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Nokia, azienda finlandese produttrice di telefoni cellulari, viene da sempre considerata un’impresa socialmente responsabile e che opera nel rispetto dei diritti dei lavoratori. Già un anno prima della approvazione della direttiva comunitaria sull’istituzione dei CAE risalente al 1994 era stato creato l’”Euroforum”. Nel 2002 l’accordo fu addirittura migliorato andando oltre quanto stabilito dalla Direttiva, prevedendo non una, ma due riunioni all’anno da preparare e da seguire da parte di una commissione quattro volte all’anno. Naturalmente la società si fa carico delle spese per gli esperti esterni e della formazione dei membri dell’Euroforum. La direzione di Nokia si è impegnata a diffondere le informazioni sulle prospettive future del gruppo, in particolare per quanto riguarda la produzione, l’occupazione, la redditività e la struttura dei costi. Come facilmente intuibile, tutto ciò comporta anche interventi sul numero di posti di lavoro. Avendo sottoscritto un tale accordo, appare difficile credere che l’impresa abbia improvvisa- mente annunciato il 15 gennaio 2008 la chiusura dello stabilimento tedesco di Bochum e la delocalizzazione di larga parte della produzione in Romania. Oltre al fatto che i rappresentanti dei lavoratori di Bochum e i CAE non sono stati informati con suf- ficiente anticipo, non sono nemmeno state convocate audizioni e consultazioni. I sindacati europei ritengono che si tratti di una palese violazione dei diritti dei lavoratori europei, sia in materia di Direttiva CAE, sia per quanto riguarda la direttiva comunitaria sui licenziamenti collettivi. Come se la violazione dei diritti dei lavoratori non costituisse già di per sé uno scandalo sufficiente, la direzione sostiene inoltre che lo stabilimento di Bochum non sarebbe redditizio, anche se in base ai dati economici il sito godrebbe di ottima salute, avendo generato nel 2007 un utile di 134 milioni di Euro, pari a 90.000 Euro per ciascun lavoratore. L’unico scopo della delocalizzazione sarebbe quello di incrementare ulteriormente l’utile di alcuni punti percentuali. Evidentemente la redditività è più importante del destino di migliaia di lavoratrici e lavoratori! Il comitato di coordinamento Nokia della Federazione Europea dei Metalmeccanici (FEM) ha richiesto alla direzione dell’impresa di ritirare la decisione di chiudere il sito e di avviare immediatamente una seria trattativa con l’Euroforum. Questo caso di manifesta violazione dei diritti dei lavoratori da parte di una multinazionale costituisce una valida motivazione affinché la CES riproponga esplicitamente la questione di un’immediata revisione della Direttiva CAE, accogliendo quindi positivamente l’annuncio della Commissione Europea di intervenire finalmente sulla questione. Una delle richieste principali riguarda la necessità di procedere ad una più precisa definizione dei diritti di informazione e consultazione. L’informazione deve essere tempestiva e ampiamente diffusa, mentre la consultazione deve operare affinché le decisioni della direzione di impresa che comportino conseguenze di vasta portata non possano essere assunte senza avere proceduto alla consultazione con obbligo di accordo. La revisione va avviata al più presto in modo da promuovere un rapido riesame della Direttiva; in particolare è necessario che le imprese considerino seriamente i lavoratori come cittadini attivi, sviluppando insieme a loro prospettive per un futuro sostenibile. Questa deve essere la base per la costruzione di una buona società europea! Reiner Hoffmann, Vicesegretario Generale della CES Infopoint e' un progetto SDA che fornisce supporto tecnico alle parti sociali per la costru- zione di progetti sotto la linea di finanziamento 04030303, con il sostegno finanziario della Commissione Europea. Convenzione VS/2007/0588 - IL CASO NOKIA DIMOSTRA COME NON SI POSSA ATTENDERE OLTRE PER PORRE MANO ALLA REVISIONE DELLA DIRETTIVA CAE! DIRITTI DI INFORMAZIONE E CONSULTAZIONE DEI LAVORATORI IN EUROPA Numero 1 - Febbraio 2008 In questo numero NOTIZIE SULLA SOCIETÀ EUROPEA (SE) ....... 2 GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA NEI CASI RIGUARDANTI I CAE ....... 4 NOTIZIE DALL’UE ....................... 5 NOTIZIE DALLA CES ..................... 5 NOTIZIE DALLE FSE ..................... 6 NOTIZIE DAL MONDO SINDACALE ............ 9 PROGRESSI NELLA FORMAZIONE DEI CAE ...... 9 NOTIZIE DALLA SDA - INFOPOINT ........... 10 PUBBLICAZIONI ........................ 12 1

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  • Nokia, azienda finlandese produttrice di telefoni cellulari, viene da sempre considerata un’impresasocialmente responsabile e che opera nel rispetto dei diritti dei lavoratori. Già un anno prima dellaapprovazione della direttiva comunitaria sull’istituzione dei CAE risalente al 1994 era stato creatol’”Euroforum”. Nel 2002 l’accordo fu addirittura migliorato andando oltre quanto stabilito dallaDirettiva, prevedendo non una, ma due riunioni all’anno da preparare e da seguire da parte di unacommissione quattro volte all’anno. Naturalmente la società si fa carico delle spese per gli espertiesterni e della formazione dei membri dell’Euroforum. La direzione di Nokia si è impegnata a diffondere

    le informazioni sulle prospettive future del gruppo, in particolare per quanto riguardala produzione, l’occupazione, la redditività e la struttura dei costi. Come facilmenteintuibile, tutto ciò comporta anche interventi sul numero di posti di lavoro. Avendosottoscritto un tale accordo, appare difficile credere che l’impresa abbia improvvisa-mente annunciato il 15 gennaio 2008 la chiusura dello stabilimento tedesco diBochume la delocalizzazione di larga parte della produzione in Romania. Oltre al fattoche i rappresentanti dei lavoratori di Bochum e i CAE non sono stati informati con suf-ficiente anticipo, non sono nemmeno state convocate audizioni e consultazioni. Isindacati europei ritengono che si tratti di una palese violazione dei diritti deilavoratori europei, sia in materia di Direttiva CAE, sia per quanto riguarda ladirettiva comunitaria sui licenziamenti collettivi. Come se la violazione dei diritti deilavoratori non costituisse già di per sé uno scandalo sufficiente, la direzione sostieneinoltre che lo stabilimento di Bochum non sarebbe redditizio, anche se in base aidati economici il sito godrebbe di ottima salute, avendo generato nel 2007 un utile

    di 134 milioni di Euro, pari a 90.000 Euro per ciascun lavoratore. L’unico scopo delladelocalizzazione sarebbe quello di incrementare ulteriormente l’utile di alcuni punti percentuali.Evidentemente la redditività è più importante del destino di migliaia di lavoratrici e lavoratori! Ilcomitato di coordinamento Nokia della Federazione Europea dei Metalmeccanici (FEM) ha richiestoalla direzione dell’impresa di ritirare la decisione di chiudere il sito e di avviare immediatamente unaseria trattativa con l’Euroforum. Questo caso di manifesta violazione dei diritti dei lavoratori da partedi una multinazionale costituisce una valida motivazione affinché la CES riproponga esplicitamentela questione di un’immediata revisione della Direttiva CAE, accogliendo quindi positivamentel’annuncio della Commissione Europea di intervenire finalmente sulla questione. Una delle richiesteprincipali riguarda la necessità di procedere ad una più precisa definizione dei diritti di informazionee consultazione. L’informazione deve essere tempestiva e ampiamente diffusa, mentre laconsultazione deve operare affinché le decisioni della direzione di impresa che comportinoconseguenze di vasta portata non possano essere assunte senza avere proceduto allaconsultazione con obbligo di accordo. La revisione va avviata al più presto in modo da promuovereun rapido riesame della Direttiva; in particolare è necessario che le imprese considerino seriamentei lavoratori come cittadini attivi, sviluppando insieme a loro prospettive per un futuro sostenibile.Questa deve essere la base per la costruzione di una buona società europea!

    Reiner Hoffmann, Vicesegretario Generale della CES

    Infopoint e' un progetto SDAche fornisce supporto tecnicoalle parti sociali per la costru-zione di progetti sotto la lineadi finanziamento 04030303,con il sostegno finanziario dellaCommissione Europea.Convenzione VS/2007/0588 -

    IL CASO NOKIA DIMOSTRA COME NON SI POSSA ATTENDERE OLTREPER PORRE MANO ALLA REVISIONE DELLA DIRETTIVA CAE!

    DIRITTI DI INFORMAZIONE E CONSULTAZIONE DEI LAVORATORI IN EUROPA

    Numero 1 - Febbraio 2008

    I n q u e s t o n u m e r o

    NOTIZIE SULLA SOCIETÀ EUROPEA (SE) . . . . . . . 2GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIAEUROPEA NEI CASI RIGUARDANTI I CAE . . . . . . . 4NOTIZIE DALL’UE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5NOTIZIE DALLA CES . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

    NOTIZIE DALLE FSE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6NOTIZIE DAL MONDO SINDACALE . . . . . . . . . . . . 9PROGRESSI NELLA FORMAZIONE DEI CAE . . . . . . 9NOTIZIE DALLA SDA - INFOPOINT . . . . . . . . . . . 10PUBBLICAZIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

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  • NOTIZIE SULLA SOCIETÀ EUROPEA (SE)

    COINVOLGIMENTO DEI LAVORATORI: ELEMENTO CHIAVE PER IL FUTURO DELLA SE BASF

    Dal 14 gennaio 2008 la BASF, società del settore chimico, opera come SocietàEuropea con sede in Germania. Sulla base dell’accordo concluso in materia dicoinvolgimento dei lavoratori, oltre 60.000 dipendenti in 22 Stati membri dell’UE,Norvegia e Svizzera potranno accedere ad un livello estremamente elevato di dirittitransnazionali all’informazione, alla consultazione e alla partecipazione. Il comitato di

    sorveglianza della nuova SE sicomporrà di sei rappresentantidei lavoratori della BASF su untotale di 12, provenienti dalcomitato aziendale tedesco (3membri) e dal comitato aziendalebelga (1), mentre gli altri duecomponenti verranno nominatidai sindacati. Il “BASF EuropaBetriebsrat” (Comitato aziendaledella SE BASF) si è impegnatoad operare nell’interesse di tutti ilavoratori, e non soltanto di coloroche hanno nominato o eletto ipropri rappresentanti a livellonazionale. In linea con la lungatradizione di relazioni di partena-riato sociale, i lavoratori hannopotuto sviluppare strumenti dialto livello che hanno garantitol’efficacia del CAE BASF.L’accordo sancisce che l’organoeuropeo debba essere informatoin via prioritaria e abbia il dirittodi organizzare riunioni a livellonazionale per garantire unflusso ottimale di informazioni.Inoltre, in caso di mancanza diuna rappresentanza degliinteressi locali o nazionali, ilComitato aziendale della SE

    BASF ha il diritto di rappresentare direttamente gli interessi dei lavoratori.Per ulteriori informazioni:comunicato stampa BASF sulla sottoscrizione dell’accordo:http://www.corporate.basf.com/en/investor/se/news/presse/pm.htm?pmid=2914&id=V00-nQEwnBf1Qbcp2-PComunicato stampa CES ed EMCEF:http://www.emcef.org/news/list2.asp?jobid=48Scheda informativa sulle SE “SEEurope” sulla SE BASF:http://www.worker-participation.eu/european_company/se_companies/se_fact_sheets__1

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    http://www.worker-participation.eu/european_company/se_companies/se_fact_sheets__1http://www.emcef.org/news/list2.asp?jobid=48http://www.corporate.basf.com/en/investor/se/news/presse/pm.htm?pmid=2914&id=V00-nQEwnBf1Qbcp2-Phttp://www.corporate.basf.com/en/investor/se/news/presse/pm.htm?pmid=2914&id=V00-nQEwnBf1Qbcp2-P

  • 113 SOCIETÀ EUROPEE COSTITUITE IN 17 PAESI

    Il database delle Società Europee dell’ETUI-REHS evidenzia una tendenzaall’aumento del numero di Società Europee (SE). Attualmente sono circa 113 le SEcostituite in 17 paesi, 36 delle quali possono essere considerate come SE standard,ovvero società che svolgono attività commerciali e che hanno dipendenti. In 16 delle20 SE con il più alto numero di effettivi è stato istituito un Comitato Aziendale dellaSE, mentre in 11 di queste i lavoratori sono rappresentati nei consigli (comitato disorveglianza o consiglio d’amministrazione).

    Per ulteriori informazioni, per un quadro generale e per informazioni dettagliate sututte le SE già iscritte e previste vederehttp://www.worker-participation.eu/european_company/se_companies

    RAPPRESENTANZA DEI LAVORATORI NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE:LA SITUAZIONE IN FRANCIA

    Un nuovo studio diretto da Aline Conchon ha rilevato che al dicembre del 2007 irappresentanti dei lavoratori all’interno dei consigli di amministrazione di 160 impre-se francesi erano 545. L’87% delle imprese privatizzate ha mantenuto questo livellodi rappresentanza, sebbene il diritto francese non sancisca più tale obbligo dopo laprivatizzazione.Aline Conchon: Statistiques sur la représentation du personnel avec voix délibérativedans les organes de gestion des entreprises en France: http://www.seeurope-net-work.org/homepages/seeurope/file_uploads/france_aline_conchon_final_fr.pdf/

    CFDT: LA SITUAZIONE DEI RAPPRESENTANTI NEI CONSIGLI

    La CFDT ha proceduto a una valutazione della situazione deipropri iscritti che siedono nei consigli delle imprese in qualità dirappresentanti dei lavoratori. Secondo lo studio, diretto da MarieNoelle Auberger, i rappresentanti si sentono isolati e non sufficien-

    temente sostenuti dal proprio sindacato. È tuttavia evidente come nell’arco degli ultimianni siano cresciuti all’interno del sindacato la consapevolezza e l’interesse nei

    confronti del lavoro svolto dai rappresentanti dei lavoratoriall’ interno dei consigli.“Guide de l’administration salarié” - CFDT (in francese):http://www.cadres-plus.net/bdd_fichiers/guide_administrateur.pdfPer ulteriori informazioni:Brochure della CGT: The Rights of Board-level Employee

    Representatives - Seven Proposals by the CGT (riassunto in inglese):www.etuirehs.org/education/content/download/2937/31494/file/CGTonboard-levelrepresentationEN.doc /Droits des administrateurs salariés: propositions de la CGT:http://docsite.cgt.fr/1168439473.pdf

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    http://docsite.cgt.fr/1168439473.pdfhttp://www.etui-rehs.org/education/content/download/2937/31494/file/CGT%20on%20board-level%20representation%20EN.dochttp://www.etui-rehs.org/education/content/download/2937/31494/file/CGT%20on%20board-level%20representation%20EN.dochttp://www.cadres-plus.net/bdd_fichiers/guide_administrateur.pdfhttp://www.seeurope-network.org/homepages/seeurope/file_uploads/france_aline_conchon_final_fr.pdf/http://www.seeurope-network.org/homepages/seeurope/file_uploads/france_aline_conchon_final_fr.pdf/http://www.worker-participation.eu/european_company/se_companieshttp://www.worker-participation.eu/european_company

  • Oltre alle richieste presentate dalla CES relativamente alla revisione della direttiva CAE, laCommissione, in qualità di custode del Trattato, è chiamata a tenere conto delle sentenzesottoposte alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee (CGCE) da parte dei tribunali del

    lavoro nazionali nelle procedure per la richiestadi pronunciamento in via pregiudiziale. Talisentenze contengono alcune interpretazioniessenziali che devono assolutamente essereincluse nella revisione della direttiva, specieconsiderando che non lasciano adito a dubbisugli obblighi in materia di informazione.Apparentemente l’annuncio dell’inclusionedella revisione della Direttiva 94/45/CE nelProgramma di lavoro della CommissioneEuropea ha rimesso in moto il processoscuotendolo da una situazione di stallo. In talecontesto emergono alcuni punti che riguardanoil contenuto della revisione. Oltre alle già citaterichieste della CES, vi sono alcuni emenda-

    menti obiettivi di cui la Commissione dovrebbe tener conto in qualità di custode del Trattato(articolo 211 del Trattato CE) e che dovrebbero essere introdotti mediante iniziativa legislativa(Art. 249-252 del Trattato CE). Tali punti imparziali sono i pronunciamenti della CGCE in merito asentenze sottoposte alla Corte da tribunali del lavoro nazionali nell’ambito della procedura dirichiesta di pronunciamento in via pregiudiziale (art. 234 Trattato CE). Dall’istituzione dei CAEsono tre i casi sottoposti alla CGCE. È interessante notare come i tre procedimenti abbianoriguardato le attività preparatorie per la costituzione di un CAE. In effetti i casi sono statisottoposti al tribunale in ragione delle difficoltà nell’ottenere informazioni rilevanti sulla strutturadell’impresa e sulla distribuzione dei lavoratori tra le varie filiali. Nel caso Bofrost (C-62/99) ilquesito riguardava la possibilità che una qualunque filiale di un’impresa di dimensione comu-nitaria fosse obbligata alla divulgazione delle informazioni necessarie per l’avvio dei negoziatiper la costituzione di un CAE, pur trattandosi appunto di una filiale piuttosto che di una sede

    centrale. La CGCE si è pronun-ciata favorevolmente, asseren-do inoltre che la filiale non èsolamente obbligata a fornirele informazioni di cui è inpossesso, ma anche a fornire

    le informazioni che “è in grado di ottenere”. Nel secondo caso, Kühne&Nagel (C-440/00), la direzionetedesca della Kühne&Nagel non contestava l’obbligo di fornire le informazioni, ma sostenevache, poiché la direzione centrale aveva sede all’esterno dello SEE (e più precisamente inSvizzera), non era possibile ottenere le informazioni richieste dai rappresentanti dei lavoratori. LaCGCE ha stabilito che ciò non potesse costituire una ragione sufficiente e che corre comunquel’obbligo a carico della ‘direzione centrale presunta’ di ‘richiedere ed obbligare’ le altre impreseappartenenti al gruppo a mettere a disposizione le informazioni necessarie. Nel terzo caso –ADS Anker (C-349/01) – la sentenza della CGCE costiuiva una logica conseguenza dei ver-detti precedenti. Nel dispositivo la CGCE rilevava che una delle modalità affinché i rappresen-tanti dei lavoratori ottengano informazioni consiste nel rivolgersi direttamente alla direzionecentrale e che un’ulteriore modalità deve consistere nel diritto a ottenere le informazioni dalladirezione locale di una singola impresa appartenente al gruppo. Per riassumere, la CGCEnelle proprie sentenze non si è discostata di molto dai termini della Direttiva CAE, limitandosia ribadirne i contenuti. D’altra parte i quesiti sottoposti dimostrano l’assoluta necessità diincludere nella revisione del testo della Direttiva CAE norme che non diano adito a dubbi inmerito all’obbligo alla fornitura delle informazioni.

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    GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELLECOMUNITÀ EUROPEE NEI CASI RIGUARDANTI I CAE: TREVITTORIE PER IL DIRITTO DI INFORMAZIONE SULLASTRUTTURA DELLE IMPRESE.

    LACORTEDIGIUSTIZIAEUROPEAPROPONE INTERPRETAZIONILACUI INCLUSIONE IN FASE DI REVISIONE DELLADIRETTIVAE'ESSENZIALE: NESSUN DUBBIO CIRCA L'OBBLIGO DI FORNIREINFORMAZIONI DAPARTEDELLEDIREZIONIAZIENDALI

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  • La decisione della CGCE sul caso Viking: prime reazioni dell’ETFL’11 dicembre 2007 la Corte di Giustizia delle Comunità Europee si è finalmente

    pronunciata sul caso ‘Viking’ che ha visto contrapporsi ITF (Federazione internazionaledei lavoratori dei trasporti) e FSU (il sindacato finlandese dei lavoratori marittimi) dauna parte e la Viking Line Abp dall’altra. Il caso ha destato l’attenzione della comunitàsindacale europea e dei datori di lavoro, poiché si riteneva che con questa decisionela Corte avrebbe riequilibrato due diverse politiche stabilite nel Trattato CE, ovvero lanorma relativa alla libera circolazione (Titolo III) e la politica sociale comunitaria (TitoloXI). In linea generale la decisione della CGCE può essere interpretata come un suc-cesso nella lotta del sindacato contro il dumping sociale e l’utilizzo delle cosiddette“bandiere di convenienza”. In effetti, la Corte ha ribadito nuovamente il fatto che nono-stante nell’Unione Europea viga la libera circolazione, la concorrenza tra paesi nondeve applicarsi alle norme del lavoro; in particolare, i datori di lavoro devono operarecon attenzione nel perseguimento dei propri interessi economici, di modo tale che idiritti dei lavoratori vengano preservati, promuovendo e proteggendo al contempo lacoesione sociale. La Corte ha sottolineato ancora come questo sia un principio gene-rale riconosciuto nell’UE allargata come diritto fondamentale da proteggere e da raffor-zare in tutte le politiche dell’Unione.Tuttavia la sentenza non risolve tutti i problemi. Naturalmente la ETF proseguirà nellasua stretta collaborazione con la ITF con l’obiettivo di semplificare il processo diadozione di una sentenza definitiva da parte della Corte d’Appello britannica chegarantisca la legittima protezione dei lavoratori.Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della International Transport Workers’Federationwww.itfglobal.org/press-area/index.cfm/pressdetail/1703/region/1/section/0/order/1La versione integrale del presente articolo è disponibile cliccando qui

    IL PROGETTO INVOLVE È GIUNTO ALLA SUA CONCLUSIONE(SI VEDA IL PRECEDENTE NUMERO DI PARL).

    Vorremmo condividere con voi alcuni degli insegnamenti che abbiamotratto dalla vicenda. Abbiamo imparato che esiste un’altra economiache si sta sviluppando parallelamente al nuovo capitalismo e inalternativa a questo. Si tratta di un modo di fare impresa basato suivalori della sostenibilità, del sociale e della democrazia economica,valori che vengono posti allo stesso livello della ricerca dell’efficienza

    economica. Anche se le “imprese dei lavoratori” sono certamente presenti a livellotrasversale sul mercato, esse svolgono un ruolo predominante nel settore dei servizialle persone e in altri servizi di importanza sociale, a vantaggio quindi di lavoratori ecittadini e con particolare riferimento alle categorie svantaggiate. Non va tuttaviadimenticato che le cooperative dei lavoratori costituiscono anch’esse, e in misurasimile, una modalità imprenditoriale che prevede la partecipazione di soggettiespulsi dal mondo del lavoro “tradizionale” (quello dei lavoratori di un’impresa).Esistono aspetti positivi e negativi. Abbiamo imparato come, sulla base del legame indis-solubile tra la condizione di “socio” e quella di “lavoratore” la partecipazione di tutti i lavo-ratori non possa che valorizzare l’impresa cooperativa, rafforzandone la competitivitàe confermandone l’autenticità.Questo insegnamento, condiviso da CES e CECOP è stato formalizzato nellePosizioni Comuni già annunciate nel precedente numero di Parl.

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    NOTIZIE DALL’UE

    NOTIZIE DALLA CES

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    http://www.itfglobal.org/press-area/index.cfm/pressdetail/1703/region/1/section/0/order/1http://www.sda-asbl.org/TestiPDF/allegato_pagina5En.pdf

  • Numero 1 - Febbraio 2008 - www.sda-asbl.org

    EFFAT

    IL CASO UNILEVERIn seguito all’annuncio da parte di Unilever di massicce ristrutturazioni, avviate senzainformare e consultare i lavoratori, EFFAT (la principale federazione europea di categoria)ed EMCEF (federazione sindacale europea dell’energia, dell’industria mineraria e dellachimica) hanno avviato una collaborazione con il CAE Unilever con l’obiettivo di organizzare

    una risposta concertata. Il 4 dicembre si ètenuta una riunione dei rappresentantieuropei dei lavoratori seguita da unamanifestazione tenutasi a Rotterdam nellevicinanze della sede della società. Glieventi si sono concentrati sulla lotta per laprotezione dei posti di lavoro alla Unilever edei diritti dei lavoratori. La manifestazione,con la partecipazione di oltre 700 rappre-sentanti dei lavoratori provenienti da 16paesi, si è conclusa con la presentazione dirivendicazioni comuni. Gli eventi sono statiorganizzati come reazione alla strategiadell’impresa incentrata sulla cessione dellefiliali e la chiusura di stabilimenti redditizi.Tale strategia è causa di forti preoccupa-zioni per i lavoratori, dato che gli utili generatinon vengono reinvestiti nelle altre società,ma vengono utilizzati per sostenere ilprezzo delle azioni tramite dividendi e

    operazioni di riacquisto. Il 2 agosto Unilever ha annunciato l’intensificazione di questastrategia attraverso un progetto di cessione delle imprese definite “a crescita lenta”, conun massiccio taglio di 20.000 posti di lavoro. L’annuncio è stato comunicato ad un pubblico digiornalisti e analisti finanziari nel corso della riunione organizzata per la comunicazione deirisultati trimestrali. Nonostante si preveda un taglio di 12.000 posti di lavoro nella solaEuropa, il ComitatoAziendale Europeo Unilever non è stato consultato o informato su qualisarebbero i posti di lavoro a rischio. Nel frattempo i tagli sono già partiti con la preannun-ciata chiusura di tre stabilimenti in Olanda; anche in questo caso il CAE non è stato néinformato né consultato, nonostante sia stata prevista la delocalizzazione della produzioneverso altri paesi europei. EFFAT e CAE hanno già richiesto un parere legale e ulteriorimisure sono attualmente in fase di studio.

    FEM – FEDERAZIONE EUROPEA DEI METALMECCANICI

    NEGOZIATI IN CORSO PER LA COSTITUZIONE DI UN CAE NOKIA-SIEMENS

    Il processo è al centro di un forte interesse, dato il costante sostegno della FEM, ilpositivo dialogo tra rappresentanti dei lavoratori e direzione d’impresa, nonché lacooperazione con e tra le organizzazioni sindacali. Il processo per la costituzione delCAE Nokia Siemens Networks (NSN) è stato avviato in seguito all’annunciata fusione diNokia e Siemens Networks nell’estate del 2006. La fusione è stata completatanell’aprile del 2007. All’epoca i CAE Nokia e Siemens esistevano già da diversi anni,anche se i rispettivi accordi prevedevano norme differenti e sussistevano notevolidiversità tra le esperienze dei CAE. Fin dall’inizio e prima dell’avvio dei negoziati perla costituzione di un CAE la FEM ha inteso garantire un forte coordinamento con leorganizzazioni affiliate interessate e con i delegati degli stabilimenti produttivi.A tale scopo la FEM ha invitato tutte le parti interessate nei diversi paesi coinvolti a

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    NOTIZIE DALLE FEDERAZIONI SINDACALI EUROPEE

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    partecipare alle riunioni di coordinamento sindacale tra il settembre del 2006 e ilnovembre del 2007. Al tempo stesso la direzione di NSN in Finlandia ha manifestato lapropria volontà di istituire un CAE sulla base di una positiva e piena collaborazione coni propri dipendenti. La Delegazione Speciale di Negoziazione è stata istituita nel novembredel 2007 contemporaneamente ad un Gruppo di negoziazione distinto composto didipendenti. Alla distribuzione dei seggi della DSN si è proceduto assegnando seggisupplementari a Germania (+2), Finlandia (+2) e Italia (+1) in aggiunta alla quotanominale stabilita dalla Direttiva CAE nella sua forma attuale. Nel dicembre del 2007 èstata presentata una bozza di proposta di accordo CAE. È stato garantito un costantemonitoraggio del processo da parte della Federazione Sindacale Europea di categoria:l’esperto sindacale finlandese ha verificato la scrupolosa conformità con le linee guidadella FEM e il passaggio di tutte le informazioni alla FEM. Inoltre un rappresentantedella FEM ha svolto un ruolo attivo all’interno del processo. La bozza di accordo CAEè attualmente all’esame della direzione Nokia-Siemens.Per ulteriori informazioni contattare Chantal Caron: [email protected] oDaniel Valtakari, [email protected]

    LA FEM ESAMINA LE RIPERCUSSIONI LEGALI PER LA NOKIA

    La prevista chiusura dello stabilimento Nokia di Bochum è stata notificata al ComitatoAziendale Europeo solamente la mattina del 15 gennaio 2008.Secondo le informazioni raccolte dalla FEM, il caso costituisce una palese violazionedella direttiva CAE. Il 16 gennaio 2008 il Segretario Generale della FEM ha annunciatoche il caso sarà esaminato dal punto di vista giuridico, con la possibilità che Nokiadebba far fronte a conseguenze legali e a procedimenti giudiziari.Per ulteriori informazioni:www.emffem.org/press/press_releases/closure_of_the_mobile_phone_factory_in_bochum

    EPSU

    GAZ DE FRANCE-SUEZ: I CAE DEVONO ESSERE CONSULTATI APPROFONDITAMENTE SUI CASI DIFUSIONE PRIMA DELLE RIUNIONI DEI CONSIGLI DELLE IMPRESE

    Il 16 gennaio 2008 la Corte Supremafrancese ha pronunciato la propriasentenza in merito all’appello presentatoda Gaz de France contro la decisione cheha ordinato il rinvio della riunione del con-siglio di amministrazione della societàincaricato di esaminare la questione dellafusione con Suez, in ragione del fatto chei rappresentanti europei dei lavoratori nonerano stati sufficientemente informati econsultati. Nel corso di una riunione stra-ordinaria tenutasi il 12 settembre 2007 ilCAE Gaz de France ha richiesto unnuovo processo di informazione e di con-sultazione adeguato al processo di fusio-ne recentemente pianificato tra GdF eSuez, reso pubblico di recente e cheprevede modifiche agli obiettivi finanziari.

    Nel corso di un’altra riunione straordinaria dell’ottobre del 2007 il CAE aveva manifesta-to la propria grave insoddisfazione nei confronti delle informazioni ricevute, citando leviolazioni agli obblighi in materia di consultazione commesse nel recente processo efinite in tribunale, oltre al breve tempo concesso per valutare la documentazione

    www.epsu.org/IMG/pdf/Arret_de_la_Cour_de_Cassation_du_16_janvier_2008.pdfwww.emffem.org/press/press_releases/closure_of_the_mobile_phone_factory_in_bochummailto:[email protected]:[email protected]

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    ricevuta. In una risoluzione adottata all’unanimità in data 9 gennaio 2008 il CAE ha inol-tre richiesto più tempo per esaminare la fusione con Suez, in ragione di nuovi aspettirecentemente emersi e mai precedentemente discussi in ambito CAE. Tra le altre cose,il CAE richiede una perizia legale sul futuro CAE, oltre ad un’analisi economica delleconseguenze della fusione relativamente alla struttura finanziaria con riferimento alriacquisto di azioni da parte di GdF per un importo pari a 1 miliardo di Euro.Per ulteriori informazioni http://www.epsu.org/r/260.

    UNIEUROPAPORTALE INTERNET DELL’ETLC

    Il Comitato di collegamento sindacale europeo del turismo (ETLC) ha messo in rete unportale Internet grazie al sostegno finanziario dell’UE: www.etlc-network.eu.L’ETLC è la piattaforma di coordinamento costituita da Federazioni Sindacali Europee eFederazioni Sindacali Internazionali in rappresentanza dei lavoratori del settore delturismo (ETF & ITF, EFFAT & IUF, UNI & UNI-Europa), il cui obiettivo generale consistenel promuovere la creazione di posti di lavoro sostenibili nel settore turistico. Il portaleInternet è stato presentato ed aperto ufficialmente nel corso della Conferenza dell’ETLCche si è tenuta nei giorni 24 e 25 ottobre 2007 a Portimao, in Portogallo. Il portale si ponel’obiettivo di migliorare la comunicazione e lo scambio di informazioni tra attori sindacali delsettore del turismo. I potenziali target sono i sindacati che rappresentano i lavoratori delsettore dei viaggi, dei trasporti e del turismo, i lavoratori e i rispettivi rappresentanti dicategoria, nonché i membri dei CAE delle imprese turistiche. Il portale dovrebbe garan-tire ai rappresentanti dei lavoratori e ai CAE l’opportunità di creare una propria areariservata per lo scambio di informazioni, oltre a fornire notizie sugli sviluppi più recentinel settore turistico, sulle attività delle istituzioni europee e sul lavoro di ETLC e ComitatiAziendali Europei delle imprese turistiche.Per ulteriori informazioni contattare [email protected].

    FEG - FEDERAZIONE EUROPEA DEI GIORNALISTI

    SECONDO I GIORNALISTI LA SLOVENIA AVREBBE PERSO UN OCCASIONE PER AGIRE DA LEADERNELL’UE SU UNA QUESTIONE DI LIBERTÀ DI STAMPA

    La Federazione Europea dei Giornalisti (FEG) – sezione regionale europea dellaFederazione Internazionale dei Giornalisti – ha accusato il governo della Slovenia diavere tentato di sottrarsi alle critiche emerse all’interno dell’Unione Europea collegatealle polemiche affermazioni secondo le quali il governo starebbe interferendo con lalibertà della stampa interna.Secondo la FEG, l’ingerenza politica nei media sloveni getta un’ombra sulla Presidenzaslovena dell’Unione Europea. La Federazione ha espresso le proprie critiche neiconfronti del governo in relazione a un’intensa campagna nei confronti dei media esteriavviata nel tentativo di distogliere l’attenzione dai problemi interni.La crisi dei media sloveni si è sviluppata con il lancio di una petizione contro la censurae le pressioni politiche nei confronti dei giornalisti, sottoscritta da 571 operatori dellacarta stampata. La protesta fa seguito ai tentativi del governo di sostituire alcuni grandieditori per soffocare le critiche provenienti dai media. È inoltre diffusa la preoccupazio-ne nei confronti di cambiamenti legislativi e gestionali tramite i quali personalitàpro-governative sono state poste alla guida del sistema radiotelevisivo pubblico delpaese. Per ulteriori informazioni contattare la FEG al numero +32 2 235 2207;http://www.ifj-europe.org/default.asp?Index=5679&Language=EN.

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    http://www.ifj-europe.org/default.asp?Index=5679&Language=ENmailto:[email protected]

  • PROSECUZIONE DEI NEGOZIATI TRA IL SINDACATO INTERREGIONALE RUSSO DEI LAVORATORIDEL SETTORE AUTOMOBILISTICO E LA DIREZIONE DI FORD VSEVOLOZHSK

    Sono ancora in corso i negoziati tra il nuovo sindacato russo del settore automobilistico e laFord dopo che i lavoratori in sciopero della fabbrica di San Pietroburgo hanno votato afavore della sospensione dell’agitazione. Il 14 dicembre il comitato sindacale Ford di

    Vsevolozhsk era riuscito a concludere un accordocon la direzione su alcune rivendicazioni, conl’impegno di sospendere l’agitazione e di avviareun effettivo negoziato sull’incremento dei salari esulle condizioni di lavoro. La sospensione dellosciopero è stata prevista sulla base di unprogramma di un totale di otto riunioni indette dicomune accordo con la direzione tra il 17 dicembre2007 e l’1 febbraio 2008. Nel caso in cui al terminedi questa serie di riunioni le parti non dovesserogiungere a un accordo sul salario e sugli altripunti, i lavoratori riprenderanno lo sciopero. Ladirezione dell’impresa si è impegnata a nonapplicare misure disciplinari e a non intervenire innessun modo nei confronti dei partecipanti allosciopero, diritto non ancora riconosciuto inRussia. I negoziati si sono svolti fino a questo

    momento in un’atmosfera positiva, anche se alcune delle rivendicazioni dei lavoratoricontinuano a porre problemi di difficile soluzione. La Federazione Internazionale deiMetalmeccanici e le organizzazioni affiliate sostengono l’azione del sindacato interregionalerusso dei lavoratori del settore automobilistico e il tentativo di giungere alla sottoscrizione diun contratto collettivo equo. Per ulteriori informazioni vedere The Moscow Times.com, 20dicembre 2007 o contattare [email protected]

    Il dipartimento formazione dell’Istituto Sindacale Europeo (ETUI) organizza seminari diformazione per i Comitati Aziendali Europei da circa 10 anni. Numerose multinazionali,come ad esempio Air France, Fortis, Exxon Mobil, Pernod Ricard e Suez, hanno giàfatto ricorso a questo servizio. Sebbene l’obiettivo principale dei corsi di formazione siail miglioramento delle attività dei CAE, i contenuti specifici possono risultare alquantodiversi, essendo sviluppati su misura in base alle richieste dell’utente. A tutt’oggi i corsihanno trattato temi come ad esempio la comunicazione interculturale, lo sviluppo di unprogramma di lavoro, la responsabilità sociale delle imprese, le istituzioni europee e ilconfronto tra i sistemi locali di rappresentanza dei lavoratori. La formazione vienericonosciuta come uno degli elementi essenziali per il successo dei Comitati AziendaliEuropei. Tuttavia solo circa la metà degli accordi contiene disposizioni in materia diformazione. Per questa ragione la formazione costituisce una delle priorità della CESnella revisione della direttiva. La formazione dovrebbe costituire uno dei diritti inaliena-bili dei rappresentanti dei lavoratori europei. A questo proposito, è sempre possibilecontattare i rappresentanti centrali e a tempo pieno presso ETUI Education per qualunquerichiesta in materia di formazione relativa ai Comitati Aziendali Europei, non solo per sin-gole imprese ma anche, in caso di necessità, a sostegno delle Federazioni SindacaliEuropee e dei sindacati locali. Per ulteriori informazioni visitare i siti:http://www.worker-participation.eu/european_works_councils/ewc_traininghttp://www.etui-rehs.org/educationo contattare: Bruno Demaître, [email protected], +322 224 04 91, +32 476 54 09 90,Jean-Claude Le Douaron, [email protected], +32 2 224 05 43, +32477 36 75 87.

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    NOTIZIE DAL MONDO SINDACALE

    PROGRESSI NELLA FORMAZIONE DEI CAE

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    mailto:[email protected]:[email protected]://www.etui-rehs.org/educationhttp://www.worker-participation.eu/european_works_councils/ewc_trainingmailto:[email protected]

  • POSSIBILITÀ DI FINANZIAMENTI COMUNITARI NEL 2008 TRAMITELA LINEA DI BILANCIO 04.03.03.03

    L’invito a presentare proposte VP/2008/003 relativo alla linea di bilancio 04.03.03.03 suinformazione, consultazione e partecipazione dei rappresentanti delle imprese è statapubblicata dalla Commissione Europea venerdì 25 gennaio 2008. I crediti assegnati aquesta linea di bilancio ammontano a 8,1 milioni di Euro per l’anno 2008.Le scadenze per la presentazione delle domande sono state fissate al 31 marzo 2008per le azioni il cui avvio sia previsto non prima del 31 maggio 2008 e al 5 settembre 2008per le azioni il cui avvio sia previsto non prima del 5 novembre 2008 e non oltre il 22dicembre 2008.Le priorità e gli obiettivi dei progetti di cooperazione transnazionale presentati nell’ambitodella sopraccitata linea di bilancio nel 2008 includono due nuovi elementi che vale lapena evidenziare:

    • promozione di azioni il cui obiettivo sia quello di permettere alle partisociali di esercitare i propri diritti e doveri per quanto riguarda informazione,consultazione e partecipazione nelle imprese di dimensione comunitaria, inparticolare nel quadro dei rispettivi Comitati Aziendali Europei;

    • promozione di azioni il cui obiettivo sia quello di permettere agli attorirappresentati a livello di impresa di familiarizzare con gli accordi di impresetransnazionali e di rafforzare la cooperazione in ambito comunitario.Come già negli anni precedenti, il progetto “INFOPOINT” promosso dalla SDA fornisceassistenza gratuita nella predisposizione e nell’allestimento dei progetti da presentare inquesta linea di bilancio. Si raccomanda ai promotori di avviare la preparazione dellerispettive pratiche con congruo anticipo, prevedendo di sottoporre le domandeentro la prima scadenza, il 31 marzo 2008. Per richiedere l’assistenza sopra citata ènecessario contattare gli esperti INFOPOINT al seguente indirizzo di posta elettronicadella SDA: [email protected]. È inoltre possibile scaricare un Vademecum (guida) sul-l’allestimento dei progetti dal sito SDA www.sda-asbl.org/testiPdf/VademecumEN.pdf.Da ultimo è possibile iscriversi ai seminari-progetto INFOPOINT, che si svolgono acadenza mensile presso l’ITUH di Bruxelles, in cui gli esperti INFOPOINT forniscono atutti i potenziali promotori una formazione di base su come creare una propostaprogettuale nell’ambito di questa linea di bilancio (vedere il calendario sul sito SDA).

    GLO.R.I: GLOBALIZZAZIONE E RELAZIONI INDUSTRIALI. DIRITTI DI INFORMAZIONE E CON-SULTAZIONE IN ALCUNE MULTINAZIONALI DEL SETTORE DELLA CHIMICA

    Il progetto GLO.R.I. è stato realizzato nell’ambito della linea di bilancio 03, promossa ecoordinata dall’IRES, dietro mandato delle organizzazioni dei lavoratori del settorechimico e della gomma/pneumatici, delle federazioni nazionali del sindacato italiano deilavoratori chimici (FILCEM-CGIL, FEMCA-CISL e UILCEM-UIL) e della federazioneeuropea di settore, l’EMCEF. Quattro i paesi direttamente coinvolti nel progetto: Italia,Regno Unito, Germania e uno Stato membro dell’Europa centro-orientale di recenteadesione, la Polonia. I settori e le categorie chimico e gomma/pneumatici costituisconorealtà produttive con una forte tradizione di relazioni industriali nella maggior parte deipaesi e con una forte attenzione alle problematiche della partecipazione dei lavoratori(spesso più di quanto non accada in altri settori dell’industria manifatturiera). Questisettori hanno attraversato importanti cambiamenti nell’arco degli ultimi 20 anni, in uncontesto in cui i datori di lavoro hanno proceduto a riorganizzazioni e ristrutturazioni,oltre ad avere attraversato una fase di acquisizioni, fusioni e scissioni in reazione allaconcorrenza sia a livello europeo, sia a livello globale. Le multinazionali europee delsettore chimico e gomma/pneumatici hanno svolto un ruolo cruciale nel lanciare, findall’inizio, l’esperienza dei CAE. Il progetto GLORI è stato avviato per esaminare il ruolosvolto dai CAE e dalle istanze nazionali di consultazione (comitati aziendali) nelprocesso di ristrutturazione, concentrandosi in particolare sui due settori europei

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    NOTIZIE DALLA SDA – INFOPOINT: PROGETTI DI PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI

    http://www.emcef.org/news.asphttp://www.uilcem.it/cartellasalvaguai/uilcemitalia/index.htmhttp://www.femcacisl.it/http://www.filcemcgil.it/http://www.ires.it/http://www.sda-asbl.orghttp://www.sda-asbl.org/testiPdf/VademecumEN.pdfmailto:[email protected]

  • precedentemente citati, sottolineando come esista un potenziale per collegare le attivitàdei CAE alla contrattazione e alla rappresentazione delle imprese.Per ulteriori informazioni contattare [email protected] letture: il Final Report, di Salvo Leonardi, Jurgen Kaedtler, Anna Kwiatkiewicz eRichard Pond

    PAESI PICCOLI E COMITATI AZIENDALI EUROPEI: AZIONI EUROPEE PER LA PROMOZIONEDEI CAE DELLE MULTINAZIONALI NEI PICCOLI STATI EUROPEI E NEI NUOVI STATI MEMBRI

    Il progetto, finanziato nell’ambito della linea di bilancio 03, si pone l’obiettivo delrafforzamento dei CAE in quanto strumenti ideali per promuovere l’informazione, ladiffusione, la consultazione e la partecipazione dei rappresentanti delle imprese.Tuttavia l’originalità del progetto sta nel fatto che le iniziative vengono predisposteda e a favore di nuovi Stati membri dell’UE, tutti piccoli paesi con sistemi economiciin fase di transizione: Malta, Estonia e Cipro. Anche se in questi paesi il numero diimprese di dimensioni comunitarie è assai limitato, il progetto, operando dal latodella sensibilizzazione, prevede una serie di attività promozionali progettate alloscopo di diffondere la consapevolezza dell’esistenza dei CAE nei vari settori economici.Per quanto riguarda la formazione, il progetto prevede seminari di formazione intutti i paesi partner allo scopo di fornire informazioni dettagliate e pratiche sullacostituzione e sul funzionamento dei CAE.Il partenariato si compone di tre organizzazioni sindacali e ONG di lavoratori delMediterraneo e dei paesi del Baltico: il General Worker’s Union di Malta in rappresen-tanza della regione meridionale, la SEK di Cipro in rappresentanza della regione delMediterraneo orientale e la EAKL dell’Estonia per la parte nord-orientale del bloccopostcomunista. Tutte le organizzazioni partner hanno svolto un ruolo particolarmenteattivo nei rispettivi paesi per la promozione del dialogo sociale e tutte hanno operato incollegamento con i rappresentanti delle imprese.http://www.europeanworkscouncils.org/index.html

    BANCA-DATI ACCORDI CAEINFOPOINT-SDA

    La banca-dati sugli accordi CAEInfopoint-SDA e' stato creato esviluppato nel corso degli anni comeparte del progetto infopoint finanziatodalla Commissione europea. Essocontiene un'analisi degli accordi CAE(di cui SDA dispone in copia o inoriginale) disponibile in sei lingue(inglese, francese, tedesco, italiano,spagnolo e svedese). SDA reperiscegli accordi CAE in collaborazione conle Federazioni europee di settore. Gliaccordi vengono quindi analizzati ele informazioni raccolte inserite nellabanca-dati secondo piu' di sessantavoci e altrettanti criteri di ricerca. Labanca-dati copre circa 730 accordCAE attualmente in vigore ed e'costantemente aggiornata.

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    http://www.europeanworkscouncils.org/index.htmlmailto:[email protected]://www.sda-asbl.org/TestiPDF/Allegato_pag11en.pdf

  • Numero 1 - Febbraio 2008 - www.sda-asbl.org

    COLLECTIVE ACTION AND ECONOMIC FREEDOMS BEFORE THE EUROPEANCOURT OF JUSTICE. ASSESSMENT OF THE OPINIONS OF THE ADVOCATESGENERAL IN LAVAL AND VIKING AND SIX ALTERNATIVE SOLUTIONSPubblicato da ETUI-REHS (Istituto sindacale europeo per la ricerca, laformazione, la salute e la sicurezza)

    Sono state recentemente pubblicate le sentenze della Corte di Giustizia delle ComunitàEuropee sui due casi Laval e Viking, relativamente alla denuncia in base alla quale levertenze industriali collettive a livello transnazionale da parte dei lavoratori e delleorganizzazioni sindacali violerebbero le libertà economiche dei datori di lavoro ai sensi del

    Trattato CE. Sulla base del lavoro del Gruppo di ricerca sui diritti sindacali transnazionali dell’ETUI (coor-dinatore Professor Brian Bercusson), questa pubblicazione valuta i Pareri degli Avvocati Generali dellaCorte nei casi Laval e Viking, proponendo sei soluzioni che potrebbero essere ritenute soddisfacenti siadal punto di vista della dottrina giuridica, sia dal punto di vista della pratica delle relazioni industriali.

    THE INTERNATIONAL JOURNAL OF COMPARATIVE LABOUR LAW AND INDUSTRIALRELATIONSPubblicato da Kluwer Law International, in collaborazione con Adapt FondazioneMarco Biagi e Associazione Marco Biagi per gli studi internazionali e comparati.

    La rivista pubblica articoli stimolanti su importanti eventi e pratiche innovative in mate-ria di diritto del lavoro, relazioni industriali e gestione globale delle risorse umane, tantoda farne uno strumento indispensabile per coloro che intendano mantenersi aggiorna-ti sui più recenti sviluppi del settore. Negli ultimi numeri sono stati pubblicati articoli su

    questioni di attualità in Australia, Canada, Cina, Israele, Nuova Zelanda, Sudafrica e Tanzania,oltre all’UE, inclusi i nuovi Stati membri.

    LE RELAZIONI INDUSTRIALI IN TURCHIA E L’ORGANIZZAZIONE SINDACALE:RELAZIONE DI VALUTAZIONE

    L’ISCOS-Cisl ha recentemente completato un progetto destinato alla formazione degliiscritti al sindacato in Turchia, nel quadro del sostegno finanziario messo a disposizionedalla Commissione Europea. Con l’obiettivo di rafforzare le competenze delleorganizzazioni sindacali turche in materia di organizzazione interna, contrattazionecollettiva e tecniche di reclutamento, le sessioni di formazione hanno analizzato temicome ad esempio i sistemi europei di rappresentanza sindacale, le capacità comunica-

    tive e la pianificazione di strategie. I formandi hanno lavorato su interventi specifici per il migliora-mento delle condizioni sul posto di lavoro. Il risultato di questo lavoro è stato reso noto con unapubblicazione presentata nel corso della conferenza finale tenutasi a Istanbul nel settembre2007. Per ulteriori informazioni su queste attività contattarePaola Simonetti: [email protected]; ISCOS (Istituto Sindacale di Cooperazione alloSviluppo), ISCOS-Cisl, Boulevard du Roi Albert II, 5, 1210 Bruxelles,BELGIO, Tel: +32 2 201 49 55, Fax: +32 2 201 49 56).

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    PUBBLICAZIONI

    HANNO COLLABORATO:Marco Cilento, Reiner Hoffmann, Romuald Jagodzinski, Norbert Kluge,

    Alex Martin, Marina Monaco, Claudio Stanzani, Michael Stollt.

    DIRETTIORE RESPONSABILE: Claudio Stanzani

    [email protected]://www.fmb.unimore.it/on-line/en/Home/Publications/articolo2650.htmlhttp://www.fmb.unimore.it/on-line/en/Home/Publications/articolo2650.htmlhttp://www.fmb.unimore.it/on-line/en/Home/Adapt.html