IMMAGINI DEL SONETTO: dal manoscritto alla stampa (XIII...
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IMMAGINI DEL SONETTO: dal manoscritto alla stampa (XIII-XVI sec.)
CANZONIERE PALATINO , BANCO RARI 217 (ex Palatino 418)
G. GUINIZZELLI, Al cor gentil ripara sempre amore
(NON è il testo che sarà definito dall’ediz. crit. sulla base del ms. Chigiano L.VIII.305)
Canzone in stanze di 10 versi.
STANZA I
Al core gentile ripara sempre amore come a la selva ausello la verdura.
₡ non fu amor anzi che gentil core né gentil core anzi ch’amor natura.
[2 + 2 = 4 ENDECASILLABI → 2 PIEDI DELLA FRONTE]
₡ꭔ ch’adesso con’ fu ’l sole sì tosto lo splendore fue lucente né fu davanti ’l sole
e prende amor in gentilezza loco così primeramente come il calore in clarità del
foco.
[6 VERSI, SETTENARI E ENDECASILLABI → SIRMA]
CANZONIERE PALATINO , BANCO RARI 217 (ex Palatino 418)
Sonetti di ser Pace notaro
₡ vv. 1-2 // ₡ vv. 3-4 // ₡ vv. 5-6 // ₡ vv. 7-8 // ₡ꭔ v. 9 // vv. 10-11 // ₡ꭔ v. 12 // vv. 13-14
Laurenziano Rediano 9 (ultimi due testi) Notar Giacomo [da Lentini], sonetti [1. “Si como ’l parpaglion c’à tal natura…” 2. “ [C]hi non avesse mai veduto foco…” ]
1
Si como ’l parpaglion c’à tal natura . non si rancura de ferire al foco. \
m’avete fatto, gentil crëatura . non date cura, s’eo incendo e coco. |
Venendo a voi lo meo cor s’asigura . pensando tal chiarura – sï’a gioco. |
come ’l zitello c’ obliò l’arsura . mai non trovai ventura in alcun loco. /
ꝶCioè lo cor che no à ciò che brama . se mor ardendo ne la dolce fiamma .
rendendo vita come la finise.
ꝶe poi l’amor naturalmente il chiama . e l’adornezze che ’n sper’i è l’afiam[m]a.
rendendo vita come la finise.
2
[C]hi non avesse mai veduto foco . no crederia che cocere potesse. \ anti li sembraria solazzo e gioco . lo so isprendor[e] quando lo vedesse. |
Ma s’ello lo tocasse in alcun loco . be·lli se[m]brara che forte cocesse. |
quello d’Amore m’à tocato un poco . molto me coce Deo, che s’aprendesse./
ꝶChe s’aprendesse in voi, [ma]donna mia.che mi mostrate dar solazzo amando.
e voi mi date pur pen’e tormento.
ꝶCerto l’Amor[e] fa gran vilania . che no distringe te che vai gabando.
a me che servo non dà isbaldimento.
VATICANO LATINO 3793
Rustico Filippi
“Su donna Gemma co la farinata” e “Oi dolcie mio marito Aldobrandino”
2 versi [separati da PUNTO] x 4 righe ) [‘Fronte’]
( ̅ ̅ ̅ ̅>2 versi [separati da PUNTO] x 3 righe ) [‘Sirma’]
[2x7 = 14]
Francisci petrarche Laureati poete Rerum vulgarium fragmenta
Vaticano Latino 3195 (idiografo)
Canzoniere: 4 sonetti iniziali; disposizione: 2 versi x 7 righe
Petrarca, Venezia 1470, Vindelin Da Spira/Antonio Grifo (incunabolo miniato della Queriniana di Brescia)