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Vivere accanto a una persona con problemi di dipendenze: che fare? Alcol, droghe illegali, medicinali, gioco d’azzardo… Una persona a voi cara soffre di dipendenze. • Vi sentite sopraffatti? Impotenti? • Avete la sensazione che nella vostra vita sia tutto sottosopra? • Non sapete più che cosa significhi «normale»? • Non sapete più come parlare con questa persona? Si stima che in Svizzera siano diverse centinaia di migliaia le persone che vivono con una persona che ha problemi di dipendenze. Sono in molti a vivere quello che state passando voi. Non siete soli!

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Impressum

Editore:

Dipendenze Svizzera, 1001 Lausanne

La pubblicazione di questo opuscolo è stata resa possibile

grazie al sostegno specialistico e finanziario di migesplus.ch

nel quadro del programma nazionale «Migrazione e salute

2008–2013» dell’Ufficio federale della sanità pubblica.

Si ringraziano il FISP, Fachstelle für interkulturelle Sucht-

prävention und Gesundheitsförderung di Zurigo e l’associazione

Appartenances per il loro sostegno.

Traduzione: Romana Manzoni Agliati e Sandra Gallmann

Layout: www.alscher.ch

Stampa: Jost Druck AG

Ulteriori informazioniChiedere aiuto

www.migesplus.ch – informazioni sulla salute in diverse

lingue. Croce Rossa Svizzera, Ufficio federale della sanità

pubblica (sito in tedesco, francese, italiano, inglese, spagnolo,

portoghese, turco, albanese, serbo/bosniaco/croato /

materiale informativo anche in altre lingue).

Croce Rossa Svizzera

Werkstrasse 18, 3084 Wabern

[email protected], 031 960 75 71

www.dipendenzesvizzera.ch – informazioni sulle sostanze

che danno dipendenza (in tedesco, francese e italiano).

Opuscolo «Cosa dovrei sapere dell’alcol?» (in tedesco,

francese, italiano, albanese, bosniaco/serbo/croato, inglese,

portoghese, russo, spagnolo, tamil, turco).

Il presente opuscolo e l’opuscolo «Cosa dovrei sapere

dell’alcol?» possono essere scaricati in formato PDF dai siti

www.migesplus.ch e www.dipendenzesvizzera.ch, oppure

possono essere ordinati inviando una busta preaffrancata a:

Dipendenze Svizzera, CP 870, 1001 Lausanne.

• Alcuni ospedali mettono a disposizione dei traduttori per i

colloqui con gli specialisti.

• Le antenne per le cure e la consulenza sanitarie

specifiche per i sans-papier figurano sul sito

www.sante-sans-papiers.ch.

• Se siete vittime di violenza, proteggete voi stessi e i

vostri figli. Chiamate la polizia (tel. 117). I consultori per

le vittime di reati possono aiutarvi e fornire consulenza:

www.aiuto-alle-vittime.ch.

Informazioni sul tema:

www.migesplus.ch > Pubblicazioni > Psiche, dipendenze &

crisi > Opuscolo «Basta! Violenza domestica» disponibile in

diverse lingue.

• Informazioni sul tema, disponibili in diverse lingue:

www.violencequefaire.ch/fr/vic/

Queste persone e questi centri sono a vostra disposizione,

garantendovi la massima discrezione. Molte offerte sono

gratuite. Scegliete voi il tipo di aiuto che fa maggiormente al

caso vostro.

È importante cercare aiuto parlando con qualcuno e pren-

dendosi tempo per sé. In tal modo, risulta più facile parlare

del proprio vissuto per poi sentirsi meglio. Inoltre, così

facendo, forse si può anche infondere speranza alla perso-

na dipendente, che si può rendere conto che vale la pena

chiedere aiuto.

Anche se non siete voi a essere dipendenti, vivere accanto

a una persona con una dipendenza vi fa soffrire. Chiedete

aiuto!

• Le persone di fiducia all’interno della vostra cerchia di ami-

cizie o della vostra comunità religiosa o culturale possono

diventare interlocutori importanti.

• I centri di consulenza per le dipendenze sono a disposi-

zione delle persone dipendenti e di chi vive accanto a loro.

Sul sito www.indexdipendenze.ch trovate gli indirizzi delle

strutture presenti nella vostra regione. Contattandole, voi

o una persona di vostra fiducia potete verificare se la

consulenza è offerta anche nella vostra lingua.

Potete anche chiamare Dipendenze Svizzera: vi forniamo

volentieri gli indirizzi utili (021 321 29 76).

• I gruppi di autoaiuto per parenti e amici di alcolisti sono

elencati sul sito www.al-anon.ch, tel. 0848 848 843 (in

tedesco), www.alanon.ch, tel. 0848 848 833 (in francese).

Per l’italiano e l’inglese si rinvia al sito.

• Potete parlare della situazione che state vivendo con il

vostro medico di fiducia.

• Anche uno psicoterapeuta può aiutarvi. Potete trovare

gli indirizzi (a seconda della regione e della lingua)

sui seguenti siti: www.psychologie.ch (Federazione

Svizzera delle Psicologhe e degli Psicologi FSP) o

www.psychotherapie.ch (Associazione Svizzera degli

Psicoterapeuti ASP).

Vivere accanto a una persona con problemi di dipendenze:

che fare?

Alcol, droghe illegali, medicinali, gioco d’azzardo…

Una persona a voi cara soffre di dipendenze.

• Vi sentite sopraffatti? Impotenti?

• Avete la sensazione che nella vostra vita sia tutto

sottosopra?

• Non sapete più che cosa significhi «normale»?

• Non sapete più come parlare con questa persona?

Si stima che in Svizzera siano diverse centinaia di migliaia

le persone che vivono con una persona che ha problemi di

dipendenze.

Sono in molti a vivere quello che state passando voi.

Non siete soli!

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E se ci sono dei bambini?

Anche se molti non lo danno a vedere, i bambini soffrono a

causa della dipendenza del papà o della mamma. Anche i

più piccoli si rendono conto che qualcosa non va. Spesso un

bambino non capisce cosa sta succedendo e non riesce a

descrivere quello che sta vivendo.

• È importante spiegare ai bambini che la persona dipendente

è malata. È fondamentale che sappiano di non essere loro la

causa del problema.

• Date la possibilità ai bambini di parlare delle situazioni dolo-

rose, delle loro paure, della loro vergogna, della loro rabbia,

dei loro sensi di colpa. Ascoltateli attentamente, aiutateli a

capire che cosa sta succedendo e rassicurateli.

• Anche per i bambini potete far capo a un aiuto esterno.

Parlare con uno specialista o con altri bambini che stanno

vivendo un’esperienza simile può essere di grande aiuto.

(www.mamatrinkt.ch / www.mamanboit.ch,

www.papatrinkt.ch / www.papaboit.ch, www.kopfhoch.ch,

tel. 147).

Molti hanno paura di parlare del loro problema perché

si vergognano o perché si sentono in colpa. Tuttavia,

il prezzo del silenzio si chiama isolamento e sofferenza.

È quindi importante cercare aiuto.

• Non sono responsabile della dipendenza di un altro.

• Posso cercare aiuto per non sentire tutto il peso sulle

mie spalle e per soffrire un po’ meno.

• Grazie all’aiuto esterno, la situazione può sbloccarsi.

Parlare del problema è il primo passo verso il cambia-

mento.

Parlare in prima persona

La situazione è difficile e penosa, quindi non è facile

trovare le parole giuste. È comprensibile che ogni tanto ci si

arrabbi e si dia la colpa all’altro. Spesso, però, così facendo

si rischiano litigi continui.

• Parlo in prima persona. Per esempio dico:

«Non mi sento capito» invece di «Non mi stai mai

a sentire».

«Sono preoccupato» invece di «Dovresti smettere».

«Mi sento sopraffatto dalla situazione» invece di

«Sbagli tutto!».

In questo modo è possibile instaurare un dialogo,

evitando litigi interminabili.

• Esprimo le mie emozioni e non giudico chi mi sta di fronte.

Porre dei limiti invece di controllare A prima vista si potrebbe pensare che sia una buona idea

controllare la persona con problemi di dipendenze per cercare

di prendere in mano la situazione. Se, così facendo, la persona

per esempio beve meno o esce meno, si comincia a sperare.

Tuttavia, può bastare un nonnulla per ribaltare la situazione.

Se la persona dipendente torna di nuovo a casa tardi e si

addormenta sul divano, la delusione può essere cocente. Si

inizia a perdere la fiducia, a sentirsi sempre più impotenti e la

rabbia cresce.

• Posso porre dei limiti per soffrire di meno. Posso per esem-

pio rifiutarmi di uscire con la persona dipendente quando ha

bevuto. O posso andarmene da una festa se il suo comporta-

mento mi mette a disagio.

L’importante è trovare l’occasione giusta per spiegare il

proprio comportamento.

• Mi concentro sui miei bisogni e cerco di non pensare

continuamente alla persona dipendente.

• Accetto che non posso smettere di consumare alcol,

droghe o di giocare d’azzardo né cominciare una terapia al

posto suo.

Chi ha una persona cara con problemi di dipendenze spesso

soffre a sua volta. La quotidianità è tutta assorbita dal proble-

ma. Il benessere di chi sta accanto a una persona dipendente

e il rapporto con quest’ultima, ma anche gli aspetti pratici e

materiali ne possono risentire.

Spesso chi vive accanto a una persona dipendente cerca con

tutti i mezzi di convincerla a cambiare. Spesso, però, i tentativi

si rivelano vani. Si resta così con un senso di impotenza, di

scoramento e non di rado anche di rabbia. Molti si preoccupa-

no talmente tanto del problema della persona cara da restarne

completamente coinvolti.

È quindi importante riuscire a distanziarsi dal problema,

adottando un atteggiamento diverso.

Nessuno, infatti, può smettere di bere, di usare droghe o di

giocare d’azzardo al posto di un altro!

Responsabilizzare invece di proteggere Spesso chi vive accanto a una persona dipendente prende

a suo carico compiti e responsabilità che spetterebbero

alla persona dipendente, per esempio scusandola se

non adempie ai propri obblighi. Tuttavia, continuando a

sostituirsi alla persona dipendente e a proteggerla, si

rischia l’esaurimento.

• Non devo assumermi tutte le responsabilità. Non devo

fare tutto io.

• Lascio che la persona dipendente si assuma le sue

responsabilità per le possibili conseguenze del suo

comportamento.

Facendo in modo che la persona dipendente si assuma

le responsabilità per il suo problema, le si dà la possibilità di

rendersi conto delle conseguenze del suo comportamento.

Prendere coscienza di tali conseguenze può motivarla a

cambiare la situazione e a cercare aiuto.

Cercare aiuto invece di nascondersi

Che fare?Cosa succede?

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E se ci sono dei bambini?

Anche se molti non lo danno a vedere, i bambini soffrono a

causa della dipendenza del papà o della mamma. Anche i

più piccoli si rendono conto che qualcosa non va. Spesso un

bambino non capisce cosa sta succedendo e non riesce a

descrivere quello che sta vivendo.

• È importante spiegare ai bambini che la persona dipendente

è malata. È fondamentale che sappiano di non essere loro la

causa del problema.

• Date la possibilità ai bambini di parlare delle situazioni dolo-

rose, delle loro paure, della loro vergogna, della loro rabbia,

dei loro sensi di colpa. Ascoltateli attentamente, aiutateli a

capire che cosa sta succedendo e rassicurateli.

• Anche per i bambini potete far capo a un aiuto esterno.

Parlare con uno specialista o con altri bambini che stanno

vivendo un’esperienza simile può essere di grande aiuto.

(www.mamatrinkt.ch / www.mamanboit.ch,

www.papatrinkt.ch / www.papaboit.ch, www.kopfhoch.ch,

tel. 147).

Molti hanno paura di parlare del loro problema perché

si vergognano o perché si sentono in colpa. Tuttavia,

il prezzo del silenzio si chiama isolamento e sofferenza.

È quindi importante cercare aiuto.

• Non sono responsabile della dipendenza di un altro.

• Posso cercare aiuto per non sentire tutto il peso sulle

mie spalle e per soffrire un po’ meno.

• Grazie all’aiuto esterno, la situazione può sbloccarsi.

Parlare del problema è il primo passo verso il cambia-

mento.

Parlare in prima persona

La situazione è difficile e penosa, quindi non è facile

trovare le parole giuste. È comprensibile che ogni tanto ci si

arrabbi e si dia la colpa all’altro. Spesso, però, così facendo

si rischiano litigi continui.

• Parlo in prima persona. Per esempio dico:

«Non mi sento capito» invece di «Non mi stai mai

a sentire».

«Sono preoccupato» invece di «Dovresti smettere».

«Mi sento sopraffatto dalla situazione» invece di

«Sbagli tutto!».

In questo modo è possibile instaurare un dialogo,

evitando litigi interminabili.

• Esprimo le mie emozioni e non giudico chi mi sta di fronte.

Porre dei limiti invece di controllare A prima vista si potrebbe pensare che sia una buona idea

controllare la persona con problemi di dipendenze per cercare

di prendere in mano la situazione. Se, così facendo, la persona

per esempio beve meno o esce meno, si comincia a sperare.

Tuttavia, può bastare un nonnulla per ribaltare la situazione.

Se la persona dipendente torna di nuovo a casa tardi e si

addormenta sul divano, la delusione può essere cocente. Si

inizia a perdere la fiducia, a sentirsi sempre più impotenti e la

rabbia cresce.

• Posso porre dei limiti per soffrire di meno. Posso per esem-

pio rifiutarmi di uscire con la persona dipendente quando ha

bevuto. O posso andarmene da una festa se il suo comporta-

mento mi mette a disagio.

L’importante è trovare l’occasione giusta per spiegare il

proprio comportamento.

• Mi concentro sui miei bisogni e cerco di non pensare

continuamente alla persona dipendente.

• Accetto che non posso smettere di consumare alcol,

droghe o di giocare d’azzardo né cominciare una terapia al

posto suo.

Chi ha una persona cara con problemi di dipendenze spesso

soffre a sua volta. La quotidianità è tutta assorbita dal proble-

ma. Il benessere di chi sta accanto a una persona dipendente

e il rapporto con quest’ultima, ma anche gli aspetti pratici e

materiali ne possono risentire.

Spesso chi vive accanto a una persona dipendente cerca con

tutti i mezzi di convincerla a cambiare. Spesso, però, i tentativi

si rivelano vani. Si resta così con un senso di impotenza, di

scoramento e non di rado anche di rabbia. Molti si preoccupa-

no talmente tanto del problema della persona cara da restarne

completamente coinvolti.

È quindi importante riuscire a distanziarsi dal problema,

adottando un atteggiamento diverso.

Nessuno, infatti, può smettere di bere, di usare droghe o di

giocare d’azzardo al posto di un altro!

Responsabilizzare invece di proteggere Spesso chi vive accanto a una persona dipendente prende

a suo carico compiti e responsabilità che spetterebbero

alla persona dipendente, per esempio scusandola se

non adempie ai propri obblighi. Tuttavia, continuando a

sostituirsi alla persona dipendente e a proteggerla, si

rischia l’esaurimento.

• Non devo assumermi tutte le responsabilità. Non devo

fare tutto io.

• Lascio che la persona dipendente si assuma le sue

responsabilità per le possibili conseguenze del suo

comportamento.

Facendo in modo che la persona dipendente si assuma

le responsabilità per il suo problema, le si dà la possibilità di

rendersi conto delle conseguenze del suo comportamento.

Prendere coscienza di tali conseguenze può motivarla a

cambiare la situazione e a cercare aiuto.

Cercare aiuto invece di nascondersi

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E se ci sono dei bambini?

Anche se molti non lo danno a vedere, i bambini soffrono a

causa della dipendenza del papà o della mamma. Anche i

più piccoli si rendono conto che qualcosa non va. Spesso un

bambino non capisce cosa sta succedendo e non riesce a

descrivere quello che sta vivendo.

• È importante spiegare ai bambini che la persona dipendente

è malata. È fondamentale che sappiano di non essere loro la

causa del problema.

• Date la possibilità ai bambini di parlare delle situazioni dolo-

rose, delle loro paure, della loro vergogna, della loro rabbia,

dei loro sensi di colpa. Ascoltateli attentamente, aiutateli a

capire che cosa sta succedendo e rassicurateli.

• Anche per i bambini potete far capo a un aiuto esterno.

Parlare con uno specialista o con altri bambini che stanno

vivendo un’esperienza simile può essere di grande aiuto.

(www.mamatrinkt.ch / www.mamanboit.ch,

www.papatrinkt.ch / www.papaboit.ch, www.kopfhoch.ch,

tel. 147).

Molti hanno paura di parlare del loro problema perché

si vergognano o perché si sentono in colpa. Tuttavia,

il prezzo del silenzio si chiama isolamento e sofferenza.

È quindi importante cercare aiuto.

• Non sono responsabile della dipendenza di un altro.

• Posso cercare aiuto per non sentire tutto il peso sulle

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• Grazie all’aiuto esterno, la situazione può sbloccarsi.

Parlare del problema è il primo passo verso il cambia-

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Parlare in prima persona

La situazione è difficile e penosa, quindi non è facile

trovare le parole giuste. È comprensibile che ogni tanto ci si

arrabbi e si dia la colpa all’altro. Spesso, però, così facendo

si rischiano litigi continui.

• Parlo in prima persona. Per esempio dico:

«Non mi sento capito» invece di «Non mi stai mai

a sentire».

«Sono preoccupato» invece di «Dovresti smettere».

«Mi sento sopraffatto dalla situazione» invece di

«Sbagli tutto!».

In questo modo è possibile instaurare un dialogo,

evitando litigi interminabili.

• Esprimo le mie emozioni e non giudico chi mi sta di fronte.

Porre dei limiti invece di controllare A prima vista si potrebbe pensare che sia una buona idea

controllare la persona con problemi di dipendenze per cercare

di prendere in mano la situazione. Se, così facendo, la persona

per esempio beve meno o esce meno, si comincia a sperare.

Tuttavia, può bastare un nonnulla per ribaltare la situazione.

Se la persona dipendente torna di nuovo a casa tardi e si

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inizia a perdere la fiducia, a sentirsi sempre più impotenti e la

rabbia cresce.

• Posso porre dei limiti per soffrire di meno. Posso per esem-

pio rifiutarmi di uscire con la persona dipendente quando ha

bevuto. O posso andarmene da una festa se il suo comporta-

mento mi mette a disagio.

L’importante è trovare l’occasione giusta per spiegare il

proprio comportamento.

• Mi concentro sui miei bisogni e cerco di non pensare

continuamente alla persona dipendente.

• Accetto che non posso smettere di consumare alcol,

droghe o di giocare d’azzardo né cominciare una terapia al

posto suo.

Chi ha una persona cara con problemi di dipendenze spesso

soffre a sua volta. La quotidianità è tutta assorbita dal proble-

ma. Il benessere di chi sta accanto a una persona dipendente

e il rapporto con quest’ultima, ma anche gli aspetti pratici e

materiali ne possono risentire.

Spesso chi vive accanto a una persona dipendente cerca con

tutti i mezzi di convincerla a cambiare. Spesso, però, i tentativi

si rivelano vani. Si resta così con un senso di impotenza, di

scoramento e non di rado anche di rabbia. Molti si preoccupa-

no talmente tanto del problema della persona cara da restarne

completamente coinvolti.

È quindi importante riuscire a distanziarsi dal problema,

adottando un atteggiamento diverso.

Nessuno, infatti, può smettere di bere, di usare droghe o di

giocare d’azzardo al posto di un altro!

Responsabilizzare invece di proteggere Spesso chi vive accanto a una persona dipendente prende

a suo carico compiti e responsabilità che spetterebbero

alla persona dipendente, per esempio scusandola se

non adempie ai propri obblighi. Tuttavia, continuando a

sostituirsi alla persona dipendente e a proteggerla, si

rischia l’esaurimento.

• Non devo assumermi tutte le responsabilità. Non devo

fare tutto io.

• Lascio che la persona dipendente si assuma le sue

responsabilità per le possibili conseguenze del suo

comportamento.

Facendo in modo che la persona dipendente si assuma

le responsabilità per il suo problema, le si dà la possibilità di

rendersi conto delle conseguenze del suo comportamento.

Prendere coscienza di tali conseguenze può motivarla a

cambiare la situazione e a cercare aiuto.

Cercare aiuto invece di nascondersi

Che fare?Cosa succede?

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E se ci sono dei bambini?

Anche se molti non lo danno a vedere, i bambini soffrono a

causa della dipendenza del papà o della mamma. Anche i

più piccoli si rendono conto che qualcosa non va. Spesso un

bambino non capisce cosa sta succedendo e non riesce a

descrivere quello che sta vivendo.

• È importante spiegare ai bambini che la persona dipendente

è malata. È fondamentale che sappiano di non essere loro la

causa del problema.

• Date la possibilità ai bambini di parlare delle situazioni dolo-

rose, delle loro paure, della loro vergogna, della loro rabbia,

dei loro sensi di colpa. Ascoltateli attentamente, aiutateli a

capire che cosa sta succedendo e rassicurateli.

• Anche per i bambini potete far capo a un aiuto esterno.

Parlare con uno specialista o con altri bambini che stanno

vivendo un’esperienza simile può essere di grande aiuto.

(www.mamatrinkt.ch / www.mamanboit.ch,

www.papatrinkt.ch / www.papaboit.ch, www.kopfhoch.ch,

tel. 147).

Molti hanno paura di parlare del loro problema perché

si vergognano o perché si sentono in colpa. Tuttavia,

il prezzo del silenzio si chiama isolamento e sofferenza.

È quindi importante cercare aiuto.

• Non sono responsabile della dipendenza di un altro.

• Posso cercare aiuto per non sentire tutto il peso sulle

mie spalle e per soffrire un po’ meno.

• Grazie all’aiuto esterno, la situazione può sbloccarsi.

Parlare del problema è il primo passo verso il cambia-

mento.

Parlare in prima persona

La situazione è difficile e penosa, quindi non è facile

trovare le parole giuste. È comprensibile che ogni tanto ci si

arrabbi e si dia la colpa all’altro. Spesso, però, così facendo

si rischiano litigi continui.

• Parlo in prima persona. Per esempio dico:

«Non mi sento capito» invece di «Non mi stai mai

a sentire».

«Sono preoccupato» invece di «Dovresti smettere».

«Mi sento sopraffatto dalla situazione» invece di

«Sbagli tutto!».

In questo modo è possibile instaurare un dialogo,

evitando litigi interminabili.

• Esprimo le mie emozioni e non giudico chi mi sta di fronte.

Porre dei limiti invece di controllare A prima vista si potrebbe pensare che sia una buona idea

controllare la persona con problemi di dipendenze per cercare

di prendere in mano la situazione. Se, così facendo, la persona

per esempio beve meno o esce meno, si comincia a sperare.

Tuttavia, può bastare un nonnulla per ribaltare la situazione.

Se la persona dipendente torna di nuovo a casa tardi e si

addormenta sul divano, la delusione può essere cocente. Si

inizia a perdere la fiducia, a sentirsi sempre più impotenti e la

rabbia cresce.

• Posso porre dei limiti per soffrire di meno. Posso per esem-

pio rifiutarmi di uscire con la persona dipendente quando ha

bevuto. O posso andarmene da una festa se il suo comporta-

mento mi mette a disagio.

L’importante è trovare l’occasione giusta per spiegare il

proprio comportamento.

• Mi concentro sui miei bisogni e cerco di non pensare

continuamente alla persona dipendente.

• Accetto che non posso smettere di consumare alcol,

droghe o di giocare d’azzardo né cominciare una terapia al

posto suo.

Chi ha una persona cara con problemi di dipendenze spesso

soffre a sua volta. La quotidianità è tutta assorbita dal proble-

ma. Il benessere di chi sta accanto a una persona dipendente

e il rapporto con quest’ultima, ma anche gli aspetti pratici e

materiali ne possono risentire.

Spesso chi vive accanto a una persona dipendente cerca con

tutti i mezzi di convincerla a cambiare. Spesso, però, i tentativi

si rivelano vani. Si resta così con un senso di impotenza, di

scoramento e non di rado anche di rabbia. Molti si preoccupa-

no talmente tanto del problema della persona cara da restarne

completamente coinvolti.

È quindi importante riuscire a distanziarsi dal problema,

adottando un atteggiamento diverso.

Nessuno, infatti, può smettere di bere, di usare droghe o di

giocare d’azzardo al posto di un altro!

Responsabilizzare invece di proteggere Spesso chi vive accanto a una persona dipendente prende

a suo carico compiti e responsabilità che spetterebbero

alla persona dipendente, per esempio scusandola se

non adempie ai propri obblighi. Tuttavia, continuando a

sostituirsi alla persona dipendente e a proteggerla, si

rischia l’esaurimento.

• Non devo assumermi tutte le responsabilità. Non devo

fare tutto io.

• Lascio che la persona dipendente si assuma le sue

responsabilità per le possibili conseguenze del suo

comportamento.

Facendo in modo che la persona dipendente si assuma

le responsabilità per il suo problema, le si dà la possibilità di

rendersi conto delle conseguenze del suo comportamento.

Prendere coscienza di tali conseguenze può motivarla a

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E se ci sono dei bambini?

Anche se molti non lo danno a vedere, i bambini soffrono a

causa della dipendenza del papà o della mamma. Anche i

più piccoli si rendono conto che qualcosa non va. Spesso un

bambino non capisce cosa sta succedendo e non riesce a

descrivere quello che sta vivendo.

• È importante spiegare ai bambini che la persona dipendente

è malata. È fondamentale che sappiano di non essere loro la

causa del problema.

• Date la possibilità ai bambini di parlare delle situazioni dolo-

rose, delle loro paure, della loro vergogna, della loro rabbia,

dei loro sensi di colpa. Ascoltateli attentamente, aiutateli a

capire che cosa sta succedendo e rassicurateli.

• Anche per i bambini potete far capo a un aiuto esterno.

Parlare con uno specialista o con altri bambini che stanno

vivendo un’esperienza simile può essere di grande aiuto.

(www.mamatrinkt.ch / www.mamanboit.ch,

www.papatrinkt.ch / www.papaboit.ch, www.kopfhoch.ch,

tel. 147).

Molti hanno paura di parlare del loro problema perché

si vergognano o perché si sentono in colpa. Tuttavia,

il prezzo del silenzio si chiama isolamento e sofferenza.

È quindi importante cercare aiuto.

• Non sono responsabile della dipendenza di un altro.

• Posso cercare aiuto per non sentire tutto il peso sulle

mie spalle e per soffrire un po’ meno.

• Grazie all’aiuto esterno, la situazione può sbloccarsi.

Parlare del problema è il primo passo verso il cambia-

mento.

Parlare in prima persona

La situazione è difficile e penosa, quindi non è facile

trovare le parole giuste. È comprensibile che ogni tanto ci si

arrabbi e si dia la colpa all’altro. Spesso, però, così facendo

si rischiano litigi continui.

• Parlo in prima persona. Per esempio dico:

«Non mi sento capito» invece di «Non mi stai mai

a sentire».

«Sono preoccupato» invece di «Dovresti smettere».

«Mi sento sopraffatto dalla situazione» invece di

«Sbagli tutto!».

In questo modo è possibile instaurare un dialogo,

evitando litigi interminabili.

• Esprimo le mie emozioni e non giudico chi mi sta di fronte.

Porre dei limiti invece di controllare A prima vista si potrebbe pensare che sia una buona idea

controllare la persona con problemi di dipendenze per cercare

di prendere in mano la situazione. Se, così facendo, la persona

per esempio beve meno o esce meno, si comincia a sperare.

Tuttavia, può bastare un nonnulla per ribaltare la situazione.

Se la persona dipendente torna di nuovo a casa tardi e si

addormenta sul divano, la delusione può essere cocente. Si

inizia a perdere la fiducia, a sentirsi sempre più impotenti e la

rabbia cresce.

• Posso porre dei limiti per soffrire di meno. Posso per esem-

pio rifiutarmi di uscire con la persona dipendente quando ha

bevuto. O posso andarmene da una festa se il suo comporta-

mento mi mette a disagio.

L’importante è trovare l’occasione giusta per spiegare il

proprio comportamento.

• Mi concentro sui miei bisogni e cerco di non pensare

continuamente alla persona dipendente.

• Accetto che non posso smettere di consumare alcol,

droghe o di giocare d’azzardo né cominciare una terapia al

posto suo.

Chi ha una persona cara con problemi di dipendenze spesso

soffre a sua volta. La quotidianità è tutta assorbita dal proble-

ma. Il benessere di chi sta accanto a una persona dipendente

e il rapporto con quest’ultima, ma anche gli aspetti pratici e

materiali ne possono risentire.

Spesso chi vive accanto a una persona dipendente cerca con

tutti i mezzi di convincerla a cambiare. Spesso, però, i tentativi

si rivelano vani. Si resta così con un senso di impotenza, di

scoramento e non di rado anche di rabbia. Molti si preoccupa-

no talmente tanto del problema della persona cara da restarne

completamente coinvolti.

È quindi importante riuscire a distanziarsi dal problema,

adottando un atteggiamento diverso.

Nessuno, infatti, può smettere di bere, di usare droghe o di

giocare d’azzardo al posto di un altro!

Responsabilizzare invece di proteggere Spesso chi vive accanto a una persona dipendente prende

a suo carico compiti e responsabilità che spetterebbero

alla persona dipendente, per esempio scusandola se

non adempie ai propri obblighi. Tuttavia, continuando a

sostituirsi alla persona dipendente e a proteggerla, si

rischia l’esaurimento.

• Non devo assumermi tutte le responsabilità. Non devo

fare tutto io.

• Lascio che la persona dipendente si assuma le sue

responsabilità per le possibili conseguenze del suo

comportamento.

Facendo in modo che la persona dipendente si assuma

le responsabilità per il suo problema, le si dà la possibilità di

rendersi conto delle conseguenze del suo comportamento.

Prendere coscienza di tali conseguenze può motivarla a

cambiare la situazione e a cercare aiuto.

Cercare aiuto invece di nascondersi

Che fare?Cosa succede?

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E se ci sono dei bambini?

Anche se molti non lo danno a vedere, i bambini soffrono a

causa della dipendenza del papà o della mamma. Anche i

più piccoli si rendono conto che qualcosa non va. Spesso un

bambino non capisce cosa sta succedendo e non riesce a

descrivere quello che sta vivendo.

• È importante spiegare ai bambini che la persona dipendente

è malata. È fondamentale che sappiano di non essere loro la

causa del problema.

• Date la possibilità ai bambini di parlare delle situazioni dolo-

rose, delle loro paure, della loro vergogna, della loro rabbia,

dei loro sensi di colpa. Ascoltateli attentamente, aiutateli a

capire che cosa sta succedendo e rassicurateli.

• Anche per i bambini potete far capo a un aiuto esterno.

Parlare con uno specialista o con altri bambini che stanno

vivendo un’esperienza simile può essere di grande aiuto.

(www.mamatrinkt.ch / www.mamanboit.ch,

www.papatrinkt.ch / www.papaboit.ch, www.kopfhoch.ch,

tel. 147).

Molti hanno paura di parlare del loro problema perché

si vergognano o perché si sentono in colpa. Tuttavia,

il prezzo del silenzio si chiama isolamento e sofferenza.

È quindi importante cercare aiuto.

• Non sono responsabile della dipendenza di un altro.

• Posso cercare aiuto per non sentire tutto il peso sulle

mie spalle e per soffrire un po’ meno.

• Grazie all’aiuto esterno, la situazione può sbloccarsi.

Parlare del problema è il primo passo verso il cambia-

mento.

Parlare in prima persona

La situazione è difficile e penosa, quindi non è facile

trovare le parole giuste. È comprensibile che ogni tanto ci si

arrabbi e si dia la colpa all’altro. Spesso, però, così facendo

si rischiano litigi continui.

• Parlo in prima persona. Per esempio dico:

«Non mi sento capito» invece di «Non mi stai mai

a sentire».

«Sono preoccupato» invece di «Dovresti smettere».

«Mi sento sopraffatto dalla situazione» invece di

«Sbagli tutto!».

In questo modo è possibile instaurare un dialogo,

evitando litigi interminabili.

• Esprimo le mie emozioni e non giudico chi mi sta di fronte.

Porre dei limiti invece di controllare A prima vista si potrebbe pensare che sia una buona idea

controllare la persona con problemi di dipendenze per cercare

di prendere in mano la situazione. Se, così facendo, la persona

per esempio beve meno o esce meno, si comincia a sperare.

Tuttavia, può bastare un nonnulla per ribaltare la situazione.

Se la persona dipendente torna di nuovo a casa tardi e si

addormenta sul divano, la delusione può essere cocente. Si

inizia a perdere la fiducia, a sentirsi sempre più impotenti e la

rabbia cresce.

• Posso porre dei limiti per soffrire di meno. Posso per esem-

pio rifiutarmi di uscire con la persona dipendente quando ha

bevuto. O posso andarmene da una festa se il suo comporta-

mento mi mette a disagio.

L’importante è trovare l’occasione giusta per spiegare il

proprio comportamento.

• Mi concentro sui miei bisogni e cerco di non pensare

continuamente alla persona dipendente.

• Accetto che non posso smettere di consumare alcol,

droghe o di giocare d’azzardo né cominciare una terapia al

posto suo.

Chi ha una persona cara con problemi di dipendenze spesso

soffre a sua volta. La quotidianità è tutta assorbita dal proble-

ma. Il benessere di chi sta accanto a una persona dipendente

e il rapporto con quest’ultima, ma anche gli aspetti pratici e

materiali ne possono risentire.

Spesso chi vive accanto a una persona dipendente cerca con

tutti i mezzi di convincerla a cambiare. Spesso, però, i tentativi

si rivelano vani. Si resta così con un senso di impotenza, di

scoramento e non di rado anche di rabbia. Molti si preoccupa-

no talmente tanto del problema della persona cara da restarne

completamente coinvolti.

È quindi importante riuscire a distanziarsi dal problema,

adottando un atteggiamento diverso.

Nessuno, infatti, può smettere di bere, di usare droghe o di

giocare d’azzardo al posto di un altro!

Responsabilizzare invece di proteggere Spesso chi vive accanto a una persona dipendente prende

a suo carico compiti e responsabilità che spetterebbero

alla persona dipendente, per esempio scusandola se

non adempie ai propri obblighi. Tuttavia, continuando a

sostituirsi alla persona dipendente e a proteggerla, si

rischia l’esaurimento.

• Non devo assumermi tutte le responsabilità. Non devo

fare tutto io.

• Lascio che la persona dipendente si assuma le sue

responsabilità per le possibili conseguenze del suo

comportamento.

Facendo in modo che la persona dipendente si assuma

le responsabilità per il suo problema, le si dà la possibilità di

rendersi conto delle conseguenze del suo comportamento.

Prendere coscienza di tali conseguenze può motivarla a

cambiare la situazione e a cercare aiuto.

Cercare aiuto invece di nascondersi

Che fare?Cosa succede?

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Impressum

Editore:

Dipendenze Svizzera, 1001 Lausanne

La pubblicazione di questo opuscolo è stata resa possibile

grazie al sostegno specialistico e finanziario di migesplus.ch

nel quadro del programma nazionale «Migrazione e salute

2008–2013» dell’Ufficio federale della sanità pubblica.

Si ringraziano il FISP, Fachstelle für interkulturelle Sucht-

prävention und Gesundheitsförderung di Zurigo e l’associazione

Appartenances per il loro sostegno.

Traduzione: Romana Manzoni Agliati e Sandra Gallmann

Layout: www.alscher.ch

Stampa: Jost Druck AG

Ulteriori informazioniChiedere aiuto

www.migesplus.ch – informazioni sulla salute in diverse

lingue. Croce Rossa Svizzera, Ufficio federale della sanità

pubblica (sito in tedesco, francese, italiano, inglese, spagnolo,

portoghese, turco, albanese, serbo/bosniaco/croato /

materiale informativo anche in altre lingue).

Croce Rossa Svizzera

Werkstrasse 18, 3084 Wabern

[email protected], 031 960 75 71

www.dipendenzesvizzera.ch – informazioni sulle sostanze

che danno dipendenza (in tedesco, francese e italiano).

Opuscolo «Cosa dovrei sapere dell’alcol?» (in tedesco,

francese, italiano, albanese, bosniaco/serbo/croato, inglese,

portoghese, russo, spagnolo, tamil, turco).

Il presente opuscolo e l’opuscolo «Cosa dovrei sapere

dell’alcol?» possono essere scaricati in formato PDF dai siti

www.migesplus.ch e www.dipendenzesvizzera.ch, oppure

possono essere ordinati inviando una busta preaffrancata a:

Dipendenze Svizzera, CP 870, 1001 Lausanne.

• Alcuni ospedali mettono a disposizione dei traduttori per i

colloqui con gli specialisti.

• Le antenne per le cure e la consulenza sanitarie

specifiche per i sans-papier figurano sul sito

www.sante-sans-papiers.ch.

• Se siete vittime di violenza, proteggete voi stessi e i

vostri figli. Chiamate la polizia (tel. 117). I consultori per

le vittime di reati possono aiutarvi e fornire consulenza:

www.aiuto-alle-vittime.ch.

Informazioni sul tema:

www.migesplus.ch > Pubblicazioni > Psiche, dipendenze &

crisi > Opuscolo «Basta! Violenza domestica» disponibile in

diverse lingue.

• Informazioni sul tema, disponibili in diverse lingue:

www.violencequefaire.ch/fr/vic/

Queste persone e questi centri sono a vostra disposizione,

garantendovi la massima discrezione. Molte offerte sono

gratuite. Scegliete voi il tipo di aiuto che fa maggiormente al

caso vostro.

È importante cercare aiuto parlando con qualcuno e pren-

dendosi tempo per sé. In tal modo, risulta più facile parlare

del proprio vissuto per poi sentirsi meglio. Inoltre, così

facendo, forse si può anche infondere speranza alla perso-

na dipendente, che si può rendere conto che vale la pena

chiedere aiuto.

Anche se non siete voi a essere dipendenti, vivere accanto

a una persona con una dipendenza vi fa soffrire. Chiedete

aiuto!

• Le persone di fiducia all’interno della vostra cerchia di ami-

cizie o della vostra comunità religiosa o culturale possono

diventare interlocutori importanti.

• I centri di consulenza per le dipendenze sono a disposi-

zione delle persone dipendenti e di chi vive accanto a loro.

Sul sito www.indexdipendenze.ch trovate gli indirizzi delle

strutture presenti nella vostra regione. Contattandole, voi

o una persona di vostra fiducia potete verificare se la

consulenza è offerta anche nella vostra lingua.

Potete anche chiamare Dipendenze Svizzera: vi forniamo

volentieri gli indirizzi utili (021 321 29 76).

• I gruppi di autoaiuto per parenti e amici di alcolisti sono

elencati sul sito www.al-anon.ch, tel. 0848 848 843 (in

tedesco), www.alanon.ch, tel. 0848 848 833 (in francese).

Per l’italiano e l’inglese si rinvia al sito.

• Potete parlare della situazione che state vivendo con il

vostro medico di fiducia.

• Anche uno psicoterapeuta può aiutarvi. Potete trovare

gli indirizzi (a seconda della regione e della lingua)

sui seguenti siti: www.psychologie.ch (Federazione

Svizzera delle Psicologhe e degli Psicologi FSP) o

www.psychotherapie.ch (Associazione Svizzera degli

Psicoterapeuti ASP).

Vivere accanto a una persona con problemi di dipendenze:

che fare?

Alcol, droghe illegali, medicinali, gioco d’azzardo…

Una persona a voi cara soffre di dipendenze.

• Vi sentite sopraffatti? Impotenti?

• Avete la sensazione che nella vostra vita sia tutto

sottosopra?

• Non sapete più che cosa significhi «normale»?

• Non sapete più come parlare con questa persona?

Si stima che in Svizzera siano diverse centinaia di migliaia

le persone che vivono con una persona che ha problemi di

dipendenze.

Sono in molti a vivere quello che state passando voi.

Non siete soli!

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Impressum

Editore:

Dipendenze Svizzera, 1001 Lausanne

La pubblicazione di questo opuscolo è stata resa possibile

grazie al sostegno specialistico e finanziario di migesplus.ch

nel quadro del programma nazionale «Migrazione e salute

2008–2013» dell’Ufficio federale della sanità pubblica.

Si ringraziano il FISP, Fachstelle für interkulturelle Sucht-

prävention und Gesundheitsförderung di Zurigo e l’associazione

Appartenances per il loro sostegno.

Traduzione: Romana Manzoni Agliati e Sandra Gallmann

Layout: www.alscher.ch

Stampa: Jost Druck AG

Ulteriori informazioniChiedere aiuto

www.migesplus.ch – informazioni sulla salute in diverse

lingue. Croce Rossa Svizzera, Ufficio federale della sanità

pubblica (sito in tedesco, francese, italiano, inglese, spagnolo,

portoghese, turco, albanese, serbo/bosniaco/croato /

materiale informativo anche in altre lingue).

Croce Rossa Svizzera

Werkstrasse 18, 3084 Wabern

[email protected], 031 960 75 71

www.dipendenzesvizzera.ch – informazioni sulle sostanze

che danno dipendenza (in tedesco, francese e italiano).

Opuscolo «Cosa dovrei sapere dell’alcol?» (in tedesco,

francese, italiano, albanese, bosniaco/serbo/croato, inglese,

portoghese, russo, spagnolo, tamil, turco).

Il presente opuscolo e l’opuscolo «Cosa dovrei sapere

dell’alcol?» possono essere scaricati in formato PDF dai siti

www.migesplus.ch e www.dipendenzesvizzera.ch, oppure

possono essere ordinati inviando una busta preaffrancata a:

Dipendenze Svizzera, CP 870, 1001 Lausanne.

• Alcuni ospedali mettono a disposizione dei traduttori per i

colloqui con gli specialisti.

• Le antenne per le cure e la consulenza sanitarie

specifiche per i sans-papier figurano sul sito

www.sante-sans-papiers.ch.

• Se siete vittime di violenza, proteggete voi stessi e i

vostri figli. Chiamate la polizia (tel. 117). I consultori per

le vittime di reati possono aiutarvi e fornire consulenza:

www.aiuto-alle-vittime.ch.

Informazioni sul tema:

www.migesplus.ch > Pubblicazioni > Psiche, dipendenze &

crisi > Opuscolo «Basta! Violenza domestica» disponibile in

diverse lingue.

• Informazioni sul tema, disponibili in diverse lingue:

www.violencequefaire.ch/fr/vic/

Queste persone e questi centri sono a vostra disposizione,

garantendovi la massima discrezione. Molte offerte sono

gratuite. Scegliete voi il tipo di aiuto che fa maggiormente al

caso vostro.

È importante cercare aiuto parlando con qualcuno e pren-

dendosi tempo per sé. In tal modo, risulta più facile parlare

del proprio vissuto per poi sentirsi meglio. Inoltre, così

facendo, forse si può anche infondere speranza alla perso-

na dipendente, che si può rendere conto che vale la pena

chiedere aiuto.

Anche se non siete voi a essere dipendenti, vivere accanto

a una persona con una dipendenza vi fa soffrire. Chiedete

aiuto!

• Le persone di fiducia all’interno della vostra cerchia di ami-

cizie o della vostra comunità religiosa o culturale possono

diventare interlocutori importanti.

• I centri di consulenza per le dipendenze sono a disposi-

zione delle persone dipendenti e di chi vive accanto a loro.

Sul sito www.indexdipendenze.ch trovate gli indirizzi delle

strutture presenti nella vostra regione. Contattandole, voi

o una persona di vostra fiducia potete verificare se la

consulenza è offerta anche nella vostra lingua.

Potete anche chiamare Dipendenze Svizzera: vi forniamo

volentieri gli indirizzi utili (021 321 29 76).

• I gruppi di autoaiuto per parenti e amici di alcolisti sono

elencati sul sito www.al-anon.ch, tel. 0848 848 843 (in

tedesco), www.alanon.ch, tel. 0848 848 833 (in francese).

Per l’italiano e l’inglese si rinvia al sito.

• Potete parlare della situazione che state vivendo con il

vostro medico di fiducia.

• Anche uno psicoterapeuta può aiutarvi. Potete trovare

gli indirizzi (a seconda della regione e della lingua)

sui seguenti siti: www.psychologie.ch (Federazione

Svizzera delle Psicologhe e degli Psicologi FSP) o

www.psychotherapie.ch (Associazione Svizzera degli

Psicoterapeuti ASP).

Vivere accanto a una persona con problemi di dipendenze:

che fare?

Alcol, droghe illegali, medicinali, gioco d’azzardo…

Una persona a voi cara soffre di dipendenze.

• Vi sentite sopraffatti? Impotenti?

• Avete la sensazione che nella vostra vita sia tutto

sottosopra?

• Non sapete più che cosa significhi «normale»?

• Non sapete più come parlare con questa persona?

Si stima che in Svizzera siano diverse centinaia di migliaia

le persone che vivono con una persona che ha problemi di

dipendenze.

Sono in molti a vivere quello che state passando voi.

Non siete soli!

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Impressum

Editore:

Dipendenze Svizzera, 1001 Lausanne

La pubblicazione di questo opuscolo è stata resa possibile

grazie al sostegno specialistico e finanziario di migesplus.ch

nel quadro del programma nazionale «Migrazione e salute

2008–2013» dell’Ufficio federale della sanità pubblica.

Si ringraziano il FISP, Fachstelle für interkulturelle Sucht-

prävention und Gesundheitsförderung di Zurigo e l’associazione

Appartenances per il loro sostegno.

Traduzione: Romana Manzoni Agliati e Sandra Gallmann

Layout: www.alscher.ch

Stampa: Jost Druck AG

Ulteriori informazioniChiedere aiuto

www.migesplus.ch – informazioni sulla salute in diverse

lingue. Croce Rossa Svizzera, Ufficio federale della sanità

pubblica (sito in tedesco, francese, italiano, inglese, spagnolo,

portoghese, turco, albanese, serbo/bosniaco/croato /

materiale informativo anche in altre lingue).

Croce Rossa Svizzera

Werkstrasse 18, 3084 Wabern

[email protected], 031 960 75 71

www.dipendenzesvizzera.ch – informazioni sulle sostanze

che danno dipendenza (in tedesco, francese e italiano).

Opuscolo «Cosa dovrei sapere dell’alcol?» (in tedesco,

francese, italiano, albanese, bosniaco/serbo/croato, inglese,

portoghese, russo, spagnolo, tamil, turco).

Il presente opuscolo e l’opuscolo «Cosa dovrei sapere

dell’alcol?» possono essere scaricati in formato PDF dai siti

www.migesplus.ch e www.dipendenzesvizzera.ch, oppure

possono essere ordinati inviando una busta preaffrancata a:

Dipendenze Svizzera, CP 870, 1001 Lausanne.

• Alcuni ospedali mettono a disposizione dei traduttori per i

colloqui con gli specialisti.

• Le antenne per le cure e la consulenza sanitarie

specifiche per i sans-papier figurano sul sito

www.sante-sans-papiers.ch.

• Se siete vittime di violenza, proteggete voi stessi e i

vostri figli. Chiamate la polizia (tel. 117). I consultori per

le vittime di reati possono aiutarvi e fornire consulenza:

www.aiuto-alle-vittime.ch.

Informazioni sul tema:

www.migesplus.ch > Pubblicazioni > Psiche, dipendenze &

crisi > Opuscolo «Basta! Violenza domestica» disponibile in

diverse lingue.

• Informazioni sul tema, disponibili in diverse lingue:

www.violencequefaire.ch/fr/vic/

Queste persone e questi centri sono a vostra disposizione,

garantendovi la massima discrezione. Molte offerte sono

gratuite. Scegliete voi il tipo di aiuto che fa maggiormente al

caso vostro.

È importante cercare aiuto parlando con qualcuno e pren-

dendosi tempo per sé. In tal modo, risulta più facile parlare

del proprio vissuto per poi sentirsi meglio. Inoltre, così

facendo, forse si può anche infondere speranza alla perso-

na dipendente, che si può rendere conto che vale la pena

chiedere aiuto.

Anche se non siete voi a essere dipendenti, vivere accanto

a una persona con una dipendenza vi fa soffrire. Chiedete

aiuto!

• Le persone di fiducia all’interno della vostra cerchia di ami-

cizie o della vostra comunità religiosa o culturale possono

diventare interlocutori importanti.

• I centri di consulenza per le dipendenze sono a disposi-

zione delle persone dipendenti e di chi vive accanto a loro.

Sul sito www.indexdipendenze.ch trovate gli indirizzi delle

strutture presenti nella vostra regione. Contattandole, voi

o una persona di vostra fiducia potete verificare se la

consulenza è offerta anche nella vostra lingua.

Potete anche chiamare Dipendenze Svizzera: vi forniamo

volentieri gli indirizzi utili (021 321 29 76).

• I gruppi di autoaiuto per parenti e amici di alcolisti sono

elencati sul sito www.al-anon.ch, tel. 0848 848 843 (in

tedesco), www.alanon.ch, tel. 0848 848 833 (in francese).

Per l’italiano e l’inglese si rinvia al sito.

• Potete parlare della situazione che state vivendo con il

vostro medico di fiducia.

• Anche uno psicoterapeuta può aiutarvi. Potete trovare

gli indirizzi (a seconda della regione e della lingua)

sui seguenti siti: www.psychologie.ch (Federazione

Svizzera delle Psicologhe e degli Psicologi FSP) o

www.psychotherapie.ch (Associazione Svizzera degli

Psicoterapeuti ASP).

Vivere accanto a una persona con problemi di dipendenze:

che fare?

Alcol, droghe illegali, medicinali, gioco d’azzardo…

Una persona a voi cara soffre di dipendenze.

• Vi sentite sopraffatti? Impotenti?

• Avete la sensazione che nella vostra vita sia tutto

sottosopra?

• Non sapete più che cosa significhi «normale»?

• Non sapete più come parlare con questa persona?

Si stima che in Svizzera siano diverse centinaia di migliaia

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Non siete soli!

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Impressum

Editore:

Dipendenze Svizzera, 1001 Lausanne

La pubblicazione di questo opuscolo è stata resa possibile

grazie al sostegno specialistico e finanziario di migesplus.ch

nel quadro del programma nazionale «Migrazione e salute

2008–2013» dell’Ufficio federale della sanità pubblica.

Si ringraziano il FISP, Fachstelle für interkulturelle Sucht-

prävention und Gesundheitsförderung di Zurigo e l’associazione

Appartenances per il loro sostegno.

Traduzione: Romana Manzoni Agliati e Sandra Gallmann

Layout: www.alscher.ch

Stampa: Jost Druck AG

Ulteriori informazioniChiedere aiuto

www.migesplus.ch – informazioni sulla salute in diverse

lingue. Croce Rossa Svizzera, Ufficio federale della sanità

pubblica (sito in tedesco, francese, italiano, inglese, spagnolo,

portoghese, turco, albanese, serbo/bosniaco/croato /

materiale informativo anche in altre lingue).

Croce Rossa Svizzera

Werkstrasse 18, 3084 Wabern

[email protected], 031 960 75 71

www.dipendenzesvizzera.ch – informazioni sulle sostanze

che danno dipendenza (in tedesco, francese e italiano).

Opuscolo «Cosa dovrei sapere dell’alcol?» (in tedesco,

francese, italiano, albanese, bosniaco/serbo/croato, inglese,

portoghese, russo, spagnolo, tamil, turco).

Il presente opuscolo e l’opuscolo «Cosa dovrei sapere

dell’alcol?» possono essere scaricati in formato PDF dai siti

www.migesplus.ch e www.dipendenzesvizzera.ch, oppure

possono essere ordinati inviando una busta preaffrancata a:

Dipendenze Svizzera, CP 870, 1001 Lausanne.

• Alcuni ospedali mettono a disposizione dei traduttori per i

colloqui con gli specialisti.

• Le antenne per le cure e la consulenza sanitarie

specifiche per i sans-papier figurano sul sito

www.sante-sans-papiers.ch.

• Se siete vittime di violenza, proteggete voi stessi e i

vostri figli. Chiamate la polizia (tel. 117). I consultori per

le vittime di reati possono aiutarvi e fornire consulenza:

www.aiuto-alle-vittime.ch.

Informazioni sul tema:

www.migesplus.ch > Pubblicazioni > Psiche, dipendenze &

crisi > Opuscolo «Basta! Violenza domestica» disponibile in

diverse lingue.

• Informazioni sul tema, disponibili in diverse lingue:

www.violencequefaire.ch/fr/vic/

Queste persone e questi centri sono a vostra disposizione,

garantendovi la massima discrezione. Molte offerte sono

gratuite. Scegliete voi il tipo di aiuto che fa maggiormente al

caso vostro.

È importante cercare aiuto parlando con qualcuno e pren-

dendosi tempo per sé. In tal modo, risulta più facile parlare

del proprio vissuto per poi sentirsi meglio. Inoltre, così

facendo, forse si può anche infondere speranza alla perso-

na dipendente, che si può rendere conto che vale la pena

chiedere aiuto.

Anche se non siete voi a essere dipendenti, vivere accanto

a una persona con una dipendenza vi fa soffrire. Chiedete

aiuto!

• Le persone di fiducia all’interno della vostra cerchia di ami-

cizie o della vostra comunità religiosa o culturale possono

diventare interlocutori importanti.

• I centri di consulenza per le dipendenze sono a disposi-

zione delle persone dipendenti e di chi vive accanto a loro.

Sul sito www.indexdipendenze.ch trovate gli indirizzi delle

strutture presenti nella vostra regione. Contattandole, voi

o una persona di vostra fiducia potete verificare se la

consulenza è offerta anche nella vostra lingua.

Potete anche chiamare Dipendenze Svizzera: vi forniamo

volentieri gli indirizzi utili (021 321 29 76).

• I gruppi di autoaiuto per parenti e amici di alcolisti sono

elencati sul sito www.al-anon.ch, tel. 0848 848 843 (in

tedesco), www.alanon.ch, tel. 0848 848 833 (in francese).

Per l’italiano e l’inglese si rinvia al sito.

• Potete parlare della situazione che state vivendo con il

vostro medico di fiducia.

• Anche uno psicoterapeuta può aiutarvi. Potete trovare

gli indirizzi (a seconda della regione e della lingua)

sui seguenti siti: www.psychologie.ch (Federazione

Svizzera delle Psicologhe e degli Psicologi FSP) o

www.psychotherapie.ch (Associazione Svizzera degli

Psicoterapeuti ASP).

Vivere accanto a una persona con problemi di dipendenze:

che fare?

Alcol, droghe illegali, medicinali, gioco d’azzardo…

Una persona a voi cara soffre di dipendenze.

• Vi sentite sopraffatti? Impotenti?

• Avete la sensazione che nella vostra vita sia tutto

sottosopra?

• Non sapete più che cosa significhi «normale»?

• Non sapete più come parlare con questa persona?

Si stima che in Svizzera siano diverse centinaia di migliaia

le persone che vivono con una persona che ha problemi di

dipendenze.

Sono in molti a vivere quello che state passando voi.

Non siete soli!

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Page 12: Impressum ospedali Vivere accanto a una persona con ... · Tuttavia, può bastare un nonnulla per ribaltare la situazione. Se la persona dipendente torna di nuovo a casa tardi e si

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Impressum

Editore:

Dipendenze Svizzera, 1001 Lausanne

La pubblicazione di questo opuscolo è stata resa possibile

grazie al sostegno specialistico e finanziario di migesplus.ch

nel quadro del programma nazionale «Migrazione e salute

2008–2013» dell’Ufficio federale della sanità pubblica.

Si ringraziano il FISP, Fachstelle für interkulturelle Sucht-

prävention und Gesundheitsförderung di Zurigo e l’associazione

Appartenances per il loro sostegno.

Traduzione: Romana Manzoni Agliati e Sandra Gallmann

Layout: www.alscher.ch

Stampa: Jost Druck AG

Ulteriori informazioniChiedere aiuto

www.migesplus.ch – informazioni sulla salute in diverse

lingue. Croce Rossa Svizzera, Ufficio federale della sanità

pubblica (sito in tedesco, francese, italiano, inglese, spagnolo,

portoghese, turco, albanese, serbo/bosniaco/croato /

materiale informativo anche in altre lingue).

Croce Rossa Svizzera

Werkstrasse 18, 3084 Wabern

[email protected], 031 960 75 71

www.dipendenzesvizzera.ch – informazioni sulle sostanze

che danno dipendenza (in tedesco, francese e italiano).

Opuscolo «Cosa dovrei sapere dell’alcol?» (in tedesco,

francese, italiano, albanese, bosniaco/serbo/croato, inglese,

portoghese, russo, spagnolo, tamil, turco).

Il presente opuscolo e l’opuscolo «Cosa dovrei sapere

dell’alcol?» possono essere scaricati in formato PDF dai siti

www.migesplus.ch e www.dipendenzesvizzera.ch, oppure

possono essere ordinati inviando una busta preaffrancata a:

Dipendenze Svizzera, CP 870, 1001 Lausanne.

• Alcuni ospedali mettono a disposizione dei traduttori per i

colloqui con gli specialisti.

• Le antenne per le cure e la consulenza sanitarie

specifiche per i sans-papier figurano sul sito

www.sante-sans-papiers.ch.

• Se siete vittime di violenza, proteggete voi stessi e i

vostri figli. Chiamate la polizia (tel. 117). I consultori per

le vittime di reati possono aiutarvi e fornire consulenza:

www.aiuto-alle-vittime.ch.

Informazioni sul tema:

www.migesplus.ch > Pubblicazioni > Psiche, dipendenze &

crisi > Opuscolo «Basta! Violenza domestica» disponibile in

diverse lingue.

• Informazioni sul tema, disponibili in diverse lingue:

www.violencequefaire.ch/fr/vic/

Queste persone e questi centri sono a vostra disposizione,

garantendovi la massima discrezione. Molte offerte sono

gratuite. Scegliete voi il tipo di aiuto che fa maggiormente al

caso vostro.

È importante cercare aiuto parlando con qualcuno e pren-

dendosi tempo per sé. In tal modo, risulta più facile parlare

del proprio vissuto per poi sentirsi meglio. Inoltre, così

facendo, forse si può anche infondere speranza alla perso-

na dipendente, che si può rendere conto che vale la pena

chiedere aiuto.

Anche se non siete voi a essere dipendenti, vivere accanto

a una persona con una dipendenza vi fa soffrire. Chiedete

aiuto!

• Le persone di fiducia all’interno della vostra cerchia di ami-

cizie o della vostra comunità religiosa o culturale possono

diventare interlocutori importanti.

• I centri di consulenza per le dipendenze sono a disposi-

zione delle persone dipendenti e di chi vive accanto a loro.

Sul sito www.indexdipendenze.ch trovate gli indirizzi delle

strutture presenti nella vostra regione. Contattandole, voi

o una persona di vostra fiducia potete verificare se la

consulenza è offerta anche nella vostra lingua.

Potete anche chiamare Dipendenze Svizzera: vi forniamo

volentieri gli indirizzi utili (021 321 29 76).

• I gruppi di autoaiuto per parenti e amici di alcolisti sono

elencati sul sito www.al-anon.ch, tel. 0848 848 843 (in

tedesco), www.alanon.ch, tel. 0848 848 833 (in francese).

Per l’italiano e l’inglese si rinvia al sito.

• Potete parlare della situazione che state vivendo con il

vostro medico di fiducia.

• Anche uno psicoterapeuta può aiutarvi. Potete trovare

gli indirizzi (a seconda della regione e della lingua)

sui seguenti siti: www.psychologie.ch (Federazione

Svizzera delle Psicologhe e degli Psicologi FSP) o

www.psychotherapie.ch (Associazione Svizzera degli

Psicoterapeuti ASP).

Vivere accanto a una persona con problemi di dipendenze:

che fare?

Alcol, droghe illegali, medicinali, gioco d’azzardo…

Una persona a voi cara soffre di dipendenze.

• Vi sentite sopraffatti? Impotenti?

• Avete la sensazione che nella vostra vita sia tutto

sottosopra?

• Non sapete più che cosa significhi «normale»?

• Non sapete più come parlare con questa persona?

Si stima che in Svizzera siano diverse centinaia di migliaia

le persone che vivono con una persona che ha problemi di

dipendenze.

Sono in molti a vivere quello che state passando voi.

Non siete soli!

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