che io gli eh| che la volevo | volevo fare chissà che ccosa.

l. e ssiamo ritornati sempre allo stesso discorso che ggià ha rripetutoquattro volte, quattro!

d. perchè è una cosa che mi ha ffatto proprio sbottare di bbrutto! una se-ra, alla lido, ma proprio a pprenderla a bbotte di mongoloide in mezzo allastrada!

p. mongoloide, mongoloide! (ridono)l. a bbotte di mongoloide...d. sì, e...p. mongoloide!d. ma che ccazzo fai, mongoloide? vai a ddire in giro ste cose...p. ma quindi tu sei una mongolo+ mongoloide! (ridono) sì, non si rregola,

no, ti dico la verità. lui ha smesso di frequentarla da un bel po’ ddi anni.d. no:, non esiste, dopo che ha ffatto quella bboiata l’ho mmandata a

ffanculo...l. quale bboiata?d. ma di che stiamo parlando? non te la ripeto perchè per me te la puoi

fare nel culo! (ridono)p. no, lui ha smesso di frequentarla da molti anni. io posso dirti che...d. ora non so se ssi è ccalmata.p. no, no, no, ora è ccambiata tantissimo.d. tutto è inizziato un fottutissimo...l. ma perchè ccazzo stai ggridando, da oggi pomeriggio che ggridi della

madonna...d. perchè io quando cc’è ggente tipo s.: queste ggente mi esalto.p. (ride)d. devono scoppiare, maledetti!p. annu a scoppiari [devono scoppiare]. chi mi dà, chi mi dà il tabbacco?l. (sbadigliando) gliel’ho ddato ma non ne ho mmolto!d. te lo do io!p. che io non ne ho ttantissimo.l. manco io!d. io nemmeno ma ddi ppiù di te sicuro!l. vabbè. ma da notare come ti sei messo tipo in mezzo alla stanza stile

rreale (ridono). con le movenze!p. sì, compare, si sciala [si diverte]! (ridono)d. vaffanculo, non parlo ppiù, tò! (ridono) puoi scoppiare, lurido bbalor-

do schifoso!

80 in Calabria diCono bella

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p. puoi scoppiare (ride)...l. no, a mme non me lo puoi dire puoi scoppiare!p. (ride)d. eh beh, è ffinto!l. il puoi scoppiare è accoppiato a s., a: qquesta categoria...d. no, è... uno scoppiare...p. eh beh ha rragione, l’hai detto prima, compà!l. se è pper me sei un balordo.d. no, è uno scoppiare diverso però, è uno scop+l. è uno scoppiare senza dolore (ridono)p. (ride)d. perchè quando lo dic+ | (ride) quando lo dico a s. | quando lo dico per

s., c’è la faccia truce, proprio (ridono). faccio ma p’mia ponnu scoppiari! [maper me possono scoppiare], un giorno cammini per strada... ppum! (simu-lazione dello scoppio) e non me ne passa per un cazzo, proprio. mentre conte l’ho ddetto bballando, l’ho ddetto! (ride)

a. e cche ssimula odio.l. quindi ricontinuando quel cazzo di discorso dove eravamo rimasti...

ma ti rricordi quando eravamo da M., che hai messo la uebcam?p. cosa? ah, C.l. che tti sei preso il compiuter e hai messo la uebcam con C.?p. ah, con C.?l. che llei era messa fuori | che ora erano? pure llà era tardi! tipo le ddue,

le tre...d. una sera... una sera, compare, stavamo passeggiando per strada...l. oh, questa qqua è la tua moglie perfetta! questa sduna [impazzisce] la

notte. (ridono) forse durante il giorno dorme!p. forse non hai capito che nno:!l. compà:, è sveglia la notte e ddorme il giorno!p. d., digli qualcosa...l. immagginati, immaggin+d. no, no, non è ppossibbile, fidati!p. no, no, digli qualcosa, digli!d. allora, lei | io non so questo maro [povero] cristo che se l’è ppresa co-

me sta mmentalmente, però penso che non fa una bbella vita.l. stiamo parlando di una che è stata abbandonata a rreggio. ora voglio

dire, che ti sciarrìi [litighi] va bbene. però accompagnala!p. sì, no, non esiste che llasci la tua zzita [fidanzata] a...l. però se ssei da solo... cioè xxd. questo ti fa ccapire che ttipo di ggente frequenta quella donna!l. sì. alla fine sì.a. uno ancora peggio di p. che è ppassato dal mandarla a ffare in culo a lla-

sciarla per strada direttamente!p. no, sai quante volte io gli rifiuto quando mi chiede dei passaggi? «che

ccazzo stai dicendo?» «mah, mi puoi ric+ mi puoi riaccompagnare a ccasa?»

814. i testi

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d. che ppoi te lo dice come se abbita dietro l’angolo...l. sì, infatti...d. abbita a ccasa di ddio, abbita!l. ma io non lo sapevo che abbitava a C., infatti appena me l’ha ddetto so’

rrimasto, ho ddetto io ma minchia, p. è arrivato a C.?p. compà, ti ri+ | ri+ | riritornando al discorso di prima, è un’amica, com-

pà. abbita a C. e qquesta cosa lo sa che ppersonalmente non l’accompagno fi-no a C. però aveva bbisogno di un aiuto e ggiustamente l’ho accompagnata.

l. ma non per te, per la distanza, dicevo io! minchia, a C.!p. e lo so!l. da rreggio a C. alle ddue di notte senza nessun problema!p. ma infatti sai com’ero?d. ma io me la sentivo se mmi dicevano a p...187 minchia, a p.!l. aspetta un attimo, fammi capire, se ttu avevi il telefono spento questa

come cazzo faceva?p. non lo so! eh: stava a rreggio! o dormiva a ccasa di o.l. ne ha ttanti dici da chiamare?p. no, ha cchiamato me per ultimo.l. (ride)p. perchè lo sa che non glie+ | non glielo...a. così, proprio?d. ultimo tentativo disperato.p. sì, m’ha cchiamato.d. oddio, come fai a ssapere che eri l’ultimo?p. me l’ha ddetto.d. eh, ma lo dice a ttutti, compà! (ride) sei l’ultimo che ppuò aiuta+!p. m’ha ddetto «non avevo come tornare a ccasa, ho ppensato a tte e ho

ddetto vabbò, lo chiamo!».l. vabbè, ccà: [qua] non è cche tt’ha ddetto che ssei stato l’ultimo a ccui

ha ppensato!p. non avevo ppiù a cchi... a cchi chiamare, ho ppensato a tte, lo chiamo!

perchè sapeva che non l’accompagna+ | di solito io te l’ho ddetto...d. io ho ssempre detto una ragazza, a vventicinque anni, quanti ne ha,

vventitrè?p. ventitrè.d. ventitrè anni? / ma come | cioè, boh! io non | boh!p. basta, eh:: l’ho accompagnata e ggiggì!188

d. di end!p. stop.d. sì, sì, proprio. quello non c’è ddubbio!

82 in Calabria diCono bella

187 p. è l’iniziale di un altro paese in provincia di reggio Calabria.188 abbreviazione di good game, ‘bella partita’. si tratta di una sigla usata dai videogiocatori in

rete per complimentarsi dei risultati delle loro gare; qui indica, per traslato, un saluto di congedo.

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p. voleva stare a pparlare, a ffare. ho ddetto« C., l. fa il compleanno, mind’ai’a gghiri [me ne devo andare]. ciao (d. ride), ci vediamo un altro ggiorno!»

d. sbolata [liquidata], così! (ride)l. vabbè, quanto meno sbolata a ccasa, no sbolata in mezzo alla strada a

rreggio!d. questo è ssicuro.l. cazzo!p. vabbè, sai... cc’ha pprovato. c’ha pprovato. ho accomp+ | ho accompa-

gnato o., stava parlando al telefono, ha ddetto «dì a p. che lo sto pper chia-mare». «p., dice C. che ddopo ti chiama». «di che ccazzo stiamo parlando?digli di no, assolutamente no!».

d. c’era pure o. con lei? ah, perchè s’è ccucchiata [ha preso confidenza]con o., pure?

p. sì, è un bel po’ che ssono... che ssono amiche e ssi sentono. sì sì.d. o. è una bbella ragazza. la vedevo pure, con te.p. mah, non mi piace o. c’ha sti occhi a ppalla da pesce, bboh!d. (ride) in effetti...p. c’ ha sti occhi a ppe+ | minchia!d. no, ma però... brutta non è.l. me la fai vedere su ffeisbuc?p. no, bbrutta non è, però c’ha qquesti occhi a ppesce, compà...l. me la fai vedere?p. io mi immaggino tipo sdraiato nel divano, abbracciato a llei, che cci

guardiamo che ne so un film... (ridono)l. minchia, ggià si immaggina vecchio!p. aspè! spè! no:! (d. ride) no, compà, aspetta! capisci tutto! / (d. ride)

‘mpare, mi si ggira lei / con quei cazzo di occhi a ppalla...l. me la fai vedere su ffeisbuc?d. l. adesso sta esaggerando!l. passa alla televisione! (riferito al collegamento tra televisione e computer)p. c’ ha troppo gli occhi a ppalla, compà!d. no, c’ha pproprio gli occhi a ppalla, proprio a ppalla!p. ma di che ccazzo stiamo parlando? (ridono)p. o. g. (la cerca su facebook)l. duma [accendi] la televisione!d. minchia! pare che c’ ha ddue bbocce da bbuling, di che stiamo par-

lando?p. ora ti trovo una foto dove si vede proprio. c’ha gli occhi a ppalla!

3. in automobile (ii)

data della registrazione: 12 novembre 2012.durata: 00: 05: 16.Metodologia: osservazione controllata.

834. i testi

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Contesto: quattro amiche trascorrono insieme il sabato sera, raccontandosi le no-vità sentimentali relative ad alcuni conoscenti comuni. una di loro prende spunto daquesti discorsi per parlare della sua relazione travagliata con un ragazzo più giovane.

notazioni sociolinguistiche:v.: femmina; 25 anni; nata e vissuta a reggio Calabria; studentessa universitaria;

padre ex ferroviere, madre casalinga.a.: femmina; 24 anni; nata e vissuta a reggio Calabria; studentessa universitaria;

padre ferroviere, madre casalinga.v.2: femmina; 24 anni; nata e vissuta a reggio Calabria; studentessa universitaria;

padre impresario edile, madre impiegata.ric.:189 femmina; 25 anni; nata e vissuta a reggio Calabria; studentessa universi-

taria; padre e madre impiegati.

spostandosi dalle cerchie amicali maschili a quelle femminili, si possono notare unuso più ridotto del materiale lessicale espressivo e creativo e un decremento del tur-piloquio (qui limitato alla sola battuta iniziale); eppure le protagoniste della conver-sazione manifestano un particolare coinvolgimento emotivo verso i fatti che stannocommentando: forse è proprio la serietà con cui affrontano l’argomento a inibire gliusi ludici del linguaggio (si noti come, al contrario, le conversazioni n. 1 e 2 ruotas-sero attorno a temi futili e si svolgessero in un clima di totale rilassatezza). l’emoti-vità viene espressa soprattutto mediante la commistione fra italiano e dialetto, che,per quanto praticata anch’essa con parsimonia, è presente in tutta la gamma dellesue modalità, compreso il code mixing (ma si tu mu ricisti, v., che hai visto le foto?).Molto ricorrente il riempitivo tipo; nutrito il campionario dei regionalismi, dai feno-meni di ordine delle parole (ho detto io, su facebook l’ho visto), all’accusativo prepo-sizionale (abbiamo incontrato prima a V. a.), ai verbi pronominali (P. G. che si vede-va la partita), all’omissione della preposizione col complemento di tempo determi-nato (pomeriggio), agli scambi di preposizioni (seduto in una panchina).

v. non sapete che ccazzo ho vvisto ieri sera!a. a cchi:?v. a i. C., classe ottantaquattro, con d. C., classe novanta!a. e non sai che ieri a: dopo la propèllaro190 quando ho aspettato: b., che

è successo, che ppraticamente: lei era llì: io ho aspettato con b., cc’era un miocollega, l’ho ssalutato. lei era llì che | con la... la cognata di f.s., che è incinta...

ric. focu meu: [oh mio dio]!a. la moglie di: p. è incinta.ric. sì?v.2 puru idda: [anche lei]?a. sì, quattro mesi.v.2 oh::a. na bbella pancia c’ha, devo di+ e: lei era tutta llì: gli ho ddetto io b.

guarda sempre avanti, non ti preoccupare, non ti sviare e b. tipo me rridiva[rideva]. e gli ho ddetto io «scusa, che ccosa cci rridi [hai da ridere]?»

84 in Calabria diCono bella

189 la sigla ric. indica che la parlante è la studentessa universitaria che ha condotto l’inchiesta.190 si tratta di una squadra di calcio a undici maschile (pellaro è un quartiere di reggio Calabria).

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v. (ride)a. e mmi ha ddetto no, no, niente! vabbè cche...v. ma perchè, b. stava con i.?a. no:v. e allura pirchì non l’aiva a vvardari [allora perché non la doveva guar-

dare]?a. no: faccio | perchè poi vi spiego un altro discorso.v. xxxa. tipo così per...v. ah:, occhei, occhei.a. allora: e gli ho ddetto io ma questa qqui che ffa? no, dice, è amica, sem-

pre, di: come si chiama?v. sono cuggini, non sono amici!a. ah:, è vvero che ssono cuggini!v. i. è pprima cuggina [cugina di primo grado] di p.!a. è pprima cuggina, è vvero, è vvero, vabbò, comunque... e un poco la

cosa mi puzzava.v. infatti, perchè erano fratelli eh: il papà xxa. la mamma di i. è ssorella del papà di...v.2 fratella, soprattutto.a. (ride)v.2 è ssorella del papà.v. del padre di: coso, di f. s. e di p.ric. occhei.a. comunque era llì.v. era.a. bella come il sole...ric. vabbè.a. e::v. non mi piaciu mai e ccontinua non mi mi piaci [non mi è mai piaciuta e

continua a non piacermi], però...a. e lo so, dico bbella come il sole, llì... e:: e ora che mmi stai dicendo sta

cosa potrei collegare!v. io non | allora, io non posso parlare perchè non è che lli ho vvisti in at-

teggiamenti chi sa ddi quale...ric. sospetti.v. dopo che è ffinita l’accierre191 mi ha ddetto n. «andiamo e cci vediamo

la partita di pallavvolo?»a. n. c’entra. ovviamente.v. e «andiamo e cci vediamo | vieni con me» gli ho ffatto io «infatti solo

non vai a vvederti la partita di pallavolo femminile. voglio dire...»a. certo.

854. i testi

191 aCr è la sigla di “azione cattolica ragazzi”.

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v. andiamo insieme. e ssiamo andati a vvederci sta partita di pallavolo. sia-mo andati al palazzetto e ddopo:: c’era pure p. g., che ssi vedeva la partita.

ric. ah!v. e ddopo un pochettino... dieci minuti, un quarto d’ora... così è arrivata

i. con d. e ssono entrati insieme, perchè c’era e. che ggiocava, la sorella di d.a. sì, perchè...v.2 la sorella di d.ric. sì, sì...v.2 a ppallavvolo.a. mi sa perchè la partita è stata dopo la propèllaro.v. sì: erano: erano: le cinque e mmezza, la partita di pallavvolo. io ho

ppreso | ho ddetto io: ho ffatto io «ma questi due che arrivano insieme?» pe-rò tipo è ffinita llà.

a. così.v. poi io e n. siamo usciti e cc’era s., suo fratello, e n. non sapeva se sse

lo doveva portare a ppiedi perchè erano a ppiedi pomeriggio / e: alloranon sapevano. e ha ffatto: n. e: «tutto a pposto, facciamoci una passeggia-ta e ppoi torniamo a ppiedi da: | dalla via marina». e ccamminavamo dallavia marina. e abbiamo incontrato prima a v. a. con C., seduti in una pan-china...

a. ah!v. che ssi abbracciavano, facevano foto, insomma stavano insieme.ric. vabbè, stanno insieme...v. infatti. poco ppiù avanti c’erano d. seduto tipo sul ferro, con i piedi ap-

poggiati sul muretto, e i. tipo di fronte che pparlavano cioè tipo sai ddue per-sone | eh, ddue persone comunque in confidenza. non li ho vvisti nè mmanonella mano nè cche ssi bbaciavano, però...

ric. vabbè, in intimità.v. quandu vitti sta cosa rissi eu «mannaia mi proccupo eu» [quando ho visto

questa cosa ho detto «mannaggia, mi preoccupo io»]!a. eh! quello che cci domandiamo tutti.v. e infatti.ric. e lloro si passano?v. sei anni.a. vabbò, xx...v. lui | d. ne ha:a. ne dimostra venti+ | ventinove, tipo...v. no, no, no, no...a. ah, pensavo che stavi dicendo questo!v. no, d. ne ha venti: due.ric. a mme d. sembra un ragazzino invece ancora.v. sì.a. ottantotto è:?v. no, ventiddue, del novanta.a. del novanta, e infatti xx

86 in Calabria diCono bella

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v. ottantotto ne hanno ventiquattro, del novanta, e llei ne ha:: ventinove,venti... sette, quanti ne ha?

a. b. deve fare | dell’ottantacinque ne deve fare... l’anno prossimo ventot-to, quindi ventinove ne dovrà ffare lei.

v. lei è ddell’ottantaquattro, figghioli [ragazzi], quindi ne ha vventotto fatti!ric. occhei. insomma, quindi, na bbella:a. eh, ventotto fatti, infatti, perchè b. li deve fare.v. ventotto venti è ccomplicato un poco. ventisette, ventotto, quant’è...ric. intanto stanno insieme probbabbilmente perchè...v. però dall’ottantaquattro, figghioli:... sono ventiddue, ggiusto? ggiusto,

ggiusto... i., p. C. è ttornato negli scaut?a. sì, sì.ric. sì.a. ma ssi ttu mu ricisti [ma se tu me l’hai detto], v., che hai visto le foto?v. ma non sapevo, non l’avevo visto ancora vestito, non sapevo, quindi ha

ffatto pace, co’ ttutti?a. mm.ric. ma pure: M. ha ssempre continuato?v. sì, M. sì. ah, perchè l’avevo vista...ric. no, però lei non xx ppiù ccon...v. no, no, lui sta ccon un’altra!a. da almeno un anno!ric. con quella che cc’ha ssempre le foto.a. bionda?v. non so chi è. eh, ho vvisto le foto quando sono andati a ppariggi...a. a ppariggi che erano freschi freschi, eh, sì, qualche mmese, così...ric. non è un granchè.v. non lo so, non l’ho vvista proprio, non me la | cioè, non... non la so

pproprio, quindi non...ric. e: su ffeisbuc l’ho vvista.v. non so com’è ffatta. e nniente. poi ieri sera... e::: mia sorella mi ha ddet-

to «che ffai, esci con nnoi?» e gli ho ddetto «no, non esco:: con voi stasera,anche perchè poi voi ggiocate / e mi suddio [mi scoccia] tipo ad arrivarvi finoa rreggio» e:: e n. m’ha ddetto «usciamo!», gli ho ddetto io «e:, e ddove an-diamo? » ha ddetto «dove vuoi». gli ho ddetto io «va bbene!». però poiquand’è ttornato a casa lui mi ha ddetto «sicuramente non mi lasciano lamacchina, che mme lo fanno apposta».

ric. figurati!v. gli ho ffatto io...a. ma loro non sanno che noi siamo ppiù:...v. ma, guarda...a. più x di loro.v. ma gguarda, m’è vvenuto sto lampo così, perchè manco io:a. hai fatto bbene!v. ma guarda, non lo so mmanco io:

874. i testi

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a. stringimundi sti quattr’ossa, facisti bbonu, varda [stringiamoci la mano,hai fatto bene, guarda], eh ccavolo!

v. ma non so mmanco se è stato ggiusto o sbagliato, perchè sua mammaevita pure di salutarmi, adesso.

a. eh, infatti...v. se ppuò evita.a. anche a nnoi tipo, sai?

4. amiche al bar

data della registrazione: 10 luglio 2012.durata: 00: 28: 12.Metodologia: osservazione controllata.Contesto: quattro amiche (in una parte del dialogo se ne aggiunge una quinta),

che non si vedevano da un po’ di tempo, sono sedute al tavolino di un bar. una diloro comunica alle altre che sta per sposarsi: la conversazione, pertanto, verte quasiinteramente sul racconto della consegna dell’anello di fidanzamento da parte del fu-turo sposo e sui preparativi per le nozze.

notazioni sociolinguistiche:M.: femmina; 23 anni; studentessa universitaria; nata e vissuta a lubrichi (rC);

padre commerciante, madre casalinga.s.: femmina; 28 anni; studentessa universitaria; nata e vissuta a reggio Calabria;

padre medico, madre assistente sociale.s.2: femmina; 24 anni; studentessa universitaria; nata e vissuta a reggio Calabria;

padre guardia forestale, madre casalinga.ric.: femmina; 24 anni; studentessa universitaria; nata e vissuta a reggio Cala-

bria; padre medico, madre casalinga.M.2: femmina; 23 anni; studentessa universitaria [le altre informazioni non sono

disponibili].

anche questo dialogo si svolge interamente fra parlanti di sesso femminile, tutte stu-dentesse universitarie la cui età va dai 23 ai 28 anni (si tratta quindi della “zona peri-ferica” della lg – donati / druetta 2005: 10); il loro grado di confidenza non èparticolarmente elevato: le quattro sono solite incontrarsi all’università o riunirsi perla preparazione degli esami, ma non si frequentano quotidianamente. a tali fattoriva ricondotta, verosimilmente, la quota sensibilmente ridotta di lg presente nel te-sto. il fatto, poi, che al centro dei discorsi ci sia un tema solenne come quello del ma-trimonio potrebbe aver contribuito a limitare le escursioni stilistiche verso il basso:l’enfasi non è mai ottenuta tramite il ricorso al turpiloquio; in luogo di esclamazionicome minchia e di allocuzioni come cane si trovano formule più “neutre”, come chebello, mamma, figlia, gioia, spavento. i giovanilismi sono quasi assenti: nonostante iltesto rappresenti il campione di parlato più esteso del corpus, si registrano solo tipoe schizzato. qualche volta si ricorre alla commutazione fra italiano e dialetto, sottoforma di tag switching (bonu!), code switching (ancora non si maritaru e già pensi e fig-ghi!) o code mixing (no, suo padre... suo padre nu carricu esti, mamma mi tagghiu...no, io lo mando in america, ha parenti in america...). i forestierismi sono rappresen-tati da single, shakerato e da alcune occorrenze di okay.

88 in Calabria diCono bella

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quanto ai regionalismi, si segnala l’uso del maschile per il femminile nel caso discatolino ‘piccola scatola’ e sottano ‘sottoveste’. dal punto di vista sintattico, il trattopiù ricorrente è la marcatezza nell’ordine delle parole: spesseggiano sequenze comebuste fanno, stretti siamo, uno shakerato mi prendo, psicologia era; in contesti di questotipo è frequente l’omissione dell’articolo (pranzo vuoi fare?, geometra fa). si noti an-che la presenza della formula vedi che con valore di demarcativo d’apertura. il pas-sato remoto non compare mai, a fronte di novanta ricorrenze del passato prossimo.al buon grado di istruzione delle parlanti e alla loro compostezza nel modo di espri-mersi sarà da mettere in relazione il prevalente impiego del congiuntivo in dipen-denza dai verba putandi.

ric. che cc’è? ha gli occhi che bbrillano e cc’è un anello...s.2 fammelo vedere!ric. ti ha cchiesto di sposarti:?s.2 che bbello:!s. no, mi sposo, proprio.M., s. 2: che bbello!s. è già fissata la data, chiesa e ttutto. e ieri sera cc’è stato l’anello...s.2 carino!s.2, l. è bbellissimo.s.2 bbellissimo, vero?s. e non sai ieri sera, si è mmesso in ginocchio davanti a ttutti i parenti.ric. uvì, figghia, chi bbirgogna [ma guarda, figlia, che vergogna]! veramente:?s. davanti ai miei parenti e ai suoi parenti per darmi l’anello.s.2 che bbravo! pure io voglio un f.s. sì?s.2 sì.s. quindi venti dicembre matrimonio.ric. ma di quest’anno:?s. sì. (ride)ric. che bello:!s.2 natale. bello...ric. pure io, vedi:? le bbrillano gli occhi, ti stai mettendo a ppiangere?s. tu? tu? pure io, pure tu, tu...ric. mia suocera mi ha ddetto non prima dei trentattrè anni, quindi stai

zzitta...s.2 ma lascia stare tua suocera...s. perchè non prima dei trentattrè anni? (ride)ric. perchè dice che ormai i tempi sono cambiati, le rragazze non si spo-

sano ppiù ggiovani...s. sì, e ffaccio... e ffaccio i figli a qquarant’anni, quindi?ric. e mmentre mio suocero ha ddetto «pprima voi vi dovete laureare,

poi dovete trovare lavoro, poi dovete fare carriera, dopo che fate carriera evi affermate, potete sposarvi tutti a ccinquant’anni» e ppoi faccio come loroche adottano figli...

894. i testi

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s.2 tipo a ccinquant’anni, ah::, ecco!s. ah, apposta loro forse hanno adottato un figlio.ric. no, no, no, lei si è sposata dopo ddue anni di fidanzamento, premetto.s. io, figlia, che è, un anno e mmezzo sto, non è che... a ddicembre faccio

quasi ddue anni.ric. no:, dico, lei si lamenta di me, io e v. stiamo assieme da sette anni,

non è che ddici...s. e allora! voglio dire, che ddovete fare? la muffa?ric. allora, su, avanti, parlami, no, ora mi faccio i fatti tuoi proprio seria-

mente, no ma proprio: tipo: pettegolezzo proprio da terra terra. ma lui gua-dagna? per | ggiusto per farsi | no? giusto per sapere se mmi posso... ggiustoper sapere se mmi posso sposare anch’io. allora, il mio guadagna milleddue-cento euro lordi.

s. (ride) lordi?s.2 su llordi [sono sporchi]?ric. lordi, non sono netti, deve pagare lle tasse. non mi posso sposare, ve-

ro? è ppresto.M. certo che tti puoi sposare.ric. è ppresto mi devi dire, ancora.s. stai scherzando? ma perchè, io lavoro?ric. non lavori?s. io non sto llavorando adesso, mi sono appena lauriata. lui lavora, ma

mo ti voglio dire io non è che con uno stipendio uno cce la fa. mi aiuteranno,faremo qualche ssacrificio, invece di comprarmi i mobbili, ttutto, mi com-pro solo: quello che mmi serve.

ric. vabbè, certo.s. il letto per dormire e lla cucina per mangiare.ric. pure i miei ggenitori mi hanno detto «l., quando ti sposi, ti do ccen-

tomila euro, poi sono fatti tuoi come te li spendi».s.2 centomila euro? bbonu [buono]!s. e ccomunque, capito? eh... no, la data ggià cc’era a ddirvi la verità, vo-

levo dirvelo dopo la laurea.ric. che bbello!s.2 poi non è che | le cose poi piano piano, non è che... innanzitutto le co-

se | perchè se uno pensa veramente che ssi deve comprare tutto il mondonon si sposa mai.

s. pure il matrimonio, devo ancora vedere gli inviti...ric. che bbello!s. perchè comunque il matrimonio costa. devo vedere chi... chi chiamare

al matrimonio / lui sono circa ottanta parenti. circa. quindi... da me...s.2 ma non potete stringere, no:?s. no, da lui no. perchè stretti siamo...ric. ma stretti stretti intendi primo... parenti di primo grado?s. sì, ma mi conviene, perchè voglio dire bbuste fanno i suoi parenti.s., l., M., s.2 (ridono)

90 in Calabria diCono bella

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s. io son contenta, figurati...M. beh, certo...s. certo, il pranzo costa...s.2 ah, pranzo vuoi fare?s. cena, cena!M. ah, di sera ti sposi?s. alle quattro, di pomeriggio.ric. ah proprio proprio tutto tutto tutto!s. non hai capito? era tutto fissato. già cc’era, la data!ric. ah, cioè, già aveva fissato...? mancava l’anello.s. sì. solo che io lla data volevo dirvela dopo la laurea perchè non ero si-

cura di laurearmi ora oppure a ssettembre.ric. sennò slittava / senti ma il ragazzo di tua sorella, frequenta l’univer-

sità:? nostra? mi sembra di averlo ggià vvisto da qualche pparte.s. geometra fa.ric. geometra?s. sta ffacendo tirocinio.s.2 è llaureato?s. no. diplomato.ric. non ti sembrava di averlo ggià vvisto all’università? mi sembrava un

viso conosciuto. pensavo che frequentasse l’università a ddire il vero. e ttuasorella che ffa? ppsicologgia?

s. no, mia sorella si è llauriata. in interprete.M. con quell’università che cc’è a ccatona?192

ric. ah: sì, sì, sì, ho ccapito.s. lingue e cculture, non mi ricordo come si chiama...ric. la triennale.s. sì.ric. deve fare la specialistica?s. sì.ric. ma qqui all’università dda noi?s. non c’è da noi quella sua, proprio di lingue. lei vuole fare lingue. forse

a mmessina.M. e perchè si è fermata?s. guarda, un anno se l’è ppreso,veramente. vabbò, è... ppiù ppiccola di

voi, di un anno.ric. allora dai, rracconta, questo matrimonio, dai, vogliamo sapere tutti i

particolari!s. la chiesa è ssant’antonio...ric. è la tua parrocchia?s. mi piace quella chiesa! lo sai qual è?ric. sì sì sì sì, quella llì: sì, si è sposata una cuggina di v.s. eh? come l’hanno addobbata?

914. i testi

192 Catona è un quartiere di reggio Calabria.

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ric. oddio, non ti dico...s. è enorme quella chiesa, è enorme.ric. allora a ssinistra credo che cci fosse il leggio, hanno fatto un cuore

enorme di rose bbianche...s., M. no::s.2 no, no...s. no, no, cuori, cose, come non sopporto io i palloncini! io i palloncini

non li sopporto, che vvolano, svolazzano...s.2 ma nella sala dici tu? magari...s. o fuochi d’artificio, mi sa di cose di paese. tipo quelle feste del paese...s.2 no, cose pacchiane.s. un po’ pacchiane / cioè, mi piace... mi piace il riso, i petali mi piacciono...ric. le colombe che vvolano? ricordo che sse l’è ffatte una cuggina di v.,

a mmelito.193

M. a mme piace fuori dalla chiesa un cuore con i petali fatti.s. quello sì, ma...s.2 in sicilia, quella mia cuggina che ssi è sposata a ddicembre... eh: no,

quelli di dicembre non l’hanno fatto... suo fratello si è sposato invece ad ago-sto, l’anno prima, e gli hanno fatto tipo le colombe: fuori dalla chiesa e cc’eraqualcuno che ssi...

s. sì, ho vvisto qualcuno... che llibberano le colombe, però mi dispiace perle colombe.

ric. (ride)s.2 no, a mme non... non dispiace proprio...s. mi dispiace, povere colombe!l. ma dov’è che andate ad abbitare? a vvilla?M. da una mia amica: gli hanno fatto però tipo i fuochi, quando sono ar-

rivati là nella sala, vicino sul mare...ric. ma sullo stesso pianerottolo, intendi?s. di mia mamma? di fronte!ric. di fronte?s. è vvicino però: non è cche...ric. beh, è bbello, uh... appena fai i figli hai... hai tua | la mamma, «tieni i

bbambini!»s.2 piano, piano...M. ancora non si maritaru e ggià pensi e figghi [devono ancora sposarsi e

già pensi ai figli]!s. ggià tu pensi e figghi [ai figli].s.2 s’annu a ffari n’annu: i sposini [devono fare per un anno gli sposini].s. no, pure di ppiù / lui ha ttrentasei anni, io ne ho vventinove, quasi / due

sono assai. ma no, un anno no, dai! ddue anni, anche tre! xxx questo matri-monio non so se ne usciamo vivi o se ddobbiamo dare un rene... guarda che

92 in Calabria diCono bella

193 il riferimento è a Melito di porto salvo, un comune della provincia di reggio.

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non costa poco. non costa poco. poi dobbiamo fare un bagno. dobbiamo ri-strutturare un poco la casa, con un bagno che pperde...

M. ma la casa l’hai iniziata a ffarla?s. ora, a mmetà lluglio.s.2 dovete pitturare pure? dovete dipingere, pitturare?s. sì. conosci qualcuno?s.2 vuoi un imbianchino?ric. vuoi un imbianchino!s. si prende poco? lavora bbene? non so se llui ha ccontattato qualcuno,

eventualmente te lo dico.s.2 è un amico di mio fratello.s. è bbravo?s.2 è bbravo, quello cche ha ffatto la casa da me.M. ah, ora ti dico... aspetta che mmo ti dico subbito, prima che mmi di-

mentico. ti mando un messaggio a ffeisbuc...s. guarda che nnera che è...ric. varda varda varda varda [guarda guarda guarda guarda]... menu mali che

mme misi sta cosa sinnun ca pariva chi non aiva nenti, almeno così ccuppu e pparichi nd’aiu ccacca ccosa [meno male che mi sono messa questa cosa, altrimentisembrava che non avevo niente, almeno così copro e sembra che ho qualcosa]...

s. ma vedi che è bbellissimo questo vestito, perchè non...s.2 bello vero!ric. l’ho ccomprato da coconuda. ogni vvolta, ogni estate vado da coco-

nuda a ccercare qualche vvestito...s. dov’è ccoconuda, scusa?s.2 sul corso.ric. ci sono gli sconti.s.2 infatti.ric. di fronte:: sai dove cc’è la bbassetti? alla fine del corso?s.2 la fine del corso?ric. cioè, la fine del corso intendo vicino casa mia.s. ah sì, occhei. sì, infatti pure per me...s.2 ma là cce ne sono negozietti.ric. eh, di fronte, c’è ccoconuda, ad angolo.s.2 c’è ppure artigli, o sbaglio?ric. artigli è ddopo la sta | è vvicino la stazzione.M. là cce ne sono tanti di negozzi.ric. io ll’ho ppagato neanche tanto...s. ma ora l’hai preso?ric. no, l’anno scorso.s. che bbello, e che pprezzi ci sono?s.2 ora cci sono gli sconti.ric. quando ero sopra l’ascensore mi sono rricordata che non mi ero

messa il sottano. epp’ a tturnari arretu mi mi mentu a suttana [sono dovutatornare indietro a mettermi la sottana].

934. i testi

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s. perchè la sottana? / perchè è ttrasparente?ric. sì, è ttrasparente, mentre cammini tipo che ssi vedono le cosce...M. mamma, figghia [figlia]!s. ho pportato la macchina fotografica.ric. sì, anch’io voglio fare la foto poi:!s. vi devo far vedere quelle foto che ieri sera scorrevano a ggrande scher-

mo, le ha mmesse mio cognato... quelle che scorrevano nella mia: | nel salo-ne cc’è il televisore |erano là che scorrevano con la musica di sottofondo,c’eravate anche voi.

s.2 spavento!s. lo sapevo che ddiceva così...s.2 ma si sono spaventati?s. no::M. quali foto?ric. le foto della laurea?s. le foto della laurea.s., M., l., s.2 (ridono)s. non è ccontenta.ric. ma insomma quello è anche il regalo di laurea? ah:::s. praticamente mi aveva detto che non me lo faceva, mi ha ddetto lo an-

diamo a ffare insieme perchè non ho ffatto in tempo a ffartelo. e gli ho ddet-to va bbene!

ric. ma l’anello?s. no:, il regalo! no, dell’anello non abbiamo parlato. va bbene, dopo che

mmi hanno dato il regalo tutti è arrivato lui e ssi è mmesso in ginocchio / od-dio! mi è mmancato il fiato, solo per dire, sono rimasta così. eh, ma... e happreso lo scatolino. mamma mia... avevo un groppo, una cosa qqua, mi sta-va venendo pure da piangere, tutti che bbattevano mani, cose...

ric. (ride) prima che la sposa dicesse sì bbattevano le mani?s. e mmio padre che ppraticamente si era messo nel mezzo. non aveva ca-

pit+ | mio padre, era accanto, no:? forse non ha ccapito, quando ha vvistoche era inginocchiato l’ha ppreso e l’ha...

s.2 (ride)s. sì infatti esce nel video, che hanno fatto un video che ssi vede mio padre

che lo alza [lo fa alzare]... poi dopo gli hanno detto lascialo stare che | xxxnon aveva capito | lascialo stare che / ti rendi conto?

M. tu mi immaggino eri morta.s. io non capivo niente, ho vvisto sta scena che mmio padre lo prendeva

(ride) / allora, facciamoci una foto / non si può mmettere l’autoscatto?ric. eh, sì, dai, mettiamo l’autoscatto.(squilla un cellulare)M. pronto?ric. o faci [lo fa] l.! eccolo qqua. autoscatto.M. eh? no:, v. era, per il fatto del pulman, è ccaduta la linea, bboh...ric. allora, ragazze?

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M. tranquillo, ciao.ric. sto pper sistemare, eh:?s. a lloro le conosci?ric. piacere, l. allora che ffaccio, metto pplei?M. no, l...ric. allora, rragazze, alzatevi perchè ddieci secondi ci sono!s. ma l’hai messo plei?ric. no: / no:/ ochei, a llei sì:, a s. pure, ochei mettiti M... / ochei.(squilla un cellulare)s. l., muoviti!s., M., l., s.2 (ridono)s.2 secondo me non l’ha ffatto.M. pronto? / ehi / niente, tutto a p+ | sì, sì, tu:?s. ora la sta ffacendo.M. eh l., aspetta un secondo in linea, aspetta! /// pronto?s. fammi vedere!s.2 vediamo...M. niente, qqua con le... le mie amiche.(confusione)s. aspetta, che la mia amica: si è ppersa, gli racconto quest’ultima parte che

nnon c’era. ieri sera praticamente ho ffatto la cena con i miei parenti, con i parentidi f. a ccasa mia, e mi hanno dato tutti i regali, quando a un certo punto... quandoad un certo punto s’inginocchia / davanti a ttutti / e mi apre lo scatolino::

M.2 no:::s.2 che ccosa rromanticissima...(confusione)s.2 ma ddopo tutta questa cosa gli hai detto di sì?s. e certo! (ride) a pparte che ggià cc’era la data. mi ha ddetto «mi vuoi

sposare?» davanti a ttutti. però stavo morendo... mio padre, che era accan-to... non aveva capito.

(confusione)s. e ttutti che bbattevano le mani, campanelli, cose...(confusione)ric. ma pensi di fare l’esame di stato?s. ora non ci penso. ieri fino alle tre e mmezza poi a pparlare... comun-

que, cioè, sono rimasta impietrita, cioè... non me l’aspettavo. non mi aspet-tavo lo facesse davanti a ttutti i parenti, è una cosa: non da lui.

ric. secondo te ha cchiesto la mano prima a ttuo padre?s. che ddici?ric. non aveva capito, no?s. mio padre non aveva capito // prendetevi quello che vvolete.M. (al telefono) senti una cosa. e:: volevo sapere per...s.2 che tti prendi tu, l.?ric. io... io prendo una gassosa al limone / perchè rridi? perchè prendo

sempre gassose al limone?

954. i testi

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s. io ah, c’è lla parmiggiana che mi aspetta, quindi solo bbere posso...s.2 io pure...M. (al telefono) quanto?s. non mangiare perchè mmia nonna ti ha ffatto la parmiggiana.s.2 sono rrossa?ric. un po’ / mah, un po’ rrossa sì. ma siete tornati dal mare, adesso?s. no adesso, siamo andati, siamo tornati... che erano, le due e mmezza.ric. ma quando, oggi? con loro due?s. con loro due.M. (al telefono) e allora ora glielo dico...(confusione)s. sì, sì, non ti ricordi? / siamo andati pure a ppalmi con lei. pure lei.M.2 di lei sì, mi ricordo, però / di lei a ppalmi non mi ricordo.s.2 sì, pure a ppalmi, però!s. sì, col motorino. lei era a ppiedi e io col motorino.M.2 dove siete andati?s. in via marina. tu?M. (al telefono) sì sì sì/ va bbene, grazzie allora // ah!s. mi volevate sempre singol, eh?ric. no:, anzi!M. (al telefono) e nnoi niente, poi ci prendiamo qualcosa e::ric. appena M. ha ddetto «cc’è una novità» ho ssubbito guardato l’anel+

| ho ssubbito guardato il dito e ho ddetto dev’essere successo qualcosa.s. loro appena gli ho ddetto «una novità» subbito l’hanno guardato

l’anello.ric. sì, appena M. ha ddetto «cc’è una novità», ho gguardato subbito...M. (al telefono) va bbene, occhei, grazzie mille // eh, lo so, hai raggio-

ne. eh.ric. non ha un fratello f. per s.?s. sì, ma è sposato ggià.M. (al telefono) vabbene, occhei. grazzie, anche a tte. ciao, un bacio, ciao,

ciao, ciao.ric. un cuggino? / non la vedi? è la disperazzione fatta persona.s. che vvi prendete?s.2 sì, qqua è.ric. vuol dire che mmale che vvada... cc’è e... /// s. tu che pprendi?s. latte di mandorla con granita di fragole.ric. latte di mandorla con granita di fragole?s. sì, è ddissetante. // scusa / allora, ddue latte di mandorla con granita di

fragole...s.2 io uno scecherato mi prendo.M. una coppa nocciola...s.2 e uno scecherato.Cassiera. gelato o:?s.2 no, scecherato.

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Cassiera. no, che ttante volte lo vogliono | dicono scegherato e lo voglio-no sireneus.194

s.2 eh nno, senza ghiaccio... è ccol ghiaccio?Cassiera. ghiaccio, caffè ffreddo e zzucchero di canna è scegherato. quello

sireneus...s.2 sireneus è ppiù bbuono.ric. e: una gassosa al limone.s.2 puoi portare pure:: cinque bbicchieri d’acqua?ric. ma la prova trucco la fanno: pagare? / la fanno pagare la prova trucco?s. penso di sì:s.2 ma la fanno pagare la prova trucco:?M.2 vai, te la fanno anche pagare la prova trucco!ric. no, eh: quello io stavo chiedendo. ma lo fanno pagare come un truc-

co da sposa? no:s.2 te l’immaggini?s. non lo so, però un trucco da sposa di solito cinquecento euro costa.ric. eh: apposta, dico, non penso che pper fare la prova ti sparano cin-

quecento.M.2 lei ti dice se qquesto va bbene per te quando ssarà, capito? ti prova

tanti colori nell’occhio. xxx uno ppiù cchiaro, ppiù scuro, più... che è ppiùaggressivo l’occhio, poi te lo fa come vuoi, poi lei si segna come...

s. prendo un po’ di informazioni in giro / ah, pure tu cce ll’hai? / no, unamia amica pure cce ll’ha / bello / ma questo si può ffare, mia mamma li saffare, all’uncinetto.

ric. allora, M.? / che hai? sei depressa?M. no, niente...(confusione)M.2 ma lei in realtà è ssempre un po’ schizzata...s. in genere sono tranquilla, se mmi mettono ansia...M.2 no, ma sei molto ppiù tranquilla, da quant’è che cci conosciamo noi?

sono sei anni ora? è dal duemilaessei duemilaessette che cci conosciamo...s. sì / prima del | quando sono andata all’università, quindi...M.2 da sei anni.s. sei anni? no, sei anni all’università ho ffatto?ric. (ride) no, cinque.M.2 no:, ancora sono cinque.s. ah:, meno male!M.2 no, ma ci siamo conosciute prima.s. meno male, mi è ppreso un colpo, ho ddetto io, forse sono sei anni che...M.2 ma lei è stata ssempre... | la vedo meno chiusa.s. lei lo sa... vabbè, loro magari non l’hanno vissuta, tu e llei lo può sapere,

loro non sanno / sì, lei ha vvisto qualche scenata. gioia!

974. i testi

194 il caffè “sireneuse” prende il nome da quello della caffetteria in cui si trovano le cinque amiche.

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M. vabbè ma noi: uscivamo sempre insieme. eh, all’epoca ero fidanzata an-ch’io, e qquindi... diciamo che ppiù o meno è la stessa storia, quindi ti capisco.

s. cose: proprio...s.2 e vabbè, l’importante ora è cche siamo... siamo, siete. (ride) siamo...M.2 che ssiete?s.2 finiti!M. ma deve trovare anche un’anima ggemella.s.2 eh, quando la troverò te lo dico sicuro.ric. ehi, cc’è e., male che vvada.s. chi è? chi è?ric. e.? quello dell’università.s. ma anche no! /ti prego...M. ma anche no!s. ti prego e. no! a pparte che ppuò essere tuo padre, poi...s.2 puru mme nonnu [anche mio nonno]!ric. sì...s. ma che ddici che è un vecchio? è un cretino que+!s.2 no, ma non è ccretino, no, a pparte gli scherzi...ric. lo sta ddifendendo, capiscimmu ccà comu ggira a cosa [abbiamo capito

qua come stanno le cose]...s.2 no, ma se cci parli non è ccretino.s. però fa llo stupido.s.2 fa llo stupido. però: invece:ric. eh?s.2 no, non è ccattivo...ric. ci sta ffacendo un pensierino, eh?s.2 sì ssì: sì, ma anche uno e mmezzo.s. ma che stai dicendo?s.2 sto scherzando!s. t’immaggini s. con e.?M.2 a cche ora gli hai detto? a cche ora gli devo dire a r.?s. io gli ho ddetto le otto meno un quarto.ric. eh:: / eh, eh, eh:! era ura, figghia [era ora, figlia]! / eh: questo è un

pensierino da parte...s. grazzie... pare che... | lo sapevo di cosa stavate parlando, grazie...ric. non è un anello di fidanzamento!s. e pperchè? vi volevate fidanzare anche voi?s.2 no:M. l’avevamo pensato, però...s. questo è lo scontrino o è la garanzia?s.2 no, è la garanzia / forse, aspetta!M. no, è qquello della... se vvuoi andare a cambiarlo...s. ah, occhei!s.2 hanno messo sta novità.s. pensavo magari si son dimenticate...

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s.2 casomai vuoi cambiarlo.M.2 il bagno l’hai fatto?s. è vvenuto l’architetto ggià.M. dove, nella tua casa?s. no, è ggrandissima...s.2 quella che ssono venuta una volta a studiare?M. sì, a studiare, sì. siamo andate insieme, mi pare, una volta / noi tre e

bbasta eravamo?s.2 sì. che ffacevamo?s. arabbo, forse.M. e cche ppotevamo fare?s.2 no:, no, penso di no... siete sicure? psicologia?s. no, no...s.2 siete sicure, era arabbo?s. psicologgia, hai raggione!ric. psicologgia l’abbiamo fatta insieme, io e tte.s. sì, pure lei.ric. pure tu cc’eri a ppsicologgia quando l’abbiamo fatta io...?s. io l’ho ffatta | ero prima di te.s.2 vedi che ppsicologgia era / tu non l’hai fatta, poi!s. lei non l’ha vvoluta fare.M. l’ho ffatta a ssettembre, poi.s.2 eh, e qquella era infatti / o ppsicologgia o spagnolo.s. vabbò, o ppsicologgia o spagnolo.s.2 (ride) quello che era era, infatti!s. spagnolo per fortuna una di v+ | o ttu o lei mi avete passato un po’ di

compito a mme a llei e a un altro... sennò eravamo rovinati.s.2 spagnolo dici?s. sì, loro sono bbrave / lei è bbrava. pure lei. io e llei siamo un pochino

ppiù, le lingue...s.2 spagnolo uno.s. spagnolo uno. no, ddue forse.M. avete fatto con noi spagnolo ddue? no.s.2 no, non l’ha ffatto con noi spagnolo ddue.M. spagnolo ddue? ponte al dìa era.195 pomeriggio?s. sì, sì.s.2 non mi ricordo nniente (ride).s. io mi ricordo sto ponte al dìa. ponte al dìa era spagnolo ddue.M. sì, sì, sì, l’abbiamo fatto, è vvero!s. abbiamo fatto l’orale, sì.s.2 sì, quando io avevo chiesto la tesi alla b...M. ah, è vvero!s.2 ci sono rrimasta malissimo.

994. i testi

195 si fa riferimento al titolo di un libro di testo.

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s. sì, che ti conosceva e ti ha ddetto no, è ffacile...s.2 mah!(confusione)ric. ma llui si iscrive alla specialistica? / si iscrive alla specialistica lui?s.2 no:. suo padre lo vuole... | suo padre nu carricu esti, mamma mi tagghiu

[è un soggetto comico, mamma mia che ridere]... «no:, io lo mando in ame-rica, ha pparenti in america...»

s. ma ggiusto per capire, da chi ha ppreso n.?s., M., l., s.2 (ridono)s. tra sua madre e ssuo padre... è uscito un fiore, quel ragazzo!M. mamma veramenti [veramente]... io l’ho vvisto a ssuo padre! perchè

mi sono avvicinat+s.2 ha gli occhi azzurri però, vero, mi pare, suo padre?M. perchè mi sono avvicinata | è bbrutto sì: | mi sono avvicinata a ffargli

gli auguri, mi sono ggirata e gli faccio «n.»! e llui risponde «n., ti vogliono»(ride) e ssi è mmesso a rridere suo padre, no? / sì, focu meu [oh mio dio]...

ric. ma suo padre era quel signore bbasso con la pancia con i capellibbianchi fino a qqua:?

M. stava murendu [morendo]...ric. ma quello che llavorava all’università:?s.2 bianchi? no, bbianchi no:. con la camicia tipo camicia scura...ric. che eravate sotto il portico a pparlare?s.2 è llui, sì.ric. ah lui è? ho ddetto ma chi è quello llì che hanno incontrato? siccome

non l’avevo mai visto...s.2 xxx che llo vuole mandare in america, che... lui ha pparenti in ameri-

ca...s. hai capito? gli ho ddetto a f... «quello è il mio collega, quello carino». «e

dai, finiscila!», «ma se è ssolo un ragazzino...», «non mi sembra tanto un ra-gazzino!»

ric. chi, n.?s.2 non sa ddi niente n. / non... non ha... | è ttroppo... troppo bbambino,

veramente, non...ric. vabbè, ma tutti i rragazzi ad essere sincera / cioè, ora dai, ma trovami

un ragazzo che... | hai la stessa età, ventiquattro ventiquattro tu ed ha la stes-sa maturità di una donna, dai no:

s.2 no:, quello no::s. no, però dipende, figghioli [ragazzi], è vvero, è vvero...s.2 sì, perchè i ragazzi maturano molto dopo.M. sì:, sì...s.2 ma molto dopo.s. noi siamo le ddue ppiù ggrandi...s.2 ma dipende, però, dai...s. io non riesco a stare con uno grande.M. io ho pprovato! (ride)

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s. quello grande?M. no, ppiù ppiccola!s.2 è rraro, però:M. è rraro, comunque. tipo un ragazzo...s.2 è rraro, però quello che cconosco:, cioè, quello che vvedevo io, g., ha

vventicinque anni ma è una persona invece molto matura.

5. in cucina

data della registrazione: 23 maggio 2012.durata: 00: 04: 07.Metodologia: osservazione controllata.Contesto: i due cugini d. e g. si trovano a casa di una loro amica (ric.)., che ha

attivato il registratore a loro insaputa: mentre la aiutano nella preparazione di undolce, parlano di sport, esami universitari, persone di famiglia.

notazioni sociolinguistiche:a.: amico di famiglia (interviene una sola volta nella conversazione).d.: maschio; 21 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; studente universitario;

padre commerciante, madre insegnante.g.: maschio; 24 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; diplomato; genitori im-

piegati.ric.: femmina; 28 anni; nata e vissuta a reggio Calabria; studentessa universita-

ria; genitori impiegati.

i protagonisti del breve testo che segue non sono amici, ma cugini, e la loro conver-sazione avviene in un’abitazione privata, dove sono presenti, anche se in un’altrastanza, i genitori di ric.: è possibile che queste peculiarità contestuali abbiano con-dizionato il modo di esprimersi dei due giovani,196 i quali, per esempio, evitano ilturpiloquio, mentre ricorrono volentieri al dialetto: la commutazione di codice av-viene soprattutto secondo la modalità del code mixing (uno s’avi a ciangiri, perché senon ti piangi ti va male sicuro), che, come si è già osservato, è quella più marcata, pre-supponendo più di altre un’abitudine del parlante all’uso attivo del dialetto; la lgqui documentata appare, pertanto, sbilanciata verso la dimensione della microarea:è probabile che ciò derivi anche dal fatto che d. e g. sono legati da un rapporto diparentela.

si segnala la presenza di un congiuntivo in dipendenza da sperare (speriamo che sialleni): il suo impiego in un testo parlato si può considerare notevole e contraddicela communis opinio secondo cui il congiuntivo sarebbe impopolare presso i giovani.il passato prossimo è preferito, come di consueto, al passato remoto.197 fra le formedialettali e regionali si segnalano ancora salare e dare materie; sul versante sintatticoi tratti connotati regionalmente non differiscono da quelli rilevati finora negli altri te-

1014. i testi

196 per quanto riguarda i contenuti della conversazione, la censura emerge palesemente quandod. cambia improvvisamente discorso dopo aver accennato alle perdite al gioco di g.

197 Come si vedrà anche nelle inchieste successive, spesso nella lg reggina il passato prossimoè impiegato anche quando il verbo è un dialettismo. qui fa eccezione un’occorrenza di mi salai,compensato, tuttavia, dal controesempio si è salata.

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sti (è andato ad accompagnare a l.; a casa è?). tra i forestierismi si segnala l’interes-sante foldare, anglicismo adattato del texas hold’em col significato di ‘passare la ma-no’, usato qui per indicare il rifiuto di assaggiare un dolce. i giovanilismi sono rap-presentati solo da due occorrenze del riempitivo tipo e dall’aggettivo malato (cfr.2.3.4.); non sono impiegate espressioni originali per designare un ragazzo moltograsso (obeso) e una ragazza molto magra (stecchina).

g. peccato che M. non viene però...d. e M. lo sai com’è, idda cumincia:: [lei comincia] tutta::g. ggià spedita...d. spedita e ppoi a mmetà strada... infatti mio padre cci ha ddetto l’altra

volta, cci ha detto «eh: tutto ccusì fati [fate tutto così]! cominciate...»g. il solito, il solito...d. «cominciate a ccorrere...»g. u zziu [lo zio] è qqualcosa di...d. «cominciate a ccorrere tutti e ppoi: / vi rritirate»g. insomma va, non vengo perchè in palestra mi salai [mi sono distrutto].d. vabbò, ma è ggiusto...g. no:, vabbè non è che è ggiusto, a mme fa ppiace+ | farebbe piacere. pe-

rò::d. no: eh! ma intanto io devo farlo per forza.g. no, io sto pprendendo l’abbitudine la domenica, cuggino. la domenica

mattina.d. no, vabbè, e:: con chi vai?g. con la musica. hai presente con l’emmeppitre... (ride)ric. vengo pure io se vvai la domenica mattina tardi, t.!g. guarda, io:::ric. però si vva’ prestu [se ci vai presto] no.g. no, quale presto! io calcola che / minimo devono essere undici meno

un quarto.ric. mm.g. per andare dopo. undici meno un quarto undici. difficile che vvado

prima.d. sì, sai cos’è? è cche::g. se tti corichi alle ddue del sabbato è nnormale. lle ddue, le tre, è nnor-

male che ppoi...d. no, e ppoi non... non mi sento tantissimo perchè ggià tipo mi alzerei |

obbiettivamente, ti devi alzare presto tutte le mattine, poi... poi pure la do-menica...

g. non mi dire che tu... vabbè, la domenica dormi, poi studi, magari:d. no, dormo ma eh... cioè, dormo fino alle dieci e mmezza, undici /

poi...g. poi se tti va studi sennò per un giorno...d. non ci fa nniente. un giorno. insomma, per qualche ora, poi magari se

non studio la mattina studio il pomeriggio.

102 in Calabria diCono bella

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g. mi:: come a mmia cuggina sei, malato, come a M., si sta spa+ | si è...si è ssalata [si è rovinata]...

d. ormai una volta che arrivi al: traguardo che ffai, ti tiri indietro? cioè, altraguardo...

g. se ttutto va bbene quando? se ttutto va bbene...d. se ttutto va bbene l’anno prossimo / siamo a pposto.g. mah, speriamo bbene dai...d. vediamo... cioè:: io cci sto pprovando.g. appelli imminenti?d. appelli sì, imminenti, sì. a lluglio.g. vabbè, dai! luglio:: pensavo che era a mmaggio...d. a lluglio:: luglio alcuni, altri... altri a mmetà ggiugno.g. mm?d. purtroppo. no, perchè: poi mi sto ffacendo un sacco di materie. quin-

di: vedo se rriesco a ffare tutto.g. ce la fai, d., ce la f+ | non ti ciàngiri comu fannu tutti, piffauri [non ti

piangere addosso come fanno tutti, per favore]!d. eh... non è, vabbò, uno s’avi a ciàngiri [si deve piangere addosso], per-

chè se nnon ti piangi ti va mmale sicuro. non c’è: non c’è ddubbio. (ride)g. no:, no, ti va bbene... ma quel gay di tuo fratello?d. il gay di mio fratello è andato a accompagnare a l.g. ah, e ancora è a rreggio?d. sì, no, e:: sta fino a: fine:: fine maggio e ppoi rriparte e rritorna a mme-

tà lluglio.g. ah: vabbè.d. perchè pure lei ora: tra un poco si laurea. pure lei, solo lei, io ancora:

n’atr’annu [un altro anno]!d., g. (ridono)g. quindi llei tra ppoco si laurea, ho ccapito...d. eh ssì, che ddobbiamo fare, ora: / tra ppoco insomma:... / ‘mmazza e

qquindi che ccos’è, alla fine, un semifreddo all’amaretto?g. semifreddo, semifreddo. / e:, solo che io l’amaretto...d. mm. manco io, sinceramente.g. cusì [così] niente di::d. per me per esempio ggià quello, io mi prendevo un bel cucchiaio, tipo

la nutella. pigghiava ddu cucchiai [prendevo due cucchiai]...ric. assaggialo, se vvuoi.d. sì:, non posso, e sto andando a ccorrere!g. ih:: un cucchiaino che tti deve fare!d. no::, no... megghiu i no [meglio di no].ric. o ora o nenti [niente]!d. no:, nenti, nenti...g. folda, folda!d. folda!g. meglio che ffolda!

1034. i testi

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ric. che è ffolda?g. passa.d. va bbonu, sì, puru tu [va bene, sì, pure tu]! che è ffolda?g. poker. folda, folda!d. ma mai ggiocato a tec+ | a tecsas oldem?ric. no.g. sapi i gguai [sapessi i guai]...ric. (ride) in che ssenso?d. (sotto voce) l’ha rrovinat+ | (a voce alta) v. è a ccasa.g. a ccasa è?d. sì:, perchè non si sentiva di venire a ccorrere. tutti insomma mi iettaru

u paccu [mi hanno dato buca], oggi, non...g. e: cch’avi a vvèniri v., chi esti na... na [doveva venire v., che è una...

una] stecchina?d. (ride) veni, veni [viene, viene]!a. sì, fa mmezzo ggiro di... coni.g. non ce la fa!d. però almeno anzi quello lo fa. piano piano speriamo che ssi alleni...g. chi, v.? se v. si allena io divento obbeso.d. (ride) sì, in effetti è vvero. / no, io sto andando quanto proprio per rig-

gettarmi un poco pure perchè: cci vuole...g. male non ti fa, cugginetto!

6. in piazza

data della registrazione: 14 maggio 2012.durata: 00: 05: 49.Metodologia: osservazione controllata.Contesto: nella piazza che rappresenta il loro abituale punto di ritrovo, sei amici

parlano del problema della ricerca del lavoro e dell’imminente trasferimento in au-stralia di uno di loro.

notazioni sociolinguistiche:a.: maschio; 24 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; studente universitario;

padre collaboratore scolastico, madre insegnante di scuola media.a2: femmina; 19 anni; nata in bielorussia e residente a reggio Calabria dall’età di

sei anni; studentessa universitaria; padre ispettore dell’enel, madre funzionariodelle poste italiane.

C.: maschio; 24 anni; disoccupato; licenza media; nato e vissuto a reggio Cala-bria; genitori commercianti.

d.: maschio; 24 anni; studente universitario; nato in polonia e residente a reggioCalabria dall’età di 8 anni; madre collaboratrice domestica (il padre vive in australia).

M.: femmina; 23 anni; diplomata al liceo artistico; nata e vissuta a reggio Cala-bria; padre commerciante, madre casalinga.

ric.: maschio; 25 anni; studente universitario; nato e vissuto a reggio Calabria;padre medico.

104 in Calabria diCono bella

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nel dialogo che segue, la componente dialettale è presente in misura molto maggio-re rispetto a tutti gli altri testi del corpus prodotti a reggio città: nonostante chequattro parlanti su sei siano studenti universitari, la maggior parte di loro non appar-tiene a un ceto sociale alto (si noti anche che C. non ha proseguito gli studi dopo lalicenza media): l’ampio spazio occupato dal dialetto, pertanto, sarà da ricondurre al-meno in parte a fattori di tipo diastratico. una tipologia di alternanza italiano / dia-letto molto utilizzata è il code mixing (pi diri, C. ti chiamau oggi, poi quando ti chia-ma?; se lavori a nero ti rununu lu stessu):198 ciò indica che i parlanti riconoscono lastessa dignità linguistica al dialetto e all’italiano e che pertanto siamo fronte a una si-tuazione di bilinguismo bilanciato. lo dimostra anche il fatto che la parlata localenon è delegata a ricoprire funzioni specifiche: al suo consueto impiego in chiave lu-dica (einstein è ccapaci che non lavurava i sti tempi qui!) si accompagnano usi deno-tativi o comunque privi di particolare marcatezza pragmatica (vabbò, iddu avi mil-lequattrucentu euru o misi). queste modalità di uso del dialetto si riscontrano soprat-tutto nei parlanti maschi; le ragazze, invece, riportano più volte la conversazioneverso l’uso esclusivo dell’italiano, confermandosi, pertanto, soggetti meno incliniall’uso del codice dialettale, a cui tendono a non ricorrere neanche nei contesti di ti-po ludico (la parlante M., per sottolineare scherzosamente le conseguenze del tra-sferimento in australia di d., opta per una battuta in italiano: no::, poi d. vi mandale foto che ss’è ffatto fidanzato con l’australiana, le vediamo pubblicate su facebook!).

la diversità rilevabile tra linguaggio maschile e femminile non coinvolge, qui,l’uso del turpiloquio, che anzi è praticato maggiormente proprio dalle ragazze. tor-na l’uso dell’allocuzione compare, in questo caso solo sulla bocca dei parlanti ma-schi. per quanto riguarda i giovanilismi (messi in ombra dalla preponderante com-ponente dialettale), si può notare ancora una volta la presenza di tipo nel consuetovalore di riempitivo.

a. comu fai mi faci [come fai a fare] xxx?d. cusì dumani non aiu a ffari nenti e studìu [così domani non devo fare

niente e studio].a. pi ddiri, C. ti chiamau [per dire, C. ti ha chiamato] oggi, poi quando ti

chiama?199

d. mi chiamau [mi ha chiamato] oggi e mmi chiamau: [mi ha chiamato]che ggiorno è oggi?

a. oggi? mercoledì.d. e llunedì pure sono andato da C....a. ah, bbonu [buono]! / ti chiama ddu vote [due volte] a ssettimana.C. puru chi ssi futti centu euru a settimana so bboni. fallu puru nta stati allura

[anche se si fotte cento euro a settimana, sono buoni. fallo anche d’estate, al-lora] se è ccosì, ddu voti [due volte]...

1054. i testi

198 Come si è detto in 3.3.2.2., nel corpus di alfonzetti 2001 il code mixing è infrequente sia frai giovani delle classi socioculturalmente elevate (che, non avendo una piena competenza del dialet-to, ricorrono solo a brevi inserti dialettali e non a una vera e propria commistione fra i due codici),sia fra quelli che esibiscono una maggiore competenza del dialetto (i quali lo collocano in una po-sizione subalterna rispetto all’italiano e quindi tendono a mantenere distinti i due codici, utilizzan-do prevalentemente il code switching).

199 d., oltre a studiare all’università, lavora saltuariamente in un negozio di frutta.

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ric. e ccome... come mai hai intrapreso questa | bbuonasera! come maihai intrapreso questa: attività llavorativa?

C. eh ma avi a llavurari [deve lavorare] prima o ppoi?d. xxx staiu facendu, tutte e parti, chi ffazzu [sto facendo tutte le parti, che

cosa faccio] sennò?ric. c’è ccrisi, no:?d. tu na: a senti? eu a sentu [tu non la senti? io la sento].ric. e certo...C. vabbò, iddu avi millequattrucentu euru o misi [va beh, lui ha millequat-

trocento euro al mese]...a. vabbò, aspetta, tra C. e r...ric. vabbò, C., tu prendi milleccento euro al mese, di affitto.d. però r. non baiu [vale] | allora, io fissi, fissi c’ho...ric. u megghiu [il migliore] è a., senza penzieri.a. u megghiu è eu [il migliore sono io], senza penzieri, senza penzioni,

senza nente, nente [niente, niente]. / senza cascitte [cassette]200...C. ah, d., iddu l’avi i so... i so millittricentu euru o misi, chi ccazzu si ndi fut-

ti![lui ha i suoi milletrecento euro al mese, che cazzo gliene fotte!]d. non s’avi a isari e sei ra matina [non si deve alzare alle sei la mattina]!C. iddu poti iri puru tri mmisi i fila a ccubba [quello può andare anche per

tre mesi di séguito a Cuba]!a. po’ o vidi [poi lo vedi]...C. tantu u stipendiu ’rriva sempri [tanto lo stipendio arriva sempre]!a. aó, po’ o vidi si non l’aiva comu viniva puru iddu nde cascitti, che rrìdiri

[poi lo vedi se non lo avesse avuto come sarebbe venuto anche lui a traspor-tare cassette, che ridere]!

C. non viniva puru eu [non sarei venuto anch’io]?a. si ndi va nti n. C.,201 si non l’aiva [sarebbe andato a lavorare da n. C.,

se non lo avesse avuto].C. senza sordi [soldi]xxx? scusa, se uno non ha ssoldi non può mmettere

neanche bbenzina nella macchina.a.2 che ccazzo l’ha vvoluta a ffare la laurea, scusa?C. non è che uno si laurea e llavura [lavora]! eh nno!a. avi [ci sono] tanti laureati, laureandi...ric. ma non tutti hanno il mio cervello!a.2 ah:::a. l’amicizzi cci vonnu, compà, quali ciriveddu? cioè, ainstain è ccapaci che

non lavurava i sti tempi qqui [ci vogliono le amicizie, compare, quale cervel-lo? È possibile che einstein non avrebbe lavorato, di questi tempi]!

(ridono)d. è ccapaci... è ssicuru [è possibile... è sicuro]!a. un cervelloni i chisti si ccampava [un cervellone del genere se vivesse]...

106 in Calabria diCono bella

200 il riferimento è alle cassette di frutta che d. è costretto a trasportare per lavoro.201 n. C. è un meccanico.

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C. perchè, tu pensi che d. ora che ffinisce si laurea e llavura [lavora]? eh...a. ainstain aveva quattr+d. d. a ddicembre si ndi vai [se ne va]!a.2 ando’ vai:?d. in australia!a. a. si laurea quindi lui lavorerà ppure!a.2 se sse ne va...a. si laurea e nci rici «C., ho ccapito, aiu a laurea, sempri cascitti cca ’ncod-

damu». ca a laurea pari chi ‘nchiani i livellu [gli dice: «C., ho capito, ho lalaurea, sempre cassette qua ci accolliamo». pensi forse che con la laurea passia un livello più alto] !

a.2 ma perchè sse uno fa stupido tipo concorsi? pure per sopra? ti pareche...

d. stupido è chhi lo stupido fa!a. ma uno va ttentando cose, pare che lo prendono sicuro, figghioli [ra-

gazzi]?a.2 vabbò, ma uno tenta...d. cioè io ora così:, mo passo l’estate, dove vogghiu iri, a spagna [dove

voglio andare, in spagna] ...ric. allora, vi posso dire che al nord ci sono concorsi tutti i ggiorni. per il

nostro profilo lavorativo.C. compare, quindi ti cumbeni mi ti trasferisci o nord [ti conviene trasferirti

al nord].ric. se uno:: corto e mmalo cavatu [basso e fatto male], pe fforza.d. cortu e?ric. malu cavatu.d. malu cavatu è nnova chista [questa è nuova].ric. non la sai? vabbò, tu vieni dall’australia. cittadinanza polacca e au-

straliana.d. io vado in australia.ric. vai? vai pure quest’estate?d. mia mamma va ad agosto, un mese. io vado...ric. in australia?a. si ttu ivi in australia cu C. f. ti scialavi [se fossi andato in australia con

C. f. ti saresti divertito].d. ma vidi tu [ma guarda tu] | partiamo a dicembre, tipo gennaio. mi ndi

vaiu [me ne vado]!a. viri chi pigghia seicentu euru [guarda che prende seicento euro] xxx...ric. te ne vai proprio? per sempre?d. ch’aiu a ffari ccà [che devo fare qua]?a. se cc’era C. f. in australia ti scialavi [ti saresti divertito]!C. tutto per che ccosa? per il... per il danaro!d. per il dio danaro.C. il denaro che ppotere che ha!ric. ma perchè, pensi di campare con seicento dollari?

1074. i testi

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a. ma... gli danno seicento euro, vedi, Maria, senza mi vai e mi lavura[che vada a lavorare]...

d. sì, ma dda’ era seicentu euru perchè non capisciva l’inglesi [là erano sei-cento euro perché non capivo l’inglese]...

ric. ma scusa, tu prendi i soldi / tu percepisci sti soldi se nnon lavori?d. certo!ric. e sse llavori non te li danno.a. se llavori a nnero ti rununu lu stessu [te li danno lo stesso].d. si llavuru a nneru [se lavoro a nero]. ma che ssi tti bbeccunu ti fannu a

ppagari: non sacciu cantu cazzi i cosi [se ti scoprono ti fanno pagare non soquanto].

C. no, ti danno i soldi fino a cche non ti trovano un lavoro, ppoi te lo tro-vano non te ne danno ppiù.

ric. buono. cce ne andiamo pure noi?a. tu trovunu | tu trovunu tipu imbianchi+ | bah, tu trovunu u lavuru. è ca-

pace che ttu trovunu imbianchinu! pari chi cci po riri i no [ti trovano | ti trova-no tipo imbianchi+ | bah, ti trovano il lavoro, magari ti trovano quello di im-bianchino! e che, puoi dire di no] ?

C. sotta patruni non vaiu. pari chi ttu trovunu un lavuru seriu [sotto padro-ne non ci vado. sembra che ti trovino un lavoro serio]...

a.2 e cche ffai con seicento euro: al mese, voglio dire?C. è un euro privato il tuo.a.2 con una casa, che tti devi mantenere?ric. seicento euro al mese?M. che ccazzo dite, figghioli, che non sono niente seicento euro! non paga

casa, non paga mangiare, non paga bbenzina...a.2 oh quello può ppure evitare certe cose. seicento euro al mese vedi che

non sono niente, se tti ddevi pagare casa.M. se tti devi pagare casa non puoi fare un cazzo. ric. se ssei viziosa...a.2 sì:d. ddà u lavuru u trovi e bbono, puru [là il lavoro lo trovi e anche buono].M. ma dove, in australia?ric. lo trovi?d. certo che lo trovo!C. io potevo prendere pure tremmila euro al mese che non me ne anda-

vo mai!a. vabbò, cci sono i suoi, capito, pare che è ssolo? cc’è ssuo padre, si tra-

sferisce sua madre...C. no, mi potevano dare pure dduue o tremmila euro al mese...M. ah, d., quant’è lla media là?C. che ccazzu facciu? mi ndi futtu ri sordi, chi ffazzu ropu? cu ccu mi godu i sordi

[che cazzo faccio? prendo i soldi ma che faccio dopo? Con chi mi godo i soldi]?d. e ccà? chi mme godu? mme godu nenti, ccà! nesciu, staiu a piazzetta, pig-

ghiu u friddu, nesciu, minchia, n’aiu n’euru [e qua? Che cosa mi godo? non

108 in Calabria diCono bella

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mi godo niente, qua! esco, sto nella piazzetta, prendo il freddo, esco, min-chia, non ho un euro]...

C. e ddà cchi ffai, pe ddiri, a mmilanu? nesci? sulu [e là che fai, per dire, aMilano? esci? da solo]?

M. no::, poi d. vi manda le foto che ss’è ffatto fidanzato con l’australiana,le vediamo pubblicate su ffeisbuc!

ric. ah, ti fai fidanzato con l’australiana, poi, no:?M. e M. r. muore...d. ancora? ma ancora rrimanistivu [siete rimasti] vecchi, comunque, tutti

quanti...ric. lui ormai se ne va a rroma a ffarsi la specialistica con le nuove colleghe.d. ssì:, mi ndi fu+ [me ne fo+(tto)]ric. ah, ehm, è sforato?C. a ppropositu, ‘nchianamu [saliamo] a rroma? o no?ric. ah?C.’nchianamu na [una] settimana a rroma, tri [tre] ggiorn’ a rroma?a.2 ma lo sai che la tua laurea non vale niente, in australia?d. vale, invece, ohohoh...ric. la tua laurea? la nostra?d. sì ssì ssì ssì ssì!ric. chi te l’ha ddetto?a.2 impossibbile! sono riconosciute solamente in unione europea.ric. ma dimmi, perchè? chi l’ha stabbilito?d. perchè mmi hanno detto che vvale.ric. chi te l’ha ddetto?a.2 e cchi te l’ha ddetto è un coglione, perchè nnon vale!d. non vale, pensi?ric. ma cche ccazzo dici? (ride)a.2 vale soltanto nell’unione europea!C. ma se si ndi vai [ma poi se ne va]...ric. vai in polonia e tti vale, per esempio.a.2 pure se ssei medico: non vale un cacchio.M. quindi, d., pirdisti [hai perso] un anno e bbasta! io me ne ando a casa.C. mi ndi vaiu [me ne vado] pure io...ric. vedi che è vvenuta una a ffare le pulizzie da noi... che era laureata in

medicina!a.2 ma va::!ric. eh: prima di i., ancora prima di i...C. e., ddà [quella lì]?a.2 xxx non vale un cazzo!ric. no, non mi rricordo come cazzo si chiamava...d. ah, nell’unione europea vale solo!ric. certo!d. anzi che vvale nell’unione europea!ric. come anzi che vvale?

1094. i testi

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a.2 (ride)C. vatindi [vattene] in | a ppariggi!d. aundi [dove]?C. poi pigghiari puru diecimila euru o misi, nesci ru lavuru e ddu i... chi fazzu

ccà sulu [puoi prendere anche diecimila euro al mese, esci dal lavoro e dovevai... che faccio qua da solo?]

d. si canusciunu [si conoscono] i cristiani, C.!C. chi ffazzu eu [che faccio io]... al luvre?M. oddio, al luvre, guarda a cchistu [guarda questo]!(ridono)C. chi t’accatti na bbella mach+ e mmancu te la godi nte stradi dda sulu [che

ti compri una bella macch+(ina) e neanche te la godi per le strade da solo]...a.2 no, perchè uno non conosce persone?(a.2 e M. ridono)a.2 no::, per favore, non mi parlare, perchè io...C. l’amici solo a rriggiu l’aiu [ce li ho solo a reggio]!a.2 a rriggiu aiu a C. b. [a reggio ho C. b.]...d. oh, fammi fare na telefonata a uind.a.2 dai, andiamo pure noi...C. cu ll’ommini [con gli uomini] ...d. foramalocchiu [fuori il malocchio]!C. a ccu a’ cchiamari [chi devi chiamare]?d. a p.C. ah, non ti pozzu fari chiamari [non ti posso far chiamare], xxx messag-

ginu [messaggino].

7. Venerdì sera

data della registrazione: 9 novembre 2012.durata: 00: 15: 38.Metodologia: osservazione controllata.Contesto: un gruppetto di amici, maschi e femmine tutti intorno ai vent’anni,

chiacchierano del più e del meno davanti a un locale che costituisce il punto d’in-contro per molti giovani reggini. a un certo punto arrivano altre due ragazze, chediventano le protagoniste più attive della conversazione.

notazioni sociolinguistiche:l.: femmina; 21 anni; nata a reggio Calabria; studentessa universitaria; padre ex

direttore di un ufficio postale, madre insegnante.b.: maschio; 23 anni; nato a reggio Calabria; studente universitario; padre ope-

raio, madre casalinga laureata in architettura.g.: maschio; 19 anni; diplomato; nato a reggio Calabria; padre operaio, madre

casalinga nata e vissuta all’estero, con origini italiane.ric.: femmina; 22 anni; nata a reggio Calabria; studentessa universitaria; padre

ex operaio, madre insegnante.C.: femmina; 22 anni; nata a reggio Calabria; studentessa universitaria; padre

rappresentante, madre disoccupata.

110 in Calabria diCono bella

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C.2: maschio; 21 anni; fidanzato con C.; nato a reggio Calabria; militare; padreimpiegato statale, madre insegnante.

a.: femmina; 20 anni; nata in svezia, cresciuta a reggio Calabria; padre reggino,madre svedese [altre informazioni non disponibili].

a.2: femmina; nata a Messina; studentessa universitaria; padre carabiniere [altreinformazioni non disponibili]

nella prima parte della conversazione, in cui sono ancora assenti a. e a.2, i parlantinon usano un linguaggio particolarmente connotato. oltre a diversi regionalismi sin-tattici, si possono notare alcuni inserti dialettali e tre giovanilismi: l’imperativo evapo-ra, usato nello stesso senso di vaporìzzati (sul quale cfr. 2.3.2.1.); l’aggettivo fallocco ‘fa-sullo’ (cfr. 2.3.4.); il riempitivo tipo. Con l’arrivo di a., che esordisce gridando io sta-sera ho una serata super libera, la mia amica gli ho fatto calare un Jack e lei tipo non stamolto bene, ha inizio una carrellata di giovanilismi (a., tra l’altro, accentua particolar-mente la prosodia reggina a fini enfatici): compaiono gergalismi tradizionali (cessa ‘ra-gazza bruttissima’, fusa ‘ubriaca’, pomiciare ‘scambiarsi effusioni amorose’) e di matri-ce locale (calarsi ‘bere’ e l’allocuzione commare,202 la quale, diversamente dal suo ricor-rente corrispettivo maschile, rappresenta un hapax all’interno del corpus);203 dialetti-smi (gunagghie ‘inguine’, zannio ‘scherzo’) e frasi dialettali (eu mi ’mbivia du litri i bir-ra; cacciti sta sciarpa, mannaia); espressioni enfatiche (da dio, super libera, super palestra-to); diminutivi (fotina, tettine); turpiloquio (grazie al cazzo, hai rotto il cazzo); l’anglici-smo escort ‘prostituta’. a. è anche l’unica fra i parlanti a ricorrere al code mixing oltreche al code switching e al tag switching. il suo linguaggio si configura pertanto come unmélange di elementi diversi che testimonia efficacemente come nella lg il dialetto nonrappresenti necessariamente un’alternativa all’uso di giovanilismi.

ric. uau: che rromantica!C. lui me l’ha rregalata.204

C.2 oggi.ric. eh? allora tu sei romantico.C.2 certo!C. (ride)ric. certo! // è bbellissima.b. dove l’hai fatta?C. a ccassino.ric. no, ma la fannoC.2 sono l’unico.ric. non ce l’ha t.?d. sì, la... la fanno tutt+ | i fotografi...ric. tutt+ | ormai tutt+C.2 eh tipo:b. ti sta ddicendo che non hai niente di che.

1114. i testi

202 su commare in luogo di comare cfr. fanCiullo / librandi 2002: 805.203 l’uso allocutivo di comare nella lg reggina è comunque confermato dalle indagini autova-

lutative (cfr. 2.3.4.).204 C.1 ha regalato a C. una cover per iphone personalizzata con una loro fotografia.

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C.2 c’era pure: pure dell’aipad: c’era / il retro però.l. purtroppo non hai l’aipad!C.2 eh, sennò xx.l. sennò avrebbe fatto anche quello.ric. era completo, con tutti e ddue uguali.C. solo che ssi sta scollando.C.2 eh, è ffallocco [fasullo] / no, non è ffallocco!ric. quanto l’hai pagato, C.?C.2 no, poco.ric. è ffallocco.l. (ride) che ssei tirchio!ric. tipo un euro! (ride)l. secondo me se ne è ggirati tre quattro...C.2 e ssai, e ssai che mi ha ddetto? ma perchè non te la sei fatta pure tu?

(ride) e io ho ppensato subbito malanova [accidenti], costava assai!C. veramente?C.2 (ride) ah? no:, scherzo! // no, spè, pensa quella cifra rraddoppiata!l. minchia!C.2 potevo spendere per una cosa del genere?(ridono)b. vado subbito.C.2 vado subbito. no:, che cc’entra? però: gliel’ho ffatta a llei. perchè lei |

a llei gliela dovevo... sennò cci provano.C. certo.C.2 io ggià lli freno, dal principio.C. certo.C.2 quindi...l. e il telefono lo devi tenere così.(ridono)l. in modo che ssi vede! (ride)C.2 così devi camminare! / mannaggia...ric. comunque ci siamo fatti un giro e non c’è nniente / al vintag:205 te l’-

hanno data libbera perchè non c’era nessuno proprio.C. però siamo passati dalla via di sopra e ggente ce n’era.ric. e apposta, perchè erano tutti nell’altro...l. al melagodo?C. e al sette punto cinque?ric. e qqual è?l. sotto il vi+ | sotto il vinci.206 dove cc’è l’ingresso se+ | ddi dietro.ric. ah:: dove cc’era:, tipo:, che cc’era tagliati per il succe+?207

112 in Calabria diCono bella

205 Vintage, Mela godo, 7 punto 5, Café noir sono tutti nomi di locali situati al centro di reggioCalabria.

206 si allude al liceo scientifico “leonardo da vinci”.207 tagliati per il successo è il nome di un negozio di parrucchieri.

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d. sì.ric. di fronte?C. pure in quel buco di bbar: bbar: | locale che: | sette punto cinque.l. in quel bar: davanti al vinci, dove cc’è il vitrioli,208 in via possidonea.ric. accanto a ddove...(passa un ragazzo con la macchina e dice: «Mi saluti a C.»)C.2 ciao g.:! occhei!C. ciao g.!l. come mai è a ppiedi?C. sì, e ppoi: piangono tutti fame, che cci devi fare!ric. vabbè, ma è ccosì.C.2 perchè, poi?C. piangono tutti fame.l. dico è a ppie+ | era a ppiedi. /// se ssapevo gli davo un passaggio.ric. solo sai qual era pieno? il cafè nuar:, quello di fronte al classico?C. questi tre sono pieni.ric. ma da morire, eh? ppiù di qqua!l. come mai stasera questa lochescion? per cambiare?ric. ci volevamo annientare dal vintag: // no, ma cci siamo fatti tre p+ |

questa è la terza passeggiata che cci facciamo.l., C. rricordami l’ard disc.C.2 ah, sì!l. ricordati! // (si rivolge a ric.) c’era nec:.209

ric. c’era nec: e io subbito ho ppensato laura non c’è.210

l. (ride) no no, cc’era nec: /// e ieri sera: mi ha ccontattata f.ric. ma si è llasciato con cosa?g. a vvoi vi fa mmale la schiena?ric. ma non è che tti fa male la schiena | a tutti!l. (ride) come mai? gli fa mmale a llui la schiena e ddeve | di conseguenza

deve fare male | malanovamai, mi stai sul cazzo!g. questa è ffifa.ric. questa è ffifa, hai capito?l. chista è: [questa è]...l. nullafacenza.ric. gli ho ddetto io «non fari nenti [non fare niente]!»(ridono)g. mannaia [mannaggia]! / oh::, mi hanno offerto di lavorare al gheim stop.211

ric. oooh (lo imita).l. hai visto? sei andato?

1134. i testi

208 È il nome di un istituto comprensivo.209 nek è il soprannome di un amico comune.210 laura non c’è è il titolo di un famoso brano del cantante nek.211 Gamestop Corporation è il più grande rivenditore di videogiochi del mondo. nel testo ci si ri-

ferisce a un negozio Game stop che si trova all’interno del centro commerciale di porto bolaro,nell’area portuale turistica di reggio Calabria.

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g. dicembre e ggenna+ric. dicembre e ggennaio.l. due mesi?g. non lo so com’è il fatto.l. ma vai:! a nniente a nniente...ric. qua, non è qqua?g. ah?ric. non è qqua il gheim stop?l. questo qqua sul corso.C.2 quello sul corso.g. no, a pporto bbolaro.l. ah, a pporto bbolaro.ric. ah, a pporto bbolaro è.C.2 e vvai.ric. e vvai. / ora.l. che ccazzo te ne fotte? a nniente a nniente...g. ma dicembre e gennaio.C.2 dicembre e gennaio intanto ti fai conoscere. poi che ssai?ric. sì, certo.l. infatti, poi magari ti rrichiamano.g. minchia, io mi scialo [mi diverto] llà!l. cioè, ggiustamente...ric. solo che qquando gli dicono i soldi «no, tutti ggiochi voglio io».g. solo...ric. invece dello stipendio ggiochi.g. lo stipendio | datemi ggiochi...ric. tramutato in giochi.l. giustamente chiamano nel periodo in cui tutti vogliono le ferie e hanno

bbisogno di persone.g. eh, quello è.ric. e perchè a nnatale:...g. i fissa [i fessi]...l. però...ric. no, i fissa nenti [i fessi niente]!g. quelli che lavora+ | hanno il posto a ttempo indeterminato vanno in

ferie / che cc’è un bordello al gheim stop: a nnatale.ric. tipo quelli come a tte si comprano i ggiochi.g. i genitori vanno e gli comprano i ggiochi.l. mi avvio? / evapori?g. vanno e gli comprano i ggenitori e i ggiochi.l. evapora! (ride)C. il tuo primo cliente sarà un certo d. C., te lo vado dicendo [ti avverto].C.2 chi è d. C.?C. che ogni ssettimana viene là.g. chi?

114 in Calabria diCono bella

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C.2 ah:, mio cognato!l. cu ttutti i machini chi llava [con tutte le macchine che lava]...g. si deve vedere se mmi prendono.b. ha l’autolavaggio?l. due tre mmacchine e ssi paga un gioco. / avussuvogghia [hai voglia (a

comprare giochi)]!f. l’avi a ffari, prima, ddu tri mmachini [deve lavarle, prima, due tre mac-

chine]!l. dai, che llunedì porto la mia!ric. la sua ti deve pagare il triplo! / tre llavaggi di macchine normali.b. e sse... e sse tti porto la panda?(ridono. arriva a.)a. (si avvicina urlando) C.:::!C. tu dici che non vuoi uscire e ppoi...ric. oddio mio!a. io stasera ho una serata super libbera, la mia amica | gli ho ffatto calare

un gec:212 e llei tipo non sta mmolto bbene.C. e gli occhiali, a.?a. nta bburza [nella borsa].C.2 nda: bbuorza: [nella borsa] (imitandola)l. no, non puzzi di alcol:, comunque.a. vabbè, ora mi sono calata un gec: grazzie al cazzo.l. un gec:?C. oggi sei a., ieri non eri a.a. eh ma perchè: comunque devo tenere un certo atteggiamento::C.2 oh, il film?a. lunedì.C.2 ah, noi proprio cc’eravamo:...a. un giec:? eu mi ‘mbivia ddu litri i bbirra [io ho bevuto due litri di birra]...C. (ridendo) che ffai schifo!a. stasira propriu [stasera proprio]...l. io | vi siete alzati voi e mmi stavo appoggiando io!C. ma qqua?a. no: sono stata tipo al bar da n., al vintag:, poi sono stata alla sosta a...

a vvilla...213

C. e ppoi sei venuta qqua:?a. sì, perchè suonava mia sorella col gruppo.C. quando viene da noi tua sorella?a. non mia sorella, mio cognato, col gruppo regghe il diciassette novembre.C. va bbene.a. hai visto che ssono carina stasera? // ce la facciamo noi tre una fotina?

/ così. / vieni, tu che ssei fusa!

1154. i testi

212 il riferimento è a Jack daniels, nome commerciale di un tipo di whisky.213 la sosta è il nome di una trattoria che si trova a villa san giovanni.

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C. è nnuova lei! (si riferisce ad a. che si è avvicinata)a. sì:l. la faccio una senza e una col flesc.a. falla cu: [col] flesc!l. un’altra!a. senza:?C. era xx, questo!l. apriva gli occhi piano...a. lei è a. (presenta la sua amica), lei è C., la mia collega di lavoro, lei è l...l. l. (si presenta)a.2 me l’hai presentata, ggià.a. lei è d.C. eh infatti.a. e vvafanculu [vaffanculo], va!(ridono)a. guarda che ssiamo favolose, si vedono pure le tettine.l. dove?C. dove sono le scarpe verdi, guarda!a. allora, l., t’a stari [devi stare] molto calma.C. vabbò, ma lei può ddirle ste cose.a. t’a stari [devi stare] molto calma.C. guarda le scarpe verdi / girale così.a. le dottor martins. 214

C. vedi che ssono uguali al film.l. ma quelle avevano pure il tacchetto ppiù alto, non erano | pare, di sotto!a. ma dove, quali?l. in un film.a. quale film?l. e C. ted: (in coro)a. e non l’ho vvisto.(ridono)C. poi andiamo al cinema a vvedere il tuo.a. sì: che ora: faccio tipo l’attrice. però non è chi mmi vitti [che ho ho vi-

sto] tutti i film, ora!l. quando cce lo rrilasc+ | quando rilasci un’intervista, un autografo,

qualcosa?a. eh nno, abbiamo deciso dopo.C. io ho cchiesto l’autografo prima ancora che iniziassero le: riprese.a. ma tu sarai la prima.l. non è cche ora fai qualche ccontratto che non puoi rilasciare interviste, cose?a. no, invece ho fatto un contratto che pper obbligo devo rilasciare interviste.(ridono)l. al contra+ | cioè ti hanno fregata proprio.

116 in Calabria diCono bella

214 doctor Marteens è una marca di scarpe.

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a. ggià l’ho ffirmato, quindi sono fregata proprio defregata. però: sottoloro commissione.

l. quelle che ddicono loro, certo.a. perchè deve ggiovare al film, al bla bbla bbla bbla bla.C. ma quando esce questo film definitivamente?a. definitivamente dovrebbe uscire/ ad aprile. marzo, aprile. però...l. tutto dipende da | finite...a. se ffacciamo in tempo potremmo partecipare al torino film festival. pu-

re. sennò andiamo direttamente a bberlino e vvaffanculo.l. cioè, proprio hai detto una cosa così. proprio così.C. come se vva+ | vado a ccatafurio215 e: partecipa::a. al pentedattilo216 film festival:, commare, me ne vado:... (accentuando

la prosodia dialettale)l. quello mio a mmalappena l’hanno presentato a ppentidattilo e a rroma!

(ride) proprio così.a. ma cosa:?l. avevo fatto la comparsa, io.a. dove?l. eh:, ddue anni fa in un film sul terremoto: di rreggio:C. ti fa cconcorrenza.l. no, assolutamente, no:a. minchia, l. mi fa ssempre concorrenza.l. mai, assolutamente.a. e mme lo fa sul charaoche, e mme lo fa sulle canzoni, come cantante,

e mme lo fa sugli attori...l. no, attrice mai.a. cioè!l. cioè, tu hai proprio lo spirito.a., l., hai rotto il cazzo, proprio!(ridono)a. l., ma non è che hai una sigaretta, tipo? perchè io stasera proprio sono

fusa.l. sai come si dice? lino!a. lino::C. non lo può ssapere...l. lino: scrocchi.a. no,no, io non sono tipa che scrocco. però:...C. che tti sei attaccata, un plettro?a. eh ssì!l. e cche cc’è scritto?C. eh::a.2 minchia, che ccaldo, ho la magliettina a mmaniche corte di sopra!

1174. i testi

215 si tratta di Cataforio, un quartiere di reggio Calabria.216 pentedattilo è una frazione del comune di Melito di porto salvo, in provincia di reggio Calabria.

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C. non lo so.l. avi l’accendinu ma non avi a [ho l’accendino ma non ho la]...a. togliti la sciarpa.a.2 sì, fidati.a. togliti la sciarpa e vvedi come stai meglio! | minchia, chista ccà si ‘mbi-

viu a me+ metà ra bbirra chi mmi ‘mbivia eu [lei ha bevuto metà della birrache ho bevuto io]!

a.2 allora non ha ccapito.a. ssu ggec: du cazzu [questo Jack del cazzo]...a.2 non hai capito, allora.a. cacciti sta sciarpa, mannaia [togliti questa sciarpa, mannaggia]! a.! a.!a.2 è ttre bbirre, mi sento una m+ | io sono di messina, comunque ho lla

casa pure qqua, no? devo tornare a vvilla ed è: ed è | sono un po’ aggit+l. e ddove abbiti a mmessina?a.2 al centro. studio ggiurisprudenza là, per cui ho la casa in centro, vivo

con i miei però. e qqua ho ccasa per conto mio.l. ma sei di rreggio o di messina?a.2 io sono di messina però qqua: ho una casa tutta mia perchè mio padre

era di qqua.l. ah:, ho ccapito.a.2 però fa il carabbiniere: / e qquindi / ci vengo ogni ttanto.a. (canticchia) carabbiniere prestami il cappello: se vvuoi la fiamma devi

accender lo spinello:C. vabbè, aspetta per tornare a ccasa, tanto domani è sabbato e llezzioni

non ce ne sono.a.2 cosa?C. domani è sabbato e llezzioni non ce ne sono.a.2 no, ma io non ci vado a llezzione, in ogni caso.l. (ride) non c’è pprobblema.a.2 non ho ttempo.a. non ha ttempo, capito, la rragazza che qqui lavora, tipo...C. tipo. (ride)a.2 tipo.a. tipo. tipo // il mio stesso lavoro, fa la escort.a.2 siamo ddue, ggià.a. e ssiamo ddue, quindi, tipo, cci siamo rriunite stasera ggiusto per...l. vi fate concorrenza o ve le dividete?a. no, ma quale conco+ | no, non ci dividiamo nè cconcorrenza, ognuno

ha il suo...a.2 certo.C. giro.l. ambiente/ abitat: (ride)a.2 e cche non sia mai lei entri nella mia linea di confine, perchè ppoi...C. oh, una a messina e una a rreggio.a.2 certo, appunto, vedi, però certe volte...

118 in Calabria diCono bella

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a. mah.a.2 mah.l. ogni ttanto lei:...a. mah! / avrei da ridire...a.2 molto da ridire.l. ogni ttanto sconfina qualcuno.C. sì, sì.a. gli ho rubbato un po’ di lavoro alla ragazza.a.2 tu po’ teniri u to travagghiu [puoi tenertelo il tuo lavoro]. te lo puoi te-

nere il lavoro che mmi hai rubbato.a. guarda che tti mino [ti lancio] una dottor martins nelle gunagghie [in-

guine], ah::?a.2 attenta perchè hai detto una pronuncia in macchina.a. ti ricordi quando t’abbiamo rraccontato con t. che ho mmesso le scar-

pe nel frizzer?C. sì:!a. quella sera io ho ffatto lo schifo.a.2 no::a. ma proprio la schifosa.a.2 (ride) mamma mia!a. no schifosa nel senso tipo non ma rricurdava eu i facci [non ricordavo co-

m’era in faccia], però pomiciava da ddio / quindi tipo ho ddetto io «vabbè!» /però poi mi sono rresa conto che in realtà tipo era una po+ | poverina tipo...

a.2 ma no, in realtà...a. non era bbrutta:, capito?a.2 ma qua+l. non è bbrutta s.a. allora, cce ne sono di cesse nella terra.l. non fate nomi:!a. no, non mi puoi dire | vabbò, di messina | di milazzo è.a.2 occhei, non è bbrutta però tipo tu si bbed.d.a [sei bella] per lei...a. e hho ccapito, ma puru tu ti fa’ cessi e si bed.d.a, quindi non mi ru+ | scas-

sari u cazzu a mmia [anche tu sei bella e ti fai cessi, quindi non mi ro(mpere)scassare il cazzo a me] a.!

a.2 io con i.? non è vvero.a. no con i., in genere.l. ci sentiamo.C. te ne vai?(salutano b.)b. sì, non...a. ciao.b. ciao/ ciao.a.2 ciao.a. ma ti faccio l’autografo!(ridono)

1194. i testi

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C. ma tu ancora non puoi xxx in giro, sennò si poteva dire.a. no, no, io figurati / io zzannio [scherzo] / non hai capito.C. al locale tanti chiedono di te e ttutti diciamo che stai facendo uno steig:

e qquindi non sappiamo che nnatura: e cche ddurata...a. sì ma infatti pure io non dico la natura, dico stag.a.2 ma tu lavori pure al v+ | lavori là? l’altra volta cc’era lei? / quando so-

no venuta io?a. se ha ddetto che vi siete ggià cconosciuti...a.2 con g. no, ora, ora:!C. qua ora cci hai presentate! (ride)a.2 mi pare di sì, che forse avevi i capelli legati. ero con g.l. non dormire! non dormire! (si rivolge ad a.)a.2 lo conosci?C. g. è il ragazzo con gli occhiali?a. g. no, sai chi è? quel ragazzo...a.2 il ballerino:a. coi capelli a spina che è ssuper palestrato che vviene sempre con quel-

l’altro super palestrato che llavora da s+ | da s. / che vvengono e llui si pren-de sempre o il caotic:...217

C. ah, sì, ho ccapito.l. sì, li rriconoscono dai cocteil.a. viene sempre al bancone e ssi fissa a pparlare.C. ma che ggiorno della settimana era?a. eh, non mi | quand’era::?C. era fine settimana?a. ehm: no.C. e allora io non c’ero.a. era ggiovedì.a.2 però c’era un’altra ragazza. c’è qqualche altra ragazza che cci lavora, llì?a. no, no.C. no, allora ero io.a. eri tu.C. solo io e llei siamo.a.2 era un venerdì o...C. anzi, adesso sono solo io // ma devi tornare!l. l’hai abbandonata.a. ma mi ha ddetto oggi f. delle cose sconvolgenti.C. tipo?a. che mmanca un documento e cche sse entro lunedì non glielo portano

lei::...C. molla tutto e sse ne va. e mme ne vado pure io, non è cche rritorno a

fare: bbordelli e bbordellini.a. no, no, fai bbene.

120 in Calabria diCono bella

217 si tratta di un cocktail. 

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C. già sono ddue anni che bbutto sangue [sfacchino].a. trovati altro, che ttu sei in gradissimo di fare tantissime altre cose.C. mi sono stufata: non per f., ma mi sono seccata.a. no, per la situazzione, no? nè pper f., nè pper t. è ssemplicemente la

situazzione.C. che ppoi ora lei ha ddetto così perchè forse sa che llui torna / quindi:

secondo me risolveranno sta settimana.a. sai qual è il fatto? secondo me vogliono tornare.C. chi loro?a. nel se+ | non più g. ma t.C. t. sicuramente no. ma comunque l’ultima volta che ll’avevo sentito |

infatti neanche a ssua mamma gli ha ddetto che ttornava.a. non lo so, io ho ssempre avuto l’impressione che vvoleva di ppiù. nel

senso cci teneva molto.C. sì, ma non vedeva l’ora di andarsene.a. g. non è che cci tiene / è cche è qquesto che lo muove a g., e llo sai. quindi...C. poi: no. secondo me no. se ppoi lei li costringe ovviamente t. c’ha un

nome là ssopra, quindi deve tornare per forza.a. vabbè, tu+ | ognuno deve fare i suoi conti, figghioli [ragazzi], non è

che uno va e vvarda [guarda]...C. ognuno si fa, no si deve fare, perchè me ne sono accorta, ognuno si fa

i suoi conti.a. è vvero. // com’è sto ggec:, ah? (si rivolge ad a.2)a.2 pi ffavuri [per favore]! ah, io non parlo perchè dico stupidaggini, no?

non ci fate caso.

8. domenica pomeriggio

data della registrazione: 28 ottobre 2012.durata: 00.10.07.Metodologia: osservazione controllata.Contesto: in una via del centro di reggio Calabria i cinque amici s., r., M., i. e

f. parlano di università, viaggi e altri argomenti di natura quotidiana.notazioni sociolinguistiche:s.: femmina; 18 anni; studentessa universitaria; nata e vissuta a reggio Calabria;

padre carabiniere, madre casalinga.r.: maschio; 17 anni; studente al quarto anno della scuola superiore; nato e vis-

suto a reggio Calabria; padre tecnico di elettrodomestici, madre titolare di un cen-tro d’assistenza di elettrodomestici.

M.: femmina; 19 anni; studentessa universitaria; nata a Cariati (Cosenza); vissutaa napoli e a reggio Calabria; padre carabiniere, madre casalinga.

i.: femmina; 19 anni; studentessa universitaria; nata e vissuta a reggio Calabria;padre operaio, madre casalinga.

f.: femmina; 18 anni; studentessa universitaria; nata e vissuta a reggio Calabria;padre imprenditore, madre maestra di scuola materna.

1214. i testi

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i protagonisti della conversazione che segue – tre femmine e un maschio – hannoun’età compresa fra i 17 e i 19 anni. il loro ricorso al dialetto è contenuto e avvienesotto forma di tag switching, con l’esclusiva finalità di dare maggior enfasi ai discorsi;gli inserti dialettali si trovano, infatti, solo in contesti interrogativi o esclamativi: aun-di?; non la vogghiu ieu!; mara mia che nciu rissi! il testo si apre con un giovanilismogià rilevato nelle indagini autovalutative (cfr. 2.3.4.), pallonara ‘che racconta balle oingigantisce i fatti’; altre forme già apparse nei questionari o in altri testi parlati sonobestia ‘stupido’, solato ‘rubato’, i dialettali cardòlo ‘individuo rozzo’, uttana inter.,ziccare ‘mettere, infilare’ e il regionale zito ‘fidanzato’. interessante l’espressione –anch’essa di matrice dialettale – mi leva la furia nel senso di ‘mi fa sentire in colpa’,mentre è probabile che siano semplicemente usi idiosincratici sbucare a qualcuno‘presentarsi a qualcuno senza preavviso’ e rinfaccio ‘modo per rinfacciare qualcosa’.si dà ormai per scontata la presenza del riempitivo tipo, ricorrente in tutti i campionidi parlato analizzati finora.

per quanto riguarda altri tratti tipici della lg, si osserva la presenza di formule ela-tive (faceva schifo, mi stai angosciando) e di alcune peculiarità nella formazione delleparole (l’accorciamento uni ‘università’, gli aggettivi coccoloso e controllosi, formaticon uno dei suffissi più tipici del giovanilese). nella morfosintassi si possono notarecome sempre i verbi pronominali, l’accusativo preposizionale e l’ordine delle parolemarcato regionalmente, oltre ad altri fenomeni tipici dell’area meridionale estremacome la sostituzione di che a come con valore di pronome esclamativo (che sei dolce!),l’omissione del pronome nelle forme infinitivali (andare per andarci) o nell’espressio-ne che sai? in luogo di che ne sai?, il demarcativo d’apertura vedi che, la preferenza perio pure in luogo di anch’io. frequenti le dislocazioni, sia sinistra sia a destra.

la tipologia di lg qui rappresentata (tessuto morfosintattico “regionalizzato”;presenza moderata di inserti dialettali e forme gergali; espressioni elative; peculiaritànella formazione delle parole) sembra essere una delle più frequenti all’interno delcorpus, specialmente nelle conversazioni fra teen agers, come sarà evidente nei testiche seguiranno.

ric. pallonara::!M. centocinquanta euro, ma aundi [dove]?i. cosa?ric. (ride) dice che ha ppagato un libbro quattrocen+ | che ccosta real-

mente quattrocento euro e ll’ha ppagato centocinquanta!i. ma quale libbro?M. centocinquanta | ma che è un’enciclopedia sana [intera]? (ride)ric. (ride)i. non ho ccapito, non ho ccapito che mi son persa in cinque secondi?ric. (tossisce) che ssei dolce! grazie. (rivolta al fidanzato)M. manco un’enciclopedia costa quattrocento euro, penso.i. ma il libbro dell’uni?ric. ma forse era il libbro di versace, con i bbottoni! (ride)M. alla fragola me l’hai | ma sei stronza!ric. ma perchè, sei allergica?M. solamente all’arancia! lo sai che mme la mangio solamente all’arancia

e al limone !

122 in Calabria diCono bella

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ric. ma perchè, sei allergica?M. no, mi schifo.r. alla fra+ | è lla ppiù bbuona quella alla fragola!M. masticavo e nnon capivo, perchè era fredda all’inizio.i. (ride)M. poi ho ssentito il gusto e ffaceva schifo.ric. cardola [tamarra]!M. allora...i. basta, mangiatela!M. non la vogghiu ieu [non la voglio io]!i. (ride)r. basta, mangia, scema. la bbocca mi volevo fare.M. mi dai un sol+ chicco di cioccolato?ric. un chicco?r. me la mangio io.ric. un cereale?r. un chicco di...ric. cinque cereali.r. mmannaia [mannaggia] la puttana, che ffreddo che ffa!i. (ride)ric. (ride) che tti rridi così?i. mi è vvenuta na ca+ | co+ | (ride) cinque cereali, ma perchè, la fanno

con cinque cereali o con cinque chicchi di rri+? (ride)r. ah?ric. fa uso di droghe, vero?i. (ride)M. (ride)i. no, ieri... ieri sono sbucata a M.... sono arrivata, gli ho ffatto un abbrac-

cio coccoloso...M. ma rragazzi, vole+ | volete uscire stasera?i. a mme non po+ | cc’è mmia nonna e cco sto tempo non mi ispira pro-

prio!ric. ma che ffacciamo?r. io stasera no tardi perchè mi devo svegliare presto domani. quindi pre-

sto devo tornare a ccasa.ric. ma lei pure deve tornare a ccasa presto.r.e alle dieci? (ride)M. stamattina mi son svegliata ‘ntronata dopo ieri.i. ma domani davvero vai a mmessina?M. quando?i. (ride)M. vado mercoledì, poi | ma lunedì e mmartedì non ci andrò mmai a

mmessina!ric. io domani nemmeno.M. perchè è inutile andare in quei ggiorni.

1234. i testi

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r. ma il tuo zzito [fidanzato] è: a scuola?M. ma veramente stava venendo, non so che ffine ha ffatto ...ric. vedi che sta vvenendo con r.r. con r.?ric. mm...M. sì perchè mi ha scritto arriviamo, può essere solo con r. eeehmm...i. chiamo a mmia mamma.ric. no, no!M. no, mi viene l’angoscia!i. (ride)r. e un’altra. (è caduta una caramella)M. ma a [la] finisci? che ccazzo fai? mi stai angosciando...r. vabbè, prenditela, tanto cc’è la carta, di fuori, non arriva ai denti.M. vodafon.r. fumiamo?ric. ti siedi, i.? mamma che mmi urta quando sono alzate le persone!i. mi fai fare una chiamata a uind?r. sto congelando::ric. occ+ | prendi sto: scialle.r. non lo voglio!ric. non lo vuoi? e non fare tutto lo sportivo però!i. ricula, ricula... (canticchia)218

ric. ricula?M. no, sto mmorendo di freddo. sta cosa porta freddo, llì sto ttroppo pie-

gata, almeno qqui mi posso piegare le gambe...r. occhio!M. il tempo mi deprime perchè non è ppiù estate... eeeh... capisco che...ric. no::!i. quello dicevo a llui!ric. cioè tipo... che alle sei, tipo alle cinque e mmezza... era tutto scuro e

abbiamo dovuto aprire la luce, mai capitato.M. comunque a mme... a mme sembra che ttipo devo ancora tornare a

scuola io, non è cche mmi è ppassata che ddevo andare all’università. per medevo andar+ | devo ancora tornare a scuola, io. tra un po’ inizia.

ric. io forse domani devo andare presto.i. tipo?r. presto, u! (imita)ric. pure se non devo andare a scuola di+ | all’università di mattina devo

andare perchè gli devo consegnare:...i. M., mi dai una sigaretta?ric. in segreteria e ddevo andare presto perchè cc’è un bordello.M. sto ffinendo le sigarette appresso a voi, ddue f. me le ha scroccate...

124 in Calabria diCono bella

218 ricula è una marca di caramelle, pubblicizzata in televisione con la melodia che i. staintonando.

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i. e una io.r. ma perchè, questo è ll’ultimo pacchetto?M. sì. e ssiccome non abbiamo soldi...ric. ah, peggio di noi siete messi!M. perchè mmia mamma si è ddata... giustamente... mara mia che nciu ris-

si [povera me che gliel’ho detto] mi leva la furia per il viaggio adesso...i. mi dai l’accendino? mi sembra male scroccarlo pure a llei!ric. no, no, glielo devi chiedere a llei.M. in ogni ccosa... u viaggiu tu vo’ fari [il viaggio te lo vuoi fare]?i. mamma! (al telefono)ric. questa è la situazzione.M. mi dà ffastidio che pprima non ho ssoldi io ...i. eeeh... vieni al camagna!219 (al telefono)M. se ero a ggennaio ggià... ggià avevo i soldi.i. al camagna! (al telefono)M. mia mamma ogni ccosa...i. di sopra. (al telefono)M. mi dice u viaggiu u vo’ fari [il viaggio lo vuoi fare]?r. alla fine a nnatale ti prendi pure i soldi.ric. ah, è un rinfaccio ormai il viaggio!i. mi mandi un messaggio e io salgo. (al telefono)r. ti danno pure soldi a nnatale, quindi alla fine manco te lo pagherà llei.i. occhei, bbuono! (al telefono)ric. io pure voglio venire a llondra, M.!i. to! (porge il cellulare)ric. ma di che?M. i soldi... no, sì, no... se mmi danno i soldi... i soldi per gennaio, ho

ddetto sì.r. per natale?M. eh::... ho vvisto il volo. da lamezia. dieci chili di...i. mi dai l’accendino?M. bagaglio a mmano...ric. io non sono mai andata sul tren+ | sull’aereo, non so come funziona

l’aereo.r. na figata...M. allora, praticamente...r. quando parte i::: (imita il rumore del decollo)M. puoi portare | noi partiamo | penso che ppartiamo con la raianeir per-

chè costa poco. costa tipo ventinove andata ventinove ritorno.r. no, la rraianeir è qquello che ddiceva... chi è cche lo diceva?ric. f...r. f...

1254. i testi

219 si tratta del Caffè Camagna, situato nella piazza omonima di reggio Calabria.

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M. vabbò! con i voli internazzionali sono ppiù:: controllati.ric. certo, certo! (ironicamente)r. secondo me no.M. vabbò, comunque...ric. secondo me no.M. con la raianeir c’è un probblema. puoi portarti...puoi portarti, se non

vuoi pagare di ppiù poi, perchè sennò paghi venti andata venti ritorno, tipuoi portare solamente il bagaglio a mmano di massimo dieci chili. questobbagaglio a mmano di massimo dieci chili...

r. non puoi avere dentifricio, non puoi avere un cazzo.M. no no, ti puoi mettere il dentifricio però devi comprarti una bbustina

venti per venti, che è ttrasparente...r. eh!M. la compri adatta.i. e scusami e cche ccambia?M. e tti puoi zziccare [infilare] i liquidi.r. non ti puoi portare manco l’accendino, sai?M. non ti puoi portare il bagnoschiuma sano [intero]...r. non ti puoi portare l’accendino manco.i. e cche ccambia?ric. a llui gliel’hanno solato [rubato]. a tte è stato?r. sì.ric. che bbestia!r. meno male che non ero con quelli della nazzionale, ero solo...i. io a mmilano ero con r. s....r. no no, questo qqua lo devi togliere, lo devi bbuttare. e ll’ho bbuttato.i. io a mmilano, M., sai che ho ccombinato?M. no, eh praticamente...i. è ppassato il metal detector, c’era prima il mio zzainetto e qquello di r.,

io | vabbè, si vedeva l’acqua, quel rincoglionito pensava che era l’acqua da r.prendo lo zzaino, apro nell’aereo, la mia bbottiglietta di coca cola! bbuona,c’era r. così. ggli aveva ddovuto dare acqua, tutto quello che aveva. io così.bbuona...

ric. ah proprio controlli molto: controllosi...i. sì:M. e: l’unico problema è qquesto, che ppoi all’andata ti devi portare le co-

se invernali perchè poi faci friddu ddà [fa freddo là]...r. e ccome entrano?M. senti. picchì ndai a pagari [perché devi pagare] quaranta euro in più,

perchè | per farmi le cazzate | perchè in gita siamo partiti con venti chili io ei. e cci siamo portate cazzate.

i. M., sai che tti vedo dimagrita?M. grazzie, però non lo sono.i. no, la vedo ppiù mmeglio.r. no, è ingrassata.

126 in Calabria diCono bella

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ric. è ingrassata nel cervello perchè... perchè studia.M. uttana [puttana]...r. no, ma secondo me è ingrassata, nella faccia è ppiù magra.M. ma io ho vvisto il tutorial come zziccare [infilare] tutto in valiggia.i. ah, ma tu che ssai? prendi i ggins, poi li ggiri...M. non devi piegarle per bene le cose, devi zziccarle longhe [metterle lunghe]!ric. longhe [lunghe]! (ride)M. sta zzitta che tti entrano!ric. certo.M. schiacci che tti entrano, poi parti con otto chili di qqua, perchè se ttu...ric. poi fai una bbatista bbumm220 e tti butti di sopra e lla ccerchi di

chiudere.i. sai che mi ha ddetto «ti butti di sopra tu, i.» cosa vorresti dire?M. sì, che ppoi vogliono la valiggia su mmisura, cioè la valiggia deve esse-

re piccola. deve rispettare quelle misure, sennò ti fanno problemi...r. certo, sennò non entra nel coso di sopra.M. perchè devi mettere nel bagaglio a mano che ssarebbe sopra, se non

entra llì so’ ccazzi...ric. vabbè, ti chiamo a tte quando devo fare la valiggia.

9. la prof di matematica

data della registrazione: 1 maggio 2012.durata: 00: 03: 43.Metodologia: osservazione controllata.Contesto: quattro ragazze, sedute su una panchina all’uscita dalla scuola, critica-

no l’atteggiamento e il modo di vestire di una loro insegnante.notazioni sociolinguistiche:l.: femmina; 15 anni; frequenta il liceo scientifico; nata e vissuta a reggio Calabria.s.: femmina; 15 anni; frequenta il liceo scientifico; nata e vissuta a reggio Calabria.a.: femmina; 15 anni; frequenta il liceo scientifico; nata e vissuta a reggio Calabria.f.: femmina; 15 anni; frequenta il liceo scientifico; nata in Marocco, vive da mol-

to tempo a reggio Calabria.

il testo che segue è uno specimen del linguaggio usato quotidianamente delle adole-scenti reggine. l’argomento della conversazione (le critiche a una professoressa) fa-vorisce l’uso di un tono enfatico, che tuttavia non determina, qui, il ricorso al turpi-loquio o al code switching italiano-dialetto (l’unico tag dialettale è rappresentatodall’allocuzione figghioli). l’intensificazione espressiva è affidata soprattutto ai mec-canismi della formazione delle parole (cfr. i frequenti alterati, come battutona, ma-glioncino, marroncino; l’aggettivo coccoloso, già apparso nel testo precedente; l’accor-ciamento prof); alle similitudini (vestita da albero, vestita da salame, ha la faccia da to-po); all’impiego di forme elative (deficiente, fantastiche, odiosa, un sacco). la ridottaestensione del testo non impedisce che affiorino i consueti regionalismi morfosintat-

1274. i testi

220 la batista bomb è una mossa del wrestling.

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tici (P. mi chiama in luogo di mi chiama P.; se n’è venuta in luogo di è arrivata). ilbrano documenta, inoltre, l’uso del voi come allocutivo di cortesia, che nelle scuolee nelle università reggine è, di fatto, la norma nelle interazioni studenti-professori.l’unico giovanilismo utilizzato (oltre al riempitivo tipo) è figo ‘bello’. si segnala, in-fine, l’espressione di origine romanesca ma de che?

l. eh:?s. il fatto che ultimamente tutti si vestono allo stesso modo.a. effettivamente sì.f. la l. non si veste come tutti.s. non la vedrete con la sciarpa dell’america o dell’inghilterra o quello che è.a. oddio, ma la l.?l. no:, la vediamo vestita da salame.f. più che vvestita la vediamo svestita.a. la vediamo con le scarpe da minni...l. le scarpe da minni sono fantastiche!s. no, ma se una studentessa viene con una gonna e le calze a rrete a scuo-

la, praticamente la... la bbuttano fuori, viene lei...f. lei può.s. «ciao, ragazzi, mi fanno male i piedi...» certo, dato che ti sei fatta tre

ppiani a ppiedi con quelle scarpe come un deficiente xxx...l. non sono scarpe, sono zzeppe! hai presente quelle del circo?s. trampoli!f. trampoli! esatto.a. esatto!f. l’anno scorso si era vestita da albero | o: forse all’inizio di quest’anno, da

albero di natale aveva un vestito (ridono) ricamato con dei pon ponn attac-cati ovunque che ssembrava completamente l’albero di natale.

l. a me è rrimasta impressa quando si è mmessa il maglioncino.a. quello da indiana l’anno scorso.a. quello sul marroncino con le frange.l. però quello era figo.f. quello era figo, sì. l. quello era carnevale più cche altro.a. mi è rrimasto impresso il maglioncino, figghioli [ragazzi], quando se

n’è venuta con quel maglioncino...l. sì, quello di pacman, aveva una maglia di pacman...f. sì, è vvero...a. quello sì / però la maggior parte delle volte si mette i taier che fanno un

sacco...s. io non l’ho mmai vista due volte vestita allo stesso modo.a. esatto. neanch’io.l. notare una cosa / tutti i ggiorni della settimana / cambia.a. sì ma / notare una cosa, che quando / parla / va a ffare i consigli con i

// con i ggenitori degli alunni...

128 in Calabria diCono bella

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l. si cambia, e vva vvestita bbenissimo...a. sì, si mette tutta in tiro!l. no, mia madre mi fa, ogni volta, cioè: «no, ma è una bbella donna,

cioè, gguardala, ha gli occhi azzurri, si mantiene bbene...»f. ha la faccia da topo, figghioli [ragazzi]!a. tanto carina e ccoccolosa...f. poi quelle bbattutone, io tipo rido così è ccontenta.a. io anche rrido. faccio finta, però...s. «bambolina, vieni interrogata», ma bbambolina de che?a. bambolina non vuole venire interrogata!l. «gioia mia... gioia mia bbe+»s. l’ultima cosa che | allo+ | amore, t’ha cchiamato amore | vado, io, e ho

ffatto «proff e:: scusate il ritardo perchè vi ho cconsegnato il patto formativoin ritardo» «cioè no amore posalo sulla carpetta,221 bella amore mia bbella, tivoglio bbene» ci sei?

a. quando io gli ho cconsegnato il compito mi ha ddetto: «sì, non ti pre-occupare, tesoro». cioè cche ccosa? non sono il tuo tesoro, non voglio avereniente a cche ffare...

l. no, M. non gli ha mmai detto ggioia. forse potrebbe prenderla a mmaleparole.

a. a mme, p.222 mi chiama. no. ci sono volte che pproprio gli piace il miocognome, mi chiama p. e ppoco dopo «no ma tesoro, no vita mia, no cioè,per favore, vieni...»

s. ma comunque è una lunatica... viene da me «no, sei peggiorata molto,insomma, prima andavi molto meglio». poi ai colloqui «no, la ragazza studiamolto si vede che insomma s’impegna...». no, ma dico, ma perchè, non puòdirmi la stessa cosa anche a mme? no, del tipo... si avvicina mia madre: «no-oo, ma, cioè... ho avuto sempre fiducia», eh, io ho ccapito, cioè io, anche perme è una brava persona...

a. spiccherà il volo!l. è qquello che vvuole ottenere...f. no, non si può...s. possono deludermi tutti. no ma la l. no, no perchè la l. non gli passerà

mmai.f. la..., la..., la...l. quando mette l’articolo davanti ai nomi, la vorrei picchiare!f. la f., è odiosa.s. non si può ssentire!a. la f., la M...l. sì, ma la l. sembra un gioco di parole!(ridono)

1294. i testi

221 questo termine, dal significato di ‘cartella, raccoglitore di documenti’, è registrato da ruffi-no, per la sicilia, fra i regionalismi senza corrispondenza nel dialetto (cfr. ruffino 2001: 105).

222 p. è l’iniziale del cognome di a.

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10. a ricreazione

data della registrazione: 19 aprile 2012.durata: 00: 01: 31.Metodologia: osservazione controllata.Contesto: in un’aula dell’itis “panella”223 tre adolescenti, questa volta di sesso

maschile, si raccontano brevemente come hanno passato il sabato sera. la registra-zione è effettuata da p.

notazioni sociolinguistiche:p.: maschio; 15 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; frequenta la seconda classe

dell’itis; padre operaio, madre casalinga.d.: maschio; 14 anni; nato a napoli; vive a reggio Calabria da cinque anni; fre-

quenta la seconda classe dell’itis; padre e madre insegnanti.g.: maschio; 15 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; frequenta la seconda clas-

se dell’itis; padre medico, madre insegnante.

per introdurre la conversazione più breve del corpus (nella quale, tra l’altro, uno deiparlanti è nativo di napoli e non di reggio) si può solo osservare che il testo è comeal solito scandito da segnali discorsivi di marca regionale (vabbò, vedi che) e chel’unico dialettismo è rappresentato – come nel testo precedente – dall’allocuzionefigghioli.

p. oh, figghioli, allora sabbato dobbiamo andare a vvederci la partita, nonprendete impegni.

d. va bbene, senti, ma alla fine sabbato coss’hai fatto? sei uscito?p. sì, sono andato con M. sul corso, ci siamo fatti una passeggiata però:

no: boh: non so perchè tu non sei venuto. è ssuccesso qualcosa?d. no, no, niente, non so+ non sono potuto venire perchè: avevo::: | so-

no stato invitato a un diciottesimo e i miei ggenitori:: | sono andato con imiei ggenitori a ccomprare dei vestiti.

p. vabbò, ma vedi che qquesto sabbato non devi prendere impegni, cheddevo uscire, ti ammazzo se non vieni!

d. occhei, non ti preoccupare! comunque che mmi racconti, vi siete di-vertiti sabbato?

p. sì sì, abbiamo incontrato delle mie amiche, ci siamo rrimasti... ci siamorrimasti fino a ssera e ci siamo comprati la pizza e ssiamo rrimasti a mman-giare. (ride)

d. grande! ma:: eh: ti sei fatto fidanzato?p. ma che ddici, mi devo godere la mia vita, non che... che vvado appresso

alle rragazze!d. (ride) eh:: mah: cos’hai | chissà cos’hai combinato tu!p. se, se! (ride) tu invece la sera non sei uscito?d. no:, sono andato:: al buling con g. e:: ci siamo divertiti.g. oh, d., ma state parlando di sabbato?

130 in Calabria diCono bella

223 si tratta dello stesso istituto in cui sono stati somministrati i questionari autovalutativi.

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d. sì:, raccontagli che abbiamo fatto.g. abbiamo ggiocato a bbuling e ho vvinto tre ppartite, lui nemmeno una,

è ttroppo scarso!224

d. (ride) ma guardalo! eh... che hai vinto solo: tutte e ttre ppartite per duepunti!

p. (ride) ma dai, figghioli [ragazzi]! eh... finiamo di studiare che ssennò laprofessoressa cci ammazza domani!

d. va bbene!g. va bbene, dai, cciao ciao!

11. i prof più odiati

data della registrazione: 27 aprile 2012.durata: 00.02.48.Metodologia: osservazione controllata.Contesto: due dodicenni, che frequentano due sezioni diverse della stessa scuola,

si incontrano all’uscita dalle lezioni; a., che effettua la registrazione, segue diligente-mente ciò che le è stato suggerito dal ric.: porre al centro della conversazione le cri-tiche ai professori.

notazioni sociolinguistiche:a.: femmina, 12 anni; nata e vissuta a reggio Calabria; frequenta la seconda me-

dia; padre insegnante, madre casalinga.a2: maschio, 12 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; frequenta la seconda me-

dia; padre avvocato, madre insegnante.

in questo scambio di battute fra preadolescenti la spontaneità del comportamentolinguistico non appare salvaguardata in pieno, almeno per quanto riguarda a.: ècomprensibile, del resto, che una dodicenne possa non avere tutta la naturalezza ne-cessaria per svolgere contemporaneamente il ruolo di protagonista del dialogo e diincaricata della registrazione (in questo caso, tra l’altro, era stato scelto un argomen-to preordinato: le critiche ai professori). all’atteggiamento un po’ troppo compassa-to di a. potrebbe essere legata la presenza di due tratti: l’espressione proverbialeprendere lucciole per lanterne e il congiuntivo in dipendenza da pensare. il testo è co-munque utile in quanto documenta l’uso del sostantivo paddòlo, ‘alto e robusto’(ma anche ‘stupido’), 225 unico tag dialettale in una conversazione che si svolge total-mente in italiano.

a. ciao!a.2 ciao:!a. com’è andata la tua giornata oggi a scuola?

1314. i testi

224 in 2.3.3. si era visto come scarso risultasse la forma più usata dai giovani reggini per indicareun giocatore scadente.

225 Cfr. il testo n° 12. nello stesso significato tropea documenta, per la lg catanese, la formapagghiolo (italianizzazione del dialettale pagghjolu), di cui riporta la seguente definizione: «ragazzoche pur avendo l’aspetto di un adulto è, nel comportamento, ingenuo e infantile; bonaccione, privodi personalità; si dice anche di ragazzo alto e dotato di scarsa intelligenza» (tropea 1996: 271).

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a.2 male perchè quella di francese mi ha mmesso cinque, mamma quantolla odio!

a. sì, infatti, guarda, noi in classe diciamo che pproprio è una paddòla[stupida], nessuno di noi la sopporta!

a.2 sì, anche da noi, abbiamo la stessa vostra professoressa, avete la nostrastessa professoressa.

a. sì:, guarda noi proprio in classe la odiamo, sempre col bastone, secon-do me un giorno di questi ce lo tira in testa, poi sempre a ggridare e ppoiquando c’è un sacco di sole che cci arriva in faccia «alzate le finestre!»

a.2 mamma mamma, quanto lla odio! per poi non parlare di quella di ar-te, che interroga sempre, mamma...

a. sì, infatti! ma anche voi avete la nostra, mi sembra.a.2 sì, sì.a. sì, ma gua+ | mamma, guarda, cioè ti interroga come se ffosse alle su-

periori, la sedia davanti alla cattedra, guarda, ti ggiuro, io non... io non la ca-pisco. ogni vvolta quando cce l’abbiamo in classe che cci deve interrogare,tutti aggitati sono. infatti tutti quasi vanno a ccasa, ggiustamente tutti tranneme, perchè io mica mi spavento, scusa...

a.2 no, manco io, l’altra volta ho ppreso otto, non è che è mmale...a. sì, infatti, anche da me, guarda... basta diciamo saperla prendere, per-

chè poi è un poco scherzosa. comunque il fatto resta che non la ssopporto.ogni vvolta pure questa ride. poi oltre a llei non c’è una professoressa chenon sopporti:?

a.2 mi sembra che cce l’abbiamo anche in comune, credo, matematica.a. ah, sì, quella professoressa... | sempre quella un po’ paddòla [grossa].

mamma mia!a.2 sì, sì!a. alta quanto non so. guarda ti giuro quest’anno proprio una cosa insop-

portabbile, le professoresse. peggio dell’anno scorso, guarda!a.2 ma...a. sempre che ggridano e sse la prendono con chi non ha mmai fatto

niente.a.2 poi ci sono delle persone che anche copiano e non le vede e poi dice

che qquelli bbravi copiano e cci mette quattro. poi infine non è vvero...a. e ma infatti, secondo me cioè questa qqua: prende lucciole per lanterne.a.2 sì, tutta scema.a. vabbò, comunque: cioè, voglio dire, penso che un po’ abbia raggione

a sgridare quelli: che ddevono essere sgridati, però anche quelli che non han-no colpa non li deve sgridare, scusa... / mamma mia, non la sopporto, oggiha ffatto piangere una mia compagna di classe. quando stava mettendo ildiario sotto il banco e: qquella «ehi:, smettila di fare così:! non sbuffare sem-pre, hai un’aria superficiale:!» infatti se n’è scoppiata a ppiangere, poi io l’hocconsolata, ma scusa ma io le ho ddetto ma dai, sai per consolarla, che tte nefrega, voglio dire, tanto sempre così ti tratta, voglio dire... e llei «e, ma ssem-pre con me se la prende». e allora ciao, che vvuoi da me, a qquesto punto

132 in Calabria diCono bella

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voglio dire... comunque guarda. adesso devo andare, devo fare un compito,occhei?

a.2 occhei.a. occhei, ci vediamo! ciao cciao!a.2 ciao a.!a. a ddopo!

12. Un sondaggio tra i compagni

data della registrazione: 8 maggio 2012.durata: 00: 10: 04.Metodologia: osservazione controllata.Contesto: durante la ricreazione, la studentessa e. intervista i compagni su argo-

menti tipici del mondo giovanile, come la moda, l’aspetto fisico, la scuola, i proble-mi sentimentali.

notazioni sociolinguistiche. i tredici partecipanti alla conversazione frequentanola quarta classe di un istituto professionale e hanno un’età compresa fra i 17 e i 19anni. a.: maschio; a.2: maschio; b.: femmina; C.: maschio; d.: maschio; e.: fem-mina; f.: femmina; g.: maschio; M.: femmina; n.: femmina; p.: femmina; s.: fem-mina; s.2: maschio.

si passa qui agli allievi di un istituto professionale – sia maschi sia femmine –, i qualisi rendono protagonisti di una conversazione animata (intervengono tredici parlan-ti) ma non del tutto spontanea, in quanto la ragazza incaricata di effettuare la regi-strazione decide di strutturarla sotto forma di intervista, avvertendo genericamentei compagni che sta facendo un “sondaggio” e suscitando perplessità in alcuni di loro,che non capiscono il motivo per cui debbano rispondere a determinate domande.l’intervistatrice, inoltre, si basa su una griglia preordinata, passando in modo piut-tosto meccanico da un argomento a un altro.

non essendo presenti in classe i professori, gli studenti ricorrono liberamente alturpiloquio (usato anche dalle femmine: s. dice che non gliene fotte un cazzo); al po-liticamente scorretto (sei un brutto straniero schifoso); ad allocuzioni connotate insenso espressivo (bestia). sul versante della formazione delle parole si rileva la pre-senza di alcuni sostantivi in -ata (cacata ‘stupidaggine’, merdata ‘schifezza’); la ten-denza alla coprolalia si riscontra anche in fa cacare ‘è bruttissimo’.226 sono impiega-te, talora, formule iperboliche (uno ogni chilometro, uno bello ogni diec’anni). si optaper giovanilismi piuttosto tradizionali – come bono ‘bello’ (anche al femminile), sba-vare ‘desiderare qualcuno con particolare intensità’, secchione ‘ragazzo (troppo) stu-dioso’ (cfr. 2.3.4.) – e per colloquialismi come pesante ‘noioso’.227 il dialetto è usatoprevalentemente con finalità ludico-espressive: ad esempio per ribadire con maggiorforza un concetto precedentemente formulato in italiano (ma proprio a llui, propriucu iddu!), per dare risalto a un’affermazione scherzosa (sì, nel mio linguaggio... chi

1334. i testi

226 la stessa espressione è usata anche nel testo n° 1 prima con riferimento a un’automobile, poi,nella versione dialettale faci cacari, al suo proprietario.

227 nelle indagini autovalutative l’aggettivo compare con grandissima frequenza riferito a per-sona (cfr. 2.3.4).

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aiu nu linguaggio ieu?) o nelle esclamazioni (a facci ru cazzu!).228 tra i dialettismi sisegnala ‘mbozzate ‘eccitate sessualmente’. legato all’area regionale è il frequente im-piego dell’avverbio possibilmente.

per quanto riguarda i regionalismi sintattici, l’estrema brevità delle battute pro-nunciate dai ragazzi non favorisce l’affiorare di tratti particolarmente significativi(per esempio relativamente all’ordine delle parole). la morfosintassi regionale è rap-presentata, comunque, da usi pronominali marcati (te ne vieni con noi oggi?, che soio?) e dalla sostituzione di che a come nelle frasi esclamative (mamma che mi urta...).particolarmente evidente la regressione del passato remoto, di cui non si ha nemme-no un esempio nelle parti in italiano, mentre 19 sono le occorrenze di verbi coniu-gati al passato prossimo. notevole l’uso del congiuntivo dipendente da pensare daparte di quattro diversi parlanti (penso che sia utile), a fronte di due soli esempi conl’indicativo. si osservi, infine, la frequente sostituzione di dire con fare (tu come fai,e.?, faccio io «un pensierino ce lo farei»).

f. sei un brutto: straniero: schifoso.ric. eh:?g. ma che è ssuccesso?f. vattene al tuo paese, vai...ric. venite qqua o nno?f. la finite, possibbilmente? scusate, venite qqua un attimo, ragazzi:?ric. potete venire qqua:?g. è qqualcosa riguardante il teatro, che stai facendo tu:?f. sì, il teatro.ric. s., a., g., a.!f. venite qqua!ric. venite qqua!f. si ci rici veniti ccà [se vi dice venite qua]...ric. a., vieni qqua. / venite qqua.d. è ssuccesso qualcosa ?ric. sì, qualcosa è ssuccesso. (ride)d. che è ssuccesso?f. ah, ‘mbè ?(ridono)g. embè, le pecore lo fanno ’mbè.d. cosa è ssucc+? ci devi dire tu qualcosa?ric. eh:? io:?g. sei incinta? no:, non ci credo...ric. no, non sono incinta, ma che ddici, g.!f. xxx se era incinta?g. che ccazzo so, io?d. comunicazioni ufficiali...g. vuole chiedere un aiuto, perchè quello stronzo l’ha abbandonata, che

nne so...

134 in Calabria diCono bella

228 l’uso di questa esclamazione è emerso anche nelle indagini autovalutative (cfr. 2.3.1.4.).

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f. di chi è, ttuo:?ric. sì, è mmio....f. e: il mio dov’è:?g. entro oggi, però, eh?ric. che sso, io...d. toh.g. allora vedi che ssei tu...p. bella cacata.g. andiamoccene a pposto...ric. ma perchè, voglio capire: una cosa, a ccosa serve l’aifonn?g. ah, parliamo di aifonn, qqua!ric. solo perchè è mmoda? / dimmi, ora / cosa pensi tu dell’aifonn?g. e cche cc’entra ora?f. no:, tutti cce l’hanno!ric. solamente perchè ccosta seiccento euro?d. e sse non hai un aifon non hai un aifon229.g. dammi sto cellulare.ric. no, ha ccapito!s. e non ci hai chiamato, scusa?ric. no, e: non potevo / è un sondaggio!f. bestia.g. tu bbestia ci u rici a to frati... va bbonu [bestia lo dici a tuo fratello... va

bene]?ric. è un sondaggio.g. che ddobbiamo fare?ric. è un sondaggio. seriamente. seriamente. allora, cosa pensate... / cosa

pensate riguardo l’università.f. riguardo?ric. l’università.g. che sserve per il futuro.f. che sserve?g. per il nostro futuro.ric. e ttu: la vuoi fare?g. io? no.ric. perchè?g. perchè: ho ggià il lavoro in mano.ric. e ttu a.?a. che sserve per il nostro futuro.ric. e lla vuoi fare?a. no.ric. perchè?a. non ho bbisogno della laurea per fare quello che vvoglio.

1354. i testi

229 la frase è la citazione di una pubblicità radiofonica.

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ric. a.! tu cosa pensi, a.?a.2 che ssia utile.g. utìle?ric. utìle.f. utìle.ric. la farai:?g. tu che ccosa ne pensi?ric. no, non la farò.g. come mai?ric. che lla faccio a ffare? / sacrifici e ppo’ magari non trovo nemmeno un

lavoro. a qquesto punto:...g. dipende che ttipo di università ffai!ric. lascia stare bbello! puru ca fai ggiurisprudenza a mmezz’a nna strada sì

[anche se facessi giurisprudenza saresti in mezzo a una strada].g. avete un fazzoletto? un fazzoletto! un fazzoletto!s. s.! / cosa pensi dell’università?ric. un’altra cosa. g., vieni qqua! / s. devi sentire.s. dai, s. t’ha rrisposto in questo momento...f. s. dice che non gli fotte un cazzo. (ride)ric. riguardo la moda, l’abbigliamento / cosa ne pensi?f. riguardo?ric. l’abbigliamento, la moda.f. ma proprio a llui, propriu cu iddu [proprio con lui]!g. io penso che... io... io un poco la seguo, quindi non è che...ric. sì, questo l’avevo notato.f. l’avevamo notato tutti. (ride)g. certo, un poco, eh?ric. ad esempio, cosa pensi delle sciarpe americane.g. no, fa schifo.f. mamma mia...s. ce l’hanno tutti!ric. quando vado sul corso mi sembra di essere in america.f. mamma che mmi urta...ric. mi urta pure a mme.g. non mi piace.f. mi urta...ric. cosa dici quando ve+g. però purtroppo ce l’hanno pure le mie amiche, quindi...ric. cosa dici quando vedi una bbella ragazza.f. preferisco le magliette alle sciarpe.ric. silenzio!f. te ne vieni con noi oggi?g. ma chi [che] è, un interrogatorio? non capiscia pirchì [non capisco perché]...ric. cosa dici quando vedi una bbella ragazza?f. sull’auto:!

136 in Calabria diCono bella

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g. non lo so, dipende...ric. se è mmolto bbella, molto, molto!g. molto? spetta... chi è diri [che posso dire]...ric. nel tuo linguaggio.M. nel tuo linguaggio! (ride)g. sì, nel mio linguaggio... chi aiu nu linguaggio ieu? [che, ho un linguag-

gio, io?]M. te lo dico io nel suo linguaggio?ric. no, lui lo deve dire!g. iia...iiia...M. vedi una bbella rragazza...g. ah:ric. che ddici?g. no, non mi esprimo. perchè magari se ssono... se ssono anche con altre

persone che ffaccio?b. non ti esprimi? non la vuoi mettere in difficoltà:?ric. ragazzi, silenzio. e ccosa dici?g. ah?ric. cosa dici?g. ma perchè te lo devo dire a tte quello che...?M. c’è llui che ssi fa ttutte le xxx.b. e ddai::, anche davanti a nnoi lo dici spesso!g. che cc’entra, eh::b. e ddillo, dai:!ric. dillo!g. ma no:ric. dai!g. ma no:, ma cche cc’entra...ric. cosa dici quando vedi una rragazza bbellissima?C. azz...M. (ride) ti sprecavi [ti sei sprecato]!g. a facci ru cazzu [alla faccia del cazzo]!b. cosa dite voi quando vedete un bel ragazzo?M. mmm... guarda, guarda! guarda, guarda! (ride)g. vabbò, queste sono ‘mbozzate [arrapate], manch’i cani... manch’i cani

signuri.M. vabbò, ma noi non ci mettiamo a ffare «minchia che bbona»!n. c’è una mia amica...C. allora, intanto, appena llo vedono...g. mamma mia, quant’è bbono!M. sì, e cche è... rragazze, noi facciamo così.ric. uno alla volta, possibbilmente!M. a nnoi c’ha ddetto una bbella cosa, comunque.ric. cosa?p. e nniente, faccio così.

1374. i testi

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n. c’è una mia amica... guarda guarda guarda. però non è che ffaccio tuttisti cavoli...

b. lo so ppure io, voglio dire. la stessa cosa faccio io... quindi... / tu s.?s. non è che sbavo con la bbava...b. faccio io / «un pensierino / ce lo farei».ric. sono pieni di nodi.p. tu come fai, e.?ric. io? / dico che è un bel ragazzo.p. ah sì:?ric. che è bbono!M. ah, sì, io non mi metto a ggridare «ah mmamma che bbono!»ric. certo non è che mi sbatto a tterra, voglio dire. anche perchè ne vedi

uno... ogni chilometro!M. secondo me fanno tutti cacare, la maggior parte, ne trovi uno bbello

ogni ddiec’anni.p. infatti. (ride)ric. ultimamente cci sono...M. e vvabbò, arriva l’estate.ric. avete avuto storie complicate nella vostra vita?M. sai tipo: d’inverno tipo si mettono bbrutti, orribbili nel senso...ric. s.? avete avuto storie complicate nella vostra vita?s. perchè queste domande, proprio a me poi?M. avuto storie complicate? complicate in che ssenso?ric. silenzio, possibbilmente, grazzie!s. non ho ccapito. che ddomanda?ric. avete avuto storie complicate nella vostra vita?M. in che ssenso complicate?ric. con un ragazzo.s. no::, no::: (ride)M. s. no::s. no::s. devo partire dal primo?ric. tipo bbiutiful. storie complicate, che tt’hanno dato probblemi.M. no:, assai assai no:ric. anche che hai sofferto.M. sì:, che ho ssofferto sì, ma complicate no.s. no::, ggiusto un pochino:!ric. ne hai avute?p. sì:ric. io anche. tu?p. mi è ccapitato...ric. ma hai sofferto? voglio dire...p. sì!ric. p. proprio... na vita da:: / che ccos’è?p. è mmonteschiè.

138 in Calabria diCono bella

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s. oh, p. è mmonteschiè! p. io sono il secondo monteschiù...s. lei è monteschiù!(ridono)ric. vabbè, non parliamo della pi+ eh...| della professoressa, possibbil-

mente... / cosa pensate della scuola?p. è una mmerdata. è bbello perchè cc’è la compagnia.s. è una merdata propriu, capiscisti [proprio, hai capito]?n. è utile ma è vveramente un rompimento di scatole.M. una seccatura proprio mortale: è bbella solo perchè cc’è la cumpagnia,

si rride e si scherza.p. mah, io comunque penso:...n. no:, dai, non fare la solita secchiona!M. se ddici che è utile mi mino [mi getto] contro il muro.p. io penso che ssia una cosa... che ssia utile sì...s. io penso che ssia... (ride) sto pparlando seriamente, io penso che ssia...

(ride)n. no, io penso che ssia una cosa utile, però: è ppesante::ric. ah bbello, vedi che non ti | tutta la maglia...M. se ffosse alle cinque...p. entravamo alle nove e mmezza e uscivamo alle dieci.ric. certo... (ride)M. no, pure alle nove e mmezza e uscivamo alle tre.ric. io penso che / alla fine del quinto superiore no, ci mancherà ttantissi-

mo. ed è vvero.p. questo lo penso anch’io.ric. la mattina non passerà mmai. penso che ssono gli anni ppiù bbelli...M. penso che?ric. sono gli anni ppiù bbelli.M. ah beh, quello sì, è ovvio.ric. l’unica cosa è l’orario. la scuola dovrebbe aprire alle nove.M. secondo me anche i professori pensano...ric. alle nove, non dico... alle nove. almeno il tempo | alle otto, ggià alzar-

si alle otto è diverso che alzarsi alle sei e mmezzo o alle sette!p. che bbello dormire!M. secondo me anche tutti i professori sono troppo pesanti.ric. alcuni sì.p. che ccosa?M. la maggior parte... | sono pesanti i professori.p. no::, ma che ddici:!ric. ti pari a ttia [è solo una tua impressione]!M. avete fatto inglese? quella mi interroga a mme.ric. no, non l’abbiamo fatto.

1394. i testi

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13. sabato pomeriggio

data della registrazione: 3 novembre 2012.durata: 00: 05: 25.Metodologia: osservazione controllata.Contesto: g., i., e v. trascorrono insieme il sabato pomeriggio a casa di una di lo-

ro, preparandosi all’uscita serale: g. passa la piastra sui capelli di i. mentre v. è sedu-ta davanti al computer. leggono ad alta voce sms e guardano foto, facendo com-menti di tipo estetico su ragazzi di loro conoscenza.

notazioni sociolinguistiche:g.: femmina; 18 anni; nata e vissuta a reggio Calabria; frequenta l’ultimo anno

del liceo classico; padre avvocato, madre impiegata.i.: femmina; 18 anni; nata e vissuta a reggio Calabria; frequenta l’ultimo anno di

un istituto tecnico; padre e madre impiegati.v.: femmina; 18 anni; nata e vissuta a reggio Calabria; studentessa universitaria;

padre educatore, madre impiegata.

ecco un ulteriore esempio della tipologia di lg più diffusa a reggio: dialetto sottoforma di tag (qui rappresentati da brevissime frasi interrogative o esclamative, oltreche dalle parole suddiarsi230 e tigna ‘testa calva’); formule elative (troppo porco, troppocarino, una cosa che odio); alterati (cricetino, paddoleddo, vertiginona); esclamazioni(san Crispino, mamma, mamma mia, mizzica, Maria); regionalismi (vabbò, vedi che,storto ‘stupido’– cfr. 2.3.4). oltre a storto, trovano riscontro in altre inchieste che na-sio ‘che schifo’ (cfr. 2.3.3) e paddòlo (cfr. il testo n° 12). nella sintassi, accanto a dueesempi di accusativo preposizionale e a uno di ordine delle parole regionalmentemarcato, si può notare la presenza della dislocazione a destra.

v. mamma, ho vvisto la foto di d. f.!i. no ah::::v. no, beh, hai visto che ha scritto?i. no, non ho vvisto. aia!v. ha scritto...g. scusami.i. ma questo non è il coso che hai anche tu?v. sì.g. p. f. mamma mia che xx!i. uno con cui mi sentivo... quello là che è vvenuto con la macchina tipo

sotto la mia scuola:v. oh, san crispino!g. san crispino (ride)...i. vediamo che vvuole. salute.v. mi è arrivato un messaggio, tipo...i. chi ti ha scritto?g. da chi deve...v. ah, quello di oggi.

140 in Calabria diCono bella

230 Cfr. 2.3.2.3., 2.3.3., 2.3.4. e, nel presente cap., il testo n° 3.

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g. da chi deve | e cchi è:?i. e ccu è [e chi è]?v. chiudo comunque continua a xx occhei. ciao.i. ma chi è:?v. poi te lo... poi te lo faccio vedere.g. da chi deve andare, da?i. da:::g. d.?i. d.g. ma perchè, che ha scritto?v. no, una foto, è orre+ | cioè, vedi che... è ccambiato tantissimo.i. d.+ ah, sono andato da d. C.g. xx, hai sti capelli che mmaronna arrivi a tterra!i. (ride)g. vabbè dai, poi te li stiro pure io a tte.i. sono troppo sexy.g. sei sexy.i. aspetta, vai ggiù... vai ggiù, vai ggiù, vai ggiù, ggiù, ggiù, ggiù, ggiù,

ggiù... ggiù. comunque guar+v. guarda che paddoleddo [cicciottello]!g. no::: ma è un paddòlo [ciccione]!v. venti chilogrammi persi così. strada, ah: mamma mia com’ero! mizzi-

ca! ma questa foto quando se l’è ffatta:?i. secondo me aveva almeno quattordic’anni in questa foto, quattordici

quindic’anni.g. ma penso l’estate scorsa, vedete!i. ma che ddici:::?v. ma che ccavolo dici:::?i. non era in quel modo:g. ma sai quanti campi ho ffatto con lui?i. ah sì? allora...v. bbonu [va bene]. vabbò, calmati, g.!i. bbonu [va bene], g.!g. vi ammazzo.v. guardate a qquesto, ha dei bbegli occhi però non è un granchè.i. ma che ddici, è pproprio bbrutto.v. non è vvero, ha ddei bbegli occhi!g. vedi che tti ddevo mettere i capelli davanti, un attimo.i. sì, l’ho nnotato.g. ecco.i. vediamo che vvuole p. come va?g. male!i. molto bbene. tu?g. utto bbene utto bbene.i. utto bbene.

1414. i testi

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v. (ride) / dove cavolo eri? hai una vertigginona, comunque.i. lo so, me l’ha ddetto pure g.v. ha un sacco di vertiggini i., veramente!g. non so come cavolo ggirarglieli.i. veramente:?g. sì, a pproposito, ma come ti vesti, i.?v. g.!g. che ccosa?v. guarda che bbello quest’attore, come si chiama:?i. ma cu [chi] è:?v. quello della carota, llà...g. mamma::! troppo porco!i. chi è quello della carota? sono rimasta indietro! (ride)v. eh:: un film, che gli porta le carote tipo, alla sua...i. però, le carote!v. perchè lei non voleva fiori.i. che ccavolata!g. allora gli ha pportato le carote. troppo carino!i. nannannà! comunque, ti stavo dicendo, io penso che mmetterò dei

pantacollant...g. eh.v. sì, eh? molto alla cavolo.i. tipo mi vesto come al solito:!v. io molto alla cavolo mi sto vvestendo.i. ballerine:, maglioncino...g. io troppo iea.i. g., modestamente perchè glieli ho scelti io a g., i vestiti.g. no:, solamente perchè mi hai insegnato a arrotolare quella cosa!i. cioè! senti a g. mi metto questa camicia però non mi piacciono le ma-

niche. gli ho detto ma scusami, e arrotolale!v. arrotolala.i. arrotolala. le prende e ddice eh:: non c’avevo pensato!g. beh:, non è cche sta bbenissimo, però:v. è arrivato un altro messaggio.g. ma si spegne sta cosa, ma che ccavolo!i. posso vedere:?v. sì.i. ah, ma su ffeisbuc?v. sì.i. ah, una | eh, io che tti ho attaccato. p. C. ciao:v. sì, vabbò...i. ma cu è chistu [chi è questo]?v. quello che mm’ha ddetto che mmi ha vvista xxx.g. fammelo vedere! fammelo vedere, apri la foto, come si fa? / voglio ve-

dere la foto.

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v. e aspe+g. maria, co sti capelli...v. però! tutti davanti.i. ma perchè non te li sei stirati, tu, vero?v. mi suddiau [mi seccava], sinceramente.i. non riesco a vvedere...g. no, io guarda, questa foto | questi capelli lunghi... questi capelli...i. sciolgo le trecce ai cavalli, puoi fare, senti, vuoi inclinare un po’? esatto.g. puoi inclinare?v. o::, non riesco ad andare da questo!i. guarda, fai così // capelli sul mio telefono, tipo?v. (ride) sono i miei. hai il mio diennea.g. cretina!i. che ccogliona!g., i. (ridono)v. almeno vi faccio rridere!i. ma è bbrutto, a mme non piace, poi è ppure grande!g. quanti anni ha?i. ah, ma non te l’ha ddetto:?v. mamma che schifo:!i. oh:: che bbrutto:::g. ma avete visto la testa?v. è ai livelli di n. il fidanzato di e.g. come?i. è vvero:::!v. quello là...i. ma si spegne sta piastra?g. mamma che nnasio::: [schifo]!v. fammi vedere la tigna: [testa calva]!(ridono)i. ma non ha cca+ | mamma | io una cosa che odio...v. guarda, non ha la faccia del cricetino?i. è vvero::g. una cosa che odio... una cosa che odio sono i rragazzi senza capelli. a

vvoi piacciono i capelli?i. a tte piace i cape+ (ride)| mi sa che anche a llui piacevano i capelli, vero?v. guarda!i. non è ccolpa sua se non ne ha. però...g. mi sembra sapete a cchi? e il cantante alecs bbaroni,231 ve lo rricordate?v. no.i. no.v. (ride) no.

1434. i testi

231 alex baroni è un cantante italiano deceduto nel 2002.

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g. ma che ggioventù | ma in che ggioventù siete vissute? ma io non lo so...v. scusa, donna vissuta!i. xxx ma statti zzitta, statti...v. ragazze, io volevo vedere se rriuscivo a ttrovare a C. su ffeisbuc.i. io l’ho | cc’ho provato, ma non l’ho ttrovato, cavolo...g. io voglio trovare a J.v. J.?g., v., i. xxxv. stanco. come mai...g. e:::i. effe.g. ho: ho ffinito.i. di ggià:?v. me li fai a mme, vedi...i. e pperchè mi sento una cosa qqua?g. perchè sei calda, bbella.i. ah, no, mi sentivo la pinza attaccata qqua alla maglietta.g. ma che ccreti+| che storta! (ride)v. a mme? me li fai pure a mme:? per favore? grazie:

14. Un incidente col motorino

data della registrazione: 2 maggio 2012.durata: 00: 05: 12.Metodologia: osservazione partecipante.Contesto: la conversazione avviene a casa di ric., che chiede agli amici l. e a. di

raccontare un episodio divertente, avvertendoli che effettuerà una registrazione masenza specificarne le finalità; i due, che secondo la testimonianza di ric. sono abitua-ti a registrare le loro conversazioni, accettano senza problemi e raccontano un inci-dente con il motorino capitato loro qualche anno prima.

notazioni sociolinguistiche:l.: maschio; 19 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; studente universitario;

padre ferroviere, madre casalinga.a.: maschio; 22 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; disoccupato; padre inse-

gnante, madre impiegata.f.: femmina; 22 anni; nata e vissuta a reggio Calabria; studentessa universitaria;

padre informatore scientifico, madre casalinga.ric.: femmina; 23 anni; nata e vissuta a reggio Calabria; studentessa universita-

ria; padre ferroviere in pensione, madre casalinga.

l’intervista è meno strutturata rispetto a quella del testo n° 12. ad assumere rilevan-za è solo la prima domanda; per il resto i pochi quesiti che la raccoglitrice rivolge agliamici hanno solo la funzione di stimolarli ad andare avanti nel loro racconto. l’ab-binamento tra la forma dell’intervista e la metodologia dell’osservazione partecipan-te si è rivelato qui fruttuoso: il testo si può considerare uno specchio sufficientemen-te fedele del modo di esprimersi dei giovani reggini, a conferma di come il grado di

144 in Calabria diCono bella

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confidenza tra gli interlocutori (in questo caso particolarmente elevato)232 rappre-senti una variabile decisiva nel determinare il ricorso a un linguaggio ricco di gerga-lismi e di altre modalità tipiche della lg. la presenza palese del registratore potreb-be sì aver ridotto, in una certa misura, la spontaneità degli intervistati, per esempioquando l., sul punto di usare l’espressione di merda, esita e la sostituisce con un si-nonimo meno connotato in senso volgare (orologio di... di cacca). in molti altri casi,comunque, l. e a. fanno volentieri ricorso al turpiloquio, che rappresenta anzi unaspetto caratterizzante del loro modo di esprimersi: tra le parole più ricorrenti neltesto ci sono proprio i due disfemismi minchia e cazzo, il primo usato con valore diesclamazione, il secondo all’interno di locuzioni (che cazzo hai fatto?), qualche voltanella forma eufemistica cavolo (che cavolo avete combinato?). tale cristallizzazionedelle funzioni di minchia e cazzo era presente già nel testo n. 1, anch’esso prodottoda parlanti maschi intorno ai vent’anni. i due testi sono confrontabili anche per lapresenza di a palla e salare. l’allocuzione compare, che scandisce frequentemente iltesto n.1, è invece qui assente.

l. e a. attingono spesso al dialetto come fonte di singoli elementi lessicali (men-tre non ricorrono quasi mai alla commutazione di codice): oltre al già visto figghiolo‘ragazzo’, si segnalano ’nsanguliati ‘insanguinati’, ‘ntacci ‘freni’ (seconda persona delpresente indicativo di ’ntacciare), sciuppato ‘rotto, danneggiato’, sciorbato ‘cieco’. ungergalismo peculiare di reggio città è l’espressione l’ho forzata ‘ho esagerato’, chesembra essere stata messa in circolazione da un gruppo di giovani che si riuniva inpiazza de nava alla fine degli anni novanta.233 tra i giovanilismi non dialettali van-no annotati, oltre al già citato a palla, mi apriva il culo ‘mi avrebbe rimproveratoaspramente’ e personaggio ‘individuo singolare’. si segnala, inoltre, l’uso di cacati nelvalore di ‘impauriti’ (cfr. 2.3.3.).

uno sguardo alla morfosintassi consente di ritrovare caratteristiche già emersenei testi precedenti. la narrazione è condotta interamente al passato prossimo (sene contano 58 esempi); l’unica occorrenza del passato remoto si trova in una delledue frasi dialettali presenti nel testo, dove peraltro il dialetto è usato con funzionecitazionale. significativo di come l’uso del passato prossimo sia ormai radicato nellinguaggio dei giovani reggini è il fatto che esso venga impiegato anche quando ilverbo è un dialettismo (ci siamo salati quella volta!) e – come già nel testo n° 1 –all’interno di enunciazioni mistilingui (meno male che ci siamo sarbati, ci | ndi pu-timu ’mmazzari...). Conferiscono al testo una coloritura regionale le solite inver-sioni (più fashion sono) e l’uso intransitivo di investire (cfr. 2.3.4). il ricorrere ditratti del parlato piuttosto marcati – come il periodo ipotetico dell’irrealtà col dop-pio indicativo (se glielo dicevo a mio padre proprio mi apriva il culo) e il che poliva-lente (ma se quando dobbiamo giocare | giochiamo alla play ti ’ttacchi al... ti ’ttacchial televisore, che non vedi niente!) – attesta la colloquialità più accentuata che il te-sto possiede rispetto alla maggior parte di quelli presi in esame fin qui; anche daquesto punto di vista lo si può considerare affine al testo n° 1, dove, come si è vi-sto, il che polivalente conosce una frequenza notevole. peculiare della sintassi di l.è il fatto che il giovane, nel portare avanti la sua narrazione, ricorra spesso a frasinominali: ma non ti funzionavano i freni, le ruote sgonfie...; la mattina dopo mi alzo,

1454. i testi

232 gli intervistati si frequentano regolarmente da molti anni, facendo parte dello stesso gruppodi amici.

233 le informazioni su questa locuzione mi sono state fornite da Christian Costantino, che rin-grazio per questa e altre preziose consulenze.

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il braccio che mi faceva male... Come nel testo n° 12, il discorso riportato è intro-dotto frequentemente da fare (hai fatto «no, presto, andiamocene»; tutti che faceva-no «che cavolo hai combinato stasera»).

ric. ma mmi rracconti quello che tti è ssuccesso quella volta che c’avetefatto morire dalle rrisate?

l. allora praticamente è ssuccesso | allora eravamo io e a. | allora circa unanno fa, non mi ricordo che ccos’era ottobbre, novembre, non mi ricordo...

a. ah, ti ricordi? mamma!l. allora, praticamente era una sera di ottobbre mi pare, tipo pioveva tipo

minchia diluviava quella sera.a. diluviava.l. e dovevamo andare al diciottesimo di... g., non ti rricordi, llà, quel fig-

ghiolo [ragazzo]? ah.a. certo.l. praticamente siamo partiti co ’sto motorino in autostrada, guidavi tu, il

motorino era il tuo / minchia, arriviamo in autostrada, comincia a ddiluviareforte, assai. noi tutti cacati ho ddetto minchia ora qqua finisce male stasera,perchè non si vedeva niente. e il bello è cche ttu avevi tipo le ruote...

a. ci siamo salati [ci siamo fatti male] quella volta!l. manna+ ma perchè tu avevi là avevi le rruote sgonfie, i freni che non ti

funzionavano...a. io non vedevo un cazzo...l. non vedevi un cazzo e non vedi un cazzo manco ora...a. non vedo un cazzo, io.l. pigliamo l’autostrada, minchia arriviamo all’uscita del porto, comincio

a vvedere una fila da lontano, tutte le macchine ferme, ho ddetto minchia èsuccesso qualcosa. e ttu continuavi a ttirare a ppalla, ottanta, novanta... hoddetto minchia ora si ferma...

a. ho ssopraggiunto anche i cento.l. sì, ma tu tiravi come un pazzo, ho detto ora si ferma sicuro. a un certo

punto...a. che ccazzo me ne fotteva!l. troviamo sta fila davanti... ho ddetto minchia, questo qqua non si fer-

ma! e alla fine vedi la fila... ppa! ’ntacci di bbotta [freni improvvisamente] escivoliamo a tterra.

a. ho ffrenato subbito...l. sì, ma hai frenato, ma non ti funzionavano i freni, le rruote sgonfie...a. stava piovendo, le rruote...l. le rruote lisce...a. le rruote lisce...l. io e tte che scivoliamo tutti e ddue, io ‘mbracciato [abbracciato] a tte,

che ccazzo facevo, «minchia, che ccazzo hai fatto!» gridando... mi alzo, miguardo il polso, non c’era più ll’orologgio. comincio a ccercare l’orologgio...

f. mamma...

146 in Calabria diCono bella

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l. le macchine...a. dov’è ffinito ll’orologgio?l. le macchine...ric. ma che orologgio era? era bbuono?l. no, un orologgio di | di cacca che mmi hanno regalato ddue anni fa. pe-

rò minchia, cci tenevo, era un ricordo bbello. e nniente, mi alzo, sto: stossenza orologgio, il braccio tipo cominciava a uscire sangue... il motorino èrrimasto acceso, non si è ffatto niente, si è solamente sciuppato [staccato] unpezzo dietro.

a. ti rricordi che cci stavano salando [tamponando], da dietro?l. allora, meno male che cc’era un motorino dietro, perchè se arrivava

una macchina c’aveva investito e c’aveva ammazzato.a. e a qquest’ora non eravamo qqui a rraccontare questo fatto!l. oh, ma perchè non ti rricordi quello che è ppassato dal finestrino e cc’-

ha fatto «oh, ma che ccazzo fate?»ric. (ride)l. gli ho ffatto io «oh, ma che vvuoi? siamo caduti». niente, allora tu co-

minci a ccorrere, pigli il motorino... ti facevo io «ma che stai facendo? dovevai?», hai fatto «no, presto, andiamoccene, che sse arriva la polizzia ci fa uncasino», non avevi manco i documenti, mi rricordo, vero?

a. minchia, ll’ho fforzata [ho esagerato] quella volta! (ride)l. e nniente, allora... pigliamo l’autostrada, usciamo dalla prima uscita llà,

non mi rricordo dov’era, dopo il porto...a. al calura234 mi sembra che ddovevamo andare.l. sì:, sì na cosa del genere.ric. ma quindi il compleanno poi: è andato a ffarsi bbenedire pratica-

mente.l. no: allora...a. in pratica siamo arrivati tutti ‘nsanguliati [insanguinati]!l. allora, pensavamo | non sapevamo se ttornare a casa o dovevamo arri-

vare fino a sto compleanno. arriviamo, io con il braccio che mmi usciva san-gue. appena arriviamo «ma che ccavolo avete combinato?» qqua, là, gli hoddetto «no, siamo caduti...»

a. no, niente di che, un incidente...l. un incidente in autostrada...a. anzi, no, non l’abbiamo detto subbito.l. no:, gli avevamo detto: che eravamo caduti: quando stavamo per arri-

vare... poi alla fine gli abbiamo detto che eravamo in autostrada.a. oh, tutti eleganti con del sangue, un po’ | siamo andati un po’ in bagno,

ci siamo sciacquati...l. vado dal festeggiato, gli faccio «auguri» col braccio che mmi usciva

sangue.

1474. i testi

234 Kalura è il nome di un ristorante che si trova a villa san giovanni.

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f. e mma ti hanno messo i: | quindi, i cerotti di topolino?l. sì, vado in bagno, quella mi: mi cercava di medicare... m’ha ffatto

«guarda, mi dispiace, abbiamo finito i cerotti, abbiamo solamente questi».ric. (ride)l. c’era la foto di topolino sopra, me lo sono messo... tutta la serata me la

sono...a. inguardabbili...l. tutta la serata me la sono fatta col braccio che mmi faceva male. tutti

che facevano «che ccavolo hai combinato stasera» sempre a rripetere le stes-se cose. niente, fino | restiamo là al compleanno, la torta, i cosi, gli auguri, lefoto... torniamo a ccasa... meno male che ttipo quando sono arrivato cc’eramia sorella ancora sveglia, ti rricordi?

a. sì, sì.l. eh:: nniente, mi fa mmia sorella «che hai fatto?». ho ddetto «no: so-

no... sono caduto col motorino...»f. eh: poi?l. eh, niente, sono arrivato... eh, niente, sono andato llà: e mmia sorella

tipo: che ccavolo so, mi ha ffatto una fasciatura, tipo...f. ti ha ffatto una fasciatura?l. vado, mi corico, che il giorno dopo dovevamo andare pure a scuola, ti

ricordi che cc’era pure compito.a. ‘nchia che ppalle...l. eh. vado, mi corico, la mattina dopo mi alzo, il braccio che mi faceva

male... mi piglia mia mamma e mmi fa, mi guarda... «ma che ccavolo haicombinato?»

a. chi ccumbinasti, figghiu [che hai combinato, figlio]?l. ho ffatto «no mamma, sono caduto». «come sei caduto?». ho ffatto

«sì, col motorino». «ma come hai fatto?». ho ffatto «eh, quel cretino d’a.che è... è sciorbato [cieco], llà, non vede niente...»

a. che ccazzo vuoi?f. che ppersonaggi che ssiete!a. ah che ppoi tuo padre... gli hai raccontato un’altra storia perchè... vo-

leva andare a ccontrollare.l. sì, mio padre voleva andare a pprendere l’orologgio, gli ho ddetto «no,

vedi che nnon era | non lo troverai, perchè abbiamo investito...»a. ad archi?235

l. sì, ad archi, mi sembra... invece eravamo sull’autost+a. una fossa, una fossa!l. eh, una fossa e non l’abbiamo vista.a. invece era all’inizio | dopo la tangenziale, all’inizio dell’autostrada.l. eh andiamo a scuola, sempre co sto bbraccio fasciato. il pomeriggio,

che ancora mi faceva male... siamo andati a ggiocare poi a ccasa tua, ti rricor-di? alla plei.

148 in Calabria diCono bella

235 È il nome di un quartiere situato nella parte nord di reggio Calabria.

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a. alla plei, sì...l. eh, ogni ttanto mi salavi [mi prendevi] a ppugni sul braccio. c’avevo il

ginocchio gonfio che mmi faceva male e ttu mi mollavi pugni sul ginocchio.a. mamma mia...l. e qquindi cc’ho ‘mpizzato [perso] un orologgio in questa storia... mi

stavo per... per ammazzare...a. se glielo dicevo a mmio padre proprio mmi apriva il culo.l. eh lo so, però, intanto... se ttu non vedi niente, quella sera eri proprio:

eri completamente orbo.a. vabbè, prima o poi andrò a farmi una visita dall’oculista.f. guarda, sei un personaggio, dovresti metterti gli occhiali.a. non mi piacciono gli occhiali:, vedrò di mettere le lentine.ric. sì, vabbè. sono ppiù ffescion!f. più ffescion sono.l. sì, ma se quando dobbiamo ggiocare | ggiochiamo alla plei ti ‘ttacchi

al... ti ‘ttacchi al televisore, che nnon vedi niente! sei combinato male...a. eh, lo so, lo so.ric. va bbene, bbella avventura avete avuto...l. eh / meno male che cci siamo sarbati [salvati], cci | ndi putimu ‘mmaz-

zari [ci saremmo potuti ammazzare]...a. mamma mia...

15. Un inseguimento dei carabinieri

data della registrazione: 16 maggio 2012.durata: 00: 05: 21.Metodologia: osservazione partecipante.Contesto: ric. chiede a suo fratello d. (che nel frattempo sta navigando su inter-

net) di raccontare un episodio di cui è stato protagonista insieme ai suoi amici. d. èal corrente della presenza del registratore, ma non degli scopi dell’inchiesta.

notazioni sociolinguistiche:l.: maschio, 20 anni; nato e vissuto a reggio Calabria; apprendista meccanico.ric.: femmina, 25 anni; nata e vissuta a reggio Calabria; studentessa universitaria.il padre dei due giovani è manager di un’azienda, la madre educatrice sociale.

oltre a costituire il secondo caso in cui la tecnica dell’intervista è associata all’os-servazione partecipante, l’ultima inchiesta del corpus si segnala per l’attività pro-fessionale svolta dal ventenne intervistato, che non è uno studente ma un appren-dista meccanico. il fatto che questi (pur esprimendosi prevalentemente in italiano)mostri una notevole dimestichezza col dialetto e lo impieghi indifferenziatamentenegli enunciati referenziali e in quelli pragmaticamente marcati andrà pertantoconsiderato anche in relazione al suo status sociale. fra i dialettismi più interessantisi annovera lallati ‘ubriachi’, il cui uso è emerso anche dalle indagini autovalutati-ve (cfr. 2.3.3., 2.3.4.). si noti, inoltre, il consueto uso di preposizioni non canoni-che (erano appese nella pedalina), di chiara marca regionale. trovandoci di fronte

1494. i testi

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alla ricorrenza del riempitivo tipo anche in quest’ultimo testo, si può asserire cheil suo uso riguardi trasversalmente tutte le categorie di giovani che sono state og-getto di indagine.

ric. d., allora, mi potresti raccontare di quella volta quando con i tuoiamici avete rischiato di farvi inseguire dai carabbinieri?

d. allora. eravamo a o. stavamo ggiocando tutti là, al parco ggiochi. a uncerto punto un amico nostro, g., ha vvisto passare la pattuglia della poliziae ha inizziato a ggridargli: «sbirri i [di] merda! ’nfami!». questi qqua si sonofermati e ssono tornati indietro. come sono tornati indietro noi abbiamoinizziato a scappare. mentre scappavamo tipo saltavamo:: muri, muretti...(ride) a un certo punto un cancello... un cancello, tutti l’abbiamo saltato en’amicu nostru [un amico nostro], un poco grosso / ’mbiddau [è rimasto at-taccato]. non è rriuscito a saltare. e ssiamo dovuti tornare tutti indietro a rre-cuperarlo. alla fine torniamo, torniamo, torniamo, alla fine siamo tornati sol-tanto io e un altro.

ric. e gli altri, scusa?d. s’a fuiru tutti pi fatti soi [sono scappati tutti per conto loro]!ric. e pperchè?d. non lo so. se ne son scappati tutti, poi...ric. ma erano un poco::d. erano bbrilli. menzi mbriachi (ride) ehm...ric. e pperchè? che avevate bb+ | avevate bbevuto prima:?d. no:, no:, c’eravamo llallati [ubriacati], un poco, avevamo bbevuto:

poco, un amaro del capo, forse, una bbottiglia di amaro del capo, eravamo.../ eravamo cinque o sei...

ric. ma che era, d’estate o d’inverno?d. no, era: primavera.ric. eh.d. primavera / sinceramente faceva un poco freddo, pure. minava na fi-

lippina [tirava un vento]...ric. mm. e ppoi? e ddimmi, dimmi, e qquindi questo non è rriuscito a

ssaltare il cancello...d. non è rriuscito a ssaltare il cancello e ssiamo andati a rrecuperarlo. l’ab-

biamo rrecuperato e siamo arrivati in un giardino: siamo arrivati in un giar-dino di una signora / fino a qqua tutto a pposto, non ci rincorreva nessunoppiù perchè: l’avevamo persi, non... non sapevamo ppiù dov’erano. e ssia-mo passati sotto al ponte e cci siamo messi nel... proprio sotto al ponte dovevedevamo perfettamente la strada. / llà ssotto:: e: e lloro abbiamo visto chelloro ancora ggiravano.

ric. come l’avete visto che lloro ggiravano?d. l’abbiamo visti che ppassavano dalla strada.ric. ah... ma loro vi hanno visto?d. no, no, non c’hanno visto perchè: noi cc’eravamo messi proprio sotto

al ponte e non:: / non ci vedeva | non ci po+ non ci potevano vedere.

150 in Calabria diCono bella

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ric. comunque e ppoi?d. poi quando abbiamo aspettato che ssi sono allontanati un poco...ric. scusa, e ccome avete fatto a ffar saltare a qquello il... il cancello, che

nnon ce la faceva?d. niente, siamo tornati: siamo tornati, prima uno dal | uno da un ca+ |

uno dal lato del cancello e uno dall’altro. u pigghiammu a ‘mbrazza e lu sdir-rupammu i sutta [l’abbiamo preso in braccio e l’abbiamo buttato di sotto]! /ehh... niente, poi siamo...

ric. (ride) e llui, scusa, che ha ffatto?d. niente, che ha ffatto? (ride) s’è ffatto... s’è ffatto torturare. s’è ffatto

bbuttare di sotto. e vosi un pezzu mi si iaza in terra [ci è voluto un pezzo per-ché si alzasse da terra], ovviamente, però... xxx

ric. eh. povero tongo! (ride)d. ehm... poi cci siamo di nuovo rraccolti tutti perchè poi... poi sotto al

ponte chi andava da un lato, chi andava dall’altro, ndi spasuliammu [ci siamosparpagliati]. / eh...

ric. mm. e ppoi?d. poi niente, cci siamo... cci siamo rraccolti di nuovo / e glimmu nto [sia-

mo andati nel] garage di g., n’amico nostro. e ssiamo rrimasti là ddentro perun poco / llà ddentro::

ric. immaggino la paura, no:?d. lo schianto iva a na lira [lo spavento era tanto]. (ride) iva a na lira.

aspettavamo: / aspettavamo che | ccioè che qquesti se ne andavano / per unpoco siamo rrimasti llà ddentro, poi... poi siamo scappati. poi ognuno ccisiamo divisi e cce ne siamo tornati. poi siamo andati là, il motorino di unamico nostro... siamo tornati al ponte, il motorino di un amico nostro l’ab-biamo visto senza chiavi.

ric. mm...d. chi i rroti sgonfi [con le ruote sgonfie] e cco’ ttutti i documenti che era-

no sotto la sella tutti spasuliati [sparpagliati].ric. e il tuo amico?d. niente, il mio amico niscìu, sbareddau [è andato fuori di testa, ha sbarel-

lato] / niente, e cci siamo messi a:: cci siamo messi a ccercare sti documenti.niente, ggira vota e ffirìa [gira, volta e destréggiati], le chiavi erano appesenella pedalina del... del motorino. per un pezzo tutta la serata cercando, tut-to il resto della nottata cercando, cu ‘dda filippina [con quel vento] ...

ric. mmm...d. abbiamo trovato soltanto le chiavi. poi li | i documenti li abbiamo rrac-

colti, però sotto la sella era pieno di scorce [bucce]| era pieno di bbucce dimandarini / eh:: niente, comunque appena abbiamo trovato ste chiavi poiabbiamo rrimpatriato tutti, ndicuddimmu tutti pa casa [ce ne siamo tornatitutti a casa]. eravamo stanchi, morti...

1514. i testi

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sezione ii. reggio provinCia

le conversazioni che seguono sono state elicitate in centri diversi dellaprovincia di reggio Calabria: la prima a trunca, la seconda a Condofuri, laterza e la quarta a samo, la quinta a scilla.

16. Pettegolezzi tra cugine

data della registrazione: 30 ottobre 2012.durata: 00: 08: 51.Metodologia: osservazione controllata.236

Contesto: tre cugine chiacchierano nel salotto di una casa privata presso trunca,un paese a sud di reggio Calabria. una di loro racconta di aver incontrato una suaamica; viene così commentato quello che le due si sono dette.

notazioni sociolinguistiche:M.: femmina; 24 anni; nata a reggio Calabria, vissuta a trunca; studentessa uni-

versitaria a padova; padre impiegato, madre casalinga.M.2: femmina; 25 anni; nata a reggio Calabria, vissuta a trunca; laureata in eco-

nomia; padre impiegato, madre casalinga.n.: femmina; 24 anni; nata a reggio Calabria, vissuta a trunca; studentessa uni-

versitaria; padre impiegato, madre casalinga.

si può notare subito che, rispetto ai testi prodotti a reggio città, la componente dia-lettale acquista maggiore importanza, non tanto dal punto di vista quantitativo (lamaggior parte delle battute è in italiano), quanto su altri due piani: 1) la modalità dicommutazione di codice prevalente è il code mixing, ossia quella più marcata (sai chimmi dissi f.? chi cci dissi s. chi quandu a vitti a C. chi iru a so casa ma vidunu cammi-nava sempre avanti indietro, avanti indietro e gli occhi li aveva comu l’aiva a cuginas. tutti sbruneiati); 2) il dialetto è impiegato nei contesti “espressivi” che avrebberopotuto prestarsi all’uso di giovanilismi (mi nci ietta sta bella battuta...). l’unica paro-la della lg presente nel testo è tipo, che pertanto si può considerare un riempitivodiffuso tra i giovani anche al di fuori di reggio città. a incoraggiare l’uso del dialettoin questo testo non è, comunque, soltanto il fatto che ci troviamo in provincia, maanche la parentela fra le tre ragazze.

M.1 questo ha ddetto ma chi è e. o t.? no, mi ha ddetto di ppiù la piccola,t. em... mi ha ddetto «t. si chiama?» ho ddetto «sì, t.» e mi ha ddetto eh,perchè si crede la principessina della situazzione quando arriva lei ehm tuttisi devono stare zzitti, deve parlare solo lei altrimenti è pprotagonista nellesue | nelle situazzioni.

M.2 perchè... perchè pure a mmare m’aveva detto a mme che r., r.,quella che ssi è sposata...

M.1 ah.

152 in Calabria diCono bella

236 due parlanti su tre erano al corrente della presenza del registratore, ma una delle due non sa-peva quando sarebbe stato acceso.

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M.2 voleva a ssuo fratello. però non penso che era vero xxx come amichexxx un secondo scopo sua mamma quando frequentava con me si sentivanocon mio fratello.

M.1 non è vvero, che bbuggiarda, perchè hanno detto che ssua madre /sua madre quando: uscivano insieme sempre la sera e l’ha: ssemplicementerimproverata r. dicendogli che eh non gli piaceva sto discorso che ddoveva-no uscire tutte le sere, tutti i pomeriggi...

M.2 i suoi fratelli non volevano.M.1 eh! vista la situazzione qqua nel paese lo sai...M.2 nel paese come è... poi lei, che non ha una bbella nomina...M.1 ah, quindi non volevano, semplicemente questo. e bbasta, questo di-

ceva, e ppoi:n. ma dove l’hai incontrata a M.?M.1 in edicola.n. lavora là.M.2 ma lei è vvenuta nella sagra quindi hanno visto qualcosa...M.1 sì, poi ti dicevo che qquando è vvenuta | la sera che è vvenuta quando

c’è stata la sagra ad agosto è venuta pure o., ti rricordi?M.2 sì, che erano nelle scale. con C.n. C. chi?M.1 con... nostra zzia.n. ah.M.1 eh: a un certo punto si è avvicinata t. l’altra. ha ddetto «eh:, vi piace

trunca:», eh ha ddetto: «noi sì, ci piace:, ’bbastanza». eh: zia ha ddetto «saliteanche domani che cc’è la processione». eh: gli ha ddetto: «è inutile che gli dicidi salire sempre perchè: loro non sono truncote e non lo saranno mai».

n. ma questo l’ha ddetto:M.1 la sorella di M. / sì:, infatti queste sono bbattute un po’ bbalorde che...M.2 ma loro gli dovevano dire «a nnoi non ci piace trunca ci piacciono i

truncoti!» (ride) se era un’altra! mi nci ietta [le avrebbe rivolto] sta bbellabbattuta.

M.1 e ppoi ggiustamente lei diceva che o. s’era | ovviamente in confiden-za si è llamentata perchè dice io ho qquarantuno anni, lui pure... non soqquanti, quaranta, quarantuno, quarantadue insomma, sono entrambi qua-rantenni e qquindi lei dice allora se cci::... se cci vogliamo bbene veramenteci sistemiamo, se nno non avi senzu, vogghiu diri, e avi puru a rraggioni [nonha senso, voglio dire, e ha anche ragione]. eh!

n. forse lui la vuole prendere in giro?M.2 no, la vuole.M.1 no, no, la vuole!n. allura è condizzionatu di so soru [allora è condizionato dalle sue sorelle]!M.1 eh!M.2 dalla piccola soprattutto che si senti tri cazzi! [si crede importante]M.1 e ma scusa, io | ma... ma M. non è | ma il discorso è anche lui come

uomo.

1534. i testi

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M.2 infatti è na+M.1 se llui come uomo non ha gli attributi per prendere una posizione...M.2 a qquesto punto: megghiu mu dassa [meglio che lo lascia].M.1 io donna matura, lo lascio.M.2 scusate / e llei la vita matrimoniale si trova bbene con suo marito?M.1 sì: ma lei | loro convivevano da tanto, quindi è ccome se ffossero spo-

sati, da tanto tempo. più ddi vent’anni che stanno insieme, quindi...n. e nniente, e ssenti, C. che ti ha ddetto al telefono? ti ha ddetto che

scende?M.1 no, mi ha cchiamata e mi ha ddetto «e:: ti sei dimenticata di me?» io

gli ho ddetto «no, non mi sono dimenticata di te, semplicemente non ti hocchiamato perchè / sono discreta, lo sai, in questo periodo non mi va ttantodi disturbarti...» mi ha ddetto «no, lo sai che ttu non disturbi mai» e mi haddetto «comunque ti ho cchiamato per farti gli auguri», ho detto «grazie»,eh poi mi ha ddetto ehm mi ha ddetto «allora quando cci vediamo che ssonoa ttrunca?» ah, mi ha ddetto «questo fine settimana scendo con mio padre,torno».

M.2 ma so patri ora sindi stai cà [ma suo padre ora resta qua]?M.1 non lo so. no, non gli ho cchiesto proprio...n. ma i setti misi du lavuru nci finiru [i sette mesi del lavoro gli sono finiti]?M.1 mm?n. i sette mesi, doveva stare sette mesi là. lui, a llavorare.M.1 ah n.? eh, ppenso di sì!n. finiu stu periudu [è finito questo periodo] di prova, va...M.1 quanto è ora?M.2 è dda maggio.n. da maggio.M.1 prima lui, lui prima!M.2 ottobbre, sei mesi.n. che mmi rricordo, che a nnovembre...M.2 fine aprile se ne sono andati.n. che ffiniva tutto.M.1 sette mesi, sì, aveva il trasferimento. poi ovviamente non sono andate

bbene le cose.M.2 ma ora a zza C. mi dissi chi [la zia C. mi ha detto che] la colonnina se

la tolgono e ssi tenunu sulu u putighinu, voleva dire per il tabbacchino (ride).M.1 povera vecchia!M.2 xxx putighinu (ride)!M.2 ma era tranquilla nella voce?M.1 ma sinceramente non lo so, perchè...M.2 ma era tranquilla nella voce?M.1 sì, no, era xxx.M.2 sai chi mmi dissi f.? chi cci dissi s. chi quandu a vitti a C. chi iru a so casa

ma vidunu [sai cosa mi ha detto f.? che gli ha detto s. che quando hanno vi-sto C. che sono andate a casa sua a trovarla] camminava sempre avanti in-

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dietro, avanti indietro e gli occhi li aveva comu l’aiva a cuggina s. tutti sbru-neiati [come li aveva la cugina s. tutti confusi]

n. che camminava nella casa di chi? di s.?M.2 no, nella sua. iru ma vidunu [sono andati a trovarla].n. ah, loro sono andati a ttrovarla...M.2 e llei andava avanti indietro, avanti indietro con gli occhi:M.1 ma ormai ovviamente fanno dei commenti stupidi su ddelle situaz-

zioni: spiacevoli.n. figurati, quando uno sta mmale con la testa tu che ffai, lo vai a ttrovare

e llo atterri?M.2 per me u facivunu apposta [l’hanno fatto di proposito].M.1 e pperò su qquesta situazzione io ormai non credo ppiù a

nnessuno perchè mmenzogne ne hanno dette troppe.M.1 oh:, pure loro. i diretti interessati.M.2 no, no, loro dico, quindi non è C. mi diceva scendiamo xxx. non gli

chiedo, nè vvoglio sapere perchè / visto che hanno detto tutte queste bbuggie...n. infatti all’inizio la davano per spacciata, na pazza spacciata chi nnon si

sapi [che non si sa]...M.2 poi è sscesa qqua e gguidava!n. infatti. il secondo giorno che era qqua cc’era la macchina, in giro.M.1 molte cose non coincidevano.n. i suoi fratelli si trovano bbene, llì lavorano, ora nci finiu a paccia [le è fi-

nita la pazzia].M.1 boh!M.1 sì, n. vuole sempre vestiti firmati si nno i ’mmazza a ttutti [altrimenti

li ammazza tutti].n. poi ieri non siam+ | a un certo punto zzia t. era dalla mamma di C.,

ha ffatto una visita, è arrivato anche M. un attimo, però dice che è stato così,freddo, indifferente. tipo che cc’ha ssalutato e ppoi se ne è andato subbito //che: e cche C. è ssempre ppiù bbella...

M.2 u:, a fini du mundu: [la fine del mondo]!M.1 chi: ll’ha ddetto?n. eh: zzia t.M.2 sì, i vanta, iia [lei ne parla bene].n. che è ssempre ppiù bella / fina nta facci [fine in viso]...M.1 è pproprio fine, C., proprio... che è una rrozzona...n. no n., piddaveru, idda figghiola sempri cchiù ppulita si faci [veramente

quella ragazza diventa sempre più bella].M.1 mamma:!n. «e ppuru e.», faci [ed anche e., fa], era... era lì:, tranquillo, fermo...M.2 sì, a iia ora nci garbezzaru [a lei ora piacciono].n. poi l’hanno accompagnata, qqua... e gli ha ddetto se volevano salire cci

rissiru chi nno [le hanno detto di no]... così.M.1 lei le conosce, le persone per bene quali sono.M.2 sì, sì. propriamente.

1554. i testi

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M.1 ma M.? è dda questa estate che non lo vedo.M.2 meglio. meglio così.n. è sbandato, poveretto...M.1 quando ero llà ogni ttanto C. onestamente me li ha ffatti tipo questi

discorsi un po’ strani, «ah, sai, il destino, vi è andato: | non ha vvoluto, vi èandato contro, perchè a qquest’ora, invece: che in veste di amica potevi es-sere in veste di: di zia:» eh:: pensa tu::

M.2 apposta suo zzio ha bbuttato quelle bbattute.M.1 ogni ttanto me le bbutta: queste frecciatine.M.2 meno male! meno male!M.1 io penso che ormai a qquesta età ormai o arriveremo ad avere tren-

t’anni e fforse troveremo un ragazzo.M.2 io cci sono. ma non lo troverò.M.1 ora come ora no (ride)! trent’anni, ancora ventiquattro anni hai!M.2 eh, lo so, ma quasi quasi...M.1 eh ancora, cc’è ttutta una vita! no, però:...

17. Riunione in un centro giovanile

data della registrazione: 3 novembre 2012.durata: 00: 10: 59.Metodologia: osservazione controllata.Contesto: in un centro giovanile di Condofuri (uno dei paesi appartenenti al-

l’area greca calabrese) nove ragazzi partecipano a una riunione in cui si discute del-l’organizzazione di alcune attività; nella parte della conversazione che è stata regi-strata affrontano il problema di una ragazzina che si è innamorata di uno degli ani-matori del gruppo.

notazioni sociolinguistiche:a.: femmina; 15 anni; nata e vissuta a Condofuri; frequenta il secondo anno del

liceo scientifico; padre operaio, madre insegnante.C.: femmina; 25 anni; nata e vissuta a Condofuri; laureata, educatrice; padre li-

bero professionista, madre insegnante.t.: maschio; 23 anni; nato e vissuto a Condofuri; laureato; padre libero profes-

sionista, madre insegnante.a.r.: femmina; 16 anni; nata e vissuta a Condofuri; frequenta il secondo anno

del liceo scientifico; padre lavoratore edilizio, madre casalinga.i.: femmina; 16 anni; nata e vissuta a Condofuri; frequenta il secondo anno del li-

ceo classico; padre operaio, madre casalinga.f.: maschio; 19 anni; nato e vissuto a Condofuri; diplomato, disoccupato; padre

operaio, madre casalinga.s.: femmina; 17 anni; nata e vissuta a Condofuri; frequenta il quarto anno del li-

ceo scientifico; cresciuta dalla nonna.C.: maschio; 19 anni; nato e vissuto a Condofuri; diplomato; padre operaio, ma-

dre casalinga.a.: maschio; 18 anni; nato e vissuto a Condofuri; frequenta il quarto anno di un

istituto alberghiero; padre operaio, madre casalinga.

156 in Calabria diCono bella

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anche nella conversazione che segue, nonostante che i protagonisti non siano legatida un rapporto di parentela, il dialetto viene usato – sotto forma di code switching esoprattutto di code mixing – negli snodi del discorso in cui si concentrano l’emotivitàe l’esigenza di espressività; il ricorso alla parlata locale sottrae spazio, anche qui, allealtre componenti della lg: l’unico giovanilismo attestato è, ancora una volta, tipo.

a.r. ma io lo spero per lei, perchè comunque lei si troverà mmale in que-sto modo.

a. la cosa deve partire prima di tutto da noi. cioè, nnon la dobbiamoprendere in giro, perchè se ne accorge lei e sse ne accorgono anche gli altri eddi conseguenza continuano a pprenderla in giro. e llei nnon... non riusciràmmai a farsi una vita sociale / eh figghioli [ragazzi]...

t. e ssi sciala [si diverte].a. (ride)a. r. noi ci proponiamo di...C. d+ dovrebbe partire anche da noi, perchè parte | no, no, tu no! / per-

chè se...f. e sse ssi ’mmazza su ccazzi soi [se si ammazza sono cazzi suoi]!t. su ccazzi toi [sono cazzi tuoi]!C. no, ma secondo me non è nneanche da:: da non considerare questa cosa,

perchè essendo una persona che non è abbituata / a un determinato modo...f. vui scherzati [voi scherzate]!C. di vivere può ssuccedere, perchè non è | è una persona che al primo

prob+| queste sono persone che al primo probblema crollano.a. è vvero.C. crollano, perchè nnon ha: esperienza, non ha nniente!a. qualunque ostacolo...f. vedi... vedi... vedi... vedi che è una cosa bbruttissima. mi tti ferma ddà

non mi ci [mi ferma là senza] | poi mi tagghiau, mi dissi [mi ha impedito diparlare, mi ha detto] «perchè mi... perchè mi hai bbloccato da feisbuc?». cidissi io [le ho detto] «no, veramente mi son cancellato», «no,mi son collegatacon il contatto di mio fratello e ttu cc’eri». ddà [a quel punto] non sapevochiddu che mmi nci dicu [che cosa dirle], mi dissi che ccazzo...

C.C. suo fratello ggemello!a.r. tipo vi faccio un esempio. ci sono quei ggenitori che mmagari con-

trolla i figli mentre fanno i compiti; hai fatto questo, hai fatto quello, non losai a mmemoria? me mamma non mi chiediu mai [mia madre non mi ha maichiesto] fai questo, quell’altro. se studiavo bbene, se non studiavo n+ | cioè,non è cche nnon | nnon mi diceva nniente...

f. apposta sei storta.a.r. e mmi sono resa conto da sola che ddovevo studiare!f. apposta sei storta. (ridono)C. apposta ndavi otto e nnove [per questo ha otto e nove]!a.r. però mi sono resa conto da sola...t. stava parlando s.

1574. i testi

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s. comunque ci son+ | anche lei dovrebbe fare un passo, perchè comun-que ci sono anche gli altri bbambini, non è che nnoi possiamo tralasciare glialtri bbambini perchè... lei non vuole stare con gli altri. quindi anche tu ti de-vi dare una mossa, perchè non... non possiamo...

a.r. e io la penso come lei!C. sì, ssì. ma io pure, io infatti ho mmessa subbito prima, è llei che nnon

fa un passo, dall’altra parte sono anche gli altri che nnon lo fanno.f. ma ssì, però mi si carica cu mmia fici no passi, fici cinquanta scalini [però

per farsi avanti con me non ha fatto passi, ha fatto cinquanta scalini]!(ridono)a. è una proposta la mia. possiamo provare a ffare una cosa?f. chi ccosa[che cosa]?a. perchè non parliamo con i suoi ggenitori?f. ma chi nci dici, chi chiddi su ppiù scemi di chidda, chi nci dici [che cosa gli

dici, che quelli sono più scemi di lei, che gli dici]?(ridono)C. ma non possiamo / ma tu non puoi | a., ma tu non puoi...a.r. ma se l’hanno creata loro così!C. eh! io non posso andare a ddirgli «vostra figlia è ccosì, così, così», chid-

di mi dinnu «ma tu cu sì, mi mi dici che mme figghia è ddi sta manera [loro midicono «ma tu chi sei per dirmi che mia figlia è in questo modo»]»?

a.r. per loro va bbene così, si vede!C. per loro va bbene, così.a.r. per loro è nnormale, per loro è nnormale.C. per loro è sbagliato.a. e allora noi gli dobbiamo fare capire che il compiuter, queste cose, sono

cose delicate non non...C. non si capisci nenti [non si capisce niente], però, a::?t. p.! e l.! l. prima queste cose le faceva cu mmia [con me], poi xxx...a.r. ma lei usa il compiuter, telefono, perchè non ha llegami con altre

persone!a. appunto! perchè se llei...a.r. per lei il telefono è il suo migliore amico, il compiuter è:::f. ma si ppenzu chi ssi cchidda a d. nci dici «posso andare da C.?» [penso se lei

a d. gli chiede «posso andare da C.?»] «statti a la casa»! nci chiudinu u telefonoperchì pigghia lu sei [«stai a casa»! le chiudono il telefono perché ha preso il sei].

a. ecco, anche noi, cioè sono cose...f. avi a pregari lu signuri mi pigghia lu sei / me mamma si pigghiava lu sei mi

faciva na festa chi durava na settimana comu all’indiani chi ssi maritanu, nasettimana [deve pregare il signore per il fatto che prende sei, mia madre seprendevo sei faceva una festa che durava una settimana, come fanno gli in-diani quando si sposano. una settimana]!

t. chiudiamo il discorso, così finiamo. allora cerchiamo comunque di fa-re... (ridono) allora chiudiamo, allora, cercheremo comunque di fare qual-cosa soprattutto della:

158 in Calabria diCono bella

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a. r. ficiamo ddu uri [abbiamo fatto due ore]!t. ficiamu ddu uri di riunione, ascoltate! così, comunque, abbiamo questo,

tra vvirgolette, probblema che | da risolvere che | da risolvere, sì. ddobbiamoriuscirci comunque col tempo, non è cche nda na iurnata [in un giornata], inun sabbato cce la facciamo, uno. seconda cosa, prossima rriunione comun-que parleremo di questo fraintendimento con g. e a., però non dite nienteal capo. terza cosa, il giornalino quello vecchio, vecchio, vecchio che ddove-va uscire questa settimana, lo portiamo e lo pubblicheremo. nel frattempocomunque se ppoi C. vi dice gli articoli per il prossimo, e cominciate ggià ascriverli così se escono ddue vicini non ci fa nniente.

C. io non mi ricordo di che ccosa avevamo parlato.i. sì, avevamo pensato | ave+ parlato con C....f. dillu ad arta vuci [dillo ad alta voce]!i. avevamo pensato se: pper la terza paggina, potevamo fare tipo scrivere ai

bbambini qualcosa: sul passaggio e ppoi mettere tutti insieme e ffare un articolo.C. cosa ha ssignificato per | se ttipo: e::: lei è un’idea che ha llanciato di-

cendo eh:: di far scrivere ai rragazzi che hanno fatto il passaggio, cosa ha ssi-gnificato per loro quel momento, come l’hanno vissuto e:: dopo di cche leirraccoglie tutto il materiale, lo assembla e::: e ffa l’articolo a rriguardo. quin-di avrebbe bbisogno di un po’ di tempo, calcolando che:::

18. Carte al bar

data della registrazione: 16 maggio 2012.durata: 00.07.59.Metodologia: osservazione occulta.Contesto: il set è quello di un bar di paese durante una partita a carte, per cui nel

corso del dialogo si rilevano interventi sporadici di ulteriori soggetti di età maggiore.nessuno dei giocatori è al corrente della presenza del registratore.

notazioni sociolinguistiche:p.: maschio; 25 anni; nato e vissuto a samo; laureato; genitori operai forestali.s.: maschio; 20 anni; nato e vissuto a samo; studente universitario; padre im-

prenditore, madre casalinga.l.: maschio; 24 anni; nato e vissuto a samo; operaio; padre operaio forestale,

madre casalinga.C.: maschio; 25 anni; nato e vissuto a samo; operaio; padre operaio forestale,

madre casalinga.a.: maschio; 25 anni; nato e vissuto a samo; operaio; padre operaio forestale,

madre collaboratrice scolastica.b.: maschio; 23 anni; nato e vissuto a samo; operaio; genitori operai forestali.partecipanti occasionali: r.,v., M., z.

il brano che segue – l’unico del corpus registrato con la tecnica dell’osservazione oc-culta – è interamente in dialetto (con una sola battuta parzialmente in italiano: apressioni non ti piace, la pressione). tra i fattori che potrebbero essere alla base del ri-

1594. i testi

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corso esclusivo al codice dialettale – oltre al fatto che samo è un piccolo paese, edunque rappresenta una realtà geografico-sociale in cui l’uso attivo del dialetto èmolto diffuso –237 ci sono il sesso maschile dei protagonisti, il loro livello sociocul-turale complessivamente non elevato e soprattutto la situazione comunicativa: que-sta volta non si ha a che fare con una vera e propria conversazione, ma con com-menti – anche molto vivaci – a una partita a carte formulati da persone che si cono-scono molto bene tra di loro.

p. si iamu iamu d’ora! / ca non ti ndu veni? non ti ndu veni, V.?r. voliti i iamu?p. iamu a ccalcettu.s. pigghiasti tu?r. ma chi giocati, scala: quaranta?s. non c’è nnenti! // che bbestemmia chi stava facendu... mamma mia che

bbestemmia chi stava facendu!r. iamu?p. cchiù ttardiceiu...l. ma ndai i scarti, P.?s. no, ndaiu i scart’eu.p. ndavi i scarta u n.l. scartau. ancora.p. ma ndavi i scarta...l. ma voi i iochi o no?s. P. ndai i ti sta’ ccittu.p. chi ccazzu i rraggiunamentu fai!l. pigghiau iiu, pigghiai eu... ndai i iochi...s. e ppigghi chi ccazzu voi? ndaiu i scartu, ndaiu mi ma pensu, ndaiu i iocu

comu vo tu.l. ndai i pensi? tri qquarti d’ura? fici bbonu u C., daveru...p. dassàtandi u tempu, ragazzi...s. vafantoculu ndaiu i mi mentu i liticu cu stu strambu…l. scemunitu, ddu uri...s. ma fatti i cazzi toi! ma eu vogghiu i sacciu, parola d’onori...l. i carti i ndai aperti...p. vidisti?l. chi cchiudìu? calau. chiudi n., pe ffavuri!s. eu non ’rrivu.l. studìa, studìa...a. tè! vo’ mu vidi? tè!l. ziu, ccà...eh… C., C., voi i iamu, porcu ggiuda, puru tu darretu!s. eu non ’rrivu, u stessu. vì ca forzi ’rrivu...l. eh, forzi ’rrivi... dopu chi tti consàru ’rrivi!C. sì, ma propriu clamorosu! ma chi iocati a ffari così?

160 in Calabria diCono bella

237 samo si trova nella locride, in piena area grecofona.

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b. ndai i ti fai i fatti toi i fora...C. chiudìu.p. no, non chiudìu! eh, i sta manera...l. staci ddui uri, non sapi mi si consa…p. iamu, G., iamu...a. veni e gguarda ccà chi vvoi i ti ’mpari... / si consa darretu e ggrida.s. non n’aiu mancu…a. nd’ha bbuongiocu...l. non n’hai mancu…C. vì ca non sapi i ioca...l. non sapi i ioca ennu problemi i soi, C.C. ndavia chiudutu i tri.s. non pozzu chiudìri!C. ndavia chiudutu u tri...l. si non sapi i ioca ennu problemi i soi.p. fermati nu minutu, cotrari. nu secundu propria sulu.l. sì. svegliati, puru tu...a. ndavi u bbuongiocu...s. non n’aiu na figura... ennu puru arti, chisti.C. no, ferma nu minutu!a. ndaiu i ti fermu.l. oh, figghioli, tridici carti ennu, ndavi ddui uri...b. e statti calmu!l. eh... vitti mai ca poti iocari i sta manera? / ma daveru stamu scherzandu?b. ma vatindi pa: casa, non volisti i iochi lluntanati du tavulu...C. non è a verità?l. no, eh daveru! / è ccosì, b. iamu. unu i ndavi ggià aperti... vidi ca ancora

ndai i pischi, P.b. ma non vi regulati mi consati bbelli puliti?p. sì, ora i consamu.s. poti puru pigghiari a ggei.l. sì, ma bbasta mu sa: ppigghia.p. ma: pigghiu a ggei.M. si i vidimu pammi i pigghiamu cu nu farzolettu!l. figghia di mula...a. ccà si pappanu tutti quanti sti ggiolli, P.!s. tantu piscu u ggiolli.l. tu non n’hai i ti picciulòi chi ndaiu i fazz’eu...s. ti picciulòi?l. sì. chi ndaiu i fazz’eu non ti bbrigghiari...p. veloci, P.!l. o:: eu non ti preoccupari...p. a pressioni non ti piace, la pressione.l. tu ndai i ringrazzi ca ndeppi i usu stu mmerda ccàni. e ffinimma.b. parzi ca facisti già assai dicu...

1614. i testi

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l. eh, zzio! / stu deci nta: bùggia e chist’attru puru.C. u V. u porcu vai pa ggelati. guarda, guarda... ’ccòrgiati!l. trasiu propria ccà u sei.C. girau e vvotau e l’apriu nte ggelati, eu u sapia. dicia ca si pigghia nu

succhettinu.v. eh... u succu è scommitu i si pigghia.l. vidi ca ti iutavi pur’eu,zzio...C. vai minimu nta chiiu ggelatu randi, u cchiù rrandi i tutti...s. chiiu propria randi randi assai...l. bravu! cugghiunìu...b. vì ca non sugnu latru...l. cugghiunìu...C. non sapi i ioca, vi rigalau a partita, vi ndavia chiudutu a ttutti…l. ah non sapi si ’mpara C.s. ddudici e ssetti... non mi pigghia!C. si non ti pigghia và ià vanti e pparla, ndavi ddu uri chi tti chiamanu...s. u vì ca non pigghia...C. vai ià vanti e pparla, ora ora ndannu i ’ncartanu vonnu na ura, vai...s. vabbò. chisti ennu i mei.C. n’appena i rispettu vo’ mu ndai? porcaria...p. novantunu, sì...a. n.! quantu ndavevi?C. xxx setti e ottu quindici e qquattru diciannovi.a. diciannovi e ottantasei...p. chisti tri, eranu.C. guarda ià, guarda...v. na bomboniera xxx…C. u magnum u cchiù rrandi doppiu cioccolatu.r. la bbombonera si vvoi nda mangiamu.v. eu sugnu a diiunu.C. e cchi vvai a ffari o campu? na vota chi tti mangi chissa u campu...b. è vvecchia chissa, amicu...a. non ndi duni nu mmorzu?r. ma non mi chiamasti...v. ccà, spartiti iocu...C. u senduic si pigghiau... u senduic ca ssi pari a usu ca è ppaninu.b. si pigghia u cchiù ’ssai, u cchiù rrandi i tutti, scassoni...l. allura u facci i scemu ndavia chiudutu prima?C. eu non sacciu...b. si ma ndai i ti fai i fatti toi però.C. chi dissi?l. eh… i spostai e ppotti calari.C. dopu chi non potti calari ca si ’ncartau a carta si dissi comu ndavi i cala, allura.l. eh, non dicisti nenti…b. eh, ma si ppoi mi venia mata?

162 in Calabria diCono bella

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C. eh, ma mi vinni d’istintu.b. ndai i ti fai i fatti toi.a. chiia era a rraggia.b. topu i fogna, sta’ ccittu.C. vì ca chiamu u M. e fazzu i si mina.l. ma suca!C. ca u dassaru i fora.l. si no vonnu nto: tavulu chi vvoli i mia?p. era megghiu nu trissettinu, no, M.?b. unu perdi ca perdi, ma armenu si vvinci si vvidi a cchi ccosa.C. giustamenti è siiusa a scala.p. dopu trenta, trentaddu’ mani ta sigli... eh ccomu rridi bbellu, non potevanu

veniri n’attri ddui i chisti?b. a madonna i duna comu a so facci, ssu stortu...a. basta i mmi venanu a mmia...b. nè i cchiù e nnè i mmenu.a. mi ndi futtu i tia.p. zzi M.!z. P., comu iamu?p. mah, stamu iocandu ccà cu ssi carti...z. ah, puru ssu iocu ti ‘mparasti?p. ma mu ’mpararu chissi...z. e allura si ccompletu ora, i tuttu.p. mu ‘mpararu ssi... ah, voi i mi guardi u ggiolli?z. allura si ccompletu i tuttu, P.p. ora vinnaru puru… vinnaru puru cu ssi carti...b. iamu!s. mi sgarrai! minavi ià intra, guarda ià...z. vi cciuncàstavu?a. oh... ca chi ssenti chissu?s. com’è ccà, C.? pigghiasti, ripigghiasti, scartasti?l. i pischi.s. guarda ca mi consau mali, puru u bbastardu i mi menti in difficoltà, eu u

sapia…p. fai i viu s’ennu tridici. unu, ddui, tri, quattru, cincu, sei, setti, ottu, novi,

deci, undici, dudici e ttridici. minchia chi ccarti piscai!b. ca non ti movi…p. chi scartai eu, P., u vidisti?l. a mmia chi scarti tu non m’interessa, a mmia chii du b. m’interessa.p. chi scartastavu, n.?a. ta facia chissa cosa.p. chista ma: pigghiu. ma: pigghiu ca è ccomu a mia, no ppa attru.r. maria!p. ndaiu i scartu, P.? e ssi tti fermanu…r. doi caffè, grazzie.

1634. i testi

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19. all’oratorio

data della registrazione: 5 maggio 2012.durata: 00.06.54.Metodologia: osservazione controllata.238

Contesto: in un oratorio – dove sono in corso le prove di uno spettacolo mentrenello spazio esterno adiacente si celebra la Messa – cinque amiche parlano di argo-menti vari: l’abbigliamento, la partecipazione di alcune di loro a un balletto, un cor-teggiatore.

notazioni sociolinguistiche:a.: femmina; 16 anni; nata e vissuta a samo; frequenta il primo liceo classico; pa-

dre operaio forestale, madre casalinga;b.: femmina; 17 anni; nata e vissuta a samo; frequenta il terzo anno di un istituto

magistrale; padre falegname, madre laureata in criminologia;C.: femmina; 17 anni; nata e vissuta a samo; frequenta il terzo liceo scientifico;

padre operaio forestale, madre casalinga;d.: femmina; 15 anni; nata e vissuta a samo; frequenta il secondo anno di ragio-

neria; padre operaio forestale, madre casalinga;e.: femmina; 18 anni; nata e vissuta a samo; frequenta il quarto anno di un isti-

tuto magistrale; padre operaio forestale, madre insegnante elementare.

Come il precedente, anche questo testo è stato registrato a samo, ma le protagonistesono di sesso femminile; il fatto che questa volta l’uso del dialetto non sia generalizza-to conferma la maggior propensione all’uso dell’italiano da parte delle ragazze, rilevataanche nelle conversazioni prodotte a reggio città. per quanto riguarda il turpiloquio,si segnala un atteggiamento diverso da parte della parlante d., che non esita a definirel’oratorio di merda, e della parlante a., che si preoccupa di aver usato l’espressione eu-femistica vaffanbagno mentre nelle vicinanze si sta celebrando la Messa. la compo-nente dialettale, per quanto non sia esclusiva, permea in modo notevole il linguaggiodelle cinque adolescenti, e si mescola all’italiano soprattutto sotto forma di code swit-ching. non sono molte, neanche in questo caso, le aperture a una lg che non sia le-gata alla microarea: uno dei pochi giovanilismi presenti è zero, usato con quel valore dinullità di cui si è detto in sede di indagini autovalutative (cfr. 2.3.2.1.). a livello sintat-tico si può notare la frequenza della dislocazione a destra (la voglio anche io, la salopet-te!, ma non l’ho visti i manifesti); il fatto che tale fenomeno riguardi anche enunciati indialetto (pensava ca su nd’avia zziccatu pa decorazione, chigliu cerotto...) ci porta a rite-nere che questo tratto – ricorrente, come si è visto, anche a reggio città – sia da anno-verare fra le tendenze sintattiche dell’italiano regionale reggino.

a. sì, sì, abbiamo capito. i bbambini ca stannu bballandu [che stanno bal-lando].

b. ca: [con la] varicella?C. a mmia ggià mi vinni [a me è già venuta].a. (ride)e. puri a mme, mi vinni [anche a me è venuta], quando era...b. ciao cotrari [ragazzi]!

164 in Calabria diCono bella

238 la registrazione è effettuata da a. con la collaborazione di b.

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e. la prima visione che s+ | che ho ffatto appena sono scesa dal pulman.b. quantu [quanto] sei carina!e. mi ha scortato fino a | a ccasa. nel senso che llui è andato | a ccasa mia

| mi ha accompagnato...d. perdiv’ a magghia chi pupazzi [ha perso la maglia coi pupazzi]!a., b., C., e. focu meu [oh mio dio]!b. e vvolevi mu a dai a mmia [e volevi darla a me]?d. ma scusati, ma vui sapiti ch’era bbella, ndavia puru i mascimellon239 [ma

scusate, ma voi sapete come era bella, aveva anche i Marshmallow]... vui stimagghi così ne trovati cchiuni [voi queste maglie così non le trovate più]. vuisti magghi così ne trovati cchiuni.

d. ndavia i mascimellon [aveva i Marshmallow], ma si mangiavano? / emmannaia, allura facisti bbonu [e mannaggia, allora hai fatto bene]!

C. ogni vota ca a videvi ti venia a fami [ogni volta che la vedevi ti venivala fame].

d. a.! comu mai oi ne ’ntisimu nta vucca? che i solitu sempri... [come maioggi non le sentiamo nella bocca? Che di solito sempre...]

C. sapiti quali è u bbruttu i sti pantaluna? ca non sentu u telefunu quandu ca-di [sapete qual è il brutto di questi pantaloni? Che non sento il telefonoquando cade]!

e. per caso, avete visto f. M.?a., b., C., d.: no.d. ferma, i viu [ferma, che vedo] sì. no.C. a cchi ura bballati, i sei [a che ora ballate, alle sei]?d. ti dissi ca non ballu [ti ho detto che non ballo]! i’ dopu ch’ mme cacciaru

p’ ccausa tua e’ nnon ballavi cchiuni. damm’ ccà [dopo che mi hanno cacciatoper causa tua io non ho ballato più. dammi qua]!

C. no, m’ cancellavi propria, eu [no, io mi sono proprio cancellata]!d. ma tu...a. ma scusa, ma che bballetti fate stasera?e. due o tre.C. ti sei comprata l’ aifonn?a. non è mmio, è ddi mio zzio.e. la voglio anch’io, la sàlopett!C. chi vv’ facistuvu, cotrari?e. la voglio anch’io, la sàlopett!a. ah, raccontami di l.e. eh, sono uscita dal pulman. c’è qquella casa di: g. e llà:: è ppassato. an-

dava a ddieci.a. mm.e. con la macchina. ho ddetto io ch’ ccaspita è sta macchina che vva a

ddieci? mi sono ggirata e era lui. così.a. ah.

1654. i testi

239 Mascimellon è la storpiatura dialettale del nome di una marca di caramelle, Marshmallow.

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b. e stava ccà i mmi ’rriva un messaggiu e ccà non mi pigghiava u telefunu [estavo qua, mi arriva un messaggio e qua non mi prendeva il telefono]. cheffurba!

d. chistu oratoriu i mmerda [questo oratorio di merda]!a. ma non l’ho vvisti i manifesti, dove l’hai messi?e. xxxa. e ddove?e. non lo so, uno so che cc’è al bar di a.a. mm.C. t’immaggini? che rriderei...b. ti sposti, a.?a. all’a.b. (parlando al telefono) o C. eh, all’oratorio, che vvuoi? // e nnon hai le

chiavi? / e vvedi che | vvedi di sotto sennò: vengo e tte le porto.a. può ssalire a pprendersele.b. ma guarda chi zzero!a. ciao!d. è ppulita?b. (sottovoce) come si stoppa?a. (sottovoce) così.b. ciao, a. ti meriti u [il] saluto. / a., tu rimani fino a qquando fanno lo

spettacolo?a. fino alle sei e mmezza, bbella!C. verzu i setti [verso le sette]. non prima di: setti [delle sette].a. i setti sonanu igli [alle sette suonano loro].C. scusa, tu non ti devi andare a ccambiare, che ssei in borghese?b. non sono in borghese.a. dammi sto coso!e. ciao! bellu stu telefono. / cangiasti telefunu [bello questo telefono. hai

cambiato telefono]?b. non è mmio. / è ddello zzio di a.a. cosa fai, adesso?d. eh, ndavi i bballa mi pari [deve ballare, mi pare]!e. alle sei e mmezza, a n’atra mezz’ura [tra un’altra mezz’ora].a. alle sei e mezza bballate? io non rimango fino a ttutto il balletto, nem-

meno quando sali tu, non te la prendere...b. per me mi fai un favore!a. ma vaffambagno, va!b. se non c’è nnessuno sono tranquilla.d. che ccosa?a. ho ddetto vaffambagno e cc’era la messa!d. ancora non ’ncignau [ancora non è iniziata].b. chi ssi scrittu, [che c’è scritto], a.?a. sta cani [questa cane]!d. che tti ficiuru [che ti hanno fatto]? e cu ti scriviu [e chi ti ha scritto]?

166 in Calabria diCono bella

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C. M. r., e ccu potia esseri [e chi poteva essere]!a. M. non si+ | non litiga ppiù con quella?C. con chi?a. con g.C. ah, no! dopu chi ssi minaru no [dopo che si sono picchiate no].a. ma parla a ppiù alta voce, ma non si sente!C. xxxa. non lo sai che ssi sono picchiate?b. ih! no: sai ch’a chiamau [non sai che l’ha chiamata]?d. perchè?a. c’ha la faccia tutta sgrancinata [graffiata]!b. c’è l’aveva. sì, dopo...a. ancora gli so’ rrimaste le cicatrici. lo vedi là?C. ma vedi che a llei non importa quasi niente. a pparte che...a. g., c’ha la faccia sgrancinata [graffiata].C. sì, ma ggià cc’è l’aveva, già.a. ah, per la varicella...C. e ppoi: scusa:, a curpa è a sua [la colpa è la sua].a. a mme hanno detto altre versioni. quella lì | che:: che qquella gli ingiu-

riava la famiglia, sacciu cosi [che ne so]...b. non è vveru, era iglia! ma sa quantu voti? guarda ca pa nna vota a M. r.

quando staumu attraversando a strata igliu a ’mbuttau a stava ’mbestendu namachina... ndeppi inchiana supra [non è vero, era lei! Ma sai quante volte?guarda che una volta a M. r. quando stavamo attraversando la strada lei l’-ha spinta, la stava investendo una macchina, è dovuta salire sopra]...

a. ma quella deve essere daunn secondo me, un pochino...e. cugginita [tua cugina]?d. quale?e. g.d. chiglia non è ccugginuma [quella non è mia cugina].C. chiglia va tta: reputi, pa ccugginita. [quella la consideri tua cugina]. chigli

esseri glià va tta reputi pa ccugginita [quell’essere là la consideri tua cugina].a. non so cosa ha ddetto M. a., se vvo+ | a cche ora vuole che gli porti le...d. e a staiu fermandu! / i veni mi su pigghia [e la sto fermando! Che venga

a prenderlo], non...C. ora vai a ppregare. e vvedi che non è una perdita di tempo.a. allora, preghi così poi ti esce bbuona la suonata.b. così ti esce bbene la suonata, prega...C. ma cosa ha ffatto g.?d. bonu, veru [buono, vero]?C. pensava ca su ndavia zziccatu pa ddecorazione, chigliu cerotto [pensavo

che se lo fosse messo per decorazione, quel cerotto]...a. e ccome si è ffattu [fatto] male?b. non vaiu propria [non ci vado proprio].a. piccolo!

1674. i testi

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e. prima è vvenuto tuo fratello a ccasa mia, l’ha pportato g., i bbotti man-naia lla troia [le botte mannaggia la troia], andavano i cieli. tua nipote.

b. perchè?d. che ggiocavano a ccalcio con mio fratello e qquello llà gli faceva goll, e

qquello che bbestemmiava.

20. drammi da un medical drama

data della registrazione: 18 novembre 2012.durata: 00: 06: 43.Metodologia: osservazione controllata.Contesto. tre amiche, mentre camminano per le strade di scilla, parlano di ciò che

accade nella serie televisiva Grey’s anatomy nelle puntate non ancora trasmesse in italia.notazioni sociolinguistiche:M.: 19 anni; nata e vissuta a scilla (nel 2011 a Milano); studentessa universitaria;

padre imprenditore, madre commerciante.t.: 17 anni; nata e vissuta a scilla; frequenta il liceo scientifico; padre impiegato,

madre casalinga.v.: 20 anni; nata e vissuta a scilla; studentessa universitaria; padre impiegato, ma-

dre casalinga.

in questo ultimo lacerto di conversazione avvenuta in provincia di reggio Calabria– con protagoniste ancora una volta femminili – la componente dialettale è alquantoridotta: i rari tag dialettali (nenti i pigghiari; nta manu) affiorano nei momenti in cuile parlanti sono maggiormente coinvolte a livello emotivo da ciò che stanno raccon-tando. la loro provenienza regionale è resa evidente da segnali di tipo lessicale – co-me vabbò e le esclamazioni mizzica e mi – e morfosintattico – come i verbi prono-minali (a vedermi fino alla quarta puntata) e l’accusativo preposizionale (non vuolevedere a nessuno) –. non diversamente da quanto si è notato in altre conversazioniregistrate in provincia, una delle poche tracce di lg è il riempitivo tipo. Comune aitesti prodotti in città (cfr. i nn.i 12 e 14) è l’uso di fare per introdurre il discorso ripor-tato (e lei gli fa «non te lo posso promettere»; e gli fa «tagliala»).

M. dimmi dimmi dimmi che tti rracconto tutto io. perchè?t. perchè ddopo che cci sono arrivata: a vvedermi:: fino alla quarta: pun-

tata e la nona...M. (ride) mizzica, fin dove sei arrivata? la nona manco io l’ho vvista.t. eh, ssono sul compiuter, sai xxxM. io so+ | son tanti, io pure me li vorrei guardare, soltanto che ogni

vvolta si bblocca, quel coso, mi stufo. ho vvisto soltanto che cc’è su vichipe-dia che mmarc muore.

v. sì.t. te la rracconto io, te la rracconto io!M. e mmi dispiace così ttanto:t. l’ho vvista. allora…M. lecsi vabbò, lecsi muore nell’ottava…t. sì.

168 in Calabria diCono bella

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v. (sorride) ttutti muoiono.M. l’hai vista la scena quando muore lecsi?t. vabbò.M. e ccoso si mette a ppiangere. allora da una parte tipo mi… mi faceva

proprio pena, mi veniva da piange+ pure a mme. soltanto dall’altra mi face-va un po’ rridere (ride), perchè si mette come una bbambina tipo… cioèproprio si bbutta per terra eh::: comincia a ppiangere in quel modo.

v. cos’è, da preistoria dove stiamo andando?M. (sorride) non lo so.v. no:, perchè poi devo passare a ffare una rricarica a mmia mamma e

ddevo compra+M. e andiamo al belvedere e ppoi vai llì. che ccosa devi comprare?v. e: un correttore.M. e allora:::v. vabbò, possiamo andare pure da marta, non è cche…M. ma anche da xx.t. vabbò. dici.t. e:: sì, siamo arrivate alla quarta della nona e ppraticamente adesso cc’è::

per l’altra puntata cci vogliono ddue settimane. comunque…M. ma perchè? ah, perchè forse la devono:t. deve uscire la:: (sorride) tra ddue settimane esce in america, vedete. ah:

qualche ppausa, non lo so. infatti sto mmorendo.M. (ride) sì, perchè sta settimana è ddi festa. cioè, poi non lo so. no, forse

perchè cc’è xx.M., t. (ridono)M. boh…t. e:: vabbò, ti stavo dicendo: l’ottava vabbò, finisce che ttutti partono,

llà… / che gli cade l’aereo:M. inzomma io ho vvisto…t. derec rimane con la mano::M. e mma quindi cioè: xxt. ancora nella nona nelle prime serie no. nelle prime puntate non… non

è gguarito. infatti lui si dedica:M. sì, ma stanno ancora insieme loro.t. sì, lui si dedica all’insegnamento. insegna e: ai suoi allievi, come devono

fare le cose... e nnon c’è nnessuno | ogni vvolta si lamenta…M. andiamo al belvedere.t. ogni vvolta si lamenta perchè nnon c’è nnessuno capace di fare quello

che ddice lui… arriva a ccasa e: meredit non gli rracconta nniente dei suoiinterventi perchè ha ppreso il posto di derec, fa interventi importanti e::

M. inzomma, va’ a ffinire sul punto perchè...t. no. infatti lui gli fa «senti meredit, però rrendimi partecipe della tua vi-

ta::» e gli fa llei:: «no, non voglio che ttu xx ancora perchè la tua mano, eh»,poi alla fine glielo rracconta e ffa:: «sono contento, eh, eh», si bbaciano, fan-no le cose sporche...

1694. i testi

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M., t. (ridono)t. e ppoi di fronte alla figghia [figlia], llà... che ccarina, la figghia: [figlia]M. ma zzola, llà: come si chiama...t. come cazzo si chiama?M. la nera...t. eh...M. poi la tengono, la bbambina?t. come si chiama?M. che bbella:t. troppo bbella, quella bambina.M. è bbellissima, quella bbambina.v. ma l’hanno avuta loro?M. no: perchè loro non possono avere figli...t. siccome lei non può avere figli... | ha ffatto pure la cura, però poi l’han-

no adottata. meredit è na paccia [pazza]... mamma quante ne ha ppassate! sìperchè xx l’ha rrapita...

M. vabbò, ll’importante è cche ppoi comunque la possono tenere.t. sì, sì, cce l’hanno:M. perchè all’inizio non la potevano tenere...t. cce l’hanno loro. / e:: ogni ttanto che la guardava lecsi...v. no, ma pure io volevo guardare bbenni!M. no, ma lecsi è mmorta, che ccazzo dici!t. sì, all’inizzio.(pausa e voci in sottofondo)t. pure io voglio andare ai bballi!M. e pperchè non vai, t.?t. perchè non lo sapevo.M. io non posso andare perchè se | nnon ci sono, sarebbe inutile.t. guarda la luna!M. bbella, vero? / dove andiamo? ci fermiamo qqui oppure:...v. dai, passeggiamo...v. continua.t. pensavo a una tregua.M. vabbò, decidi.v. e:: cosa?t. e allora, lo sai? te la rricordi a qquella llà che:: era vergine, llà?M. eh, sì.t. l’unica?M. sì.t. eh. se la fa con:...M. con?t. terèv?M. no. con èveri.t. sì, ma terèv gli dice....M. terèv rrimane. terèv rimane.

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t. sì. eh, gli dice ogni vvolta: «e:: no, non lo posso fare ppiù... e:: io: vedo,poi, la rreliggione», gli dice tutte queste cose per farlo sentire in colpa... (ride)e ddopo, dopo lo fanno ddue, tre vvolte... / e:: ccosa, arizzona, ha la gamba:amputata...

M. mi. non l’avevo visto, questo pezzo.t. sì, praticamente quando:: c’è stato l’incidente, lei era andata, era partita

per terèv. perchè lui gli rompeva le palle, no?M. no, no, ma dico, poi lei rrimane quindi con la: gamba:: e ppoi che

ssuccede, gli prende un’infezzione e::M. ah, ma gliela tagliano mi sembra llì in soccorso.t. no, no. gli prende un’infezzione e:: cc’è | si vede questa scena in cui cc’è

mmarc sopra di lei... lei sta mmorendo però non: | marc pure stava moren-do che gli aveva fatto l’operazzione llà: meredit, qualcuno, al cuore...

M. ah::t. e: quando li portano in ospedale...M. marc entra in coma...t. marc entra in coma e:: / no, prima era sveglio. era sveglio, poi gli suc-

cede che: a:: acquisisce le ultime energie finali, voleva vedere la figlia, però:::il suo allievo llà non ce l’ha fatta in tempo a pprende+ | a portargliela, quindilui entra in coma e mmuore. e::

M. ma la torres si salva?t. la torres, che succede?M. lei non era partita, mi pare.t. no, però, quando arizzona, arizzona gli ha ddetto «fai di tutto, promet-

timi di salvarmi la gamba». e llei gli fa «non te lo posso promettere perchènon c’è nnenti i pigghiari [non c’è niente da prendere]» e:: alla fine gliel’haffatto promettere. mentre lei stava operando, alla mano di derec, che ssucce-de? / ehm:: arizzona va:: | stava per morire. allora che ssuccede? va a: co-so... come si chiama? carèv, tarìv... va da::...

M. da derec.t. e gli dice «la gamba» e gli fa «tagliala». lo bbecca subbito mentre gli

operava la mano a dderec che non poteva manco sbagliare, infatti ho ddettoio ora sì che nci xx nta: manu [nella mano]. e:: nniente, poi gliel’ha ttagliataperò lei non sa, arizzona, che è stato lui. // però: non vuole vedere a nnessu-no, si è cchiusa in sè stessa... e:

M. e vvabbò, ma che, scusa, preferisce: così...t. sì:M. piuttosto che...t. e: quindi e: non vuole vedere a nnessuno, meno di a:: ccosa, a: ssalli i

quantu nci nni rissi [che quante gliene ha dette]... infatti tipo lei è andata a vvi-vere nella casa di marc, pure se llui era morto.

M. salli?t. sì. e llei stava:: nell’altra casa.M. e la bbambina?t. boh, non l’hanno fatta vedere!

1714. i testi

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per completare il panorama degli usi linguistici diffusi tra i giovani di reg-gio Calabria esporremo i risultati di un sondaggio sulla scrittura elettronica.abbiamo sottoposto a spoglio 450 post estratti da un forum di discussionerivolto a soli giovani di reggio Calabria, reggiocalabriaforumattivo.com(d’ora in poi frC),240 e 50 commenti pubblicati su facebook da studentiuniversitari reggini. per queste tipologie di scrittura online si è soliti usarel’iperonimo CMC “Comunicazione Mediata dal Computer”: com’è noto,la diffusione del computer (o meglio di internet) ha determinato, a partiredagli anni novanta, la nascita di forme di scrittura notevolmente influenzatedal parlato, le cui caratteristiche sono state già ampiamente indagate nella bi-bliografia di riferimento.241 nell’analisi dei testi tralasceremo, pertanto, il ri-lievo di aspetti ormai ovvi come la presenza di abbreviazioni, di emoticon, dipunteggiatura «esagitata» (cfr. gheno 2011: 84) e di altre peculiarità legateal mezzo, per occuparci solo dei livelli linguistici che consentono raffronticon la lg dei testi parlati.

5.1. la lingua di reGGioCalabriaforUMattiVo.CoM

secondo la classificazione di pistolesi 2004, i forum di discussione rap-presentano una delle quattro tipologie di comunicazione online basate sulloscambio di e-mail (le altre sono mailing list, newsgroup ed e-mail personali);si tratta di forme di comunicazione pubblica in rete che hanno «conosciutonegli ultimi anni una notevole diffusione anche grazie alle testate dei quoti-diani on-line» (pistolesi 2004: 156). dal punto di vista testuale, una carat-teristica distintiva dei forum è l’impiego della tecnica argomentativa del quo-ting, che consente di replicare al discorso altrui partendo dalla sua citazionediretta. le discussioni degli utenti vertono su un tema (topic) stabilito dalmoderatore.

240 il fatto che il forum preveda solo la partecipazione di giovani reggini è sottolineato più voltedai suoi membri (Chiamate amici...... contattateli.... deve divenire grande..... ma amici “reggini” miraccomando; da oggi ci sono anche io... una nuova reggina), tanto da suscitare nei nuovi iscritti do-mande come questa: Ma qui reggio reggio o accettate pure provincia?

241 Cfr., fra i numerosissimi studi, fiorentino 2004; pistolesi 2004; lorenzetti / sChirru2006. per quanto riguarda specificamente i forum di discussione e facebook, cfr. tavosanis 2011;gheno 2010a, 2010b e 2011.

5 . sC r i t t u r e o n l i n e

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per quanto riguarda frC, i topic che analizzeremo sono i seguenti:242

i. benvenuti (il topic dove presentarsi), 155 post; ii. le vostre esperienze in chat,13 post; iii. dove vorresti essere in questo momento?, 25 post; iv. Quelli che...,163 post; v. for ever reggina, 9 post; vi. (sono qui riuniti insieme topic mol-to brevi: Poveri bimbi, Prodi ecc., Cosa dicono di noi, Qual è il tuo tallone, Mipresento, buon 2008), 11 post; vii. Ma che fine avete fatto?, 59 post; viii. il to-pic del vaffa, 15 post.

i partecipanti a frC, sia maschi, sia femmine, sono quasi tutti studentiuniversitari: ciò determina, in primo luogo, che dal punto di vista diastraticoil campione presenti caratteristiche analoghe a quelle dei testi parlati; in se-condo luogo, che l’età degli scriventi sia generalmente superiore a 20 anni (ipost scritti da utenti di età maggiore di 25 anni sono stati esclusi dall’anali-si).243 si tende a ritenere che nella CMC le tradizionali variabili sociolingui-stiche abbiano scarsa incidenza e che prevalga un appiattimento in direzionedell’informalità;244 non va dimenticato, tuttavia, che a interagire nei forumsono individui che non si conoscono personalmente: lo scarso grado di con-fidenza, nonostante che in certi casi – come dichiarato da un’iscritta a frC– possa favorire un modo di esprimersi più autentico,245 comporta spessoun quid di formalità, sia pur variabile a seconda degli utenti.246 la rarità diveri e propri gergalismi giovanili, su cui ci soffermeremo tra breve, non cisembra dunque casuale: perché venga adoperato un linguaggio gergale è ne-cessario un grado di familiarità e di coesione tra i membri che difficilmentepuò essere raggiunto all’interno di un forum di discussione online.

5.1.1. Giovanilismi

alcuni tratti del giovanilese che erano risultati assenti o poco frequenti neitesti parlati – specialmente per quanto riguarda la formazione delle parole –sono maggiormente rappresentati, anche se non certo in modo massiccio,nella lingua di frC:247

174 in Calabria diCono bella

242 il materiale risale quasi interamente al 2007, anno in cui il forum è stato interessato da unapartecipazione assidua da parte degli utenti. Ci serviremo dei numeri romani per contrassegnare itopic e di quelli arabi per contrassegnare i post.

243 gli autori del maggior numero di post sono i seguenti (si riportano il nickname, il sesso el’età): kaiser (maschio), età 24; regginadoc87 (maschio), età 24; Janny86 (maschio), età 25; Manny(femmina), età 24; darkshark83 (maschio), età 23; toffee (femmina): età 25; trilly (femmina), età21. non è detto che l’età dichiarata corrisponda sempre a quella reale: uno degli utenti, per esem-pio, si presenta come ventottenne e successivamente parla di sé come di un ventitreenne.

244 È stato infatti osservato che «l’uso di voci dialettali o connotate in senso diatopico non rivelanecessariamente l’origine dello scrivente, così come il ricorso a termini avvertiti come tipici del lin-guaggio giovanile non rinvia obbligatoriamente a un adolescente» (pistolesi 2004: 35); la dimen-sione diafasica «è schiacciata sul polo dell’informalità» (36).

245 Xk di persona sono timida ma invece “virtualmente” sono me stessa diciamo (ii 1).246 i quali possono essere indotti a un atteggiamento linguistico controllato anche dal fatto che

i post vanno soggetti alla censura dei moderatori e sono pubblici (nel caso di frC, sono visibili sen-za restrizioni a tutti gli utenti della rete).

247 nel riportare gli esempi sono stati corretti alcuni errori di battitura, ripristinati i confini tra leparole e integrati alcuni segni paragrafematici, non interessandoci, in questa sede, analizzare le par-ticolarità grafiche della scrittura online.

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– superlativi ottenuti tramite prefissi elativi come super, mega, stra: super sclerato (i

6), mega centro commerciale (iii 23), super mega fanculo (viii 4), stragitato (iv 121),strastrano (iv 121).

– sigle: cz (Catanzaro, iv 30), pc (iv 37, 58; vii 16, 42), tv (iv 146), umts (vii 42).– accostamenti nominali senza preposizione: oltre a formule cristallizzate come

lettore dVd (iv 25) e tariffa internet (vii 42), si rilevano due strutture di cui conver-rà riportare il contesto: contatti msn ne ho pochissimi (ii 1); dv hai sempre regole daseguire e il pericolo off topic [di andare fuori tema] dietro l’angolo (ii 2).

– accorciamenti: pur essendo arduo tracciare una distinzione fra questa categoriae quella delle abbreviazioni dal valore meramente grafico, che sono prive di ri-scontri nella lingua parlata (per esempio mess ‘messaggio’ iv 36 e cell ‘cellulare’ iv108, 115, 160; vii 42 2 volte), segnaliamo raga (iv 148; v 1; vii 1, 12, 18, 28, 29 –cfr. gheno 2011: 87), cugi ‘cugino’, uni ‘università’ (i 126; iv 160), pro e prof ‘pro-fessore’ (entrambi in iv 101), vaffa ‘vaffanculo’ (viii 1, 2, 10, 15).

– deformazioni scherzose: allur ‘allora’; ciau o ciauz ‘ciao’ (i 22, 42 2 volte, 62; iv126, 151; vii 42);248 nunu ‘no no’ (ii 4); nottola ‘notte’, nel significato di ‘buona-notte’ (iv 151).

per il resto, si notano forme espressive analoghe a quelle osservate nelle inchieste:

– proprio: iii 4; iv 48, 68, 94, 106, 116; v 1; vi 8; vii 3, 4; proprio+agg.: iv 144;troppo+agg.: v 9, vi 9; troppo con funzione avverbiale v 9; molto+agg.: i 4, 23; ii12 (2 volte); iv 99, 105, 116; v 1;

– superlativi: bellissima (iv 80), contentissimo (i 39), grandissimo (come esclamazio-ne, i 39), lentissimo (vii 37), piacerissimo (i 22), pochissimo (i 154), stanchissimi (iv

128), tantissimo (iv 110);– alterati: diminutivi: cosette (i 126), fratellino (iv 2), freschetto (iv 94), giochini (vii

40), mattoncino (iv 81), papino (iv 124), pensierino (iv 77), piccolina (ii 12), pochino(i 139), posticino (iii 8), poverini (vi 4), soldini (iv 136), sorellina (ii 12); accrescitivi:bigliettoni (iii 23), figona (iv 9), salutone (iv 56), spammone ‘chi, che invia moltimessaggi spam’ (i 28); peggiorativi: periodaccio (iv 18);

– aggettivazione elativa: assurdo (iv 88), bestiale (i 3), bestie (vi 8), gigantesco (viii 6),impressionante (iv 57), incredibile (v 5), magnifica (vii 5), mitica (iv 52), pazzesco(iv 158), scandaloso (iv 99), schifosi (vi 8);

– altre espressioni enfatiche: alla grande (iv, 60; vii 42), bastardo (viii 1), che schifo(iv 20), uno schifo (v 5 2 volte), tanto schifo (vi 8), fare schifo (vii 10), da morire (iv

128), di merda (iii 1; vi 8 2 volte), di... (iv 154),249 fregare (iv 101), questa merda(iv 99), in pieno (vii 11), un inferno (viii 4), rompersi il c.... (iv 84), una peste (iv

127), un casino (iv 128), un sacco (iv 39, 56; vii 37).

sono confermate la prevalenza degli alterati in -ino e l’assenza delle forme in -ello,-uccio; la predilezione dei giovani reggini per le espressioni contenenti la parola schi-fo (cfr. 3.3.1.2.); la tendenza all’uso di espressioni coprolaliche (questa merda, di mer-

1755. sCritture online

248 Canobbio 2005: 49 nota la presenza di questa forma nell’uso degli studenti torinesi, consi-derandola «marcata regionalmente»; il fatto che sia attestata anche qui ci porta a ritenerla, di là dalledifferenze diatopiche, una peculiarità della scrittura giovanile.

249 in questo caso (e anche, successivamente, in quello di rompersi il c...) lo scrivente si censura.sulla tendenza di molti utenti della rete ad autocensurarsi cfr. gheno 2011: 89.

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da, ecc. – cfr. gheno 2011: 88). un’espressione intensificatrice rilevata nella scrittu-ra online e non nel parlato è in pieno, che compare tre volte, sempre associata al tec-nicismo della lingua di internet quotare (io quoto in pieno elena ii 1).

latitano i gergalismi giovanili, la cui quota è inferiore a quella dei testi parla-ti; compaiono solo alcune voci che la lg condivide con l’italiano colloquia-le, quasi tutte già commentate nei capitoli precedenti: beccare, beccarsi ‘tro-vare’, ‘incontrarsi’ (i 42, vii 50); essere fuso (iv 63); figata (iii 6); figona (iv 9);gnocca (iv 9); sclerare (nella forma supersclerato i 6); sfiga (iv 101); sfottere (iv

5). per quanto la scrittura online sia vicina al parlato, tipo non vi assume il va-lore di puro riempitivo che lo rende un tratto caratterizzante della lg oraleed è usato solo come equivalente di come: tipo mio padre iv 84, tipo me iv 86.

tra le esclamazioni, verosimilmente per il consueto meccanismo di auto-censura, è assente minchia (ma compare la sua abbreviazione eufemistica mi);il fatto che non sia attestato neanche figghioli, comune nei testi parlati, è unaspia della tendenza dei forumisti a evitare il dialetto (cfr. 5.1.3.). le esclama-zioni più usate sono figurati (i 32, 94 2 volte; ii 4; viii 8), maledetto+sostantivo(iv 83, 86; v 9, vii 37), Maria (iv 107, 153, 161), mio dio (i 27), dai, forza (vii

34), grande (i 43), grandissimo (i 39), accidenti (i 19), mamma (iii 3; iv 33),mamma mia (iv 116; v 5), oh no (i 47), porca miseria (iv 20), che schifo (iv 20),che piscio ‘che ridere’ (iv 153), terrone di merda (vi 8), uffa (iv 115; vii 3, 52),miiiiiiiiii (vii 55). Come si è sottolineato più volte, altri elementi espressivi chenormalmente veicolano l’uso del dialetto sono le allocuzioni, che qui sonorappresentate invece solo da forme italiane: ragazzi (i 8, 14, 22, 28, 39, 90; iv49; viii 11), raga (i 13, 126; v 1; vii 1, 12, 18, 28, 29), gente (i 65).

nonostante l’invito esplicito dei moderatori a non usare il turpiloquio(qui più ke altro si deve portare rispetto verso l’altro...e sicuramente...nn usarevolgarità... confido in voi... i 50), i disfemismi non sono del tutto assenti, for-se perché alcuni di essi sono considerati ormai detabuizzati (ma ke cazzo ciavranno mai da lamentarsi? iv 33; a tutti quelli che hanno la mentalità kiusanelle loro cazzate viii 6).250 a utilizzarli sono sia utenti maschi, sia femmine.

per quanto riguarda l’influenza della pubblicità e dei mass media sulleespressioni usate dai forumisti, un solo modo di dire fa riferimento a una no-ta trasmissione televisiva, Chi l’ha visto?: dobbiamo chiamare chi l’ha visto?(iv 67); un solo fraseologismo è attinto al repertorio delle locuzioni tradizio-nali (hanno un diavolo per capello iv 157).

5.1.2. forestierismi

nella valutazione degli anglicismi usati in frC è opportuno tener contodel fatto che, come osserva gheno, «ogni servizio si porta appresso una se-rie di termini legati al servizio stesso» (gheno 2011: 83). in un forum ci si

176 in Calabria diCono bella

250 numerosi sono, nella bibliografia, i riferimenti alla detabuizzazione del turpiloquio nella lin-gua contemporanea e nella lg. basti citare rossebastiano 2004: 119, ursini 2005: 331, gheno2011: 88-89.

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aspetta di trovare parole come admin (con riferimento all’amministratoredel sito), nickname (lo pseudonimo associato a ciascun utente), avatar (l’im-magine con cui gli utenti possono scegliere di rappresentarsi), tutte presentinei post di frC. tralasceremo l’uso di questo lessico «mezzospecifico»(gheno 2011: 84), che, essendo condizionato dal contesto, ci sembra direpoco sulle propensioni anglicizzanti dei giovani reggini,251 soffermandocisolo sulle parole straniere di cui ci si serve per opzione individuale.

anglicismi: family ‘famiglia’ (iv 10); friends ‘amici’ (vii 3); from me ‘da me’ (iv 61);new entry i 37, 112 (anche nella forma accorciata new, i 61); ok (i 39, 51, 60, 92, 138;ii 9; iv 149; vii 28, 43, 45, 46), anche nella polirematica gente ok (ii 12); song ‘canzo-ne’ (i 5); team ‘squadra’ (ii 12); week end (iii 22); welcome (i 17).252 un calco parzia-le dall’inglese è il già menzionato accostamento nominale pericolo off topic (ii 2).

non si può certo dire che abbondino i forestierismi. 253 analogamente aquanto si era riscontrato nei testi parlati, ok è l’unico lessema straniero chericorre nei post con una certa frequenza, mentre per il resto l’àmbito degliinternazionalismi sembra essere frequentato con una certa parsimonia dagliinternauti reggini.

5.1.3. dialettismi e regionalismi

È ormai una prassi diffusa negli studi sulla CMC affermare che il processodi rivalorizzazione del dialetto in atto negli usi linguistici giovanili (cfr. 1.2.)abbia determinato un revival delle parlate locali anche nelle scritture online.secondo pistolesi, «la dialettica tra locale e globale nella quale si muove oggil’italiano ha portato alla ribalta l’uso scritto del dialetto e interferisce con laristandardizzazione in corso secondo percorsi ancora tutti da indagare» (pi-stolesi 2004: 37); la stessa studiosa afferma che la vivacità del dialetto «inrete e negli sMs sollecita una riflessione inedita sul suo ruolo sociale» (ivi:20). tra gli utenti del forum di reggio Calabria la parlata locale sembra tut-tavia godere di scarsa fortuna. sono del tutto assenti i post scritti interamen-te in dialetto o contenenti inserti dialettali di una certa ampiezza.254 gli unicitag dialettali sono pavai ‘ho pagato’ (i 19), pa ‘per la’ girano pa casa apposto diandarsi a coricare (iv 155),255 nto culu ‘alla faccia di’ (nto culu Cagliari v 3),256

1775. sCritture online

251 dello stesso tipo sono gli anglicismi citati da aMizzoni / Mastidoro / sposetti 2000: 160-61a proposito del linguaggio giovanile nelle chat, dove è alta la presenza di termini «che derivano dacomandi e funzioni che le chat mettono a disposizione degli utenti».

252 l’uso di questo anglicismo riflette del resto l’emoticon (costituita da un cartello con la scrittawelcome!) a cui molti utenti ricorrono per dare il benvenuto ai nuovi iscritti.

253 il dato conferma quello di tavosanis, che, sulla base di un campione di 842 post provenientida htMl.it, afferma che nei forum «sono molto rari gli anglicismi [...] di lusso o espressivi» (tavo-sanis 2011: 187).

254 del resto anche gheno osserva che nelle scritture online i dialetti sono quasi sempre impie-gati «sotto forma di elementi isolati e slegati dal resto del discorso» (gheno 2011: 88).

255 in questa frase anche l’uso di apposto (univerbazione di al posto) è di marca dialettale.256 su questa espressione cfr. anche 2.3.3.

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bastasi ‘incivili’ (delinquenti bastasi e figli di puttana vi 8), accanto ad alcuniregionalismi lessicali coincidenti con quelli delle inchieste, come la locuzionea muzzo (mi viene la cosa di andare lì così... a muzzo... i 16), della quale è statagià notata l’alta frequenza nella lg reggina (cfr. 2.3.2.3.), essere combinati(come siamo tutti combinati iv 32 – cfr. 2.3.4.; 3.3.2.1.), coricarsi ‘andare adormire’ (apposto di andarsi a coricare iv 55, 58); a questa categoria appartie-ne anche cacciarsi per ‘tirar fuori’ (io ne sto approfittando x cacciarmi ormai qstpensiero del diploma i 21; e poi io nn caccio na lira i 86). tipica dell’area me-ridionale estrema è poi la preferenza per impiegare rispetto a metterci (impie-gano più di un’ora x scegliere un paio di occhiali iv 28). alcune parole prove-nienti da altri dialetti sono fatte proprie dagli utenti di frC a fini espressivi:si vedano tre occorrenze di terù ‘terrone’ in vi 8. più pervasivo appare, anchequesta volta, l’influsso del romanesco, che talora – fatta la tara di alcuni “falsiromaneschismi” come gli infiniti brachigrafici –257 sembra andare al di là deisingoli prelievi lessicali: non se po fa (iv 98), non c sto a capi niente (iv 145).

dal punto di vista morfosintattico, i regionalismi più frequenti sono, co-me nei testi parlati, la posposizione del verbo (al Piria mi sono diplomata i 18;tutti uguali sono iv 74; tutti siete spariti? vii 1), i verbi pronominali intensivi (apassarmi il week end insieme ai miei cugini... iii 22; quando si volevano aprirela bottiglia vi 6), l’accusativo preposizionale (per non sentire a nessuno iii 25),i sostantivi senza articolo (oh no... abbiamo pirati i 47), le preposizioni sem-plici in luogo di quelle articolate (tra un po’ vanno a mareee iv 32; ma se nesono andati a soverato al mare iv 39), gli scambi preposizionali (io sono iscrit-to in ingegneria civile iv 99), il che esclamativo in luogo di come (che mi dà fa-stidio! iv 33), l’omissione del clitico ci ( pensate che sono più i gg che non è an-data [all’asilo] che quelli che è andata... iv 123; io invece [a comprare i vestiti]vado quando ci sono gli sconti iii 138). un tratto assente è invece la consuetu-dine di usare la forma piena poco al posto di po’ – come succede spesso neitesti parlati (cfr. 3.1.): si può dire che ci sono un po’ cresciuta al pc (ii 12); spari-scono x un po’ di tempo (iv 46).

5.1.4. fenomeni del parlato

allo scarso ricorso al dialetto si accompagna una complessiva aderenzamorfosintattica all’italiano standard, fermo restando che la brevità dei periodi– che rende spesso i post più simili agli sms che alle e-mail – non consenteagli scriventi di misurarsi con costruzioni sintattiche complesse. l’impressio-ne, ad ogni modo, è che, nonostante la presenza di abbreviazioni ed errori dibattitura, ci sia una certa attenzione a servirsi di un buon italiano per evitare“figuracce” presso gli altri utenti del forum, ai quali si vuole offrire un’imma-gine globalmente positiva di sé stessi.258 fra le non molte deviazioni dalla

178 in Calabria diCono bella

257 per esempio tutti x parla hanno bisogno d una spinta (vii 31); nn vedo l’ora d comincia l’uni-versità (viii 15).

258 si conferma quanto sostenuto da gheno 2010b: nei forum di discussione online «la linguausata è tutto sommato corretta, tranne che per errori rilevati anche in altri contesti come pò, qual’è,

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norma si segnala l’uso dell’aggettivo proprio al posto di suo (sei riuscita con leproprie forze iv 54). non sempre, inoltre, viene garantita la coesione testualeall’interno di frase, come mostrano le frequenti violazioni della concordanzadi genere o di numero: tranquillo, l’avevo capito la battuta (iv 10); quelli ke...nn vede l’ora (iv 11); spariscono x un po’ di tempo x tornare vincitore (iv 46).

per ricollegarci a un discorso già affrontato in questo volume (cfr. 1.4.;3.2.2.), ci interessa ora accertare la salute del congiuntivo, vagliando vari tipidi proposizioni, a cominciare dalle completive (oggettive e soggettive), checostituiscono i contesti maggiormente interessati dall’alternanza di questomodo verbale con l’indicativo.

indiCativo Congiuntivo

in frasi oggettive

a) in dipendenza da un verbum putandiho pensato subito che si trttata [sic]259 di quei bambini scomparsi 2 anni fa (vi 1)

se tu pensi che sia utile (i 7)io penso che ognuno può avere le sue idee politiche (vi 6)

se pensi che ci stia (i 7)penso che scende per le feste (vii 58) anche io pensato [sic] ke fossero loro (vi 2)

penso ke valga per tutti (viii 1)

b) in dipendenza da ignorareignoravo però che il servizio fosse in abbonamento (ii 13)

c) in dipendenza da sperarespero che ti piace qui (i 17) spero che almeno vada meglio in seguito (iv 102)

sperando che sia un giorno per tutti trascorso in allegria e serenità (vi 7)con la speranza che sia un anno tranquillo (vi 11)

spero che stiate tutti ok (vii 28)

d) in dipendenza da un verbum sentiendimi fa piacere che il forum cresce (i 34)sono contentissimo che il forum cresce (i 39)sono contento che sei qui (i 43)mi dispiace che si è svuotato il forum (vii 31)

e) in dipendenza da un verbum dicendibè io si può dire che ci son un pò cresciuta al pc...(ii 12)

f) in dipendenza da un verbum volendinon voglio assolutamente che finiscano queste vacanze (iv 21)

voglio che arrivi (iv 64)

1795. sCritture online

perchè, ecc.». [...] «per conquistare popolarità occorre mostrare, certo, preparazione sul topic delgruppo [...] ma soprattutto buona capacità espressiva. l’asincronia aiuta nella creazione di un pro-prio stile perché permette una certa pianificazione».

259 dal contesto è chiaro che la forma va interpretata come “trattava”.

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g) in dipendenza da un verbum timendiho paura che può andare anche peggio... (iv 15)

h) in dipendenza da non vedere l’oranon vedo l’ora che comincia l’università (viii 15)

nn vedono l’ora ke arrivi settembre (iv 23)

in frasi soggettive

poverini possibile ke nessuno li ha notati prima? (vi 4) basta che sia lontano (iii 5)è probabile che... me lo staccano (vii 40)

non è che stia passando un’estate bellissima (iv 80)è normale che mi prenda solo da un occhio e da una parte del naso? (iv 132)

che mi pare sia esperta (iv 10)

in frasi interrogative indirette

non so se sei la lella di cui parla toffee (i 71)colgo l’occasione per chiedere se qualcuno [...] mi sappia dire (vii 40)

non so neanche che fine hanno fatto (iv 138)

in frasi ConseCutive

facciamo sì che incomincia a pullulare di gente (i 9)

in frasi indipendenti

ti basta sapere che questa mattina sono super sclerato (i 6)

analogamente a quanto si è riscontrato nei testi parlati, il congiuntivo e l’in-dicativo sono usati press’a poco lo stesso numero di volte; in dipendenza daiverba putandi (includendo tra questi anche parere, i cui contesti sono catalo-gati a parte tra le “frasi soggettive”) gli esempi più numerosi sono quelli colcongiuntivo. in una frase interrogativa indiretta si osserva un’iperestensionedi questo modo verbale (colgo l’occasione per chiedere se qualcuno [...] mi sap-pia dire vii 40). di là dai rilievi quantitativi puntuali, si conferma l’impressio-ne che il congiuntivo – per quanto inevitabilmente soggetto a sostituzionicon l’indicativo in una “scrittura conversazionale” come quella in esame –non sia poi così raro nell’italiano dei giovani reggini.

per quanto riguarda altri tratti sintattici colloquiali, atteso è l’impiego dicostrutti marcati «connessi alla gestione del topic nelle sequenze domanda-risposta» (pistolesi 2004: 29), anche se nella maggior parte dei casi il ri-corso alle tematizzazioni è indipendente da questa funzione testuale. unpo’ più accentuata rispetto ai testi parlati è la prevalenza della dislocazionea sinistra su quella a destra (per la quale abbiamo ipotizzato connessionicol sottofondo sintattico regionale): più di 200€ x un cell non li spendo più(iv 115), le vacanze non le hanno proprio viste (iv 138). un modulo ricor-rente è quello in cui la dislocazione a sinistra è preceduta dall’espressione

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del soggetto io: io certe scelte non le capisco (iv 99), io i soldi del compleannonon li ho neanche visti (iv 138), io fortunatamente lo scritto l’ho fatto (viii

13). le dislocazioni a destra, per quanto meno numerose, sono comunquepresenti: lo facevano 160 € il nokia (iv 17), che domani me lo staccano dinuovo internet (vii 40).

5.2. la lg reggina su faCebook

una difficoltà pratica da affrontare quando si analizza la lingua di facebookè creata dal fatto che le bacheche non ospitano solo messaggi di testo; a voltevi compaiono esclusivamente foto, filmati o “condivisioni” di post altrui, ein questi casi gli utenti non offrono saggi del loro personale modo di scrivereonline. spesso anche quando i post sono costituiti da una o più frasi che ri-salgono all’utente può trattarsi di citazioni da canzoni, letteratura giovanile oaltre fonti: si sta diffondendo sempre di più una certa moda aforismatica, cheporta gli utenti del social network a esprimersi con le parole di altri, pubbli-cando post come le donne non sono complicate o difficili da capire. basterebbepoco, basterebbe fermarsi a guardarle, o È cominciata la cadenza del soffrire.ogni sera all’imbrunire, stretta al cuore, fino a notte.

non mancano, ad ogni modo, utenti che usano la bacheca di facebookper conversare tra loro mediante i cosiddetti commenti.260 ne abbiamoestratti 100 (50 scritti da femmine e 50 da maschi)261 dalle bacheche di gio-vani nativi di reggio Calabria, anche in questo caso quasi tutti studenti uni-versitari.262 ai fini della nostra indagine sulla lg, le forme più interessantiche vi compaiono sono le seguenti:

– giovanilismi: cesso ‘persona scadente’ (i 28), fusa (i 25), momento di sclero (i 20),rompere (i 27, ii 12), rosicare (ii 40), rosicheranno (i 24), sbavare (i 36), sclerata (i

50), sgamare (ii 27), se la tirano (i 1); accorciamenti: prof (ii 4), uni (i 32); disfemi-smi: bastardo (i 29), cazzata (i 44), cazzate (ii 40), culo (ii 31), (di) merda (i 28, ii38), testa di cazzo (ii 31), vaffanculo (i 29);

– forme espressive: troppo+agg. (i 13), troppo avv. (i 42). aggettivazione elativa: mi-cidiale (ii 35), pazzesco (i 45); superlativi con super: super pressati (i 7); tra le formedi superlativo si registra anche la meglio per ‘la migliore’;263 alterati: diminutivi:bacino (i 48), caffettino (i 19), colleghine (i 48), cuoricina (i 26), nipotina (i 14), po-veretti (i 11), pupazzino (i 43), tesorini (i 47); accrescitivi: seratona (i 10), sorpresona

1815. sCritture online

260 «tra i vari elementi che le pagine contengono, la funzione forse più interessante di fb è lapossibilità di inserire in un riquadro un commento, un pensiero o quant’altro rifletta l’occupazioneo lo stato d’animo del momento: è lo status update o aggiornamento di stato. gli update e le modi-fiche proprie e degli amici vengono visualizzate sul wall, in italiano bacheca, situato nella parte cen-trale della pagina di ogni utente, sotto forma di newsfeed o flusso di notizie» (gheno 2010b).

261 Col numero romano i saranno contrassegnati i post scritti da femmine, con ii quelli scritti damaschi.

262 l’unico utente che risulta nato non a reggio Calabria, ma all’estero (in polonia) è la stessapersona che nel cap. 4 figura tra i protagonisti del testo n° 6.

263 su questo tipo di scambi fra aggettivo e avverbio cfr. d’aChille 2010: 239.

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(ii 6); altre espressioni enfatiche: cagare nelle mutande (i 46), di merda (ii 38), laodio (ii 43), per questo schifo (ii 33), siete pazze (i 22), stavo per vomitare (i 11), viodio (i 15); esclamazioni: ansia ‘paura di un esame’ (i 33), figurati (i 40), maledetto(i 30), mamma (i 21), minchia (ii 50), spettacolare (ii 5, 9), spettacolo (ii 41); allocu-zioni: gioia (i 34), vita mia (i 13); formule di saluto: bella (i 34), cia (deformazionescherzosa di ciao, ii 44), ciao parente (i 30);264

– dialettismi e regionalismi: lessicali: aundi mi purtastu (i 35), bedda (i 16), butta pic-cio ‘iettatore’ (i 15), combinata male (i 17), e chista a mundammu ‘e questa l’abbia-mo sbucciata’ (ii 30), e cu non boli mi sciorba ‘chi non vuole, perda la vista’ (i 39),lallatissimi (ii 50), mannaia (i 4), minchiate (i 19), ’mpari ‘compare’ (ii 36), na fitu-ria ‘una schifezza’ (ii 19), ndavi megghiu o spitali ‘ce n’erano di migliori all’ospe-dale’ (ii 22), ’ndi mangiai i megghiu ma la panna almeno era ottima (ii 26), scialarsi(ii 1, ii 12), se nn era pì mia (ii 13), tu si tutta paccia ‘tu sei tutta matta’ (i 31), u ba-runi ‘il barone’ (ii 11), “u tò cumparuzzu” ‘il tuo comparuccio’ (ii 14), un’altra ma-teria è data (i 49); morfosintattici: posposizione del verbo: lallatissimi siamo (ii

50), tutto sheva sei (i 14), sempre esagerato sei (ii 24); accusativo preposizionale(ora capisco a C. i 6, saluta a davide ii 8); che esclamativo per come (che sei simpa-tico i 22, ma quanto sei cretino i 37); dislocazioni a destra: lo conosco l’albo (ii 28).una particolarità microsintattica che finora non era emersa, in quanto forse lega-ta solo al “parlar spedito” della scrittura elettronica, è l’omissione della preposi-zione davanti a un infinito: mi secco alzarmi (anziché mi secco ad alzarmi);

– forestierismi: daddy (i 7), don’t worry (i 38), drinkare (i 8), kiss (i 34), impossible isnothing (i 41), is the way (ii 16). Calchi parziali dall’inglese: granita time (ii 25);

– espressioni della pubblicità e dei mass media: impossible is nothing (i 41); perchépassare da 22 a 7 gradi non ha prezzo (ii 49); perché studiare di sabato non haprezzo (i 2);

– riferimenti cólti e latinismi: sono accecata dal velo di Maya (i 21); ad maiora semper(i 18).

Come si vede, facebook fornisce un’ulteriore testimonianza in merito alladiffusione nella lg reggina di cesso, combinato male, fuso, lallato, rompere,rosicare (che occorre due volte), sbavare, scialarsi, sclerare, sgamare; degli ac-corciamenti prof e uni; del saluto bella; di troppo+agg.; di esclamazioni comemaledetto, mamma, minchia e spettacolare, delle allocuzioni ’mpari e gioia;delle espressioni contenenti la parola schifo. l’attestazione di diminutivi co-me pupazzino e tesorini (di cui sarebbero state disponibili anche le alternativepupazzetto e tesorucci) conferma la fortuna del suffisso alterativo -ino. Ma ildato senza dubbio più interessante è l’attestazione del saluto bella, la cui cir-colazione nella lg reggina era stata documentata, finora, soltanto dalle in-dagini autovalutative.

gli inserti dialettali sono più numerosi rispetto a quelli osservati in frC etalora si inseriscono in contesti di code mixing; anche i forestierismi vengonousati più volentieri: l’impressione è che, agli occhi degli utenti di facebook, i

182 in Calabria diCono bella

264 i salutemi bella e ciao parente (quest’ultimo nella variante ciau parenti) sono menzionati an-che nelle indagini autovalutative (cfr. 2.3.1.3.).

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prelievi dall’inglese (che avvengono non solo sotto forma di singoli lemmi,ma anche di brevi frasi) si prestino, in alternativa al dialetto, a descrivere inmodo sintetico una situazione o uno stato d’animo; del resto una delle nic-chie privilegiate dell’inglese su facebook è rappresentata proprio da quelle ci-tazioni aforismatiche sulla cui espansione nel social network ci si è soffermatisopra. un dato che non era emerso in frC è, inoltre, la presenza di alcuniriferimenti dotti e latinismi.

i tratti morfosintattici regionali rispecchiano esattamente la situazionetratteggiata in 3.2.1.2. non si rilevano neanche questa volta casi di uso delpassato remoto in luogo del passato prossimo.

1835. sCritture online

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le acquisizioni ricavate dai vari tipi di inchieste ci suggeriscono, innanzi-tutto, che la lg di città vada considerata separatamente da quella di provin-cia, anche se le differenze non appaiono nette come nel caso di Catania stu-diato da alfonzetti 2001: a reggio Calabria la competenza attiva del dia-letto è infatti diffusa tanto in città quanto in provincia, come si desume anchedalle autodichiarazioni degli studenti (73% in città; 75% in provincia, dove lapercentuale sale al 96% fra gli allievi delle scuole medie). d’altra parte, in cit-tà è possibile osservare dinamiche peculiari. sulla base delle indicazioni pro-venienti dai testi, si sono individuate due diverse tipologie di conversazionegiovanile:

– tipologia a: i parlanti ricorrono al code switching e al code mixing. special-mente la presenza dell’enunciazione mistilingue prova che i protagonisti diqueste conversazioni sono in possesso di un’elevata competenza dialettale;

– tipologia b (più frequente): i parlanti si esprimono in italiano, con alcuneparole o espressioni in dialetto (tag switching). in questi casi a tradire la pro-venienza di chi parla è quasi soltanto la presenza di regionalismi lessicali esintattici.

può essere interessante chiedersi quali siano i fattori che determinano, divolta in volta, il ricorso all’una o all’altra tipologia (oltre, ovviamente, al di-verso grado di competenza dialettale dei singoli parlanti). la risposta puòvenire dal confronto fra i singoli testi e fra le variabili sociolinguistiche che licontraddistinguono. la variazione in diastratia – vista la composizione piut-tosto uniforme del corpus – esercita complessivamente una scarsa influenza(non era ovvia, comunque, l’omogeneità riscontrata nel comportamentolinguistico degli studenti di istituti superiori diversi, come il liceo scientifico el’istituto professionale; anche nel caso delle indagini autovalutative le rispo-ste provenienti del liceo classico e quelle provenienti dall’itis risultano piut-tosto compatte). le principali chiavi di lettura andranno ricercate allora sulversante diafasico: anche quando le conversazioni sono accomunate dall’in-formalità della situazione, non sono gli stessi il grado di confidenza tra i par-lanti, l’intimità che si crea tra di loro, il tipo di argomento trattato (che puòessere, per esempio, serio o scherzoso); i testi offrono, in questo senso, uncampionario piuttosto vario.

si consideri, per esempio, il testo n° 1, in cui i parlanti, legati da un rappor-to di stretta confidenza, girano in automobile senza meta per le strade direggio Calabria e, proiettati in una dimensione integralmente ludica, attin-

Co n C l u s i o n i

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gono ampiamente al serbatoio dialettale (si conferma la specializzazione deldialetto in senso ludico-scherzoso, anche se a reggio il fatto che il codicedialettale svolga questa funzione non comporta necessariamente una sua re-ductio a pochi elementi lessicali o frasi fossilizzate, come avviene nel caso deigiovani catanesi di città). i protagonisti del testo n.1, inoltre, soddisfano altridue requisiti che favoriscono l’uso del dialetto: il sesso maschile (si veda, in-vece, come in testi come il n° 6 si passi all’italiano ogni qual volta intervengo-no parlanti di sesso femminile) e l’appartenenza a una fascia d’età – dai 19anni in su – che a reggio città tende maggiormente, rispetto a quella adole-scenziale, a servirsi del codice dialettale.

di là dallo spazio più o meno ampio accordatole dai giovani reggini, lacomponente dialettale si conferma uno degli ingredienti della lg, della qua-le soddisfa al tempo stesso la vocazione ludica e quella identitaria; ma – cipreme sottolinearlo – ciò non vuol dire che inibisca il ricorso ad altre com-ponenti del giovanilese, almeno da parte dei giovani di città. emblematico,in questo senso, il testo n° 7, dove si osserva una miscela di giovanilismi ita-liani e dialettali tale da fugare qualsiasi dubbio sulla compatibilità di questedue componenti della lg:

a. io stasera ho una serata super libbera, la mia amica | gli ho ffatto calare un gec:e llei tipo non sta mmolto bbene.C. e gli occhiali, a.?a. nta bburza [nella borsa].

Come il ricorso al dialetto, anche l’impiego del cosiddetto gergo giovanileavviene solo a un certo livello di familiarità tra i parlanti, di informalità delcontesto ecc.: per cogliere una certa quota di elementi gergali nella bocca deiparlanti occorre imbattersi in situazioni particolarmente intime e confiden-ziali, come quella in cui si svolge, per esempio, la conversazione n° 2.

fra i gergalismi usati nei testi si possono distinguere quelli diffusi solo al-l’interno di singoli gruppi (sbolare ‘togliere di mezzo, liquidare’); quelli legatialla microarea giovanile di reggio città (forzarla ‘esagerare’); quelli prove-nienti dalla lg di altre aree, in particolare romana (accollarsi ‘appiccicarsi aqualcuno’); quelli panitaliani (rimasto sotto ‘stordito dall’uso di sostanze stu-pefacenti’).

in sintesi, i giovani reggini di città tendono a esprimersi in italiano, maquando la situazione si fa più confidenziale attingono sia al dialetto, sia ai ger-galismi: questi sono anche i casi in cui si può parlare di lg in senso stretto.

all’interno dei testi appartenenti alla tipologia b dialettismi e gergalismisono ridotti al minimo (a volte l’unico elemento dialettale è rappresentatodall’allocuzione figghioli). la loro riconoscibilità come produzioni giovanilireggine è garantita da due componenti fondamentali: l’ampia presenza delriempitivo tipo e i tratti dell’italiano regionale (giovanile). per quanto riguar-da tipo, si è osservato come questo elemento ricorra – con un’unica eccezio-ne – in tutti i testi del corpus: le sue 74 occorrenze ne fanno il fenomeno

186 in Calabria diCono bella

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quantitativamente più rilevante del linguaggio in esame. i tratti dell’italianoregionale sono più o meno gli stessi in tutti i testi: la conversazione media (initaliano) del giovane reggino presenta di norma la posposizione del verbo, ilricorso ai verbi pronominali intensivi, l’accusativo preposizionale, la formu-la fissa vedi che e alcune parole chiave, come vabbò. altre caratteristiche tra-dizionalmente attribuite all’italiano calabrese (come l’impiego del passato re-moto, l’impopolarità del congiuntivo e gli alterati in -uccio ed -ello) non sonoemerse in modo significativo nei campioni analizzati.

le due tipologie di parlato giovanile individuate si riverberano anche nelle“scritture conversazionali” online: più vicina alla tipologia b la lingua del fo-rum di discussione reggiocalabriaforumattivo.com, dove raramente trovanospazio vere e proprie forme dialettali; esempi della tipologia a si possono in-vece osservare nella lingua di facebook, dove l’uso del dialetto (che talora,nonostante la brevità dei post, assume anche le forme del code mixing) èmaggiormente praticato e svolge, allo stesso modo degli inserti in linguastraniera, una funzione espressiva.

Con i vocaboli attestati significativamente sia nelle inchieste autovalutati-ve, sia in quelle sul parlato (e che talora presentano riscontri anche nellescritture online) è possibile stilare una sorta di vocabolario di base della lgreggina, formato dalle seguenti parole (per i cui significati cfr. il glossario):bono / bona; bordello; cesso / cessa; compare / comare; essere combinato (male);fallocco; figghiolo / figghiola / figghioli; figo / figa; focu meu; fottersene; gran-de!; malato; Maria!; minchia (o mi)!; pesante; salare; sballato; schizzato; scia-larsi; sciarriare; secchione; spettacolo!; suddiarsi; tipo; uttana!; ziccare; zio; zito.

187ConClusioni

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truMper 1996 = J. truMper, riflessioni prag-mo-sintattiche su alcuni gruppi meridionali:italiano ‘popolare’, in p. beninCà / g. Cin-que / t. de Mauro / n. vinCent, italia-no e dialetti nel tempo. saggi di grammaticaper Giulio C. lepschy, roma, bulzoni, pp.351-67.

ursini 2005 = f. ursini, la lingua dei giovanie i nuovi media: gli sMs, in fusCo / MarCa-to 2005: 323-36.

zingarelli = lo zingarelli 2014. Vocabolariodella lingua italiana di nicola zingarelli,bologna, zanichelli.

192 in Calabria diCono bella

si t og r a f i a

bruttastoria = <www.bruttastoria.it>.dizionario coatto = <www.coatto.com>.dizionario giovani = <www.italysoft.com/curios/dizio-giovani/index.php>.linguagiovani = <www.maldura.unipd.it>.slangopedia = <http://temi.repubblica.it/espresso-slangopedia>.truzziario = <www.utenti.lycos.it/walty/testi/truzziario.html>.

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a facci ru cazzu inter. dial. ‘alla faccia del cazzo’.a mmuzzo / a mmuzzu loc. avv. region. ‘a caso’.a palla loc. avv. ‘a tutta intensità, velocità’.a tiro di palla loc. avv. ‘velocemente’.accollarsi v. intr. pron. ‘attaccarsi morbosa-

mente a qualcuno’.annacarsiv. intr. pron. region. ‘temporeggiare’.annoiare v. tr. ‘scocciare, seccare’.bella inter. ‘ciao’.bella lì inter.bianco agg. ‘studente che si presenta all’esame

del tutto impreparato’.bimbominkia s. m. e f. ‘bambino che si atteg-

gia come se fosse più grande della sua età’.bollare (dial. bullare) v. tr. ‘bocciare a scuola o

a un esame’.bono, bona agg. ‘che colpisce per la sua bel-

lezza, attraente’.bordello s. m. ‘confusione’.buffare v. tr. dial. ‘picchiare’.cacarsi v. intr. pron. ‘avere paura dell’interro-

gazione o di un esame’.cacazzo s. m. ‘paura dell’interrogazione o di

un esame’.(non) cagare v. tr. ‘(non) prestare attenzione a

qualcuno’.cardolo s. m. dial., ‘individuo rozzo’.cazzaro s. m. ‘bugiardo’.cesso, cessa s. m. e f. ‘persona bruttissima’;

‘persona scadente, incapace’.chiumbino, chiumbina s. m., s. f. dial. ‘sgob-

bone’, ‘sgobbona’.compare / ’mpare / ’mpari s. m., region.,

usato spec. come allocuz. per rivolgersi aun amico.

culo s. m. ‘fortuna’.essere combinato (male) loc. v. region. ‘esse-

re messo (male)’.fallocco agg. dial. ‘fasullo’.

fare sangue loc. v. region. (solo nell’espress.mi fa sangue) ‘esercitare una forte attrazio-ne fisica’.

fare sega loc. v. ‘marinare la scuola’.farsi v. intr. pron. ‘drogarsi’.farsi fidanzato loc. v. region. ‘fidanzarsi’.fashion agg. ingl. ‘alla moda’.figghiolo s. m. (spec. al pl. figghioli, come al-

locuz.) region. ‘ragazzo’.figo, figa agg. e s. m., agg. e s. f. ‘bello’; ‘bella’.focu meu inter. dial. ‘oh mio dio’.foldare v. intr. ‘passare la mano’.fra, frate s. m. ‘fratello’ (usato come allocuz.).frocio s. m. ‘omosessuale’.fuso (di testa) agg. ‘ubriaco’; ‘pazzo’.giocarsela loc. v. ‘marinare la scuola’.gioia allocuz.gnocca s. f. ‘donna bella e provocante’. investire v. intr. region. ‘avere un incidente

stradale’.lallato agg. dial. ‘brillo’.lecchino s. m. ‘studente eccessivamente osse-

quioso verso i professori’.limonare v. intr. ‘scambiarsi effusioni amo-

rose’.ma anche no loc. avv. ‘ne faccio volentieri a

meno’.malanova s. f. e inter. region. ‘cattiva notizia,

sventura’.mezzasega s. f. ‘persona dalle capacità me-

diocri’.malato agg. ‘strambo, eccentrico’.maledetto inter., con riferimento a persona o

cosa che è causa di rabbia o disappunto.Maria inter. region., usata spec. per esprimere

meraviglia.mi inter. (abbreviazione di minchia, v.).minchia inter. region., usata spec. per espri-

mere meraviglia.

gl o s s a r i o

la seguente lista alfabetica riunisce le voci che, essendo attestate più volte nelle fonti, si possonoritenere tipiche della lg di reggio città.265 ai lemmi sono state attribuite solo le accezioni concui sono adoperati nei contesti esaminati; nel caso di parole dialettali e regionali sono state appli-cate le marche dial. e region.

265 sono stati esclusi sia i lemmi risultati a bassissima diffusione nelle indagini autovalutative, siaquelli usati da un solo parlante nei testi antologizzati.

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minare, minarsi v. tr. e intr. pron. region. ‘me-nare, menarsi’.

mollarsi v. intr. pron. ‘lasciarsi’ (di fidanzati).’mprastata agg. ‘truccata e imbellettata esage-

ratamente’.muccuso s. m. region. ‘moccioso’.nasio s. m. dial., solo nell’espress. che nasio!

‘che schifo!’.nassa s. f. ‘folla’, ‘situazione ingarbugliata’.’ncrisciri v. intr. pron. dial. ‘scocciarsi, anno-

iarsi’.’nimali s. m. dial. ‘animale’ (usato come insulto).non tenerla loc. v. region., sinonimo di rosicare.nto culu inter. dial. ‘alla faccia’.ownare v. tr. ‘vincere nettamente contro la

squadra avversaria’.paddòlo, paddòla, agg. e s. m. dial. ‘alto e ro-

busto’; ‘stupido’.pallonaro s. m. ‘che racconta balle o ingigan-

tisce i fatti’.partito (di cervello) part. ‘fuori di testa’.personaggio s. m. ‘individuo singolare’.pesante agg. ‘noioso, insistente’.piccio (o picciu) s. m. dial. ‘piagnucolio dei

bambini’; ‘iella, sfortuna’.pisciarsi dalle risate loc. v. ‘sbellicarsi dal ridere’.pittarsi v. intr. pron. region. ‘impiastricciarsi’.pomiciare v. intr. ‘scambiarsi effusioni amo-

rose’.pressa s. f. ‘persona stressante’.pressare v. tr. ‘essere insistente, stressare’.relax inter. ‘stai tranquillo’.ricchione s. m. region. ‘omosessuale’.rimanere sotto loc. v. ‘essere storditi dall’uso

di droghe o alcool’.rimastone s. m. ‘stordito dall’uso di droghe o

alcool’.rinale s. m. region. ‘imbranato’.rompere (le palle, le scatole, i coglioni, il cazzo)

v. tr. ‘scocciare, seccare’.rompimento (di cazzo, di scatole) s. m. ‘scoc-

ciatura, seccatura’.rosicare v. intr. ‘invidiare’.salare e salarsi v. tr. e intr. pron. dial. ‘colpire’;

‘distruggere, rovinare’; ‘sconfiggere netta-mente’; ‘ubriacarsi’; ‘divertirsi moltissimo’.

sano agg. region.‘intero’.sballo s. m. ‘divertimento super’; ‘stato con-

seguente all’assunzione di droga o alcool’.sballato, sballata s. m. e s. f. ‘stordito/a dal-

l’uso di droghe o alcool’; ‘fuori di testa,pazzo/a’.

sbavare v. intr. ‘desiderare qualcuno con par-ticolare intensità’.

sbolare v. tr. ‘togliere di mezzo, liquidare’.scaddarsela loc. v. dial. ‘prendere atto di qual-

cosa’.scaddato agg. dial. ‘scadente’.scarso agg. ‘scadente’.scecco, scecca s. m., s. f. region. ‘asino’, ‘asina’.scialarsi v. intr. pron. region. ‘divertirsi moltis-

simo’.sciarriare e sciarriarsi v. intr. e intr. pron. re-

gion. ‘litigare, prendersi a botte’.schiantarsi v. intr. pron. region. ‘avere paura

dell’interrogazione o di un esame’.schizzato agg. ‘pazzo’.sclerare v. intr. ‘impazzire, andare fuori di testa’.scoppiare v. intr. ‘morire’.scoppiarsi (a canne) intr. pron. ‘abusare di

droghe (leggère)’.secchione, secchiona s. m., s. f. ‘sgobbone’,

‘sgobbona’.sfiga s. f. ‘sfortuna’.sfigato agg. e s. m. ‘sfortunato’.sgamare v. tr. ‘smascherare’.solare v. tr. ‘rubare’.spaccare v. intr. ‘essere energico’; ‘avere suc-

cesso’.spettacolo inter. ‘che spettacolo!’.stonato agg. region. ‘tonto’.storto agg. region. ‘stupido’.streuso agg. region. ‘strano, bizzarro’.stringi sti quattr’ossi loc. v. dial. ‘stringimi la

mano’.stucchiata dial. ‘truccata e imbellettata esage-

ratamente’.suddiarsi v. intr. pron. dial. ‘annoiarsi, seccarsi’.svenutone s. m. ‘stordito dall’uso di sostanze

stupefacenti’.tamarro s. m. ‘individuo rozzo’.tipo, riempitivo generico.tirarsela loc. v. ‘vantarsi’.tòddero s. m. dial. ‘persona ubriaca’.tragediatore (dial. tragediaturi) s. m. ‘chi fa di

una minima cosa una tragedia’.tranqui inter. ‘stai tranquillo’.truzzo s. m. ‘appartenente a una categoria ben

precisa di adolescenti, che seguono deter-minate mode per quanto riguarda l’abbi-gliamento, i gusti musicali, ecc.’;

turduni s. m. dial. ‘stupido’.una cippa loc. avv. ‘per niente’.un sacco loc. avv. ‘moltissimo’.uttana inter. dial. ‘puttana’.yeah s.m. ingl. ‘sì’ (nelle espress. momento yeah

e troppo yeah, con riferimento a qualcosa diparticolarmente bello o eccitante).

194 in Calabria diCono bella

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vabbò loc. v. region. ‘va bene’.vaporìzzati seconda persona dell’imperativo

di vaporizzarsi, v. intr. pron. ‘sparisci’.zangreo s. m. dial. ‘rozzo, cafone’.zanniari v. intr. dial. ‘scherzare’.

zero s. m. ‘nullità’.ziccare v. tr. dial. ‘mettere, infilare’.zingaro s. m. ‘vestito male’.zio s. m. region., allocutivo generico.zito, zita s. m., s. f. region. ‘fidanzato’, ‘fidanzata’.

195glossario

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1. dedichi un po’ del tuo tempo libero allalettura?a) sìb) no

2. Cosa ti piace leggere?a) quotidianib) riviste sportivec) fumettid) altro (specificare)

3. Quali sono le tue attività extra-scola-stiche?a) pratichi sportb) ascolti musicac) altro (specificare)

4. Quali sono i tuoi programmi tV prefe-riti?a) film e cartoni animatib) telefilmc) rubriche sportived) programmi musicali e talk show

5. Conosci il dialetto?a) sì, e in certe situazioni lo parlob) lo capisco ma non lo parloc) no

6. Prima di andare a scuola, in famiglia, haiappreso:a) l’italianob) il dialetto

7. in famiglia usi:a) solo italianob) solo dialettoc) italiano con battute o parole in dialetto

8. i tuoi familiari parlano:a) in italianob) in dialettoc) alternano l’italiano al dialetto

9. Con gli amici parli:a) in dialettob) in italianoc) alterni l’italiano al dialetto

10. ti piace parlare in dialetto?a) sìb) sì, ma vorrei conoscerlo meglioc) mi è indifferented) no, mi imbarazzae) no

11. Cosa pensi circa il futuro del dialetto?a) il dialetto non morirà maib) il dialetto è destinato a finire

12. Ritieni che sappia parlare meglio la lin-gua italiana un milanese, un romano o unnapoletano? Perché?..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

13. Qual è il saluto che usi più frequente-mente con gli amici? ...................................................................................................................................

14. e con gli estranei più grandi di te?......................................................................................

15. indica, se lo conosci, il significato diquesti termini.

accollarsi: ..................................

bimbominkia: ..................................

cazzaro: ..................................

cesso: ..................................

(non) cagare qualcuno: ..................................

darsi una punta: ..................................

ap p e n d i C e i . il q u e s t i o n a r i o

età:.............. sesso:.................. luogo di nascita:.......................................................

professione dei genitori:.....................................................................................................................................

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fuori come un balcone: ..................................

(un tipo) giusto: ..................................

gnocca: ..................................

greve: ..................................

mezzasega: ..................................

nassa: ..................................

paglia: ..................................

pressa: ..................................

pulito: ..................................

rimastino: ..................................

rosicare: ..................................

sballo: ..................................

scialla: ..................................

sciallato: ..................................

schizzato: ..................................

scrauso: ..................................

smella: ..................................

spaccare: ..................................

tartarugato: ..................................

tirarsela: ..................................

tranqui: ..................................

travella: ..................................

trucido: ..................................

una cifra: ..................................

una cippa: ..................................

vaporizzati: ..................................

zero: ..................................

tra le parole finora elencate, ce ne sono al-cune che usi parlando con gli amici? Quali?........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Quali, invece, non useresti? Perché?..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

16. tra le seguenti parole o espressioni, sot-tolinea quelle che conosci.a muzzo, annacarsi, avere la scimmia per, a tirodi palla, bella lì, cannato, camomillarsi, cumpa-ri, fare una vasca, figo, flippato, gaggio, giassai,lecchino, limonare, malanova, muccuso, pi-schello, pisciarsi dalle risate, pittarsi, pomiciare,rattuso, mi fa sangue, scaddarsela, scecca, scia-larsi, sciarriare, scimmiato, sclerare, sfiga-sfigato, suddiarsi, sumpessuru, truzzo, turduni,zangreo, zanniari, zito.

Ce ne sono alcune che usi quando parli coni tuoi amici? se sì, quali?......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

17. indica altre parole o espressioni partico-lari che usi parlando con gli amici, corre-dandole di una definizione oppure di unesempio:........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

18. indica la parola o le parole usate nel-l’ambiente giovanile per indicare i seguenticoncetti.

a) Marinare la scuola:

......................................................................................

b) studente che si presenta all’esame del tuttoimpreparato:

......................................................................................

c) lasciarsi (di fidanzati):

......................................................................................

198 in Calabria diCono bella

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d) mi scoccia, mi secca:

......................................................................................

e) chi fa di una minima cosa una tragedia:

......................................................................................

f) venire alle mani:

......................................................................................

g) iella, sfortuna:

......................................................................................

h) scocciare, importunare:

......................................................................................

i) truccata e impiastricciata esageratamente:

......................................................................................

h) uomo che si veste in modo pacchiano, dipessimo gusto:

......................................................................................

i) benzina, miscela:

......................................................................................

l) investire qualcuno:

......................................................................................

m) avere un incidente stradale:

......................................................................................

n) giocatore di calcio (o di altri sport) scadente:

......................................................................................

o) vincere nettamente contro la squadraavversaria:

......................................................................................

p) persona che va molto bene a scuola:

......................................................................................

q) persona che va molto male a scuola:

......................................................................................

r) paura dell’interrogazione (o di un esame):

......................................................................................s) bocciare a scuola o a un esame:

......................................................................................t) omosessuale:

......................................................................................u) persona ubriaca:

......................................................................................

19. Quali sono le esclamazioni di meravi-glia che usi più comunemente?..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

199appendiCe i . il questionario

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i. Post delle studentesse

1. e cm.sn cambiati i tempi.....ora sn gli uomini ke se la tirano ahuahau....2. xke’studiare di sabato non ha prezzo3. oggi immagino qnt potremmo studiare all’uni ;))a dp:*4. sei bellissimoooo mannaiaa5. chi rompe paga..se tutte le persone che mi hanno rotto i c... ora pagassero sarei milio-

naria ahauahauahu6. inizio ad odiartiiiiiiii -.- ora capisco a C. :(7. auguriii daddy ❤8. stasera libera di drinkare...guidano gli altriiii :p9. vodafone perché hai deciso di rubarmi tutti i soldi.10. seratona :-d11. stavo x vomitare:( non me lo ricordare:( facciamo una colletta e aiutiamo questi pove-

retti12. sapone bagno schiuma deodoranti profumi non li conosco :-)13. che bello finalmente ieri fidanzata in famiglia!!!troppo bello stare tutto il giorno con il

mio amore troppo bello vederlo felice e con il cuore pieno di gioia!!!una giornata troppo bellada non dimenticare.:)grazie vita mia x le stupende rose e x tutti i bei momenti k mi fai passaret amo :)

14. sono diventata zia x la quinta volta.....la mia nipotina k bellaaaaaaaaa=))=)15. siete delle butta piccio vi odio16. ahahah siii...ciaoooooo bedda:-*17. non pnso di essere mai stata cosi depressa per un mess che non arriva ... sono combi-

nata male.. sono una femmina18. ad maiora semper19. un bel caffettino e quattro Minchiate20. Momento di scleroooo ;)21. nn voglio vedere la realtà xk sono accecata dal velo di maya...!!!è x qst ke ti voglio bene:p22. siete pazze23. ahhahaahhaah ma che sei simpatico xd24. ridi sempre,ridi,fatti credere pazza,ma mai triste.ridi anche se ti sta crollando il mon-

do addosso, continua a sorridere. Ci sono persone che vivono per il tuo sorriso e altre che ro-sicheranno quando capiranno di non essere riuscite a spegnerlo ;)

25. ahaha è fusa non c è niente da fare ahaha26. bella cuoricina mia ❤27. te lo ripeto vai a fare a quel paese ok??????? non mi devi rompere!!28. Ma stai zitto cesso la merda nella vostra maglia è nn nella nostra sicuramente29. vaffanculo bastardooooo u.u30. maledettooooo...mi hai superatoooo...31. ciao parente :-p ahahah32. arrivare all’uni dopo tanto tempo, qualke pazza mi salta addosso e mi dice “oooh ma

sai kii siii piu’ bella” tu si tutta paccia mi fa male la schiena:p:p:p ❤

ap p e n d i C e 2. po s t d i C o M M e n t o s u faC e b o o K

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33. fare o non fare l’esame? è qst è il dilemma di tutti i giorni....uff...ansia..:(34. gioia tantissimi auguri anche se in ritardo baci tvb kiss35. la mia faccia dice “aundi mi purtastu”36. bello io non sbavo come fai tu signorino caro u.u :** a me piace la canzone :**37. ma quanto sei cretinooooo... xd38. don’t worry! sono al morelli, male ke vada un soccorritore lo trovo qui 39. “e cu non boli mi sciorba”40. ahahahahahah anche questo e’ vero ... Ma per te figurati41. impossible is nothing... 30!!!42. troppoooooo 43. blacky il pupazzino *...*44. dicono tutti questa cazzata.. xd45. ok.. grazie a voi ho un mal di gola pazzesco!! xd46. Ma.. È un film horror in tutti i sensi?? o è uno di quelli che nn ti faa cagare nelle mu-

tande?47. tesoriniiii ci vediamo dopo pasqua,quando rientro giu’ nella mia Calabria....pen-

satemi..e non durante le lezioni....ci conto ❤48. bacino “caloroso “alle mie colleghino49. 24 in sociologia generalee ok un altra materia è dataaaa *_*50. ovviamente ihihihih tu sei sempre cosi sclerataaaaaa xd

ii. Post degli studenti

1. solo tu ti puoi scialare???=) nn credo proprio =)=)=) mamma quanto è bella2. ahahaha lo stesso sei leccaculo3. ahahah nn conosco qst film sinceramente x)4. ahahaha magari prof ahahahaha mi accontentavo di qualsiasi set x)5. spettaColare!!! ❤ ❤ ❤ ❤.............6. hahahahhahaha... che sorpresonaaaaaaaaaaaaaa direttamente dalla svizzera hahahaha-

hahahaha7. super pressati come le sardine..8. chiama quando vuoi :))) saluta a davide9. ecco il mio “pandiramisù”....con la crema di fragole spettacolare10. no ve l’ho richiesta io11. u baruni 0_012. se se....scialati col tuo adorato.....non mi venire a rompere a me poi u.u13. se nn era pì mia ahahahahaha14. o come dico io “u tò cumparuzzu” 15. tutto sheva sei16. l’ho rielaborata un po’ timbro clone is the way17. forse abbiamo esagerato con i panini18. non sei voluta venire u.u19. lo sai come mi stanno facendo (na fituria :d),... io ero l’unico ke ti difendevo e dicevo

quando organizza lei le cose si fanno; ma a mio malgrado ho dovuto dar ragione a loro e sen-tirmi rinfacciare che avevano ragione.!!

20. mal di testa, occhio rosso, mal di gola, mal d’ossa e decimi di febbre... Che c’è di meglio?-.-21. mamma quante storie per un po’ d’influenza... ne hai fatte di meno per l’intervento xd22. ndavi megghiu o spitali : /23. ahahhahahahhahahhahah quella delle scarpe rosse è la meglio!!!24. sempre esagerato sei!!!25. granita time!!!26. ndi mangiai i megghiu ma la panna almeno era ottima 27. sgamata, uuuuh

202 in Calabria diCono bella

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28. lo conosco l’albo ma mi sa che quelli che non lo conoscete siete voi...28,2...29. dire che sei juventino è già un insulto...ps non mollerò mai la mia squadra, preferisco

essere interista con meno scudetti in bacheca ma con una squadra che mi regala sempre emo-zioni vere, che essere juventino con “28” scudetti ma di questi ben pochi vinti onestamente...

30. e chista a mundammu!!!31. grazie per avermi dato della testa di cazzo 32. ebbene si siamo un popolo di ignoranti, abbiamo paura del rinnovamento di grillo e

torniamo a votare quello che ci ha messo con il culo a terra...bravi bravi italiani da ora in poiio sono extracomunitario...l’italia era sempre stata una città ricca di cultura e storia...ora ri-mangono solo le veline e tutte le donne del presidente...svegliatevi prima che sia troppo tardi..

33. ..atutto c’è un limite, e mi auguro che lo si sia raggiunto anche per questo schifo34. bella ciccio :d35. micidiale xd36. tanti auguri mpare ciccio :d ank se in ritardo xd37. lol38. popolo interista e milanista ovvero popoli di Merda prendete esempio dalla vecchia

signora e dal suo capitano gigi buffon che non si attaccano a un errore arbitrale evidente comeavrebbero fatto gli altri...noi signori dentro e fuori dal CaMpo voi merdedentro e fuori..buonanotte

39. devo fare la cacca ma mi secco alzarmi dalla poltrona...40. e mentre voi rosicate sulle poltrone di casa vostra io godo nel vedere la mia Juven-

tus asfaltare i campioni d’europa in carica..risultato allo juventus stadium:3-0 2 pali 100 cal-ci d’angolo,rigore non dato a vucinic e chi piu’ ne ha piu’ ne metta...mi raccomando com-mentate dicendo che abbiamo rubato o cazzate varie

41. il primo link al mio risveglio, il miglior modo per alzarsi. spettacolo42. ma da quando?43. stupida invadenza quanto la odio. :(44. Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa *_*45. domenico sei stato chiamato in causa 46. quello si che serve ahahahahahhaha 47. hai sonno,oppure è troppo che nn ci vediamo xd48. oggi sono 3 anni insieme ti amo amore mio...!49. perchè passare da 22 a 7 gradi non ha prezzo! :v50. Cornettiiiiiiiiiiiiiiiiii!! ❤ ..minchia..lallatissimi siamo!! xd

203appendiCe 2. post di CoMMento su faCebooK

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afribo, a.: 189alfonzetti, g.: 1 n., 2 n., 17, 59, 60 n., 65, 105

n., 185, 189alonge, r.: 191ambrogio, r.: vi, 190amizzoni, M.: 1 n., 177 n., 189antonelli, g.: 1 n., 3 e n., 7 n., 9 n., 26 e n., 27,

28, 29, 31 n., 47, 49, 189arcangeli, M.: 14, 15, 189articolo 31: 26 n.assenza, e.: 7 n., 10 n., 12 n., 30 n., 33 n., 189avolio, f.: 49 n., 189balsamo, u.: 62banfi, e.: 7 n., 20, 21, 22, 24, 26, 28, 30 n., 31

n., 33 n., 39 n., 40 n., 189, 190barbieri, r.: iii, 191baroni, a.: 143 n.barresi, s.: 65 n. battaglia, C.: 1 n., 7 n., 8, 20, 31, 33 n., 34 e n.,

37 e n., 38 e n., 189bellocchio, s.: 65 n.bendotti, g.: 191benincà, p.: 192benucci, a.: 50 n., 190berruto, g.: 189bozzone Costa, r.: 53, 189brizzi, f.: 20 n.bruni, f.: vi, 26brusco: vi, 15Caffarelli, e.: 190Canobbio, s.: 1 n., 2 n., 6, 7 n., 14 e n., 16 n.,

62 n., 175 n., 189Caprì, p.: 61, 67 n.Caracciolo, a. r.: 65 n.Cardinaletti, a.: 190Carlo, p. f.: 65 n.Casalegno, g.: vi, 190Cinque, g.: 192Cireneo, v.: 65 n.Clivio, g.p.: 190Cocchi, g.: 1 n., 4, 5, 50 n., 189Colella, g.: 18, 22, 24, 26 n., 27, 28 n., 30, 31, 190

Cortelazzo M. a.: 30 n., 37 n., 39 n., 53, 57,190

Costabile, g.: 41Costantino, C.: 145 n.,Coveri, l.: iii, 1 n., 2 e n., 4, 7 e n., 8, 21, 22, 26,

31 n., 32, 40 n., 50 n., 61 n., 63 n., 190d’achille, p.: 25 n., 61 n., 62 n., 181 n., 189,

190, 191d’agostino M.: 65 e n., 189, 190dardano, M.: 189, 190de blasi, n.: 3 n., 190de filippi, M.: vi, 26delfino, s.: 65 n.de Mauro, t.: 63 n., 191, 192de palma, b.: 69 n.diadori, p.: 50 n., 190donati, C.: 88, 189, 190druetta, r.: 88, 189, 190elio e le storie tese: 32 n.englebert, a.: 189fanciullo, f:. 34 n., 47, 48, 49 e n., 50, 51, 55

n., 111 n., 190ferrero, e.: 23 n., 26, 27, 30 n., 31 n., 39 n., 190finessi, s.: 7 n., 190fiorentino, g.: 173 n., 190flaminio Maphia: vi, 15forconi, a.: 23 n., 30 n., 38 n., 41, 190franzò, o.: 65 n.frenguelli, g.: 190fusco, M.: 2 n., 4 n., 5, 7 n., 17 n., 20, 21, 22,

26, 28, 30 e n., 31 n., 36, 37 n., 38 n., 39 e n.,40 n., 41, 189, 190, 191

galli de’ paratesi, n.: vgargiulo, M.: 7 n., 21, 26, 30 e n., 31 n., 39, 40

n., 54, 190gensini, s.: 191gheno v.: 1 n., 64 n., 173 e n., 175e n., 176 e

n., 177 e n., 178 n., 181 n., 190, 191giglio, a.: 9 n., 65 n.giovanardi, C.: 1 n., 3 n., 4, 5, 7 n., 8, 25 n., 27,

31 n., 62 n., 63, 189, 190, 191giovanelli, M.: 1 n.

in d i C e d e i n o M i

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grimaldi, M.: 15 n., 191gualdo, r.: 63, 191gulino, g.: 192la face g.: 31 n., 34 n., 35 n., 40 n., 191lanza, C.: 20, 191lauta, g.: iii, 54 n., 56, 75 n., 191lavinio, C.: 189librandi, r.: 47, 48, 49 e n., 50, 51, 55 n., 111 n.,

190lorenzetti, l.: 3 n., 173 n., 191lucà, M.e.: 7 n., 8 n., 29 n., 41, 191Malara, g.: 40 n., 191Mancini, f.: 191Mandalari, M.: 20 n., 40 n., 191Marcato, C.: 2 n., 3 n., 4 n., 5, 7 n., 17 n., 20,

21, 22, 26, 28, 30 e n., 31 n., 36, 37 n., 38 n.,39 e n., 40 n., 41, 189, 190, 191

Marcato, g.: 189, 191, 192Marra, C.: 65 n.Martignoni, g.: 192Mastidoro, n.: 1 n., 177 n., 189Miraggio, r.: 19 n. Mocciaro, a.g.: 189, 190Morabito, C.: 65 n.Morano M. v.: 7 n., 31 n., 36, 37 n., 40 e n., 191natale, s.: 191nek: 62, 113 n.orletti, f.: 190ovarelli, g.: 1 n., 4, 5, 50 n., 189pacino, a.: 69 n.penn, s.: 69 n.picchiorri, e.: 3, 192piemontese, M.e.: 189pierrard, M.: 189pietrini, d.: 14 n., 191pistolesi, e.: 173 e n., 174 n., 177, 180, 191pizzi, M.: 65 n.puccio, n.: 191quattrone, C.: 28 n.quattrone, l.: 9 n., 65 n.radtke, e.: 4, 190, 191rati, M.s.: iii, iv, vi

renzi, l.: 190rinciari, C.: 65 n.

rohlfs, g.: 40 n., 48 n., 191romanello, M.t.: 192romek, a. b.: 65 n.rosier, l.: 189rossebastiano, a.: 176 n., 191ruffino, g.: 48 n., 50 n., 62, 129 n., 191salvi, g.: 190sapone, n.: 65 n.saura, a.v.: 190, 191schirru, g.: 3 n., 173 n., 191scholz, a.: 14 n, 17 n.seminara, r.: 65 n.serianni, l.: 49 n., 54 n., 57 n., 68 n., 190, 191simone, r.: 189simonetti, M.: 67 n., 191sobrero, a. a.: 2 n., 14, 39 n., 53, 189, 190,

192spinella, C.: 65 n.sposetti, p.: 1 n., 177 n., 189stefanelli, s.: 190, 191stellino, t.: 191strati, l.: 65 n.tavosanis, M.: 173 n., 177 n., 192telmon, t.: 47, 49 n., 5, 192tempesta, i.: 192tranfo, g.: 65 n.trifone, M.: 190trifone, p.: iv, vii, 1 e n., 3, 7 n., 13, 20, 22, 24

n., 26, 28, 30 n., 38, 39, 40 n., 41, 54, 68 n.,190, 192

tropea, g.: 2, 20, 26, 27 n., 30 e n., 31 e n., 33n., 34 n., 35 n., 36 e n., 37 n., 38 e n., 39 e n.,41 n., 48 n., 57 n., 67 n., 131 n., 192

trumper, J.: 49 e n., 192ursini, f.: 176 n., 192van raemdonck, d.: 189vedovelli, M.: 191ventura, d.: 9 n., 65 n.vincent, n.: 192vittorini, e.: iiivoghera, M.: 191zema a.: 65 n.zinato, e.: 189zurzolo, v.: 65 n.

206 in Calabria diCono bella

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abbreviazioni: 8 n., 56, 82 n., 173, 175-76, 178accorciamenti: 63-64, 122, 127, 175, 181-82accostamenti nominali senza preposizione:

175, 177accusativo preposizionale: 49, 51, 67, 75, 84,

122, 140, 168, 178, 182, 187aferesi: 47affricazione della sibilante postnasale: 47aggettivo possessivo, posposizione: 49allocutivi, pronomi: 48, 128allocuzioni: 40, 57-58, 67-68, 75, 88, 105, 111,

127, 130, 133, 145, 176, 182, 186alterati: 53-54, 63, 127, 140, 182, 187

diminutivi: 25, 49, 55, 58, 111, 175, 181, 185accrescitivi: 25, 38, 55, 175, 181 peggiorativi: 175

anglicismi: 4, 27, 62-63, 67, 102, 111, 176-77 e n.apocope: 48, 178arabismi: 34 n.articolo, omissione: 50-51, 89, 178attenuative, formule: 53-54atti linguistici: 59autocensura: 175 n., 176calchi:

dal dialetto: 39 n.dall’inglese: 21, 177, 182-83

che:esclamativo per come: 51, 122, 134, 178, 182 polivalente: 5, 51-53, 68, 145

cinema: 20 n., 26, 62code switching: 2 n., 57, 59-61, 67, 105 n., 111,

127, 157, 164, 185code mixing: 49, 55, 57, 59-61, 67, 84, 88, 101,

105, 111, 152, 157, 182, 185, 187 coerenza semantica, violazione: 57colloquialismi:

lessicali: 20-22, 25, 38-39, 45, 61, 75, 133, 176morfosintattici: 5, 48, 50-53, 68, 145, 180

concordanza di numero, violazione della: 179congiuntivo, sua alternanza con l’indicativo:

5, 49-50, 52-53, 89, 101, 131, 134, 179-80,187

coprolalia: 38, 61, 131, 175

deformazioni scherzose: 175, 182demarcativi d’apertura: 51, 89, 122dialettismi: 4, 8, 40, 57-58, 67, 101, 111, 130,

134, 145, 149, 177, 182, 186dialetto:

nel repertorio linguistico degli italiani: 2-3, 14nella lg (v. anche dialettismi): 2-3, 9-10,

11-13, 16-17, 32, 37, 40-45, 105, 133,152, 159, 164, 168, 176, 182, 185-87

nella lingua della canzone: 3, 15italianizzazione di forme dialettali: 51, 67,

75, 165 n.diafasia: 5-6, 14-16, 50, 66, 75, 174, 185-86diastratia: 3, 5, 9, 42, 48-49, 53, 60, 105, 174, 185differenze di genere: 60, 66, 84, 88, 105, 133,

160, 164, 176, 186dislocazione:

a sinistra: 5, 52-53, 122, 180-81a destra: 5, 52-53, 68, 122, 140, 164, 180-82

elativi:aggettivazione: 54-55, 175, 181 espressioni: 55, 68, 75, 111, 122, 140, 175, 182prefissi: 55, 175

ellittiche, costruzioni: 49 n., 50, 75e-mail: 6, 14, 173, 178emotiva, funzione del dialetto: 67, 84, 157, 168enfatiche, forme: 54-55, 111, 127, 175, 182errori grammaticali: 178-79esclamazioni: 7, 17, 41, 57-58, 67, 68, 88, 134,

145, 168, 175-76, 182 espressiva, funzione:

del dialetto: 2 n., 3, 16, 17, 59, 75, 133, 152,157, 178, 187

degli inserti in lingua straniera: 182-83, 187età (come variabile sociolinguistica): 3, 60, 75,

88, 186eufemismi: 145, 164, 176facebook: 173, 181-83, 187fare per dire: 61, 134, 146, 168focalizzatori: 54forestierismi: 4-5, 38, 40, 62-63, 88, 102, 176-

77, 182-83formazione del plurale, errori nella: 48

in d i C e a n a l i t i C o

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forum di discussione online: 173-81frasi nominali: 145-46geosinonimi: 37, 67 n.gergo (v. anche gergalismi):

dei detenuti: 23, 27del calcio: 35 n.della droga: 56dei giovani: 26, 57, 186

gergalismi: 8, 17, 19, 24-26, 28 n., 29, 32, 36n., 38, 40, 53, 55-56, 75, 111, 122, 145, 174,176, 186

gerundio, nelle perifrasi verbali: 51giochi online: 40, 75 n.giovanilismi: 19, 26, 29, 32, 39, 45, 53-57, 67,

88, 102, 105, 111, 122, 128, 133, 145, 157,164, 174-76, 181, 186

grado di confidenza (come variabile sociolin-guistica): 57-58, 60, 66, 75, 88, 144-45,174, 185

identitaria, funzione della lg: 16 n., 186idiosincratici, usi: 56, 122internet (v. anche facebook , forum di discus-

sione online, giochi online e social net-work): 3, 36 n., 173, 176

intensificatori, avverbi: 54-55iperboli: 133italiano popolare: 48, 50 n.latinismi: 82, 183ludica, funzione:

del dialetto: 9, 12, 59-60, 67, 105, 133, 186della lg: 60, 84, 186

macroarea e lg: 4, 17 n., 67 marchionimi: 62mass media: 22, 26, 30, 32, 45, 61-62, 176, 182microarea e lg: 17, 57, 67, 101, 164, 186musica:

canzone giovanile: 3, 26 n., 30, 32, 62hip hop: 17 n., 28 n.house: 40rap: 15, 17, 28, 30

neologismi: 8ordine delle parole (v. anche verbi posposti):

67, 75, 84, 89, 122, 134, 140passato remoto, assenza: 49, 67, 89, 101, 134,

145, 183, 187periodo ipotetico dell’irrealtà (scambi di mo-

di): 49-50, 145 polirematiche: 177politica, linguaggio della: 22, 62 n.politicamente scorretto: 133pragmatica, marcatezza: 12, 17, 53, 105, 149preposizioni:

omissione: 50-51, 84, 182scambi: 49 n., 50-51, 75, 84, 149, 175, 178

pronomi:clitici, omissione: 50-51, 122, 134, 178clitici, risalita: 51soggetto, espressione e posposizione: 51,

61, 75, 84proverbi e modi di dire: 62, 131, 176pubblicità: 3, 61-62, 176, 182radio: 30, 61raddoppiamento fonosintattico, assenza: 27rafforzamento consonantico:

della dentale sonora: 47della labiale sonora intervocalica: 47della laterale (assenza): 47della velare sonora: 47della vibrante: 47

reduplicazione intensiva: 55referenziale, funzione del dialetto: 60, 149regionalismi:

lessicali: 8, 17, 24, 27, 32, 38, 40, 45, 53, 55,57-58, 62, 67, 75, 101, 122, 134, 140,168, 177-78, 182, 185-87

morfosintattici: 4, 48-51, 61, 67, 84, 89,101-2, 111, 122, 127-28, 130, 134, 140,145, 149, 164, 168, 178, 182-83, 185-87

retroflessa, consonante: 47riempitivi: 39, 53-54, 67, 84, 102, 105, 111,

122, 128, 150, 152, 168, 186romaneschismi: 18, 20, 24-25, 29-30, 32, 39,

44-45, 56, 67, 75, 128, 178 salutemi: 6-7, 14-16, 44, 182segnali discorsivi (v. anche demarcativi d’aper-

tura): 54, 130semantica:

aree semantiche presenti nel linguaggiogiovanile: 24, 33-38, 67 n.

complessità del significato di alcuni voca-boli: 8 n., 19, 58

settentrionalismi: 17, 21, 30-31, 178sigle: 63-64, 175similitudini: 61-61, 127social network: 1, 39 n.sostantivi maschili e femminili, scambio: 48, 89stranieri, parlanti: 60suffissi:

alterativi (v. anche alterati): 49, 55, 63, 182tipici della lg: 40, 122, 133

superlativi: 53-55, 175, 181tag switching: 57, 59, 67, 75 n., 88, 111, 122,

127, 131, 140, 185, 168tecnicismi:

del texas hold’em: 56, 102di internet: 176

televisione: 10 n., 26, 28, 29, 45, 56, 61-62, 67,176

208 in Calabria diCono bella

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209indiCe analitiCo

traslati, usi: 36 n., 75, 82 n.turpiloquio:

detabuizzazione: 61 n., 176disfemismi: 61, 68, 75, 84, 88, 101, 105,

111, 127, 133, 145, 164, 176, 181

verbi:posposti: 50-51, 178, 187pronominali intensivi: 49, 51, 67, 75, 84,

122, 134, 168, 178, 187transitivi (usati intransitivamente): 37, 48, 145.

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prefazione di luca serianni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . iii

1. introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11.1. preMessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11.2. lg e dialetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21.3. lg e forestierisMi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41.4. ColloquialisMi e deriva diafasiCa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

2. indagini autovalutative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72.1. l’allestiMento del questionario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72.2. gli inforMatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82.3. l’indagine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

2.3.1. quesiti preliminari. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102.3.1.1. italiano e dialetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102.3.1.2. parla meglio l’italiano un milanese, un romano o un

napoletano? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132.3.1.3. il sistema dei saluti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142.3.1.4. le esclamazioni di meraviglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

2.3.2. Conoscenza e uso dei lemmi-bandiera. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 182.3.2.1. lemmi del primo gruppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 182.3.2.2. lemmi del secondo gruppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302.3.2.3. graduatoria complessiva dei lemmi-bandiera . . . . . . . 31

2.3.3. traduzione in lg di alcuni concetti tipici dell’orizzonte giovanile 332.3.4. la lg spiegata con la lg . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 382.3.5. le segnalazioni degli intervistati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40

2.4. inChieste autovalutative in provinCia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 412.4.1. italiano e dialetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 412.4.2. la lg in provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44

3. analisi del parlato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 473.1. Cenni di fonologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 473.2. Morfosintassi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

3.2.1. la componente regionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 483.2.1.1. regionalismi morfologici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 483.2.1.2. regionalismi sintattici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

3.2.2. fenomeni del parlato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51

in d i C e

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3.3. lessiCo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 533.3.1. giovanilismi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53

3.3.1.1. tipo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 533.3.1.2. forme enfatiche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 543.3.1.3. gergalismi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55

3.3.2. dialettismi e regionalismi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 573.3.2.1. parole di uso stabile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 573.3.2.2. Modalità di alternanza fra italiano e dialetto. . . . . . . . . . 59

3.3.3. le altre componenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 613.3.3.1. Colloquialismi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 613.3.3.2. espressioni della pubblicità e dei mass media . . . . . . . . 613.3.3.3. forestierismi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62

3. 4. forMazione delle parole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63

4. i testi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65sezione i. reggio Città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66sezione ii. reggio provinCia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 152

5. sCritture online . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1735.1. la lingua di reggioCalabriaforuMattivo.CoM . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173

5.1.1. giovanilismi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1745.1.2. forestierismi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1765.1.3. dialettismi e regionalismi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1775.1.4. fenomeni del parlato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 178

5.2. la lg reggina su faCebooK . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181

6. ConClusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185

bibliografia – sitografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 189glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 193appendiCe i. il questionario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 197appendiCe 2. post di CoMMento su faCebooK . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201

indiCe dei noMi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 205indiCe analitiCo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 207

212 in Calabria diCono bella

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