Imprenditorialita E Bene Comune

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Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 1 Giorgio Donna IMPRENDITORIALITA’ E BENE COMUNE Il modello UCID

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UCID, Imprenditorialità e Bene Comune,Centro Siri.

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Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 1Giorgio Donna

IMPRENDITORIALITA’ E BENE COMUNE

Il modello UCID

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Il principio

Il profitto è utile se, in quanto mezzo, è orientato ad un fine che gli fornisca un senso tanto sul come produrlo quanto sul come utilizzarlo.

L’esclusivo obiettivo del profitto, se mal prodotto e senza il bene comune come fine ultimo, rischia di distruggere ricchezza, creare povertà, generare ingiustizia e odio. (Caritas in veritate, 21/3).

La ricerca del profitto (= creazione di valore economico) è un obiettivo “sano”…

La ricerca del profitto (= creazione di valore economico) è un obiettivo “sano”…11

…a condizione che venga prodotto nel rispetto del bene comune

…a condizione che venga prodotto nel rispetto del bene comune22

…e venga utilizzato avendo il bene comune come fine ultimo.

…e venga utilizzato avendo il bene comune come fine ultimo.33

Tre principi:

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1) “Fare bene” impresa

Il principio: alla base della capacità dell’impresa di contribuire al bene comune sta la sua capacità di

creare durevolmente valore economico.

I beneficiari:azionisti, manager, dipendenti, clienti, fornitori, territorio, erario.

La condizione: promuovere, difendere e potenziare la competitività dell’impresa.

Le insidie: ► orientamento al breve termine► prevaricazione da parte di singole categorie di stakeholder (azionisti, manager, dipendenti)

Il “vizio” da evitare: la voracità.

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1) “Fare bene” impresa (segue)

Le misure:► indicatori di rischio competitivo► indicatori di coesione/equità

Indicatori di rischio:► dimensione e qualità degli investimenti nel patrimonio strategico (capitale umano, capitale

organizzativo, capitale relazionale, capitale tecnologico)► grado e qualità dell’indebitamento ► soddisfazione e rispetto della clientela► soddisfazione e rispetto dei fornitori-chiave

Indicatori di coesione/equità:► quote e criteri di distribuzione del valore aggiunto tra azionisti, manager e dipendenti► tasso di dividendo► indici di divario retributivo► indici di clima e produttività (turnover, assenteismo, ecc.)

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2) Creare valore nel rispetto del bene comune

Il principio:nella ricerca della creazione di valore economico, l’impresa orientata al bene comune

non si limita al rispetto della legalità , ma si fa carico di iniziative e provvedimenti che, anche se nell’immediato non appaiono strettamente necessari dal punto di vista della tutela della competitività o addirittura in contrasto con la dimensione esclusivamente quantitativa dell’interesse economico, generano un beneficio dal punto di vista sociale o ambientale, ponendo così i vincoli di efficienza , efficacia , produttività in contesto di sviluppo integrale.

I beneficiari:dipendenti, categorie sociali svantaggiate, territorio.

Categorie:livello di occupazione, sicurezza degli ambienti di lavoro, protezione ambientale.

Tipi di misure:► entità e qualità dei costi e degli investimenti discrezionalmente sostenuti per motivazioni

prevalentemente sociali o ambientali► beneficio sociale o ambientale differenziale realizzato.

Il “vizio” da evitare: il cinismo.

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3) Utilizzare il valore creato a vantaggio del bene comune

Il principio:l’impresa orientata al bene comune utilizza almeno parte del valore creato

per promuovere attività o iniziative finalizzate a obiettivi di natura sociale o ambientale.

I beneficiari:categorie sociali svantaggiate, territorio, comunità.

Categorie: interventi a carattere sociale, promozione culturale, sostegno di attività ricreative, costituzione e sostegno di aziende non-profit.

Tipi di misure:► entità e qualità delle risorse destinate al sostegno e alla promozione di tali

iniziative► benefici indotti sul piano sociale e ambientale.

Il “vizio” da evitare: l’avarizia.

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4) Coniugare valore economico e bene comune

Il principio:identificare e promuovere iniziative con significativa valenza sociale o

ambientale e che permettano al tempo stesso di creare valore economico.

I beneficiari:dipendenti, categorie sociali deboli, comunità, territorio.

Categorie:Sviluppo prodotti, servizi, tecnologie, modelli organizzativi a valenza

sia competitiva e sia socioambientale.

Tipi di misure:► entità dell’impegno finanziario sostenuto► indicatori di beneficio sociale o ambientale► indicatori di competitività.

Il “vizio” da evitare: la pigrizia.

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Coniugare imprenditorialità e bene comune:le regole di comportamento

1) Difendere la competitività dell’impresa (evitare l’autolesionismo economico).

2) Affrontare con trasparenza, sensibilità ed equilibrio scelte che comportano un trade-off tra valore economico e valore sociale o ambientale (minimizzare il cinismo economico).

3) Destinare parte del valore creato a iniziative di rilievo sul piano sociale o ambientale (elargire generosità).

4) Identificare e promuovere iniziative capaci di coniugare la creazione di valore economico (competitività dell’impresa) e la creazione di valore sociale o ambientale (sviluppare imprenditorialità “sociale”).

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Il “bilancio per il bene comune”:indicatori di reporting

1. indicatori di rischio competitivo

2. indicatori di coesione/equità interna

3. indicatori di trade-off tra creazione/distruzione di valore economico e creazione/distruzione di valore sociale o ambientale

4. per iniziative a rilevante contenuto sociale o ambientale:► indicatori di spesa► indicatori dei benefici di tipo sociale o ambientale► indicatori del contributo alla creazione di valore economico (competitività)

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Gli impieghi del modello

VALORIVALORI

IMPEGNOIMPEGNO

RISULTATIRISULTATI RENDICONT

AZIONE

RENDICONTAZIONE

Visione UCID

Verso Estern

o

Strumento di comunicazione, per dare prova del grado

di sensibilità e impegno dell’impresa nei confronti del bene

comune.

VALORIVALORI

IMPEGNOIMPEGNO

RISULTATIRISULTATI RENDICONT

AZIONE

RENDICONTAZIONE

Visione UCID

Verso Interno

Strumento di gestione finalizzato a:► “agire” i valori aziendali, traducendoli in azioni, obiettivi e

risultati. ► creare e diffondere commitment non solo economico

all’interno della compagine aziendale.► contribuire alla definizione di una non generica “strategia”

per il bene comune. ► consentire un più incisivo governo di tale strategia.