Impairment test e profili applicativi delle società calcistiche italiane

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    UNIVERSIT DEGLI STUDI DELLINSUBRIAVarese

    Facolt di Economia

    Corso di Laurea Magistrale in Imprenditorialit e Management Internazionale

    Curriculum in Management delle imprese internazionali/International Business

    IMPAIRMENT TEST

    E

    PROFILI APPLICATIVI DELLE SOCIET CALCISTICHE

    Relatore:

    Chiar.ma Dottoressa Patrizia GAZZOLA

    Tesi di Laurea di:Giuseppe FRAGAPANEMatricola n. 708669

    Anno Accademico 2012-2013

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    Leducazione la nemica della saggezza,perch leducazione rende necessarie tante cose di cui,

    per essere saggi,si dovrebbe fare a meno.

    (daIl piacere dellonest, Luigi Pirandello)

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    Indice

    Introduzione 4

    Capitolo 1 - Il bilancio secondo gli IAS/IFRS

    1.1 Lo IASB e i principi contabili internazionali 8

    1.2 Applicazione dei principi contabili internazionali nellUE 14

    1.3 Il processo di armonizzazione deglistandardcontabili italiani 20

    1.4 Differenze con i principi civilistici italiani 27

    Capitolo 2 - Impairment test

    2.1 IAS 36 - Riduzione di valore delle attivit 32

    2.1.1 Procedimento di determinazione e allocazione delle perdite 352.1.2 Criteri per il calcolo del valore duso 372.1.3 Determinazione delle Cash Generating Units 44

    2.2 Trattamento contabile della perdita di valore e del ripristino di valore 50

    2.3 Limpairment testdellavviamento 53

    2.4 Informazioni integrative e aspetti critici dellimpairment test 58

    Capitolo 3 - Il bilancio delle societ calcistiche italiane

    3.1 Levoluzione della societ calcistica professionistica 61

    3.2 La funzione del bilancio di esercizio redatto dalle societ calcistiche 68

    3.3 Il Manuale delle Licenze UEFA 72

    3.4 Limpatto delfinancial fair play sui bilanci delle societ calcistiche 76

    Capitolo 4 - Applicazione dellimpairment testsui diritti alle prestazioni

    sportive4.1 I diritti alle prestazioni sportive dei calciatori 82

    4.1.1 Natura e significato economico nel bilancio desercizio 824.1.2 Iscrizione in bilancio e criteri di valutazione 85

    4.2 La svalutazione dei diritti alle prestazioni sportive 99

    4.3 Evidenze applicative: A.S. Roma , Juventus F.C., S.S. Lazio 104

    Conclusioni 111

    Bibliografia 113

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    Introduzione

    Nonostante il particolare momento di crisi economica e finanziaria, il bilanciodesercizio continua a rappresentare lo strumento pi idoneo per determinare il risultato

    economico di unimpresa e valutarne le prospettive per il futuro.

    Lanalisi dellincidenza sul bilancio delle pi note operazioni di mercato svolte dalle

    societ calcistiche richiede un approfondimento dei principi contabili che regolano la

    rilevazione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori professionisti. Il contenuto

    di questa tesi si focalizza sul principio contabile internazionale IAS 36 con lo scopo di

    comprendere il reale valore che ha un giocatore per una societ di calcio durante la suacarriera. Le cifre che girano su giornali e TV sportive sono dei valori surreali perch

    non considerano diversi componenti delle transazioni (oneri accessori, IVA, ). Inoltre,

    le societ calcistiche hanno lobbligo di iscrivere i diritti acquisiti al costo storico,

    nonostante nella maggior parte dei casi utilizzano per il pagamento forme di

    regolamento dilazionato. Ci rende difficile calcolare il risultato netto delle diverse

    operazioni di mercato. Questo lavoro cercher di analizzare la recuperabilit del valore

    del diritto alle prestazioni sportive durante il corso del contratto stipulato fra societ e

    calciatore. Lobiettivo comprendere come le societ verificano la riduzione di valore

    del singolo diritto e se vi uniformit di presentazione fra le diverse societ calcistiche.

    Ci viene fatto nellottica dei principi contabili internazionali che mirano ad avere

    bilanci equiparabili cos da stimolare la sana concorrenza nei diversi settori.

    Anche se non possibile identificare in un preciso momento storico le origini del

    bilancio, il processo pi virtuoso nel corso della storia recente dei principi contabili

    (dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi) stato caratterizzato dalla necessit

    di principi che non fossero pi solo in grado di soddisfare il bisogno primordiale

    delluomo. Se prima sentiva lesigenza di tenere di conto per poter costantemente

    percepire lentit del proprio patrimonio, con la globalizzazione dei mercati il bilancio

    diviene uno strumento necessario per una buona amministrazione dellimpresa. Il

    Capitolo 1 cattura questo significato moderno del bilancio ed espone i passaggi critici

    che hanno portato prima lUnione europea e poi i Paesi membri al recepimento e

    allomologazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. In modo da

    comprendere gli obiettivi propri e dei soggetti alleati, inizialmente viene fornita una

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    descrizione sullente preposto allemanazione di questi principi (IASB) e

    successivamente, sulla base dei diversi fini perseguiti, si analizzano le principali

    differenze fra principi contabili nazionali e principi IAS/IFRS.

    Dopo aver consegnato gli strumenti essenziali per poter apprezzare i criteri chiave che

    guidano la redazione del bilancio IAS/IFRS lattenzione si sposta sullanalisi del

    principio IAS 36. Data laleatoriet che circonda la misurazione del valore di importanti

    assets per le imprese, il principio fornisce un metodo di valutazione da utilizzare per la

    loro valutazione negli esercizi successivi allacquisto. In modo da non sopravvalutare o

    sottovalutare il patrimonio dellazienda, lo IAS 36 obbliga chi redige il bilancio a

    valutare, almeno una volta lanno o quando emergono sintomi di impairment(a seconda

    dellattivit oggetto di verifica), se siano presenti perdite di valore. Sebbene si tratti diuna verifica che richiede unenorme sensibilit da parte dei soggetti incaricati, il pregio

    del principio risiede nella precisione e completezza che tende a limitare al massimo la

    soggettivit dei valutatori. Risulta talmente dettagliato che la sua adozione pu essere

    conforme anche per le imprese non obbligate alla redazione del bilancio IAS/IFRS.

    Questa tesi esamina una categoria particolare di immobilizzazioni che rientrano nel

    campo di applicazione dello IAS 36: i diritti alle prestazioni sportive dei calciatori. Per

    chiarire la rilevanza assunta dal bilancio di una societ calcistica il Capitolo 3 riporta ipassaggi critici che hanno determinato lattuale scenario del calcio italiano. Da tale

    contesto emerge la rilevanza dei principi contabili internazionali IAS/IFRS da cui

    prende spunto il massimo soggetto regolatore del calcio europeo: la UEFA. Visto che il

    calcio per le societ professioniste non pi solo uno sport ma assume sempre pi i

    caratteri di un business, le Federazioni sono obbligate a stabilire delle norme che

    garantiscano una corretta competizione fuori e dentro il campo da gioco.

    La trattazione degli intangible disciplinati dallo IAS 38 viene svolta allinterno delCapitolo 4. Lelaborato non ha la pretesa di fornire una guida pratica alle societ

    calcistiche professionistiche, ma costituisce soltanto il tentativo di fare ordine in un

    contesto che risulta di difficile comprensione, anche ad esperti giornalisti sportivi, se si

    poco preparati in materie contabili. A causa della rilevanza economica che hanno

    assunto i club professionisti, possedere una base di conoscenza sugli effetti economici

    che scaturiscono dalle pi note operazioni di mercato attinenti questa tipologia di assets

    importante per riuscire a capire lincidenza che esse hanno sul bilancio. Il bisogno di

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    allargare il cerchio delle persone che posseggono i mezzi necessari per comprendere le

    conseguenze economiche-finanziarie che sorgono a seguito delle campagne di

    trasferimento aumenta a fronte della crisi economica generale che tutti i settori stanno

    affrontando. E ci diventa ancora pi importante se si considera che i risultati conseguiti

    dalle societ calcistiche sono strettamente dipendenti dai criteri di contabilizzazione che

    vengono adottati. Quindi, anche alla luce del financial fair play, acquisisce sempre pi

    rilevanza comprendere i principi che regolano il trattamento di quella che nella gran

    parte dei casi costituisce, sia quantitativamente che strategicamente, la pi importante

    attivit del bilancio delle societ di calcio. Attenzione particolare viene per destinata

    alla valutazione della perdita di valore dei diritti alle prestazioni sportive svolta dalle

    societ calcistiche. Come ogni impresa, infatti, devono garantire che le proprie attivitnon siano iscritte in bilancio ad un valore superiore a quello recuperabile.

    Ringraziamenti

    Ringraziamenti particolari per la redazione di questa tesi vanno prima di tutto rivolti alla

    mia famiglia, a mio padre, mia madre e mio fratello che nonostante le loro limitate

    conoscenze nel campo economico sono riusciti a sostenermi durante tutto il periodo di

    stesura del presente elaborato, appoggiandomi nelle mie scelte e concedendomi tutto

    laiuto che era loro possibile. Senza di loro il mio intero percorso universitario sarebbe

    stato sicuramente ricco di ostacoli.

    Un grazie va anche alla relatrice Patrizia Gazzola per avermi sempre aiutato a

    mantenere la linea giusta per lo svolgimento di un lavoro complesso ma allo stesso

    tempo affascinante. Se voglio fare della mia passione la mia professione futura il merito

    va anche a Lei per avermi concesso le conoscenze e gli stimoli per la comprensione di

    argomenti che possono diventare uno strumento indispensabile per entrare nel mondodel lavoro.

    Per i suggerimenti e le preziose informazioni fornitemi un ultimo ringraziamento va

    fatto a tutto lo staff che gestisce la rivista on- line Tifosobilanciato. I loro tempestivi e

    sempre corretti documenti sono stati indispensabili per lanalisi dei bilanci delle societ

    calcistiche. Vanno menzionati perch le loro analisi, a differenza della maggior parte di

    articoli e testi del settore che esamina e critica solo gli eventi sportivi, osservano nel

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    dettaglio anche cosa succede dentro le sede ufficiali dei club e delle Leghe e

    Federazioni.

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    Capitolo 1 - Il Bilancio secondo gli IAS/IFRS

    1.1 Lo IASB e i principi contabili internazionali

    Per la redazione di un bilancio di esercizio che sia in grado di svolgere unimportante

    funzione informativa sia ai soggetti interni che esterni allimpresa, bisogna avere ben

    chiare le finalit dei principi contabili1. Questi sono postulati e regole tecnico-

    ragionieristiche di generale accettazione che stabiliscono le modalit di

    contabilizzazione delle operazioni di gestione, i criteri di valutazione e di esposizione

    dei valori in bilancio2. Si parla di generaleaccettazione poich si tratta di norme che

    vengono applicate dagli operatori nonostante essi non hanno la forza di legge per

    imporre determinati obblighi operativi, ma solo il comportamento da adottare per

    giungere alla predisposizione di un bilancio che rappresenti un valido strumento di

    comunicazione dellandamento delle aziende. Sebbene in Italia gi il codice civile del

    19423 prevedeva per le societ che >, per diversi motivi (soprattutto un mercato

    mobiliare poco sviluppato), solo fra gli anni 60-70 inizi ad emergere la necessit di

    una linea interpretativa che assicurasse un ruolo unitario del bilancio. Fu cos che si

    arriv nel 1975 allemanazione dei principi contabili nazionali attraverso la fondazione

    di unapposita prima commissione istituita dal Consiglio Nazionale dei Dottori

    Commercialisti. Ci coincise con listituzione della CONSOB4 e quindi lesigenza di

    ottenere una certificazione legale dei bilanci. Questo momento segn linizio di una

    progressiva formazione di uno standard setter nazionale che nel corso degli anni ha

    dovuto affrontare sia levoluzione economica di mercati sempre pi turbolenti a seguito

    dellinnovazione tecnologica e finanziaria spinta dalla globalizzazione, sia lopportunit

    di far parte di un network globale che dia vita ad un unico corpo di principi contabili

    1 Per un approfondimento, cfr. E. Santesso, U. Sostero, I principi contabili per il bilancio desercizio, IlSole 24 ORE, Milano, 2011.2 Cfr. Ricci G., Astolfi E., Rascioni E., Entriamo in azienda, Tramontana, Milano, 2006, p. 128.3 Codice civile del 16 marzo 1942, Pubblicato in G.U. n.79 del 4 aprile 1942, Art. 2423.4 La Commissione Nazionale per le Societ e la Borsa (Consob), istituita con la Legge n. 216 del 7 giugno1974 unautorit amministrativa indipendente, dotata di personalit giuridica e piena autonomia con la

    Legge 281 del 1985, la cui attivit rivolta alla tutela degli investitori, allefficienza, alla trasparenza eallo sviluppo del mercato mobiliare italiano. (Fonte: www.consob.it/main/consob/Chi_e/index.html).

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    internazionali per la redazione del bilancio. Verso questultima meta, importante tappa a

    livello nazionale per lItalia stata lacostituzione, il 27 novembre 2001, ad opera di

    rappresentanti della professione contabile, preparers, users e regolatori del settore

    pubblico, dellOrganismo Italiano di Contabilit - OIC5. Infatti, funzioni rilevanti

    dellOIC, oltre allemanazione dei principi contabili nazionali e alla promozione della

    cultura contabile, sono quelle di:

    collaborazione e stimolo nei confronti dello International Accounting Standards

    Board - IASB;

    supporto allEuropean Financial Reporting Advisory Group - EFRAG;

    Lo IASB uno standard setter che si occupa dellemanazione dei principi contabili

    internazionali IFRS. Si tratta di unorganizzazione privata che costituisce il punto di

    riferimento per lo sviluppo di un sistema contabile valido a livello mondiale. Lo IASB

    fa parte di unassociazione costituita a Londra nel 1973, lInternational Accounting

    Standards Committee - IASC. Unentit che riuniva gli istituti delle professioni

    contabili del Regno Unito, Stati Uniti e Canada, con lintento di armonizzare le norme

    tecniche per la redazione dei bilanci societari6. Lo IASC Foundation nel corso degli anni

    ha acquisito sempre maggiore autorevolezza grazie ad una struttura organizzativa che

    raccoglie a se i rappresentanti ed il sostegno economico di diverse autoritinternazionali. Questa alleanza era inizialmente composta da 16 membri, ma nel corso

    degli anni si progressivamente ampliata, in particolare, con lingresso nel 1982

    dellInternational Federation of Accountants - IFAC7. Con lespandersi del consenso

    nel corso del tempo, lIASC ha dovuto rivedere la sua struttura fino ad arrivare all1

    aprile 2001 con la creazione dello IASB: soggetto istituzionalmente e

    internazionalmente incaricato della predisposizione dei principi contabili per lEuropa e

    di incentivare la promozione di regole contabili riconosciute a livello planetario. Questaristrutturazione interna ha comportato la rinuncia da part e dello IASC allemanazione

    degli International Accounting Standards - IAS (principi contabili di vecchia

    5 LOIC costituito nella veste giuridica di una fondazione e nasce dallesigenza, avvertita dalleprincipali parti private e pubbliche italiane, di costituire uno standard setternazionale dotato di ampiarappresentativit, capace di esprimere in modo coeso le istanze nazionali in materia contabile. (Fonte:www.fondazioneoic.eu).6 Per un approfondimento, cfr. www.iasplus.com7 LIFAC unorganizzazione internazionale, fondata nel 1977, che oltre a rappresentare gli interessi

    delle professioni contabili, si faportavoce anche di altri soggetti pubblici con lobiettivo dello sviluppo diuna forte economia internazionale. (Fonte: www.ifac.org)

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    statuizione), con linvestitura dello IASB di definire gli International Financial

    Reporting Standards - IFRS (principi contabili di nuova statuizione). Si scelto

    comunque di mantenere la denominazione IAS per i principi emanati in precedenza

    dallIASC, per questo oggi, nonostante le graduali trasformazioni di alcuni precedenti

    principi per far fronte allevoluzione del contesto economico, convivono insieme i

    principi IAS/IFRS. Un piccolo passo, nel tentativo di rendere pi chiaro lapproccio ai

    principi contabili internazionali e far comprendere che si tratta sempre di principi che

    seguono un filo conduttore comune stato fatto l1 luglio 2010: lo IASC Foundation ha

    ufficialmente cambiato il suo nome in IFRS Foundation.

    Per quanta riguarda la messa a punto dei principi contabili internazionali ruolo centrale

    ora viene svolto dallo IASB, composto dai membri nominati dallIFRS Foundation e dalsupporto a tempo pieno di uno staff tecnico. A completare la struttura organizzativa

    dellIFRS Foundation vi sono altri due organi, previsti dal suo statuto, che garantiscono

    una rappresentazione geografica proporzionata a tutte le categorie interessate

    allemissione dei principi contabili:

    lo Standard Advisory Council- SAC, un organo consultivo del Board di circa 40

    soggetti, che collabora alla definizione di unattenta programmazione del lavoro

    in base alle priorit che emergono dalla situazione economica e fornisceinformazioni sulle implicazioni che i nuovi principi potrebbero avere per chi

    lavora con il bilancio;

    lInternational Financial Reporting Interpretation Committee - IFRIC,

    attualmente composto da 14 membri che si impegnano a fornire interpretazioni

    sullapplicazione dei principi contabili internazionali e a redigere guide e bozze

    interpretative da distribuire al pubblico per il commento prima

    dellapprovazione del Board. Questo organo sostituisce dalla fine del 2001 loStandards Interpretations Commitee - SIC.

    Importante strumento di cui si avvale lo IASB per lo sviluppo di nuovi principi contabili

    internazionali e la modifica di quelli precedenti, che siano per davvero

    internazionalmente adottati, il Framework. La prima versione di questo documento

    (Framework for the presentation and the preparation of finanicial statements 8) fu

    8

    Cfr. Di Pietra R., Framework e standards contabili dello IASB: alla ricerca di un difficile sincretismo,AIDEA - Accademia Italiana di economia aziendale, 2003, p. 1.

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    pubblicato dallo IASC nel luglio del 1989 con il fine di favorire il perseguimento

    dellobiettivo di armonizzazione contabile internazionale tramite lenunciazione di un

    quadro concettuale a cui successivamente ispirarsi per la definizione di un insieme

    coerente di principi contabili9. Non si tratta di un atto che si colloca in posizione

    sovraordinata10 rispetto ai singoli IAS/IFRS o che si occupa di indicare i principi di

    valutazione e gli obblighi di informativa, ma di un quadro di riferimento generale che ha

    come scopi principali: sostenere gli standard setter nazionali nel controllo della

    compatibilit delle regole interne con quelle internazionali, supportare tutti coloro che

    redigono o controllano il bilancio nella risoluzione di eventuali dubbi sui quali lo IASB

    non si espresso e assistere il pubblico interessato ai bilanci ad interpretare i valori

    nellottica data dai principi contabili internazionali. Su questo ultimo punto si attentamente concentrata la riforma del Framework avviata nel 1995; questa modifica

    sorge dallintenzione di andare incontro alla principale finalit del bilancio desercizio:

    soddisfare il bisogno di informazione degli investitori. Tale revisione pu essere anche

    collegata alla collaborazione instaurata con lInternational Organization of Securities

    Commission - IOSCO11 e allinfluenza ricevuta dalla finalit primaria attribuita al

    bilancio dai principi contabili statunitensi, emessi dal Financial Accounting Standard

    Board - FASB, che conferiscono al bilancio il dovere di fornire una rappresentazionefedele della realt aziendale sotto il profilo dellutilit decisionale che ne possono

    ricavare i potenziali destinatari delle informazioni amministrativo-contabili.

    Mettendo sotto lente di ingrandimento il contenuto del Framework possiamo

    suddividerlo in 5 sezioni. Vi innanzitutto unidentificazione di chi sono gli utilizzatori

    del bilancio e per ogni tipologia di destinatario un focus su quale sia il relativo

    9

    Cfr. Alexander D., Nobes C., Caruso G. D., Ferrari E.R., Financial accounting. Il bilancio secondo iprincipi contabili internazionali, Pearson Paravia Bruno Mondadori, 1a edizione, Milano, 2008.10 Si ha una chiara esplicitazione di ci anche dallIAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stimecontabili ed errori. Al punto 10 il principio recita: >. Ma a regolare lalibert data agli amministratori che redigono il bilancio ci pensa il punto 11: >.11LOrganizzazione Internazionale delle Autorit dei controlli dei mercati finanziari (IOSCO), fondatanel 1974 come organizzazione panamericana, accoglie dal 1984 membri di tutto il mondo. La sua attivit

    ruota intorno alla gestione di progetti che hanno come obiettivo prioritario quello della vigilanza sulcommercio di valori mobiliari. (Fonte: www.finma.ch)

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    Competenza -Impresa in

    funzionamento

    Comprensibilit Significativit

    Rilevanza

    Attendibilit

    Rappresentazionefedele

    Prevalenza dellasostanza sulla forma

    Neutralit

    Prudenza

    Completezza

    Comparabilit

    fabbisogno informativo; fra questi va sottolineata la superiorit della categoria degli

    investitori poich il Framework, adottato dallo IASB nel 2001, al paragrafo 10

    specifica che >. Vengono fissati gli obiettivi del

    bilancio desercizio che, in accordo con quanto affermato dallo IAS 112, ribadisce al

    paragrafo 12 il corrispondente fine principe: >. Ci viene fatto attraverso lobbligo di predisporre tre

    prospetti, Stato Patrimoniale, Conto Economico e Rendiconto finanziario, cherispettivamente devono permettere di comprendere la posizione finanziaria, il risultato e

    la variazione nella posizione finanziaria dellimpresa, in modo da consentire agli

    investitori di valutare la capacit dellistituto di generare flussi di cassa. Per raggiungere

    le finalit dette sopra, il

    Framework definisce le

    caratteristiche qualitative

    che un bilancio deverispettare e lo fa

    attraverso la previsione di

    un preciso ordine

    gerarchico di postulati e

    principi che devono

    accompagnare tutto il

    lavoro di preparazione delbilancio (Figura 1). Al

    livello pi alto troviamo

    come postulati il criterio

    della competenza (accrual

    basis) e la prospettiva di

    12

    Lo IAS 1 -Presentazione del bilancio al punto 7, scopo del bilancio, definisce che >.

    Figura 1 - I postulati e le caratteristiche qualitative delle

    informazioni di bilancio.

    Fonte: Comoli M., Corno F., Vigan A., Il bilancio secondo gli IAS,

    Giuffr Editore, Milano, 2006, p. 36.

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    redazione di un bilancio che rispecchi lattivit di unimpresa in funzionamento (going

    concern). Il primo impone come momento della rilevazione contabile listante in cui si

    verifica il fatto economico e non quello in cui si realizza la manifestazione finanziaria.

    Il secondo postulato, esposto nel paragrafo 23, detta che la stesura del bilancio deve

    essere fatta prevedendo una normale prosecuzione dellattivit economica, senza

    lassunzione che si verificheranno particolari situazioni di gestione straordinaria. Al

    secondo livello, invece, il Framework prevede degli attributi che devono

    necessariamente rispettare le informazioni esposte in bilancio per risultare utili ai vari

    utilizzatori. Queste caratteristiche qualitative, bilanciate con il requisito della

    tempestivit, costituiscono i principi di redazione del bilancio IAS/IFRS che lente

    emittente cerca di diffondere in tutti quei paesi che desiderano fornire informazioni utilial processo decisionale. Basilare per questo proposito anche la definizione allinterno

    del Framework degli elementi fondamentali del bilancio desercizio. In particolare, dal

    paragrafo 47 al paragrafo 81, vengono esplicitate le nozioni di Attivit, Passivit,

    Patrimonio Netto (parti dello Stato Patrimoniale), Costi e Ricavi (parti del Conto

    Economico). Tutto ci assume importante valore ai fini contabili in quanto

    accompagnato dalla determinazione di precisi criteri di valutazione. Per liscrizione

    delle poste in bilancio sono previsti dei rigorosi requisiti13

    , ma alla base di ci sonoindispensabili dei criteri a supporto del processo di valutazione ed in questo campo

    che il bilancio IAS/IFRS si distingue nettamente dal bilancio civilistico italiano. Il

    Framework prevede quattro metodi di valutazione (costo storico, costo corrente, valore

    di realizzo e valore attuale), mentre altri quattro (fair value, valore di mercato, valore

    duso e valore recuperabile) sono rintracciabili allinterno del testo dei principi

    contabili. Queste diverse regole di valutazione sono unulteriore spiegazione

    dellorigine dei differenti risultati fra il bilancio IAS/IFRS e il bilancio redatto secondoil codice civile.

    Nonostante questo sia un Quadro sistematico senza potere di imporre vincoli, a

    dimostrazione della sua rilevanza e della capacit di influenza sui principi contabili

    internazionali, va fatto presente che il 28 settembre 2010, lo IASB e il FASB hanno

    13 Secondo il Framework, una posta contabile deve essere iscritta in bilancio se:1. probabile che ad essa si colleghi lafflusso allimpresa (o il deflusso dallimpresa) di un futuro

    beneficio economico;2. Essa pu essere valutata in modo attendibile.

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    intrapreso un progetto in comune (Conceptual Framework for IRFS) che costituisce la

    base per la costruzione di un Framework che permetta di dar vita ad un unico corpus di

    principi contabili internazionali.

    1.2 Lapplicazione dei principi contabili internazionali nellUE

    Lingresso dei principi contabili internazionali allinterno della normativa europea,

    anche se ufficialmente in vigore a partire dal 2005, risale a una precisa strategia della

    comunit europea che ha avuto inizio alla fine degli anni 70 14. Esattamente, il processo

    di armonizzazione contabile fra i Paesi membri della Comunit Economica Europea -

    CEE15

    , prese avvivo il 25 luglio 1978 con lemanazione da parte del Consiglio Europeodella IV direttiva16. La CEE, sorta sulle macerie della fine della Seconda Guerra

    Mondiale e alla ricerca di una stabilit politica ed economica, ha sempre operato per

    favorire ladozione di un corpo di leggi comuni ai Paesi membri. E larea economica

    quella in cui fin dalle sue origini si dimostrata pi attiva. Il desiderio di dare vita a un

    solido sistema economico, capace di garantire prosperit ai Paesi aderenti e dimostrarsi

    competitivo a livello mondiale, ha portato la CEE ad interventi mirati anche nellambito

    della qualit, trasparenza e comparabilit delle informazioni economiche-finanziarieprodotte dalle imprese. La IV direttiva, nata principalmente dallesigenza di

    comparazione dei bilanci delle societ appartenenti alle CEE, stata rivista dalla VII

    direttiva del 13 giugno 1983. Questa si preoccupava d i regolare anche larmonizzazione

    a livello contabile del bilancio dei gruppi societari, prevedendo lobbligo di redigere il

    consolidato per tutti i Paesi europei (fino a quel momento in Italia il bilancio

    consolidato veniva redatto solo per fini interni). Nonostante le due direttive avevano il

    fine di garantire tramite il bilancio la rappresentazione veritiera e corretta ( true and fair

    view) della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica, in modo da agevolare gli

    14 Cfr. Ricciardi A., Il processo di armonizzazione contabile in Europa, in Corso di Laurea Magistrale,Analisi di Bilancio, A.A. 2012/2013, Universit della Calabria - Cosenza.15 La CEE, fondata con i trattati di Roma del 25 marzo 1957 (siglati da Belgio, Francia, Germania, Italia,Lussemburgo e Paesi Bassi), costituisce la prima forma di organizzazione economica sovranazionale inEuropa. Nel corso degli anni sono aumentati i Paesi membri e la loro integrazione. Ci ha portato ad unagraduale evoluzione che, il 7 febbraio 1992 con il Trattato di Maastricht, ha dato vita allattuale UnioneEuropea a cui aderiscono oggi 27 Paesi.16IV direttiva del Consiglio del 25 luglio 1978 basata sullarticolo 54, paragrafo 3, lettera g), del trattato e

    relativa ai conti annuali di taluni tipi di societ (78/660/CEE). Pubblicata sulla GU n. L 222 del 14 agosto1978, pag. 11.

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    investitori nellindividuazione delle opportunit di investimento ed indirizzare cos le

    loro risorse verso quei settori pi virtuosi, hanno dimostrato nel tempo un insuccesso

    nel realizzare la ricercata omogeneit contabile fra i Paesi membri. Questo esito

    negativo in buona parte attribuibile a due ragioni. Un primo limite proprio nella

    norma in quanto ladeguamento a principi uniformi ha comportato uneccessiva

    presenza di opzioni nella rappresentazione dei valori in bilancio e nei criteri di

    valutazione. Ci doveva facilitare lintroduzione delle direttive nei diversi Paesi

    membri, ma ha comportato lunghi tempi di recepimento17 e differenti interpretazioni

    degli Stati membri su alcuni principi. Il secondo limite, che ha portato poi lUnione

    Europea a rivedere nel corso degli anni 90 la sua strategia, da collegare

    allevoluzione dello scenario finanziario internazionale, fortemente accelerata dalcrescente utilizzo delle tecnologie informatiche, dalla globalizzazione dei mercati e

    dallintroduzione della moneta unica. Questi cambiamen ti hanno reso vani gli sforzi

    verso unarmonizzazione contabile europea, comportando lo spostamento verso

    ladozione dei principi contabili internazionali. Questa nuova strategia, che aspirava ad

    assicurare la negoziazione dei valori mobiliari delle imprese anche sui mercati

    internazionali, espressamente configurabile con la Comunicazione n. 508 del 14

    novembre 1995 della Commissione Europea intitolata Armonizzazione contabile: unanuova strategia nei confronti del processo di armonizzazione internazionale. Molte

    grandi imprese europee a carattere internazionale infatti reclamavano lesigenza di

    ridurre i costi legati alla predisposizione di due serie di conti e la complessit

    dellinformazione economico-finanziaria necessaria per essere ammessi alla quotazione

    anche in Paesi extraeuropei18. La necessit di tali imprese di operare e reperire capitali

    al di fuori del proprio Paese di origine ha caratterizzato gli obiettivi posti dalla

    Comunicazione 508/95 CEE, che sono riassumibili in quattro punti:Eliminazione del divario esistente tra prescrizioni della normativa comunitaria e

    le esigenze dei mercati internazionali;

    Proseguimento dellattivit finalizzata al miglioramento della comparabilit dei

    conti;

    17 LItalia, con i suoi 13 anni per il recepimento della VII direttiva comunitaria, uno dei casi piesemplari. Essa infatti ha avuto attuazione in Italia con Il D. Lgs 127/1991.18 I bilanci redatti secondo le direttive comunitarie non garantivano lammissione alla quotazione nelle

    sedi delle principali borse internazionali. Emblematico era il caso del mancato riconoscimento da partedella Security Exchange Commission - SEC (organo di vigilanza dei mercati mobiliari statunitensi).

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    Partecipazione dellUE al dibattito internazionale sullarmonizzazione contabile;

    Costituzione di un organismo europeo di normalizzazione contabile con compiti

    di accertamento della comparabilit dei principi contabili internazionali con le

    direttive comunitarie.

    Il problema concreto che emerse in questo contesto fu il dover compiere una scelta

    riguardo alla tipologia di principi contabili internazionali con quali redigere il bilancio.

    Curiosa stata la preferenza dellUE di un corpus di principi contabili gi esistenti 19 e la

    scelta della Commissione ricaduta sugli IAS, scartando gli US Gaap20. Fino a quel

    momento di fatto allinterno dellUnione Europea erano riconosciuti e utilizzati dalle

    imprese europee a livello internazionale sia i principi emanati dallo IASC che quelli

    emanati dal FASB. Entrambi infatti avevano in comune il pregio di essere orientati in

    prevalenza alla tutela degli investitori (una delle maggiori differenze di fondo con le

    direttive contabili, pi impegnate a garantire il capitale e gli interessi di particolari

    categorie distakeholders). I principi contabili americani US Gaap furono scartati per la

    specificit di tali principi al contesto americano. Lopzione prescelta, motivata con la

    Comunicazione 232/99/CEE (Messa in atto del quadro dazione per i servizi finanziari:

    piano dazione), fu quella di utilizzare, previa verifica della loro compatibilit con le

    finalit delle direttive comunitarie IV e VII, i principi contabili internazionali IAS. Essigarantiscono rispetto agli US Gaap un superiorestandardqualitativo e soprattutto sono

    elaborati con una visione pi internazionale senza quindi comportare problemi

    applicativi nel contesto europeo. Inoltre la Commissione motiva la scelta degli IAS

    rispetto agli US Gaap sulla base del loro riconoscimento da parte dello IOSCO e del

    Comitato di Basilea21. Finito lesame di compatibilit dei principi contabili

    internazionali con le direttive europee, finalmente, si fu pronti per iniziare a progettare

    la loro applicazione e il via venne sancito dal Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24marzo 2000 che invita la Commissione a prendere misure per migliorare la

    19 La scelta di procedere alla redazione di un nuovo corpus di principi contabili europei fu scartata per iltroppo tempo necessario a raggiungere unintesa fra gli Stati membri in merito al loro contenuto.20 Negli Stati Uniti la contabilit delle imprese retta dai Generally accepted accounting principles(Gaap). Lenfasi sul general, nel senso che questi principi contabili generalmente accettatistabiliscono solo linee-guida generali, e possono essere applicati in maniere diverse, tutte formalmentecorrette. (Fonte: www.ilsole24ore.com)21

    Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (CBVB) il principale organismo di definizione deglistandard internazionali per la regolamentazione prudenziale del settore bancario. (Fonte: www.bis.org)

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    comparabilit dellinformativa pubblicata dalle aziende quotate22. La quale inizia i

    lavori con la Comunicazione n. 359 del 13 giugno 2000 intitolata Lastrategia dellUE

    in materia di informativa finanziaria: la via da seguire. Questa comunicazione ha

    acquisito nel corso del tempo importante valore a causa del suo ruolo programmatico

    svolto nel processo di armonizzazione. In modo particolare, sono da sottolineare la

    previsione di due tappe: che entro il 2000 si sarebbe dovuta presentare una proposta

    finalizzata ad imporre a tutte le societ quotate nellUE lobbligo di redigere, entro il

    2005, i loro bilanci consolidati in conformit agli IAS e che entro il 2001 si presentasse

    anche una proposta intesa a modernizzare le direttive contabili in modo che queste

    potessero costituire la base dellinformativa di tutte le societ di capitali. La prima tappa

    si avvia con la pubblicazione del Regolamento CE n. 1606 del 19 luglio 2002 23 cheintroduce lobbligo, a decorrere dallesercizio 2005, per le societ quotate dei Paesi

    membri della Comunit economica europea, di redigere i bilanci consolidati secondo i

    principi contabili internazionali emanati dallo IASB. A dispetto del ritardo che ha

    accompagnato il Regolamento da evidenziare che in questa seconda fase di

    armonizzazione contabile lUnione Europea ha deciso di servirsi dei Regolamenti da

    affiancare alle Direttive. Questo strumento si dimostrato pi completo ed efficace nel

    raggiungere i fini delle istituzioni comunitarie in quanto di portata generale (cioapplicabile a categorie di destinatari astrattamente determinate), obbligatorio in tutti i

    suoi elementi, nel senso che gli Stati membri hanno lobbligo della loro integrale

    applicazione e soprattutto sono direttamente applicabili in ogni Stato membro senza che

    sia necessario un atto di recepimento da parte degli Stati membri stessi. Passi

    preliminari, che hanno ritardato la definizione del Regolamento CE n. 1606/2002, sono

    stati svolti per rafforzare la Commissione Europea incaricata di regolare lintroduzione

    dei principi contabili internazionali. L'UE per adottare i principi IAS/IFRS si preoccupata di sottoporli prima ad una doppia tipologia di omologazione24. Per

    22 Consiglio Europeo di Lisbona 23 e 24 marzo 2000: Conclusioni della presidenza, I) Occupazione,Riforme economiche e coesione sociale, 2) Predisporre il passaggio a uneconomia competitiva, dinamicae basata sulla conoscenza. (Fonte: www.consilium.europa.eu)23 GU della Comunit Europea (11/09/2002),Regolamento (CE) N. 1606/2002 del Parlamento Europeo edel Consiglio dellUnione Europea del 19 luglio 2002 relativo allapplicazione dei principi contabili

    internazionali.24 Lapplicazione dei principi contabili internazionali allinterno del contesto europeo stata subordinata

    a una verifica di compatibilit con le direttive contabili europee: tecnicamente si dice che i principicontabili internazionali sono sottoposti a un processo di omologazione (endorsement process).

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    lomologazione regolamentare ha istituito il Comitato di regolamentazione contabile

    che coinvolge i rappresentanti di tutti gli Stati membri, con il compito di fornire pareri

    sullopportunit o meno che lUE adotti un principio IAS/IFRS e sulla sua data di

    applicazione. Mentre per lomologazione contabile ha fondato il Comitato tecnico di

    contabilit, con natura prevalentemente consultiva sugli IAS/IFRS ed in grado di

    influenzarne lo sviluppo, oltre che di permettere rapide decisioni sui nuovi principi.

    Fondamentale per questultimo punto stata la creazione nel giugno del 2001

    dellEFRAG, un organismo privato che raggruppa i rappresentanti delle imprese, ordini

    professionali, autorit di vigilanza ed altri portatori dinteresse del bilancio. I suoi

    compiti principali consistono nel contribuire in modo attivo e propositivo al ruolo svolto

    dallo IASB e nel coadiuvare la Commissione nella modifica delle direttive comunitarieche non siano conformi ai principi dello IASB e alle sue interpretazioni IFRIC 25. Per

    quanto riguarda invece il contenuto del Regolamento CE n. 1606/2002, che recepisce in

    ambito comunitario tutti i principi IAS/IFRS esistenti fino a quel momento, sono

    importanti le novit introdotte e le relative opzioni. Se si preoccupa di rendere

    obbligatoria ladozione degli IAS/IFRS per i conti consolidati delle societ i cui titoli

    sono negoziati in un mercato regolamentato di un qualsiasi Stato membro (societ

    quotate), lascia al Paese membro la libert di far applicare o meno tali principi anche albilancio individuale di questa tipologia di societ. Tale opzione vale anche per le societ

    non quotate: gli Stati membri hanno la facolt di estendere, in via obbligatoria o

    facoltativa, luso dei principi contabili internazionali sia per il bilancio consolidato che

    per il bilancio desercizio. Il Regolamento prevede inoltre che lo Stato membro ha

    lonere di comunicare immediatamente la sua scelta alla Commissione e agli Stati

    membri. Ci perch lArticolo 9 - Disposizioni transitorie - prevede per gli Stati

    membri la possibilit di una deroga temporale programmando lapplicazione degliIAS/IFRS > . Latto conclusivo di questa prima tappa si svolge con la

    pubblicazione, nella Gazzetta Ufficiale dellUnione Europea del 29 settembre 2003, del

    Regolamento CE n. 1725/2003 con il quale si sono approvati i principi contabili

    internazionali. I principi elencati dal Regolamento erano 32 e coincidevano con tutti

    25

    Cfr. Montone A., Il bilancio di gruppo tra normativa nazionale e principi contabili internazionali -Profili evolutivi e comparativi, Franco Angeli, Milano, 2005.

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    quelli emanati dallo IASB al 14 settembre 200226, tranne lo IAS 32 - Financial

    Instruments. Disclosure and Presentation e lo IAS 39 - Financial Instruments.

    Recognition and Measurement. Si era scelto di non adottare subito anche questi due

    principi contabili internazionali poich disciplinavano la valutazione di strumenti

    finanziari secondo il criterio del fair value , un metodo di valutazione che pu esercitare

    un grosso impatto sui risultati del bilancio e che per il momento si era preferito

    rimandare ladozione in quanto richiedeva troppi aggiustamenti27.

    La seconda tappa invece, attinente alla modernizzazione delle direttive contabili, fu

    intrapresa con la Direttiva CE n. 65 del 27 settembre 200128 che aveva lobiettivo di

    introdurre limpiego del criterio del fair value (o valore equo), al posto del costo storico,

    per la valutazione delle attivit e delle passivit finanziarie, con riferimento a quelledetenute a scopo di negoziazione e a quelle disponibili per la vendita. Era

    indispensabile, quindi, modificare le precedenti direttive per proseguire la strada verso

    la ricercata armonizzazione contabile internazionale. I principi contabili internazionali

    IAS/IFRS prevedevano lutilizzo del valore equo per la valutazione di alcuni strumenti

    finanziari, pertanto ai fini della comparabilit dellinformativa finanziaria era necessario

    consentire agli Stati membri la possibilit di far predisporre i bilanci secondo questo

    metodo in modo da prepararsi anche ad applicare il principio IAS 39 - Strumentifinanziari: rivelazione e valutazione. Questa direttiva diventava efficace a decorrere dal

    1 gennaio 2005, ma oltre a chiarire i campi di discrezionalit degli Stati membri (facolt

    o obbligo di uso del valore equo), fin da subito ha chiarito per quali tipi di strumenti

    finanziari pu essere utilizzato il valore equo e di quali riferimenti servirsi per la sua

    determinazione. Altro elemento rilevante della direttiva costituito dallArticolo 42-

    quater dove si afferma che >. Questo un importante cambiamento introdotto dai principi contabiliinternazionali: la differenza fra il valore iscritto in bilancio ed il fair value pu dare vita

    alla contabilizzazione di una perdita o di un utile. Ma tale valore di bilancio, come si

    vedr allinterno del Capitolo 2 di questo lavoro, pu avere origine anche dalla

    26 Data di entrata in vigore del Regolamento CE n. 1602/2002.27 Saranno comunque entrambi applicati, IAS 32 e IAS 39, con il Regolamento CE n. 1126/2008 dellaCommissione del 3 novembre 2008.28 GU delle Comunit europee (27/10/2001), Direttiva n. 2001/65/CE del Parlamento europeo e delConsiglio del 27 settembre 2001 che modifica le direttive 78/660/CEE, 83/349/CEE e 86/365/CEE per

    quanto riguarda le regole di valutazione per i conti annuali e consolidati di taluni tipi di societ nonchdi banche e di altre istituzioni finanziarie.

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    valutazione di altri assets diversi dagli strumenti finanziari. Successiva direttiva che ha

    partecipato al lavoro di aggiornamento delle direttive contabili per renderle compatibili

    con i principi contabili internazionali la Direttiva CE n. 51 del 18 giugno 2003 29 ed

    nota come Direttiva di modernizzazione. Le principali modifiche introdotte sono:

    Lintegrazione dei principi generali di redazione del bilancio di esercizio, con il

    principio di prevalenza della sostanza sulla forma;

    Modifiche ai prospetti di bilancio per quanto attiene alla forma e al contenuto:

    oltre allo Stato Patrimoniale, Conto Economico e Nota integrativa si

    aggiungono, in base allo IAS 1 - Presentazione del bilancio, il Rendiconto

    finanziario e il Prospetto dei movimenti del patrimonio netto;

    Modifiche relative ai criteri particolari di valutazione;

    Modifiche relative alla relazione sulla gestione e al controllo legale dei conti.

    Lintento di queste nuove modifiche era quello di completare la fase di preparazione

    allapplicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, ma non s i ancora

    arrivati a una loro completa e fedele applicazione, che faccia emergere come detta il

    punto 4 della Direttiva > poich la valutazione alfair value va a scontrarsi con altri

    principi in uso negli ambiti nazionali. La normativa comunitaria quindi risulta ad oggiparzialmente attuata nei Paesi membri dellUE e soltanto quando si riuscir a recepire

    integralmente tali norme si arriver a una significativa convergenza tra la normativa

    nazionale di ogni Stato membro e quella internazionale (IAS/IFRS).

    1.3 Il processo di armonizzazione degli standardcontabili italiani

    La decisione del Parlamento europeo di adottare i principi contabili internazionali,sebbene riuscita a indirizzare i Paesi membri verso unarmonizzazione contabile con i

    vantaggi di uno schema concettuale che permette di avere un sistema di rivelazione,

    valutazione e rappresentazione in bilancio condiviso, ha comportato diverse difficolt

    nella transizione dai principi nazionali agli IAS/IFRS. Difatti, pi che una scelta di

    29 GU dellUnione europea (17/07/2003), Direttiva n. 2003/51/CE del Parlamento europeo e delConsiglio del 18 giugno 2003 che modifica le direttive 78/660/CEE, 83/349/CEE, 86/365/CEE e

    91/674/CEE relative ai conti annuali e ai consolidati di taluni tipi di societ, delle banche e altriistituzioni finanziari e delle imprese di assicurazione.

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    uniformare i sistemi contabili europei con quelli internazionali si trattato di una

    necessit di predisporre bilanci comparabili con una maggiore trasparenza informativa

    finanziaria. Ma se ci comportava un generale innalzamento dellefficienza complessiva

    del sistema economico europeo (funzionamento efficiente, sotto il profilo operativo e

    dei costi dei mercati dei capitali, aumento della competitivit delle imprese europee,

    ammissione alla quotazione ovunque nel mondo, ), ha avuto lo svantaggio di causare

    forti disagi nelladozione di un modello contabile, nella maggior parte dei casi, difforme

    dalle prassi presenti in un determinato Paese. Per non sconvolgere improvvisamente il

    lavoro di diversi operatori, lUnione Europea invece di standardizzare 30 subito la

    contabilit di tutti i Paesi membri, ha optato per una strategia di armonizzazione, che

    dovrebbe portare ad una uniformazione contabile tramite un processo di convergenzacaratterizzato da norme flessibili. Ne una prova la preferenza di servirsi inizialmente

    delle direttive contabili che imponevano ai vari Stati un vincolo negli obiettivi da

    perseguire, ma lasciavano ai Governi nazionali libert di azione per il completamento

    del quadro normativo. in questo spazio che si colloca lattivit svolta dal legislatore

    italiano per il recepimento del Regolamento CE n. 1606/2002 e delle Direttive n.

    65/2001/CE e 51/2003/CE.

    Il primo effetto dei principi contabili internazionali in Italia fu causato dal Regolamento

    CE n. 1606/2002 che, come detto nel paragrafo precedente, con efficacia immediata

    obbligava, dal 1 gennaio 2005, le societ quotate dellUE a redigere i bilanci

    consolidati secondo gli IAS/IFRS. Il recepimento dellintero Regolamento avviene con

    la nota Legge comunitaria 200331. Con questa legge il Governo italiano decide di

    esercitare i suoi poteri di delega e tramite lArticolo 25, intitolato Opzioni previste

    dallarticolo 5 del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del

    Consiglio, del 19 luglio 2002, relativo allapplicazione dei principi contabili

    internazionali, rende obbligatorio a partire dal 1 gennaio 2007 lutilizzo degli

    IAS/IFRS per:

    Le societ quotate, in relazione al bilancio desercizio;

    30 Per standardizzazione si intende la fissazione di un insieme di standard cui adeguare le situazionipreesistenti in modo da ottenere luniformit dei bilanci.31

    GU n. 266 del 15 novembre 2003Legge 31 ottobre 2003, n. 306Disposizioni per ladempimento diobblighi derivanti dallappartenenza dellItalia alle Comunit europee. Legge comunitaria 2003.

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    Le societ aventi strumenti finanziari diffusi presso il pubblico, in relazione al

    bilancio desercizio e consolidato;

    Le banche e gli intermediari finanziari sottoposti a vigilanza da parte della

    Banca dItalia, per il bilancio desercizio e consolidato;

    Le imprese di assicurazione che applicano il D.Lgs n. 173/1997, in relazione al

    bilancio consolidato32;

    Le imprese di assicurazione, in relazione al bilancio desercizio nei soli casi in

    cui siano quotate e non siano tenute alla redazione del bilancio consolidato.

    Con la stessa attribuisce la facolt di utilizzarli alle societ non quotate; si tratta per loro

    di una notevole novit poich hanno la possibilit di valutare la convenienza

    organizzativa ed economica e poi scegliere se adottarli. Nel caso in cui non avessero

    optato per ladozione dei principi contabili internazionali, avrebbero dovuto continuare

    ad adottare i principi nazionali e le norme previste dal codice civile. Questultima

    alternativa invece obbligatoria per le societ che redigono il bilancio in forma

    abbreviata33. Ma alla luce delle modifiche apportate alle direttive comunitarie anche le

    disposizioni contenute allinterno del codice civile andavano riviste. In particolare il

    D.Lgs. n. 394 del 30 dicembre 200334, senza variare lo schema e il contenuto del

    bilancio civilistico, al fine di evitare incompatibilit fra i principi nazionali e quelliinternazionali, prevede per i bilanci desercizio e consolidati che a partire dal 1 gennaio

    2005 vengano inserite nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione dei

    chiarimenti riguardanti il fair value. Ci perch essendo un metodo di valutazione

    completamente opposto a quello del costo assume rilievo il valore di mercato; occorre

    quindi precisare quali parametri sono in grado di determinare con esattezza i reali valori

    esposti in bilancio. In ogni modo, il 2003 rappresenta un anno fondamentale per

    lapertura italiana ai principi contabili internazionali. Con lobiettivo di creare deimodelli di societ uniformi con quelli presenti allinterno dellUnione europea, nel 2001

    il Governo era stato delegato ad adottare, entro un anno, uno o pi decreti legislativi

    32 Decreto legislativo del 26 maggio 1997, n. 173 - Attuazione della direttiva 91/674/CEE in materia diconti annuali e consolidati delle imprese di assicurazione.33 Per un approfondimento, cfr. Zambon P., Rotondaro W.,Il bilancio in forma abbreviata, Professionisti& Imprese, Maggioli Edidore, Santarcangelo di Romagna, 2012.34 GU n. 44 del 23 febbraio 2004, Decreto legislativo 30 dicembre 2003, n. 394 Attuazione delladirettiva 2001/65/CE che modifica le direttive CEE 78/660, 83/349 e 86/635, per quanto riguarda le

    regole di valutazione per i conti annuali e consolidati di taluni tipi di societ, nonch di banche e di altreistituzioni finanziarie.

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    recanti la riforma organica della disciplina delle societ 35. E allArticolo 6 - Disciplina

    del bilancio, era ben puntualizzato che la riforma delle societ avrebbe dovuto

    prevedere le condizioni in presenza delle quali le societ possono utilizzare per la

    redazione del bilancio consolidato i principi contabili internazionalmente riconosciuti.

    Ma in quanto Paese membro dellUnione Europea, lItalia a conoscenza delle modifiche

    che si stavano apportando alle direttive contabili comunitarie, ha strutturato la riforma

    tenendo conto di tutte le novit. Precisamente, il D.Lgs n. 6 del 17 gennaio 2003 -

    Riforma organica della disciplina delle societ di capitali e cooperative - che ha

    modificato il Capo V del Libro V del codice civile, ha introdotto importanti novit

    anche in materia di bilancio di esercizio. Il fine stato quello di ottenere in bilancio

    delle rappresentazioni maggiormente realistiche delle situazioni societarie, collegandosial principio della substance over form che alla base dei principi IAS/IFRS. stato

    quindi rivisto il primo punto dellArticolo 2423-bis -Principi di redazione del bilancio,

    il quale ora enuncia che >. Un bilancio redatto

    secondo questo metodo ha il pregio di dare risalto alle informazioni sulla situazione

    patrimoniale, finanziaria ed economica, attuale e prospettica, dellimpresa. Tali datisono quelli di maggiore interesse per i lettori del bilancio, dati che in precedenza

    potevano essere oscurati o manipolati da chi redige il documento36. Un chiaro esempio

    del mutamento apportato rispetto alla prassi tradizionale dato dalle operazioni di

    locazione finanziaria. Fino ad allora venivano contabilizzate con il metodo

    patrimoniale, che prevedeva lobbligo per il concedente di continuare ad esporre i beni

    dati in locazione tra le sue immobilizzazioni materiali (Beni concessi in locazione

    finanziaria) ed iscrivere in conto economico le quote di ammortamento e i canoniricevuti. Allutilizzatore del bene rimaneva di conseguenza solo lonere di rilevare i

    canoni pagati fra i costi di esercizio (Costi per godimento di beni di terzi). Questo

    metodo si basa sul presupposto che il contratto di leasing, essendo giuridicamente un

    contratto di locazione, non trasferisce la propriet dei beni. Pertanto secondo i principi

    35GU n. 234 dell8 ottobre 2001, Legge 3 ottobre 2001 - Delega al Governo per la riforma del dirittosocietario.36 Cfr. Comoli M., Corno F., Vigan A.,Il bilancio secondo gli IAS, Giuffr Editore, Milano, 2006, p. 22.

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    contabili italiani un bene in leasing non pu essere incluso tra le immobilizzazioni fino

    a quando non se ne diventi a tutti gli effetti proprietari. I principi contabili internazionali

    invece adottano la prospettiva finanziaria che fa prevalere la sostanza sulla forma:

    laddove tutti i rischi e i benefici connessi allutilizzo del bene sono effettivamente

    trasferiti, il leasing va considerato come un acquisto di un bene immobilizzato (il bene

    considerato come un acquisto a credito). Secondo lo IAS 17 -Leasing, il bene in leasing

    iscritto nellattivo dello Stato patrimoniale dellutilizzatore e non del concedente.

    Come effetto di ci sar lui a riportare le quote di ammortamento nel Conto economico.

    Egli inoltre, ha lobbligo di rilevare nel passivo il debito per la parte che corrisponde

    alla quota capitale di canoni ancora dovuti e nel Conto economico gli oneri finanziari

    per la quota interessi e gli oneri accessori corrisposti di competenza dellesercizio. Conla riforma del diritto societario, parziale avvicinamento verso gli IAS/IFRS, il

    legislatore conscio che ladozione dei principi contabili nazionali o internazionali

    comporta la distinzione tra metodo patrimoniale e finanziario ha previsto, al punto 22

    dellArticolo 2427 - Contenuto della nota integrativa, che il locatario predisponga un

    prospetto informativo in cui siano riassunte tutte le condizioni delloperazione37 senza

    per variare il suo metodo di contabilizzazione in bilancio.

    Questo esempio ben evidenzia il lento e incompleto recepimento in Italia dei principi

    contabili internazionali, ma prova ancora pi forte si ha osservando che la Direttiva n.

    51/2003/CE non stata ancora del tutto accolta in Italia. Il passo successivo stato

    compiuto solamente con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005 38 che, sancendo

    lattuazione della Legge comunitaria 2003, disciplina lambito e le modalit di

    applicazione degli IAS/IFRS. Novit di questa disposizione fu che le imprese obbligate

    dal Regolamento CE n. 1606/2002 a redigere il bilancio consolidato secondo gli

    IAS/IFRS potevano ora redigere anche quello individuale secondo tali principi. Lapossibilit viene concessa anche alle societ controllate e collegate, cosi da migliorare la

    37 Art. 2427 - Contenuto della nota integrativa: La nota integrativa deve indicare, oltre a quanto stabilitoda altre disposizioni: . 22. Le operazioni di locazione finanziaria che comportano il trasferimento allocatario della parte prevalente dei rischi e dei benefici inerenti ai beni che costituiscono oggetto, sullabase di un apposito prospetto dal quale risulti il valore attuale delle rate di canone non scadute qualedeterminato utilizzando tassi di interesse pari allonere finanziario effettivo attribuibile ad essi e riferibileallesercizio, lammontare complessivo al quale i beni oggetto di locazione sarebbero stati iscritti alla datadi chiusura dellesercizio qualora fossero stati considerati immobilizzazioni, con separata indicazione diammortamenti, rettifiche e riprese di valore che sarebbero stati inerenti allesercizio;38

    GU n. 66 del 21 marzo 2005, Decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 - Esercizio delle opzionipreviste dallarticolo 5 del regolamento (CE) n. 1606/2002 in materia di principi contabili internazionali.

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    comparabilit fra i bilanci delle societ del gruppo (ci vale per tutte le societ che

    redigono il bilancio consolidato, quotate e non quotate). La scelta di far rientrare anche

    questo tipo di societ fra i soggetti legittimati ad utilizzare gli IAS/IFRS dovuta al

    fatto che ci dovrebbe garantire una migliore correlazione tra linformativa contabile e

    la realt sostanziale di molte operazioni. Da questo decreto si delinea un quadro molto

    preciso per le societ italiane (Figura 2), ma lArticolo 5 mostra ancora una volta come

    Figura 2: Ladesione agli IAS/IFRS in Italia

    SOGGETTI INTERESSATIBILANCIO

    INDIVIDUALEBILANCIO

    CONSOLIDATO

    Societ quotateSociet con strumenti finanziaridiffusiBanche e gli enti finanziari vigilati

    IAS/IFRS facoltativi nel

    2005, obbligatori dal2006

    IAS/IFRS obbligatoridal 20051

    Societ assicurative quotate e nonEsclusione applicazione

    IAS/IFRS2IAS/IFRS obbligatori

    dal 2005

    Societ consolidate da:Societ quotateSociet con strumentifinanziari diffusiBanche e gli enti finanziarivigilati

    Altre societ che redigono ilbilancio consolidato (escluse quelleminori)Altre societ consolidate da societche redigono il bilancio consolidato(escluse quelle minori)

    IAS/IFRS facoltativi dal

    2005

    3IAS/IFRS facoltativi

    dal 2005

    3

    Altre societ non consolidate dasociet che redigono il bilancioconsolidato (escluse quelle minori)

    Esclusione applicazioneIAS/IFRS4

    -

    Societ minori (Art. 2435-bis c.c.)Esclusione applicazione

    IAS/IFRS-

    1 La Banca dItalia conserva il potere di disciplinare gli schemi di bilancio secon do quanto oraprevisto dallArt. 5 del D.Lgs 87/92;2 IAS/IFRS obbligatori dal 2005 nella redazione del bilancio individuale per le imprese diassicurazione quotate che non redigono il bilancio consolidato;3 La facolt di applicazione degli IAS/IFRS se esercitata deve essere applicata sia per il bilancioindividuale, sia per il bilancio consolidato;4 La facolt di applicazione degli IAS/IFRS potr essere esercitata dallesercizio individuato condecreto del Ministero dellEconomia e delle finanze e del Ministro della giustizia.

    Fonte: Ricciardi A., Il processo di armonizzazione contabile in Europa, in Corso di LaureaMagistrale, Analisi di Bilancio, A.A. 2012/2013, Universit della Calabria - Cosenza, p. 35.

    (www.antonioricciardi.it)

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    sia arduo staccarsi dai principi contabili nazionali e specifica: >. Osservando anche altri limiti particolari39 nellapplicazione degli

    IAS/IFRS previsti dal decreto, si comprende chiaramente che si tratta di regole

    transitorie sia per le imprese (la previsione della facolt/obbligo concede loro un anno in

    pi per organizzarsi) che per il legislatore. Questultimo, nonostante il termine era stato

    fissato al 31 dicembre 2004, ha continuato a prendere tempo per prepararsi al

    recepimento della Direttiva n. 51/2003/CE. Codesto avvenuto parzialmente, con il

    D.Lgs n. 32 del 2 febbraio 200740, soltanto a seguito della condanna da parte della Cortedi Giustizia europea. Il decreto, di cui i provvedimenti sono entrati in vigore a partire

    dai bilanci 2008, ha per adottato soltanto le prescrizioni obbligatorie che riguardano

    linformativa finanziaria. Nel dettaglio si occupato di prevedere il contenuto della

    relazione sulla gestione e della relazione del revisore contabile, cos da concordare con

    le modifiche che lo stesso decreto apportava al codice civile ed assicurare un fedele

    resoconto degli affari e della situazione della societ o del gruppo41. Per il recepimento

    della parte facoltativa della Direttiva di ammodernamento vi era invece tempo fino al5 settembre 2009, ma da parte del legislatore italiano non ancora stato emesso nessun

    decreto di attuazione. Si tratta delle modifiche ai prospetti di bilancio e ai principi di

    iscrizione e valutazione delle poste di bilancio. Accorgendosi del vuoto lasciato dalle

    cariche pubbliche italiane, lOIC ha formalizzato un progetto contente delle modifiche

    da apportare al codice civile e al testo unico della finanza che nella sostanza rappresenta

    la volont di rendere finalmente operativa la parte facoltativa della direttiva

    51/2003/CE, la quale dovrebbe finalmente garantire una significativa, e cosi

    39 Spiccano in particolare la limitazione nella distribuzione di utili derivanti da riserve di patrimonionetto, costituite e alimentate dalle valutazioni a fair value e le specifiche disposizioni previste per levariazioni di patrimonio netto causate dalla prima applicazione degli IAS/IFRS.40 GU n. 75 del 30 marzo 2007, Decreto legislativo 2 febbraio 2007, n. 32 - Attuazione della direttiva2003/51/CE che modifica le direttive 78/660, 83/349, 86/635 e 91/674/CEE relative ai conti annuali e aiconti consolidati di taluni tipi di societ, delle banche e altri istituti finanziari e delle imprese di

    assicurazione.41 Cfr. Holzmiller E. (Coordinatore della Commissione di diritto societario dellOrdine dei dottori

    commercialisti di Milano), Soluzioni operative: novit nella relazione sulla gestione al bilancioconsolidato, Diritto e Pratica delle Societ - Il Sole 24 ORE, n. 24, 31 dicembre 2007.

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    faticosamente inseguita, convergenza tra la normativa nazionale e quella internazionale

    (IAS/IFRS)42.

    1.4 Differenze con i principi civilistici italiani

    Nel difficile compito di redazione di un bilancio non sufficiente limitarsi alla

    consultazione dei principi contabili che la legge impone di adottare. Per la

    pubblicazione di un bilancio che garantisca una corretta informazione finanziaria, ossia

    soddisfi i bisogni informativi degli utilizzatori interni ed esterni, indispensabile che le

    societ considerino anche le disposizioni e le interpretazioni emesse dalle istituzioni

    rappresentanti le professioni contabili e, soprattutto nel caso di societ quotate, le normeemesse dalle autorit di vigilanza. Ci perch se i principi di base previsti a livello

    nazionale e internazionale possono risultare simili frequente riscontrare differenze di

    valutazione a livello pratico-applicativo43. La difformit nel giudizio per i criteri di

    valutazione collegabile innanzitutto allelevato grado di prudenza del bilancio

    nazionale che porta spesso a sottostimare il valore del patrimonio aziendale. I principi

    contabili internazionali al contrario hanno un inferiore livello di prudenza poich

    mirano a rappresentare in bilancio il reale valore corrente del complesso aziendale.Diretta conseguenza del valore che ci si spinge ad attribuire in bilancio agli elementi del

    patrimonio il grado di ritenzione di ricchezza allinterno dellimpresa. Mentre il

    bilancio italiano caratterizzato da principi di redazione che cercano di influenzare il

    meno possibile il reddito distribuibile, nel bilancio secondo gli IAS/IFRS a causa delle

    componenti valutate al fair value vi la possibilit di distribuire utili non ancora

    realizzati.

    La tendenziale44 valutazione alfair value determina per di pi una maggiore variabilit

    dei risultati di bilancio poich questi sono soggetti alle fluttuazioni dei valori di mercato

    che subiscono gli elementi patrimoniali. Ma ci che risalta particolarmente fra il

    42 OIC,Ipotesi di attuazione della direttiva 2003/51/CE e della direttiva 2006/46/CE che modificano ladirettiva n. 83/349/CEE in materia di bilanci consolidati . Bozza di articolato D.Lgs. 09/04/1991, n. 127,Approvato dal Consiglio di gestione il 6 maggio 2008.43 Cfr. Portalupi A., Analogie e Differenze - IFRS, US Gaap e Principi Italiani , Technical Department -PricewaterhouseCoopers, 2008.44

    Tendenziale perch lo IASB indica, nella maggior parte dei casi, il criterio del costo come criterio divalutazione preferito, ammettendo ilfair value solo come criterio consentito.

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    Il modello di bilancio previsto dallo IASB, che si contraddistingue per una struttura

    molto flessibile a causa della previsione di un contenuto minimo lasciando ampia

    discrezionalit alle imprese di scegliere lesposizione delle voci che ritengono

    maggiormente idonee a rappresentare la loro situazione interna, invece composto da:

    Stato patrimoniale: secondo gli IAS/IFRS, le poste dello stato patrimoniale

    devono di norma essere classificate in base alla distinzione corrente/non corrente

    in riferimento al ciclo operativo47. In alternativa pu essere utilizzato il criterio

    della liquidit (approccio obbligatorio per le banche e altri istituti finanziari). I

    principi contabili internazionali, a differenza della disciplina civilistica e dei

    principi contabili nazionali che si limitano a descrivere lo schema dello stato

    patrimoniale senza definire le caratteristiche degli elementi che lo compongono,

    tramite il Framework propongono anche una definizione dei concetti di attivo,

    passivo e patrimonio netto;

    Conto economico: disciplinato dallo IAS 1, il quale prevede che si rediga

    questo prospetto tramite una classificazione basata sulla natura dei costi e ricavi

    o sulla loro destinazione allinterno dellimpresa. Il Framework prevede una

    definizione anche per i costi e i ricavi; da queste si comprende chiaramente

    come il modello di bilancio IASB sia il risultato di un sistema contabile di tipopatrimonialistico, che vuole lo stato patrimoniale come fulcro del bilancio;

    Prospetto delle variazioni di patrimonio netto: le variazioni del patrimonio netto

    dellimpresa tra due date di chiusura del bilancio riflettono lincremento o il

    decremento delle sue attivit nette avvenuto nellesercizio. Si tratta di un

    modello previsto anche dal codice civile, ma come parte integrante della nota

    integrativa. Lo IAS 1 che si occupa di disciplinare questo documento,

    dettandone anche la struttura, indica che deve essere fornita la riconciliazionedel valore contabile di ciascuna voce del patrimonio netto tra linizio ed il

    termine dellesercizio. Precisamente devono essere evidenziati nel prospetto o

    nelle note: gli importi delle operazioni con i possessori di capitale proprio, il

    saldo delle riserve di utili e una riconciliazione tra il valore contabile di ciascuna

    47 Perciclo operativo si intende >. (Fonte: Moretti P., Stato patrimoniale e conto economico secondo i principiIAS, Approfondimenti-Bilancio, Corriere tributario 37/2004, p. 2901-2908)

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    classe di capitale proprio versato e di ciascuna riserva allinizio e al termine

    dellesercizio evidenziando distintamente ogni variazione;

    Rendiconto finanziario: ha lo scopo di evidenziare la dinamica finanziaria

    dellimpresa tramite la rappresentazione del flusso finanziario generato.

    Nonostante sia un documento informativo di fondamentale importanza per gli

    utilizzatori del bilancio non stato regolato dal codice civile. Lo IASB invece

    gli dedica lo IAS 7 -Rendiconto finanziario dove disciplina la sua struttura in tre

    sezioni: la sezione operativa, la sezione degli investimenti e la sezione delle

    fonti;

    Note esplicative: i principi contabili internazionali non prevedono la redazione

    di un apposito documento per lanalisi e lillustrazione dei sintetici dati di

    bilancio, ma esigono che venga data una sintesi delle politiche contabili rilevanti

    attraverso delle note esplicative che hanno la stessa funzione della nota

    integrativa prevista dal modello nazionale.

    Attenzione a parte merita la Relazione sulla gestione. Secondo lArticolo 2428 del

    codice civile, la relazione degli amministratori costituisce parte integrante del bilancio.

    Essa deve contenere: >. Ci che incuriosisce e fariaffiorare lincompletezza del processo di armonizzazione del legislatore italiano che

    nonostante si detti lobbligo di redazione, lIAS 1 che non impone la stesura ma ne

    raccomanda solo la sua presentazione allo scopo di descrivere e spiegare la formazione

    del risultato economico, prevede linserimento di informazioni molto pi complete e

    approfondite rispetto a quanto richiesto dal codice civile.

    Le possibili differenze causate dai metodi esposti sopra, hanno portato lo IASB ad

    approvare nel giugno 2003 lIFRS 1 - Prima adozione degli IFRS. Questo principiointernazionale, omologato dallUnione europea con il Regolamento CE n. 707/200448,

    contiene le istruzioni per guidare la transizione verso gli standard internazionali. Tale

    passaggio stato inoltre agevolato in Italia dallOIC che ha predisposto la Guida

    operativa alla transazione ai principi contabili internazionali . Ma dato che gli

    48 GU dellUnione europa, Regolamento (CE) N. 707/2004 della Commissione del 6 aprile 2004 chemodifica il regolamento (CE) n. 1725/2003 della Commissione che adotta i principi contabili

    internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e delConsiglio.

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    IAS/IFRS sono standard fondati su principi (principle based) e non su regole (rule

    based) ancora oggi forti dubbi esistono, poich lapplicazione di principi, diversamente

    dallapplicazione di regole, richiede discrezionalit. Lattuale crisi economica globale

    ha contribuito ad aumentare le difficolt nellapplicazione dei principi contabili

    internazionali, poich stata in buona parte determinata da operazioni finanziarie che

    sono state compiute avendo come strumento di riferimento le valutazioni esposte in

    bilancio. Ci ha minato la fiducia nei bilanci come valido modello di rappresentazione

    dello stato di salute delle societ. in questo scenario che si colloca limport anza

    dellimpairment test. Se si riuscir a utilizzare questo strumento per arrivare a

    determinare la reale situazione attuale e prospettica delle aziende, si avr a disposizione

    un efficace soluzione agli attuali problemi di valutazione che lasciano troppasoggettivit a chi redige il bilancio, mettendo a rischio la qualit e la trasparenza dei

    bilanci.

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    Capitolo 2 - Impairment test

    2.1 IAS 36 - Riduzione di valore delle attivit

    Il test di deterioramento unattivit che deve essere messa in atto ogni volta che vi

    sia unindicazione sul fatto che possa essersi verificata uneventuale perdita di valore

    delle attivit iscritte in bilancio. Lo scopo finale dello IAS 36 quello di assicurarsi che

    le singole attivit aziendali non siano iscritte ad un valore superiore al recoverable

    amount. Questo principio contabile assume limportante ruolo di garante contro i

    possibili effetti distorsivi causati dallapplicazione dei principi relativi alle specifiche

    attivit esposte in bilancio. Esso stato introdotto in Italia con lapprovazione del

    Regolamento CE n. 2236/20041 e la sua ultima rivisitazione stata approvata dalla

    Commissione europea il 23 marzo 20102.

    Seppure si tratta di un principio contabile internazionale, la verifica delle eventuali

    riduzioni di valore delle attivit possedute non costituisce per le societ italiane una

    novit assoluta ma piuttosto unintegrazione alla normativa civilistica . Il Codice civile

    allArticolo 2426 - Criteri di valutazione prevede al terzo punto che >. Il contenuto dellArticolo rispecchia a pieno i

    fini del principio dellimpairment test e ci vale anche per il punto 3-bis dellArticolo

    2427 - Contenuto della nota integrativa. Ma il pregio dello IAS 36 risiede nel fornire ai

    redattori del bilancio civilistico, sulla base degli stessi principi di fondo, una

    regolamentazione e dei riferimenti molto pi accurati e precisi; qualit che sono

    1 GU dellUnione europea (31/12/2004), Regolamento (CE) N. 2236/2004 della Commissione del 29dicembre 2004 che modifica il regolamento (CE) n. 1725 della Commissione che adotta taluni principicontabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1602 del Parlamento europeo e delConsiglio, per quanto riguarda gli IFRS 1 e da 3 a 5, i principi contabili internazionali (IAS) 1, 10, 12,

    14, da 16 a 19, 22, 27, 28 e da 31 a 41 e le interpretazioni dello SIC 9, 22, 28 e 32 .2 GU dellUnione europea (24/03/2010), Regolamento (CE) N. 243/2010 della Commissione del 23marzo 2010 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 della Commissione che adotta taluni principi

    contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e delConsiglio, per quanto riguarda i miglioramenti agli IFRS.3

    Il valore originario discrizione di unimmobilizzazione costituito dal costo di acquisto o diproduzione.

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    inesistenti anche per i principi contabili nazionali dato che non si preoccupano di

    disciplinare il procedimento di determinazione delle perdite subite dalle

    immobilizzazioni.

    Lo IAS 36, per chiarire quando deve essere effettuata una correzione in riduzione del

    valore esposto in bilancio fino a renderlo almeno pari al valore recuperabile, definisce

    tale valore come quello superiore fra il fair value less cost to sell e il value in use.

    Questa definizione da collegare alla natura dellazienda, per cui qualsiasi imprenditore

    mira a massimizzare le proprie utilit economiche. Il valore corrente al netto dei costi di

    vendita rappresentato dallimporto realizzabile dalla cessione dellimmobilizzazione, a

    seguito di una regolare negoziazione, dedotti i costi di dismissione. Per la

    determinazione del fair value sottratti i costi di vendita, come prima soluzione di

    maggior fiducia, va utilizzato se disponibile il prezzo stabilito in un accordo vincolante

    di vendita (binding sales agreement) a cui si giunti per mezzo di libera contrattazione

    con parti indipendenti e con uguale possibilit di essere a conoscenza delle stesse

    informazioni per valutare la convenienza dellaccordo. In alternativa, se tale dato non

    disponibile, ma si tratta di unattivit che viene scambiata su un mercato attivo, il valore

    ricercato pari al prezzo corrente di mercato al netto dei costi di dismissione. Nel caso

    non sia reperibile nessuno di questi due valori occorre procedere con la stima

    delloggetto di impairment. In questo caso il fair value va individuato stimando il

    prezzo ottenibile in una libera contrattazione fra parti consapevoli e disponibili; per

    effettuare la stima si hanno diverse alternative ma le due principalmente utilizzate sono

    losservazione dei prezzi negoziati relativamente a beni similari rispetto a quello

    posseduto dallazienda4 e il calcolo dei costi che dovrebbe sostenere un potenziale

    acquirente del bene nel caso decida di riprodurlo in proprio con le stesse caratteristiche.

    Il modo alternativo che unazienda ha a disposizione per ricevere utilit economiche daisuoi assets quello di impiegarli direttamente nelle sue attivit. Per il calcolo del valore

    duso occorre procedere allidentificazione del valore attuale dei flussi di cassa attesi

    che derivano dallutilizzo continuo del bene allinterno dellazienda; ci avviene

    attraverso attenta e ragionevolmente motivata individuazione di diversi elementi che

    4 Per la stima delfair value al netto dei costi di dismissione, nella prassi contabile si verifica se esistono

    transazioni comparabili avendo come riferimenti fondamentali il tempo (entro gli ultimi 12 mesi) e ilsettore.

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    saranno oggetto di analisi del paragrafo 2.1.25. In sostanza, ogni qual volta che gli

    amministratori o altri soggetti incaricati di redigere il bilancio determinano un valore

    recuperabile inferiore al valore contabile sono di fronte allobbligo di dover procedere

    alla svalutazione. Nel momento in cui viene identificata la perdita di valore emerge una

    netta differenza con quanto previsto dal codice civile italiano poich questultimo detta

    una seconda condizione che non prevista del principio contabile internazionale. La

    norma civilistica rende obbligatoria la riduzione del valore esposto in bilancio e

    connessa rilevazione della perdita di valore, quando questa va dichiarata come perdita

    durevole, ossia non transitoria e quindi molto probabile una sua esistenza anche nei

    prossimi esercizi. Questa discrepanza fra i due ordinamenti fa emergere il maggiore

    rigore applicativo dello IAS 36 rispetto allArticolo 2426.

    Il principio IAS 36.2 delimita molto bene anche il campo di applicazione. Lambito di

    attenzione riguarda tutte le attivit ad eccezione di alcune precisamente indicate che

    devono sottostare ad altri principi contabili internazionali. Si tratta delle:

    Rimanenze di magazzino (IAS 2);

    Attivit derivanti da commesse a lungo termine (IAS 11);

    Attivit fiscali differite (IAS 12);

    Attivit derivanti da benefici per i dipendenti (IAS 19);

    Attivit finanziarie che rientrano nellambito dello IAS 396;

    Investimenti immobiliari valutati alfair value (IAS 40);

    Attivit biologiche connesse allattivit agricola valutate alfair value al netto dei

    costi di vendita (IAS 41);

    Costi di acquisizione differiti e attivit immateriali derivanti da contratti

    assicurativi (IFRS 4);

    Attivit non correnti classificate come detenute per la vendita (IFRS 5).

    5Criteri per il calcolo del valore duso.6 IAS 39 - Strumenti finanziari: Rilevazione e valutazione. Attivit finanziaria qualsiasi attivit che sia:

    Una disponibilit liquida;Uno strumento rappresentativo di capitale di unaltra impresa;Un diritto contrattuale;Un contratto che sar o potr essere regolato con strumenti rappresentativi di capitaledellimpresa stessa (pu essere derivato o non derivato).

    Per un approfondimento, cfr. Iannucci A., IAS 39: Strumenti finanziari derivati, Guida alla Contabilit& Bilancio N. 11 dell11 giugno 2007, Il Sole 24 ORE, Milano.

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    Per tutti quegli assets che rientrano nella definizione di attivit fornita dal Framework7,

    limpresa obbligata ad eseguire il test di imparment che, come accennato sopra,

    consiste nellinsieme di valutazioni, scelte ed operazioni necessarie per la

    determinazione del valore recuperabile da confrontare con il valore contabile.

    2.1.1 Procedimento di determinazione e allocazione delle perdite

    Le fasi in cui si articola il procedimento di determinazione e allocazione delle perdite

    dipendono in linea generale dalla tipologia di attivit che si sta considerando. Ci

    perch lo IAS 36 distingue le attivit individuali, ossia quei beni del patrimonio

    aziendale facilmente identificabili singolarmente e le cash generating units - CGU. Le

    CGU sono le unit operative capaci di generare flussi di cassa autonomi e vengono

    indicate nel punto 6 del principio contabile come >. Il principio in esame

    richiede di andare a stimare il valore recuperabile delle attivit, ad ogni data di

    riferimento del bilancio8, se emergono sintomi di riduzione di valore. Lidentificazione

    dellattivit che pu aver subito una perdita di valore, con relativo obbligo di

    impairment test, si verifica nei seguenti casi:

    a) Quando di riscontra una qualsiasi indicazione dellavvenuta perdita di valore;

    b) Attivit immateriali con vita indefinita9o non ancora disponibili per luso;

    c) Quote di avviamento acquisite a seguito di unaggregazione aziendale.

    Come possibile comprendere da questo elenco, a prescindere dai sintomi di riduzione

    di valore, limpresa per le attivit patrimoniali dei gruppi b) e c) deve annualmente

    effettuare il test, poich sono elementi sottoposti a maggior rischio di danneggiamento.

    Per la pi generale categoria a) invece occorre predisporre un set di impairment

    indicators da utilizzare nella fase di screning. Fra le prioritarie fonti interne occorre

    considerare lo stato di salute delle attivit osservando se sono presenti segni di

    obsolescenza e/o deterioramento fisico. Unaltra importante informazione pu essere

    7 Fabbricati, impianti e macchinari ai quali si applica lo IAS 16; attivit immateriali, compresolavviamento, alle quali si applica lo IAS 38; investimenti immobiliari valutati al costo (IAS 40);partecipazioni in societ controllate, collegate ojoint ventures, disciplinate dagli IAS 27, 28 e 31.8 Secondo il punto 9 dello IAS 36, la verifica della riduzione durevole di valore pu essere fatta in

    qualsiasi momento durante un esercizio, a patto che avvenga nello stesso momento ogni anno.9 Le attivit a vita utile definita (materiali e immateriali) rientrano nel gruppo a).

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    rinvenuta andando ad indagare fra i progetti aziendali predisposti per gli esercizi futuri:

    se si riscontrano piani di ristrutturazione o cessazione di attivit che comportano un

    utilizzo sfavorevole delloggetto considerato occorre andare a verificare il reale valore

    di tale bene. Ulteriore indicatore interno pu essere rintracciato nel sistema informativo

    aziendale confrontando i risultati economici prodotti con quelli preventivati: per

    ricevere segnalazioni corrette serve grande precisione nella predisposizione di reporting

    e budget. Dalla categoria degli indicatori di impairmentesterni un chiaro campanello di

    allarme emerge dal verificarsi di significativi declini del prezzo o valore di mercato

    dellattivit considerata. In questo caso il declino pu avere diverse origini: dallo

    sviluppo della tecnologia che comporta un pi rapido invecchiamento della nostra

    attivit fino a condizioni negative del mercato e dellambiente economico che turbano irisultati ottenibili. Un eloquente dato esterno che va preso in analisi il tasso di

    interesse o altri tassi di remunerazione del capitale: come si vedr nel prossimo

    paragrafo, le oscillazioni di questi tassi sono in grado di far variare considerevolmente il

    valore duso delle attivit. Infine, se limpresa quotata in borsa, occorre raffrontare il

    valore del patrimonio netto contabile con la capitalizzazione di mercato. Saper

    riconoscere le diverse fonti informative da utilizzare, per presumere i casi di

    impairment, assume un peso rilevante, soprattutto in questa fase di mercato finanziario,quando il valore recuperabile viene fatto coincidere con ilfair value. Ma questi controlli

    devono comunque essere affiancati da altri sistemi di monitoraggio che, integrati con

    una grande sensibilit di chi redige il bilancio, siano in grado di fornire a chi utilizzer il

    documento una solida garanzia sul potenziale di produzione di utilit economiche

    riflesso dal valore contabile.

    Nel caso venga identificata unattivit che pu aver subito una perdita di valore si

    dovrebbe procedere con la determin