IMPOSTARE IN TERMINI TRASVERSALI L’EDUCAZIONE … · Sono state proposte brevi frasi...
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Michelini M, Vidic E (2011) Impostare in termini trasversali l’educazione nella scuola primaria: una sperimentazione di ricerca sul tema
del tempo, in Innovazione nella didattica delle scienze nella scuola primaria: al crocevia fra discipline scientifiche e umanistiche, Corni F,
Mariani C, Laurenti E eds., Artestampa edizioni, Modena [ISBN 978-88-6462-091-6], pp.110-122
IMPOSTARE IN TERMINI TRASVERSALI L’EDUCAZIONE NELLA SCUOLA
PRIMARIA: UNA SPERIMENTAZIONE DI RICERCA SUL TEMA DEL TEMPO.
Michelini Marisa (1), Vidic Emanuela (1,2)
(1) Centro Interdipartimentale di Ricerca Didattica dell’Università degli Studi di Udine
(2) Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo di Faedis, Udine
Abstract
La trasversalità nell’educazione è più spesso evocata che attuata per molte ragioni, non ultimo
l’impegno culturale e professionale che comporta. Una sperimentazione di ricerca con questo
obiettivo è stata progettata e sperimentata in una scuola primaria nel 2009, a partire da un
approfondito studio di ricostruzione disciplinare del tema tempo nei campi filosofico,
scientifico, tecnologico, letterario, ed artistico, esito della formazione nel Master DidSciUD,
coordinato nazionalmente. Strategie differenziate di apprendimento attivo sono state messe in
campo in una sequenza di attività in cui i ragazzi hanno avuto ruoli esplorativi, interpretativi e
creativi. La prospettiva di progettazione guarda ad un curriculum verticale, con attenzione alla
natura interdisciplinare dei contesti ed alla dimensione trasversale degli elementi concettuali e
dell’operatività. Il ruolo attivo dei ragazzi e la natura esplorativa delle attività, con le mani e
con la mente, ha puntato alla costruzione del pensiero formale in termini di modelli ed idee
interpretative, oltre che a rappresentazioni ed iconografie, con confronto ed uso contestuale di
linguaggi diversi: grafici, iconografici, linguistici. Sono stati costruiti in contesto strumenti
formali per descrivere fenomeni e gestire semplici apparati (regole, grafici, tarature…).
Particolare attenzione è stata posta alla coerenza interna del percorso ed alla sua natura
problematizzante ed operativa. Il rigore nell’analisi dei processi, basato sull’argomentazione e
i ragionamenti a confronto è stato curato con materiali didattici di supporto e monitoraggio.
Trascrizioni di dialoghi, di frasi emblematiche e rilevazioni scritte di risposte in schede
stimolo hanno fornito un’ampia messe di dati per l’individuazione dei principali ragionamenti
e categorie di pensiero in merito ad ogni attività o processo ed al raccordo tra contesti diversi.
I risultati hanno permesso di individuare caratteristiche modalità di ragionamento, angoli di
approccio ai concetti, modi di rappresentare e strutturare le idee e ricavare informazioni sugli
stessi problemi o nodi o concetti che riguardano ambiti diversi come le scienze, la filosofia, la
tecnologia.
1. Introduzione
I bambini guardano al mondo nella complessità in cui esso si presenta loro ed imparano
gradualmente ad esplorarlo selezionando aspetti che corrispondono agli elementi di
esperienza che correlano in base a ragionamenti ed associazioni di idee interpretative locali e
spesso implicite (Michelini 2008, 2009, 2010). Formarli al ragionamento scientifico significa
offrire loro occasioni per comprendere come si possano per costruire modelli interpretativi
globali coerenti che utilizzano la matematica e sono in grado di render conto e di prevedere
fenomeni, al prezzo di una limitazione di campo e di una selezione di aspetti (Corni 2008). La
potenza della conoscenza scientifica è proprio legata alla capacità di conoscere i propri limiti.
La formazione di una cultura scientifica nei futuri cittadini è oggi una sfida universalmente
riconosciuta che si colloca nel quadro di una formazione culturale ampia ed integrata tra tutte
le dimensioni del sapere. La scuola primaria è la sede fondante della conoscenza trasversale
ed è importante sviluppare in tale contesto nei bambini l’abitudine a guardare in termini multi
prospettici alla conoscenza. Ciò viene fatto ancora molto poco per la mancanza di
competenze, anche se la spontanea progettazione degli insegnanti è spesso attenta a questa
prospettiva.
Michelini M, Vidic E (2011) Impostare in termini trasversali l’educazione nella scuola primaria: una sperimentazione di ricerca sul tema
del tempo, in Innovazione nella didattica delle scienze nella scuola primaria: al crocevia fra discipline scientifiche e umanistiche, Corni F,
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Nell’ambito di una ricerca associata ad una tesi del Master DidSciUD1 è stato progettato e
sperimentato in una classe quarta di scuola primaria un percorso didattico sul tema del tempo
come approccio integrato alla conoscenza. Le scelte di strategia e metodi, come quelle di
contenuti sono state effettuate in termini epistemici nei vari campi della conoscenza e pertanto
sono state studiate, perché l’integrazione culturale avesse la valenza ampia di esperienze
critiche e creative in ciascun campo: non ci si è voluti limitare ad agganci interdisciplinari o
esperienze multi contestuali. Il tema tempo è diventato così l’elemento comune per lo
sviluppo di conoscenze in campi culturalmente diversi e quindi anche di confronto tra
impostazioni e modalità di costruzione della conoscenza con profondo valore orientante.
La strategia di personale coinvolgimento degli alunni in una serie di attività organicamente
articolate in diversi mesi e la continua esplorazione operativa ha reso i ragazzi apprendenti
attivi e creativi per tutta l’esperienza, che ha richiesto l’acquisizione di competenze
argomentative ed ha utilizzato la narrazione dei ragionamenti per un periodico riordino
concettuale degli apprendimenti.
La progettazione attenta delle attività e la messa a punto degli strumenti e dei metodi di lavoro
in fase preliminare non ha vincolato le attività ad una sequenza preordinata, ma ha attivato un
percorso di ricerca-azione, che ha visto arricchirsi (soprattutto per merito dei bambini) attività
e processi di apprendimento.
2. Il tema del tempo
Si è scelto il tema del tempo, perché è una tematica che si presta naturalmente ad essere
affrontata in modo trasversale, con sviluppi ed approfondimenti diversi: fisico, chimico,
biologico, poetico, filosofico, geografico, astronomico ed artistico.
Quale fondamentale concetto organizzatore del sapere e categoria concettuale alla base del
pensiero logico, il tempo ricopre un ruolo trasversale nella conoscenza e fondamentale per
l’apprendimento in ogni ambito disciplinare.
Il tempo, inoltre, è un concetto fondante dell’esperienza di ognuno tanto da essere uno dei
migliori candidati per costruire quel ponte tra conoscenza comune e conoscenza scientifica,
che costituisce oggi obiettivo principale di una vasta letteratura di ricerca sui processi di
apprendimento scientifico. Il tempo in fisica rappresenta poi un tema di sviluppo verticale
della conoscenza non solo in prospettiva storica, ma anche in termini di teorie interpretative
del micro e del macro cosmo.
Su questa base abbiamo progettato un percorso che potesse aiutare i bambini a prendere parte
e consapevolezza della complessità del tempo e di avviarli progressivamente alla costruzione
del concetto stesso distinguendolo dalla sua misura.
3. Il metodo di lavoro
Si è prestata particolare attenzione nel corso della progettazione del percorso alla prospettiva
verticale, alla coerenza interna sul piano del rationale ed alla natura problematizzante ed
operativa sul piano metodologico. L’impostazione ha guardato alla trasversalità e alla natura
interdisciplinare dei contesti, agli elementi concettuali dell’operatività, alle linee guida del
curricolo2. Strategie differenziate di apprendimento attivo sono state messe in campo nelle
attività in cui i ragazzi hanno avuto ruoli esplorativi, interpretativi e creativi. Tra queste le
principali in campo scientifico sono state: Inquiry Learning (McDermott 2003), PEC
1 Il Master in Didattica delle Scienze Una formazione qualificata per l’orientamento alla cultura scientifica
per insegnanti delle scuole di base è un progetto coordinato su otto sedi Universitarie, con capofila Genova e
responsabile Giunio Luzzatto, che ha visto l’attuazione coordinata e basata sulla ricerca di Master biennali in
ciascuna delle sedi del progetto. 2 Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione allegate al documento
MIUR: DM 31-7-2007
Michelini M, Vidic E (2011) Impostare in termini trasversali l’educazione nella scuola primaria: una sperimentazione di ricerca sul tema
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(Martongelli 2001), problem solving (Watts 1991, Bosio 1998) e approccio semiotico ad
artefatti (Bussi 2003).
Il ruolo attivo dei ragazzi e la natura esplorativa delle attività, con le mani e con la mente, ha
puntato alla costruzione del pensiero formale in termini di modelli ed idee interpretative
(Michelini 2010), oltre che a rappresentazioni ed iconografie, con confronto ed uso
contestuale di linguaggi diversi: grafici, iconografici, linguistici. Sono stati costruiti, in
contesto, strumenti formali per descrivere fenomeni e gestire semplici apparati (regole,
grafici, tarature…).
Il rigore nell’analisi dei processi, basato sull’argomentazione e i ragionamenti a confronto è
stato curato con materiali didattici di supporto e monitoraggio. Trascrizioni di dialoghi, di
frasi emblematiche e rilevazioni scritte di risposte in schede stimolo3 hanno fornito un’ampia
messe di dati per l’individuazione dei principali ragionamenti e categorie di pensiero in
merito ad ogni attività o processo ed al raccordo tra contesti diversi.
La ricerca didattica è entrata in questo lavoro in molti modi differenziati: quale fonte per
l’individuazione dei nodi concettuali (Duit 2006), base per lo studio dei processi di
apprendimento (Pfund et al, 2004), riferimento per la stesura di percorsi didattici (Viennot
2006), strategie e metodi di lavoro e strumenti di monitoraggio e valutazione degli
apprendimenti (Michelini 2004, 2006, 2008, 2010).
Riferimento teorico è stato il Model of educational reconstruction (MER) nella sfida per la
progettazione di percorsi di apprendimento, base metodologica per la predisposizione di
lavori in classe e di analisi dati (Duit 2006), nonché per la modalità di lavoro nel processo
formativo di ricerca-azione (Baldacci 2010).
4. Le fasi del lavoro
Un lavoro preliminare ha riguardato l’analisi di una ampia bibliografia: i principali testi
studiati sono riportati in Appendice 1. Su tale base è stata effettuata la ricostruzione razionale
dei concetti e degli approcci didattici ad essi.
Lo studio dei nodi di apprendimento in letteratura (Duit 2007) è stato integrato con una
raccolta delle idee spontanee degli alunni sul concetto di tempo per identificare classi di
significati. Ai bambini è stato chiesto “Se dico la parola tempo che cosa ti viene in mente?”,
“Scrivi tutti i modi che conosci per misurare il tempo”, “Scrivi tre frasi che contengono la
parola tempo”. Si è proceduto all’individuazione delle accezioni del termine emerse nella
discussione collettiva e alla costruzione di una mappa, discussa con i ragazzi.
Sono quindi stati predisposti i principali strumenti per la sperimentazione di ricerca: schede
stimolo, materiali per esplorazioni sperimentali, progettazione e costruzione di materiali per
la taratura di strumenti di misura del tempo e la programmazione di compiti e consegne ai fini
della rielaborazione individuale dei ragionamenti.
La quarta fase di lavoro è stata la sperimentazione di ricerca: essa merita una descrizione di
dettaglio del percorso attuato.
5. Il percorso
Il primo passo è stata l’analisi dei significati del termine tempo a partire dal pensiero di sei
filosofi. Sono state proposte brevi frasi significative dell’idea di tempo di Eraclito, Aristotele,
Agostino, Hegel, Heidegger, Prigogine. Si sono così identificate concezioni e nodi concettuali
associati al tempo in prospettive diverse, lasciando aperte le problematiche di significato . Gli
3 Le schede stimolo sono state progettate e sperimentate nell’ambito della strategia PEC (Martongelli 2001) e si
articolano in domande volte a far esplicitare gli elementi interpretativi di una fenomenologia osservata su una
situazione proposta e a far emergere ragionamenti per l’approfondimento esplorativo sulla base di elementi
indicati dagli stessi ragazzi.
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alunni si sono resi conto delle diverse prospettive con cui il tempo può essere guardato ed
hanno posto attenzione a ciascuna di esse per ulteriori esplorazioni in ambiti diversi.
L’ambito letterario è stato il primo ad essere messo in campo con l’analisi delle seguenti
poesie: Come gira il tempo – Menegatti, Veder cader le foglie – Hikmet, Il mattino dal
Giorno – Parini, L’ansia del tempo – Quoist, Mai più … mai più – Pascoli, La fontana malata
– Palazzeschi. Le schede di analisi del concetto di tempo nelle poesie si integrano i concetti
di misura e unità di misura (fisica), di equivalenze in situazioni di multi trasformazione
(matematica) in cui si recupera il concetto fisico di tempo, di intervallo di tempo e di istante
in una rappresentazione analogica legata all’idea di continuo matematico, di intervallo come
segmento i cui estremi sono gli istanti e la cui lunghezza è la durata.
Quale attività creativa in ambito linguistico è stato perciò proposto agli alunni di comporre
una poesia sul tema del tempo.
Partendo dal contesto fisico dei fenomeni naturali e della loro durata, consolidati
nell’esperienza comune, di giorni, mesi, anni, stagioni è stato discusso con i bambini il
concetto di durata e della sua formalizzazione multi prospettica rispetto alla ciclicità
(periodicità): la diversa periodicità in termini di durata dell’intervallo di tempo in cui il
sistema in osservazione ritorna nella stessa posizione e quindi del periodo. Compaiono anche
il concetti matematici di continuo in cui gli estremi sono gli istanti e la rappresentazione
geometrica del tempo mediante il segmento.
L’ambito artistico – figurativo è stato interessato con l’esplorazione di un fenomeno
determinante per l’individuazione dei modi in cui misurare il tempo, utilizzando fenomeni
periodici naturali: il moto del Sole e lo studio delle ombre (Figg. 1 e 2). La creatività in
ambito grafico - espressivo è stata stimolata proponendo la rappresentazione grafica del Sole
con svariate tecniche pittoriche.
Fig. 1 - La rilevazione dei dati dell’ombra
Fig. 2 – Analisi dei dati sulle ombre
I diversi contesti, compresenti durante tutto il percorso, hanno permesso di identificare enti
fisici quali l’istante e l’intervallo di tempo. Quest’ultimo, commisurato a processi ed azioni di
breve e lunga durata ha costituito il pretesto per la progettazione, la costruzione, la taratura e
l’utilizzo di strumenti di misura del tempo - antichi e di uso comune - in culture differenti.
Fig.3 – Riproduzione di orologi antichi della mostra sul tempo dell’URDF
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La prospettiva storica legata all’evoluzione delle esigenze di misura del tempo, sviluppatesi
parallelamente alla capacità speculativa dell’uomo e alla sua competenza tecnologica, ha fatto
costantemente da sfondo: è stata ripercorsa la storia della misura del tempo, tramite l’utilizzo
di artefatti (i diversi orologi) (fig.3).
La ricerca di moti periodici facilmente realizzabili ha portato all’esplorazione dei moti del
pendolo e dell’oscillatore massa/molla. I ragazzi hanno individuato la lunghezza del pendolo
che batte il secondo (Fig. 4 e 5) lo hanno usato per tarare altri strumenti (fig. 5, 6, 7).
A
B
C
Fig. 4 – Taratue:
A – il pendolo usato
per la taratura e per la
misura del tempo
necessario alla fusione
di 4 cubetti su supporti
diversi
B – Clessidre
commerciali
C – Clessidre a sabbia
tarate dai ragazzi con il
loro pendolo.
Fig. 5 – Esiti della
taratura del pendolo
Fig. 6 – Il Merker e la sua taratura effettuata dai bambini
Fig. 7 – La taratura della clessidra indiana effettuata dai bambini
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L’importanza di avere un misuratore di tempo per poter descrivere quantitativamente
fenomeni e processi che evolvono nel tempo4 è stata esperita con lo studio di 3 diversi
fenomeni nel tempo, utilizzando i pendoli tarati dai bambini: la viscosità, come velocità di
discesa dei liquidi in corsa su un piano inclinato, la fusione di un cubetto di ghiaccio su
supporti diversi, il riscaldamento di una massa d’acqua.
Fig. 8 – Lo studio del riscaldamento dell’acqua con l’orologio a pendolo tarato dai bambini
L’idea di misura del tempo attraverso il conteggio di periodi prodotti da moti periodici o
ancor meglio oscillatori ha permesso di porre il problema della costruzione dell’orologio
moderno, a partire dall’analisi degli strumenti riconosciuti nella storia della misura del tempo.
Fig. 9 – La viscosità di olio, sciroppo, miele e detersivo dal tempo di percorrenza del tavolo inclinato.
La necessità di conteggio e di organizzazione di conteggi multipli si identifica
tecnologicamente negli ingranaggi della Zero+1 (Pascalina) che, insieme all’esplorazione del
movimento reciproco di ruote ed ingranaggi, ha rappresentato il legame con la matematica
divenendo la tappa finale del percorso.
6. Risultati e considerazioni conclusive
I dati raccolti hanno permesso di individuare caratteristiche modalità di ragionamento, angoli
di approccio ai concetti, modi di rappresentare e strutturare le idee e ricavare informazioni
sugli stessi problemi, nodi e concetti che riguardano ambiti diversi come le scienze, la
filosofia, la tecnologia.
I risultati emersi dal confronto dei dati raccolti nel test d’ingresso e d’uscita rilevano, in
entrata, una molteplicità di risposte spontanee estremamente variegata e la difficoltà di
sostenere ragionamenti esplicativi o argomentazioni interpretative, mentre in uscita si rende
4 L’evoluzione irreversibile dei fenomeni naturali come idea primaria di tempo è stata discussa nella prima parte
dell’attività, sia in contesto filosofico con le idee di Eraclito, sia in contesto letterario nelle poesie, sia in quello
sociale con un’analisi di processi comuni, come l’evoluzione della vita nelle persone, nelle piante, negli animali,
come la caduta delle foglie, come la rottura di un oggetto o la diffusione di inchiostro in acqua.
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evidente una maggiore capacità negli alunni di ristrutturare il pensiero nonché una miglior
organizzazione concettuale5.
Sui principali obiettivi concettuali del percorso riportiamo
gli esiti dei test di ingresso (ti) e uscita (tu):
- l’acquisizione del concetto di istante (t.i. 4/18 – t.u.
14/19),
- riconoscimento dello scorrere del tempo nei fenomeni
(t.i. 6/18 – t.u. 19/19),
- capacità di descrivere i fenomeni nel tempo (t.i. 2/18;
t.u. 18/19),
- utilizzo del tempo per descrivere i fenomeni (parole del
tempo – t.i. 7/18 t.u. 13/19 ; unità di misura t.i. 2/18 –
t.u. 15/19),
- riconoscimento di moti periodici (t.u. 19/19),
- riconoscimento dell’irreversibilità del tempo in un
processo (t.i. 8/18; t.u. 19/19),
- riconoscimento degli intervalli (t.i 4/18; t.u. 19/19). Fig. 10 – Orologio di Galileo
costruito da MGervasio (URDF)
Dall’analisi dati si ottengono anche risposte rispetto alle principali domande di ricerca negli
ambiti metodologico, cognitivo e curricolare. In ambito metodologico si può concludere che
lo studio quantitativo nel tempo dell’evoluzione dei fenomeni aiuta a comprendere il
significato dello scorrere del tempo e della descrizione fisica di un processo nel tempo.
L’artefatto influenza la concettualizzazione del tempo. I bambini sono consapevoli che il
tempo passa anche senza l’orologio ed il misurare il tempo con l’orologio informa la loro
concezione degli intervalli temporali, che se voglio misurarne lo scorrere devo scegliere
un’unità di misura, che è quella degli orologi6. In ambito cognitivo si rileva che il linguaggio
spontaneo dei bambini evolve in forma di linguaggio scientifico, in rapporto ai concetti
affrontati. Il tempo per i bambini rappresenta sia un’esperienza oggettiva che soggettiva. Si
rileva peraltro l’importanza dell’esperienza soggettiva dei bambini come base per
l’osservazione: i bambini vedono spostarsi il sole attorno a loro, congruentemente con la loro
esperienza quotidiana e in modo fisicamente congruente con la scelta del sistema di
riferimento locale, quale quello della linea d’orizzonte. In ambito curricolare emerge
l’evidenza che il tempo non è un concetto univoco, ma è formato da molte accezioni, la
maggior parte delle quali derivano dall’esperienza legata al contesto familiare o scolastico e
che l’idea di intervallo di tempo periodico non è patrimonio spontaneo dei bambini, sebbene il
percorso abbia dimostrato che può essere costruito con successo. Il tempo è per i bambini un
assoluto come in Fisica e questo carattere di assolutezza viene attribuito anche alla misura del
tempo e all’unità di misura scelta per misurarlo.
Il lavoro proposto in classe ha saputo suscitare grande interesse e motivazione per varie
ragioni tra i quali l’operatività delle proposte, il coinvolgimento individuale a vari livelli,
l’organizzazione delle attività, sia in grande, sia che in piccolo gruppo, la proposta di un “fare
scuola” non ordinario, l’unitarietà del percorso articolato secondo snodato in varie
prospettive.
5 Questa analisi qualitativa è stata accompagnata da un’analisi qualitativa e per casi di studio, reperibile nella
vasta documentazione di ricerca raccolta 6 Si è rinunciato ad una discussione, peraltro giudicata fertile, sulle diverse unità di misura possibili e così per
questi bambini l’unità di misura del tempo è quella degli orologi.
Michelini M, Vidic E (2011) Impostare in termini trasversali l’educazione nella scuola primaria: una sperimentazione di ricerca sul tema
del tempo, in Innovazione nella didattica delle scienze nella scuola primaria: al crocevia fra discipline scientifiche e umanistiche, Corni F,
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Tra gli apprendimenti messi in campo vi sono aspetti metodologici inaspettati: la familiarità
con cui i bambini costruiscono, leggono e usano tabelle e grafici (era la prima volta).
L’attenzione alla taratura di strumenti ed il rigore con cui è stata fatta spontaneamente,
tenendo poi conto di potenzialità e limiti della stessa. L’analisi di tipo cinematico
generalizzato di processi diversi (Vicentini 2007)
Bibliografia
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Bosio S, Capocchiani V, Michelini M, Vogrig F, (1998) Orientare alla scienza attraverso il problem solving, La
Fisica nella Scuola,XXXI, 1 Sup.
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APPENDICE 1
PRINCIPALI TESTI ESAMINATI PER COSTRUIRE LE PROPOSTE DIDATTICHE SUL TEMPO
• Filosofia
1. HEIDEGGER MARTIN, Il concetto di tempo, Milano: Adelphi, 1998
2. HEIDEGGER MARTIN, Prolegomeni alla storia del concetto di tempo, Genova: Il
Melangolo, 1991
3. JUNGER ERNST, Al muro del tempo, Milano: Adelphi, 2000
4. MICHAEL TOOLEY, La natura del tempo, Milano: McGraw-Hill Libri Italia,1999
• Letteratura
1. MARTIGNAGO FEDERICA, La poesia delle stagioni. Tempo e sensibilità nel Settecento,
Venezia: Istituto Veneto di Scienze, lettere ed arti, 1997
• Scienze applicate e tecnologia
1. BRESSAN, PANTANALI, COMINI, Meridiane del Friuli-Venezia Giulia, Pasian di Prato:
Forum, 1998
2. PAVANELLO, TRINCHERO, Le meridiane. Storia, funzionamento, costruzione di un
orologio solare, Milano:De Vecchi Editore, 1996
• Scienze
1. ANSALDI STEFANO, Le trasformazioni nei concetti di spazio e di tempo. Corso di
perfezionamento per la formazione degli insegnanti delle scuole secondarie, Relatori Lorenzo
Santi e Alberto Stefanel, Università degli Studi di Udine, A.A. 1995-1996
2. BARBOUR JULIAN, La fine del tempo. La rivoluzione fisica prossima ventura, Torino:
Einaudi, 2005
3. BELLONE ENRICO, Spazio e tempo nella nuova scienza, Roma: La nuova Italia Scientifica,
1994
4. DAVIES PAUL, I misteri del tempo. L’universo dopo Einstein, Milano: Mondadori, 1995
5. La logica del tempo, a cura di Claudio Pizzi, Torino: Boringhieri, 1974
6. ZICHICHI ANTONINO, L’irresistibile fascino del tempo. Dalla Resurrezione di Cristo
all’universo subnucleare, Milano: Il Saggiatore, 2000
• Scienze sociali
1. RICHTERMAN TAMARA DAVYDOVA, Il senso del tempo nei bambini in età pre-scolare,
Firenze: La Nuova Italia, 1986
2. JONSSON BODIL, Dieci pensieri sul tempo, Torino: Grandi Tascabili Einaudi, 2000
3. TABBONI SIMONETTA, La rappresentazione sociale del tempo, Milano: Franco Angeli
Editore, 1984
4. ZERUBAVEL EVIATAR, Mappe del tempo. Memoria collettiva e costruzione sociale del
passato, Bologna: Il Mulino, 2005
• Storia
1. AVENI ANTONY, Gli imperi del tempo: calendari, orologi e culture, Bari: Dedalo, 1993
2. BORST ARNO, Computus. Tempo e numero nella storia d’Europa, Genova: Il Melangolo,
1990
3. GAGLIANO ITALO, L’uomo e la misura del tempo. Un’escursione nel passato e nel futuro.
La prospettiva dell’ora decimale, Pasian di Prato: Campanotto Editore, 2002
4. LANDES DAVID S., Storia del tempo. L’orologio e la nascita del mondo moderno, Milano:
Mondadori, 1984
5. PARODI MASSIMO, Tempo e spazio nel medioevo, Torino: Loescher, 1981
6. Sentimento del tempo e periodizzazione della storia nel Medioevo, Atti del XXXVI Convegno
Storico Internazionale, Spoleto: Centro italiano di studi sull’alto Medioevo, 2000
7. Tempus aevum aeternitatis: la concettualizzazione del tempo nel pensiero tardo medievale, a
c. Guido Alliney e Luciano Cova, Firenze: Olschiki, 2000
8. KERN STEPHEN, Il tempo e lo spazio. La percezione del mondo tra Otto e Novecento,
Bologna: Il Mulino, 1988
• Saggi
1. CIPOLLA CARLO, Le macchine del tempo, Bologna: Il Mulino, 1996
2. ELIAS NORBERT, Saggio sul tempo, Bologna: Il Mulino, 1986
3. Il tempo dell’uomo e il tempo di Dio,. Filosofie del tempo in una prospettiva interdisciplinare,
a c. Adriano Fabris, Roma-Bari: Editore Laterza, 2001
4. I volti del tempo, a c. Girello-Sindoni-Sinigaglia, Milano: Bompiani, 2001
Michelini M, Vidic E (2011) Impostare in termini trasversali l’educazione nella scuola primaria: una sperimentazione di ricerca sul tema
del tempo, in Innovazione nella didattica delle scienze nella scuola primaria: al crocevia fra discipline scientifiche e umanistiche, Corni F,
Mariani C, Laurenti E eds., Artestampa edizioni, Modena [ISBN 978-88-6462-091-6], pp.110-122
5. MARTINI CARLO MARIA, Figli di Crono. Undicesima cattedra dei non credenti, Milano:
Raffaello Cortina editore, 2001
6. Tempo e interpretazione. Esperienze di verità nel tempo dell’interpretazione, a c. Perissinotto-
Ruggerini, Milano: Angelo Guerini e associati, 2002
7. TORNO ARMANDO, La truffa del tempo. Scienziati, santi e filosofi all’eterna ricerca di un
orologio universale, Milano: Saggi Mondadori, 1999
• Letteratura per bambini
1. CESERANI GIAN PAOLO, La misura del tempo, Milano: Emme Edizioni, 1997
2. Che ore sono? Tutti i modi per calcolare il tempo che passa, Varese: La coccinella, 2005
3. I grandi problemi. Il tempo, a c. Bacigalupi-Bini-Fossati-Ghiron-Guerini, Genova: Io e gli
altri, 1995
4. Il tempo, Milano: Mondadori, 2005
5. L’ora e il tempo che passa, Trieste: Edizioni Elle, 1993
6. Le stagioni. Collana Io scopro, Milano: Mondadori, 1999
7. Misurare il tempo, Varese: La Coccinella, 1996
8. ROCHAT CATERINA, Le misure del tempo. Dal calendario egizio all’orologio atomico,
Modena: Franco Panini, 1995
9. SEYMOUR SIMON, Gli orologi nascosti. Il senso del tempo degli esseri viventi, Roma:
Armando editore, 1983
10. SKUTINA VLADIMIR, MARIE-JOSE’ SACRE’, Dove abita il tempo?, Milano: Arka, 1996