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1 Madre del Perpetuo Soccorso prega per noz Cuore Eucaristico di Gesù infiamma ogni cuore d'amore per te COME SI RAGGIUNGE LA BASILICA In macchina: Autostrada Salerno-Napoli: uscita dal casello Nocera-Pagani. Di- stanza dalla Basilica Km. 3. Autostrada Caserta-Salerno: uscita dal casello di Pagani. Distanza dalla Basilica Km. 5. In.' autobus: da Salerno ferrovia: partenza ogni 20 minuti. Ferma dinanzi alla Basilica. Da Napoli ferrovia: partenza ogni 30 minuti. Ferma dinanzi alla Basilica. Da Pompei-Villa dei Misteri: partenza ogni 20 minuti. Ferma di- nanzi alla Basilica. , ',Jn treno: Linea Napoli-Salerno: diversi treni fermano a Pagani. Distanza dalla stazione alla Basilica Km. 2. ORARIO DELLE SS: MESSE Festivo: al mattino: ore 7.00 - 8.30 - 10.00 - 11.30 al pomeriggio: ore 18.00 (ora solare) - 19.00 (ora legale) Feriale: al mattino: ore 7.00 - 8.30 al pomeriggio: ore 18.00 (ora solare) - 19.00 (ora legale) Attenzione! In caso di mancato recapito rinviare all'ufficio di Pagani 84016 (SA) PORT PAYE' -TASSA PAGATA- SALERNO - ITALY S. Alfonso - Periodico bimestrale- Anno XVIII - 2004 Spediz. in abb. post. - art. 2, comma 20, lettera C, legge n. 662/1996 - Filiale di Salerno All'interno: Il Canzoncme di tradizione redentorista rJ Introduzione - Canti di missione e lill di vita cristiana 1111 c_anti onore ll:ld1Gesu IJ'JJ Canti in onore l:il.l della Madonna I'IJI Canti in onore Santi

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1

Madre del Perpetuo Soccorso

prega per noz

Cuore Eucaristico di Gesù infiamma

ogni cuore d'amore per te

COME SI RAGGIUNGE LA BASILICA

In macchina: Autostrada Salerno-Napoli: uscita dal casello Nocera-Pagani. Di­stanza dalla Basilica Km. 3. Autostrada Caserta-Salerno: uscita dal casello di Pagani. Distanza dalla Basilica Km. 5.

In.' autobus: da Salerno ferrovia: partenza ogni 20 minuti. Ferma dinanzi alla Basilica. Da Napoli ferrovia: partenza ogni 30 minuti. Ferma dinanzi alla Basilica. Da Pompei-Villa dei Misteri: partenza ogni 20 minuti. Ferma di­nanzi alla Basilica.

, ',Jn treno: Linea Napoli-Salerno: diversi treni fermano a Pagani. Distanza dalla stazione alla Basilica Km. 2.

ORARIO DELLE SS: MESSE

Festivo: al mattino: ore 7.00 - 8.30 - 10.00 - 11.30 al pomeriggio: ore 18.00 (ora solare) - 19.00 (ora legale)

Feriale: al mattino: ore 7.00 - 8.30

al pomeriggio: ore 18.00 (ora solare) - 19.00 (ora legale)

Attenzione! In caso di mancato recapito rinviare all'ufficio di Pagani 84016 (SA) PORT PAYE' -TASSA PAGATA- SALERNO - ITALY

S. Alfonso - Periodico bimestrale- Anno XVIII - 2004 Spediz. in abb. post. - art. 2, comma 20, lettera C, legge n. 662/1996 - Filiale di Salerno

All'interno:

Il Canzoncme di tradizione redentorista

rJ Introduzione

- Canti di missione e lill di vita cristiana

1111 c_anti i~ onore ll:ld1Gesu

IJ'JJ Canti in onore l:il.l della Madonna

I'IJI Canti in onore ~~~~di Santi

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l Anno XVIII -n.3 - ma g.- giu. 20041

S. ALFONSO Periodico bimestrale della

PARROCCHIA S. ALFONSO Piazza S. Alfonso, 1 84016 PAGANI (SA)

Editrice PARROCCHIA S. ALFONSO

Sped. in abbonamento postale Periodico - 50%

Autorizz. Tribunale di Salerno del 20-2-1987

Direttore responsabile P. ANTONIO PASQUARELLI

Redazione P. SALVATORE BRUGNANO

Collaboratori P. ENRICO MARCIANO

ANNA MARESCA

Direzione e Amministrazione Piazza S. Alfonso, 1 84016 PAGANI (SA)

(tel. 081-916162- 916054)

C.C.P. 18695841 intestato a

Periodico S. Alfonso Piazza S. Alfonso, 1 84016 PAGANI (SA)

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Sostenitore: 15 Euro Benefattore: 30 Euro

Stampa e Spedizione: Valsele Tipografica srl

83040 MATERDOMINI (AV)

con approvazione ecclesiastica dei Superiori

Canzoncine

di tradizione redentorista .......................... l

Introduzione .................................................. 2

Canti di missione e

di vita cristiana .................................. nn. 1-14

Canti in onore di Gesù ................. nn. 15-29

Canti in onore

della Madonna ............................ nn. 30-63

Canti in onore di Santi ................. nn. 64-70

In copertina

S. Alfonso Maria de Liguori Chiesa del Carmine - Faenza (RA)

dipinto di Adeodato Malatesta (Modena 1806-1891)

Invitiamo i nostri lettori a

sostenere il Periodico

pern2004

···:Ai••··.·.LE"(l"olti E AGli' AMici .... i l

La Basilica S. Alfonso a Pagani

Canzoncine di tradizione redentorista un patrimonio musicale da conservare e valorizzare

Dopo la pubblicazione delle melodie delle Canzoncine di S. Alfonso, apparse su questo Periodico al n. 3 del 2002 e dopo la pubblicazione dei soli testi, ma completi, di 150 Canzoncine di tradizione redentorista, apparsi sul n. 3 del2003, ecco ora una selezione di melodie di 70 Canzoncine che sono state in l.lSO o sono ancora in uso tra i Redentoristi d'Italia.

Un bel patrimonio da conservare e valorizzare secondo le opportunità migliori. Finora sono rimaste "sepolte" in vecchi e polverosi manoscritti o raccolte private consunte dal tempo e dall'uso, ma molte volte vive tra la gente, che le ha cantate fino a che sono durate le condizioni che lo permettevano.

Questa selezione è frutto della ricerca del P. Salvatore Brugnano, che ha già presentato lavori analoghi ed affianca la pubblicazione del n. 3 del 2003, che presenta i testi di 150 canzoncine.

Questa pubblicazione si concentra prevalentemente sulle melodie, per cui chi è interessato al testo completo deve fare riferimento al citato numero 3 del 2003: questo riferimento viene dato costantemente in ogni presentazione delle canzoncine in questo numero. Dopo aver conosciuto i testi e, almeno in parte, i loro autori, ora c'è la possibilità di avvicinarsi alle melodie e a chi le composte o almeno trascritte.

La presentazione avviene su due pagine: a sinistra il testo (il più delle volte non completo) e a destra la melodia. Gli spazi rimasti in bianco nelle griglie del testo sono stati arricchiti da 34 grafici riguardanti alcuni titoli delle Litanie della Madonna.

L'augurio è che questo lavoro possa essere un'occasione di recupero di quella parte di spiritùalità redentorista espressa nelle Canzoncine.

l Missionari Redentoristi

S. Aljònso - l

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INTRoduzioNE

Introduzione La tradizione c'è,

ma degli autori poche tracce

Nel Periodico S. Alfonso n. 3 del 2003, dedicato ai testi delle canzoncine di tradizione redentorista, era stata riportata in sintesi la tradizione redentorista: «Narra il P. Tannoia che S. Alfonso aveva una voce dolce e sonora e quando cantava le sue canzoncine per inse­gnarle al popolo, commuoveva tutto l'uditorio sino alle lacrime: "N i uno mai vi fu prima di lui che insegnasse delle devote canzoncine al po­polo da farle cantare per le campagne, nelle botteghe, e per dovunque in opposizione alle tante e perniciose canzoni mondane ...

Molte generazioni di fedeli hanno cantato le sue canzoncine con altrettanta pietà, per cui si può tranquillamente dire che S. Alfonso sia stato il Poeta popolare, il Maestro e Direttore del canto sacro popolare (la lauda). Sil questo tema si sono confrontati alcuni recenti Con­vegni, anche di livello internazionale.

Sulla scia di S. Alfonso si sono messi diversi suoi discepoli (alcuni li ha spinti proprio lui!) e successivamente altri Redentoristi. I temi sono quelli trattati dal Fondatore: il Natale, l'Eucaristia, la Passione, il Sacro Cuore, La Madonna e ancora temi di devozioni particola­re: ne è nata una vera tradizione, che oggi si sta cercando di recuperare».

Nel numero citato sono state presentate le fonti dei testi di 150 Canzoncine: è stato possi­bile accertare la paternità di un buon numero di esse. Ma per quanto riguarda la melodia, la faccenda si fa ancora più complicata: le raccol­te esaminate ed utilizzate riportano le melodie delle canzoncine ma non fanno menzione del­l'autore, tranne in qualche caso.

Fonti musicali: le raccolte di trascrizioni

Le melodie adattate da S. Alfonso e dai suoi confratelli alle canzoncine ci sono pervenute

2 - S. Alfonso

per tradizione dai Missionari che le hanno insegnate ai fedeli e dai Maestri dei N o vizi e degli Studenti: in questo "tramandare" sono avvenute le "trascrizioni" fatte da singole per­sone per propria utilità. Ci sono pervenute interessanti ,raccolte di queste trascrizioni, che oggi costituiscono il punto di riferimento "si­curo" per la tradizione redentorista: infatti la tradizione "orale" del popolo non è sempre affidabile, perché il popolo tende "natural­mente" ad apportare mutamenti sia ai testi che alle melodie.

L'unico limite di queste trascrizioni è quello per cui esse rifiutano "sistematicamente" di riportare l'autore: non era permesso dall'uso religioso evidenziare (e quindi dare onore) il nome dell'autore, ma bastava una indicazione generica: composta da un padre della Congre­gazione. Solo con le tardive trascrizioni si è incominciato a segnare l'autore ... Oggi, sol­tanto riscontri incrociati riescono (là dove è possibile) restituire la paternità al canto, sia del testo che della melodia. Un lavoro non proprio facile e agevole, che richiede tanta pazienza e passione.

Trascrizioni redentoriste consultate

Raccolta Villanacci-Vitullo: risale all'ini­zio del Novecento, manoscritta, del padre Fran­cesco Villanacci (1880-1933), che ha raccolto le melodie direttamente dalla viva voce del redentorista P. Giuseppe Vitullo (1870-1949). Questa raccolta è stata la base di ricerca e trascrizione del presente lavoro.

Raccolta Capone Domenico: (1907-1995) libretto manoscritto che riproduce (a partire dal secondo decennio del Novecento) il mano­scritto del P. Enrico Saetta (1874-1948), che si era servito di un suo nipote musicista per la trascrizione delle melodie alfonsiane. Sono presenti 120 brani.

Raccolta Masquilier: dal titolo" Canzoncine spirituali per le SS. Missioni e per il Mese

Mariano, pubblicata a stampa nel1912 a Roma (tip. Lit. Consorti) dal P.Giuseppe Masquilier (1868-?), francese di Parigi, che ha professato nel 1888, e che insieme ad altri confratelli, espulsi dalla Francia, trovò riparo a Roma nella chiesa di S. Gioacchino.

Raccolta Romana: Libretto a stampa di 164 pagine dal titolo "In alto i cuori", inni sacri per la fanciullezza e la gioventù. - Chiesa Pontifi­cia di S. Gioacchino- Roma, senza data, ma probabilente degli anni Venti.

Raccolta Di Chio Leonardo (1897-1988): redentorista molto colto e versato negli studi danteschi. Nelle sue carte (fogli sparsi di ogni genere) ha lasciato tracce di un tentativo di catalogazione delle Canzoncine (sono prezio­se molte sue indicazioni). La raccolta musica­le presenta 98 brani trascritti, di cui 72 riferentesi al presente lavoro.

Raccolta De Simone Oreste (1914-viven­te), missionario: libretto manoscritto con 226 brani, la cui trascrizione si ferma al 1949 = sulla pagina di sinistra vi è il testo, su quella di destra la melodia.

Raccolta Marciano Enrico (1914-viven­te), missionario: libretto manoscritto di 202 pagine con testi e melodie.

Raccolta Cataldo Vincenzo (1924-1998), professore e missionario: libretto manoscritto di 93 pagine con testi e melodie.

Raccolta Pietrafesa Paolo (1924-1990), la­borioso pubblicista: ha raccolto e pubblicato a stampa nel1965le melodie alfonsiane secondo la tradizione dei redentoristi della provincia di Napoli e ha lasciato, inoltre, due libretti mano­scritti, rispettivamente di 156 e 186 pagine.

Raccolta Brugnano: il redentorista Salva­tore Brugnano (194 7-vivente), che ha già pub­blicato nel1982 una prima serie di canzoncine alfonsiane, ha raccolto in diverse parti dell'Ita­lia meridionale, dove si è recato per apostolato, dalla viva voce della gente, numerose versioni e varianti di versioni di canzoncine alfonsiane e redentoriste.

l NTROdul.ioNE

Trascrizioni non redentoriste consulatte

Piccola Antologia: vecchio libretto a stampa di 240 pagine, a cui mancano le prime 19 e il titolo e la data di pubblicazione (forse anni Venti).

Libretto di preghiere e canti spirituali per il popolo (stampa) di 240 pagine- Torino 1910, con indice. Curato e pubblicato da A. e C.

Raccolta Seminario Salerno: degli anni '70: ricchissima antologia di 390 pagine con testi e melodie, in duplicazione ciclostilata.

Le trascrizioni musicali riportate

La trascrizione musicale in genere rispetta la tonalità originale; tende a favorire la immedia­ta visibilità, preferendo conservare le note raggruppate, anziché isolate, quando si tratta di crome e semicrome.

Le trascrizioni sono state realizzate al com­puter. Un ringraziamento sentito va al P. Mosè Simonetta per il prezioso aiuto di trascrizione di una gran parte delle canzoncine.

Criteri di selezione

Le canzoncine selezionate in questa raccolta sono 70 e sono estratte dalle 150 già pubblicate con solo testo nel 2003 su questo Periodico.

I criteri - in ordine di priorità - seguiti per la selezione sono stati:

• l. Canzoncine con autore certo redentorista (testo o melodia).

• 2. Canzoncine che si trovano in tutte le raccolte musicali esaminate, anche se oggi poco conosciute: segno sicuro di tradizione redentorista.

• 3. Canzoncine che ancora si cantavano nel­le chiese redentoriste prima della riforma liturgica (1965), quando a sera c'era ancora la "Benedizione Eucaristia" con ampio spa­zio per i canti (poi è subentrata la celebra­zione della messa vespertina e molti canti sono andati in disuso).

• 4. La selezione non tiene conto delle can­zoncine composte negli ultimi 50 anni.

P. Salvatore Brugnano

S. Alfonso - 3

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l ... J CANTi di MissioNE 1: di viTA cRisTiANA

1. Se Dio veder tu vuoi Dio è dappertutto

Autore del testo è Metastasio. - Testo completo al n. 13 della raccolta pubblicata.

Melodia scritta da s. Alfonso, secondo la testimonianza del P. Salvatore Schiavone, che l'ha trascritta in note nel1913.

2. Benedetto l'alto nome

Laude popolare in estirpazione delle

bestemmie

Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi ed è pas-sato dalla tradizione missionaria itinerante alla pratica cristiana. -Il testo intero si trova al n. 11 della raccolta pubblicata.

La melodia è tratta dalla raccol-ta Cataldo a pag. 27.

3. Svegliati e non tardare

Svegliarino del peccatore

Il testo, di autore sconosciuto, è passato dalla tradizione missio-naria itinerante alla pratica cri-stiana. - Il testo intero si trova al n. 3 della raccolta pubblicata.

La melodia è tratta dalla raccol-ta Capone al n.100.

Svegliati, e non tardare, svegliati, o peccatore, oggi, che il tuo Signore ti vuole usar pietà.

4 - S. Alfonso

Se Dio veder tu vuoi, guardalo in ogni oggetto; cercalo nel tuo petto, lo troverai con te.

Dovunque il guardo io giro, immenso Dio, ti vedo; nell' opre tue t'ammiro, ti riconosco in me.

Benedetto l'alto nome dell' eterno Creator; benedetto in terra, come benedetto è in cielo ognor.

Rit. D eh! l'audace lingua frena, scellerato peccatori Già si desta, e grave e piena scende l'ira del Signor.

Benedetto il divin Figlio, ch'e a lui vittima si offrì: benedetto in quest' esiglio, e ne' cieli ov' ei salì.

Benedetto ognor del Santo Spirto il nome e la virtù;

Misero cuor, deh! pensa, che già peccasti assai, tempo sarebbe ormai di pianger per doler.

Quel Dio, che disgustasti, quegli ti parla al core, sentilo, o peccatore, e non resister più.

Senti le care voci, onde t' invita al seno; contrito adesso almeno ritorna al tuo Gesù.

Son giorni, mesi, ed anni, che vivi nel peccato,

--·---·--·-· ~------

E se dov'ei dimora non intendesti ancora, confondimi se puoi; dimmi dov' ei non è.

La terra, il mar, le sfere parlan del tuo potere; tu sei per tutto, e noi tutti viviamo in te.

benedetto in mezzo al pianto, e nel riso di lassù.

Benedetta la gloriosa Genitrice del Signor: benedetto in lei di Sposa e di V ergine il candor.

Benedetto Iddio nei canti dell'angelico drappel: benedetto Iddio ne' Santi, che trionfano nel ciel.

O Fratelli, nei perenni benefici del Signor, inni e cantici solenni, inni e cantici d'amor.

ma se più sei ostinato Dio t'abbandonerà.

Se ti abbandona Dio come ti salverai? certo ti dannerai. O Dio! ché cecità!

Pensa, che presto, o tardi la morte ha da venire, per te han da finire piaceri, e vanità.

Pensa, che il mondo è scena, un'ombra, una figura: dal letto in sepoltura un giorno hai da passar.

] ... J CANTi di MissioNE E di viTA cRisTiANA

·.·.· ' Modmto m ! J ~ Lt:.J • l l iF J l J.

Se Dio ve - der tu vuo -

get - to, cer-ca -Io nel tuo p et

Andante

l • i, guar- da- lo in o - gni~og-

to: Io tro-ve - rai in te.

' Il ~ ~~ - il F l F ~ J J l ~ J 7. J ~ l l • Be - ne - d et - t o l'al - to No- me del - l'e -

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ter - no C re -a - tor. Be - ne - det-to_in ter- ra co -me be - ne -

' ~ F F toJ CJ l r * r F l ~ l

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' ~ J r F l J J l j J. ~ l ~ J l l J ,.

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fre - na, scel- le - ra - to pec- ca - tor: già si de -sta_e gra -ve_e

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pie-na sceHde l'i - ra del Si - gnor.

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S. Alfonso - 5

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4. All'ombra del piacer

Sulla vanità del mondo

Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi ed è pas­sato dalla tradizione missionaria itinerante alla pratica cristiana. -Il testo intero si trova al n. 5 della raccolta pubblicata.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Villanacci al n. 81.

5. Vanità di vanità

Vanità del mondo

Il canto, notissimo, risale a S. Filippo Neri e nella presente forma si attribuisce a Fr. Leo­ne; è sempre presente nei libret­ti dei ricordi missionari redento­risti.Riferimenti bibliografici al n.7 della raccolta.

La melodia è tratta dali raccolta Piccola Antologia a pag. 197.

6 - S. Alfonso

All'ombra del piacer ogni mortai si affanna, né vede che s'inganna sperando di goder

Rit. "Li beni di quaggiù son ombra e vanità che presto han da finir.

Che se non lo credi a me, pensa, rifletti, e poi mira de' giorni tuoi la vita quale fu".

Come nel verde april nasce e si secca il fiore, così sen passati l'ore della tua vita al fin.

E un'aura, un soffio in ver, il mondo è pura scena, che comparisce appena p'er subito svanir.

Come alla tua magion altri vi fe' dimora, così dovrai tu ancora da quella un dì sloggiar.

Dunque risolvi alfin nel tempo che ti resta

Vanità di vanità, ogni cosa è vanità, tutto il mondo, e quant' egli ha ogni cosa è vanità.

Se vivessi per rnill'anni senza pene, e senza affanni, alla fine, che sarà? ogni cosa è vanità.

Se del mondo i favor suoi t'innalzasser dove vuoi,

di mutar vita, e questa a Dio sol consegrar.

Che i beni dì lassù, non finiranno, no, per una eternità.

Che se non lo credi a me, ecc ...

alla morte, che sarà? ogni cosa è vanità.

Se tu avessi più soldati, che non ebbe Serse armati, alla morte, che sarà? ogni cosa è vanità.

Dunque a Dio rivolgi il core, dona a lui tutto l'amore, questo noi non mancherà, tutto il resto è vanità.

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4 ... ~ CANTi di MissioNE E di viTA cRisTiANA l

Al - !'om ~ brade! pia - cer, al -l'om- bra del pia -

J l

Jl "l p l cer o - gni mor- tal s'af - fan - na, s'af - fan - na, né

ve - de che s'in - gan- na spe - ran - do di go - der.

be-ni di quag - giù, be-ni di

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tà. tutto il tà.

S. Alfonso - 7

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6. Peccati non più Risoluzioni e propositi

Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi. - Il testo completo si trova nella raccolta pubblicata al n. 6.

La melodia è tratta dalla raccolta Marciano a pag.1 09.

7. Già son rotte le catene

Per la fine della santa Missione.

Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi. Riferimen-ti bibliografici al n. 8 della raccolta pubblicata.

La melodia è tratta dalla raccolta Capone al n.103.

8. So che ho da morir

I quattro novissimi

Il testo, di autore sconosciuto, è passato dalla tradizione missiona-ria itinerante alla pratica cristia-na.- Informazioni bibliografiche nella raccolta pubblicata al n.1.

La melodia è tratta dali raccolta Piccola Antologia a pag. 197.

8 - S. Alfonso

Peccati non più con questi di nuovo dai morte a Gesù: peccati non più.

Bestemmie non più: son tanti coltelli al cuor di Gesù: bestemmie non più.

Già son rotte le catene, che inceppavano il mio cuore, l'hanno infrante le mie pene, l'han spezzate il mio dolore.

Fu di Dio l'alta clemenza, che m'indusse a penitenza; fu di Dio l'alta Bontà, che mi pose in libertà.

Gode pace il core mio, che fu albergo del peccato, or ehe è fatto tutto di Dio, ricettacolo fortunato.

So che ho da morir, e non so l'ora, posso dunque mancar nell'atto di peccar, e non vi penso.

Rit. Pietà, Signor, pietà d'un miserabile, pietà d'un traditor, pietà, perdon, Signor, se no son perso.

Spirato che sarò, ecco il giudizio, senza pietà il Signor, pien d'ira e di terror mi cerca i conti.

Spergiuri non più: ché troppo feriscon l' onor di Gesù: spergiuri non più.

Amori non più: gli amori dal core ti tolgon Gesù: amori non più.

Mentre il core in petto avrò l'error mio piangerò; dirò sempre, o Dio mi pento, che gran bene è il pentimento.

Resta in pace col tuo Dio, caro, caro fratello mio, con Gesù e con Maria io ti lascio sorella mia,

A rivederci con gioia e riso tutti insieme in Paradiso.

Già vedo sotto i piè l'Inferno aperto, e immensa gente, ahimé! bruciar, gridar mercè ma sempre invano.

Quante delizie hai mai, bel Paradiso tu, mondo, hai bel gridar, mia vita vo' cambiar per guadagnarlo.

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S. Alfonso - 9

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9. Il Rosario cantato

Nella Missione e nella vita cristiana.

Il testo segue le preghiere del Gloria al Padre, del Padre no­stro e dell'Ave Maria, con lievi adattamenti. - L'invocazione o Giaculatoria a Maria (di autore sconosciuto) verrà poi sostitui­ta dalla Giaculatoria-preghiera diFatimadopoil1917: O Gesù perdona le nostre colpe ...

Questa forma di rosario can­tato era molto in uso nelle mis­sioni e nelle chiese.

La melodia è tratta da un fo­glietto manoscritto di P. Ermelindo Masone, datato Morcone 22 dicembre 1945, ma è presente in quasi tutte le rac­colte musicali degli antichi redentoristi.

l O - S. Alfonso

Gloria

Gloria a voi, o Padre eterno, gloria a voi, Figliuol divino, gloria a voi, Spirto superno, che qual fu, sempre sarà per l'immensa eternità.

Giaculatoria

Maria, o Maria, tu sai i miei guai, tu puoi, se vuoi: Maria, aiutami tu.

O bella mia Maria! O caro mio Gesù, vi dono il cuor mio, e non lo voglio più.

(Mistero- Pater e 10 Ave)

Padre nostro

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il nome tuo, venga presto il regno tuo, sia fatta la volontà tua, come in cielo e così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come noi rimettiamo i nostri debitori. E non c'indurre in tentazione, ma liberaci dal male e così sia.

1

9 " CANTi di MissioNE E di viTA cRistiANA

~I"P.(?ii~l~·~~b~,,~~t§§t ~D~I J§J1~A~I ~J ~J~D~I Gloria_a vo - i, ·O Paàre_e- ter - no, gloria_a

• &''l,

i,,,, ~ ~)

J ;1 n l J J n l J n n l J J DI vo - i, Fi gliuoldi - vi -no, glo;ia_a vo- i, Spir- to su - per - no, che qual

tu

r a l r puo - i, se vuo - i: Ma- ri -a_ a- iu-ta -mi O bel- la mia Ma -tu.

ri - a! o ca - ro -mio Ge - sù, vi do HO_ilcuo- re mi - o e

m i) l w Ili non lo vo -glio più.

Pa-dre no -stro, che sei nei cie - li, · sia san ti-fi -

J i1lJ1J J BIJ i1S1J J BI ca - to il no -me tu o, ven- ga pre - sto il re -gno tu - o. si - a

3

J J1BJiJ J 'D l J fat - ta la vol.on tà tu - a, come _in ci e - lo e co sì _in ter - ra. Dac- ci

og - gi il no-stro pa -ne quo- ti- di - a - -no, ri -meHi_a no - no-stri

RJ DIJ J1Jl1J J n 1 w. de- bi - ti, co -me no - i ri -met- ti - a - mo - a - no - stri de - bi -

S. Alfonso - Il

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9b ... l0 CANTi di MissioNE E di viTA cRisTiANA·

Ave Maria

Dio ti salvi, o Maria, piena di grazie. Il Signore è teco. Tu sei benedetta fra le donne: e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso, e nell'ora della nostra morte, così sia.

10. Ave del Soccorso

Per la devozione alla Madonna

del Perpetuo Soccorso

Il testo è di autore sconosciuto: il canto è in uso in alcune chiese redentoriste, specialmente dove c'è il culto alla Madonna del Perpetuo Soccorso.

La melodia è tratta dalla rac­colta Brugnano (fascicolo: Ma­donna del Perpetuo Soccorso).

12 - S. Alfonso

l. Invoca soccorso il popol fedel che a te fa ricorso, Regina del ciel.

Ave, Ave, Ave Maria! Ave, Ave, Ave Maria!

2. Chi soffre e chi geme ti chiede mercè, ripone sua speme,

o V ergine in te.

3. Le mani amorose che stringon Gesù

protendi pietose ai figli quaggiù.

4. Il mondo è in periglio di guerre e terror: impetra dal Figlio la pace e l'amor.

9b ... l 0 .CANTi di MissiONE E di. ViTA CRisTiANA

3

J JWJ JIJ J1 BIJJ,)'fnlfJASI to - ri. E non c'in_ d~- re in ten-ta - zio -ne ma li-be-ra - ci dal ma~e_e co- sì

~~~, J J t l! si - a.

u l r r Dio ti sal - vi_o Ma ri - a, z pie - na di gra-zia,

[J [JifJJ 0 1BAI il Si - gno- re_è te - eo, tu sei be - ne - det- ta tra le

J J loulgUir n 1 w don - ne, be - ne -det-to _il frut- t o del tuo se -no Ge - sù.

~l\ r u l F r l F n l J J l F D l

San - ta Ma - ri - a, Ma - dre di Di - o, p re - ga per

~~!, o o l r l 'P l r u l F r u o no- i peo- ca - to - ri, a - des - so_e nel l'o - ra del- la no -stra

~l'l, [J o l r j J Il mor -te_e co- sì si - a.

Andante sostenuto * ~! n 11 J J J l J J J l J J J l d r l In - v o - ca soc - cor- so il p o - poi fe - del che_a

r r J 1 J J w 1 w w w 1 J w 11 J r 1 J r te fa ri - cor-so, Re - gi - na del ciel. A - ve, A - ve, A

J l j r 1 r J lrJJIJ ì Il ve, Ma- ri - a. A - ve, A - ve, A - ve ·Ma- ri - a.

S. Alfonso - 13

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11.-12 CANTi di MissioNE E di viTA cRisTiANA l 11--12 CANTi di . .

di . . .

l MISSIONE E VITA CRISTIANA

11. Teco vorrei, Signore Tu col prezioso sangue, Stazione III

Strofette per la Via Crucis vammi stampando i passi, Chi porta in pugno il mondo ch'io laverò que' sassi in terra è già caduto,

Autore dei versi è l'Abate col mio lagrimar. né se gli porge aiuto; Metastasio; le strofette sono an- oh ciel che crudeltà! cora in uso presso molte comu- Né temerò smarrirmi

nità. - Il testo completo si trova pel monte del dolore, Se cade l'uomo ingrato,

nella citata raccolta pubblicata quando il tuo santo amore tosto Gesù il conforta;

@] ~ ~Lento

i1 l J #11 ~ l l J n l i J r r :~ 7

Te - co vor - rei, Si - gno - re, og- gi por -

~ -~ J J l 4±±9 l J l "{ l r a l t [JI r· p l ..__..

tar la ero - ce nel- la tua do -glia a - tro -al n. 14. m'insegna a camminar. sol per Gesù è morta

La melodia, tradizionale del nel mondo ogni pietà.

Stazione I mondo redentorista del · Meri- Stazione IV elione d'Italia, è tratta dalla rac- Se il mio Signor diletto

Sento l'amaro pianto colta Villanacci al n.66. a morte hai condannato,

spiegami almen, Pilato, della dolente Madre,

qual fu il suo fallir? che gira tra le squadre

Teco vorrei, Signore, in cerca del suo ben.

Che se poi l'innocenza, oggi portar la croce, error da te si appella, Sento l'amato Figlio, nella tua doglia atroce per colpa cosl bella che dice: Madre, addio, io ti vorrei seguir. potessi anch'io morir. più fier del dolor mio

Ma troppo infermo e las-il tuo mi passa il cor.

SO, S~azione II Stazione V donami tu coraggio, So che dal suo supplizio Se di tue crude pene acciò nel mesto viaggio reo appar chi'l porta, son io, Signore, il reo, non m'abbia da smarrir. so che la pena è scorta non deve il Cireneo

del già commesso error. la croce tua portar. Gesù, Gesù mio bene, stampate nel mio cor Ma se Gesù si vede Se io sol potei per tutti

le vostre pene. di croce caricato, di croce caricarti, paga l'altrui peccato non potrò in aiutarti

(Si ripeta in ogni stazione) il suo immenso amor. per tutti io sol bastar?

~ ~ r :~ l l r F l = l ì l l "{ r u r ~ "{ r El

ce io ti v or - rei se - guir. Ma trop -po-in -

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fer -mo_e las - so, do - na -mi tu co - rag -

~ ~ ) "i ì i l o a l J l J1 "{ F l J l r r gio, ac - ciò nel me-sto viag - gio non m'ab- bia

~ j

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J J l J ll 7 i Il r· ~ l r· l l ~ ~ r ....._....--da smar - rir. Ge- sù, Ge - sù, mio Be -

~ ~ \ \ J l j )x !J J) ì ì J'l p l r· J11 l r l o l

ne, Ge-sù, Ge - sù, mio Be - ne, de h, stam-pa nel mio

~ ~ J ralL

J l J1 ì F l l tJ l J Il' ì Il r .......___.._.. eu o - re le tu - e p e - ne.

12. Vieni e piangi Vieni e piangi sul Calvario vedi il sangue ... odi la voce,

sul Calvario i tuoi falli, anima mia; ah! lo vedi alfin sparir.

Per la Madonna vieni e piangi con Maria nella morte di Gesù. Qui mi fermo a piè del legno,

Addolorata ora il Figlio, or te mirando,

Il testo, di autore sconosciuto, O Maria, diletta Madre, ti presento a quando a quando

proviene dal libretto dei ricordi mesta in volto e mesta in core, una lacrima, un sospir. missionari redentoristi. Indica- compatisco il tuo dolore zioni bibliografiche nella citata grande, immenso come il mar. Deh! mi valga il tuo martiro raccolta pubblicata al n. 49. e la morte del tuo Bene;

La melodia è tratta dalla rac- Sotto gli occhi tuoi materni nell' istesse acerbe pene

' Lento

f]tJ) 94 @] ~e -· ~ l 7 r:r l ~7 ~ ot. 3Vieni:.e pian - gi sul Ca! -va ri- o i tuoi

' .n f1l 3

f]J=}7 ~ lJ J J J l a J J) y ~ l et l J. \.._.;; ..__..

fai -li, i tuoi fa! - li, a - ni-ma mi - a Vieni_e pian - gi con Ma -3

' &tJ J ) 7 u l A l! fTJ -cl n l j J) 7 ì Il ------

colta Villanacci, n. 33. Gesù pende in sulla Croce ... ah! potessi anch'io spirar. ri - a nel -la mor -te nel -la m or - te di Ge - sù

14 - S. Alfonso S. Alfonso - 15

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l }.-14 CANTi di MissioNE E di viTA cRisTiANA

13. Ai tuoi piè, Maria diletta.

Invito al mese di Maggio

Strofette in onore della Madon­na per il mese di Maggio. - Il testoproviene dalle raccolte redentoriste. Indicazioni bibliografiche nella citata rac­colta pubblicata al n. 86.

La melodia, presente in quasi tutte le raccolte citate, è tratta dalla raccolta Villanacci, n .. 16.

Ai tuoi piè, Maria diletta, vengon tutti i figli tuoi; cara Madre, il dono accetta degli amanti nostri cuor.

14. Lasciate, o Vergine

Strofette ancora in uso per ogni giorno

del Mese di Maggio (secondo il metodo del

gesuita padre Muzzarelli)

Il testo è tratto dalla citata rac­colta pubblicata al n. 87. con indicazioni bibliografiche.- Lì si trova il testo completo.

La melodia è tratta dalla rac­colta Villana cci, n.1 06, ma è pre­sente in tutte le raccolte musica­li redentoriste.

l. Lasciate, o V ergine, che anch'io vi onori: voi siete l'unica gioia dei cuori.

16 - S. Alfonso

Se noni sono i nostri cuori così bianchi come gigli, pur ti siamo amanti figli e ci sei tu Madre ancor.

Cara Madre del Signore, Madre sei del nostro Bene, tu ben vedi in quante pene vive afflitto il nostro cuor.

Mondo, inferno e carne han teso rete occulta ai nostri piedi, se il tuo aiuto non concedi, chi ci toglie dal timor?

A toccar del ciel le soglie se mai giungo dopo morte, voglio scriver sulle porte il bel nome del mio Ben.

2. Un dono vòglio da voi, Maria: salvate, pregovi, quest'alma mia.

3. Il pie' scioglietemi dai lacci rei, e luce fatevi degli occhi miei.

4. Questa mia carne, questo mio cuore purgate al fuoco del vostro amore.

5. O Madre, datemi un'alma pura; del ciel mostratemi la via sicura.

Voglio scriver sulle mura il tuo nome, o Madre mia; voglio scrivere Maria nel mio cuore e nel mio sen.

6. Lungi tenete da questo seno dell'atra colpa il rio veleno.

7. Voi che di Dio la Madre siete, potenti suppliche per noi porgete.

8. Nell' ultima ora della mia vita, imploro, o Madre, la vostra aita.

9. Nel giorno estremo, giorno di pianto, Maria, copriteli col vostro manto.

l 1.}.-14 CANTi di MissiONE E di ViTA CRiSTiANA

Moderato

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JliJ # e -* J. o J J r lr Jì j J J#J l Ai tuo piè, Ma-ria di - !et- ta, ven-gon tut-ti_i fi-gli

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S. Alfonso - 17

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1 ~ .. 16 CANTi iN oNoRE di GEsù

15. Già la notte, o dolce figlio

Per la Ninna a Gesù

Canto natalizio presente nella tra­dizione redentorista, ma proba­bilmente esterno ad essa. -· Il testo si trova nella citata raccolta pubblicata al n. 20, con indica­zioni bibliografiche.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Villanacci, n. 113 e adattata dal P. Mosè Simonetta.

16. Gesù mio nel Sacramento

Per la Comunione

Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi ed è pas­sato dalla tradizione missionaria itinerante alla pratica cristiana.­Le indicazioni bibliografiche e testo completo, nella citata rac­colta pubblicata al n. 9.

La melodia è tratta dalla raccolta Villanacci, n. 65

18 - S. Alfonso

Già la notte, o dolce Figlio, spiega in cielo il manto ombroso, e i mortali col riposo van le pene a raddolcir.

Tu soltanto il ciglio e il seno bagnerai di calde stille! Chiudi al sonno le pupille, Amor mio, non più vagir.

Treman l'ali ai venticelli, non sussurrano le fronde, e del mar le placide onde mormorio non fanno udir.

Ogni augel notturno tace in quell'ore sì tranquille; chiudi al sonno le pupille, amor mio, non più vagir.

Sacre schiere, che cingete del ,Bambino l'umil trono, io col canto e voi col suono mettiam fine al suo vagir.

Gesù mio, nel Sacramento notte e dì rinchiuso stai per non più partirti mai, finché il mondo durerà.

Gesù mio, dal sacro altare stai dicendo in tutte l'ore:

vieni, vieni, o peccatore, ché ti voglio perdonar.

Perdonai il Re Davidde, che si volse a me pentito; se ancor tu verrai contrito, il perdono avrai da me.

Perdonai ancor un giorno la pentita Maddalena,

Ma celate ai lumi suoi vostre fulgide scintille; chiudi al sonno le pupille, amor mio, non più vagir.

che di mille colpe piena la mia grazia riacquistò.

E quel Pietro Galileo, poiché m'ebbe rinnegato, perché pianse il suo peccato, il perdono ebbe da me.

E non sol ebbe il perdono quell'ingrato pescatore, ma fu scelto ancor Pastore della greggia mia fedel.

Gesù mio, di questo gregge fui smarrita pecorella, or divento a te sorella nella Mensa dell'amor.

l~-'16 CANTi iN ONORE di GESÙ

Andante pastorale

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S. Alfonso - 19

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17'. Gloria a Cristo dai figli redenti

Al SS. Redentore

Il canto fu in uso tra i redentoristi del primo Novecento, ma non molto diffuso. Il testo è tratto dalla raccolta Masquilier a stampa del 1912

La melodia è tratta dalla raccolta Villanacci, n. 61.

l. Gloria a Cristo! dai figli redenti si tributi del core l'omaggio;

, egli sol ci sottrasse al servaggio, egli sol re del mondo sarà.

Gloria A Cristo! di tutte le genti sia la croce gloriosa bandiera, fra le lotte fraterne foriera di men triste e più fervida età. Gloria! Gloria! Gloria!

2. Gloria A Cristo! dei figli gementi egli è il sol che i dolori cancelli; sol la croce ci rende. fratelli ricchi e poveri in patto d'amor.

Gloria A Cristo! del mondo i credenti fede giurano eterna e sincera; Cristo vive, trionfa ed impera, Cristo solo è del mondo Signor. Gloria! Gloria! Gloria!

1:8 .. Gia si' ri:nse.na

Nel chiudersi il Sacramento

Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi ed è pas­sato dalla tradizione missiona­ria itinerante alla pratica cristia­na.- Il testo completo, con indi­cazioni bibliografiche, si trova nella citata raccolta pubblicata al n.28.

La melodia è tratta dalla rac­colta Villanacci, n. 79.

20 - S. Alfonso

Già si rinserra l'amato Dio, lo Sposo mio, l'amato Ben.

Io già mi parto, ma questo core a voi, Signore, lo lascerò.

Sia tutto vostro e non più ratio, caro mio Dio, noi rifiutar.

Io ho commesso il fallo rio: di me, mio Dio, abbi pietà.

N o n diffidare, anima tuia, ché il tuo Dio tutto è bontà.

Padre mi sei, Figlia ti sono, il tuo perdono non mi negar.

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1.·.·.· .. l 7 ,]8 C.t\NTi iN ONORE di GESÙ

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S. Alfonso - 21

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19 ... 20 CANTi iN, ONORE di Gesù

19. Vieni, vieni, o dolce amore

Per la Comunione

Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi (p.44) ed è passato dalla tradizione mis­sionariaitinerante alla pratica cri­stiana. Indicazioni bibliografiche nella citata raccolta pubblicata al n. 24.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Masquilier (stampata nel 1912) al n. 20.

20. Velato ne stai

Comunione spirituale

Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi ed è pas­sato dalla tradizione missionaria itinerante alla pratica cristiana. Indicazioni bibliografiche nella citata raccolta pubblicata al n. 27.

La melodia è tratta dalla raccolta Villanacci, n. 67.

22 - S. Alfonso

Vieni, vieni, o dolce Amore; Gesù mio, sposo diletto, vieni, o caro, in questo petto, vieni, o Dio, non più tardar.

Vieni, o Sposo, vieni, o Amante, vieni, o Dio del santo amore, ecco aperto è già il mio cuore, vieni in esso a riposar.

Dell'Eterno Genitore tu sei Figlio e di Maria: cibo sei dell'alma mia, mio conforto e mio tesor.

Qual solinga tortorella, piango e gemo il fallo mio: se ti offesi, amabil Dio, tu mi rendi il santo amor.

Qual cervetta sitibonda, dal'tuo santo amor ferita, anelando a te, mia Vita, corro presto, e vengo a te.

V e lato ne stai, mio buon Redentore, in questi accidenti tra fiamme d'amore.

Ti credo, ti adoro, amato mio Ben, e solo sospiro di averti nel sen.

Deh! vieni, o Signore, · nel freddo mio petto; ilo t'amo, ti abbraccio, mio dolce Diletto.

E fa che da te, mio caro Gesù,

Brucio ormai di brame ardenti, venir meno già mi sento: più di me non lui rammento, in te sol è il mio pensier.

Io già sento il divin fuoco, gh1 quest'alma spicca il volo; questo cor non regge solo, né più il valgo a ritardar.

Vieni dunque, vieni eletto fior dei campo e puro giglio, di Maria divino Figlio, io non posso più aspettar.

Aspettar più non poss' io, cara gioia e luce bella di Giacobbe eletta stella, io ti vengo ad incontrar.

non più mi separi, non più, mio Dio, non più.

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19 ... 20 CANTi iN ONORE di Gesù

Vie - ni, vie n i, o dol-ce_a - mo

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l re, Ge sù mi - o, Ge- - sù mi - o, Spo- so di Jet

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S. Alfonso - 23

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21.-2} CANTi iN ONORE di GEsù

21. Vola, vola, anima mia

Sopra il Cuore di Gesù L'autore del testo è il P. Loren­zo Nigro CSSR, amico eli S. Alfonso. I riferimenti bibliogra­fici nella citata raccolta pubbli­cata al n. 35.

S.Alfonso - secondo una tradi­zione orale- ne avrebbe compo­sto la melodia: la presente è tratta dalla raccolta Villanacci al n. 28.

22. Amato sia da tutti

Inno al Sacro Cuore

Il testo, eli autore sconosciuto, appartiene alla tradizione redentorista. Testo completo e riferimenti bibliografici nella ci­tata raccolta pubblicata al n.33.

La melodia è tratta dalla rac­colta Capone, n.12.

Amato sia da tutti, Gesù, quel tuo bel Cuore che chiude un mar d'amore eterno, immenso.

23. O Cuore di Gesù

Canto presente nella tradizione redentorista, ma esterno ad essa. È ancora in uso tra la gente. - Il testo completo e riferimenti bibliografici nella citata raccol­ta pubblicata al n. 38.

La melodia è tratta dalla rac­colta De Simone a pag. 191.

24 - S. Alfonso

Vola, vola, anima mia, di Gesù nel dolce core, prigioniera qui d'amore troverà l'ilarità.

Non t'avvedi d'ogni intorno che inseguita sei meschina, va nell'arca, o colombina, va a trovar la sicurtà.

Che più tardi? Il mondo è lutto, tutto è frode, amara noia:

Dovrei allor che penso all'amor tuo impazzire; dovrei incenerire d'amor bruciato.

N o n ero ancor creato e questo amor m'amava, e sol si dilettava a me pensando.

A me pensavi quando la terra e il ciel creasti, e quando poi formasti il primo Adamo.

L'amor disse: facciamo un uomo, figlio, erede, che m'ami, e per mercede acquisti un Dio.

O Cuore di Gesù, mia vita, mia dolcezza, del mondo la salvezza, la via del ciel sei tu.

Rit. Fratelli, amiamo ognor, lodiamo il Sacro Cuor.

O Cuore di Gesù, soave e mansueto, pensando a te mi acqueto nell'ansia e nel dolor.

solo in Dio trovar puoi gioia solo in Dio puoi giubilar.

Dammi un loco, o mio Gesù, nel tuo cor per mia magione: qui mi eleggo lo star prigione, qui desio di riposar.

Che se poi nel tuo bel core di morir mi tocca in sorte, o felice e cara morte, sarà vita ella per me.

Ma poi che il fallo rio mi fè reo d'inferno, l'amor dal se n paterno ti fe' calare.

L'amor ti fe' incarnare, ti fe' Bambin l'amore, l'amor formò il tuo Cuore in mezzo al petto.

Né mai trovar ricetto ti fece poi l'amore, che tutto in questo Cuore si chiuse e strinse.

L'amante Corti spinse a nascere di notte d'inverno, in una grotta esposto ai venti.

O Cuore di Gesù, Dio vero ed uomo vero, in te confido e spero, mio Salvator sei tu.

O Cuore di Gesù, io trovo in te ogni bene, tu mitighi le pene, viatico a chi muor.

21.-2J CANTi iN ONORE di GEsù l

~Moderato @]' #!- •n 1 w J1 n 1 r }i n 1 w :n JiJ 1 ..__., ...._...,

Vo-la, vo - la, a- ni- ma mi- a, di Ge - sù neldol- ce

a Il= tn *1 1 w ~ i u 111 fJ fJ 1 cuo - re; pri gio - nie - ra qui d'a - mo - re tro ve - rai la li - ber--

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~@ ~ t * i ;n n 1 w. ;,n A 1 w 1 .piJ n: O Cui) re di Ge - sù, mia vi - ta, mia do! - cez-za, delmoBC!o la sal -

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vez- za, la via del ciel sei tu. Fra te! .li_am.iamo_o-gnor, lo - diaHio _il Sa -ero

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Cuor. Fra -tel.li_a HlÌaHlo_o- gnor, lo -diam.o_i!Sa-cro Cuor.

S. Alfonso - 25

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24. L' inno sacro dell'amore

Inno al Cuore di Gesù

Canto presente nella tradizione redentorista, ma esterno ad essa. Testo e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al

n. 37.

La melodia, che ha come auto­re Capocci, è tratta dalla raccòlta Villanacci, n. 34.

L' inno sacro dell'amore, su cantiamo con affetto, suoni l'inno al divin Cuore:

Viva il Cuore di Gesù.

Cuor di Padre e di Fratello, Cuor di Sposo e Cuor di Amico, non si trova cuor più bello:

Viva il Cuore di Gesù.

25. O bel Cuore del mio Gesù

Le promesse al Cuore di Gesù

Canto presente nella tradizione redentorista, ma decisamente esterno ad essa. È ancora vivo tra i fedeli. Testo e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 34.

La melodia è tratta dalla raccol­ta De. Simone, p.225.

26 - S. Alfonso

Di Gesù nel Cuore ha sede la virtù, l'amor, la vita: ripetiamo pur con fede:

Viva il Cuore di Gesù.

Tutti i pregi in sé racchiude, delle grazie è la sorgente, che a nessuno mai si chiude:

Viva il Cuore di Gesù.

Dolce asilo è al peccatore, è del giusto il paradiso, il ristoro d' ogni cuore:

Viva il Cuore di Gesù.

Tutti acco-glie, d'ogni ceto, sempre amante, poco amato, umil cuore e mansueto:

Viva il Cuore di Gesù.

Da una lancia disserrato, dell'amor coi forti strali a sé tutto ha richiamato:

Viva il Cuore di Gesù.

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Da un tal Cuore uscì la Chiesa, senza rughe e immacolata, e sarà, qual fu, difesa:

Viva il Cuore di Gesù. Dell' inferno l'aspra guerra superare e i fieri assalti può chi in Esso si rinserra:

Viva il Cuore di Gesù.

Infelice chi non l'ama al di sopra d'ogni cosa! Suo devoto non si chiama:

Viva il Cuore di Gesù.

Presso il Cuore innamorato di Gesù lasciamo il nostro, dal suo amor sia consacrato:

Viva il Cuore di Gesù.

Suoni sempre e in ogni lingua, l'inno al Cuor del Redentore, e l'amor non mai si estingua:

Viva il Cuore di Gesù.

O bel Cuore del mio Gesù, V o gli o amare le tue virtù, io peccare non voglio mai più, o bel cuore ·del mio Gesù. il mio cuore consacro a Te con fervore di pura fe'. Voglio amare le tue virtù, o bel cuore del mio Gesù.

La purezza del Cuore di Cristo è un mistero, spiegarsi non può. È beato chi ama ed acquista questa nobile e cara virtù. Viva, viva l'Agnello divino. Viva il cuore del mio Gesù.

O amabile amante ed amato, o bel Cuore del mio Gesù, il mio cuore te l'hai rubato, io non voglio !asciarti mai più.

l 24.:.2~CANTi iN oNoR.e di Gesù

Allegretto

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o bel Cuo- re del mi- o Ge - sù_,

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S. Alfonso - 27

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26.-28 CANTi iN ONORE di Gesù 26.-28 CANTi iN ONORE di Gesù

26. O dolce Amor mio o Cuore di Dio, Chi creder potria

Al Sacro Cuore mio tutto sei tu. che trovisi ancor

chi amante non sia Canto presente nella tradizione O dolce Cuor del mio Gesù, di tanto Signor? redentorista, ma probabil:nente dehfa ch'io t'ami sempre più.

esterno ad essa. È ancora in uso Perché bambinello Potessi col sangue

tra la gente. Testo e riferimenti tu piangi d'amor? gli oltraggi lavar,

bibliografici nella citata raccolta il,!! pubblicata al n. 32. Dell'uomo fratello che fanno l'esangue

' ' ti ha fatto il dolor. tuo Cuore penar.

l' ,!,11 La melodia è tratta dalla raccol-

' Andantino

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o do! -ce_a- mor mi - o, o Cuor di Ge .

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J. i l Il J l r l F j r l r l r r i l • •

ta Capone, n. 82. N eli' ostia umiliato Deh venga il tuo regno sei vittima ognor, nell'alma fedel,

O dolce amor mio, sei cibo a noi dato e questo sia pegno

tu. o do! . ce Cuor del mi - o Ge . sù, d eh

' j J l r li ? J IJ Il r r i i

o Cuor di Gesù, e sol per amor. del regno del cieL fa' che t'a . mi se m- -pre più.

27. Su figli, cantate Su figli, cantate, O Nome divino,

Inno al SS. Nome di Gesù beli' alme innocenti, che a noi dalle stelle con dolci concenti tra lodi si belle

~ ~ j Allegretto

l l w l w ,. a l ; ì i J) J #J. a J. a J:

Il testo, eli autore sconosciuto, Evviva Gesù. scendesti quaggiù. proviene dal libretto dei ricordi Evviva quel Nome; missio,nari redentoristi. Testo cùi pari splendore, A nome si caro completo e riferimenti biblio-gra- in gloria ed onore già ride e già brilla fici nella citata raccolta pubblica- niun altro mai fu. Ogn'alma e sfavilla: ta al n. 22. Evviva Gesù.

La melodia è tratta dalla raccolta Evviva, sì, evviva, E mentre il ripete

Villanacci, n. 89. Evviva Gesù. amando languisce, languendo gioisce,

Evviva ridite lodando Gesù: il Nome giocondo, la gioia del mondo:

Su, fi . gli, can . ta . te, bel - l'al -me_in - no .

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w. j l fJ) J. j l J.) J. a l l .o l '------' •

ce n . ti, con do! . ci con . cen . ti: "E v . vi . 11" ~ #J ) i{ ~ l f) Li l r ~ i{ ~ Il= r l sù! E v . vi • va Ge . sù! E v . vi . va! E v .

~ jr j[] i c-l l~~ 1 112~ . t l l : i{ ~ i l l : =11:1

Evviva Gesù. vi · va! E v . vi . va Ge . sù! E v . sù

28. Gesù dolcissimo Gesù dolcissimo, finisce il giorno, Vorrei fermarmi, o Gesù caro,

Saluto a Gesù ed io sospendo il mio lavor. all'ombra arcana del santo altar, Ma pria che il corpo vada a riposo ove ogni notte tu solitario

Andante devoto p a ~~ #!Il= J w j l l j J -W l J l l J w j l • Delicata canzoncina in uso in io vendo a darti col labbro e il cor: per amor mio tu vuoi restar. diverse chiese redentoriste e al-trove. Rit. Ma l'ubbidienza di qui lontano

Il testo e la melodia proven- Felice notte, presto mi chiama a riposar, gono da una raccolta ciclosti- Gesù adorato, e tu frattanto mi benedici, lata in uso nel seminario eli sacramentato, ché anche dormendo si possa amar. Salerno negli anni '70, al n.107. mio Redentor.

Ge-sù do! • cis • si-mo, fi · ni -sce _il gior . no, ed io so .

~ # Ma priache il cor • -po va-da a ri . po • so io vengo ~

...? .....

IW J l J. =Ili= r l j w l J l r p r J F r F r spen- -do il mio la · vor. Fe · li · ce no t - te Ge-sù_a- do -

~ dar - -ti col la!Dro_e_il cor:

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l w J l J. =Il J J r ~ r J ra - to, sa - era- men - ta . - to mio Re- den - tor.

28 · S. Alfonso S. Alfonso - 29

----------~--------·------~----- -----------~····-···

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29. Cuore Eucaristico del Redentore

Viva il Cuore Euc. di Gesù L'autore del testo è Biagio Verghetti, inno grafo della S. Con-gregazione dei Riti, che lo ha com-posto nel1914 -Testo completo e riferimenti bibliografici nella ci-tata raccolta pubblicata al n. 40.

La melodia è tratta dalla raccolta a stampa Romana, p.62.

30. A te, possente Vergine

A Maria Immacolata

Autore del testo è il P. Luigi Errico redentorista. Testo com-pleto e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 44.

La melodia è tratta dalla raccolta Villanacci, n. 36.

A Te, possente Vergine, sollevo la preghiera, e finché questa misera vita non pieghi a sera, a te sempre d'intorno

31. Lodate Maria

Canto di sapore alfonsiano. Qualcuno protende farla risalire a S. Alfonso: comunque è pre-sente nella recente tradizione redentorista, ma probabilmente esterno ad essa. Testo completo e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 91.

La melodia è tratta dalla raccol-ta Villanacci, n. 22.

30 - S. Alfonso

Cuore Eucaristico del Redentore, fonte di grazie, fonte d'amore.

Rit. Mi prostro supplice dinanzi a te: misericordia abbi di me.

starò di notte e giorno; te sempre invocherò, ma qual fra i tanti titoli a te, Maria, darò?

So che i Celesti e gli uomini, ciascuno in sua favella, ti chiama or Luna candida, or mattutina stella, or fiammeggiante sole, e simili parole sento drizzarti o gnor; ma dimmi qual fra i titoli t'è più gradito al cor?

Forse che sei l'altissimo cipresso di Sionne ?

Lodate Maria, o lingue fedeli, risuoni ne' cieli la vostra armonia.

Rit. Lodate, lodate, lodate Maria.

Maria, sei giglio di puri candori, che il Cuore innamori del Verbo tuo FigFo,

~

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Cuor solitario, che cerchi amore, porto e rifugio del peccatore.

Cuore, ch'ai giovani brami parlare, Cuor, che desideri tutti ascoltare.

che sei l' onor del Libano ? la gloria di Saronne? Palma del Cade ombrosa? Di Gerico la rosa? ovver che sei simìl al giglio candidissimo del sorridente aprii?

Forse che sei qual Platano cresciuto lungo il rivo? Sei qual nei campi mostrasi il verdeggiante olivo ? Dirò che tu sei bella come lucente stella? All'alba, all'iri, al sol ti paragono, o agli Angioli del più sublime stuol?

Di luce divina sei nobile aurora; il sole t'adora, là luna t'inchina.

Con piede potente il capo nemico tu premi all'antico maligno serpente.

Il puro tuo seno diè cibo e ricetto al gran Pargoletto Gesù Nazareno.

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29 ... }1 CANTi iN ONORE dELLA MAdONNA

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' F ~tal n J l J !ùl J l J DI J "§1- J)l J Il l ;01J mi· se- ri -cor- di- a ab -bi di me, mi - se- ri -cor-di-a ab- bi di me.

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S. Alfonso - 31

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J2 ... JJ ... CANTi iN ONORE dELLA MAdONNA

32. Salve, o Vergine Maria

n testo appartiene alla tradizio­ne redentorista (libretto Cian­ciulli, p. 316).

La melodia è tratta dalla raccol­ta Villanacci, n. 8.

Salve, o Vergine Maria, salve, o Madre, in ciel regina, sulla terra il guardo inchina de' tuoi figli abbi pietà.

Rit. Salve, o Madre, in ciel regina, de' tuoi figli abbi pietà.

Maria, salve, ai tuoi devoti dà soccorso di consiglio,

33. Salve, o nitida colomba

A Maria Immacolata

Il testo, di autore sconosciuto, appartiene alla tradizione reden­torista anche se non è conosciu­to da molti. Riferimenti biblio­grafici nella citata raccolta pub­blicata al n. 45. Indicazioni bibliografiche nella citata rac­colta pubblicata al n. 27.

La melodia è tratta dalla rac­colta Villanacci, n. 8.

Salve, o "nitida colomba, d'altra pace messaggera, per te più non è qual era Serva e ria l'umanità;

32 - S. Alfonso

per lo sangue del tuo figlio, che n'aprì la via del ciel.

Tu di sol tutta vestita, tu di stelle incoronata, tu speranza, tu avvocata del tuo popolo fedel.

Nel cammin di nostra vita noi vaghiamo in notte bruna, senza face, e senza luna per un muto, e lungo orror.

Ma il gran buio della via il tuo lume ognor disgombra, per te sempre a vincer l'ombra manda il sole il suo splender.

Noi per mare orrendo, infido, lassi erriam senza governo,

per te bella ed illibata, o Concetta Immacolata.

Tentò invan l'invitto piede di ferirti il serpe infido, sibilò di rabbia un grido per cotanta novità. Tu la testa gli hai schiacciata, o Concetta Immacolata.

Sei di lesse la radice, vaga rosa porporina. Te davidica regina il Dio forte proclamò, di astri vivi inghirlandata, o Concetta Immacolata.

Non dovea di Dio la figlia alma aver di un fallo impura, la più bella creatura che la man di Dio creò, La più pura, la piu grata, o Concetta Immacolata.

fatti scherzo al vento, al verno, e dell' onde al flagellar.

Ma tu ridi in oriente matutina arnica stella, e ten vieni ogni procella col tuo raggio a serenar.

V ergin pura al mondo sola, ch' empi il ciel di tua bellezza; d'Eva il pianto in allegrezza per te Vergine tornò.

Eva stolta tu la spina, tu Maria fosti la rosa, tu figliuola, madre, e sposa di colui che tutto può.

N o n dovea l'eccelsa Madre di quell' Agno Immacolato farsi Ancella del peccato della trista eredità; fosti tu la preservata, o Concetta Immacolata.

Non dovea quell'alma santa cui fu nube il Dio di amore, fu suo tempio il suo bel core nell' odor di santità, fosti sposa e sposa amata, o Concetta Immacolata.

Te dei secoli vetusti, come stella del mattino, te mostrava il Re divino ai Veggenti d'ogni età, d'aurea luce il crin fregiata, o Concetta Immacolata.

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J2 ... JJ CANTi iN ONORE dELLA MAdONNA

Allegretto

@Jt~tJPDIJ J l j J 1r[Jj1J ì l Sal- ve, o Ver - gi - ne Ma - ri - a,

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f21GJ. ~lr gi Re - n a.

r Sul - la ter - ra il guar - do_in - chi na,

j l J. l J f l dei tuoi fi gli, dei fi - gli_ab -

bi pie tà. Sal - ve, o Ma - dre in ciel Re -

r j J t Il gi - na, dei tuoi fi - gli, dei tuoi fi -gli_ab - bi pie - tà

- da Co - Iom - ba,

f ~ . . ~ ~~ d'al - tra pa - ce me& sag - ge - ra, per te più non è qual

r DluFJAglt_)bìr t) l e - ra ser"!a_e ri - a, ser -va_e ria l'u- ma- ni - tà. Per te

t . J r bel - la ed il - li ba - - ta, o Con -cet - ta Im

~t~~~,~~~ ~J ~r*r ItJ~~~I J~_l~, Ptt I~UZS O??Q l

' ~l'l,~ ma - co - la - ta, per te bel- la ed il -

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S. Alfonso - 33

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}4.-}~ ... CANTi IN ONORE dELIA MAdONNA.

34. Salve, salve, Immacolata

L'autore del testo è il reden­torista P. Florindo Molisani, che lo ha composto per celebra­re la proclamazione del dogma mentre era di residenza nella co­munità di L'Aquila.- Riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 46.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Villanacci, n. 38.

35. Ai tuoi piedi, o bella madre

A Maria SS. Addolorata

Il testo è stato composto dal sac. Barilli, su richiesta del Rettore P. Giuseppe Lordi. - Riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 51.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Villanacci, n. 32.

34 - S. Alfonso

Salve, salve, Immacolata, sei degli Angeli il sorriso, stella sei di Paradiso, Madre sei di purità.

Fra gli umani e fra i celesti qual' è mai che a te somiglia? V ergin, Madre, Sposa e Figlia dell'augusta Trinità.

O Colomba intemerata, tu rassembri un altro Dio; viva sempre il Nono Pio, che tal domma al mondo diè.

Or dal tuo stellato soglio vibra un raggio di candore sopra il gregge e sul Pastore, sopra i regni e sopra i Re.

Sopra noi più splendi ancora qu~e un sole, o Madre amata;

Ai tuoi piedi, o bella madre verso pianto di dolor: per me prega il Figlio, il Padre, in te sola ha speme il cor.

Una stilla almen del sangue, che versava il tuo Gesù, mi conforti il cor che langue, Mi conceda ancor virtù.

Ah! seguir vorrei tuo Figlio, il mio sangue ancor versar: non ho forza nel periglio, sento il core in sen tremar.

Del Calvario in sulla via teco voglio almen venir; e spirar con te, o Maria, contemplando il tuo patir.

salve, salve, Immacolata, mostra a noi la tua beltà.

E noi sempre canteremo: sei degli Angeli il sorriso, stella sei di Paradiso, Madre sei di purità.

Or al Figlio, che ferito, tutto sangue in faccia a te offri un guardo impietosito, una lagrima per me.

Tu sei Madre del dolore, degli afflitti sei consuol, hai per me trafitto il core, per me in croce è il tuo Figliuol.

Fra i cipressi ognor m'aggiro ove mesta passi i dì: sarò teco nel martire, ove il Figlio tuo morì.

Io l'offesi, e i falli miei finché vivo, io piangerò, ma se Madre ancor mi sei io perdon ti chieggo, e avrò.

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ma - ni, fra_i ce - le - sti qua- l'è mai che_a te so

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gu - sta Tri - ni - tà! Ver gin tà!

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tl,D:Qi'JILll'~J1 IQp-iidlr r PEJI piarto, ver-so pianto di do - !or Per me pre- ga il ~i()_e_ilPa- dre; in te

so-la, in ta sdtt_ hspme _il co r. U -na sti- la almeniel San- gue che ver

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S. Alfonso - 35

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36. Ah! Madre del dolore

A Maria SS.ma Addolorata

Il testo, di autore sconosciuto, appartiene alla tradizione redentorista anche se non è co-nosciuto da molti. Riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 48.

La melodia è tratta dalla rac-colta Villanacci, n. 35.

37. Della pietà divina

A Maria SS. Madre della Pietà

Il testo, di autore sconosciuto, appartiene alla tradizione redentorista. Testo completo e riferimenti bibliografici nella ci-tata raccolta pubblicata al n. 58.

La melodia è tratta dalla rac-colta Villanacci, n. 24.

38. Stava Maria dolente

Parafrasi dello Stabat Mater

L'autore del testo, da molti ritenuto sconosciuto, è Evasio Leone; sarà messo in musica da Lotti. La canzoncina è pas­sata nella tradizione redentorista. - Testo completo e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 58.

La melodia è tratta dalla rac­colta Villanacci, n. 105.

36 - S. Alfonso

Ah! Madre del dolore! Tu sei la Madre mia, sarò con te, o Maria, compagno nel patir.

Raggio del tuo sembiante mi appare al far dei giorno, l'aura che spira intorno mi sembra il tuo sospir.

l. Della pietà divina, madre, il tesorò sei: ai figli afflitti, e rei mostra la tua bontà.

Dalle miserie nostre tu sollevar ci puoi; soccorri i figli tuoi, o ·madre di pietà.

Stava Maria dolente, senza respiro e voce, mentre pendeva in croce del mondo il Redentor.

E nel fatale istante crudo materno affetto le trafiggeva il petto, le lacerava il cor.

Qual di quell'alma bella fosse lo strazio indegno, no, che l'umano ingegno immaginar non può.

Veder un figlio ... un Dio .. , che palpita ... che muore ...

Quel tuo sospir dolente, afflitto ognor mi tiene, che causa di tue pene è stato il mio fallir.

2. Innanzi a Dio sdegnato iride sei di pace, dell' ira sua la face per te si estinguerà.

Se volgi al Figlio i rai depon gli sdegni suoi, soccorri i figli tuoi, o madre di pietà.

Sì barbaro dolore qual madre mai provò?

Alla funerea scena chi tiene il pianto a freno ha un cuor di tigre in seno, o cor in sen non ha.

Chi può mirare in tante pene una madre, un figlio, e non bagnare il ciglio, e non sentir pietà?

Per cancellare i falli d'un popol empio, ingrato, vide Gesù piagato languire e spasimar.

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S. Alfonso - 37

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39. O Maria, quel fanciullo, che adori

Ai sette dolori di Maria

Il testo, di autore sconosciuto, appartiene alla tradizione redentorista.Testo completo eri­ferimenti bibliografici nella cita­ta raccolta pubblicata al n. 50.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Villanacci, n. 1.

l. O Maria, quel fanciullo, che adori con immensa dolcezza ed affetto, sarà un giorno il deriso, l'abbietto, sarà l'uom dell'immenso dolor. Del Vegliardo i profetici detti quasi acciaro ti scesero in cuor.

40. O fedeli, se figli voi siete

Alla Vergine Addolorata

Canzoncina molto in uso qual­che tempo fa. Il testo e la melo­dia sono tratti dalla raccoltaMar­ciano, p.129.

38 - S. Alfonso

2. Sconsolata, ascoltasti e tacesti. Fra l'orrore di notte angosciosa quel silenzio fu santo e il patir. o ve fuggi col tenero Figlio? Oh delitto! D'Erode l'artiglio ti sovrasta, e lo strazio feral del dolore ti strazia il tuo cuore l'alma è oppressa d'ambascia mortai!

3. Sconsolata, tre giorni e tre notti, piangi in cerca del caro tuo Bene. Chi ridire potrà quali pene, quali affanni ti npprimon il cor? Senza colpa il perdesti, ma noi fummo noi se perdemmo il Signor.

4. Oh qual vista! S'incontra la madre col Signore che porta la Croce. A Lei dice con tremula voce: "Addio, Madre, men rado a morir".

O fedeli, se figli voi siete della Madre più tenera e pia, se vi piace esser ari a Maria, contemplate il suo fiero inartir.

Deh t a mirar la sul monte venite, là vedrete la scena più atroce: d'un figliolo che muor sulla croce, d'una madre che il vede morir.

A quel duro patibol di morte sta vicina la madre dolente, mentre il Figlio da chiodi pendente agonizza in un mar di dolor.

Ahl qual pena, qual fiero tormento ella soffre, la Vergine afflitta, con la spada del duolo trafitta nella parte più viva del cor.

A chi mai, o mestissima Madre nella morte del caro tuo Bene io potrò somigliar le tue pene? Nessun lingua ridire lo sa.

Il tuo ciglio è velato di pianto, nell'affanno agonizza il tuo core; sulla terra più atroce dolore occhio alcuno mirato non ha.

O dei martiri eccelsa regina, del tuo strazio la causa io sono: tu dei falli dolore e perdono deh! m'impetra dal morto Signor.

J9~40 CANTi iN ONORE ddi.A. MAdONNA

Moderato

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S. Alfonso - 39

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41.-4} .. CANTi IN ONORE dELLA MAdONNA

41. Parti dall'aspro monte

A Maria Desolata

Il testo, eli autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi. Testo completo e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 47.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Villanacci, n. 2.

42. Bella di luce un giorno

L'Assunta incoronata

Il testo, eli autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi. Riferi-menti bibliografici nella citata rac-colta pubblicata al n. 53.

La melodia è tratta dalla raccol-ta Villanacci, n. 49.

43. Andiamo su a Maria

Ricorso a Maria

Il testo, del P. Giuseppe Pavone CSSR, appartiene alla tradizione redentorista anche se non è co-nosciuto da molti. Testo compie-to e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 93.

La melodia è tratta dalla raccol-ta Villanacci, n. 87.

40 - S. Alfonso

Parti dall'aspro monte, Vergine afflitta e mesta, nient'altro più ti resta, estinto è il tuo Gesù.

Cogli occhi tuoi vedesti, impallidir quel viso, giglio di Paradiso, fonte di venustà.

Nel corpo lacerato, in mezzo a crude pene,

Bella di luce un giorno apparve in ciel Maria: allor un'armonia nuova d'amor s'udì.

Rit. Prega Maria nel cielo, pr~ga per noi Gesù.

Vieni, dicea l'Eterno, o Figlia avventurata: da colpa mai macchiata ti vide il mio pensier.

Sorgesti dalla tomba come gioconda rosa; ché Madre, Figlia e Sposa tur fosti al Creator.

Andiamo, su, a Maria, anime tribolate, Anime crociate da qual si sia dolor.

Su, a Maria corriamo, mesti, languenti, afflitti, orfani, derelitti, tutti a Maria, via su.

Vengano i peccatori < anche i più disperati; ,

quel Crocifisso bene davanti a te spirò.

Dunque al solingo tetto ritorna in bruno ammanto; là sfogherai col pianto l'immenso tuo dolor.

V anne, che a te nel viaggio, faremo compagnia, o Vergine Maria, per lacrimar con te.

Su, vieni in questo Regno, ove sarai Regina, a te tutto s'inchina l'istesso trio Fattor.

Quivi per te gli umani avran soccorso e aiuto; l'inferno andrà perduto sotto del tuo poter. Quanto potente or sei, vegga la terra e il cielo; contempli senza velo ognun la tua beltà.

Ed ogni figlio esclami: l'assunta Immacolata in cielo incoronata per noi pregando sta.

E tutti consolati tutti saranno, sì.

Chi fece a lei ricorso non mai restò deluso; non mai restò confuso chi il nome suo chiamò.

. Eccomi sì, o Maria, eccomi a' piedi tuoi, soccorrere tu mi puoi, aspetto il tuo favor.

l 41.-4} CANTi .

dELLA MAdONNA IN ONORE

Quasi lento

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Par- ti dal,l'a -spro mon-te, Ver- gile_affii- ta e me -sta;

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Nien-t'al-tro più ti re -sta: E - stiJB_è_fuo Ge - sù.

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Nien- t'al-tropiù ti re - sta: e - stii:to _è_ i1!uo Ge - sù.

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S. Alfonso - 41

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44. Celeste Imperatrice

Confidente ricorso a Maria

Il testo, del P. Giuseppe Pa­vone, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi. Testo e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 73 La melodia è tratta dalla raccol­ta Villanacci, n. 1 7.

45. Maria, soccorrimi

Alla Madona del Perpetuo Soccorso

Il testo appartiene alla tradizione redentorista, e fu abbastanza co-nosciuto. Riferimenti bibliogra-fici nella citata raccolta pubblica-ta al n. 61. La melodia è tratta dalla raccol-ta Villanacci, n. 60.

46. Andrò a vederla un dì

Desiderio di Maria

Canto presente nella recente tra-dizione redentorista. Non l'ha composto S. Alfonso, come molti pensano: esso è nato dopo le apparizioni di Lourdes (1858). Testo completo e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 92.

La melodia è tratta dalla raccol-ta Di Chio, n. 38.

42 - S. Alfonso

Celeste Imperatrice, respiro di quest'alma, rendi la dolce calma al mio turbato cor.

Chi sa qual sarà mai l'eterno mio destino? Chi sa, se l'indovino? o Dio! che non si sa.

A questo gran pensiero mi trema il cuore in petto,

Maria, soccorrimi, ché son tuo figlio; o Madre, salvami d'ogni periglio; con occhio guardami benigno ancor.

Maria, soccorrimi, se il secol rio, nemico agli uomini, nemico a Dio, minaccia toglierrni fede ed amor.

Andrò a vederla un dì! nel Ciel la Madre mia, andrò a veder Maria, mia gioia e mio amor.

Rit. Al ciel, al ciel, al ciel andrò a vederla un dì; Al ciel, al ciel, al ciel andrò a vederla un dì.

Andrò a vederla un dì! È il grido di speranza, che infondemi costanza nel viaggio e fra i dolor.

piango, non ho ricetto, Signora mia pietà.

Qual figlio è a te ricorso Senz'esser consolato? Chi mai non si è salvato Che sempre a te fidò?

Io pure ti son figlio, io pure a te confido, E sempre piango, e grido Chiedendoti pietà.

Maria, soccorrimi, se del peccato mi vedi gemere nel triste stato; la mano stendimi di tua pietà.

Maria, soccorrimi, nella mia morte, del ciel tu aprimi, Maria, le porte, e sia quest'anima salva per te.

Andrò a vederla un dì! Andrò a levar miei canti con gli Angeli e coi Santi per corteggiarla ognor.

Andrò a vederla un dì! La Vergine immortale; m'aggirerò sull' ale, dicendole il mio amor.

Andrò a vederla un dì! Lasciando questo esiglio, le poserò qual figlio il capo sopra il cor.

. 44.-46 CANTi iN ONORE dEllA MAdONNA

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S. Alfonso - 43

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47. Mille volte benedetta

Lode a Maria Consolatrice degli afflitti

Il testo, di autore sconosciuto, appartiene alla tradizione redentoristaconoscendounasen­sibile diffusione. Testo comple­to e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 60.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Villanacci, n. 26.

48. Quando penso alla mia sorte

A Maria Madre nostra

Canzoncina di genuina e antica tradizione redentorista, attribuita a S. Alfonso, che ne avrebbe com­posto la sola melodia, che è tratta dalla racc. Capone, n. 34.

Il testo è di Mons. Maiello.- Te­sto e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 7 4.

Su questa melodia viene cantata anche "La gioia ch'io provo, del p. Caione (raccolta pubblicata, n. 70)

49. Tu, Maria, puoi dar conforto

A Maria SS. della Consolazione

Il testo è stato composto dal sac. Barilli, su richiesta del P. Giu­seppe Lordi. Testo completo e riferimenti bibliografici nella ci­tata raccolta pubblicata al n. 65.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Villanacci, n. 39.

44 - S. Alfonso

Mille volte benedetta, o dolcissima Maria, benedetto il nome sia del tuo figlio Salvator.

Rit. O Maria consolatrice noi ti offriamo il nostro cuor.

Fin d'allora, che di colpa fu l' umana stirpe infetta, Dio la madre ha in te predetta del futuro Redentor.

Quando penso alla mia sorte, che son figlio tuo, Maria, ogni affanno, o Madre mia, s'allontana allor da me.

Se la madre mia tu sei, che sei Madre del mio Dio, che temer dunque poss'io, o Maria, se m'ami tu1.

Tremo sol, perché potrei dal tuo amor vedermi privo: ma s'io t'amo: o moro o vivo, sempre allor beato io son.

Tu, Maria, puoi dar conforto al mio lungo sospirar; luce sei, che meni al porto, sei tu stella in mezzo al mar.

A me vieni allorché è sera, quando spunta l' alba in ciel, ed al suon di mia preghiera fu mi chiami il tuo fedel.

Ah! non sia che l'amor mio, non sia puro qual sei tu,

O purissima Maria, il tuo piede immacolato schiacciò il capo avvelenato del serpente insidiator.

Tutti i secoli son pieni, o Maria, delle tueglorie, e di tenere memorie di prodigi e di stupor.

O Maria nostra avvocata, l'universo in te confida, perché sei rifugio e guida, ed al giusto, e al peccator.

Senza te, mia bella Rosa, ogni gioia è pena amara: ma con te la pena è cara, il morir è dolce ancor.

Non può errar la via del Cielo, chi s'attiene alla tua guida: chi a te serve e in te confida è sicuro d'ogni ben.

O felice chi d'amarti sempre più sospira e brama! O fortuna di chi t'ama, e d'amore arde per te.

a me volgi un guardo pio, dona a me la tua virtù.

Un accento, un detto solo, tu pietosa dimmi al cor, sei la madre del consolo nella valle del dolor.

Ogni gente, ed ogni terra è devota alla tua fè: se v' è pianto, se v' è guerra tu apparisci, e più non è.

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l>,·. 47~49. CANTi iN ONORE dELIA MAdONNA

Moderato

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§~b J JlxJ1 IJ J J J ii} F EJ iJ :gJ {9 (JI ri - a, be -ne -det -to_il no- me si - a del tuo Fi -glio Sal -va

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cuor, noi t'of - fria -mo_ino - stri cuor.

Largo

Quan - do pen - so al la mia sor - te

' ~ tjj) J l [3 Jl "t l f)J l J J l j l J ì

....._____...-che so n fi- -gli o tu - -o, Ma- ri - a.

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Tu, Ma- ri - a, puoi dar con - for - to al mio

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por-to, se -i tu stel-la, sei tu stella_imle20_al mar. Lu-ce mar.

S. Alfonso - 45

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50. Maria del Ciel Regina

A Maria sotto il titolo di Pastore Ila.

Il testo è del P. Giuseppe Pa-vone, redentorista. Il tema della Divina Pastora era caro a S. Alfonso. Riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 62.

La melodia è tratta dalla raccol-ta Villanacci, n. 19.

51. Nocchier, che in mezzo all' onde

Speranza di salvarsi per Maria

Il testo è stato composto dal sac. Barilli, andato in ritiro alla Consolazione di Deliceto (FG), su richiesta del Rettore P. Giu­seppe Lordi; appartiene alla tradizione redentorista ed ha avuto una discreta diffusione. Riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 81.

Vengono proposte due melo­die: la 51a è stata trascritta dal P. Mosè Simonetta ed era in uso nel periodo di tempo che era giovane seminarista; la 51b è tratta dalla raccolta Villanacci, n. 72.

46 - S. Alfonso

Maria del Ciel Regina, Divina Pastorella, ecco una pecorella, che si presenta a te.

La pover' alma mia da' lupi è combattuta, e quasi è già caduta in man dellor furor.

Tutto l'inferno unito congiura a danno mio, perduta già son io, se non mi aiuti tu.

Nocchier, che in mezzo all' onde la navicella guida, mesto di se diffida, se è procelloso il mar. Ma lieto poi se mira in ciel l' arnica stella, va colla navicella il porto ad incontrar.

Madre, nocchier son io, la navicella è st' alma, il mondo è un mar che in calma giammai non si mirò. Se stella tu non fossi al porto io non verrei: ma perché stella sei al porto io giungerò.

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Accorri in mia difesa, fammi ottener vittoria, che tua sarà la gloria, l' onor sarà di te.

I mostri dell'inferno diranno: "O sorte ria!" Il ciel "Viva Maria" per sempre canterà.

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l ~0--~ l CANTi iN ONORE d diA MAdONNA

~ ' j Largo

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Ma-ria del ciel Re - gi - - -na, di- vi -na Pa-sto -

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rei - la, ec oo_u-na pe- -co -re l - la, che si pre-sen -ta _a te. -

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Noc- chier che.in mez- zo_al- on da la na - vi -ce! - la

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' n J Jl i i l F"J ~ ~ l J \.....-' '---" l J. }i i Il J J J J l l .....__..

fi - da se pro- cel- lo- soè_il mar. Ma lie- to poi se

' J Jl Jl i i l J J J J } l n J l '!f- i l F"J~ ~ } l Jl J "---' '---" mi - ra, ma lie- to poi se mi - ra in ciel l'a- mi - ca

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i i l J J J J } l Stel-la in ciel l'a-mi - ca Stel-la va con la na - vi -

' n J Jl i i l "1~ ~ )! l J. } i i Il J "---' '---" --ce - la il por-to.ad in -con - trar.

S. Alfonso - 47

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~2 .. ~} .. CANTi iN ÒNORE dELIA MAdONNA

52. Con la squilla della sera

Il testo e la melodia sono tratti dalla raccolta Villanacci, n.30, ma il canto si trova anche in altre raccolte.

53. Del Rosario o gran Regina

Alla Madonna del Rosario

Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi ma non sembra avere avuto una grande diffusione. Testo completo eri­ferimenti bibliografici nella cita­ta raccolta pubblicata al n. 54.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Villanacci, n. 12.

48 - S. Alfonso

Con la squilla della sera ti consacro il mio martir, col fervor della preghiera ti consacro il mio sospir. Ti saluto, o bella e pia, intonando "Ave Maria!"

Del Rosario o gran Regina, Figlia, Madre e Sposa eletta della Triade benedetta, onoranza d'ogni età. II Rosario che ci desti è corona di bellezza: il Rosario è la salvezza dell'afflitta umanità.

Come sole che discaccia; ombre nere della notte, dissipasti tu le flotte d'eresie e crudeltà. II Rosario è un'arma forte, invincibil per prodezza: il Rosario è la salvezza dell'afflitta umanità.

Del Rosario o gran Regina, per te vinse il pio Gùsmano: a Lepanto l' ottomanO cadde preda di viltà.

JJ ·------ -~---····-··------·-·

Sotto il tuo felice impero mai regnò la debolezza: il Rosario è la salvezza dell'afflitta umanità.

Quando d'Asia il morbo fiero schiuse a noi la sepoltura, tremò tutta la natura, noi cercammo a Te pietà. Col Rosario tra le mani ne cozzammo l'alterezza: il Rosario è la salvezza dell'afflitta umanità.

Quando accesa della guerra la voragin perigliosa, il disordin d'ogni cosa tolse a noi felicità. Il Rosario amore e pace ci donava con prestezza: il Rosario è la salvezza dell'afflitta umanità.

~2 .. ~} CANTi iN ONORE dELIA MAdONNA

' n dante

~ g ì i J ~ l J } r =t l tìJ) qJ221J i J li • Con la squil- la del - la se - ra ti con-

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sa -cro_ilmio mar - tir, col fer - v or di mia p re - ghie - ra

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ti con - sa -<:ro_ilmio so - spir. Ti sa - lu - to,

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o bel -la_e p i - a, in - t o - nan- do A -ve Ma -

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Del Ro - sa - ri -o gran Re - gi - na, Fi -glia,

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g_ ~- o l _;d d et - ta, o - no - ran - za d'o - gni_e - tà. n re -

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sa - rio che ci de - - sti è co - ro - n a di bel -

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lez - za, il ro - sa - ri - o_èla sal- - vez - za del- l'af-

' #[ r ~~- r r l j ì ì Il Trascrizvariante

l li t -ta_u- ma- ni - tà.

S. Alfonso - 49

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54. Fonte di santo Amore

Alla Madonna del Buon Consiglio

Il testo, di autore sconosciuto, appartiene alla tradizione re­dentorista. Testocompleto eri­ferimenti bibliografici nella cita­ta raccolta pubblicata al n. 64.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Masquilier, p.52.

55. Sia perpetuo all'alma mia

Per la Madonna del Perpetuo Soccorso

Strofetta per laNovenadellaMa­donna del Perpetuo Soccorso in uso nelle chiese redentoriste. In­dicazioni bibliografiche nella ci­tata raccolta pubblicata al n. 112.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Capone, n.54.

56. Tu sei del gaudio

A Maria Rosa mistica

Il testo, di autore sconosciuto, proviene dal libretto dei ricordi missionari redentoristi, ma non ha trovato molta diffusione. Ri­ferimenti bibliografici nella cita­ta raccolta pubblicata al n. 69.

La melodia è tratta dalla raccol-ta Villanacci, n.70. ·

Tu sei del gaudio Madre e Signora, tu fosti Martire in terra ognora;

50 - S. Alfonso

Fonte di santo amore, Madre del Buon Consiglio, ecco che un vostro figlio a voi consacra il cuor.

Madre graziosa e bella, gradite il picciol dono; sebbene indegno io sono, sempre vi voglio amar.

Lieto voi fate il viso, e l'occhio festeggiante

Sia perpetuo ali' alma mia, o gran Madre il tuo soccorso: quando a te farò ricorso, mostra allor la tua pietà.

ma eterna gloria il ciel ti diè. O Rosa mistica, prega per me.

L'A ve, la visita, il parto santo, l'offerta allegra ti di un Divo incanto, nel Figlio giubili che riede a Te. O Rosa mistica, prega per me.

L'intimo spasimo, lo scempio atroce, il serto spineo, l'orrenda Croce tu soffri, e immolati Gesù con sé O Rosa mistica, prega per me.

in pro' d'un figlio amante prostrato ai vostri pie'.

Deh! Madre tutta amabile, a me volgete un guardo, sia d'amor un dardo, che mi trapassi il cuor.

Voi tutti consolate, voi tutti esaudite: ogni alma voi gradite, che prega al vostro altar.

Risorto, all'etere, il Figlio ascende, manda il Paraclito che il cor t'accende: Regina agli Angioli Iddio ti fè. O Rosa mistica, prega per me.

Cogliamo, o popoli, dai rami santi, e a Lei sacriamo le rose fragranti. Speranze e gemiti pongo ai tuoi piè. O Rosa mistica, prega per me.

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l J 1 J l ~ ~ l J: l J ì l J J J l Fon- te di san - to_a - m o - re, Ma - dre del

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Fi. - gli o a - - V o- i con - sa - -cra_il cuor.

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Sia per- pe- tu-o al-al -ma mi - a, o gran

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' Ma- dr e, il tuo soc - cor- -so, qualio_aTe_ - - quamo_

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te fa-rò ri - cor - so, quando_a te fa-rò ri cor - so

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!j_ l mostra_~ lor la tua pie - tà, mostra_~ !or la tua pie- tà

~ Sostenuto

D )l fJ ~ e -7_ l J #J l J !j_ l J J !j_ w o l Tu sei del gau-di- o Ma-dre_e'li- gno- ra; Tu fo- sti

~ uJ !j_ ~ m l g J !j_ } f?l ur i )' o l

mar- ti-re in ter;ao-gno- ra, ma_e ter -na glo- ri- a il ciel ti

~ j l a1n J l A i J) i l r i l FJ l di è: o Ro-sa mi- sti -ca, pre-ga per me; pre- ga per

~ J1 i ~ ~ i J)tl l ;, ~ ~ i 4J11 n ~ !j_ ~ tJ lr Il

me, prc;~-ga, pre- ga per me, pre-ga, o Ro-sa mi- sti-ca, pr& ga per me.

S. Alfonso - 51

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57. Salve, eccelsa Imperatrice

In onore di Maria SS.ma del Soccorso

Il testo, di autore· sconosciuto, appartiene alla tradizione reden­torista, conoscendo una sensibi­le diffusione tra i devoti della Madonna del Perpetuo Soccor­so. Riferimenti bibliografici nel­la citata raccolta pubblicata al n. 56.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Romana, p.1 05.

58. Intrecciamo le rose celesti

Il SS. Rosario di Maria

Il testo, di autore sconosciuto, appartiene alla tradizione redentorista anche se non è co­nosciuto da molti. Testo com­pleto e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 55.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Villanacci, n.68.

52 - S. Alfonso

Salve, eccelsa imperatrice, salve, fonte di pietà; tu sei l' arca salvatrice dell' afflitta umanità.

Rit. Salve, o Madre del Soccorso, dei tuoi figli abbi pietà.

Tu la stella di salvezza, tu la porta sei del ciel, tu la vita, e l'a1legrezza sei del popolo fede.

Tu la torre ben munita, di rifugio la città, tu lo scampo, tu l' aita, tu la nostra sicurtà.

Tu de' miseri la speme, tu la pace d' ogni cor; di chi piange, di chi geme nella valle del dolor.

Intrecciamo le rose celesti alla Madre divina d'amor, che più bianche dei gigli ha le vesti, ha dei figli più candido il cor.

Ha le luci soavi, amorose, più ridenti dell'astro del dì; ha le gote coperse di rose; il bel seno qual giglio fiorì.

A ve, dolce colomba, o Maria, mare immenso di grazie, d'amor, tu del cielo la lucida via, tu la fiamma, la vita del cor.

Teco è il sommo Signor, tra le donne benedetta, beata sei tu,

Ah! chi mai fe' a te ricorso, e non ebbe il tuo favor? sei la madre del soccorso a noi data dal Signor.

L' orfanello, e l'infelice quante volte ti chiamò, t'ebbe ognor consolatrice, né il tuo cor l'abbandonò.

Dall' etade più remota, cara madre, non s'udì, che la gente a te devota nell' angustia sua perì.

Sempre pronta rispondesti negli accenti del doler; tu le lagrime tergesti bella madre del Signor.

Bella madre del Soccorso, il tuo popolo fedel farà sempre a te ricorso quando mira irato il ciel.

tu la gloria dell'alta Sionne, il sospir delle fide tribù.

O Reina, o supremo desiro di chi t'ama ed anela per te; piega i lumi dal soglio d' Empiro alle genti che invocan mercè.

O Regina, bel fioredaliso, dei giardini più eletti del ciel, svela, o divo Tesoro, il tuo viso, scuoti il lembo del gemmeo tuo vel.

Pioveranno le ambrosie celesti dell'esilio sull'orrido suo l, e i fioretti virginei ridesti smalteranno la terra del duol.

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~] ... ~8 CANTi IN ONORE dELLA MAdONNA

Andante

l ~71 ~ ~" g J li J h • l r ~ l r p l f t r l Sal -ve ec - ce! -sa_Im- p e - ra - tri - ce, sal- ~e_o

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l J) 00 l J i l l l l J J) l r ~ •

fon - te di pie - tà; tu sei l'ar - ca sal - va -

~l, r p l E1J l j h l 00 l J ,.

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tri - ce del- -l'af - flit - ta_u - ma- - ni - tà. Sal -ve o

~ ~l, r ~ l r ~ l [f) l J ,. l J ~ l r v l

Ma dr e del Soc cor- - - so, dei tuoi fi - gli_ab-

~ ~lz r ~ l r ,. l r ~ l F p l 4 ~ 3 l J J1 ,/

bi pie - tà. Sal - ve_o Ma- dr e del Soc - c or - so,

~ ~lz f31 l r ~ l r l J) l r· Il

de- i tuo fi -gli_ab- bi pie - tà.

In - trec - eia - mo le ro - se ce - le - sti al- la

Ma-dre di-vi-na d'a- mor, che più bian-che dei gigli_ ha le ve - sti, ha dei

' J #J.1 j a, J Ji i :n l~r o r O i l

J Jl i J. j l gi -glipiù can - diào_il cor. Ha le lu - ci so- a -vi,.amo- ro - se, più ri -

' w J. j w 1.11 ; .l' ì i111= w n w ul 4- P Jl ì A 1 den ti dd l'a -stro del dì; ha le go- te co-spl!l'- se

~ .--IL----il 2.

H 1 r---P i n =Il r-P i *

di ro - -se; il bel

Il se - no qual gi -glio fio - rì Ha le rì.

S. Alfonso - 53

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59. lo voglio amar Maria

Risoluzione di amar Maria

La canzoncina, del P. Gaspare Caione, appartiene alla tradizio-ne redentorista ed ha conosciuto una sensibile diffusione. Testo completo e riferimenti bibliogra-fici nella citata raccolta pubbli-cata al n. 77.

La melodia è tratta dalla raccol-ta Capone, n. 37.

60. Maria, che dolce nome

Sul nome di Maria

Canto spesso presente nella tra­dizione redentorista, ma proba­bilmente esterno ad essa. Riferi­menti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 84.

La melodia è tratta dalla raccol­taMarciano, p.191.

54 - S. Alfonso

Io voglio amar Maria, voglio donarle il cuore, voglio bruciar d'amore, cara Maria, per te.

Tu V ergin bella e pura innamorasti un Dio, di te questo cor mio l'ti innamorasti ancor.

Andai finor perduto, presso beltà terrene, ma sol tormenti e pene quest'alma mia provò.

Maria, che dolce nome tu sei per chi t' intende! beato chi ti rende amore per amor!

Se àvrò Maria sul labbro un bel pensier mi dice, oh' io pur sarò felice, se avrò Maria sul cuor.

Con questo scudo al lato, dell' infemal nemico, non temo l'odio antico non temo il suo livor.

Se avrò Maria sul labbro nel più crudel cimento io mi starò contento, se avrò Maria nel cuor.

In questo nome amato ritrova il suo conforto, la dolce speme, il porto, il giusto, e il peccator.

Ho anch'io Maria sul labbro, per me, che un empio sono, per me v' è ancor perdono; ho anch' io Maria nel cuor.

Amai finora il mondo, sperai da lui la pace; ma lo trovai fallace, malvagio e traditor.

Mala tua gran bellezza, amata mia Signora, giammai non si scolora, non perde mai beltà.

Ma un cor che a te si dona, ritrova ogni contento: non sa che sia tormento, che sia dolor non sa.

Maria, de h! tu mi stampa tal nome ognor nell alma, e troverà la calma il giusto mio timor.

Se avrò Maria sul labbro s' estingueran qual face le mie pupille in pace: se avrò Maria nel cuor.

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·.·· ~9;6o CANTi iN .()NORE dELLA MAdoNNA

Andante

~$!Y)ffliJ Io vo glio_a- mar Ma- ri - - a,

$ xl o l J A lijt2JIJ l J t Il= 7 l J J vo -glio. do - nar - le il cuo- - re, vo - glio bru -

* #tli? qj l [) l J 7 J) l J j l J J l J ì =Il ciar_ d'a - mo- - re, ca - ra Ma - ria per te.

Andante

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Ma-ria che do!- ce no - me tu sei per chi t'in - ten - de,

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be- a- to chi ti ren - de a-mo- re per a mor. Se_a:vrò Ma-ria sul

# r· r· l tu F li J. J. !ab - bro, un bel pensier mi di - ce ch'iopur sa-rò fe - li ce,

Il J J J J ~ l l J. se_a,.rò Ma:-ria nel cor. L'atrgu -sto no me_in cie - lo, lo -da sul -l'ar - pe

J. liJJJr ~1r d'o - ro dei se - ra -ti -ni il co - ro va re -pli-can- do_o -gnor.

$ 1 tu r ;l l l Le dol-ci no -te_e bel - le io nonv'invi àio_o stel- le, ho_aa::h'ioMa:- ri- a sul

r· r n 1 J J J J J J 1 w. Il !ab - bro, ho_an- ch'i- o Ma:- ri- a nel cor.

S. Alfonso - 55

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61. O amabile Maria

Amore e confidenza al nome SS. di Maria

La canzoncina, del P. Gaspare Caione, appartiene alla tradizio-ne redentorista ed ha conosciuto una sensibile diffusione. Testo e riferimenti bibliografici nella ci-tata raccolta pubblicata al n. 72

La melodia è tratta dalla raccol-ta Capone, n.36.

62. O dolce Nome, Maria, Maria

Al sacro nome di Maria

Il testo, di autore sconosciuto, appartiene alla tradizione reden-torista ma non ha conosciuto una sensibile diffusione. Testo com-pleto e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 78.

La melodia è tratta dalla raccol-ta Di Chio, n. 23.

63. Immacolata Vergine bella

Canzoncina di tradizione ancora viva tra la gente. Il testo è repe­ribile in numerose raccolte.

La melodia è stata trascritta dal P. Mosè Simonetta.

Immacolata vergine bella di nostra vita tu sei la stella. Fra le tempeste deh! guida il cuore

56 - S. Alfonso

O amabile Maria, mio gaudio e mio contento, io voglio ogni momento il nome tuo chiamar.

Voglio portar quel Nome, cotanto a Dio gradito, nell'alma mia scolpito, scolpito in mezzo al cor.

Voglio chiamar Maria, se spunta in ciel l'aurora;

O dolce Nome, Maria, Maria, speme e conforto dell'alma mia, col cuor sul labbro, finché vivrò: o dolce Nome, t'invocherò.

Allor che l'alba rimena il giorno, allor che il sole fa in mar ritorno, ovunque stia, ovunque andrò: o dòlce Nome, t'invocherò.

Nel mar crudele di questa vita, se la mia nave andrà smarrita,

di chi ti invoca Madre d'amore.

Rit. Siam peccatori, ma figli tuoi. O Immacolata, prega per noi.

Tu che nel cielo siedi regina a noi pietosa lo sguardo inchina. Pel divin Figlio che stringi al petto deh! non privarci del tuo affetto.

voglio chiamarla ancora quando tramonta il dì.

Dolcissima Maria, la madre mia tu sei, perciò sui labbri miei sempre il tuo nome avrò.

Se sto coll'alma afflitta in mezzo a mille pene, la pace, ogni mio bene dal nome tuo verrà.

a te mia stella mi volgerò; o dolce nome t'invocherò.

Tu sei la stella che fuga i venti, che doma e placa l'onde frementi, che mille e mille navi salvò: o dolce Nome, t' invocherò.

La sospirata placida calma per te sicura godrà quest'alma: per te beato ognor sarò: o dolce Nome, t' invocherò.

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61 ;-.6} CANTi iN ONORE dELLA MAdONNA

Andante

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t Il= i l J J mio gau àio_e mi - o con - ten- - to, io vo glio_o -

j l J J l J t =Il gni- -mo - men- - to il no - me tuo chia - mar.

J. j l J F o do!- ce no -me, Ma- ri - a, Ma- ri - a, spe -me_econ

~ J J l J J. Q l J J i Il= J i11 l • J lr ur for - to de l'al-ma mi- a, col cuor sul !ab - bro fm - ché vi

~ J l F a, J J l J O! J. =Il -vrò, o dol-ce no- me t'in- vo -che- rò.

' Aodoot.,ol,..,, ~Ile -i J1 !jO r r

I m ma eo - la -

vi - ta tu sei la stel - la. Fra le tem - pe - ste deh! gui - da _il

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Jì r :1 co - re di chi t'in - vo - ca Ma - dre d'a - mo - re. Siam pec - ca -

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S. Alfonso - 57

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64. Ferma in seno ho la speranza

In onore di S. Giuseppe

Il testo è del P. Gaspare Caione, redentorista: la canzoncina, tra­mandata dalla tradizione redentorista, è rimasta sconosciu­ta ai più. Testo completo e riferi­menti bibliografici nella citata rac­colta pubblicata al n. 133.

La melodia è tratta da una rac­colta a stampa (T orino 191 O) pub­blicata da AeC., p.120.

65. A te, Alfonso, raggiante di Dio

S. Alfonso e Pagani Il testo è del P. Costantino Fe­ttone, C.Ss.R. - Il canto è in uso nella Basilica del Santo a Pagani. Testo completo e riferimenti bi­bliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 140.

La melodia è di F. D'Andria ed è tratta dalla raccolta Di Chio, n. 71.

58 - S. Alfonso

Ferma in seno ho la speranza di trovarmi un giorno in cielo a goder senz' altro velo la divina amabiltà.

N o n vi sia chi mi condanni di arroganza, o folle ardire, senza pria da me sentire in chi fondo il mio sperar.

Il camrnin che va alle stelle so, che spiace al senso frale; né lo calca alcun mortale senza gemiti, e dolor.

Il sentier del paradiso io lo so, ch'è troppo angusto; ma mi regge un braccio augusto che la via spianar mi sa.

A te, Alfonso, raggiante di Dio, parve bella la nostra Pagani: e p'ortato da vivo desio, chino il capo, congiunte le mani, dimandasti al Signor l' amistà, ch'or ti stringe con questa città.

E Pagani nel fondo del cuore forte sente l'incanto di figlia: le sembianze ne porta, l'amore: nei devoti pensier ti somiglia, i tuoi canti ridire pur sa: è tua figlia quest'alma città.

Nella gloria dei campi fioriti, nella pace tranquilla, beata delle spose, dei casti mariti, nel sorriso di prole educata, lieta e colma d' olente beltà, a te inneggia la nostra città.

Le sue vergini, i preti ferventi, qual' aiuole di candidi gigli, quale gruppo di stelle lucenti, ora a preci, ora a saggi consigli, presso l'urna che luce ne dà sempre aduna la nostra città.

Ho con me del gran Davidde il più illustre discendente, sì famoso, ed eminente, in giustizia, e santità.

Ho con me lo sposo amato della V ergin la più pura, nel cui sen della natura il Signor s'inviscerò.

Ho con me chi fu ministro dell' altissimo mistero, per cui venne al mondo intero il suo gran riparator.

Le sue gioie racconta e i dolori ... Se mai vanno in regioni lontane a mercare, con stenti e sudori, non dovizie, si un misero pane, a te fida con gran sirurtà i suoi figli la mesta città.

Quando donna s'abbruna la faccia, morti figli piangendo o fratelli: quando l' aer turbato minaccia alla speme dei campi piu belli, ogni pena, ogni duolo che ha a te conta la nostra città.

Ella, spinta da forza divina, al tuo nome, al tuo valido altare: così l'aura di fresca mattina muove i fiori, la gondola a mare; a te viene: pendente ne sta dal tuo viso la nostra città.

Adagio

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S. Alfonso - 59

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66. Salve Alfonso de Liguori

Il testo e la melodia sono tratti dalla raccolta Villanacci, n. 88 ed è l'unico riferimento trovato di questo canto.

67. A larghe falde

Son liguorino

Canto descrittivo della identità del Liguorino (così veniva chia­mato il redentorista nel napole­tano). Era di uso piuttosto inter­no, cioè cantato in momenti fraterni. Il testo è del P. Mautone (probabilmente Giuseppe). Te­sto completo e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 149.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Capone,n.106 (èl'unicoesem­plare).

A larghe falde porto il cappello antica forma del mio drappello, tutta scoperta porto la gola onde sia libera la mia parola; è aperto innanzi il collarino, bianco qual neve: son Liguorino.

60 - S. Alfonso

Salve, Alfonso de Liguori, sommo eore d'ogni virtù; salve, o Santo che innamori l'alme nostre di Gesù.

Tu sei lume d'Israele, sei maestro, sei pastor, guidi il popolo fedele all'amplesso del Signor.

Mi cinge i fianchi fascia di lana che accosta al corpo la mia sottana, la porto aperta dall'alto al basso affinché libero mi fosse il passo; uso la saia non panno fino, veste alla semplice: son Liguorino.

Alla mia fascia raccomandato vedi il rosario nel manco lato, è desso come la spada mia ch'in ciel temprata fu da Maria; è più che scudo adamantino, è mia difesa: son Liguorino.

Ambasciatore sono di pace, amor mi move, la fè mi è face, leggo il vangelo, predico a tutti predico e passo da pellegrino di terra in terra: son Liguorino.

Salgo sui monti, scendo alle valli per liberare l'alme dai falli, percorro i piani quando il vapore, quando pel dorso del corridore,

abbraccio il villico, il cittadino, abbraccio tutti: son Liguorino.

Non rare volte son maledetto, ma sempre in ultimo son benedetto, chi in su le prime tanto m'abborre, anche al mio seno mesto ricorre; il lupo cangiasi in agnellino alla mia voce: son Liguorino.

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S. Alfonso - 61

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68. Dalle stelle

per la novena di S. Alfonso

La strofetta è in uso nella Basili­ca del Santo a Pagani ed anche in altre chiese redentoriste. La sua origine risale molto pro babilmen­te verso la fine dell'SOO.

Il testo e la melodia sono ri­portati in numerose raccolte con­sultate.

69. Come un Angelo discendi

Inno dei.Gerardini

Canto in onore di S. Gerardo, raro da trovarsi. Testo comple­to e riferimenti bibliografici nel­la citata raccolta pubblicata al n. 145.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Capone, n. 41.

70. Salve, Clemente

A S. Clemente M. Hofbauer

Autore del testo è P. Costantino M. Petrone CSSR.- Testo com­pleto e riferimenti bibliografici nella citata raccolta pubblicata al n. 146.

La melodia è tratta dalla raccol­ta Di Chio, n. 56.

62 - S. Alfonso

Dalle stelle a noi pietoso volgi, Alfonso, i guardi tuoi: e le grazie impetra a noi dell'amante tuo Gesù.

Come un Angelo discendi, o Gerardo, in mezzo a noi, or che siedi tra gli eroi dell'invitta nostra fè.

Scendi e visita la schiera dei tuoi cari gerardini; conservare innocentini ci vogliamo al par di te.

La tua santa fanciullezza imitare noi vogliamo: quei trastulli aborriamo, onde il corsi può macchiar.

Salve, Clemente: il giubilo c'invade in sì bel giorno, mirando il serto fulgido che largo il ciel ti dà:

Salve, Clemente: e intorno a te devoti i cantici sciogliam noi di pietà.

Sempre nutrito ai pascoli di fervida preghiera salivi al monte etereo dov'è perenne il dì.

Il viver tuo quest'era, così solingo all'eremo, nella città così.

Gesù volle in una grotta per noi nascer Pargoletto, in noi desta quell'affetto che sapesti a lui mostrar.

Tu l'amasti Crocifisso, prigionier per noi d'amore: e Gesù del tuo bel core la delizia sua formò.

Fa che noi non mai di vista lo perdiamo, o buon Gerardo; ci ferisca coni quel dardo, che dall'Ara a te vibrò.

Quando il Signor d'Apostolo la fiamma, il dolce foco, nel tuo bel petto limpido, benigno suscitò,

non terra fu, e non loco sotto la grigia borea che te non ascoltò.

Era, profuso balsamo la tua parola ai cu01i; ell'era guida ai tramiti di sante verità.

Scosso di molti errori il duro giogo, gli animi tornasti, a libertà.

68 ... 70 CANTi iN ONORE di SANTi

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S. ·Alfonso - 63

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Indice progressivo 23. O Cuore di Gesù

(viene indicato il numero) 24. L'inno sacro dell'amore 25. O bel Cuore del rriio Gesù

l. Se Dio veder tu vuoi 26. O dolce amor mio 2. Benedetto l'alto nome 27. Su figli cantate 3. Svegliati e non tardare 28. Gesù dolcissimo 4. All'ombra del piacer 29 .CuoreEuaristico del Redentore 5. Vanità di Vanità 30. A te possente Vergine 6. Peccati non più 7. Già so n rotte le catene

31. Lodate Maria o lingue fedeli

8. So che ho da morire 32. Salve, o Vergine Maria

9. Santo Rosario cantato 33. Salve o nitida colomba

10. A ve del Soccorso 34. Salve salve Immacolata

11. Teco vorrei Signore 35. Ai tuoi piedi o bella Madre

12. Vieni e piangi sul Calvario 36. Ah Madre del dolore

13. Ai tuoi pie' Maria diletta 37. Della pietà divina

14. Lasciate o Vergine 38. Stava Maria dolente

15. Già la notte o dolce figlio 39. OMariaquelfanciullocheadori

16. Gesù mio nel sacramento 40. O fedeli se figli voi siete

17. Gloria a Cristo dai figli 41. Parti dall'aspro monte

18. Già si rinserra 42. Bella di luce un giorno

19. Vieni vieni o dolce amore 43. Andiamo su a Maria

20. Velato ne stai 44. Celeste Imperatrice

21. Vola vola anima mia 45. Maria soccorrimi

22. Amato sia da tutti 46. :Andrò a vederla un dì

Indice alfabetico Gesù dolcissimo - 28

(viene indicato il numero) Gesù mio nel sacramento:~ 16 Già la notte o dolce figlio .c 15

A larghe falde - 67 Già si rinserra - 18

A te Alfonso ... - 65 Già son rotte le catene - 7

A te possente Vergine - 30 Gloria a Cristo dai figli redenti - 17

Ah Madre del dolore - 36 Immacolata Vergine bella ~ 63

Ai tuoi pie' Maria diletta- 13 Intrecciamo rose celesti - 58

Ai tuoi piedi o bella Madre - 35 Io voglio amar Maria - 59

All'ombra del piacer - 4 Lasciate o Vergine - 14

Amato sia da tutti - 22 L'inno sacro dell'amore - 24

Andiamo su a Maria - 43 Lodate Maria o lingue fedeli - 31

Andrò a vederla un dì - 46 Maria che dolce nome - 60

Ave del Soccorso- 10 Maria del ciel Regina - 50,

Bella di luce un giorno - 42 Maria soccorrimi- 45

Benedetto l'alto nome - 2 Mille volte benedetta- 47.

Celeste Imperatrice - 44 Nocchier che in mezzo all'onda -51

Come un angel discendi - 69 O amabile Maria - 61

Con la squilla - 52 O bel Cuore del mio Gesù · - 25

Dalle stelle - 68 O Cuore di Gesù - 23

Del rosario o gran regina - 53 O dolce amor mio - 26

Della pietà divina - 37 O dolce nome Maria Maria - 62

Ferma in seno - 64 O fedeli se figli voi siete - 40

Fonte di santo amore - 54 O Maria quel fanciullo che adori - 39

64 - S. Alfonso

47. Mille volte benedetta 48. Quando penso alla mia sorte 49. Tu Maria puoi dar conforto 50. Maria del ciel Regina 51. Nocchier che in mezzo all'onda 52. Con la squilla 53. Del rosario o gran regina 54. Fonte di santo amore 55. Sia perpetuo 56. Tu sei del gaudio 57. Salve eccelsa Imperatrice 58. Intrecciamo rose celesti 59. Io voglio amar Maria 60. Maria che dolce nome 61. O amabile Maria 62. O dolce nome Maria Maria 63. Immacolata Vergine bella 64. Ferma in seno 65. A te Alfonso ... 66. Salve Alfonso de Liguori 67. A larghe falde 68. Dalle stelle 69. Come un angelo discendi 70. Salve Clemente

Parti dall'aspro monte- 41 Peccati non più - 6 Quando penso alla mia sorte - 48 Salve Alfonso de Liguori - 66 Salve Clemente - 70 Salve eccelsa Imperatrice- 57 Salve o nitida colomba - 33 Salve, o Vergine Maria- 32 Salve salve Immacolata - 34 Santo Rosario cantato -9 Se Dio veder tu vuoi - l Sia perpetuo -55 So che ho da morire - 8 Stava Maria dolente - 38 Su figli cantate - 27 Svegliati e non tardare - 3 Teco vorrei Signore - 11 Tu Maria puoi dar conforto -49 Tu sei del gaudio - 56 Vanità di Vanità - 5 Velato ne stai - 20 Vieni e piangi sul Calvario - 12 Vieni vieni o dolce amore - 19 Vola vola anima mia- 21

Ricordiamo i nostri defunti Raccomandiamo i nostri defunti alla intercessione di S. Alfonso

Gargiulo Fiorentina 21NIII/1913- 20/II/2004

Pagani (SA) Terziaria francescana, ha vis­suto tutta la sua esistenza al­l'insegna della preghiera e del sacrificio. Lascia un lumino­so. esempio di vita cristiana.

Una preghiera in suffragio.

P. Ambrogio Freda 7 IXII/1909- 20/IV/2004 Missionario Redentorista

Pagani (SA) Figura solenne e ieratica di sa­cerdote. Ha ricoperto incari­chi di primaria importanza nella vita della Provincia redentori­sta. È stato il primo parroco della Basilica S. Alfonso nel 1971.

Vincenzo De Prisco 19/IX/1924- 15N/2004

Pagani (SA)

Grande devoto di S. Alfonso, persona di pronta dispo­nibilità e di sacrificio, amico della Comunitàredentorista. Lascia un luminoso esempio di impegno alfonsiano.­Una preghiera in suffragio.

Preghiamo a:n S. Alfcnso

O mio Dio, voi anche per me siete morto, e tante volte vi siete dato a me nella santa Comunione, ed io vi ho pagato sempre d 'in­gratitudine! Ma ora v'amo sopra ogni cosa, mio sommo bene, e mi pento più d'ogni male di avervi offeso.

Vi prometto primamo· rire, che mai più offen­dervi; datemi voi la santa perseveranza, abbiate pietà di me; ed abbiate ancora pietà di quelle sante anime, che ardono nel fuoco.

O Madre di Dio Ma­ria, soccorretele voi colle vostre potenti preghiere.

Quando dunque vi af­fliggerà il pensiero del­la morte, ravvivate la confidenza e la rasse­gnazione, e dite: Men­tre ora Dio vuole che io lasci il mondo, questo è il meglio per me.

(S. Alfonso, Lettera al P. Melaggio, 1764)